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1 BIMESTRALE DI ATTUALITÀ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN ANNO XXI N. 123 - DICEMBRE 2015 Editore: Centro Culturale San Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - BS

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BIMESTRALE DI ATTUALITÀ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN ANNO XXI N. 123 - DICEMBRE 2015

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sommarioDIRETTORE RESPONSABILE

Andrea Dal Prato

CAPO REDATTORE

Graziano Pelizzaro

REDAZIONEGiulia AvanziLaura LeoratiFrancesca LugoboniElodio PeraniSandra TosiPaolo Zani

COLLABORATORIGiorgio ArientiSante BardiniAnnalisa CappaAlessia GhizziLuca GhizziDaniele GuerraDonatella LusentiFrancesca PesciLuca PiazzaAntonio QuiriMarisa RodighieroMariavittoria SpinaGiulia StuaniGiovanni Zangobbi

PROGETTO GRAFICO

Claudia Dal Prato

EDITORECentro Culturale “San Lorenzo”via Virgilio, 2546040 Guidizzolo (MN)Tel. 348 3115232e-mail: [email protected] Sito internet:www.lanotiziaguidizzolo.com

R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00Aut. Tribunale di Mantova N° 8/95 del 30-05-1995

Stampa:Arti Grafiche Studio 83 (VR) Cellofanaturae spedizione postale:Coop Service s.c.r.l.Virle Treponti (BS)

COSTO MODULI1 modulo verticale:mm 60 x 38 € 40,002 moduli orizzontali:mm 60 x 82 € 70,004 moduli orizzontali:mm 60 x 170 € 120,001/2 pagina:mm 124 x 170 € 200,00Pagina intera:mm 277 x 170 € 300,00

3 Editoriale4 Marilena Mura 7 ANSPI Gozzolina presenta le De. Co.8 AppuntidiViaggio10 David Fontanesi: tutto il piacere della musica classica11 Pensioniedintorni12 EXPO ieri e oggi16 Astrieciviltà18 ArteedintorniCinema19 ArteedintorniLetteratura20 Ricette22Gli Alpini in festa24 Il rovescio della medaglia26 Animaecuore27 Milan Club Guidizzolo30 Cronaca37 Quattrobagole38 1997-2015Ibimbicrescono42 Nozze d'oro e di diamante44 GruppoMicologicoNaturalistico48 Notiziedall'Amministrazione

Foto di copertina: I collaboratori de "la Notizia" presenti alla riunione della redazione del mese di ottobre 2015

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editorialeGrazie a tutti

Graziano Pelizzaro Andrea Dal Prato

Nel momento in cui La Notizia sospende la propria attività, forse per sempre, ci sen-tiamo in dovere di ringraziare tutti coloro che, in vario modo, hanno dato il proprio contributo in questi vent’anni di pubblicazione.Era il 1995 quando un gruppo di guidizzolesi motivati e volenterosi condivisero l’idea di far nascere una rivista che fosse uno strumento dove raccontare ciò che avveniva nel nostro paese o anche ciò che avveniva nel mondo, ma visto dai guidizzolesi. Una pubblicazione che parlasse di cronaca, ma anche di politica, di cultura e di arte, ovvero uno specchio della vita del nostro territorio.L’iniziativa ha trovato presto il gradimento dei nostri concittadini, tanto che, sin da subito, sono molti quelli che hanno collezionato tutti i numeri della rivista. Numerose erano anche le attestazioni di stima e di affetto che pervenivano in redazione.Il gruppo dei “fondatori” si è poi integrato e rinnovato, con un ricambio fisiologico, considerando il tempo trascorso, ma la linea editoriale è rimasta immutata, secondo il gradimento dei lettori.A tutti coloro che hanno collaborato con i loro testi e le loro idee, a puro titolo di volon-tariato, va il nostro ringraziamento e quello dei lettori.Non va dimenticato che una iniziativa editoriale del genere ha dei costi elevati e che la Notizia è sempre stata distribuita gratuitamente a tutti i guidizzolesi, oltre che agli extra-muros ed a coloro che semplicemente gradivano riceverla. Senza il contributo di tanti operatori economici di Guidizzolo e dintorni non sarebbe mai stato possibile portare avanti questa realtà per così tanto tempo. La nostra gratitudine e quella dei lettori va anche a loro, agli sponsor, che pur tra le molte difficoltà, hanno continuato a sostenerci anche in questo periodo di crisi.Ringraziamo le Associazioni locali che hanno percorso un tratto di strada insieme a noi, utilizzando la Notizia come loro vetrina.Ringraziamo i nostri lettori, che spesso ci hanno elogiato, altre volte ci hanno stimola-to e criticato, ma sempre ci hanno incoraggiato a continuare.Perché allora la Notizia chiude? Perché tutte le cose belle hanno una fine.

Il Centro Culturale San Lorenzo, editore de la Notizia non cessa l’attività, continuerà ad occuparsi della promozione culturale del nostro territorio mediante libri, pubblica-zioni o altre iniziative, come quelle poste in essere dalla sua nascita, che ricordiamo sono tutte visibili e scaricabili gratuitamente sul nostro sito www.lanotiziaguidizzolo.com.A noi rimane l’intima soddisfazione di aver raccontato il nostro Paese, dando voce a tutti, scattando una “fotografia” della vita della nostra comunità, una fotografia lunga vent’anni.Grazie a tutti.

Andrea Dal Prato – Direttore responsabile

Graziano Pelizzaro – Presidente Centro Culturale San Lorenzo

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Marilena MuraIntervistiamo un’affermata fotografa con studio a Desenzano del Garda. Il suo percorso è stato ap-passionante e con un esordio molto precoce; ora che è arrivata a “conquistare” la posizione che merita, le auguriamo di continuare con tranquillità il suo lavoro. Da questa interessante intervista con Marilena, abbiamo scoperto molto altro, come ad esempio una grande “corsa ai primati” che per casualità o abilità personale, spesso si è trovata a fronteggiare…andiamo a scoprirli insieme.

Aqualeetàhaicapitochelafo-tografiaeraimportanteperte?Un pomeriggio d’estate ero al Vittoriale con mio padre che stava fotografando (con una macchina fotografica Koroll Bencini). Gli chiesi di poter scattare una foto ma non me lo permise. Credeva potessi far-la mossa e quindi sprecarla. Ricordo perfettamente la sen-sazione che provai: ero certa, quella foto non l’avrei sprecata. Avevo 5 anni.

Comehaiiniziatoequalèstatoiltuopercorsoprofessionale?

Ho frequentato un corso di foto-grafia a Castiglione delle Stivie-re con Andrea Dal Prato, dove ho appreso la tecnica e svilup-pato la capacità di manifestare e dare forma alla mia creatività

nella più totale libertà. Ciò mi ha sempre permesso di espri-mermi veramente come perso-na e professionista. Non da ulti-mo, ho assimilato l’importanza dell’etica e del rispetto del mio lavoro e del committente.

Tu hai imparato la fotografiaaitempidelbiancoenero,svi-luppando e stampando perso-nalmente le tue foto. Come titrovinell’eradeldigitale?Tutto quello che ho imparato mi è stato comunque utile perché i principi della fotografia non sono cambiati.

Raccontaciqualcheesperienzachehasegnato inmaniera si-gnificativalatuacarriera.Incomincerei dall’esperienza più lontana, avevo 25 anni, ed ero la prima fotografa ufficiale

donna al MISEX, fiera del sesso, a Milano. Successivamente, a 30 anni, sono stata chiamata per rilan-ciare uno stilista di abbiglia-mento intimo. L’idea è stata quella di creare una campagna pubblicitaria in due fasi: una prima parte con l’intimo fem-minile e successivamente, in una campagna distinta, quello maschile.Il progetto prevedeva che il te-stimonial di entrambe le cam-pagne fosse lo stesso ragazzo. Questo concetto, all’epoca, era assolutamente nuovo.

La campagna ha avuto un impor-tante riscontro a livello nazionale.Negli anni suc-cessivi, l’idea è stata ripresa da altri, rivendican-done, a torto, la paternità.Un settore che ho sempre mol-to amato, è stato quello della mu-sica. Ho seguito di-verse tournèe di importanti artisti, ricordo ad esem-pio, quella di Ro-berto Vecchioni dove il servizio fotografico parti-colarmente ricco, ci ha permesso di realizzare un Cd completo di

libretto. Infine, l’esperienza più “internazionale” la monografia su Madame Sisi. Sono stata contattata da Mada-me Sisi per realizzare un libro fotografico che rappresentas-

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se la sua vita notturna. Poche e chiare le regole: una gran-de città, una sola notte, niente effetti speciali e macchina in mano. Mi trovai così catapultata a New York, sul ponte di Bro-oklyn, con il traffico bloccato dalle guardie del corpo e Mada-me Sisi che impazzava, seguita dai miei scatti. Questo è stato solo l’inizio della scoperta del-la grande città. Nulla studiato,

tutto improvvisato.Al rientro in Italia, mi è stato chiesto: quale potrebbe esse-re la nostra seconda tappa? Io risposi d’istinto “Hong Kong” e così partimmo.Stesse regole, stessa improv-visazione, altri scenari. Terza tappa, Los Angeles.Il risultato di questi frenetici scatti è stato sorprendente an-che per me, abbiamo pubbli-

cato fotografie senza il minimo intervento di post produzione.Direi che in questa occasione ho avuto modo di mettermi alla prova ancora una volta, in una sfida con me stessa, e ho avu-to la riconferma che nelle si-tuazioni difficili e di particolare stress, do il meglio di me.Mi piace mettermi alla prova davanti alle difficoltà e darmi la possibilità di sbagliare.

Nella pagina accanto:Ritratto Silver da X Factore scatto per Advertising

In questa pagina:scatti tratti dal libro “Di Giorno Dormo”

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Dall’alto:Vecchioni realizzazione copertina cd e libretto interno

Copertina del libro Amazzoni

Righeira - Marilena Mura durante la presentazione del volume Amazzoni a Desenzano del Garda

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Credo che il mio lavoro mi dia un grande privilegio, quello di poter trasmettere messaggi anche importan-ti, attraverso le realtà che fotografo, senza manipola-zioni da parte mia o di chiunque altro. L’immagine sin-cera che comunica, oltre qualsiasi parola. Ho sempre cercato di attenermi a questo principio, quando possi-bile.

Come concludere l’incontro con questa eclettica pro-fessionista? Dicendo che staremmo ancora ore ad ascoltare i suoi racconti, rapiti dal suo entusiasmo ma soprattutto dalla serietà con la quale ha abbracciato questo complesso mestiere. Grazie Marilena!

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Un pubblico numeroso e attento presente durante la serata de-dicata alla presentazione delle due De. Co di Castiglione delle

Stiviere (“SALAME NOSTRANO TIPICO” e “I MALFACC”), volute dal Circolo Anspi di Gozzolina, realizzate in collaborazione con l’Accademia Gonzaghesca degli Scalchi e dal Centro Culturale San Lorenzo. Maurizio Fezzar-di, vicepresidente, ha condotto la serata introducendo i vari relatori: don Giuliano Spagna, parroco di Castiglione, convin-to sostenitore dell’importanza di tenere vive le tradizioni per mantenere unita la comunitá; l’assessore alle Attivitá pro-duttive, Marco Montesano, ha confermato il riconoscimento delle De. Co. e della loro gran-de importanza per tutto il terri-torio; Gastone Savio presidente dell’Accademia Gonzaghesca; Franca Tomasi cuoca e docen-te presso la Casa del Giovane; Marco Bonati del direttivo An-spi; Sara Lussignoli nutrizio-nista; Zeno Roverato maestro masalin e giudice di analisi sen-soriale. Uno dopo l’altro hanno

dato risalto alle ricerche svolte: dai cenni storici alla conoscen-za delle materie prime fino agli aspetti tecnici dei disciplinari. Sante Bardini, scrittore, esper-to di sociologia rurale ha svolto un profondo lavoro di ricerca e per la stesura del testo finale del libro “I malfacc”.I volumi sono corredati da nu-merose fotografie esplicative di diversi autori: Flavia Casta-gna, Luigi Cuel, Andrea Dal Prato, Maurizio Fezzardi e Da-niele Sinico.

Via Solferino, 66 Guidizzolo MN

Apertura:dalle 11.00 - 14 e 16.30 - 22.00domenica 16.00 - 22.00

Lunedì chiuso

0376 840494

ANSPI Gozzolina presenta le De. Co.Presentate ufficialmente le due De. Co. di Castiglione delle Stiviere; i libretti che le illustrano e il disciplinare sono editi dal Centro Culturale San Lorenzo.

I relatori della serata, in primo piano Zeno Roverato, mentre interviene a nome del Centro Culturale San Lorenzo

La copertina dei due libri

La pianta dei “Pamoi”Alessandra Dal Prato, 2015, disegno a pastello dei “Pamoi” in fioritura

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menù di lavoro € 9,00

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Exuma, un paradiso ai TropiciTutto è cominciato una gelida sera d’inverno, quando, al cal-do del camino, mi sono persa completamente davanti allo schermo della tv: il mio adora-to Capitan Jack Sparrow, alias Johnny Deep, correva a perdi-fiato lungo una magnifica lin-gua di sabbia borotalco lambita da un mare cristallino e ricordo di aver così sentenziato: “Io lì devo bagnare i miei piedi!”. Immediatamente Valter, mio marito, iniziò una meticolosa ed accurata ricerca che solo qual-che mese più tardi ci avrebbe visto atterrare ad Exuma, l’au-tentica esperienza delle Baha-mas.Exuma è una delle centinaia di isole dell’arcipelago delle Ba-hamas e che fa parte delle co-siddette “out islands”, isole de-dite ad una vita semplice, alla pesca, a poco turismo, lontane anni luce dalla mondanità di Nassau. Qui non si trovano di-

vertimenti serali, qualche buon ristorante ma nulla più. Qui si viene per il mare, uno dei più suggestivi che abbia mai visto.A nord di George Town, la ca-pitale che si trova circa a metà dell’isola, percorrendo l’unica strada principale, si incontra-no molte baie, una più bella dell’altra, a cominciare dalla favolosa Emerald bay, sulla quale sorge il lussuoso Four Seasons Resort. Da adesso in poi il litorale è un susseguirsi di spiagge bianche e deserte, con ville private sparse qua e là. Procedendo ancor più verso nord si raggiungono altre due baie caratterizzate da un forte avvicendamento delle maree: la Runaway bay e la Cocoplum beach, punteggiata da migliaia di piccole stelle marine e una miriade di sea bisquit, parti-colari conchiglie sottilissime e dalla forma perfettamente ton-da. All’estremo nord dell’isola

si può arrivare fino all’abitato di Baratterre, punto di parten-za per le imbarcazioni che sal-pano alla volta delle escursioni nel Parco Naturale delle Exuma Cays, costituito da centinaia di isolotti ed atolli disabitati.Procedendo invece verso sud rispetto a George Town, si in-contra Little Exuma, l’isolet-ta più piccola collegata con un ponte e da qui, superato l’abi-tato di Forbes Hill, svoltando a sinistra in uno dei tanti ster-rati, si può godere della stre-pitosa Tropic of Cancer beach. La spiaggia prende il nome dal fatto che su di essa passa il Tro-pico del Cancro, segnalato con esatta latitudine e longitudine sul pavimento del capanno di legno che si trova all’ingresso principale. Il mare è turchese, assolutamente piatto e le pic-cole dune bianche invitano ad una romantica passeggiata, so-prattutto verso sera, quando le

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ombre si allungano ed il caldo si attenua.Poco oltre questa spiaggia si arriva al piccolo centro di Wil-liamstown con le sue antiche saline, le Salt Ponds, in cui la-voravano migliaia di schiavi, uno dei pochi luoghi di Exuma in cui è possibile osservare

qualche testimonianza storica del suo passato. Poche altre sono le testimonianze presenti, una di queste è costituita dalle tombe della famiglia McKay, poco distante da Forbes Hill. Qui è sepolta una giovane fami-glia di coloni scozzesi vissuta alla fine del 1700. Una menzione speciale meri-ta Stocking Island, una piccola isola, lunga e stretta costitu-ita da bianche dune sabbiose che separa e protegge George Town dal mare aperto, l’Ocea-no Atlantico, creando una vasta

baia, l’Elizabeth Harbour, dalle acque sicure in cui affiorano innumerevoli cays e lingue di sabbia che regalano visioni pa-radisiache con la bassa marea: tartarughe e razze a portata di nuotata. Tra un bagno di sole e l’altro è d’obbligo dirigersi al famoso Chat’n Chill bar dove assaggiare il pig roast, uno squisito maialino arrosto servi-to con svariati contorni mentre un sottofondo musicale tipica-mente caraibico allieta il pasto.

Con questa meravigliosa espe-rienza mi congedo. Permettetemi però, di fare al-cuni ringraziamenti. Grazie al Direttore, che mi ha dato la pos-sibilità di raccontarmi in quella che forse è la mia più grande passione: viaggiare. Grazie ai lettori, che con i loro feedback mi hanno spronata a spingermi sempre oltre. Infine, un grazie speciale a Valter, mio fantasti-co alter ego negli innumerevoli viaggi che ci hanno portati lon-tani, che ci hanno fatto scoprire infinite sfumature di colori e di culture e che ci hanno avvicinati sempre più profondamente. Vi saluto allora con un augurio: qualunque sia la vostra desti-nazione, buon viaggio a tutti!

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David Fontanesi: tutto il piacere della musica classica

Laureato in Storia della Filoso-fia Medioevale presso l’Univer-sità di Padova, David, 46 anni, ha studiato pianoforte con Lu-cia Lusvardi Gallico e compo-sizione con Giorgio Colombo-Taccani e Stefano Chinea. Si è perfezionato sotto la guida di Azio Corghi (guidizzolese d’a-dozione) prima all’Accademia Musicale Chigiana di Siena e poi, sempre con Corghi e Mauro Bonifacio, all’Accademia Roma-nini di Brescia. Le sue opere, di genere cameristico e sinfoni-co, sono pubblicate dalla Casa Musicale Sonzogno di Milano e dalla Bongiovanni di Bologna.I guidizzolesi hanno potuto apprezzarne l’opera durante “Primavera in Musica 2015” promossa come ogni anno dal Comune di Guidizzolo con la collaborazione dell’Ente Filar-monico e della Pro Loco, nella splendida cornice dell’Oratorio

di San Lorenzo. La musica da camera di Da-vid ha risuonato anche su altri prestigiosi palcoscenici, quali il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma, dove nei mesi scorsi è stato presentato il suo ultimo CD dal titolo “Chamber Music with Flute”, con Ginevra Pe-trucci e l’Ensemble Sherazade.Nella presentazione del CD, Marco Bizzarrini dell’Universi-tà degli Studi di Padova così si esprime: “Fontanesi presenta una grande abbondanza di idee musicali che non si esaurisco-no nell’esuberanza del fram-mento, essendo opportuna-mente valorizzate in organismi musicali di ampio respiro, tali comunque da non eccedere la giusta misura. Il flauto è prota-gonista indiscusso di tutti que-sti pezzi, in dialogo ora col pia-noforte, ora con un classico trio d’archi (violino, viola, violoncel-

lo), ora con un secondo flauto”.Il maestro Gian-Luca P e t r u c c i così descri-ve la musica per flauto di Fontane-si: “La sua s c r i t t u r a f laut ist ica intreccia il canto con le pulsio-ni ritmiche, l’effetto con la traspa-renza, il

senso meditativo con la legge-rezza dell’eleganza della frase. Lo stile usato è quello di por-re l’espressione al di sopra di ogni altra esigenza e ciò impli-ca allo strumentista una lettura radicata in solide basi tecniche ed espressive rivolte tanto alla tradizione quanto alle nuove ac-quisizioni. La musica di Fonta-nesi e le sue strutture d’ordine qualitativo, dinamico, agogico, estetico e poetico scaturisco-no dall’alchimia fra la cultura dell’umanista e l’artigianato prezioso del saggio”.Per ascoltare ed apprezzare la musica di David Fontanesi è disponibile l’album in cui viene proposta una scelta di musiche da camera da lui composte. Per noi guidizzolesi rimane la soddisfazione e l’orgoglio per le affermazioni di un nostro concittadino, condividiamo l’au-gurio formulato dall’Ente Filar-monico nel consegnargli un ri-conoscimento in occasione del concerto tenuto in San Lorenzo: “con l’augurio che la sua ispira-zione musicale sia sempre pro-lifica ed inesauribile a beneficio degli amanti della musica”.

La cultura della musica a Guidizzolo, lo sappiamo, è fortemente radicata e dà buoni frutti. Uno dei frutti più interessanti ed affermati è senz’altro David Fontanesi, musi-cista e compositore affermato e conosciuto a livello nazionale.

Fotografie:Giancarlo Barozzi

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È in corso di approvazione la legge di stabilità per l’anno 2016.Anche quest’anno ci saranno importanti novità in campo pre-videnziale: le analizziamo sin-teticamente utilizzando il testo presentato alle Camere ricor-dando, cosa importante, che la legge non è ancora stata appro-vata e che quindi sono passibili di variazioni.

OpzionedonnaPer opzione donna si intende la possibilità data alle donne, di età pari a 57 anni e tre mesi per le lavoratrici con sola contribu-zione da lavoro dipendente e pari a 58 anni e tre mesi per le lavoratrici con contribuzione in tutto o in parte da lavoro auto-nomo (artigiane, commercianti, coltivatrici dirette) con almeno 35 anni di contribuzione, di ac-cedere al pensionamento di an-zianità.L’esercizio di questa opzione prevede che la pensione sia cal-colata con il sistema contributi-vo, in generale meno favorevo-le rispetto a quello retributivo.Si stima una perdita dell’im-porto di pensione attorno al 25- 30%.Questa facoltà era stata intro-dotta in via sperimentale e fino al 31/12/2015 dalla legge N° 243/2004 (Legge Maroni).Leggi successive hanno intro-dotto nuovi requisiti tra i quali la cosiddetta aspettativa di vita, e da qui derivano i tre mesi in più di età, e la “finestra” per l’accesso al pensionamento.Questa finestra è fissata rispet-tivamente in dodici mesi per le lavoratrici dipendenti e in 18 mesi per quelle autonome.Di fatto una volta maturati tut-ti i requisiti (età e contributi) bisogna attendere il periodo di

finestra.Da qui l’interpretazione restrit-tiva dell’INPS che ha fissato nel 31/12/2015 la data ultima entro cui maturare tutti i requisiti (età + contributi + finestra) per poter esercitare l’opzione donna.

La legge di stabilità dovrebbe intervenire in proposito esten-dendo la possibilità di opzio-ne alle donne che maturano i requisiti (età + contribuzione) entro il 31/12/2015 anche se la decorrenza della pensione sarà successiva a tale data.

Part-timeperilavoratoripros-simiallapensionedivecchiaiaI lavoratori dipendenti del set-tore privato a tempo indeter-minato potranno chiedere su base volontaria la trasforma-zione del rapporto di lavoro da full-time a part-time tra il 40 ed il 60%.Tutto questo a partire dai 63 anni e 7 mesi di età per gli uo-mini e dai 62 anni e 7 mesi per le donne in presenza di un ac-cordo con il datore di lavoro.La misura durerà dal 2016 al 2018, in via sperimentale e non comporterà alcun vincolo per le aziende ad assumere nè pro-durrà penalizzazioni sulle pen-sioni per chi lo sceglie.A chi sceglierà questo strumen-to, il datore di lavoro verserà in busta paga l’intera contribuzio-ne netta che avrebbe destinato all’Inps in caso di orario pieno mentre lo Stato coprirà la diffe-renza contributiva per il calcolo dell’assegno previdenziale.Arrivato alla pensione, il lavo-ratore che avrà concluso in part time la sua carriera riceverà comunque un assegno come se avesse lavorato fino alla fine a tempo pieno. Senza alcuna pe-nalizzazione dovuta ad un calo

della contribuzione.

SettimasalvaguardiaViene prevista un’ulteriore “sal-vaguardia” per 26.300 nuovi soggetti.La salvaguardia riguarderà quei lavoratori residuali, siamo già alla settima, che per effetto della riforma Monti- Fornero si sono trovati senza lavoro e sen-za pensione.Di chi si tratta? :1. Lavoratori collocati in mobilità o in trattamento spe-ciale edile, a seguito di accordi governativi o non governativi, stipulati entro il 31/12/2011 che abbiano cessato il rapporto di lavoro entro il 31/12/2012 e che maturino il “vecchio requisito” ante Fornero nel periodo di fru-izione della mobilità del trat-tamento speciale edile, ovvero, anche mediante il versamento di contributi volontari, entro ventiquattro mesi dalla fine dello stesso periodo.2. Lavoratori autorizza-ti alla prosecuzione volontaria entro il 4/12/2011 a particolari condizioni.3. Lavoratori che abbiano cessato il rapporto di lavoro con accordi individuali o collettivi con incentivo all’esodo anche nel caso di cessazione unilate-rale purché in entrambi i casi la cessazione sia avvenuta entro il 31/12/2011 e che non si siano rioccupati a tempo indetermi-nato. Vale anche per i lavoratori a tempo determinato o in som-ministrazione.4. Lavoratori che nel corso del 2011 si trovavano in con-gedo ai sensi dell’articolo 42, comma 5, del decreto legislati-vo n. 151 del 2001 a condizione che il congedo risulti attribuito per assistere figli con disabilità grave.

Legge di stabilità 2016: novità previdenziali

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Di questa esposizione si è detto e scritto molto. Ogni giorno stampa e televisione hanno puntato l’attenzione su Milano, riempiendoci le orec-chie e gli occhi di parole ed immagini, così che anche chi non ha avuto la possibilità di visitarla personalmente, qua-si poteva dire di esserci stato, almeno virtualmente.Perché allora parlarne anco-ra? Cosa possiamo aggiun-gere noi che non sia già stato detto? Per il vero, ci sono alcuni aspetti che non sono stati ab-bastanza posti in rilievo, a co-minciare dal fatto che non era la prima volta che il mondo si dava appuntamento a Milano, visto che già nel 1906 vi si era tenuta una esposizione uni-versale.Viene quindi spontanea una

domanda: sarà possibile con-frontare le due esposizioni? Per provare a farlo, occorre ricorda-re cosa fu la prima esposizione. Era il 1906, i ragazzini giocava-no a s-ciancol, il Milan si accin-geva a vincere il suo secondo scudetto, l’Inter non era ancora nata. L’Italia stava per portare a compimento il traforo del Sem-pione, che la collegava con la Francia, passando per la Sviz-zera. L’inaugurazione di questa opera ferroviaria fornì lo spunto ed il tema principale dell’espo-sizione, dedicata principalmen-te ai trasporti ed all’innovazione tecnologica, ma nella quale tro-varono spazio anche altre aree tematiche, come l’arte decora-tiva, l’agraria e la piscicoltura.L’Esposizione “del Sempione” si tenne dal 28 aprile all’11 no-vembre 1906 in padiglioni ed edifici appositamente costruiti

n e l l ’ a re a alle spalle del Castel-lo Sforze-sco, l’at-

EXPO ieri e oggi

Dalla collezione di Giuseppe Valbusa immagini dell’Expo del 1906.

Si è da poco conclusa l’esposizione internazionale di Milano, EXPO 2015, dopo sei mesi che hanno visto l’affluenza di milioni di persone da tutto il mondo.

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LAVORAZIONEMARMI E GRANITI

Casali Castiglioni

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tuale Parco Sempione e nell’a-rea allora occupata dalla Piaz-za d’Armi sulla quale nel 1923 sorse la Fiera di Milano. Le due aree erano collegate da una ferrovia elettrica sopraelevata a circa 7 metri di altezza, lunga circa 1700 metri. Il costo complessivo fu di cir-ca 13 milioni di lire, una cifra enorme per l’epoca. Le nuove costruzioni furono 225 tra cui l’acquario civico, l’unica costru-zione non demolita e tutt’ora esistente, da annoverarsi tra gli edifici di maggior pregio e si-

gnificato del liberty italiano. Le nazioni partecipanti furono 40, gli espositori 35.000 e i visitato-ri furono stimati in 5 milioni.L’area dei trasporti, uno dei pa-diglioni di maggior successo, comprendeva un parco aero-statico, ove era esposto l’aero-cicloplano dotato di un triciclo atto alla creazione della forza di propulsione necessaria al decollo e al volo, ma soprattut-to l’aeronave” Italia”, primo di-rigibile della storia italiana.Vi era esposta la migliore tec-nologia mondiale dell’epoca,

come oggi all’EXPO 2015 il tema del cibo e dell’alimentazione è presentato con soluzioni tecno-logiche attualissime e perfino avveniristiche.Anche il cibo trovò spazio nell’esposizione del 1906. Al-cuni padiglioni stranieri, infatti, prevedevano anche la degusta-zione di prodotti tipici. Si fece in particolare notare il padiglione cinese con il relativo ristorante, dove tre cuochi erano intenti a sfornare “pinne di pescecane arrosto con prosciutto”. E ospi-tò anche il primo ristorante-self

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service della storia di Milano. Si chiamava “Automat” e offriva piatti caldi a 50 centesimi, piatti freddi da 30 a 40, vino e birra da 10 a 30, liquori a 15. Nella Mi-lano che 80 anni dopo avrebbe conosciuto le paninoteche e i paninari, si potevano assaggia-

re i primi sandwich: costava-no 10 centesimi. Erano i primi segnali di quella che sarebbe diventata la capitale mondiale della globalizzazione del cibo e del gusto.Entrambe le edizioni, come pe-raltro tutte le esposizioni, mira-vano a presentare il meglio del meglio in un particolare settore ed in un determinato momento storico. Nel 1906 si era in pie-na “Bella Epoque”, le invenzio-ni e i progressi della tecnica e della scienza furono senza pa-ragoni con le epoche passate e i benefici di queste scoperte portarono a degli standard di vita notevoli. Benefici che in ol-tre un secolo hanno sì portato buona parte della popolazione mondiale a un certo benesse-re, lasciandone però gran par-te senza il necessario minimo sostentamento. EXPO 2015 si poneva appunto l’obiettivo di ri-chiamare l’attenzione sul cibo per “nutrire il pianeta” ovvero dell’energia per la vita. Sarà ri-uscita nell’intento, o sarà stato solo uno sfoggio di luci, colori e lustrini?

Quanti dei milioni di visitatori hanno potuto cogliere il mes-saggio contenuto nel pream-bolo della “Carta di Milano”, cioè quel protocollo di intenti che molti Paesi espositori han-no sottoscritto, impegnandosi a “combattere la denutrizione e la malnutrizione, promuove-re un equo accesso alle risorse naturali, garantire una gestione sostenibile dei processi produt-tivi”.Magari da qualche parte si sarà anche discusso di come rag-giungere questo obiettivo, di come sviluppare nuove tecnolo-gie che garantiscano la quantità di cibo per tutti gli abitanti del pianeta, senza trascurarne la qualità e la redditività per i pro-duttori, ma a molti Expo 2015 è apparsa come una grande kermesse gastronomica, dove i paesi partecipanti hanno porta-to soprattutto le loro specialità culinarie ed il meglio delle loro tradizioni, naturalmente con qualche lodevole eccezione.Per visitare tutti i padiglioni non bastava certo una giornata, tan-ti erano i Paesi espositori, ben 136, oltre alle aziende ed alle organizzazioni internaziona-li. Un giro del modo gastrono-mico, racchiuso in contenitori di pregevolissima fattura, così da costituire anche un giro del mondo nell’architettura. Pec-cato che vengano tutti demoliti.

Fotografie:Flavia Castagna e Valter Tellaroli

TEL. 329 7216735, via V. Veneto 20/22, Guidizzolo (Mn)

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Si è chiuso a fine ottobre quello straordinario evento che è stata EXPO 2015, straordinaria per le dimensioni. Straordinaria per il numero degli espositori e dei vi-sitatori, straordinaria per il tema “nutrire il pianeta – energia per la vita”.Se sia stata un successo o meno non sta a noi dirlo, ne parlerà la storia. Ciò che a noi interessa evidenziare è il contributo che ha dato il nostro paese ed il nostro territorio.Ne abbiamo parlato con France-sco Ferrari, all’epoca dell’orga-nizzazione ancora presidente di PromoImpresa, azienda speciale della Camera di Commercio di Mantova, che ha avuto il compito di organizzare una iniziativa che ponesse in luce il territorio man-tovano e le sue eccellenze legate al tema dell’esposizione.Parlando di cibo e di come ga-rantirlo a tutta la popolazione mondiale non si può prescindere dalla considerazione che per pro-durre cibo per tutti è fondamen-tale utilizzare i terreni coltivabili con le tecnologie più appropriate ad elevare tanto la quantità che la qualità dei prodotti agricoli.È innegabile che Guidizzolo ed il territorio circostante siano un incrocio importante della realtà mantovana dove si incontrano elevate produzioni e ricerca di tecnologia e di tecniche avanzate di coltivazione, in particolare di ortaggi a foglia, ma non solo.E’ nata così l’iniziativa “Demo-Farm orticola” creata per edu-care i coltivatori attraverso so-luzioni efficaci ed innovative, con l’obiettivo di esportare qualità,

tecnologia e competenza italiana in tutto il mondo orticolo.Questo progetto vedeva l’impe-gno e la coesione di sinergie de-rivanti dalle eccellenze Italiane nel settore dell’orticoltura, tra le quali Ferrari Costruzioni Mec-caniche, Lucchini Idromeccanica e Forigo RoterItalia, Cosmeco, Ciesse Paper e Gremizzi, insieme al meglio delle aziende di setto-re. Tra dimostrazioni pratiche e visite guidate nelle strutture al-tamente tecnologiche, si poteva “toccare con mano” ciò che è, al giorno d’oggi, all’avanguardia ed innovativo in questo settore che sta acquisendo un’importanza sempre maggiore.La DemoFarm si sviluppava su una superficie scoperta di cir-ca ½ ettaro e su una superficie coperta da serre di circa 3.700 mq, ai quali si sono poi aggiunte le visite alle attigue strutture di Sempre Fresco per la coltivazio-ne in idroponica di colture ortico-le a foglia e L’Orto di Guidizzolo di Gandini Antonio per la coltivazio-ne del pomodoro in tecnica fuori-suolo idroponica.Molte le delegazioni stranie-re che hanno accolto l’invito ed hanno preso visione di tutte le varie fasi della filiera orticola, dal seme al prodotto finale: Tunisia, Egitto, Thailandia, Senegal, Polo-nia, Cina, Tanzania, Marocco, Co-lombia, Mauritania, Repubbliche Baltiche.Una vetrina eccezionale, quin-di, per le eccellenze del nostro territorio, che vanta aziende di livello tale da poter partecipare con un ruolo da protagoniste allo sviluppo concreto di iniziative a

livello mondiale in grado di so-stenere l’attività orticola di qual-siasi orticoltore, soddisfacendo le esigenze e le sfide che il mer-cato orticolo globale ci porta ad affrontare.Se un messaggio arriva da Gui-dizzolo a EXPO 2015 è che per “nutrire il pianeta” non è ne-cessario disboscare le foreste equatoriali, perché le tecniche colturali innovative possono au-mentare sia la quantità che la qualità della produzione agricola mondiale, valorizzando al meglio le superfici coltivabili, garanten-do nel contempo il giusto reddito a chi coltiva la terra.

Graziano Pelizzaro

EXPO: vetrina per Guidizzolo

Fotografie: Gianfranco Ruffoni

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L’essere umano osserva il cie-lo sin dalla notte dei tempi, ma solo dal secolo scorso ha cominciato ad esplorare fisi-camente le immensità del co-smo. Anche in quest’ambito, la ricerca della conoscenza non può prescindere dalla consa-pevolezza dei limiti umani e dal tentativo di superarli con intel-ligenza e intuito. La ristrettezza del nostro cam-po visivo è stata confermata dai dati del telescopio spaziale dell’ESA Planck, che nell’ot-tobre del 2013 ha concluso la sua pluriennale missione di analisi della radiazione fossile del Big Bang, restituendoci la mappa dell’universo. La ricetta

cosmica che ne deriva è molto eloquente: la materia “norma-le” non raggiunge nemmeno il 5% della totalità della massa e della densità di energia dell’u-niverso, di essa solo lo 0,5% è materia “luminosa”, che inte-ragisce con lo spettro elettro-magnetico, ma di quest’ultima minuscola frazione lo spettro ottico, visibile all’occhio uma-no, rappresenta solamente lo 0,005%. Cercando di compensare que-sta disarmante ristrettezza sensoriale, le agenzie spaziali hanno effettuato massicci in-vestimenti per la costruzione di strumenti che consentisse-ro di “vedere” oltre i limiti fisici

della vista umana, inaugurando l’era dei satelliti artificiali e so-prattutto dei telescopi spaziali, impiegati non solo per scanda-gliare le principali lunghezze d’onda, dai raggi gamma alle microonde, ma anche come ri-levatori di particelle e raggi co-smici provenienti dalla Via Lat-tea o da fonti extragalattiche. Anche se sono già in fase di progettazione nuovi “super oc-chi spaziali”, in grado di rilevare le onde gravitazionali generate dall’attività dei buchi neri che influiscono sulla trama del con-tinuum spaziotemporale, Hub-ble mantiene il suo primato: è il telescopio più grande e versa-tile costruito fino ad ora, frutto della collaborazione tra NASA ed ESA, e dal 1990 ha trasmes-so le immagini più dettagliate e spettacolari dell’universo vi-sibile, fornendo riprese senza precedenti, come quelle della collisione della cometa Sho-emaker-Levy 9 con Giove, del pianeta extrasolare Fomalhaut b e del quinto e sesto satellite di Plutone. Sofisticate apparecchiature consentono di esplorare pianeti e corpi celesti precedentemen-te ritenuti inaccessibili, come testimoniano l’atterraggio di una sonda dell’ESA (Philae) sulla superficie della cometa

SERVIZIO GRU

Occhi nel cieloLa strada che porta allo spazio passa per il nostro Paese.

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Il telescopio spaziale Hubble visto dallo Space Shuttle

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Churyumov-Gerasimenko, av-venuto nel novembre 2014, e l’ingresso, a luglio di quest’an-no, nell’orbita di Plutone della New Horizons. Questa sonda della NASA, dopo aver analiz-zato i satelliti del pianeta nano, proseguirà nella fascia di Kui-per il suo ormai quasi decen-nale viaggio di esplorazione ai confini del sistema solare, por-tando con sé parte delle ceneri dell’astronomo Clyde Tombau-gh, che nel 1930 scoprì Plutone, e virtualmente l’intero genere umano. Considerando la crescita espo-nenziale del numero di pianeti extrasolari già individuati (ad oggi quasi duemila) e di altri potenziali corpi celesti che po-trebbero ospitare la vita (ad es. i satelliti Europa e Titano), me-ritano particolare attenzione le missioni spaziali con equipaggio umano. La NASA pubblicherà a metà dicembre il bando per la selezione degli astronauti che costituiranno “una nuova gene-razione di pionieri dello spazio”, destinazione Marte. Comun-que, dallo scoccare del nuovo Millennio l’essere umano è già presente oltre i confini terrestri in maniera organizzata e conti-nuativa a bordo della ISS, la Sta-zione Spaziale Internazionale, un ambiente all’avanguardia sia come piattaforma per la ricer-ca scientifica e tecnologica sia come esempio di cooperazione a livello mondiale. La missione della ISS ha mol-teplici obiettivi, dallo studio dell’abitabilità nello spazio

all’osservazione della Terra, che la rendono un avamposto inter-nazionale unico nel suo genere, nel quale l’Italia riveste un ruo-lo molto importante, non solo perché l’Agenzia Spaziale Italia-na è tra i maggiori contribuenti dell’ESA. Infatti, molti moduli ed elementi chiave che compongo-no gli ambienti abitativi ed ope-rativi della stazione sono stati progettati o realizzati nel Bel Paese, come l’innovativa Cupola che consente agli astronauti di vedere direttamente fuori dal-la ISS, e il laboratorio europeo Columbus. È italiano anche un altro elemento di importanza vitale a bordo della ISS: l’acqua, fornita dalla SMAT di Torino e selezionata come la più idonea a soddisfare le diverse esigen-ze di approvvigionamento idrico degli equipaggi. Naturalmente, non possiamo dimenticare il contributo di connazionali dav-vero spaziali: i nostri astronau-

ti, da Umberto Guidoni, il primo europeo sulla ISS, all’ormai ce-lebre Samantha Cristoforetti, la prima italiana nello spazio, che ci aiutano a portare l’Italia a quote ben al di sopra dei suoi confini territoriali.Torniamo brevemente con i pie-di per terra per dare un rapido sguardo agli eventi astronomici del mese: oltre al consueto ap-puntamento con lo sciame me-teorico delle Geminidi, attorno alla notte più lunga dell’anno, e delle Ursidi, nel periodo na-talizio, è consigliabile seguire il percorso della cometa Catalina (C/2013 US10), che il 7 dicem-bre si troverà in brillante con-giunzione con Luna e Venere, dopodiché dovrebbe transitare nella costellazione dell’Orsa Maggiore per circa un mese, e splendere all’alba di Capodanno in congiunzione con Arturo (Alfa Bootis).

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L’Italia vista dalla ISS

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“Il cacciatore” non è solo un film sulla guerra del Vietnam, è soprattutto un film sull’ami-cizia. La narrazione è divisa in tre parti.La prima narra la vita di un gruppo di amici, appartenenti ad una comunità di immigrati russi di Clairton, in Pennsyl-vania. Mike (Robert De Niro), Nick (Cristopher Walken) e Ste-ven (John Savage) conducono un’esistenza tranquilla tra il lavoro da operai in un altofor-no, le bevute al pub e la cac-cia al cervo, di cui condividono la passione. Mike, il cacciatore del titolo, suole cacciare con “un colpo solo” in modo da dare all’animale la possibilità di so-pravvivere. Quell’unico proiet-tile significa lealtà, onore ma significa anche diritto di vita o di morte.È il preludio alla seconda parte, la più breve, che getta lo spet-tatore nell’inferno del Vietnam. Lanarrazione procede per brevi sequenze: lo scontro a fuoco in un villaggio rurale; la prigionia sulfiume da parte di Mike, Nick e Steven, costretti alla roulette russa; la loro fuga e separazio-ne. La lunga scena della tortura

nella capanna-prigione lungo il fiume, compiuta dai vietcong checostringono i prigionieri al gioco mortale, non è altro che la sintesi di una sporca guerra dove non ci sono nè buoni nè cattivi ma solo vinti. Che cosa c’è di più sconvolgente nel ve-dere il proprio compagno farsi saltare in aria le cervella, dopo avergli consegnato l’arma? La terza e ultima parte raccon-ta le conseguenze della guerra.Mike torna dal fronte con seri problemi psicologici. Prova a reintegrarsi nella piccola co-munità ma nulla può essere più come prima. Assolutamente splendida la scena della battu-ta di caccia: il cacciatore si reca con gli amici nei boschi da lui frequentati. Il cervo è perfet-tamente a tiro ma Mike spara volutamente in aria il suo unico colpo. Forse ha capito cosa vuol dire essere preda o forse non è più in grado di sopportare altra violenza, altro sangue.

Steven, senza gambe, è co-stretto per sempre su una sedie a rotelle, icona fisica dei danni provocati dalla guerra. Vittima della vergogna e di assurdi sen-si di colpa, decide di allontanar-si dalla moglie e dagli amici per nascondersi in un ospedale per reduci del Vietnam.Nick ha disertato e, ormai im-pazzito, gioca con la morte alla roulette russa, nelle bische clandestine a Saigon. La reite-razione del gesto, di puntarsi la pistola alla tempia, non è dovu-ta ad altro che all’impossibilità di lasciarsi alle spalle il trau-ma: Nick non è mai realmente uscito da quella prigione lungo il fiume.Tenendo fede ad una promessa fatta in precedenza, Mike ritor-na a Saigon per cercare di sal-vare Nick. In una scena memo-rabile i due si ritrovano di nuovo l’uno di fronte all’altro, seduti al tavolo della roulette. Mike è disposto a dare la vita per il suo amico, premendo anch’esso il grilletto. Nick, in un barlume di consapevolezza, ripete le parole che Mike usava dire durante le loro battute di caccia: “un colpo solo...”. Ma, stavolta, è proprio quello fatale.Non proseguirò oltre nel com-mentare un’opera che andreb-be soprattutto vista. Vorrei rin-graziare, in primo luogo, chi mi ha sempre dato la possibilità di scrivere, in assoluta libertà, di cinema e cioè Andrea Dal Prato e, in secondo luogo, tutti voi, sia che mi abbiate semplicemente letto, compreso o finanche ap-prezzato.Addio.

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The endNon può che iniziare così il mio ultimo articolo: con la parola fine. Una parola che ap-partiene al passato della storia del cinema. Forse perchè non più necessaria o forse perchè, in realtà, nessun film finisce mai. Ma prima di lasciarvi non posso non par-larvi di quello che io ritengo uno dei massimi capolavori del cinema: “Il cacciatore” (1978) di Michael Cimino.

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Quando Dante decodifica la nostra veritàNembrini, una lettura appassionata della Divina Commedia

Volge al termine il 2015, l’anno della celebrazione del 750° an-niversario della nascita di Dan-te. Ancora un omaggio, allora, al Poeta che sa parlare la no-stra lingua, non solo perchè lui l’ha forgiata, ma perchè, se in-terrogato con passione, egli sa rispondere alle nostre doman-de e nelle sue parole possiamo ritrovare la nostra esperienza, personale o collettiva. Questa è la potenza dell’arte che è dav-vero tale: leggere una poesia o un romanzo, guardare un dipin-to, ascoltare una musica e lì ri-trovarsi... perchè si scopre che quell’opera sta dicendo qualco-sa di vero su di noi.Questa volta mi piace parlare di Dante, per il tramite di una per-sona che ha fatto proprio que-sta esperienza, che di Dante si è innamorato, perchè ha trova-to in lui non il sommo poeta che sta su un bel piedistallo mar-moreo, ma un amico che pren-de per mano e ci accompagna per fare un’esperienza autenti-ca di Verità.Sto parlando di Franco Nembri-ni, un professore bergamasco che da anni commenta pubbli-camente Dante e sta diventan-do meritatamente famoso. Ro-berto Benigni, quando qualche anno fa cominciò le sue cele-brate letture pubbliche, si era ispirato proprio ai primi libretti

di Nembrini sul sommo poeta.La proposta di lettura che Nembrini fa della Divina Com-media (una “cattedrale di paro-le” come lui la definisce) è una sfida per quanti pensano che Dante sia un arnese del passa-to, difficile da capire e pure un po’ noioso. Una provocazione che facilmente risulterà vin-cente se si è disposti a sotto-porre a verifica queste convin-zioni, spesso frutto di semplice ignoranza o ereditate da infelici esperienze scolastiche. Lui stesso dice: «Non sono uno specialista, solo un appassio-nato». Così appassionato da definire il Sommo Poeta «come uno di noi, un uomo fatto di desideri e che riaccende il de-siderio che ciascuno porta nel cuore». Così racconta il suo incontro con Dante, che lo ha letteralmente folgorato: «La mia passione nasce a dodici anni, una sera d’estate mentre stavo trasportando casse di bi-bite su e giù per le scale della cantina della drogheria dove lavoravo (eravamo dieci fratelli, padre bidello, appena possibile si andava a lavorare per dare una mano in casa). Rimasi fol-gorato da una terzina che ave-vo studiato e mi era tornata in mente: “Tu proverai sì come sa di sale/ lo pane altrui, e come è duro calle/ lo scendere e ’l salir

per l’altrui scale”. È la terzina del Paradiso in cui il trisavolo Cacciaguida predice al poeta l’esilio, ma in quel momento era come se Dante parlasse di me, stanco e lontano da casa. Io cercavo le parole per dire la mia fatica, senza trovarle, e me le offriva un uomo vissuto sette-cento anni prima: potenza della poesia! Da allora la passione è cresciuta e l’ho sempre col-tivata – prima da studente, poi da insegnante – perché più la leggo e più scopro che la Com-media racconta in modo unico l’esperienza mia e di tutti».Riportare l’esperienza di que-sto professore è ovviamente un modo per tornare a Dante, per confermare l’idea che egli può davvero dare risposte alle no-stre domande. Dopotutto Dante non può essere compreso se non a partire dalla ricerca di in-finito che ha nel cuore, e questo anelito – se siamo onesti – ac-comuna ciascun uomo. Se uscire dalla cecità e cercare la luce è il vero compito della vita, (perché solo alla luce si possono conoscere le cose per usarne secondo verità e non nella menzogna), come non ri-trovarsi in un testo che ci ac-compagna dalla selva oscura alla luce piena?Oggi come 750 anni fa.

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Ingredientiper 4 persone

2 stinchi di maiale media grandezza (800-900 g)

1/2 bicchiere vino bianco secco o rosso corposo

Olio d'oliva extra vergine (3-4 cucchiai)

Sale, pepe, alloro, rosmarino, aglio (1-2 spicchi)

800 g di patate

Stinco di maiale al forno

Vini consigliati: Montevolpe rosso, Garda merlot - Cantina Gianfranco Bertagna, Cavriana

ProcedimentoIl segreto per la buona riuscita del piatto è una cottura molto lenta, di circa sei sette ore.Lavare gli stinchi in acqua corrente e cospargerli di sale e pepe, su tutti i lati. Metterli in un tegame antiaderente da forno con: olio d’oliva, vino, aglio (da togliere dopo 2-3 ore) e gli aromi. Infornare scoperti a 100-110°, girarli ogni ora e bagnarli con il proprio sugo.Servire in piatti tiepidi con un po’ del sugo di cottura e un contorno di patate arrosto (di pezzatura piccola oppure tagliate a pezzi abbastanza grossi) cotte assieme allo stinco (ultime due ore).

Lo stinco è una delle parti più deliziose del maiale anche se è facile sbagliare la cottura, che deve essere a temperatura bassa (massimo 110°C), per assicurare la giusta morbidezza e non risultare troppo duro o asciutto.

Ricetta del Ristorante "La Baita" di Cavriana

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Nella splendida cornice del Ca-stello medioevale di Momelia-no sulle colline piacentine si è svolto un importante evento fi-nalizzato alla promozione di re-lazioni commerciali tra la Cina ed il nostro territorio sul tema di una delle eccellenze italiane riconosciute a livello interna-zionale: il vino. Newpearl Ceramics Group, il più grande ed importante Gruppo finanziario del settore, presente sul mercato cinese da oltre 20 anni e leader nella produzione di ceramica per le costruzioni destinata ad una clientela di alta gamma, ne-gli ultimi dieci anni ha avviato una politica di diversificazione merceologica dei propri inte-ressi investendo ingenti risorse in nuovi settori quali la finanza, gli hotel di lusso, i campi da golf e il vino creando, per quest’ul-timo segmento, la Newpearl Wine Industry Co., la più grande cantina nel sud della Cina. Mr. Ye Delin, parlamentare cinese e Presidente rispettivamente della Capogruppo e della par-tecipata Newpearl Wine Indust-ry Co., con l’evento organizzato in collaborazione con la italia-na Montesano s.r.l. e la cinese YunHua International trading Co. Ltd., ha inteso personal-mente conoscere ed esplorare le qualità e le caratteristiche dei principali vini del nord Italia ed

entrare in relazioni d’affari con le cantine italiane di eccellen-za. L’evento, tenutosi nei giorni scorsi presso la cantina Luretta nelle sale dell’austero castel-lo medioevale di Momeliano in provincia di Piacenza, presente, tra gli altri, il Console cinese di Milano: Zhao Xiang Dong, ha

ospitato oltre 80 operatori del settore provenienti dalla Cina, dalla Corea e dall’Indonesia. Un importante appuntamento che apre significative prospettive per gli operatori vinicoli anche delle nostre aree.

La più grande cantina del Sud della Cina ha incontrato le cantine del Nord Italia

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Fotografie: Andrea Dal Prato

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Un omaggio sentito e com-mosso a tutti coloro che sul-le montagne, nelle pianure o sui mari hanno combattuto e sono morti perché noi oggi potessimo vivere in un mondo di pace, democrazia e libertà. E’ questo il potente messaggio uscito dalla Festa degli Alpini dello scorso 27 settembre a Guidizzolo e proposto con for-za davanti al monumento degli Alpini che il Gruppo di Guidiz-zolo ha eretto e donato alla comunità guidizzolese inau-gurandolo lo scorso anno. Una Festa che quest’anno cade nel centenario dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale ed a 70 anni dalla fine del secondo. Con il Capo-Gruppo Angiolino Pozzi, il sindaco Sergio Desiderati, il presidente della Sezione di Cremona, di cui Guidizzolo fa parte, Carlo Fracassi, agenti della Polizia Locale, donne e uomini della Protezione Civile e di molte altre associazioni locali oltre che rappresentanti di Associazioni d’armi di altri Comuni, con la Banda dell’En-te Filarmonico Guidizzolo si è formato il corteo che ha por-tato i molti partecipanti pri-ma al monumento ai caduti di piazza Mutti e poi a quello de-dicato agli Alpini. Qui nel suo saluto il capo-gruppo Pozzi ha ricordato i grandi sacrifi-

ci patiti durante gli anni della guerra, tanto al fronte quanto a casa, da migliaia di persone. Il sindaco, nel suo intervento, così si esprime:“Furono anni di grandi soffe-renze ma anche di immen-si ideali per i quali giovani e meno giovani salivano al fronte nell’incertezza della loro vita ma nella speranza di contri-buire a creare un domani dove fossero bandite divisioni e di-scordie. La storia ci dovrebbe aver insegnato molto ma in realtà sembra invece che la strada da percorrere sia anco-ra e sempre lunghissima”. E ancora, parlando della libertà: “Una libertà che anche qui da noi qualcuno non ha ancora, e forse mai, capito nella sua es-senza; una libertà che non è il poter fare ciò che si vuole, ma-gari venendo a profanare que-sto monumento, ma piuttosto la consapevolezza che ogni li-bertà personale termina dove inizia la libertà altrui”. Espres-sioni riprese anche dal presi-dente Fracassi. Nell’occasione il Gruppo Alpini ha anche proposto un’interes-sante mostra con lavori dei ra-gazzi del Liceo Artistico di Gui-dizzolo e numerosi cimeli della Grande Guerra.

Fotografie: Enzo Galvani

Gli Alpini in festa

tel.347 7926494

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Giuseppe Pavoni fondatore dell’ agenzia Pavoni & Partners, inizia la propria attività nel 1966. Nel corso di 50 anni l’agenzia si amplia, nascono nuove filiali sul territorio e le vengono affidati i mandati di numerose importanti Compagnie. Il team si arricchisce di nuovi collaboratori e grazie al prezioso supporto degli agenti Dario Pavoni e Dionisio Alberto Guerrini oggi è considerata un’agenzia di rife-rimento per una clientela sempre più vasta ed esigente, e per gli operatori del settore.Pavoni & Partners è un’agenzia plurimandataria che opera direttamente con le migliori Compagnie di Assicurazione, per citarne alcune: ALLIANZ, AXA, ARAG, HELVETIA, TUA (Gruppo CATTOLICA), UNIPOLSAI, UCA, UNIQA.

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Ilcreativodell’oggettod’usoLa doppia natura dell’oggetto d’uso è uno degli aspetti più af-fascinanti da esaminare delle attività dell’uomo. Infatti il suc-cesso nel risolvere la divisione fra i problemi pratici e l’espres-sione individuale rappresenta una sfida creativa. Il modo in cui l’operatore vede un per-corso per fondere queste due, apparentemente opposte esi-genze, definisce la qualità della sua percezione e ingegnosità artistica. I limiti sono essenzia-li al processo creativo perché fanno scattare la reazione. Più sono grandi i limiti più vigorosa è la sfida.Vorrei soffermarmi su quello che succede nel rapporto uma-no con l’oggetto d’uso. Per una mia esperienza personale ho avuto modo di constatare come questo rapporto abbia una va-lenza più che evidente.Ad un certo momento della vita mi è arrivata la notizia della mia futura promozione a “nonno”. Subito ho pensato ad una cul-la; fatte alcune ricerche e pro-getti ne ho costruito una molto gradita a tutti. Il nipotino è nato e fin che ero in tempo dovevo costruire anche un seggiolone. Mi stavo dimenticando di dire

che non sono un falegname, ma una persona con una discre-ta abilità manuale che spesso si diverte a tenerla esercitata. Preso a modello un seggiolone tipico della mia zona fino agli anni Cinquanta del secolo scor-so, per prima cosa ho cercato di reperire la materia prima: le-gno di gelso. Fortunatamente, un amico, venuto a conoscenza della mia ricerca, si è ricordato di averne qualche vecchia tavo-la sotto il portico. Essendo en-trato in possesso della materia prima mi sono messo di lena al lavoro. I miei attrezzi consiste-vano in una sega, un’ascia, un coltello a due manici, una raspa e tanto “olio di gomito”.Dopo un paio di mesi tutti i pezzi erano pronti per essere assemblati con il vecchio si-stema, senza chiodi né colla ma con incastri. Il risultato era molto soddisfacente, al punto che molti amici mi elogiarono dicendo che non avevo fatto un seggiolone bensì una scultura. Questo ovviamente mi riempi-va d’orgoglio ma non ha nulla a che vedere con il nostro tema.

Quello che invece mi convin-se di aver fatto una cosa valida per il rapporto umano succes-se quando i bambini un po’ più grandini, fra i seggioloni a di-sposizione (di plastica o anche di legno, ma di produzione in-dustriale) sceglievano sempre quello fatto dal nonno, come se un filo affettivo unisse tramite il seggiolone nonno e nipotino.Finalmente arriviamo però al motivo che più mi interessa per scrutare il rapporto tra l’og-getto d’uso in grado di rappre-sentare un legame tra autore e fruitore. Da molto tempo nutro un inte-resse particolare per la cerami-ca che è forse uno dei modi di maggior diffusione per gli og-getti d’uso comune. Come non sono un falegname, tantomeno sono un ceramista. Non ho un laboratorio ma un po’ di argil-la, le mani, un forno e un sacco di nozioni tecniche studiate sui libri e attentamente sperimen-tate. A questo punto mi è d’ob-bligo parlare in senso generale e non più solo personale perché le mie esperienze mi sono ser-vite solo come stimolo per par-tire.La ceramica d’uso pone molte restrizioni all’espressione. Ci vuole un individuo molto sen-sitivo, inventivo e paziente per trasformare queste restrizio-ni in poesia. Comunque, se si possa usare un oggetto è anche inestricabilmente collegato al piacere che questo può offrire nel processo d’uso. I piatti di carta funzionano be-nissimo ma offrono ben poco oltre alla convenienza. Il desi-derio umano sembra soffrire fra la ricerca di soluzioni pragma-tiche ai vari problemi e la con-

Il rovescio della medagliaA quanto di umano si deve rinunciare per godere i frutti della civiltà consumistica.L’argomento, ovviamente, si presta ad entrare nei più complicati meandri della psi-cologia e della filosofia, ma tutto questo riguarda menti con una esperienza comple-tamente diversa dalla mia.

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temporanea necessità di vivere con piacere. L’arte del vasaio si inserisce in questo conflitto dimostrando che questa con-dizione non è cosa irrisolvibile. Più che un atto di equilibrio, il buon oggetto di ceramica d’uso è un esempio di visione creati-va che trascende la costrizione, trasformando limiti specifici in momenti di espressione artisti-ca.L’unicità della decorazione e una manipolazione intelligen-te della materia e del proces-so può offrire al ceramista una firma di stile. Ma la dichiara-zione importante, nel contesto dell’oggetto d’uso, è di quei ce-ramisti che hanno un forte con-trollo del loro ego e sono pronti ad affrontare di petto i proble-mi della creatività nell’oggetto d’uso.I buoni oggetti d’uso sono quelli che rivelano una individualità e una sensitività artistica, parti-colarmente nei punti in cui l’og-getto deve funzionare. Questo naturalmente suggerisce che l’oggetto d’uso è una di quelle

forme d’arte che devono pia-cere non solamente attraverso connessioni visuali-cerebrali, ma anche attraverso canali fi-sico-sensuali.Contrariamente all’architettu-ra e ai prodotti dell’attività ar-tistica nel risolvere i problemi, gli oggetti d’uso in ceramica provvedono ad una intimità tra le persone. La mano dell’artista attraverso l’oggetto da toccare, raggiunge la mano dell’utente, creando un legame di amicizia, interesse, e gratificazione este-tica che nutre la vita umana e la fortifica contro l’indifferenza.In un oggetto d’uso in cerami-ca ogni elemento visivo costi-tuisce una voce “particolare” nell’espressione di quest’arte. Ad ogni forma, tecnica o mate-riale è associato un significato e conseguenti emozioni. Tondo e quadrato, liscio e ruvido, ar-gilla bianca o argilla rossa. La porcellana, per esempio, parla di purezza, freddezza, rarità e preziosità, mentre la terracot-ta suggerisce una più comune matericità, calore e morbidez-

za. L’ispirazione per elaborare una forma specifica proviene dal più profondo di ogni cera-mista.Al contrario, il contenuto è spesso enfatizzato a scapi-to dell’acquisizione di abilità. Mentre è cruciale esercita-re una disciplina rigorosa allo scopo di aumentare il proprio livello di destrezza, questa non viene considerata un’iniziativa particolarmente creativa. Ma l’acquisizione delle abilità ac-cresce il potenziale espressivo che può essere solo immagina-to da coloro senza quelle capa-cità.

Leonardo Dal Prato

Il pensiero della psicologaNon posso che convenire con Leonardo rispetto al suo sen-tire. La sua prospettiva d’ar-tista ci permette di cogliere qualcosa che nel nostro attuale mondo, sempre più raramente siamo capaci di vedere: l’anima delle cose. Ci stiamo abituando sempre di più al conformismo, alla acriticità, all’assenza o ne-gazione di impeti emozionali, alle cose e case tutte uguali. E non ci accorgiamo che ci stia-mo privando dell’esperienza! Perchè, se ripetiamo la stessa esperienza per mille volte, non significa che abbiamo acquisito maggiore abilità, ma che ab-biamo fatto la stessa cosa per troppe volte. Anche la clinica ci racconta di un sempre maggior numero di patologie che hanno come base la necessità di non sentire, di togliersi dalle rela-

zioni, di sparire. Negli ultimi anni stanno aumentando i casi di anoressia e bulimia, di ales-sitimia (disturbo in cui manca la consapevolezza delle proprie emozioni tanto da non saperle nemmeno riconoscere e nomi-nare), di depressioni e sinto-matologie dissociative, prime tra tutti le temporanee incapa-cità di intendere e volere. Tutto questo ci racconta di una sem-pre maggiore nostra difficoltà a “star dietro” ad un mondo che sta forse diventando sempre meno alla nostra portata, sem-pre più freddo e meno soggetti-vo, meno vivo, sempre più privo di senso.Ciò di cui parla Leonardo è di-verso: gli esempi del seggio-lone per i nipotini o delle sue ceramiche raccontano di come gli oggetti d’uso possano an-

che farci vivere un’esperienza altra rispetto al mero utiliz-zo. La mano dell’artista vuole convogliare il suo sentire, la sua passione e la sua magia nell’oggetto che sta creando e, quando succede, anche il frui-tore li avverte: gli oggetti che ne nascono “parlano”, raccon-tano una storia, sono diversi dalla miriade degli altri oggetti tutti uguali che ci attorniano e mediamente li preferiamo, per-ché hanno un’anima, così come hanno fatto i nipotini di Leonar-do. L’arte, nel significato più ampio del termine, potrebbe dunque rappresentare un’al-ternativa al vuoto che ci stiamo pericolosamente costruendo attorno, basterebbe lasciare la porta aperta al cambiamento e alle novità.

Giulia Stuani

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Il canto di un “Angelo”

Ascolta nel silenzio della terra,

nel profumo del mare, nei monti, nei laghi, nel fiume che carezza le sponde,

nell’alba che ninna la luna, nel canto del sole che sorge.

Ascolta nel mormorio del vento,

nella pioggia che appaga quel fiore,in quell’abbraccio inatteso,

in un bacio rubato, nell’emozione di un sogno appena sfiorato.

Ascoltanella vita che nasce,

in un bimbo che cresce, in un istante di eternità

al confine tra il cielo e la terra che consegnato all’anima

ha spalancato le porte all’Amore.

Ascoltasolo per Amore,

un angelo canta la sua poesia più dolce,solo i fiori più belli arricchiranno

il giardino e il loro profumo si trasforma in canto.

Quando una lacrima scende, un angelo ti accarezza e ti sussurra dolcemente una poesia. La senti? Ecco la sua voce…

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Dopo poco più di un anno dalla ripartenza, il Milan Club Guidiz-zolo 1985 ha chiamato a raccol-ta i tifosi milanisti per la Serata del Tesseramento. Tantissimi i partecipanti e tante le adesioni, che hanno superato le 100 già nella stessa serata, tenutasi presso la sala polivalente degli Amici di Rebecco.Intere famiglie, compresi al-cuni bambini rigorosamente in tenuta rossonera, a tener viva una passione che, nonostante il periodo non brillante della squadra, è più radicata che mai.Ritrovarsi a tavola, tra un risot-to e una fetta di salame, porta a condividere le proprie sensa-zioni e le proprie esperienze, testimoni di un glorioso pas-sato, ma anche la speranza e l’auspicio di tornare ai fasti di un tempo, non poi così distante.C’è chi era a Istanbul in quella infausta serata e quelli, in tan-ti, che erano a Barcellona nel 1989. C’è poi chi all’epoca non era ancora nato, come Giovan-ni Ferri, 13 anni, che ricorderà a lungo le vacanze al mare di quest’anno: la maglia del Milan con cui passeggiava a Bellaria ha attirato l’attenzione di un ba-rista che l’ha messo in contatto

con Gastone Bean, residente nello stesso complesso. Cen-travanti degli anni Cinquanta, Bean guidò efficacemente l’at-tacco del Milan nel periodo tra l’addio di Nordahl e l’arrivo di Altafini, partecipando alla con-quista di due scudetti, insieme tra gli altri a Montuori e Schiaf-fino.Ciò che ha emozionato Giovanni è stata la disponibilità di questo vecchio cuore rossonero a con-dividere, con un ragazzo incon-trato per caso, le sue passioni e la memoria di una parte tanto significativa della sua vita, qua-si un passaggio di consegne tra vecchie e nuove generazioni.Giovanni non se ne è andato a mani vuote, ma con una foto, una vecchia foto in bianco e nero ingiallita dal tempo che ritrae appunto Gastone Bean con Montuori e Schiaffino, con tanto di dedica.Solo qualche giorno dopo, chi ti incontra in spiaggia a Cesena-tico? Federico Giunti, altro ex giocatore rossonero, autore di un gol nel famoso Milan-Inter 6-0 del 2001.Non poteva che tornare raffor-zato nella sua fede rossonera, convinto che il senso di appar-

tenenza che anima i tifosi mila-nisti è qualcosa di speciale, che va oltre i risultati della squadra.Nella stessa serata si è poi provveduto a tracciare il pro-gramma di attività del Club e a completare il direttivo con quattro nuovi componenti. Per la prossima primavera è previ-sta poi un’altra trasferta a San Siro in pullman, con ragazzi e bambini che potranno entrare gratuitamente.

Milan Club Guidizzolo

Fotografie: Lorenzo Ruzza

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Circolo la MIMOSA - stare insieme

Il 2015, per noi dell’AUSER “La Mimosa”, si è chiuso positiva-mente. Gli iscritti sono aumen-tati rispetto all’anno scorso e il programma è stato realizzato completamente, anzi qualcosa in più del previsto. Il 15 agosto è stato organizzato un affollato e apprezzato “Pranzo di Ferra-gosto” presso il ristorante “La Sosta”. Ha inoltre sponsoriz-zato i libretti di tre DE.CO: la quaglia e la pancetta steccata di Guidizzolo e i “malfacc” di Castiglione. L’AUSER “La Mi-mosa”, infatti, è attenta anche alle problematiche dell’alimen-tazione e del territorio. Ci sia-mo già attivati per il soggiorno a Ischia dell’anno prossimo. Per un incontro informale di chi vuole riprovare l’emozione di una vacanza bella e godere di un clima e di un mare indi-menticabile, è stato organizzato il 25 ottobre un pranzo, aperto anche agli amici e sostenitori. Il mese di ottobre è stato inoltre

ricco di altri eventi. L’AUSER ha partecipato alla “5° EXPO colori e sapori sotto la torre” con un proprio banchetto, per far me-glio conoscere alla cittadinanza le proprie attività sia in campo sociale che territoriale, per far capire che al centro delle pro-prie attività vi è la persona, come individuo bisognoso di rapporto affettivo, compagnia, amicizia e che vuol far parte di un gruppo di persone che possano, anche se solo per un giorno, farlo sentire meno solo. E’ stata inoltre organizzata l’11 ottobre una bella e interessante gita a Torino e al Museo Egizio. Pullman pieno e gitanti entu-siasti. Abbiamo poi collaborato con il G.V.G alla riuscita festa della Castagnata presso il MA-SEC con ospite d’onore Emma Morosini la “vagabonda della Madonna”. Il 2015 si è poi con-cluso con l’apprezzato e gradito pranzo degli auguri di fine anno. Un vero successo. Se il 2015 è

stato l’anno delle collabora-zioni con altre associazioni, il 2016 come sarà? Speriamo che l’anno prossimo tali collabora-zioni continuino ancora di più. Solo uniti si è in grado di creare eventi e manifestazioni che tutti i cittadini possono apprezzare e gradire. L’AUSER, infatti, non ha una sede propria, e se rima-nesse da sola sicuramente non riuscirebbe a portare avanti il proprio programma, soprat-tutto ora che molte persone ci incitano a continuare su questa strada, entusiasti per le nostre proposte. Speriamo che nel 2016 alcuni imprenditori pos-sano contribuire con erogazioni liberali per sostenere le nostre manifestazioni e iniziative. Per terminare si ripropone lo slogan della nostra associazio-ne: iscriversi all’AUSER fa bene alla salute: passa…parola… Auguriamo a tutti un 2016 pieno di salute, di nuove amicizie ed anche di nuove iscrizioni

L’anno che verrà

LANCIAMO UN APPELLO PER IL 2016 A TUTTI I CITTADINI, IMPRENDITORI, COMMERCIANTI, ARTIGIANI, NEGOZIANTI: C’E’ QUALCUNO DISPOSTO AD “OFFRIRE” (ANCHE CON UN PICCOLO AFFITTO) UNA SEDE ALL’AUSER?

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L’annuale festa alla Fondazione RizziniAl ‘Rizzini in festa 2015’ sono tornati gli ‘Arzilli’ accompagnati dal neonato coro della Fondazione. L’ormai tradizionale festa della Fondazione ha richiamato anche quest’anno numerosissime persone, ospiti e familiari in testa, nella tendostruttura appositamente allestita davanti all’ingresso della Fondazione. Una Festa, ha ricordato il presidente Claudio Delmenico, ringraziando il personale e tutti coloro che a vario titolo vi lavorano, che vuole essere un momento di apertura verso tutta la comunità e che la stessa sempre accoglie partecipandovi attivamente. Dopo la celebrazione della S. Messa la giornata è proseguita con uno spettacolo di intrattenimento. E qui sono rientrati in scena gli ‘Arzilli’, una compagnia atipica formata in larghissima parte dal personale della Fondazione, presidente Delmenico e direttrice Andreina Piccardi in testa, con alcuni amici della Fondazione (tra questi anche il sindaco Sergio Desiderati). Guidati da Carlo Zuanon questi ‘attori per un giorno’ si sono improvvisati cantanti e/o mimi interpretando a modo loro celebri brani con i nonni ben lieti di accompagnarli dando forma e voce ad un coro particolarissimo. E’ seguito il ‘pranzo della domenica’ preparato dalla cucina della

Fondazione il quale ha allietato tutti i palati. Una giornata tra divertimento e leggerezza in uno dei luoghi simbolo dell’attenzione e dei servizi alla persona erogati tanto dalla Fondazione quanto dall’Amministrazione comunale.

In gara a MonzaDopo le gare nel circuito di Misano e Imola si ritorna in pista nel circuito di Monza,

l’autodromo piu’ bello d’Italia dove sono state scritte pagine di storia e duelli dei piloti piu forti della scuderia Ferrari. Anche i nostri atleti team Active sono pronti a sfidare i loro avversari dando battaglia sulla pista che non presenta pericoli di buche o curve strette da prendere con cautela ma ampie corsie per dare velocità ai loro mezzi a tre ruote. L' avversario piu temuto era il tempo che non dava nessuna tregua e molti degli iscritti si sono arresi abbandonando il circuito ma si sa che la fortuna aiuta gli audaci e Active scende in pista e il tempo si arrende dando una tregua. La corsa non regala emozioni anche perche` gli accompagnatori e spettatori sono raggruppati o nelle tribune o nei pochi metri dell` arrivo e visto il lungo percorso nel parco gli atleti si vedono solo passare al rettilineo dell`arrivo. La gara vede il guidizzoleseAntonioCatalano in ottima forma subito dietro i piu forti nella top ten della classifica facendo la volata finale cogliendo il 10° posto di categoria e 20° tempo assoluto. Non male come prova, Matteo subito dietro al gruppetto dei migliori nella sua categoria viaggiando in 9ª posizione a seguire Massimo che sta ritrovando la forma migliore dopo lo stop nel mese di luglio. La giornata no tocca a Claudio che non riesce a stare a ruota dei suoi avversari facendo una gara in solitaria pagando con un ritmo più lento delle sue possibilità ma pronto per un riscatto nella prossima gara, Sergio regala alla squadra una bella medaglia d'argento con un secondo posto e punti preziosi per la classifica e infine ritorna alle gare Romina che non in perfetta condizione riesce con un po’ di fortuna e tenacia a non farsi scappare la seconda posizione. Una buona prestazione di tutti gli atleti in vista della trasferta ligure dove saranno impegnati nel consolidare la seconda posizione della classifica a squadre e la maglia Rosa di Romina.

Roberto

A Torino con l’Auser la MimosaUna bellissima, magica e incantevole Torino ha accolto i cinquanta partecipanti alla gita dell’AU-SER “La mimosa” di Guidizzolo. Sul pullman il presidente dell’Auser ha parlato della sottoscri-zione a premi per l’acquisto di una cucina per il CDD “ANFFAS” di Rebecco. La proposta ha tro-

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vato una forte solidarietà che ha portato all’ac-quisto di oltre settanta biglietti, oltre ai 200 già venduti in precedenza. Arrivati in centro a Torino, in un clima quasi estivo i gitanti hanno passeg-giato e visitato, accompagnati da una bravissima guida, Piazza Castello, il Duomo, Palazzo Reale, Palazzo Madama, Via Po, Piazza Vittorio Veneto. Hanno poi raggiunto il suggestivo Parco del Va-lentino attraversato dal fiume Po, dove piante e fiori stavano dando il meglio di sé con colori stra-ordinari di inizio autunno. Molti scoiattoli si sono lasciati fotografare mentre raccoglievano bacche selvatiche. I gitanti si sono poi soffermati su un ponte sul Po per la classicissima foto del fiume con lo sfondo della Mole Antonelliana. Sono poi ritornati in centro per ammirare e fotografare da vicino la stessa Mole. Nel primo pomeriggio la compagnia è entrata al Museo Egizio. È stata una visita interessante, affascinante e avvincen-te, non solo per i pezzi esposti, spettacolari ed

unici al mondo, ma anche per la ristrutturazione del museo che ha ricreato un luogo straorinario. L’AUSER “La mimosa” ha offerto panini a volontà e frutta per tutti. Il classico pranzo di mezzogior-no, con il consenso di tutti, è stato “abbuonato” per poter prolungare la visita alla città. Dopo il Museo Egizio, ci si è trasferiti nel bellissimo ca-stello- ristorante di Corveglia, dove una tipica e caratteristica cena con prodotti locali, ha conclu-so il viaggio. Tutti i partecipanti si sono dichiarati felici e soddisfatti della gita ed hanno già richie-sto altre uscite dell’AUSER per il prossimo anno.

Pancetta steccata Nei giorni scorsi è stata ufficializzata la Deno-minazione Comunale (De.Co.) della pancetta steccata, che è stata proposta e fermamente sostenuta dalla Pro Loco Guidizzolo ed è stata realizzata con il contributo del Centro Culturale San Lorenzo e dell’Accademia Gonzaghesca de-gli Scalchi, con Andrea Dal Prato che ha curato la parte redazionale e le immagini, Cornelio Mari-ni per la ricerca storica e del disciplinare, con la collaborazione di Zeno Roverato e di altri masalì locali.Sono tante le pancette tipiche di varie regioni d’Italia, ognuna con una sua specifica lavorazione. Tutte però utilizzano la pancia del maiale, quello strato adipo-

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so che un tempo era tanto più apprezzato quanto più era spesso e che oggi presenta una ottimale ripartizione tra parti magre e parti grasse, in li-nea con le mutate esigenze dei consumatori.Anche nel nostro territorio sono praticate mo-dalità diverse di confezionamento della pancet-ta, ma una in particolare appartiene più di altre alla tradizione guidizzolese: la pancetta stecca-ta, vera prelibatezza di questo territorio dove si è iniziato a produrla a metà del secolo scorso dall’allora salumificio di Ruggero Ruggeri che ebbe questa particolarissima intuizione, replica-ta poi anche nella macellazione domestica da di-versi masalì. Ora l’Amministrazione Comunale è pervenuta nella determinazione di riconoscere la De.Co. a questa specialità, allo scopo di preser-varne la tipicità, di valorizzarla ed affidarla all’uf-ficialità della storia, raccogliendo l’invito dei pro-motori, che hanno trovato anche l’appoggio ed il sostegno di Associazioni e di operatori economici locali, oltre alla famiglia Ruggeri, artefice e cu-stode per decenni della pancetta steccata. Ora, dopo il riconoscimento della De.Co., la pan-cetta steccata potrà chiamarsi tale solo se pro-dotta con la ricetta ed il procedimento codificati, quello che fa il salumificio Pezzini di Selvarizzo, impegnato nel mantenimento della produzione tradizionale. Chi desidera consultare la pubbli-cazione sulla pancetta steccata, curata dal Cen-tro Culturale San Lorenzo, può trovarla sul sito www.lanotiziaguidizzolo.com, sezione Pubblica-zioni, dove è anche scaricabile gratuitamente, come tutte le pubblicazioni del Centro.Chi desidera invece acquistare ed assaggiare questa prelibatezza deve fare attenzione a che sia veramente la pancetta steccata De.Co. di Guidizzolo, controllando che vi sia l’apposito con-trassegno, a garanzia dell’originalità del prodot-to, confezionato e stagionato come previsto dal disciplinare.

Giovani alla ribaltaQuando un giovane arriva a laurearsi è sempre una buona notizia. Così è per Davide Nicolai, 22 anni, che nelle scorse settimane ha conseguito

la laurea di primo livello in ingegneria meccanica presso l’Università degli Studi di Brescia, con la votazione di 110 e lode. In precedenza aveva frequentato il liceo scientifico “Gonzaga” a Casti-glione delle Stiviere. Ora intende conclu-dere il percorso con il biennio della lau-rea magistrale.Grande soddisfazione naturalmente per i suoi fa-miliari, che l’hanno accompagnato e sostenuto in questo percorso scolastico.

Mostra a Palazzo Rizzini Da venerdì 2 a domenica 4 Ottobre Villa Rizzini ha finalmente ricevuto l’attenzione che meritava.Oltre all’opportunità di visitare il palazzo, le classi quinte del Liceo Artistico ‘Alessandro Dal Prato’ prima e la cittadinanza poi hanno avuto la possibiltà di conoscere l’esperienza di tre profes-sionisti guidizzolesi formatisi proprio nell’ex Isti-tuto d’Arte. Protagonisti gli scatti del fotografo di moda Egon Reboldi, gli abiti della fashion desi-gner Alessia Guarinelli (e del Teatro della Moda di Milano presso cui entrambi lavorano), e i graf-fiti restaurati da Fabiola Bottoli, oltre alle opere della giovane studentessa Paola Sonia Tagliani, presentati al pubblico da Cesare Pedrotti.L’interesse mostrato dagli studenti per ogni pro-fessione ha confermato l’intento ‘orientativo’ dell’incontro, e il grande afflusso di visitatori du-rante tutto il weekend ha ripagato gli sforzi ne-

cessari all’or-ganizzazione per un evento s p e r i m e n -tale ed im-p r o v v i s a t o , ma decisa-mente riusci-to: stimolare curiosità e desiderio di co n o s ce n z a verso un luo-go importante e verso nuove realtà emer-genti nel no-stro territorio. Gli organizza-tori ringrazia-

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Autoriparazioni di Ferri Maurizio e C. s.a.s. tel. 0376 818052 cell. 348 8602121 - Loc. Quagliara, 26 - 46040 Guidizzolo MN

no tutti quelli che hanno supportato e parteci-pato all’iniziativa, con l’augurio che non rimanga un’esperienza isolata: il paese ha dimostrato di esserci e di apprezzare.

Echi dalla fiera di ottobreDopo anni di oblio, in cui era stata relegata al ruolo di “sagra”, ovvero di manifestazione essen-zialmente religiosa, legata alla ricorrenza della patrona Madonna del Rosario, da alcuni anni la

Fiera di Ottobre di Guidizzolo propone una inte-ressante sequenza di iniziative coordinate dalla Pro Loco, concentrate in particolare nella gior-nata di domenica, ma non solo. Lungo l’asse centrale di via Vittorio Veneto si sono svolte varie manifestazioni, come il frequentatissimo merca-tino degli hobbisti, che ha visto la partecipazione di più di trenta espositori, ai quali si sono affian-cati con le loro bancarelle anche diversi com-mercianti ed associazioni locali.

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La domenica mattina, nella contigua via IV No-vembre, più di cinquanta vetture “Smart” per la seconda volta hanno risposto alla chiamata a raduno di Cinzia Canicossa, appassionata smar-tista, organizzatrice dell’evento. Prima di radu-narsi a tavola presso l’agriturismo Fienili, dopo un’escursione per apprezzare le bellezze del no-stro territorio, anche gli smartisti hanno potuto condividere ed apprezzare la rinomata pancet-ta steccata, prodotto tipico di Guidizzolo, con la quale era stato confezionato un “paninone” da record: un enorme panino di 180 cm. sfornato dalla forneria Morandi, con il quale sono state ri-cavate oltre mille porzioni, che hanno accompa-

gnato l’aperitivo offerto gratuitamente dalla Pro Loco, sotto il loggiato dell’ex municipio, a tutti i frequentatori della Fiera, mentre nello spazio antistante il loggiato, anticamente denomina-to “piazza”, la scuola di ballo Sporting Dance di Sergio e Rosita proponeva l’esibizione di tango e di danze latino americane, trascinando anche il pubblico presente in coinvolgenti balli di grup-po. Sullo sfondo, la mostra organizzata dal locale Gruppo Alpini su reperti e memorie della prima guerra mondiale.Oltre via Veneto, passando per piazza Marconi dove sono tornate le giostre per la gioia dei bam-bini, altre iniziative hanno caratterizzato la Fiera di Ottobre, all’insegna delle specialità gastrono-miche locali e del territorio. Presso la propria sede la sezione Avis ha puntualmente riproposto la tradizionale sagra della quaglia gastronomica, alla quale è stata riconosciuta la Denominazione

Comunale (De.Co.) come specialità guidizzolese. I prodotti De. Co. dell’Alto Mantovano hanno poi caratterizzato il menu proposto dalla gastrono-mia “Il Senso del Mangiare” della famiglia Cagioni per il pranzo della domenica presso il Masec, che ha visto l’adesione di nu-merosi buongustai. La pancetta stec-cata, in particolare, vanta sempre più estimatori, come ha potuto consta-tare lo chef Gianlu-ca Cagioni anche a Volta Mantovana, dove l’ha potuta presentare.Anche presso l’area parrocchiale si sono tenute alcune iniziative, come la seconda edizione del concorso per i piccoli madonnari, guidati dalla maestra Mariangela Cappa, coadiuvata da Paola Tagliani, con trenta ragazzini, che sulla piattafor-ma polivalente, si sono cimentati con i gessetti

e lo straccetto. In precedenza, la mattina, il sa-grato aveva ospitato al termine della S.Messa la benedizione delle famiglie, in particolare delle coppie sposate da più di 40 anni.Un’edizione, quindi, della Fiera di Ottobre ricca di soddisfazioni per gli organizzatori, in primo luogo per la Pro Loco, costantemente impegnata nella promozione del nostro paese, che ha ripro-

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posto in seguito altre iniziative ormai tradizionali, come la decima edizione di “Guidizzolo In-canta” del 5 dicembre ed il Cinema per Ragazzi del 13 dicembre (Santa Lucia).

Riapre Arca Gas a GuidizzoloOgni giorno ci troviamo a combattere con bol-lette illeggibili, consumi stimati e presunti, con-guagli incomprensibili e tariffe complicate, che ci costringono a rivolgerci ad uffici, non sempre comodi oppure a call center, e allora è ancora peggio, perché preferiremmo un rapporto diret-to. Come sarebbe comodo poter avere un ufficio sul posto, sempre aperto e disponibile, che ti as-siste per qualsiasi problema!Sono le motivazioni che hanno indotto Luca Ma-della ad aprire a Guidizzolo una azienda di servizi per il gas metano, ovvero “per l’energia della tua casa”.Mettendo a frutto l’esperienza ultraventennalematurata nel settore, ora riapre la Arca Gas s.r.l., con sede a Guidizzolo in via don Sturzo,15/B.Perché dovremmo affidarci ad Arca Gas?La gestione è locale, con rapporto diretto con gli utenti, senza call center, la tariffa del gas offer-ta è sempre la più conveniente ed i consumi non sono stimati, ma rilevati con letture al contatore della nostra casa. Lo sportello locale di Guidiz-zolo offre delucidazioni e spiegazioni chiare e precise sia sulle tariffe che sull’offerta applicata e su tutte le problematiche relative alla bolletta.Per chi volesse aderire all’offerta, Arca Gas se-guirà direttamente tutte le pratiche per nuovi allacciamenti, subentri, attivazioni, riattivazioni, ecc. senza nessun costo e nessuna interruzione del servizio per il cambio del fornitore.

Tombini fioritiQuando si dice che “zé pèso el tacòn del buso” (detto veneto), ovvero, quando la natura si prende la rivincita. La pian-ta cresciuta dentro il tombino, eviden-temente mai pulito, era stata tagliata, ma è prontamente rigermogliata rigo-gliosa, riempiendo tutte le feritoie. La battaglia continua… chi la spunterà? Il seguito alla prossi-ma pioggia.

Il Movimento 5 Stelle si presentaVenerdì 13 Novembre a Guidizzolo presso la Sala Civica in piazzale Marconi alle ore 20:30 il MoVimento 5 Stelle ha organizzato un incontro aperto a tutti i cittadini per raccogliere idee, proposte e condivisioni.I portavoce eletti nei comuni del Mantovano hanno presentato le iniziative portate avanti nelle amministrazioni locali. Insieme al portavoce M5S eletto in parlamento, Alberto Zolezzi, sono stati affrontati temi su come sia possibile migliorare la gestione dei servizi locali, di acqua

Arca Gas opera nei seguenti Comuni:

Guidizzolo, Volta Mantovana, Cavriana, Solferino, Medole, Castel Goffredo, Piubega, Gazoldo degli Ippoliti, Monzambano, Ponti sul Mincio, Pozzolengo

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Le associazioni locali AUSER, Pro Loco e GVG an-che quest’anno hanno organizzato la tradizionale castagnata di San Martino. Ma questa è stata, per così dire, una “edizione straordinaria” per la pre-senza di un’ospite eccezionale: Emma Morosini.Non si tratta di un personaggio della musica o dello spettacolo, ma una star della fede, ov-vero una giovincella di 91 anni che negli ultimi vent’anni ha percorso a piedi circa 37.000 km in pellegrinaggi verso santuari mariani di tutto il mondo.Nata da una famiglia povera a Castiglione delle Stiviere dove tuttora risiede, dopo una vita non facile in cui ha svolto principalmente la profes-sione di infermiera, Emma Morosini, classe 1924, una volta raggiunta la pensione, ha continuato ad assistere gli ammalati in ospedale come volon-taria. L’incontro con i tanti partecipanti alla castagnata è stata l’occasione per ripercorrere alcuni mo-menti dei suoi viaggi.Per molti anni il suo mezzo di trasporto è sta-

to la bicicletta, con la quale è andata a Lourdes due volte, ma dopo una peritonite, superata per miracolo, fu costretta a camminare a piedi e da allora non si è più fermata e ogni anno, appena possibile, “scappa” sulle strade con il suo car-rello, la sua valigia su ruote, la sua casa ambu-lante, per onorare la Madre di Gesù e s’incammi-na, inossidabile e tenace, in preghiera, verso gli amati santuari.Ad oggi ha compiuto ben ventidue pellegrinaggi in tutto il mondo raggiungendo a piedi i santuari di Lourdes, Fatima, Santiago, Monterey (Messi-co), Siria, Gerusalemme, Loreto, San Giovanni Rotondo, Siracusa, Roma, Nevers, Czestockowa, Pontmain, Lisieux, Valladolid, Aparecida (Brasi-le) e, ultimo, Lujan (Argentina).La straordinaria semplicità di Emma, la sua for-za e vitalità, nonostante la sua rispettabile età, suscitano spontaneamente simpatia e catturano l’attenzione degli interlocutori, che rimarrebbero ad ascoltarla per ore.Alcuni dei suoi viaggi ed alcune delle sue espe-rienze sono raccolte in due libri pubblicati dal Centro Culturale San Lorenzo, consultabili e scaricabili dal sito www.lanotiziaguidizzolo.com, così come il libro che uscirà a breve sul suo ulti-mo pellegrinaggio in Argentina.

e rifiuti, favorire lo sviluppo imprenditoriale con l’utilizzo del microcredito, i successi ottenuti dal MoVimento 5 Stelle in ambito nazionale e tutte le novità legate alla legge di Stabilità 2016. Fiasconaro, portavoce in Regione Lombardia, ci ha aggiornato sugli ultimi sviluppi legati alla viabilità del territorio. Durante la serata si è svolta la presentazione del gruppo “Guidizzolo verso le 5 stelle”.Come sempre è stato dato ampio spazio al confronto su temi locali e nazionali.

Emma Morosini al MASeC

Fotografie: Lorenzo Ruzza

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Quattro bagole

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via dell’Artigianato, 7146040 CAVRIANA MN

- Ciao!- Ciao, hai sentito? È vero che la Notizia chiude?- È vero, purtroppo, però non chiude, sospende la pubblicazione, almeno per ora…- Come mai?- Sai… tutte le cose belle hanno una fine…- Beh, in fin dei conti, sono più di vent’anni che c’è la Notizia…- Vent’anni di racconti della vita del nostro pae-se…- È un peccato, però…- Già, comunque lascerà una bella testimonian-za… pensa se ci fosse stato qualcosa come la No-tizia cento o duecento anni fa…- Adesso sapremmo molto di più della storia del nostro paese…- Vorrà dire che quelli che verranno dopo di noi potranno conoscere com’era il loro paese…- Sì ma… dove la troveranno?- Guarda che c’è un sacco di gente che ha colle-zionato la Notizia fin dal primo numero…- Comunque, bisognerà vedere se saranno inte-ressati…. Magari i guidizzolesi saranno sempre meno, visto che non fanno più figli…- Già… ma ti rendi conto di come cambia il mon-do?- Eh, pensa che quando è uscito il primo numero de la Notizia i telefonini erano grandi come un mattone e poi… telefonavano e basta!- Adesso col telefonino ci fai tutto… non devi ne-anche più schiacciare i tasti, basta parlargli e lui ti chiama chi vuoi, lo vedi mentre parli anche dall’altra parte del mondo… una roba che i nostri nonni non ci crederebbero…- Beh, chissà cosa faranno i nostri nipoti che noi stenteremmo a credere...

- Per esempio, mangiare insetti, alghe e vermi, invece di polenta e salame?- Per questo, stando all’Europa, facciamo in tem-po ad arrivarci anche noi…- Se poi non vogliono più che mangiamo la carne rossa…- Questa poi…! Possono dire quello che vogliono ma io la carne continuo a mangiarla! Vuoi mette-re una bella fiorentina con un piatto di cavallette? E poi dipende dalla quantità… il troppo fa sempre male!- Già, troppe cavallette sono indigeste…- Bisognerebbe cambiare anche le barzellette… ti ricordi quella del cliente che diceva “camerie-re. C’è una mosca nella minestra!” ?- Eh, allora?- Sai cosa gli risponderebbe il cameriere? “Cer-to, ne vuole delle altre?”…- Tu scherzi, comunque mi piacerebbe ritrovarci tra vent’anni e vedere come sarà la vita…- Chi ti dice che magari non ci ritroviamo?- Magari…! Però, dimmi una cosa, ci sarà anche quello che ci ascoltava e poi riportava i nostri discorsi nelle Quattrobagole su la Notizia?- Può darsi…- Ma tu sai chi era?- Io no, e tu?- Neanch’io!- E allora ci salutiamo così… per l’ultima volta, con questo dubbio?- Già, addio…- Preferisco “arrivederci”, anzi… te salude!

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AlbaMalcangiFrequenta il quinto anno del Liceo delle scienze umane e lavora saltuariamente come cameriera. Per quanto riguarda il futuro, si augura di fare un lavoro che le permetta di conoscere e vivere diverse culture tramite molteplici punti di vista.

SilviaPolettiFrequenta l’istituto E. Fermi di Mantova, Liceo delle Scienze Applicate.

MartinaRoccaStudia al Liceo scientifico delle scienze applicate E. Fermi di Mantova. Sta ancora riflettendo sulla scelta universitaria e sul futuro lavoro. Frequenta la scuola di canto a Guidizzolo

I BIMBI CRESCONONel 1998 la Notizia ha iniziato a pubblicare annualmente le fotografie dei bambini e bambine nati nell'anno precedente. Ora che hanno raggiunto la maggiore età, sono diventati grandi, ci ha colto la curiosità di sapere: come saranno ora? Quale sarà la loro condizione?Li abbiamo contattati e pubblichiamo le foto di come erano nel 1997, come sono ora, nel 2015 e la loro occupazione attuale.

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AnnaCagioni

Frequenta la 5ª Liceo Classico e sta valutando di iscriversi, il prossimo anno, alla facoltà di Giurisprudenza.

GianniPasiniFrequenta la classe V del Liceo Scientifico “Belfiore” a Mantova.

LindaFezzardiFrequenta il Liceo artistico di Guidizzolo Alessandro Dal Prato. Le piacerebbe continuare gli studi all’università e specializzarsi nel settore del design.Le sue passioni sono la cucina e la moda.

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VanessaCauzzi Frequenta l’ultimo anno dell’Istituto Tecnico per Geometri.

LeonardoGandini Frequenta l’istituto superiore E. Fermi di Mantova nella sezione di chimica.

GiuliaDalZovo Frequenta l’ultimo anno dell’istituto E. Fermi (ITIS) di Mantova indirizzo chimico.

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MicheleGuidettiStudente presso Istituto F. Gonzaga di Castiglione delle Stiviere.Passioni: Grafica 2D e 3D.

NicolaGialdiniFrequenta il Liceo scientifico Belfiore a Mantova. Ha due passioni principali: la musica e il sollevamento pesi. Musicalmente apprezza tutti i generi purché non siano musica “commerciale” pop, ma predilige la musica elettronica, in particolare la musica “techno”. Nell’ambito del sollevamento pesi pratica il Powerlifting e gareggia per una squadra di Castiglione nella categoria -93 kg RAW.

CamillaChinagliaFrequenta l’ultimo anno del Liceo artistico Alessandro Dal Prato di Guidizzolo nella se-zione di design. Dopo la maturità le piacereb-be continuare e specializzarsi nell’indirizzo dell’arredamento e del design, oppure entra-re nella facoltà di scienze motorie. Dopo aver praticato calcio per due anni, attualmente allena i bambini della scuola calcio. Allenare questi piccoli calciatori le dà una grande sod-disfazione soprattutto nel vederli felici dopo un goal. Un’ altra sua grande passione è la musica, infatti all’età di otto anni ha iniziato a suonare il flauto traverso che suona tuttora nell’ Ente Filarmonico di Guidizzolo.

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Francesca Tuzza e Ferruccio Cerri

Sposati a Bariana di Garbagnate

(MI) il 23 ottobre 1965

Francesca e Ferruccio con la nipotina Martina

sposati da

5oanni

Libera Tessari ed Enrico MalagutiSposati nel 1965

sposati da

5oanni

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Scienza e religioni in genere, pur navigando in un infinito, non sono state in grado di definirlo. Hanno tentato a ritroso attraver-so la dicotomia spazio-tempo ma neppure queste entità chiarisco-no il problema. Il pensiero dal quale si può parti-re è il capovolgimento del concet-to e cioè che dopo il finito continui l’infinito. Molti scienziati, da Galileo, a Ke-plero, a Copernico, ad altri non meno importanti, hanno solcato questo versante il più profonda-mente possibile ma un limite che possa essere considerato l’ultimo e quindi la fine dell’infinito non è stato individuato in nessun modo. Penso che il detto “fine del mon-do” sia da interpretare con la fine del ciclo vitale animale del globo terrestre in cui c’è anche il gene-re umano. A questo punto allora siamo obbligati a tornare sul concetto di Dio che racchiude l’infinito da qualsiasi caratteristica lo si voglia considerare. Poi su Dio non si può capire una

cosa: perché dal suo infinito abbia mandato a noi suo figlio soltanto 2000 anni fa. Questo è un ragionamento da “pianeta Terra” perché non sap-piamo in che epoche temporali Dio possa aver mandato Gesù in altri mondi del suo “infinito”. Più banalmente si può pensare che i “probabili alieni” visibili sul-la nostra Terra non siano diversi da noi terrestri proiettati su altri pianeti. Inoltre la distinzione fra passato, presente e futuro è un’illusione per cui si può dire che siamo nel tempo. Il presente non corrisponde all’adesso assoluto ma designa l’istante in cui viene detto per cui l’idea comune a tutto l’universo è un’illusione e lo scorrere del tem-po non è universale.= L’immanifesto è molto più vasto del manifesto.= Se siamo fatti di “quanti”, e quindi di particelle, da dove viene la sensazione di esistere singo-larmente in prima persona?= Noi siamo osservatori e osser-

vati perché siamo fatti degli stessi atomi della natura da cui siamo discendenti come altro essere vi-vente che si scambia informazioni fra lo stato di qualcosa e quello di qualcos’altro.= Essere liberi non significa anar-chici ma dipendere dalle leggi della natura che agiscono nel no-stro cervello fra miliardi di neuro-ni con cui siamo la stessa cosa e forse i soli consapevoli sulla Ter-ra della inevitabilità della nostra morte.= Il calore non é un fluido bensì il frutto dell’attività in cui atomi e molecole si muovono sempre.= Viceversa succede per il freddo in cui si muovono più lentamente.= L’attività di un pendolo scalda ma perde energia e rallenta; non si è mai visto un pendolo che co-minci a muoversi col calore.= È più probabile che un atomo della sostanza calda sbatta contro un atomo freddo ma non abbiamo equazioni di questo fenomeno in ambito spazio-temporale se non che i buchi neri sono sempre caldi per la vibrazione delle molecole.

Dott. Elodio Perani

Infinito o infiniti nella fisica attuale

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“COLLI MORENICI”GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO

Sede operativa: Ristorante “La Baita” Campagnolo di Cavriana MN a cura di Giorgio Arienti

Val di Non: il paradiso dei raccoglitoriDomenica 27 settembre 2015 si è conclusa nel migliore dei modi, ai rifugi Sores e Predaia, sull’altopiano della Predaia -in Val di Non– Tren-to, la gita del Gruppo Micologico Naturalistico “Colli Morenici” a cui hanno partecipato ben una novantina di persone. Durante i tre giorni tra-scorsi nei favolosi boschi attorno al rifugio, che in periodi climatici favorevoli vengono conside-rati una miniera dal punto di vista micologico, i “fungaioli del Gruppo” si sono impegnati nella ricerca di materiale idoneo per poter allestire una piccola rassegna micologica con analisi e valutazione del raccolto.E quest’anno il periodo è stato abbastanza favo-revole visto il bottino dei raccoglitori: cestini e cassette di Cantharellus lutescens e tubaefor-mis (finferle), ma soprattutto tantissimi porcini (Boletus edulis).Anche i non appassionati di funghi hanno potuto apprezzare le bellezze del Trentino; si è potuto ammirare il Castel Thun, posto in una incante-vole vallata circondata dalle superbe cime del

Gruppo del Brenta; altra visita interessante è stato il “Museo degli usi e costumi della gente trentina”, a S. Michele all’Adige: una intera co-struzione dedicata alle usanze e tradizioni tren-tine. Non poteva mancare la consueta visita al Santuario di San Romedio, antico eremo compo-sto da più chiese, posto in cima ad uno spuntone di roccia, con sottostante un recinto dove dimo-rano alcuni orsi.La gita è iniziata con la visita guidata alla Can-tina Rotari a Mezzocorona, con degustazione di spumante e Teroldego Rotaliano, accompagnati da Trentingrana e Mortandela della Val di Non, per poi concludersi alla Distilleria Marzadro di Rovereto, con degustazione di grappe sopraffine.Vista l’ottima ed insperata uscita micologica di tre giorni, ascoltate le richieste dei partecipanti ed anche di chi non ha potuto parteciparvi per vari motivi, ci si è lasciati con la promessa di tra-scorrere insieme, anche il prossimo anno, la tre giorni in Val di Non.

Ma l’attività del Gruppo Micolo-gico Naturalistico “Colli Moreni-ci” non conosce sosta. Al rientro dal soggiorno in Val di Non era già tempo di allestire la consue-ta mostra micologica, una ini-ziativa che ormai costituisce un appuntamento fisso della Sagra di Ottobre di Guidizzolo. Sotto il loggiato dell’ex palazzo comu-nale in via Vittorio Veneto, su una lunga tavolata, sono state espo-ste più di 160 specie di funghi, sia commestibili che tossici o velenosi, ordinati ed etichettati, in bella vista, alla portata di tutti

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quanti, appas-sionati raccogli-tori o semplici curiosi, accorsi comunque sem-pre numerosi. L’allestimento di una mostra con tante spe-cie esposte ri-chiede un lavoro

impegnativo, soprattutto nel reperimento e nella raccolta dei funghi freschi da esporre, ma anche conoscenza, competenza e… passione, qualità che certo non mancano al Gruppo, a partire dal presidente Boccazzi.Conoscenza e competenza sono garantite dai corsi che ogni anno il Gruppo organizza e che vedono la partecipazione di un numero sempre crescente di raccoglitori, tanto che stanno sor-gendo problemi di capienza. La passione invece è quella che porta tante persone ad aderire al Gruppo Micologico Naturalistico Colli Morenici, convinte dalla serietà e dal valore delle sue ini-ziative, tanto da partecipare “massicciamente” anche alla cena che annualmente viene organiz-zata. Con oltre 180 partecipanti, riuniti a convivio presso la sede operativa del Gruppo, il ristorante “La Baita” di Campagnolo di Cavriana, hanno ap-

provato il con-suntivo dell’at-tività 2015 e il programma del 2016.

La cena di fine anno vale come c o n t e n i t o r e dell’assemblea annuale, ma anche come momento di aggregazione e di condivisio-ne del senso di appartenenza a questa bella realtà “dell’in-tero territorio

morenico”, dove appassionati raccoglitori di fun-ghi e semplici amanti della natura si ritrovano a condividere lo stesso sentimento di rispetto per l’ambiente, anche se purtroppo, tra i tan-ti, ci sono sempre quelli un po’ meno rispettosi, come ad esempio quelli che raccolgono i funghi anche se non comme-stibili per poi buttarli o calpestarli, quando semplicemente si po-trebbero lasciare sul posto, a svolgere la loro funzione ecologica o a fare da cibo ad altre spe-cie animali. Lunga vita al Gruppo, perché c’è sempre qualco-sa da imparare, no?

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ENTE FILARMONICONotiziario a cura dell’Ente Filarmonico Guidizzolo

Ed eccoci arrivati ad un nuovo appuntamento, cari lettori!Vorrei partire con una rifles-sione personale sul grande ed importantissimo evento che lo scorso 7 novembre ha visto coinvolti il nostro Ente Filar-monico e l’Accademia di Musica Moderna di Milano: la Master Class e il Concerto con il gran-dissimo e famosissimo Billy Cobham. È stato già detto molto sull’e-vento dai quotidiani locali, dagli “addetti ai lavori” e dalle tan-tissime persone che vi hanno partecipato, ma vorrei parla-re di come io, da componente dell’orchestra fiati, ho vissuto questa esperienza. Per me è stato un grandissi-mo onore avere l’opportunità di ospitare qui tra noi un tale “mostro sacro” della musica, avere la possibilità di sentirlo in tutta la sua grandezza e credo che questo sia un grande vanto per tutta la nostra comunità di Guidizzolo oltre che per l’Ente Filarmonico e per l’Accademia di Musica Moderna! Suonare con lui poi è stato molto emo-zionante e ci ha resi ancora un po’ più orgogliosi di far parte

di questo meraviglioso gruppo che è il nostro Ente.Direi che abbiamo dimostrato ancora una volta che l’unione fa la forza e che con l’impegno e la perseveranza si possono ot-tenere grandissimi risultati!!!Infine, il mio personale e par-ticolare ringraziamento va al maestro Nicola Montagnoli che ha investito tantissima energia e tutte le sue risorse perché questo evento fosse possibile, siamo orgogliosi di avere gio-vani dinamici e professionali come lui nel nostro staff!

Ma pensiamo ora ai prossimi appuntamenti. La sera del 26 dicembre alle ore 21.00 al Ma-sec di Guidizzolo si terrà un Concerto Gospel patrocinato dall’Ente Filarmonico. Avremo la possibilità di assistere ad un emozionante spettacolo dal ti-tolo “The time is now“ che ve-drà protagonista il gruppo “The Golden Guys” diretti da Paola Milzani. Questo è uno dei più famosi gruppi di cantanti go-spel, nasce a Brescia nel 1996 per volere proprio della direttri-ce Paola Milzani, è composto da circa 20 elementi ed accompa-

gnato da una formazione stru-mentale: pianoforte, chitarra, basso e batteria.La loro filosofia si basa sul fatto che “la preghiera è il contatto più intimo dell’uomo con Dio e il Gospel ne è la forma più coin-volgente” (cit.)Questo meraviglioso gruppo ha affiancato grandi artisti del calibro di Antonella Ruggiero , Ron, Roby Facchinetti e Renzo Arbore.Assisteremo sicuramente ad un grande spettacolo! Sono aperte le prenotazioni presso il bar del MASeC.

Ed infine, ma non ultimo per importanza, diamo appunta-mento a tutti la sera di Capo-danno, l’1 Gennaio 2016 alle 21.00, per dare il “benvenuto” al Nuovo Anno assieme alla no-stra Orchestra Fiati che ci de-lizierà con un festoso Concerto di Auguri. Vi aspettiamo come sempre numerosi!

Intanto vi salutiamo con i mi-gliori Auguri di Buone Feste da parte di tutto il nostro Ente Fi-larmonico!

Alessia Ghizzi

Auguri musicali...

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Adeguamento scuola primaria, ex sede municipale, nuova caserma

Tecnologie avanzate e risparmi energetici

Nel piano triennale delle opere pubbliche recentemente appro-vato dalla Giunta Comunale di Guidizzolo per gli anni 2016-2017 e 2018 figurano, in primo piano, l’adeguamento sismico e riqua-lificazione energetica dell’ala più vecchia della scuola prima-ria; il restauro e recupero fun-zionale a centro civico-culturale dell’ex sede municipale di Via Vittorio Veneto; la realizzazione della nuova caserma carabinie-ri. Dell’adeguamento sismico e riqualificazione energetica della scuola vi è già la progettazione esecutiva, mentre per le altre due opere indicate per il primo anno, quindi il 2016, la fase pro-

gettuale è ferma al definitivo. I costi indicati per le opere sono di € 746.921,71 per la scuola, € 1.541.061,00 per la nuova caser-ma Carabinieri e € 1.130.000,00 per l’ex sede municipale. Per il 2017 l’unica opera individuata è la realizzazione di un parcheggio e zona sosta autobus in Via Goi-to per un costo di € 285.000,00. Al 2018 vanno una fitta serie di lavori: pista ciclabile strada per Medole (€ 220.00,00); costruzio-ne nuovo magazzino comunale (€ 200.000,00); riqualificazione area esterna piazzale municipio con recupero area ex Lanterna verde (€ 200.000,00); completamen-te pista ciclabile Via Dunant in

fregio ex. SS 236 (€ 200.000,00); riqualificazione parco Barriera e viabilità interna (€ 200.000,00). Naturalmente gli interventi più avanti nel tempo indicano quelle che sono le volontà amministra-tive e rimangono naturalmente vincolati alle possibilità di finan-ziamento. Nel piano delle opere poi è indicato anche l’elenco degli immobili che il Comune intende alienare: Ex Finanza, immobile in Via Solferino oltre la torre civica (€ 500.000,00); area ex depurato-re (€ 200.000,00); area ex scuola infanzia (€ 618.000,00).

È stata inaugurata il 18 maggio 2014 e dal giorno successivo ha iniziato ad ospitare i piccoli alun-ni della scuola dell’infanzia con i loro insegnanti ed il personale ausiliario. Dotata delle più avan-zate tecnologie per il risparmio energetico ha, sin da subito, ini-ziato a produrre considerevoli risparmi per le casse del Comu-ne. “La scuola, ci dice il sindaco Sergio Desiderati, tutta comple-tamente attrezzata ex novo, con-sta di 6 sezioni con dormitorio e spazio esterno dedicati (ora ne

vengono utilizzate 5 e la sesta è spazio per attività); un atelier all’ingresso per la psicomotri-cità; stanze per attività speciali; stanze direzionali; parco ester-no attrezzato; un Centro Cottura di elevate prestazioni attrezzato interamente dalla ditta che ha vinto l’appalto per la sua gestio-ne. È dotata di ricircoli meccanici d’aria, impianto di riscaldamen-to a pavimento, tetto verde ed un modernissimo impianto fotovol-taico che fornisce energia elet-trica per la scuola stessa: tutto

questo ha portato al riconosci-mento della struttura in classe energetica ‘A’”. La produzione di energia nei tre mesi estivi è stata pari, ad esempio, a 10.217 Kwh con mancate emissioni di Co2 in atmosfera per 5.823 kg. La scuola è situata accanto al parco Barriera ed al MASeC (la nuova costruzione polivalente) ed al complesso scolastico di prima-ria e secondaria di primo grado a formare il plesso scolastico per servizi comuni quali, ad esem-pio, la cucina che fornisce i pasti

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Un qualificato auditorio, con molti giornalisti, ha seguito l’interessante serata guidizzo-lese di Mosaico-Scienze sul tema ‘Web e tutela dei dirit-ti. Le parole hanno un peso…anche in internet’; relatore il prof. Ruben Razzante, docente di Diritto dell’Informazione e di Diritto della comunicazione per le imprese e i media all’U-niversità Cattolica di Milano oltre che insegnante ai corsi di preparazione all’esame di Stato e per l’aggiornamento dei gior-nalisti; collabora inoltre come editorialista con settimanali e quotidiani. L’appuntamen-to promosso presso il MASeC, come anticipato, nell’ambito di Mosaico-Scienze 2015, dall’As-sociazione Colline Moreniche,

aveva l’accreditamento da parte dell’Ordine Nazionale dei Gior-nalisti ed ha assegnato ai parte-cipanti dei crediti per la prevista formazione continua di giorna-listi e pubblicisti. Il relatore ha esordito dicendo che ‘le parole hanno un peso non –anche in internet-, ma – soprattutto in internet-’ ricordando come la rivoluzione di internet sia un fatto epocale e la normativa non sia ancora all’altezza di tutto questo. Nel luglio scorso è stata presentata una ‘Carta dei diritti in internet’; ora bisogna far in modo, come primo passo, che questa venga applicata. Una delle domande che ci si pone, e che è stata ripresa nei molti interventi dei giornalisti, è: ‘C’è sicurezza per chi naviga in in-

ternet?’ e la rispo-sta è quanto mai laconica ‘No, oggi questa sicurezza ancora non c’è’. Altro tema toccato dal prof. Razzante il ‘diritto all’oblio’: come e quando si ha diritto a che una notizia venga can-

cellata dalla Rete senza ledere il diritto all’informazione ed alla storicità degli eventi? Vi sono sentenze che stanno interve-nendo anche su questo delica-tissimo argomento e presto ci si auspica arrivino anche qui norme precise. Non sono man-cati accenni ai motori di ricerca che dominano il settore, alla pubblicità che raccolgono, alla tassazione oggi assente in Italia ed a tutto ciò che di conseguen-za investe l’editoria tradizionale cartacea la quale, comunque, dovrà in qualche modo ripen-sarsi. Interessanti anche i pas-saggi sull’eccessiva disinvoltu-ra con la quale vengono pub-blicate notizie e fatti personali oppure giudizi sulle persone con precise e forti responsabi-lità da parte di chi pubblica, ri-cordando che ‘dalla Rete nulla viene cancellato anche se noi lo togliamo dal nostro profilo’. Un compito importante, verso i giovani ed i pericoli che pos-sono correre, spetta alla scuola la quale si deve attrezzare per informare anche su questo in-novativo settore della comuni-cazione globale.

Le parole hanno un peso …soprattutto in internet

anche per queste ultime. La sua realizzazione non è stata senza polemiche sin dalla nascita del progetto ereditato dall’attuale amministrazione. La zona infatti venne criticata in quanto ritenuta non idonea temendo che potesse essere oggetto di allagamenti in concomitanza di violente piogge.

“Fortissimi temporali si sono ab-battuti su Guidizzolo soprattutto l’estate 2014, prosegue il sinda-co, senza che mai la scuola sia stata minimamente sfiorata da possibili invasioni di acqua. Inol-tre non sono mai state installate pompe di drenaggio come qual-cuno sembra sostenere.

Ad oggi le condizioni sono ot-timali tanto dal punto di vista strutturale che della didattica in uno degli edifici sicuramente tra i più belli non solo della provin-cia, dotato di tutte le garanzie e sicurezze per chi lo frequenta e vi lavora”.

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Num

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UFFICICOMUNALI

CIMITERO

AMBULATORIMEDICI

PIAZZOLARIFIUTI

•Dr.ssaEmiGhisolfi - Cell. 333 8356733Prenotazione visite: 0376 840433 (9.00-12.00)Lun. Gio. Ven.: dalle 16 alle 19 (su appuntamento)Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 13 (su appuntamento)•Dr.OrfeoValerioGalvaniAmbulatorio 0376 819794 - Abitazione 0376 819096Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento)•Dr.MauroCorazzaAmbulatorio 0376 819475 Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12.30Giovedì: dalle 16.30 alle 19

AmbulatorimedicipressosedeAVIS•Dr.ssaDorianaBertazzoRiceve su appuntamento tel. 0376 83040 - 838500Martedì dalle 17 alle 18,30 Giovedì dalle 8,30 alle 9,30•Dr.ssaAngelaGatti - tel. 338 2619350Lunedì - Mercoledì - Venerdì: dalle 17.00 alle 18.30•Dr.ssaVincenzaDiMarco Riceve su appuntamento tel. 335 1736606Lunedì: 9,30-11,30 - Venerdì: dalle 10.00 alle 11.00Mercoledì: dalle 16.00 alle 18.00

NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNOtel. 800 228521 (Guidizzolo 0376 819005)

Apertura tutti i giorni della settimana

Gen. Feb. Nov. Dic. dalle 8 alle 17Marzo e Ottobre dalle 8 alle 19da Aprile a Settembre dalle 8 alle 20

ORATORIOSANLORENZOORARIO DI APERTURA 1ª e 3ª DOMENICA

Maggio - Settembre dalle 17.00 alle 19.00Ottobre - Aprile su prenotazione 335 422406

Lunedì Mercoledì e Venerdì dalle 14.30 alle 17.30Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30

Anagrafe-StatoCivile-Elettorale:Da lunedì a venerdì: dalle 10.00 alle 13.00mercoledì: dalle 14.30 alle 17.30sabato: reperibilità, solo per decessi cell. 347 8074979

Segreteria-Ragioneria-Tributi-UfficiotecnicoScuola-Teatro-Segretariatosociale:lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 12.30 mercoledì: dalle 14.30 alle 17.30

Assistentesociale:mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 13.00

PoliziaLocale: tel. 0376 840241mercoledì e sabato dalle 9.00 alle 11.00numero per emergenze tel. 3496498680

Municipio (centralino) - tel. 0376 819201Teatro e manifestazioni - tel. 0376 1620428P.E.C.: [email protected]

ASSOCIAZIONI

AVIS - AIDO - tel. 0376 840177 - 335 8230628Milan Club Guidizzolo - tel. 3483115232Pro Loco - tel. 0376 1620426Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 0376 819440Raphaël - Ambulatorio Castel Goffredo 0376 771292GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382Amici di Rebecco - tel. 331 3279682Centro Sociale “La Mimosa” - tel. 342 6824878Canile Comunale - tel. 0376 819716

ENTI

SANTEMESSEGUIDIZZOLO estate invernoFestivi: 8 - 10.30 8 - 10.30 Prefestivi: 19 18Feriali: Lun. Merc. Giov. 19 18BIRBESIFestivi 9.30 9.30 Feriali: venerdì 8.30 8.30REBECCOPrefestivi 18 17

Protezione Civile - tel. 0376 847388 Prenotazione ambulanza - tel. 349 8608653Istituto Comprensivo - 0376 819049 - 819059Liceo Statale d’Arte - tel. 0376 819023Corpo Bandistico - tel. 0376 840090Fondazione “Rizzini” onlus - tel. 0376 819120SISAM (acquedotto) - 800 859370 - 0376 771869CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253Parrocchia Birbesi - tel. 0376 819602Parrocchia Guidizzolo - tel. 0376 819052

EMERGENZE-112Il numero, sostituirà l'attuale 112 (Carabinieri),

113 (Polizia di Stato), 115 (Vigili del Fuoco),

118 (soccorso sanitario)

GUARDIAMEDICA-800533167

FUGHEGAS-800901313

EMERGENZE

BIBLIOTECAtel. 0376 840435 estate inverno

lunedì 9-12 / 15-19 9-12 / 14.30-18.30 martedì 9-12 14.30-18.30giovedì 15-19 14.30-18.30 mercoledì venerdì 9-12 9-12 sabato 9-12

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