Bilancio Sociale 2005 · palugan maria grazia pasello damiano gregorio ... rigobello fabrizio ......

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Un documento di coerenza

Rendere conto dell’attività sociale di un’azienda sta assumendo, già

da alcuni anni, una doverosa iniziativa di pari rilevanza del tradizio-

nale rendiconto economico annuale.

I risultati nella dimensione sociale, specialmente per una Banca di

Credito Cooperativo, rappresentano infatti dei traguardi nell’attività

della Banca nei confronti delle esigenze e delle attese del territorio e

dei nostri Soci.

Il Bilancio Sociale assume allora il valore di un documento che,

coerentemente con i principi del Credito Cooperativo, verifica la

coerenza con gli scopi statutari e costituisce una rilettura in chiave

sociale della contabilità economica della Banca.

Leggendo questo Bilancio sociale, che per la prima volta la nostra

Banca presenta ai propri Soci, ognuno potrà ripercorrere la storia, il

contesto di riferimento, i valori, gli assetti istituzionali ed organizzati-

vi della Banca nonché valutare il rendiconto dei numerosi interventi

promossi a favore di tutte le espressioni della comunità nei territori di

competenza.

Penso che dalla lettura del Bilancio Sociale i Soci potranno sentir-

si giustamente orgogliosi di appartenere alla Banca di Credito Coope-

rativo Padana Orientale San Marco Rovigo che si riconferma punto di

riferimento per il sostegno e la crescita di tante iniziative locali.

Il Presidente

Ramis Tenan

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INDICE

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1 ] Presentazione

2 ] L’identità aziendale:

a. La nostra storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

b. I nostri valori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

c. La missione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

d. L’assetto istituzionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

e. I nostri principi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

3 ] Le relazioni con i portatori di interessi

a. I soci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

b. I clienti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

c. I collaboratori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

4 ] La nostra zona

5 ] L’attività di sostegno a favore della comunità locale

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La Banca di Credito Cooperativo Padana

Orientale San Marco – Rovigo presenta que-

st’anno il suo primo Bilancio Sociale.

A questo punto della nostra vita sociale, non

potevamo più accontentarci di produrre il solo

Bilancio Civilistico che di per sé non è esausti-

vo della missione di cui, dando vita ad una

Banca di Credito Cooperativo, ci si è fatto cari-

co. La missione aziendale e la sua condivisione

sono elementi importanti per ottenere il con-

senso dei Soci, della clientela, del proprio per-

sonale, dell’opinione pubblica.

Il Bilancio Sociale è un importante strumen-

to di comunicazione, un mezzo fondamentale

per svolgere un’adeguata attività di relazioni

pubbliche oltre che la certificazione di un pro-

filo etico, è l’elemento che legittima il ruolo di

un soggetto, non solo in termini strutturali ma

soprattutto morali e di responsabilità sociale.

L’obiettivo che ci si pone è quello di raffor-

zare la percezione pubblica dell’importanza

delle nostre azioni, di dare maggiore visibilità

all’attività svolta, in modo da accrescere la pro-

pria legittimazione nella comunità locale di

riferimento e il consenso a livello sociale.

Noi crediamo fermamente di creare con il

nostro impegno non solo un profitto economi-

co, ma anche un valore aggiunto per la comu-

nità perciò Vi preghiamo di leggere il Bilancio

Sociale, perché per noi che più direttamente

viviamo la realtà del Credito Cooperativo, è

importante il giudizio dei nostri Soci e dei

nostri referenti nel territorio per capire se vera-

mente siamo una Banca “differente” nei fatti.

1 ] Presentazione

Palazzo Casalini - Presidenza e Direzione generale della BCC Padana Orientale San Marco

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Gli esponenti aziendali

CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE

PresidenteRamis Tenan

Vice PresidentiCristina GeddoLorenzo LivieroPaolo Zennaro

ConsiglieriFrancesco AllodoliLorenzo BarbujaniEdo BoldrinRaffaele BorinUgo FiocchiEmanuele RizzatelloGiovanni StrenghettoSimonetta TibertoGiuseppe Vancini

COMITATO ESECUTIVO

Ramis TenanCristina GeddoLorenzo LivieroPaolo ZennaroEdo Boldrin

DIREZIONE

Direttore GeneraleStefano Canella

Condirettore GeneraleAlfredo Bellinello

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COLLEGIO SINDACALE

PresidenteAlfredo Cappello

Sindaci effettiviNicola ArgentiniPaolo Prearo

COLLEGIO DEI PROVIBIRI

PresidenteAntonio Masin

MembriAngelo ArtioliAlessandro Pelizza

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STRUTTURA CENTRALE

DIRETTORE GENERALE

CANELLA STEFANO

CONDIRETTORE GENERALE

BELLINELLO ALFREDO

DIVISIONE AFFARI

FINANZA RETAIL/PRIVATE

COSTA BARBARA (responsabile)

COMMERCIALE RETAIL

MARZOLLA GIORGIO (responsabile)

OSTI PAOLO

SANTI ROLLI

CORPORATE

DEIANA GIANNI (responsabile)

SEGRETERIA GENERALE

ARZENTON EMILIA (responsabile)

BARON MARIO

GABRIELLI ELISA

MASTELLARO ELISA

PANIN ERIKA

GUARNIERI FREDIANO

TRUPPINI MASSIMO

VERZA VALERIA

RISK CONTROLLER

MENON FRANCESCO (responsabile)

CASTALDO MASSIMILIANO

SPONTON OSCAR

COMPLIANCE

MARABESE RENZO (responsabile)

FINANZA

BAZZAN GIOVANNI (responsabile)

DIEGHI TOMMASO

LAVEZZO LUCA

ROSSI SABRINA

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INCAGLI

BONFANTE FLAVIO (responsabile)

OSTI LINO

SPROCATI ELISA

LEGALE - CONTENZIOSO

SPADA LUCIO CLAUDIO (responsabile)

CASARO PATRIZIA

COSENTINO MARINA

PAVANELLO MICHELE

PROGR. STRATEGICA E OPERATIVA

MARCATO LUCIANO (responsabile)

DIVISIONE AMMINISTRATIVA

AMMINISTRATIVO-CONTABILE E PeC

LISATO IVANO (responsabile)

CHIARATO GIANNI

FREZZATO FABRIZIO

GALLETTO CRISTINA

MUNARI CARLO SANTE

PARRI MARIA GRAZIA

PIZZO ELISA

ROVERON LUISA

BOSCOLO GIUSEPPE

BULZONI MARCO

ESTERO

TARGA CARLO (responsabile)

MISCHIATTI GIOVANNI

ORGANIZZAZIONE E SERVIZI

BOTTONI LORENZO (responsabile)

CANTARELLO ENRICO

GHISELLINI MORENO

MARTARELLO SANDRO

SEGANTIN ROBERTO

PAVANIN GIUSEPPE

BOSCHETTI TIZIANO

MILANI BERNARDO

NORIS GIAMPIERO

PALUGAN MARIA GRAZIA

PASELLO DAMIANO GREGORIO

SETTORE FIDI

CAVALLARO EDOARDO (responsabile)

BACCHIEGA FERDINANDO

CHIARION PAOLA

FOZZATI NOEMI

FUSARO CARLO

LUCCHIARI MARIO

MERCURIATI MAURIZIO

RIGOBELLO FABRIZIO

SILVESTRIN FRANCESCA

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FILIALI

FIL. ARQUA' POLESINECAVAZZINI PAOLA (Preposto)BONFA' MASSIMILIANOPEZZUOLO ELENASACCHETTO ARMANDO

FIL. BADIA POLESINEFEDINI OSVALDO (Preposto)BENDIN SERGIOBERTIE' MICHELAFERRACIN ALESSANDROFORMENTON ALICEGATTO FABIOGHERARDINI RENZOMENARDO TAMARAMUNERATO GABRIELLEOSTI FABIOSALVADORI CATIA

FIL. BERGANTINORIZZATO DARIA (Preposto)CHIEREGATO MATTEOPOLTRONIERI ENRICO

FIL. BOARA PISANISECCHIERO ROBERTO (Preposto)BIASI ANTONELLAGALANTINI SILVIOPAPUZZI ROSSELLA

FIL. BORSEACADORE PAOLO (Preposto)BORILE LUCACORDIOLI MARZIAGRANI MICHELANGELOMAGRO MATTEOPAVARIN LUCAZANAGA LORENZO

FIL. CANDABELLIN GIUSEPPE (Preposto)CICOGNA GIORGIO

FIL. CENESELLIFERRI STEFANO (Preposto)BIANCARDI GIULIANAZEBINI THOMAS

FIL. CEREGNANOVALENTINI ALBERTO (Preposto)

CARRETTA EMANUELACOMINATO AGOSTINOGUARNIERI LINDAPIZZO GIULIOTRAISCI MARCOZENNARO FABIO

FIL. CONCADIRAMEBELLINI LUCIA (Preposto)BARISON FRANCA

FIL. COSTAMILAN FABRIZIO (Preposto)DALL'AGLIO BRUNO

FIL. FRATTA POLESINEACCARDO ANTONIO (Preposto)FIORAVANTI ALESSANDRO

FIL. GAMBULAGABARALDI RUGGERO (Preposto)CELIO FILIPPO

FIL. GIACCIANO CON BAR.VALLESE GIANNANTONIO (Preposto)MALETTA PIERLORENZOPASQUALINI MARIA CRISTINATOFFANIN ALESSANDRO

FIL. LENDINARAPUOZZO GIANNI (Preposto)BAGATIN FEDERICACAVALIERE DOMENICOCRIVELLARO PAOLAGIOACHIN FLAVIOLOTTO CRISTIANMAGGIOLO FRANCESCOMASIERO SANTEPOLETTI LUCAPREARO PAOLAQUAGLIO DANIELATONELLO ALESSANDRAVIARO DAVIDEZAMPOLLO STEFANIA

FIL. MASIBATTISTINI PAOLO (Preposto)LUPI SIMONARAIMONDI PAOLO

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FIL. POLESELLAVERONESE RICCARDO (Preposto)COVA MARCOCRIMI CALDERARO FRANCESCOPIOMBO ALESSANDRA

FIL. PORTOMAGGIOREPASELLO PAOLO (Preposto)MANFREDINI RODOLFOMIGLIARI NORISSIOULIS MARIA STELLA

FIL. RASACANAZZA GIUSEPPE (Preposto)FUSO FABIANAPANZANI MORENO

FIL. ROMUNARI MASSIMILIANO (Preposto)PIOMBO NICOLI BARBARAZAMPIERI ROBERTA

FIL. ROVIGO - CORSO DEL POPOLO 260DAL BELLO ORLANDO (Preposto)BERTOLI ALESSIABETTINELLI ALBERTOBOMBONATI SILVIABRAGA SILVIABRAZZOROTTO CLAUDIACAPPELLOZZA GIANNINOCERVATI ALBERTODARDANI SANDRAMILAN ANTONELLAMILAN CRISTINAPIGOZZO MARCOPOLLICE FRANCOPREVIATO ANDREASANDRI ISABELLASANTATO ALBERTOSETTOLI SIMONETURCHETTI PAOLO

FIL. ROVIGO - VIA DEI CAPPUCCINI 3/5VILLAN VITALE (Preposto)CECCHETTO FRANCESCOGRESELE RICCARDOLEGNARDI PAOLO

FIL. ROVIGO- VIALE PORTA ADIGE 5OMIETTI FRANCESCO (Preposto)BELLINI GIUSEPPEBERTO DIEGOFRANCHIN MARIA GRAZIAMARZOLLA ANDREASIVIERO CARLO

FIL. S. M. MADDALENAMIOZZI MASSIMO (Preposto)ANDRIOLI PAOLOBUZZONI MARIA ANTONIETTAFELLONI BENEDETTAFERRARI MARCONALE FABIOROSSI SILVIATOMMASELLI ELVIRA

FIL. SALARAPELA' LUCA (Preposto)LINIO GIOVANNI

FIL. VILLAMARZANACANDITA BRUNO (Preposto)POZZATO FRANCESCO

FIL. VILLANOVA DEL GHEBBORIZZATELLO GIAN PIETRO (Preposto)CADORE LISACOMINATO VINCENZOFURIA GIUSEPPEGIURIOLA ERIKAMAZZOLAIO ALFREDO

Filiale di Rovigo. Corso del Popolo

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nostra Banca di Credito Coope-

rativo, come tutte le BCC, è fon-

data su quattro pilastri che

la rendono “differente per

scelta”:

a) la cooperazione;

b) la mutualità;

c) il localismo;

d) la responsabilità sociale.

• La BCC è un’impresa cooperativa: una società

regolata sul principio del voto capitario (una

testa un voto), della “porta aperta” (facoltà di

ingresso nella società, incentivo alla partecipa-

zione), senza scopo di lucro (forti vincoli alla

distribuzione dell’utile) e con obiettivi di utili-

tà sociale.

• La BCC è un’impresa mutualistica: lavora per

i suoi soci e per la comunità locale; ha l’obbli-

go di erogare il credito principalmente ai soci.

• La BCC è un’impresa localistica: opera in una

definita e limitata area nella quale concentra

l’intera attività e anche il potere decisionale.

• La BCC è un’impresa socialmente responsabile:persegue il miglioramento delle condizioni

morali, culturali ed economiche dei soci e

degli appartenenti alla comunità locale, pro-

muove lo sviluppo della cooperazione e l’edu-

cazione al risparmio e alla previdenza nonché

la coesione sociale e la crescita responsabile e

sostenibile del territorio nel quale opera.

A] LA NOSTRA STORIA:UNA STORIA “CONTROCORRENTE”

Le Casse Rurali, esattamente 120 anni fa, nac-

quero sulla base della necessità di liberarsi dallo

sfruttamento e talvolta dalla piaga dell’usura, di

rompere le catene del bisogno che opprimevano

anche la dignità delle persone.

Con l’emanazione, nel 1891, dell’enciclica

Rerum Novarum di papa Leone XIII, che solleci-

tava i cattolici ad intraprendere iniziative fondate

sull’associazionismo e sulla solidarietà per stimo-

lare lo sviluppo dei ceti rurali poveri e del prole-

tariato urbano, iniziò un ampio processo di nasci-

ta e diffusione delle Casse Rurali in molte regioni

italiane. Tale crescita fu favorita dal contesto eco-

nomico di quel periodo, caratterizzato dalla fram-

mentazione della proprietà fondiaria e dalla esi-

guità dei capitali destinati, da parte dei grandi

intermediari, al finanziamento delle piccole e

medie imprese agricole.

Nel 1897 si contavano 904 Casse Rurali su tutto

il territorio italiano, nel 1905, anno in cui nacque

la Federazione Italiana delle Casse Rurali con lo

scopo di promuovere la formazione di numerose

Federazioni locali, tale numero era già salito a

1.386 e raggiunse l’apice massimo della propria

ascesa nel 1922 allorché le aziende operanti sul

territorio diventarono 3.540.

Le difficoltà economiche del primo dopoguerra,

i provvedimenti del Governo tesi a contenere la

proliferazione disordinata di banche, la politica

poco incline a sostenere i princìpi cooperativi per-

seguita nel ventennio fascista e la grande crisi degli

anni Trenta provocarono una marcata riduzione

del numero di Casse Rurali (1.202 nel 1936).

Nel 1936 la Federazione fu affiancata dall’EnteNazionale delle Casse Rurali Agrarie ed Enti Ausi-liari con compiti di assistenza e nel 1944 venne

sciolta a seguito di un’ordinanza.

Nel 1945 venne varato il Testo Unico sulle

Casse Rurali ed Artigiane che definì come società

cooperative quelle aventi per oggetto principale

“l’esercizio del credito a favore di agricoltori e del

2 ] L’identità aziendale:Banca di Credito Cooperativo

La

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credito a favore di artigiani, congiuntamente e

disgiuntamente”.

Nel 1950 si ricostituì la Federazione Italianadelle Casse Rurali (Federcasse) che, dopo la liqui-

dazione dell’Ente Nazionale delle Casse Rurali

Agrarie ed Enti Ausiliari avvenuta nel 1979, costi-

tuisce oggi l’unico organismo di rappresentanza

del Credito Cooperativo; fu questo il periodo in

cui la contrazione del movimento cooperativo

portò a registrare il numero minimo di aziende in

esercizio (680 nel 1951).

A partire dagli anni sessanta iniziò una fase di

intenso sviluppo (ancora oggi in atto) del movi-

mento cooperativo che assecondò la tendenza

verso il decentramento dell’attività produttiva e lo

sviluppo del tessuto delle piccole imprese mani-

fatturiere; le tappe principali che segnarono que-

sto percorso sono:

Ü la costituzione nel 1963 dell’ICCREA (Istituto

Centrale delle Casse Rurali ed Artigiane);

Ü la costituzione nel 1978 del Fondo Centrale di

Garanzia delle CRA (primo esempio in Italia di

Organismo di autotutela);

Ü l’approvazione del nuovo Testo Unico Banca-

rio nel 1993, che, oltre a modificare la deno-

minazione in Banche di Credito Cooperativo,

cancellò i limiti di operatività fino ad allora in

vigore e consentì di offrire tutti i servizi e pro-

dotti proposti dagli altri Istituti di Credito;

Ü costituzione dell’Iccrea Holding, capogruppo

di impresa delle BCC, e del Fondo di Garanzia

dei Depositanti del Credito Cooperativo nel

1995;

Ü presentazione al convegno di Riva del Garda

del 1999 della “Carta dei Valori del Credito

Cooperativo” che raccoglie i princìpi distintivi

dell’identità delle BCC;

Ü approvazione del meccanismo del “ristorno” ai

soci nel 2001;

Ü riforma del diritto societario nel 2003, che

identifica le Banche di Credito Cooperativo

come “cooperative a mutualità prevalente”;

Ü costituzione del Fondo di Garanzia degli

Obbligazionisti (FGO) nel gennaio 2005. Esso

rappresenta una novità assoluta per il sistema

bancario italiano, è costituito su base consorti-

le tra le BCC che aderiscono a Federcasse e ha

l’obiettivo di tutelare il diritto di credito degli

obbligazionisti delle stesse aziende. Grazie a

questa iniziativa Federcasse vinse la terza edi-

zione del “Sodalitas Social Award” nella sezio-

ne “Finanza Responsabile”;

Ü presentazione al convegno nazionale di Parma

della “Carta della Coesione del Credito Coope-

rativo” che si pone come la logica prosecuzio-

ne della Carte dei Valori esprimendo la piatta-

forma valoriale del sistema delle Banche di

Credito Cooperativo.

A livello nazionale le Banche di Credito

Cooperativo rappresentano un sistema creditizio

a diffusione capillare, formato da 438 aziende (il

56,3% delle banche italiane) e 3.563 sportelli (11%

del panorama bancario nazionale). La dimensione

del movimento del Credito Cooperativo può esse-

re brevemente riassunta attraverso i seguenti

numeri (dati al 31 agosto 2005):

• 749.622 soci;• 4 milioni di clienti;• Presenza diretta in 2.401 Comuni (in 529 dei

quali la BCC rappresenta l’unica realtà banca-

ria) e 98 Province;• 29.150 dipendenti in tutto il gruppo.

Funzionario e clienti di una vecchia Bancaagli inizi del secolo scorso.

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Dal punto di vista economico il movimento

vive ormai da anni una crescita costante; dai dati

al 31 agosto 2005 si desume che:

Ü la raccolta diretta complessiva è di 99,5 miliardi

di Euro (+9,2% annuo a fronte di una crescita

per il resto del sistema del 8,5%) con una quota

di mercato è del 8,5%;

Ü gli impieghi economici ammontano a 80,7

miliardi di Euro (+12,8% annuo a fronte di un

+8,4% per il resto del mondo bancario) con

una quota di mercato del 6,5%;

Ü il patrimonio è di 13,1 miliardi di Euro (+7,2%

annuo).

Il Credito Cooperativo è il primo gruppo

bancario in Italia per numero di sportelli, il terzo

per patrimonio, il quarto per raccolta diretta, il

sesto per impieghi.

Gli impieghi erogati dalle BCC italiane rappre-

sentano il 20,4% del totale dei crediti alle impre-

se artigiane, il 14,6% del totale dei crediti alle

“altre imprese minori”, il 15,3% del totale dei cre-

diti alle Famiglie produttrici (l’8,8% alle famiglie

consumatrici), il 9,8% del totale dei crediti alle

Istituzioni senza scopo di lucro (Terzo Settore).

CENNI STORICI SULLA BCC

PADANA ORIENTALE DI SAN MARCO

La Banca di Credito Cooperativo Padana

Orientale San Marco – Rovigo nasce nel 2003

dalla fusione della B.C.C. Padana Orientale –

Rovigo con la B.C.C. San Marco. Tale realtà ban-

caria di recentissima costituzione cela in realtà

una secolare presenza sui territori Polesano pre-

valentemente e Ferrarese marginalmente dato che

le Banche fuse traggono la propria origine da sva-

riate operazioni societarie che hanno riunito in

epoche diverse datate realtà creditizie quali la

Cassa Rurale ed Artigiana S. Apollinare nata nel

1899, la Cassa Rurale ed Artigiana di S. Biagio

nata in epoca anteriore al 1902, la Cassa Rurale ed

Artigiana di Saguedo nata nel 1896, la Cassa Rura-

le ed Artigiana di S. Sofia nata nel 1894, la Cassa

Rurale ed Artigiana di Villafora nata nel 1895, la

Cassa Rurale ed Artigiana di Ceregnano nata nel

1897, la Cassa Rurale ed Artigiana di Villanova del

Ghebbo nata nel 1894, la Cassa Rurale ed Artigia-

na di Rasa nata nel 1895, la Cassa Rurale ed Arti-

giana di Concadirame nata nel 1895, la Cassa

Rurale ed Artigiana di Giacciano con Baruchella

nata nel 1963, la Cassa Rurale ed Artigiana di

Gambulaga nata nel 1973. Come noto, le Casse

Rurali, sorte quasi tutte alla fine dell’800 per scar-

dinare il sistema dell’usura che opprimeva le

fasce più deboli della popolazione, ebbero il

merito di consentire l’accesso al credito in parti-

colare agli agricoltori e agli artigiani con tassi con-

tenuti al fine di superare situazioni di difficoltà e

Salone Piano Nobile di Palazzo Casalini(Foto: Marco Monesi)

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favorire lo sviluppo del territorio. Con l’approva-

zione del nuovo Testo Unico Bancario (1993) le

Casse Rurali hanno raggiunto la piena legittimità

di imprese bancarie mantenendo comunque i

principi ispiratori di cooperazione e solidarietà e

le finalità di sostegno delle economie locali. Con

le sue 26 Filali a operatività piena la nostra Banca

di Credito Cooperativo è la più importante nel

territorio Polesano per volumi intermediati (Euro

1.182.746.310), per numero di dipendenti (187),

per numero di Soci (3989), per numero di clienti

(34.807)

Ufficio Direzione generale Palazzo Casalini(Foto: Marco Monesi)

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A destra,Il Senatore A. Bisaglia in visita alla CRA S. Apollinare di Rovigo

Sotto,Castelgandolfo. Don Francesco Dalpasso consegna al Papa Giovanni Paolo II il libro “Antichi mestieri in Polesine” prodotta da C.R.A. S. Apollinare di Rovigo. Il Papa, sfogliato il volume che ritrae il lavoro della gente polesana impegnata nei vecchi mestieri: ritratti di persone dai volti robusti con mani abili e forti, immerse nel proprio lavoro, ha esclamato: “Ho visto la gloria di Dio”.

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A seguito di questo processo, la BCC Padana Orientale San Marco Rovigo è pervenuta alla sua configura-

zione attuale, caratterizzata dalla presenza di 26 succursali oltre alla sede centrale e rappresentabile dalla

seguente struttura:

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO PADANA ORIENTALE SAN MARCO ROVIGO AL 31/12/2005

C.R.A. S. Biagio

costituita ante1902

C.R.A. Saguedo

costituita nel1896

C.R.A. S. Sofia

costituita ante1894

C.R.A. Lendinara

costituita nel 1969per fusione

C.R.A. Villafora

costituita nel 1895

C.R.A. Lendinarae Badia

costituita nel 1993per fusione

B.C.C. PadanaOrientale

costituita nel 1997per fusione

B.C.C. PadanaOrientale S. Marco

costituita nel 2003per fusione

C.R.A. Giaccianocon Barucchella

costituita nel 1963

C.R.A. Giaccianocon Barucchella

costituita nel 1963

C.R.A. Gambulaga

costituita nel 1973

C.R.A. S. Apollinare

costituita nel 1899

C.R.A. diConcadirame

costituita nel 1895

C.R.A. di Rasa

costituita nel 1895

C.R.A. Villanovadel Ghebbo

costituita nel 1894

B.C.C. Delta del PoRovigo

costituita nel 1994per fusione

B.C.C. AltoPolesine

costituita nel 1994per fusione

B.C.C.San Marco

costituita nel1993per fusione

C.R.A Ceregnano

costituita nel 1897

C.R.A dell’Adige

costituita nel 1984per fusione

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B] I NOSTRI VALORI

LA CARTA

DEI VALORI

Questa Carta dei

Valori scrive un Patto tra

Credito Cooperativo e

comunità locali. Quindi

un Patto con il Paese.

Essa esprime i valo-

ri sui quali si fonda l’a-

zione della nostra Banca, la sua strategia e la sua

prassi. Racchiude le nostre regole di comporta-

mento e rappresenta i nostri impegni.

1. Primato e centralità della persona

Il Credito Cooperativo ispira la propria attività

all’attenzione e alla promozione della persona.

Il Credito Cooperativo è un sistema di banche

costituite da persone che lavorano per le persone.

Il Credito Cooperativo investe sul capitale

umano – costituito dai soci, dai clienti e dai col-

laboratori – per valorizzarlo stabilmente.

2. L’impegno

L’impegno del Credito Cooperativo si concen-

tra, in particolare, nel soddisfare i bisogni finan-

ziari dei soci e dei clienti, ricercando il migliora-

mento continuo della qualità e della convenienza

dei prodotti e dei servizi offerti.

Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre

utilità e vantaggi, è creare valore economico,

sociale e culturale a beneficio dei soci e della

comunità locale e “fabbricare” fiducia.

Lo stile di servizio, la buona conoscenza del

territorio, l’eccellenza nella relazione con i soci e

clienti, l’approccio solidale, la cura della profes-

sionalità costituiscono lo stimolo costante per chi

amministra le aziende del Credito Cooperativo e

per chi vi presta la propria attività professionale.

3. Autonomia

L’autonomia è uno dei princìpi fondamentali

del Credito Cooperativo. Tale principio è vitale e

fecondo solo se coordinato, collegato e integrato

nel “sistema” del Credito Cooperativo.

4. Promozione della partecipazione

Il Credito Cooperativo promuove la partecipa-

zione al proprio interno e in particolare quella dei

soci alla vita della cooperativa.

Il Credito Cooperativo favorisce la partecipa-

zione degli operatori locali alla vita economica,

privilegiando le famiglie e le piccole imprese;

promuove l’accesso al credito, contribuisce alla

parificazione delle opportunità.

5. Cooperazione

Lo stile cooperativo è il segreto del successo.

L’unione delle forze, il lavoro di gruppo, la con-

divisione leale degli obiettivi sono il futuro della

cooperazione di credito. La cooperazione tra le

banche cooperative attraverso le strutture locali,

regionali, nazionali e internazionali è condizione

per conservarne l’autonomia e migliorarne il ser-

vizio a soci e clienti.

6. Utilità, servizio e benefici

Il Credito Cooperativo non ha scopo di lucro.

Il conseguimento di un equo risultato, e non la

distribuzione del profitto, è la meta che guida la

gestione del Credito Cooperativo. Il risultato utile

della gestione è strumento per perpetuare la pro-

mozione del benessere dei soci e del territorio di

riferimento, al servizio dei quali si pone il Credi-

to Cooperativo.

Esso è altresì testimonianza di capacità

imprenditoriale e misura dell’efficienza organizza-

tiva, nonché condizione indispensabile per l’auto-

finanziamento e lo sviluppo della singola banca

cooperativa.

Il Credito Cooperativo continuerà a destinare

tale utile al rafforzamento delle riserve – in misu-

ra almeno pari a quella indicata dalla legge – e ad

altre attività di utilità sociale condivise dai soci.

Il patrimonio accumulato è un bene prezioso

da preservare e da difendere nel rispetto dei fon-

datori e nell’interesse delle generazioni future.

I soci del Credito Cooperativo possono, con le

modalità più opportune, ottenere benefici in pro-

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B I L A N C I O S O C I A L E 2 0 0 5

porzione all’attività finanziaria singolarmente

svolta con la propria banca cooperativa.

7. Promozione dello sviluppo locale

Il Credito Cooperativo è legato alla comunità

locale che lo esprime da un’alleanza durevole per

lo sviluppo.

Attraverso la propria attività creditizia e

mediante la destinazione annuale di una parte

degli utili della gestione promuove il benessere

della comunità locale, il suo sviluppo economico,

sociale e culturale.

Il Credito Cooperativo esplica un’attività impren-

ditoriale “a responsabilità sociale”, non soltanto

finanziaria, ed al servizio dell’economia civile.

8. Formazione permanente

Il Credito Cooperativo si impegna a favorire la

crescita delle competenze e della professionalità

degli amministratori, dirigenti, collaboratori e la

crescita e la diffusione della cultura economica,

sociale, civile nei soci e nelle comunità locali.

9. Soci

I soci del Credito Cooperativo si impegnano

sul proprio onore a contribuire allo sviluppo della

Banca lavorando intensamente con essa, pro-

muovendone lo spirito e l’adesione presso la

comunità locale e dando chiaro esempio di con-

trollo democratico, eguaglianza di diritti, equità e

solidarietà tra i componenti la base sociale.

Fedeli allo spirito dei fondatori, i soci credono

ed aderiscono ad un codice etico fondato sull’o-

nestà, la trasparenza, la responsabilità sociale, l’al-

truismo.

10. Amministratori

Gli amministratori del Credito Cooperativo si

impegnano sul proprio onore a partecipare alle

decisioni in coscienza ed autonomia, a creare

valore economico e sociale per i soci e la comu-

nità, a dedicare il tempo necessario a tale incari-

co, a curare personalmente la propria qualifica-

zione professionale e formazione permanente.

11. Dipendenti

I dipendenti del Credito Cooperativo si impe-

gnano sul proprio onore a coltivare la propria

capacità di relazione orientata al riconoscimento

della singolarità della persona e a dedicare intel-

ligenza, impegno qualificato, tempo alla forma-

zione permanente e spirito cooperativo al rag-

giungimento degli obiettivi economici e sociali

della Banca per la quale lavorano.

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C ] LA NOSTRA MISSIONE

L’art. 2 del nostro Statuto stabilisce che:

“Nell’esercizio della sua attività, la Società siispira ai princìpi dell’insegnamento sociale cri-stiano e ai princìpi cooperativi della mutualitàsenza fini di speculazione privata.

Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli apparte-nenti alle comunità locali nelle operazioni e neiservizi di Banca, perseguendo il miglioramentodelle condizioni morali, culturali ed economichedegli stessi e promuovendo lo sviluppo della coope-razione e l’educazione al risparmio e alla previ-denza nonché la coesione sociale e la crescitaresponsabile e sostenibile del territorio nel qualeopera. La Società si distingue per il proprio orien-tamento sociale e per la scelta di costruire il benecomune. È altresì impegnata ad agire in coeren-za con la Carta dei Valori del Credito Cooperativoe a rendere effettivi forme adeguate di democra-zia economico-finanziaria e lo scambio mutuali-stico tra i soci”.

La nostra missione è dunque quella di:

• favorire i soci e gli appartenenti alle comunità

locali;

• perseguire il miglioramento complessivo della

qualità della vita degli stessi;

• promuovere lo sviluppo della cooperazione, la

coesione sociale, la crescita responsabile e

sostenibile del nostro territorio di competenza.

D ] L’ASSETTO ISTITUZIONALEE ORGANIZZATIVO

Il modello organizzativo della BCC è fondato

sul principio della sussidiarietà e della solidarietà.

Sussidiarietà, perché la Banca di Credito Coopera-

tivo è il centro del sistema del Credito Cooperati-

vo e al suo servizio sono posti gli altri organismi

di categoria, “complementi d’operatività” per la

singola BCC. Solidarietà perché il sistema è legato

da meccanismi di co-responsabilità e di coopera-

zione interna.

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL CREDITO COOPERATIVO

Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali

Sistema associativo

15 Federazioni Locali

Federcasse

Fondo Garanzia Depositanti

SeF Consulting

Fondo Pensione Nazionale

Ecra-Edizioni del Credito Cooperativo

Cassa Mutua Nazionale

Sistema imprenditoriale

Iccrea Holding

Iccrea Banca

Banca Agrileasing

Aureo Gestioni

BCC Vita

BCC Capital

BCC Web

BCC RecuperoGestioni Crediti

Gruppo Assimoco

Credico Finance

Casse Centrali delle CasseRurali di Trento e Bolzano

Ciscra

t t

tt

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Il Credito Cooperativo è inoltre un sistema

“a rete”. In particolare, esso è:

• una rete di valori;• una rete di strategia;• una rete di cultura;• una rete di comunicazione;• una rete operativa.

Attraverso questa rete, il localismo delle

Banche di Credito Cooperativo trova una sin-

tesi più alta e in grado di competere a tutti i

livelli.

Federcasse

Federazione Locale

Iccrea Holding

BCC

Centri consortili

Informatici

Iccrea Banca

Società prodotto

Società consortile

Socio - Cliente Comunità locale

Ente locale Territorio

IL MODELLO ORGANIZZATIVO A RETE

I DIVERSI LIVELLI DELLE STRUTTURE DI CATEGORIA, CHIAMATE ADARE RISPOSTE STRATEGICHE, SONO RICONDUCIBILI A:

UN PRIMOLIVELLO

LE BANCHEDI CREDITOCOOPERATIVO

AL SERVIZIO DELLA LOROCLIENTELA E IN STRETTO RAPPORTOCON IL TERRITORIO

UN SECONDOLIVELLO

LE FEDERAZIONILOCALI E LESOCIETÀCONSORTILI

AL SERVIZIO DELLE BANCHEASSOCIATE PER SUPPORTARLE SIADAL PUNTO DI VISTA OPERATIVOCHE STRATEGICO

UN TERZOLIVELLO

FEDERCASSE E ILGRUPPO BANCARIOICCREA

AL SERVIZIO DEL SISTEMA DELCREDITO COOPERATIVO:PER LA TUTELA E LA PROMOZIONEDELLA CATEGORIA; PER LO SVILUPPOCOMPETITIVO E L’INNOVAZIONE DELLE BCC

Padova. Sede Federazione Veneta delle BCC

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E] I NOSTRI PRINCIPI

La carta della coesione: un patto di collabo-

razione BCC-CR e altri soggetti del “sistema”.

Nel Convegno di Parma del 2005, il Credito

Cooperativo nel rinnovare il proprio impegno

con il paese onde

contribuire al suo svi-

luppo durevole e par-

tecipato, ha ritenuto

responsabile fissare

concordemente i

principi che orienta-

no le evoluzioni orga-

nizzative del modo di

stare insieme. Il Cre-

dito Cooperativo

costituisce da sempre una risorsa insostituibile

per le comunità locali e il miglioramento costan-

te delle forme in cui si esprime la mutualità di

rete deve ispirarsi a principi che garantiscano lo

sviluppo nella continuità, la fedeltà nell’innova-

zione, la coerenza nella modernità.

1. Principio di autonomia

L’autonomia della singola Banca di Credito

Cooperativo-Cassa Rurale è uno dei principi fon-

damentali del Movimento del Credito Cooperativo.

L’autonomia si esprime in modo pieno e

fecondo se si sviluppa nell’ambito del “sistema”

del Credito Cooperativo*

Tutti i soggetti del “sistema” propongono e

gestiscono le proprie iniziative nel rispetto del-

l’autonomia della singola cooperativa.

L’autonomia della singola BCC-CR deve essere

compatibile con la stabilità della stessa e con l’in-

teresse generale.

Le BCC-CR custodiscono la propria indipen-

denza giuridica e la propria sostanziale autono-

mia imprenditoriale impegnandosi in una gestio-

ne sana, prudente e coerente con la propria mis-

sione.

Esse sono accomunate da una forte omogenei-

tà statutaria e culturale.

Il “sistema” considera un valore prezioso l’esi-

stenza del numero più ampio possibile di BCC-CR

e ne assicura lo sviluppo nel segno della stabilità,

della coerenza e della competitività.

2. Principio di cooperazione

La cooperazione tra banche cooperative

mutualistiche mediante le strutture locali, regio-

nali, nazionali e internazionali è condizione per

conservarne l’autonomia e la stabilità e migliora-

re la loro capacità di servizio ai soci e ai clienti.

Il “sistema” del Credito Cooperativo costituisce

un fattore competitivo indispensabile per le BCC-

CR e consente di ottenere e mantenere un posi-

zionamento istituzionale, concorrenziale e reputa-

zionale altrimenti irraggiungibili.

3. Principio di mutualità

La “mutualità”di sistema è condizione per rea-

lizzare al meglio le forme di mutualità interna

(con e verso i soci) ed esterna (con e verso il ter-

ritorio) previste dalla normativa bancaria e dallo

Statuto della BCC-CR.

Lo sviluppo di rapporti collaborativi tra le

BCC-CR è finalizzato al perseguimento di vantag-

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gi bancari e non-bancari a favore della base socia-

le, della clientela finale e del territorio.

4. Principio di solidarietà

La solidarietà all’interno delle BCC-CR e fra le

BCC-CR è un principio irrinunciabile del Movi-

mento.

Contribuire a creare le condizioni migliori per

la nascita, l’operatività e lo sviluppo durevole

delle BCC-CR rappresenta un valore prioritario e

costituisce interesse primario di ciascuna BCC-CR

e dell’intero “sistema” del quale essa fa parte.

La solidarietà si esprime anche attraverso la

condivisione di princìpi e idee, l’elaborazione e la

partecipazione a progetti e iniziative comuni,

l’aiuto vicendevole nei casi di necessità.

5. Principio di legame col territorio

La BCC-CR nasce, vive e si sviluppa nel territorio.

Di esso è espressione e al suo servizio si dedi-

ca completamente, in modo indiretto (favorendo

i soci e gli appartenenti alla comunità locale nelle

operazioni di banca) e in modo diretto (favoren-

do la coesione sociale e la crescita responsabile e

sostenibile del territorio.

6. Principio di unità

L’unità del “sistema” rappresenta un bene irri-

nunciabile per ciascuna BCC-CR.

La convinta adesione delle BCC-CR alle Fede-

razioni Locali e di queste alla Federazione Italia-

na va perseguita costantemente, pur nel rispetto

della volontarietà delle scelte.

7. Principio di democrazia

Il principio di democrazia regola sia le relazio-

ni tra i soci della singola BCC-CR sia le relazioni

tra le BCC-CR all’interno delle strutture di natura

associativa-consortile che nel tempo esse si sono

date e si danno.

8. Principio di sussidiarietà

Il “sistema” del Credito Cooperativo si fonda

sul principio di sussidiarietà e si presenta come

un sistema coordinato di autonomie basato su

strutture operanti a vari livelli con funzioni distin-

te ma tra loro complementari.

9. Principio di efficienza

Tutte le iniziative e le forme organizzative del

sistema di volta in volta adottate dovranno esse-

re caratterizzate da efficienza.

L’efficienza dovrà essere valutata in termini

economici, qualitativi, relazionali, di stabilità e di

coerenza rispetto alla previsione normativa e sta-

tutaria.

10. Principio di trasparenza e reciprocità

Le iniziative e le relazioni all’interno del “siste-

ma” del Credito Cooperativo sono improntate al

principio di trasparenza e di reciprocità.

Trasparenza significa stabilire relazioni ispirate

alla chiarezza e favorire l’accessibilità e la circola-

zione delle informazioni a tutti i livelli.

Reciprocità significa che ciascuna componente

si impegna, concordemente alle altre, a contribui-

re alle attività comuni, nella consapevolezza della

responsabilità congiunta e nella prospettiva di un

beneficio reciproco.

* Definizione di sistema a rete varato in occasione del 12° ConvegnoNazionale del Credito Cooperativo, Riva del Garda 1999.

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A ] I SOCI

…Il Credito Cooperativo inve-ste sul capitale umano – costi-tuito dai soci, dai clienti e daicollaboratori – per valorizzarlostabilmente. (art.1)

L’impegno del Credito Cooperativo si concen-tra, in particolare, nel soddisfare i bisogni finan-ziari dei soci e dei clienti, ricercando il migliora-mento continuo della qualità e della convenienzadei prodotti e dei servizi offerti. (art. 2)

I soci del Credito Cooperativo si impegnanosul proprio onore a contribuire allo sviluppo dellabanca lavorando intensamente con essa, promuo-vendone lo spirito e l’adesione presso la comunitàlocale e dando chiaro esempio di controllo demo-cratico, eguaglianza di diritti, equità e solidarie-tà tra i componenti la base sociale. (art. 9)

I soci sono l’entità che differenzia una Società

da una Cooperativa: ne stabiliscono le strategie in

Assemblea, eleggono gli amministratori, vivono e

lavorano quotidianamente con la loro Banca,

sono dunque i veri artefici dello sviluppo e della

diffusione dell’immagine della Banca.

3 ] Le relazioni con i portatoridi interessi

Sotto, alcuni momenti dell’Assemblea e della Festa del Socio del 2005

Rapporti affidati aperti con i Soci : n. 2.287

Fidi concessi ai Soci : € 130.315.154

Fidi utilizzati dai Soci : € 94.995.025

Relazioni fra Banca e Soci al 31/12/2005

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Attualmente la compagine sociale si compone

di 3.989 soci che si possono suddividere secondo

le seguenti categorie:

Soci suddivisi per sesso

Maschi 3.021

Femmine 783

Persone Giuridiche 185

Totale 3.989

SESSO NUMERO

Assemblea dei Soci 2005

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20%

agri

colt

ura

arti

gian

ato

com

mer

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indu

stri

a

lav.

dip

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nte

prof

. int

elle

ttua

li

soci

età

fam

iglie

con

sum

atri

ci altr

i

Agricoltura 629 15,76

Artigianato 789 19,77

Commercio 302 7,58

Industria 38 0,96

Lavoro dipendente 695 17,42

Professioni Intellettuali. 170 4,27

Società 76 1,91

Famiglie consumatrici 700 17,54

Altri 590 14,79

Totale 3.989 100,00

RAMO DI ATTIVITÀ NUMERO %

Soci suddivisi per ramo di attività

75,73%Maschi

19,63%Femmine

4,64%Persone

Giuridiche

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Il vantaggio di essere Socio

Essere Socio, significa godere di un occhio di

riguardo nell’erogazione dei servizi sociali, parteci-

pare da protagonisti allo sviluppo del territorio,

ricevere una informazione puntuale tramite la pro-

pria rivista “Banca Domani” dell’attività interna ed

esterna fatta dalla Banca.

La Banca, attenta all’aspetto relazionale e

ricreativo, anche nel 2005 non ha mancato di

organizzare la tradizionale Festa del Socio, che

svoltasi in occasione dell’Assemblea Ordinaria ha

visto la partecipazione di oltre 3000 Soci e fami-

liari il che, al di là del fatto squisitamente convi-

viale è una chiara manifestazione di condivisione

dell’operato aziendale.

Altrettanto apprezzamento per l’attività sociale si

è riscontrato in occasione delle cinque Gite Sociali

con destinazione: Berlino, Fiordi Norvegesi, Praga,

Sicilia, Tunisia cui hanno partecipato circa 250

Soci.

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Soci suddivisi per Filiale di competenza

Lendinara 498 12,49

Canda 34 0,85

Fratta Polesine 65 1,63

Badia Polesine 580 14,55

Masi 46 1,15

Salara. 84 2,11

Giacciano con Baruchella 253 6,34

Ceneselli 117 2,93

Bergantino 129 3,23

Rovigo Corso del Popolo 439 11,02

Arquà Polesine 126 3,16

Santa Maria Maddalena 111 2,78

Polesella 73 1,83

Boara Pisani 67 1,68

Ro Ferrarese 14 0,35

Portomaggiore 198 4,96

Gambulaga 127 3,18

Villamarzana 25 0,63

Villanova del Ghebbo 212 5,31

Concadirame 133 3,33

Rasa 97 2,43

Rovigo Via Porta Adige 49 1,23

Costa di Rovigo 109 2,73

Rovigo Via Cappuccini 34 0,85

Ceregnano 276 6,92

Borsea 93 2,33

Totale 3989 100,00

FILIALE NUMERO %

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La Consulta Soci

Organo degno di essere menzionato è la Con-

sulta Soci, un organo consultivo istituito nel 1999 al

precipuo scopo di far recepire agli organi della

Banca le esigenze e le proposte dei Soci in merito

all’attività bancaria e di sostegno economico in

favore delle manifestazioni e dei progetti sociali

promossi dalle comunità locali in cui opera.

Attualmente la Consulta si riunisce con periodi-

cità semestrale alla presenza del coordinatore Ing.

Cristina Geddo, di un Consigliere delegato e dei

preposti di Filiale competenti per ciascuna Area in

cui è ripartito il territorio di competenza della

nostra banca ed è articolata secondo il seguente

schema:

AREA ROVIGO

Consigliere delegato Ing. Cristina Geddo

Socio Filiale di competenza

Lanfredini Monica Rovigo

Rubello Lino Boara Pisani

Beccati Rino Rovigo 1

De Giuli Lucia Rovigo 2

Munegato Gianluca Concadirame

AREA CEREGNANO

Consigliere delegato Dott. Paolo Zennaro

Socio Fliiale di competenza

Venturini Leonardo Arquà Polesine

Salmaso Gastone Borsea

Bianchini Paolo Ceregnano

Bellesia Mario Fratta Polesine

AREA LENDINARA/VILLANOVA

Consigliere delegato Arch. Francesco Allodoli

Socio Filiale di competenza

Lorenzoni Rodolfo Lendinara

Berretta Andrea Lendinara

Tegazzini Romolo Canda

Tredesini Daniele Salara

Bombonato Antonio Costa di Rovigo

Milan Lino Maurizio Villanova del Ghebbo

Paio Flavio Rasa

AREA BADIA POLESINE

Consigliere delegato Avv. Edo Boldrin

Socio Filiale di competenza

Cabassa Mario Badia Polesine

Salandin Claudio Masi

Castello Enzo Giacciano con Baruchella

Lugaresi Lorenzo Bergantino

Bergamaschi Luca Ceneselli

AREA FERRARA

Consigliere delegato Dott. Giuseppe Vancini

Socio Filiale di competenza

Bassi Giuliano S. Maria Maddalena

Bonora Roberto Ro Ferrarese

Franceschetti Bruno Gambulaga

Trombetta Paolo Polesella

COORDINATORE: VICE PRESIDENTE ING. CRISTINA GEDDO

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B ] I CLIENTI

…Lo stile di servizio, la buonaconoscenza del territorio, l’eccel-lenza nella relazione con i soci eclienti, l’approccio solidale, lacura della professionalità costi-

tuiscono lo stimolo costante per chi amministrale aziende del Credito Cooperativo e per chi vi pre-sta la propria attività professionale. (art. 2)

Il Credito Cooperativo favorisce la partecipa-zione degli operatori locali alla vita economica,privilegiando le famiglie e le piccole imprese; pro-muove l’accesso al credito, contribuisce alla pari-ficazione delle opportunità. (art. 4)

Il cliente rappresenta l’elemento centrale

della moderna cultura aziendale, in quanto è il

soggetto a cui sono rivolti tutti i prodotti e ser-

vizi erogati dall’azienda. Obiettivo primario

della Banca è quello di soddisfare sia i bisogni

principali espressi dal cliente in ordine al suo

rapporto con l’azienda, sia quelli secondari che,

seppur non esplicitamente richiesti, contribui-

scono ad incrementare la percezione positiva

del rapporto.

I nostri clienti rappresentano per noi uno sti-

molo a svolgere sempre meglio la nostra attività.

L’obiettivo è quello di garantire loro un servi-

zio efficiente e di qualità, proponendo uno stile

di relazione basato sulla trasparenza, sulla fiducia,

sulla disponibilità, sull’attenzione alla persona.

Per queste ragioni ci muoviamo in due

direzioni:

a) prestare sempre maggior attenzione alla for-

mazione del personale, perché assicuri profes-

sionalità e insieme cortesia, competenza e

attenzione;

b) ampliare le modalità di contatto con la cliente-

la, utilizzando i canali tradizionali e quelli più

innovativi.

Nella consapevolezza che ogni cliente rappre-

senta un unicum, abbiamo inoltre cercato di sta-

bilire con ognuno una relazione personalizzata e

“su misura” rispetto alle specifiche esigenze.

LA RETE DI VENDITA

E I NUOVI CANALI DISTRIBUTIVI

La Banca opera a fine 2005 con 26 sportelli,

nelle seguenti piazze:26 Sportelli;

34.807 Clienti al 31 dicembre 2005;

407.98 Milioni di Euro in finanziamenti all’economia locale.

PolesellaRovigoRovigo 1Rovigo 2BorseaConcadirameSalaraS. Maria MaddalenaVillamarzanaVillanova del Ghebbo

Arquà PolesineBadia PolesineBergantinoCandaCenesellCeregnanoCosta di RovigoFratta PolesineGiacciano con BaruchellaLendinaraRasa

PROVINCIA DI ROVIGO

PROVINCIA DI FERRARA

PROVINCIA DI PADOVA

GambulagaPortomaggiore

Ro Ferrarese

Boara Pisani Masi

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B I L A N C I O S O C I A L E 2 0 0 5

L’ampliamento della nostra rete di vendita ha

seguito la logica di assicurare il miglioramento del

servizio ai nostri soci, ai nostri clienti e all’intera

comunità locale

Allo scopo di facilitare e qualificare la relazione

con la clientela, la Banca si avvale inoltre di altri

canali distributivi, anche di tipo telematico.

In particolare, la Banca offre alla clientela la

possibilità di operare direttamente dall’ufficio o da

casa tramite Home banking accessibile dal sito

www.inbank.it.

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C ] I COLLABORATORI

…Il Credito Cooperativo siimpegna a favorire la crescitadelle competenze e della profes-sionalità degli amministratori,dirigenti, collaboratori e la cre-

scita e la diffusione della cultura economica, socia-le, civile nei soci e nelle comunità locali. (art. 8)

I dipendenti del Credito Cooperativo si impe-gnano sul proprio onore a coltivare la propriacapacità di relazione orientata al riconoscimentodella singolarità della persona e a dedicare intel-ligenza, impegno qualificato, tempo alla forma-zione permanente e spirito cooperativo al rag-giungimento degli obiettivi economici e socialidella banca per la quale lavorano. (art. 11)

Per far prosperare un’azienda, non ci vuole

solo un solido patrimonio, servono delle valide

risorse umane. Dal coinvolgimento dei collabora-

tori, dalla loro competenza e professionalità

dipende la realizzazione degli obiettivi aziendali.

Essi sono l’anima e lo specchio dell’impresa.

Alla fine del 2005, la Banca contava 187 dipen-

denti, di cui 183 con contratto di lavoro a tempo

indeterminato. Il personale è rimasto sostanzial-

mente invariato rispetto l’anno precedente, in

particolare ci sono stati sei cessati dal servizio e

quattro neo assunti . Attualmente il personale è

composto dal 69,51% di uomini e dal 30,49% di

donne con un’età media di 42 anni.

Per quanto riguarda il grado di istruzione: l’

8,56% possiede una laurea, l’ 86,63% possiede un

diploma.

Complessivamente la forza lavoro si compone

di 139 addetti all’area professionale, 25 quadri

aziendali e 23 fra funzionari e dirigenti.

La Banca nella consapevolezza di quanto la

formazione professionale sia uno strumento

essenziale e determinante per affrontare le sfide

di un mercato in continua evoluzione, ha offerto

ai propri dipendenti la possibilità di partecipare a

4136 ore di formazione.

Quale strumento di aggregazione del persona-

le è attivo il Centro Ricreativo Aziendale che ha

organizzato numerose iniziative, tra le quali un

viaggio in Costa Azzurra, la visita ad una mostra

di pittura a Trento, la festa della Befana per i più

piccoli con l'offerta di doni per tutti i figli dei

dipendenti e familiari degli stessi ma soprattutto

ha cercato di rendersi utile a livello di servizi

importanti come la prenotazione scontata per

opere teatrali e abbonamenti cinematografici, sva-

riate proposte di acquisti enogastronomici, la pos-

sibilità di prenotare vacanze a prezzi scontati

presso Tour Operators convenzionati con il CRAL,

la convenzione con la piscina Tosi, l'organizza-

zione del primo Torneo di tennis della BCC

PADANA ORIENTALE SAN MARCO oltre alla

ormai consolidata attività del calcetto aziendale.

187 Collaboratori;

4.136 Ore di formazione effettuatenel 2005.

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4] La nostra zona

La zona di competenza è costituita da 69 comuni, con una popolazione di 529.486 abitanti.

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ADRIA 20637

GIACCIANO CON BARUCHELLA 2255

ANGUILLARA VENETA 4739

GUARDA VENETA 1153

ARGENTA 21648

LEGNAGO 24232

ARQUÀ POLESINE 2896

LENDINARA 12173

BADIA POLESINE 10431

LUSIA 3587

BAGNOLO DI PO 1409

MASI 1802

BARBONA 778

MASI TORELLO 2328

BERGANTINO 2627

MELARA 1927

BERRA 5659

MERLARA 2960

BOARA PISANI 2507

OCCHIOBELLO 9979

BORGOFRANCO SUL PO 887

OSTELLATO 6944

BOSARO 1316

PIACENZA D’ADIGE 1419

CALTO 865

PINCARA 1277

CANARO 2838

POLESELLA 3951

CANDA 936

PONTECCHIO POLESINE 1516

CARBONARA DI PO 1332

PORTOMAGGIORE 11907

CASTAGNARO 4151

POZZONOVO 3649

CASTELBALDO 1697

RO FERRARESE 3811

CASTELGUGLLIELMO 1765

ROVIGO 50289

CASTELMASSA 4312

SALARA 1265

CASTELNOVO BARIANO 3052

SAN BELLINO 1209

CENESELLI 1871

SAN MARTINO DI VENEZZE 3961

CEREA 15255

SANT’URBANO 2253

CEREGNANO 3942

STANGHELLA 4458

COMACCHIO 19887

STIENTA 3180

COPPARO 18057

TERRAZZO 2384

COSTA DI ROVIGO 2956

TRECENTA 3146

CRESPINO 2098

VESCOVANA 1568

FELONICA 1641

VILLA BARTOLOMEA 5422

FERRARA 130461

VILLADOSE 5248

FICAROLO 2764

VILLAMARZANA 1213

FIESSO UMBERTIANO 4177

VILLANOVA DEL GHEBBO 2196

FRASSINELLE POLESINE 1626

VILLANOVA MRCHESANA 1037

FRATTA POLESINE 2746

VOGHIERA 38183

GAVELLO 1641

COMUNE POPOLAZIONECOMUNE POPOLAZIONE

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B I L A N C I O S O C I A L E 2 0 0 5

La Contabilità Sociale

La creazione di valore e l’investimento nella

comunità locale di riferimento è sistematicamente

rappresentata dalla “Contabilità Sociale”, una riclas-

sificazione del conto economico aziendale effettua-

ta secondo la logica del “Valore Aggiunto”.

Il valore aggiunto netto prodotto dalla Banca nel

2005 è stato di 17.252.000 euro.

Il conto economico ne evidenzia la formazione

e la distribuzione.

Conto economico della produzione del valore aggiunto sociale

(in euro) 2005 2004 %

Produzione+ Interessi attivi e proventi assimilati 25.589.000 25.726.000 -0,53%

+ Commissioni attive 4.340.000 4.273.000 1,57%

+ Dividendi e altri proventi 34.000 32.000 6,25%

+ Profitti da operazioni finanziarie 301.000 504.000 -40,28%

+ Altri proventi di gestione 3.202.000 2.732.000 17,20%

Totale produzione lorda 33.466.000 33.267.000 0,59%

Costi di produzione- Interessi passivi e oneri assimilati -7.775.000 -7.577.000 2,61%

- Commissioni passive -512.000 -511.000 0,20%

- Altri oneri di gestione -38.000 -37.000 2,70%

- Spese amministrative -5.300.000 -5.422.000 1,65%

Totale costi di produzione -13.625.000 -13.547.000 2,10%

VALORE AGGIUNTO LORDO 19.841.000 19.720.000 -0.59%

- Rettifiche/riprese di valore su titoli 0 0 0,00%

- Rettifiche di valore su crediti -1.327.000 -3.936.000 -66,29%

+ Riprese di valore su crediti 187.000 558.000 -66,49%

- Accantonamenti per rischi e oneri -312.000 0 -100,00%

- Accantonamenti ai Fondi rischi su crediti 0 -382.000 100,00%

- Rettifiche di valore su immobiliz. finanziarie -3.000 -70.000 -95,71%

- Rettifiche di valore su immobiliz. mat. e immat. -1.134.000 -950.000 19,37%

VALORE AGGIUNTO NETTO 17.252.000 14.940.000 15.11%

- Costo del lavoro -12.185.000 -12.142.000 0,35%

- Apporti al sociale -201.000 -184.000 9,24%

- Imposte indirette e tasse -1.201.000 -987.000 21,68%

UTILE DELLE ATTIVITA’ ORDINARIE 3.665.000 1.627.000 125,26%

+ Proventi straordinari 721.000 708.000 1,84%

- Oneri straordinari -157.000 -104.000 50,96%

+ Utilizzi del Fondo Rischi Bancari Generali 700.000 1.300.000 -46,15%

- Imposte sul reddito dell’esercizio -1.012.000 -850.000 19,06%

VALORE AGGIUNTO SOCIALE (UTILE) 3.917.000 2.681.000 46,10%

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Il confronto omogeneo con l’esercizio

precedente è rappresentato dalla riga del

valore aggiunto lordo. Le righe successive

contengono operazioni straordinarie che riflet-

tono fatti gestionali riferiti ad esercizi passati e

non aiutano pertanto a comprendere l’effettivo

andamento della gestione dell’esercizio 2005.

Le operazioni di cui sopra, fra cui le minori

svalutazioni su crediti, l’assenza di accanto-

menti al fondo rischi su crediti conseguenti

all’introduzione dei nuovi principi contabili

internazionali IAS/IFRS che, per il corrente

esercizio e per il prossimo, rendono di difficile

comparazione i risultati economici.

LEGENDATotale produzione lordaValore per i clientiRappresenta la quota di interessi e com-missioni pagate dai nostri clienti e da tutticoloro che hanno utilizzato i nostri finan-ziamenti, i nostri servizi e prodotti.

Totale costi di produzioneValore per i risparmiatori ed i fornitoriIl totale corrisposto a tutti coloro chehanno depositato i propri risparmi o hannosottoscritto forme di investimento propo-ste dalla nostra Banca, nonché a coloroche hanno fornito beni o servizi.

Valore Aggiunto LordoDifferenza tra la produzione lorda (valoreper i clienti) e i costi di produzione (valoreper i risparmiatori e i fornitori)

Valore Aggiunto NettoStabilità per tutti i portatori di interesseCon le rettifiche di valore e gli accantona-menti viene conferita stabilità al Patrimo-nio della Banca

Utile delle Attività OrdinarieValore per le Risorse Umane - Valore per iSoci - Valore per la comunitàPer raggiungere l’utile delle attività ordina-rie, occorre tener conto degli stipendi ero-gati ai dipendenti, che entrano in circa 350famiglie della nostra zona di operatività,delle iniziative promosse a favore dei Socie di tutte le imposte corrisposte a favoredella pubblica amministrazione (localit,regionale e nazionale)

Valore Aggiunto SocialeRappresenta il contributo che la Banca diCredito Cooperativo fornisce alla creazionedella ricchezza e la sua distribuzione tra iportatori di interessi sopra indicati (clienti,fornitori, collaboratori, Soci, comunitàlocale)

VALOREPER I CLIENTI

STABILITÀ PER TUTTI I PORTATORI

DI INTERESSI

Valori per le risorse umane

Valore per i soci

Valore per la comunità

VALORE PER IRISPARMIATORIE I FORNITORI

VALOREAGGIUNTO

LORDO

VALOREAGGIUNTO

NETTO

UTILEATTIVITÀ

ORDINARIE

VALOREAGGIUNTOSOCIALE(UTILE)

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5] L’attività di sostegno a favore della comunità locale

LE AZIONI DI FINANZA ETICA

Nel settore dei servizi sociali, è stato destinato

un contributo alle seguenti organizzazioni:

Ü alla Croce Rossa Italiana, per l’acquisto di

un’ambulanza medica allestita da destinare

allo svolgimento dei propri compiti istituzio-

nali del Comitato Provinciale di Rovigo

Ü al Gruppo “Città senza Barriere” per la realiz-

zazione di una Comunità Alloggio per disabili

denominata “Il Diamante di Rovigo”

Ü alla Fondazione Concordi destinato alla realiz-

zazione del progetto denominato “Orto Bota-

nico per Normovedenti e Portatori di handi-

cap visivi”

Ü a favore della Organizzazione Missionari Com-

boniani che, creata nel 1870 da Daniele Com-

boni missionario e primo Vescovo di Khartum

(Sudan), è da sempre impegnata nella lotta

contro la schiavitù ancora presente in molti

stati Africani e nell’opera di alfabetizzazione

delle popolazioni indigene

Ü a favore della Missioni Rogazioniste

O.N.L.U.S. per adozione a distanza di tre bam-

bini Brasiliani

Ü a favore dell’Istituto Ca’ Florens per adozione

a distanza di cinque bambini indiani

Ü alle locali Parrocchie per attività finalizzate al

sostegno dei bisognosi, degli emarginati, degli

anziani, dei fanciulli.

Nel settore del Culto e della Religione, è stato

offerto:

Ü un contributo sostanzioso a favore delle Opere

Vescovili impegnate tramite la Fondazione “San

Giovanni Bosco” nel dare sostegno alle scuole

gestite dalle parrocchie della provincia di Rovigo

Ü un cospicuo contributo a favore della Caritas

Diocesana a sostegno della campagna di “Ado-

zioni a vicinanza”, iniziativa rivolta all’inseri-

mento nelle scuole per l’infanzia parrocchiali

dei figli di famiglie immigrate ed in difficoltà

Nel settore della valorizzazione dei Beni Sto-

rici e Artistici, la nostra banca anche quest’an-

no ha rinnovato il proprio impegno erogando:

Ü un contributo per l’allestimento della 13^

Giornata FAI di Primavera, manifestazione

tenutasi nei gg. 19 e 20 marzo 2005 il cui

scopo è di rendere fruibili dalla comunità Beni

di carattere storico, artistico e paesaggistico

solitamente inaccessibili o non godibili

Ü un contributo a favore delle iniziative sociali e

culturali promosse dal Gruppo Culturale e di

Ricerca “Il Manegium”

Ü un contributo destinato al restauro della cella

campanaria del campanile di San Giorgio Mag-

giore a Venezia la cui inaugurazione è avvenu-

ta il 26 novembre 2005 sotto lo slogan “Il Cre-

dito Cooperativo rende accessibile il bello”.

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Una menzione a parte merita il progetto “Microfinanza Cam-

pesina”, una lodevole iniziativa delle Banche di Credito

Cooperativo intrapresa per fornire sostegno alle piccole Casse

rurali dell’Ecuador.

L’impegno cui la nostra Banca partecipa fin dal 2002 consiste

nel facilitare l’erogazione di finanziamenti a condizioni soste-

nibili alle comunità più povere dell’Ecuador, paese che subisce

tuttora l’ingombrante presenza degli

usurai. Il mondo del Credito

Cooperativo ha messo finora a dis-

posizione di Codesarollo (una pic-

cola Cassa fondata per dare servizi

alle varie microbanche contadine

sparse sul territorio del Paese andi-

no) oltre 10 milioni di Euro tra

finanziamenti a condizioni agevola-

te e donazioni.

Foto di Giuliana Braido

LE AZIONI A SOSTEGNODELLA CULTURA

Giovedì 23 giugno 2005 presso la sala del piano nobile di Palazzo

Casalini c’è stata la presentazione dell’opera “Una terra, una memoria: il

Polesine di Livio Rizzi”

L’opera è stata superbamente commentata dall’autore Pier Luigi Bagatin alla

presenza di un folto pubblico che, intervenuto per la presentazione del libro,

ha avuto modo di apprezzare anche l’intervento dello scrittore veneto Gian

Antonio Cibotto il quale nel ricordare l’amicizia che lo legava a Livio Rizzi

non ha mancato di sottolinearne la straordinaria intensità delle liriche.

Venerdì 1 luglio 2005 presso la sala del piano nobile di Palazzo

Casalini l’Ing. Cristina Geddo, vice presidente della nostra Banca ha fatto gli

onori di casa in occasione della presentazione dell’opera “Wangadicia 3”.

Il terzo volume della nuova collana del sodalizio Vangadicense di Badia

Polesine, sponsorizzato dalla nostra Banca da sempre, è la raccolta di undici

importanti saggi di storia, costume e cultura contadina attraverso ricerche

monografiche di vita vissuta.

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Giovedì 20 ottobre 2005 presso l’Accademia dei Concordi di

Rovigo alla presenza dell’autore Dott. Carlo Ranzato e di un folto pubbli-

co che non ha mancato di tributargli un giusto apprezzamento ed un calo-

roso applauso è avvenuta la presentazione del libro “Un Cassonetto per

me”. L’opera è una raccolta di versi, vignette, racconti in dialetto “rovigoto”

con spunti ironici e satirici, uno spaccato di vita vissuta nel periodo che va dal

1967 al 2002. La nostra Banca ha contribuito alla ristampa di questo libro che

era andato esaurito in pochi giorni.

Nel 2005, non è mancato il sostegno della nostra Banca anche a favo-

re di opere che pur senza clamore, parlano di immagini che danno respiro alla

memoria e ricompongono il passato irrimediabilmente perduto.

Nell’opera “Rovigo passato e dintorni”, la Maestra Giannina Giunta

ricompone venti immagini del passato che ritraggono antichi mestieri quali il

lattivendolo, l’uomo del ghiaccio e poi in questo mosaico di ricordi, troviamo

la bidella Angelina, il traghetto di Cà Cappello, la Mille Miglia, la cugina Bruna.

Leggendo questi versi scopriamo così come la superficialità del presente si tra-

sformi in una perdita di quei valori e di quella identità che ancora dovrebbe-

ro contare qualcosa.

Venerdì 18 febbraio 2005 presso

il prestigioso Country Club La Romanina, si è

tenuta con il rinnovato sostegno della nostra

Banca la seconda edizione del Premio Rhodi-

gium. L’iniziativa, nata dall’idea dello scrittore

polesano Gian Antonio Cibotto, si prefigge di

premiare annualmente il personaggio veneto

che si è particolarmente distinto in ambito cul-

turale, artistico, sociale, professionale. Il pre-

miato di questa seconda edizione è stato il

Prof. Sergio Garbato, rodigino puro sangue cui

sono state riconosciute indiscusse doti di con-

ferenziere ed opinionista.

Venerdì 3 giugno 2005, nel salone

d’onore del Municipio di Rovigo alla presenza

delle autorità locali, si è svolta l’annuale ceri-

monia di premiazione degli studenti vincitori

dei concorsi culturali indetti dalla locale Asso-

ciazione Dante Alighieri in memoria della

scomparsa Presidente Nilde Dall’Occo Geddo.

Presenta alla manifestazione, in rappresentanza

della nostra Banca che ne è sponsor ufficiale,

la graziosa Vice-Presidente Ing. Cristina Geddo

la quale non ha mancato di sottolineare l’im-

pegno e la disponibilità del nostro Istituto nel

sostenere eventi culturali.

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LE AZIONI A SOSTEGNODELLO SPORT

Domenica 16 ottobre 2005 il presi-

dente ha partecipato all’assemblea del Comitato

Provinciale F.I.B. (ederazione Italiana Bocce) per

il premio Master Provinciale 2005

Non è mancato anche nel 2005 il sostegno al

Rugby giovanile under 15 così degnamente rap-

presentato da oltre 30 anni dalla Monti Rugby Rovi-

go e dal Rugby Club Aldo Milani che nei giorni di

Sabato 30 aprile e Domenica 1 mag-gio 2005 ha organizzato la 31^ edizione del tor-

neo internazionale di Rugby under 17 che ha visto

la partecipazione di 24 squadre tra le più quotate a

livello internazionale

Sabato 12 e Domenica 13 novembre 2005si è svolta la I^ prova di qualificazione nazionale

zona nord di:

Ü Fioretto maschile e femminile

Ü Sciabola maschile e femminile

Ü Spada femminile

Nelle giornate del 5 e 6 Marzo 2005 la nostra Banca ha dato il proprio con-

tributo all’organizzazione della 16^ Mostra Scambio di Auto e Moto Storiche, tra-

dizionale appuntamento che vede la partecipazione di oltre 3000 persone

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LE AZIONI A SOSTEGNODELLA SCUOLA

“Quando la scuola dice grazie” con queste parole i bambini dei comuni di Fratta Polesine, Villa-

nova del Ghebbo e Pincara con il patrocinio dei comuni stessi oltre a quello della provincia di Rovigo

ed il contributo della nostra Banca, hanno dato un volto al termine “gratitudine” cercando di regalare

un’emozione.

Le foto riproducono il lavoro fatto da alcuni bambinii.

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B I L A N C I O S O C I A L E 2 0 0 5

LE AZIONI A SOSTEGNODELLA MUSICA

Anche nel 2005 è continuato l’impegno ven-

tennale che lega il nostro istituto al Coro Monte

Pasubio che istituito nel 1966, lega la propria

immagine a livello internazionale con la nostra

Banca fin dal 1985

RIPARTIZIONE SETTORIALE DELLE EROGAZIONI LIBERALI EFFETTUATE DALLA NOSTRA BANCA:

ASSISTENZA – VOLONTARIATO - SALUTE € 55.239,20

ASSOCIAZIONI CULTURALI € 63.752,08

PARROCCHIE ED ENTI RELIGIOSI E ALTRI ENTI VARI € 63.707,96

SCUOLE € 8.816,00

ASSOCIAZIONI SPORTIVE € 55.249,00

ATTIVITA’ RICREATIVE E DI RAPPRESENTANZA € 140.284,89

ENTI PUBBLICI € 25.241,10

ISTITUZIONI LOCALI € 30.216,77

TOTALE € 442.507,00

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Finito di stampare nel mese di

ottobre 2006

presso Ciscra SpA - Villanova del Ghebbo (Ro)

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