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75 Anno 16 - N.75 - Marzo 2006 - Spedizione in a.p.- 70% - Filiale di Milano - Tassa pagata - Taxe perçue - contiene I.P. In caso di mancata consegna restituire all’ufficio di Milano/Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa Bimestrale di attualità, tecnica e cultura Bimestrale di attualità, tecnica e cultura

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allegato a questo numero, infatti, ci sono6 pass per l’ingresso a “CASA AZZURRI”

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è valida dal 20 marzo al 5 maggiocon conferma telefonica

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il timbro postale). Il premio è valido per una persona e consiste in: passaggio aereo in classe

economica a/r in giornata con partenza da Milano e Roma, transfer da e per Aeroporto,

e Pass per l'ingresso a Casa Azzurri.

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CONDIVIDERE E PARTECIPARENON È ABITUDINE DELLA NOSTRA RIVISTA ESORDIRE CON UN

EDITORIALE.LO SI FA QUANDO C'È L'OPPORTUNITÀ DI EVIDENZIARE UN

CAMBIAMENTO, O QUANDO ARGOMENTI MOLTO INTERESSANTI

PER IL MONDO MAPEI MERITANO CHE GLI SI DEDICHINO PIÙ

PAGINE DEL SOLITO.È IL CASO DI QUESTO NUMERO DI REALTÀ MAPEI CHE, PER LA

CONSISTENTE PRESENZA DI ARTICOLI DEDICATI DIRETTAMENTE E

INDIRETTAMENTE ALLO SPORT, SI PRESENTA, IN UN CERTO

SENSO, COME UN NUMERO SPECIALE.I LETTORI SANNO CHE LO SPORT È NEL DNA DI MAPEI.CON LE VITTORIE DELLA SUA SQUADRA DI CICLISMO, CHE PER

10 ANNI È STATA AI VERTICI MONDIALI, L'AZIENDA SI È FATTA

CONOSCERE IN TUTTO IL MONDO ED È FACENDO PROPRI MOLTI

PRINCIPI E VALORI DELLO SPORT CHE MAPEI SI È RAFFORZATA E

CONTINUA A CRESCERE A LIVELLO INTERNAZIONALE.SPORT, DUNQUE, VISSUTO SIA COME OGGETTO DI COMUNICA-ZIONE, SIA COME FONTE DI SANI PRINCIPI FORMATIVI CUI ISPI-RARSI, SENZA DIMENTICARE IL COSTANTE CONTRIBUTO DELL'A-ZIENDA E DEI SUOI PRODOTTI NELLA REALIZZAZIONE DEI PIÙ

GRANDI IMPIANTI SPORTIVI DEL MONDO E IL SUO APPOGGIO

ALLE PIÙ IMPORTANTI MANIFESTAZIONI.A TAL PROPOSITO MAPEI, NELLA SUA VESTE DI SPONSOR

UFFICIALE DELLA NAZIONALE ITALIANA DI CALCIO, SI RIVOLGE

DIRETTAMENTE AI LETTORI DI REALTÀ MAPEI: QUESTO NUMERO

ESCE, INFATTI, IN LIEVE ANTICIPO SUL CALENDARIO USUALE, PER

CONSENTIRE AI LETTORI DI VINCERE UN VIAGGIO IN GERMANIA,UN PASS PER L’AREA OSPITALITÀ CASA AZZURRI E ASSISTERE A

UNA PARTITA DELL'ITALIA AI MONDIALI DI CALCIO.UN MODO PER ESSERE A CONTATTO DIRETTO CON LE COSE CHE

ACCADONO E LE PERSONE CHE LE VIVONO: COSÌ COM'È NEL

CASO DEL MAPEI DAY CHE, GIUNTO ALLA SECONDA EDIZIONE,RAPPRESENTA EMBLEMATICAMENTE UN MODO ATTIVO DI

COMUNICARE.PERCHÉ PER MAPEI LA COMUNICAZIONE NON STA SOLO SULLA

CARTA O SU UNO SCHERMO TELEVISIVO.PER MAPEI COMUNICARE VUOL DIRE PRINCIPALMENTE CONDI-VIDERE E PARTECIPARE.

Adriana Spazzoli

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RIVISTA BIMESTRALEAnno 16 - numero 75 - marzo 2006

DIRETTORE RESPONSABILE: Adriana Spazzoli

SEGRETERIA DI REDAZIONE: Carla Fini

REDAZIONE: Anna Calcaterra, Metella Iaconello,Tiziano Tiziani, Federica Tomasi

RICERCA FOTOGRAFICA: Davide Acampora

PROGETTO GRAFICO - IMPAGINAZIONEMagazine - Milano

FOTOLITO: Overscan - Milano

STAMPA: Arti Grafiche Beta - Cologno Monzese (Mi)

DIREZIONE E REDAZIONEVia Cafiero, 22 - 20158 Milanotel. 02-37673.1 - fax 02-37673.214www.mapei.com - E-mail: [email protected]

Abbonamenti: [email protected]

EDITORE: Mapei S.p.A.Registrazione del Tribunale di Milano n. 363 del 20.5.1991

Hanno collaborato a questo numero con testi, foto e notizie:Antonello Capone, ComunicatIVO, Amilcare Collina,Giuseppe Croce, Gianni Dal Magro, Giorgio Ferrari,Paolo Giglio, Roberto Leoni, Giulio Morandini,Massimiliano Nicastro, Angelo Nobili,Alberto Emanuele Piovano, Giuseppe Reina, Aldo Sassi.

Foto grande di copertina:Nella gamma di produzione Mapei ci sonoanche collanti e sistemi di prodotto per laposa dell'erba sintetica, un materialesempre più importante nella realizzazionedegli impianti sportivi. Queste soluzionisono state evidenziate al Domotex ed aEuropolis (articoli a pag. 4 e pag. 14),mentre all'erba sintetica sono dedicati gli articoli a pag. 18 e 20.

E D I T O R I A L E

Condividere e partecipare pag. 1

AT T U A L I T À

Un club dei tifosi della Nazionale pag. 3REACH: lo stato dell'arte del Regolamento Europeo per la Chimica pag. 26La voce di Mapei al Parlamento Europeo pag. 28Dal mondo della chimica pag. 31

F I E R E

Domotex: i resilienti si fanno in … 4 pag. 4Europolis 2006: là dove c'era l'erba pag. 14

R E F E R E N Z E

Resilienti, tessili e legno: un mondo di soluzioni pag. 22Trasparente e luminosa “lanterna magica” pag. 34

P R O D O T T I I N E V I D E N Z A

La posa ecologica di pvc, moquette e gomma pag. 12

I L PA R E R E D E L L’ E S P E R T O

La sicurezza dello sport applicata al calcio pag. 18Campi di erba artificiale e infortuni nel calcio:scienza contro pregiudizio pag. 20

F O R M A Z I O N E

VIII Congresso Nazionale ESD pag. 24

N O R M AT I VA

Riunione generale ISO/TC 61 pag. 32

R I C E R C A

Perle veneziane, la bonifica delle “Conterie” a Murano pag. 40

L’ I M P E G N O N E L L O S P O R T

Subito sul podio! pag. 44Ingegneri e architetti campioni pag. 46Mapei Day: si rifà pag. 48

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Tutti gli articoli pubblicati in questo numero possono essere ripresi,previa autorizzazione dell’editore, citando la fonte.

�Sul sito Mapei trovate tutte le informazioni sui prodotti, sull’organizza-zione del Gruppo in Italia e nel mondo, sulla partecipazione alle piùimportanti fiere di settore.

www.mapei.com

Tiratura di questo numero: 140.000 copieDistribuzione in abbonamento postale in Italia: 125.100 copie - all’estero: 1.200 copie

Tutela della riservatezza dei dati personaliI dati personali dei destinatari di Realtà Mapei sono trattati inconformità al Decreto Legislativo n. 196/2003 (“Codice in materia diprotezione dei dati personali”).Questi dati sono utilizzati per le finalità direttamente connesse estrumentali all'erogazione del servizio (Dichiarazione ai sensi dellaLegge 675/96 sulla tutela della privacy).In qualsiasi momento è possibile richiedere la modifica,l’aggiornamento o la cancellazione di tali dati, scrivendo a:Mapei - Ufficio Marketing - Via Cafiero, 22 - 20158 Milano Fax 02/37673214 - E-mail: [email protected] Chi non avesse ricevuto il modulo per l’autorizzazione all’utilizzo deidati, può richiederlo all’indirizzo sopra indicato.

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E'stata davvero di portata storicala convention organizzata alForo Italico di Roma dalla Figc

sul calcio di domani il 30, 31 gennaio eprimo febbraio 2006. Sì, un calcio cheriesce a rinchiudere per due giorni emezzo 270 specialisti a discutere sucome migliorarsi in ogni campo e checonclude il lavoro con una mega adu-nata di 500 persone nel salone d'ono-re del Coni è un calcio che può pensa-re benissimo di brillare al Mondiale diGermania 2006, di ospitare gli Europeidel 2012, di riscrivere dal suo internoregole e comportamenti che riguarda-no valori, etica, gestione, impianti, con-vivenza tra le varie componenti,comunicazione, sviluppo del rapportocon i tifosi, nuova sostenibilità econo-mica, incentivazione dei rapporti congli sponsor. Un calcio che si sa autogo-vernare è un calcio vincente perchériesce a darsi nuove regole e principidal suo interno e conserva un'autono-mia che è valore assoluto.Il presidente della Federcalcio FrancoCarraro ha chiesto che in una delleotto commissioni si affrontasse ancheuno sviluppo diverso delle squadrenazionali e del rapporto con il pubbli-co e con i mass media. Alla vigilia delMondiale di Germania per laNazionale maggiore di Marcello Lippie dell'Europeo di Portogallo perl'Under 21 di Claudio Gentile, quantoconcluso dalla Commissione per ilClub Italia merita di essere sottolinea-to. Ed è quindi prossimo il giorno dellacreazione di un Club di Tifosi dellaNazionale che già in potenza contamilioni di iscritti, ma oggi è spontaneoe quindi possiamo immaginare qualirisultati potrà ottenere in termini dientusiasmo e di supporto a tutte lesquadre nazionali quando sarà orga-nizzato.La Commissione ha ritenuto che “ilClub Italia, istituito nel novembre2002, rappresenti per la Federcalcio unprogetto importante sia sotto il profiloorganizzativo, sia sotto il profilo dello

sviluppo tecnico dei calciatori. Allaluce dell'esperienza maturata sino adoggi, per favorire l'attività delle squa-dre nazionali, si propone di promuo-vere l'attività di tutte le squadre, valo-rizzando la qualità tecnica degli impe-gni delle stesse, anche attraverso unapianificazione dei loro calendari eduna sempre più proficua collaborazio-ne con i club; di prestare maggioreattenzione alla crescita dei giovani cal-ciatori italiani, migliorando le scuole dispecializzazione degli istruttori, quali-ficando le scuole calcio e curando, inparticolar modo, gli aspetti educativi eformativi degli stessi calciatori. A talproposito è auspicabile la predisposi-zione di misure volte a favorire l'utiliz-zo in campo di calciatori allevati neivivai nazionali; di dotare il Club Italia distrumenti e procedure più flessibiliper garantire una sua migliore opera-tività”.Ed eccoci ad un nuovo rapporto con ilpubblico.La Commissione “propone di istituireun Club dei Tifosi della Nazionale Italiache consenta una interazione fra glistessi e le squadre nazionali, al fine di:permettere una maggiore conoscenzadelle esigenze dei tifosi, favorendo lacomunicazione fra i medesimi anchetramite l'utilizzo di internet; rendere iltifoso protagonista diretto degli even-ti a cui assiste, mediante la sua attivapartecipazione ai servizi che gli sonodedicati. I tifosi sono un grande patri-monio per lo sport e devono esserecoinvolti nelle manifestazioni sportive,nella lotta alla violenza e nell’educa-zione alla legalità”.“A tal fine - ha proseguito laCommissione - è necessario: rafforzarele politiche educative rivolte ai giova-ni, sia a livello centrale sia periferico,coinvolgendo attivamente le scuole ele famiglie; avviare un dialogo con itifosi ed implementare progetti chepermettano l'aggregazione dei ‘tifosidella nazionale’, anche al fine di recu-perare e valorizzare il senso di identità

nazionale. Si propone pertanto di pre-stare maggiore attenzione al rapportotra istituzioni calcistiche e tifosi, predi-sponendo strumenti di incentivazionedi natura non economica che possanopremiare quelle tifoserie che privile-giano i valori sportivi. Idea interessan-te sarebbe quella di prevedere, con-giuntamente ad una politica di prezzo‘dedicata’, una tessera del tifoso checonsenta una più veloce procedura diacquisto dei biglietti e di accesso allostadio”. Misura questa che potrebbediventare di esempio anche per i cluballe prese con le difficoltà di applica-zione della sacrosanta legge Pisanuper la prevenzione e repressione dellaviolenza.La Commissione per i mass media hapoi focalizzato i nuovi sistemi permigliorare la comunicazione e qui èun bell'esempio quanto sperimentatodalla Federcalcio e soprattutto quantoaccadrà al Mondiale di Germania,quando saranno organizzati veri epropri servizi di supporto per le centi-naia di giornalisti assieme all'Ussi,Unione stampa sportiva italiana. Eassieme alla Figc e all'Associazionecalciatori saranno sensibilizzati i 22della squadra di Lippi per favorire unmiglior rapporto e una più intensa dis-ponibilità con i giornalisti.

di Antonello Capone, Presidente dell’Unione Stampa Sportiva Italiana

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L'edizione 2006 del DOMOTEX HANNOVER ha registra-to più visitatori di qualsiasi precedente edizione. Dal14 al 17 gennaio, oltre 48.500 addetti ai lavori hanno

varcato le soglie del più grande salone mondiale dei tappetie delle pavimentazioni per informarsi sugli ultimissimi pro-dotti e sulle più attuali tendenze: una crescita superiore al10,6% rispetto all'edizione 2005, che aveva registrato 43.855visitatori."Negli scorsi anni abbiamo investito molto nella qualità delsalone. Espositori e visitatori ci confermano ora che la dire-zione imboccata è quella giusta", ha dichiarato Stephan Ph.Kühne, membro della Presidenza dell'Ente Fiera, ai giornalisticonvenuti ad Hannover in occasione della conferenza dichiusura del salone. Kühne ha ricordato che l'area espositivaè passata dai 90.142 m2 dell'edizione 2005 ai 93.000 m2 eche, con 1.362 aziende (nel 2005 erano 1.244), il salone haraggiunto il valore finora più alto nella sua storia. È stato altoil profilo internazionale della fiera. Oltre il 75% degli esposi-tori veniva dall'estero. Sul fronte dei visitatori, con 27.400operatori è stata raggiunta una percentuale di presenzaestera del 56,5% . Infatti, delle 1.362 aziende espositrici com-plessive, quest'anno 1.025 (nel 2005 erano 976) venivanodall'estero. Il primo Paese estero partecipante è stato ilBelgio, con oltre 13.000 m2 di superficie occupata e con 103aziende. Seguivano la Turchia, i Paesi Bassi, l'India, l'Italia el'Iran.L'industria delle pavimentazioni è rimasta, dunque, moltosoddisfatta del Domotex di quest'anno. Il Domotex nonaveva mai avuto così tanti visitatori di alto profilo: uno su

due appartenevano alla direzione aziendale.Praticamente c'erano in fiera 24.300 decision maker:il 37% in più rispetto allo scorso anno.Al termine della manifestazione vari espo-nenti del settore hanno dichiarato che un'atmosfera genera-le significativamente più positiva, una forte spinta all'innova-zione e un’accresciuta consapevolezza del livello qualitativoraggiunto, hanno portato anche a una più vivace attivitàcommerciale, che ha consentito di superare ampiamente leattese.

Totale

Estero

Germania

*previsto

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L'indiscusso primato del Domotex Hannover come massimoappuntamento mondiale per il settore dei tappeti e dellepavimentazioni è ribadito dal fatto che il 44,5% dei visitatorispecializzati non partecipa ad alcuna altra fiera specializzatadalla gamma tematica affine.

Mapei: una nave piena di sportMapei da sempre vive questa manifestazione tedesca comela più importante fiera internazionale dedicata ai resilienti.Si può, infatti, affermare che la riconosciuta internazionalitàdel Domotex per ciò che concerne i tessili e le pavimentazio-ni resilienti (moquette, parquet, laminati, linoleum e pvc), cor-risponde a quella del Cersaie relativamente ai prodotti cera-mici. Per questi motivi la presenza di Mapei al Domotex èstata, anche quest'anno, significativa sia per la scenografiastudiata per l'area espositiva occupata, sia per i prodotti e lenovità presentate.Lo stand è stato concepito come una grande nave all'internodella quale, oltre a una visione d'insieme del completomondo dei prodotti Mapei, sono state integralmente illustra-te le ampie gamme di prodotto che l'azienda propone per laposa dei materiali resilienti.

Il “ponte superiore” di questa immaginaria nave da crocierache ha solcato le acque tranquille del Domotex, è servito adaccogliere in modo confortevole gli ospiti che hanno visitatolo stand e che volevano conoscere più da vicino quanto l'a-zienda propone. Sullo sfondo di immagini istituzionali, que-sto spazio è servito anche per stringere nuovi rapporti com-merciali e per consolidare quelli già esistenti.Al piano terreno, nel grande e affollato “ponte inferiore” delvascello Mapei, l'allestimento di un piccolo campo da calcioin erba sintetica ha ricordato ai visitatori essenzialmente duecose. Innanzi tutto che Mapei è, da quest'anno, SponsorUfficiale della Nazionale di Calcio Italiana e, inoltre, che partedella sua attività consiste proprio nel progettare e realizzareprodotti sempre più innovativi per la posa dell'erba sinteticadei campi sportivi, tra cui quelli da calcio e da calcetto.Nell'ambito degli impianti sportivi, è stato dato, inoltre,ampio risalto al fatto che Mapei dispone di una vastagamma di prodotti all'avanguardia che vengono utilizzatiper la posa di parquet e linoleum nelle palestre e nei centrisportivi di tutto il mondo, oltre che di specifici prodotti per laposa delle moderne piste di atletica leggera.I prossimi campionati del Mondo di Calcio, che si terranno

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quest'estate proprio in Germania, sono stati unodei temi dominanti che hanno fatto da sottofon-do a tutta la manifestazione. E anche Mapei,nella sua nuova veste di Sponsor Ufficiale dellaNazionale Italiana, non si è fatta cogliere impre-parata.“Per vincere insieme” e “Mapei: Il campione dellegrandi imprese” erano la grandi scritte che risalta-vano nello stand allestito con i colori tradizionalidell'azienda. La metafora dello sport è statadeclinata largamente da Mapei durante tutta lamanifestazione ed è servita a spiegare con effi-cacia lo spirito e gli intenti che Mapei intendeperseguire.

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Sullo sfondo del piccolo campo sportivo allestitonello stand un grande schermo, oltre a riprodur-re significativi filmati della vita dell'Azienda, hapermesso ai visitatori di giocare virtualmente acalcio alla play station con il gioco FIFA. E sem-pre sul tema del calcio si è incentrata anche lalotteria a premi che come ogni anno vivacizza lostand Mapei.Tutti i visitatori della fiera, con unbiglietto di invito, hanno potuto prender partealla lotteria. Come premi del gioco, un viaggioper assistere ad una partita della nazionale dicalcio tedesca in Italia, esclusive borse sportivedella Puma e palloni da calcio Puma e Adidas.Per concludere questa importante parentesi

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sportiva, va menzionato che nella giornata didomenica, presso lo stand Mapei, il famoso con-duttore sportivo tedesco Marcel Reif ha parteci-pato a diversi dibattiti sul tema “calcio” e sull'im-minente “Campionato del Mondo”, incontri aiquali hanno partecipato numerosi clienti Mapei.

Nuovi prodotti e nuova documentazioneMapei nella sua superficie espositiva di circa 260metri quadrati ed estesa su due piani ha presen-tato ad Hannover l'intera gamma dei suoi pro-dotti per la preparazione dei sottofondi e per laposa di pavimenti resilienti, tessili e in legno.È stata presentata in fiera anche la nuova docu-mentazione relativa ai prodotti e alle linee diprodotto per la posa dei materiali resilienti. Oltreal nuovo catalogo generale (gennaio 2006) dedi-cato alla posa dei materiali resilienti, quattronuove brochure identificano ora in modo chiaroed esaustivo le quattro specifiche aree di inter-vento nelle quali si esplicano, in tutta la loro effi-cacia, i sistemi Mapei dedicati alla posa di questimateriali. Così, una nuova brochure è stata dedi-

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cata ai sistemi per la posa del legno, una ai siste-mi per la posa negli impianti sportivi, una a quel-li per la posa di linoleum e pvc e, infine, una per isistemi per la posa dei tessili.Per sottolineare l'importanza di questo nuovoapproccio metodologico e per meglio racconta-re le specificità di ciascun sistema di posa, nellaparte inferiore dello stand, quattro grandi isolehanno descritto concretamente la nuova impo-stazione che Mapei ha voluto dare a questo par-ticolare e importante settore.Il tema “ristrutturazione” e una serie di prodottiinnovativi adatti a soddisfare le esigenze prati-che hanno, inoltre, caratterizzato la partecipazio-ne di Mapei al Domotex 2006.Le novità prodotto, studiate appositamente peril mercato tedesco, hanno spaziato dal Planopur,una lisciatura poliuretanica per sottofondi parti-colarmente difficili e altamente deformabili, alnuovo adesivo a contatto in dispersione acquo-sa Aqua-Contact Cork, per i rivestimenti insughero naturale, fino a Ultrabond P 902 2K,adesivo bicomponente poliuretanico, con tempodi reazione ridotto, per parquet.Per quanto riguarda la posa di pavimenti elastici

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in ambienti soggetti a elevati cari-chi, la preparazione dei sottofondiè un prerequisito importante per lafunzionalità finale del pavimento.Con Planopur Mapei ha presenta-to al Domotex una lisciaturabicomponente poliuretanica, esen-te da solventi, per sottofondi alta-

mente sollecitati e deformabili.Questo composto autolivellan-te è caratterizzato, durante lalavorazione, da un'ottima scor-revolezza e, successivamenteall'indurimento, da eccellentiproprietà di deformabilità esicurezza d'uso. Questa nuovalisciatura è applicabile susuperfici esterne e interne inqualunque spessore. Dopol'indurimento la superficieviene lisciata con una finegranulometria (80er).

Successivamente qualunque tipodi rivestimento può esservi installato sopra. Perciò Planopurfunge da importante costituente di qualunque sistema diposa che includa gli adesivi per pavimenti Mapei.Un'ulteriore assoluta novità all'interno della vasta gamma diprodotti Mapei per professionisti è rappresentata dall'adesi-

vo Aqua-Contact Cork. Si tratta di un adesivo a contatto indispersione acquosa, di consistenza cremosa, pronto all'uso,particolarmente facile da applicare a rullo, adatto a tutti irivestimenti costituiti da listelli, il cui retro è in sughero natu-rale o formato da elementi di sughero allo stato naturale.Per esempio, è adatto alla posa di pavimenti di parquet insughero o in listelli di sughero incerati o verniciati, privi dirivestimento sul retro, su sottofondi assorbenti o non assor-benti, così come su superfici calpestabilifisse in interni. L'adesivo è facilmente appli-cabile sia a rullo che a pennello sul sotto-fondo e sul retro del rivestimento. I rivesti-menti di sughero su cui sia stato applicatoa pennello l'adesivo, possono essere posati,dopo un'adeguata aerazione, già il giornodopo, cioè dopo 14-16 ore, su sottofondi sucui sia stato appena applicato a pennellol'adesivo e che siano stati ben aerati.

Nonostante il lungo tempo di contatto, il rivestimento posa-to è calpestabile in tempi rapidi.In Germania, patria indiscussa dell'ecologia, Mapei si è fattanotare anche per la sua costante attenzione nella realizzazio-ne di prodotti eco-compatibili e non dannosi per l'uomo el'ambiente, approntati seguendo le norme più severe inmateria.Facendo da battistrada a tutte le aziende del settore, Mapeispinge e promuove, infatti, quelli marcati EC1 e GEV.L'esperienza fieristica di Domotex è stata anche una verificaper confrontarsi e meglio comprendere un mercato che, alivello mondiale, sta tornando a crescere. Il trend attuale chevede l'utilizzo di nuovi materiali, insieme alla rivalutazionedel pvc e alla crescita di legni prefiniti e al consolidarsi diquelli laminati conferma, inoltre, che Mapei è in linea con unmercato che, nel cercare sempre nuovi sbocchi, si affida sem-pre di più ad aziende qualificate che garantiscono la giustavalorizzazione di ogni prodotto.

Un ricco e completo programma di eventi collateraliIl Domotex ha confermato una volta di più il suo ruolo difiera leader mondiale grazie al suo ricco e completo calenda-rio collaterale. Particolare successo ha riscosso Floorforum: ilpluripremiato designer Ulf Moritz ("Designer of the year2003") di Amsterdam ha creato nel padiglione 3, con moder-ni tappeti, pavimentazioni, stoffe, mobili e accessori, un'operad'arte totale di grande classe.Altro evento di particolare richiamo è stato Contractworld, il

forum internazionale dell'architettura e dell'architettura d'in-terni. Si tratta del più importante punto d'incontro delmondo internazionale dell'architettura. Basti dire che soloquest'evento ha registrato circa 2.400 partecipanti (il 20% inpiù rispetto al 2005).All'interno di Contractworld, nel padiglione 4, si sono incon-trati per uno scambio di idee architetti, decoratori, progettistie interior designer di tutto il mondo. Uno dei momenti di

richiamo dell'evento è stata l'assegnazionedel Contractworld.Award, il premio interna-zionale per progetti d'interni di portata inno-vativa che, con i suoi 50.000 Euro, è il premiodi architettura con la massima assegnazionenel suo genere. Ai primi posti delle variesezioni si sono piazzati concorrenti dellaCorea del Sud, della Spagna, dell'Austria edella Germania.Anche il Contractworld Congress - la piatta-

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Anche l'industria italiana delle piastrelle di ceramica era presente al Contractworld di Hannover.Per rafforzare l'immagine delle aziende italiane sul territorio tedesco, Ceramic Tiles of Italy, ilmarchio che da oltre quarant'anni promuove l'eccellenza delle piastrelle di ceramica italianenel mondo, ha partecipato per la prima volta con un proprio spazio espositivo a questa impor-

tante manifestazione internazionale.Graziano Sezzi, di Assopiastrelle, così spiega questa parte-cipazione:“L'obiettivo era, soprattutto, quello di intercetta-re, oltre al grande pubblico del Domotex, i progettisti e gliarredatori d'interni internazionali per far loro comprende-re meglio il prodotto ceramico. Un prodotto che, oltre allaestrema funzionalità, offre, grazie alla creatività delle azien-de italiane, infinite possibilità di decorazione”.Ci sono anche dei dati di mercato che spiegano ulterior-mente perché Assopiastrelle ha voluto essere presente aContractworld. Da sempre il mercato tedesco è, per l'indu-stria delle piastrelle di ceramica italiana, uno degli sbocchicommerciali europei più importanti. Nonostante la difficilecongiuntura sul mercato domestico delle costruzioni, l'ex-port delle aziende italiane verso la Germania nei priminove mesi del 2005 ha raggiunto i 36,9 milioni di metriquadrati, che rappresentano il 12,81% del totale delleesportazioni di piastrelle di ceramica.Lo stand di Ceramic Tiles of Italy, disegnato dall'arch. DanteDonegani e situato in una zona centrale del padiglioneespositivo, è stato un punto di informazione sui prodotti

ceramici italiani, che sono stati esposti sia fisicamente sia attraverso i loro cataloghi e nelle rivi-ste edite dall'associazione. Anche Mapei che, ricordiamo, è socio aggregato di Assopiastrelle,era presente in questo stand collettivo con i suoi sistemi per la fugatura.Molto apprezzate, per chi ancora non le conosceva, le Fughe Colorate Mapei che, in questostand di rappresentanza visitato da numerosissimi professionisti, hanno evidenziato quantoben si possa sposare la creatività alla più avanzata tecnologia. È questo il messaggio che Mapeiha cercato di offrire in questo elegante spazio espositivo interamente dedicato ad un settorenevralgico del made in Italy come quello della ceramica.Nell'ambito del medesimo salone, Ceramic Tiles of Italy ha, inoltre, organizzato in collaborazio-ne con l'ufficio Ice di Berlino, un seminario, dal titolo “Concept follows material”.Relatore dell'incontro è stato l'architetto statunitense Bernard Tschumi che,davanti a oltre 200 persone, ha illustrato alcuni progetti realizzati negli StatiUniti, anche grazie al prezioso apportodelle piastrelle di ceramica dell'industriadel nostro Paese.

forma dello scambio del sapere per lo scenario internaziona-le dell'architettura - ha registrato grande interesse edaffluenza.Per molti visitatori è stata questa anche un'opportunitàunica per confrontarsi con creatori di fama quali il Prof.Riken Yamamoto (Yokohama), Klaus Kada (Graz) e AnuréePutman (Parigi). Complessivamente 24 relatori di alto profilohanno proposto ad un vasto pubblico gli ultimissimi sviluppiarchitettonici per uffici, alberghi e punti vendita.Quest'anno, per la prima volta, è stato assegnato con succes-so il Carpet Design Award. Molti visitatori della fiera non sisono lasciati sfuggire l'occasione di essere presenti, domeni-ca 16 nel padiglione 15, all'assegnazione di questo premioalla creatività e al design innovativo nel settore dei tappeti diproduzione manuale.Tra le iniziative speciali di Domotex c'erano anche BusinessTraining, il Laboratorio Domotex (Domotex Werkstatt), ilForum dell'artigianato, la Tavola rotonda della

Sopra:lo Stand diAssopiastrelle alDomotex.

A sinistra:due immagini dell’areasu cui è stato allestito ilCampionato Europeodi posa a squadre.

Associazione centrale degli arredatori e il Campionatoeuropeo di posa a squadre, giunto quest'anno alla suaterza edizione. Le squadre hanno affrontato quattro diverseprove: posa/messa in tensione della moquette, posa a regolad'arte di laminato, posa/giunzione di linoleum, incollatura dipvc con intarsi. Il concorso, che ha visto tra gli sponsor ancheMapei UK e vinto, nelle due precedenti edizioni, dalla GranBretagna, quest'anno ha visto l'affermazione della squadraitaliana.La prossima edizione del Domotex si terrà ad Hannover dasabato 13 a martedì 16 gennaio 2007.

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DOMOTEX ED EUROPOLIS HANNO DATO L'OPPORTUNITÀ A MAPEI DI PRESENTARE TUTTA LA SUA VASTA

GAMMA DI PRODOTTI PER LA POSA DEI RESILIENTI CHE SONO UTILIZZATI NELLA REALIZZAZIONE O NELLA

RISTRUTTURAZIONE DI IMPIANTI SPORTIVI, PALESTRE E LOCALI DEDICATI AL BENESSERE.EVIDENZIAMO QUI DUE SISTEMI DI PRODOTTO CHE OFFRONO PARTICOLARI VANTAGGI NEL RISOLVERE

PROBLEMI SPECIFICI E CHE SALVAGUARDANO, NELLO STESSO TEMPO, LA SALUTE DEGLI APPLICATORI,DEGLI UTENTI FINALI E DELL'AMBIENTE.

SISTEMA PER LA POSA DI GOMMASU MASSETTI FRIABILI O CON PRESENZADI UMIDITÀ

• ECOPRIM PU 1K• ULTRAPLAN ECO• ULTRABOND ECO V4 SP

Sistema composto da prodotti della linea ECO chepermette di realizzare pavimentazioni in gommaanche su fondi con un valore di umidità residuaeccessivo.

ECOPRIM PU 1K nasce per assecondare le richie-ste dei posatori. Un primer monocomponenteigroindurente, che permetta di consolidare eimpermeabilizzare i sottofondi, prima della suc-cessiva rasatura o posa di pavimentazioni resi-lienti.Le ottime caratteristiche di questo prodottocome consolidante di massetti cementizi mec-canicamente deboli, si associano alla possibilitàdi utilizzarlo come impermeabilizzante per mas-setti con un eccesso di umidità residua ed allafacilità di utilizzare un prodotto monocompo-nente. Aspetto, quest'ultimo, che permette dievitare errori di dosaggio tra componenti diffe-renti, risparmiando sui consumi, in quanto èpossibile utilizzare unicamente il quantitativonecessario allo scopo.Alle caratteristiche sopra menzionate va ricor-data l'appartenenza di questo primer alla lineaECO dei prodotti Mapei.Il sistema si completa con l'impiego di ULTRA-PLAN ECO, una lisciatura autolivellante a induri-mento ultrarapido (12 ore) e dell'adesivo univer-sale in dispersione acquosa a tempo apertomolto lungo ULTRABOND ECO V4 SP.

a cura dell’Assistenza Tecnica Mapei

Per maggiori informazioni su questi prodotti,consultare le relative schede tecniche, disponibilinel sito www.mapei.com.

Ecoprim PU 1K Ultraplan Eco Ultrabond Eco V4 SP

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SISTEMA ECO CON ASCIUGAMENTO RAPIDOPER PAVIMENTAZIONI IN PVC E MOQUETTE

• MAPECEM PRONTO/TOPCEM PRONTO• PRIMER G• ULTRAPLAN ECO• MAPECRYL ECO

Sistema composto da prodotti della linea ECO chepermette di realizzare pavimentazioni in pvc emoquette con rapidità e sicurezza.

L'utilizzo di malte premiscelate a rapido o veloceasciugamento per la realizzazione dei massettipermette,se realizzati previo il posizionamento dibarriera al vapore, di procedere con la successivaprimerizzazione e rasatura dopo solo 24 ore o 4giorni. Tale aspetto è fondamentale quando siparla di posa di pavimentazioni resilienti, dalmomento che questa tipologia di rivestimentinecessita di fondi con un livello di umidità resi-

dua molto basso (>2-2,5%).L'utilizzo dei sistemi tradizionali (sabbia/cemen-to) per la realizzazione dei sottofondi comporta,in condizioni normali di temperatura ed umidità,un tempo di attesa prima della rasatura di circa 7-10 giorni per centimetro di spessore.Se a questi tempi si aggiungono le normali pro-blematiche di cantiere, si può facilmente com-prendere come l'utilizzo di malte premiscelatespeciali, semplici nell'utilizzo, quali TOPCEMPRONTO e MAPECEM PRONTO, permetta dirisparmiare inutili attese prevenendo il rischio didistacchi. Il sistema si completa con l'impiego diPRIMER G (appretto a base di resine sintetiche indispersione acquosa a bassissimo contenuto disostanze organiche volatili), di una rasatura auto-livellante (ULTRAPLAN ECO) e di un adesivo sem-pre della linea ECO (MAPECRYL ECO).Sono tutti prodotti nati dalla ricerca Mapei, dasempre impegnata nello sviluppo di prodotti piùsicuri per gli applicatori e per l'ambiente.

Dall'ottobre del 2005 i prodotti Mapei della linea ECO, già testati e certificati da istitutiqualificati internazionali come TFI (Teppich Forschung Institut) tedesco e CRI (Carpetand Rug Institute) americano, sono provvisti della certificazione e marcatura “EMICODEC1 - a bassissima emissione di sostanze organiche volatili” rilasciata dal GEV(Gemeinschaft Emissionskontrollierte Verlegewerkstoffe e.V.), Associazione per ilControllo delle Emissioni dei Prodotti per Pavimentazioni, di cui Mapei è divenuta mem-bro ordinario.

Mapecem Pronto

Topcem Pronto

Primer G

Ultraplan Eco

Mapecryl Eco

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Si è tenuta dal 1° al 4 febbraio in Fiera a Bologna l'ottavaedizione di Europolis, Saloni delle Tecnologie per Viverela Città.

39.867 operatori professionali hanno visitato i sette salonitematici dedicati a: arredo urbano e qualità del territorio,ambiente, verde pubblico e forestazione attrezzata, mobilità einfrastrutture, marketing territoriale e public utilities, impian-tistica sportiva, piscine e fitness. È stata un'importante occa-sione di aggiornamento sulle tantissime novità per lo svilup-po territoriale proposte dai 381 espositori.Europolis 2006, con 30.000 metri quadrati dedicati al prodot-to e la collaborazione di importanti aziende e associazioni, haofferto alle pubbliche amministrazioni e ai professionisti inte-ressati allo sviluppo delle aree urbane un'ampia panoramicasugli strumenti più idonei per operare sul territorio poten-ziando le infrastrutture intese sia come supporto alla mobilità(strade, ferrovie, opere pubbliche, etc.) sia di sostegno alle atti-vità del cittadino, dell'utente e delle aziende (le reti telemati-che, il cablaggio in fibra ottica, etc.).L'esposizione di ogni salo-ne tematico è stata accompagnata da un nutrito carnet diappuntamenti congressuali su tutti gli aspetti connessi allariqualificazione e alla modernizzazione del contesto urbano.Oltre 40 convegni hanno affiancato l'esposizione e sono statiseguiti con estremo interesse da pubblico e media. Le temati-

che affrontate hanno confermato la rassegna il più importan-te laboratorio di idee e soluzioni per la qualificazione urbana.La riflessione di Europolis 2006 ha vertito sui servizi dell'im-presa agricola multifunzionale, sulla riqualificazione energeti-ca degli edifici e del tessuto urbano, sui materiali innovativi inarchitettura, sulla costruzione di aree produttive ecologica-mente attrezzate,sulla progettazione paesaggistica delle areeindustriali, sul project financing e sul ruolo dei tecnici nellepubbliche amministrazioni, sulla gestione delle strade, suidisagi e le opportunità dei parcheggi, sul trasporto intermo-dale e sui progetti di mobilità sostenibile, sulla valorizzazionee la sicurezza degli impianti sportivi e sugli sport della salute.Due distinte aree hanno contraddistinto la presenza di Mapeia Europolis.Nel padiglione 30 uno stand è stato dedicato ai prodotti e aisistemi innovativi per l'edilizia che sono utilizzati nella realiz-zazione degli impianti sportivi e nelle aree dove l'acqua è pro-tagonista, come ad esempio le piscine e i centri termali.Nel padiglione 28, invece, all'interno della mostra internazio-nale Biennale di Urban Design (BUD), realizzata con il contri-buto di Mapei e di cui parliamo ampiamente nelle pagineseguenti, un'ampia area è servita per far conoscere le molte-plici soluzioni che Mapei offre a chi è preposto a progettare evalorizzare lo spazio metropolitano e l'arredo urbano.

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presupposti per creare un prodotto tecnologicamente avan-zato. A questo proposito, nelle pagine seguenti due ampi arti-coli, curati proprio dallo Sport Service Mapei, testimoniano glistudi già portati a termine e delineano le basi scientifiche dicui, ancora una volta, Mapei si avvale nell'affrontare tutti i pro-blemi tecnici di natura più complessa.Va inoltre ricordato che la FIFA ha già stabilito degli standardche devono essere rispettati nella costruzione di campi in erbasintetica e, con l'aprire così questo mercato, ha deciso che leprossime qualificazioni ai Campionati Europei potranno svol-gersi anche su questo tipo di campi.Angelo Nobili, infine, ha affermato che l'obiettivo di Mapei èquello di diventare il partner ideale per tutte le aziende delmondo produttrici di erba sintetica che intendono entrare inquesto mercato, proponendo collanti e sistemi di prodotti perla posa in grado di soddisfare le più specifiche esigenze.Cambierà forse qualcosa nel gioco del calcio, ma di sicuro noncambierà la capacità di Mapei di offrire in tutto il mondo, oltreai suoi sistemi di prodotto, anche una consulenza specificadedicata e un'assistenza tecnica di altissimo livello.

Un particolare dello stand della Limonta S.p.A. nel quale è stata presentata la ricerca sull’erba sintetica realizzata in collaborazione con lo Sport Service Mapei.

IMPIANTISTICA SPORTIVAMapei partner dello sport Nel padiglione 30, gran parte degli espositori hanno propostola tipologia di prodotto che nel prossimo futuro costituiràun'importante fonte di business nell'ambito dei grandiimpianti sportivi: l'erba sintetica.Anche lo stand Mapei non è stato da meno e al suo interno,oltre a ricordare l'impegno dell'azienda nel fornire prodotti esistemi di prodotto all'avanguardia per la realizzazione dei piùgrandi impianti sportivi del mondo, ha affrontato questo temad'attualità.Angelo Nobili, Product Manager Mapei del settore resilienti, ciha illustrato esaurientemente qual è la situazione di questomercato e come si articolerà nel prossimo futuro.“Anzitutto - tiene a precisare Nobili - in ambito d'impiantisticasportiva l'erba sintetica è il settore di maggior sviluppo e conle più grandi potenzialità di crescita”. Questo interesse è statotestimoniato, infatti, anche a Europolis, da aziende di livellomondiale del settore come ad esempio la Limonta, la Mondo,la Sit In. “Quello che appare oggi chiaro - dice Nobili - è chequesto tipo di superficie è oggi migliore dell'erba naturale eper questo motivo, col tempo, la sostituirà”. Ma quali sono imotivi di un cambiamento così importante che modificheràsicuramente, anche se non le regole, la fisionomia di alcunisport molto seguiti e praticati in tutto il mondo, come peresempio il calcio? Secondo Nobili, sono tre le motivazioni fon-damentali che fanno scegliere,già da ora,a molte società spor-tive l'erba sintetica. Anzitutto uno standard qualitativo e tecni-co uguale per tutti da campo a campo e da campo d'allena-mento a campo di gara. Così, ad esempio, mentre fino ad ora ilMilan si allenava sull'erba naturale di Milanello e poi la dome-nica giocava a S.Siro o su un altro campo, in Italia o nel mondo,che aveva caratteristiche diverse da quelle cui erano abituati igiocatori, domani ogni stadio e ogni campo d'allenamentopresenterà lo stesso tipo di terreno di gioco.In secondo luogo l'erba sintetica metterà al riparo da incogni-te di carattere meteorologico: non più partite sospese percampi allagati e ottime condizioni del terreno con qualsiasitipo di tempo atmosferico.Da ultimo, e come conseguenza di quanto detto sopra, con iterreni in erba sintetica diminuiranno i rischi d'infortunio deigiocatori,con notevoli vantaggi sia per lo spettacolo,sia per gliinvestimenti legati al valore economico che gli stessi giocatorirappresentano per le società sportive di cui fanno parte.Ricorda inoltre Nobili che lo Sport Service Mapei sta condu-cendo insieme alla Limonta Sport S.p.A., una ricerca scientificain grado di capire, oltre alla qualità delle prestazioni sportiveche si possono effettuare su questo terreno di gioco, anche i

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IL BUD - BIENNALE DI URBAN DESIGNE GLI EVENTI SPECIALI A Europolis hanno riscosso molto interesse anche gli eventispeciali: la Biennale di Urban Design (BUD), l'area dedicataall'Osservatorio OIGA per l'imprenditorialità giovanile in agri-coltura e Piscina Days hanno mostrato come le città potreb-bero essere se sapientemente rinnovate dal design, dalla tec-nologia, dal verde pubblico e dallo sport in acqua.La mostra-evento BUD, a cura dell'architetto Laura Villani erealizzata in collaborazione con Mapei, ha presentato nelpadiglione 28 del quartiere fieristico bolognese innovativeproposte di aziende leader e sorprendenti installazioni diartisti in tema di arredo urbano.La mostra ha messo in evidenza il determinante contributodel design urbano alla valorizzazione culturale ed economi-ca di un luogo e le connessioni che l'oggetto architettonicosa instaurare nel suo felice inserimento metropolitano. Glielementi di arredo urbano (panchine, fioriere, lampioni, cesti-ni, punti luce, pavimentazioni pedonali e veicolari, attrezzatu-re gioco per parchi e giardini, chioschi, edicole, cabine telefo-niche, pensiline, cestini, cassonetti per rifiuti, servizi igieniciautomatizzati, segnaletica e pannelli a messaggio variabile)

sono stati presentati ciascuno in varie sezioni contigue chene hanno esaltato le potenzialità e la storia.La città del futuro vista ad Europolis 2006 è dotata di sedutecablate in travertino che all'occorrenza si trasformano inpostazioni computer, di elegantissime pareti attrezzate per ilfitness all'aria aperta, di parchi gioco che sembrano giungle,di pensiline-design, di dissuasori firmati e rivestiti da siliconecoloratissimo, di pavimentazioni gioco e di rivestimentiguida per ipovedenti.Il progetto ha previsto l'utilizzo di piastrelle di ceramica ita-liane per la pavimentazione e il rivestimento dell'area esposi-tiva, che sono state posate e fugate con prodotti Mapei.Va ricordato, infatti, che alla mostra hanno preso parte anche13 aziende italiane produttrici di piastrelle di ceramica, appo-sitamente selezionate per l'evento. L'alta tecnologia dei pro-dotti dell'industria italiana delle piastrelle di ceramica, unitaalla riconosciuta validità dei prodotti Mapei e all'indiscutibilegusto estetico che da sempre caratterizza i prodotti made inItaly, rappresentano un'importante certezza raggiunta dalsettore italiano, ampiamente riconosciuta anche a livello

Nella foto, da sinistra:Michele Porcelli,direttore generale diBolognaFiere;Laura Villani, curatricedella mostra Biennaledi Urban Design eAndrea Negri,rappresentante diFederlegno-Arredo(Presidente Edil-Legno).

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Panca in muratura:su impermeabilizzazione eseguita conMapelastic, sono stati posati: granitocon Elastorapid bianco e stuccatura conKerapoxy, cotto e gres porcellanato conElastorapid grigio e stuccatura conUltracolor Plus. Per la finitura dellamuratura esterna sono stati usatiSilexcolor Tonachino e Silexcolor Pittura,mentre per la parte impermeabilizzatacon Mapelastic è stato impiegatoElastocolor Pittura. Sul granito è statoeseguito il trattamento antigraffiti conWallGard Barrier più pulizia conWallGard Remove.

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internazionale.All'interno della mostra Mapei ha allestito, inoltre, un'areache ha illustrato, con esempi concreti, i numerosi sistemi diprodotto che possono essere utilizzati nel ristrutturare, deco-rare e risolvere con successo i molteplici problemi edili neiquali ci si imbatte nell'operare in ambito urbano. Ai visitatori,Mapei ha illustrato le molteplici soluzioni di cui dispone che,grazie alle loro performances, sono l'ideale per: l'impermea-bilizzazione di ogni tipo di struttura, la posa in esterno delcotto, del porfido, della ceramica e del mosaico, la posa del-l'erba sintetica, la protezione contro i graffiti, la riparazione diopere stradali che richiedono la riapertura al traffico in tempibrevi, la stabilizzazione di terreni e la manutenzione di pavi-mentazioni stradali attraverso la messa in opera di legantiidraulici.Significativa, alla BUD, anche la presenza di Assopiastrelle,presente con un proprio stand informativo di 60 metri qua-drati, progettato dall'architetto Dante Donegani. In questoelegante spazio istituzionale Mapei ha contribuito, con i suoisistemi per le Fughe Colorate, a dare un ulteriore tocco arti-

stico alle nuove proposte di piastrelle ceramiche presentatedall'importante associazione italiana.Tutto questo in linea con gli obiettivi fissati dalla mostra cheha ribadito la necessità di affiancare, alla fondamentale einderogabile opera di recupero e conservazione del patrimo-nio architettonico esistente, nuove ed importanti realizzazio-ni di livello internazionale sia in un contesto urbano contem-poraneo sia nei centri storici.Infine, nell'ambito del salone della Forestazione Urbana e delVerde Attrezzato, l'Osservatorio OIGA ha ospitato le impresedei giovani agricoltori ed i loro servizi e progetti per laPubblica Amministrazione. Focus specifico e professionalesui temi dell'acqua, Piscina Days ha coinvolto tutte le princi-pali associazioni del settore (Assopiscine, E.A.A., AstralpoolItalia, Europool Italia e Professione Acqua) per approfondire alivello convegnistico gli aspetti normativi della legislazioneregionale, illustrare gli innovativi metodi di costruzione dellapiscina e del trattamento delle acque e sviluppare i temi del-l'acquaticità e del benessere.

Lastricato di marmo:rasatura del piano diposa del marmo conAdesilex P4,impermeabilizzazionecon Mapelastic + retein fibra di vetro, posacon Elastorapid estuccatura conUltracolor Plus.

Chaise longue:posa di mosaicovetroso con AdesilexP10+Isolastic (50%),stuccatura conUltracolor Plus.

Tombino:ripristino conMapegrout SV.

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Il 2006 è l'anno del decennale dellanascita del Centro Ricerche per loSport Mapei. La struttura, voluta dal

dottor Giorgio Squinzi per supportaredal punto di vista scientifico ed etico iciclisti del Professional Cycling TeamMapei, venne infatti realizzata nell'au-tunno del '96. Con la cessazione dell'at-tività della squadra professionistica,avvenuta alla fine del 2002, l'attività diricerca del Centro - che si trova aCastellanza, a metà strada tra Milano el'aeroporto di Milano-Malpensa -venne allargata ad altre disciplinesportive: podismo, sci (in particolarelavorando sulle nostre squadre nazio-nali), tennis, volley, scherma… e nonultimo il calcio. Ma l'attenzione è cre-sciuta anche verso chi fa sport a finisalutistici; ciò ha portato allo sviluppodi uno specifico servizio dedicato awellness e worksite (termine america-no per definire lo svolgimento dell'atti-vità fisica nella sede di lavoro): prima abeneficiarne è stata la palestra dellasede centrale di Mapei di Viale Jennera Milano (a breve sarà operativa anchela palestra nell'unità produttiva diMediglia). Dopo il 2002 l'attività diricerca nello sport ha avuto un ulterio-re impulso, tant'è che oggi la nostrastruttura di Castellanza è quella che

vanta il maggior numero di studi scien-tifici al mondo nell'ambito della moun-tain bike, pubblicati su riviste interna-zionalmente riconosciute.Recentemente è stato anche accettatosu una prestigiosa rivista scientificauno studio che valida un innovativotest di valutazione per il ciclismo, svi-luppato interamente al centro diCastellanza, utilizzato nei passati annicon il Professional Cycling Team Mapeie attualmente con i professionisti cheancora vengono assistiti dal nostrocentro. Dal 2002 ad oggi, inoltre, unaparte importante dell'attività di ricercaè stata dedicata all'approfondimentodi alcune tematiche legate al gioco delcalcio, che non risultavano ancorascandagliate da altri gruppi di ricerca.Con tre articoli scientifici già pubblica-ti su riviste internazionali e ben cinqueche verranno pubblicati nel 2006, ilCentro Ricerche per lo Sport diCastellanza si posizionerà tra i primi 5gruppi di ricerca al mondo anche nelsettore del calcio. All'inizio del 2006 ilnostro Centro ha raggiunto una produ-zione scientifica, nel settore specificodelle Scienze dello Sport, che risultasuperiore alla maggior parte dellefacoltà o corsi di laurea in scienzemotorie italiani.

Le ricerche sul calcioL'attività scientifica del CentroRicerche Mapei per lo Sport diCastellanza ha sempre avuto la pecu-liarità di essere mirata a tematiche diattualità, che potessero avere unaimmediata ricaduta pratica per glioperatori del settore sportivo (allena-tori, preparatori atletici, etc.). La mag-gior parte degli studi svolti nasce,infatti, dal tentativo di fornire rispostescientificamente valide ai preparatoriatletici del calcio di squadre professio-nistiche e non, che si appoggiano perconsulenze al Centro Ricerche Mapeiper lo Sport.Un primo studio, pubblicato su unadelle più prestigiose riviste scientifi-che internazionali nell'ambito delleScienze dello Sport (Medicine andScience in Sports and Exercise, che èanche rivista ufficiale del CollegioAmericano di Medicina dello Sport)riguarda la messa a punto di un meto-do per il monitoraggio del carico diallenamento del calciatore.Nel calcio si è discusso molto nell'ulti-mo decennio sulla possibilità o menodi allenare determinate caratteristicheatletiche dei calciatori attraverso eser-citazioni con la palla: semplificando,per molti preparatori l'utilizzo del pal-

Mapei: è ricerca anche nello sport.

A cura del Centro Ricerche per lo Sport Mapei

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BASSE TEMPERATURE: CAMPO SINTETICO E NATURALE A CONFRONTO Lo studio pilota svolto in collaborazione con Limonta Sport Italia

Uno dei vantaggi attribuiti ai campi di erba artificiale è la maggior tenuta dellecaratteristiche anche in condizioni climatiche estreme, come in inverno. A tem-perature ambientali vicine o inferiori a 0 °C, i campi di erba naturale tendono adiventare estremamente duri, mentre i sintetici mantengono pressoché inaltera-te le loro caratteristiche prestazionali, come è facile evidenziare con appositi testspecifici. Non ci sono invece dati che permettono di confrontare la variazionedelle capacità prestative del calciatore indotte delle caratteristiche del terreno digioco naturale o sintetico alle basse temperature. Lo scopo del primo studio pilo-ta da noi effettuato in collaborazione con Limonta Sport Italia, ha avuto lo scopodi confrontare queste differenze di prestazione durante sprint e cambi di dire-zione, con temperature ambientali intorno a 0 °C. Sono stati testati 12 calciatoridella squadra Berretti del Varese Calcio (8 dei quali hanno portato a termine tuttele prove), che hanno eseguito 3 sprint sui 30 m e 3 sprint con cambio di direzio-ne su 35 m, su campo sia di erba artificiale sia di erba naturale. Nonostante larigida temperatura ambientale, il manto sintetico manteneva una deformazioneall'impatto (testata con il cosiddetto “atleta di Berlino”) nei range richiesti daglienti sportivi, mentre il naturale mostrava una deformazione all'impatto ben 5volte inferiore! Rilevando le velocità medie (mediante sistemi di fotocellule) eistantanee (mediante un sistema di rilevazione radar) durante sprint e cambi didirezione, si è evidenziato che sull'artificiale i giocatori tendevano ad essere piùveloci ed erano in grado di compiere cambi di direzione significativamente piùrapidi (presumibilmente per una migliore presa della scarpa sul manto artificia-le). In conclusione, questo studio pilota suggerisce che i campi di erba artificiale,in condizioni di temperatura ambientale vicine a 0° C, consentono buone presta-zioni fisiche e permettono migliori performance in attività tipiche del gioco e del-l'allenamento del calciatore, quali i cambi di direzione.

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lone era considerato un limite al rag-giungimento del massimo sforzo alle-nante, e quindi i calciatori eranocostretti ad allenare certe qualità conesercitazioni senza l'uso del pallone(cosa assai poco gradita e spesso maleaccettata dagli atleti). Alcune nostrericerche hanno dimostrato invece checerti adattamenti si possono ottenereanche lavorando in maniera appro-priata col pallone, a vantaggio anchedella maggior specificità del lavorosvolto.Altri studi sono stati poi condotti aCastellanza per lo sviluppo e la verificadella validità di alcuni test da campodei quali, pur essendo frequente l'uti-lizzazione da parte dai preparatori,non era nota la reale validità per il cal-cio.Ma l'attività di ricerca in questo ambi-to sportivo ha subito un ulterioreimpulso grazie alla collaborazione consocietà come SICS, che forniscono ser-vizi di video-analisi delle partite di cal-cio alle più importanti squadre profes-sionistiche e alle reti televisive. Questesocietà, posizionando delle telecame-re fisse negli stadi ed utilizzando deicomplicati software di elaborazione ericonoscimento immagini, sono ingrado, 24 ore dopo la partita, di forniretutti i dati di performance fisica(distanza totale, metri percorsi corren-do, sprintando, camminando, salti, etc.)così come i dati di prestazione tecnica(passaggi riusciti, sbagliati, tiri in porta,contrasti, flussi preferenziali degli spo-stamenti in campo, etc.). Gli studiattualmente in corso presso il CentroRicerche Mapei per lo Sport, sono tra iprimi, in ambito scientifico, ad esserebasati su queste moderne tecnologiedi analisi delle partite (sia di campio-nato che di UEFA).Per finire, dato il crescente interesse e,di conseguenza, date anche le cre-scenti domande sull'effetto dei campiin erba artificiale su prestazione fisicae risposte fisiologiche del calciatore, ilcentro di Castellanza ha recentementeinstaurato un rapporto di collabora-zione con Limonta Sport Italia, uno deimaggiori produttori di campi sintetici,per tentare di contribuire dal punto divista scientifico alla crescita delleconoscenze in questo settore. Dopopoche settimane di collaborazione èstato concluso il primo studio pilota,volto a verificare l'effetto sulla perfor-mance fisica (sprint e cambi di direzio-ne) dei campi di erba sintetica rispettoa quelli naturali, in condizioni climati-che difficili come l'inverno.

Grafico 1.Il grafico mostracome il tempo dipercorrenza sui 30 m tenda adessere migliore sulcampo di erbaartificiale (P=0.08;effect size=0.74;potenza statistica0.45).

Grafico 2.Il grafico mostracome il cambio didirezione siastatisticamentemigliore sul campodi erba artificiale(effect size=1.14;potenzastatistica=0.50).

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Quando si parla di campi in erba artificiale, la perples-sità più ricorrente è che queste superfici, rispetto aquelle naturali, causino un aumento dell'incidenza

degli infortuni nei calciatori. Questa preoccupazione spessosi tramuta in convincimento, anche tra gli operatori sportivi(medici, preparatori atletici e giocatori stessi), pur in assenzadi un'analisi oggettiva. E' bene fare subito chiarezza: questaperplessità di fatto non può essere considerata che un sem-plice luogo comune. Abbiamo ricercato - e interpretato - glistudi più autorevoli effettuati al riguardo: è emerso che nonvi sono evidenze scientifiche tali da giustificare questo timo-re, per quanto esso sia tutt'oggi abbastanza diffuso nell'am-biente sportivo.

Il debutto dei campi sintetici nel football americanoLa comparsa di campi di erba artificiale in match ufficialirisale al 1966, in occasione di una partita di football ameri-cano. Allo Houston Astrodome (Texas), dove non era possi-bile mantenere in buono stato un campo di erba naturale, acausa dello sfavorevole microclima determinato dalla coper-tura dello stadio, fu installata una superficie sintetica. Ildebutto non fu felice e non riscosse molti consensi tra i gio-catori. Negli anni a seguire uscirono sulle riviste scientifichestudi che non evidenziavano influenze sull'incidenza degliinfortuni, ma anche diverse ricerche che, al contrario, ripor-tavano un aumento degli infortuni di tipo articolare, contu-

sivi e abrasivi su queste superfici artificiali; tuttavia, negliUSA furono costruiti altri campi sintetici per il football e ilbaseball. Con il passare degli anni, lo sviluppo tecnologico disempre nuovi materiali ha portato al radicale cambiamentodelle caratteristiche dei campi sintetici. Nel 2004 è statopubblicato un articolo sulla prestigiosa rivista AmericanJournal of Sports Medicine, con i risultati di uno studio dura-to 5 anni (per un totale di ben 240 partite di football analiz-zate) che ha valutato la frequenza degli infortuni sui campidelle ultime generazioni. Come ipotizzato da questi ricerca-tori statunitensi, l'incidenza degli infortuni risultò essereidentica su superfici artificiali e naturali. Va sottolineatocome nonostante il football americano sia uno sport che hapoco in comune con il calcio - e benché vi fossero agli inizievidenze di un maggior rischio di infortuni sui campi sinte-tici - le nuove tecnologie di realizzazione hanno ridotto, finoad annullarli, gli svantaggi derivanti dalle prime generazionidi erba artificiale.

Campi di erba artificiale e infortuni nel calcio:cosa dicono gli studi Il calcio è considerato uno degli sport più diffusi nel mondo.Diversi studi epidemiologici si sono occupati degli infortuniin questo sport. I più recenti e significativi sono stati con-dotti da Jan Ekstrand , vicepresidente della commissionemedica della UEFA e ricercatore di fama internazionale.

a cura del Centro Ricerche per lo Sport Mapei

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Purtroppo gli studi che si sono occupati dell'influenza delcampo di erba artificiale sull'incidenza degli infortuni sonosolo due.Il primo risale al 1977 ed è basato su dati raccolti nei dueanni precedenti; il secondo al 1996, con dati relativi al 1991.Lo studio del 1977 fu effettuato da Renstrom e colleghi,dopo che a Goteborg, nel 1975, fu costruito un campo dierba artificiale per il calcio. Nonostante i campi sintetici ana-lizzati fossero di prima generazione (quelli attuali sono dettidi terza generazione), i risultati di questo studio non evi-denziarono una maggior incidenza di infortuni su campi inerba artificiale rispetto a quelli di erba naturale. Risultatiopposti furono, invece, trovati da Arnason e colleghi su 84giocatori Islandesi. Si può quindi affermare che gli unici duestudi che hanno confrontato l'incidenza degli infortuni sucampi artificiali e naturali hanno trovato risultati discordan-ti; ma soprattutto, va sottolineato che in quegli studi furonoesaminati campi artificiali di prima generazione, le cui carat-teristiche prestazionali ben poco hanno a che vedere conquelle delle superfici sviluppate negli ultimi anni.Una considerazione scientificamente oggettiva di questistudi evidenzia dunque che non ci sono risultati univociindicanti un aumento degli infortuni nei campi di erba arti-ficiale, e che le poche (una) evidenze a supporto di tale tesirisalgono al 1991, quando i campi avevano caratteristicheben diverse da quelli attuali.

Nel 1999 la UEFA ha iniziato un progetto di ricerca avente loscopo di elaborare e fornire delle linee guida internazionaliper diminuire il rischio di infortuni nei calciatori: gli infortunitraumatici sono risultati essere addirittura statisticamenteinferiori su campi di erba artificiale che sull'erba naturale (5contro 7 ogni 1000 ore di attività).

In conclusioneIn base alle recenti ricerche e agli studi svolti in passato,risulta evidente come nel complesso non vi sono provescientifiche a supporto della presunzione che i campi dierba artificiale possano essere causa di maggiori infortunirispetto ai campi naturali. E' opinione di molti esperti che ledifficoltà di inserimento dei campi artificiali, al giorno d'og-gi, siano dovute soprattutto a barriere di tipo psicologico e apregiudizi da parte dei giocatori stessi. Nel 2004 FIFA e UEFAhanno approvato l'utilizzo delle superfici di erba artificialeper incontri ufficiali, adeguandosi a quanto già fatto dagliorgani internazionali di altri sport come Rugby e FootballAmericano. Nel mondo del calcio molti pensano che, spe-cialmente nel Centro-Nord Europa, nelle categorie dilettan-tistiche, nei settori giovanili e nell'attività amatoriale, l'uso dicampi in erba artificiale sarà un passaggio obbligato, allaluce del miglioramento delle caratteristiche delle superficidi ultima generazione. Un passaggio che, ricerche alla mano,può essere oggi affrontato senza timori.

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Palazzo del Ghiaccio - Krefeld (Germania)Anno d'intervento: 2003 - 2004Lavori eseguiti: Preparazione dei sottofondicon ULTRAPLAN ed ECO PRIM R, posa dellamoquette con ULTRABOND ECO 185;ADESILEX G19 e ULTRABOND ECO V4 SPsono stati usati per la posa di gomma all'interno dell'impianto sportivo.

PRESENTIAMO IN

QUESTE PAGINE ALCUNI FRA

I CANTIERI PIÙ PRESTIGIOSI

REALIZZATI IN ITALIA E NEL

MONDO UTILIZZANDO

I PRODOTTI MAPEI

PER LA POSA DI RESILIENTI,TESSILI E LEGNO

Sede IBM - Madrid (Spagna)Anno d'intervento: 2004

Lavori eseguiti: Posa di quadrotte in gomma con

ULTRABOND ECO FIX.

Ospedale Generale di Vancouver (Canada)Anno d'intervento: 2003 - 2004Lavori eseguiti: Posa di pvc con ADESILEX G19 eULTRABOND ECO 350.

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Appartamenti Monte Laa - Vienna(Austria)

Anno d'intervento: 2003 - 2004Lavori eseguiti: Posa di parquet con

ULTRABOND P902 2K previa preparazionedei sottofondi con NIVORAPID e PRIMER MF.

Aeroporto Francisco Sa Carneiro - Porto (Portogallo)

Anno d'intervento: 2004 - 2005Lavori eseguiti: Posa di gomma con ADESILEXG12 su massetti lisciati con ULTRAPLAN ECO.

Centro Conferenze ParkVillage - Monaco(Germania)Anno d'intervento: 2004Lavori eseguiti: Posa di parquet con ULTRABONDP990 1K su sottofondi trat-tati e lisciati con PRIMER G eULTRAPLAN ECO.

Oleificio Carli - Oneglia (IM) - ItaliaAnno d'intervento: 2004Lavori eseguiti: Posa di moquette conADESILEX F57 su sottofondi trattati conBITUPRIM, LIVIGUM e PIANOCEM MEDIO.

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Il 25 Maggio prossimo, a Bologna, nell'ambito della Fiera Exposanità, si terrà l'VIII Convegno ESD(Electro Static Discharge) che avrà come tema:“Impatti ESD nei settori industriali e in ambientisanitari”.

Questo appuntamento annuale, conosciuto ormai come “La Giornata dell'Elettrostatica”, è un con-vegno dedicato alle tematiche inerenti ai fenomeni elettrostatici e ai sistemi di protezione da pos-sibili rischi derivati da tali fenomeni.La manifestazione di quest'anno, seguendo una formula itinerante che consente di toccare sem-pre nuove realtà locali, si svolgerà a Bologna nell'ambito della Fiera Exposanità e affronterà i pro-blemi di un'area applicativa, come quella sanitaria, che presenta aspetti ed esigenze specifiche eparticolari. L'importante manifestazione bolognese, che ha una valenza internazionale, consentiràdi rivolgersi a una platea ampia e diversificata dove, oltre all’opportunità di approfondire i proble-mi dei settori che tradizionalmente hanno caratterizzato i convegni degli anni passati - quali quel-lo elettronico, quello elettromeccanico, quello dei trasporti e delle aree esposte a esplosioni - saràpossibile investigare le tematiche riguardanti gli impatti e le relative soluzioni ESD in ambienti sani-tari. Anche l'incontro di Bologna è indirizzato a sostenere la divulgazione della tematica ESD, ana-lizzando in modo concreto tutti gli elementi (tecnici e organizzativi) che sono determinanti percontrollare eventi ESD indesiderati.Allo scopo di analizzare a fondo gli aspetti più critici e le aree di difficile valutazione, è stata pro-grammata, nella parte finale del convegno, una tavola rotonda che vedrà la partecipazione di tuttii relatori con l'intento di dare impulso a una discussione che coinvolgerà tutti i partecipanti, perapprofondire il tema e ritornare su argomenti non sufficientemente sviluppati nel corso dellagiornata.Il convegno di Bologna, tratterà anche lo stato dell'arte delle normative internazionali e nazionalie allargherà il suo raggio di azione introducendo flash dedicati alla polarizzazione dei materialiisolanti, alla schermatura dei prodotti e alle prospettive delle nanotecnologie in elettronica(medio termine).Mapei, che è sponsor di questa giornata di studio, è da sempre attenta a tali tematiche e dedical'attività di personale interno qualificato a ricerca e sviluppo di materiali e prodotti capaci di risol-vere questi problemi. L'esperienza acquisita negli anni nel settore dei prodotti per la posa di resi-lienti e tessili ha portato, infatti, Mapei a concepire e realizzare prodotti sempre più innovativi perla posa di pavimenti conduttivi. Ne fanno fede anche i numerosi articoli che periodicamenteappaiono su questa rivista e che trattano di grandi lavori svolti, soprattutto in ambienti ospeda-lieri,utilizzando proprio questi prodotti tecnologicamente avanzati.Per queste ragioni,Mapei,cheproprio sulla ricerca e sull'innovazione poggia la sua filosofia imprenditoriale, sostiene e incorag-gia iniziative di questo tipo che, pur sembrando di nicchia, hanno una ricaduta importante sia intermini di acquisizione di nuove conoscenze, sia per l'elaborazione e la realizzazione di prodottispecifici in questo ambito.Uno dei relatori al Convegno di Bologna sarà Adelmo Bovio che, all'interno di Mapei, è la personache da sempre si occupa di questa materia. Daremo su questa rivista, ad ogni modo, notizia delconvegno e pubblicheremo un ampio stralcio delle relazioni più interessanti compresa, ovvia-mente, anche quella di Bovio.La partecipazione al convegno è gratuita e per la registrazione accedere al sito www.esditaly.com

Per maggiori informazioni: Step sncTel. 02.43994932 - Fax 02.48005841e-mail: [email protected]://www.esditaly.com

Sponsorizzato da:

Comitato Tecnico:

In collaborazione con:

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L'iter proceduraleLa proposta di Regolamento è attualmente alvaglio delle due Istituzioni Europee: Parlamentoe Consiglio dei Ministri, secondo la “procedura dicodecisione”, con l'obiettivo che sia licenziata nel2006 ed entri in vigore nel 2007.Dopo una prima fase in cui le CommissioniParlamentari competenti hanno preso in esamei più di 4000 emendamenti presentati allaProposta di Regolamento, il 17 novembre 2005si è conclusa la prima lettura al ParlamentoEuropeo.Anche il Consiglio sta lavorando a ritmi serratisul REACH, che viene considerato una prioritàassoluta. Il 13 dicembre 2005 è stato raggiunto,sotto la Presidenza di turno del Regno Unito, unaccordo politico sul Testo, che verrà consolidatosotto l'attuale Presidenza Austriaca.Sebbene siano stati apportati alcuni migliora-menti alla Proposta di Regolamento presentatadalla Commissione Europea nell'ottobre 2003,rimangono significative le perplessità sull'effet-tivo funzionamento delle procedure del nuovoRegolamento e sull'impatto che queste avranno, in particolare sulle PMI.Molto deve perciò essere ancora fatto per rendere il Regolamento appli-cabile e per difendere la competitività delle imprese, pur nel rispetto deiprincipi ispiratori della Proposta della Commissione:- la definizione delle priorità per la fase di Registrazione dovrebbe esse-re basata sulla Valutazione del Rischio effettivo inerente all'uso dellesostanze chimiche e non sulle quantità prodotte o importate;- la Condivisione Obbligatoria dei Dati fra le imprese è sicuramente unpunto fondamentale, soprattutto a difesa delle PMI. Con il voto del 17novembre al Parlamento Europeo, tale concetto viene recepito per i testsugli animali vertebrati e non vertebrati, ma viene mantenuta l'esclusio-ne per i dati chimico-fisici;- agli Importatori di articoli contenenti sostanze chimiche dovrebberoessere applicati, pur nel rispetto dei principi del WTO, gli stessi standardrichiesti ai Produttori in Europa. Solo in questo modo la competitività diquesti ultimi sarà tutelata;- la tutela della Confidenzialità delle Informazioni Commerciali è un altronodo cruciale da risolvere e riguarda in particolare i formulatori;- l'ultimo punto critico riguarda la fase di Autorizzazione all'uso dellesostanze chimiche. Certezza sul perimetro dell'autorizzazione e temposufficiente per ricercare soluzioni alternative sono punti essenziali per lasalvaguardia della competitività delle imprese.

CommentoAl di là degli ulteriori miglioramenti che l'industria chimica italiana sol-lecita e che saranno oggetto di intense azioni di promozione da parte diFederchimica al fine di un loro recepimento nel Regolamento, è possibi-le sin da ora una prima valutazione dell'impatto che l'entrata in vigore

Scopo del REACH (acronimo inglese diRegistrazione, Valutazione, Autorizzazionedi Sostanze Chimiche) è avviare un siste-

ma unico di Registrazione e di Valutazione dellecirca 30 mila sostanze chimiche “esistenti”(ovvero quelle introdotte prima del settembre1981) e “nuove” (introdotte dopo il settembre1981).Con il nuovo sistema, chi produce e chi importauna determinata sostanza, in quantità uguale osuperiore ad una tonnellata all'anno, avrà l'ob-bligo di registrarla presso l'Agenzia Europeadelle Sostanze Chimiche.Il nuovo Regolamento (di cui abbiamo parlatoanche nel n. 74 di Realtà Mapei, all'interno del-l'articolo sul 3° Congresso Europeo delleRegioni Chimiche) prevede infatti l'istituzionedi un'Agenzia, con sede ad Helsinki, che avrà ilcompito di gestire gli aspetti tecnici, scientificied amministrativi del REACH e di armonizzarnele procedure a livello europeo.La Registrazione comporta la redazione di:- un Dossier Tecnico, nel quale sono fornite leinformazioni relative alle proprietà intrinsechee agli usi delle sostanze (i dati richiesti sarannoin proporzione ai volumi prodotti o importati);- un Rapporto sulla Sicurezza Chimica, cheriporta la valutazione del rischio delle sostanzechimiche.Le Autorità degli Stati Membri, sotto il coordi-namento dell'Agenzia, si occuperanno sia dellaValutazione dei Dossier Tecnici, sia dellaValutazione delle sostanze, con la facoltà dirichiedere ulteriori informazioni, rispetto aquelle riportate nel Dossier Tecnico.Le sostanze con particolari proprietà pericoloseper la salute umana, come i CMR (cancerogeni,mutageni o tossici per la riproduzione), o perl'ambiente, come i PBT (persistenti, bioaccumu-labili, tossici) e i vPvBs (molto persistenti, moltobioaccumulabili), così come altre sostanze,quali ad esempio i modulatori endocrini, saran-no soggette ad un regime di Autorizzazione.Anche i Formulatori e gli Utilizzatori a valledelle sostanze chimiche saranno coinvolti nelsistema REACH. Essi avranno infatti l'obbligo diinstaurare uno stretto rapporto di comunica-zione sia con i propri Fornitori che con i propriClienti, al fine di assicurare un'informazionepuntuale e completa sulle sostanze/preparati,lungo tutta la filiera.

di Amilcare Collina*, Mapei SpA Mapei aderisce alprogrammaResponsible Care,l'impegnodell'industria chimicamondiale per unagestione responsabiledei problemi dellasalute, della sicurezzae dell'ambiente.

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del REACH avrà sull'industria chimica Europea.Non c'è dubbio che la nuova normativa imporrà all'industria chimica unsevero ed oneroso esame di sostenibilità.Il Parlamento Europeo ha votato il regolamento REACH, in prima lettura,interpretando le istanze in tal senso della società civile. La chimica èscienza e tecnologia che abilita a molte innovazioni fornendo soluzioniper gli obiettivi generali di conservazione delle risorse, dell'ambientenaturale e per la protezione della salute umana: in poche parole perinnalzare la qualità della vita. Tuttavia, non solo in Italia, la chimica in sénon è percepita dal pubblico come sostenibile. Di fronte all'entrata invigore del Regolamento REACH, l'industria chimica è ad un bivio.Può seguire la strada della resistenza al cambiamento, cercando diposporre nel tempo gli adempimenti richiesti dalla nuova normativa,ma questa è una strategia miope e perdente.Miope in quanto, anche riuscendo ad allontanare tali adempimenti al dilà della portata del proprio sguardo, non riuscirà ad eluderli; lo richiedela Società civile. Perdente perché focalizzando le proprie risorse in que-sto sforzo, l'industria perde di vista il punto centrale del problema, quel-lo della ridotta competitività attuale e ancor più prospettica rispetto aipaesi di nuova industrializzazione, dove il costo dei fattori produttivi è, eresterà per parecchio tempo, significativamente più basso.Qual è l'alternativa?Intraprendere con coraggio la strada dell'innovazione di prodotto guar-dando alla sostenibilità come stella polare di questo percorso. L'attualediffusa sensibilità all'ambiente e alla tutela della salute impone compor-tamenti volti alla sostenibilità e sollecita un esteso programma di ricercache dia priorità alla sostenibilità dei prodotti.Sono convinto che se l'industria chimica darà segnali concreti e credibili

di voler imboccare questa strada non le manche-rà il consenso degli stake-holders, garantendoun processo di valutazione del rischio trasparen-te e scientificamente fondato, così come il sup-porto dei Policy Makers per gli ingenti investi-menti che la strada dell'innovazione comporta.La sostenibilità può rappresentare un fattore dicompetitività purché le caratteristiche di soste-nibilità siano esplicitate nelle prestazioni deiprodotti e riconosciute dal mercato in termini divalore, il che comporta azioni di informazioneed educazione dei consumatori e degli utilizza-tori industriali, la definizione di un quadro nor-mativo coerente e di un quadro legislativo cheincentivi le soluzioni sostenibili. In tal modo l'in-dustria chimica europea potrà erigere barrierelegittime all'ingresso, da mercati terzi, di prodot-ti con caratteristiche di sostenibilità non in lineacon gli standard Europei.L'Europa ha tradizione, cultura, conoscenze,capacità imprenditoriali e risorse per percorrerequesta strada con successo. Non va dimenticatoche la chimica è nata in Europa e che l'Europadetiene tuttora il primato del valore della pro-duzione chimica nel mondo.

* Il prof. Amilcare Collina è Responsabile Mapei per irapporti con la comunità scientifica in Italia e all'estero.

Lo stabilimento Vinavil aVilladossola (VB) conannesso l’impianto biologicodi trattamento reflui.

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LA RICONOSCIUTA IMPORTANZA INDUSTRIALE E L'ALTO PROFILO DI MAPEI NELPANORAMA INTERNAZIONALE HANNO TROVATO, RECENTEMENTE, UNA POSITIVA EUFFICIALE CONFERMA PRESSO IL PARLAMENTO EUROPEO.IL 24 NOVEMBRE DELLO SCORSO ANNO, INFATTI, MAPEI È STATA SCELTA, FRA 14AZIENDE EUROPEE CHE SI ERANO CANDIDATE, PER ESPORRE IL PUNTO DI VISTA DELLEIMPRESE NELL'AMBITO DEL VII PROGRAMMA QUADRO IN TEMA DI RICERCA ESVILUPPO TECNOLOGICO.IN PARTICOLARE, NEL WORKSHOP DEDICATO ALLE PIATTAFORME TECNOLOGICHE EALLE JOINT TECHNOLOGY INITIATIVES, IL PROFESSOR AMILCARE COLLINA,

RESPONSABILE MAPEI PER I RAPPORTI CON LA COMUNITÀ SCIENTIFICA IN ITALIA E ALL'ESTERO, DOPO AVERBREVEMENTE PRESENTATO MAPEI AI PARLAMENTARI EUROPEI, HA ESPOSTO CON CHIAREZZA QUALI SONO LEAZIONI NECESSARIE PER DAR VITA CONCRETAMENTE AUNA “SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA EUROPEA”.DOPO AVER INDIVIDUATO ALCUNE AREE CRITICHEDELL'ATTUALE REGOLAMENTAZIONE EUROPEA VIGENTEIN MATERIA DI RICERCA E SVILUPPO, HA DELINEATOALCUNE POSSIBILI VIE PER SUPERARE QUESTIOSTACOLI E HA ESPOSTO LE LOGICHE E I METODI CONI QUALI MAPEI OPERA IN QUESTO VITALE SETTORE.LA PIATTAFORMA TECNOLOGICA ITALIANA PER LACHIMICA SOSTENIBILE, REDATTA DAFEDERCHIMICA, L'ASSOCIAZIONE ITALIANADELL'INDUSTRIA CHIMICA DI CUI MAPEI FA PARTE, ÈSTATO L'ULTIMO IMPORTANTE ARGOMENTO TRATTATODAL PROF. COLLINA.QUI DI SEGUITO, UN'AMPIA SINTESIDELLA RELAZIONE CHE SVILUPPA QUESTI ARGOMENTICENTRALI. TEMI CHE HANNO EVIDENZIATO, OLTRE AL RICONOSCIUTO VALORE DEL SUO RELATORE, ANCHE LACAPACITÀ DI VISIONE DI MAPEI E DELLA CHIMICA ITALIANA TUTTA.

Il problema centrale relativo alla creazione di una, società della cono-scenza, europea è la difficoltà di alimentare nuove conoscenze al siste-ma industriale.

Non mancano, a mio avviso, le conoscenze e l'Europa non è seconda anessuno, neppure agli USA, nella capacità di fare scoperte fondamentaliche possono avere effetti a largo raggio con potenziali ricadute, ancherivoluzionarie, su interi settori industriali.La citata difficoltà è legata piuttosto alla carenza di ricerca applicata, anel-lo indispensabile nella catena dell'innovazione.Considerando la catena dell'innovazione, tre sono i momenti concettualiin cui può essere suddiviso il processo della ricerca scientifica:• La ricerca di base teorica e sperimentale che dà luogo a scoperte fon-damentali. Questa è l'area del “think different”dove operano piccoli grup-pi di ricerca i cui componenti collaborano sulla base di un riconoscimen-to reciproco; la massima diffusione della conoscenza è prassi comune efunzionale ai risultati.• La ricerca applicata che trasforma le scoperte di ricerca di base in tec-nologie, validandone l'applicabilità a obiettivi industriali definiti.Questa è l'area del “think more” dove operano gruppi di ricercatori coor-dinati per il raggiungimento dell'obiettivo comune e dove sono quindiimportanti, oltre alle competenze tecnico-scientifiche, capacità di pro-ject-management; la protezione della proprietà intellettuale acquistavalore decisivo per il successo delle iniziative industriali conseguenti.

di Amilcare Collina

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che producono nuove conoscenze, e la carenza nelle Imprese di risorseintellettuali adeguate a gestire una collaborazione sistematica, sonoulteriori ostacoli all'instaurarsi di un flusso di conoscenze efficace.Il Programma Quadro 2007-2013 in materia di ricerca scientifica (VII FP),nasce con l'intento di sostenere il percorso dell'Europa verso “l'economiabasata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo”, contri-buendo ad incrementare le attività di ricerca e trasformando i risultatiscientifici in nuovi prodotti, processi e servizi.E' stata tuttavia delineata, in via preliminare, una allocazione di risorseche giudico non coerente con l'obiettivo.Il punto chiave sopra identificato, appare largamente sottovalutato;infatti solo una quota di circa il 25% delle risorse allocate al programma“Capacità” è indirizzato esplicitamente all'alimentazione di nuove cono-scenze alle piccole e medie imprese, e il programma “Capacità”non godecerto di una generosa allocazione di risorse.E' senz'altro vero che piccole e medie imprese non sono escluse dall'ac-cesso agli altri programmi, in particolare al programma “Cooperazione”,ma è ben nota la loro difficoltà ad usufruire di strumenti di questo tipo,che sono in realtà tagliati per grandi imprese, e la cui attualità è per altrodiscutibile.Mapei ad esempio, che nel sistema industriale europeo non è tra gli atto-ri più piccoli (il Budget 2005 di R&D del Gruppo è di 50 milioni di euro),ha deciso di non accedere al VI Programma quadro e accederà al VII solose verrà significativamente rivisto.Le ragioni? Due le più rilevanti:• Riteniamo che la collaborazione transnazionale non possa essere unvincolo, ma debba essere un'opportunità da prendere in considerazionesolo se funzionale agli obiettivi del progetto.• Riteniamo che la predeterminazione e la troppo rigida descrizione neibandi delle tematiche ammissibili sia incoerente con la visione stessadella società della conoscenza, visione che Mapei condivide pienamen-te.Per imprese più piccole di Mapei le remore e le difficoltà sono ancoramaggiori.Credo che queste considerazioni siano più che sufficienti a supportare lavalutazione di non adeguatezza del VII Programma quadro all'obiettivodi favorire quel flusso di conoscenza riconosciuto come indispensabile.Le “Piattaforme Tecnologiche” definite come “means to foster effectivepublic-private partnership involving as appropriate public research,industry, financial institutions, users, regulatory authorities and policy-makers” devono essere riconsiderate in quanto sono la vera opportuni-tà di correggere le lacune del VII FP appena messe in luce.Questo può avvenire a due condizioni:• Che le Piattaforme siano adeguatamente formulate• Che le Piattaforme siano tenute in conto sia in fase di approvazione delParlamento e del Consiglio, sia in fase di gestione dei bandi che ne con-seguiranno, e quindi dotate di adeguate risorse.La formulazione della Piattaforma, intesa come strumento organizzativoper identificare un'agenda di ricerca strategica sull'arco temporale di 5-10 anni, deve essere ispirata a principi di selettività, focalizzazione, coin-volgimento degli Stakeholders, responsabilità di management, oltre adidentificare le competenze funzionali all'obiettivo e a definire un pro-gramma di lavoro articolato nel tempo.Con selettività intendo la precisa definizione del settore industriale incui opera la Piattaforma evitando il trabocchetto di estenderla a tuttaun'area scientifica.Con focalizzazione intendo la definizione dell'obiettivo di lungo termi-ne, della strategia di innovazione necessaria per perseguirlo e delleopportune priorità evitando la trappola delle razionalizzazioni ex postdella somma di esigenze individualmente espresse.La gestione delle attività della Piattaforma dovrà essere assicurata dauna struttura di project management adeguata e responsabile.Conformemente a tali principi, Federchimica, l'Associazione Italianadell'Industria Chimica di cui Mapei fa parte, ha redatto la Piattaforma

• La ricerca industriale che trasforma le tecno-logie in nuovi prodotti e processi industriali, otti-mizzandone i fattori produttivi e indirizzandoliverso il soddisfacimento delle esigenze cheemergono, esplicitamente o implicitamentedalla società.Per la funzionalità della catena dell'innovazioneè essenziale che i tre tipi di ricerca siano presen-ti e vitali perché l'innovazione nasce nella ricercadi base, cresce con la ricerca applicata e diventavalore economico con la ricerca industriale. Ilsistema industriale europeo ha provate capacitàdi soddisfare le esigenze del mercato con laricerca industriale basata sulle proprie abilità dicombinare creativamente le conoscenze di cuidispone. Per esercitare queste capacità conse-guendo vantaggi competitivi durevoli, il sistemaindustriale deve però fruire di un flusso costantedi nuove conoscenze.

La frammentazione del sistema industriale euro-peo caratterizzato dalla presenza di un grannumero di piccole e medie imprese, è un limitealla possibilità del sistema stesso di identificarele nuove conoscenze funzionali al proprio svilup-po e di trasformarle, con la ricerca applicata, innuove tecnologie.Le difficoltà di dialogo tra industrie e Istituzioni

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Tecnologica Italiana per la Chimica Sostenibile.La strategia d'innovazione si basa sulla centralità che il prodotto rivestenell'industria chimica.La chimica è scienza e tecnologia che abilita a molte innovazioni for-nendo soluzioni per gli obiettivi generali di conservazione delle risorse,dell'ambiente naturale e la protezione della salute umana, in pocheparole per innalzare la qualità della vita.Tuttavia, non solo in Italia, la chimica in sé non è percepita dal pubblicocome sostenibile, ma anzi come causa primaria dei maggiori problemi diinquinamento ambientale, di sicurezza e di salute pubblica con cui ilPaese si confronta quotidianamente.L'attuale diffusa sensibilità all'ambiente e alla tutela della salute imponecomportamenti dimostrabilmente volti alla sostenibilità e sollecita quin-di il lancio di un esteso programma di ricerca che dia priorità alla soste-nibilità dei prodotti. La Piattaforma considera prioritarie le azioni intesea rimuovere gli ostacoli alla sostenibilità collegati con l'uso che industriee consumatori fanno dei prodotti chimici. L'obiettivo è lo sviluppo disoluzioni di massima accettabilità ambientale e sociale, vincolate ad unlivello di accettabilità dei costi.La struttura organizzativa prevede organi sia di gestionepolitica che di elaborazione tecnica. Al massimo livello sitrova un Comitato Guida il cui ruolo è rappresentaretutti gli Stakeholders (Università ed Enti Pubblici diRicerca, Produttori, Consumatori, Organizzazioni nongovernative, Enti normativi e legislativi, ecc.) coordinan-dosi con gli Organismi della Piattaforma Europea.I “deliverables” della prima fase del Progetto saranno unpacchetto calendarizzato di Azioni di ricerca di impor-tanza strategica per la sostenibilità e un protocollo disostenibilità per le nuove sostanze.Le competenze coinvolte sono numerose e l'approcciosarà interdisciplinare; si va dalla chimica alla biologia,dalla tossicologia fino alle discipline economiche e sociali.A questa prima fase, la cui durata si prevede in 18 mesi, seguirà una fasedi ricerca applicata della durata di tre anni, che svilupperà soluzionisostenibili tramite:• modifiche di impiego• modifiche di prodotto• alternative di prodotto.Questa seconda fase prevede il coinvolgimento delle imprese diretta-mente come attori della ricerca, o comunque il loro commitment per l'in-dustrializzazione delle nuove soluzioni.Questa è la Piattaforma che l'industria chimica italiana propone e cheMapei condivide pienamente, avendo svolto un ruolo importante nellasua concezione e formulazione. La Piattaforma Italiana sarà presentata ediscussa in sede Cefic, mi auguro che trovi consensi e ho la presunzionedi sperare che possa costituire un modello per la Piattaforma Europea.Mi chiedo in conclusione se il tema della sostenibilità, prioritario per l'in-dustria chimica, abbia valenza più estesa e possa quindi essere conside-rato da altri settori industriali.Io ritengo che abbia questa valenza perché la sostenibilità, in quanto fat-tore volto ad evitare problemi di natura ambientale, sociale ed econo-mica immediati o differiti, è un valore generale che può essere conno-tante dell'intera cultura industriale.L'Europa, da questo punto di vista, è particolarmente consonante conuna tale visione ed esprime aspettative in tal senso, con una profondadifferenza rispetto ad altre realtà quali i paesi di nuova industrializzazio-ne o gli stessi Stati Uniti d'America.La sostenibilità può rappresentare un fattore di competitività purché lecaratteristiche di sostenibilità siano esplicitate nelle prestazioni dei pro-dotti e riconosciute dal mercato in termini di valore economico; il checomporta azioni di informazione ed educazione dei consumatori e degliutilizzatori industriali, la definizione di un quadro normativo coerentecon gli standard di sostenibilità raggiunti e di un quadro legislativo che

incentivi le soluzioni sostenibili, disincentivandole altre.In tal modo l'industria europea potrà erigerebarriere legittime all'ingresso, da mercati terzi, diprodotti con caratteristiche di sostenibilità nonin linea con gli standard europei coniugandoquindi sostenibilità e competitività, e dando uncontributo decisivo per percorrere la stradadello sviluppo sostenibile basato sulle cono-scenze, strada obbligata per il futuro dell'econo-mia europea.

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Nell'ottica ambientale e della sicurezza, tra l'indu-

stria chimica e l'Opinione Pubblica non è mai corso

buon sangue. Le ragioni? Sono diverse, a comin-

ciare da come i media presentano, di volta in volta,

i vari accadimenti che coinvolgono, sia in positivo

che in negativo, questo settore, che comunque -

non dimentichiamolo mai - è assolutamente strate-

gico per definizione. Ma l'Italia, malauguratamente,

a parole vorrebbe appartenere al novero dei Paesi

che contano, mentre nella sostanza ne resta ai

margini, forse o proprio perché continua a dedicare

infime risorse finanziarie alle attività di R&D, che

gioverebbero in particolare alla Chimica, che è - fra

i mega comparti - uno dei più ricettivi in termini di

Ricerca Applicata e, come tutti sanno, è costante-

mente presente, con i suoi prodotti, nella vita quoti-

diana di chicchessia. Naturalmente il settore ha

qualche macchia, ma prevalentemente legata al

passato. Del resto, alcuni numeri la dicono lunga

sull'impegno dell'Industria Chimica italiana. Lungo

lo Stivale operano, infatti, 174 imprese, con 460

unità produttive, che aderiscono al Responsible

Care, il Programma volontario dell'Industria

Chimica mondiale, con il quale le imprese si impe-

gnano a migliorare continuamente prodotti, proces-

si e comportamenti, nelle aree di Sicurezza, Salute

e Ambiente. E tutto ciò, non certo come mera

dichiarazione di intenti. Le suddette società, infatti,

nel 2004, hanno sostenuto, nelle aree sopra citate,

spese che ammontano a 693,5 milioni di euro (su

un totale di 848,2, investiti dall'intera industria chi-

mica nazionale), corrispondenti al 2,8% del fattura-

to, dedicando altresì circa 350.000 ore lavorative

alla formazione dei propri dipendenti su Sicurezza,

Salute e Ambiente. Non è poco.

Ripubblichiamo in questa pagina un articolo che è apparso, comeintroduzione a un dossier dedicato alla protezione dell’ambiente, sulnumero di gennaio/febbraio 2006 della rivista “La Chimica & l'Industria”.Condividiamo pienamente il parere esposto sul rapporto tra la chimicae la società e su come spesso non ci sia sufficiente informazione sulreale impegno dell'industria chimica italiana a favore della sostenibilitàambientale e sulle sue strategie di sviluppo.Argomenti che sono trattati anche nei nostri due articoli pubblicatinelle pagine precedenti.Ringraziamo la rivista “La Chimica e l'Industria” (edita da PromediaPublishing - Milano) per la gentile concessione.

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polivinilico” Roberto Leoni collabora quindi da tempo all’elaborazionedelle norme tecniche di valore internazionale per la valutazione delleprestazioni dei prodotti di interesse dell'industria nazionale degli adesi-vi, portando in questa sede la sua esperienza in ambito normativo, matu-rata come presidente della Commissione Adesivi di Unichim dal 1990.La riunione generale dell'ISO/TC 61 ogni anno viene ospitata da unpaese differente. La sede di Jeju (Corea) viene dopo quella di Chengdu(Cina) nel 2004 e precede quella di Yokohama (Giappone) prevista per il2006. Per la prima volta dalla fondazione dell'ISO/TC 61 questo evento sitiene per tre anni consecutivi in Asia Orientale. Inoltre l'India si è preno-tata per ospitare la riunione nel 2007.Il grande interesse dei paesi asiatici per la normativa internazionale va dipari passo con il tumultuoso sviluppo di alcuni dei loro sistemi econo-mici. I nuovi attori sul mercato internazionale si rendono conto che unlimite importante alle loro esportazioni verso l'Occidente è - e sarà sem-pre più - la richiesta di prodotti “a norma”. I governi di questi paesi hannoquindi scelto di investire decisamente nella conoscenza delle normativeinternazionali, per poter continuare con successo la pesante sfida ormaichiaramente lanciata ai nostri sistemi produttivi.

*Roberto Leoni, Responsabile Sicurezza di Mapei, è Presidente del Gruppo Adesivi e Sigillanti di Avisa/Federchimica e Presidente della Commissione Adesivi di Unichim.

Jeju è la più grande e famosa isola dellaRepubblica di Corea, a circa cento chilome-tri di distanza dalla sua punta meridionale.

Si estende per 1800 chilometri quadrati attornoal monte Hallasan, un vulcano estinto visibile daogni parte dell'isola, con la cima incappucciatadi neve in inverno.Per il suo clima mite, il suggestivo e romanticopaesaggio e la sua cultura unica, che conservaancora oggi nella vita quotidiana degli abitantiantiche pratiche rituali e miti, Jeju è una delledestinazioni preferite dal turismo locale edinternazionale.In questa affascinante cornice si è svolta dal 24al 30 settembre 2005 l'annuale riunione genera-le del comitato tecnico ISO/TC 61” Plastici” , chein diversi gruppo di lavoro prepara norme inter-nazionali di interesse per gli adesivi.L'avvenimento, di portata mondiale, ha registratola partecipazione di oltre 210 delegati da unaventina di paesi da tutti i continenti.La delegazio-ne giapponese, con i suoi 86 membri, è risultatadi gran lunga la più nutrita, seguita a distanza daquella dei padroni di casa (26 delegati), da quellacinese (21 delegati) e da quella americana (20delegati). La Germania, con 16 delegati, è risultatail paese Europeo più interessato a questa attivitàdell'ISO (International StandardizationOrganization,organismo normativo internaziona-le), seguita dagli inglesi (10).La delegazione italiana era formata da sei esper-ti dal mondo dell'industria delle materie plasti-che e prodotti derivati. Del gruppo faceva parteanche Roberto Leoni della Mapei, che da moltianni ha ricevuto da Unichim (ente nazionale dinormazione tecnica in ambito chimico) l'incari-co di rappresentare l'Italia nell'ISO/TC 61 pertutte le tematiche relative agli adesivi e allematerie prime polimeriche utilizzate per la lorofabbricazione.Nei gruppi di lavoro SC11/WG5 “Adesivi polime-rici”, SC9/WG14 ”Dispersioni polimeriche”,SC12/WG5 ”Resine poliestere insature, resineepossidiche e altre resine” e SC9/WG23 ”Alcool

di Roberto Leoni*, Mapei SpA

La normativa tecnica sugli adesivie le loro materie prime polimeriche sbarca in Corea.

I partecipanti al Gruppo di lavoro ISO/TC61/SC12/WG5 su "Resine poliestereinsature, resine epossidiche e altre resine".

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Renzo Piano e Mapei ancora insieme per Milano

Milano e le imprese, Milano e l'architettu-ra. Milano è una città che si definisceanche così, per “binomi” e, quando si

mette vicino al suo nome quello di uno dei tantisettori che qui crescono e si sviluppano, viene dadire che “suona bene”.Così come suona bene accostare Milano,Mapei eRenzo Piano: infatti c'è un legame quasi affettivotra la città, questa importante industria e il gran-de architetto, che nel capoluogo lombardo halasciato un segno rilevante, e ha condiviso piùvolte la scena proprio con Mapei, come, peresempio, è accaduto recentemente per il NuovoPolo Fieristico di Rho-Pero.In questo caso l'attenzione di Piano e Mapei si èconcentrata su una delle caratteristiche per lequali Milano è famosa ovunque: l'imprenditoria.Per offrire una casa a importanti aziende consede nella metropoli lombarda Renzo piano haF

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concepito un city center di avveniristica conce-zione in Via Monte Rosa.Qui si trovava già un edificio dalla lunga storiaindustriale: aveva ospitato l'Isotta Fraschini e poila Sit Siemens, che negli anni Settanta sarebbediventata Italtel. L'edificio si presentava comeuna grande “O”di cemento armato, composto dacinque blocchi rettangolari disposti intorno a uncortile.In questa sede si è spostato anche l'emblema ita-liano della comunicazione finanziaria: il Sole 24Ore. La redazione del giornale stava cercandocasa già dal 1998 ma, da allora, il nome “Il Sole 24Ore” ha ampliato il proprio significato.Non più soltanto carta stampata ma anche radioe televisione; naturale, quindi, la scelta di rag-

gruppare tutte queste attività di comunicazionein una nuova e funzionale sede, quella di vialeMonte Rosa,nel quartiere a nord ovest della cittàe a poca distanza dal Polo Urbano di FieraMilano. E anche altre due importanti aziendehanno adesso qui la loro sede principale: laPellegrini S.p.A. e la Price Waterhouse Coopers.Piano ha progettato la ristrutturazione del vec-chio edificio seguendo un'idea “per sottrazione”.Obiettivo era realizzare spazi di lavoro individua-li e comuni ma anche aree pubbliche: una libre-ria, centri per convegni e formazione e un audi-torium. Il primo intervento è stato quello di eli-minare le ali laterali verso sud dell'edificio pre-esistente,così da renderlo più esposto alla luce. Ilsecondo è stato quello di scoprire la sezione

Foto 1, 2, 3 e 4.Il ripristino dellecolonne in cementoarmato è statoeffettuato conMapegrout T60,malta tissotropicafibrorinforzata per ilripristino corticale distrutture ammalorate.Nelle foto, alcune fasidell'applicazione delprodotto e il risultatofinale a lavoroultimato.

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centrale, trasformandola in un parco di 10.000 metri quadrati che sembraaprirsi al contesto urbano, come quegli spazi verdi un po' nascosti che siscoprono dietro ai portoni dei palazzi cittadini più antichi.Questo nuovo city center - che ha mantenuto il telaio in cemento armatodell'edificio pre-esistente - si presenta con aree distribuite in strati: glispazi pubblici occupano il livello dell'ingresso e quello del giardino più inbasso, mentre i quattro piani superiori (ne sono stati aggiunti due) sonodestinati alla redazione e agli uffici amministrativi.Qualche numero rende ulteriormente l'idea della vastità del progetto:45.000 metri quadrati sono stati destinati agli uffici e 700 metri quadratiagli studi televisivi nel seminterrato.Il parco consiste in una grande collina, una sorta di onda di verde cheospita la mensa, l'auditorium per 270 persone, un garage per 450 auto ealtri servizi. Quella perseguita da Piano è un'idea di “souk” assolutamentemediterranea, di gente che va e viene, di persone che si incontrano in ungiardino che diventa un luogo di convergenze.Dall'interno del parco si vede la lunghezza dell'edificio di 160 metri, scan-dita da elementi verticali, delle vere e proprie torri, che hanno funzioni diservizio e circolazione.Per evitare un effetto ermetico all'edificio si è creato un gioco fra traspa-renza, luce e opacità: la facciata del vecchio edificio è stata abbattuta e iquattro piani superiori sono stati rivestiti con una “pelle”di vetro. Quandoil cielo diventa più scuro l'edificio brilla all'interno come una lanternamagica, mostrando così, il lavoro 24 ore su 24 del giornale e illuminandoil paesaggio circostante.Dalla facciata si intravede facilmente il verde del parco mentre sulle alilaterali, i piani più bassi sono più opachi e realizzati cromaticamente conmattoni di terracotta e intonaco color ocra, tanto frequente nella tradizio-ne milanese,all'opposto delle squillanti tende color verde mela che scher-mano i vetri.Un leggero tetto di metallo ricopre l'edificio e ricorda un tappeto volanteo un grande ombrello parasole,e l'effetto complessivo è di un edificio leg-gero, che gioca con la luce e da questa si fa penetrare come è tanto evi-dente nella “lanterna magica” che ogni sera si accende sulla città:“La lucenaturale, spesso diffusa dall'alto, è una caratteristica costante dei mieilavori - ha detto Piano -. La luce non ha soltanto una intensità, ma ancheuna vibrazione, che è capace di increspare un materiale liscio, o di dareuna terza dimensione a una superficie piatta. Luce, colore e tessitura sonoparte di un paziente 'work in progress' del mio studio”.

L'intervento di Mapei I prodotti di Mapei hanno contribuito a rendere quest'opera ancora piùfunzionale e innovativa dal punto di vista costruttivo.Nel cantiere di via Monte Rosa i prodotti Mapei sono stati utilizzati indiverse aree dell'edificio; gli interventi eseguiti sono stati principalmentei seguenti: il rinforzo delle colonne con MAPEGROUT T60*, malta tissotro-pica fibrorinforzata resistente ai solfati per il risanamento del calcestruz-zo; l'inghisaggio delle piastre attorno ai pilastri dell'edificio con MAPE-FILL*, malta fluida espansiva per ancorare nel calcestruzzo, tra l'altro, strut-ture metalliche prefabbricate; un prodotto caratterizzato da elevate resi-

Foto 5.Applicazione dello stuccoepossidico MapeWrap 11per la regolarizzazionedelle superfici incalcestruzzo daconsolidare.

Foto 6.Applicazione del cordoloisolante per delimitarel'area interessata daltrattamento sottovuoto.

Foto 7.Applicazione dell'adesivoepossidico MapeWrap 31per l'impregnazione inopera di tessutiMapeWrap.

Foto 8.Stesura di MapeWrap CUNI-AX, tessutounidirezionale in fibra dicarbonio.

Foto 9.Applicazione di unapellicola di plastica (peel-ply) per la protezionesuperficiale del tessutoMapeWrap C UNI-AX.

Foto 10.Applicazione di un telo difeltro per agevolarel'eliminazione dell'aria nelsistema applicato.

Foto 11.Applicazione di un telo impermeabile.

Foto 12.La fase finale dell'intervento consiste nella completaeliminazione dell'aria nel sistema di rinforzoapplicato tramite una speciale apparecchiatura.

Foto 13.La trave al termine del ciclo di rinforzo.

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stenze meccaniche anche a breve scadenza (24ore) e da un'alta aderenza all'acciaio e al calce-struzzo.Mapei è anche intervenuta anche nella fase dellapavimentazione: prima della posa dei pavimenti,i sottofondi sono stati lisciati con ULTRAPLAN*,lisciatura autolivellante a indurimento ultrarapi-do, e trattati con PRIMER G*, appretto a base diresine sintetiche in dispersione acquosa a bassocontenuto di sostanze organiche volatili (VOC).L'intervento più significativo realizzato in questocantiere con i prodotti Mapei è stato però il rin-forzo strutturale con impregnazione sottovuotodelle travi, realizzato all'ultimo piano dell'edificio.Per quest'intervento sono stati utilizzati tre pro-dotti della Linea FRP System, una linea completaper il rinforzo di strutture in calcestruzzo,compo-sta da tessuti, lastre pultruse in carbonio e resineepossidiche per la loro applicazione. Questosistema rappresenta una soluzione innovativarispetto alle tradizionali tecniche di consolida-mento, in quanto richiede una più semplice posain opera e tempi più brevi di esecuzione; inoltrenon è invasivo e consente una rapida messa inesercizio.A fronte di questi vantaggi,assicura ele-vate proprietà meccaniche (superiori all'acciaionel caso di utilizzo dei tessuti in fibre di carbo-nio). In particolare, i prodotti usati in quest'inter-vento sono stati: MAPEWRAP 11*, stucco epossi-dico a consistenza tissotropica per la regolarizza-zione delle superfici in calcestruzzo; MAPEWRAP31*, adesivo epossidico di media viscosità appo-sitamente formulato per l'impregnazione inopera,con “sistema a secco”,di tessuti MapeWrap;MAPEWRAP C UNI-AX*, tessuto in fibre di carbo-nio unidirezionali ad alta resistenza con elevato

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*Prodotti Mapei: i prodotti citati in questoarticolo appartengono alla linea“Prodotti per l'edilizia”. Le relative schedetecniche sono contenute nel CD/DVD“Mapei Global Infonet” e nel sito internetwww.mapei.com.Mapefill: malta fluida espansiva perancoraggi.Mapegrout T60: malta tissotropicafibrorinforzata resistente ai solfati per ilrisanamento del calcetruzzo.MapeWrap 11: stucco epossidico con normali tempidi presa, a consistenza tissotropica per laregolarizzazione delle superfici in calcestruzzo.MapeWrap 31: adesivo epossidico di media viscositàper l'impregnazione con “sistema a secco” diMapeWrap.MapeWrap C UNI-AX: tessuto unidirezionale in fibradi carbonio ad alta resistenza con elevato moduloelastico.Primer G: appretto a base di resine sintetiche indispersione acquosa.Ultraplan: lisciatura autolivellante a indurimentoultrarapido per spessori da 1 a 10 mm per mano.

City Center, Viale Monte Rosa, MilanoProprietà: Fondo Unicredito Immobiliare 1Committenti: Pioneer Investment ManagementAnno di intervento: 2000-2004Intervento: rinforzo strutturale delle travi dell'ultimopiano e delle colonne dell'edificio; inghisaggio dellepiastre attorno ai pilastri; preparazione dei sottofondiper la posa delle pavimentazioniProgettisti: Piano Building Workshop - A.Chaaya,partner in chargeDirezione artistica: Renzo Piano Building WorkshopResponsabile lavori: ing. Michele Masnaghetti,Il Sole 24 OreDirezioni lavori generale: Studio ing. Giorgio CerutiImpresa: CMB, Carpi (MO); responsabile di commessaing. Dario Motta; direttore di commessa geom. AlbertoToretti; coordinatore attività di cantiere geom. MauroMeccugniApplicazione rinforzi strutturali: SCA SpA SistemiCostruttivi Avanzati, Milano - ing. Paolo StellaCoordinamento Mapei: Giulio Morandini,Massimiliano Nicastro

SCHEDA TECNICA

modulo elastico, indicato per la riparazione dielementi in cemento armato danneggiati daazioni fisico-meccaniche, per il confinamento apressoflessione di elementi in calcestruzzo e perl'adeguamento antisismico di strutture poste inzone a rischio.

L'incollaggio dell'FRP “sotto vuoto”Il rinforzo strutturale delle travi in questo inter-vento è stato realizzato con una particolare tec-nica da S.C.A.-Sistemi Costruttivi Avanzati SpA.Si tratta di un sistema per l'incollaggio di rinforzistrutturali in materiali compositi tramite impiegodel vuoto (il ciclo di applicazione è illustrato nellefoto da 5 a 13 nelle pagine precedenti).I materiali compositi utilizzati sono a matriceresinosa e fibre di carbonio, vetro o di altra natu-ra. Il sistema può essere applicato alle strutture incemento armato, legno, ferro e altro materiale.I problemi che vengono risolti con il sistema diincollaggio “sottovuoto” sono i seguenti:1) formazione di bolle d'aria nelle fibre e nell'in-collaggio con decadimento delle prestazionimeccaniche;2) formazione di sacche d'aria intorno agli ango-li e agli spigoli in quanto la fibra tende a ritorna-re diritta e a non conformarsi all'elemento da rin-forzare;3) distacco per caduta (gravità) delle fibre dell'e-lemento da rinforzare (nel caso di utilizzo di tes-suti con elevata grammatura) prima dell'induri-mento della resina se il rinforzo è posto in posi-zione capovolta.Non utilizzando questa tecnica si avrebbe, inol-tre, una minor resistenza meccanica del rinforzoche, per questo motivo, risulterebbe più poverodi fibra e, quindi, a parità di spessore, meno resi-stente.La messa in opera dell'FRP comporta, nor-malmente, un elevato uso di resina che è neces-saria per poter garantire una sufficiente bagna-tura e saturazione delle fibre. Con una lavorazio-ne tradizionale si avrebbero pertanto, per unitàdi volume del prodotto finito,delle percentuali difibra piuttosto basse (30-40%), in quanto sareb-be richiesto un elevato consumo di resina in rela-zione alla quantità di fibre utilizzate.Tutte queste problematiche vengono perfetta-mente risolte tramite l'applicazione della poli-merizzazione sottovuoto con l'utilizzo di tessutiaeranti e distaccanti che permettono la satura-zione della fibra tramite l'effetto di schiaccia-mento creato dal vuoto e l'estrazione dell'arianormalmente contenuta dalle fibre secche.L'aria viene così sostituita dalla resina che pene-tra per l'effetto di depressione in tutti gli spaziinterstiziali delle fibre.L'eccesso di resina viene estratto dall'impiantodel vuoto attraverso il tessuto distaccante ed eli-minato a polimerizzazione avvenuta, lasciandocosì solo la quantità di resina necessaria a rico-prire le fibre. La percentuale di fibra per unità divolume risulta essere più alta (60-70%), a tuttovantaggio della resistenza, durabilità ed efficaciadel rinforzo nel tempo.

Nell'edificio ristrutturato da Renzo Pianohanno trovato una prestigiosa sedediverse società.Tra queste anche “Il Sole 24 Ore”,l'importante gruppo che alla tradizionaleattività editoriale ha aggiunto anche lacomunicazione attraverso i canali dellaradio e della televisione.Nell'immagine i nuovi uffici de “Il Sole 24 Ore”, dislocati su tre piani conuna disposizione ad open space, giàoperativi al termine dei lavori.

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Il nuovoimpegno dellaricerca Mapeiper il ripristino e il recuperoambientale.

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L'Isola di Murano viene, da sempre, associa-ta al cromatismo e agli splendidi riflessidel vetro artistico prodotto dai maestri

vetrai che, da secoli, si tramandano di generazio-ne in generazione i segreti di un mestiere capa-ce di creare forme artistiche di assoluta bellezza.La tradizione vetraria dell'isola ebbe inizio nel1292 quando, per proteggere la città di Veneziadal pericolo dei frequenti incendi, il DogeTiepolo ordinò che le fornaci fossero trasferite aMurano, dando così impulso a quello sviluppoindustriale dell'isola che tuttora la caratterizza(foto 1).Si producevano vasi, bicchieri, calici, lampadarie… perline, le “conterie”, utilizzate ad imitazionedelle preziose pietre dure(1). L'etimologia più pro-babile del termine è da ricercarsi nel latinocomptus, ornato, attraverso il volgare contigia (2).Le conterie vennero utilizzate nei settori dell'ab-bigliamento, arredamento, oggettistica, venendoesportate da Venezia in tutto il mondo, sciolte oinfilate, oppure confezionate in fiori, frange edaltre applicazioni (foto 2).Il periodo di maggior fortuna si ebbe tra la finedell'Ottocento e l'inizio del secolo scorso, quan-do la produzione delle conterie raggiunse lemille tonnellate all'anno. Il successivo declino ha

a cura del Laboratorio R & S Mapei di Milano

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Foto 1.Veduta dell'isola diMurano (da unastampa del '500 diJacopo de' Barbari).

Foto 2.Rosa di “conterie”muranesi.

Foto 3.Veduta aerea dell'isoladi Murano; in rossol'area delle “Conterie”.

Tabella 1.Confronto dellacontaminazione delterreno delle “Conterie”con i limiti legislativiprevisti per le diversedestinazioni d'uso (D. Lgs. 471/99).

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visto quasi scomparire le fabbriche di conterie eil bagaglio di esperienza e tradizione artigianaleche si accompagnava al loro utilizzo.La principale fabbrica, che venne chiusa alla finedegli anni '80, occupava un'area di 14000 m2 edera situata nella parte sud-est dell'isola diMurano (foto 3).Quando, agli inizi degli anni '90, il Comune diVenezia acquistò tale area per la realizzazione diun intervento di riqualificazione e recupero a finiresidenziali, la situazione apparve subito critica acausa dell'elevato grado di contaminazioneambientale: oltre alla presenza di rifiuti pericolo-si e non pericolosi, attrezzature obsolete, imbal-

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laggi e scarti, tutti provenienti dalla produzionee lavorazione del vetro, il terreno risultava pesan-temente contaminato dalla presenza di metallipesanti (soprattutto arsenico, piombo, rame ecadmio) ben oltre i limiti consentiti dal D.Lgs471/99 per l'utilizzo a fini residenziali (Tabella 1).E' stato pertanto necessario redigere un proget-to per la bonifica dell'intero sito, al fine di ren-derlo idoneo all'uso previsto dalla nuova desti-nazione urbanistica.Il progetto approvato dal Comune di Venezia,con il parere favorevole di tutti gli enti compe-tenti (Provincia di Venezia e ARPA del Veneto),prevede quindi tre fasi di intervento: dapprima la

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pulizia superficiale e la messa in sicurezza dell'a-rea, poi l'opera di bonifica del terreno e infinel'urbanizzazione dell'area con la costruzione dialloggi comunali, una residenza studentesca,alberghi e negozi (foto 4). L'intervento verrà rea-lizzato dalla società Edilvenezia, azienda a preva-lente partecipazione pubblica, che opera in regi-me di concessione per conto del Comune diVenezia per la realizzazione degli interventi direstauro e risanamento nel territorio comunale.Ad oggi, è già stata portata a termine la primafase dell'intervento e sono iniziate le operazionidi bonifica del terreno, secondo un progetto cheutilizza una tecnologia innovativa al cui sviluppoMapei ha contribuito in misura sostanziale.Infatti, esclusa per motivi economici la possibilitàdi smaltire in discariche idonee gli oltre 30.000m3 di terreno contaminato e di sostituirlo conaltrettanto materiale pulito, è stato necessariosviluppare un processo che consentisse il tratta-mento di questo materiale in una forma utile alsuo riutilizzo (figura 1).Il progetto si colloca perfettamente in armoniacon le direttive comunitarie in materia di rifiuti e

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5

Figura 2.a Figura 2.b

4 Foto 4.Plastico zona alloggicomunali e residenzastudentesca cheverranno realizzati altermine dell'opera dibonifica.

Figura 1.Il progetto di bonificaprevede il riutilizzo “on-site” del materialeinertizzato con ilprocesso di granulazionesviluppato da Mapei.

Figura 2.aLa riduzione delrapporto A/C diminuiscela porosità del materialee riduce il rilascio degliinquinanti solubili versol'ambiente.

Figura 2.bLa riduzione del

rapporto A/C diminuiscela porosità del materiale,riduce la penetrazionedegli agenti aggressivi emigliora la durabilità delmateriale.

Foto 5.Immagine deiconglomerati cementizigranulari ottenuti apartire dal terrenocontaminatoproveniente dall'area“Conterie.

inquinamento, che pongono il “riutilizzo” quale azione auspicabile peruno sviluppo sostenibile, secondo solo alla prevenzione.L'approccio sviluppato da Mapei si basa sulle tecniche di solidificazionee stabilizzazione (S/S), che prevedono di trattare il terreno con una matri-ce cementizia in grado di prevenirne il successivo rilascio nell'ambiente.Tuttavia, le tradizionali tecniche di solidificazione e stabilizzazione pro-ducono un materiale con caratteristiche più simili a un terreno che a unconglomerato cementizio. Ancorché compattato, tale materiale è alta-mente permeabile all'acqua ed è pertanto soggetto al dilavamento e allapenetrazione degli agenti aggressivi che possono, con il tempo, rimobi-lizzare i contaminanti in esso contenuti e compromettere la solidità e la

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Tabella 2.Caratteristiche dicessione (test dicessione a 16 giorni,secondo D.M. 5.2.98)del terreno delle“Conterie” non trattatoe dei materialigranulari realizzati contale terreno secondo latecnologia messa apunto da Mapei .Il confronto indica gliottimi risultati ottenuticon il processo digranulazione econferma la possibilitàdel loro riutilizzo.

Figura 1

Tabella 2

aggressivi (solfati e cloruri), prevenendo così glieffetti negativi sulla durabilità di questi conglo-merati (figure 2a e 2b).Per ottenere granuli con caratteristiche ottimali,sia dal punto di vista delle proprietà meccanicheche in termini di rilascio dei contaminanti, ènecessario mescolare il terreno con un dosaggiorelativamente elevato di cemento e utilizzareMAPEPLAST ECO1, un additivo appositamentestudiato da Mapei per tali applicazioni. L'utilizzodi MAPEPLAST ECO1 consente la formazione diconglomerati cementizi idrofughi, con la minimaaggiunta d'acqua e caratterizzati da bassa poro-sità. Al fine di consentire il dosaggio più oppor-tuno in relazione all'applicazione, MAPEPLASTECO1 è formulato in due componenti (MAPE-PLAST ECO1/A e MAPEPLAST ECO1/B),dosabili inogni proporzione al momento dell'impasto.Tipicamente, la composizione degli impasti ècostituita per il 60-70% dal terreno e per ilrestante 30% da acqua, cemento e additivi.Dopo 28 giorni di maturazione, i materiali otte-nuti sviluppano resistenze meccaniche interme-die tra quelle tipiche dei carbonati argillosi equelle dei normali aggregati, risultando adattiper il riempimento degli scavi e per altri usi nonstrutturali.I materiali granulari preparati secondo il proces-so messo a punto da Mapei hanno pienamentesuperato i più severi test di cessione, in modo dasoddisfare tutti i requisiti per un loro riutilizzo: ilrilascio degli inquinanti è limitato a valori per lopiù inferiori ai limiti di rivelabilità propri delle piùmoderne tecniche di analisi e i risultati ottenuticorrispondono pienamente a quanto richiestodalla normativa per i rifiuti riutilizzabili (D.M.5.2.98) (Tabella 2).Inoltre, si è sorprendentemente trovato che lacomposizione mineralogica del terreno, ricco incomponenti argillose, come la maggior parte deisedimenti della laguna di Venezia, favorisce ilconsumo di idrossido di calcio prodotto nell'i-dratazione del cemento, migliorando ulterior-mente la durabilità del materiale finale.Trattandosi di un intervento altamente innovati-vo e a carattere sperimentale, la sua efficaciaverrà verificata mediante un programma dimonitoraggio della durata complessiva di 5 anni,che prevede la messa in opera di una serie dipozzetti di raccolta dell'acqua di percolazioneall'interno dell'area e che comprende sia analisichimiche sulle acque di percolazione della zonabonificata, che prove meccaniche sul materiale.La bonifica delle “Conterie” rappresenta il primoesempio di un nuovo tipo di approccio al pro-blema della bonifica dei terreni e dei sedimenticontaminati, la cui attuazione testimonia la capa-cità di Mapei di sviluppare soluzioni innovativeed efficaci per la soluzione delle complesse pro-blematiche ambientali.

(1)Gina Cristanini, Wilma Strabello, Creare e decorare con leperline, Ed. Demetra, Colognola ai Colli (VR), 2000, pag. 12.(2)Autori vari, Perle e Impiraperle. Un lavoro di donne a Veneziatra '800 e '900, Ed. Arsenale, Venezia, 1990, pag. 9.

durabilità della struttura.L'innovazione tecnologica del processo messo apunto da Mapei consiste nella trasformazionedel terreno contaminato in conglomeraticementizi di forma granulare, le cui caratteristi-che sono direttamente controllabili agendo sulparametro che notoriamente influisce in misuramaggiore sulle proprietà dei calcestruzzi ad ele-vate prestazioni: il rapporto acqua/cemento(foto 5).Abbassando infatti il rapporto acqua/cemento siottengono granuli caratterizzati non solo da ele-vata densità e resistenze meccaniche ma ancheda bassa porosità. Ed è il controllo della porositàche diventa cruciale per il loro riutilizzo, dato cheuna bassa porosità riduce non solo il rilascio dicontaminanti nell'ambiente ma diminuisceanche la penetrazione da parte degli agenti

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Inizio di stagione veramente “allagrande” per le atlete del RunningTeam CoVer-Mapei.

Ai Campionati Italiani a squadre dicross, svoltisi il 29 gennaio a Macerata,le ragazze del Team hanno dominato lacompetizione di cross lungo (6 km),piazzando tre atlete nelle prime 10posizioni. La gara non ha avuto storia:1a Aniko Kalovics. L'ungherese haimposto subito il suo ritmo alla corsa,prendendo la testa con decisione findai primi metri. Nessuna delle avversa-rie è mai riuscita a impensierirla, inquello che può a ragione essere consi-derato un vero e proprio assolo. Eanche dietro la Kalovics, probabilmen-te a causa del gran ritmo imposto, nonsi è assistito a confronti serrati, se sieccettua quello per la piazza d'onoretra Nadia Ejaffini (Bahrain, RunnerTeam 99) e Patrizia Tisi (CoVer sportivaMapei), apparsa in crescita di condizio-ne, finite nell'ordine a completare ilpodio. Completa il successo dellaCoVer-Mapei il settimo posto diClaudia Finielli, che con questo piazza-

mento ha consentito alla squadra ver-banese di conquistare per il terzo annoconsecutivo il titolo italiano di speciali-tà. Bene anche Fatna Maraoui (12a) eMonica Bottinelli (29a).Grazie a questi piazzamenti, il RunningTeam CoVer-Mapei ha così conquistatoil tricolore con 11 pt, davanti a GSForestale con 20 pt e a Jaky TechApuana con 28 pt.

Domenica 5 febbraio, stratosferica laprestazione della Kalovics anche alla74esima 5 Mulini di S. Vittore Olona, lapiù famosa e caratteristica corsa cam-pestre che si corre in Italia. Aniko, cheha impostato la gara all'attacco andan-do in fuga sui campi ghiacciati fin dalleprime tornate, non ha lasciato scampoalle avversarie, staccandole fin dallapartenza e concludendo in perfettasolitudine. La quasi ventinovennemagiara del Running Team CoVer-Mapei ha volato sul fango del percorsolombardo - la neve caduta pochi giorniprima aveva lasciato il segno - impo-nendo subito un ritmo insostenibile

per altre: la bella atleta di Szombathelyha chiuso la propria fatica, sui 6 kmprevisti, in 20'43”. Dietro di lei la fortissi-ma ugandese Dorcus Inzikuru, campio-nessa iridata dei 3000 siepi, che dopoun inizio incerto si è letteralmente sca-tenata nel finale, concludendo, compli-ce un leggero rallentamento dellaKalovics, a soli 4” dalla vincitrice.Terza una bravissima Patrizia Tisi che,capace di lottare con la Inzikuru finoalla campana e comunque abile atenersi alle spalle avversarie temibili, èapparsa in ottima forma e si è comun-que dimostrata una volta di più lamigliore tra le italiane.Un inizio di stagione, insomma, chelascia ben sperare…

DOPO LACONQUISTADEL TITOLO

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In questa pagina:le atlete della CoVer-Mapei sul podio deiCampionati Italiani a squadre di cross.

Nella pagina accanto:l'arrivo vittorioso di Aniko Kalovics alla 5 Mulini.

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hanno intrapreso trasferte impegnative durante i week-end di primavera-estate, per partecipare a molte gare importanti come la Nove Colli diCesenatico, la Campagnolo di Feltre, la Gran Fondo Felice Gimondi, laGran Fondo Pinarello e la Maratona dles Dolomites, alle quali quest'annosi è aggiunto anche il “Mapei Day”organizzato a Bormio e che prevedevala cronoscalata dello Stelvio.I premiati si sono ritrovati in viale Jenner, a Milano, nei locali dello show-room della Mapei,Sponsor Ufficiale dell'Associazione,per un evento cura-to nei minimi particolari dalla Dott.ssa Adriana Spazzoli, responsabilemarketing e comunicazione Mapei, e accolti dal Prof. Aldo Sassi, Direttoredi Sport Service Mapei.Naturalmente non potevano mancare momenti di formazione professio-nale. La premiazione, infatti, è stata preceduta da un'interessante visita ailaboratori di Ricerca & Sviluppo Mapei. I nostri atleti, che non dimentica-no di essere dei professionisti, hanno potuto così visitare i laboratoriMapei di via Cafiero ove è concentrata l'attività di ricerca dell'azienda.Il presidente dell'Associazione, Ing. Giuseppe Croce, nella Sala ConvegniMapei, ha quindi consegnato i premi ai vincitori 2005 delle categorie“Gran Fondo" e "Medio Fondo”:

Gran Fondo cat. A : ing. Marco Morello di VareseGran Fondo cat. B : ing. Alberto Iaderosa di Mestre (VE)

Gran Fondo cat. C : ing. Dario Pittini di Tavagnacci (UD)Gran Fondo cat. D : ing. Angela Perin di Castelfranco Veneto (TV)

Medio Fondo cat. A: ing. Matteo Stocco Valla' di Riese Pio X (TV)Medio Fondo cat. B : arch. Maurizio Cerri di Vinci (FI)Medio Fondo cat. C : ing. Mauro Alessandrini di Foligno (PG).Al termine della cerimonia anche il Dott. Giorgio Squinzi,Amministratore Unico del Gruppo Mapei, ha salutato e si èintrattenuto con tutti gli intervenuti.Archiviato questo secondo campionato, l'Ing. Giuseppe Croce

ha ribadito l'impegno di ripetere, anche per il prossimo anno,questa positiva esperienza e ha annunciato, tra l'altro, che la premia-

zione dei vincitori del Campionato ANIAC 2006 avverrà nell'ambito diuna serata dedicata proprio all’Associazione, durante il prossimo

Congresso Nazionale degli Ingegneri che si terrà a Treviso.In tale occasione sarà effettuata anche una prova su strada sul Montello,il circuito dei mondiali di ciclismo del 1999.A breve, sul sito dell'associazione www.arching.it, sarà pubblicato il pro-gramma del Campionato 2006.

Le premiazioni del Campionato ANIAC 2005.

Non è per studiare una delle tante opere diingegneria o architettura sportiva che sisono riuniti venerdì 16 dicembre, presso il

quartiere generale Mapei di Milano, i tecnicidell'ANIAC. L'occasione della premiazione del 2°Campionato Italiano di ciclismo su strada ANIAC(Associazione Nazionale Ingegneri ed ArchitettiCiclisti) è servita anche per commentare e rivive-re insieme le prestazioni sportive più significati-ve compiute in sella alla bici nella stagione 2005come le scalate dei più impegnativi passi dolo-mitici e appenninici.Il Campionato, che ha visto partecipare anchequest'anno ingegneri e architetti da tutta Italia,si è svolto con grande impegno degli iscritti che,accomunati dalla passione per la bicicletta,

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GLI OTTIMI RISULTATI DEL 2005I risultati raggiunti dagli atleti ANIAC nelle classifiche generaliassolute delle varie manifestazioni sono stati di notevole spesso-re e probabilmente superiori a quanto ci si potesse aspettare daprofessionisti ritenuti solitamente dei… sedentari.Ma ingegneri e architetti sono abituati a lavorare sodo da sem-pre e, quindi, nessuna meraviglia se anche in sella alle due ruoteriescono a coordinare testa e gambe.In questo senso, riportiamo qui di seguito alcuni dei risultati piùsignificativi ottenuti, rimandando al sito internet www.arching.itper gli approfondimenti, che evidenziano buoni piazzamenticonseguiti nelle classifiche assolute.

“Gran Fondo“ Categoria A

- ing. Marco Morello Felice Gimondi 22°Campagnolo 33°Cinque Terre 14° (1° ass. di cat)Carlo Dapporto 6°

Categoria B- ing. Aleberto Iaderosa Felice Gimondi 61°

Campagnolo 82°Maratona Dolomiti 77°Carlo Dapporto 37°

“Gran Fondo“ femminile Categoria A- ing. Angela Perin Felice Gimondi 432°

9 Colli 958°Maratona Dolomiti 7°Campagnolo 560°

“Medio Fondo“ Categoria A- ing. Matteo Stocco Felice Gimondi 34°

Campagnolo 23°Maratona Dolomiti 27°Cinque Terre 33°Mapei Day 77°

- ing. Pierpaolo Furnò 9 Colli 592°Giro del Lazio 1° assolutoMaratona Dolomiti 81°Mapei Day 61°

Per iscriversi all'Associazione Nazionale Ingegneri edArchitetti Ciclisti, e quindi partecipare al 3° CampionatoANIAC 2006, occorre scaricare il modulo di iscrizione dalsito www.arching.it, compilarlo in ogni sua parte, effettua-re il versamento e inviare copia via fax al n. 06 97256275.In alternativa l'iscrizione può essere eseguita on-linedirettamente dal sito.

Nella pagina accanto, due momentidell’incontro ANIAC tenutosi lo scorsodicembre presso la sede Mapei.Qui a lato, l’ing. Matteo Stocco sulla salitaal Passo dello Stelvio al Mapei Day 2005.

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SI RIFA’!

SE NON CI SEI,

NON SAI COSA TI PERDI

Giorgio Squinzi l’aveva promesso. Intervistato a caldo dopo il Mapei Day dello scorso anno si augurava che questo evento potesse trasformarsi in un appuntamento fisso. “Parafrasando il celebre motto di Bartali – diceva Squinzi – mi verrebbe da dire del Mapei Day che l’anno prossimo è sicuramente … tutto da rifare”.Ebbene, questo augurio/promessa fattoci dal “Dottore”, ancora in sella alla bici con la quale aveva scalato lo Stelvio, si concretizza.Il 15/16 luglio prossimi il Mapei Day si…rifarà.L’anno scorso questo fine settimana di festa e sport organizzato da Mapei era quello del 9/10 luglio. Quest’anno, domenica 9 luglio sarà la giornata decisiva, quella della finalissima, dei Campionati mondiali di Calcio che si svolgeranno in Germania. Augurandoci che una delle due squadre impegnate quel giorno sia proprio la Nazionale Italiana sponsorizzata da Mapei e, in ogni modo, per permettere a tutti gli sportivi di seguire questa importante partita, quest’anno il Mapei Day slitta di una settimana.Questo posticipo, tra l’altro, per molti potrà tornare utile. C’è infatti una settimana in più per allenarsi e rimediare, magari, a certe brutte figure fatte lo scorso anno.Al di là degli scherzi, il Mapei Day dello scorso anno va ricordato come un evento speciale che è rimasto nella memoria di tutti coloro che lo hanno vissuto. Più di 1500 sportivi, tra cui circa 800 fra clienti e amici Mapei, hanno partecipato a due intense giornate di sport che hanno fatto nascere nuove amicizie e rinsaldato, con il sudore, quelle già esistenti. E come l’anno scorso, mentre la giornata di sabato sarà riservata ai soli ospiti invitati Mapei con la gara di sci sulla neve della pista Geister, nella giornata di domenica sono previsti quattro eventi sullo stesso

percorso (la salita di 21,097 chilometri che da Bormio porta allo Stelvio con un dislivello di oltre 1.500 metri): la Re Stelvio di ciclismo, la “maratonina” destinata ai tesserati FIDAL e quella aperta a tutti, nonchè il cicloraduno aperto ai tesserati e non, in compagnia degli ex atleti Mapei e altri famosi personaggi dello sport.Quest’edizione, tuttavia, si preannuncia ancora più… ”polisportiva” di quella precedente.Allo sci, alla corsa e alla bici si aggiungono anche il golf e il calcio, anzi il calcetto.Su un campo in erba sintetica che sarà predisposto per l’occasione, verrà, infatti, disputato un torneo di calcetto che vedrà impegnati clienti e amici Mapei.Sui prossimi numeri di questa rivista daremo, ad ogni modo, il programma definitivo del Mapei Day e tutte le notizie utili per potervi aderire.Per molti questo evento ha già dimostrato come, con un poco di fatica e di preparazione, anche un’impresa che pare impossibile se pensata freddamente e a tavolino, possa diventare invece un traguardo realizzabile e trasformarsi in una soddisfazione che non si cancella.In questa senso e per permettere a tutti di cogliere questa opportunità sportiva e umana, anche quest’anno lo Sport Service Mapei, diretto dal prof. Aldo Sassi, è a disposizione dei clienti Mapei per accertare scientificamente il proprio grado di “salute sportiva” e per calibrare, quindi, l’allenamento più giusto.L’anno scorso pronunciammo tre parole per sintetizzare l’esperienza del Mapei Day: lo sport, l’amicizia, la festa.Quest’anno, annunciandone la seconda edizione, con una certa sicurezza possiamo affermare che “chi non ci sarà… ha già perso”.

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16 LUGLIO 2006!

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