Bimestrale Maggio Giugno 2014

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Lo stolto ha detto in cuor suo: „NON C‘É DIO!“ Salmo 53:1 IO NON HO UNA FEDE COSÍ GRANDE! La scienza ufficiale riconosce il „Bing Bang“ ed il „Caso“ come gli unici autori del mondo meraviglioso che abitiamo. Questi due, oltre a essere ciechi, sono puramente casuali, cioè come quando si gettano due dadi. Per questo sono stati concessi loro 4,5 miliardi di anni durante i quali, dal puro caso, si è formata la nostra bellissima terra. Certo che questi due sono stati veramente fortunati! Perchè in tutto questo tempo che è stato loro concesso per potere creare tutto ciò che vediamo e che possiamo godere hanno fatto un bilione di volte centro cioè: hanno fatto sempre 6. Se pensassimo poi alle sei cose che questi due avevano a disposizione e dai quali poi tutto è uscito fuori, ci sorprenderemmo ancora di più. Queste sei cose erano: la materia, l‘energia, lo spazio, il tempo, la gravità e il magnetismo. E niente altro! So- no però venuti fuori: gli oceani, le montagne, le piante, gli animali e gli esseri umani; e fino a qui ci siamo dato che questi appartengono, in qualche modo, al campo della materia. Rimane però un mistero come sono potuti venire fuori anche: il senso musi- cale o artistico, la comprensione della matematica; per non parlare di sentimenti di amore, di speranza; di fiducia, di fede ecc …! Certo che per potere credere a tutto ciò ci vuole veramente una fede grande!!!!!! Non sarebbe invece molto più facile credere che un Dio onnipotente abbia pianifi- cato tutto in anticipo e ha creato (Genesi capi.:1 e 2) tutto per la nostra gioia, sempli- cemente perchè ci ama? E, guardando e ammirando questa creazione così perfetta, non sarebbe molto più facile credere che sia stato Dio e non un puro caso? Egli si è sempre presentato agli uomini con questa sua meravigliosa creazione (Salmo 19:1; Isaia 40:26). Attraverso la sua Parola, Egli ci fa sapere che vuole donare la fede a chi lo cerca sin- ceramente. E se Lui ha creato tutto, tutti dovremo - anche coloro che lo rigettano - comparire davanti a questo Dio infinito. „Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chia- ramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili !“ Romani 1:20 Culto: dom. ore 16.00 Studio biblico + Canto + Preghiera: giov. ore 19.30 Agape: ogni ultimo sabato del mese: ore 18.30 bimestrale della chiesa di: BIETIGHEIM-BISSINGEN Gustav Mahler Str. 4, 74321 CONTENUTO: - “L’anello” - Terza parte del Padre nostro:”Venga il tuo regno” - Seconda beatitudine:”Beati quelli che sono afflitti, perché saranno consolati” - “Voi siete la luce del mondo” - “Sottomissione dell’uomo e della donna” - “Il tempo è vicino!”

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Bimestrale Maggio Giugno 2014

Transcript of Bimestrale Maggio Giugno 2014

Lo stolto ha detto in cuor suo: „NON C‘É DIO!“ Salmo 53:1 IO NON HO UNA FEDE COSÍ GRANDE! La scienza ufficiale riconosce il „Bing Bang“ ed il „Caso“ come gli unici autori del mondo meraviglioso che abitiamo. Questi due, oltre a essere ciechi, sono puramente casuali, cioè come quando si gettano due dadi. Per questo sono stati concessi loro 4,5 miliardi di anni durante i quali, dal puro caso, si è formata la nostra bellissima terra. Certo che questi due sono stati veramente fortunati! Perchè in tutto questo tempo che è stato loro concesso per potere creare tutto ciò che vediamo e che possiamo godere hanno fatto un bilione di volte centro cioè: hanno fatto sempre 6. Se pensassimo poi alle sei cose che questi due avevano a disposizione e dai quali poi tutto è uscito fuori, ci sorprenderemmo ancora di più. Queste sei cose erano: la materia, l‘energia, lo spazio, il tempo, la gravità e il magnetismo. E niente altro! So-no però venuti fuori: gli oceani, le montagne, le piante, gli animali e gli esseri umani; e fino a qui ci siamo dato che questi appartengono, in qualche modo, al campo della materia. Rimane però un mistero come sono potuti venire fuori anche: il senso musi-cale o artistico, la comprensione della matematica; per non parlare di sentimenti di amore, di speranza; di fiducia, di fede ecc …! Certo che per potere credere a tutto ciò ci vuole veramente una fede grande!!!!!! Non sarebbe invece molto più facile credere che un Dio onnipotente abbia pianifi-cato tutto in anticipo e ha creato (Genesi capi.:1 e 2) tutto per la nostra gioia, sempli-cemente perchè ci ama? E, guardando e ammirando questa creazione così perfetta, non sarebbe molto più facile credere che sia stato Dio e non un puro caso? Egli si è sempre presentato agli uomini con questa sua meravigliosa creazione (Salmo 19:1; Isaia 40:26). Attraverso la sua Parola, Egli ci fa sapere che vuole donare la fede a chi lo cerca sin-ceramente. E se Lui ha creato tutto, tutti dovremo - anche coloro che lo rigettano - comparire davanti a questo Dio infinito. „Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chia-ramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili!“ Romani 1:20

Culto: dom. ore 16.00 Studio biblico + Canto + Preghiera: giov. ore 19.30 Agape: ogni ultimo sabato del mese: ore 18.30

bimestrale della chiesa di:

BIETIGHEIM-BISSINGEN Gustav Mahler Str. 4, 74321

CONTENUTO: - “L’anello” - Terza parte del Padre nostro:”Venga il tuo regno” - Seconda beatitudine:”Beati quelli che sono afflitti, perché saranno consolati” - “Voi siete la luce del mondo” - “Sottomissione dell’uomo e della donna” - “Il tempo è vicino!”

L‘ ANELLO Uno studente andò dal suo professore con un problema:„Mi sen-to una nullità, non ho la forza di reagire. Dicono che sono un buo-

no a nulla, che non faccio niente bene, che sono un idiota. Come posso miglio-rare? Che posso fare perchè mi stimino di più?“ Il professore senza guardarlo rispose:„Mi spiace, ragazzo, ma ora non posso aiutarti. Devo prima risolvere un problema mio. Poi, forse.“ E facendo una pausa aggiunse:“Se mi aiuti, posso risolvere il mio problema più rapidamente e poi forse posso aiutarti a risovere il tuo“ - “Certo professore!“ balbettò il giova-ne, ma ancora una volta si sentì mortificato. Il professore si tolse un anello dal mignolo e lo diede al ragazzo dicendogli: “ Monta a cavallo e va al mercato. Devi vendere questo anello perchè devo pa-gare un debito. Occorre ricavarne il più possibile. Ma non accettare meno di una moneta d‘oro. Va e torna con la moneta al più presto!“ Il giovane prese l‘anello e partì. Appena giunto al mercato cominciò ad offri-re l‘anello ai mercanti. Essi guardavano con qualche interesse, finchè il giovane non diceva quanto chiedeva per l‘anello. Quando il giovane menzionava la mo-neta d‘oro, alcuni ridevano, altri se ne andavano senza nemmeno guardarlo, solo un vecchietto fu abbastanza gentile da spiegare che una moneta d‘oro era troppo per quell‘anello. Tentando di venire incontro al giovane, arrivarono ad offrirgli una moneta d‘argento e una coppa di rame, ma il giovane seguiva le istruzioni di non accettare meno di una moneta d‘oro e rifiutava ogni offerta. Dopo aver offerto il gioiello a tutti quelli che passavano per il mercato, ab-battuto dal fallimento salì a cavallo e tornó. Rimpiangeva di non avere una mo-neta d‘oro per comprare egli stesso l‘anello, liberando così dalle preoccupazio-ni il suo professore e poter così ricevere i suoi consigli. Entrò in casa e dis-se:„Professore, mi dispiace tanto, ma è impossibile ottenere quello che mi ha chiesto. Forse potrei ottenere due o tre monete d‘argento, ma non si dovrebbe ingannare nessuno sul valore dell‘anello. „È importante quello che dici, giovanotto“ - rispose sorridendo. Dobbiamo prima sapere il valore esatto dell‘anello. Riprendi il cavallo e vai dal gioielliere. Chiedigli a quanto si può vendere l‘anello. Ma non importa quanto lo valuterà, non venderlo. Riportalo qui“. Il giovane andò dal gioielliere e gli chiese di valutare l‘anello. Il gioielliere esaminò l‘anello con una lente, lo posò e disse:“ Dì al tuo professore che se vuole venderlo subito non posso dargli più di 58 monete d‘oro“ - „ 58 monete

d‘oro?“ - esclamò il giovane. „ Si“, rispose il gioielliere, „in un altro momento potrei arrivare ad offrire anche settanta monete, ma se ha urgenza di vendere ….“ Il giovane corse emozionato a casa del professore per raccontare quel che era successo. -“ Siediti“, disse il professore. E dopo aver ascoltato tutto il racconto, parlò con calma:-“Tu sei come questo anello, un gioiello prezioso e unico. E puoi essere valutato solo da un esperto. Pensavi forse che qualunque persona fosse in grado di scoprire il tuo vero valore? Così dicendo, si rimise l‘anello al dito e conti-nuò:“ Tutti noi siamo come questo gioiello. Preziosi e unici, andiamo per tutti i mercati della vita, pretendendo che persone inesperte ci valutino. Ma solo Gesù, il nostro grande Creatore e Gioielliere, conosce il nostro vero valore tanto che: „per salvarci e condurci a Dio ci ha riscattati donando se stesso e quindi ci ha comprati a caro prezzo!“ (1 Pietro 3:18; 1 Ti-moteo 2:6) Perciò RIPENSA AL GRANDE VALORE CHE HAI PER LUI! E NON ACCETTARE MAI CHE LA VITA SMENTISCA QUESTO! ————————————————————————————- —————————————————————————————————— Terza parte del Padre Nostro:“VENGA IL TUO REGNO“ Matteo 6:10b Per poter ottenere la cittadinanza in un qualsiasi paese bisogna rientrare nei parametri stabiliti da esso. In Germania uno straniero può richiedere la cittadinanza se ha un allog-gio, può nutrire se stesso e i suoi familiari e non è stato condannato per un atto illecito cioè non è stato mai penalizzato. A questo riguardo ci sono delle eccezioni che si possono fare ma, fondamentalmente, vale: chi ha la fedina macchiata non può ricevere la cittadinanza tedesca. La bibbia parla di una „Cittadinanza Celeste“ e dei privilegi incredibili che sono collegati ad essa. Immaginati un regno dove puoi vivere per sempre nel-la Gloria di Dio e dove non c‘é niente e nessuno che disturba. Purtroppo nessuno, fin dalla sua nascita, può appartenere a questo regno perchè è un regno divino e non di questo mondo. Dio è santo e non può sop-portare il peccato alla sua presenza. E allora come si può entrare in possesso della cittadinanza celeste? C‘è un solo modo per appartenere a questo regno: „essere persone perfette“. Si, hai capito bene: l‘autorità celeste richiede giu-stizia perfetta per l‘ingresso a questo regno! Puoi offrire questo? É IMPOSSI-BILE!!! dirai. Allora hai bisogno che qualcuno ti doni questa perfezione: Ge-sù Cristo dona la perfezione a chiunque riconosce onestamente la propria im-perfezione perchè:„Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni,

stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti. Noi tut-ti eravamo erranti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il Signore ha fatto ricadere su di lui l‘iniquità di noi tutti“ Isaia 53: 5-6 Solo a coloro che credono a questo sacrificio espiatorio Dio porta via da loro tutto ciò che non può entrare nel suo regno. E così graziati si può coragiosa-mente pregare:“VENGA IL TUO REGNO!“ Che cosa ti impedisce di afferrare questa cittadinanza che ti viene offerta? ————————————————————————————————————————————————————————————————————

LA SECONDA BEATITUDINE:

„Beati quelli che sono afflitti,, perchè saranno consolati“

Matteo 5:4 La seconda chiave per il Regno di Dio è il cordoglio o l‘ afflizione. L'apostolo Paolo parla di alcune persone che hanno "perduto ogni sentimento" (Efesini 4:19). E' una condizione terribile nella quale venirsi a trovare, eppure, in qualche misura, ognuno di noi vi si viene a trovare. Un uomo al quale erano stati amputati i piedi raccontava la sua esperienza. Era stato sorpreso dal freddo intenso del grande nord e finchè i piedi gli dolevano non era molto preoccupato, ma quando, dopo qualche tempo, non sentì più alcun dolore, si rese conto che i suoi piedi erano condannati: il dolore diminuiva col progredire del congelamento. La stessa cosa accade con la coscienza. Commettete un peccato? Vi rimorde la coscienza? Siate contenti. Ci sono poche speranze quando la coscienza diventa insensibile. Un ragazzino al quale il padre aveva detto che la coscienza è una vocina che ci parla a bassa voce quando agiamo male, pregava così: "Dio, fai gri-dare la mia vocina!" "Beati quelli che fanno cordoglio", dice il nostro Signore. Non parla del cor-doglio del pessimista che si aspetta sempre del male, neanche del cordoglio dell'egoista le cui ambizioni sono state contrastate, neppure del cordoglio della persona con spirito amaro e ribelle per qualche perdita. La prima chiave del Regno di Dio: „la povertà in ispirito" ci ricorda che dobbia-mo essere coscienti del nostro bisogno di Dio. La seconda chiave:“beati quelli che fanno cordoglio“ci ricorda che dobbiamo essere così „rattristati“ dalle nostre deficienze morali e spirituali da non trovare pace finchè non abbiamo trovato Dio e la nostra anima è soddisfatta. Ciò che può provocare sofferenza in noi è: „l'osservare la sofferenza del Salvatore“. Ricordiamoci che sono i peccati degli uomini che l' hanno messo in croce. Se noi uomini avessimo percorso di meno la strada del peccato, la Sua strada al

calvario sarebbe stata meno aspra. Se fossimo stati meno avidi ed egoisti, i chio-di nelle Sue mani sarebbero stati meno brucianti. Se fossimo stati meno orgogliosi, la Sua corona di spine sarebbe stata meno dolorosa. Se avessimo amato di più gli altri, avrebbero odiato Lui di meno. Sulla croce disse: ."Padre, perdona loro, perchè non sanno quello che fanno" (Luca 22:34). Certamente Pilato e Caiàfa, Erode e i soldati non sapevano quello che facevano. Uomini avidi, egoisti, toglievano semplicemente dalle loro strade uno che le aveva incro-ciate. La loro stessa ignoranza Lo aiutò a sopportare la croce. Ma noi sappiamo! Quanto avvenne ci è stato insegnato fin dalla fanciullezza. Noi siamo quelli che Lo addolorano di più, che rendono la Sua sofferenza più difficile da sopportare. Egli è morto per guarire i nostri cuori rotti e invece, noi, spezziamo il Suo cuore col nostro peccato e la nostra indifferenza. „Beati quelli che fanno cordoglio". Quelli che si preoccupano fino al punto di un cuore rotto e di uno spirito cambiato, che si preoccupano fino ad un pro-fondo pentimento. Forse hai paura. Non osi andare alla Sua presenza. Ti ver-gogni dover stare di fronte a Lui. Ti senti miserabile dentro. Fatti coraggio e sii contento, la tua stessa vergogna, miseria e paura sono un cordoglio che ti può portare il Suo conforto. Guardando dentro la tua vita vedi il tuo cuore rotto. Rallegrati per questo, porta-lo al Calvario. Là, sotto la vampa del Suo amore, il tuo cuore rotto sarà messo di nuovo assieme e il tuo dolore mutato in gioia. Sii grato per il tuo cuore rotto se questo ti porta a Cristo per ricevere consolazione. Si, la consolazione del perdo-no dei tuoi peccati e di ricevere la vita eterna! —————————————————————————————————— ——————————————————————————————————

„Voi siete la luce del mondo … non si accende una lampada per

metterla sotto il moggio, anzi la si mette sul candeliere ed

essa fa luce a tutti quelli che sono in casa“ Matteo 5.14-15

Con questi versi Gesù vuole mostrarci come dobbiamo compor-tarci con la luce che Egli ha messo in noi. Il moggio era un utensile per misurare il grano, un reci-piente che si poteva usare anche per coprire qualcosa. Dio non vuole che un suo figliuolo nasconda la luce della Sua testimonianza. Cosa potrebbe assomigliare un moggio nella nostra vita? Po-trebbe essere la paura del prossimo oppure la timidezza e la vigliaccheria che possono indurci a nascondere la luce che servirebbe agli altri (Isaia 51: 12-16; Daniele 3:16-18). Po-trebbe essere il „moggio“ della maldicenza e del parlare con disprezzo. Il moggio del mormorio e della ribellione.

la nostra luce prima di splendere. Se non riusciamo ad andare daccordo, se diamo all‘altro la colpa, la nostra vita viene oscurata. L‘amarzza fa trasparire nel viso delle persone la mancanza di gioia. Non si vuole perdonare e non si dimentica. È una cattiva testimonianza per gli altri che ci circondano e impedisce la crescita della nostra fede. Ma, se noi lo voglia-mo, Gesú può trasformarci (Efesini 4:1-3; Colossesi 3:12-

14).Ma la causa principale per la quale non si emana luce è il „moggio“ di una personalità forte che non è stata „spezzata“. Ci sono cristiani che hanno molti doni e capacità, ma strana-mente non hanno la forza di emanare la luce che Gesù ha messo in loro. Ciò è a causa dell‘ „orgoglio.“ L‘esempio delle brocche rotte e delle fiaccole nella storia di Gedeone (Giudici 7:19-21) ci danno una immagine dell‘importanza dello „spezzare se stessi“ e permettere così a Gesù di essere „luce in noi“. Davide disse: „Quelli che riguardano a Lui sono illumina-ti“. Con un cuore rotto egli imparò a guardare verso Dio e po-ter dire: „Il Signore è vicino a quelli che hanno un cuore rotto, e salva quelli che hanno uno spirito contrito“ (salmo

34:5, 18)

Gesù parla anche del candeliere dove viene posta la luce. La cosa più importante non è la dimensione del candeliere, piccolo o grande che sia, l‘importante é che illumini! Se camminiamo nelle orme di Gesù, potremo adempiere al grande compito ed essere „sale della terra“ e „luce del mon-do“ (1 Pietro 2:19-21; 4:7-11; Isaia 58:9-10)

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SOTTOMISSIONE DELL‘ UOMO E DELLA DONNA „Mogli siate sottomessi ai vostri mariti come al Signore“ (Efesini 5:22) Proprio questo versetto viene usato dai mariti per giustificare il loro profondo egoismo!

Tuttavia sta scritto che l‘ uomo deve amare sua moglie come Gesù Cristo ama la sua chiesa. Cristo si è dato per la sua chiesa e cosí un marito cristiano dov-rebbe sempre tenere presente che sua moglie non deve mai diventere un mezzo per raggiungere i suoi scopi egoistici. Piuttosto è tenuto a trattare la moglie con rispetto e stima. Concretamente questo significa che si impegna con cura per il suo benessere, la sua sicurezza e protezione. Qualcuno una volta lo ha espresso con le seguenti parole:“L‘amore è l‘arte di amare l‘altro senza controllarlo, di essergli vicino senza soffocarlo; di lasci-argli la libertà senza abbandonarlo e di rimanere con lui fino alla fine.“ La massima regola di comportamento dell‘uomo nei confronti di sua

moglie è l‘esempio dato da Gesù Cristo (leggi:Efesini 5:25, 28,29). La sottomissione della donna nel matrimonio deve quindi essere accom-pagnata sempre dall‘amore del marito. „Mogli, siate sottomesse ai vostri ma-riti, come si conviene nel Signore. Mariti amate le vostre mogli, e non v‘inasprite contro di loro“(Colossesi 3:19) L‘ultima frase significa:“Non alzate la voce, non criticate, non parlate con un tono di rimprovero, non fate gesti sprezzanti o smorfie offensive!“ Se una moglie sperimenta il vero amore cristiano del marito, non avrà diffi-coltà a sottomettersi alla sua responsabilità! Che cosa succede, però, se uno dei coniugi non vuole ubbidire a questo co-mandamento o non è ancora credente? L‘altro deve sempre sopportare, cede-re, sottomettersi? Fino a un certo punto si, perchè la bibbia dice:“ Ma agli altri dico io non il Signore: se n fratello ha una moglie non credente ed ella ac-consente ad abitare con lui, non la mandi via; e la donna che ha un marito non credente, se egli consente ad abitare con lei, non mandi via il mari-to.“ (1 Corinzi 7:12-13) E:“Anche voi , mogli, siate sottomesse ai vostri mari-ti perchè, se anche ve ne sono che non ubbidiscono alla parola siano gua-dagnati, senza parola, dalla condotta delle loro mogli.“ (1 Pietro 3:1). L‘obbiettivo deve essere quello di conquistare per Cristo il partner incredulo! „Senza parola“ significa anche senza critiche, rimproveri, disprezzo o rifiuto. Conquistare il partner per Gesù significa condurre uno stile di vita caratteriz-zato dall‘amore! Non significa, tuttavia, che bisogna tollerare tutto. Nel momento in cui come cristiano devo partecipare al peccato o agire contro la mia coscenza, posso e devo rifiutarmi. Perchè appoggiare uno stile di vita peccaminoso significa di-sonorare Gesù e non farebbe altro che incitare il partner a peccare ancora di più, ostacolandolo, in ultima analisi, nel trovare la via della vita. In tali situazi-oni è necessario avere coraggio e saggezza e l‘aiuto dello Spirito Santo per fare la cosa giusta. Possiamo aggrapparci alla promessa:“Ora mi ergerò“, dice il SIGNORE, „e darò la salvezza a chi la brama!“ (Salmo 12:5) Nella bibbia la sottomissione persegue sempre uno scopo preciso:

• Gesù si sottomise al Padre per salvare i peccatori.

• I mariti devono sottomettersi a Cristo per essere un esempio di impegno, amore e dedizione.

• Le donne devono sottomettersi ai loro mariti perchè noi uomini abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti.

• I figli devono sottomettersi ai loro genitori per imparare l‘ubbidienza e così saper ubbidire anche a Dio.

• Come cristiani ci sottomettiamo alle autorità statali per essere testimoni dell‘unico Signore, Gesù Cristo, in un mondo di tenebre.

Lo facciamo - secondo la preghiera di Paolo - perchè Dio „sempre ci fa trionfare in Cristo e … per mezzo nostro spande dappertutto il profumo della sua conoscenza“ (2 Corinzi 2:14)

IL TEMPO É VICINO“ Apocalisse 1:3; 22:10 Che cosa è il tempo? In realtá il tempo è qualcosa di astratto e no-

nostante ciò è il nostro compagno costante di cui non possiamo farne a

meno. Dio gli ha dato il via quando, nel pricipio (Genesi 1-2) creò i cieli e

la terra. Noi uomini lo misuriamo in base alle ore, ai minuti, e ai secondi.

Senza alcun dubbio il tempo è un bene prezioso messo da Dio a disposi-

zione per ogni uomo Di più non possiamo acquistarne e neanche lo possia-

mo mettere da parte per il futuro. Ogni secondo che passa affonda irre-

vocabilmente nel passato. E anche se per una volta l‘orologio si fermasse il

tempo continuerebbe a scorrere lo stesso.

Il tempo non ha tempo di fermarsi ed aspettare. Egli scorre come un

fiume costante, potente e inarrestabile fino a sfociare nel mare

dell‘eternità infinita. Solo allora, come tutte le cose che hanno il suo tem-

po (Ecclesiaste 3:1-15), anche il tempo stesso smetterà di esistere.

Il versetto succitato: „Il tempo è vicino“ o più esattamente - Il mo-mento sta arrivando“ viene indicato dal libro dell‘apocalisse due volte,

sia nel primo che all‘ultimo capitolo. Quel momento, che arriverà di sicuro,

sarà il momento in cui il Signore compirà il tempo con il suo ritorno!

Fino ad allora abbiamo ogni giorno due possibilità di come gestire il

tempo: possiamo sprecarlo oppure imparare dalla preghiera di Mosè nel

Salmo 90, e cioè contare i nostri giorni (cioè fermarci e rifletterea alla

luce della Sua Parola) affinchè li usiamo in maniera saggia e li investiamo

in modo utile. Perciò: „non perdiamo più tempo“ e cominciamo oggi stesso

a chiedere al nostro Signore di farci vedere come „possiamo vivere il tempo secondo la Sua volontà“ e „come poterlo gestire nel modo miglio-

re!“ ( 1 Pietro 4:2; Romani 12:2) ——————————————————————————————————————- Continuiamo a pregare gli uni per gli altri!

I soggetti di preghiera vengono presentati, ogni giovedì, nella riunione di preghiera!

INFO:Dal 28.5-1.6 ci sarà il Convegno Famiglie a Friolzheim

info. :Nino e Rita Calì, Kernerstr. 10, 71686 Remseck tel. 07146 9392724

e-mail : [email protected]

website : www.gesu-salva.de/www.vieni-con-noi.de

dom. 18 Rita Calì mart. 20 Gioele Campanella