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    Ivan Lantos

    La Vita Di StalinIl dittatore che domin per mezzo secolo la storia dell'U.R.S.S.

    1985

    PREFAZIONE

    L'uomo al centro della storia. Questo il principio al quale mi sono

    ispirato quando, alcuni anni fa, ho intrapreso la strada della divulgaione

    storica attraverso le !iografie.

    L'uomo protagonista della storia. Lo ciascun essere umano, ma

    incontroverti!ile che vi sono personaggi che occupano posiioni diprivilegio, nel !ene o nel male. " #grandisono veramente pochi $talin uno di essi.

    $i pu% dire con certea scrive "saac &eutscher, uno dei piautorevoli !iografi del grande e discusso statista sovietico #che $talin

    appartenne alla famiglia dei grandi despoti rivoluionari la stessa di

    (rom)ell, *o!espierre e +apoleone. (ome (rom)ell, *o!espierre e

    +apoleone egli ha cominciato come servitore di un popolo in rivolta e se

    n' reso poi padrone.$talin perseguitato, $talin idolatrato, $talin odiato a morte, $talin

    efferato, $talin marito e vedovo, $talin padre, i volti dell'uomo sono tanti,

    alcuni in piena luce, altri avvolti nell'om!ra, ma tutti tali da suscitare una

    grande curiosit, il desiderio di fissare tutti questi volti in altrettante

    fotografie da consegnare alla storia, quindi agli altri uomini che ne sono

    protagonisti.

    -nche nelle pagine che seguono c' una raccolta di queste fotografie,

    scattate cercando di allontanare quanto pi possi!ile emoioni e passioniche un personaggio di tale portata inevita!ilmente suscita "ntendiamoci,

    nessuna pretesa o presunione d'impossi!ile o!iettivit, ma sena lusinghe

    e sena livori.

    "l 5 maro 195, giorno nel quale $talin mor/, mi trovavo sul portone di

    casa, nel quartiere operaio di 0enova $ampierdarena. - pochi passi da

    me un aniano operaio cincischiava tra le mani una copia dell'nitlistata a lutto, piangeva e tra i singhioi diceva2 sono rimasto orfano un

    'altra volta.

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    +ei giorni della rivoluione ungherese del 195, ancora a 0enova

    $ampierdarena vidi un gruppo di comunisti disperati che !ruciavano un

    ritratto di $talin.

    "o non mi sono mai sentito n6 figlio, n6 parente di quello che

    popolarmente gli italiani chiamavano 7affone a non ho mai neppurepartecipato a roghi:;o voluto raccontare la sua vita, che poi quella di oltre meo secolo

    della *ussia, con il disincanto del cronista, ricollocando $talin al centro

    delle vicende.

    I.I.

    CAPITOLOI

    IL FIGLIO DEL CIABATTINO

    Da qualche ora aveva smesso di nevicare. Il vento gelido di nord-estaveva spazzolato il cielo, trasformando in una crosta di ghiaccio la nevenei campi e sulle strade. Era il primo giorno d'inverno, il 1 dicem!re1"#$. Il giorno pi% corto dell'anno. &a notte era scesa presto sulla cittadina

    di ori, in eorgia, tra le montagne del (aucaso.E)aterina, moglie ventenne del calzolaio *issarion Ivanoviciugashvili, si era coricata non appena le prime om!re della precoce serainvernale s'erano allungate nell'unica stanza della sua poverissima casa.+veva fatto appena in tempo a mettere l'unico lenzuolo della sua dotesopra al pagliericcio del letto e, contrariamente al solito, aveva lasciatoacceso il lume. olitamente lo spegneva prima di infilarsi sotto la spessatrapunta soldi in casa per l'olio non ce n'erano davvero. a quella era una

    sera del tutto particolare. E)aterina, forte dell'esperienza dei tre precedentiparti, sentiva che stava per venire al mondo il quarto dei suoi figli. peravasoltanto che questo riuscisse a sopravvivere/ i primi tre erano morti pocodopo la nascita.

    'era spogliata tenendo indosso soltanto la sottoveste e, sotto la coperta,ra!!rividiva nell'attesa che arrivasse la !a!us

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    copeco da spendere all'osteria.Il !am!ino, un maschio, era venuto al mondo dopo un travaglio !reve.

    el momento in cui era uscito dal suo ventre, a E)aterina era sem!rato chela creatura si portasse dietro anche la sua anima, s'era raccomandata alla

    adonna, ma sapeva !ene che quel dolore lacerante era dovuto soltanto alfatto che il !am!ino era grosso.&o sent2 vagire e, in cuor suo, ringrazi3 il 4adreterno. 4er ora era vivo.

    &a !a!us

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    moglie.+ndarono ad a!itare in una casa da poveri, poco pi% che una

    catapecchia, alla periferia di ori e l'affitto di un ru!lo e mezzo sem!ravaloro un capitale. E, forse, non si pu3 dire neppure che si trattasse della

    capanna per i classici due cuori. Il matrimonio tra due esseri poveri eignoranti si esauriva in una specie di rapporto di mutuo soccorso e ilsentimento, seppure ci fosse stato, restava comunque inespresso per lamancanza di un linguaggio idoneo a comunicarlo, soffocato dalle millepreoccupazioni e angosce del quotidiano. ;uanto all'alcova, se cos2possiamo definire il misero pagliericcio dei coniugi iugashvili, siriduceva a teatro di frettolosi a!!racci mortificati dalla !rutalit8 di*issarion, al quale il vizio del !ere eccitava i sensi quanto o!nu!ilava lamente, e dai pudori ancestrali e dall'inesperienza della giovanissima sposa.a accadeva talvolta che *issarion Ivanovic tornasse dall'osteria cos2u!riaco da cadere sul letto come un sacco capace soltanto di emettere si!ilie !rontol2i. In questi casi, E)aterina faceva un rapido segno di croce eringraziava il ignore perch> le venivano risparmiate le pesanti attenzionidel suo sposo.

    Il frutto degli amori tra il calzolaio *issarion Ivanovic e sua moglieE)aterina, erano stati, tra il 1"#< e il 1"#", tre figli concepiti pi% per icapricci del caso che per una manifesta volont8, venuti al mondo e morti inun !reve volgere di tempo, senza troppi rimpianti da parte dei genitori.

    ?astava guardare la casa per capire che davvero una prole numerosa nonpoteva essere davvero considerata una !enedizione di Dio.

    Isaac Deutscher, uno dei pi% autorevoli !iografi di talin, cos2 descrivela casupola dove nacque il futuro zar rosso/ &'a!itazione era costituitada una cucina e da una sola stanza di superficie non superiore ai cinquemetri quadrati e scarsamente illuminata dalla luce che entrava attraversoun'unica finestrella. &a porta dava direttamente su un cortile sudicio dalquale, nei giorni di pioggia, l'acqua e il fango potevano entrare li!eramentenell'a!itazione, poich> il pavimento era allo stesso livello del cortile, senzascalini interni. Il pavimento era di mattoni nudi, e tutta la mo!ilia di casaconsisteva in un tavolino, una sedia, un divano e un rozzo letto di legnocoperto da un pagliericcio.

    &a !otteguccia da cia!attino di *issarion Ivanovic non era menosquallida/ una panchetta sgangherata, un minuscolo deschetto, pochiattrezzi ne erano l'intero arredamento. @ggi, sia la casa, sia il negozio sono

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    diventati museo, forse a testimoniare con le prove materiali di una infanziadi miseria l'autenticit8 delle origini proletarie dell'imperatore delproletariato internazionale.

    4ochi giorni dopo la nascita, il figlio di E)aterina, chiamata

    familiarmente Be)e, e di *issarion Ivanovic iugashvili, detto ?eso,venne portato al fonte !attesimale il pope greco-ortodosso gli impose ilnome di 6osif e poich> fungeva anche da ufficiale dello stato civile, loiscrisse nei registri dell'anagrafe come 6osif *issarionovic iugashvili.

    6osif, che secondo l'uso georgiano di imporre a tutti un diminutivoveniva chiamato oso, divenne cos2 cittadino russo, suddito dello zar+lessandro II, padre di tutte le Cussie.

    9ra le Cussie che formavano lo sterminato impero zarista c'era anchela eorgia caucasica.

    Il (aucaso apparteneva alla leggenda ancor prima di entrare nellastoria scrive ?oris ouvarine che di talin ha redatto una monumentale!iografia.

    Il (aucaso 5 la mitica (olchide dove, secondo l'antica leggenda greca,iasone insieme con i suoi +rgonauti erano andati a cercare il vello d'oro.+i monti del (aucaso appartiene l'+rarat sulla vetta del quale, secondo latradizione !i!lica, si pos3 l'arca di o5 scampato al diluvio universale. Eancora a una roccia del (aucaso, nel mito pagano, venne incatenato l'eroesemidivino 4rometeo, colpevole, per iove, di aver insegnato agli esseriumani la potenza del fuoco, origine dell'evoluzione degli uomini.

    eograficamente il (aucaso 5 terra di confine tra Europa e +sia,appartenente un po' all'uno e un po' all'altro continente, senza essere n>dell'uno n> dell'altro. 9erra di montagne altissime dalle vette perennementeinnevate, di strette vallate percorse da torrenti, !agnata dal mar (aspio,ricca di una vegetazione rigogliosa, di una fauna che secoli di caccia nonsono riusciti a compromettere. 0orse anche la vite e!!e origine in questostra!iliante angolo di mondo.

    a il (aucaso non 5 soltanto questo. &o storico greco tra!oneaffermava che le popolazioni della regione erano settanta 4linio,divulgatore scientifico romano, sosteneva che vi si parlavano !encentotrenta lingue diverse gli ara!i chiamavano questa zona ontagnadelle lingue.

    9ra le innumerevoli tri!% caucasiche, talin discendeva da quella di(arteveli georgiani, ma certamente non poteva conservarne le

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    caratteristiche di purezza originaria. &a storia del (aucaso, infatti, 5 scrittada invasori/ conquistatori feroci o pacifici, ma altrettanto inquinanti,uomini di commerci.

    *enticinque secoli fa annota ?oris ouvarine la eorgia aveva

    raggiunto una civilt8 superiore a quella della maggior parte dell'Europa.ulle sue coste il 4onto Eusino s'erano stanziati colonizzatori greci,persiani, e!rei, romani e, successivamente, genovesi avevano navigato isuoi mari, il mar ero e il mar (aspio. 0u terra di conquista per+lessandro agno re dei acedoni, per itridate Eupatore, per le ordedevastatrici degli unni.

    I monaci itineranti della (hiesa di ?isanzio vi portarono il cristianesimoe, per altra via, giunse la religione di aometto. Il francese Elis>e Ceclus,in L'-sie *usse, scrive/ *i si form3 un am!iente molto coltocaratterizzato da una singolare sintesi della civilt8 !izantina e con influssidell'oriente ara!o e iraniano.

    e volessimo identificare uh rinascimento georgiano lo potremmocollocare nel FII secolo, all'epoca dei regni del re David e del suosuccessore, la regina 9amara. Gn periodo di pace cancellato con il ferro, ilfuoco e il sangue dalle orde tatare di enghiz )han prima e da quelle di9amerlano successivamente.

    4er cinque secoli la eorgia fu un campo di !attaglia sia per le !ellicosepopolazioni locali, sia per gli eserciti turchi, terreno di caccia dal quale irazziatori del sultano di (ostantinopoli strappavano prede pregiate/splendide ragazze e delicati fanciulli destinati all'harem. el 1"71, iComanov annetterono la eorgia alla grande madre Cussiagarantendone cos2 la sicurezza, ma pretendendone in cam!io larussificazione. 4er qualche decennio piccoli, ma determinati gruppi dipartigiani com!attenti tentarono di opporsi al processo di forzataassimilazione. I russi scrive ?oris ouvarine per motivi strategicicostruirono strade, facilitando cos2 la circolazione e gli scam!iincoraggiarono la viticoltura, che non poteva far concorrenza alla loro, econtri!uirono al ripopolamento inviando militari, funzionari, mercanti,turisti, esuli politici e deportati religiosi. Gn secolo di pace rianim3 losfortunato paese senza tuttavia elevarne sensi!ilmente il livello spirituale emateriale n> farne progredire la tecnica.

    ori, la cittadina natale di talin, si trova sulla riva sinistra del fiumeBura dista una settantina di vherste da 9iflis, capitale della eorgia e

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    della 9ranscaucasia e, all'epoca della nascita di 6osif *issarionoviciugashvili contava cinquemila a!itanti.

    situata al centro di una pianura d'origine alluvionale con terrafertilissima che consente di produrre vino e grano. Gn anonimo viaggiatore

    citato da ?oris ouvarine scrive/ on c'5 nulla di pi% pittoresco dellafortezza vecchia di dieci secoli che domina la citt8 dall'alto di una collinala quale s'innalza, isolata in mezzo a una pianura circondata da altemontagne dominate in lontananza dalla vetta nevosa del Baz!e).

    ;uesto lo scenario della prima infanzia di 6osif *issarionovic. 4er suamadre fu quasi una sorpresa che riuscisse a sopravvivere una settimanadopo l'altra e si convinse che fosse un miracolo la guarigione dal vaioloche lo aveva colpito quando aveva sette anni. Il vaiolo all'epoca eraconsiderato come la peste dagli esiti normalmente letali. Il piccolo 6osif,un autentico

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    infanzia. &e risse, la grossolanit8 non sono un fenomeno raro in unafamiglia povera e ignorante, dove il padre !eve. &a madre picchiava il!am!ino, il marito picchiava lei. a il !am!ino amava la madre e ladifendeva una volta lanci3 un coltello contro suo padre. (ostui lo insegu2

    gridando ed egli trov3 rifugio presso dei vicini.Il !iografo e contemporaneo di talin, 6osif Iremashvili, scrive/ &epercosse terri!ili e non meritate resero il fanciullo duro e senza cuore comeil padre.

    E c'5 persino chi attri!uisce l'atrofia del !raccio di talin, dovuta, comes'5 detto, a una ferita infetta, alla tara ereditaria dell'alcolismo paterno.

    ul fronte delle testimonianze positive ce n'5 una dello stesso talin ilquale, nel 1$=1, confidava allo scrittore Emil &udKig/ I miei genitori nonavevano alcuna cultura ma fecero molto per me.

    E, nel 1$=7, ormai settantenne, E)aterina iugashvili, in una dellerarissime interviste, aveva affermato/ oso 5 sempre stato un !ravoragazzo. on ho mai avuto occasione di punirlo. oso era il mio unicofigliolo, certo mi era caro. uo padre voleva farne un calzolaio. Io invecenon volevo che facesse il calzolaio, volevo che diventasse prete.

    &a verit8, pro!a!ilmente, come accade il pi% delle volte, 5 da ricercarsinel mezzo.

    I iugashvili erano veramente molto, ma molto poveri. I sogni diriscatto economico e sociale di *issarion Ivanovic erano naufragati nellamisera !otteguccia nella quale doveva arrangiarsi a riparare le calzaturescalcagnate di clienti poveri quanto e pi% di lui. +ll'osteria certamenteandava, qualche !icchiere di vino o di vod)a erano l'unico mezzo peraffogare i dispiaceri, per dimenticare il fallimento d'una illusione cullata alungo e perseguita forse con tenacia e certamente con sfortuna.

    ;uando il piccolo 6osif e!!e quattro anni, suo padre, consapevole erassegnato ormai che la sua !otteguccia non si sare!!e mai trasformata inun negozio per signori e men che meno in una fa!!richetta, si decise adandare a cercare lavoro in citt8. Divenne cos2 operaio nel calzaturificio+delchanov di 9iflis.

    &a non comune intelligenza di 6osif registr3 l'avvenimento. ;ualcheanno dopo, in uno dei suoi primi opuscoli politici di ispirazione marLista,scrisse/ Immaginate un calzolaio che, non potendo resistere allaconcorrenza delle grandi fa!!riche, a!!ia dovuto chiudere il suonegozietto e sia andato a lavorare, per esempio, dagli +delchanov, nel

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    calzaturificio di 9iflis. Egli 5 entrato nella fa!!rica non gi8 per farel'operaio tutta la vita, ma per risparmiare un po' di denaro, per mettere daparte un piccolo capitale che gli permetta poi di riaprire un negozio di suapropriet8. (ome vedete, la condizione di questo operaio 5 gi8 quella di un

    proletario, mentre la sua coscienza non 5 ancora proletaria, !ens2 in tutto eper tutto piccolo !orghese.entre a 9iflis pap8 iugashvili tentava la sua sfida alla sorte nella

    fa!!rica la diagnosi postuma di talin era sostanzialmente esatta, a ori,mamma E)aterina affrontava con altrettanto coraggio il destino assegnatoai figli dei poveri. 6osif aveva nove anni, et8 nella quale, solitamente, iragazzini della sua condizione andavano a imparare un mestiere da qualcheartigiano, quando sua madre decise di mandarlo invece alla scuolaecclesiastica di ori.

    E)aterina, povera e analfa!eta impar3 a leggere e scrivere soltanto davecchia per adeguarsi alla posizione del figlio, aveva capito che ilfallimento del marito poteva essere riscattato a una sola condizione/ 6osifdoveva diventare un uomo colto e, possi!ilmente, un prete al quale tutti sisare!!ero rivolti con deferenza e rispetto.

    6osif *issarionovic iugashvili frequent3 la scuola ecclesiastica di orinel quinquennio 1"""-1"$=. el 1"$7, quando 6osif aveva undici anni, suopadre, *issarion Ivanovic, detto ?eso, mor2 a 9iflis, appena trentottenne e,forse, l'alcol non fu del tutto estraneo a quel decesso prematuro. Be)eE)aterina and3 a 9iflis a riprendersi i resti mortali del marito e diede lorosepoltura in una fossa comune del piccolo cimitero di ori.

    &a morte di *issarion Ivanovic non cam!i3 sostanzialmente l'esistenzadella vedova e dell'orfano. amma Be)e guadagnava quanto serviva pervivere lavando i panni altrui le spese per l'istruzione di oso erano coperteda una !orsa di studio di tre ru!li al mese che veniva integrata da altri dueru!li che sua madre guadagnava facendo piccoli lavori domestici per lascuola.

    on se la passavano poi cos2 male. M. ontgomerN MNde, !iografoinglese di talin, scrive/ i dice che Be)e a!!ia ser!ato lindo e pulito il!am!ino e durante il freddo inverno lo vestiva con un cappotto caldo.pesso gli cantava canzoni popolari georgiane, e da lei gli deriv3 l'amoreche pi% tardi dimostr3 per la musica e il canto. onostante le difficolt8, dirado i due patirono la fame, anzi mangiavano passa!ilmente !ene,nutrendosi dei prodotti della cucina georgiana/ carne arrostita, fave rosse,

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    patate !ollite, pomidoro, riso e frutta. oso era cresciuto !ene, sano ero!usto gran nuotatore, il suo svago preferito era quello di misurarsi conle acque fredde e le forti correnti dei fiumi di casa, il Bura e il &ia)hva.+lto non lo divenne mai, la sua statura si ferm3 a un metro e

    sessantacinque, ma era forte e agile. +veva grandi occhi neri nei quali!rillava una luce che, secondo il !iografo Iremashvili, incuteva in chi loguardava paura e sfiducia.

    + scuola, oso era uno degli alunni migliori. Dotato di un'intelligenzapronta e di una memoria prodigiosa imparava senza fatica. a non eratutto/ fino dai primi giorni aveva maturato la consapevolezza di essere, trai suoi compagni, un diverso, un diseredato. li altri allievi della scuolaecclesiastica erano tutti figli di commercianti e artigiani agiati che nonperdevano occasione per far sentire a 6osif che lui era soltanto il figliod'una misera lavandaia. 4roprio in quell'oscura scuola di ori scriveIsaac Deutscher il futuro talin assapor3 per la prima volta le differenze el'odio di classe. vilupp3 e accre!!e cos2 il patrimonio di volont8,ostinazione e am!izione che la natura gli aveva dato. &'orfano delcia!attino super3 !en presto i suoi compagni sia nel profitto scolastico, sianei giochi di a!ilit8 e coraggio. E se il disprezzo per le sue umilicondizioni non spar2, esso venne mascherato da un'insopprimi!ileammirazione/ era nato un leader. Emilian 6aroslavs)i:, gi8 amico ditalin e storico del partito !olscevico, scrisse/ Era primo negli studi e neigiochi, era quello che dirigeva tutti gli svaghi, un !uon amico e il!eniamino dei compagni di scuola. +ltri per3 sostengono che 6osifimponeva la sua supremazia a suon di pugni, che era intollerante con chi lapensava diversamente da lui, che si divertiva a spaventare e ad angariare ipi% de!oli.

    e nel confronto con gli altri allievi della scuola oso aveva presocoscienza delle differenze che tra gli esseri umani crea il denaro e laposizione sociale, nel suo quotidiano misurarsi con le materied'insegnamento e!!e la sensazione delle differenze etniche chedeterminavano i pro!lemi delle minoranze razziali.

    I suoi genitori, *issarion Ivanovic e E)aterina, non conoscevano perniente la lingua russa, in casa parlavano il georgiano e, in georgiano, osoaveva imparato ad esprimersi. + scuola invece la lingua ufficiale era ilrusso e al georgiano erano destinate pochissime ore di lezioni settimanali.oso impar3 il russo facilmente e molto !ene, ma fuori della scuola, con

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    gli amici e con la madre continu3 a parlare georgiano altri suoi compagniavevano come madre lingua l'armeno o il turco/ nella scuola era vietatoqualsiasi idioma che non fosse il russo. &o scontro tra la dura opera dirussificazione messa in atto dalle pu!!liche istituzioni e spirito

    nazionalistico che, al!ergava nell'animo di ogni georgiano non potevanonon trasformarsi anche in 6osif in spirito di ri!ellione.4ersino i ragazzi partecipavano a scioperi scolastici o ad altre

    manifestazioni in difesa della madrelingua scrive Isaac Deutscher. Dopoil 1"#7 i disordini furono frequenti nelle scuole della eorgia gliinsegnanti russi venivano aggrediti e percossi mentre gli allieviappiccavano il fuoco alle scuole. egli anni in cui iugashvili frequent3 lascuola di ori non avvennero incidenti del genere, ma il risentimentodoveva essere ancora molto forte.

    &a tradizione georgiana era ricca di storie che narravano di eroici!riganti/ no!ili caucasici che com!attevano contro gli stranieri, mongoli,turchi o russi valorosi figli del popolo che animati dall'odio per i ricchi edalla piet8 per i poveri organizzavano !ande per la difesa dei diritti dei pi%de!oli. ell'un caso e nell'altro i !anditi avevano i loro inaccessi!ilirifugi tra le montagne e scendevano sulle strade per operare le loroscorrerie. E qualcuno di questi leggendari personaggi sopravviveva ancoraai tempi di 6osif *issarionovic mescolandosi, nelle storie che siraccontavano nelle osterie o nelle notti d'inverno davanti ai camini dellecase, ai mitici eroi nazionali.

    ('5 chi sostiene che, clandestinamente, il giovanissimo oso esercitassefin dagli anni della scuola ecclesiastica di ori la sovversionenazionalistica tra i suoi compagni. ei ver!ali della scuola non c'5 tracciadi un comportamento del genere il quale certamente non sare!!e sfuggitoagli attentissimi insegnanti. 4are invece che oso partecipasse con grandefervore alle cerimonie religiose durante le quali si pregava per la salutedello zar e della sua augusta famiglia. e un certo fermento nazionalisticodoveva provarlo, certamente non lo manifestava in maniera palese e ancormeno violenta.

    I !iografi, o meglio, gli agiografi cercarono con ogni mezzo diaccreditare l'immagine di uno 6osif *issarionovic iugashvili che, findall'adolescenza avesse in s> le stigmate dello talin. Il gi8 citato Emil6aroslav)i:, per esempio, sosteneva che a tredici anni, oso, aveva gi8 lettoDarKin e arL, aveva ripudiato la fede dei padri e s'intratteneva quanto

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    pi% gli era possi!ile non soltanto con gli studenti, ma con operai econtadini per spiegare loro le ingiustizie di classe. lecito du!itare diqueste affermazioni, anche se, condividendo l'opinione di Isaac Deutscher,possiamo credere che una sommaria infarinatura di darKinismo oso

    potesse essersela fatta leggendo qualche opuscolo o manuale didivulgazione scientifica. olto pi% impro!a!ile 5 la sua iniziazioneprecoce al marLismo, dottrina assai poco diffusa, all'epoca, non soltantonella capitale della eorgia, 9iflis, per non dire nella modesta cittadina diori.

    +lla fine dell'estate del 1"$A, 6osif *issarionovic iugashvili sostennegli esami finali nella scuola ecclesiastica di ori classificandosi primoassoluto e ottenendo uno speciale attestato di merito.

    4oche settimane dopo, accompagnato da mamma Be)e, si recava a 9iflisper l'esame d'ammissione al seminario teologico di 9iflis. persinosuperfluo dire che super3 !rillantemente tutte le prove.

    Il sogno di E)aterina iugashvili sem!rava realizzarsi.

    CAPITOLOII

    DESTINATO AL SACERDOZIO

    (os2, nell'autunno del 1"$A, 6osif *issarionovic iugashvili venneiscritto nel registro degli allievi del seminario teologico di 9iflis.(ertamente nel percorrere le settanta verste che separavano la natia oridalla capitale della eorgia il suo pensiero era andato all'analogo viaggioche suo padre aveva compiuto, senza successo, alcuni anni prima, da Didi&ilo a ori/ l'itinerario della speranza verso il riscatto sociale, rivelatosipoi una crudele chimera. a lui, 6osif *issarionovic, era determinato a

    riuscire dove suo padre aveva fallito. on accadeva tutti i giorni che ilfiglio di una povera lavandaia, discendente di servi della gle!a, varcasse lasoglia del prestigioso seminario.

    ;uello che immediatamente dopo la !uona riuscita degli esamid'ammissione era sem!rato un ostacolo insormonta!ile, il reperimento deifondi per pagare la retta, s'era risolto al meglio/ grazie ai !uoni uffici deldirettore della scuola di ori e del prete gli venne assegnata una !orsa distudio per le tasse, l'alloggio, i li!ri e i vestiti.

    9iflis apparve al giovanissimo seminarista come un mondo immenso e

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    straordinario/ la capitale della eorgia aveva, allora, circacentocinquantamila a!itanti oltre ai georgiani c'erano russi, armeni,persiani, tatari, tedeschi, e!rei che creavano un am!iente vivace ecosmopolita, un caleidoscopio di costumi, usanze e parlate. &a citt8 era

    attraversata da !elle strade, il fiume era scavalcato da ponti c'eranogiardini, teatri, al!erghi. &'illuminazione elettrica dava un'impressione diricchezza c'erano giardini, teatri, al!erge di magia. Il quartiere orientale,alla fine del corso Custaveli, aveva un qualcosa di misterioso con i suoi!azar pieni di om!re e mercanzie, con le !otteghe dei venditori di tappeti,degli orefici, degli armaioli, degli artigiani del cuoio. 9iflis era anche ilprincipale nodo ferroviario della ferrovia transcaucasica che collegaval'occidente all'oriente e ci3 incrementava traffici animatissimi.

    Il seminario teologico di 9iflis aveva fama d'essere la miglior scuolasuperiore della Cussia europea. Era situato in piazza 4ush)in sulla qualeera collocato il monumento al grande poeta. &'edificio aveva la strutturaaustera e un po' lugu!re della caserma e al rigore militare era ispirata ladisciplina che vigeva tra quelle mura garantita da un numeroso gruppo dimonaci intransigenti.

    ;uando il quindicenne 6osif *issarionovic iugashvili sent2 chiudersialle spalle il monumentale portone di legno era gi8 consapevole che iregolamenti gli imponevano una pressoch> totale separazione dal mondoesterno non avre!!e potuto allontanarsi dal seminario n> di giorno, n> dinotte, salvo ottenere dal monaco addetto alla sorveglianza della sua classedue ore di permesso ogni tanto.

    (ome figlio di poveri, 6osif avre!!e dormito in uno sterminatocamerone con venti o trenta compagni e avre!!e avuto un vitto pi% scarsoe pi% scadente di quello destinato ai seminaristi figli di famiglie agiate.

    &a giornata incominciava alle sette del mattino con una funzionereligiosa che, in diverse occasioni, durava anche molte ore ed era seguitain piedi dagli allievi. +lle nove, se appunto la cerimonia non siprolungava, suonava la campana per il t5 del mattino. eguivano le lezionidi teologia scolastica e poi ancora preghiere e preghiere. +lle cinque emezzo del pomeriggio scattava puntualmente il coprifuoco e pernessuna ragione gli studenti avre!!ero potuto uscire dal seminario.

    &eon 9rots)i:, coetaneo di 6osif *issarionovic, nella !iografia dedicataal compagno della rivoluzione, riferisce la testimonianza di un eL allievodel seminario/ (hiusi notte e giorno tra le muraglie d'una caserma, ci

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    sentivamo molto simili a prigionieri che dovessero scontare anni e anni didetenzione senza essere colpevoli di alcun delitto. Eravamo tutti avviliti edi pessimo umore. offocata in quelle stanze e in quei corridoi l'allegriagiovanile non poteva manifestarsi quasi mai. e, di tanto in tanto,

    l'esu!eranza degli allievi tentava di erompere li!eramente, i monaci e icensori si affrettavano a im!avagliarla.Gna censura implaca!ile veniva esercitata sulle letture dei seminaristi ai

    quali era vietato prender li!ri a prestito dalle !i!lioteche e i monacisorvegliavano che fosse rispettato l'elenco delle opere consentite.

    9rasgressioni anche di insignificante entit8, lamentele e qualsiasi altrocomportamento non in linea con i regolamenti veniva punito con lasegregazione in apposite celle.

    el 1$=7, talin, intervistato dal giornalista Emil &udKig, affermava aproposito della vita di seminario e, in particolare, sulla condotta deimonaci/ Il loro sistema prediletto 5 quello di spiare, rovistare, infiltrarsinell'animo della gente e offenderne i sentimenti pi% segreti. (he cosa c'5 dipositivo in questo comportamentoJ 4er esempio, spiare nelle stanze deglistudenti. +lle nove del mattino suona la campana per il t5, scendiamo inrefettorio e quando torniamo di sopra costatiamo che i dormitori sono statiperquisiti e tutti i cassetti messi sottosopra. Dov'5 mai la !ont8 di unsistema come questoJ. 4aradossalmente per3 il seminario di 9ifliscostituiva un autentico vivaio di intellettuali e attraverso le sue muraimpenetra!ili filtravano le pi% avanzate idee politiche e sociali chefinivano col fermentare nell'animo dei giovani e trasformavano la trucescuola per preti in un attivo centro di opposizione politica.

    el 1$=7, la facolt8 di storia dell'universit8 comunista della9ranscaucasia pu!!lic3 i rapporti di polizia sul seminario di 9iflis relativial periodo 1"#=-1"$A. econdo tali rapporti, nel 1"#=, nel corso di unaperquisizione erano state rinvenute opere proi!ite di DarKin, tuartill, ?uc)le e (erniscevs)i:. In un'altra occasione vennero sequestrati la4ita di 0es di Cenan e+apoleone il =iccolo di *ictor Mugo. 9re docentiche ispiravano le loro lezioni a uno spirito li!erale furono espulsi,denunciati alle autorit8 di polizia e condannati al termine di un processoche vide sul !anco degli imputati anche altri insegnanti ritenuti colpevoliper non aver denunciato l'attivit8 sovversiva dei loro colleghi rei dinazionalismo georgiano.

    &a tensione raggiunse il parossismo quando, nel giugno del 1""H, 6osif

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    &aghi:ev, un seminarista espulso per comportamento antirusso, uccise ilrettore 4avel (iudes)i:. &'omicida era figlio di un prete di ori. Ilresponsa!ile dell'ordine pu!!lico di 9iflis redasse un rapporto dal qualeemergevano tutte le giustificate preoccupazioni del capo della

    gendarmeria. Cispetto agli altri seminari russi, quello di 9iflis si trovanelle condizioni peggiori denunciava il rapporto. li allievi ches'iscrivono al seminario dimostrano sovente una mentalit8 antireligiosa esono ostili all'elemento russo. E quasi sempre impossi!ile emendarecodesti allievi a causa dell'estrema suscetti!ilit8 e del mor!oso amorproprio degli indigeni.

    Dopo l'assassinio del rettore il seminario rimase chiuso per alcuni mesi.&'esarca della eorgia, 4aolo, ventil3 l'ipotesi che l'omicidio di 4avel(iudes)i: non fosse opera di un singolo, ma avre!!e potuto trattarsi di uncomplotto organizzato in quella roccaforte di attivit8 antirusse che era ilseminario di 9iflis. &'esarca faceva riferimento all'aggressione che ilrettore aveva su!ito un anno prima d'essere ucciso. &'aggressore era lostudente ilvester i!ladze destinato a diventare fondatore e capo diun'organizzazione socialdemocratica e maestro politico di 6osif*issarionovic iugashvili. 9ra gli studenti indicati come coinvolti nelcomplotto a danno del defunto rettore c'era anche ichail 9s)ha)a:a,figlio di un pope, successivamente amico di &enin, presidente dellaeorgia sovietica e mem!ro del comitato centrale !olscevico.

    &a repressione non scoraggi3 gli studenti del seminario i quali diederovita a una nuova serie di scioperi che culminarono nel dicem!re del 1"$=.

    I seminaristi chiesero l'allontanamento di molti insegnanti russi el'istituzione di una cattedra di letteratura georgiana. I tentativi dell'esarcaper indurre i giovani a desistere dal !locco delle lezioni e d'ogni altraattivit8 del seminario si rivelarono vani. Dopo un'intera giornata ditrattative intervenne la polizia che chiuse il seminario congedando tutti gliallievi. Il provvedimento venne aspramente criticato anche da coloro chenon condividevano i metodi di lotta degli studenti/ anche i !enpensanticonsiderarono la chiusura del seminario una arrogante risposta alle istanzedella nazione georgiana.

    @ttantasette allievi vennero espulsi e tra questi &ado Bets)hoveli, eLallievo della scuola ecclesiastica di ori, di tre anni pi% anziano di 6osif*issarionovic iugashvili destinato a diventare una delle sue guidepolitiche. ei rapporti della polizia, firmati dal generale 6an)ovs)i:,

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    figurava, come ispiratore dei tor!idi, ichail 9s)ha)a:a. importanterilevare a questo punto che il socialismo non faceva parte, in quel periodo,del patrimonio ideologico dei tur!olenti seminaristi di 9iflis i qualis'agitavano mossi dal sentimento patriottico georgiano avvilito e offeso

    dallo strapotere russo.;uando 6osif *issarionovic iugashvili, detto oso, entr3 nel seminariola protesta s'era sopita. Dei disordini dell'anno precedente e di quelli delpassato si parlava soltanto e sottovoce. oso sentiva in cuor suo d'essersolidale con quei colleghi che avevano rivendicato elementari dirittinazionali e che, per questo, avevano pagato di persona, ma seppenascondere i suoi veri sentimenti. &e sue condizioni non gli permettevanodi mostrarsi meno che ossequiente a tutte le regole della casa, essereespulso sare!!e stato come ripercorrere la strada del fallimento che gi8 erastata sperimentata da suo padre e perdere il diritto alla !orsa di studiosignificava dover automaticamente a!!andonare gli studi.

    +gli occhi del rettore, il monaco russo Ermogene, e dell'ispettore, ilgeorgiano +!ascidze che per i russi ostentava una servile sottomissione,il giovane iugashvili si rivelava quello che era stato alla scuola di ori/un allievo modello, intelligente e volonteroso. I due responsa!ili delseminario non sapevano e non si rendevano conto del fatto che 6osif*issarionovic era un maestro della simulazione. Il gruppo clandestino delquale faceva parte riusciva persino ad avere contatti con i giovani cheerano stati espulsi dal seminario. onostante la rigorosissima sorveglianzail seme della sedizione e della rivolta si sviluppava dentro le mura dellafortezza ecclesiastica di 9iflis alimentando la trasgressione civile e quellareligiosa.

    Dopo il primo anno di condotta esemplare, 6osif *issarionovicincominci3 a scoprire le sue carte mettendosi in contatto con mem!ridell'opposizione di 9iflis. Il $ otto!re 1"$

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    quando vi introdusse li!ri proi!iti presi in prestito da una !i!liotecacircolante. . lurgidze, un compagno di 6osif, ricordava/ ;ualche voltaleggevamo anche nella cappella durante il servizio divino, nascondendo ili!ri sotto i !anchi. aturalmente dovevamo stare molto attenti per non

    farci sorprendere dai maestri. I li!ri erano gli amici insepara!ili di 6osif/non li lasciava neppure durante i pasti.el novem!re del 1"$H, sui registri disciplinari del seminario apparve la

    seguente nota di !iasimo redatta da uno dei monaci/ Cisulta cheiugashvili 5 in possesso di una tessera della li!reria economica dallaquale prende volumi in prestito. @ggi gli ho sequestrato " lavoratori delmare di Mugo, nel quale ho trovato la tessera in questione. Il rettore miseil suo visto alla nota e aggiunse/ (he sia chiuso nella cella di punizioneper un lungo periodo. &'ho gi8 ammonito una volta per un li!ro interdetto,"l '9di Mugo.

    6osif *issarionovic non nascondeva pi% la natura dei suoi interessi.;uattro mesi dopo la severa nota di !iasimo della quale a!!iamo appenariferito, nel marzo del 1"$#, ne e!!e un'altra. +lle undici di sera erascritto nel registro dei provvedimenti disciplinari ho sequestrato a 6osifiugashvili L'evoluione letteraria delle naioni del &etourneau, li!ropreso a prestito dalla !i!lioteca itinerante. iugashvili 5 stato sorpresomentre leggeva sui gradini della cappella. ;uesta 5 la tredicesima volta chelo studente in questione viene sorpreso a leggere li!ri presi in prestito dalla!i!lioteca economica. Il volume 5 stato consegnato al padre ispettore.

    (hiosa del rettore/ (hiuderlo nella cella di rigore per un lungo periodoe con un ammonimento severo.

    &e trasgressioni del giovane seminarista non si limitavano per3 soltantoalle letture proi!ite/ 6osif *issarionovic aveva aderito a un gruppo diprotesta clandestino che si era costituito all'interno del seminario e aun'organizzazione segreta socialista di 9iflis, ilessame &ossi.

    essame &ossi significa letteralmente terzo gruppo e l'organizzazionesi chiamava cos2 per distinguerla dal=iriveli &ossi o primo gruppo unavecchia associazione di aristocratici progressisti georgiani che si erano!attuti, a loro tempo, per l'a!olizione della servit% della gle!a c'era stataanche unaeori &ossi, secondo gruppo, organizzazione di intellettualili!erali progressisti che aveva operato negli anni intorno al 1""7.

    Ilessame &ossi era stato fondato nel 1"$= da patrioti georgiani i qualiavvertivano accanto alle istanze di tipo nazionalistico forti motivazioni

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    socialiste. 9ra i promotori c'erano o5 6ordania, eorgi: (h)heidze eeorgi: 9seretelli a costoro, destinati a diventare famosi anche oltre iconfini della eorgia come esponenti del socialismo moderato, s'eraaggiunto anche ilvester i!ladze, espulso da seminario per aver aggredito

    il rettore 4avel (iudes)i: poi ucciso da un altro studente.Ilessame &ossipu!!licava anche un proprio giornale,?vali @"l solcoA.o5 6ordania, nel 1$=H, esule a 4arigi, raccont3 quello che dovette

    essere il primo incontro di 6osif *issarionovic iugashvili con il gruppodei socialdemocratici. ella redazione di?vali si present3 un giovanottodai lunghi capelli neri e il viso segnato dal vaiolo. Era il futuro talin cheoffriva il suo aiuto. 6ordania era !en disposto ad accettare lacolla!orazione del giovane, volle tuttavia accertare il suo grado dipreparazione storica, politica, economica e sociologica. &e poche elacunose nozioni che 6osif *issarionovic dimostr3 di possedere eranofrutto di una sola fonte di letture,?valiper l'appunto. Era un po' poco perintraprendere la rischiosa carriera di agitatore politico. Era difficilepoterlo utilizzare in quelle condizioni disse 6ordania. I nostri operaierano curiosi e avidi d'imparare. ;uando si fossero resi contodell'impreparazione del propagandista si sare!!ero rifiutati d'ascoltarlo.(onsigliai perci3 al giovanotto di non a!!andonare il seminario e diapprofondire nel frattempo la sua preparazione.

    li iniziatori e maestri del futuro talin furono ascia 9sulu)idze e &adoBets)hoveli. ascia 9sulu)idze aveva soltanto ventidue anni, ma gi8godeva nel movimento di un notevole prestigio. Era un letterato ed eracostretto a smorzare la sua ansia d'attivismo a causa della tu!ercolosi chegli devastava i polmoni e che nel giro di qualche anno doveva ucciderlo. isfogava cos2 scrivendo articoli e saggi sui giornali progressisti georgiani,facendosi apprezzare per la vasta cultura e per lo stile chiaro. &o sfortunato9sulu)idze aveva anche redatto uno scrupoloso compendio delle opereeconomiche di arL.

    &ado Bets)hoveli, uno degli ottantasette studenti espulsi nel 1"$A dalseminario di 9iflis, era un uomo pi% pratico e il ruolo che si era scelto nelmovimento era quello del proselitismo. Dopo l'allontanamento dalseminario era andato a Biev dove aveva potuto approfondire l'esperienzasocialista grazie anche a contatti con i compagni di 4ietro!urgo e con ileader esiliati in Inghilterra, in 0rancia e in vizzera. Era tornato a 9iflispi% consapevole e maturo deciso a rimuovere le remore provinciali che

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    frenavano l'azione dei compagni suoi concittadini. 0u lui che intu2l'importanza di dar vita a una stampa clandestina. &a stampa locale diispirazione semisocialista e semili!erale non poteva essere di alcunautilit8 scrive a questo proposito Isaac Deutscher i redattori di questi

    giornali, infatti, dovevano continuamente guardarsi alle spalle, pesareattentamente ogni parola che scrivevano, sottoporre ogni articolo allacensura zarista. Gna propaganda di tal genere, timida e fle!ile, non potevaconvincere nessuno, non poteva condurre a nulla. Era necessario che essi, irivoluzionari della nuova generazione, si svincolassero dalla schiavit%della censura/ occorreva, cio5, una stampa clandestina. E appunto versoquesti pro!lemi pratici Bets)hoveli indirizz3 la mente di iugashvili,quando questi divenne mem!ro delessame &assi.

    Dopo un !reve quanto intenso periodo di istruzione teorica, ascia9sulu)idze e &ado Bets)hoveli spedirono in campo 6osif *issarionovicaffidandogli la direzione di alcuni circoli di studio per operai.

    li toccava tenere lezioni di socialismo a piccoli gruppi di muratori,calzolai, tessitori, tipografi, addetti alla lavorazione del ta!acco,conducenti di tram a cavalli ricorda Isaac Deutscher. &'organizzazione siserviva di studenti come lui per diffondere le teorie socialiste tra ilproletariato che, a causa dell'analfa!etismo, non poteva leggere gliopuscoli e i li!ri. &e lezioni erano clandestine e venivano tenute neimisera!ili alloggi degli stessi operai, in piccole stanze sovraffollate, pienedi tanfo, anne!!iate dal fumo denso del ta!acco dei poveri, la micidialema

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    avre!!e potuto aspirare ad altro che a un posto da operaio o damodestissimo impiegato, in alternativa avre!!e potuto farsi manteneredalla madre. a nessuna di queste soluzioni lo attraeva quantoall'organizzazione essa era troppo povera per mantenerlo.

    Egli era figlio di gente appena uscita dalla servit% della gle!a scriveIsaac Deutscher e, !ench> ora lavorasse per trasformare la vita di tutto unpopolo, aveva pur sempre ereditato, almeno in parte, quell'immo!ilit8 equell'inerzia proprie dei contadini, nate nel timore di qualsiasi mutamento.Era vero che per rimanere nel seminario era necessario sorvegliarsi edissimulare costantemente ma, fin da fanciullo, egli si era esercitato inqueste arti, che ormai erano per lui una seconda natura.

    &a situazione per3 s'andava facendo sempre pi% difficile da sostenere.pesso le due nature di 6osif *issarionovic, quella portata palesemente allari!ellione e quella ipocrita, entravano in conflitto e, sovente, aveva lameglio la prima. Gna delle ultime annotazioni del registro di disciplina delseminario che lo riguarda porta la data del 1H dicem!re 1"$" e dice/ elcorso di una perquisizione degli studenti della quarta classe, condotta daimem!ri della commissione di supervigilanza, 6osif iugashvili cerc3parecchie volte di attaccare una discussione con loro protestando per leripetute perquisizioni degli studenti e dichiarando che tali perquisizioninon erano mai effettuate negli altri seminari. iugashvili 5 solitamentepoco rispettoso e villano con le persone che godono d'autorit8 esistematicamente si rifiuta di fare l'inchino a uno dei professori come hapi% volte riferito il docente alla commissione di supervigilanza.

    Il $ maggio 1"$$, 6osif *issarionovic iugashvili usc2 per sempre dalseminario di 9iflis. 4erch>J Gfficialmente scrive Emilian 6aroslavs)i:il compagno talin fu espulso dal seminario in quanto non aveva pagatola retta e aveva disertato gli esami per motivi non chiari.

    Diversa la versione dell'altro !iografo di talin, 6osif Iremashvili, ilquale sostiene che 6osif *issarionovic decise di lasciare il seminario unanno prima del termine degli studi perch> s'era disgustato.

    (olui che era stato il pi% !rillante dei seminaristi era diventato ilpeggiore/ studiava sempre meno, il minimo indispensa!ile per passare dauna classe a quella superiore e i suoi voti diventavano sempre pi% scadentirispondeva con strafottenza e disprezzo alle rimostranze dei monaci.Insomma non ne poteva pi%.

    a anche mamma Be)e volle dire la sua. 0ui io a portarlo a casa per

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    motivi di salute dice E)aterina iugashvili. ;uando era entrato inseminario era ro!ustissimo. a il troppo lavoro fino a diciannove anni loinde!ol2 e c'era il pericolo che potesse ammalarsi di tu!ercolosi. 4erci3 loportai via dalla scuola. &ui non voleva andarsene, ma io lo portai via. Era

    il mio unico figlio. ;uanto alla versione di talin, egli la forn2 qualcheanno dopo, quando rispondendo a un questionario del partito comunista,scrisse/ Espulso da un seminario teologico per aver svolto propagandamarLista.

    ;uale che sia la verit8, non si pu3 ignorare quanto scrive 6osifIremashvili/ Gsc2 dal seminario portando in s> un odio feroce control'amministrazione religiosa, contro la !orghesia e contro tutto ci3 che nelpaese rappresentava lo zarismo.

    CAPITOLOIII

    ESORDIO RIVOLUZIONARIO

    ono diventato marLista grazie, per cos2 dire, alla mia condizionesociale. io padre era infatti operaio in un calzaturificio e operaia era miamadre. a anche perch> sentivo le prime avvisaglie minacciose della

    rivolta nell'am!iente che mi circondava, al livello sociale dei miei genitori,infine a causa dell'intolleranza rigorosa e della disciplina gesuitica cheimperversavano nel seminario ortodosso in cui trascorsi alcuni anni.

    (os2, alcuni lustri pi% tardi, talin giustific3 la sua metamorfosi da pretemancato a socialista militante.

    Io sono stato e sono ancora un discepolo degli operai pionieri delleofficine ferroviarie di 9iflis diceva ancora. Cicordo l'anno 1"$", quando,per la prima volta, i lavoratori delle officine ferroviarie mi affidarono la

    direzione di un circolo. i ricordo !ene come, nelle stanze del compagnoturua, alla presenza di i!ladze, che fu allora uno dei miei maestri, diinua e di altri operai progressisti di 9iflis, imparai il lavoro pratico.

    Gna piccola andata della rivoluzione industriale aveva investito anche9iflis. *ladimir Ilic Gl:anov, l'allora poco conosciuto &enin, non ancoratrentenne, aveva cos2 descritto le condizioni socio-economiche dellaregione caucasica/ Il paese, scarsamente popolato negli anni posteriorialla riforma, a!itato da montanari, ignari degli sviluppi dell'economia

    mondiale, ignari perfino della storia, andava trasformandosi in un paese di

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    petrolieri, di mercanti di vino, di industriali del ta!acco e del grano.(onsistenti apporti di capitale francese e inglese contri!uirono allo

    sviluppo dell'industria petrolifera a ?atum e ?a)u e la scoperta, a (iaturi,di imponenti giacimenti di manganese fece nascere e prosperare l'industria

    mineraria. el 1""H-"# il valore complessivo della produzione industrialedi due regioni georgiane, quelle di 9iflis e di Butaisi, ammontava appena adieci milioni di ru!li scrive Isaac Deutscher. In capo a quattro anniquesto valore fu pi% che triplicato. el 1"$1-$ raggiungeva trentaduemilioni di ru!li. ello stesso periodo il numero dei lavoratori industrialipassava da dodicimila a ventitremila, senza contare i ferrovieri. 9iflis era ilprincipale nodo ferroviario sulla linea che congiungeva la costa del (aspiocol mar ero, ?a)u con ?atum. &e officine ferroviarie divennero laprincipale industria della stessa 9iflis, nonch> il ganglio pi% importante delmovimento operaio del (aucaso che cominciava a formarsiclandestinamente.

    In quelle officine 6osif *issarionovic iugashvili cono!!e il fa!!roergei +lliluiev e il tornitore ichail Balinin destinati a lasciare ricordo dis> nella storia del movimento rivoluzionario. ;ualche anno prima avre!!epotuto incontrarvi il manovale +le)sei 4es)ov entrato nella storia dellaletteratura mondiale con il nome di a)sim or)i:.

    Il movimento dei lavoratori stava acquistando in tutta la Cussia unafisionomia !en definita/ i circoli operai d'avanguardia clandestini, i

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    nell'organizzazione.9orn3 a 9iflis con l'assillo di trovare un posto di lavoro che gli

    consentisse di percepire uno stipendio seppure modesto. on eraun'impresa facile, anche perch> 6osif *issarionovic non aveva alcuna

    intenzione di rassegnarsi a fare l'operaio.razie all'aiuto dei compagni trov3 ospitalit8 in casa d'un ferrovieremem!ro dell'organizzazione e la maniera di guadagnare qualche ru!loimpartendo lezioni private a figli di !orghesi agiati. 9ra i suoi allievi ci fucertamente emion 9er 4etrosian, armeno originario di ori, al quale nonfece soltanto ripetizione delle materie scolastiche. &o inizi3 anche alladottrina marLista e con successo/ emion 9er 4etrosian, qualche annodopo, divenne uno dei pi% audaci rivoluzionari terroristi della eorgia conil nome di !attaglia di Bamo.

    +lla fine del 1"$$, presso l'@sservatorio geofisico di 9iflis si resevacante un modesto posto d'impiegato. 6osif *issarionovic iugashvili, susegnalazione e consiglio di &ado Bets)hoveli il fratello minore del quale,*ano, lavorava gi8 all'osservatorio, present3 domanda d'assunzione. &adomanda venne accolta. &'impiego, s'5 detto, era di poco conto e lostipendio irrisorio, ma il posto offriva alcuni vantaggi non irrilevanti/ illavoro non era impegnativo, 6osif aveva una stanza tutta per s'5 e lasorveglianza in pratica non esisteva. Dopo l'atmosfera da convento e dapenitenziario della scuola teologica, 6osif *issarionovic poteva finalmenteassaporare il piacere dell'indipendenza e dell'isolamento nella sua stanzapoteva tenere qualche riunione e, come afferma Isaac Deutscher, sperareche lo schermo rispetta!ile dell'osservatorio l'avre!!e protetto, almeno perun po' di tempo, dagli occhi della polizia, la famigerata @)rana.

    &a polizia segreta esisteva, in Cussia, fino dai tempi di Ivan il 9erri!ile,nel F*I secolo, ma soltanto nel 1""1, dopo l'assassinio dello zar+lessandro II, ucciso da terroristi politici, venne istituito il servizio disicurezza che prese il nome di @)rana, sinonimo di oscure delazioni, diinterrogatori e sevizie, di repressione spietata, di esecuzioni sommarie e dideportazioni.

    &'@)rana agiva alle dirette dipendenze del ministero degli interni diosca e all'organizzazione poliziesca facevano capo tutti i servizi diinformazione, spionaggio e controspionaggio su tutto il territoriodell'impero zarista che comprendeva, allora, anche la 0inlandia e la4olonia.

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    + 4arigi era stato istituito un ufficio estero dell'@)rana che avevagiurisdizione sui paesi dell'Europa occidentale, del edioriente,dell'+merica del ord e su ogni angolo di mondo dove ci fosse il sospettodi attivit8 clandestine antizariste.

    +l servizio dell'@)rana erano assoldate spie, agenti provocatori edoppiogiochisti. on c'era organizzazione clandestina che non fosse statainfiltrata da agenti dell'@)rana e, spesso, dietro un acceso rivoluzionario, sinascondeva una spia della polizia segreta. Il pi% famoso doppiogiochistascrive M. ontgomerN MNde fu 6evno +zev, un venditore di !urro che,dopo un periodo di latitanza, entr3 nell'@)rana e organizz3 un certonumero di attentati terroristici importanti, compreso l'assassinio dell'odiatoministro degli interni 4lehve, mentre nello stesso tempo forniva allapolizia segreta molte informazioni sui suoi compagni rivoluzionari.&'@)rana talvolta faceva a !ella posta ad arrestare un suo agente e lometteva in carcere o lo esiliava in i!eria per stornare i possi!ili sospettida parte dei rivoluzionari nei confronti dei quali l'agente aveva compiuto ledelazioni.

    +lcuni !iografi, tra i quali Isaac Don &evine, +leLander @rlov e EdKardEllis mith, hanno avanzato l'ipotesi che, fino alla rivoluzione, 6osif*issarionovic avesse colla!orato con l'@)rana. EdKard Ellis mith, nelsuo $talin giovane, deduce l'attivit8 d'infiltrato di 6osif ingashvilidall'esame di una serie di documenti, dalla valutazione delle date dei suoispostamenti, da considerazioni sulla facilit8 con la quale il giovanerivoluzionario, ufficialmente !raccato dalla polizia, riusc2 a sfuggirediverse volte alla cattura o a evadere.

    egli anni 'A7 cominci3 a circolare una lettera che venne riprodotta, nel1$

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    elezione nel comitato centrale del partito a 4raga, e il suo ritorno a4ietro!urgo, si pose in aperta opposizione al governo e si stacc3definitivamente dall'@)rana. *i informo, caro signore, perch> vi sappiateregolare nel vostro lavoro. (on la mia massima stima, Eremin.

    Diversi storici e tra questi alcuni certamente non sospetti di simpatia o difacile condiscendenza verso talin e il !olscevismo, negano l'autenticit8del documento. EdKard Ellis mith, per esempio, sostiene che essocontiene strani errori uno di essi riguarda il destinatario, cio5 il capitanoReleznia)ov il quale si chiamava *ladimir 0edorovic e non +le)sandr. du!!io il riferimento all'arresto del 1$7H, cos2 come appare strano quelloallo pseudonimo talin che non figura in nessun rapporto di poliziadell'epoca.

    9uttavia, sempre sul numero del = aprile 1$ fosse evidente che i documenti erano autentici, furono fattitutti gli esami e le analisi per accertare la qualit8 e l'invecchiamento dellacarta e l'autenticit8 della scrittura.

    on rimase nemmeno la pi% pallida om!ra di du!!io/ 6osif talin erastato per molto tempo una spia zarista e lo era ancora nel 1$1=. Il fascicolonon conteneva soltanto i rapporti delatori di talin, ma rivela anche cheegli si era intensamente prodigato per far carriera nelle file dell'@)rana.

    4er quanto riguarda un giudizio o!iettivo su questo aspetto oscuro einquietante della vita di talin, 5 opportuno sottolineare che gli elementidei quali si dispone sono indizi e non prove. +i posteri dunque il !eneficiodel du!!io.

    Durante i primi mesi trascorsi nell'osservatorio, 6osif *issarionoviclavor3 intensamente, insieme con alcuni compagni, per preparare la primagrande dimostrazione del 1 S maggio nel (aucaso. copo dellamanifestazione era provare la solidariet8 verso i lavoratori del restod'Europa e misurarsi con le forze dell'ordine. i tratt3, tuttavia, di unaprova poco riuscita/ vi parteciparono circa cinquecento operai i quali si

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    radunarono insieme con i capi del movimento sulle rive del lago alato,alla periferia di 9iflis, cio5 in una localit8 di scarso interesse per la polizia.('era anche la coreografia poi divenuta consueta delle !andiere rosse edei grandi cartelli portati a mano sui quali campeggiavano i ritratti in

    quell'occasione eseguiti a mano in maniera naive di arL e Engels.;uella modesta riunione commenta Isaac Deutscher assomigli3piuttosto a una processione religiosa, in cui il posto delle icone ortodossefosse stato preso dalle effigi dei padri del comunismo.

    a qual era la condizione del movimento marLista in Cussia inquell'anno di inizio secoloJ

    Il socialismo marLista era, per la Cussia, una scoperta a!!astanzarecente. ;uasi fino al 1"$7 le idee di giustizia ed equit8 sociale erano statepropagandate dai populisti, i narodni

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    +lessandro II, nel 1""1, avre!!e dovuto esserne il momento culminante. ImarListi rifiutavano invece i metodi terroristici/ secondo loro !isognavaattendere ed educare le masse a diventare proletariato attivo, aspettare chelo sviluppo industriale producesse un grande esercito di operai in grado di

    rovesciare il sistema. 0rattanto dice Isaac Deutscher essi potevanosoltanto far propaganda, arruolare i proseliti del socialismo e organizzaregruppi sparsi di persone unite dalla medesima fede.

    eorgi: 4le)hanov aveva visto giusto. el 1"$A anno dell'ingresso di6osif *issarionovic iugashvili nel seminario teologico di 9iflis, ilgiovane &enin sferr3 un duro attacco contro i narodni

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    martiri deca!risti autori di un fallito tentativo rivoluzionario nel dicem!redel 1"ev

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    lontano, delle sue idee e dei suoi progetti. &'emissario di &enin, del resto,viene rappresentato da tutte le fonti come una personalit8 ricca diascendente. 4i% tardi divenne un eroe leggendario della rivoluzione del1$7

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    non trovarono nulla. tranamente *aso ?erdzenishvili non venne arrestato.Cimase nell'osservatorio messo a soqquadro ad aspettare il ritorno di 6osif*issarionovic.

    ;uesti era rientrato appena gli uomini della polizia erano andati via. +l

    collega aveva detto che avvicinatosi una prima volta s'era reso conto dellapresenza dei poliziotti e quindi s'era allontanato girovagando per le viedella citt8 finch> non era tornata la calma e non s'era li!erata la via perrientrare nell'osservatorio. econdo i !iografi 6. 0ishman e 6. ?ernardMutton, i fatti si svolsero un po' diversamente. Durante la perquisizione,6osif *issarionovic iugashvili sfugg2 alla cattura non perch> era fuoricasa, ma perch> era riuscito a eludere le ricerche dei gendarmi chefrugavano l'edificio. 4assando attraverso un lucernario, era sgusciato sultetto e v'era rimasto acquattato finch> la polizia non se n'era andata.

    on c'5 dato sapere quale sia la versione pi% attendi!ile sull'accaduto,una cosa tuttavia 5 certa/ l'essere scampato all'arresto era una gran fortuna,ma la sicurezza di 6osif per il futuro era irrimedia!ilmente compromessa. Ilcomando locale dell'@)rana aveva diramato un ordine di servizio nel qualeera scritto tra l'altro di ricercare e arrestare il detto 6osif iugashvili.

    Il terreno dunque scottava, restare nell'osservatorio significava mettersiin trappola con le proprie mani, ma non era ancora il momento dia!!andonare 9iflis. &a sfida del 1 S maggio era un appuntamento al quale6osif non poteva mancare. are!!e rimasto ancora in citt8, si sare!!emimetizzato e avre!!e cessato di esistere legalmente.

    4er prima cosa aveva !isogno di un rifugio sicuro e, dopo la granderetata della polizia, non era facile trovarlo, le case dove l'@)ranasospettava a!itassero sovversivi sfuggiti al !litz del 1 marzo eranosorvegliate. D'altra parte, 6osif aveva amici fidati soltanto tra i compagni dilotta.

    li venne in aiuto +lioscia vanidze, gi8 suo condiscepolo nelseminario teologico, mem!ro attivo delessame &ossi +lioscia aveva unazia, E)aterina, una !rava donna, georgiana all'antica, non coinvolta inalcun modo con le attivit8 del nipote e dei suoi amici. &'anziana signoranon esit3 ad aprire le porte della sua casa a quello strano giovanotto dalvolto !utterato e dai penetranti occhi neri.

    4resso zia E)aterina a!itava anche la giovane sorella di +lioscia, sichiamava E)aterina pure lei, ma tutti le si rivolgevano con il soprannomeBe)e. +veva diciotto anni, era la tipica !ellezza !runa georgiana, aveva un

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    temperamento dolce e riservato che tuttavia non riusciva a dissimulare deltutto una sottile e penetrante sensualit8.

    on sappiamo che genere di vita sentimentale avesse avuto fino adallora il giovane 6osif *issarionovic. (ertamente i regolamenti severi e

    ipocriti del seminario non gli avevano consentito frequentazioni femminilie, in ogni caso, il tempo che gli era riuscito di sottrarre alle lezioni diteologia e alle preghiere l'aveva destinato totalmente all'impegno politico.4ossiamo affermare dunque con certezza che fino a quel momento nellasua esistenza non c'era stato spazio per l'amore. i pu3 supporreverosimilmente che avesse potuto sfogarsi in frettolosi rapporti conqualche ospite di !ordello ma certamente non disponeva di denaro perpotersi concedere frequentemente questo genere di compagnia o conqualche servotta disini!ita e disponi!ile a cedere al fascino dei suoi occhineri, della sua parlantina suadente, del suo carattere un po' tene!roso.

    Be)e vanidze era la prima ragazza che 6osif poteva frequentare. li erapiaciuta su!ito, fisicamente attraente, lasciava intendere di essere stataallevata nel sacro o!!ligo di servire come tutte le !rave georgiane, nondiversamente da mamma E)aterina la quale, per 6osif, costituiva il modelloideale di donna. ?astarono poche settimane perch> fosse chiaro che tra idue giovani era nato un sentimento destinato ad avere un qualche seguito.a qualeJ In circostanze normali, Be)e, la quale era religiosissima e l'ateo6osif si sare!!ero trovati davanti al pope per diventare marito e mogliesecondo un rito al quale neppure il miscredente 6osif avre!!e volutorinunciare.

    Il futuro di oso, cos2 lo chiamava Be)e, era oscuro, il suo destinoquello di un clandestino !raccato dalla polizia.

    + Be)e non restava che pregare e sperare.&'amore non riusc2 a distrarre 6osif *issarionovic dalle attivit8 politiche/

    se una parte del suo cuore !atteva per Be)e, tutto il resto del suo corpo edel suo spirito era impegnato per la riuscita della manifestazione del 1 Smaggio.

    Era una giornata !ellissima, faceva caldo e il sole splendeva in un cieloche sem!rava di smalto. onostante la temperatura quasi estiva sipotevano vedere per le vie di 9iflis frettolosi passanti im!acuccati inpelliccioni e pesanti cappotti di panno con in testa i col!acchi. Eranocoloro che avre!!ero guidato la sfilata. &o strano a!!igliamento era unordine di iugashvili, !izzarro ma non privo di logica. ui capifila si

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    sare!!ero a!!attuti i primi e pi% violenti colpi di frusta dei cavaliericosacchi addetti all'ordine pu!!lico, pellicce, cappotti e col!acchiavre!!ero attutito la violenza delle scudisciate.

    Gna folla di duemila lavoratori cinque volte pi% numerosa di quella

    dell'anno precedente si riun2 in $oldats tra gli uni n> tra gli altri. Eraincolume e li!ero, ma anche consapevole che quel 1S maggio chiudeva unciclo della sua esistenza. Era venuto il momento di a!!andonare 9iflis, laconfortevole casa degli vanidze e gli occhi scuri e i dolci sorrisi di Be)e.&e promise di tornare per sposarla.

    6osif *issarionovic iugashvili cessava d'esistere legalmente. +l suonome scritto nei registri dell'anagrafe e nell'elenco dei ricercati dallapolizia, sostitu2 quello di !attaglia di Bo!a, antico eroe guerriglierogeorgiano cele!rato nei romanzi del poeta +le)sandr ;uaz!egi. aall'occorrenza si sare!!e potuto chiamare anche David izeradze, 6osifIvanovic, ?udu ?osocvili, David (izi)ov, @rganess 9otomianz,uradiats, &ado Dum!adze, 4apadzanian, tefan 4apadopulos, 4iotral)in. ille nomi per il nemico senza volto dell'odiato regime zarista,nascosto nelle om!re fitte della clandestinit8 dalle quali uscire per colpiree poi rientrarvi. &'eroe di una guerra spietata, continua, com!attuta senzaesclusione di colpi e senza regole, fino a che uno degli avversari nonavesse riportato la vittoria.

    e l'esito della !attaglia del 1S maggio non fu lusinghiero, tuttaviaestremamente significativo suona il commento che su"s

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    d'importanza storica per tutto il (aucaso/ quel giorno ha segnato l'inizio diun aperto movimento rivoluzionario nel (aucaso.

    CAPITOLOIVIL CLANDESTINO

    &'epoca della clandestinit8, destinata a durare per 6osif *issarionovicfino al 1$1#, incominci3, secondo alcuni !iografi, con un episodio che dieroico aveva proprio poco.

    0uggito da 9iflis, Bo!a useremo spesso questo suggestivo nome di!attaglia aveva trovato un rifugio sicurissimo in uno sperduto villaggio

    sulle montagne nelle vicinanze di ori/ pochi casolari e una !aita tra ivigneti, di propriet8 di un suo amico. Bo!a fu costretto ad a!!andonareprecipitosamente la !aita per un motivo che non aveva niente a che farecon la politica. Gno degli a!itanti del villaggio riferiscono 6. 0ishman e6. ?ernard Mutton aveva scoperto che Bo!a non solo era stato l'amante disua moglie, ma aveva anche violentato la sua giovanissima sorella diquattordici anni. Il malcapitato paesano avre!!e voluto consegnare ilfuggiasco nelle mani della polizia, ma poi l'affare si concluse soltanto con

    una ragguardevole dose di legnate.Gno dei primi atti compiuti da Bo!a nella clandestinit8 fu la fondazionedi un giornale illegale in lingua georgiana/ il primo numero del giornale,intitolato7rdola @La lottaA, usc2 nel settem!re del 1$71.

    7rdola era il primo giornale li!ero, poich> realizzava la li!ert8 dallacensura scrive Isaac Deutscher. *eramente caratteristica era la modestiapolitica dei redattori. Essi dichiaravano esplicitamente di non voler iniziarenessuna politica propria, poich> il socialismo georgiano doveva far parte

    del movimento operaio di tutta la Cussia. 4erci3 la loro condotta si sare!!einevita!ilmente su!ordinata a quella dei capi del socialismo dell'imperozarista. +nche questo era un colpo di spillo alla maggioranza delessame&assi, la quale propugnava invece la creazione di un partito georgianoindipendente, federato col partito russo, ma non su!ordinato ad esso.

    el secondo numero di 7rdola c'era un lungo saggio intitolato Ilpartito socialdemocratico russo e i suoi compiti immediati, non erafirmato, ma l'autore era 6osif iugashvili. *i si riprendevano concetti

    fondamentali pi% volte espressi da &enin sulle pagine di"s

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    iugashvili era una specie d'atto di riconoscimento di paternit8 ideologicanei confronti di &enin e vi si ri!adiva il principio di stretta dipendenzapolitica del partito georgiano da quello russo. 4er il resto la vita di Bo!a sisvolgeva con una certa monotonia, tra riunioni clandestine, giorni passati

    in nascondigli segreti a leggere, a scrivere e a progettare la rivoluzioneprossima ventura.I suoi movimenti, per quanto cauti, non sfuggivano alla polizia, tanto

    che in un rapporto si legge/ &a domenica del " @tto!re, alle nove dimattina, in via della tazione, ha avuto luogo una riunione d'operaid'avanguardia delle ferrovie, con la partecipazione dell'intellettuale 6osifiugashvili. +ltre denunce e ulteriori informazioni scrive il !iografo?oris ouvarine si riferiscono ai suoi spostamenti, alla suacorrispondenza e segnalano la sua estrema prudenza. 4erch>, viene fattodi chiedersi, se la polizia lo controllava cos2 scrupolosamente e da vicinonon lo ha mai arrestatoJ 4erch> non condivideva il destino degli altrisovversivi come luiJ asce, da queste domande che non trovano unarisposta precisa, il sospetto che le accuse mosse da qualcuno di connivenzae colla!orazione con l'@)rana possano avere qualche fondamento. @ppure,come affermano i suoi apologeti, Bo!a era davvero una specie dia!ilissima primula rossa del (aucasoJ

    &'11 novem!re 1$71, venticinque delegati dei vari circoli operai siriunirono a 9iflis, nel so!!orgo popolare di +vla!ar, per eleggere ilcomitato del partito socialdemocratico di 9iflis. 6osif *issarionoviciugashvili venne eletto nell'importante organismo, formato da novepersone, che per qualche tempo e!!e funzioni di esecutivo per tutta laregione del (aucaso. 4er Bo!a era un passo avanti estremamenteimportante nella carriera politica ma forse anche il motivo di unadelusione/ am!iziosissimo s'era illuso d'essere eletto non semplicemem!ro, ma presidente del comitato, invece la carica centrale era andata ailvester i!ladze lo stesso uomo che un giorno aveva aggredito il rettoredel seminario teologico ed era stato il mentore di iugashvili nelsocialismo. I rapporti tra allievo e maestro, forse gi8 deteriorati, finironocon il guastarsi del tutto. Bo!a, come avremo modo di verificareampiamente e tragicamente nel corso di tutta la sua esistenza, aveva uncarattere incline al rancore e alla vendetta, la riconoscenza gli era unsentimento tutto sommato sconosciuto. Era quel che si dire!!e oggi unduro.

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    +lla fine del 1$71, 6osif *issarionovic lasci3 improvvisamente 9iflis. &asola spiegazione a questa strana partenza ci 5 fornita dalla rivistasocialdemocratica georgiana 7rdola chma @L'eco della lottaA, redatta daun gruppo di menscevichi esuli a 4arigi nel 1$=7. in dai primi tempi

    della sua attivit8 nei circoli operai scrive l'anonimo estensore dell'articoloiugashvili, con i suoi intrighi, attir3 l'attenzione contro il principaledirigente dell'organizzazione, ilvester i!ladze. + questo proposito,ricevette un avvertimento che tuttavia ignor3, continuando a diffonderecalunnie per denigrare i rappresentanti autentici e riconosciuti delmovimento e accedere cos2 alla direzione. Deferito a un tri!unale delpartito e riconosciuto colpevole di calunnia indegna contro ilvesteri!ladze, fu espulso all'unanimit8 dall'organizzazione di 9iflis.

    Il provvedimento e!!e pro!a!ilmente aspetti ed effetti meno drammaticidi quelli che l'articolo di7rdola chma di certo un po' fazioso data l'epocae le circostanze nelle quali fu redatto lascia intendere. i trattava di unasoluzione di ripiego, la migliore per i!ladze, per iugashvili e per ilcomitato di 9iflis, che non estrometteva 6osif *issarionovic dall'attivit8politica.

    &a destinazione di Bo!a fu ?atum, cittadina portuale sul mar ero.?atum era stata, nel passato, un villaggio di pescatori e un rifugio di pirati.ituata al confine con la 9urchia, in una regione poco salu!re, avevasoltanto venticinquemila a!itanti, contro i centocinquantamila di 9iflis, manel giro di pochi anni, tra la fine del 1"77 e l'inizio del 1$77, la suaimportanza era cresciuta in maniera incredi!ile. ?atum infatti era il pi%importante centro caucasico per la lavorazione del petrolio, al terminale diun oleodotto che partiva da ?a)u, principale centro d'estrazione del grezzo.@ltre alle raffinerie c'erano a ?atum due ta!acchifici, una fonderia per lalavorazione del ferro e uno sta!ilimento per l'im!ottigliamento dell'acquaminerale. &a popolazione operaia era di undicimila lavoratori costretti asgo!!are per quattordici ore al giorno che, con l'o!!ligo degli straordinari,potevano diventare anche diciassette la paga giornaliera era compresa trasessanta copechi e un ru!lo. I principali nuclei operai erano concentratinelle raffinerie Cothschild e nelle officine antasev/ gente gi8 aperta allapropaganda socialista, ma ancora poco organizzata.

    In realt8, a ?atum esisteva una cellula del essame &ossi, diretta dai)ola: (h)edidze e Isidor Camishvili, moderati, che seguivano la linealegalitaria che faceva capo, nel (aucaso, a o> 6ordania. Bo!a attu3

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    contro di loro un colpo di mano, perfettamente consono al suo modod'agire cinico e privo di scrupoli morali. 0u lo stesso 6ordania a denunciarei metodi troppo spicci anche se straordinariamente efficaci di Bo!a.+ggirando alle spalle i capi locali i)ola: (h)edidze e Isidor

    Camishvili afferma 6ordania prese come !ase il quartiere operaio eincominci3 a raccogliere lavoratori intorno a s>. Detestando tutti icompagni progressisti, li accusava di vilt8, di mancanza di iniziativa e ditradimento nei confronti della classe lavoratrice e chiamava i lavoratori adimostrazioni di piazza. Dentro l'organizzazione ne cre3 una personale,fedele a lui soltanto e che rifiutava qualsiasi responsa!ilit8 verso ilcomitato.

    Bo!a mise in piedi anche una tipografia clandestina, analoga a quellache &ado Bets)hoveli aveva allestito a ?a)u. &a macchina da stampa erastata sistemata in una casa di operai alla periferia della citt8. &a strada perarrivarci scrive il !iografo M. ontgomerN MNde era cos2 malridotta efangosa, da essere quasi intransita!ile, e per questa ragione, a quanto pare,la polizia locale lasciava in pace gli a!itanti della zona

    &a macchina venne istallata in una stanza del seminterrato priva difinestre e con due porte, una che dava sull'interno della casa, l'altra sullastrada consentendo una certa sicurezza. I caratteri da stampa eranosistemati in vecchie scatolette per fiammiferi. Bo!a sedeva a un tavolinettocollocato al centro della stanza e scriveva il testo dei documenti e deimanifestini su piccoli fogli che passava a mano a mano ai tipografi. aquella piccola stanza non era soltanto una stamperia, vi si riunivano gliagitatori delle fa!!riche con i quali Bo!a discuteva i temi generali dellapolitica e i piani delle agitazioni operaie.

    @vviamente la presenza e l'attivit8 di Bo!a non erano sfuggiteall'attenzione della polizia. Ecco quanto si legge in un rapporto segretodell'@)rana/ ell'autunno 1$71, il comitato socialdemocratico di 9iflis hainviato a ?atum uno dei suoi mem!ri, 6osif *issarionovic iugashvili, gi8allievo della classe sesta del seminario di 9iflis, con l'incarico di svolgerepropaganda tra gli operai delle fa!!riche. (ome risultato dell'attivit8 diiugashvili organizzazioni socialdemocratiche sono sorte in tutti glista!ilimenti di ?atum. i8 nel 1$7 gli effetti della propagandasocialdemocratica si sono potuti constatare nel prolungato sciopero deglista!ilimenti Cothschild e in una serie di dimostrazioni di piazza.

    +gli scioperi, la direzione delle aziende rispondeva con massicci

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    licenziamenti alle dimostrazioni di piazza, la polizia reagiva con arresti.+lla fine di marzo, nel 1$7, proprio per protestare contro l'incarcerazionedi alcune centinaia di operai, Bo!a organizz3 una massiccia protestadavanti alla prigione. Duemila lavoratori, con !andiere rosse, si

    radunarono di fronte all'edificio nel quale erano rinchiusi i loro compagni,cantando la arsigliese. Era una scena magnifica e terri!ile. Bo!a,convinto che i soldati, chiamati a dar manforte alla polizia, non avre!!erosparato sulla massa dei dimostranti, incitava i suoi ad attaccare. a avevafatto male i conti. Il !attaglione dei fucilieri del (aucaso apr2 il fuoco/quindici lavoratori caddero uccisi, i feriti furono cinquantaquattro.

    +l di l8 delle conseguenze immediate gi8 per se stesse gravissime, i fattidel marzo 1$7, aspramente criticati dai socialisti pi% moderati, e!!erocome effetto un ulteriore irrigidimento delle autorit8 di polizia/ lasorveglianza nei confronti degli attivisti politici fu aumentata, le indaginisi fecero pi% serrate e s'infittirono le perquisizioni nelle case sospette diesser luoghi di cospirazione.

    Il < aprile, Bo!a fu invitato a una festicciola a casa dei fratelliDarachvelidze, due operai amici suoi. Ciferisce Emilian 6aroslavs)i:/oso vi si rec3 insieme con Botzia Bandela)i un altro operaio e il pi%stretto colla!oratore di iugashvili. oso aveva ventitr> anni era !ello,con !ar!a e !affi neri. em!rava un artista romantico con la capigliaturascura sempre arruffata. +d un certo momento qualcuno not3 che l'@)ranadi ?atum aveva circondato la casa. oso che fumava una papirosa latipica sigaretta russa con il !occhino di cartone molto lungo e parlava conBandela)i, non si scompose. Disse con calma/ Pon 5 nullaP. 4ochi istantidopo la polizia fece irruzione nella stanza e dichiar3 in arresto i fratelliDarachvelidze, Bandela)i e oso.

    (os2, dopo soli quattro mesi e mezzo, aveva termine l'attivit8rivoluzionaria di Bo!a a ?atum e, per la prima volta, si aprivano per lui leporte della prigione.

    E!!e, come tutti i carcerati, la sua scheda d'identificazione personale,redatta personalmente dal capo della polizia di ?atum, colonnello ergei4etrovic ha!els)i:/

    -ltea2 C arsini:, A vers)i e mezzo m. 1,H7 circa.(orporatura2 media.Dt2 ventitr> anni.

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    $egni particolari2 S e =S dito del piede sinistro uniti.-spetto esteriore2 comune.(apelli2 castano scuro.7ar!a e !affi2 castano scuro.

    Eronte2 diritta e !assa.4iso2 lungo, di colorito !runo, !utterato dal vaiolo.

    +lla scheda era unita anche la consueta serie di foto segnaletiche/ il visodiritto e di profilo e la figura intera.

    el rude linguaggio carcerario, i poliziotti soprannominarono Bo!a,*ia!oi il !utterato. 9ra le mura della prigione, Bo!a non si comport3 maicome un martire della rivoluzione, un po' per temperamento un po' perch>non ce n'era necessit8. elle prigioni e nei luoghi di deportazione dellaCussia zarista vigeva un regime nel quale !rutalit8 e inettitudine Pli!eralePsi com!inavano stranamente scrive Isaac Deutscher. *i era a!!astanza!rutalit8 per rinfocolare nei detenuti l'odio contro l'ordinamento politico, ea!!astanza inettitudine e disorganizzazione per consentire un'efficacecontinuazione dell'attivit8 rivoluzionaria anche dietro le s!arre del carcere.4er molti giovani socialisti le prigioni erano Puniversit8P, nelle qualiavevano modo di formarsi una solida educazione rivoluzionaria, spessosotto la guida di docenti esperti. In generale i detenuti politici, chegodevano di certi PprivilegiP negati ai criminali comuni, organizzavano laloro vita in uno spirito di solidariet8 e di mutua assistenza. Il carcere era, disolito, un grande circolo di discussioni politiche.

    Bo!a affront3 la detenzione imponendosi una disciplina assai pi%rigorosa di quella prescritta dai regolamenti carcerari. i svegliavaprestissimo, lavorava senza risparmiarsi, leggeva molto ed era uno deimem!ri pi% attivi e ascoltati dell'assem!lea dei detenuti. ei suoiinterventi mostrava un'oratoria essenziale, logica, acuta era sempre prontoad attaccare con feroci polemiche i socialisti che ancora mostravano disostenere le teorie socialiste-agrarie dei narodni

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    detenuto venne a conoscenza per quelle misteriose vie di comunicazioneche collegano le prigioni al mondo esterno.

    el marzo 1$7=, i gruppi socialisti del (aucaso s'erano riuniti in unafederazione regionale, Bo!a venne eletto mem!ro dell'esecutivo. on

    succedeva spesso che un militante detenuto fosse eletto negli organismidirettivi del partito e non tanto per ragioni di carattere morale, ma perch>risultava difficile, per non dire impossi!ile, tenere al corrente il compagnorecluso sulla vita di partito e consultarlo in caso di decisioni checomportassero un voto collegiale. e l'elezione del detenuto avveniva,come nel caso di Bo!a, questo significava che si trattava di un mem!ro diprestigio e la colla!orazione del quale era ritenuta indispensa!ile aprescindere dalle circostanze.

    Il secondo fatto provoc3 a Bo!a dispiacere e fece crescere, se erapossi!ile, il suo odio per la tirannica autorit8 zarista. &ado Bets)hoveli,amico e maestro di Bo!a, prigioniero nella fortezza-carcere ete)h di9iflis, era stato ucciso, con un colpo di fucile da una delle guardie dicustodia. &'episodio viene riferito da ergei +lliluiev. &ado s'era affacciatoalla finestra della sua cella e aveva chiamato un gruppo di pastori armeniche si trovavano sull'altra sponda del fiume Bura. ;uel tentativo di dialogoa distanza non era piaciuto all'ufficiale delle guardie carcerarie il qualeaveva ordinato a uno dei suoi uomini in servizio all'esterno dell'edificio dipuntare il fucile verso la finestra alla quale s'era affacciato Bets)hoveli.+ltri prigionieri che assistevano alla scena avevano gridato a Bets)hovelidi togliersi, ma lui era rimasto. 'era sentito uno sparo e Bets)hoveli eracaduto all'indietro fulminato, con il cuore spaccato dalla pallottola.

    Il terzo e pi% importante avvenimento era destinato ad avere indele!iliripercussioni sia sul futuro di Bo!a sia su quello dell'intero movimentooperaio internazionale.

    el luglio del 1$7=, preceduto da lunghe trattative preparatorie, si apr2, a?ruLelles, il congresso costitutivo del 4artito socialdemocratico operaiorusso. &a sede dei lavori era una piccola stanza stipata di !alle di lana einfestata dalle pulci nella aison du peuple socialista. &a polizia avevadistur!ato i lavori e il congresso s'era trasferito nella pi% tollerante &ondra.I delegati erano cinquantotto, quattordici avevano voto consultivo, glioperai erano soltanto quattro e nel corso delle trentasette sedute dovetterofaticare molto per ottenere la parola.

    Ciferisce ?oris ouvarine/ In un primo tempo gli is

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    che si rifacevano alla linea dura di &enin, che avevano la maggioranzanell'assem!lea, fecero !locco principalmente contro il ?und che volevaconservare la proprio indipendenza in seno a un'organizzazione federativa.a sul primo articolo dello statuto si divisero in due frazioni quasi uguali/

    " voti a artov e = a &enin. In mancanza di una definizione politicavalida questi furono detti i PduriP !olscevichi, quelli PmolliPmenscevichi per caratterizzarli secondo il loro temperamento. (on unadifferenza di pochi voti, la maggioranza oscill3 ora a destra, ora a sinistra.0inalmente quando l'elezione degli organi direttivi pose il pro!lema dellepersone, &enin, favorito dall'assenza dei congressisti pi% moderati, ottenneun vantaggio di 1$ voti contro 1# e = astensioni, ma la minoranza rifiut3 disottomettersi. Il partito era virtualmente giunto alla scissione. D'ora in poila socialdemocrazia avr8 due grosse frazioni distinte, quella maggioritaria!olscevichi, quella dei minoritari menscevichi, senza menzionare quelliche, come Ciazanov, si mantennero indipendenti da entram!i.

    9ra i menscevichi s'era distinto un giovane marLista/ &ev Davidovic?r3nstein detto 9rots)i:, nato il # novem!re 1"#$ lo stesso di 6osif*issarionovic iugashvili. + ventidue anni aveva gi8 conosciuto la galerae la deportazione, tornato li!ero, era andato a &ondra dove s'era presentatoa &enin. i8 conosciuto per la sua attivit8 pu!!licistica, il grande capo loaveva inserito nella redazione di"s

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    rivoluzionario russo.Il 1# agosto 1$7=, per una !izzarra coincidenza lo stesso giorno della

    tragica morte di &ado Bets)hoveli, il ministro della giustizia di4ietro!urgo firm3 il decreto di deportazione di Bo!a. &e accuse contro di

    lui non trovavano riscontri specifici in prove, sul suo conto c'erano soltantoi rapporti della polizia segreta che un giudice normale non avre!!e potutoaccettare come !ase per un'azione legale. (os2, come accadevanormalmente per individui fortemente indiziati, Bo!a fu oggetto di unasanzione amministrativa secondo la quale il prigioniero 6Tsif*issarionovic iugashvili veniva inviato nella i!eria orientale e costrettoa starvi per tre anni sotto la stretta sorveglianza della polizia.

    Il luogo nel quale Bo!a era destinato a scontare la deportazione eraova:a Gda, un villaggio dimenticato da Dio e dagli uomini, ma nondall'@)rana che vi spediva con regolarit8 e a!!ondanza i nemiciconclamati o semplicemente sospettati del regime zarista.

    Il trasferimento della lunga colonna dei deportati dalle rive del ar eroalle pianure si!eriane attanagliate dal gelo dell'inverno dur3 pi% di unmese. Gn po' a piedi e un po' in treno. @gni tanto il convoglio si fermavalungo il percorso per caricare altre persone destinate alla deportazione.Cacconta Isaac Deutscher/ + mano a mano che si spostavano verso est,gli esuli sentivano sempre pi% chiaramente l'avvicinarsi del conflitto russo-giapponese. *'erano troppa fe!!re e troppa eccitazione nell'aria perch>Bo!a potesse rassegnarsi all'idea d'esser tagliato fuori dalla politica per trelunghi anni.

    (os2 appena arrivato a ova:a Gda il suo pensiero fisso divenne la fuga,il progetto dell'evasione. &'attenzione delle autorit8 s'era attenuata, lungo lafrontiera con la anciuria, per l'imminente scoppio della guerraconsentendo il crearsi di un'atmosfera di incertezza e di disordine. Il gli altri lo attendano con il fiato sospeso e ne annuncinol'apparizione sussurrando/ PRitti.... silenzio... sta arrivandoP. ;uesto ritonon mi sem!rava superfluo poich> ispira e impone rispetto. ;uale fu lamia delusione nell'apprendere che &enin era arrivato alla riunione prima ditutti i delegati e che s'era andato a mettere in un angolo qualunque dove,con la massima indifferenza, stava facendo conversazione, la pi% comunedelle conversazioni, con i pi% comuni delegati. on vi nasconder3 che,allora, tutto ci3 mi sem!rava, in qualche modo, una violazione di certenorme essenziali.

    &a conferenza, alla quale Bo!a s'era recato con un passaporto falsificato,intestato a un certo Ivanovic, e!!e luogo tra il 1 e il 1# dicem!re.adezda Bostantinova Brups)aia, moglie di &enin, descrisse l'atmosferagenerale della conferenza in termini decisamente trionfalistici.&'entusiasmo fu straordinario scrive la Brups)aia. @gni compagno erapronto alla lotta. egli intervalli imparavamo a sparare. Gna seraassistemmo a una manifestazione di massa finlandese alla luce delle torcee la sua solennit8 fu pienamente adeguata allo stato d'animo dei delegati.Du!ito che qualcuno dei presenti alla conferenza a!!ia potutodimenticarlo.

    +lla delusione per l'aspetto fisico insignificante di &enin e per il suocomportamento troppo disinvoltamente democratico dovette certamenteseguire e fu senz'altro pi% pesante, quella per la condotta e le sceltepolitiche congressuali. ('5 da credere che di quest'ultima delusione, Bo!anon fece mai pu!!licamente menzione soltanto per ragioni d'opportunit8.

    "van Lantos

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    +l primo posto, nell'ordine del giorno, c'era la fusione tra !olscevichi emenscevichi. + livello nazionale infatti le imperscruta!ili vie deltrasformismo politico avevano riavvicinato le due fazioni ed entram!eerano consapevoli e preoccupate della de!olezza che la loro divisione

    provocava al movimento operaio. Bo!a-Ivanovic non era in grado dicomprendere a fondo il pro!lema almeno per due motivi/ l'avversioneviolenta e irrazionale che provava per i menscevichi e la scarsa importanzache aveva la scissione nel (aucaso per la presenza irrilevante dei!olscevich