SCUOLA DELL’INFANZIA DI CISTERNA D’ASTI VERIFICA FINALE

PERIODO FEBBRAIO – GIUGNO 2009 A partire dal mese di febbraio i bambini si sono cimentati nella produzione delle piante per il “bosco delle api”. Grazie ai suggerimenti offerti dall’intervento dell’esperto Claudio Caramellino, produttore di antiche varietà di piante, i bambini hanno sperimentato vari tipi di procedimenti per arrivare ad avere le piante: semina, talea, margotta… La semina e la cura delle piante hanno impegnato i bambini per tutta la seconda parte dell’anno, insieme alla scoperta delle caratteristiche anatomiche dell’ape e dei processi collegati alla produzione del miele. Oltre alle piante che già esistono nell’area (la cui piantumazione, negli scorsi anni, è avvenuta grazie alla consulenza di Francesco Ravetti, guardaparco del Parco di Rocchetta), con l’arrivo della primavera i bambini hanno messo a dimora, nel bosco a loro dedicato, le piante prodotte e quelle fornite alla scuola dal vivaio del Parco del Circeo. Numerose sono state le occasioni di lavoro al bosco in orario extrascolastico, che hanno coinvolto i genitori; altrettante quelle collegate ad iniziative pubbliche. La prima è stata “Roero pulito”, realizzata il 7 maggio, e promossa da tutte le scuole del Roero in collaborazione con l’Ordine dei Cavalieri di San Michele. Obiettivo della giornata, che a Cisterna a causa del maltempo si è svolta in ritardo rispetto alle altre scuole, è stato quello di promuovere il rispetto e la tutela del territorio attraverso azioni concrete, come quella di pulire – nel caso di Cisterna – il bosco dei bambini. Giovedì 7 maggio, al mattino, i 100 bambini dei due ordini di scuola si sono recati nel loro bosco e, divisi in gruppi, hanno provveduto a pulire i fossi, il bosco, e il sentiero, piantumare i fiori seminati a scuola, le piante dell’orto offerte dal florvivaismo Casto e numerose altre piante “amiche delle api”- che in questi mesi sono state coltivate a scuola per essere trapiantate nel bosco - seminare “a mejra do re” (il mais otto file) gentilmente offerta dai bambini della scuola dell’infanzia di Antignano. Un lavoro supportato da palette e zappette acquistate dalla famiglia Palma in memoria di nonno Giuseppe e sistemate in un apposito armadio, nella casetta del bosco, realizzato dall’infaticabile e insostituibile Bruno Guido. Il lavoro dei bambini è stato completato, in linea con la filosofia della società di mutuo soccorso, dai genitori domenica 10 maggio. Le due giornate non si sarebbero svolte se gli operai del Comune non fossero intervenuti per rimuovere una frana che ostruiva il sentiero di Ganarel. Ancora una volta il sindaco e gli operai comunali hanno ascoltato le richieste dei più piccoli e, nonostante i numerosi problemi causati dalla pioggia in quelle settimane, hanno saputo mettere al primo posto i progetti dei bambini dedicando loro tempo ed energie. Il BOSCO DEI BAMBINI, in questo anno, si è configurata sempre più come un’aula verde in continua evoluzione, assumendo anche la nuova forma di BOSCO DELLE API. Nelle scuole del paese, infatti, i bambini hanno realizzato dei vivai per la produzione di piante e fiori che, una volta pronti, sono stati messi a dimora nel bosco insieme ad arnie, dipinte dai bambini, che potranno accogliere le “api smarrite”. In concomitanza alle attività legate alla produzione di piante e fiori, si è sviluppato il percorso intorno all’ape: l’ape dentro, l’ape fuori, l’arnia, il fiore, il miele… a partire dalle idee dei bambini, sono stati avviati percorsi di ricerca che hanno portato i bambini a scoprire anche le caratteristiche di api e insetti di altri paesi. Come nella prima parte dell’anno, le riflessioni sono state condotte anche in relazione ai comportamenti che possono aiutare l’ape a

sopravvivere. In questo caso sono stati importanti i contributi portati dai bambini (recupero di riflessioni sviluppate negli anni scorsi e suggerimenti dei genitori, come ad esempio un articolo del quotidiano “Il Sole 24ore”) e l’uso di cortometraggi a tematica ambientale. Queste riflessioni, insieme a molte altre attuate durante l’itinerario, sono orientate allo sviluppo di atteggiamenti responsabili, al fine di promuovere comportamenti consapevoli a partire dalla scuola dell’infanzia. In tutto il percorso i bambini hanno avuto la possibilità di confrontarsi con suggestioni, attività, riflessioni che hanno avuto come sfondo i temi della cittadinanza attiva, che si possono promuovere attraverso piccoli gesti responsabili da parte di ciascuno a favore della collettività. Grazie all’intraprendenza della Dott.ssa Maria Josè Pastor – madre di un bambino frequentante la scuola - i bambini hanno avuto anche la possibilità di sperimentare la drammatizzazione della vita dell’alveare attraverso un’esperienza di animazione teatrale durante la quale i bambini sono stati trasformati in api e hanno ripercorso simbolicamente l’anno all’interno dell’alveare. Per le insegnanti questa è anche stata l’occasione per verificare il grado di comprensione del percorso attivato durante l’anno. Per far evolvere la storia, infatti, i bambini dovevano intervenire e proporre le soluzioni alle domande dell’ape regina, ricostruendo il l’itinerario dell’anno. La conclusione del percorso si è svolta il giorno 27 maggio con “Vividaria… un volo nel bosco dei bambini”, la manifestazione organizzata dalle scuole di Cisterna in collaborazione con Federparchi e l’Institut Klorane che si è tenuta al bosco dei bambini, in località Ganarel. Alle ore 9.30 i bambini dei due ordini di scuola si sono ritrovati in piazza Hope e hanno percorso la strada sicura, attraverso il sentiero di impronte. Nel bosco, ha aperto la giornata il sindaco Mario Bodda, che ha ricordato l’importanza del progetto, che coinvolge ormai da quattro anni le scuole del paese e l’Amministrazione Comunale. Il bosco, nel corso di questi anni, è stato trasformato dai bambini e dai genitori, grazie ai finanziamenti ottenuti dall’Ecomuseo delle Rocche del Roero e dalla Regione Piemonte, in una vera e propria aula verde, dove non solo le scuole del paese, ma anche quelle provenienti da altre realtà, possono arrivare per fare ricerche, esplorazioni, sperimentazioni. I bambini dei due ordini di scuola, durante la giornata, hanno anche esposto i loro lavori, a testimonianza della loro capacità di utilizzare gli spunti che provengono da questo luogo per sviluppare percorsi di ricerca interdisciplinari. Un bosco di matematica, scienza, geografia, italiano… nel quale le varie materie hanno assunto un significato concreto, legato all’esistenza. Un bosco costruito e ricostruito continuamente - con uno spazio segreto, riservato solo ai bambini, nel quale tutti sono “capi” - che in questo ultimo anno scolastico si è aperto al progetto nazionale Vividaria, promosso da Federparchi in collaborazione con l’Institute Klorane e con il patrocinio dell’Unesco. Le rappresentanti di quest’ultimo progetto, Dott.ssa Maria Villani e Dott.ssa Piera Mammini, erano presenti alla giornata e sono intervenute nei discorsi di apertura. Dopo gli interventi del Dirigente Scolastico Gianfranco Miroglio, di Bianca Gera e Stefano Minerdo della Fondazione delle Società di Mutuo Soccorso, del guardaparco Francesco Ravetti, Elisabetta Cavallo, educatrice del Centro Diurno Pin Bevione di Vezza d’Alba – che da anni collabora con la scuola - è intervenuta con i ragazzi elencando le caratteristiche e gli usi delle piante aromatiche che circondano lo stagno del bosco. Le piante che i ragazzi e le ragazze del Centro hanno preparato per l’occasione, sono state messe a dimora dai bambini insieme a quelle offerte da Federparchi e dall’Ente Parchi Astigiani. A conclusione della

mattinata i bambini si sono cimentati nel percorso sicuro predisposto da Laura Burato, Piero Frasca, Marina Lano della Protezione Civile di Cisterna. Nel pomeriggio, i bambini hanno partecipato ai laboratori organizzati nel giardino del castello. Grazie alla disponibilità di numerose persone, i bambini più piccoli hanno sperimentato la matematica delle api, quelli più grandi la matematica della settimana, laboratori realizzati da Gemma Gallino; Giovanni Guido ha insegnato a costruire le canisse; Maria Josè Pastor, dopo aver presentato una drammatizzazione sulla vita delle api, ha fatto degustare vari tipi di miele attraverso giochi legati al gusto; Rosella Scapino e Laura Burato hanno proposto la costruzione di oggetti volanti. A conclusione della giornata, Bruno Guido, presidente della Protezione Civile di Cisterna ha offerto a tutti i presenti gelati, magliette e gadgets con il logo della Protezione Civile. Il soggiorno a Signols, al quale hanno partecipato i bambini della scuola primaria e 15 bambini della scuola dell’infanzia, ha offerto ai bambini la possibilità di sperimentarsi in un luogo sconosciuto e di confrontare la propria realtà naturale ad un’altra. Un contributo importante allo sviluppo del progetto è stato offerto dalla partecipazione alla Rete Museale Roero Monferrato, che finanzia ogni anno i progetti delle scuole della Rete. Tutta la documentazione del percorso è stata inserita sul sito www.scuolealmuseo.it, che da questo anno ha integrato il sito www.retemusealeroeromonferrato.it. Grazie al progetto attivato dalla Rete, in questo anno il nuovo sito ha assunto la caratteristica di blog e risulta essere più fruibile da parte di bambini e insegnanti. Le scuole hanno avuto la possibilità di inserire autonomamente i lavori grazie a password. Ciò ha consentito un aggiornamento in tempo reale delle pagine, che sono diventate strumento di comunicazione allo’interno della Rete, tra le scuole, il territorio e le famiglie. Gli elementi di difficoltà in relazione allo sviluppo del progetto risultano essere legati all’impegno necessario per portare avanti il percorso. Lavorare a partire dalle esperienze e in collegamento con il territorio necessita di molto tempo da dedicare alla progettazione, alla ricerca di finanziamenti, alla preparazione dei contesti, alla realizzazione dei lavori, alla cura delle relazioni con le persone e gli enti che collaborano con la scuola, alla documentazione e alla verifica. Questo impegno è in larga parte non riconosciuto né a livello economico, né a livello istituzionale ed è lasciato all’intraprendenza e alla buona volontà delle insegnanti. L’ipotesi progettuale definita a settembre prevedeva lo sviluppo del percorso sull’aria anche sui temi della cultura nomade e su quelli legati alle nuvole. Come succede ogni anno tale ipotesi si è evoluta privilegiando gli interessi dei bambini… Nulla, comunque, verrà perduto perché la storia continuerà ancora nei prossimi anni.

USCITA A SAN DAMIANO 21-01-09

GRUPPO FARFALLE OGGI SIAMO ANDATI A SAN DAMIANO A VEDERE LE COSE FATTE DI CARTA, SENZA COLLA E SENZA SCOCH, GLI ORIGAMI, COSE FATTE SOLO CON CARTA PIEGATA, COSE RESISTENTI E BELLE. QUESTE COSE SI FANNO CON LA CARTA COLORATA, MA VA BENE ANCHE QUELLA BIANCA, MA LA CARTA NON DEVE ESSERE TANTO LEGGERA. SOLO CERTE VOLTE LA CARTA VA SOTTILE PER FARELE COSE DIFFICILI TIPO IL RAGNO E I PINGUINI.

ABBIAMO VISTO UN PRESEPE TUTTO FATTO CON LA CARTA, SOLO UN FERRO INVISIBILE PER TENERE SU LA STELLA COMETA.

C’ERANO TANTI FIORI, UNA PALLA ENORME UGUALE A QUELLA DEI CALCIATORI, MA FATTA CON TANTI FOGLI PIEGATI E INCASTRATI INSIEME SENZA COLLA. C’ERANO ANCHE DEI DADI A FORMA DI CUBO, ESAGONI, PENTAGONI, TANTE STELLE E TANTISSIME SCATOLE, TUTTE DIVERSE E ALCUNE CON I FIOCCHI. ABBIAMO VISTO TANTISSIME GRU, GRU PICCOLE E GRU GRANDI. IL MAESTRO, CHE FA TUTTO CON LA CARTA, CI HA FATTO LA RANOCCHIA CHE SALTA.

C’ERA ANCHE LE CORONE, CHE PER MAGIA, SI TRASFORMAVANO. IL MAESTRO CI HA DETTO CHE PER FARE DELLE COSE BELLE BISOGNA SEMPRE SCHIACCIARE BENE LA CARTA, MAI FARE LE PIEGHE CICCIONE. E’ STATA PROPRIO BELLA QUESTA MOSTRA DI ORIGAMI.

FARFALLE 25/02/2009

CARAMELLINO CLAUDIO APINA PINA CI HA DETTO DI PIANTARE TANTE PIANTE E TANTI FIORI, COSI’ OGGI 25 FEB-BRAIO E’ VENUTO A SCUOLA CLAUDIO CARAMEL-LINO. E’ VENUTO A SCUOLA A SPIEGARE COME SEMINARE LE PIANTE. CI HA INSEGNATO A SEMINARE E ANCHE AD IN-NESTARE. PER SEMINARE DOBBIAMO PRENDERE UN FRUTTO, TAGLIARLO CON IL COLTELLO E PERNDERE I SEMINI, BAGNATI. PRENDIAMO UN VASO E LO RIEMPIAMO PER META’ DI TERRA E SCHIACCIAMO UN PO’. POI METTIAMO 4 SEMINI E LI COPRIA-MO CON 2 CENTIMETRI DI TERRICCIO E SCHIACCIAMO DI NUOVO LASCIANDO 1 CENTIMETRO DAL BORDO . L’ACQUA IN QUESTO MODO NON ESCE DAL VASO. BISOGNA BAGNARLO UNA VOLTA TUTTI I GIORI. I VASI SI METTONO FUORI , NON ALL’OMBRA, AL SOLE, ALTRI-MENTI IL SEMINO SI ARRABBIA E NON ESCE. L’ALBERO DI TRE MESI E’ ALTO CIRCA 25 CENTIMETRI. L’ALBERO DI UN ANNO E’ ALTO CIRCA UN METRO, SI TAGLIA CON LE FORBICI DA POTARE AD UN’ALTEZZA DI 20 CENTIMETRI . IL PEZZO CHE ABBIAMO TAGLIATO LO POSSIAMO BRUCIARE PERCHE’ NON SERVE. PER INNENSTARE IL SIGNOR CARAMELLINO HA PRESO UN RAMETTO “ MARZA” DI POM MARCON, CON TRE GEMME, L’HA TAGLIATO SENZA TOGLIERE LA CORTECCIA E GLI HA DATO LA FORMA DI UNA PUNTA DI CACCIAVITE. HA TAGLIATO L’ALBERELLOUN PO’ E POI HA INFILATO LA MARZA E CON LO SCOCH LO HA COPERTO TUTTO INTORNO, COSI’ ILRA-MO NON PRENDE FREDDO E LA PIOGGIA. PER CHIUDERE IL TAGLIO CON L’INNESTO SI USA UN NASTRO DI GOMMA TIPO LO SCOTCH, CHE SI ALLARGA, COSI’ SEGUE LA PIANTA QUANDO CRESCE. LA PIANTA NON SI DEVE BAGNARE. LE PIANTINE CHE NASCERANNO DAI NOSTRI SEMI DEVONO ESSERE INNESTATE.. LE NOSTRE PIANTINE SONO SELVATICHE , IE NON FANNO I FRTUTTI BUONI, SONO SELVATICI.

DETTATO DAL GRUPPO FARFALLE ALL’INSEGNANTE

LA CASETTA DI APINA PINA MARTEDI’ 3 MARZO, NOI BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA, ABBIA-MO RICEVUTO UNA TELEFONATA DI A-PINA PINA; CI AVVISAVA CHE FUORI DAL CANCELLO DELLA SCUOLA C’ERA U-NA BELLISSIMA SORPRESA PER TUTTI NOI. SUBITO, ALESSIO G. E NICOLO’ CON LA MAESTRA MARIA ROSA, SONO COR-

SI FUORI A VEDERE, MENTRE GLI ALTRI BAMBINI GUARDAVANO DALLE FINESTRE. VICINO AL CANCELLO C’ERA “UN’ ARNIA” CHE È LA CASETTA DELLE API. ALES-SIO E NICOLO’ AIUTATI DELLA MAESTRA HANNO PORTATO IN SALONE IL REGALO SPECIALE DI APINA PINA. LA CASETTA È DI COLORE VERDE E ARANCIONE E HA DUE COPERCHI, UNO DI FERRO

E L’ALTRO DI LEGNO CON UN BUCO AL CENTRO. SOLLEVATI I COPER-CHI DENTRO L’ARNIA ABBIAMO TROVATO UN BARATTOLO DI MIELE, UNA SCATOLA DI BASTONCINI/CUCCHIAINI DI LEGNO E UNA LETTERA. SUL MESSAGGIO C’ERA SCRITTO CHE IL BA-RATTOLO DI MIELE È PRODOTTO DAI CUGINI AMERICANI DI APINA PINA CHE VIVONO IN ECUADOR. SI CHIAMANO MELIPONINI, SONO PICCOLI, NERI E NON HANNO IL PUN-GIGLIONE. APINA PINA CI HA CHIESTO ANCHE DI PITTU-

RARE LA SUA CASA DENTRO E FUORI PERCHÉ È TUTTA ROVINATA DAL VENTO E DALLA PIOGGIA. ABBIAMO GUARDATO BENE COM’È FATTA L’-ARNIA E ABBIAMO SCOPERTO DOVE PASSANO LE API PER ENTRARE NEL-LA LORO CASA. LA “PORTICINA” È UN BUCO LUNGO E STRETTO COME UN RETTANGOLO. PER CAPIRE MEGLIO COME FANNO LE API A PASSARE IN QUELLA FESSURA COSÌ PICCOLA, ABBIAMO INFILATO PRIMA IL NO-STRO DITO POI UN PEZZETTO DI CARTA. INFINE, A TURNO ABBIAMO ASSAGGIATO IL MIELE USANDO I BASTONCINI DI LEGNO. E’ UN MIELE MOLTO LIQUIDO CHE HA UN SAPORE DI MEDICINA E DI VINO. PER CONDIVIDERE QUESTO REGALO SPECIALE, CON I BAMBINI/E DELLA PRI-MA ELEMENTARE, LI ABBIAMO INVITATI OGGI POMERIGGIO NELLA NO-STRA SCUOLA.

(SCRITTO DAL GRUPPO FARFALLE)

GIOVEDI’ 23 APRILE ABIA-MO DIPINTO LE CASETTE CHE CI A DATO LA PINA PINA

FARFALLE 10 MARZO 2009 DETTATO ALL’INSEGNANTE

COME FANNO A NASCERE LE PIANTE NEL BOSCO IERI CON LA MAESTRA FRANCA AVETE SEMINATO , DOVE A-VETE TROVATO I SEMI?

I SEMI DATI DA APINA PINA, SEMI DI CAROTE. SONO NEI FRUTTI. DALLE PIANTE NEL TERRENO DOVE C’E’ L’ERBA O NEL GIARDI-

NO. NEI FIORI DENTRO AI GIRASOLI TROVIAMO I SEMI. NELL’ORTO CI SONO L’INSALATA E LE VERDURE

CHE FANNO I SEMI, TUTTE LE PIANTE FAN-NO I SEMI.

I SEMI CADONO PER TERRA E FANNO NASCERE ALTRE PIANTINE.

ANCHE NEL BOSCO CI SONO LE PIANTE? NEL BOSCO CI SONO LE PIANTE PERCHE’ LE AB-

BIAMO PIANTATE NOI E LA PIOGGIA LE HA BAGNATE E FATTE CRESCERE.

LE PIANTE HANNO FATTO CADERE I SEMI E SONO NATE. LE PIANTE HANNO BISOGNO DELLA TERRA, DELL’ARIA LIBERA TUTTO

INTORNO. SERVE ANCHE IL SOLE. IL SEME CADE DA CERTE PIANTE. SI POSSONO COMPERARE DOVE VENDONO I SEMI INPACCHETTATI. IL SEME PUO’ VOLARE E SPOSTARSI CON L’ARIA. LA NEVE E LA PIOGGIA LO POSSONO PORTARE DA UN’ALTRA PARTE. IL SEME CADE DOVE L’ARIA LO FA

CADERE. LA PIOGGIA FA SCIVOLARE IL SEMI-

NO NEL TERRENO. I SEMINI POSSONO CADERE SULLA

STRADA E NELLA TERRA. IL VENTO LI PORTA DA UN’ALTRA

PARTE.

COME NASCONO GLI ALBERI NEL BOSCO? NOSTRE IPOTESI….

10-3-09 DETTATO DAL GRUPPO COCCINELLE

TUTTI I FRUTTI HANNO I SEMI E QUANDO IL FRUTTO CADE IL SEME VA PER TER-

RA SE NON LO PORTI A CASA MA LE FRAGOLE NON HANNO I SEMINI E NON POSSONO NASCERE

DOVE C’E’ IL COLORE ROSSO C’E’ UN PEZZETTINO NERO: SONO I SEMINI SONO NIENTE, SONO DA MANGIARE SONO QUESTI SEMINI CHE LA FANNO NASCERE SE TU LA METTI SOTTO TERRA CI SONO I NEGOZIANTI CHE VENDONO I SEMINI , TU GLI DAI I SOLDI E PRENDI I SEMI E LI SEMINI NEL BOSCO LE PIANTE HANNO UNA PORTICINA E QUANDO SI STORGE IL GAMBO CADONO I SEMI E POI NASCONO L’UCCELLO BECCA IL MANGIARE E FA CADERE I SEMINI PER TER-RA

L’UCCELLO PORTA VIA I SEMI, LI PORTA NELLA SUA CASA, SE CADONO DAL BECCO VANNO PER TERRA E NASCONO

GLI UOMINI CHE VANNO PER TARTUFI PERDONO I SE-MI CHE HANNO IN TASCA

NEL BOSCO CI SONO TANTI FIORI, IL FIORE FA ANDARE I SEMI PER TERRA, ARRIVA LA PIOGGIA CHE FA VENIRE MOLLE LA TERRA, SI FA AN-DARE IL SEMINO SOTTO TERRA, IL SEMINO SI INGRASSA, SI BUCA E NA-SCE LA RADICE E POI CRESCE UNA PIC-COLA PIANTICELLA E IN ESTATE CRE-SCE, CRESCE…. CI SONO DEI SEMINI CHE SONO GIA

SOTTO TERRA E SONO ATTACCATI AL-LA RADICE E LA RADICE FA RICRESCERE L’ALBERO Come fa questa piantina a nascere? Nasce dal semino o dallarice’…. MIO PAPA’ NON HA MESSO IL SEMINO, MA NEL MIO ALBE-RO SONO NATI TANTI PIANTINE PICCOLE IO HA UN LIBRO DELLE PIANTE E CERCO COME NASCONO LE PIANTE NEL BOSCO

IO CHIEDO AL MIO PAPA’…… Compito: cerchiamo di scoprire se le piante nascono solo dai semini o se ci sono altri modi….

LE PIANTE NON NASCONO SOLO DAL SEME MA… (OGNI BAMBINO HA CERCATO INFORMAZIONI) 12-3-09

DETTATO DAL GRUPPO COCCINELLE E COMPLETATO DALLE FARFALLE QUESTA MATTINA LORENZO HA PORTATO A SCUOLA UNA PIAN-TA DI FRAGOLA E ABBIAMO VISTO CHE DALLA PIANTINA PARTE UN FILO E ALLA CIMA C’E’ UNA PICCOLA FOGLIOLINA: SE NOI METTIAMO LA PUNTA DEL FILO NELLA TERRA NASCE UNA NUO-VA PIANTINA DI FRAGOLA I TULIPANI HANNO UN BULBO E POI VIE-

NE UN ALTRO BULBO PICCOLO VICINO E POI ANCORA UN ALTRO E COSI’ CI SONO TANTE PIANTINE

DALLA MIA PIANTA SONO NATE TANTE PIANTE PICCOLE PROPRIO VICI-NO E POSSO FARE UN BUCO E TOGLIE-RE LE PIANTE PICCOLE NATE DA POL-LONE DALLA PIANTA DI PESCO NASCONO AL-TRE PIANTE, MA “BRUSCHE” BISOGNA INNESTARLE PER AVERE PESCHE BUONE

SUL LIBRO ABBIAMO ANCHE VISTO CHE DALL’ALBERO DELL’-ACACIA (Robinia pseudoacacia) PARTONO TANTE RADICI CHE SI ALLUNGANO SOTTO TERRA E DA QUESTWE RADICI ESCO-NO ALTRE PIANTINE UN PO’ LONTANO SUL LIBRO ABBIAMO LETTO CHE SI PUO TAGLIARE IL RA-METTO DI UNA PIANTA E METTERLO NELLA TERRA, NOI OG-

GI CERCHIAMO DEI RAMETTI DA PORTARE A SCUOLA E FAREMO LA TALEA CON IL RAMO DI UNA PIANTA SI PUO ANCHE FARE LA “MARGOTTA” ED AVERE UN’AL-TRA PIANTINA: QUANDO ANDREMO NEL BOSCO PROVIA-MO ANCHE NOI LA MIA MAMMA QUANDO TOGLIE UN CESPUGLIO LO DI-VIDE E FA TANTE PIANTINE

DETTATO DAL GRUPPO FARFALLE ALL’INSEGNANTE 12/03/2009

CHE COSA ABBIAMO FATTO IN QUESTI GIORNI? ABBIAMO PIANTATO I SEMINI CHE ABBIAMO PORTATO PER L’APINA PINA E QUELLI CHE CI HA DATO LEI. ABBIAMO PARLATO DI SEMI. CHE SERVONO PER FARE NASCERE ALTRE PIANTE. IL VENTO PUO’ PORTARE VIA I SEMINI COME LA PIOGGIA E LA NEVE. ANCHE L’ARIA DELLA MAC-CHINA FA SPOSTARE I SEMI. IL SEMINO SI APRE , ESCONO LE RADICI PICCOLE E DOPO TANTI GIORNI SPONTANO LE FOGLIOLI-NE. DAL SEMINO ESCONO LE RADICI CHE VANNO GIU’ E LA PIANTINA CRESCE IN GIU’. PER PIANTARE LA VIGNA NON SERVONO I SEMI , CI VOGLIONO I “raisu” (BARBATELLE) . MIO NON-NO MI HA DETTO CHE SONO RAMI DI VITE SEL-VATICA INNESTATA, COME HA FATTO IL SIGNOR CARAMELLINO. Abbiamo visto altri modi per far nascere nuove pianti-ne? OGGI ABBIAMO VISTO CHE LE PIANTE DELLE FRA-

GOLE FANNO UN FILO CHE POI FA UNA FO-GLIOLINA CON LE RA-DICI, DA QUI NASECE UN PIANTINA NUO-VA. DOBBIAMO ANDARE NEL BOSCO A VEDERE LE NOSTRE FRAGOLE SE FANNO ANCHE LORO LE PIANTINE COSI’.

NEL BOSCO A PIANTARE LE PIANTE

(DETTATO DALLE FARFALLE ALL’INSEGNANTE)

IL 19 MARZO SIAMO ANDATI NEL BOSCO A PIANTARE LE PIANTE CHE PIACCIONO ALLE API. QUESTE PIANTE CE LE HA DA-TE UN SIGNORE DEL PARCO DEL CIRCEO, CHE E’ VICINO A

ROMA, DOVE E’ ANDATA LA MAESTRA TIZIANA: GINESTRA, VIBURNO, BIANCOSPINO. ABBIAMO ANCHE PIANTATO IL GLI-CINE CHE HA PORTATO GIULIO CON BEPPE. NEL BOSCO ABBIAMO TROVA-TO VIOLETTE E PRIMULE, CHE PIACCIONO ALLE API. NEL BOSCO CI SONO AN-

CHE I FIORI DEL SALICONE E DEL NOCCIOLO, CHE SONO I PRIMI FIORI A SPUNTARE E PIACCIONO ALLE API. SUI FIORI DEL SALICO-NE, INFATTI, ABBIAMO VISTO DUE O TRE API, CHE PRENDEVANO IL POLLINE. NEL POMERIGGIO, QUANDO I PESCIOLINI DORMIVANO, SIAMO AN-DATI A PRENDERE DEI RAMETTI CON LE FOGLIE. LI ABBIAMO TAGLIATI PERCHE’ FLIPPO CI HA DETTO CHE LE PIANTE SI POSSONO FARE AN-CHE CON UN PEZZETTINO DI PIANTA. SI METTE NELLA TERRA CONCIMATA CON IL LETAME IL RAMETTO E DOPO UN PO’ SPUNTANO LE RADICI. GLIELO HA DETTO IL NONNO, ANCHE IL NONNO DI LUCA LO HA DETTO. COSI’ SIAMO USCITI DALLA SCUOLA, ABBIAMO PRESO DEI RAMETTI NELLE SIEPI DEL CORTILE E LI ABBIAMO MESSI NELLA TERRA CONCIMATA

CON LA CACCA DEL CAVALLO DI CLARISSA, CHE SERVE A CONCIMARE , CHE VUOL DIRE CHE FA CRESCERE BENE LE PIANTE. LUNGO LA STRADA CHE PORTA AL CASTEL-LO ABBIAMO TROVATO UNA PIANTA DI ALLORO, MATTEO HA DETTO CHE SERVE PER FARE GLI SPIEDINI, E L’ABBIAMO PRE-

SA. AL CASTELLO ABBIAMO TROVATO DELLE SIEPI CON TANTE API. LI-NO CI HA DETTO CHE SI CHIAMA BOSSO, IN PIEMONTESE MAR-TLET E LA SIEPE BISSURA’. ABBIAMO PRESO ANCHE DEI PEZZETTI DI QUESTE PIANTE E LE ABBIAMO SEMINATE. IL GIORNO DOPO, SIAMO ANDATI NEL BOSCO CON I BAMBINI DEL-LE ELEMENTARI A PIANTARE ALTRE PIANTE PER LE API.

DISSEMINAZIONE 25-3-09 DETTATO DAL GRUPPO COCCINELLE E FARFALLE DOPO AVER PENSATO A COME I SEMINI POSSONO AR-RIVARE NEL TERRENO ABBIAMO FATTO LE “RICERCHE” E SUL LIBRO ABBIAMO LETTO:

“LE PIANTE CI PENSANO AD ALLONTANARE I LORO SE-MI DALLA PIANTA “ E ABBIAMO SCOPERTO CHE CI SONO: FRUTTI ESPLOSIVI: (begli-uomini, beverine…) QUESTI

SEMI SONO DENTRO A UNA SPECIE DI PALLA CHE SCOPPIA E FA VOLARE TUTTI I SEMI LONTANO, FINO A ROMA; IL FIORE FA COME UNA BOMBA E SPARA TUTTI I SEMINI LONTANO

FRUTTI VOLANTI: (tiglio, acero, olmo, pino, carpino, frassino, piop-po, soffione…) QUESTI SEMINI SONO LEGGERI, HANNO LE ALI E IL VENTO LI FA VOLARE LONTANO LONTA-NO FRUTTI CHE SI FANNO MANGIARE: (more dei rovi, ciliegie, uva, biancospino, …) GLI UC-CELLINI MANGIANO I FRUTTI, MA POI I SEMINI, CHE SONO DURI, VANNO A FINI-RE NELLA CACCA E CADONO PER TERRA CON LA CACCA

FRUTTI CHE SI AGGRAPPANO: (erba medica, cardo selvatico…) SE UN ANIMALA PASSA VICINO A QUESTE PIANTINE I SE-MINI SI APPICCICANO ALLE PIUME, AL PELO E COSI’ VEN-GONO PORTATI LONTANO

QUESTI SEMINI, SE CADO-NO SUL CEMENTO, NON POSSONO NASCERE, MA SE CADONO NEL BO-SCO, NELL’ORTO, O CO-MUNQUE SUL TERRENO LA PIOGGIA LI FA NASCERE. LA PIOGGIA GLI FA UN BUCO E IL SEME VA GIU’ E POI IL BUCO SI CHIUDE DA SOLO E COSI’ IL SEME RIMANE COPERTO LA PIOGGIA PUO’ ANCHE SPOSTARE I SEMI CHE SO-

NO SUL CEMENTO O SOPRA A UN FOGLIO E IL SEME VA NEL FANGO E LI SI PIANTA E POI NASCE

LA PIOGGIA SPINGE GIU’ IL SEMINO NELLA TERRA BAGNATA SE ARRIVA IL VENTO PUO’ ANCHE COPRIRE IL SEMINO E COSI’ E’ COME SE IO LO SE-

MINO SE PASSA UN ANIMALE PUO’ SCHIACCIARE IL SEMINO E FARLO ENTRARE SOTTO TER-

RA I SEMINI SOTTO TERRA DOPO UN PO’ NASCONO E COSI’ CRESCE UNA PIANTA NUOVA

FORMICAMICA 2009 Ormai giunto alla settima edizione, il progetto FormicAmica anche quest’anno ha coinvolto le scuole di Cisterna e della Direzione Didattica di San Damiano. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Altrocanto in collaborazione con la Regione Piemonte e l’Associazione Banco Alimentare del Piemonte, ha come finalità prioritaria l’educare a un rapporto più vero e quindi più umano con se stessi, con gli altri e con tutta la realtà. Il momento più importante di questo progetto è la settima-na di raccolta nelle scuole, denominata DONACIBO, pro-mossa in tutta Italia dalla Federazione Nazionale dei Banchi di Solidarietà dal 16 al 20 marzo. Nella Direzione Didattica di San Damiano e in altre scuole della zona, l’iniziativa si è svolta il 18 marzo grazie al pre-zioso contributo della Protezione Civile di Cisterna, che da anni collabora al progetto con la raccolta in molte scuole dell’Astigiano e dell’Albese. Ancora una volta un esempio di impegno civile volontario da parte di questo gruppo animato dall’instancabile Bruno Gui-do.

NEL BOSCO PER …. 26-3-09

DETTATO DAL GRUPPO FARFALLE IERI, GIOVEDI’ 26 MARZO, SIAMO ANDATI NEL BOSCO. APPENA ARRIVATI ABBIAMO VISTO IL FOSSO PIENO DI SABBIA, PERCHE’ L’ACQUA HA TIRATO GIU’ LA TERRA NEL FOSSO E POI E’ ASCIUGATA ED E’ RIMASTA DENTRO; ERA MISCHIATA, UN PO’ DI TERRA E UN PO’ DI SABBIA. ABBIAMO RIFATTO IL FOSSO, ABBIAMO SCAVA-TO CON LE PALETTE E ABBIAMO MESSO LA TERRA SUL BORDO DEL FOSSO. NON ABBIAMO FINITO PERCHE’ IL FOSSO E’ LUNGHISSIMO E CONTINUEREMO UN AL-TRO GIORNO. NOI FARFALLE ABBIAMO ANCHE FATTO

UNA MARGOTTA: ABBIAMO SCELTO UN ALBERO CHE AVEVA GIA’ I FIORI: IL SALICONE. E’ IMPORTANTE AVERE TANTI DI QUESTI ALBERI, CHE FIORISCONO PRESTO, PER LE API CHE HANNO BISOGNO DI POLLINE E NETTARE PER FAR CRESCERE LE PICCOLE API. ABBIAMO FATTO UN TAGLIO SOTTILE (SOLO SULLA CORTECCIA) INTORNO AD UN RAMO E DOPO TANTO COSI’ (fallo vedere con una riga) _____ ABBIAMO FATTO UN ALTRO TAGLIO INTORNO AL RAMO. ABBIAMO TOLTO LA CORTECCIA CON LE DITA. ABBIAMO MESSO UN SACCHETTO DI PLASTICA, CON DELLA TERRA, INTORNO AL RAMO SENZA CORTECCIA.

ABBIAMO LEGATO IL SACCHETTO CON LA TERRA INTORNO AL RAMO, LE-GATO COME UNA ROLATA COSI’ LA TERRA STA APPICCICATA AL RAMO.

ADESSO ASPETTIAMO CHE DAL RAMO SENZA CORTEC-CIA NASCANO LE RADICI E COSI’ AVREMO UNA NUOVA

PIANTA DA PIANTARE NEL BOSCO DOPO ABBIAMO PIANTATO LE PIANTE CHE CI HANNO REGALATO: 3 PRUGNE “RAMACIN” , UN CILIE-GIO, UN FICO BIANCO E UN FICO NERO ANCHE I BAMBINI DELLA SCUOLA ELEMENTARE HANNO PIANTATO LE PIANTE CHE HANNO PORTATO

IMPOLLINAZIONE 25-3-09

DETTATO DAL GRUPPO FARFALLE SUL LIBRO ABBIAMO LETTO: “PER AVERE TANTI FIORI E TANTI FRUTTI OCCOR-RE L’IMPOLLINAZIONE”

Cosa abbiamo scoperto? L’IMPOLLINAZIONE SERVE PER STIMOLARE LA PIANTA A FARE I FRUTTI L’APE SI POSA SUL FIORE E, SEN-ZA ACCORGERSI, FA CADERE UN PO’ DEL POLLINE, CHE SI ERA AP-PICCICATO AL SUO CORPO MEN-TRE RACCOGLIEVA IL NETTARE, DENTRO AL PISTILLO E COSI’ VIENE UNA BELLA MELA O ZUC-CHINA O CILIEGIA: BISOGNA VEDERE DI CHE PIANTA E’ IL FIORE

IL POLLINE DEL PESCO VA BENE SOLO PER I FIORI DI PESCO ANCHE I FIORI PER AVERE UN SEMINO BELLO DEVONO ESSERE IMPOLLINATI, MICA

SOLO I FIORI DEGLI ALBERI SUL LIBRO C’ERA ANCHE SCRITTO CHE ALTRI ANIMALETTI POSSONO IMPOLLINARE I

FIORI, MA DEVONO ESSERE PICCOLI, MICA UN ELEFANTE SI PUO’ POSARE SU UN FIORE, LO SCHIACCIA TUTTO.

GLI INSETTI PRENDONO IL POLLINE E POI SPOSTANDOSI LO LASCIANO CADERE AN-CHE SUI FIORI

I FIORI, PER FARSI VEDERE MEGLIO DAGLI ANIMALI, SI ORGANIZZANO E MANDANO O UN PROFUMO O HANNO PETALI COLORA-TISSIMI CHE SI NOTINO

MA ANCHE IL VENTO PUO’ SPOSTARE IL POLLI-NE E IMPOLLINARE I FIORI

CON LA LENTE DI INGRANDIMENTO NOI AB-BIAMO VISTO IL POLLINE: E’ IN PUNTA A TANTI FILI CHE SONO IN MEZZO AL FIO-RE

MA PROPRIO IN MEZZO AL FIORE C’E’ IL PI-STILLO, SEMBRA UNA PICCOLA BOTTI-GLIETTA

IL POLLINE HA MICA I PIEDI E MICA SI PUO’ SPOSTARE DA SOLO DENTRO AL PISTILLO, HA PROPRIO BISOGNO CHE QUALCUNO LO SPOSTI

LE API NOI LE ABBIAMO VISTE CHE SPOSTAVANO IL POLLINE, MA LORO NON SI AC-CORGONO E NON SANNO CHE STANNO FACENDO UNA COSA BELLISSIMA PER NOI.

La farfalla che sta lasciando cadere il polline sul fiore

CANTE’ J’EUV Il canto delle uova, per i bambini delle scuole di Cisterna, ha ancora un impor-tante significato rituale e annuncia, come nel passato, l’arrivo della Pasqua. I bambini delle scuole di Cisterna da anni ripropongono il rito in veste “pomeridiana”, attraversando le vie del paese. Come nel passato, propongono il canto nei cortili visitati e, in cambio, ricevono uova o dolci. Gli abitanti del paese attendono l’arrivo dei piccoli cantanti che, per non delu-dere nessuno, si dividono in gruppi per percorrere le strade del capoluogo e della frazione San Matteo. A conclusione del rito, la consueta “merenda” pre-parata dalle mamme. L’edizione 2009, che si è svolta il 7 aprile, è stata un po’ diversa rispetto alle altre, in quanto ha ospitato un gruppo di insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Rocchetta Tanaro con i partner del Progetto europeo Comenius: “Dialogue eu-ropéen des terroirs gourmands”, una delegazione di colleghe francesi e spagno-le, provenienti rispettivamente da Lalbenque e Albolote. Mercoledì 8 aprile le

insegnanti e il dirigente dell’Istituto Com-prensivo di Rocchetta hanno accompagnato le colleghe spagnole e francesi non solo alla scoperta degli antichi riti, ma anche degli oggetti della cultura materiale del nostro territorio.

FOTOGRAFIA DEI BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’INFAN-ZIA DURANTE LE ELEZIONI DEI RAPPRESENTANTI DELLA SOCIETA’ DI MUTUO SOC-

CORSO.

Verbale della riunione tenutasi in data martedì 21/04/09 dalle ore 15:30 alle 16:00 pres-so la scuola primaria. (redatto dai bambini di prima media)

Hanno partecipato:la scuola dell’infanzia, tut-te le classi della scuola primaria e la prima seconda-ria di primo grado.

I rappresentanti della scuola dell’ infanzia sono: Matteo Vaudano, Giacomo Berardi, Clarissa Cauda, Alessio Marengo.

Classe prima: Raffaele Massocco, Vittoria Ma-rengo.

Classe seconda: Riccardo Marconi, Vittoria Casale.

Classe terza: Michela Scapino, Marta Incarnato.

Classe quarta: Letizia Povero, Vittorio Vaudano.

Classe quinta: Agnese Bodda, Alessia Marconi.

Prima media: Matteo Bodda, Federica Bodda e i vice Davide Cauda, Stefano Povero.

I rappresentanti delle classi eleggono il presidente Bodda Matteo (5 voti) il vice Vittorio Vaudano (4 voti).

Vengono anche eletti i portabandiera: Ivano Torchio per la secondaria di primo grado, Luca Massocco per le la scuola primaria con il supplente Diego Pelassa.

(SCRITTO DAL GRUPPO FARFALLE) CARI SIGNORI DEL PARCO DEL CIRCEO CIPOTETE DARE DELE PIANTE PERLE API E PERI UCIE UCCELLI TIPO IL BOSSO ROSMARINO GINESTRA VIBURNO LAVANDA BIANCOSPINO ERICA… (CONPITO CERCO ALRE PIANTE A CIESPULIO) ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

CARI AMICI DEL CENTRO DI URNO CI POTETE DARE DELLE PIANTINE AROMATICHE CHE LE NOSTRE PIANTE DEL BOSCO SONO SECATE. DELLE PIANTINE CHE CI AVETE DATO DUE ANNI FA SONO ANCORA VIVE: TIMO, SEDANO SELVATICO, ROSMARINO, MELISSA, SALVIA. GRAZZIE DAL GRUPPO FARFALE DELLA SCUOLA DE LINFANZIA DI CISTERNA

APRILE-MAGGIO GRANDI LAVORI AL

BOSCO DEI BAMBINI...

TRAPIANTI DI PIANTE

ECCO IL FRUTTO DEL NOSTRO LAVORO...

CARICHIAMO LE PIAN-TE SUL TRATTORE DI

TIZIANA

LAVORI AL BOSCO...

COME CRESCONO LE PIANTE CHE ABBIAMO SEMINATO?

OSSERVAZIONE DEI BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

22 APRILE 2009

I BAMBINI DEL GRUPPO FARFALLE, DOPO L’OSSERVAZIONE DELLE

PIANTE SEMINATE A SCUOLA,

FANNO ALCUNE IPOTESI:

MARTEDI’ 28 APRILE 2009 OGGI GIACOMO HA PORTATO UN ARTICOLO SULLE API CHE LA SUA MAMMA HA TROVATO SUL GIOR-NALE “IL SOLE 24 ORE”: INS: SECONDO VOI PERCHE’ UN GIORNALE CHE SI OCCUPA DI LAVORO E DI SOLDINI PARLA DELLE API?

PERCHE’ LE API LAVORANO TANTO PER FARE IL MIELE INFATTI QUESTO GIONALE PARLA DEL LAVORO DELLE API FORSE SI E’ OCCUPATO DELLE API CHE HANNO RUBATO A GIACOMO MA QUESTO GIORNALE C’ERA GIA’ QUANDO MIA MAMMA HA INCOMINCIATO A LAVORARE, NON

PARLA DEI LADRI DELLE API DI GIACOMO. PARLA DI TUTTE LE API CHE VOLANO VIA CON L’APE REGINA VECCHIA E VANNO A STARE IN UN’ALTRA CASA

FORSE PERCHE’ NEL DOCUMENTARIO CHE ABBIAMO VISTO A SCUOLA C’ERA IL MAIS ROSSO CHE FA MORIRE LE API, FORSE HANNO MESSO IL DOCUMENTARIO SUL GIORNALE

SI’, SE MUOIONO LE API NON CI SONO PIU’ LE VITAMINE. LE API NON FANNO PIU’ IL MIELE CHE E’ RICCO DI VITAMINE

E’ VERO! PER COLPA DEL MAIS ROSSO LE API MUOIONO E NON IMPOLLINANO PIU’ I FIORI E LE PIANTE. L’ARTICOLO FORSE PARLA DI QUESTO, PERCHE’ SE LE API NON IMPOLLINANO PIU’ LA NATURA MUORE.

SE LA NATURA MUORE NOI NON POSSIAMO PIU’ VIVERE! INS: L’ARTICOLO PARLA PROPRIO DI QUESTO, SI INTITOLA “L’ECONOMIA DEL POLLINE… (L’INS LEG-GE – IN MODO SEMPLIFICATO – IL CONTENUTO DELL’ARTICOLO) … NELL’ARTICOLO SI DICE CHE IL PROBLEMA PIU’ GROSSO PER LE API E’ L’INQUINAMENTO… COSA POS-SIAMO FARE NOI PER RISOLVERE IL PROBLEMA DELLE API E QUINDI ANCHE I NOSTRI PROBLEMI?

POSSIAMO FARE QUELLO CHE ABBIAMO IMPARATO! COME QUELLO CHE ABBIAMO VISTO NEI CARTONI DEGLI ANIMALI (THE ANIMALS SAVE THE PLA-

NET, VISIONATI QUALCHE TEMPO FA CON I BAMBINI SUL SITO: http://www.animalssavetheplanet.com/) SI’ POSSIAMO USARE MENO LE MACCHINE E ANDARE IN BICICLETTA NON ACCENDERE TANTE LUCI NON SPRECARE L’ACQUA NON BUTTARE RIFIUTI IN GIRO IMPARARE A DIFFERENZIARE L’IMMONDIZIA NON ACCENDERE TROPPO I RISCALDAMENTI USARE LE LAMPADE A BASSO CONSUMO QUANDO SI FA LA SPESA PORTARE LA BORSA DA CASA.

SALVATE L’APE

RECUPERO 30/04/2009 FARFALLE

Che cosa dobbiamo fare per salvare le api? PER SALVARE LE API NON BISOGNA ABBAN-

DONARE I RIFIUTI PER TERRA, ROVINIA-MO L’AMBIENTE E TRA QUATTRO ANNI NON CI SARA’ PIU’ NIENTE, POSSIAMO MORIRE ANCHE NOI.

IL GAS CHE HA DENTRO LA MUCCA INQUINA L’AMBIENTE E FA MALE ALL’APE. NOI POSSIAMO MANGIARE TANTE VERDURE E MENO CARNE, COSI’ SALVIAMO TUTTE LE API E ANCHE NOI STIAMO MEGLIO.

NON DOBBIAMO ABBANDONARE I RIFIUTI IN GIRO, PER TERRA, PER-CHE’ SPORCHIAMO L’AMBIENTE, E SALTARE IL PRANZO AGLI ANI-MALI (il rumore dei rifiuti calpestati spaventa gli animali)

IL GAS DELLE MACCHINE E DELLE MOTO FANNO MALE ALLE API E INQUINA L’A-RIA CHE RESPIRIAMO AN-CHE NOI. NOI POSSIAMO , QUANDO NON ABBIAMO FRETTA ,

ANDARE IN BICI , COSI’ RISPARMIANO LA BENZINA CHE FA TANTO FUMO.

DOBBIAMO USARE LA BICI COME LE MAESTRA TIZIANA. PER FARE LE BORSE DI PLASTICA CI VUOLE TANTO PETROLIO E TAN-

TA ENERGIA. NOI PER RISPARMIARE E NON INQUINARE L’AM-BIENTE, QUANDO ANDIAMO A FARE LA SPESA DOBBIAMO POTA-RE LE BORSE DA CASA.

NON DOBBIAMO SPRECARE L’ACQUA PERCHE’ E’ MOLTO PREZIOSA E SERVE A TUTTI. ANCHE LE API BEVONO L’-ACQUA.

LE LUCINE DEL COMPUTER, DELLA TELEVISIONE, DELLA RADIO, DELLA LA-VATRICE, DELLA PLAY ,BISOGNA SPEGNERLE TUTTE PERCHE’ NON SERVO-NO A NIENTE ACCESE. SPRECANO SOLO TANTA ENERGIA.

ANCHE QUANDO FA FREDDO SI PUO’ RISPARMIARE, NON BISOGNA ACCEN-DERE I TERMOSIFONI TROPPO “FORTE” E APRIRE LE FINESTRE PERCHE’ IN CASA FA TANTO CALDO. COSI’ SI SPRECA TANTA ENERGIA INUTILE.

LE LAMPADINE CHE DOBBIAMO USARE PER RISPARMIARE ENERGIA SI CHIAMO A BASSO CONSUMO. QUESTE LAMPADINE SONO SPECIALI, FANNO MOLTA LUCE E CONSUMANO POCHISSIMO.

SE CONSUMANO POCO SI AVANZA ENERGIA E SI INQUI-NA MOLTO MENO L’AMBIENTE, ANCHE LE API STAN-NO MEGLIO.

Ci sono altri cose ,che non abbiamo visto nel filmato, che possono fare male all’ape e al nostro ambiente?

SI, ANCHE IL MAIS ROSSO, QUELLO CHE HA LA MEDICINA ROSSA, IL VE-LENO, UCCIDE LE API.

BISOGNA SEMINARE IL MAIS SENZA MEDICINA AVVELENATA. ANCHE IL VERDARAME E LE ALTRE MEDICINE

CHE SI DANNO ALLE PIANTE FANNO MALE ALL’APE E AVVELENANO L’AMBIENTE IN CUI VIVIAMO.

MARIAROSA PERO’ HA DATO LA MEDICINA AI POMODORI

LEI PUO’ DARLA PERCHE’ NON POSSIAMO POR-TARE A CASA I POMODORI AMMALATI E RE-GALARLI ALLE NOSTRE MAMME .

MARIA ROSA HA FATTO BENE ,PERCHE’ NON AVEVANO I FIORI, MICA LE API VANNO SULLE FOGLIE.

LE API VANNO DOVE CI SONO I FIORI , LA MEDICINA SI DA QUANDO NON CI SONO ANCORA I FIORI .

NON DOBBIAMO STRAPPARE I FIORI PERCHE’ LE API DEVONO RACCOGLIERE IL NETTARE E IL POLLINE

BISOGNA PIANTARE TANTE PIANTE E FIORI CHE SUCCHIANO L’ANITRIDE CARBONICA E CI REGALA-NO L’OSSIGENO

4-5-09 DETTATO DAL GRUPPO FARFALLE

OGGI MARIA JOSE’ HA PORTATO A SCUOLA IL MIELE DEL LIBANO. L’AB-BIAMO OSSERVATO: E’ GIALLINO CON PICCOLE BOLLE; E’ UN PO’ LI-QUIDO E TANTO APPICCICOSO. L’ABBIMO ANNUSATO: SA ODORE DI CERA L’ABBIAMO ASSAGGIATO: E’ BRU-SCO E SA DI UVA, LASCIA UN RE-TROGUSTO ACIDO. A VOLTE SA

ANCHE DI CARAMELLO E DI VINO, FORSE SEMBRA SCIROPPO DI UVA.

LA MAMMA DI GIOCOMO HA AN-CHE PORTATO UN RAMO DELLA PIANTA DI ACACIA DOVE I FIO-RI VANNO A SUCCHIARE IL NET-TARE E IL POLLINE. PER LE API IL FIORE DI ACACIA E’ UN FIORE PREGIATO PERCHE’ GLI DA TANTO NETTARE E IL MIELE DI ACACIA E’ MOLTO FAMOSO.

ANCHE GLI UMANI POSSONO MANGIARE QUESTI FIORI; NOI ABBIAMO ASSAGGIATO IL PISTILLO: SA DI ERBA, MA NIENTE AMARO, E’ TUTTO DOLCE.

MARIA JOSE’ CI HA ANCHE PORTATO LA STANZA DOVE SI TRASFORMA L’APE REGINA, E’ UNA STANZA FAT-TA DI CERA, UNA STANZA GRANDE ED ESCE DALLA NORMALE CELLETTA DOVE SI TRASFORMANO LA API OPE-RAIE. DENTRO A QUESTA CELLETTA MOL-TO GRANDE C’E’ UNA PICCOLA LARVA E DELLA PAPPA REALE. OLTRE A QUESTA CASETTA, DENTRO

AL BARATTOLO CI SONO ALTRE CEL-LETTE DI API REGINE ANCORA CHIUSE E DUE SONO BUCATE PERCHE’ E’ GIA’ USCITA LA REGINA E ADESSO STA GI-

RANDO PER TROVARE LA PORTA PER USCIRE.

ROERO PULITO Con due settimane di ritardo, rispetto alla data prevista del 22 aprile, giovedì 7 mag-gio, a Cisterna, si è svolta la giornata di “Roero pulito”, promossa da tutte le scuole del Roero in collaborazione con l’Ordine dei Cavalieri di San Michele. Obiettivo della giornata, che a Cisterna a causa del maltempo si è svolta in ritardo ri-spetto alle altre scuole, è quello di promuo-vere il rispetto e la tutela del territorio attraverso azioni concrete, come quella di pulire – nel caso di Cisterna – il bosco dei bambini. Giovedì mattina i 100 bambini dei due ordini di scuola si sono recati nel loro bosco e, divisi in gruppi, hanno provveduto a pulire i fossi, il bosco, e il sentiero, piantumare i fiori seminati a scuola, le piante dell’orto offerte dal florvi-vaismo Casto e numerose altre piante “amiche delle api”- che in questi mesi sono state coltivate a scuola per essere trapian-tate nel bosco - seminare “a mejra do re” (il mais otto fi-le) gentilmente offerta dai bambini della scuola dell’in-fanzia di Antignano. Un lavoro supportato da palette e zappette acquistate dalla famiglia Palma in memoria di nonno Giuseppe e sistemate in un apposito armadio, nella casetta del bosco, re-

alizzato dall’infaticabile e insostituibile Bruno Guido. Il lavoro dei bambini è stato completato, in linea con la filosofia della società di mutuo soccorso, dai genitori do-menica 10 maggio. Le due giornate non si sarebbero svolta se il gli operai del Comune non fossero intervenuti per rimuovere una frana che ostruiva il sentiero di Ganarel. Ancora una volta il sindaco e gli operai comunali hanno ascoltato le richieste dei più piccoli e, nonostante i numerosi problemi causati dalla pioggia nelle ultime settimane, hanno saputo mette-re al primo posto i progetti dei bambini dedicando loro tempo ed energie.

T.M.

FIOCCO ROSSO ALLA SCUOLA DI CISTERNA “A San Marc e San Giòrss son ancora desciòss”, con questo pro-verbio, che si riferiva alle uova dei bachi da seta che dovevano ancora schiudere, i contadini scandivano il loro calendario e si apprestavano ad avviare l’allevamento dei bigatt, che rappre-sentava una possibilità di introito nelle povere casse contadine. Il giorno di San Marco le donne ponevano le uova in un sacchet-to, che veniva legato al collo e messo sotto la maglia e andavano alla processione, che apparteneva al ciclo delle Rogazioni, chia-mata “processione dei bachi da seta”, dove il sacerdote benedi-ceva le uova propiziandone lo sviluppo. Anticipando la tradizione, le uova dei bachi da seta allevati dai bambini della scuola dell’infanzia di Cisterna, giovedì 23 aprile si sono schiuse grazie al tepo-re dell’unica giornata soleggiata della settimana. Dopo 10 mesi di riposo, tanti minuscoli bombyx mori sono usciti dalle uova riavviando il ciclo di cure che aveva caratterizzato l’attività della scuola dell’infanzia di Cisterna negli ultimi mesi dell’anno scolastico scorso. I bambini hanno accolto con entusiasmo i nuovi arrivati e, per festeggiare l’evento, hanno posizionato un fiocco rosso sulla scatola che li ospita. Fino alla fine dell’anno i piccoli allievi della scuola saranno impe-gnati, con i bambini della scuola primaria, nell’allevamento dei bachi e avranno, ancora una volta, la possibilità di vedere i ri-sultati delle loro cure ottenendo centinaia di bozzoli colorati.

T.M.

(DETTATO DAL GRUPPO FARFALLE ALL’INSEGNAN-TE) 19 MAGGIO 2009 IERI, LUNEDI’ 18 MAGGIO, SIAMO ANDATI NEL

TEATRINO A FARE UNO SPET-TACOLO. ERAVAMO IN CORTI-LE, E’ ARRIVATO IL FUCO FICO (CHE ERA TIZIANA) E HA CAN-TATO: “L’APINA VA, SOLCAN-DO IL CIELO TRA LE NUVOLE,

SUCCHIANDO ANCHE UN PO’ DI NETTARE E RACCOGLIENDO TAN-TO POLLINE…”. DOPO CI HA PORTATI NEL TEATRINO, CHE ERA UN’ARNIA, E CI HA TRASFORMATI IN API. E’ ARRIVATA MARIA JOSE’, CHE ERA L’APE REGI-NA. ABBIAMO FATTO IL CERCHIO E POI ABBIAMO FATTO ZZZ, UN RONZIO. MARIA JOSE’ CI HA DETTO CHE NEVICAVA E FACEVA FREDDO, COSI’

ABBIAMO FATTO IL GLOMERE PER SCALDARCI. QUANDO E’ AR-RIVATA LA PRIMAVERA LA REGI-NA HA MANDATO FUORI DUE A-PI ESPLORATRICI (MATTEO E TOMMASO), CHE HANNO TRO-

VATO DEI FIORI. L’APE REGINA HA ANCHE FAT-TO LE UOVA, CHE SI SONO SCHIUSE (LUCA S., GIULIO, GIULIA, E-MANUELA, BOGDAN, VITTORIA). CLARISSA,

LORENZO C. FILIPPO, MADDALENA HANNO DA-TO DA MANGIARE IL POLLINE E LA PAPPA REA-LE E POI IL MIELE ALLE LARVE CHE SONO CRE-SCIUTE. PRIMA DI FARE LE UOVA LA REGINA HA CHIAMATO LE API SPAZ-ZINE, CHE HANNO PULITO LE CELLETTE. PRIMA AN-CORA, ERAVAMO ANDATI FUORI DALL’ARNIA A FARE LA CACCHINA PERCHE’ LE API NON SPOR-CANO L’ALVERARE, SOLO L’APE REGINA HA IL SUO “BAGNO” PRIVATO. LE API BOTTINATRICI (NICOLO’, MATTEO D, JOUSSEF, CRISTIAN B, FABIO B, MATTIA R, ALESSIO G.) SONO ANDA-TE A PRENDERE IL NETTARE, CHE ABBIAMO TRASFORMATO IN MIELE (ERANO PALLINE DI PASTA CHE ABBIAMO IMPASTATO CON LO ZAF-FERANO) E ANCHE IL POLLINE. L’APE REGINA

HA ANCHE MANDATO LE API GUARDIANE A SCACCIARE I NEMICI. QUANDO SONO NA-TE LE API NUOVE, L’APE REGI-NA HA CHIAMATO LE API CE-RAIOLE, CHE HANNO PREPA-

RATO LA CELLA PER LA NUOVA REGINA (LA MAE-STRA FRANCA). FRANCA PRIMA DI NASCERE CANTAVA, COSI’ L’APE REGINA VECCHIA E’ SCIAMATA CON UN GRUPPO DI API, PERCHE’ SE NASCEVA QUANDO C’ERA L’APE REGINA VECCHIA, SI PICCHIAVANO. LA NUOVA REGINA HA DETTO AI FUCHI CHE CHI VOLAVA PIU’ IN AL-TO LA SPOSAVA. GIACOMO, VOLANDO, SI E’ FAT-TO MALE A UNA ZAMPA. HA VINTO FABIO, CHE HA SPOSATO LA REGINA. ALLA FINE MARIA CI HA TRASFORMATI DI NUOVO IN BAMBINI. E’ STATO BELLISSIMO.

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Il viaggio magico

Luciano Mazzola. Trascrizione non letterale di MJPR Per facilitare la drammatizzazione, si distribuiscono dei medaglioni raffiguranti i ruoli. Appare il fuco vestito con giacca pantaloni e cravatta, abbigliamento che richiama l’agricoltura e il lavoro contadino, con un cappellino con due antenne attaccate, un paio d’occhiali enormi, e una bella pancia fatta con un cuscino sotto la camicia.

canzone: L’apina va, solcando il cielo tra le nuvole, succhiando anche un po’ di nettare e raccogliendo tanto polline (2 volte). L’ape è brava davvero, perché impollina i fiori, diventan di tutti i colori e fanno molti frutti per nutrirci tutti. L’apina va… Jo, jo, jo!!!. Lo sapete che cosa sono io? Ma… lo sapete veramente chi sono io?

I bambini suggeriscono e iniziano a prestare attenzione.

Sì, sì, avete indovinato, io sono un fuco, ma non un fuco qualunque, io…, io sono il più bello di… di tutta Cisterna. Ma… ma che dico, non di tutta Cisterna, di… di tutto Piemonte, no, di tutta Italia. Proprio adesso stavo andando a visitare un’arnia qui, nella scuola. Dentro vive una famiglia molto simpatica, con tante, tante, ma tante apine dentro. Volete conoscerla anche voi?

I bambini: “siiiiii”

Anduma! Venite tutti con me!!!! Il fuco prende dei bambini per le mani e inizia a fare il trenino fino a quando tutti i bambini si agganciano. Correndo li sistema formando un gran cerchio. A un certo punto li ferma dicendo STOP, e gli dà l’ordine di fare un salto e collocarsi guardando il centro del cerchio.

Adesso ci afferriamo per le mani. Iniziamo a muovere le braccia. Guardate, le nostre braccia si trasformano in ali che battono, battono, battono, battono… guardate come battono.

Iniziamo a parlare come le api, ZZZZZZZZZZZZZZZZ. Si aspetta fin che si sente soltanto il ronzio dei bambini.

Chiudiamo gli occhi senza smettere di battere le nostre ali. Continuano a battere insieme al ronzio con occhi chiusi per qualche secondo. Adesso ci appaiono un altro paio di zampe, e poi un altro e poi….diventiamo api.

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A questo punto irrompe l’ape regina nel centro del cerchio e inizia a parlare, cosa che fa aprire gli occhi ai bambini.

Ma guarda qua, tutte le mie belle apine, le mie care figlie operose che lavorano tanto. Io sono la vostra regina, e voi siete le mie amate figlie, Che cosa farei io senza di voi? Però… sentite il silenzio??? ………E’ l’inverno, e, e, io, ho freddo, tanto tanto freddo.

Oh, si, si che fa freddo. Lo sento anch’io!!

Ma è possibile!!! Fuco sfaccendato!!! Pigrone, che no sei altro!! Tutto il giorno lì ad aspettare che le mie figliole ti diano da mangiare!!!

Ma, no eh!!! Guarda che io aiuto qualche volta a scaldare la casa eh??? E… e poi sappiamo anche fare altre cose…!!! Sappiamo fare…. I FI-DAN-ZA-TI. Però… non parliamone più. Io ho freddo. Dai, scaldiamoci tutti insieme. Se ci mettiamo tutte vicine vicine, ci riscalderemo un po’. Facciamo il glomere!

Si aiuta ai bambini a raggrupparsi intorno alla regina.

Adesso facciamo muovere i muscoli pettorali. Così. Così produciamo calduccio e staremo bene bene!

La regina rimane nel centro del glomere e il fuco all’ esterno.

Oh! Come si sta bene adesso! Che bel calduccio!!!!!. Io rimango qui nel centro che è dove si sta più caldi, con tutte le mie apine intorno. Io sono la regina, la più coccolata!!!

Qui invece qui nella parte esterna del glomere fa piuttosto freddolino. Prendendo un bambino del centro lo sposta delicatamente verso l’sterno. Ma, quest’ape e già stata troppo al caldo, vai, vai un pochino fuori e così posso venire io un po’ al caldo. Tutti quelli al centro vanno fuori e quelli fuori vanno vicino alla regina. Cosi stiamo tutti un po’ al freddo e un po’ al caldo.

Qualcuno, con un tubo pieno di sabbia, girandolo da un lato all’altro, fa il suono della pioggia.

Ma, apine…. Sentite???? Che cosa è questo suono? I bambini suggeriscono

E’ la pioggia. Io credo che forse fuori non faccia più tanto freddo. Mandiamo due api esploratrici a vedere se si è sciolta la neve.

Due api vanno fuori, battendo le ali, guidate un po’ dal fuco e tornano con un mazzetto di fiori.

Si è sciolta la neve!!!! Che meraviglia! Adesso possiamo iniziare a salire dopo tutto questo tempo chiuse dentro la nostra casetta. Ma… dobbiamo fare la

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cacchina, però non possiamo sporcare qui dentro a casa. Andate tutte fuori a farvi il volo di purificazione e fare la cacchina che avete tenuto nella pancia durante tutto questo tempo senza uscire. Io rimango qui perché sono la regina e ho il mio bagno privato dentro alla casa.

I bambini, con le braccia aperte e battendo le ali si fanno un bel giro fuori, facendo finta di fare la cacchina, e poi tornano a casa.

Non fa più tanto freddo, possiamo stare più larghe. I bambini fanno di nuovo il cerchio grande. Suona un flauto.

Oh, che suono è questo che sento? Che vorrà dire? Si lascia suggerire dai bambini: è arrivata la primavera.

Sìììì, è arrivata la primavera. Non mi sembra vero! Con il bel tempo, il sole e… soprattutto con tutti quei bellissimi fiori che producono il dolce e delizioso nettare. Però…, apine mie, dopo tutto questo tempo chiuse in casa… bisognerebbe dare una pulita alla nostra casetta. Dai, api spazzine, lasciamo tutto bello pulito, facciamo la pulizia di primavera:

Si distribuiscono piccole scope ai bambini che, seguendo le istruzioni del fuco, spazzolano per terra, si mettono anche tre tavolini che ci sono dentro del cerchio di bambini.

Dai api spazzine, pulite bene le cellette, altrimenti ci ammaleremo. Il vostro lavoro è molto importante. Dovete farlo proprio bene.

I bambini spazzolano tutto, anche le ascelle delle maestre e specialmente i tavolini.

Oh! Pero che bel lavoro che hanno fatto le mie api spazzine. Adesso sì si sta bene qui con tutto cosi pulito. Però, io… ho, ho, ho un’urgenza (prendendosi la pancia come si dovessi andare in bagno). Ho un’ urgenza. Devo…. Devo…

Prende un bambino e lo trascina a sedersi sul tavolino mettendogli un pezzo di stoffa bianca sulla testa.

Devo fare un uovo. Eccolo qui il mio uovo. E… un altro uovo che arriva…. Va avanti fino che ha 7 - 8 bambini-uovo.

Che belle le mie uova. Fra tre giorni schiuderanno. La regina scopre le teste dei bambini in modo che rimanga il fazzoletto soltanto intorno alle spalle

Guarda stanno già schiudendo le uova. Sono già passati tre giorni e adesso sono delle piccole larve. Però che belle le mie larve!!!. Però…. Che succede? Avete una faccia strana. Cos’e? Lo so già. Voi avete fame, però siete cosi piccole che dovete mangiare una pappa speciale, almeno per qualche giorno. Per tre giorni mangerete la pappa reale. Dai api nutrici giovani, venite a dare da mangiare alle piccole larve. Arrivano le api nutrici con i biberon

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Basta, basta, sono già passati tre giorni. Ormai sono larve grandi e possono mangiare una pappa da grandi. Gli daremo….. le bistecche e la pastasciutta!!!. Ma cosa dico???? Ma cosa dico??????? Non sono mica degli esseri umani. Sono larve d’api. Allora li possiamo dare… il polline, che è la bistecca delle api, e il miele, che è la pastasciutta delle api.

I bambini continuano a buttare fiori sulle larve.

Bravissime le mie api nutrici. Come sempre lavorano beniiiisimo. Andate pure a riposare.

I bambini che fanno le api nutrici tornano al loro posto nel cerchio grande.

Però… a volte ci sono quelli che vogliono approfittare del nostro bel lavoro, e rubarci le nostre scorte, e a volte anche mangiarsi le nostre piccolissime larve.

La regina abbraccia le larve.

Dobbiamo imparare a difenderci bene per diventare una famiglia forte!!!!

Sì, sì…. Quello mi piace. Andrò io a difendere la famiglia dalle farfalle notturne, dai topolini golosi di miele o dalle vespe che si mangiano le nostre scorte.

Ma che dici? Ma che dici???? Ma… ti sei guardato bene “fuco più bello d’Italia”??? Tu non hai il pungiglione. Non ci puoi difendere. I fuchi non hanno pungiglione. Ci vogliono delle bravissime api guardiane che vadano a cacciare i nemici.

Si danno dei pungiglioni di cartone ai bambini che fanno le api guardiane

Andate fuori, andate a cacciare i nemici. Due maestre provano a entrare dentro il cerchio.

Rapide api guardiane. Ci sono due nemici che vogliono entrare. Subito, cacciatele via!!!!

Oh!!!! Meno male che avevamo le guardiane per difenderci. Qualcuno spruzza nell’aria un profumo che richiami i fiori.

Oh apine mie… sentite questo profumo??? Che cos’e??? I bambini suggeriscono.

E vero!!!! Profuma di fiori!!!! L’avevo dimenticato che con la primavera arrivano le grandi fioriture, come l’acacia con tanti fiori bianchi che fanno l’aria bella profumata. Che fame mi sta venendo!!!! Ci vogliono delle api bottinatrici che vadano a cercare il nettare per fare il miele.

Qualcuno dà dei cestini vuoti a bambini che fanno le api bottinatrici di nettare e di polline

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Io voglio vedervi. Vado insieme a voi a guardare come cercate il nettare e il polline. Però solo a guardare, eh???

Il fuco fa trovare a un paio di bambini delle palline di pasta di pane che erano state precedentemente nascoste. Dopo di che, i bambini capiscono il gioco e continuano a cercarli da soli. Il nettare è costituito da piccole palline di polistirolo nelle quali i bambini si coricano e poi – invitati dal fuco - spazzolano nelle cestelle il polline

Bene, ora dobbiamo trasformare il nettare in miele. Forza api operaie! (le palline di pasta vengono manipolate dai bambini – che fingono di masticare il nettare- a ogni passaggio la pallina viene spolverata da zafferano, così da assumere il colore giallo) Che bel bottino!!!! Che bel bottino!!!! Ora siamo sicuri di poter affrontare il prossimo inverno!!!!

Qualcuno fa il suono della rana e dei grilli.

Che cosa e questo suono???? I bambini suggeriscono.

Sì, care apine. E’ arrivato l’estate. Guardate, stanno nascendo le nuove api. Toglie i fazzoletti bianchi ai bambini e li fa incorporare nel cerchio.

Ecco un’ ape operaia, ecco un’altra, ecco un fuco. Ma, adesso siamo in troppe. Non ci stiamo più in questa bella casa. Come possiamo fare? Non ci stiamo tutte qua!!!!!

I bambini suggeriscono, di solito andare a cercare una casa più grande dove ci stiano tutte.

Ma in questa casa ci sono tutte le uova che devono nascere, e le scorte…. Non possiamo abbandonarle, Come posiamo fare?

I bambini suggeriscono e di solito ci arrivano alla necessità di dividersi in due.

Però io sono solo una regina. No posso dividermi in due. La soluzione è fare un’altra regina. Io mi ricordo, che quando sono nata io, la mia mamma, la vecchia regina, se ne è andata con una parte delle api. E allora, magari posso fare cosi anch’io. Dai, api ceratrici, venite qui e fatte una cella speciale, molto grossa per fare una principessa.

Le api elaborano una cella reale. Entra dentro la principessa avvolta in un velo da sposa.

Ecco la nuova principessa!!!! Api nutrici, datele da mangiare la pappa reale. Le api nutrici alimentano con il biberon. La principessa inizia a canticchiare.

Sentite api mie? La principessa canta, la principessa sta per nascere. Dobbiamo partire. La metà delle api viene con me. L’altra metà rimane con la principessa

La metà dei bambini vola insieme alla regina vecchia e si attacca a un albero.

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Eccomi qua!!! Sono la nuova principessa. Sono appena nata!!! Adesso mi sposerò e regina diventerò.

Volerò molto molto alto e tutti i maschi, tutti i fuchi mi seguiranno. E soltanto il fuco più forte, quello che vola più in alto, solo quello io sposerò.

La principessa va via e la inseguono i bambini maschi dei due gruppi. Si colloca una sedia dove sale la principessa e qualcuno prende un bambino a caso, gli dà un piccono bouquet di fiori e lo alza in alto per dargli il bouquet che riceve la principessa.

Adesso sono regina anch’io. Torniamo a casa. I miei fuchi tornano con me e quelli della regina vecchia vanno con lei.

Però come facciamo noi adesso. Loro possiedono la casa, le scorte, le uova, e noi non abbiamo niente. Siamo qui appese a quest’albero. Api esploratrici, andate a cercare una buona casa per noi.

Cinque o sei bambini partono battendo le ali finché trovano un tavolino che qualcuno ha messo al posto della sedia, e tornano con la regina per annunciarle che l’hanno trovata.

L’avete trovata? Ed è bella? Portatemi! La regina si fa trascinare fino alla nuova casa. Che bella!!!, questa sì sarà una bella casa.

Prendiamoci per mano.

Sì, prendiamoci per mano anche noi.

Chiudiamo gli occhi, battiamo le ali, facciamo il ronzio. Non smettete di fare il ronzio mentre parlo. Adesso le nostre zampe diventano gambe. Non battiamo più le ali perché le nostre ali diventano braccia, non facciamo più il ronzio e poi apriamo gli occhi. Ecco, siamo diventati di nuovo BAMBINI.

Un grande applauso a tutti!!!!!!

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DISEGNI APE PER RUOLI

DRAMMATIZZAZIONE

(DETTATO DALLE FARFALLE

ALL’INSEGNANTE)

21 MAG-GIO 2009 OGGI API-NA PINA CI HA POR-TATO UN’-

ARNIA CON I TELAIETTI PIENI DI MIELE DI ACACIA. SUL BIGLIETTO C’-ERA SCRITTO: “CIAO BIMBI, SONO L’APINA PINA. IN QUESTI GIORNI HO TROVATO TANTI FIORI DI ACA-CIA. HO LAVORATO TANTO. ECCO COSA HO FATTO. ASSAGGIATE!” ABBIAMO TAGLIATO I PEZZETTINI DI CERA CON IL MIELE DENTRO, LI ABBIAMO MASTICATI, ABBIAMO BUTTATO GIU’ IL MIELE E ABBIA-MO SPUTATO LA CERA. IL MIELE E-RA MOLTO BUONO. NON SAPEVA DI VINO COME QUEL-LO DEL LIBANO.

(DETTATO DAI BAMBINI ALL’INSEGNANTE)

CARISSIMA NICOLETTA TOGNANI,

OGGI, GIOVEDI’ 21 MAGGIO, CI E’ ARRIVATO UNO SCATOLO-NE CON DENTRO DEI CAPPELLI, UN QUADRO, DEI FOGLI E UN TUBO DI VIVIDARIA.

GRAZIE PER I REGALI.

ASPETTIAMO PIERA MAMMINI, MARIA VILLANI E FRANCESCO CARLUCCI NEL BOSCO DEI BAMBINI, MERCOLEDI’ 27 MAGGIO ALLE ORE 9.30, PER LA FESTA DI VIVIDARIA.

VI MANDIAMO IL MANIFESTINO…

RECUPERO GIORNATA VIVIDARIA 29/05 /2009

GRUPPO COCCINELLE IERI MERCOLEDI’ 27 MAGGIO TUTTI I BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’ INFANZIA E QUELLI DELLA SCUOLA PRIMARIA DI CISTERNA SONO AN-

DATI NEL BOSCO PER FARE LA GIORNATA DIVIVIDA-RIA. SIAMO ANDATI NEL BOSCO, E ABBIAMO INCONTRA-TO LA SIGNORA DI ROMA E ANCHE QUELLA DI MILA-NO.

C’ERA IL SINDACO DI CISTERNA. LA MAMMA DI MARTINO E IL PAPA ’ DI EMANUELA, CON I VESTITI DELLA PROTE-ZIONE CIVILE. C’ERA IL “NOSTRO CAPO” , IL SIGNORE CON I CAPELLI RICCI. LA SIGNORA CHE SPIEGAVA LE PIANTE CHE ABBIAMO PIANTATO ATTORNO ALLO STA-GNO ERA LA “CAPA” DI ALTRI SIGNORI (del Centro Diurno di Canale), UNA SIGNORA AVE-

VA PAURA DI STELLINA ( IL CANE DI MAESTRA TIZIANA). LA SIGNORA CI HA DETTO TANTI NOMI DI PIANTE , UNA SI CHIA-

MAVA CORIANDOLO. C’ERA ANCHE IL “CAPO DELLE PIANTE” VESTITO TUTTO DI VERDE, IL

GUADIAPARCHI DI ROCCHETTA TUTTI QUESTI SIGNORI SONO STATI MOLTO CONTENTI DI NOI

BAMBINI E HANNO DETTO CHE IL NOSTRO BOSCO E’ BELLISSIMO, NON HANNO MAI VISTO UN BOSCO COSI’ BELLO, CON UNO STA-

GNO E I GIRINI. POI ABBIAMO PIANTATO LE PIANTE CHE CI HANNO PORTATO LE SIGNORE DI ROMA E DI MILANO. ANCHE LA SIGNORA CON I RAGAZZI CI HA PORTATO TANTE PIANTINE, ERA-NO PIANTINE SPECIALI

“AROMATICHE” E LE ABBIAMO PIAN-TATE VICINO AL NOSTRO STAGNO DOVE C’ERANO ANCORA DEGLI SPAZI VUOTI.

I SIGNORI DELLA PROTEZIONE CIVILE CI HAN-NO FATTO FARE UN BELLISSIMO GIOCO,UNA GARA PER SUPERARE DELLE DIFFICOLTA’. ERA UN PERCORSO SULL’ERBA, DOVEVAMO SEGUI-RE LE RIGHE BIANCHE PASSANDO IN MEZZO, BISOGNVA PASSARE SU UN TRONCO, TRA LE PALETTE PIANTATE PER TERRA, PASSARE SU UN ASSE TENENDOCI IN EQUILIBRIO ,SENZA CADERE. C’ERANO ANCHE DEI MATTONI , ERA DIFFICILE PASSARCI SOPRA. NON ERA UNA GARA , MA SOLTANTO UN BELLISSIMO GIOCO FATTO PER DIVERTIRCI.

FINITO TUTTI QUESTI LAVORI SIAMO TORNATI A SCUOLA CON IL PULMI-NO, SCUOLABUS . ABBIAMO MANGIATO PRANZO. UN PRANZO SPECIALE, CON I PANINI CHE HANNO PREPERATO LE NOSTRE MAMME.

TERMINATO IL PRANZO SIAMO ANDATI NEL PARCO GIOCHI DEL CASTELLO E ABBIAMO FATTO LO SPETTACOLO DELLE API CON MARIA JOSE’. AL-CUNI BAMBINI HANNO FATTO FINTA DI ESSERE LE LARVE. C’ERA MA-RIA JOSE’ CHE FACEVA L’APE REGINA, ERA MOLTO BELLA. C’ERA IL FU-CO FICO, LE API CHE DAVANO DA MANGIARE ALLE LARVE, LE API NUTRI-CI. LE API CERAIOLE CHE FACEVANO LA CERA. LE API GUARDIANE ERANO LE GUERRIERE. LE API SPAZZINE CON LA SCOPA SCOPAVANO VIA TUTTO LO SPORCO DALLA CASA. ABBIAMO FATTO IL MATRIMONIO CON LA PRINCIPESSA E IL FUCO CHE HA VOLATO PIU’ IN ALTO.

FINITO LA STORIA DI MARIA J0SE’ CI SIAMO DIVISI IN GRUPPI E ABBIA-MO FATTO I LABORATORI.

Quanti laboratori c’erano? ERANO QUATTRO. IL LABORATORIO DELLA SCIENZA E DELLA MATEMATICA CON GEM-MA GALLINO. SI FACEVANO LE BOLLE PER INSEGNARCI LE CASE, LE FORME DELLE CELLETTE. ABBIAMO GIOCATO CON LE FORME: IL CERCHIO, CHE LASCIA TANTI SPA-ZI VUOTI, CON ILQUADRATO , IL TRIANGOLO E IL

RETTANGOLO. IL RETTANGOLO FA STARE DENTRO POCHE PALLINE, IL CERCHIO TANTE DI PIU’.

IL LABORATORIO DELLE MACCHINE VOLANTI CON RO-SELLA. SIAMO ANDATE DA DUE SIGNORE CHE CI

FACEVANO FARE L’AEREO DI CARTA CO-LORATA DI TUTTI I COLORI. L’AEREO VOLAVA, ABBIMO PIEGATO E STRPPATO LA CARTA. L’ ABBIAMO FATTO VOLA-RE, POI PRESO E PORTATO A CASA.

LA MAESTRA GIANNA AVEVA SUL TAVOLO LE CARTE DEL MEMORI .CON TUTTI I TIPI DI UCCELLI: DOVEVAMO TROVARE DUE CARTE CON LE FIGURE UGUALI, SE LI TROVAVAMO LE TENEVAMO, ALTRIMENTI NO, LE GIRAVAMO.

IL LABORATORIO DELLE “CANISSE”: C’ ERA UN SIGNO-RE, GIOVANNI GUIDO, CHE FA-CEVA UNA COSA DIFFICILE, CI FA-CEVA DARE DELLE MARTELLATE SULLE CANNE PER ROMPERLE, POI SI FACEVA IL TAPPETO DI CANNE.

SIAMO ANCHE ANDATI DA MARIA JOSE’, LA MAMMA DI GIACOMO, CI HA FATTO ASSAGGIARE TANTI TI-PI DI MIELE. ERANO QUATTRO, E CI HA SPIEGATO

DI COSA ERANO FATTI, E SE ERANO LISCI O CARA-MELLATI, CON I PEZZETTI-NI DENTRO, COME LE CA-RAMELLE. UN MIELE VE-NIVA DA MOLTO LONTANO, DALL’AFRICA IN UN PA-ESE CHE SI CHIAMA KENIA. CI HA CHIUSO GLI OCCHI E NOI DOVEVAMO INDOVI-NARE IL NOME DEL MIELE. ERA MOLTO DIFFICILE INDOVINARE SENTENDO SOLO IL GUSTO, SENZA

VEDERE IL COLORE DEL MIELE. SOLO CON IL SAPORE, E SENTENDO SE ERA LISCIO O NO.

L’APE DENTRO… L’APE FUORI GRUPPO FARFALLE — 4 GIUGNO 2009 CON LA MAESTRA TIZIANA ABBIAMO PARLATO SULLE API DENTRO E FUO-RI E LE ABBIAMO DISE-GNATE. PRIMA ABBIAMO PARLATO E POI ABBIAMO IMMAGINATO COME SONO LE API FUORI E DENTRO, ABBIAMO ANCHE PARLATO DELLE ARNIE. ABBIAMO DISEGNATO LE NOSTRE IDEE, ALLA FINE ABBIAMO GUARDATO IL LIBRO DI MATTEO DEMA-RIE SULLE API. ABBIAMO SCOPERTO TANTE COSE. APE FUORI: • HA IL CAPO, IL TORACE E L’ADDOME • DALL’ADDOME SUDA SCAGLIETTE DI CERA

CHE POI MASTICA PER FARE LE CELLETTE E CHIUDERLE CON L’OPERCOLO

• HA SEI ZAMPE: ANTERIORI, MEDIANE E PO-STERIORI. LE ZAMPE POSTERIORI HANNO DELLE SPAZZOLE CHE SERVONO A METTERE IL POLLINE NELLE CESTELLE.

• SUL CAPO HA 3 OCCHI PICCOLI COME PUNTINI PER VEDERE VICI-NO E DUE OCCHI GRANDI DI LATO, CHE RIESCONO A VEDERE LE COSE

LONTANE. VEDONO LE COSE 60 VOLTE PIU’ GRANDI.

• HA DUE ANTENNE FORMATE DA 12 PEZZET-TINI (OPERAIE E REGINE), NEI FUCHI 13. LE ANTENNE SERVONO ALL’APE PER MUOVERSI QUANDO E’ BUIO, COMUNICARE, SENTIRE, ANNUSARE. OGNI FAMIGLIA FA UN ODORE DIVERSO E LE ANTENNE SERVONO ANCHE PER RICONOSCERE L’ODORE

• LA LINGUA E’ MOLTO LUNGA E SERVE PER PRENDERE IL NETTARE. QUANDO NON LA U-SA, LA CHIUDE NEI PALPI LABIALI. L’APE HA ANCHE LE MASCELLE PER APRIRE I FIORI E MASTICARE LA CERA.

• IL PUNGIGLIONE E’ FATTO A SCALINI, SE-GHETTATO, COSI’ SE PUNGE UN INSETTO RIESCE A TOGLIERLO, SE PUNGE UN UOMO IL PUNGIGLIONE SI INCASTRA NELLA PELLE

E L’APE MUORE. IL PUNGIGLIONE HA IL VELE-NO.

L’APE DENTRO: • NEL CAPO C’E’ IL CERVELLO, DI SICURO, COME

NOI MA PIU’ PICCOLO, ALTRIMENTI NON POSSONO PENSARE

• HA LE GHIANDOLE SALIVARI, CHE SERVONO PER FARE IL MIELE

• NEL TORACE C’E’ LA SACCA MIELARIA, DOVE L’APE IMPASTA IL NETTARE PER FARE IL MIE-LE.

• HA UN ALTRO STOMACO, L’INTESTINO. • L’APPARATO VELENIFERO

DOVE C’E’ IL VELENO CHE VA NEL PUNGIGLIONE.

• INVECE DEL CUORE HA UN TUBO DIVISO A META’.

QUELLA DIETRO SPINGE IL SANGUE, CHE E’ TRASPAREN-TE, DAVANTI, IN U-NA SPECIE DI PAL-L O N C I N O C H E MANDA IL SANGUE DAPPERTUTTO. NON HA LE VENE, POI IL SANGUE RITORNA NEL TUBO.

• NELL’ADDOME, OL-TRE ALL’APPARATO VELENIFERO, L’APE HA ANCHE LE GHIAN-DOLE DI NASONOFF, PER FARE LE PUZZET-TE.

MATTEO V.: MA SE L’APE NON HA IL CUORE, NON HA L’AMORE. L’AMORE VIENE DAL CUO-RE, FA PURE RIMA. GIACOMO B: SECONDO ME L’AMORE E’ NEL TUBO CHE SPINGE IL SANGUE. MATTEO V: SE A SAN VALENTINO DISEGNA-MO I CUORI, ALLORA DEVE ESSERCI UN PER-CHE’.

ALESSIO G.: NEL CUORE C’E’ IL SANGUE. FILIPPO: SE SI FERMA IL CUORE, L’APE MUORE. MATTEO V: C’E’ IL SANGUE MA C’E’ ANCHE L’AMORE. LUCA: SECONDO ME L’APE HA L’AMORE PER-CHE’ SE NON HA L’AMORE NON PUO’ ESI-STERE MATTEO V: MA SI CHE SI PUO’ ESISTERE! MIA ZIA NON SI E’ SPOSATA, MA E’ VIVA E CONTENTA. ALESSIO G: MA ALLORA, SE NON SI SPOSA, DOVE PRENDE LA CASA? GIACOMO G: SECONDO ME, L’AMORE CE L’-HA SPARSO IN TUTTO IL CORPO. NICOLO’: SECONDO ME L’APE NON CE L’HA IL CUORE. ALESSIO G: MA HA LA SACCA MIELARIA. MAESTRA: MA SECONDO VOI COS’E’ L’AMO-RE?

FILIPPO: PER ME L’AMORE E’ UNA PARTE DI NOI NICOLO’: SECONDO ME L’AMORE E’ UNA VITA CLARISSA: PER ME L’AMORE E’ L’AMICIZIA GAIA: PER ME L’AMORE E’ SPARSO DA TUTTE LE PARTI GIULIO: PER ME L’AMORE E’ DENTRO IL CUORE MATTEO D: L’AMORE E’ UNA PARTE DI NOI E DI LORO ALESSIA C: PER ME L’AMORE SIAMO NOI MATTEO V: PER ME L’AMORE E’ UNA VITA NUOVA DA VIVERE LUCA: PER ME L’AMORE E’ QUANDO UNO SI SPOSA ALESSIO G: PER ME E’ COME QUELLO CHE HA DETTO LUCA GIACOMO B: PER ME L’AMORE E’ DENTRO AL CUORE LORENZO C: L’-AMORE E’ DEN-TRO AL CUORE MARTA: L’A-MORE E’ PER TUTTI.

GITA AD ANTIGNANO IL 4 GIUGNO SIAMO ANDATI AD ANTIGNANO CON IL PUL-LMINO. LA’ C’ERANO I BIMBI DI ANTIGNANO E DI SAN DAMIANO. ABBIAMO VISTO

LE VITI COLORATE CHE HANNO FATTO I BAMBINI DI ANTI-GNANO E LE PAPERE IN LEGNO, CHE SI MUOVONO, DI NANDI-NO. NEL CORTILE DI UNA CHIE-SA ABBIAMO FATTO I LABORA-TORI: LE CORNICI E LE VITI. ABBIAMO TRASFORMATO LE VITI IN UN SERPEN-

TE, UN CIGNO, LA CELLA DELL’APE REGINA E NELLA GAMBA DEL MO-STRO. ABBIAMO MESSO QUESTE SCULTURE NEL

BOSCO

VACANZE A SIGNOLS DA LUNEDI’ 8 A MERCOLEDI’ 10 GIUGNO SIAMO ANDATI A SI-GNOLS, IN MONTA-GNA. IL PRIMO GIOR-NO CI SIAMO SISTE-MATI NELLA CAMERA, ABBIAMO CONOSCIU-TO MARCO, POI SIA-MO ANDATI A FARE UNA PASSEG-GIATA, QUASI TUTTA IN PIANO. ALLA SERA, ABBIAMO FATTO IL FALO’. IL SECONDO GIOR-NO, AL MATTINO, ABBIAMO VISITATO UNA CHIESA MOL-TO ANTICA DOVE C’ERANO DEI DISEGNI SUL MURO CHE SI CHIAMANO AFFRESCHI, CHE ERANO STATI MARTEL-LATI. C’ERA ANCHE UN PARROCO CHE CI HA DETTO CHE LA CHIESA E’ DEDICATA A SAN GREGORIO MAGNO, CHE VUOL DIRE GRANDE. NEL POMERIGGIO ABBIAMO FATTO U-NA PASSEGGIATA LUNGO IL FIU-ME, POI CI SIAMO FERMATI NEL LETTO DEL FIUME E ABBIAMO FATTO DELLE COSTRUZIONI CON LE PIETRE.

IL TERZO GIORNO SIAMO ANDATI ALLA CAVA DI GESSO. NELLA CAVA CI SONO DELLE GROTTE DOVE PRENDEVANO IL GESSO. ABBIAMO PRESO DEI PEZZI DI ROCCIA DI GESSO. MARCO CI HA DET-TO CHE PER TRASFORMARLO IN POLVERE, UNA VOLTA LO FACEVANO CUOCERE. DEVE CUOCERE A 130° PER 4 ORE. NEL POMERIGGIO ABBIAMO FATTO LA CACCIA AL TESO-RO, CI SIAMO ROTOLATI NELL’ERBA, POI SIAMO TORNATI A CASA CON IL PULLMAN. E’ STATA UNA VACANZA BELLISSIMA.