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1 Editore: Centro Culturale San Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - BS BIMESTRALE DI ATTUALITÀ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN ANNO XXI N. 118 - FEBBRAIO 2015 Ph Michele Galli

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BIMESTRALE DI ATTUALITÀ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN ANNO XXI N. 118 - FEBBRAIO 2015

Ph Michele Galli

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sommarioDIRETTORE RESPONSABILE

Andrea Dal Prato

CAPO REDATTORE

Graziano Pelizzaro

REDAZIONEGiulia AvanziLaura LeoratiFrancesca LugoboniElodio PeraniSandra TosiPaolo Zani

COLLABORATORIGiorgio ArientiSante BardiniAnnalisa CappaMichele Galli

Alessia GhizziLuca GhizziDaniele GuerraMarta LealiDonatella LusentiFrancesca PesciLuca PiazzaAntonio QuiriMarisa RodighieroMariavittoria SpinaGiulia StuaniGiovanni Zangobbi

PROGETTO GRAFICO

Claudia Dal Prato

EDITORECentro Culturale “San Lorenzo”via Virgilio, 2546040 Guidizzolo (MN)Tel. 348 3115232e-mail: [email protected] Sito internet:www.lanotiziaguidizzolo.com

R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00Aut. Tribunale di Mantova N° 8/95 del 30-05-1995

Stampa:Arti Grafiche Studio 83 (VR) Cellofanaturae spedizione postale:Coop Service s.c.r.l.Virle Treponti (BS)

COSTO MODULI1 modulo verticale:mm 60 x 38 € 50,002 moduli orizzontali:mm 60 x 82 € 80,004 moduli orizzontali:mm 60 x 170 € 120,001/2 pagina:mm 124 x 170 € 200,00Pagina intera:mm 277 x 170 € 300,00

3 Editoriale4 Tomasi Auto: un positivo bilancio6 Dubai, un tuffo nel futuro8 Bimbinatinel201413 Fiorid'arancio17 Sport in festa con il Tennis ClubS18 Cronaca23 Una vita così: Bruno Gobbi24 Animaecuore25 Psicologia26 Comunicato della Comunità islamica27 Quattrobagole28 Arteedintorni Cinema29ArteedintorniLa nostra storia30 ArteedintorniRecensioni31 ArteedintorniRecensioni32 Noieilfisco34 Ricette5 35 Zone sismiche fra prevenzione e protezione3636 Entefilarmonico37 Il cavaliere inesistente di Italo Calvino38 Notiziedall'Amministrazione39 Regolamento per presentare una De.C.O.43 Numeriutili

Invitiamo i lettori a proporre, per le rubriche, problemi o situazioni che siano di interesse generale.

In copertina: Elena, figlia secondogenita della nostra collaboratrice Claudia Morselli e di Paolo Prestini

Ph Michele Galli

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editorialeSergio Desiderati

Costruire solidarietà e giustiziaAnche stamattina sfoglio alcuni giornali. Leggo qualche pagina di Facebook poi abban-dono. Ascolto commenti in radio. Alla fine mi viene una domanda: perchè? Perchè tutto questo immaginare di potersi esprimere a piacimento senza considerare le persone ed immettendo nell’etere mul-tiforme e multistrato, di tutti e di nessuno, ogni giudizio nelle forme ritenute valide per attaccare chiunque, utilizzando diversi mezzi editoriali magari per fini non espressa-mente connessi alla pura informazione? La risposta viene da sè. Ormai si pensa che tutto ci sia permesso e nel frattempo vengono trascurate le più elementari norme di convivenza; si ritiene che un fumetto, un articolo o un post nei social network valgano più dei rapporti umani. Pur nel libero quanto doveroso e necessario diritto di opinione e di critica, al parlare ‘faccia a faccia’, che potrebbe risultare pericoloso in quanto ci pone di fronte alle nostre reali responsabilità e magari ci mostra quella verità che non vogliamo accogliere, si preferisce affidarsi a ciò che deresponsabilizza e lascia trin-cerati dietro il tasto di un computer. Viviamo tutti in una comunità: la comunità umana prima ancora che la piccola e grande comunità dove risiediamo. Una comunità dalle molte sfaccettature; una comunità dai mille volti, anche di colori diversi; una comunità che manifesta molti bisogni, incertezze e paure accanto a tanta solidarietà ed amore per il fratello che abbiamo accanto, qualunque sia la nazionalità e il credo politico o religioso, oppure per come viva la propria sessualità. Tutti elementi che presuppon-gono il rispetto delle persone ed invitano ad interrogarci. Le cronache quotidiane ci parlano purtroppo, invece, di una forte disumanizzazione dei rapporti interpersonali al punto che in diverse parti del mondo basta avere idee o credi differenti per essere massacrati e uccisi; basta che una donna decida per la propria vita perché colui che si sentiva il ‘padrone’ di quella vita decreti di chiuderla. Se crediamo in un mondo diverso dobbiamo partire dalle piccole cose della nostra quotidianità. Ecco perché di-venta indispensabile avere un cuore aperto che guardi a quel futuro rinnovato che abbiamo il compito di preparare per i nostri figli. Per quella ‘famiglia umana’ oggetto dei lavori del recente Sinodo voluto da Papa Francesco. Si può essere credenti oppure no; frequentare le chiese oppure no; ma il messaggio che dalla Chiesa giunge con grande forza ha i caratteri dell’universalità. Nel documento finale del Sinodo, non va dimenticato per non perdere di vista gli esatti contorni dei lavori vaticani sollecitati da Francesco, si ricordano le “famiglie povere”, quelle “che s’aggrappano a una bar-ca per raggiungere una meta di sopravvivenza”, le famiglie “profughe”, come quelle “perseguitate semplicemente per la loro fede”. Non manca l’accenno alle donne che subiscono “violenza” e “sfruttamento”, ai bambini vittime di abusi “persino da parte di coloro che dovevano custodirli e farli crescere nella fiducia” (evidente autocritica sulla pedofilia nella Chiesa). Tra le molte domande ora un’altra: E allora? Noi che dobbiamo fare? Credo, semplicemente, essere donne e uomini che lavorano per costruire soli-darietà e giustizia.

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Tra una portata e l’altra, piace-volmente servita dal catering de “Il senso del mangiare”, la serata è stata caratterizzata

dagli interventi dei titolari e dei dirigenti dei vari rami d’azien-da.Con un po’ di comprensibile commozione e di legittima sod-disfazione, Giancarlo Tomasi ha tracciato una breve sintesi della storia dell’azienda, a par-tire dagli inizi insieme al papà Franco, nel lontano 1962, fino al successo attuale, passando per mille difficoltà ed ostacoli, ma sempre con impegno, costanza, determinazione e capacità di fare impresa. Un’impresa che oggi può annoverare 50 milioni di fatturato e circa 5000 unità vendute nel 2014, ma soprat-tutto può contare su 55 collabo-ratori, tutti animati dallo stesso obiettivo: dare sempre maggior soddisfazione al cliente.E non si può dire che la cliente-la non abbia colto e apprezzato questo impegno, rispondendo con dei numeri che sono an-cor più apprezzabili in questo periodo di difficoltà generale e di contrazione complessiva del mercato dell’auto. Mentre molte concessionarie chiudo-no i battenti, il gruppo Tomasi anche nel 2014 ha continuato ad assumere personale. Il se-

greto: cercare di avvicinarsi il più possibile a ciò che il cliente desidera.Con il determinante apporto di Franco Tomasi, figlio di Gian-carlo, l’azienda poi negli anni ha diversificato la propria atti-vità in tre rami, costituendo un vero e proprio gruppo impren-ditoriale: Tomasi Auto, Tomasi Service e Noleggiare, nel segno della innovazione e della ricer-ca di mercato.Nel segno dell’innovazione e della diversificazione dell’atti-vità è nata appunto “Noleggia-re”, il ramo d’azienda che cura l’interesse per forme di utilizzo temporaneo del veicolo, ovvero il disporre dell’auto solo quan-do serve. In poco tempo questa nuova attività si è consolidata al punto tale che dispone già di una decina di unità locali in particolare negli aeroporti di tutt’Italia e che nel 2015 punta ad arrivare ad un parco auto di 1800 veicoli, oltre ad ampliare ulteriormente le proprie sedi.Innovazione che va di pari passo con l’attenzione e la cura verso una corretta, puntuale ed effi-cace informazione, quello che si suole definire come strategia

Tomasi Auto: un positivo bilancioLa fine d’anno non ci porta solo le festività natalizie, ma per molte aziende è il tem-po di bilanci, non solo economici. Così è stato per il Gruppo TOMASI AUTO, che ha invitato tutti i collaboratori, gli amici e i clienti presso il MASeC di Guidizzolo, per un incontro conviviale che è stato anche l’occasione per “fare il punto” sulle attività delle aziende del gruppo e tracciare i futuri obiettivi e le strategie di sviluppo.

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di marketing, affidata ad una azienda spe-cializzata del settore.Non potevano man-care naturalmente i ringraziamenti per tutti i collaboratori, dai dirigenti all’ultimo degli assunti, insieme all’auspicio ed all’au-gurio di raggiungere nel nuovo anno i mi-gliori traguardi, au-guri ai quali si associa

la redazione de “La Notizia”, per una azienda che rappresen-ta un’eccellenza nel panorama economico e sociale guidizzo-lese, ma anche un’azienda i cui titolari hanno sempre dato la propria ampia disponibilità a sostenere le diverse iniziative locali in campo sociale, sportivo o culturale.

Nelle foto, di Gianluigi Grandelli, alcuni momenti della serata

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Perché scegliere Dubai per un viaggio? Principalmente per la curiosità per il contrasto fra le costruzioni avveniristiche e la cultura araba, ancora così lega-ta ai propri simboli e alle pro-prie tradizioni.Una volta atterrati nello stupe-facente scalo della capitale di

questo piccolo emirato, è faci-le scoprire quanto Dubai sia un centro in continua espansione, pieno di cantieri in perenne at-tività.Da dove cominciare? Per pri-ma cosa vanno viste da vicino le Palm Islands, gli arcipelaghi artificiali che caratterizzano il

favoloso lungomare di Jumei-rah caratterizzato da spiagge con sabbia borotalco e bagna-te da un’acqua tanto invitan-te quanto trasparente. Queste due isole, dalla tipica forma di palma, visibili anche dallo spa-zio, costituiscono un miracolo dell’ingegneria moderna, co-

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struite apposta per moltiplicare i chilometri di costa e ospitare nuove ville, resort e shopping center. Qui merita una sosta l’immenso acquario sito all’in-terno dell’Atlantis the Palm, l’hotel da sogno che somiglia a un castello delle fiabe. L’acqua-rio ospita 65000 animali marini visitabili attraverso l’esplora-zione di grotte e numerose sale a tema.Sfrecciando in taxi fra palazzi, residenze e complessi sportivi sotto un caldo sole, la vela del

Bury Al Arab, il famo-so hotel tanto lussuoso da essere al di fuori di ogni categoria, appare quasi come un mirag-gio e rimane un fisso punto di riferimento mentre ci si dirige ver-so la Grande Moschea di Jumeirah. Costruita in pietra, in tipico stile medioevale e raffina-tissima, è l’unica mo-schea visitabile ai non musulmani e che alla luce del tramonto si riempie di tutte le sue sfumature. In questa

prestigiosa zona sorge il Souk Madinat: ben lontano dall’esse-re un souk tradizionale, questo si trova all’interno del lussuoso resort, comunque accessibile a tutti. È costruito nella tipica ar-chitettura araba, con passaggi coperti e soffitti in legno, bou-tique da mille e una notte, ele-ganti bancarelle intervallate da tipici ristoranti con splendida vista sull’immensa laguna. An-che l’esterno è spettacolare con la ricostruzione delle antiche

torri del vento, considerate il primo sistema di aria condizio-nata della sto-ria.Dubai è certa-mente una cit-tà proiettata al futuro che non dimentica, però, il suo passato, seppur recente.

Facile passare quindi, in pochi minuti, dal grattacielo più alto del mondo, il Burj Califa con i suoi 828 metri, agli abra: ca-ratteristici e datati taxi fluviali usati per spostarsi da una riva all’altra del Creek, il canale che attraversa la città. Dalla barca si gode di un meraviglioso pa-norama su Bur Dubai con la sua distesa luccicante di palaz-zi e grattacieli e il contrasto con la Deira, città vecchia, è forte. Qui Dubai ci appare più simile a come doveva essere in origine: scopriamo i vivaci souk, i mer-cati delle spezie dai tipici ed intensi odori e quelli dell’oro. Poco distante si trova il bellis-simo Forte Al Fahidi che ospita l’ interessante e ben strutturato museo della città.Un viaggio a Dubai permette di trovare tutto ciò che si deside-ra, anche quello che non ci si aspetta. Per questo, che si ami lo shopping o meno, c’è un’im-perdibile tappa: il Mall of Emi-rates, il gigantesco centro com-merciale che ospita centinaia di prestigiosi negozi, la maggior parte dei quali a firma italiana, infiniti ristoranti e la famosa Ski Dubai: la prima stazione sciisti-ca al coperto del Medio Orien-te dove si scia tutto l’anno con neve artificiale e cinque piste, una delle quali nera. Dubai costituisce dunque uno stopover d’obbligo durante un volo intercontinentale verso l’A-sia o l’Oceano Indiano e se oggi è un luogo in cui il lusso regna sovrano, chissà come sarà tra qualche anno!

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In leggero aumento le nascite del 2014, rispetto a quelle del 2013 (53); la cicogna ha portato 66 nuovi cittadini. Stabile, in percentuale, il numero dei figli di stranieri residenti a Guidizzolo,

24, contro i 42 degli italiani. I maschietti battono femminucce 40 a 26.

Ester 4-6di Diego Messettie Paola Sposetti

Martina 11-1 di Tiziano Gardonie Emma Cerchia

Davide 11-6di Alessandro Tonini

e Serena Marazzi

Ivan 19-5di Fabrizio Terzie Mirella Nibali

Lorenzo 31-1di Raffaele Ciotola

e Anna Moretti

Lorenzo 25-11di Stefano Hue Fanny Hu

Ludovico 9-12di Alberto Giunchi

ed Eleonora Arienti

Elena 18-2di Paolo Prestini

e Claudia Morselli

Daniel 15-3di Erik Piva

e Federica Piserà

Pietro 30-7di Alessio Monteverdie Daniela Palmarini

Jacopo 4-2di Francesco Napoli

e Chiara Azzini

Noemi 21-11di Matteo Pasini

ed Erica Cimarosti

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Asia 28-7 di Alessandro Cargnoni

e Diana Veneri

Gaia 7–8di Daniele Di Stefano

e Marzia Saitta

Leonardo 5-11 di Vincenzo Corsoe Carmela Belvini

Livia 8-7di Stefano Meneghelli

e Serena Tavernari

Isabella 20-3di Mirko Cappellari

e Serena Cirani

Clara 9-5di Omar Ferri e

Marileide Dias Martins

Lorenzo 4-1di Alessandro Gandellini

e Serena Rivera

Riccardo 26-8di Giorgio Zuanon

e Anita Kokotowska

Pietro 1-5di Marco Ferrari

e Laura Castellini

Mattia 12-9di Marco Fezzardie Francesca Zoetti

Manuel 25-5di Mirco Maestrini

ed Erica Ghizzi

Michele 10-9di Stefano Tononie Anna Droghetti

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Valentina 16-4di Paolo Cavalli

e Francesca Marchi

Sofia 9-5di Giannantonio Morandi

e Fabiola Tinazzi

Raffaella 25-4di Simone Vanoni

e Paola Santi

Andrea 5-12di Mauro Lombardi

e Anna Provezza

Lorenzo 27-7di Emanuele Carasie Lorena Facchini

Aaron 31-1di Roberto Pomati e Sirah Campione

Carlo 2-9di Albino Barbieri

e Maddalena Pesci

Sadri 14-10di Amir Dernjanie Ilmije Dernjani

Francesco 11-8di Stefano Ferrari

e Monica Borgogna

Marco 16-7di Leonardo Brignani

e Valentina Marchesini

Riccardo 24-9di Matteo Zambello

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Anna 9-4di Mauro Pasini

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Clarissa 5-6di Mattia Notarie Laura Azzini

Rania 20-5di Karim Jamale Naima Khaya

Riccardo 29-10di Andrea Triboldi

e Francesca Piazza

Gabriele 28-10di Paolo Segnae Sonia Brulica

Jacopo 16-9di Alex Vesnaver

e Ramona Tarchini

Sami 7-10di Sandro Cortelazzi

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Elia 17-6di Andrea Lepried Elena Conti

Filippo 11-6di Alex Soldà

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Giovanni 22-7di Nicola Venturelli

ed Emi Zampolli

Manuel 22-10di Udenì Pascoloe Chiara Zattera

Bianca 18-3di Federico Cermaria

e Barbara Arrighi

Mya 7-1di Alberto Cisamolo

e Nary Nget

Maikol 1-3di Alessia Facchetti

Alessandro 16-9di Mattia Tomasie Valentina Tabai

Alessio 29-3di Alessandro Bazzoli

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Silvia CremaGiorgio Anselmi

Fotografie di lettori che si sono sposati nel 2014

Fiori d’arancio

Cinzia GuidettiAlfredo Massaro

26 luglio 201417 maggio 2014

Floriana Brusini Daniele Cardoni

3 maggio 2014 Valentina Ferrari Alberto Capecchi

6 settembre 2014

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Benedetta GrassiEdoardo Piana

15 novembre 2014

Sara Schiesaro Roberto Moreni

Luana ZoliAndrea Piacentini

4 ottobre 2014

26 luglio 2014Cristiana BaroniStefano Zanoni

5 luglio 2014

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Tania FurlottiSimone Zampolli

24 maggio 2014 26 luglio 2014Silvia LuganaLorenzo Gambetti

Elena GeccherleMarco Ruzza

13 giugno 2014Laura Dall'Acqua Simone Gambarini

31 agosto 2014

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Eliana PeveradaAndrea Gialdini

5 luglio 2014

La redazione ringrazia:- L’Ufficio Anagrafe del Comune sig.re Marianna Conchieri, Laura Trevini e Cristina Tartarotti - Lo studio fotografico “Foto Luce art” di Raffaele Trivini - Un particolare ringraziamento alla collaboratrice Annalisa Cappa, per aver curato le rubriche “Fiori d’arancio” e “Bimbi nati”

Luisa FerrariDaniele Ferrante

2 agosto 2014

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Nella sua 42esima Festa Socia-le il Tennis Club Guidizzolo ha trasformato la giornata in una festa dello sport e per lo sport, ma non solo, di Guidizzolo. Pre-sente il grande ‘Bonimba’, Ro-berto Boninsegna, la giornata è iniziata al Circolo di Via Matte-otti dove è stato tagliato il na-stro per l’inaugurazione ufficia-le del pallone pressostatico che copre nel periodo invernale uno dei campi in terra rossa. ‘Un’al-tra struttura, ha commentato il sindaco Sergio Desiderati dopo il saluto del direttore del circolo Renato Pasini e del presiden-te Alfredo Maccari, realizzata come le altre dal Tennis Club ma che di fatto sono e restano di proprietà comunale e quindi di tutta la cittadinanza guidiz-zolese’. La festa è proseguita al MASeC dove sono state pre-miate tutte le realtà sportive guidizzolesi. Ma facciamo un passo a ritroso andando indie-tro di oltre quarant’anni. É il 1972 quando l’allora sindaco Giuliano Fontanesi, da sempre ‘sportivo’ nel senso più comple-to del termine, guardando lon-tano e pensando sicuramente alla capacità che lo sport ha di far crescere l’individuo in modo integrale oltre che mantenerlo lontano da strane devianze e fa-vorendo la nascita e la crescita di amicizie, accanto al campo di calcio vede nel neonato Centro Sportivo anche due campi da

tennis. Un gruppo di appassio-nati: Carlo Alberini, Bruno Fai-ni, Enzo Galvani, Antonio e Rug-gero Ruggeri, Remo Stancari, Mario Bosio, Elena Zaccagni, Franco Perani, Franco Bassi-gnani, Alfredo e Cesare Macca-ri, fondano il ‘Tennis Club Gui-dizzolo’. La Società che ancora oggi ha in gestione il Circolo, la Società che negli anni ha prov-veduto, grazie anche a soste-nitori e sponsor, a trasformare radicalmente quella parte del Centro Sportivo dotandolo di nuove strutture che sono e ri-mangono comunque a servizio e di proprietà della Comunità di Guidizzolo. Nel 1985 al Circolo arriva il maestro Paolo Ferrari; inizia la ‘scuola tennis’ e la fre-quentazione sempre più mas-siccia di bambini e ragazzi:

prende sempre più corpo l’in-tuizione del sindaco Fontane-si e del gruppo di sportivi che fondò la società. Da allora, non senza problemi, se si pensa alla distruzione del primo pallone pressostatico nel 1989, il Tennis Club Guidizzolo ha sempre pro-seguito la sua attività sportiva e di arricchimento strutturale del Circolo che si pone come uno dei più affermati della provincia virgiliana. La scuola è cresciuta (con Paolo Ferrari oggi c’è an-che il maestro Gianclaudio Pas-soni); l’attività agonistica vede vertici significativi con l’orga-nizzazione di tornei nazionali e la partecipazione, qui come al-trove, di atleti locali classifica-ti. Tutto, sempre, con il nome e per il nome di Guidizzolo.

Sport in festa con il Tennis Club

Foto M. Galli

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A San Siro con i bambiniIn occasione della partita Milan - Udinese del 30 novembre 2014, l’AC Milan ha riservato il primo anello della curva Nord ai bambini e agli accompagnatori iscritti ai vari Milan Club.Il Milan Club Guidizzolo ha colto questa opportunità. I nostri piccoli 30 super tifosi hanno avuto la possibilità di trascorrere un’intera giornata allo stadio ammirando i loro idoli, facendo un tifo sfrenato paragonabile a quello della curva Sud ed esultando ad ogni goal.La loro emozione era già visibile al momento della partenza: tutti avevano sciarpe, cappellini e molti indossavano le magliette dei loro calciatori preferiti.L’atmosfera di canti, grida e coreografie all’interno dello Stadio hanno fatto brillare i loro occhi. Per rafforzare la loro fede milanista alcuni bambini avevano dipinto sulle loro guance la bandiera, i cuori e altri disegni rigorosamente rossoneri.Questa giornata ricca di emozioni si è conclusa con l’acquisto di gadget presso le tipiche bancarelle dello Stadio di San Siro.Un ringraziamento particolare va al Presidente del nostro Milan Club, Andrea Dal Prato, per aver organizzato una domenica indimenticabile per tutti i nostri piccoli tifosi; a tutti i genitori e agli accompagnatori che hanno reso possibile questa fantastica esperienza.Ricordiamo a tutti i nostri iscritti che per il 2015 ci saranno importanti novità, fra le quali la visita a Casa Milan e un’altra giornata allo stadio.

Nuovo negozio abbigliamentoSi chiama “BLITZ” ed è un nuovo negozio di abbigliamento e intimo nato nel mese di ottobre grazie alla ferrea volontà della signora Monica Ghignoni. Si trova in Via V. Veneto proprio di fianco alla vecchia sede municipale. Appena si entra, il simpatico sorriso di Monica ti accompagna tra i suoi articoli per bambine e ragazzi da zero a sedici anni. Spiega che ha rinnovato il negozio aprendo una sezione per le ragazze e donne,

anche con qualche taglia …in più. Ci sono poi molti accessori tra cui cinture, collane, orecchini, braccialetti, belle idee regalo, intimo, calze, collant e, in questa stagione, persino ombrelli. C’è veramente da soddisfare molte esigenze sia per le mamme che hanno bambini sia per le stesse ragazze. Ci tiene a vendere cose belle e pratiche. All’inizio, racconta Monica, è stato difficile perché ha dovuto cominciare da zero. Disoccupata o inventarsi qualcosa per andare avanti. Ribadisce che ha fatto fatica a subentrare e riconquistare i vecchi clienti. Ha tre figli e deve continuamente organizzarsi per gestire la sua giornata che sicuramente non ha …vuoti. Bisogna avere sicuramente molto coraggio per aprire un’attività in un momento così profondo di crisi. Di coraggio e determinazione questa ragazza ne ha sicuramente da... vendere.

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Le diverse facce della violenzaNel mese di dicembre l’AUSER “La Mimosa” ha proposto il secondo incontro culturale dal titolo “Le diverse facce della violenza: dall’infanzia all’età adulta” con la collaborazione della Commissione pari Opportunità, del G.V.G, della Pro Loco e con il patrocinio del Comune. Il convegno è stato presentato e sviluppato dalla D.ssa Anna Leila Olivieri che ha esordito affermando che l’argomento, purtroppo sempre tragicamente di attualità, ha però radici storiche

profonde, antiche e praticamente fa parte della storia dell’umanità. La violenza si può riscontrare in tutte le fasce d’età. L’evoluzione della società con i mezzi di diffusione di massa (televisione, internet, video game,ecc.) ha praticamente abbassato se non azzerato il livello di guardia e di sensibilità verso la violenza. Cenando davanti alla televisione durante i telegiornali, dove si vedono morti a volontà, si abituano i figli a considerare la violenza come qualcosa di naturale. Bisogna cercare di abbattere l’atteggiamento tollerante nei confronti della violenza. Occorre prevenire fin dai primi anni d’età per combattere la violenza, per responsabilizzare i figli. La relatrice ha infine parlato dei rapporti con la scuola, con lo sport e degli adolescenti con i genitori. La base della prevenzione è comunque tutta a carico dei genitori che devono avere la capacità di confrontarsi con i propri ragazzi , di ascoltarli e fare da esempio. Spesso perfino i troppi interessi che i genitori “prescrivono” ai propri figli dopo la scuola (calcio-danza- tennis- nuoto, ecc.) potrebbero essere considerati quasi una imposizione psicologica che l’adolescente non sempre riesce a tollerare.

Adotta il verde pubblicoNel mese di dicembre le tre associazioni Pro Loco, AUSER e GVG, per migliorare il verde

presente nel Comune, hanno deciso, sentita L’Amministrazione comunale, di “adottare” le due aiuole presenti all’ingresso della sede municipale. I due piccoli riquadri di ghiaia e terra, da qualche tempo abbandonati, con dentro alcuni arbusti ormai quasi rinsecchiti, rendevano l’ingresso triste e malinconico. Con decisione unanime hanno acquistato nuove piantine e le hanno messe a dimora nelle due aiuole, con l’intento di vivacizzare l’ingresso della casa comunale. Mantenere più bello il verde prendendosi cura di spazi magari abbandonati è forse un segnale di civiltà e prestigio per tutti. Per il momento le tre associazioni hanno iniziato con un piccolo allestimento dell’angolo dell’ingresso comunale. Prendendo a prestito una delle più famose frasi dette da un uomo, si può affermare che è stato un piccolo passo per le associazioni ma un grande passo per …l’educazione civile.

Pranzo degli auguri dell’AUSERNel mese di dicembre più di sessanta associati AUSER si sono trovati presso un ristorante di Guidizzolo per scambiarsi gli auguri e stare un po’ in compagnia. Il presidente durante il pranzo ha presentato la locandina del tesseramento 2015. “Associarsi all’AUSER fa bene alla salute”: è questo lo slogan dell’associazione. Infatti chi si iscrive vuol dire che sta bene in salute perché non ha ancora oltrepassato i cancelli delle varie case di riposo o degli ospedali. Iscrivendosi si dimostra di essere cittadini attivi, coraggiosi e soprattutto, “quando si sente dentro il freddo dell’inverno, bisogna pensare alla primavera” occorre dimostrare di essere persone positive. Sulla locandina compare anche la scritta “per non sentirsi soli”. Infatti si cercherà di ridurre e di combattere la “sofferenza” psicologica delle persone sole con un nutrito programma per il 2015. Il presidente ha quindi chiesto a tutti di “passare parola” ai parenti e amici per cercare

di aumentare le iscrizioni. Durante il pranzo vi è stata una bella e fornita lotteria che ha cercato di accontentare un po’ tutti. Al termine del pranzo il “Locandiere” ha preso in mano la chitarra e ha incominciato a cantare canzoni degli anni ’60 e ’70, accompagnato dal pubblico presente. Un bel pomeriggio trascorso in compagnia ed allegria

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con un pranzo veramente eccellente. Il consenso è stato unanime.

In festa col 1941Ci sono delle belle consuetudini che purtroppo si stanno un po’ perdendo. Una di queste è la “festa della classe”. Quando c’era il servizio militare obbligatorio non c’era classe di leva che non organizzasse la propria festa. Ne ricordiamo alcune edizioni “epiche” alla Lanterna Verde fino agli anni settanta, per arrivare alle ultime organizzate al “Furore” con tanto di pullman di sicurezza.Sarà perché non c’è più la leva obbligatoria, sarà perché la società è cambiata, ma questa tradizione si è molto affievolita. A tenerla ancora viva ci pensano alcune “classi”, quelle dei “diversamente giovani”, quelli che preferiscono ancora ritrovarsi di persona, piuttosto che nella piazza virtuale di Facebook.Tra queste classi, una delle più assidue è senz’altro la classe del 1941 di Guidizzolo. Tutti gli anni non mancano di proporre un’iniziativa, sia essa una cena o una gita, con partecipazione sempre numerosa.Ritrovarsi spesso serve a rinsaldare i rapporti di amicizia ed a condividere le comuni esperienze

di vita della nostra comunità.L’ultima numerosa rimpatriata si è tenuta nei giorni scorsi con la partecipazione alla Santa Messa, in ricordo di tutti i coscritti che ci hanno lasciato per poi recarsi presso la Trattoria “Alla Torre” per condividere i piaceri della tavola; si sono trovati tutti d’accordo di continuare a portare avanti questa bella tradizione, se possibile in... buona salute.

Telethon a GuidizzoloNei giorni precedenti le festività natalizie, Guidiz-zolo, per la prima volta, è stata una delle cen-tinaia di piazze italiane che hanno aderito alla campagna/maratona Telethon. In tutta Italia mi-gliaia i volontari che hanno sostenuto l’iniziativa.

Tre associazioni (Pro Loco- AUSER e GVG) hanno accolto con entusiasmo l’appello e il 13 dicem-bre con il loro banchetto hanno organizzato uno stand con i cuori di cioccolato e le sciarpe. Sono riusciti a venderli tutti nella mattinata. Il ricavato andrà alla ricerca sulle malattie genetiche rare. Un vero successo grazie ai cittadini di Guidizzolo che sono stati veramente generosi.

Il buriel del LivioCentinaia e centinaia di persone col naso all’insù ad ammirare le fiamme che divampano e le favil-le che salgono regalando auspici per l’anno che viene. Una folla pervasa dal freddo e dal fumo, ma fedele a questo appuntamento.E’ sempre uguale ma sempre affascinante il “buriel”, una tradizione del giorno dell’Epifania che un tempo aveva tanti praticanti, in ogni corte agricola, e che oggi sopravvive grazie ad alcuni benemeriti organizzatori.Da sempre a Guidizzolo questa tradizione è por-tata avanti da Livio Bombana, ma da qualche anno è diventata una vera e propria attrazione per l’intera comunità guidizzolese, grazie all’im-pegno ed al lavoro suo e dei suoi figli Andrea e Marco, oltre ad un gruppo di amici e collabora-tori. Puntuale, anche quest’anno, davanti a una folla sempre più numerosa, il buio della sera ed il fred-do invernale sono stati infranti dall’accensione di

una catasta di legna davvero notevole, in cima alla quale cam-peggiava l’immanca-bile “vecchia”, segno e simbolo dell’anno vecchio che se ne è andato, con tutti i suoi affanni. Ogni anno gli orga-nizzatori cercano di migliorare, se ancora è possibile, così che il “rogo della vec-

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chia” è accompagnato ora dai fuochi d’artificio, che rendono lo spettacolo ancora più suggestivo.Poco importa se l’origine di questa festa sia pagana o cristiana, ciò che conta è la passione tanto di chi organizza, quanto di chi vi partecipa. E siccome tutti i salmi finiscono in gloria, mentre le fiamme si avviano ad esaurire ciò che resta del buriel, la famiglia Bombana e la Pro Loco ospitano tutti gli intervenuti offrendo loro un augurale rinfresco a base di salumi nostrani, maccheroncini e dolci della nostra tradizione.

La mia memoria: Divisione MarcheL’8 settembre 1943 è stato una tragedia. Le difficoltà della guerra, lo sbarco degli Alleati in Sicilia, il bombardamento di Roma, la caduta di Mussolini portarono il Governo italiano a negoziare un armistizio che rovesciò le parti in guerra. Gli alleati di prima, ovvero i tedeschi, divennero i nemici e ci si alleò con i nemici di prima ora divenuti alleati.A farne le spese fu l’esercito italiano con centinaia di migliaia di soldati catturati dai tedeschi e deportati in Germania.Partendo da questo contesto storico, Gianfranco Ruffoni ci racconta le vicende di un nostro concittadino, Amedeo Brunoni, classe 1914, che, fatto prigioniero dai tedeschi, venne prima portato nella tristemente nota Risiera di San Sabba, presso Trieste, e poi in Germania.Come ci racconta l’autore Gianfranco Ruffoni,

questo opuscolo nasce da alcuni appunti r e c e n t e m e n t e ritrovati nel suo archivio, e che risalivano al 1985, all’epoca di un viaggio a Trieste, quando il Brunoni raccontò la sua vita militare a Ruffoni.Ne emerge un quadro drammatico

e di vita, sia per la tragedia della guerra e sia per la drammatica situazione a San Sabba, che, vale la pena ricordare, è stato l’unico campo di sterminio in terra italiana.In diversi capitoli l’Autore passa in rassegna il campo di sterminio e la vita militare di Brunoni. Interessante il corredo storico con le cartoline postali della famiglia Brunoni e i documenti dell’Archivio di Stato di Mantova. Un ricco apparato iconografico completa il tutto.Come ci ricorda Gianfranco Ruffoni, all’inizio del fascicolo, abbiamo il dovere di ricordare, e questo perché la storia non è fatta solo di grandi personaggi come i condottieri, i re, i dittatori, ma, anche, di umili persone, di tante famiglie, che hanno sofferto per lasciarci un Paese migliore.

Dicembre a GuidizzoloE’ stato un bel dicembre quello appena trascorso a Guidizzolo. Imbottito di manifestazioni, eventi e spettacoli vari. Si inizia il 6 dicembre presso il Teatro comunale con la nona edizione di “Guidizzolo in-canta”. Una vera festa della canzone, dove chi si è esibito, lo ha fatto solo per la voglia di partecipare. Infatti, in questo evento non c’è mai un vincitore. Si sono esibiti anche vari ballerini di una locale scuola di ballo. Durante lo spettacolo è stata presentata l’ottava cartolina per Guidizzolo. Quest’anno è stata realizzata dall’artista guidizzolese Giovanni Pegoraro. Veramente una bella opera d’arte, realizzata per festeggiare il 25° della Pro Loco. Il 7 dicembre è seguita la 4ª edizione in piazza di “Musica e Brulè”. Sul piazzale Marconi, il gruppo emergente guidizzolese “I Thunderbirz”composto da Marco Bettoncelli, Andrea Cortellazzi, Marta Angeri, Marta Carnevali, Giulia Pasini e Martina Rocca, con la regia del DJ Diego Negrisoli, si sono esibiti di fronte ad un numeroso pubblico che spizzicava stuzzichini e sorseggiava vin brulè e bombardini per riscaldarsi. Per l’occasione la torre è stata illuminata da emozionanti effetti speciali del service di Stefano Provezza. Il 13 dicembre, sempre presso il Teatro Comunale, è stato proiettato il film per tutti “Frozen” che ha

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avuto una bella accoglienza di pubblico. Infine ultimo dell’anno con il …botto: tutto esaurito al Masec con il dj Marino Medola con “the Original Remember Sayonara”. É stata una gradevole e simpatica serata all’insegna del divertimento sano e “pulito” ed è stato bello e piacevole vedere ballare intere famiglie con i propri figli. Una bella regia del mese di dicembre che fa onore alla Pro Loco.

Giovanni Pegoraro socio OnorarioNei giorni scorsi, la Pro Loco ha consegnato al pittore Guidizzolese Giovanni Pegoraro la tes-sera quale socio onorario. All’artista era stata commissionata una serie di vedute di Guidizzo-lo, per festeggiare il 25° anniversario della Pro Loco. Sono state realizzate ad encausto su carta cotone, riprodotte dal Centro San Lorenzo su una speciale carta che mantiene l’aspetto visivo degli originali. La riproduzione in tiratura limitata: tut-

te le copie sono firmate e numerate dall’autore. Le duecento cartelle composte dai quattro dipinti sono poi state offerte agli sponsor e a coloro che hanno contribuito a divulgare la cultura a Gui-dizzolo. La veduta di uno scorcio di Via Rizzini è stata scelta come 8ª cartolina per Guidizzolo ed anche come tessera della Pro Loco per il 2015.Un brindisi finale ha suggellato l’amicizia con l’artista, che, come specificato dal presidente, si spera duratura e collaborativa.

Gran buriel di Birbesi 2015Grande partecipazione ed entusiasmo per la Fe-sta dell’Epifania in quel di Birbesi, fervente fra-zione del comune di Guidizzolo, fucina di idee ed iniziative. Dall’alto dei suoi nove metri, la “vecia” ha regalato emozioni e spettacolo agli oltre due-cento spettatori, grandi e piccini, radunati intor-no al falò. Ad allietare e riscaldare la serata, ol-tre al buriel e a qualche gioco di luce pirotecnico, il circolo Anspi “S. Giorgio Martire”, con in testa il giovane presidente Matteo Robba, ha preparato panini, vin brulè e zabaione, oltre a proporre – per la prima volta- un antico dolce della tradizio-

ne contadina: il “fugasì”, piccola focaccina dolce, fritta e servita al momento.“Abbiamo superato ogni più rosea aspettativa per la riuscita della serata, tanto che per l’an-no prossimo dovremo raddoppiare le dosi”, dice Robba, non mascherando un certo orgoglio.“Questi momenti –prosegue poi– di aggregazio-ne, tradizione e convivialità sono sempre molto apprezzati e richiesti: è una grande soddisfazio-ne vedere che, nonostante la congiuntura attua-le, c’è ancora una grande voglia di stare insieme, di fare e di fare bene”. Il presidente coglie poi l’occasione per ringraziare tutti quanti si sono prodigati per l’organizzazione dell’evento, com-plimentandosi con quella che ha più volte defini-to come la propria “famiglia allargata”.

Furti e vandalismi a GuidizzoloDa mesi a Guidizzolo si assiste ad una recrude-scenza di furti, vandalismi e danni ad edifici pub-blici e privati. Tra gli ultimi episodi quello avve-nuto presso il teatro comunale, dove i soliti ignoti hanno sì rubato alcune cose, ma soprattutto hanno manifestato tutta la loro arrogante incivil-tà imbrattando le poltrone e la consolle luci con la schiuma dell’estintore. La stessa inciviltà che sta dietro agli altri danneggiamenti, sia a strut-ture pubbliche che ad esercizi commerciali o agli addobbi natalizi.Se preoccupa, e non poco, la crescita dei furti in abitazione, che ti tolgono non solo i tuoi beni, ma soprattutto la tua tranquillità, per cui non ti senti più sicuro nemmeno dentro casa, deve altrettan-to preoccupare la mancanza di rispetto sia per la cosa pubblica che per la proprietà altrui.I guidizzolesi, e non solo, hanno ragione di ma-nifestare la loro preoccupazione ed il loro disap-punto e altrettanti motivi per chiedersi se e cosa si può fare per rimediare a questa situazione. Sul piano della sicurezza, è ovvio che la questione riguarda le forze dell’ordine, siano essi i Carabi-nieri che la Polizia Municipale, ma occorre con-siderare che questi fanno quello che possono, in un quadro legislativo e giuridico che la gente ritiene troppo tollerante nei confronti dei malfat-tori e che non dà la certezza della pena.

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Bruno Gobbi: un’istituzione a Guidizzolo. Nato nel 1929 a Monzambano, con la famiglia si è prima trasferito a Cavria-na e poi a Castelgrimaldo, ap-prodando infine a Guidizzolo nel 1950 in via Fontana. Poi si è spostato a Selvarizzo dove i

suoi genitori hanno iniziato a condurre un’azienda agricola. A Selvarizzo la sua casa è sta-ta per molto tempo un punto di aggregazione per tutta la frazione, soprattutto durante l’estate. Ci si trovava per chiac-chierare, mangiare e fare cono-scenza. Proprio a Selvarizzo ha conosciuto una bella ragazza di dieci anni più giovane, Lina, che poi è diventata sua moglie. Da

ragazzo ha lavorato con i suoi genitori in campagna e succes-sivamente, dopo aver fatto il soldato prima a Bari e dopo a Roma, ha lavorato presso l’or-taglia di Ramazzotti, traspor-tando le verdure nel Nord Italia. Si è in seguito messo in proprio raccogliendo il latte nelle varie aziende agricole per vari anni. Poi ha iniziato il lavoro di me-diatore. Con la licenza di agente di affari ha commerciato in ter-reni, cereali, case. Finalmente ha trovato il “suo” lavoro che ancora oggi, ma solo per pas-sione, afferma, continua a svol-gere. Ha girato i mercati delle province di Mantova, Brescia, Verona arrivando fino a Mila-no, portando ovunque la sua correttezza professionale, ma anche la sua immediata spon-tanea affabilità. Un “mestiere” che lo ha appassionato, che ha sempre avuto nel sangue e che ha continuato a fare an-che quando ha aperto nel 1968 il famoso BAR GOBBI. Ancora oggi si chiama così, nonostante da diversi anni siano cambiati i gestori. La moglie, per tutti “la Lina”, ha condotto il bar per trent’anni non conoscendo fe-

rie. E’ sempre stato il bar di tut-ti. Erano i tempi in cui ritrovarsi al bar era un po’ come ritrovarsi con una seconda famiglia, spe-cialmente se i gestori, come la Lina e il Bruno, sapevano farti sentire a casa tua. Erano i tem-pi in cui ci si divertiva con poco, così durante l’estate nasceva-no spesso spontaneamente le corse dei sacchi e soprattutto le corse in bicicletta che dopo alcuni giri intorno al paese, ini-ziavano e finivano davanti al bar Gobbi. Al termine tutti a bere la specialità della Lina e del Bru-no, il vino bianco con amaro, rigorosamente travasato dal fiasco, magari accompagnato da qualche fetta di salame ca-salino, che il Bruno non manca-va mai di condividere con amici e clienti. Sposato nel 1955 ha avuto una figlia, Laura. Ancora oggi, appena può, va con entu-siasmo nei mercati limitrofi per ricordare il senso della propria vita. Ha avuto la fortuna di de-cidere della propria vita, del proprio lavoro, che è il più bel regalo che ci si possa fare.

Una vita così: Bruno Gobbi

Daniele Guerra

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É cominciato un nuovo anno che, come un treno in corsa, sfreccerà veloce sui binari della vita. Fiocchi leggeri scendono a ral-legrare la partenza, sistemia-mo i bagagli e nel riverbero del sole che si specchia sulla neve, addio festività, il treno va avan-ti! Ma come in ogni lungo viag-gio, so che arriveranno anche i giorni di nebbia ad offuscare l’incanto, giorni in cui viaggerò nella bufera e mi sentirò smar-rita in quel turbine di neve, con la voglia di rifugiarmi in un an-golo per ripararmi dalle raffi-che del vento, per non vedere quei fiocchi improvvisamente impazziti che paiono sferzare l’universo e raggelarmi l’anima. Dovrò solo pazientare un attimo e alzare gli occhi al Cielo, im-pedendo all’angoscia di avere il sopravvento… Perché dopo la bufera, torne-ranno i giorni pieni di gioia e di sorrisi!

Non sarò sola, troverò amici che mi offriranno protezione e sostegno, che mi condurranno per mano verso il sole e un An-gelo, che abbracciato a un so-gno, mi rischiarerà il cammino, sentirò le sue ali sfiorare le mie paure, mitigandole. Sarà un viaggio ricco di emozio-ni! Salirò sul vagone della sinceri-tà, liberandomi della falsità che mi circonda con tenacia, affer-rerò la voglia di vincere sulle avversità, toglierò dal sedile la polvere dell’indifferenza per ciò che accade intorno e mi circon-derò di semplicità, abbraccian-do senza pudore la tenerezza. Saranno i giorni annebbiati a rendermi migliore, saranno proprio quelli che mi insegne-ranno ad amare chi mi affian-cherà nel viaggio!Con la neve che impreziosisce candidamente i binari del mio percorso, voglio ringraziare i miei compagni di viaggio per avermi protetto nella bufera,

per avermi accolto e amato, magari senza gesti clamorosi, ma con piccole e grandi atten-zioni che valgono più di ogni al-tra cosa.Auguriamoci ogni bene e non neghiamoci un abbraccio, sarà bellissimo viaggiare insieme!

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Il viaggio continua

Orario: martedì-venerdì 8-12 14-19 Sabato 8-19

È gradito l'appuntamento

Guidizzolo - via don Sturzo, 3/A tel. 0376 818353

Smarrito gatto neroIl signor Alessandro ci comunica che nelle scorse setti-mane è andato smarrito in zona Birbesi il suo gatto nero, a pelo corto (vedi foto). Segni particolari: coda storta, a Z e piccola macchia cicatriziale all’occhio sinistro. Chiunque creda d’averlo visto può contattare il 349 5625269. Ales-sandro è disponibile anche per una ricompensa a chi lo ritrovasse vivo.

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Quando si sente parlare di vio-lenza sulle donne, si pensa subito alla violenza sessuale o fisica. Purtroppo, tale questio-ne non si limita a questo: da una ricerca fatta dall’Unione Europea (Violence Against Wo-men, 2014), in Italia il 19% delle donne ha subito nel corso della vita violenze fisiche o sessua-li, il 38% delle donne ha subito abusi psicologici e il 9% delle donne ha subito stalking (qua-si sempre dai loro ex); inoltre, il 62% dei maltrattamenti sulle donne sono avvenuti in presen-za dei figli (Istat 2008). Un aspetto grandemente rile-vante della violenza subita dalle donne è tutta la sfera di vissuti, sentimenti, stati d’animo pro-vocati da relazioni patologiche con uomini altrettanto compli-cati. Tra le violenze psicologiche, le forme più diffuse sono l’iso-

lamento o il tentativo di isola-mento, il controllo, la violenza economica, la valorizzazione e le intimidazioni; si tratta spesso di atteggiamenti che si insinua-no gradualmente nella rela-zione e finiscono per privare la vittima del proprio valore, ridu-cendola ad un oggetto.Questi atteggiamenti sono spesso difficili da cogliere e ri-levare in modo chiaro: il mal-trattamento procura sofferenza e corrode, influenzando l’auto-stima della vittima, manipolan-

done lo stato psichico, restrin-gendone la libertà d’azione e spaventandola.La strada che dovrebbe intra-prendere una donna che abbia questa esperienza, dovrebbe avere l’intento di sostenerla ed accompagnarla attraverso un percorso di consapevolezza che le faccia scoprire lati di sé e risorse di cui nemmeno co-nosceva l’esistenza: risorse che l’aiuterebbero ad uscire a testa alta da tale situazione. Non è pensabile che questo possa avvenire da sé! In que-ste occasioni, serve un aiuto! La donna che vive una violenza ne-cessita di interventi specialistici complessi e multidimensionali che vedono coinvolte diverse fi-gure professionali, preparate a cogliere la sofferenza psicolo-gica ed a trattarla con il rispetto che merita.

La violenza sulle donne

tel. 0376 1814057

LAVORAZIONEMARMI E GRANITI

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Comunicato

Colpita dai recenti tragici attentati terroristici di Parigi che hanno avuto 17 vittime innocenti, la Comunità islamica di Guidizzolo, ha inviato per la pubblicazione un comunicato a favore della libertà di stampa e contro la violenza.

Ribadisce il suo rifiuto assoluto per ogni forma di violenza e per ogni attacco alla li-bertà di espressione e di stampa.

Esprime la sua solidarietà e le sue più sen-tite condoglianze alle famiglie delle vittime del vile attacco e a tutta la Francia.

Il Presidente della ComunitàJabiri Abdelmajid

Guidizzolo li, 8 gennaio 2015

La Comunità islamica di Guidizzolo, condanna nella maniera più ferma e decisa l'attentato criminale commesso ai danni della redazione del settimanale francese Charlie Hebdo.

ولوبكویدیساإلسالمیةالجمعیةوبشدةتدین

ھیئةضدارتكبالذياإلجراميالھجوم

.إبدوشارليالفرنسیةالمجلةتحریر

أشكاللجمیعالمطلقرفضھاتكرركماالتعبیرحریةعلىھجومكلوعنفالعن

.والصحافة

تعازیھاوأعمقتضامنھاعنأیضاوتعرب

الھجومضحایاوألسرعامةالفرنسيللشعب

.خاصةالجبان

:اإلدارة

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Quattro bagole

- Ciao!- Ah, ciao…sei tutto imbottito! Hai freddo?- No, no…ho sotto il giubbotto antiproiettile…- Come mai?- Beh, sono tempi duri per chi fa satira…!- Satira? Noi al massimo facciamo un po’ di ironia…!- Sì, però…- E poi noi non ce la siamo mai presa con i musulmani…- Beh, ma non tutti gli islamici sono terroristi, io conosco tante brave persone…- É vero, però è vero anche che tutti, o quasi, i terroristi dicono di farlo in nome di Allah…- Vuoi dire che è una questione di religione?- No, secondo me sono solo fanatici…!- Però è vero anche che se bestemmi Dio, vai a confes-sarti e te la cavi con tre pater-ave-gloria, se invece of-fendi Maometto rischi la vita o, ben che ti vada, vai in galera e buttano via la chiave…- Non in tutti i Paesi islamici, però…- Già… mi fai venire in mente quella volta che è venuto a cena un mio amico marocchino, Majoub, che ha mangia-to il salame e bevuto il vino…- Ma non poteva…- É quello che gli ho detto anch’io. E lui mi ha detto che anche da loro c’è la chiesa e c’è l’osteria… e ciascuno decide liberamente dove entrare…- Non ti ha detto se da loro esiste la satira?- Non ricordo, ma non credo… - D’altronde i Paesi islamici non hanno mai sottoscritto nemmeno la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uo-mo…- ...di tutti gli uomini, compresi i Charlie Hebdo!- Siamo tutti Charlie?- Te salude!

Non ci riconosciamo in Charlie e in quelle vignette blasfeme, sono messaggi che offendono ogni religione, pur rientrando (con molta benevola tolleranza) nella sfera del-le opinioni e della satira. La risposta al fanatismo deve essere ferma e decisa. Non si uccide nel nome di Dio e neppure in nome della libertà.

"la Notizia"

"Il terrorismo é barbarie, ma la blasfemia non é civiltà"

Papa Francesco

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Il Festival del Cinema di Venezia dello scorso anno si era aperto con Gravity del regista Alfonso Cuaròn, film di ottima fattura premiato con sette Oscar, tra cui quello alla miglior regia. Continuando nella tradizione, l'edizione del 2014 della Mostra Cinematografica veneziana, ha proposto come film d'apertu-ra un’altra proiezione di note-vole spessore, “Birdman” del regista messicano Alejandro González Iñárritu, già noto al grande pubblico per pellicole come 21 Grammi (2003) e so-prattutto Babel (2006) premiato a Cannes per la miglior regia. La pellicola racconta la storia di Riggan Thompson (straordi-nariamente interpretato da un mefistofelico Michael Keaton), una star hollywoodiana sul via-le del tramonto, che aveva rag-giunto un successo planetario nel ruolo di Birdman, un supere-roe mascherato dotato di gran-

di ali piumate, ma che prima di congedarsi definitivamente dal grande pubblico, vuole dimo-strare di essere un vero attore, un'ultima grande interpretazio-ne per riconquistare non solo gloria e fama, ma anche per “liberarsi” definitivamente dal continuo accostamento al su-pereroe che l'ha reso famoso. Per far questo decide di portare in scena uno spettacolo teatra-le a Broadway, ma l'impresa si rivela fin da subito particolar-mente difficile, non solo perché si attornia di attori e collabora-tori al limite della schizofrenia (su tutti Emma Stone e Edward Norton nel ruolo rispettiva-mente della figlia ex-tossico-dipendente e di un attore tanto bravo quanto egocentrico), ma anche e soprattutto perché il supereroe Birdman ha sempre la meglio nella coscienza di Riggan, imponendosi costante-mente nella psiche dell’uomo.

La costruzione filmica è no-tevole e var-rebbe da sola un premio sia alla regia che al montaggio. Il regista, con pochissimi e meticolosi mo-vimenti di mac-china, gira tutto in lunghissimi piani sequen-

za, che montati digitalmente in maniera magistrale con stacchi impercettibili, danno l'impres-sione che il film sia stato girato in un’unica e infinita inquadra-tura. An-che gli attori si adattano per-fettamente a questo gioco di riprese, recitando senza inter-ruzioni, proponendo dialoghi interminabili, “vagabondan-do” continuamente dal tea-tro alla strada, dai camerini ai corridori, in un gioco ininter-rotto di immagini che sem-brano rincorrersi all’infinito. Iñárritu, mixando sapientemen-te aspetti tipici della commedia con quelli da film drammatico, non cerca solo di rappresenta-re l'attore con le sue certezze, le sue ossessioni e la sua co-stante vulnerabilità, ma cerca anche di raccontare l'uomo con le sue insicurezze e le sue con-traddizioni, con i suoi sogni di grandezza e le sue illusioni di vita: le dolorose vicissitudini del mondo patinato di Broadway, utilizzate per raccontare in modo tragico il dramma umano e personale di un uomo nasco-sto dietro la maschera di attore. Un film forse non perfetto , ma sicuramente un racconto affa-scinante della psicosi degli at-tori, un’autentica esplorazione della mente umana che vale la pena di intraprendere.

“Birdman” una regia da OscarC

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Goito. Un fatto avvenuto a Goito, dove una mat tina è stato rinvenuto un foglio affisso ad una colonna, conte nente una pasquinata in dialetto contro le autorità locali e i ne-gozianti disonesti. Sono in corso le indagini per scoprire l’autore della bravata.

9 novembre 1614, (c. 526)

“Homen del consei, che stef a fa? Che no ve andé a lamentàA Mantoa dal ParròE dighe la vostra rasòDe sto governator e sto noder Chef robba i vos denerE che noi guarda più al tort che al drit Ma i tende sol al so profit.Lassà la terra in man d’un zop posanChe noI ghe el più furfant, el più infam da qui a Milan, Ma quel che importa più me par de visLassà le chiave di pont in man d’un bolognisQual è so servidor

E questa è la pezzor.Di forner, hosti e beccher Fontegher e molinerNon ne starò a parlàPerché con tutti quest i ghe tropo interesà Ma so be quel che bisognaraf fa,Tegnigh el salari e no ghel da,Omen senza conscienza e che ha del vergognos Per no ghe da titol de vituperosChe se ‘l Duca saves i so mai deportament El li descazaraf vituperosament.La zent starà mo a fantastegàCon dì: Che poI esser sta?No ste a cercà se sia pret o fraPerché lè sta un inspirà da Dio per carità E perché ved che no voli parlà un alter Me sont resolt che parli sto pilasterMa me vo imaginand che ‘l sarà strazàE che a Mantua noI sarà mandàPerché nos sappi i so mal deportament Quai è notori a tutta la zent,E mi che ho fatto parlà sto pilaster Andarò a Mantua a fa parlà dei alter.”

È successo quattro secoli faLa storia delle genti non è fatta solo di guerre, battaglie ed eroi, ma anche di vicende umane, di vita vissuta nella quotidianità del borgo, vicende che emergono dall’anonimato grazie alla paziente e meticolosa ricerca condotta, da storici appassionati quali il prof. Marocchi.Scorrendo questi brani, queste testimonianze, scopriamo non senza meraviglia che molte cose sono rimaste uguali: dall’insofferenza verso i potenti al fastidio delle tasse, dagli infortuni sul lavoro alla litigiosità per motivi di interesse, pur dopo secoli e secoli niente di nuovo sotto il nostro cielo.I brani proposti riguardano il nostro territorio, intendendo come tale sia Guidizzolo che i paesi limitrofi.

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Nel libro “Non solo polenta” le migliori ricette della tradizione alto mantovanaDa una collaborazione con GAL Colline Moreniche del Garda e Accademia Italiana della Cuci-na nasce una pubblicazione che racchiude le più importanti ri-cette della tradizione culinaria dell’Alto Mantovano.“Non solo polenta - la tradizio-ne alto mantovana si racconta”, scritto da Donatella Lusenti, Piervittorio Rossi e Patrizia Za-notti, nasce da un’indagine sul territorio realizzata dalla prof.ssa Donatella Lusenti e ha visto coinvolte, nell’arco di due anni, numerose famiglie dell’Alto Mantovano che ancora mante-nevano vive le tradizioni culina-rie di un tempo. Il libro è suddiviso nei seguenti capitoli: il menu delle feste, la cena del maiale, le conserve, i liquori, la dispensa, il mangiare quotidiano, la frutta e la verdu-ra di stagione.

Agnolini, tortelli, malfàc’, ca-punsèi, panàdå, pa trit, sono solo alcuni tra i primi a cui si aggiunge il tradizionale bé-er en vi. A seguire i piatti di car-ne accompagnati da mostarde e composte, dal cren e dalla pe-eràdå e ancora le marmel-late, i liquori e i dolci del man-giare semplice (la bertuldìnå, i fiapù, il pipåsèner, il salàm del Négus, le scalette, il busulà, i broc’ e bu, la torta mantovana, quella di San Biagio, il pane dei morti, lo zabaione...).All’interno della pubblicazione trovano spazio gli approfondi-menti che riguardano i singoli ingredienti, oggetto della pre-parazione, oppure l’etimologia delle parole e dei modi di dire dialettali, sapientemente curati dal prof. Piervittorio Rossi.La presentazione del volume ha avuto luogo mercoledì 26 No-vembre nell’aula magna “Fra-tello Sole” della Fondazione Casa del Giovane a Castiglione

delle Stiviere. Oltre agli autori del libro sono intervenuti il presidente del GAL Colline Moreniche del Gar-da, Maurizio Pellizzer, il dele-gato dell'Accademia Italiana della Cucina della sezione Alto Mantovano e Garda Bresciano, Mario Beschi, i referenti della stampa e i Sindaci del territo-rio.Il volume rientra nelle iniziati-ve promosse dalla delegazione locale dell’Accademia della Cu-cina per festeggiare i suoi primi 25 anni di attività sul territorio.Dopo la presentazione del libro è stato il turno della cena rea-lizzata dagli allievi del Centro di Formazione Professionale “Casa del Giovane” che fre-quentano i corsi Cuochi e Pa-sticceri diretti da Franca Toma-si, Gianluca Musatti e Matteo Manuini. Protagonisti sulla tavola i piat-ti della tradizione culinaria dell’Alto Mantovano: frittata con erbe amare, faraona al melo-grano, malfatti alle erbe, coni-glio e polenta, torta di San Bia-gio e salame di cioccolato.

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ensi

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arte&dintorni

Non solo PolentaLa pubblicazione è stata presentata nell’Aula magna della Casa del Giovane a Casti-glione delle Stiviere e alla Torre Civica di Medole

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Dopo una breve introduzio-ne dell’Assessore alla Cultura dott.ssa Barbara Tregnago, Zeno Roverato ha raccontato come ha conosciuto l’autrice e come è nata l’idea del libro: ...”Un giorno mentre si chiac-chierava ricordando il passato, mi ha proposto di leggere la sua storia, affidandomi il suo diario di vita: un quadernone con una sessantina di pagine toccanti, scritte senza mezzi termini nei momenti di scon-forto e rassegnazione, quando sentiva interiormente che il do-mani per lei non ci sarebbe mai stato, in rosso e in modo mar-cato ha impresso profonda-mente nella carta le sue dram-matiche vicende. Mi ha lusin-gato la fiducia dimostratami consegnandomi il suo vissuto, ma non mi ritenevo all’altezza di un simile incarico e poi, per-ché proprio a me? Vjollca, ha confidato nel mio aiuto per rea-lizzare un sogno: far conoscere la sua storia. Ho letto e riletto una infinità di volte il suo scrit-to: una realtà che ignoravo, mi ha profondamente colpito e sconvolto, poi, in seguito mi sono lasciato coinvolgere e ho accompagnato Vjollca nel rac-conto dei suoi ricordi, delle sue angosce ed emozioni, speran-do di trasmettere l’autenticità di un vissuto non facile, tra mi-seria e povertà, quando la fame era una certezza quotidiana...Oggi Vjollca vive serenamente apprezzata e stimata da tutti e affronta i problemi quotidiani con il sorriso. La dott.ssa Giusi Nobilini ha così concluso: ”Mi ha accol-to una giovane signora con la sua famiglia, tre figli maschi e il marito, circondata da una piccola comunità affettuosa;

Vjollca, la scrittrice protagoni-sta dell’autobiografia, è stata per tutta la serata animata da una forza e da una gioia ecce-zionali, vestita di bianco il colo-re della purezza.La storia drammatica della sua infanzia e adolescenza rievo-ca i particolari di un ambiente arretrato, con comportamenti dettati dalla miseria, dall’igno-ranza e dalla superstizione che complicano e alterano anche i rapporti all’interno della fami-glia. Vjollca si rende ben presto conto di essere un peso, non ci sono né cibo né vestiario suffi-cienti per tutti; nel suo infantile ma già angosciato immagina-rio sogna un matrimonio per poter vivere in una casa dove ci sia almeno qualcosa in più da mangiare. Sa che a scegliere sono gli uomini e quindi, con lucida consapevolezza, si sfor-za di essere umile e pudica per convincere di poter diventare una brava moglie, ma non vie-ne “scelta”, la sua famiglia è troppo povera. Per una donna è una situazio-ne spaventosa, il buio totale che non permette alcuna via d’uscita né oggi né domani. Umiliazione e disperazione non bastano per affrontare decisio-ni estreme, Vjollca ha sicura-

mente dentro di sé una forza e una costanza inesauribili che le hanno permesso di superare tutte le avversità e di realizza-re il suo sogno più grande: una vera famiglia e un lavoro.É una bella storia, Vjollca non nasconde di essere stata aiu-tata e sempre ringrazia, ma da parte sua sono stati grandissi-mi lo sforzo e l’umiltà per inte-grarsi, condividere e accettare abitudini e cultura del suo nuo-vo paese.”

IllibrosaràpresentatoaGuidizzolonelmesediaprile.

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Il profumo della vitaPresentato nella sede della Biblioteca di Sorgà il volume di Vjollca Selimi. Storia autobiografica di una donna che ha vissuto la tragedia delle nazioni balcaniche degli anni '90, "approdata" nel mantovano a Castel D'Ario, nel 1994.

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PIAZZA CADORNA, 12 - 26100 CREMONAtel. 0372 456143 - Fax 0372 21362

Molto spesso, in prossimità del-la fine dell’anno, tramite artico-li e pubblicità, sia sulla carta stampata che in televisione, ci si sente ricordare che “stanno per finire gli incentivi” e quin-di se si desidera farvi ricorso è opportuno affrettarsi.In effetti tal affermazione ha origine dal fatto che la maggior parte delle leggi che prevedono incentivi per i cittadini hanno una durata annuale e scadono con la conclusione dell’anno di riferimento, in mancanza di proroghe.Quest’anno però sappiamo già che alcuni incentivi saranno in vigore anche per il 2015 e tra questi, vi è anche l’agevolazione fiscale prevista in caso di bonifi-ca dell’amianto dalle abitazioni.Come già scritto in passato in tema di ristrutturazioni edili-zie ed incentivi, anche in que-sto caso l’agevolazione spetta alle persone fisiche che effet-tuano lavori per la rimozione dell’amianto (noto anche come ETERNIT) , per un massimo di 96.000 euro. Per l’anno 2015 la detrazione sarà pari al 40% della somma spesa e si potrà recuperare in

dieci anni (sono previsti termini inferiori per persone molto an-ziane) tramite la dichiarazione dei redditi (sia modello 730 che modello Unico).Vale la pena ricordare dell’e-sistenza di tale bonus, viste le problematiche che si possono verificare se si ha ancora tale materiale in casa. Per avere un quadro completo della questione mi sono rivolta ad un geometra, Mauro Tosi, il quale mi ha illustrato quanto segue:L’amianto è un materiale che nei decenni è stato utilizzato in diverse forme e consistenze: come coibentazione di edifici e coperture, come manufatto quali tegole, pavimenti, tuba-zioni e condotte, canne fuma-rie, vasche di raccolta acqua ed anche come vernici.A seguito di comprovata perico-losità per la salute dell’uomo, dopo il 1992 si è interrotta la produzione e la commercializ-zazione di tale materiale.L’obbligo di smaltimento dell’a-mianto è legato esclusiva-mente al suo attuale stato di conservazione; non esistono infatti termini entro i quali va

effettuata rimozione o messa in sicurezza a prescindere dal suo attuale “aspetto”.La pericolosità dell’amianto è causata dal distacco delle fibre che compongono il materiale le quali, disperse nell’aria, vengo-no inalate dall’uomo. Ciò pre-messo è intuibile che se il ma-teriale non risulta friabile, non presenta crepe o sfaldamenti oppure stalattiti e perciò appa-re: compatto, senza parti dan-neggiate ed in ottimo stato, non esiste alcun rischio imminente. Chiaramente è compito del pro-prietario controllare periodica-mente lo stato di conservazione e procedere quanto prima allo smaltimento nel caso vengano meno le condizioni di ottima conservazione. Si precisa che ogni caso va attentamente va-lutato anche in funzione degli anni che il manufatto (es. lastra di copertura) ha.Anche per lo smaltimento vi sono precise regole da seguire per non incorrere in sanzioni: il cittadino dovrà avvalersi di due figure: il tecnico abilitato (geometra, architetto, etc.) che provvederà a depositare una pratica di richiesta all’ufficio tecnico comunale, e l’impre-sa edile alla quale assegnare le opere. Quest’ultima dovrà risultare abilitata a svolgere attività di smaltimento e dovrà presentare, trenta giorni prima dell’inizio lavori, specifica co-municazione all’Asl competen-te.

Obblighi ed agevolazioni per chi rimuove l’amianto

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Nella prima seduta del nuovo Consiglio Delmenico e Lucchini sono stati riconfermati rispetti-vamente Presidente e Vice Pre-sidente. Ne abbiamo parlato con Del-menico chiedendogli se pensa di restare “Presidente a vita”.“No, non è certo il mio obietti-vo anche se i più di 19 anni in cui ho avuto questa qualifica potrebbero farlo credere, ma anzi vi assicuro che ogni volta che mi viene richiesta la dispo-nibilità a proseguire nell’inca-rico, mi faccio un serio esame di valutazione e di verifica se ho ancora qualcosa da portare alla Fondazione oltre a quello che con le Amministrazioni che ho avuto il piacere di guidare e con la stretta collaborazione di tutti i collaboratori abbiamo portato avanti e conseguito, che mi permetto di ricordare: 1995/2000-esecuzione dei la-vori di ristrutturazione di tutta la vecchia Casa di Riposo; lavo-ri ideati, programmati e finan-ziati dall’Amministrazione che mi ha preceduto.2000/2004 - ideazione, pro-grammazione, finanziamento ed esecuzione del Centro Diur-no Integrato e studio ed esecu-zione della trasformazione in Fondazione.2005/2009-internalizzazione

degli operatori socio-sanitari dipendenti fino a quel momento dalla Cooperativa e assunzioni di nuove figure professionali, ideazione e programmazione dell’attuale ampliamento. 2009/2014-Internalizzazione degli infermieri della Coopera-tiva, riprogrammazione, finan-ziamento e quasi completa ese-cuzione del nuovo ampliamento che si affaccia su piazza Mutti.Certamente persone più giova-ni avrebbero più forza fisica e forse volontà e/o nuove idee ma poiché c’è già la Regione Lom-bardia che ultimamente ha del-le consistenti innovazioni buro-cratiche, almeno per il momen-to, è una scelta consapevole se evitiamo di immergerci anche nella burocrazia che portereb-be la pratica di un cambio di presidente.” Abbiamo chiesto al Presidente di parlarci dell’ampliamento in atto e che sembra ormai finito:“Sono sempre più le persone che ci chiedono quando sarà aperta la nuova zona ma, ad oggi, non siamo ancora in gra-do di anticipare una data certa. L’investimento è stato consi-stente; è sostanzialmente un nuovo reparto autonomo di cin-que stanze a due letti con tutti i servizi e locali necessari (pale-stra compresa). Ed oltre al vero

e proprio ampliamento sono state interessate nel progetto anche parti della struttura esi-stente sulle quali si è interve-nuti per modifiche, migliorie e manutenzioni straordinarie ap-profittando di poter disporre di gruppi di muratori, elettricisti, idraulici ed altro coordinati da un’unica Direzione lavori.In realtà il grosso dei lavori è già stato completato e man-cano solo le “solite classiche” rifiniture ma ancor più siamo in attesa delle necessarie auto-rizzazioni.Sostanzialmente ci sentiamo come chi ha comperato una macchina nuova e sta aspettan-do nervosamente il montaggio dell’ultimo “optional” ed, ancor più, il libretto di circolazione. Siamo impazienti di partire per verificare la reale potenza del motore di questo servizio di cui potranno disporre anche per-sone di altre province e soprat-tutto senza limitazioni tempo-rali di utilizzo, per cui consiglia-mo a coloro che necessitano di presentare apposita domanda. Provvederemo certamente a dare comunicazione sui tempi della prossima apertura.Il Presidente ci congeda invi-tandoci, come pure la Cittadi-nanza, all’inaugurazione.

Nuovo Direttivo alla Fondazione RizziniRecentemente, il sindaco ha provveduto (come vuole lo Statuto della “Fondazione Contessa Rizzi-ni Onlus”) a fare la sua scelta riconfermando come consiglieri: Laura Nicolai, Massimo Lucchini e Claudio Delmenico ed inserendo due nuove figure femminili: Eva Salvaterra e Virna Faccini.

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ProcedimentoLavare i peperoni; con un coltellino tagliare la calotta della parte superiore, togliere i filamenti interni. Lavarli all’interno e sgocciolarli. Tritare finemente cipolla e aglio e rosolarli lentamente a fuoco basso (circa 20 minuti) con 2 cucchiai di olio e 2 di acqua; quando saranno asciutti e trasparenti aggiungere le carni e rosolarle velocemente togliere dal fuoco e lasciare intiepidire. Successivamente aggiungere il pane grattugiato, i pinoli e l’uva ammollata e strizzata, amal-gamare con le mani e regolare di sale e pepe. Il composto ottenuto deve essere morbido e non troppo asciutto (nel caso aggiungere 1 o 2 cucchiai di acqua). Prima di riempire i peperoni pas-sare le pareti interne con sale e olio. Riempire non eccessivamente per evitare che in cottura fuoriesca il ripieno e chiudere con la calotta fissandola con degli stuzzicadenti. Riporli in una casseruola foderata con carta forno, cospargerli con un filo di olio e cuocere a 180° per 30/40 minuti girandoli un paio di volte con palette di legno e servirli caldi.

Vini consigliati: Merlot, az. Agricola Gianfranco Bertagna Cavriana - Marzemino di Lagaria

Ingredienti per 4 persone

4 Peperoni di Carmagnolag 350 Macinato di manzog 350 Macinato di maialeg 200 di cipolla tritata1 spicchio di aglio1 manciata di pinoli (circa 25 g)1 manciata (abbondante) di uva sultaninag 350 di pane grattugiato½ bicchiere di olio extravergine d’olivaSale e pepe nero q.b.

Peperoni ripieni al forno

Ricetta inviata dal lettore Beppe D'Alba di Brescia, che ringraziamo per la collaborazione

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È ormai prassi comune, invalsa anche presso i rappresentanti dei mass media, ogni qualvolta la temperatura sale o scende rapidamente, piove a dirotto per un paio di giorni o non pio-ve per due settimane, parlare di “calamità”, di “evento ecce-zionale”, ecc... Si interpella anche “il potere costituito”, attraverso le isti-tuzioni ed i vari responsabili, i quali puntualmente rispondo-no che “molto è stato fatto, ma molto resta da fare” nell’ambi-to dell’ambiente. Tutto comun-que è dovuto all’effetto...serra!!Sembra invece essere tenuto sempre in minore considera-zione il termine “prevenzione” e non si riflette sul fatto che molti eventi disastrosi farebbe-ro danni di gran lunga inferiori se fosse sviluppato, a livello sia informativo che formativo, tale concetto. Si potrebbe altresì ridurre an-che l’azione della protezione civile che troppo spesso, man-cando un’idonea azione di pre-venzione, è costretta ad indiriz-zare la propria azione per tam-ponare le diverse emergenze. Si tratta di studiare tempi e modalità per un’inversione di tendenza che privilegi la pre-venzione rispetto all’azione di rimessaggio e recupero.

Uno degli ambiti dove un’a-zione di prevenzione attiva ha effetto immediato e riscontri in tempo... reale è quello del rischio sismico. Da tempo esi-stono punti di riferimento si-smici, ad esempio le carte si-smiche, ma è sostanzialmente mancata, fino a oggi, un’azione organizzata e coordinata rivol-ta sia al pubblico che al privato basata su riferimenti concreti, a cominciare da quella relativa alla costruzione di nuovi edifi-ci, così come alla ricostruzione e/o riqualificazione di strutture con destinazione industriale, commerciale, residenziale. Applicando le norme antisi-smiche oggi vigenti vi sarebbe un incremento dei costi, pari, mediamente, al 5% rispetto agli oneri connessi all’edilizia tradizionale. Tale aumento, re-lativamente modesto, è dovuto al fatto che le modifiche an-drebbero ad interessare esclu-sivamente la parte strutturale dell’edificando. Per le costruzioni pubbliche e/o di interesse pubblico, che richiederebbero un indice di si-curezza ulteriore, si potrebbe-ro avere maggiori costi pari al 10% in più rispetto al “costruito tradizionale”. Nel caso di tali edifici l’aumen-to di costi, al di là delle esigen-

ze di offrire sicurezza totale (si pensi a scuole, ospedali, asili, etc…) potrebbe essere com-pensato da risparmio su altre voci, dagli arredi agli abbelli-menti meno essenziali! Un altro concreto aiuto potreb-be essere fornito dall’istituzio-ne di una specifica normativa di settore che preveda una cor-sia preferenziale per i progetti antisismici cui applicare anche una specie di “silenzio – assen-so” strettamente subordinata e, di conseguenza, revocabile, in caso di accertata sostanziale difformità rispetto al progetto. Si potrebbe poi prevedere una norma, per cui, in caso di danni ad edifici di nuova edificazione non rispondenti alla norma-tiva antisismica, risultante da specifica certificazione, nes-sun contributo, ad alcun titolo, potrebbe essere corrisposto in caso di danni. Infine un ul-teriore elemento di interesse potrebbe essere ricercato ove si coinvolgessero il mondo as-sicurativo e quello bancario che potrebbero, a loro volta, intervenire, assicurando, con speciali bonus, i titolari di co-struzioni antisismiche.

Dott. Antonio Quiri

Zone sismiche fra prevenzione e protezione

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Ben ritrovati...

ENTE FILARMONICONotiziario a cura dell’Ente Filarmonico Guidizzolo

Ben ritrovati a tutti i lettori dopo le festività natalizie, che hanno visto il nostro Ente Filarmonico protagonista di numerosi ap-puntamenti!Come già accennato nel nume-ro precedente, il 13 dicembre scorso il MASeC ha ospitato un concerto della manifestazione “Il dono”, organizzata dall’Avis provinciale, al quale hanno par-tecipato con successo la nostra Orchestra giovanile, gli studen-ti del nuovo indirizzo musicale della nostra Scuola Secondaria e il coro Canticuore, oltre alle sezioni ad indirizzo musicale delle Scuole Secondarie di Ca-stiglione, Marmirolo e Asola. È stata una festa ed un’ottima occasione di condivisione e confronto tra le diverse realtà musicali che ci circondano!La sera stessa del 13 dicem-bre la nostra Orchestra Fiati è stata impegnata in un concerto a Ceresara organizzato dalla Croce Rossa in occasione dei

Mercatini di Natale, mentre il giorno dopo, il 14 dicembre, l’ Ente Filarmonico si è concesso una piacevole trasferta in terra austriaca, ad Innsbruck, dove l’Orchestra Fiati, diretta dal no-stro maestro Nicola Ferraresi, e il Coro Polifonico, diretto dal-la maestra Valentina Bellemo, si sono esibiti in uno splendido concerto tenutosi in un cortile interno del Castello di Hofburg, residenza dell’Imperatrice Sis-si! È stata davvero una bella giornata vissuta insieme ad un nutrito numero di amici e so-stenitori che ci hanno accom-pagnato anche in questa espe-rienza! Un sentito e doveroso ringraziamento va a chi instan-cabilmente e con solerzia or-ganizza e crea le occasioni per vivere importanti esperienze come questa!Altra trasferta del Coro Polifo-nico si è tenuta il 21 dicembre a Chioggia.Domenica 28 dicembre, poi, sempre il Coro Polifonico ha tenuto uno splendido e sug-gestivo concerto nell’Oratorio di San Lorenzo accompagnato anche da una sezione di Otto-ni dell’Orchestra Fiati preparati dal Maestro Antonio Malagutti.Il primo gennaio poi la nostra Orchestra Fiati, come di con-

sueto, ha augurato a tutta la cittadinanza Buon Anno Nuovo con un vivace concerto tenuto-si al Masec, durante il quale ha presentato cinque nuove gio-vani componenti del suo orga-nico che hanno ufficialmente debuttato in questa occasione: le nostre flautiste Francesca, Alice,Silvia, Micaela e Marika. Benvenute ragazze!Infine, per concludere la tour-née natalizia, l’ Orchestra è stata impegnata in un concer-to in occasione dell’Epifania il 6 gennaio a Solferino durante il quale è intervenuto anche il Coro Canticuore diretto dalla Maestra Stefania Maria Rossi.Ricordati tutti gli appuntamenti passati rivolgiamo uno sguardo al futuro: la sera del 28 febbra-io al Masec la nostra Orchestra Fiati si cimenterà nella messa in scena di una celebre fiaba dei Fratelli Grimm, “I musicanti di Brema”. Mentre l’orchestra “racconterà“ suonando questa meravigliosa e simpatica fia-ba la voce di Milena Salardi ci narrerà le peripezie di quattro bizzarri animali musicisti. Vi aspettiamo numerosi per coin-volgervi e farci incantare con voi da questo splendido connu-bio di note e voce!

Alessia Ghizzi

Via Solferino, 66 Guidizzolo MN

Apertura:dalle 11.00 - 14 e 16.30 - 22.00domenica 16.00 - 22.00

Lunedì chiuso

0376 840494

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“E voi lì, messo su così in pulito…” disse Carlo-magno che, più la guerra durava, meno rispetto della pulizia nei paladini gli capitava di vedere. “Io sono, Agilulfo Emo Bertrandino dei Guildi-verni e degli Altri di Corbentraz e Sura, cavalie-re di Selimpia Citeriore e Fez!”“Dico a voi, ehi, paladino! ” insistè Carlomagno. “Com’è che non mostrate la faccia al vostro re?” La voce uscì netta dal barbazzale. ”Perché io non esisto, sire.”Gli alunni della classe II B del Liceo Artistico “Alessandro Dal Prato” hanno molto apprezza-to le letture proposte dall’insegnante di Italiano che ha stipulato, nel corso dell’anno scolastico passato e in quello attuale, un accordo. Si sa che i giovani, oggi, sono attratti fortemente dai romanzi di fantascienza, di fantasy, di hor-ror e dai fumetti; dopo lunghe ma costruttive discussioni sulle loro preferenze e anche sulla necessità di conoscere alcuni classici, è stata accettata e condivisa con la classe, l’idea che ogni due libri “scelti da loro”, con la possibilità di esporli e di discuterne con i compagni, avreb-bero letto un libro indicato dall’insegnante. Il patto è risultato proficuo e interessante, inol-tre, piuttosto che le classiche e usurate relazio-ni cartacee e preconfezionate, gli alunni hanno anche avuto la possibilità di realizzare delle il-lustrazioni. Qui viene proposta l’interpretazione di Jasmine Roncari.

Il cavaliere inesistentedi Italo Calvino

a cura di Giusi Nobilini

Il Cavaliere inesistente immaginato e disegnato da Jasmine Roncari, disegno a matita su carta cm 22x33

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Nel recente Consiglio Comuna-le è stato portato all’attenzione il regolamento comunale per la valorizzazione delle attività agro-alimentari tradizionali lo-cali. Col regolamento, peraltro

approvato all’unanimità, viene istituito un albo, con una possi-bile lista di De.C.O. - il marchio “Denominazione Comunale di Origine” - che consentirà di tu-telare alcuni prodotti tipici del

territorio. Questa operazione garantisce una visibilità e volen-do, di conseguenza, una mag-gior vendibilità delle eccellenze locali. Tale operazione si inserisce nel

Regolamento per presentare una De.C.O.

Diminuiscono le tariffe della raccolta rifiuti

Presentato dall’Assessore Pietro Gialdini è stato approvato, nel recente Consiglio Comunale del 17 dicembre 2014, il regolamento per l’ottenimento della Denomina-zione Comunale di Origine, la “De.C.O.”

É di pochi giorni fa la comparsa sui social network e, non ulti-mo, tra i salotti buoni del bar dello sport, di alcune critiche (per carità, quelle costruttive sono sempre necessarie per la crescita e lo sviluppo di qual-siasi cosa) circa la variazione della frequenza di raccolta e il conseguente “presunto” abbat-timento della qualità generale del servizio. A questo proposito interviene l’Assessore del comune di Gui-dizzolo, Matteo Robba: “In pri-mo luogo questa Amministra-zione ha deliberato di apportare alcune variazioni alla frequenza di raccolta di rifiuti, portando-la al pari della maggior parte dei Comuni della provincia di Mantova, che ormai da diversi mesi perseguono –con risultati positivi- questa strada”. Conti-nua quindi l’Assessore “Questo cambiamento, che pure come tutti i cambiamenti in ogni si-stema collaudato necessita di un iniziale periodo di rodaggio prima di raggiungere il regime ottimale, è stato proposto te-nendo ben presenti gli obbiet-tivi che ci siamo sempre posti. Innanzitutto siamo alla costan-

te ricerca del possibile miglio-ramento in ogni settore: a tal proposito mi piace ricordare che, grazie agli sforzi dei citta-dini e del personale comunale, il nostro piccolo comune può fregiarsi di collocarsi nei “piani alti” delle classifiche nazionali, non ultimo il primo posto nella provincia di Mantova per quanto concerne i Comuni Ricicloni tra quelli con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti. A tal proposi-to ricordo che il nostro Comune ha chiuso l’anno 2014 con una percentuale di raccolta diffe-renziata pari a 80.26%, contro il 77.7% relativa all’anno 2013. Ciò premesso, preferiamo non dormire sugli allori ma conti-nuare a fornire “nuovi stimoli” per incrementare la prestazioni del sistema di riciclo guidizzo-lese: una minor frequenza di raccolta (sul sito http://www.comune.guidizzolo.mn.it/ è sempre disponibile la versione digitale dell’Ecocalendario) di alcune tipologie di rifiuti do-vrebbe spingere, secondo il no-stro punto di vista, a “sprecare” meno e differenziare in modo ancora più spinto. A questa variazione della fre-

quenza di raccolta fa seguito, e non poteva essere diversa-mente, una minore spesa a carico dell’utente: il risparmio calcolato si attesta intorno ai 140.000 euro per l’anno 2015. Ciò premesso si assisterà ad un calo della tariffa di oltre il 10%, il che non può certo guastare, considerando la congiuntura economica attuale. Riguardo questi dati, ho assi-stito a disquisizioni squisita-mente accademiche – diminu-zione della tariffa e riduzione della frequenza del servizio si traducono automaticamente in disservizio – che, sinceramen-te, lasciano il tempo che trova-no…ma ancor più fa sorridere il fatto che persone di cui ho stima - e che reputo molto più intelligenti di me – si auto col-lochino sulla cattedra del pro-fessore per riempirsi la bocca e aggiudicarsi qualche “mi piace” (gli applausi al tempo dei social network): forse l’incipit di una prossima campagna elettorale? Termino, come di consueto, rin-novando la disponibilità al dia-logo e l’apertura al confronto ed alle critiche costruttive da parte di tutti gli Amministratori”.

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solco della valorizzazione del territorio e, soprattutto, della creazione di un circuito turistico che comprenda arte, storia, cul-tura ed enogastronomia. Nella lista De.C.O. quasi sicu-ramente entreranno prodotti che da anni caratterizzano la cucina guidizzolese tra cui, già in avanzata fase di preparazio-ne, il disciplinare la “Quaglia di Guidizzolo.”Poi, vantando il nostro territorio un’ottima tradizione di norcine-ria, con un salame particolare di impasto, speziatura e stagiona-tura, potrà seguirne le orme. Ma anche altri prodotti potreb-bero rientrare in questa lista, magari legati al mondo dell’a-gricoltura, particolarmente vo-cata e di indubbia imprenditoria nel nostro territorio.La De.C.O. comporta una serie di obblighi, ma anche una ricer-ca storica e culturale sui pro-dotti che saranno tutelati che passa per l’identificazione di ricette antiche, presenze e te-stimonianze storiche, oltre che a un percorso di promozione culturale e didattica. Il regolamento richiama, nei suoi articoli le finalità e le mo-dalità per ottenerla e per sua garanzia la costante attenzio-ne al disciplinare di produzio-ne. Più precisa sarà, meglio si conserveranno le tradizioni e la qualità.Requisito e presupposto per l’accoglimento dell’istanza è la verifica, da parte della commis-sione, della presenza di tutti gli elementi contenuti nel discipli-nare di produzione.Una volta iscritti nel registro De.C.O., i prodotti tipici agroa-limentari possono fregiarsi del logo “De.C.O.” (Denominazione Comunale), completato dal re-lativo numero d’iscrizione. Ma cosa è la De.C.O su cui mol-te Amministrazioni, giustamen-te, si stanno impegnando?La Denominazione Comunale è nata da un’idea geniale del compianto Gino Veronelli e, ad oggi, è già stata adottata da ol-

tre 400 comuni italiani per tu-telare e valorizzare, in primis, la produzione tipica del mondo agricolo, ma anche i piatti della tradizione e alcuni prodotti arti-gianali di eccellenza.Si tratta in effetti di un sistema che vuole difendere il locale ri-spetto al fenomeno della glo-balizzazione, la Denominazione Comunale (De.C.O.) è la nuova frontiera sulla quale possono operare i sindaci per salvaguar-dare l’identità di un territorio legato ad una produzione spe-cifica.La stessa ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) si è fatta promotrice con un regola-mento-tipo su cui potersi basa-re. La De.C.O. quindi, pur non es-sendo un marchio, rappresen-ta un riconoscimento concesso

dall’Amministrazione Comuna-le a qualche cosa che è stret-tamente collegata al territorio e alla sua collettività, senza so-vrapposizione alcuna con le de-nominazioni d’origine.Tornando a noi, come le notizie e stampe locali hanno riportato si sono già fatti passi importanti verso la richiesta di De.C.O. del-la “Quaglia”. Grazie allo spirito collaborativo ed unitario delle Associazioni Guidizzolesi, il Centro Culturale San Lorenzo sta lavorando per arrivare al riconoscimento, gra-zie anche all’aiuto, indispensa-bile, degli esperti dell’Accade-mia Gonzaghesca degli Scalchi.Le prime due serate si sono te-nute presso le sedi dell’AVIS e degli Amici di Rebecco.

Rebecco, serata di "assaggio" delle quaglie preparate dall'AVIS e da alcuni ristoranti locali

Guidizzolo, incontro propedeutico per predisporre una "De.C.O. della quaglia" sono presenti i rappresentanti dell'Accademia Gonzaghesca degli Scalchi

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F e r r i M a u r i z i o3 4 8 8 6 0 2 1 2 1T./F. 0376 818052

Autoriparazioni di Ferri Maurizio e C. s.a.s.Loc. Quagliara, 26 - 46040 Guidizzolo (MN)

[email protected]

G U I D I Z Z O L O

AUTOFERRI

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“COLLI MORENICI”GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO

Sede operativa: Ristorante “La Baita” Campagnolo di Cavriana MN A cura di Giorgio Arienti

Programma delle lezioni: 1ªlezione–lunedì23marzoore20,45INTRODUZIONE ALLA MICOLOGIA: ciclo di riproduzione, sistemi nutrizionali, caratteri morfocromatici ed organolettici.2ªlezione–lunedì30marzoore20,45INSEGNAMENTI PER UNA CORRETTA DETERMINA-ZIONE: caratteri anatomici e cenni sulla classificazio-ne.. 3ªlezione–lunedì13aprileore20,45Rassegna sistematica dei principali generi (Agaricacee).4ªlezione–lunedì20aprileore20,45Altri generi principali: Boletacee, Russulacee, Asco-miceti…

5ªlezione–lunedì27aprile ore20,45Funghi primaverili nei vari habitat, dalla pianura alla montagna.6ªlezione–lunedì4maggioore20,45Funghi estivi nei vari habitat, dalla pianura alla montagna.7ªlezione–lunedì11maggioore20,45Funghi autunnali nei vari habitat, dalla pianura alla montagna.8ªlezione–lunedì18maggioore20,45 Caratteri di commestibilità e tossicità dei funghi.

Gli incontri si terranno presso la Sala Consiliare del Comune di Guidizzolo ed avranno la durata di circa un’ora e trenta minuti.

Corso di micologia 2015

Perinformazioni:BoccazziFranco–cell.3315296179-ArientiGiorgio–cell.3384743257

Continua la fortunata serie di incontri volti a divulgare la conoscenza dei funghi. I corsi, da sempre, hanno una grande valenza e seguito dei soci e da tutti gli appassionati raccoglitori. Il corso svolge anche una importante funzione didattica di prevenzione per la particolare attenzione alle specie fungine tossiche e/o velenose.

tel. 0376 804071 fax 0376 82103

E-mail: info@tondini srl.it

via dell’Artigianato, 7146040 CAVRIANA MN

I docenti seguiranno il testo “Introduzione allo studio dei funghi” edito dal Circolo Micologico “Carini” di Brescia che potrà essere prenotato al costo di € 10,00. Il libro si presenta come testo scientifico in cui vengono riprodotte a colori, e commen-tate, immagini di specie fungine e ripresa la normativa di riferimento, svolgendo quindi un’ottima funzione didattica per i frequentatori dei corsi di micologia.

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SERVIZIO GRU

“Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo” Dott. Elodio Perani

In precedenza avevo letto ab-bastanza su questo argomen-to ma non avevo trovato molta soddisfazione perché gli autori le hanno relazionate o divise con incerta chiarezza.

Zichichi, con cultura catto-lica, percorre, da Dio ai giorni nostri, la strada che dimostra come la Fede ragionata non è quella tradizionale del popolo incolto, pur con il rispetto do-vuto.

La vera Fede dipende dalla logica trascendentale che sta al di sopra dell’immanente, un mondo che ha principio e fine,

conoscibile attraverso la Scien-za.

Ma cos’è la Scienza?È lo studio del creato nato da

quel Big-Bang col quale Dio ha trasformato il nulla nell’univer-so.

Chi se non Lui? Infatti nulla può provenire dal nulla.

La trascendenza quindi si colloca al di sopra del mondo naturale e solo questo teorema può confermare l’esistenza di Dio.

Anche nei miracoli si scopre Dio perché la Scienza non arri-va alla dimostrazione clinica di questo evento visibile agli occhi di tutti.

Scienza e Fede dunque sono dono di Dio: la Scienza nasce dall’immanente ma può portare al trascendente.

L’ateismo nega il trascen-dente ma non è mai stato pro-vato un teorema che nega Dio, per cui l’ateismo non è atto im-manente, ma inspiegabile ne-gazione del trascendente.

L’uomo è trascendente e im-manente, due doni di Dio che si uniscono nella ragione.

L’uso della logica trascen-dentale parte dalla teologia mentre lo studio dell’immanen-te parte dalla logica matemati-ca e nessun teorema di logica

ha concluso che la Fede è in conflitto con la matematica.

Se la Scienza fosse in antite-si con la Fede non esisterebbe scienziato credente diventato ateo.

Papa Giovanni Paolo II, ami-co del vecchio socialista Pertini ai tempi in cui era Presiden-te della Repubblica, gli chiese perché nel suo studio non aves-se tolto il crocefisso e ricevette questa risposta “io la Fede ce l’ho negli occhi”.

Lo stesso Pertini, in collo-quio con Zichichi, disse d’aver ricevuto l’educazione da sua madre, terziaria francescana.

Un semplice esempio, che sembrerebbe fuori luogo, per comprendere come la Scienza sia incompleta, è quello per cui non riusciremo mai a trovare il numero che moltiplicato per se stesso faccia 2.

Strano? Provate e sappia-te che così insolubili esistono molti altri problemi scientifici.

Si può inequivocabilmente affermare che nessuna sco-perta scientifica ha mai messo in dubbio l’esistenza di Dio; chi sceglie l’ateismo fa un atto di fede nel nulla e credere in Dio è più logico e più scientifico che credere nel nulla.

In questo libro, nessuno scienziato come Antonio Zichichi, avrebbe centrato meglio la relazione tra Fede e Scienza.

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