BILANCIO E RELAZIONI ANNO 2009 - BCC Metauro · 2009 per effetto del picco di acquisti di...

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BILANCIO E RELAZIONI ANNO 2009

� Relazione del Consiglio di Amministrazione sull’andamento della gestione.

� Bilancio al 31.12.2009.

NOTA INTEGRATIVA

� PARTE A - Politiche contabili

� PARTE B - Informazioni sullo stato patrimoniale

� PARTE C - Informazioni sul conto economico

� PARTE D – Redditività complessiva

� PARTE E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

� PARTE F - Informazioni sul patrimonio

� PARTE G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda

� PARTE H - Operazioni con parti correlate

� PARTE I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

� PARTE L – Informativa di settore

� Relazione del Collegio Sindacale.

� Verbale della riunione dell’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Presidente: Bruno Fiorelli

Vice Presidente: Giuseppe Sacchiaroli

Componenti: Peppino BernabucciGiorgio BuccariniOscar BuoncompagniCamillo ContiLino GambiniGiusto GostoliLuigi PrimieriFranco Servizi

COLLEGIO SINDACALE

Presidente: Raul Lazzeri

Componenti: Giuliano CesariniPietro Fossi

Supplenti: Luca PazzagliaLamberto Rossi

DIREZIONE

Direttore Generale: Marco Furiassi

Vice Direttori: Gabriella MarianiStefano Bacchiocchi

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RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULL’ANDAMENTO DELLA GESTIONE

Signori Soci,

la presente relazione è redatta, ai sensi delle vigenti disposizioni, al fine di illustrare la situa-zione dell’impresa e di descrivere l’andamento della gestione nel suo complesso e dei vari settori incui l’azienda opera nell’ambito del sistema del credito cooperativo.

Ci piace aprire questa relazione con le parole recentemente pronunciate dal Dr. Stefano Mieli, diret-tore Centrale per la Vigilanza di banca d’Italia “Le banche italiane hanno affrontato la crisi che ha in-vestito il sistema finanziario mondiale potendo contare su un modello di attività fondamentalmentesano, su un patrimonio sufficiente, su un quadro normativo esteso e prudente. La specializzazionenell’attività bancaria tradizionale ha contribuito a contenere l’impatto delle turbolenze e le banche ita-liane si sono dimostrate in grado di reggere l’urto iniziale meglio di quelle di altri paesi avanzati

La crisi economica ha evidenziato anche come all’interno di un sistema bancario sano come quel-lo del nostro paese, spicca il modello differente di fare banca rappresentato dalle Banche di Credi-to Cooperativo. Nei due anni trascorsi dallo scoppio della più grave crisi del dopoguerra e in un contesto attuale an-cora caratterizzato da forte incertezza, il sistema bancario italiano, nel suo complesso, si è distintoa livello internazionale per la sua sostanziale stabilità. In modo del tutto particolare, il Credito Cooperativo ha saputo svolgere un rilevante ruolo di soste-gno all’economia, grazie ad un modello costruito sul rapporto con la clientela e sul radicamento ter-ritoriale.

La crisi ha suggerito alcuni insegnamenti: • che i rischi possono essere allontanati, frazionati o redistribuiti, ma non ignorati;• che l’eccessiva concentrazione su risultati di breve termine può comportare pericolosi effetti col-

laterali; • che non esiste certezza circa la capacità di autoregolazione dei mercati;• che i “fondamentali” restano, e devono restare, fondamentali, per cui la concreta relazione di

clientela e la solidità della banca, il legame con il territorio, in particolare, contano più del Roe.

La lezione “positiva” che la crisi suggerisce, in sintesi, è quella che invita a non perdere mai di vistala finalità del fare finanza. Perché la finanza non può bastare a se stessa. Non può esistere a lungouna “finanza per la finanza” che smarrisca il suo senso strumentale di “finanza per lo sviluppo”.

Le Banche di Credito Cooperativo in questo contesto hanno visto confermata la solidità e l’efficaciadel loro modello di business e delle scelte strategiche intraprese, fondate sulla identità di banchemutualistiche aventi come scopo lo sviluppo del territorio.

Un insegnamento aggiuntivo della crisi ha riguardato il valore del pluralismo e della pluralità all’in-terno del mercato. Per la funzionalità del mercato stesso è risultato un bene che in esso esistanointermediari diversi per taglia, forma giuridica e vocazione, e che accanto alla finanza creativa esi-sta la finanza che persegue fini di vantaggio e non di profitto. Tesi questa sostenuta anche dall’au-torevole voce del Pontefice che nella Caritas in Veritate afferma con chiarezza: “Accanto all’impresaprivata orientata al profitto, e ai vari tipi di impresa pubblica, devono potersi radicare ed esprimerequelle organizzazioni produttive che perseguono fini mutualistici e sociali”. Così il modello bancariocooperativo mutualistico, fondato sulla relazione, la prossimità, la partecipazione, si è trovato ad es-sere additato come un “modello”: sostenibile, moderno, efficace.

Anche in questi anni difficili la nostra banca ha investito nello sviluppo delle economie locali e nellacrescita del territorio. Abbiamo scelto di investire nell’economia reale e non in quella finanziaria (tal-volta più redditizia). Abbiamo creato e sostenuto occupazione, in modo diretto ed indiretto. Ci siamoconfermati interlocutori di riferimento dei piccoli e piccolissimi operatori economici e di migliaia di im-prese, cooperative sociali e organizzazioni di volontariato, quello che viene definito “Terzo Settore”.

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Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestioneAnno 2009

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In momenti delicati come l’attuale è fondamentale riaffermare ciò che rende “differente” il modo difare finanza di una Banca di Credito Cooperativo che possiamo definire “finanza mutualistica”. Men-tre la finanza di tipo capitalistico “dà valore solo ed esclusivamente al mercato” la nostra finanza ditipo mutualistico invece “dà mercato ai valori” quali mutualità, democrazia economica, reciprocità.E tutto questo rimanendo all’interno dei principi di base del mercato, rispettando i criteri di efficien-za, produttività, concorrenza, sviluppo. Da questa “filosofia di vita” emerge una banca, certamentepiccola come dimensioni, ma solida, patrimonializzata, affidabile e capace di restare vicino ai proprisoci e clienti per sostenerli anche in fasi economiche pesanti come l’attuale.

Ci sembrava doveroso quanto opportuno aprire con questa premessa che è stato e continuerà a re-stare il nostro biglietto da visita, la nostra carta d’identità.

Veniamo ora alla nostra Banca. Ci preme ricordare alcuni dei principali fatti aziendali che hanno con-traddistinto il 2009.

In data 06 luglio 2009 la banca si è dotata del Piano Strategico 2009 – 2011. Tale documento, re-datto dal Consiglio di Amministrazione con il contributo di tutto il personale dipendente, stabiliscele linee guida dello sviluppo della banca nel prossimo triennio, sviluppo che si concentrerà:• sulla valorizzazione della propria base sociale anche attraverso l’offerta di nuovi prodotti e servizi;• sul rafforzamento del radicamento all’interno della propria area territoriale;• su un modesto sviluppo territoriale;• sul rafforzamento patrimoniale.

Con riferimento ai risultati, anticipando quanto in modo puntuale verrà rappresentato nel seguito deldocumento e nello schema di bilancio, l’esercizio 2009 presenta risultati del tutto positivi: raccoltada clientela 473 mln di euro (+ 8%), impieghi a clientela 390 mln di euro (+3%), utile netto di eser-cizio 1,9 mln di euro. La compagine sociale al 31.12.2009 era composta di 3.378 soci con un incre-mento di 177 unità.

Nell’ultimo periodo dell’anno ci siamo visti aggiudicare il servizio di cassa presso diversi Istituti Sco-lastici del nostro territorio (Sant’Angelo in Vado e Mercatello, Piandimeleto, Urbino, Montefelcino,Orciano di Pesaro, Fossombrone). Questo a seguito di una precisa strategia aziendale volta a so-stenere le istituzioni del territorio e fare crescere la visibilità della banca.

Inoltre, sempre per il territorio, la banca nel 2009 ha intrapreso e sostenuto iniziative (in campo so-ciale, colturale e ricreativo) orientate alla creazione di valori in senso ampio ed alla costruzione di re-lazioni di lungo periodo con le comunità locali di riferimento nella consapevolezza di essere com-ponenti essenziali nel processo di crescita e di sviluppo economico, sociale e culturale. Vogliamoinfatti rafforzare il ruolo che la banca svolge a supporto dei propri soci e clienti in tutti i settori neiquali opera, grazie alla profonda conoscenza dei bisogni, che nasce dalla valorizzazione delle no-stre radici locali e da comportamenti ancorati a principi deontologici ed etici ai quali si ispira fin dal-le origini il nostro movimento.

Signori Soci,dopo averVi illustrato alcuni fatti che hanno interessato l’attività della banca, consentiteci una rico-gnizione dello scenario macroeconomico e di come si è mosso il Credito Cooperativo all’interno diquesto contesto, serviranno da cornice per meglio comprendere i risultati della nostra azienda.

EVOLUZIONE DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

L’andamento dell’economia nel 2009 è stato profondamente segnato dagli effetti della crisi scop-piata nell’ultimo trimestre dell’anno precedente. Dopo la recessione che si è protratta fino ai mesiestivi, gli andamenti congiunturali hanno segnato un’inversione di tendenza dovuta anche all’effica-cia delle politiche economiche poste in essere. Dal quarto trimestre 2009 infatti la congiuntura in-ternazionale è leggermente migliorata. Il motore della crescita è stato rappresentato dalle econo-mie emergenti, che si sono mostrate più resistenti nella fase critica. Tra queste, la prima è stata sen-z’altro la Cina che ha rafforzato la propria posizione negli scambi internazionali diventando il primo

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Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestioneAnno 2009

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esportatore mondiale. Nelle principali economie avanzate l’attività continua ad essere sostenuta dapolitiche monetarie e fiscali espansive. Nei principali paesi si è verificata una forte ricomposizionedella domanda, dalla componente privata a quella pubblica. Le principali istituzioni internazionalihanno espresso la convinzione che il fondo della crisi fosse stato toccato. D’altra parte, permangono incertezze sull’andamento del mercato del lavoro, che tipicamente risen-te con ritardo delle fasi negative del ciclo e sulla tempistica del percorso di rientro dalle politiche fi-scali e monetarie espansive.Ad esse si aggiungono nuovi timori in merito allo stato dei conti della finanza della Grecia, del Por-togallo, della Spagna e dell’Irlanda.

IL QUADRO ECONOMICO INTERNAZIONALE DEL 2009

Negli Stati Uniti il tasso di crescita del PIL è aumentato, nel quarto trimestre del 2009, al 5,6 percento in ragione d’anno, dal 2,2 del trimestre precedente e contro una riduzione annua del 2,4 percento del 2008. Si tratta del tasso più alto degli ultimi sei anni. La ripresa è però imputabile quasiinteramente alla dinamica delle scorte che hanno fatto registrare una forte crescita. I consumi pri-vati hanno rallentato all’1,1 per cento, dopo essere saliti di quasi il 3 per cento nel terzo trimestre2009 per effetto del picco di acquisti di autoveicoli dovuto agli incentivi alla rottamazione. Semprenegli Stati Uniti, nel quarto trimestre 2009, gli investimenti in immobili non residenziali, in calo dallametà del 2008, sono tornati a crescere mentre quelli residenziali hanno nettamente rallentato dopoil forte rimbalzo del terzo trimestre. Mediamente comunque l’edilizia residenziale negli Stati Uniti èin ripresa. Il commercio con l’estero da parte degli Stati Uniti ha visto una crescita delle esportazioni. Con ri-ferimento ai prezzi, l’inflazione annua al consumo è salita al 2,7 per cento in dicembre, contro unamedia annua di –0,4 per cento per tutto il 2009. I segnali relativi al primo trimestre 2010 sono contrastanti e potrebbero prefigurare una prosecuzio-ne della ripresa a un ritmo più contenuto rispetto all’ultimo trimestre 2009. La Federal Reserve ha ri-visto al rialzo le aspettative di crescita per i prossimi anni (crescita compresa tra +2,8 e +3,5 percento nel 2010 e tra +3,4% e +4,5% nel 2011). Contestualmente, alcuni indicatori congiunturali adinizio del 2010 sono stati migliori delle attese. Le misure di stimolo adottate dal governo continua-no a fornire un sostegno determinante.

In Giappone l’economia ha sofferto fino a luglio per risalire negli ultimi mesi del 2009. Il PIL, nelquarto trimestre del 2009, ha nettamente accelerato, al 3,8 per cento in ragione d’anno grazie so-prattutto al forte incremento delle esportazioni. E’ proseguito il buon andamento dei consumi priva-ti saliti del 2,8 per cento così come sono tornati a crescere gli investimenti in immobili non residen-ziali, mentre quelli residenziali hanno invece continuato a contrarsi (-12,5 per cento). Dagli indicato-ri congiunturali più recenti sono emerse finora indicazioni contrastanti circa l’intensità della ripresain atto. La previsione della Banca del Giappone per la crescita del PIL reale nel 2010 e 2011 è ri-spettivamente di 1,3 e 2,1 per cento.

Anche dal Regno Unito arrivano segnali positivi. Secondo le indicazioni più recenti nel quarto tri-mestre del 2009 il PIL del Regno Unito è cresciuto dell’1,8 per cento in ragione d’anno, dopo es-sersi contratto per sei trimestri consecutivi. Ciò è stato possibile grazie alla crescita delle scorte edall’andamento dei consumi privati che sono cresciuti dell’1,5 per cento. Gli investimenti fissi hannoinvece ripreso a calare ad un ritmo sostenuto. La ripresa dell’attività economica nei principali paesi emergenti si è rafforzata nello scorcio del2009, mostrando segnali di consolidamento nei primi mesi del 2010 al punto che gli analisti privatihanno rivisto al rialzo in misura significativa le aspettative di crescita dei seguenti paesi: Cina, Bra-sile e Russia.

In Cina l’attività economica ha accelerato in chiusura d’anno. Il PIL in termini reali è aumentato nelquarte trimestre del 10,7 per cento su base annua, trainata dall’andamento sostenuto della doman-da interna, nonostante un rallentamento della spesa per investimenti delle imprese pubbliche. L’au-mento della produzione industriale, in un contesto di ripresa delle esportazioni, prospetta un anda-mento molto positivo dell’attività economica anche per il corrente anno con un ritmo di crescita del10 per cento. Il rapido aumento dell’inflazione annua al consumo (da -1,8 a 1,9 per cento tra luglio

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e dicembre) ha determinato un graduale restringimento della politica monetaria. In particolare, a me-tà gennaio 2010 l’obbligo di riserva delle banche commerciali è stato aumentato di 0,5 punti per-centuali.

In Brasile il PIL ha accelerato all’8,4 per cento in ragione d’anno nel quarto trimestre, grazie al so-stegno dei consumi e degli investimenti privati; il contributo della domanda netta dall’estero è tor-nato ad essere negativo, a causa di un forte incremento delle importazioni. Gli indicatori disponibiliper i primi mesi del 2010 forniscono segnali complessivamente positivi, con un incremento dellaproduzione industriale ed una netta accelerazione delle vendite al dettaglio.

In Russia le stime più recenti mostrano un rapido recupero dell’attività economica dalla metà del2009, intorno al 10 per cento in ragione d’anno, grazie soprattutto al contributo della domanda este-ra, quella interna è invece rimasta debole. Le previsioni per il 2010 danno una crescita del prodottorusso attorno al 4,5 per cento.

La situazione sta gradualmente migliorando anche nei paesi dell’Europa centrale e orientale. Nelquarto trimestre del 2009 il PIL ha nettamente accelerato in Polonia e nella Repubblica Ceca, ri-spettivamente al 4,9 ed al 2,9 per cento in ragione d’anno, la recessione si è attenuata in Ungheriamentre invece si è nuovamente intensificata in Romania. Le prospettive per il 2010 per i paesi diquest’area rimangono meno favorevoli nel confronto con le altre regioni emergenti.

Ma avviciniamoci ora verso casa per analizzare:

L’ECONOMIA NELL’AREA DELL’EURO

Nell’area Euro, nel quarto trimestre 2009, il PIL è rimasto invariato sul trimestre precedente (dopoessere cresciuto dello 0,4 per cento nel terzo). Il dato è la conseguenza di un ristagno in Germaniaed una contrazione in Italia, dopo incrementi in entrambi i paesi nel precedente trimestre. In diffi-coltà anche gli altri paesi ad eccezione della Francia dove il PIL, sempre nel quarto trimestre 2009,ha accelerato dello 0,6 per cento. La causa di questa stagnazione nell’area dell’euro è principal-mente la debolezza della domanda interna. I consumi privati hanno mantenuto un profilo stagnantein quasi tutti i paesi dell’euro ad eccezione della Francia dove c’è stata una netta espansione gra-zie agli incentivi alla rottamazione. Nel complesso del 2009 il PIL è calato mediamente in tutta l’a-rea del 4,1 per cento, calo più marcato in Germania ed in Italia (-5,0 per cento) e più contenuto inFrancia (-2,2 per cento),

Nei primi mesi del 2010 l’attività economica ha continuato a beneficiare del recupero del commer-cio internazionale, beneficiando anche del deprezzamento dell’euro. La produzione industriale ha ri-preso a crescere, trainata dalla Germania, anche se la domanda interna permane debole. La spintaai consumi rimane purtroppo debole in quanto sulla spesa delle famiglie pesa negativamente un tas-so di disoccupazione molto elevato (10,0 per cento in febbraio) e le prospettive sul mercato del la-voro rimangono incerte. Sulla base delle aspettative degli operatori professionali il PIL nell’area del-l’euro crescerebbe dell’1,1 per cento nella media del 2010 beneficiando di una netta accelerazionein Germania ed in Francia (rispettivamente 1,7 ed 1,4 per cento) e di una più moderata ripresa in Ita-lia (0,8). Più prudente la previsione della Commissione europea che stima una crescita pari allo 0,7per cento.

Inoltre, l’attività risentirà di probabili effetti avversi derivanti dal processo di aggiustamento dei bi-lanci in corso nei settori finanziario e non finanziario, sia all’interno che all’esterno dell’area. Di con-seguenza, ci si attende che l’economia dell’area cresca a un ritmo moderato nel 2010 e il processodi ripresa possa risultare discontinuo. A questo si uniscono le già citate incertezze riguardanti la cri-si di Grecia, Spagna, Irlanda e Portogallo. I costi del possibile intervento europeo o le conseguenzesui mercati dei titoli di stato e dei cambi possono determinare una revisione al ribasso delle previ-sioni di crescita per il 2010.

Nei primi mesi del 2010 c’è stato un incremento dell’inflazione anche se si ritiene che mediamentenel 2010 il tasso di crescita dei prezzi al consumo rimanga su livelli moderati.

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Riflettendo la debolezza dell’attività economica, i prestiti bancari al settore privato hanno continua-to a ristagnare. C’è stata nel quarto trimestre 2009 una modesta espansione dei prestiti alle famigliema non c’è stata domanda da parte delle imprese. Tutto ciò in un quadro in cui i tassi sono rimastiestremamente bassi. Il permanere di condizioni di abbondante liquidità ha mantenuto i tassi d’inte-resse del mercato interbancario su livelli molto contenuti.

IL QUADRO ECONOMICO IN ITALIA

Nel quarto trimestre del 2009, il PIL dell’Italia è calato dello 0,3 sul trimestre precedente dopo unarobusta crescita nel periodo estivo. Nel complesso del secondo semestre la dinamica del prodottointerno è rimasta comunque positiva però inferiore a quella dei maggiori paesi europei. Sulla basedei conti annuali il Prodotto Interno Lordo nel 2009 è sceso del 5,0 per cento. Vi ha contribuito perlarga parte (3,8 punti) la flessione della domanda nazionale, determinata dal crollo degli investimen-ti (-12,1 per cento, il più severo dal dopoguerra) e da una contrazione significativa dei consumi (-1,8per cento), nonostante lo stimolo dato dagli incentivi statali per la rottamazione dei veicoli più in-quinanti. Il crollo delle esportazioni (-19,1 per cento) ha sottratto circa cinque punti percentuali allacrescita, effetto compensato solo in parte dal simultaneo calo delle importazioni (-14,5 per cento).

Il rialzo dell’attività industriale nel primo bimestre 2010, unitamente ad altri segnali positivi, prefigu-ra una ripresa della crescita favorita anche dal deprezzamento dell’euro. La ripresa della crescita in-dustriale sconta però una diminuzione della redditività delle imprese che rimane molto bassa. Cosìcome rimane contenuta la propensione all’indebitamento delle imprese verso le banche. Sull’entitàed i tempi della ripresa pesano tuttavia la perdurante debolezza dei consumi delle famiglie e l’in-certezza sulla capacità dell’economia italiana di agganciarsi al recupero degli scambi internaziona-li. Al netto dell’incremento della spesa in beni durevoli, per buona parte sostenuto dagli incentivi al-la rottamazione dei veicoli più inquinanti, i consumi delle famiglie continuano a subire il freno dellaforte riduzione del potere d’acquisto. Anche per il 2010, la propensione ai consumi delle famiglie siprefigura debole. La ricchezza delle famiglie ha risentito dell’effetto della crisi economica e finan-ziaria. Si aggiungono i prolungati effetti della crisi sul mercato del lavoro dove il crescente numerodi disoccupati impoverisce ulteriormente le famiglie. Il calo dell’occupazione nel quarto trimestre2009 ha interessato sia i lavoratori indipendenti sia i dipendenti. La riduzione ha coinvolto anche ilavoratori a tempo indeterminato (-1,1per cento), soprattutto nelle imprese di minore dimensione.Sempre nel quarto trimestre del 2009 il numero di persone in cerca di occupazione è salito per ilquinto trimestre consecutivo. Nel quarto trimestre del 2009 il tasso di disoccupazione è salito all’ 8,6per cento (aveva toccato un minimo del 6,0 per cento nel secondo trimestre del 2007).

Sulla base delle informazioni disponibili, nella media del 2009 l’inflazione al consumo, misurata dal-l’indice per l’intera collettività nazionale, è scesa allo 0,8 per cento, dal 3,3 del 2008. Dopo aver toc-cato un punto di minimo in luglio, la dinamica dei prezzi su base annua è tornata gradualmente acrescere.

Pesantemente colpita dal collasso del commercio internazionale, la produzione industriale avevatoccato un minimo nel marzo del 2009, - 25% rispetto ad un anno prima. Da allora l’indice ha regi-strato una moderata ma costante ripresa per arrivare ad un + 1,4 per cento del settore manifattu-riero nel primo bimestre del corrente anno. Rimane in crisi il settore degli investimenti in costruzio-ni che si sono ridotti, in termini percentuali, di 2 punti solo nel quarto trimestre 2009. Nei primi me-si del 2010 la fiducia e l’aspettativa delle imprese del comparto sono tuttavia nettamente migliora-te. Secondo le rilevazioni dell’Agenzia del Territorio, nel quarto trimestre del 2009 la contrazione subase annua del numero di compravendite di abitazioni si è notevolmente attenuata (-3,2 per cento,da -11,3 nel terzo trimestre).

Nel 2009 le esportazioni italiane di beni e servizi hanno subito una forte contrazione (19,1 per cen-to). Alla caduta dei volumi esportati hanno contribuito tutti i settori della manifattura, in particolarequelli della meccanica, dei beni tradizionali del “made in Italy” quali tessile, abbigliamento, mobili, edei mezzi di trasporto. Contrazione sia verso i paesi dell’Unione europea sia al di fuori di essa. For-tunatamente a partire dal quarto trimestre 2009 le esportazioni hanno ripreso a crescere sia pure inmodo più contenuto rispetto ai principali paesi europei.

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Per quanto riguarda i prestiti bancari in Italia, la variazione annua si è attestata a dicembre 2009 al+2,2 per cento, contro il 4,9 per cento di dodici mesi prima. Perdurano le differenze tra le diversecategorie dimensionali di banche: prosegue la flessione del credito erogato dai primi cinque gruppibancari italiani (-3,5 per cento sui dodici mesi a novembre), mentre i finanziamenti concessi da re-sto del sistema bancario, pur in rapida decelerazione, hanno continuato a espandersi (+3,0 per cen-to a novembre).È proseguita la graduale riduzione dei tassi praticati sui finanziamenti bancari: nel corso dell’anno iltasso medio sui prestiti a famiglie è diminuito di circa 2 punti percentuali al 4,71 per cento, quellosui prestiti a società non finanziarie di oltre 2 punti e ½, al 3,21 per cento.Nel corso dell’anno è proseguito il deterioramento della qualità del credito. Le sofferenze lorde com-plessive, nel sistema bancario italiano, ammontano al 31.12.2009 a 59 miliardi di euro (nette 35 mi-liardi) con un incremento di 17,7 miliardi pari ad un + 42,8 per cento. Le sofferenze lorde rappre-sentavano il 3,28% degli impieghi totali (nette il 2,02%). L’ingresso in sofferenza di nuove posizio-ni è stato particolarmente marcato per i prestiti alle imprese (3,1 per cento a settembre 2009) e traqueste per le imprese del Mezzogiorno (4,3 per cento, contro il 2,8 per le imprese del Centro Nord).Le imprese manifatturiere e quelle delle costruzioni hanno mostrano, nel corso dell’anno il deterio-ramento più marcato.Anche la qualità del credito concesso alle famiglie consumatrici, stabile nel corso del 2008, ha fat-to registrare un progressivo deterioramento nel corso del 2009.

Nel corso del 2009, la raccolta complessiva da residenti delle banche italiane è cresciuta del 9,3 percento; il basso livello dei tassi di interesse continua ad associarsi a una rapida espansione dei con-ti correnti (+11,7 per cento) e a una forte contrazione dei pronti contro termine (-23,9 per cento). Leemissioni obbligazionarie sono cresciute ad un tasso significativo (+11,2 per cento), seppur quasidimezzato rispetto a quello registrato a fine 2008 (+20,4 per cento).

I coefficienti patrimoniali sono migliorati nel corso del 2009: il coefficiente complessivo (total capitalratio) dei cinque maggiori gruppi e quello relativo al patrimonio di base (tier 1 ratio) sono pari a set-tembre 2009 rispettivamente all’11,5 e al 7,9 per cento.

ECONOMIA NELLE MARCHE

Per quanto riguarda l’industria manifatturiera, le consuete indicazioni derivanti dalle indagini trime-strali di Confindustria Marche hanno evidenziato una pesante e negativa dinamica dell’attività pro-duttiva del 2009, anche se sul finire d’anno è emersa una graduale attenuazione della fase di fortecaduta dei livelli produttivi.Le variazioni percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – dal primo al quarto tri-mestre 2009 – sono infatti risultate rispettivamente pari a -11,3%, -15,6%, -9,7% e -6,4%.La produzione a livello settoriale ha evidenziato, come sempre, andamenti di comparto alquanto dif-ferenziati ma pressoché totalmente caratterizzati da un negativo andamento.In particolare, i risultati più negativi hanno riguardato i minerali non metalliferi, il tessile-abbiglia-mento e la meccanica.Una dinamica fortemente negativa, infine, soprattutto nei primi tre trimestri, si è avuta anche sul ver-sante delle vendite che in termini reali, sempre dal primo al quarto trimestre, rispetto allo stesso pe-riodo dell’anno precedente, hanno evidenziato risultati pari a -11,6%, -17,7%, -11,2% e -5,6%.

La crisi recessiva si è riflessa pesantemente, in particolare nel primo semestre 2009, anche sullerealtà produttive artigiane della regione con una forte contrazione dei livelli di attività, dei fatturati,degli utili e degli investimenti. Il numero delle imprese artigiane nelle Marche, come da fonte Union-camere, è così tornato sotto quota 52.000, esattamente a 51.949, con un calo di 745 unità deter-minato da 4.098 cessazioni e da 3.353 nuove iscrizioni.Le maggiori difficoltà si sono evidenziate nei settori della meccanica e del tessile abbigliamento conrisultati particolarmente negativi che hanno inciso anche sull’export regionale.Sul finire d’anno si sono peraltro gradualmente consolidati positivi spiragli di ripresa per l’intero set-tore: il rapporto congiunturale Ebam prevede, in particolare, che il calzaturiero e tutte le attività diservizio potrebbero essere i primi comparti ad uscire dalla crisi nel corso del 2010.

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BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO

E’ proseguita, nel 2009 la crescita degli sportelli delle BCC: alla fine del III trimestre 2009 si regi-strano 426 banche (pari al 53,4 per cento del totale delle banche operanti in Italia), con 4.192 spor-telli (pari al 12.3 per cento del sistema bancario). Gli sportelli sono ora diffusi in 98 province e 2.647comuni. A settembre 2009 le BCC rappresentavano ancora l’unica presenza bancaria in 549 comuni italiani,mentre in altri 516 comuni avevano un solo concorrente.La famiglia del Credito cooperativo a livello nazionale era composta da oltre un milione di soci, 5,6milioni di clienti e 31 mila dipendenti.Con riguardo all’attività di finanziamento, in un periodo in cui l’inasprirsi della crisi finanziaria e il so-stanziale blocco del mercato interbancario hanno determinato un forte rallentamento dei finanzia-menti al tessuto economico del paese, le BCC hanno continuato ad erogare credito quando le al-tre banche lo restringevano ed hanno promosso una serie di interventi originali a favore dell’econo-mia del territorio di insediamento per venire incontro alle esigenze dei loro soci e clienti in un mo-mento di difficoltà generalizzata. Gli impieghi economici delle BCC sono cresciuti nel corso dell’anno del 6,3 per cento, tasso di svi-luppo superiore di quasi tre volte a quello registrato per il sistema bancario complessivo. Il positivo differenziale di crescita degli impieghi delle BCC rispetto alle altre banche, soprattuttoquelle di maggiori dimensioni, testimonia la peculiare propensione delle banche della categoria acontinuare ad erogare credito anche nelle fasi congiunturali avverse, svolgendo, di fatto, una fun-zione anticiclica riconosciuta anche dall’Organo di Vigilanza. Con riguardo ai settori di destinazione del credito, nel corso dell’anno è stata particolarmente signi-ficativa la crescita dei finanziamenti erogati alle famiglie consumatrici (+8,9 per cento), alle impreseartigiane ed alle altre imprese minori con più di 20 dipendenti (rispettivamente +6,7 e +11,7 per cen-to) ed alle istituzioni senza scopo di lucro (+12,9 per cento).I finanziamenti all’edilizia sono cresciti mediamente del 5,3 per cento nel corso dell’anno.

A fronte dell’intensa attività di finanziamento descritta, l’analisi della rischiosità del credito delle ban-che della Categoria nel corso degli ultimi dodici mesi ha evidenziato l’acuirsi del deterioramento giàevidenziato nel corso del precedente esercizio: i crediti in sofferenza sono cresciuti notevolmente intutte le aree del Paese e le partite incagliate hanno segnato un ulteriore significativo incremento. Nel dettaglio, i crediti in sofferenza delle BCC risultano incrementati ad un ritmo superiore di cinquevolte a quello degli impieghi economici (+36,4 per cento); per il sistema bancario complessivo il tas-so di crescita dei crediti in sofferenza è stato superiore di oltre 19 volte a quello degli impieghi (+42.8per cento).A dicembre 2009 il rapporto sofferenze/impieghi nel Credito Cooperativo era pari al 3,6 per cento,in crescita di 8 decimi di punto percentuale rispetto allo stesso periodo del 2008 (2,8 per cento a di-cembre 2008). Nel sistema bancario complessivo, nonostante le ingenti operazioni di cessione/car-tolarizzazione di crediti, in parte deteriorati, realizzate nel corso dell’intero esercizio, il rapporto sof-ferenze/impieghi è cresciuto in misura superiore, di 1 punto percentuale nel corso dell’anno, rag-giungendo a dicembre quota 3,3 per cento. La crescita dei crediti in sofferenza delle BCC è stata particolarmente rilevante con riguardo ai pren-ditori di maggiore dimensione: per le imprese non finanziarie è stato pari al +56,9 per cento, per leimprese minori con più di 20 addetti è stato pari al +46,4 per cento. La crescita risulta più conte-nuta con riferimento alle famiglie produttrici e consumatrici (rispettivamente +18,3 per cento e +21,5per cento).

La raccolta complessiva nel Credito Cooperativo (al netto della componente obbligazionaria) si èsviluppata negli ultimi dodici mesi ad un tasso estremamente significativo (+9,7 per cento), supe-riore alla media rilevata nel sistema bancario (+8 per cento). Le emissioni obbligazionarie hanno fatto registrare, invece, una crescita modesta (+5,4 per cento),inferiore a quanto rilevato nella media di sistema (+11,2 per cento).La raccolta complessiva delle BCC era pari alla fine di dicembre 2009 a 147 miliardi di euro, pari adcon un tasso di crescita del 7,7%.

Per quanto concerne la dotazione patrimoniale, a dicembre 2009 l’aggregato “capitale e riserve”ammontava per le BCC a 18,6 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuo del 6,1 per cento a

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fronte del +6,4 per cento rilevato nella media di sistema.Il tier 1 ratio e il coefficiente di solvibilità, in crescita rispetto alla fine del 2008, erano pari per le BCCrispettivamente al 14,2 ed al 14,9 per cento (13,8 e 14,6 per cento a fine 2008).

Con riguardo, infine, agli aspetti reddituali, dall’analisi delle prime risultanze emerge una significati-va riduzione del margine di interesse delle BCC, superiore a quella rilevata mediamente nel sistemabancario. Sul fronte dei costi, si rileva una crescita significativa dei costi operativi (+6.3 per cento) a fronte diuna riduzione rilevata in media nel sistema bancario (-4,8 per cento). L’utile d’esercizio, dalle prime stime, risulta in calo sia per le BCC che per il sistema bancario com-plessivo di oltre il 30 per cento.

QUALI STRATEGIE PER IL MOVIMENTO DEL CREDITO COOPERATIVO

Sono numerose le sfide che in questo periodo le BCC sono chiamate a gestire. Alcune sono co-stanti, e attengono alla qualificazione della gestione, al controllo e al presidio dei rischi, alla ricercadell’efficienza con particolare riferimento ai costi, alla costante traduzione in pratiche operative del-la propria originale identità. Altre sfide sono in parte strutturali, in parte congiunturali e vengono re-se ancora più evidenti dalle situazioni di contesto. Nevralgici appaiono oggi alcuni temi. In partico-lare:• il valore del Socio;• l’elaborazione di una strategia di sviluppo “sostenibile”;• la definizione in chiave strategica dei processi di rafforzamento patrimoniale;• l’elaborazione di una strategia immediata per gestire il deterioramento della qualità dei crediti.

Il valore del SocioLa significativa crescita della compagine sociale della BCC e l’auspicabile prosecuzione e rafforza-mento di questo trend impongono alla nostra azienda di destinare al tema della partecipazione deisoci nuove e qualificate energie. Occorre un nuovo modo di guardare alla risorsa rappresentata daisoci, ma oggi anche una nuova organizzazione per gestire la mutualità in modo ancora più incisivoe innovativo. Occorre, soprattutto, porsi continuamente nuovi obiettivi di valorizzazione e applica-zione della mutualità a livello di pianificazione strategica, nell’ambito del disegno dello sviluppo fu-turo della nostra azienda.L’impegno delle BCC è quello di interpretare la mutualità “di sostanza”, migliorando ulteriormente loscambio mutualistico nelle sue molteplici manifestazioni, il reale livello di partecipazione e coinvol-gimento dei soci nella vita sociale. Le Banche di Credito Cooperativo assicurano concreti vantaggi ai loro soci. Oltre a quelli di tipo ban-cario, forniscono vantaggi di tipo extrabancario. La nostra Banca assicura ai soci trattamenti particolarmente favorevoli nelle condizioni applicate suiconti correnti, sulla concessione di prestiti per l’acquisto della prima casa ecc., ma anche a carat-tere extrabancario quali l’organizzazione di viaggi, sostegno ad iniziative a carattere culturale e ri-creativo, concessione di borse di studio a soci o figli di soci meritevoli ecc.Ci sentiamo impegnatiad estendere questa logica di “vantaggio” e “beneficio”, assicurando, in primo luogo ai nostri soci,ma anche a tutti i nostri clienti, la qualità e la convenienza dei nostri prodotti e servizi. Nei confron-ti dei Soci vogliamo inoltre rafforzare il senso di “appartenenza”.

L’elaborazione di una strategia di sviluppo “sostenibile”Le BCC, con il fortissimo processo di espansione territoriale di questi anni, hanno esteso il loro pre-sidio anche in Comuni di maggiori dimensioni rispetto a quelli tradizionalmente serviti. Ciò ha con-dotto, soprattutto nel periodo più recente, ad un forte incremento del numero delle piazze nelle qua-li le BCC operano in concorrenza. Ha parallelamente assunto rilevanza crescente il fenomeno dellaconcorrenza interna. Rispetto a giugno 2003, si registra un incremento di circa 9 punti dell’indice disovrapposizione, più che raddoppiato in sei anni. Anche per ragioni di costi, merita in questo tempo fare una specifica riflessione sulla più opportunastrategia di sviluppo. Si può, ad esempio, riflettere se esistano piazze in cui l’esperienza della cooperazione di credito nonsia presente o particolarmente radicata verso le quali orientare lo sviluppo ma, soprattutto, sulla

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possibilità di realizzare non soltanto un’espansione di tipo orizzontale, “in estensione”, ma ancheuno sviluppo verticale, “in profondità”, considerando se nelle aree nelle quali la nostra BCC è inse-diata ed opera il radicamento abbia dispiegato appieno i propri effetti.

La definizione in chiave strategica dei processi di rafforzamento patrimoniale Le BCC hanno saputo e dovuto dotarsi di livelli di patrimonializzazione più elevati della media delsistema bancario e di quanto richiesto dall’attuale normativa di Vigilanza. Ma negli ultimi anni la cre-scita del patrimonio è stata inferiore a quella delle attività a rischio.L’operatività delle BCC ha privilegiato, negli anni passati, il finanziamento delle esigenze dell’eco-nomia locale rispetto al mantenimento di elevati indici patrimoniali: questo approccio era piena-mente giustificato dall’eccesso di capitale accumulato che è stato così impiegato a vantaggio dellacomunità. In prospettiva, però, l’assottigliarsi di questo capitale in eccesso rende opportuno affron-tare per tempo il tema di come finanziare l’ulteriore crescita delle BCC. L’obiettivo pare piuttosto quello di trovare una composizione del patrimonio equilibrata, coerentecon la situazione tecnica aziendale, con i requisiti patrimoniali richiesti dalla Vigilanza, con i vincolistatutari e, al tempo stesso, con gli obiettivi economici, patrimoniali e finanziari della BCC. La necessità di rendere compatibili tutti questi profili richiede quindi alla nostra BCC di trattare la ge-stione del capitale non solo sotto il profilo tecnico, ma in una prospettiva strategica.

Una strategia per gestire gli effetti del deterioramento della qualità del creditoGli effetti della crisi continueranno a riflettersi sui bilanci bancari nei prossimi mesi. Il trend di au-mento dei crediti in sofferenza si manterrà significativo. Con le note conseguenze negative, in ter-mini di risultati economici, connesse alle svalutazioni contabili e di un’automatica minore capitaliz-zazione degli utili. Al fine di attenuare tale impatto negativo, la categoria sta ponendo in atto una serie di misure con-nesse all’affinamento del processo di valutazione del merito di credito e del monitoraggio anda-mentale, non escludendo la valutazione di ulteriori strumenti, quali operazioni di cessione e di car-tolarizzazione dei crediti anomali. Va in ogni caso ribadito come la continuità della funzione creditizia propria della nostra azienda,anche in un’ottica anticiclica, si dovrà fondare sempre di più su prassi e metodologie di selezionee di monitoraggio dei prenditori di credito attente al cliente, ma anche rigorose, documentate, trac-ciabili.

CRITERI SEGUITI NELLA GESTIONE PER IL CONSEGUIMENTO DEGLI SCOPI STATUTARIDELLA SOCIETA’ COOPERATIVA AI SENSI ART. 2 L. 59/92

l’articolo 2 dello statuto afferma: “la banca ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle co-munità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizionimorali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione, l’educa-zione al risparmio e alla previdenza, nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sosteni-bile del territorio nel quale opera”.Questi nostri obiettivi non sono mai cambiati, da quando l’azienda è nata nel lontano 1911 ad oggi. Questa è la ragion d’essere della nostra BCC. Anche nel 2009 la banca ha avuto modo in più oc-casioni di riaffermare la mission ed il ruolo di istituzione cooperativa. Ha costantemente rispettatoi ilimiti statutari che presumono la sussistenza dei requisiti mutualistici quando non siano distribuiti di-videndi ai soci superiori ai limiti previsti dalle vigenti disposizioni e non siano distribuite alla compa-gine sociale riserve durante la vita della societa’ cooperativa.

Impegno per lo sviluppo del territorio e della cooperazione: l’attività di raccolta del risparmio edi esercizio del credito, nonché l’espletamento di servizi sono state rivolte ed a beneficio dei socima anche di tutte le componenti dell’economia locale attraverso un’assistenza particolare e perso-nalizzata.

• abbiamo stretto nuovi rapporti di collaborazione con diverse scuole del territorio quali gli IstitutiComprensivi di Orciano di Pesaro, Fossombrone, Sant’Angelo in Vado e Mercatello, Piandimele-to, Montefelcino. Con i ragazzi dell’Istituto di Montefelcino in particolare abbiamo costituito una

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Cooperativa Sociale nell’ambito di un progetto promosso dalla Federazione Regionale denomi-nato “crescere nella cooperazione”;

• in campo sanitario abbiamo finanziato una indagine ortopedica promossa dalla società Monte-feltro Salute Srl che ha interessato circa 1.200 bambini e giovani del Montefeltro in età fra gli 8 e13 anni. L’iniziativa, molto apprezzata, si è svolta dal 10 gennaio al 15 maggio 2009;

• anche nel 2009 abbiamo continuato la collaborazione con i Comuni di Sant’Ippolito, Serrungari-na, Barchi, Montemaggiore al Metauro e Montefelcino per la meritevole esperienza dei Tirocini diFormazione e Orientamento. Vi hanno partecipato 43 ragazzi inseriti per una esperienza stu-dio/lavoro nel periodo estivo in diverse aziende del territorio;

• sempre pensando a giovani e ragazzi il 20 novembre 2009, in occasione del XX anniversario del-la Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia, la banca ha sostenuto la bella iniziativa di sen-sibilizzazione promossa dall’Istituto Comprensivo di Orciano di Pesaro;

• ha promosso, in collaborazione con la Confraternita S.S. Sacramento di Montemaggiore al Me-tauro e la locale Caritas Parrocchiale ad una iniziativa di microcredito denominata “Prestito del-la Speranza” e destinato a famiglie in difficoltà economica. Si tratta di prestiti ad un tasso d’in-teresse simbolico del 0,01%;

•in seguito al terremoto che ha colpito l’Abruzzo, abbiamo preso parte alla raccolta fondi attraver-so l’iniziativa “Il Credito Cooperativo per l’Abruzzo”;

• la banca ha riconfermato anche nel 2009 l’adesione alla Convenzione Legambiente per le Ener-gie Rinnovabili ed il Risparmio Energetico. Tra i progetti finanziati dalla banca, 2 hanno ottenutol’ambito “premio di eccellenza” trattandosi di progetti particolarmente meritevoli;

• oltre 110 mila euro sono stati destinati dalla banca a contributi a circa 240 tra Enti, Parrocchie,Associazioni sportive e culturali del territorio, sia per sostenere la loro vita associativa ed aggre-gativa sia per finanziare iniziative specifiche. Tra queste ricordiamo: l’Associazione Forum Sem-proni per la manifestazione “eventi Forum Shopping”, la Parrocchia Sant’Anna di Montebello perimpianto di sicurezza ed allarme nella locale chiesa parrocchiale, il Comune di Urbino per la rea-lizzazione di aree verdi nelle rotatorie stradali del centro abitato, contributo per l’acquisto di unpulmino donato alla Società Sportiva A.S.D. Alto Metauro, contributo per il rifacimento della pa-vimentazione in legno del Palazzetto dello Sport di Sant’Angelo in Vado.

Collegamento con la base socialeCon riferimento poi alle disposizioni portate dall’art. 2528 c.c. si provvede ora a fornire una sinteti-ca illustrazione delle determinazioni assunte dal Consiglio con riguardo alla politica per l’ammissio-ne di nuovi soci.L’organo amministrativo, nell’esame delle domande di ammissione a socio della BCC ha tenuto pre-senti i seguenti criteri di carattere generale:- favorire l’ampliamento della compagine sociale;- sviluppare una presenza significativa di soci in tutti i luoghi in cui la BCC ha competenza territo-riale in particolare in quelli di ultimo insediamento;- assicurare una prevalenza numerica, e comunque, una vasta rappresentanza all’interno della ba-se sociale di operatori economici e di soggetti che ricorrano istituzionalmente al credito e ai servizidella banca;- considerare con attenzione e favore l’opportunità dell’ammissione a socio di soggetti che, all’in-terno della comunità locale in cui è insediata la banca, siano conosciuti per lo svolgimento di attivi-tà di interesse sociale, nel campo della solidarietà, della mutualità e del volontariato in genere.

Nel corso del 2009 sono entrati nella compagine sociale 207 nuovi Soci (201 nel 2008) mentre 30sono state le cancellazioni. Per favorire l’accesso di nuovi soci nella compagine sociale si è mante-nuto a euro 0,52 la misura del sovrapprezzo e ad euro 77,47 la tassa di ammissione a socio.

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La nostra “famiglia” alla data del 31.12.2009 era composta da 3.378 soci così suddivisi territorial-mente:

SUDDIVISI PER RESIDENZA

31.12.2009 31.12.2008 31.12.2007 31.12.2006ORCIANO 407 401 398 397S.IPPOLITO 393 387 379 360MONTEMAGGIORE 140 136 133 136FOSSOMBRONE 693 670 642 612URBINO 267 226 205 174FERMIGNANO 171 158 136 113SERRUNGARINA 104 98 98 89MONTEFELCINO 158 153 141 133SALTARA 119 115 107 100BARCHI 117 112 111 102SAN GIORGIO DI PS 98 96 90 86MONTE PORZIO 26 26 26 22MONDAVIO 93 90 88 86PIANDIMELETO 24 21 20 9S.ANGELO IN VADO 50 31 21 4SASSOCORVARO 15 15 11 6MERCATELLO 26 16URBANIA 100 93 76 18ALTRI 377 357 334 283TOTALE 3.378 3.201 3.016 2.730

Suddivisi per filiale di competenza:Filiale di Orciano di Pesaro n. 835;Filiale di Sant’Ippolito n. 687;Filiale di Villanova di Montemaggiore al Metauro n. 251;Filiale di Fossombrone n. 656;Filiale di Canavaccio di Urbino n. 132;Filiale di Fermignano n. 187;Filiale di Tavernelle di Serrungarina n. 160;Filiale di Montefelcino n. 57;Filiale di Urbino n. 158;Filiale di Piandimeleto n. 71;Filiale di Urbania n. 106;Filiale di Sant’Angelo in Vado n. 42;Filiale di Mercatello sul Metauro n. 36.

Per tipologia di socio:

31.12.2009 31.12.2008 VariazioneDONNE 835 768 + 8,72% UOMINI 2.297 2.192 + 4,79%PERSONE GIURIDICHE 246 241 + 2,07%

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Suddivisi invece per fasce d’età:

al 31.12.2009 al 31.12.2008

Fino 25 anni 66 44

Da 26 a 35 anni 399 347

Da 36 a 55 anni 1.522 1.436

Oltre i 55 1.145 1.133

Oltre ai nominativi suddetti, persone fisiche, abbiamo Soci anche n. 246 aziende.

Per quanto riguarda l’operatività con i soci al 31 dicembre sul totale dei crediti e debiti verso clien-tela la componente relativa ai soci era la seguente:

ATTIVO valori in mln di euroVOCI DELL’ATTIVO 31.12.2009 31.12.2008Apertura di credito in conto corrente 38 42Mutui 129 124Rischio di portafoglio e altre sovvenzioni 6 6

PASSIVO valori in mln di euroVOCI DEL PASSIVO 31.12.2009 31.12.2008Conti Correnti 34 30Depositi 13 10Obbligazioni 80 72Certificati di Deposito 4 5Pronti contro termine 11 9

Tra le iniziative a favore dei Soci e della comunità locale ricordiamo:- non sono mancati momenti ludici per Soci e clienti. Abbinando gite turistiche con la promozione

di alcuni prodotti bancari abbiamo organizzato un week-end lungo sulla neve dal 14 al 18 Gen-naio a Marileva – Val di Sole, il 20 settembre oltre 140 soci e clienti hanno partecipato alla gitasociale a Siena, dal 31 maggio al 2 giungo una “tre giorni” a Matera, Metaponto ed Altamura. Intutte queste circostanze la banca ha colto l’occasione per presentare prodotti ed opportunità ri-volte esclusivamente alla compagine sociale ed alla affezionata clientela;

- nelle assemblee locali che si sono svolte nelle serate dell’8-12-15-19 maggio sono state conse-gnate le Borse di Studio per i Soci ed i figli di Soci che hanno conseguito un titolo di studio nelcorso del 2008. Complessivamente sono stati premiati 34 ragazzi. Anche per il 2009 il Consigliodi Amministrazione ha costituito in plafond di 18 mila euro da destinare a borse di studio riser-vato a coloro che abbiano conseguito la laurea o il diploma nel corso del 2009;

- è stata creata nel 2009 una nuova sottocategoria di deposito a risparmio denominata “PiccoliDiamanti” da riservare ai neonati figli di soci nei quale la banca, in segno di benvenuto, verseràun contributo di euro 100,00;

- nella seduta del 31.08.2009 il Consiglio di Amministrazione ha stanziato, a favore delle famiglie

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dei soci, un plafond per finanziamenti a tasso zero a titolo di “incentivi allo studio” da destinareall’acquisto di testi scolastici, pagamento tasse universitarie ecc.;

- l’Assemblea dei Soci rappresenta un canale di informazione privilegiato della banca; il principalemomento istituzionale di incontro e di dialogo con la compagine sociale che consente di racco-gliere suggerimenti, e critiche e di rafforzare il legame Bcc – Socio.I Soci sono il primo patrimonio della Banca, un patrimonio che va tutelato ed incrementato neltempo; i Soci sono i principali testimoni e promotori della banca nel territorio.Lo scorso anno l’Assemblea dei Soci, in seduta straordinaria ed ordinaria si è svolta il 23 mag-gio presso la sala convegni “Tris” di Orciano di Pesaro. I Soci presenti sono stati 658. L’Assem-blea è stata preceduta da 4 incontri locali con la compagine sociale per discutere le modificheda apportare allo statuto;

- per incontrare tutta la compagine sociale, che con l’espansione territoriale della banca, è pre-sente in tutta la vallata del Metauro, sono state organizzate ulteriori assemblee locali che si so-no svolte rispettivamente nel mese di novembre 2009 ed aventi per oggetto le nuove iniziativealle quali la banca stava studiando e che sono in procinto di partire nel corrente anno, la costi-tuzione di una Cassa Mutua per Soci e Clienti ed una iniziativa commerciale destinata sempre ainostri Soci;

- è proseguita anche nel 2009 la redazione del periodico Banca Amica: il notiziario informativoche periodicamente viene inviato a tutta la compagine sociale;

- per i Soci Agricoltori: attraverso il pacchetto “Agricoltura” sono stati individuati prodotti e servi-zi specifici per gli operatori del settore;

- per i Soci sono state previste inoltre particolari condizioni bancarie su mutui, sottoscrizione difondi, nonché sconti sulla sottoscrizione di polizze assicurative.

ANDAMENTO DELLA GESTIONE E SITUAZIONE DELL’IMPRESA

Nell’esercizio 2009 la Banca si è mossa secondo le linee strategiche dettate dal Piano Strategico2009 – 2011, piano redatto nel pieno della crisi economica e che quindi delinea strategie compati-bili con l’attuale difficile momento economico. Si premette inoltre che anche il bilancio al 31 dicembre 2009 è redatto in conformità ai criteri di va-lutazione e di misurazione stabiliti dagli International Financial Reporting Standard (IFRS) e dagli In-ternational Accounting Standard (IAS) – emanati dall’International Accounting Standard Board(IASB) ed adottati dalla Comunità Europea secondo la procedura di cui all’art. 6 del Regolamento(CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 – e secondo le dispo-sizioni della Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 “Il bilancio bancario: schemie regole di compilazione”.

Il Regolamento comunitario ha trovato applicazione in Italia per mezzo del D. Lgs. 28 febbraio 2005n. 38, entrato in vigore il 22 marzo 2005, il quale – tra l’altro – ha previsto l’applicazione obbligato-ria dei suddetti principi internazionali ai bilanci individuali delle banche a partire dal 2006.

Nell’ambito di tale contesto normativo, la Banca ha redatto il bilancio al 31 dicembre 2009 – cosìcome avvenuto per il bilancio relativo all’esercizio 2008 – in ossequio ai citati standard internazio-nali IAS/IFRS e nel rispetto delle disposizioni che la Banca d’Italia ha emanato nell’ambito dei pote-ri regolamentari ad essa attribuiti in materia di “forme tecniche” dei bilanci bancari.

AGGREGATI FINANZIARI

Per il 2009 i principali risultati raggiunti sono i seguenti:

- la raccolta diretta da clientela ha superato in bilancio i 473 milioni di euro con un incremento di

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37 mln di euro pari ad una percentuale del 8,48%, nel 2008 avevamo avuto un incremento di 50mln di euro pari al 12,95%;

- gli impieghi di bilancio hanno raggiunto 390 milioni di euro rispetto ai 379 milioni del 2008 conun incremento di 11 milioni di euro pari ad un +2,90%, nei crediti sono compresi anche crediti inbonis cartolarizzati nel 2006 per 5,6 mln di euro;

- lo spread è stato in linea con quello prefissato;- il margine di intermediazione, pari a 14,1 mln di euro, è sceso del 7,06%;- l’utile netto d’esercizio è di 1,951 mln di euro;- il patrimonio di vigilanza, 37,2 mln di euro, è cresciuto del 8%.

La raccolta diretta si è movimentata in modo soddisfacente anche se al di sotto delle performancedegli esercizi precedenti. Gli impieghi economici sono cresciuti in modo molto più contenuto edequamente distribuiti sia tra le famiglie consumatrici che tra le imprese produttrici. In tale contestosi è registrata una crescita sostenuta della disponibilità liquida che è stata investita prevalentemen-te in titoli.

La crescita dell’operatività complessiva con la clientela negli ultimi cinque anni si può evincere dal-la seguente tabella:

Una ulteriore analisi è proposta dalla seguente tabella che individua la ripartizione della raccolta di-retta da clientela

DETTAGLIO RACCOLTA DIRETTA (in migliaia di euro)

Forma tecnica 2008 2009 VariazioniVal.assoluto Val.assoluto %

Conti correnti e depositi liberi 100.439 115.496 + 14,99%Depositi a risparmio vincolati 49.281 60.031 + 21,81%Pronti contro termine 28.442 28.211 - 0,81%Obbligazioni 215.299 235.387 + 9,33%Certificati di deposito 30.475 20.287 - 33,43%Altri debiti 12.616 13.618 + 7,94%Totale raccolta diretta 436.552 473.030 + 8,36%

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Ai dati suddetti vanno aggiunti, al 31.12.2009, Euro 5.402 mila per passività a fronte di crediti car-tolarizzati e dell’attivo fruttifero verso clientela:

ATTIVO FRUTTIFERO VERSO CLIENTELA ( in migliaia di euro)

Forma tecnica 2008 2009 Variazioni %Val.assoluto Val.assoluto

C/c attivi 81.366 69.465 - 14,63%Mutui, prestiti personali 259.273 268.494 + 3,56%Altre operazioni 9.089 8.519 - 6,27%Attività deteriorate 23.051 37.172 + 61,26%Titoli di debito e attività cedute non cancellate 6.625 5.973 - 9,84%Tot. Impieghi verso clientela 379.404 389.623 + 2,69%

Dai dati sopra esposti emerge quanto segue:

è proseguito nel 2009, sia pure in misura più contenuta rispetto ai precedenti esercizi, il processo diallungamento verso il medio termine sia delle poste dell’attivo che di quelle del passivo. In partico-lare: nel passivo con le obbligazioni cresciute del 10 per cento e nell’attivo con i mutui cresciuti del4 per cento. La banca sta infatti strategicamente incrementando la raccolta stabile a fronte di unaspontanea crescita degli impieghi nel comparto oltre il breve.

Sul versante della raccolta, considerata la sfavorevole congiuntura economica, è stato un anno po-sitivo con una crescita di 36 mln di euro. L’incremento si è realizzato sia nel comparto a breve, de-positi e conti correnti, sia nelle obbligazioni a medio termine. In flessione invece i certificati di de-posito.

Sul versante dell’attivo fruttifero la crescita è stata molto più contenuta rispetto agli anni preceden-te a causa delle pesanti ripercussioni della crisi economica sulla domanda di credito:- i crediti verso clientela sono cresciuti complessivamente di 10 mln di euro, + 2.69%;- la crescita più significativa si è manifestata nel comparto dei mutui;- pesante incremento del 61,26% delle attività deteriorate che rappresentano il 9,54% degli im-

pieghi. A fronte di questi crediti figurano svalutazioni per 7,9 mln di euro. I crediti deteriorati, alnetto delle svalutazioni, incidono per il 7,51% sul totale degli impieghi presenti in bilancio;

- è sensibilmente cresciuta la liquidità disponibile che è stata investita parte in interbancario e par-te in attività finanziarie per la negoziazione o disponibili per la vendita;

- tra i crediti figurano, per 5.608 mila euro, anche “attività cedute non cancellate” relative a credi-ti cartolarizzati nel 2006.

La clientela vicina alla nostra banca è costituita prevalentemente da famiglie, artigiani e pensionati,verso di loro la Banca si è indirizzata con una attenta politica volta a recepire e soddisfare le rispet-tive esigenze mediante la fornitura di servizi e prodotti idonei. La raccolta diretta, che al 31.12.2009 ha avuto un trend di crescita sostanzialmente costante in cor-so d’anno. La nuova raccolta è equamente suddivisa tra le filiali; segnale questo quanto mai positi-vo che indica la fidelizzazione raggiunta con i nostri risparmiatori. Nel comparto degli impieghi, i settori economici verso i quali si è maggiormente indirizzata l’attivi-tà di credito sono i settori dell’edilizia e degli altri servizi destinati alla vendita.

I derivati di copertura: in alcuni casi la banca ha posto in essere operazioni con strumenti derivatima esclusivamente come copertura dal rischio di tasso su prestiti obbligazionari emessi a tasso fis-so. Le coperture sono state poste in essere al fine di ridurre l’esposizione a variazioni avverse di fairvalue dovute al rischio di tasso di interesse. Al 31.12.2009 il nozionale complessivo ammontava a42,3 mln di euro a fronte di 33,4 mln di euro al 31.12.2008. I contratti derivati utilizzati sono preva-lentemente di tipo “interest rate swap”.

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Le immobilizzazioni materiali e immateriali: nel 2009 non ci sono state variazioni significative nel-le immobilizzazioni. I fabbricati, sia strumentali che per recupero crediti, non hanno subito variazio-ni. Per quanto riguarda gli altri beni materiali abbiamo acquistato apparecchiature informatiche, au-tovetture aziendali necessarie per l’ordinaria attività.

Fondi per rischi ed oneri: non avendo passività potenziali, i fondi per rischi ed oneri si riferisconoesclusivamente ad oneri per il personale e accantonamenti per beneficenza e mutualità.

Passiamo ora ad analizzare la situazione patrimoniale ed economica della nostra impresa.

PATRIMONIALIZZAZIONE

Anche per la Banca di Credito Cooperativo il patrimonio rappresenta - come per le altre banche -una risorsa indispensabile e fondamentale non solo come fattore competitivo ma anche per pre-scrizione normativa, in quanto costituisce il supporto per la formulazione dei parametri di operativi-tà dettati dall’Organo di Vigilanza. L’evoluzione del Patrimonio di Vigilanza negli ultimi anni è stato il seguente:

23.519 26.74830.086

32.351 34.49737.195

-

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

2004 2005 2006 2007 2008 2009

Al 31.12.2009, ipotizzando l’approvazione dell’utile da parte dell’Assemblea nei termini proposti dalConsiglio, il patrimonio, comprensivo dell’utile 2009, ammonterà a Euro 37,2 mln di euro con unincremento del 7,8% per cento rispetto al 31.12.2008.

Alcuni indici patrimoniali significativi sono i seguenti:- Patrimonio/raccolta da clientela 7,86% contro il 7,90% del 2008. Il dato è in termini percentuali

leggermente diminuito rispetto al 2008 in quanto, nonostante il buon incremento del patrimonio,nulla poteva contro la performance registrata nel 2009 dalla raccolta;

- Patrimonio/impieghi 9,54% contro il 9,09% del 2008;- Utile d’esercizio/capitale proprio ( R.O.E. ) 5,25% e’ il principale indicatore della redditività;- Crediti Deteriorati - esposizione netta sul Capitale proprio 78,71% contro il 66,81 del 2008. La

voce ricomprende anche i “crediti scaduti” da 180 gg.

Quanto ai requisiti prudenziali di vigilanza il coefficiente complessivo (total capital ratio) si attesta al10,79 per cento (rispetto al 11,08% al 31.12.2008), mentre il rapporto tra patrimonio di vigilanza dibase ed il totale delle attività di rischio ponderate (tier 1 capital ratio) risulta pari al 10,72% contro il11,02% del 2008. La leggera flessione è determinata dalla combinazione di due fattori tutti legati al-

valori in migliaia di euro

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la sfavorevole congiuntura economica: il peggioramento della qualità del credito ed un utile d’eser-cizio inferiore agli anni precedenti.Per quanto concerne la composizione e l’entità del patrimonio di vigilanza, si fa rinvio a quanto illu-strato nell’apposita sezione della Nota Integrativa. Le disposizioni di vigilanza in materia di adegua-tezza patrimoniale disciplinano gli aspetti cui la banca si deve attenere, in particolare:• il primo pilastro definisce un nuovo sistema di requisiti patrimoniali minimi per i rischi di credi-

to/controparte, per i rischi di mercato e per i rischi operativi;• il secondo pilastro prevede un processo di supervisione da parte delle Autorità di Vigilanza, fina-

lizzato ad assicurare che le banche si dotino di adeguati sistemi di monitoraggio e misurazionedi ulteriori rischi e che sviluppino altresì strategie e procedure di valutazione dell’adeguatezza pa-trimoniale;

• il terzo pilastro concerne l’informazione al pubblico e la disciplina per la diffusione di informazio-ni trasparenti e standardizzate al mercato sull’adeguatezza patrimoniale e sui rischi. Per quantoriguarda gli adempimenti previsti dalla disciplina del terzo pilastro, il documento di informativa alpubblico è pubblicato sul sito Internet della banca, La prima pubblicazione è avvenuta con rife-rimento all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2008.

ALTRI DATI AZIENDALI

La struttura operativa e le attività organizzativeQuanto al personale, i dipendenti al 31.12.2009 erano 94. Sul piano organizzativo l’azienda ha fattofronte alla crescita di volumi, sia pure più contenuta rispetto agli anni precedenti, con una strutturaorganizzativa che si è rafforzata con 3 nuovi dipendenti destinati a rafforzare la rete di vendita. Lastruttura è comunque ritenuta idonea alla crescita dimensionale. La struttura organizzativa è stataultimamente adeguata sia per soddisfare nuovi adempimenti amministrativi sia per destinare ulte-riori risorse alla gestione e monitoraggio del credito. Gli Uffici interessati dai cennati interventi am-ministrativi sono stati il Marketing per potenziare la rete commerciale, i Servizi Tecnici per l’assi-stenza a filiali e clientela, i Controlli Interni per compliance ed antiriciclaggio, l’Ufficio Crediti peradempimenti legati alla moratoria dei debiti PMI. Abbiamo inoltre puntato alla crescita professiona-le del personale con attività formativa promossa dalla Federazione locale, dal S&F, e dalla stessabanca. Dal punto di vista dell’efficienza i relativi costi hanno inciso per il 61,92% sul totale delle spe-se amministrative. L’indicatore della produttività del personale rispetto all’aggregato dei depositi piùimpieghi ammonta a 9,024 MLN di euro contro i 8,966 MLN di euro del 2008 in capo ad ogni di-pendente. L’indicatore della produttività per dipendente ci colloca ai primi posti della graduatoria frale 19 BCC della Regione Marche. La nostra banca non ha adottato sistemi di incentivazione per ilpersonale.Per quanto riguarda il comparto dei servizi si è dato impulso considerevole allo sviluppo in terminisia quantitativi che qualitativi di diversi prodotti offerti quali: prodotti assicurativi, carte di debito ecredito, home banking e trading on line.

La dinamica reddituale, esposta attraverso il conto economico, si articola nelle varie componentidella gestione aziendale, che sinteticamente possono così riassumersi:

- Gestione denaro:– variazione % interessi attivi: - 25,25;– variazione % interessi passivi: - 57,16;– variazione % margine di interesse: - 12,61;– variazione % margine di intermediazione: - 7,06.

La diminuzione dei margini suddetti è legata all’attuale congiuntura economica che ha portatoad una marcata riduzione dei tassi d’interesse.

- Spese amministrative– incremento percentuale del 3,89;– cost/income (spese amministrative e rettifiche di valore su margine intermediazione e altri pro-

venti di gestione) è passato dal 61,13% del 2008 al 67,82% del 2009.Anche l’accresciuta incidenza di spese e rettifiche sul margine d’intermediazione è attribuibile

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alla attuale congiuntura economica che ha portato alla riduzione del margine d’intermediazionementre i costi aziendali sono aumentati in termini molto contenuti.

- Rettifiche di valore per deterioramento di crediti- variazione % rispetto al 2008: - 19,61.La banca ha registrato una diminuzione delle rettifiche nette rispetto al 2008 grazie alle consistentiriprese di valore avute nell’anno. In particolare a fronte di svalutazioni per complessive 3.947 milaeuro abbiamo rilevato riprese per 1.947 mila euro.

INFORMAZIONI QUALITATIVE SUI RISCHI DI CREDITO

Le informazioni qualitative sui rischi creditizi, espressamente richieste dalla Banca d’Italia nelle no-te n. 63586 del 4.12.1998 e n. 49816 del 9.11.99, vengono trattate nella parte E della nota integra-tiva cui si fa rinvio.

SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI E GESTIONE DEI RISCHI

IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

La Banca ha posto in essere un sistema di controllo e gestione dei rischi nel quale è assicurata laseparazione delle funzioni di controllo da quelle produttive, articolato sulla base dei seguenti livellidi controllo, definiti dall’Organo di Vigilanza:I livello: controlli di linea, effettuati dalle stesse strutture produttive che hanno posto in essere le operazio-ni o incorporati nelle procedure e diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni;II livello: controlli sulla gestione dei rischi, condotti a cura di una struttura interna (Funzione di Risk Con-trolling), contraddistinta da una separatezza dalle funzioni operative, avente il compito di definire lemetodologie di misurazione dei rischi, verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni ope-rative e controllare la coerenza dell’operatività delle singole aree produttive con gli obiettivi di ri-schio/rendimento, quantificare il grado di esposizione ai rischi e gli eventuali impatti economici;controlli di conformità normativa, svolti dalla Funzione indipendente all’uopo costituita, con ilcompito specifico di promuovere il rispetto delle leggi, delle norme, dei codici interni di comporta-mento per minimizzare il rischio di non conformità normativa e i rischi reputazionali a questo colle-gati, coadiuvando, per gli aspetti di competenza, nella realizzazione del modello aziendale di moni-toraggio e gestione dei rischi;III livello: attività di revisione interna (Internal Auditing), volta a valutare l’adeguatezza e la funzionalità delcomplessivo Sistema dei Controlli Interni e a individuare andamenti anomali delle procedure e del-la regolamentazione.

Nel soffermarsi in particolare sui controlli di II e III livello, si evidenzia che i controlli sulla gestionedei rischi, tuttora in fase di evoluzione, hanno interessato i rischi aziendali nel loro complesso. L’o-peratività in argomento è stata oggetto di recente revisione a seguito dell’introduzione della nuovadisciplina prudenziale e l’attivazione del processo ICAAP. Nell’ambito dell’ICAAP, la Banca definiscela mappa dei rischi rilevanti che costituisce la cornice entro cui si sviluppano tutte le altre attività dimisurazione/valutazione, monitoraggio e mitigazione dei rischi. A tal fine provvede all’individuazio-ne di tutti i rischi relativamente ai quali è o potrebbe essere esposta, ossia dei rischi che potrebbe-ro pregiudicare la sua operatività, il perseguimento delle proprie strategie e il conseguimento degliobiettivi aziendali. Per ciascuna tipologia di rischio identificata, vengono individuate le relative fontidi generazione, e le strutture responsabili della relativa gestione.Nello svolgimento di tali attività la Banca tiene conto del contesto normativo di riferimento, della pro-pria operatività in termini di prodotti e mercati di riferimento, delle specificità dell’esercizio dell’atti-vità bancaria nel contesto del Credito Cooperativo e, per individuare gli eventuali rischi prospettici,degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione. In tale ambito sono stati presi inconsiderazione tutti i rischi contenuti nell’elenco regolamentare (Allegato A della Circolare Banca d’I-

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talia 263/06), valutandone un possibile ampliamento al fine di meglio comprendere e riflettere il bu-siness e l’operatività aziendale.Sulla base di quanto rilevato dalle attività di analisi svolte, la Banca ha identificato come rilevanti iseguenti rischi: rischio di credito; rischio di concentrazione; rischio derivante da cartolarizzazioni; ri-schio di controparte; rischio di mercato; rischio operativo; rischio di tasso di interesse; rischio di li-quidità; rischio strategico; rischio di reputazione; rischio residuo. Le valutazioni effettuate con riferi-mento all’esposizione ai cennati rischi e ai connessi sistemi di misurazione e controllo sono stateoggetto di analisi da parte dei vertici aziendali.

Il Comitato di Direzione, preposto al controllo sulla gestione dei rischi, assume un ruolo cardine nel-lo svolgimento di attività fondamentali dell’ICAAP. Tale Funzione ha, infatti, il compito di definire lemetodologie di misurazione dei rischi, sviluppare e mantenere i modelli e gli strumenti di supportoper la misurazione/valutazione ed il monitoraggio dei rischi, individuare i rischi cui la Banca è o po-trebbe essere esposta, controllare la coerenza dell’operatività delle singole aree operative con gliobiettivi di rischio/rendimento, quantificare/valutare il grado di esposizione ai rischi. Le attività dellaFunzione sono tracciate ed i relativi risultati sono opportunamente documentati e formalizzati. LaFunzione garantisce l’informativa inerente la propria operatività attraverso opportuni sistemi di re-porting indirizzati alle funzioni operative, alla Direzione Generale, agli Organi di Governo e Control-lo.

Riguardo alla gestione del rischio di non conformità alle norme, a seguito di un’accurata analisiorganizzativa e di una valutazione costi benefici che hanno tenuto in considerazione le dimensioniaziendali, la complessiva operatività ed i profili professionali in organico, la banca ha valutato posi-tivamente l’opportunità di affidare lo svolgimento della Funzione di Conformità alla Federazione Re-gionale delle Banche di Credito Cooperativo, costituendo al tempo stesso all’interno della bancauna figura di Responsabile Interno della Funzione di Conformità.L’attività di controllo svolta dalla Funzione, sulla base di un piano annuale delle attività, approvatodal Consiglio di Amministrazione, poggia sulle metodologie e supporti sviluppati nell’ambito del pro-getto di Categoria sul Sistema dei Controlli Interni. In linea con le indicazioni del cennato progetto di Categoria la Funzione Compliance opera sulla ba-se di un proprio approccio metodologico fondato su tecniche di identificazione, valutazione, gestio-ne e monitoraggio dei rischi di non conformità.Le attività della Funzione sono tracciate ed i relativi risultati sono opportunamente documentati eformalizzati.

La Funzione di Internal Audit, che presidia il III livello di controllo, svolge la propria attività sullabase del piano annuale delle attività di auditing approvato dal Consiglio di Amministrazione o attra-verso verifiche puntuali sull’operatività delle funzioni coinvolte, richieste in corso d’anno. In tale am-bito effettua la verifica e l’analisi dei sistemi di controllo di primo e secondo livello, attivando perio-dici interventi finalizzati al monitoraggio delle variabili di rischio. La Banca, per quanto concerne quest’ultimo livello di controlli,avvalendosi della facoltà in tal sensoprevista nelle istruzioni di vigilanza e valutata l’adeguatezza ai requisiti richiesti dalle disposizioni inmateria della struttura all’uopo costituita presso la Federazione, ha deciso l’esternalizzazione allaFederazione Regionale della funzione di Internal Audit sottoscrivendo un contratto di esternalizza-zione del servizio alla federazione, dandone preventiva comunicazione all’Organo di Vigilanza comeprevisto dalle relative istruzioni. In data 17.02.2010 il Servizio Internal Audit della Federazione ha tra-smesso la relazione sull’attività svolta nel 2009 che ha riguardato le verifiche dei Sistemi Informati-vi, con un giudizio di parziale adeguatezza e del settore Finanza con un giudizio di prevalente ade-guatezza. Il Consiglio di Amministrazione si è prontamente attivato per rimuovere le disfunzioneemerse.

LA GESTIONE DEI RISCHI

La Banca nell’espletamento delle proprie attività si trova ad essere esposta a diverse tipologie di ri-schio che attengono, principalmente, alla tipica operatività di intermediazione creditizia e finanzia-ria. Tra queste, le principali categorie sono riconducibili al rischio di credito, al rischio di mercato, alrischio di tasso, al rischio di liquidità, al rischio di concentrazione, al rischio operativo, al rischio re-

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putazionale. Sulla base di quanto previsto dalle vigenti disposizioni in materia, specifiche informa-zioni di carattere qualitativo e quantitativo sui rischi sono fornite nell’ambito della “Parte E” della No-ta integrativa, dedicata alle “informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” alla qualesi rimanda per una più compiuta trattazione.La banca ha dato attuazione alla disciplina sul processo interno di determinazione dell’adeguatez-za patrimoniale (ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process) che persegue la finalità dimisurare la capacità della dotazione patrimoniale di supportare l’operatività corrente e le strategieaziendali in rapporto ai rischi assunti. La Banca ritiene, infatti, prioritario valutare costantemente lapropria adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica.Ai fini della determinazione del capitale interno a fronte dei rischi quantificabili, la banca, secondo leindicazioni fornite dall’Organo di Vigilanza, utilizza le metodologie di calcolo dei requisiti regola-mentari per i rischi compresi nel I° Pilastro (di credito, controparte, mercato, operativo), e gli algo-ritmi semplificati per i rischi quantificabili diversi dai precedenti, In particolare vengono utilizzati:

� il metodo standardizzato per il rischio di credito; � il metodo del valore corrente ed il metodo semplificato per il rischio di controparte; � il metodo standardizzato per il rischio di mercato; � il metodo base per il rischio operativo; � l’algoritmo del Granularity Adjustment per il rischio di concentrazione per singole controparti; � le linee guida illustrate nell’allegato C della circolare 263/06 per il calcolo del capitale interno per

il rischio di tasso di interesse nel portafoglio bancario.

Per quanto riguarda invece i rischi non quantificabili, coerentemente con le indicazioni fornite dallaBanca d’Italia nella citata normativa, la Banca ha predisposto adeguati presidi interni di controllo eattenuazione. Nell’ambito delle attività di misurazione, sono altresì definite ed eseguite prove distress in termini di analisi semplificate di sensibilità riguardo ai principali rischi assunti. La Banca ef-fettua analisi semplificate di sensibilità relativamente al rischio di credito, al rischio di concentrazio-ne sul portafoglio crediti ed al rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, sulla base delleindicazioni fornite nella stessa normativa e mediante l’utilizzo delle suddette metodologie semplifi-cate di misurazione dei rispettivi rischi. I relativi risultati, opportunamente analizzati, conducono aduna miglior valutazione dell’esposizione ai rischi stessi e del grado di vulnerabilità dell’azienda al ve-rificarsi di eventi eccezionali ma plausibili. Nel caso in cui l’analisi dei risultati degli stress test evi-denzi l’inadeguatezza dei presidi interni posti in essere dalla banca, viene valutata l’opportunità diadottare appropriate misure di presidio.

In merito al rischio più rilevante, il rischio di credito, la banca ha attribuito molta importanza all’effi-cienza e all’efficacia del sistema dei controlli relativamente al comparto degli impieghi, si è inoltredotata di una struttura organizzativa funzionale al raggiungimento degli obbiettivi di gestione dei ri-schi creditizi indicati dall’Organo di Vigilanza, struttura che è comunque oggetto di costante rivisi-tazione.

Oltre ovviamente alla predisposizione di un organigramma e delle relative funzioni aziendali dai qua-li emergono compiti e responsabilità degli addetti di settore, il Consiglio di Amministrazione ha incorso di revisione tutta la regolamentazione dell’attività di erogazione del credito tra cui: – deleghe e poteri di firma in materia di erogazione del credito; – la determinazione dei criteri per la valutazione del merito creditizio; – la determinazione delle metodologie per il rinnovo degli affidamenti; – la determinazione delle metodologie di controllo andamentale del rischio, di misurazione del ri-

schio stesso e delle tipologie di interventi da adottare in caso di rilevazione di anomalie.

MODALITA’ POSTE IN ESSERE PER MITIGARE IL RISCHIO DI CREDITO

Il Consiglio di Amministrazione verifica costantemente l’utilizzo delle deleghe in materia di eroga-zione del credito. Il Regolamento per i poteri delegati in materia di erogazione del credito verrà pre-sto sottoposto a revisione sia per adeguarlo alla attuale struttura aziendale sia per meglio gradua-re i poteri di delega in base alla diversa rischiosità delle linee di credito ed in base anche alle ga-ranzie acquisite.

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Proprio per quanto attiene le garanzie, la politica perseguita dal Consiglio di Amministrazione di ri-durre il rischio sulle operazioni di finanziamento a clientela, oltre ad un’attenta analisi del merito cre-ditizio si attiva anche acquisendo valide garanzie sia personali che reali.Per questo aspetto si comunica che il 63,65% (62,98% nel 2008) degli impieghi vivi con clientela ècoperto da garanzie reali (ipoteca e pegno).

All’inizio di ogni anno il C.D.A. ha adottato una delibera con la quale determina gli obiettivi annualiin materia di politiche di rischio del credito determinando i valori dei principali indici di riferimento.Ogni mese sottopone a verifica il rispetto di detti indici.

PRINCIPALI FONTI DEI RISCHI CONNESSI ALLA GESTIONE DELLA LIQUIDITA’ AZIENDALE

Per quanto riguarda i rischi connessi alla gestione della liquidità aziendale si rinvia alla apposita dis-closure.

INFORMAZIONI SULLA AVVENUTA COMPILAZIONE DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO SUL-LA SICUREZZA AI SENSI DEL D.LGS. N. 196 DEL 30/6/2003, ALL. B, PUNTO 19

La Banca, in ossequio a quanto previsto dal D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, Codice per la protezio-ne dei dati personali, ha provveduto, nel corso dell’esercizio 2009, all’aggiornamento del documen-to programmatico sulla sicurezza entro i termini di legge. Tale documento, in ossequio alla regola 19dell’allegato B del citato decreto legislativo n. 196/2003 contiene, tra l’altro, l’analisi dei rischi, le dis-posizioni sulla sicurezza dei dati e sulla distribuzione dei compiti e delle responsabilità nell’ambitodelle strutture preposte al trattamento dei dati stessi.

INFORMAZIONI SUGLI ASPETTI AMBIENTALI

Gli aspetti ambientali non assumono rilevanza sull’andamento e sulla situazione economica e finan-ziaria dell’impresa. Viceversa l’attività della banca, configurandosi quale prestazioni di servizi “de-materializzati” non produce impatti ambientali degni di rilievo. Tuttavia la Banca, quale ente mutua-listico attento al territorio e consapevole della responsabilità socio-ambientale che hanno le impre-se, persegue una politica di attenzione alle risvolti ambientali della propria attività.La banca si avvale del servizio di imprese specializzate per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi chesono costituiti esclusivamente da toner di stampanti e fotocopiatrici. Si avvale inoltre di impresespecializzate per il riciclo della carta usata.Prosegue la collaborazione con Legambiente per finanziamenti nel settore delle energie rinnovabilie del risparmio energetico.

ATTIVITA’ ORGANIZZATIVE

Sul piano organizzativo, ad integrazione di quanto già detto in precedenza, nel corso dell’annosi sono realizzati i seguenti principali interventi:

- Revisione della struttura operativa: ha interessato il Servizio Legale con l’inserimento di una nuo-va risorsa, il Servizio dei Controlli Interni con l’attribuzione della funzione di compliance, gli Uffi-ci Tecnici con l’inserimento di un tecnico informatico, è stata implementata la massa di manovracon l’assunzione di n. 2 unità;

- In ambito logistico non ci sono state iniziative degne di nota nel corso del 2009. Nel corrente an-no è invece in programma l’inizio dei lavori di ampliamento e ristrutturazione dei locali della se-de sociale.

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FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO ED EVOLUZIONEPREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Il contesto economico finanziario negativo, iniziato verso la fine del 2008, si protrarrà per tutto il2010. L’Azienda ha già delineato delle linee strategiche di sviluppo compatibili in un contesto comel’attuale ed ha posto in essere dei presidi volti a segnalare tempestivamente eventuali criticità ed asalvaguardare determinati comparti come quello del credito. A proposito di quest’ultimo aspetto, especificatamente in un’ottica di costante attenzione alla qualità del credito, dai primi mesi del cor-rente anno sono state intraprese diverse iniziative tra le quali la costituzione di un ufficio chiamatoa monitorare e gestire le linee di credito che denotano i primi segnali di anomalia.

Dall’inizio del corrente anno la banca è nuovamente intervenuta a sostenere la propria clientela indifficoltà per gli effetti della crisi economica aderendo alla convenzione ABI a tutela dei lavoratoriche hanno perso il posto di lavoro. Questa iniziativa, come altre a carattere sociale che abbiamo inprogramma per il corrente anno, ben si inseriscono con la campagna di sensibilizzazione a livelloeuropeo. Il 2010 è infatti l’Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Non solopovertà come mancanza dei beni primari ma anche intesa come esclusione ed emarginazione dalcontesto sociale. La nostra banca, inserita e radicata nel territorio di competenza, parteciperà conproprie iniziative a questa campagna di sensibilizzazione.

PROGETTO DI DESTINAZIONE DEGLI UTILI DI ESERCIZIO

L’utile di esercizio ammonta a euro 1.951.293,10.Si propone all’Assemblea di procedere alla relativa destinazione nel seguente modo:1 Alla riserva legale (minimo 70% degli utili netti): euro 1.874.776,84

(pari al 96,08% dell’utile netto annuale)2 Ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo

della cooperazione euro 58.538,80 (pari al 3% degli utili ai sensi del comma 4art. 11 L. 31.01.92 n. 59)

3 Ai fini di beneficenza e mutualità euro 15.000,004 A distribuzione di dividendi ai soci, nella ragione del

3,00% ragguagliato al capitale effettivamente versato euro 2.977,46

Ciò premesso proponiamo al Vostro esame ed alla Vostra approvazione il bilancio dell’esercizio2009 come esposto nella documentazione di stato patrimoniale e di conto economico 2009, non-ché nella nota integrativa.

Signori Soci,Giunti al termine di questa relazione consentiteci di esprimere il più vivo ringraziamento al CollegioSindacale per l’attività svolta con impegno e professionalità encomiabili ed in uno spirito costantedi collaborazione. Un grazie a tutto il personale dipendente, di ogni ordine e grado, che hanno con-tribuito al conseguimento dei positivi risultati del 2009 con instancabile e qualificata dedizione.

La nostra riconoscenza si estende alla Filiale di Ancona della Banca d’Italia, in particolare al Diret-tore, al Vice Direttore ed al Responsabile dell’Ufficio Vigilanza sulle Aziende di Credito per la co-stante attenzione e disponibilità dimostrateci.Alla Federazione Regionale, alla Federazione Nazionale, alle Società del Gruppo Bancario rivolgia-mo sentimenti di stima e rinnovati intenti di collaborazione costruttiva.Infine un grazie per la fiducia accordataci ed un ringraziamento del tutto particolare a tutti Voi Socipresenti ed a coloro che non sono potuti essere oggi con noi a questa assemblea. Voi siete il capi-tale più prezioso della nostra cooperativa ed il Vostro attaccamento, la Vostra sensibilità e la Vostrafedeltà ai valori ispiratori del nostro movimento hanno contribuito e contribuiranno ancora a fare an-cora più grande la Vostra Banca.

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Orciano di Pesaro 15.03.2010

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BILANCIO AL 31/12/2009POLITICHE DI BILANCIO (PARTE A)

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Stato patrimonialeAnno 2009

SCHEMI DI BILANCIO DELL’IMPRESA

– STATO PATRIMONIALE

– CONTO ECONOMICO

– PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO

– RENDICONTO FINANZIARIO

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Stato patrimonialeAnno 2009

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo 31.12.2009 31.12.2008

10. Cassa e disponibilità liquide 2.964.713 3.555.932

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.103.213 4.128.592

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 72.976.432 48.015.721

60. Crediti verso banche 55.934.670 41.651.044

70. Crediti verso clientela 389.623.502 379.403.969

80. Derivati di copertura 359.754 333.089

110. Attività materiali 3.444.578 3.733.710

120. Attività immateriali 17.960 15.853

di cui:

- avviamento - -130. Attività fiscali 2.123.247 1.953.173

a) correnti 718.258 715.293 b) anticipate 1.404.989 1.237.880

140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 389.711 268.711

150. Altre attività 7.208.330 6.547.120

Totale dell'attivo 536.146.110 489.606.914

Voci del passivo e del patrimonio netto 31.12.2009 31.12.2008

10. Debiti verso banche 11.217.270 1.711.929

20. Debiti verso clientela 222.758.457 197.074.432

30. Titoli in circolazione 217.263.736 226.862.163

40. Passività finanziarie di negoziazione 57.178 48.461

50. Passività finanziarie valutate al fair value 38.410.359 18.912.293

80. Passività fiscali 493.775 666.694

a) correnti 231.709 242.929 b) differite 262.066 423.765

100. Altre passività 7.668.551 8.765.305

110. Trattamento di fine rapporto del personale 908.459 918.498

120. Fondi per rischi e oneri: 58.923 42.591

b) altri fondi 58.923 42.591130 Riserve da valutazione 248.753 (304.015)160. Riserve 34.687.851 31.992.678

170. Sovrapprezzi di emissione 37.199 34.559

180. Capitale 384.306 84.712

200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 1.951.293 2.796.614

Totale del passivo e del patrimonio netto 536.146.110 489.606.914

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Stato patrimonialeAnno 2009

CONTO ECONOMICO

31.12.2009 31.12.2008

10. Interessi attivi e proventi assimilati 21.128.138 28.800.780

20. Interessi passivi e oneri assimilati (10.041.597) (16.315.707)

30. Margine di interesse 11.086.541 12.485.073

40. Commissioni attive 2.835.693 2.577.361

50. Commissioni passive (381.824) (354.991)

60. Commissioni nette 2.453.869 2.222.370

70. Dividendi e proventi simili 29.590 37.327

80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 245.654 266.427

90. Risultato netto dell'attività di copertura 49.455 143.524

100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 705.218 180.132

a) crediti - 181

b) attività finanziarie disponibili per la vendita 684.421 148.234

d) passività finanziarie 20.797 31.717

110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value (466.101) (159.514)

120. Margine di intermediazione 14.104.226 15.175.339

130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (2.000.380) (2.487.598)

a) crediti (2.000.380) (2.487.598)140. Risultato netto della gestione finanziaria 12.103.846 12.687.741

150. Spese amministrative: (9.581.484) (9.222.092)

a) spese per il personale (5.932.554) (5.513.678) b) altre spese amministrative (3.648.930) (3.708.414)

170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (404.316) (398.441)

180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (3.634) (959)

190. Altri oneri/proventi di gestione 625.205 563.984

200. Costi operativi (9.364.229) (9.057.508)

240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti - 1.456

250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 2.739.617 3.631.689

260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (788.324) (835.075)

270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 1.951.293 2.796.614

290. Utile (Perdita) d'esercizio 1.951.293 2.796.614

Voci

30

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Nella voce "utile (perdita) 'esercizio" fiugura il medesimo importo indicato nella voce 290 del conto eco-nomico.Nelle voci relative alle "altre componenti reddituali al netto delle imposte" figurano le variazioni di valoredelle attività registrate nell'esercizio in contropartita delle riserve da valutazione (al netto delle imposte).

PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA (importi in unità di euro)

10. Utile (Perdita) d'esercizio 1.951.293 2.796.614Altre componenti reddituali al netto delle imposte

20. Attività finanziarie disponibili per la vendita 552.771 (441.957)30. Attività materiali - -40. Attività immateriali - -50. Copertura di investimenti esteri - -60. Copertura dei flussi finanziari - -70. Differenze di cambio - -80. Attività non correnti in via di dismissione - -90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti - -100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 552.771 (441.957)120. Redditività complessiva (Voce 10+110) 2.504.064 2.354.657

31.12.2009 31.12.2008Voci

Stato patrimonialeAnno 2009

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO

Ris

erv

e

Div

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di

e al

tre

des

tinaz

ioni

Em

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men

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i ca

pit

ale

Der

ivat

i su

pro

pri

e az

ioni

Stoc

k op

tions

Capitale: 84.712 84.712 - 299.955 (361) 384.306

a) azioni ordinarie 84.712 84.712 - 299.955 (361) 384.306

b) altre azioni - - - - - -

Sovrapprezzi di emissione 34.559 34.559 - 2.683 (43) 37.199

Riserve: 31.992.678 - 31.992.678 2.695.174 - - - - - - 34.687.852

a) di utili 32.314.793 - 32.314.793 2.695.174 - - - - 35.009.967

b) altre (322.115) - (322.115) - - - - - - (322.115)

Riserve da valutazione (304.015) - (304.015) 552.771 248.756

Strumenti di capitale - - - -

Azioni proprie - - - - -

Utile (Perdita) di esercizio 2.796.614 - 2.796.614 (2.695.174) (101.440) - - - - - - - 1.951.293 1.951.293

Patrimonio netto 34.604.548 - 34.604.548 - (101.440) - 302.638 (404) - - - - 2.504.064 37.309.406

Ris

erv

e

Div

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di

e al

tre

des

tinaz

ioni

Em

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nuove

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one

stru

men

ti d

i ca

pit

ale

Der

ivat

i su

pro

pri

e az

ioni

Stoc

k op

tions

Capitale: 75.021 - 75.021 - 10.821 (1.130) 84.712

a) azioni ordinarie 75.021 75.021 - 10.821 (1.130) 84.712

b) altre azioni - - - - - -

Sovrapprezzi di emissione 33.566 33.566 - 1.098 (105) 34.559

Riserve: 28.931.560 - 28.931.560 3.061.118 - - - - - - 31.992.678

a) di utili 29.253.675 - 29.253.675 3.061.118 - - - - 32.314.793

b) altre (322.115) - (322.115) - - - - - - (322.115)

Riserve da valutazione 137.936 - 137.936 (441.957) (304.021)

Strumenti di capitale - - - -

Azioni proprie - - - - -

Utile (Perdita) di esercizio 3.173.382 - 3.173.382 (3.061.118) (112.265) 2.796.614 2.796.613

Patrimonio netto 32.351.465 - 32.351.465 - (112.265) - 11.919 (1.235) - - - - 2.354.657 34.604.541

Allocazione risultato

esercizio precedente

Pat

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Operazioni sul patrimonio netto

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Variazioni dell'esercizio

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Allocazione risultato

esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto

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Variazioni dell'esercizio

Var

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Stato patrimonialeAnno 2009

RENDICONTO FINANZIARIO

Metodo indiretto

31.12.2009 31.12.2008

1. Gestione 2.531.485 (654.050)

- risultato d'esercizio (+/-) 1.951.293 2.796.614

- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su (636.362) (813.249)

attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+) - -

- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (49.455) (143.524)

- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) - (3.471.596)

- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 407.950 399.400

- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) - -

- imposte e tasse non liquidate (+) 486.549 472.365

- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -

- altri aggiustamenti (+/-) 371.510 105.940

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 46.171.400 49.770.143

- attività finanziarie detenute per la negoziazione (3.455.061) 3.602.364

- attività finanziarie valutate al fair value - -

- attività finanziarie disponibili per la vendita 24.098.163 (2.639.764)

- crediti verso banche: a vista 19.686.948 4.566.839

- crediti verso banche: altri crediti (4.378.183) 16.451.050

- crediti verso clientela 10.219.533 27.789.654

- altre attività - -

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 33.242.212 48.421.090

- debiti verso banche: a vista 25.856 (337.904)

- debiti verso banche: altri debiti (1.711.929) 682.511

- debiti verso clientela 25.684.024 10.713.486

- titoli in circolazione (9.598.427) 59.563.038

- passività finanziarie di negoziazione - -

- passività finanziarie valutate al fair value 18.842.688 (22.200.041)

- altre passività - -

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 81.945.097 97.537.183

B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO

1. Liquidità generata da - 6.544

- vendite di partecipazioni - -

- dividendi incassati su partecipazioni - -

- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -

- vendite di attività materiali - 6.544

- vendite di attività immateriali - -

- vendite di rami d'azienda - -

2. Liquidità assorbita da (120.925) (957.577)

- acquisti di partecipazioni - -

- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -

- acquisti di attività materiali (112.964) (940.765)

- acquisti di attività immateriali (7.961) (16.812)

- acquisti di rami d'azienda - -

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (120.925) (951.033)

C. ATTIVITA' DI PROVVISTA

- emissioni/acquisti di azioni proprie 299.595 9.690

- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 2.640 993

- distribuzione dividendi e altre finalità - -

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista 302.235 10.683

LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 82.126.407 96.596.833

LEGENDA(+) generata

(-) assorbita

RICONCILIAZIONE

31.12.2009 31.12.2008

Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio (3.555.932) (2.720.181)

Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio 82.126.407 96.596.833

Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -

Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 78.570.475 93.876.652

Voci di bilancio Im porto

A. ATTIVITA' OPERATIVAImporto

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NOTA INTEGRATIVA

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Nota integrativaAnno 2009

34

NOTA INTEGRATIVA

PARTE A - Politiche contabili

PARTE B - Informazioni sullo stato patrimoniale

PARTE C - Informazioni sul conto economico

PARTE D – Redditività complessiva

PARTE E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

PARTE F - Informazioni sul patrimonio

PARTE G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda

PARTE H - Operazioni con parti correlate

PARTE I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

PARTE L – Informativa di settore

I dati contenuti nelle tabelle di Nota Integrativa sono espressi in migliaia di euro.

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PARTE A - POLITICHE CONTABILI

A.1 – PARTE GENERALE

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio dell’esercizio 2009 è redatto in applicazione dei principi contabili internazionali - In-ternational Accounting Standards (IAS) e International Financial Reporting Standards (IFRS) -emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e delle relative interpretazionidell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla Com-missione Europea e in vigore alla data di riferimento del bilancio.

L’applicazione degli IFRS è stata effettuata facendo anche riferimento al “quadro sistematico perla preparazione e presentazione del bilancio” (c.d. framework), con particolare riguardo al prin-cipio fondamentale che riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma, nonché al concetto del-la rilevanza e significatività dell’informazione.

Oltre alle istruzioni contenute nella Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005“Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione” 1° aggiornamento del 18 novembre 2009,si è tenuto conto, sul piano interpretativo, dei documenti sull’applicazione degli IFRS in Italiapredisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.).

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditi-vità complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario edalla presente nota integrativa; è corredato dalla relazione degli amministratori sull’andamentodella gestione e sulla situazione della Banca.

I conti in bilancio trovano corrispondenza nella contabilità aziendale.

Il bilancio di esercizio è redatto nella prospettiva della continuità aziendale e facendo riferimen-to ai principi generali di redazione di seguito elencati:

- competenza economica;

- continuità aziendale;

- comprensibilità dell’informazione;

- significatività dell’informazione (rilevanza);

- attendibilità dell’informazione (fedeltà della rappresentazione; prevalenza della sostanza eco-nomica sulla forma giuridica; neutralità dell’informazione; completezza dell’informazione;prudenza nelle stime per non sovrastimare ricavi/attività o sottostimare costi/passività);

- comparabilità nel tempo.

Nella predisposizione del bilancio di esercizio sono stati osservati gli schemi e le regole di com-

Nota integrativaAnno 2009

35

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pilazione di cui alla circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22/12/2005, 1° aggiornamento del18 novembre 2009.

Inoltre sono state fornite le informazioni complementari ritenute opportune a integrare la rap-presentazione dei dati di bilancio, ancorché non specificatamente prescritte dalla normativa.

Gli schemi di stato patrimoniale e conto economico, il prospetto della redditività complessiva, ilprospetto delle variazioni del patrimonio netto e il rendiconto finanziario sono redatti in unità dieuro, mentre la nota integrativa, quando non diversamente indicato, è espressa in migliaia di eu-ro. A fini comparativi gli schemi di bilancio e, ove richiesto, le tabelle della nota integrativa ri-portano anche i dati relativi all’esercizio precedente.

Con l’emanazione della citata circolare 262/2005 sono stati introdotti obblighi informativi ai fi-ni della redazione del bilancio del corrente esercizio.

Nel più ampio contesto degli interventi di razionalizzazione e di semplificazione, rilevano quel-li che introducono nella nota integrativa nuove tabelle e/o modifiche a quelle esistenti per assol-vere gli obblighi informativi inerenti la cd. gerarchia del fair value e i trasferimenti degli stru-menti finanziari tra i diversi portafogli contabili, con indicazione dei relativi effetti economici epatrimoniali.

E’ stato inoltre introdotto, ai sensi della revisione dello IAS 1, il prospetto della redditività com-plessiva nel quale vanno presentate, oltre all’utile d’esercizio, tutte le componenti che contribui-scono alla performance aziendale (sostanzialmente attinenti le variazioni di valore delle attivitàimputate direttamente alle riserve di patrimonio netto).

I criteri adottati per la predisposizione del bilancio di esercizio sono rimasti invariati rispetto aquelli utilizzati per il bilancio dell’esercizio precedente.

Se i conti non sono comparabili, quelli relativi all’esercizio precedente sono stati adattati; la noncomparabilità, l’adattamento o l’impossibilità di procedere a questo sono specificamente indica-ti nella Nota integrativa.

A seguito di consultazioni a livello internazionale tra Regulators, Governi e Organismi prepostialla predisposizione ed all’interpretazione delle regole contabili, nel corso del mese di marzo2009 lo IASB ha approvato un emendamento all’IFRS 7 al fine di migliorare l’informativa inmateria di fair value measurement e rinforzare i precedenti requisiti di informativa in materia dirischio di liquidità associato agli strumenti finanziari.

Tale emendamento trova applicazione a partire dal corrente bilancio d’esercizio (IFRS 7 44G).

In estrema sintesi, con riferimento

� ai criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari, le modifiche introduconoobblighi di informativa, sulla base di quanto già previsto nello SFAS 157, in termini di ge-rarchia dei fair value su tre livelli determinati in base alla significatività degli input alle valu-tazioni;

� al rischio di liquidità; è introdotta una nuova definizione dello stesso (come “rischio cheun’entità abbia difficoltà ad adempiere alle obbligazioni associate a passività finanziarie chesono regolate attraverso la consegna di contante o di altre attività finanziarie”) nonché previ-sta una maggiore informativa anche di tipo quantitativo sulla modalità di gestione della liqui-dità di strumenti derivati.

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La principale innovazione di cui all’emendamento all’IFRS 7 è l’introduzione del concetto di ge-rarchia dei fair value (Fair Value Hierarchy, nel seguito anche “FVH”) articolata su tre differen-ti livelli (Livello 1, Livello 2 e Livello 3) in ordine decrescente di osservabilità degli input uti-lizzati per la stima del fair value.

La FVH prevede che vengano assegnati alternativamente i seguenti livelli:

� LIVELLO 1: prezzi quotati in mercati attivi per strumenti identici (cioè senza modifiche o re-packaging).

� LIVELLO 2: prezzi quotati in mercati attivi per strumenti attività o passività simili oppurecalcolati attraverso tecniche di valutazione dove tutti gli input significativi sono basati suparametri osservabili sul mercato.

� LIVELLO 3: tecniche di valutazione dove un qualsiasi input significativo per la valutazioneal fair value è basato su dati di mercato non osservabili.

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Nel periodo di tempo intercorrente tra la data di riferimento del bilancio e la sua approvazioneda parte del Consiglio di amministrazione, avvenuta il 15.03.2010, non sono intervenuti fatti checomportino una modifica dei dati approvati in tale sede, né si sono verificati fatti di rilevanza ta-le da richiedere una integrazione all’informativa fornita .

Sezione 4 - Altri aspetti

Il bilancio della Banca è sottoposto alla revisione contabile del Collegio Sindacale al quale è sta-to conferito l’incarico per il triennio 2007/2009 in esecuzione della delibera assembleare del2007.

La redazione del bilancio d’esercizio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che pos-sono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto eco-nomico, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio.

L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di va-lutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione diassunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione.

Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di periodo in periodo; non puòquindi escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti in bilancio potranno diffe-rire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizza-te.

Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggetti-ve da parte del Consiglio di Amministrazione sono:

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� la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre atti-vità finanziarie;

� la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informati-va di bilancio;

� l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari nonquotati in mercati attivi;

� la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;

� le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.

La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati di bilancio fornisce idettagli informativi necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni sogget-tive utilizzate nella redazione del bilancio d’esercizio.

Per le ulteriori informazioni di dettaglio inerenti la composizione e i relativi valori di iscrizionedelle poste interessate dalle stime in argomento si fa, invece, rinvio alle specifiche sezioni di no-ta integrativa.

A.2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Le modifiche della normativa contabile

Con la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. 275 del 16 ottobre 2008,del Regolamento CE n. 1004/2008, sono entrate in vigore le modifiche allo IAS 39 “Strumentifinanziari: rilevazione e valutazione“.

Tali previsioni sono sostanzialmente volte a concedere alcune limitate possibilità di riclassifica,in determinate condizioni, di strumenti finanziari classificati tra le “Attività finanziarie detenuteper la negoziazione” (ovvero attività valutate al fair value con impatto delle variazioni a contoeconomico) in altre categorie IAS, al fine di non applicare la valutazione al fair value.

Più in dettaglio, l’amendment allo IAS 39 consente:

1. in rare circostanze, di riclassificare una qualsiasi attività finanziaria – diversa dagli strumen-ti derivati – dalle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” (voce 20 dell’attivo pa-trimoniale) ad altre categorie di strumenti finanziari;

2. di riclassificare attività finanziarie, che hanno le caratteristiche oggettive per essere classifi-cate nella categoria “Finanziamenti e crediti” (Loans e receivebles) e per le quali si ha l’in-tenzione di detenerle per un prevedibile futuro ovvero sino alla scadenza, dalla categoria “At-tività finanziarie detenute per la negoziazione” e dalle “Attività finanziarie disponibili per lavendita” verso la categoria dei “Finanziamenti e crediti” (leggasi “Crediti verso banche” o“Crediti verso clientela” – rispettivamente voce 60 e 70 dell’attivo patrimoniale).

Sono inalterate le originarie previsioni dello IAS 39, che consentivano riclassifiche dalla cate-goria delle “Attività finanziarie detenute sino a scadenza” alla categoria delle “Attività finanzia-rie disponibili per la vendita” e viceversa.

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La Banca, in sede di redazione del bilancio di esercizio, non ha proceduto ad alcuna riclassifica-zione degli strumenti finanziari posseduti.

Nel corso del 2009 sono stati altresì omologati i seguenti Regolamenti, anch’essi da applicare apartire dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2009:

– Regolamento CE n. 53/2009 - Modifica IAS 32 strumenti finanziari con opzione a vendere;

– Regolamento CE n. 69/2009 - Modifiche IFRS 1 e IAS 27;

– Regolamento CE n. 70/2009 - Miglioramenti agli IFRS.

Questi regolamenti, che introducono modifiche normative non particolarmente significative, nondeterminano impatti sul bilancio di esercizio.

Per completezza si segnala anche che nel 2009 sono stati approvati i seguenti Regolamenti, chetroveranno applicazione a partire dagli esercizi che avranno inizio dal 1° gennaio 2010:

– Regolamento CE n. 254/2009 – Modifiche IFRIC 12;

– Regolamento CE n. 460/2009 – Introduzione (IFRIC) 16 - Coperture di un investimento net-to in una gestione estera;

– Regolamento CE n. 494/2009 – Modifiche IAS 27;

– Regolamento CE n. 495/2009 – Modifiche IFRS 3;

– Regolamento CE n. 1142/2009 – Omologazione IFRIC 17.

Di seguito sono indicati i principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio di eserci-zio. L’esposizione dei principi adottati è effettuata con riferimento alle fasi di classificazione,iscrizione, valutazione, cancellazione delle poste dell’attivo e del passivo, così come per le mo-dalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi.

1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Criteri di classificazione

Si classificano tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione gli strumenti finanziari chesono detenuti con l’intento di generare profitti nel breve termine derivanti dalle variazioni deiprezzi degli stessi.

La Banca ha iscritto tra le “attività finanziarie detenute per la negoziazione” laddove presenti ti-toli obbligazionari quotati, titoli di capitale quotati, quote di O.I.C.R. (fondi comuni di investi-mento o SICAV).

Rientrano nella presente categoria anche i contratti derivati connessi con la fair value option (de-finita dal principio contabile IAS 39 §9), gestionalmente collegati con attività e passività valuta-te al fair value, nonché i contratti derivati relativi a coperture gestionali di finanziamenti eroga-ti alla clientela.

Sono invece iscritti tra i derivati di copertura, il cui valore è rappresentato alla voce 80 dell’atti-vo, quelli designati come efficaci strumenti di copertura agli effetti della disciplina dell’hedgeaccounting.

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Il derivato è uno strumento finanziario o altro contratto con le seguenti caratteristiche:

a) il suo valore cambia in relazione al cambiamento di un tasso di interesse, del prezzo di unostrumento finanziario, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, delmerito di credito o di indici di credito o altre variabili prestabilite;

b) non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale inferiorea quello che sarebbe richiesto per altri tipi di contratti di cui ci si aspetterebbe una risposta si-mile a cambiamenti di fattori di mercato;

c) è regolato a data futura.

Tra i derivati finanziari rientrano i contratti di compravendita a termine di titoli e valute, i con-tratti derivati con titolo sottostante e quelli senza titolo sottostante collegati a tassi di interesse, aindici o ad altre attività e contratti derivati su valute.

La Banca non possiede e non ha operato in derivati creditizi.

Criteri di iscrizione

L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debi-to, di capitale e le quote di OICR; alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono ri-levate al fair value; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per l’esecuzio-ne della transazione, senza considerare i costi o proventi ad essa riferiti ed attribuibili allo stru-mento stesso, che vengono rilevati direttamente nel conto economico.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione so-no valorizzate al fair value con rilevazione delle variazioni in contropartita a conto economico.

Se il fair value di un’attività finanziaria diventa negativo, tale posta è contabilizzata come unapassività finanziaria di negoziazione.

I titoli di capitale per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, so-no mantenuti al costo, rettificato a fronte di perdite durevoli per diminuzione di valore.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finan-ziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzial-mente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi.

I titoli consegnati nell’ambito di un’operazione che contrattualmente ne prevede il riacquisto nonvengono stornati dal bilancio.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi sui titoli e relativi proventiassimilati sono iscritte per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Alle medesime voci sono iscritti anche i differenziali e i margini maturati sino alla data di rife-rimento del bilancio, relativi ai contratti derivati classificati come attività finanziarie detenute per

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la negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività o passività finanziarie valutate al fair va-lue (cosiddetta fair value option).

Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o dal rimborso e gli utili e le perdite non realizzatiderivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio di negoziazione sono classificati nel con-to economico nel “Risultato netto dell’attività di negoziazione”.

I profitti e le perdite relativi ai contratti derivati gestionalmente collegati con attività o passivitàvalutate al fair value sono invece rilevati nel “Risultato netto delle attività e passività finanziarievalutate al fair value”.

2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita

Criteri di classificazione

Sono classificate nella presente voce le attività finanziarie non derivate non diversamente classi-ficate come tra le “Attività detenute per la negoziazione” o “Valutate al fair value”, attività fi-nanziarie “detenute fino a scadenza” o i “Crediti e finanziamenti”. Si tratta, pertanto, di una ca-tegoria residuale di attività finanziarie che si intende mantenere per un periodo di tempo indefi-nito e che possono essere vendute per esigenze di liquidità, variazioni nei tassi d’interesse, neitassi di cambio e nei prezzi di mercato. Essa accoglie:

• i titoli di debito quotati e non quotati;

• i titoli azionari quotati e non quotati;

• le quote di O.I.C.R. (fondi comuni di investimento e SICAV);

• le partecipazioni azionarie non qualificabili di controllo, di collegamento o di controllo con-giunto (c.d partecipazioni di minoranza).

Criteri di iscrizione

L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene alla data di rego-lamento.

Nel caso di rilevazione delle attività finanziarie alla data di regolamento, gli utili e le perdite ri-levati tra la data di sottoscrizione e quella di regolamento sono imputati a patrimonio netto.

All’atto della rilevazione iniziale, le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono rile-vate al fair value; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per l’esecuzionedella transazione, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili.

L’iscrizione delle attività finanziarie disponibili per la vendita può derivare anche da riclassifi-cazione dal comparto “Attività finanziarie detenute fino alla scadenza” oppure, solo e soltanto inrare circostanze e comunque solamente qualora l’attività non sia più posseduta al fine di venderlao riacquistarla a breve, dal comparto “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”; in talicircostanze il valore di iscrizione è pari al fair value dell’attività al momento del trasferimento.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad es-sere valutate al fair value.

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Gli investimenti in strumenti di capitale non quotati in mercati attivi ed il cui fair value non puòessere determinato in modo attendibile sono mantenuti al costo e svalutati, con imputazione aconto economico, nell’eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore durevoli.

Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato nelle specifichenote in merito di cui al successivo punto 17 “Altre informazioni”.

Le quote di partecipazione nel capitale di altre imprese, diverse da quelle di controllo e di colle-gamento, state valutate al costo e non al fair value, poiché per esse si ritiene possano ricorrere lecondizioni previste dal par. AG80 dell’Appendice A allo IAS39.

In sede di chiusura di bilancio le attività vengono sottoposte a verifica dell’esistenza di obietti-ve evidenze di riduzione di valore non temporanea (impairment test). L’importo della perdita vie-ne misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività finanziaria e il valore attuale deiflussi finanziari scontati al tasso di interesse effettivo originario.

Se una attività finanziaria disponibile per la vendita subisce una diminuzione durevole di valore,la perdita cumulata non realizzata e precedentemente iscritta nel patrimonio netto è stornata dalpatrimonio netto e contabilizzata nella voce di conto economico ”rettifiche/riprese di valore net-te per deterioramento delle attività finanziarie disponibili per la vendita”.

Per l’accertamento di situazioni che comportino una perdita per riduzione durevole di valore e ladeterminazione del relativo ammontare, la Banca utilizza tutte le informazioni a sua disposizio-ne che si basano su fatti che si sono già verificati e su dati osservabili alla data di valutazione.

In relazione ai titoli di debito, le informazioni che si considerano principalmente rilevanti ai finidell’accertamento di eventuali perdite per riduzione di valore sono le seguenti:

– esistenza di significative difficoltà finanziarie dell’emittente, derivanti da inadempimenti omancati pagamenti di interessi o capitale;

– probabilità di apertura di procedure concorsuali;

– scomparsa di un mercato attivo sugli strumenti finanziari;

– peggioramento delle condizioni economiche che incidono sui flussi finanziari dell’emittente;

– declassamento del merito di credito dell’emittente, quando accompagnato da altre notizie ne-gative sulla situazione finanziaria di quest’ultimo.

Con riferimento ai titoli di capitale, le informazioni che si ritengono rilevanti ai fini dell’eviden-ziazione di perdite per riduzioni di valore includono la verifica dei cambiamenti intervenuti nel-l’ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui l’emittente opera.

Una diminuzione significativa o prolungata del fair value di uno strumento rappresentativo di ca-pitale al di sotto del suo costo è considerata evidenza obiettiva di una riduzione durevole di va-lore.

Qualora i motivi della perdita durevole vengano meno a seguito di un evento verificatosi suc-cessivamente alla sua rilevazione, vengono iscritte riprese di valore imputate al conto economi-co se si tratta di titoli di debito o al patrimonio netto se si tratta di titoli di capitale. L’ammonta-re della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento finanzia-rio avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione durevole di valore viene effettuata a

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ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale. Per i titoli in portafoglio alla data di riferi-mento del bilancio il Consiglio di Amministrazione non ha rilevato la sussistenza degli elemen-ti sopra evidenziati che giustificassero la determinazione di un impairmenti.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finan-ziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzial-mente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Per le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono rilevati:

� a conto economico, gli interessi calcolati con il metodo del tasso di interesse effettivo, che tie-ne conto sia dell’ammortamento dei costi di transazione sia del differenziale tra il costo e ilvalore di rimborso;

� a patrimonio netto in una specifica riserva, al netto dell’imposizione fiscale, i proventi e glioneri derivanti dalla variazione del relativo fair value, sino a che l’attività finanziaria non vie-ne cancellata o non viene rilevata una perdita durevole di valore.

Al momento della dismissione gli effetti derivanti dall’utile o dalla perdita cumulati nella riser-va relativa alle attività finanziarie disponibili per la vendita, vengono rilevati a conto economiconella voce “utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la ven-dita”.

3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

Gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono attività non derivate con pagamenti fissi o de-terminabili e scadenza fissa, quotati su un mercato attivo (Livello 1), che la Banca ha oggettivaintenzione e capacità di possedere sino alla scadenza.

La Banca non ha classificato attività finanziarie in tale categoria.

4 - Crediti

Criteri di classificazione

I Crediti e finanziamenti sono iscritti nelle voci “60 Crediti verso banche” e “70 Crediti versoclientela”.

I crediti rientrano nella più ampia categoria delle attività finanziarie non derivate e non quotatein un mercato attivo (Livello 2 e 3), che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili.Essi includono gli impieghi con clientela e con banche, erogati direttamente e che non sono sta-ti classificati all’origine tra le Attività finanziarie valutate al fair value.

Nella voce sono inclusi i titoli di debito acquistati in sottoscrizione o collocamento privato, conpagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi.

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L’iscrizione in questa categoria può derivare anche da riclassificazione dal comparto “Attività fi-nanziarie disponibili per la vendita” oppure, solo e soltanto in rare circostanze, qualora l’attivitànon sia più posseduta al fine di venderla o riacquistarla a breve, dalle “Attività finanziarie dete-nute per la negoziazione”.

Qualora l’iscrizione derivi da riclassificazione, il fair value dell’attività rilevato al momento deltrasferimento è assunto quale nuova misura del costo ammortizzato dell’attività stessa.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di un credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normal-mente coincide con la data di erogazione, sulla base del fair value dello strumento finanziario.Esso è pari all’ammontare erogato, comprensivo dei proventi e degli oneri direttamente ricon-ducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati inun momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono og-getto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi in-terni di carattere amministrativo.

Nel caso di titoli di debito l’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento.

Per le operazioni creditizie, eventualmente concluse a condizioni non di mercato, la rilevazioneiniziale è effettuata per un importo pari ai futuri flussi di cassa scontati ad un tasso di mercato.L’eventuale differenza tra la rilevazione iniziale e l’ammontare erogato è rilevata nel conto eco-nomico al momento dell’iscrizione iniziale.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, i crediti sono rilevati al costo ammortizzato, pari al va-lore di prima iscrizione, diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese divalore e dell’ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo.

Il costo ammortizzato è diminuito/aumentato anche per la differenza tra l’ammontare erogato equello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamen-te al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito,per capitale ed interessi, all’ammontare erogato comprensivo dei costi/proventi ricondotti al cre-dito. L’effetto economico dei costi e dei proventi viene così distribuito lungo la vita residua at-tesa del credito.

Il metodo del costo ammortizzato non è utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere tra-scurabile l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono valo-rizzati al valore nominale erogato. I proventi e gli oneri agli stessi riferibili sono attribuiti diret-tamente a conto economico.

Il metodo del costo ammortizzato non è utilizzato per i crediti senza una scadenza definita o arevoca.

Ad ogni data di bilancio o di situazione infrannuale viene accertata l’eventuale obiettiva eviden-za che un’attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una riduzione di va-

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lore. Tale circostanza ricorre quando è prevedibile che l’azienda non sia in grado di riscuoterel’ammontare dovuto, sulla base delle condizioni contrattuali originarie ossia, ad esempio, in pre-senza:

a) di significative difficoltà finanziarie dell’emittente o debitore;

b) di una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento degli inte-ressi o del capitale;

c) del fatto che il finanziatore per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziariadel beneficiario, estenda al beneficiario una concessione che il finanziatore non avrebbe al-trimenti preso in considerazione;

d) della probabilità che il beneficiario dichiari procedure di ristrutturazione finanziaria;

e) della scomparsa di un mercato attivo di quell’attività finanziaria dovuta a difficoltà finanzia-rie;

f) di dati rilevabili che indichino l’esistenza di una diminuzione sensibile nei futuri flussi finan-ziari stimati per un gruppo di attività finanziarie similari sin dal momento della rilevazioneiniziale di quelle attività, sebbene la diminuzione non possa essere ancora identificata con lesingole attività finanziarie nel gruppo.

Dapprima si valuta la necessità di rettificare individualmente le esposizioni deteriorate (creditinon performing), classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanatadalla Banca d’Italia, meglio riportata nel punto 17 – Altre informazioni ed alle disposizioni in-terne che fissano le regole per il passaggio dei crediti nell’ambito delle diverse categorie di ri-schio:

• sofferenze;

• esposizioni incagliate;

• esposizioni ristrutturate;

• esposizioni scadute.

Detti crediti non performing sono oggetto di un processo di valutazione analitica, assieme aglialtri crediti di importo individualmente significativo; l’ammontare della rettifica di valore di cia-scun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valuta-zione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato appli-cando il tasso di interesse effettivo originario.

I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di rea-lizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recuperodell’esposizione creditizia.

Qualora il credito abbia un tasso d’interesse variabile, il tasso di attualizzazione utilizzato al fi-ne di determinare la perdita è pari al tasso di rendimento effettivo corrente determinato in ac-cordo con il contratto.

La rettifica di valore è iscritta a conto economico. La componente della rettifica riconducibile al-l’attualizzazione dei flussi finanziari viene rilasciata per competenza secondo il meccanismo deltasso di interesse effettivo ed imputata tra le riprese di valore.

I tempi di recupero tengono conto della presenza:

• di accordi per rientri graduali ed in maniera continuativa;

• di procedure concorsuali, in tale circostanza i tempi di rientro coincidono con la presuntachiusura di dette procedure;

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• di garanzie reali e tempi legati alla escussione delle stesse;

• di garanzie personali e tempi legati alla escussione delle stesse.

Per la maggior parte dei crediti in sofferenza è previsto il rientro in un’unica soluzione all’attodell’escussione delle relative garanzie. Il rientro delle principali esposizioni è concentrato nel-l’arco temporale 2015-2016.

Oltre al crediti non performing, la banca ha condotto una valutazione analitica dei crediti in bo-nis che presentano una “esposizione significativa”, così come disciplinati da specifica deliberadel Consiglio di Amministrazione.

Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo, ancorché sia interve-nuta una ristrutturazione del rapporto, che abbia comportato la variazione del tasso contrattualeed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali.

I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto entro breve termine non vengono at-tualizzati.

Per talune tipologie di crediti deteriorati (quali scaduti e sconfinanti), i crediti sono inseriti ingruppi di attività con caratteristiche analoghe, procedendo a una svalutazione analitica determi-nata con metodologia forfetaria.

I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, dinorma i crediti in bonis sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Talevalutazione avviene per categorie di crediti omogenee con caratteristiche simili in termini di ri-schio di credito; le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche,che consentono di apprezzare il valore della perdita in ciascuna categoria di crediti.

La stima dei flussi nominali futuri attesi si basa sui parametri di “probabilità di insolvenza” ( PD- probability of default) e di “perdita in caso di insolvenza “ (LGD – loss given default) diffe-renziati per forma tecnica; i flussi così calcolati sono attualizzati sulla base dei tempi medi di re-cupero.

La rettifica di valore è iscritta a conto economico.

Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui ven-gono meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica, purché tale valutazione sia oggettiva-mente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa.

La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e non può, in ogni caso, superare il costo am-mortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. Tra le riprese di valo-re sono inoltre ricompresi gli effetti positivi connessi al rientro dell’effetto attualizzazione deri-vante dalla progressiva riduzione del tempo stimato di recupero del credito oggetto di svaluta-zione.

Ad ogni data di chiusura del bilancio, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore ven-gono ricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio di crediti in bonis al-la stessa data.

Criteri di cancellazione

I crediti vengono cancellati dalle attività in bilancio allorché il diritto a ricevere i flussi di cassa

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è estinto, quando la cessione ha comportato il trasferimento in maniera sostanziale di tutti i ri-schi e benefici connessi ai crediti stessi o nel caso in cui il credito è considerato definitivamen-te irrecuperabile, dopo che tutte le necessarie procedure di recupero sono state completate.

Qualora invece siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continua-no ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito siastata effettivamente trasferita, registrando una passività a fronte del corrispettivo ricevuto dal-l’acquirente.

Cartolarizzazioni

Le operazioni di cartolarizzazione ex Legge n. 130/1999, poste in essere dopo la data del 01 gen-naio 2004, non danno luogo alla cancellazione dei crediti oggetto del trasferimento.

Per esse, anche in presenza del formale trasferimento della titolarità giuridica dei crediti, la Ban-ca mantiene il controllo sui flussi finanziari derivanti dai medesimi e non trasferisce sostanzial-mente i rischi e benefici.

Pertanto, i crediti ceduti sono iscritti nell’Attivo dello Stato Patrimoniale, con evidenza di un de-bito nei confronti della società veicolo al Passivo, al netto dei titoli emessi dalla società stessa eriacquistati dalla Banca cedente. Il Conto Economico riflette gli stessi criteri di contabilizzazione.

Le operazioni hanno per oggetto crediti performing in origine, costituiti da mutui ipotecari con-cessi a clientela residente in Italia.

La Banca si è avvalsa di una Società veicolo appositamente costituita e omologata come previ-sto dalla Legge citata, denominata Credico Finale 6 Srl nella quale non detiene interessenze.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi derivanti da “Crediti verso banche e clientela” sono iscritti tra gli “Interessi attivi eproventi assimilati” del conto economico in base al principio della competenza temporale sullabase del tasso di interesse effettivo.

Le perdite di valore riscontrate sono iscritte a conto economico nella voce 130 “rettifiche/ripre-se di valore nette per deterioramento di a) crediti” così come i recuperi di parte o tutti gli importioggetto di precedenti svalutazioni. Le riprese di valore sono iscritte sia a fronte di una migliora-ta qualità del credito, tale da far insorgere la ragionevole certezza del recupero tempestivo del ca-pitale secondo i termini contrattuali originari del credito, sia a fronte del progressivo venir me-no dell’attualizzazione calcolata al momento dell’iscrizione della rettifica di valore.

Nel caso di valutazione collettiva, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengonoricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio dei crediti.

Gli utili e perdite risultanti dalla cessione di crediti sono iscritti alla voce 100 a) del conto eco-nomico “Utile (perdite) da cessione o riacquisto di crediti”

5 - Attività finanziarie valutate al fair value

Alla data del bilancio la Banca non detiene “Attività finanziarie valutate al fair value”.

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6 - Operazioni di copertura

Criteri di classificazione

Nelle operazioni della specie figurano i contratti derivati designati come efficaci strumenti di co-pertura, a seconda che alla data di riferimento del bilancio presentino un fair value positivo o ne-gativo, nonché le relative poste coperte dell’attivo e del passivo.

In particolare vi rientrano:

� i derivati di copertura di emissioni obbligazionarie;

Le tipologie di coperture previste dallo IAS 39 sono le seguenti:

1. copertura di fair value (fair value hedge), che ha l’obiettivo di coprire l’esposizione alla va-riazione di fair value di una posta di bilancio attribuibile ad un particolare rischio;

2. copertura di flussi finanziari (cash flow hedge), che ha l’obiettivo di coprire l’esposizione avariazione dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste di bilancio.

La Banca ha utilizzato solo la prima tipologia di copertura.

Criteri di iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono inizialmente iscritti al fair value e sono clas-sificati nella voce di bilancio di attivo patrimoniale 80 “Derivati di copertura” e di passivo pa-trimoniale 60 “Derivati di copertura”, a seconda che alla data di riferimento del bilancio presen-tino un fair value positivo o negativo.

L’operazione è considerata di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazio-ne tra lo strumento di copertura e i rischi coperti che rilevi gli obiettivi di gestione del rischio, lastrategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificare l’efficacia del-la copertura. Inoltre deve essere testato che la copertura sia efficace nel momento in cui ha ini-zio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa.

L’attività di verifica dell’efficacia della copertura si articola ad ogni data di reporting in:

- test prospettici: che giustificano l’applicazione dell’hedge accounting in quanto dimostranol’attesa efficacia della copertura nei periodi futuri;

- test retrospettivi: che misurano nel tempo quanto i risultati effettivi si siano discostati dallacopertura perfetta.

La copertura si assume altamente efficace quando le variazioni attese ed effettive del fair valueo dei flussi di cassa dello strumento finanziario di copertura neutralizzano in maniera significa-tiva le variazioni dell’elemento coperto, vale a dire quando il rapporto tra le variazioni di fair va-lue dei due strumenti finanziari si mantiene all’interno di un intervallo compreso fra l’80% e il125%.

La contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta nei seguenti casi:

a) la copertura operata tramite il derivato cessa o non è più altamente efficace;

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b) il derivato scade, viene venduto, estinto o esercitato;

c) l’elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato;

d) viene revocata la definizione di copertura.

Nei casi (a), (c) e (d) il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra le attività finanzia-rie detenute per la negoziazione; in caso di cash flow hedge, l’eventuale riserva viene ricondot-ta a conto economico con il metodo del costo ammortizzato lungo la durata residua dello stru-mento.

Per quanto concerne i test di efficacia, si precisa che viene utilizzato lo specifico servizio forni-to dall’ Istituto centrale di categoria (ICCREA), il quale prevede, con periodicità trimestrale:

a) l’effettuazione del test retrospettivo con la metodologia del “Dollar offset method” con va-riazioni cumulate;

b) il test prospettico con la metodologia “di scenario”, con simulazione di shock istantaneoparallelo di +/- 100 basis point alla curva dei tassi.

La Banca ha provveduto altresì a definire la soglia di immaterialità, entro la quale il risultato deltest si considera in ogni caso superato, in accordo con i seguenti parametri:

. saldo netto delle variazioni di fair value dello strumento coperto e del derivato di copertura in-feriore allo 0,50% del valore nozionale dello strumento coperto, comunque inferiore a 20.000euro;

. strumento coperto con durata residua inferiore a 12 mesi.

Criteri di valutazione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono inizialmente iscritti e in seguito misurati al fairvalue.

Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato nelle specifichenote in merito di cui al successivo punto 17 “Altre informazioni”.

Criteri di cancellazione

I derivati di copertura sono cancellati quando il diritto a ricevere i flussi di cassa dell’attività/pas-sività è scaduto, o laddove il derivato venga ceduto, ovvero quanto vengono meno le condizioniper continuare a contabilizzare lo strumento finanziario fra i derivati di copertura.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Copertura di fair value (fair value hedge)

La variazione di fair value dell’elemento coperto, riconducibile al rischio coperto, è registrato nelconto economico, al pari del cambiamento del fair value dello strumento derivato; l’eventualedifferenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, determina di conseguenza l’ef-fetto economico netto, rilevato nella voce attraverso l’iscrizione nella voce “Risultato netto del-l’attività di copertura”.

Qualora la relazione di copertura non rispetti più le condizioni previste per l’applicazione dell’hedge accounting e venga a cessare, la differenza fra il valore di carico dell’elemento coperto nelmomento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore di carico se la coper-tura non fosse mai esistita, è ammortizzata a conto economico lungo la vita residua dell’elemento

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coperto sulla base del tasso di rendimento effettivo. Qualora tale differenza sia riferita a stru-menti finanziari non fruttiferi di interessi, la stessa viene registrata immediatamente a conto eco-nomico.

Se l’elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata èriconosciuta immediatamente a conto economico.

7 - Partecipazioni

La Banca a fine esercizio non detiene partecipazioni di controllo, di collegamento o di controllocongiunto, così come definite e previste dai principi IAS27 e IAS28.

8 - Attività materiali

Criteri di classificazione

La voce include principalmente i terreni, gli immobili ad uso funzionale e quelli detenuti a sco-po di investimento, gli impianti, i veicoli, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo.

Si definiscono “immobili ad uso funzionale” quelli posseduti per essere impiegati nella fornitu-ra di servizi oppure per scopi amministrativi.

Rientrano invece tra gli immobili da investimento le proprietà possedute al fine di percepire ca-noni di locazione o per l’apprezzamento del capitale investito, o per entrambe le motivazioni.

Gli immobili posseduti sono principalmente utilizzati come filiali ed uffici della Banca.

Sono compresi tra le attività materiali i beni utilizzati nell’ambito di contratti di leasing finan-ziario, ancorché la titolarità giuridica dei medesimi permanga in capo alla società locatrice.

Tra le attività materiali sono inclusi anche i costi per migliorie su beni di terzi, purché relativead attività materiali identificabili e separabili (es. ATM). Qualora i suddetti costi non presentinoautonoma funzionalità ed utilizzabilità, ma dagli stessi si attendano benefici futuri, sono iscrittitra le “altre attività” e vengono ammortizzati nel più breve periodo tra quello di prevedibile ca-pacità di utilizzo delle migliorie stesse e quello di durata residua della locazione.

Al valore delle immobilizzazioni materiali concorrono anche gli acconti versati per l’acquisizio-ne e la ristrutturazione di beni non ancora entrati nel processo produttivo, e quindi non ancoraoggetto di ammortamento.

Criteri d’iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo di acquisto o di costruzione, comprensivodi tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzionedel bene.

Le spese di manutenzione straordinaria ed i costi aventi natura incrementativa che comportanoun incremento dei benefici futuri generati dal bene sono attribuiti ai cespiti cui si riferiscono edammortizzati in relazione alle residue possibilità di utilizzo degli stessi.

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Le spese per riparazioni, manutenzioni o altri interventi per garantire l’ordinario funzionamentodei beni sono invece imputate al conto economico dell’esercizio in cui sono sostenute.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, le attività materiali, inclusi gli immobili non strumentali, salvoquanto di seguito precisato, sono iscritte in bilancio al costo al netto degli ammortamenti cumu-lati e di eventuali perdite di valore accumulate.

Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio sulla base della lorovita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.

Non sono soggetti ad ammortamento:

i terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quantoconsiderati a vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fab-bricato, sono considerati beni separabili dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e ilvalore del fabbricato avviene sulla base di perizia di periti indipendenti per i soli immobili dete-nuti “cielo-terra”;

Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l’uso.

Le attività soggette ad ammortamento sono rettificate per possibili perdite di valore ogniqual-volta eventi o cambiamenti di situazioni indicano che il valore contabile potrebbe non essere re-cuperabile.

Il valore recuperabile di un’attività è pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali co-sti di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futurioriginati dal cespite. Le eventuali rettifiche sono imputate a conto economico alla voce “rettifi-che/riprese di valore nette su attività materiali”.

Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, viene rilevatauna ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degliammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Criteri di cancellazione

Le attività materiali sono eliminate dallo Stato Patrimoniale al momento della dismissione oquando sono ritirate permanentemente dall’uso e, di conseguenza, non sono attesi benefici eco-nomici futuri che derivino dalla loro cessione o dal loro utilizzo.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L’ammortamento sistematico è contabilizzato al conto economico alla voce “Rettifiche/riprese divalore nette su attività materiali”

Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettiva dispo-nibilità all’uso del bene. Per i beni ceduti e/o dismessi nel corso dell’esercizio, l’ammortamentoè calcolato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione.

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attivitàmateriali sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore con-tabile del bene; esse sono rilevate nel conto economico alla stessa data in cui sono eliminate dal-la contabilità.

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Nella voce di conto economico “Utili (Perdite) da cessione di investimenti” sono oggetto di ri-levazione il saldo, positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti mate-riali.

9 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

La voce accoglie quelle attività non monetarie prive di consistenza fisica possedute per essereutilizzate in un periodo pluriennale o indefinito, che soddisfano le seguenti caratteristiche:

– identificabilità;

– l’azienda ne detiene il controllo;

– è probabile che i benefici economici futuri attesi attribuibili all’attività affluiranno all’azien-da;

– il costo dell’attività può essere valutato attendibilmente.

In assenza di una delle suddette caratteristiche, la spesa per acquisire o generare la stessa inter-namente è rilevata come costo nell’esercizio in cui è stata sostenuta.

Le attività immateriali includono, in particolare, il software applicativo ad utilizzazione plurien-nale.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, sostenutiper predisporre l’utilizzo dell’attività.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, le attività immateriali a vita “definita” sono iscritte al costo, al net-to dell’ammontare complessivo degli ammortamenti e delle perdite di valore cumulate.

Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l’uso, ovvero quando si tro-va nel luogo e nelle condizioni adatte per poter operare nel modo stabilito e cessa nel momentoin cui l’attività è eliminata contabilmente.

L’ammortamento è effettuato a quote costanti, di modo da riflettere l’utilizzo pluriennale dei be-ni in base alla vita utile stimata.

Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettiva dispo-nibilità del bene. Per le attività cedute e/o dismesse nel corso dell’esercizio, l’ammortamento ècalcolato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione.

Ad ogni chiusura di bilancio, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stimadel valore di recupero dell’attività.

L’ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore conta-bile dell’attività ed il suo valore recuperabile.

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Criteri di cancellazione

Le attività immateriali sono eliminate dallo stato patrimoniale dal momento della dismissione oquando non siano attesi benefici economici futuri.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Sia gli ammortamenti che eventuali rettifiche/riprese di valore per deterioramento di attività im-materiali diverse dagli avviamenti vengono rilevati a conto economico nella voce “Rettifiche/ri-prese di valore nette su attività immateriali”.

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione di un’attivitàimmateriale sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valorecontabile del bene ed iscritte al conto economico.

Nella voce “Utili (Perdite) da cessione di investimenti”, formano oggetto di rilevazione il saldo,positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti .

10 - Attività non correnti in via di dismissione

In tale voce sono classificate le attività non correnti destinate alla vendita ed i gruppi di attivitàe le passività associate in via di dismissione, secondo quanto previsto dall’IFRS5.

Criteri di classificazione

Vengono classificate nelle presente voce le attività e i gruppi di attività non correnti in via di dis-missione quando il valore contabile sarà recuperato principalmente con una operazione di ven-dita ritenuta altamente probabile, anziché con l’uso continuativo.

Criteri di iscrizione

Le attività e i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono valutati, al momento del-l’iscrizione iniziale, al minore tra il valore contabile ed il fair value, al netto dei costi di vendita.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività e i gruppi di attività non correnti in via didismissione sono valutati al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di ven-dita. I relativi proventi ed oneri (al netto dell’effetto fiscale) sono esposti nel conto economico invoce separata quando sono relativi ad unità operative dismesse.

Criteri di cancellazione

Le attività e i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato pa-trimoniale al momento della dismissione.

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11 - Fiscalità corrente e differita

Criteri di classificazione e di iscrizione

Nella voce figurano le attività e le passività fiscali (correnti e differite) rilevate in applicazionedello IAS12.

L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsionedell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito.

Le attività fiscali correnti e le passività fiscali correnti accolgono, rispettivamente, i crediti d’im-posta recuperabili (compresi gli acconti versati) e le imposte correnti non ancora pagate alla da-ta del bilancio.

Le imposte anticipate e quelle differite sono determinate sulla base del criterio del balance sheetliability method, tenendo conto delle differenze temporanee (deducibili o imponibili) tra il valo-re contabile di una attività o di una passività e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali. L’iscrizione di “attività per imposte anticipate” è effettuata quando il loro recupero è ritenuto pro-babile. Le “passività per imposte differite” vengono rilevate in tutti i casi in cui è probabile cheinsorga il relativo debito.Le “attività per imposte anticipate” indicano una futura riduzione dell’imponibile fiscale, a fron-te di un’anticipazione della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica, mentre le“passività per imposte differite” indicano un futuro incremento dell’imponibile fiscale, determi-nando un differimento della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica.

Criteri di valutazione

Sono rilevati gli effetti relativi alle imposte correnti e differite calcolate nel rispetto della legis-lazione fiscale in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità dirilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate, applicando le aliquote di impostavigenti.

Per quanto riguarda le imposte correnti, a livello di singola imposta, sono compensati gli accon-ti versati con il relativo debito di imposta, esponendo lo sbilancio netto tra le “Attività fiscali a)correnti” o tra le “Passività fiscali a) correnti” a seconda del segno.

Le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono calcolate utilizzando lealiquote fiscali applicabili, in ragione della legge vigente, nell’esercizio in cui l’attività fiscaleanticipata sarà realizzata o la passività fiscale differita sarà estinta.

Esse vengono sistematicamente valutate per tener conto di eventuali modifiche intervenute nel-le norme o nelle aliquote.

Le imposte anticipate e quelle differite sono contabilizzate a livello patrimoniale, a saldi aperti esenza compensazioni, nella voce “Attività fiscali b) anticipate” e nella voce “Passività fiscali b)differite”; esse non vengono attualizzate.

Criteri di rilevazione delle componenti economiche

Qualora le attività e le passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessa-to il conto economico, la contropartita è rappresenta dalle imposte sul reddito.

Nei casi in cui le imposte anticipate o differite riguardino transazioni che hanno interessato di-rettamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico, quali ad esempio le valuta-zione degli strumenti finanziari disponibili per la vendita, le stesse vengono iscritte in contro-partita al patrimonio netto, interessando la specifica riserva.

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12 - Fondi per rischi ed oneri

Criteri di classificazione

I fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni attuali (legali oimplicite) originate da un evento passato, per le quali sia probabile l’esborso di risorse econo-miche per l’adempimento dell’obbligazione stessa, sempreché possa essere effettuata una stimaattendibile del relativo ammontare.

Criteri di iscrizione

Nella sottovoce “altri fondi” del Passivo dello Stato Patrimoniale figurano i fondi per rischi eoneri costituiti in ossequio a quanto previsto dai principi contabili internazionali, ad eccezionedelle svalutazioni dovute al deterioramento delle garanzie rilasciate, da ricondurre alle “Altrepassività”.

Criteri di valutazione

L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta peradempiere all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio.

Laddove l’elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utiliz-zando i tassi correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere lamiglior stima corrente. Quando a seguito del riesame, il sostenimento dell’onere diviene impro-babile, l’accantonamento viene stornato. Per quanto attiene i fondi relativi ai benefici ai dipen-denti si rimanda al successivo punto 17.

Criteri di cancellazione

Se non è più probabile che sarà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici econo-mici per adempiere all’obbligazione, l’accantonamento deve essere stornato. Un accantonamen-to deve essere utilizzato unicamente a fronte di quegli oneri per i quali esso è stato iscritto.

Criteri di rilevazione delle componenti economiche

L’accantonamento è rilevato a conto economico alla voce “Accantonamenti netti ai fondi per ri-schi e oneri”. Nella voce figura il saldo, positivo o negativo, tra gli accantonamenti e le eventualiriattribuzioni a conto economico di fondi ritenuti esuberanti.

Gli accantonamenti netti includono anche i decrementi dei fondi per l’effetto attualizzazione,nonché i corrispondenti incrementi dovuti al trascorrere del tempo (maturazione degli interessiimpliciti nell’attualizzazione).

Qualora gli accantonamenti riguardino oneri per il personale dipendente, quali i premi di anzia-nità indicati al successivo punto 17, la voce di conto economico interessata è “Spese ammini-strative a) spese per il personale”.

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13 - Debiti e titoli in circolazione

Criteri di classificazione

Le voci “Debiti verso banche”, “Debiti verso clientela” e “Titoli in circolazione” comprendonole varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso certifi-cati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, non classificate tra le “Passività finanzia-rie valutate al fair value”; le voci sono al netto dell’eventuale ammontare riacquistato, Sono in-clusi i titoli che alla data di riferimento del bilancio risultano scaduti ma non ancora rimborsati.

Nella voce “Debiti verso clientela” sono ricomprese le passività a fronte di attività cedute noncancellate dal bilancio, che rappresentano il debito connesso nell’ambito delle operazioni di car-tolarizzazione che non rispettano i requisiti posti dal principio IAS 39 per la loro integrale can-cellazione dal bilancio.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme rac-colte o dell’emissione dei titoli di debito.

Il valore a cui sono iscritte corrisponde al relativo fair value, normalmente pari all’ammontareincassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi diretta-mente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla con-troparte creditrice. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti gli oneri che sono og-getto di rimborso da parte della controparte creditrice o che sono riconducibili a costi di caratte-re amministrativo.

Il fair value delle passività finanziarie, eventualmente emesse a condizioni diverse da quelle dimercato, è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al corrispettivo incassato è imputatadirettamente a conto economico.

Il ricollocamento di titoli propri riacquistati, oggetto di precedente annullamento contabile, èconsiderato come nuova emissione con iscrizione del nuovo prezzo di collocamento, senza ef-fetti a conto economico.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utiliz-zando il metodo del tasso di interesse effettivo.

Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che ri-mangono iscritte per il valore incassato, e i cui costi e proventi direttamente attribuibili all’ope-razione sono iscritti a conto economico nelle pertinenti voci

Le passività oggetto di copertura tramite strumenti derivati rappresentati in hedge accounting so-no iscritte al costo ammortizzato rettificato della variazione di fair value attribuibile al rischiocoperto, intervenuta tra la data di decorrenza della copertura e la data di chiusura dell’esercizio.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando estinte o scadute. La cancellazioneavviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi.

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Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti negative di reddito rappresentate dagli interessi passivi sono iscritte, per compe-tenza, nelle voci di conto economico relative agli interessi.

L’eventuale differenza tra il valore di riacquisto dei titoli di propria emissione ed il corrispon-dente valore contabile della passività viene iscritto a conto economico nella voce “Utili/perditeda cessione o riacquisto di: d) passività finanziarie”.

14 - Passività finanziarie di negoziazione

La voce include il valore negativo dei contratti derivati connessi con l’utilizzo della fair valueoption utilizzati ai fini di copertura naturali, sia quelli relativi a copertura gestionali di finanzia-menti erogati alla clientela.

Criteri di classificazione

La voce comprende il valore negativo dei contratti derivati a copertura di attività o passività dibilancio, rientranti nell’ambito di applicazione della c.d. “fair value option”, nonché il valore ne-gativo dei contratti derivati relativi a coperture gestionali di finanziamenti erogati a clientela.

Criteri di iscrizione

I contratti derivati sono iscritti alla data di sottoscrizione e sono valutati al fair value.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valorizzate al fair value.Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento alle specifiche note in merito, dicui al successivo punto 17 “Altre informazioni”.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti positive o negative di reddito relative ai contratti derivati classificati come pas-sività finanziarie detenute per la negoziazione sono rappresentate dai differenziali e dai marginimaturati sino alla data di riferimento del bilancio; esse sono iscritte per competenza nelle voci diconto economico relative agli interessi.

Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti de-rivati sono contabilizzati nel conto economico alla voce “Risultato netto delle attività e passivi-tà finanziarie valutate al fair value” .

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15 - Passività finanziarie valutate al fair value

Criteri di classificazione

Sono classificate nella presente voce le passività finanziarie che si intende valutare al fair value(sulla base della fair value option prevista dal principio IAS 39 par. 9) con i risultati valutativiiscritti a conto economico quando:

• la designazione al fair value consente di eliminare o di ridurre le significative distorsioni nel-la rappresentazione contabile del risultato economico e patrimoniale degli strumenti finanzia-ri;

• si è in presenza di uno strumento contenente un derivato implicito, che modifica in modo si-gnificativo i flussi di cassa dello strumento ospite e che deve essere scorporato.

Alla data di riferimento del bilancio sono classificati nella categoria in oggetto i prestiti obbli-gazionari di propria emissione correlati a contratti derivati di copertura del rischio di tasso di in-teresse, nonché i prestiti obbligazionari strutturati di propria emissione, oggetto di copertura inrelazione a uno o più derivati in essi incorporati.

A fronte di tali passività sono posti in essere strumenti derivati gestionalmente correlati.

Criteri di iscrizione

Per i titoli di debito l’iscrizione iniziale avviene alla data di emissione. Le passività vengono ri-levate al loro fair value, che corrisponde normalmente al corrispettivo incassato senza conside-rare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, imputati aconto economico.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valorizzate al fair value.

Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento alle specifiche note in merito di cuial successivo punto 17 “Altre informazioni”.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie valutate al fair value sono cancellate contabilmente dal bilancio quandorisultano scadute o estinte.

La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. Ladifferenza tra il valore contabile della passività e l’ammontare pagato per acquistarla viene regi-strato a conto economico.

Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato co-me una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di ricollocamento, senza alcun effetto alconto economico.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Il costo per interessi su strumenti di debito è classificato tra gli interessi passivi e oneri assimi-lati del conto economico.

I risultati della valutazioni sono ricondotti nel “Risultato netto delle attività e passività valutateal fair value”, così come gli utili o le perdite derivanti dall’estinzione, nonché le componenti red-dituali riferite agli strumenti derivati connessi con la fair value option.

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16 - Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in unavaluta diversa dall’euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria col-legate al tasso di cambio dell’euro con una determinata valuta o con un determinato paniere divalute.

Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivi-se tra poste monetarie (classificate tra le poste correnti) e non monetarie (classificate tra le postenon correnti).

Gli elementi monetari consistono nel denaro posseduto e nelle attività e passività da ricevere opagare, in ammontari di denaro fisso o determinabili.

Gli elementi non monetari si caratterizzano per l’assenza di un diritto a ricevere o di un’obbli-gazione a consegnare un ammontare di denaro fisso o determinabile.

Criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in euro, ap-plicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.

Criteri di valutazione

Ad ogni chiusura del bilancio, gli elementi originariamente denominati in valuta estera sono va-lorizzati in euro come segue:

– le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura del periodo;

– le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in esserealla data della operazione;

– le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite al tasso di cambio a pronti alladata di chiusura del periodo.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le differenze di cambio che si generano tra la data dell’operazione e la data del relativo paga-mento, su elementi di natura monetaria, sono contabilizzate nel conto economico dell’esercizioin cui sorgono, alla voce “Risultato netto della attività di negoziazione”; alla medesima voce so-no iscritte le differenze che derivano dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi daquelli di conversione iniziali, o di conversione alla data di chiusura del bilancio precedente.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonionetto, le differenze cambio relative a tale elemento sono rilevata anch’esse a patrimonio netto.

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17 - Altre informazioni

Dividendi

I dividendi distribuiti a Soci sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell’esercizio incui l’Assemblea ne ha deliberato la distribuzione.

Ratei e Risconti

I ratei e i risconti, che riguardano oneri e proventi di competenza dell’esercizio maturati su atti-vità e passività, vengono ricondotti a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono. In as-senza di rapporti cui ricondurli, saranno rappresentati tra le “Altre attività” o “Altre passività”.

Contratti di vendita e riacquisto (pronti contro termine)

I titoli venduti e soggetti ad accordo di riacquisto sono classificati come strumenti finanziari im-pegnati, quando l’acquirente ha per contratto o convenzione il diritto a rivendere o a reimpegna-re il sottostante; la passività della controparte è inclusa nelle passività verso banche, altri depo-siti o depositi della clientela.

I titoli acquistati in relazione ad un contratto di rivendita sono contabilizzati come finanziamen-ti o anticipi ad altre banche o a clientela.

La differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo d’acquisto è contabilizzata come interesse e re-gistrata per competenza lungo la vita dell’operazione sulla base del tasso effettivo di rendimen-to.

Trattamento di fine rapporto del personale

Il T.F.R. è assimilabile ad un “beneficio successivo al rapporto di lavoro” (post employment be-nefit) del tipo “Prestazioni Definite” (defined benefit plan) per il quale è previsto, in base alloIAS 19, che il suo valore venga determinato mediante metodologie di tipo attuariale.

Conseguentemente, la valutazione di fine esercizio è effettuata in base al metodo dei benefici ma-turati utilizzando il criterio del credito unitario previsto (Projected Unit Credit Method).

Tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche, statistiche eprobabilistiche, nonché in virtù dell’adozione di opportune basi tecniche demografiche.

Esso consente di calcolare il T.F.R. maturato ad una certa data in senso attuariale, distribuendol’onere per tutti gli anni di stimata permanenza residua dei lavoratori in essere e non più comeonere da liquidare nel caso in cui l’azienda cessi la propria attività alla data di bilancio.

La valutazione del T.F.R. del personale dipendente è stata effettuata da un attuario indipendentein conformità alla metodologia sopra indicata.

A seguito dell’entrata in vigore della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs.252/2005, le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 rimangono inazienda, mentre le quote che maturano a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del di-pendente, destinate a forme di previdenza complementare ovvero al fondo di Tesoreria del-l’INPS.

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Queste ultime sono quindi rilevate a conto economico sulla base dei contributi dovuti in ogniesercizio; la Banca non ha proceduto all’attualizzazione finanziaria dell’obbligazione verso ilfondo previdenziale o l’INPS, in ragione della scadenza inferiore a 12 mesi.

In base allo IAS19, il T.F.R. versato al fondo di Tesoreria INPS si configura, al pari della quotaversata al fondo di previdenza complementare, come un piano a contribuzione definita.

Le quote maturate e riversate ai fondi integrativi di previdenza complementare sono contabiliz-zate alla sottovoce di conto economico 150a), come specificato nella Sezione 9 della Parte C del-la Nota.

Tali quote si configurano come un piano a contribuzione definita, poiché l’obbligazione dell’im-presa nei confronti del dipendente cessa con il versamento delle quote maturate. Per tale fatti-specie, pertanto, nel passivo della BCC potrà essere stata iscritta solo la quota di debito (tra le“altre passività”) per i versamenti ancora da effettuare all’INPS ovvero ai fondi di previdenzacomplementare.

Alla data di riferimento del bilancio, il TFR, computato (da un attuarlo indipendente) secondo lemetodologie previste dallo IAS19, differisce dal fondo inteso quale debito verso i dipendenti aisensi dell’art. 2120 cod. civ. per un importo pari a 148 mila euro.

Premio di fedeltà

Fra gli ”altri benefici a lungo termine”, rientrano nell’operatività della BCC anche i premi di fe-deltà ai dipendenti. Tali benefici devono essere valutati in conformità allo IAS 19.

La passività per il premio di fedeltà viene rilevata tra i “fondi rischi e oneri” del Passivo. L’ac-cantonamento, come la riattribuzione a conto economico di eventuali eccedenze dello specificofondo (dovute ad esempio a modifiche di ipotesi attuariali), è imputata a conto economico fra le“spese del personale”.

Le obbligazioni nei confronti dei dipendenti sono valutate da un attuario indipendente.

Valutazione garanzie rilasciate

Gli accantonamenti su base collettiva relativi alla stima dei possibili esborsi connessi all’assun-zione del rischio di credito insito nelle garanzie rilasciate e negli impegni assunti sono determi-nati in applicazione dei medesimi criteri esposti con riferimento ai crediti.

Tali accantonamenti sono rilevati nella voce “Altre passività”, in contropartita alla voce di con-to economico “Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: altre operazioni finan-ziarie”. Alla data di riferimento del bilancio la banca non ha effettuato accantonamenti della spe-cie.

Conto economico

I ricavi sono valutati al fair value del corrispettivo ricevuto o spettante e sono riconosciuti quan-do ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile.

I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti.

I costi ed i ricavi, direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati a costo ammortiz-

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zato e determinabili sin dall’origine indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati,affluiscono a conto economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo.

Gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto eco-nomico solo al momento del loro effettivo incasso.

Le commissioni sono generalmente contabilizzate per competenza sulla base dell’erogazione delservizio (al netto di sconti e abbuoni).

Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate.

Criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari

Il fair value è definito dal principio IAS 39 come “il corrispettivo al quale un’attività potrebbeessere scambiata o una passività estinta in una libera transazione fra parti consapevoli e indi-pendenti”.

Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quota-zioni di mercato (prezzi “bid” o, in assenza, prezzi medi) rilevate l’ultimo giorno di riferimentodell’esercizio.

Nel caso di strumenti finanziari quotati su mercati attivi, la determinazione del fair value è ba-sata sulle quotazioni del mercato attivo di riferimento (ossia quello su cui si verifica il maggiorvolume delle contrattazioni) desumibili anche da provider internazionali e rilevate l’ultimo gior-no di riferimento dell’esercizio. Un mercato è definito attivo qualora le quotazioni riflettano nor-mali operazioni di mercato, siano prontamente e regolarmente disponibili ed esprimano il prez-zo di effettive e regolari operazioni di mercato. Qualora il medesimo strumento finanziario risultiquotato su più mercati, la quotazione da considerare è quella presente nel mercato più vantag-gioso a cui l’impresa ha accesso.

Nel caso di strumenti finanziari non quotati il fair value è determinato applicando tecniche di va-lutazione finalizzate alla determinazione del prezzo che lo strumento avrebbe avuto sul mercatoalla data di valutazione in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali.La determinazione del fair value è ottenuta attraverso le seguenti tecniche: utilizzo di recentitransazioni di mercato; riferimento al prezzo di strumenti finanziari aventi le medesime caratte-ristiche di quello oggetto di valutazione; metodi quantitativi (modelli di pricing delle opzioni;tecniche di calcolo del valore attuale - discounted cash flow analysis; modelli di pricing gene-ralmente accettati dal mercato e che sono in grado di fornire stime adeguate dei prezzi praticatiin operazioni di mercato). In particolare, per le obbligazioni non quotate si applicano modelli diattualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi – utilizzando strutture di tassi di interesse che ten-gono opportunamente in considerazione il settore di attività di appartenenza dell’emittente e del-la classe di rating, ove disponibile.

In presenza di fondi comuni di investimento, non negoziati in mercati attivi, il fair value è de-terminato in ragione del Net Asset Value pubblicato, eventualmente corretto per tenere conto dipossibili variazioni di valore intercorrenti fra la data di richiesta di rimborso e la data di rimbor-so effettiva.

I titoli di capitale non scambiati in un mercato attivo, per i quali il fair value non sia determina-bile in misura attendibile - secondo le metodologie più diffuse ( in primo luogo la discountedcash flow analysis;- ) sono valutati al costo, rettificato per tener conto delle eventuali diminu-zioni significative di valore.

Per le poste finanziarie (attive e passive), diverse dai contratti derivati, titoli e strumenti finan-

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ziari in FVO oggetto di copertura, aventi durate residue uguali o inferiori a 18 mesi, il fair valuesi assume ragionevolmente approssimato dal loro valore contabile.

Per gli impieghi e la raccolta a vista / a revoca si è assunta una scadenza immediata delle obbli-gazioni contrattuali e coincidente con la data di bilancio e pertanto il loro fair value è approssi-mato al valore di contabile. Analogamente per gli impieghi a breve si è assunto il valore conta-bile.

Per gli impieghi a clientela a medio-lungo termine, il fair value è ottenuto attraverso tecniche divalutazione attualizzando i residui flussi contrattuali ai tassi di interesse correnti, opportuna-mente adeguati per tener conto del merito creditizio dei singoli prenditori (rappresentato dallaprobabilità di default e dalla perdita stimata in caso di default). La banca non ha impieghi a clien-tela a medio/lungo termine valutate al fair value.

Per le attività deteriorate il valore di bilancio è ritenuto un’approssimazione del fair value.

Per il debito a medio-lungo termine, rappresentato da titoli e per i quali si è optato per l’applica-zione della fair value option, il fair value è determinato attualizzando i residui flussi contrattua-li utilizzando la curva dei tassi “zero coupon” ricavata, attraverso il metodo del “bootstrapping”,dalla curva dei tassi di mercato.

Per il debito a medio-lungo termine rappresentato da titoli valutati al costo ammortizzato ed og-getto di copertura per il rischio di tasso, il valore di bilancio è adeguato per effetto della coper-tura al fair value attribuibile al rischio coperto attualizzandone i relativi flussi.

Per i contratti derivati negoziati su mercati regolamentati si assume quale fair value il prezzo dimercato dell’ultimo giorno di quotazione dell’esercizio.

Per i contratti derivati over the counter: si assume quale fair value il market value alla data di ri-ferimento determinato secondo le seguenti modalità in relazione alla tipologia di contratto:

– per i contratti su tassi di interesse: il market value è rappresentato dal cosiddetto “costo di so-stituzione”, determinato mediante l’attualizzazione delle differenze, alle date di regolamentopreviste, fra flussi calcolati ai tassi di contratto e flussi attesi calcolati ai tassi di mercato, og-gettivamente determinati, correnti a fine esercizio per pari scadenza residua;

– per i contratti di opzione su titoli e altri valori: il market value è determinato facendo riferi-mento a modelli di pricing riconosciuti (p.es.: formula di Black & Scholes);

Il fair value utilizzato ai fini della valutazione degli strumenti finanziari, sulla base dei criteri so-pra descritti, si articola sui seguenti livelli in funzione delle caratteristiche e della significativitàdegli input utilizzati nel processo di valutazione:

Livello 1: quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo – secondo la defini-zione data dallo IAS39 - per le attività e le passività finanziarie oggetto di valuta-zione;

Livello 2: input diversi dai prezzi quotati di cui al precedente alinea, che sono osservabili di-rettamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato;

Livello 3: input che non sono basati su dati osservabili sul mercato.

I suddetti approcci valutativi devono essere applicati in ordine gerarchico. Le tecniche valutati-

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ve adottate devono massimizzare l’utilizzo di fattori osservabili sul mercato e, di conseguenza,affidarsi il meno possibile a parametri di tipo soggettivo.

Nel caso di strumenti finanziari non quotati in mercati attivi, la collocazione all’interno dellaFVH deve essere definita considerando tra gli input significativi utilizzati per la determinazionedel fair value quello che assume il livello più basso nella gerarchia.

Si rileva altresì come la FVH sia stata introdotta nell’IFRS 7 esclusivamente ai fini di informa-tiva e non anche per le valutazioni di bilancio. Queste ultime, quindi, risultano effettuate sullabase di quanto previsto dai contenuti dello IAS 39.

Esposizioni deteriorate

Si riportano di seguito le definizioni di esposizioni deteriorate per le attività finanziarie classifi-cate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanata dalla Banca d’Italia:

• sofferenze: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) nei con-fronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situa-zioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perditaformulate dalla Banca;

• incagliate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) nei con-fronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, che sia prevedibile possa es-sere rimossa in un congruo periodo di tempo;

• ristrutturate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) per lequali una banca (o un pool di banche), a causa del deterioramento delle condizioni economi-co-finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali (adesempio, nuovo scadenziamento dei termini, riduzione del debito e/o degli interessi) che dia-no luogo a una perdita;

• scadute: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.), diverse daquelle classificate a sofferenza, incaglio o fra le esposizioni ristrutturate, che, alla data di chiu-sura del periodo, sono scadute o sconfinanti da oltre 90/180 giorni. Dette esposizioni posso-no essere determinate facendo riferimento alternativamente al singolo debitore o alla singolatransazione.

Modalità di determinazione del costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di una attività o passività finanziaria è il valore a cui è stata misurata allaiscrizione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dell’ammortamentocomplessivo, determinato in applicazione del metodo dell’interesse effettivo, delle differenze travalore iniziale e quello a scadenza ed al netto di qualsiasi perdita di valore.

Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale di una attività o passività fi-nanziaria al flusso contrattuale dei pagamenti futuri o ricevuti sino alla scadenza o alla successi-va data di rideterminazione del tasso.

Per gli strumenti a tasso fisso o a tasso fisso per periodi temporali, i flussi di cassa futuri vengo-no determinati in base al tasso di interesse noto durante la vita dello strumento.

Per le attività o passività finanziarie a tasso variabile, la determinazione dei flussi di cassa futu-ri è effettuata sulla base dell’ultimo tasso noto. Ad ogni data di revisione del prezzo, si procede

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al ricalcolo del piano di ammortamento e del tasso di rendimento effettivo su tutta la vita utiledello strumento finanziario, vale a dire sino alla data di scadenza.

Il costo ammortizzato è applicato per i crediti, le attività finanziarie detenute sino a scadenza,quelle disponibili per la vendita, per i debiti ed i titoli in circolazione.

Le attività e passività finanziarie negoziate a condizioni di mercato sono inizialmente rilevate alloro fair value, che normalmente corrisponde all’ammontare pagato od erogato comprensivo deicosti di transazione e delle commissioni direttamente imputabili.

Sono considerati costi di transazione i costi ed i proventi marginali interni attribuibili al momentodi rilevazione iniziale dello strumento e non recuperabili sulla clientela.

Tali componenti accessorie, che devono essere riconducibili alla singola attività o passività, in-cidono sul rendimento effettivo e rendono il tasso di interesse effettivo diverso dal tasso di inte-resse contrattuale.

Sono esclusi pertanto i costi ed i proventi riferibili indistintamente a più operazioni e le compo-nenti correlate che possono essere oggetto di rilevazione durante la vita dello strumento finan-ziario.

Inoltre, non sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato i costi che la Banca dovrebbesostenere indipendentemente dall’operazione, quali i costi amministrativi, di cancelleria, di co-municazione.

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ALLEGATO

Reg. n. 1725/2003 del 29.9.2003, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 261 del 13.10.2003

Reg. n. 707/2004 del 6.4.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 111 del 17.04.2004

Reg. n. 2086/2004 del 19.11.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 363 del 09.12.2004

Reg. n. 2236/2004 del 29.12.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 392 del 31.12.2004

Reg. n. 2237/2004 del 29.12.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 393 del 31.12.2004

Reg. n. 2238/2004 del 29.12.2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 394 del 31.12.2004

Reg. n. 211/2005 del 4.2.2005, pubblicato sulla G. U. dell’Unione europea L 41 del 11.02.2005

Reg. n. 1073/2005 del 7.7.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 175 del 08.07.2005

Reg. n. 1751/2005 del 25.10.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 282 del 26.10.2005

Reg. n. 1864/2005 del 15.11.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 299 del 16.11.2005

Reg. n. 1910/2005 dell’ 8.11.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 305 del 24.11.2005

Reg. n. 2106/2005 del 21.12.2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 337 del 22.12.2005

Reg. n. 108/2006 del 11.1.2006, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 24 del 27.1.2006

Reg. n. 708/2006 del 8.5.2006, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 122 del 9.5.2006

Reg. n. 1329/2006 del 8.9.2006 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 247 9.9.2006

Reg. n. 610/2007 del 1.6.2007 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 141 2.6.2007

Reg. n. 1004/2008 del 15.10.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 275 16.10.2008

Reg. n. 1126/2008 del 3.11. 2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 320 29.11.2008

Reg. n. 1260/2008 del 10.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 338 17.12.2008

Reg. n. 1261/2008 del 16.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 338 17.12.2008

Reg. n. 1262/2008 del 16.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 338 17.12.2008

Reg. n. 1263/2008 del 16.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 338 17.12.2008

Reg. n. 1274/2008 del 17.12.2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 339 18.12.2008

Reg., n. 53/2009 del 21.1.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 17 22.1.2009

Reg. n. 69/2009 del 23.1.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 21 24.1.2009

Reg. n. 70/2009 del 23.1.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 21 24.1.2009

Reg. n. 254/2009 del 25.3.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 80 del 26.3.2009

Reg. n. 460/2009 del 4.6.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 139 del 5.6.2009

Reg. n. 494/2009 del 3.6.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 149 del 12.6.2009

Reg. n. 495/2009 del 3.6.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 149 del 12.6.2009

Reg. n. 636/2009 del 22.7.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 191 del 22.7.2009

Reg. n. 824/2009 del 9.9.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 239 del 10.9.2009

Reg. n. 839/2009 del 15.9.2009 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 244 del 16.9.2009

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A.3 - INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

A.3.1 Trasferimenti tra portafogli

A.3.1.4 Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate

A.3.1.3 Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione

La Banca non ha operato nell'esercizio in corso e in quelli precedenti alcun trasferimento tra i portafogli

degli strumenti finanziari.

Si omette pertanto la compilazione delle Tabelle previste.

La Banca non ha effettuato nell'esercizio in corso alcun trasferimento.

La Banca non ha effettuato trasferimenti nell'esercizio in corso.

Nota integrativaAnno 2009

67

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A.3.2.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello 3)

detenute per la

negoziazione

valutate al fair

value

disponibili per la

venditadi copertura

1. Esistenze iniziali - - 1.254 -

2. Aumenti - - 412 -

2.1 Acquisti - - 412 -

2.2 Profitti imputati a: - - - -

2.2.1. Conto Economico - - - -

- di cui plusvalenze - - - -

2.2.2. Patrimonio netto X X - -

2.3 Trasferimenti da altri livelli - - - -

2.4 Altre variazioni in aumento - - - -

3. Diminuzioni - - - -

3.1 Vendite - - - -

3.2 Rimborsi - - - -

3.3 Perdite imputate a: - - - -

3.3.1. Conto Economico - - - -

- di cui minusvalenze - - - -

3.3.2. Patrimonio netto X X - -

3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - -

3.5 Altre variazioni in diminuzione - - - -

4. Rimanenze finali - - 1.666 -

A.3.3 Informativa sul cd. "day one profit/loss"

ATTIVITA' FINANZIARIE

Per la determinazione del fair value, quando il mercato di uno strumento finanziario non è attivo, vengono adottate tecniche di

valutazione che esprimono la sostanziale corrispondenza tra il fair value al momento della rilevazione iniziale, che coincide

normalmente con il prezzo di transazione, e l'importo determinato alla stessa data, senza individuazione di alcuna differenza (cd.

"day one profit/loss").

Per quanto previsto dal par. 44G dell'IFRS7 e dalle successivi istruzioni della Banca d'Italia non vengono fornite le

informazioni comparative riferite al precedente periodo.

Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita sono compresi:

- per 1.628 mila euro titoli di capitale "valutati al costo" , classificati convenzionalmente nel livello 3,

riferibili ad interessenze azionarie in società promosse dal movimento del credito cooperativo o

strumentali, per le quali il fair value non risulta determinabile in modo attendibile o verificabile;

- per 38 mila euro titolo obbligazionario emesso dalla repubblica argentina.

L'importo di cui alla voce 2.1 riguarda la sottoscrizione di azioni di ICCREA HOLDING S.p.A a seguito dell'aumento di

capitale sociale effettuato dalla soceità nel 2009.

Nota integrativaAnno 2009

A.3.2 Gerarchia del fair value

A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value

Attività/Passività finanziarie misurate a fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 66 1.037 - - - -

2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 69.081 2.229 1.666 - - -

4. Derivati di copertura - 360 - - - -

Totale 69.147 3.626 1.666 - - -

1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - 57 - - - -

2. Passività finanziarie valutate al fair value - 38.410 - - - -

3. Derivati di copertura - - - - - -

Totale - 38.467 - - - -

Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

31.12.2009 31.12.2008

68

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Nota integrativaAnno 2009

PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

Attivo

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizioneTotale Totale

31.12.2009 31.12.2008

a) Cassa 2.965 3.556

b) Depositi liberi presso Banche Centrali - -

Totale 2.965 3.556

Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le valute aventi corso legale, comprese le banconote

e le monete divisionali estere, e i depositi liberi verso la Banca d'Italia.

La sottovoce "cassa" comprende valute estere per un controvalore pari a 15 mila euro.

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Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

livello 1 livello 2 livello 3 livello 1 livello 2 livello 3

A. Attività per cassa

1. Titoli di debito - - - 3.601 - -

1.1 Titoli strutturati - - - - - -

1.2 Altri titoli di debito - - - 3.601 - -

2. Titoli di capitale 66 - - 47 - -

3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -

4. Finanziamenti - - - - - -

4.1 Pronti contro termine attivi - - - - - -

4.2 Altri - - - - - -

Totale A 66 - - 3.648 - -

B. Strumenti derivati

1. Derivati finanziari - 1.037 - - 481 -

1.1 di negoziazione - - - - - -

1.2 connessi con la fair value option - 1.037 - - 481 -

1.3 altri - - - - - -

2. Derivati creditizi - - - - - -

2.1 di negoziazione - - - - - -

2.2 connessi con la fair value option - - - - - -

2.3 altri - - - - - -

Totale B - 1.037 - - 481 -

Totale (A+B) 66 1.037 - 3.648 481 -

Voci/Valori

Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

Nella presente voce figurano tutte le attività finanziarie (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, derivati ecc.)

detenuti per la negoziazione al fine di generare profitti dalle fluttuazioni dei relativi prezzi nel breve termine.

Le attività per cassa di cu il punto 2 si riferiscono a titoli di capitale acquistati direttamente dalla banca.

L'importo di cui alla lettera B punto 1.1 si riferisce a contratti derivati positivi, non derivanti da operazioni di copertura assunte a fini contabili

(hedge accounting), ma utilizzati per coperture gestionali (natural hedge) nell'ambito del banking book, quali quelle attinenti le coperture su

finanziamenti erogati alla clientela.

L'importo di cui alla lettera B punto 1.2 si riferisce a contratti derivati positivi negoziati a copertura di prestiti obbligazionari a tasso fisso emessi

dalla Banca . Le poste patrimoniali coperte sono classificate tra le passività finanziarie valutate al fair value.

Nota integrativaAnno 2009

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2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittentiTotale Totale

31.12.2009 31.12.2008

A. ATTIVITA' PER CASSA

1. Titoli di debito - 3.601

a) Governi e Banche Centrali - 3.601

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche - -

d) Altri emittenti - -

2. Titoli di capitale 66 47

a) Banche - -

b) Altri emittenti: 66 47

- imprese di assicurazione - -

- società finanziarie - -

- imprese non finanziarie 66 47

- altri - -

3. Quote di O.I.C.R. - -

4. Finanziamenti - -

a) Governi e Banche Centrali - -

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche - -

d) Altri soggetti - -

Totale A 66 3.648

B. STRUMENTI DERIVATI

a) Banche 1.037 481

- fair value 1.037 481

b) Clientela - -

- fair value - -

Totale B 1.037 481

Totale (A+B) 1.103 4.129

Voci/Valori

La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli

emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia.

Le operazioni in derivati sopra descritte sono state effettuate assumendo, in qualità di controparte,

l'Istituto centrale di categoria (ICCREA).

Il valore nozionale degli strumenti derivati è pari, rispettivamente, a 26.324 mila euro per il 2009 e a

17.135 mila euro per il 2008.

Nota integrativaAnno 2009

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2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue

A. Esistenze iniziali 3.601 47 - - 3.648

B. Aumenti 23.425 19 - - 23.444

B1. Acquisti 23.053 - - - 23.053

B2. Variazioni positive di fair value - 19 - - 19

B3. Altre variazioni 372 - - - 372

C. Diminuzioni 27.026 - - - 27.026

C1. Vendite 26.880 - - - 26.880

C2. Rimborsi - - - - -

C3. Variazioni negative di fair value - - - - -

C4. Trasferimenti ad altri portafogli - - - - -

C5. Altre variazioni 146 - - - 146

D. Rimanenze finali - 66 - - 66

Finanziamenti Totale Titoli di debito Titoli di

capitale

Quote di

O.I.C.R.

Le voci B2 e C3 includono rispettivamente le plusvalenze e le minusvalenze registrate a conto economico alla voce 80. "risultato netto dell'attività

di negoziazione".

Nella voce B3. Aumenti - altre variazioni - sono compresi:

- utili da negoziazione iscritti a conto economico nella voce 80 "risultato netto dell'attività di negoziazione" per 210 mila euro

- differenziale tra i ratei iniziali e i ratei finali per 162 mila euro;

Nella voce C5. Diminuzioni - altre variazioni - sono compresi:

- differenziale tra i ratei iniziali e i ratei finali per 146 mila euro.

72

Nota integrativaAnno 2009

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - voce 30

Nella presente voce figurano le attività finanziarie, quali titoli di debito con derivati incorporati, finanziamenti alla

clientela e titoli di debito oggetto di copertura, designati al fair value con risultati valutativi iscritti nel conto economico

sulla base della facoltà riconosciuta alle imprese (c.d. “fair value option”) di cui allo IAS39.

Alla data di riferimento del bilancio la banca non detiene attività finanzarie valutate al fair value; pertanto non viene

avvalorata la relativa sezione.

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Nota integrativaAnno 2009

Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica

Livello1 Livello2 Livello3 Livello1 Livello2 Livello3

1. Titoli di debito 69.076 1.956 38 44.458 2.036 38

1.1 Titoli strutturati - - - - - -

1.2 Altri titoli di debito 69.076 1.956 38 44.458 2.036 38

2. Titoli di capitale - - 1.628 - - 1.216

2.1 Valutati al fair value - - - - - -

2.2 Valutati al costo - - 1.628 - - 1.216

3. Quote di O.I.C.R. 5 273 - 5 263 -

4. Finanziamenti - - - - - -

Totale 69.081 2.229 1.666 44.463 2.299 1.254

Totale

31.12.2009 31.12.2008Voci/Valori

Totale

Nella presente voce figurano le attività finanziarie (titoli di debito, titoli di capitale, ecc.) classificate nel portafoglio "disponibile per la

vendita".

Il portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita, complessivamente pari a 72.976 mila euro, accoglie:

- la quota parte di portafoglio obbligazionario (banking book) non destinata a finalità di negoziazione;

- le partecipazioni le cui quote di interessenza detenute non risultano riferibili a partecipazioni di controllo, collegamento o controllo congiunto di cui agli IAS27 e IAS28.

Alla sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" sono comprese attività cedute non cancellate riferite a strumenti finanziari utilizzati per operazioni di pronti contro termine

passive con la clientela e con banche per euro 38.275 mila.

Si specifica che nel portafoglio in esame la banca non detiene titoli di debito o di capitale riconducibili al default della Lehman Brothers o di altre società analoghe.

Nei titoli di capitale sono ricomprese essenzialmente le partecipazioni in società promosse dal movimento del Credito Cooperativo o strumentali, che non rientrano più in

tale definizione in base ai principi contabili internazionali. Esse vengono elencate come di seguito.

Come dettagliato nella parte A "politiche contabili" della nota , poichè la presente tabella è variata rispetto all'anno scorso, i dati relativi all’esercizio precedente sono stati

adattati.

73

importi in unità di euro

Valore Valore % capitale Patrimonio Netto

nominale di bilancio posseduto società partecipata

( * )

1.466.189 1.448.120 0,21 586.303.366

71.018 70.870 0,02 383.218.542

101.064 101.055 4,52 3.116.854

516 516 0,18 292.314

5.200 5.165 3,20 1.044.550

50 50 0,50 10.000

2.000 2.000 2,00 100.000

Totale 1.646.037 1.627.776

( * ) - in base all'ultimo bilancio approvato

(n. 100.000 quote da Euro 1,00)

( n. 162.500 quote da Euro 1,00)

IL MELOGRANO S.r.l. - ANCONA

( n. 10.000 quote da Euro 1,00)

BCC SERVIZI ASSICURATIVI

( n. 13.793.225 azioni - valore nominale Euro 51,65)

BANCA AGRILEASING Spa - Roma

A & T ASSICURAZIONE E TURISMO S.R.L. - ANCONA

( n. 433.671 azioni - valore nominale Euro 5,16)

FONDO DI GARANZIA DEI DEPOSITANTI DEL CREDITO COOPERATIVO -

Consorzio fra le Casse Rurali - BCC - Roma

( n. 5.525 azioni - valore nominale Euro 51,65)

FEDERAZIONE DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO ________ -

Soc.Coop. - _____

ICCREA HOLDING Spa - Roma

Società partecipata

(caratteristiche nominali dei titoli)

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4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittentiTotale Totale

31.12.2009 31.12.2008

1. Titoli di debito 71.071 46.533

a) Governi e Banche Centrali 64.655 38.684

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche 6.416 7.745

d) Altri emittenti - 104

2. Titoli di capitale 1.628 1.215

a) Banche 71 71

b) Altri emittenti 1.557 1.144

- imprese di assicurazione 5 5

- società finanziarie 1.552 1.139

- imprese non finanziarie - -

- altri - -

3. Quote di O.I.C.R. 277 268

4. Finanziamenti - -

a) Governi e Banche Centrali - -

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche - -

d) Altri soggetti - -

Totale 72.976 48.016

Voci/Valori

Con riferimento all'esercizio precedente, tenuto conto delle modifiche apportate allo schema

della tabella e come dettagliato nella parte A "politiche contabili" della nota , i dati relativi al

2008 sono stati adattati.

La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori

o degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca

d’Italia.

Tra i titoli di debito di cui al punto 1. sono compresi:

- titoli emessi dallo Stato italiano per 64.512 mila euro e titoli emessi dalla Repubblica

Argentina, per 143 mila euro.

La voce "Quote di OICR" è composta dalle seguenti principali categorie di fondi aperti:

- Immobiliare per 5 mila euro;

- mobiliare per 272 mila euro.

Nota integrativaAnno 2009

Le sopraelencate quote di partecipazione nel capitale di altre imprese, diverse da quelle di controllo e dicollegamento, classificate convenzionalmente nel livello 3, sono state valutate al costo e non al fair value,poiché per esse si ritiene possano ricorrere le condizioni previste dal par. AG80 dell’Appendice A alloIAS39.

Per dette partecipazioni non esiste alcun mercato di riferimento e la banca non ha alcuna intenzione di ce-derle.

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4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

A. Esistenze iniziali 46.532 1.215 268 - 48.015

B. Aumenti 87.102 425 20 - 87.547

B1. Acquisti 83.679 425 20 - 84.124

B2. Variazioni positive di FV 1.172 - - - 1.172

B3. Riprese di valore - - - - -

- imputate al conto economico - X - - -

- imputate al patrimonio netto - - - - -

B4. Trasferimenti da altri portafogli - - - - -

B5. Altre variazioni 2.251 - - - 2.251

C. Diminuzioni 62.563 12 11 - 62.586

C1. Vendite 47.129 12 - - 47.141

C2. Rimborsi 13.516 - - - 13.516

C3. Variazioni negative di FV 299 - 11 - 310

C4. Svalutazioni da deterioramento - - - - -

- imputate al conto economico - - - - -

- imputate al patrimonio netto - - - - -

C5. Trasferimenti ad altri portafogli - - - - -

C6. Altre variazioni 1.619 - - - 1.619

D. Rimanenze finali 71.071 1.628 277 - 72.976

Totale Titoli di debito Titoli di

capitale

Quote di

O.I.C.R.Finanziamenti

Le sottovoci B2 e C3 includono rispettivamente le plusvalenze e le minusvalenze, al lordo del relativo effetto fiscale, registrate a patrimonio netto

alla voce 130. "riserve da valutazione" dello stato patrimoniale passivo.

Nelle "altre variazioni" delle sottovoci B5 e C6 sono indicati, rispettivamente gli utili e le perdite derivanti dal rimborso/cessione di attività

finanziarie disponibili per la vendita iscritte alla voce 100. b) "utili (perdite) da cessione/riacquisto" del conto economico, unitamente al rigiro a

conto economico delle relative "riserve da valutazione" del patrimonio netto precedentemente costituite.

Nella sottovoce B5. Aumenti - altre variazioni - sono compresi:

- Utili da negoziazione, per 2.251 mila euro

Nella sottovoce C6. Diminuzioni - altre variazioni - sono compresi:

- Perdite da negoziazione, per 1.619 mila euro

Tra le "altre variazioni in aumento/diminuzione dei titoli di debito è altresì ricompreso il differenziale tra i ratei iniziali e finali.

Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene attività finanziarie classificate nella categoria

in esame; pertanto, la presente Sezione non viene avvalorata.

Nota integrativaAnno 2009

4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene attività finanziarie disponibili per la vendita

oggetto di copertura specifica

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6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti crediti verso banche oggetto di copertura specifica.

6.3 Leasing finanziario

La Banca non ha posto in essere alcuna operazione di locazione finanziaria in qualità di soggetto locatore.

Nota integrativaAnno 2009

Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologicaTotale Totale

31.12.2009 31.12.2008

A. Crediti verso Banche Centrali - -

1. Depositi vincolati - -

2. Riserva obbligatoria - -

3. Pronti contro termine - -

4. Altri - -

B. Crediti verso banche 55.935 41.651

1. Conti correnti e depositi liberi 32.296 12.609

2. Depositi vincolati 23.279 27.657

3. Altri finanziamenti: - -

3.1 Pronti contro termine attivi - -

3.2 Leasing finanziario - -

3.3 Altri - -

4. Titoli di debito 360 1.385

4.1 Titoli strutturati - -

4.2 Altri titoli di debito 360 1.385

Totale (valore di bilancio) 55.935 41.651

Totale (fair value) 55.935 41.651

Tipologia operazioni/Valori

Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate verso banche classificate nel portafoglio "crediti”.

Sono inclusi anche i crediti verso Banca d'Italia, diversi dai depositi liberi, tra cui quelli per riserva obbligatoria.

76

Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A - Politiche contabili.

In considerazione della prevalente durata a breve termine dei crediti vers banche, il relativo fair value vieneconsiderato pari al valore di bilancio.

I crediti verso banche non sono stati svalutati in quanto ritenuti interamente recuperabili.Non sono presenti crediti verso banche con vincolo di subordinazione.

Tra i crediti verso banche figurano crediti in valuta estera per un controvalore di 12.415 mila euro.

I depositi vincolati di cui al punto B. comprendono la riserva obbligatoria, assolta in via indiretta, pari a 3.980mila euro, detenuta presso ICCREA Banca Spa.La tabella riferita al 2008 è stata ricostruita secondo le disposizioni in essere per il 2009; ciò ha comportato lospostamento nel punto B dell’importo relativo alla riserva obbligatoria (3.559 mila euro).

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Nota integrativaAnno 2009

Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

Bonis Deteriorate Bonis Deteriorate

1. Conti correnti 69.465 7.929 81.366 -

2. Pronti contro termine attivi - - - -

3. Mutui 263.565 28.685 255.671 -

4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 10.537 437 9.907 -

5. Leasing finanziario - - - -

6. Factoring - - - -

7. Altre operazioni 8.519 121 9.089 23.051

8. Titoli di debito 365 - 320 -

8.1 Titoli strutturati - - - -

8.2 Altri titoli di debito 365 - 320 -

Totale (valore di bilancio) 352.451 37.172 356.353 23.051

Totale (fair value) 365.844 36.563 358.403 22.749

938 1.430

1.545 1.424

3.923 4.128

2.011 2.001

- -

- -

38 38

- -

- -

64 68

8.519 9.089

Altri

Totale

Tipologia operazioni 31.12.2009

Depositi presso Uffici Postali

Depositi cauzionali fruttiferi

Crediti verso la Cassa Depositi e Prestiti

Contributi da riscuotere da enti locali per operazioni a tasso agevolato

Margini di variazione presso organismi di compensazione a fronte di contratti derivati

Crediti con fondi di terzi in amministrazione

Rischio di portafoglio

Altre sovvenzioni non regolate in conto corrente - sovvenzioni diverse

31.12.2008

Totale Totale Tipologia operazioni/Valori

31.12.2009

31.12.2008

Finanziamenti per anticipi

Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate verso clientela allocate nel portafoglio “crediti”.

Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A - Politiche contabili.

La Banca, con riferimento alle attività deteriorate del precedente esercizio, si è avvalsa della facoltà di esporle convenzionalmente nella sottovoce

"altre operazioni".

Inoltre, come dettagliato nella parte A "politiche contabili" della nota , poichè la presente tabella è variata rispetto all'anno scorso, i dati relativi

all’esercizio precedente sono stati adattati.

I crediti verso clientela sono esposti al netto delle rettifiche di valore derivanti da svalutazioni.

Tra i crediti sono compresi:

- finanziamenti in valuta estera per un controvalore di 466 mila euro;

Nella Tabella sono comprese "attività cedute non cancellate", rilevate per intero, per un importo complessivo pari ad euro 5.595 mila (euro 6.305

mila al termine dell'esercizio precedente), di cui per euro 307 mila riferite ad attività deteriorate (non presenti al termine dell'esercizio precedente).

Le "attività cedute non cancellate" sono riferite a mutui ipotecari cedutI che, non presentando i requisiti previsti dallo IAS39 per la c.d.

derecognition, debbono essere mantenute nell'attivo del bilancio.

Dette operazioni, comprese quelle effettuate nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione, sono meglio rappresentate nella Parte E - Sezione 1 -

rischio di credito sottosezione C.

La sottovoce 7. "Altre operazioni" comprende:

77

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7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

Bonis Deteriorate Bonis Deteriorate

1. Titoli di debito: 365 - 320 -

a) Governi - - - -

b) Altri Enti pubblici - - - -

c) Altri emittenti 365 - 320 -

- imprese non finanziarie - - - -

- imprese finanziarie 328 - 320 -

- assicurazioni 37 - - -

- altri - - - -

2. Finanziamenti verso: 352.086 37.173 349.728 23.051

a) Governi - - - -

b) Altri Enti pubblici 516 - 579 -

c) Altri emittenti 351.570 37.173 349.149 23.051

- imprese non finanziarie 212.101 26.532 223.811 16.027

- imprese finanziarie 2.011 - 2.001 -

- assicurazioni - - - -

- altri 137.458 10.641 123.337 7.024

Totale 352.451 37.173 350.048 23.051

Tipologia operazioni/Valori

Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

7.3 Crediti verso clientela oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene crediti verso la clientela oggetto di copertura specifica.

La Banca ha altresì in portafoglio finanziamenti a clientela per mutui erogati a tasso fisso, per complessivi

769 mila euro, oggetto di operazioni di copertura a fini gestionali (natural hedge).

7.4 Leasing finanziario

La Banca non ha posto in essere alcuna operazione di locazione finanziaria in qualità di soggetto locatore.

La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è stata

effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia.

Inoltre, come dettagliato nella parte A "politiche contabili" della nota , poichè la presente tabella è variata rispetto all'anno

scorso, i dati relativi all’esercizio precedente sono stati adattati.

78

Non sono presenti crediti verso clientela con vincolo di subordinazione.

I crediti erogati con fondi di terzi in amministrazione sono disciplinati da apposite leggi.

I saldi dei "conti correnti debitori" con la clientela includono le relative operazioni "viaggianti" e "sospese" a loro attribuibili alla fine

del periodo.

Tra i titoli di debito di cui alla sottovoce 8.2 sono iscritte obbligazioni di classe C emesse dalla Società veicolo Special Purpose Vehicle

(SPV) nell'ambito della operazione di cartolarizzazione di mutui ipotecari performing,; l'operazione è meglio descritta e rappresentata

nella Parte E - C.1 Operazioni di cartolarizzazione della Nota.

Le attività deteriorate comprendono le sofferenze, gli incagli, i crediti ristrutturati e le esposizioni scadute secondo le definizioni di

Banca d'Italia. Il dettaglio di tali esposizioni, nonchè quello relativo all'ammontare e alla ripartizione delle rettifiche di valore, viene

evidenziato nella Parte E della Nota integrativa - qualità del credito.

Nota integrativaAnno 2009

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Sezione 8 - Derivati di copertura - Voce 80

Nella presente voce figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del bilancio, presentano un

fair value positivo.

VN VN

L1 L2 L3 31.12.2009 L1 L2 L3 31.12.2008

1. Derivati finanziari: - 360 - 6.900 - 333 - 14.100

1) Fair value - 360 - 6.900 - 333 - 14.100

2) Flussi finanziari - - - - - - -

3) Investimenti esteri - - - - - - -

2. Derivati creditizi: - - - - - - -

1) Fair value - - - - - - -

2) Flussi finanziari - - - - - - -

Totale - 360 - 6.900 - 333 - 14.100

FV 31.12.2009 FV 31.12.2008

LegendaVN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Le operazioni in derivati sopra descritte sono state effettuate assumendo, in qualità di controparte, l'istituto centrale di categoria.

I contratti derivati sono relativi a contratti di Interest rate swap per la copertura specifica del rischio di tasso di interesse derivante

dal collocamento di prestiti obbligazionari presso la clientela.

8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura Rischio di tasso Rischio di cambio Rischio di credito Rischio di prezzo Più rischi 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita -----X-XX 2. Crediti ---X-X-XX 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza X--X-X-XX 4. Portafoglio XXXXX-X-X 5. Altre operazioni -----X-X- Totale attività --------- 1. Passività finanziarie 360--X-X-XX 2. Portafoglio XXXXX-X-X Totale passività 360-------- 1. Transazioni attese XXXXXX-XX 1. Portafoglio di attività e passività finanziarie XXXXX-X--Operazioni/Tipo di copertura Fair Value Specifica Generica Investim. esteri Flussi finanziari Generica Specifica

79

Nota integrativaAnno 2009

Nella presente Tabella sono indicati i valori positivi di bilancio dei derivati di copertura, distinti in relazione alle attività

o passività coperte e alla tipologia di copertura realizzata.

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10.2 Partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiuntoo sottoposte ad influenza notevole: informazioni contabili

La banca non detiene partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto e sottoposte

ad influenza notevole.

10.3 Partecipazioni: variazioni annue

La banca non ha posto in essere partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto e

sottoposte ad influenza notevole.

80

Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 90

Alla data di riferimento del bilancio non vi sono attività finanziarie oggetto di copertura generica.

Nota integrativaAnno 2009

Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100

La Banca non detiene partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad

influenza notevole, di cui al principio IAS27 e IAS28.

10.4 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate

10.5 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

10.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Alla data di riferimento del bilancio non sono in essere impegni riferibili a partecipazioni in società controllate in modo

congiunto.

Alla data di riferimento del bilancio non sono in essere impegni riferibili a partecipazioni in società controllate.

Alla data di riferimento del bilancio non sono in essere impegni riferibili a partecipazioni in società sottoposte a

influenza notevole.

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11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costoTotale Totale

31.12.2009 31.12.2008

A. Attività ad uso funzionale

1.1 di proprietà 3.444 3.734

a) terreni 794 794

b) fabbricati 1.837 1.913

c) mobili 388 483

d) impianti elettronici 92 124

e) altre 333 420

1.2 acquisite in locazione finanziaria - -

a) terreni - -

b) fabbricati - -

c) mobili - -

d) impianti elettronici - -

e) altre - -

Totale A 3.444 3.734

B. Attività detenute a scopo di investimento

2.1 di proprietà - -

a) terreni - -

b) fabbricati - -

2.2 acquisite in locazione finanziaria - -

a) terreni - -

b) fabbricati - -

Totale B - -

Totale (A+B) 3.444 3.734

11.2 Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o rivalutate

Attività/Valori

Tutte le attività materiali della Banca sono valutate al costo, come indicato nella Parte A della Nota.

Non sono presenti attività materiali valutate al fair value o rivalutate; pertanto si omette la compilazione

della relativa tabella.

Nota integrativaAnno 2009

Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110

Nella presente voce figurano le attività materiali (immobili, impianti, macchinari e altre attività materiali ad uso

funzionale disciplinate dallo IAS 16 e gli investimenti immobiliari (terreni e fabbricati) disciplinati dallo IAS 40,

nonché le attività oggetto di locazione finanziaria.

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11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

A. Esistenze iniziali lorde 794 2.762 1.698 518 1.427 7.199

A.1 Riduzioni di valore totali nette - 849 1.215 394 1.006 3.464

A.2 Esistenze iniziali nette 794 1.913 483 124 421 3.735

B. Aumenti: - 2 16 16 80 114

B.1 Acquisti - - 16 16 80 112

B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 2 - - - 2

B.3 Riprese di valore - - - - - -

B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -

B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo

di investimento - - - - - -

B.7 Altre variazioni - - - - - -

C. Diminuzioni: - 78 110 48 168 404

C.1 Vendite - - - - - -

C.2 Ammortamenti - 78 110 48 168 404

C.3 Rettifiche di valore da deterioramento

imputate a - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -

C.6 Trasferimenti a: - - - - - -

a) attività materiali detenute a scopo di

investimento - - - - - -

b) attività in via di dismissione - - - - - -

C.7 Altre variazioni - - - - - -

D. Rimanenze finali nette 794 1.837 389 92 333 3.445

D.1 Riduzioni di valore totali nette - 927 1.325 442 1.174 3.868

D.2 Rimanenze finali lorde 794 2.764 1.714 534 1.507 7.313

E. Valutazione al costo - - - - - -

Totale Terreni Fabbricati MobiliImpianti

elettroniciAltre

Nota integrativaAnno 2009

Alle voci A.1 e D.1 "Riduzioni di valore totali nette" è riportato il totale del fondo ammortamento e delle rettifiche di valore

iscritte a seguito di impairment.

La voce E. "Valutazione al costo" non è valorizzata in quanto la sua compilazione è prevista solo per le attività materiali

valutate in bilancio al fair value, non in possesso della Banca.

Tra i mobili sono ricompresi:

- mobili per 362 mila euro;

- arredi per 27 mila euro.

Tra gli impianti elettronici sono ricompresi:

- personal computer e stampanti per 66 mila euro;

- apparecchiature per la trasmissione dei dati per 26 mila euro.

Tra le altre attività materiali sono ricompresi:

- attrezzature blindate per 139 mila euro;

- impianti di allarme per 22 mila euro;

- impianti di comunicazione per 9 mila euro;

- autovetture per 56 mila euro; - macchine elettroniche e varie per 107 mila euro

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I fondi di ammortamento raggiungono il seguente grado di copertura dei valori di carico globali delle

immobilizzazioni materiali:

11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

La Banca non detiene attività materiali a scopo di investimento.

Nota integrativaAnno 2009

Percentuali di ammortamento utilizzate

Arredi

Macchine elettroniche e computersAutomezzi 25%

15%

20%

Mobili e macchine ordinarie d'ufficio 12%Impianti di ripresa fotografica / allarme 30%

Terreni e opere d'arte 0%Fabbricati 3%

Classe di attività % ammortamento

11.5 Impegni per acquisto di attività materiali

La Banca non ha contratto impegni di acquisto su attività materiali.

Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120

12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

A.1 Avviamento X - X -

A.2 Altre attività immateriali 18 - 16 -

A.2.1 Attività valutate al costo: 18 - 16 -

a) Attività immateriali generate internamente - - - -

b) Altre attività 18 - 16 -

A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -

a) Attività immateriali generate internamente - - - -

b) Altre attività - - - -

Totale 18 - 16 -

Attività/Valori

Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

Durata

indefinita

Durata

definita

Durata

indefinita

Durata

definita

Nella presente voce figurano le attività immateriali di cui allo IAS 38.

Tutte le attività immateriali della Banca sono valutate al costo.

Grado di copertura dei fondi ammortamento

Classe di attività

0%

Impianti elettronici77%Mobili

78%83%

Terreni

% amm.to complessivo

71%

31%72%76%

% amm.to complessivo 31.12.2009 31.12.2008

34%

Altre

Fabbricati0%

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12.2 Attività immateriali: variazioni annue

A. Esistenze iniziali - - - 17 - 17

A.1 Riduzioni di valore totali nette - - - 1 - 1

A.2 Esistenze iniziali nette - - - 16 - 16

B. Aumenti - - - 6 - 6

B.1 Acquisti - - - 6 - 6

B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -

B.3 Riprese di valore X - - - - -

B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -

- a patrimonio netto X - - - - -

- a conto economico X - - - - -

B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -

B.6 Altre variazioni - - - - - -

C. Diminuzioni - - - 4 - 4

C.1 Vendite - - - - - -

C.2 Rettifiche di valore - - - 4 - 4

- Ammortamenti X - - 4 - 4

- Svalutazioni - - - - - -

+ patrimonio netto X - - - - -

+ conto economico - - - - - -

C.3 Variazioni negative di fair value - - - - - -

- a patrimonio netto X - - - - -

- a conto economico X - - - - -

C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in

via di dismissione - - - - - -

C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -

C.6 Altre variazioni - - - - - -

D. Rimanenze finali nette - - - 18 - 18

D.1 Rettifiche di valore totali nette - - - 5 - 5

E. Rimanenze finali lorde - - - 23 - 23

F. Valutazione al costo - - - - - -

LegendaDEF: a durata definita

INDEF: a durata indefinita

Totale

DEF INDEFDEF INDEF

Avviamento

Altre attività immateriali:

generate internamente

Altre attività immateriali:

altre

Le attività immateriali oggetto di descrizione sono state interamente acquistate all’esterno e sono valutate al costo.

Tra le esistenze iniziali delle "Altre attività immateriali" non sono comprese quelle che alla data di chiusura del precedente esercizio

risultano completamente ammortizzate.

La sottovoce F. "Valutazione al costo" non è valorizzata in quanto la sua compilazione è prevista solo per le attività immateriali valutate in

bilancio al fair value, non in possesso della Banca.

Nota integrativaAnno 2009

La altre attività immateriali di cui alla voce A.2, a durata limitata, sono costituite prevalentemente da software aziendale in

licenza d'uso e sono state ammortizzate, pro rata temporis, con il metodo delle quote costanti in ragione della loro vita utile,

stimata in 5 anni.

Non sono iscritte attività immateriali generate internamente.

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12.3 Altre informazioni

In base a quanto richiesto dallo IAS 38 paragrafi 122 e 124, si precisa che la Banca non ha:

- costituito attività immateriali a garanzia di propri debiti;

- assunto impegni alla data del bilancio per l'acquisto di attività immateriali;

- acquisito attività immateriali per tramite di contratti di locazione finanziaria od operativa;

- acquisito attività immateriali tramite concessione governativa;

- attività immateriali rivalutate iscritte a fair value.

Nota integrativaAnno 2009

Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell'attivo e Voce 80 del passivo

13.1 Attività per imposte anticipate: composizione

Nella presente voce figurano le attività fiscali (correnti e anticipate) e le passività fiscali (correnti e differite) rilevate,

rispettivamente, nella voce 130 dell'attivo e 80 del passivo.

Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all'iscrizione di "attività per imposte anticipate" riguardano:

In contropartita del conto economico

IRES IRAP Totale

- - -

1.301 - 1.301

59 1 60

- - -

- - -

- - -

18 1 19

41 - 41

1.360 1 1.361

In contropartita dello stato patrimoniale

IRES IRAP Totale

25 18 43

25 18 43

- altre - - -

25 18 43

- svalutazione crediti

Totale

. rettifiche di valore di attività finanziarie detenute per la negoziazione e di attività finanziarie

valutate al fair value

. rettifiche di valore di passività finanziarie di negoziazione e di passività finanziarie valutate

al fair value

. fondi per rischi e oneri

. minuvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita

Descrizione

Descrizione

. costi di natura amministrativa

. altre voci

- riserve da valutazione:

Totale

- altre:

- perdite fiscali

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13.2 Passività per imposte differite: composizione

In contropartita del conto economico

IRES IRAP Totale

- - -

- - -

- - -

- - -

106 14 120

106 14 120

In contropartita dello stato patrimoniale IRES IRAP Totale

122 21 143

122 21 143

- - -

- altre - - -

122 21 143

- riserve da valutazione

. rivalutazioni di attività finanziarie detenute per la negoziazione e di attività finanziarie

valutate al fair value

Totale

. altre voci

. ammortamenti di attività materiali fiscalmente già riconosciuti

. rivalutazioni di derivati di copertura

Totale

. plusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita

. rivalutazione immobili

. rettifiche di valore su crediti verso la clientela dedotte extracontabilmente

Descrizione

Descrizione

Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all'iscrizione di "passività per imposte differite" riguardano:

Nota integrativaAnno 2009

Imposte differite non rilevate

Non si è dato luogo alla rilevazione di passività per imposte differite:. sulle riserve di rivalutazione monetaria in sospensione di imposta;. sulla riserve di utili costituite con accantonamenti non soggetti ad imposte sul reddito ai sensi dell'art. 12della L. 904/77.

Tenuto conto della indisponibilità delle riserve prevista dalla normativa di settore e dallo Statuto sociale,la Banca non ha assunto nè ritiene di assumere comportamenti idonei ad integrare i presupposti per la lo-ro distribuzione e, di conseguenza, per la rilevazione delle relative passività per imposte differite.

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13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

1. Importo iniziale 983 787

2. Aumenti 545 502

2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 545 502

a) relative a precedenti esercizi - -

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) riprese di valore - -

d) altre 545 502

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -

2.3 Altri aumenti - -

3. Diminuzioni 168 306

3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 168 306

a) rigiri 168 306

b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -

c) mutamento di criteri contabili - - d) altre - -3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -3.3 Altre diminuzioni - -

4. Importo finale 1.360 983

13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

1. Importo iniziale 318 608

2. Aumenti - 53

2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio - 53

a) relative a precedenti esercizi - -

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) altre - 53

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -

2.3 Altri aumenti - -

3. Diminuzioni 198 343

3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 198 343

a) rigiri 198 343

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) altre - -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -3.3 Altre diminuzioni - -

4. Importo finale 120 318

Nota integrativaAnno 2009

Le imposte anticipate vengono rilevate sulla base della probabilità di realizzazione di sufficienti redditi imponibili

fiscali futuri.

Le imposte differite sono rilevate a fronte delle differenze temporanee tra valore contabile di una attività o di una

passività e il suo valore fiscale, che saranno recuperate sotto forma di benefici economici che la Banca otterrà negli

esercizi successivi. Tale rilevazione è stata effettuata in base alla legislazione fiscale vigente; le aliquote utilizzate per la

rilevazione delle imposte differite attive e passive ai fini IRES ed IRAP sono rispettivamente pari al 27,50% e al 3,90%

(salvo eventuali maggiorazioni per addizionali regionali).

Lo sbilancio delle imposte anticipate e delle imposte differite è stato iscritto a conto economico alla voce 260 "imposte

sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", rispettivamente, per 378 mila euro e per 198 mila euro.

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Le sottovoci 3.1 a) "rigiri" delle tabelle 13.3 e 13.4 comprendono lo scarico delle imposte differite attive e passive

stanziate nei precedenti bilanci, per effetto dell'esercizio da parte della Banca delle opzioni previste dall'art. 15 del DL

185/2008, nonchè dall'articolo 1, comma 33, L.244/2007; ciò per quanto attiene, rispettivamente, il riallinemento delle

differenze tra i valori di bilancio e quelli fiscali di talune attività e passività e l'affrancamento delle deduzioni

extracontabili operate.

Nota integrativaAnno 2009

13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

1. Importo iniziale 254 74

2. Aumenti 44 254

2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 44 254

a) relative a precedenti esercizi - -

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) altre 44 254

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -

2.3 Altri aumenti - -

3. Diminuzioni 254 74

3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 254 18

a) rigiri 254 18

b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -

c) dovute al mutamento di criteri contabili - -

d) altre - -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - 563.3 Altre diminuzioni - -

4. Importo finale 44 254

13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

1. Importo iniziale 106 87

2. Aumenti 143 106

2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 143 106

a) relative a precedenti esercizi - -

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) altre 143 106

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -

2.3 Altri aumenti - -

3. Diminuzioni 106 87

3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 106 87

a) rigiri 106 87

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) altre - -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -3.3 Altre diminuzioni - -

4. Importo finale 143 106

Le imposte anticipate e differite si riferiscono, rispettivamente, a svalutazioni e rivalutazioni

di titoli disponibili per la vendita. Dette movimentazioni hanno trovato come contropartita la rispettiva riserva di patrimonio netto.

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89

13.7 Altre informazioni

IRES IRAP

Imposta

sostitutiva

di Ires e

Irap

ILOR TOTALE

Passività fiscali correnti (-) (862) (471) (37) (1.370)

Acconti versati (+) 657 488 - 1.145

Altri crediti di imposta (+) - - - -

Ritenute d'acconto subite (+) 10 - 10

Saldo a debito della voce 80 a) del passivo (195) - (37) (232)

Saldo a credito - 17 - 17

Crediti di imposta non compensabili: quota capitale 397 - 397

Crediti di imposta non compensabili: quota interessi 304 - 304

Saldo dei crediti di imposta non compensabili 701 - 701

Saldo a credito della voce 130 a) dell'attivo 701 17 - - 718

Composizione della fiscalità corrente

In merito alla posizione fiscale della Banca, per gli esercizi non ancora prescritti 2005-2008, non è stato ad oggi notificato alcun

avviso di accertamento.

L'imposta sostitutiva per Ires e Irap si riferisce all'esercizio da parte della Banca dell'opzione prevista

dall'articolo 1, comma 44, L.244/2007.

Nota integrativaAnno 2009

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Nota integrativaAnno 2009

14.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attivitàTotale Totale

31.12.2009 31.12.2008

A. Singole attività

A.1 Attività finanziarie - -

A.2 Partecipazioni - -

A.3 Attività materiali 390 269

A.4 Attività immateriali - -

A.5 Altre attività non correnti - -

Totale A 390 269

B. Gruppi di attività (unità operative dismesse)

B.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -

B.2 Attività finanziarie valutate al fair value - -

B.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita - -

B.4 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -

B.5 Crediti verso banche - -

B.6 Crediti verso clientela - -

B.7 Partecipazioni - -

B.8 Attività materiali - -

B.9 Attività immateriali - -

B.10 Altre attività - -

Totale B - -

C. Passività associate ad attività non correnti in via di dismissione

C.1 Debiti - -

C.2 Titoli - -

C.3 Altre passività - -

Totale C - -

D. Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione

D.1 Debiti verso banche - -

D.2 Debiti verso clientela - -

D.3 Titoli in circolazione - -

D.4 Passività finanziarie di negoziazione - -

D.5 Passività finanziarie valutate al fair value - -

D.6 Fondi - -

D.7 Altre passività - -

Totale D - -

Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate -

Voce 140 dell'attivo e Voce 90 del passivo

Trattasi di immobili per recupero crediti ed in via di dismissione.

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14.2 Altre informazioni

14.3 Informazioni sulle partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole non valutate al patrimonio netto

Trattasi di immobili acquisti per recupero crediti ed in via di dismissione. Nel 2009 la banca ha acquisito immobili

per recupero crediti per euro 121 mila. Trattasi di fabbricato ad uso civile abitazione con scoperto.

La banca non detiene partecipazioni in società sottopone ad influenza notevole non valutate al patrimonio netto.

Nota integrativaAnno 2009

Sezione 15 - Altre attività - Voce 150

15.1 Altre attività: composizioneTotale Totale

31.12.2009 31.12.2008

Ratei attivi 861 797

Migliorie e spese incrementative su beni di terzi non separabili 374 522

Altre attività 5.973 5.228

Crediti verso Erario per acconti su imposte indirette e altre partite fiscali 2.671 2.230

Valori diversi e valori bollati 10 8

Assegni di c/c tratti su terzi - -

Assegni di c/c tratti sulla banca - -

Partite in corso di lavorazione 229 235

Rettifiche per partite illiquide di portafoglio - 216

Depositi cauzionali non connessi con la prestazione di servizi finanziari - -

Anticipi e crediti verso fornitori per beni e servizi non finanziari - -

Risconti attivi non riconducibili a voce propria - -

Crediti derivanti da cessione di beni e servizi non finanziari - -

Debitori diversi per operazioni in titoli 725 100

Rate pensioni INOS da addebuìitare ad ICCREA 2.049 2.057

Altre partite attive 289 382

Totale 7.208 6.547

Voci

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell’attivo dello stato patrimoniale.

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Passivo

Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologicaTotale Totale

31.12.2009 31.12.2008

1. Debiti verso banche centrali - -

2. Debiti verso banche 11.217 1.712

2.1 Conti correnti e depositi liberi 26 -

2.2 Depositi vincolati - -

2.3 Finanziamenti 11.191 1.712

2.3.1 Pronti contro termine passivi 10.041 -

2.3.2 Altri 1.150 1.712

2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti

patrimoniali - -

2.5 Altri debiti - -

Totale 11.217 1.712

Fair value 11.217 1.712

1.2 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti subordinati

1.3 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti strutturati

1.4 Debiti verso banche: debiti oggetto di copertura specifica

1.5 Debiti per leasing finanziario

Tipologia operazioni/Valori

Nella presente voce figurano i debiti verso banche, qualunque sia la loro forma tecnica, diversi da quelli ricondotti

nelle voci 30, 40 e 50. Sono inclusi i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari.

Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A - Politiche contabili.

Tra i debiti verso banche figurano debiti in valuta estera per un controvalore di 488 mila euro.

Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti subordinati verso banche.

Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti strutturati nei confronti di banche.

Alla data di riferimento del bilancio, non vi sono debiti verso banche oggetto di copertura specifica.

La Banca non ha in essere operazioni della specie.

Nota integrativaAnno 2009

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Nota integrativaAnno 2009

Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologicaTotale Totale

31.12.2009 31.12.2008

1. Conti correnti e depositi liberi 115.496 100.439

2. Depositi vincolati 60.031 49.281

3. Finanziamenti 41.829 41.007

3.1 Pronti contro termine passivi 28.211 28.442

3.2 Altri 13.618 12.565

4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti

patrimoniali - -

5. Altri debiti 5.402 6.347

Totale 222.758 197.074

Fair value 222.758 197.074

2.2 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti subordinati

2.3 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti strutturati

2.4 Debiti verso clientela: debiti oggetto di copertura specifica

2.5 Debiti per leasing finanziario

Tipologia operazioni/Valori

Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti subordinati verso clientela.

Non sono presenti debiti strutturati verso clientela.

Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non ha in essere debiti verso clientela oggetto di copertura specifica.

Nella presente voce figurano i debiti verso clientela, qualunque sia la loro forma tecnica, diversi da quelli ricondotti nelle

voci 30, 40 e 50. Sono inclusi i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari.

Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A - Politiche contabili.

Tra i debiti verso clienti figurano debiti in valuta estera per un controvalore di 12.395 mila euro.

Le operazioni “pronti contro termine” passive, di cui alla sottovoce 3.1, riguardano esclusivamente le operazioni con

obbligo di rivendita a termine, da parte del cessionario, delle attività oggetto della transazione, non avendo la Banca

posto in essere operazioni che prevedono la facoltà per il cessionario di rivendita a termine.

La sottovoce "altri debiti" risulta così composta:

altre passività, diverse dai PCT passivi, a fronte di attività cedute ma non cancellate per 5.399 mila euro;

somme in corso di lavorazione per 3 mila euro.

La Banca non ha in essere debiti per leasing finanziario

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Nota integrativaAnno 2009

Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30

Nella presente voce figurano i titoli emessi valutati al costo ammortizzato. Sono ricompresi i titoli che alla data di

riferimento del bilancio risultano scaduti ma non ancora rimborsati. E' esclusa la quota dei titoli di debito di propria

emissione non ancora collocata presso terzi.

Nella voce sono rappresentati altresì i titoli oggetto di copertura specifica in applicazione della disciplina dell'hedge

accounting.

3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica

Livello1 Livello2 Livello3 Livello1 Livello2 Livello3

A. Titoli

1. obbligazioni 196.977 - 199.382 - 196.387 - 198.563 -

1.1 strutturate - - - - - - - -

1.2 altre 196.977 - 199.382 - 196.387 - 198.563 -

2. altri titoli 20.287 - 20.287 - 30.475 - 30.475 -

2.1 strutturati - - - - - - - -

2.2 altri 20.287 - 20.287 - 30.475 - 30.475 -

Totale 217.264 - 219.669 - 226.862 - 229.038 -

Tipologia titoli/Valori

Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

Fair value Valore

bilancio

Fair value Valore

bilancio

3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati

3.3 Titoli in circolazione oggetto di copertura specifica

1. Titoli oggetto di copertura specifica del fair value: 7.256 16.786

a) rischio di tasso di interesse 7.256 16.786

b) rischio di cambio - -

c) più rischi - -

2. Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: - -

a) rischio di tasso di interesse - -

b) rischio di cambio - -

c) altro - -

31.12.2009 31.12.2008

Più in dettaglio, sono oggetto di copertura specifica, in applicazione delle regole dell'hedge accounting di cui al

principio IAS39:

- prestiti obbligazionari emessi del tipo plain vanilla, per euro 7.256 mila, coperti da contratti di interest rate swap.

L'importo indicato è costituito dalla quota capitale, dal rateo in corso di maturazione alla data di riferimento del

bilancio e dalla quota di copertura considerata efficace.

Per quanto riguarda i criteri di determinazione del fair value si rimanda alla Parte A - Politiche contabili.

Il valore delle obbligazioni emesse è al netto di quelle riacquistate, per un importo nominale di 2.491 mila euro.

La sottovoce A.2.2 "Titoli - altri titoli - altri", comprende:

- certificati di deposito per 20.287 mila euro.

Con riferimento all'esercizio precedente, tenuto conto delle difficoltà incontrate nel fornire la gerarchia del fair value,

gli strumenti finanziari di livello 3 sono stati convenzionalmente classificati nel livello 2.

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Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le passività finanziarie, qualunque sia la loro forma tecnica,

classificate nel portafoglio di negoziazione.

Nota integrativaAnno 2009

L1 L2 L3 L1 L2 L3

A. Passività per cassa

1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -

2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -

3. Titoli di debito - - - - - - - -

3.1 Obbligazioni - - - - - - - -

3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X

3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X

3.2 Altri titoli - - - - - - - -

3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X

3.2.2 Altri - - - - X - - - - X

Totale A - - - - - - - - - -

B. Strumenti derivati

1. Derivati finanziari - 57 - - 48 -

1.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X

1.2 Connessi con la fair value option X - 57 - X X - 48 - X

1.3 Altri X - - - X X - - - X

2. Derivati creditizi - - - - - -

2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X

2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X

2.3 Altri X - - - X X - - - X

Totale B X - 57 - X X - 48 - X

Totale (A+B) X - 57 - X X - 48 - X

FV Tipologia operazioni/Valori

Totale Totale

VN

31.12.2009 31.12.2008

FV * VN FV * FV

4.2 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

4.3 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione subordinate.

Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione relative a debiti strutturati.

Le passività finanziarie di negoziazione indicate al punto B 1.1.2 della tabella, rappresentano il valore negativo di strumenti

derivati (IRS, opzioni), cui si rende applicabile la fair value option in quanto gestionalmente connesse (copertura naturale) a

poste patrimoniali, in accordo con le definizioni del principio contabile IAS n. 39 § 9.

4.4 Passività finanziarie per cassa (esclusi "scoperti tecnici") di negoziazione: variazioni annue

Non vi sono passività finanziarie per cassa di negoziazione.

LegendaFV = fair value

FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio

dell'emittente rispetto alla data di emissione

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L1 = Livello 2

L1 = Livello 3

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Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50

5.1 Passività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica

Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le passività finanziarie, designate al fair value con i risultati valutativi iscritti nel conto

economico, sulla base della facoltà riconosciuta alle imprese (c.d. “fair value option”) dallo IAS 39. E' esclusa la quota dei titoli di debito di

propria emissione non ancora collocata presso terzi.

Nota integrativaAnno 2009

L1 L2 L3 L1 L2 L3

1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -

1.1 Strutturati - - - - X - - - - X

1.2 Altri - - - - X - - - - X

2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -

2.1 Strutturati - - - - X - - - - X

2.2 Altri - - - - X - - - - X

3. Titoli di debito 36.682 - 38.410 - - 18.409 - 18.912 - -

3.1 Strutturati 1.323 - 1.342 - X 1.323 - 1.335 - X

3.2 Altri 35.359 - 37.068 - X 17.086 - 17.577 - X

Totale 36.682 - 38.410 - - 18.409 - 18.912 - -

LegendaFV = fair value

FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio

dell'emittente rispetto alla data di emissione

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

VN

Tipologia operazione / Valori

Totale Totale

FV *

31.12.2009

VN FV *

31.12.2008

FV FV

5.2 Dettaglio della voce 50 "Passività finanziarie valutate al fair value": passività subordinate

5.3 Passività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue Debiti verso

banche

Debiti verso

clientela

Titoli in

circolazioneTotale

A. Esistenze iniziali - - 18.912 18.912

B. Aumenti - - 22.039 22.039

B1. Emissioni - - 19.423 19.423

B2. Vendite - - 843 843

B3. Variazioni positive di fair value - - 707 707

B4. Altre variazioni - - 1.066 1.066

C. Diminuzioni - - 2.541 2.541

C1. Acquisti - - 879 879

C2. Rimborsi - - 1.000 1.000

C3. Variazioni negative di fair value - - 51 51

C4. Altre variazioni - - 611 611

D. Rimanenze finali - - 38.410 38.410

Non vi sono passività finanziarie valutate al fair value rappresentate da titoli subordinati.

Fra i titoli in circolazione le variazioni annue sono rappresentate dall’emissione di nuovi titoli di debito per i quali è stata esercitata la “fair value

option” e dal rimborso di titoli ai quali è stata applicata la fair" value option".

Nella sottovoce 3. "Titoli di debito" figurano i prestiti obbligazionari di propria emissione correlati a contratti derivati di copertura del rischio di

tasso d'interesse, valutati in base alla c.d. "fair value option" di cui allo IAS 39 § 9.

L’applicazione della fair value option ha riguardato i prestiti obbligazionari emessi dalla Banca oggetto di copertura mediante strumenti derivati, sia

per quanto attiene emissioni strutturate che a tasso fisso.

In aggiunta, la Banca ha in essere emissioni di prestiti obbligazionari sui quali si è applicata la disciplina della fair value hedge accounting, così

come meglio descritta nelle Sezioni 3 e 6 del Passivo.

La fair value option è inoltre impiegata in presenza di strumenti contenenti derivati impliciti, che soddisfano le condizioni previste dallo IAS39,

in quanto la valutazione dell'intero strumento è meno onerosa rispetto alla separata valutazione dello strumento ospite e del derivato (prestiti

obbligazionari strutturati il cui profilo di rendimento è legato al tasso di interesse oppure a una componente equity).

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Nota integrativaAnno 2009

Sezione 6 - Derivati di copertura - voce 60

Alla data di riferimento del bilancio non figurano derivati di copertura che presentano un fair value negativo;

pertanto non viene avvalorata la relativa sezione.

Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 70

La Banca non ha posto in essere passività oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso di interesse e

pertanto non verranno avvalorate le relative tabelle.

Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80

Per quanto riguarda le informazioni relative alle passività fiscali, si rinvia a quanto esposto nella Sezione 13 dell'Attivo.

Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 90

Per quanto riguarda le informazioni relative alle passività associate in via di dismissione, si rinvia a quanto esposto

nella Sezione 14 dell'Attivo.

Sezione 10 - Altre passività - Voce 100

Nella presente voce sono iscritte le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale.

Le "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" rappresentano lo sbilancio tra le rettifiche "dare" e le rettifiche "avere" del

portafoglio salvo buon fine e al dopo incasso il cui dettaglio è indicato nell'apposita Tabella delle Altre informazioni della parte B

della presente Nota integrativa.

Nel corso dell'esercizio sono state destinate al fondo di previdenza di categoria quote di trattamento di fine rapporto per 148 mila

euro.

Inoltre, sono state rilevate quote di trattamento di fine rapporto destinate al conto di Tesoreria INPS per 84 mila euro e al Fondo

Aureo per 16 mila euro.

10.1 Altre passività: composizione

Ratei passivi 107 152

Altre passività 7.562 8.613

Debiti verso enti previdenziali e fondi pensione esterni 280 210

Debiti verso fornitori per beni e servizi non finanziari 540 528

Debiti verso il personale 257 266

Debiti verso l'Erario e altri enti impositori per imposte indirette dell'azienda 819 785

Debiti verso l'Erario per l'attività di riscossione imposte e/o come sostituto d'imposta 955 1.617

Debiti verso terzi per incassi e/o trattenute 124 204

Partite in corso di lavorazione 203 203

Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 409 -

Somme a disposizione della clientela o di terzi 3.911 4.465

Altre partite passive 64 335

Totale 7.669 8.765

Voci 31.12.2009 31.12.2008

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Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annueTotale Totale

31.12.2009 31.12.2008

A. Esistenze iniziali 919 902

B. Aumenti - 90

B.1 Accantonamento dell'esercizio - 90

B.2 Altre variazioni - -

C. Diminuzioni 11 73

C.1 Liquidazioni effettuate 2 73

C.2 Altre variazioni 9 -

D. Rimanenze finali 908 919

Totale - -

11.2 Altre informazioni

Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

Fondo iniziale 1.036 1.084

Varizioni in aumento 20 25

Variazioni in diminuzione - 73

Fondo finale 1.056 1.036

Nella presente voce figura il Fondo di Trattamento di fine rapporto rilevato con la metodologia prevista dallo IAS19.

Alla data di bilancio, la Banca si è avvalsa della facoltà di rilevare a Conto Economico gli Utili o le Perdite

Attuariali che si sono manifestati nell'esercizio, pertanto la Voce D. “Rimanenze finali” del fondo inscritto coincide

con il suo Valore Attuariale (Defined Benefit Obligation – DBO).

Gli importi sopra riportati sono tutti attualizzati secondo quanto previsto dallo IAS 19.

Fermo restando quanto sopra rappresentato, il Fondo di trattamento di fine rapporto, calcolato ai sensi dell’art. 2120

del Codice Civile, non devoluto ai fondi pensione esterni o al fondo di tesoreria Inps, ammonta a 1.056 mila euro e

nell’esercizio si è movimentato come di seguito:

Nota integrativaAnno 2009

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99

Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120

12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

1. Fondi di quiescenza aziendali - -

2. Altri fondi per rischi ed oneri 59 42

2.1 controversie legali - -

2.2 oneri per il personale 52 42

2.3 altri 7 -

Totale 59 42

12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

A. Esistenze iniziali - 42 42

B. Aumenti - 25 25

B.1 Accantonamento dell'esercizio - - -

B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 3 3

B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - 2 2

B.4 Altre variazioni - 20 20

C. Diminuzioni - 8 8

C.1 Utilizzo nell'esercizio - - -

C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - -

C.3 Altre variazioni - 8 8

D. Rimanenze finali - 59 59

Totale

Voci/Valori

Fondi di

quiescenza Altri fondi

Nelle presenti voci figurano le passività relative agli “Altri benefici a lungo termine”, riconosciuti contrattualmente al

personale in servizio, ai sensi dello IAS19 e le obbligazioni in essere, per le quali la Banca ritiene probabile un esborso

futuro di risorse ai sensi dello IAS37.

Nota integrativaAnno 2009

La sottovoce B.2 - Variazioni dovute al passare del tempo - accoglie i ripristini di valore connessi con il trascorrere del

tempo corrispondenti ai ratei maturati, calcolati sulla base dei tassi di sconto utilizzati nell'esercizio precedente per

l'attualizzazione dei fondi.

La sottovoce B.3 - Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - accoglie incrementi di valore dei fondi determinati

dall'applicazione di tassi di sconto inferiori rispetto a quelli utilizzati nell'esercizo precedente.

La sottovoce B.4 - Altre variazioni in aumento - accoglie:

- la quota parte dell'utile del precedente esercizio destinata ad accantonamento al fondo per beneficenza e mutualità, pari a

15 mila euro.

- lo scarto tra la passività effettiva di fine esercizio e la passività teorica di apertura per 5 mila euro.

La sottovoce C.3 - Altre variazioni in diminuzione - accoglie:

- i decrementi del fondo per beneficenza e mutualità a seguito dell'utilizzo a fronte delle specifiche destinanazioni.

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

La Banca non ha iscritto nel Bilancio fondi della specie.

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100

12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi

La voce “Altri fondi per rischi e oneri” è costituita da:

Nota integrativaAnno 2009

Oneri del personale:

Limporto esposto nella sottovoce 2.2 "oneri per il personale - Altri fondi rischi ed oneri" della Tab. 12.1, si riferisce a:

- premi di anzianità/fedeltà relativi all'onere finanziario che la banca dovrà sostenere, negli anni futuri, a favore del personale

dipendente in relazione all'anzianità di servizio.

Dal punto di vista operativo, l'applicazione del Metodo della Proiezione Unitaria del Credito ha richiesto anche l'adozione di

ipotesi demografiche ed economico-finanziarie definite analiticamente su ciascun dipendente.

Altri - Fondo beneficenza e mutualità, per 7 mila euro

Nell'ambito degli altri fondi è compreso il fondo di beneficenza e mutualità che trae origine dallo statuto sociale (art. 49). Lo

stanziamento viene annualmente determinato, in sede di destinazione di utili, dall'Assemblea dei soci; il relativo utilizzo viene

deciso dal Consiglio di Amministrazione.

Il fondo non è stato attualizzato in quanto il suo utilizzo è previsto nel corso dell'anno successivo.

Passività potenziali

Non esistono alla data di chiusura dell'esercizio passività potenziali, per le quali non è probabile un esborso finanziario.

Con riferimento alla controversia presso la Corte dei Conti per il Lazio illustrata nell'esercizio precedente, si precisa che nel

corso del 2009 la pendenza si è chiusa con il pagamento da parte della banca di una sanzione interamente imputata a conto

economico.

Sezione 13 - Azioni rimborsabili - Voce 140

La Banca non ha emesso azioni rimborsabili.

Sezione 14 - Patrimonio dell'impresa - Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200

14.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Nella Sezione è illustrata la composizione dei conti relativi al capitale e alle riserve della banca.

La Banca ha emesso esclusivamente azioni ordinarie in ragione del capitale sociale sottoscritto pari a 384.306 euro.

Non vi sono azioni sottoscritte e non ancora liberate.

Non vi sono azioni proprie riacquistate.

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14.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annueVoci/Tipologie Ordinarie Altre

A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 16.417 -

- interamente liberate 16.417 -

- non interamente liberate - -

A.1 Azioni proprie (-) - -

A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 16.417 -

B. Aumenti 58.131 -

B.1 Nuove emissioni 58.131 -

- a pagamento: 58.131 -

- operazioni di aggregazioni di imprese - - - conversione di obbligazioni - - - esercizio di warrant - - - altre 58.131 - - a titolo gratuito: - -

- a favore dei dipendenti - - - a favore degli amministratori - - - altre - -B.2 Vendita di azioni proprie - -

B.3 Altre variazioni - -

C. Diminuzioni 70 -

C.1 Annullamento 70 -

C.2 Acquisto di azioni proprie - -

C.3 Operazioni di cessione di imprese - -

C.4 Altre variazioni - -

D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 74.478 -

D.1 Azioni proprie (+) - -

D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 74.478 -

- interamente liberate - -

- non interamente liberate - -

14.3 Capitale: altre informazioni

Variazioni della compagine socialeNumero soci al 31.12.2008 3.201

Numero soci: ingressi 207

Numero soci: uscite 30

Numero soci al 31.12.2009 3.378

Le informazioni si riferiscono al numero di azioni movimentate nel corso dell'esercizio.

Nota integrativaAnno 2009

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14.4 Riserve di utili: altre informazioni

Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

Riserva Legale 35.010 32.315

Altre riserve (FTA e NTA) (322) (322)

Totale 34.688 31.993

Le altre riserve (FTA e NTA)sono così composte:

IAS - FTA interessi su crediti verso clientela: -227 mila euro;

IAS - FTA su cespiti: + 88 mila euro

IAS - FTA svalutazione crediti: -485 mila euro;

IAS - FTA da valutazione titoli: + 38 mila euro;

IAS - FTA fondo rischi su crediti: + 1.110 mila euro;

IAS - FTA oneri personale dipendente: +20 mila euro

IAS - FTA fair value passività connesse con la FVO: -376 mila euro;

IAS - FTA derivati: +735 mila euro;

IAS - FTA variazione utile 2005: -1.2225 mila euro.

Le riserve di utili sono costituite da:

La normativa di settore di cui all’art. 37 del D.Lgs. 385/93 e l'art.49 dello Statuto prevedono la costituzione obbligatoria

della riserva legale.

La riserva legale è costituita con accantonamento di almeno il 70% degli utili netti di esercizio.

Alla riserva legale viene inoltre accantonata la quota parte degli utili netti residui dopo le altre destinazioni previste

dalla legge, dalla normativa di settore e dallo Statuto, deliberate dall'Assemblea.

La riserva legale risulta indivisibile e indisponibile per la Banca, ad eccezione dell'utilizzo per la copertura di perdite di

esercizio, al pari delle altre riserve di utili iscritte nel Patrimonio, in ragione dei vincoli di legge e di Statuto.

Nota integrativaAnno 2009

102

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Descrizione Importo Possibilità di

utilizzazione

per copertura perdite per altre ragioni

Capitale sociale: 384

per copertura perdite e

per rimborso del valore

nominale delle azioni

0 0

Riserve di capitale:

Riserva da sovrapprezzo azioni 37

per copertura perdite e

per rimborso del

sovrapprezzo versato*

0 0

Altre riserve:

Riserva legale 34.688 per copertura perdite 0 non ammessi in quanto

indivisibile

Riserve di rivalutazione monetaria 213 per copertura perdite 0 non ammessi in quanto

indivisibile

Altre riserve 0 per copertura perdite 0 non ammessi in quanto

indivisibile

Riserva FTA 0 per copertura perdite 0 non ammessi

Riserva da valutazione: attività finanziarie disponibili per la vendita 36

per quanto previsto

dallo IAS 39

Totale 35.358

Utilizzi effettuati nei tre precedenti esercizi

importo

La "Riserva da valutazione: attività finanziarie disponibili per la vendita" può essere movimentata esclusivamente

secondo le prescrizioni dello IAS 39. Essa trae origine dalla valutazione di strumenti finanziari e non può essere

utilizzata nè per aumenti di capitale sociale, nè per distribuzione ai soci, nè per coperture di perdite. Le eventuali

variazioni negative di tale riserva possono avvenire solo per riduzioni di fair value, per rigiri a conto economico o per

l'applicazione di imposte correnti o differite.

14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Non sussistono strumenti rappresentativi di patrimonio netto diversi dal capitale e dalle riserve.

14.6 Altre informazioniNon sussistono altre informazioni su strumenti rappresentativi di patrimonio netto diversi dal capitale e dalle riserve.

Nota integrativaAnno 2009

In ottemperanza all'articolo 2427, n. 7-bis, cod.civ., si riporta di seguito il dettaglio della composizione del patrimonio

netto della Banca, escluso l'utile di esercizio, con l'evidenziazione dell'origine e del grado di disponibilità e

distribuibilità delle diverse poste.

103

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104

Nota integrativaAnno 2009

Altre informazioni

1. Garanzie rilasciate e impegni Importo Importo

31.12.2009 31.12.2008

1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 7.656 5.917

a) Banche 2.853 2.303

b) Clientela 4.803 3.614

2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 9.769 10.263

a) Banche - -

b) Clientela 9.769 10.263

3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 19.931 20.194

a) Banche 4.993 172

i) a utilizzo certo 4.993 172

ii) a utilizzo incerto - -

b) Clientela 14.938 20.022

i) a utilizzo certo 1.395 2.608

ii) a utilizzo incerto 13.543 17.414

4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti:

vendite di protezione - -

5) Attività costituite in garanzia di obblìgazioni di

terzi - -

6) Altri impegni - -

Totale 37.356 36.374

Operazioni

Tra le garanzie rilasciate di natura commerciale sono compresi i crediti di firma per garanzie personali

che assistono specifiche transazioni commerciali o la buona esecuzione di contratti.

Tra quelle di natura finanziaria sono comprese le garanzie personali che assistono il regolare

assolvimento del servizio del debito da parte del soggetto ordinante.

Inoltre, come dettagliato nella parte A "politiche contabili" della nota , poichè la presente tabella è

variata rispetto all'anno scorso, i dati relativi all’esercizio precedente sono stati adattati.

Il punto 1.a) "Garanzie rilasciate di natura finanziaria - Banche" comprende:

- impegni verso il Fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo per 1.778 mila euro;

- impegni verso il Fondo di garanzia degli obbligazionisti del credito cooperativo per 1.075 mila euro.

Il punto 3 "Impegni irrevocabili a erogare fondi" comprende:

a) banche - a utilizzo certo

- acquisti (a pronti e a termine) di titoli non ancora regolati, per 4.993 mila euro;

b) clientela - a utilizzo certo

- acquisti (a pronti e a termine) di titoli non ancora regolati, per 39 mila euro;

- depositi e finanziamenti da erogare a una data futura predeterminata, per 1.356 mila euro;

b) clientela - a utilizzo incerto

- margini utilizzabili su linee di credito irrevocabili concesse per 13.543 mila euro.

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2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegniImporto Importo

31.12.2009 31.12.2008

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -

2. Attività finanziarie valutate al fair value - -

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 38.275 28.148

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -

5. Crediti verso banche - -

6. Crediti verso clientela - -

7. Attività materiali - -

3. Informazioni sul leasing operativo

La banca non ha beni in leasing operativo.

Portafogli

In particolare, nelle voci sono stati iscritti i valori dei titoli costituiti a fronte di operazioni di pronti

contro termine passive effettuate con titoli dell’attivo per 38.253 mila euro.

Nota integrativaAnno 2009

4. Gestione e intermediazione per conto terziTipologia servizi Importo

1. Esecuzione di ordini per conto della clientela a) Acquisti -

1. regolati -

2. non regolati -

b) Vendite -

1. regolate -

2. non regolate -

2. Gestione di portafogli a) individuali -

b) collettive -

3. Custodia e amministrazione di titoli 566.423 a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca

depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -

1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -

2. altri titoli -

b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 260.539

1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 228.488

2. altri titoli 32.051

c) titoli di terzi depositati presso terzi 231.903

d) titoli di proprietà depositati presso terzi 73.981

4. Altre operazioni 45.249

La Banca non ha effettuato servizi di intermediazione per conto terzi.

Gli importi del punto 3. si riferiscono al valore nominale dei titoli.

La sottovoce b) comprende anche titoli in deposito a garanzia per 125.943 mila euro.

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Nota integrativaAnno 2009

Le altre operazioni di cui al punto 4. comprendono:

1. Attività di ricezione e trasmissione di ordini:

a) acquisti 16.037

b) vendite 16.207

2. Attività di collocamento e offerta di servizi di terzi: a) gestioni patrimoniali -

b) prodotti assicurativi a contenuto finanziario 3.193

c) prodotti assicurativi a contenuto previdenziale -

d) altre quote di Oicr 9.812

-

Gli importi, di cui al punto 1, si riferiscono ai dati di flusso dell'esercizio relativi alle operazioni di

raccolta e trasmissione ordini per conto della clientela.

Gli importi di cui al punto 2, si riferiscono invece alle consistenze di fine esercizio dei prodotti

collocati. Le gestioni patrimoniali e gli OICR sono esposti al valore corrente; i prodotti assicurativi

sono invece esposti al valore di sottoscrizione.

Incasso di crediti per conto di terzi: rettifiche dare e avereImporto Importo

31.12.2009 31.12.2008

a) Rettifiche "dare": 64.449 71.077

1. conti correnti 17.726 14.440

2. portafoglio centrale 46.723 56.637

3. cassa - -

4. altri conti - -

b) Rettifiche "avere" 64.858 70.861

1. conti correnti 13.128 14.890

2. cedenti effetti e documenti 51.730 55.971

3. altri conti - -

La Tabella fornisce il dettaglio delle differenze, derivanti dagli scarti fra le valute economiche applicate nei diversi

conti, generate in sede di eliminazione contabile delle partite relative all'accredito e all'addebito dei portafogli salvo

buon fine e al dopo incasso, la cui data di regolamento è successiva alla chiusura del bilancio.

La differenza tra le rettifiche "dare" e le rettifiche "avere", pari a 409 mila euro, trova evidenza tra le "Altre passività" -

voce 100 del Passivo.

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PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizioneTotale Totale

1. Attività finanziarie detenute per

la negoziazione 162 - 331 493 551

2. Attività finanziarie disponibili

per la vendita 1.574 - - 1.574 1.953

3. Attività finanziarie detenute

sino alla scadenza - - - - -

4. Crediti verso banche 40 629 - 669 1.622

5. Crediti verso clientela 8 18.265 - 18.273 24.664

6. Attività finanziarie valutate al

fair value - - - - -

7. Derivati di copertura X X 108 108 -

8. Altre attività X X 11 11 11

Totale 1.784 18.894 450 21.128 28.801

31.12.2008Altre operazioni

31.12.2009Titoli di debitoVoci/Forme tecniche Finanziamenti

Nelle presenti voci sono iscritti gli interessi attivi e passivi, i proventi e gli oneri assimilati relativi, rispettivamente, a

disponibilità liquide, attività finanziarie detenute per la negoziazione, attività finanziarie disponibili per la vendita,

attività finanziarie detenute sino alla scadenza, crediti, attività finanziarie valutate al fair value (voci 10, 20, 30, 40,

50, 60 e 70 dell’attivo) e a debiti, titoli in circolazione, passività finanziarie di negoziazione, passività finanziarie

valutate al fair value (voci 10, 20, 30, 40, 50 del passivo) nonché eventuali altri interessi maturati nell’esercizio.

Fra gli interessi attivi e passivi figurano anche i differenziali o i margini, positivi o negativi, maturati sino alla data

di riferimento del bilancio e scaduti o chiusi entro la data di riferimento relativi a contratti derivati.

Dettaglio sottovoce 4 “Crediti verso Banche”, colonna “Finanziamenti”:

- conti correnti e depositi per 629 mila euro.

Dettaglio sottovoce 5 “Crediti verso Clientela”, colonna “Finanziamenti”:

- conti correnti per 5.401 mila euro;

- mutui per 11.572 mila euro;

- carte di credito/prestiti personali e cessione del quinto per 663 mila euro;

- interessi su crediti oggetto di operazioni di cartolarizzazione per 229 mila euro;

- portafoglio di proprietà per 92 mila euro;

- interessi di mora riscossi per 185 mila euro;

- altri finanziamenti per 123 mila euro.

Nel caso delle "esposizioni scadute/sconfinanti deteriorate", l’importo degli interessi maturati prima della

classificazione dei crediti in tale categoria è stato indicato nella colonna “Finanziamenti”.

L’importo ricompreso nella colonna “Altre Operazioni” in corrispondenza della sottovoce 8 “Altre Attività” è

riferito agli interessi attivi maturati sui crediti d’imposta.

Nella colonna "Altre Operazioni" della sottovoce 1. "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" sono iscritti gli interessi rilevati su contratti derivati connessi gestionalmente con attività classificate nel portafoglio crediti, per

Nota integrativaAnno 2009

2 mila euro, e su derivati connessi con la fair value option, per 329 mila euro.

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Nella sottovoce 7 "Derivati di copertura" è ricompreso lo sbilancio positivo tra differenziali positivi e negativi

realizzati su contratti derivati classificati di copertura secondo lo IAS 39.

Importo Importo

31.12.2009 31.12.2008

116 -

(8) -

108 -C. Saldo (A-B)

A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura

Voci/Valori

Nota integrativaAnno 2009

1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario

Gli interessi attivi e proventi assimilati in valuta sono pari a 345 mila euro

Essi sono così suddivisi:

- su crediti verso banche per 312 mila euro

- su crediti verso clientela per 33 mila euro

La Banca non ha posto in essere operazioni attive di leasing finanziario

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Totale Totale

1. Debiti verso banche centrali - X - - -

2. Debiti verso banche (89) X - (89) (67)

3. Debiti verso clientela (2.329) X - (2.329) (4.843)

4. Titoli in circolazione X (6.544) - (6.544) (9.295)

5. Passività finanziarie di negoziazione - - (16) (16) (972)

6. Passività finanziarie valutate al fair value - (1.064) - (1.064) (921)

7. Altre passività e fondi X X - - -

8. Derivati di copertura X X - - (218)

Totale (2.418) (7.608) (16) (10.042) (16.316)

Debiti31.12.2009 31.12.2008

Voci / Forme tecnicheAltre

operazioniTitoli

Nella sottovoce 2 “Debiti verso Banche”, colonna “Debiti” sono compresi interessi su:

- conti correnti e depositi per 4 mila euro;

- mutui per 44 mila euro;

- operazioni di pronti contro termine passive con banche per 41 mila euro.

Nella sottovoce 3 “Debiti verso Clientela”, colonna “Debiti” sono compresi interessi su:

- conti correnti per 885 mila euro;

- depositi per 584 mila euro;

- operazioni di cartolarizzazione per 231 mila euro;

- operazioni di pronti contro termine passive con clientela per 629 mila euro.

Nella sottovoce 4 “Titoli in circolazione”, colonna “Titoli” sono compresi interessi su:

- obbligazioni emesse per 5.417 mila euro;

- certificati di deposito per 1.127 mila euro.

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109

Nota integrativaAnno 2009

Nella sottovoce 5 “passività finanziarie di negoziazione” è indicato il saldo negativo dei differenziali maturati su

derivati connessi con la "fair value option".

Nella sottovoce 6 “Passività finanziarie valutate al fair value”, colonna “Titoli” sono compresi interessi su:

- obbligazioni emesse per 1.064 mila euro.

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Poiché i differenziali relativi alle operazioni di copertura presentano un saldo positivo, viene compilata la

tabella 1.2.

1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta

1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario

Gli interessi passivi e oneri assimilati in valuta sono pari a 352 mila euro.

Essi sono così suddivisi:

- su debiti verso clientela per 14 mila euro;

- su debiti verso banche per 5 mila euro

- su certificati di deposito per 333 mila euro.

La banca non ha posto in essere operazioni della specie.

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110

Nota integrativaAnno 2009

Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50

Totale Totale

145 134

- -

264 236

- -

23 23

- -

- -

- -

33 38

- -

104 125

56 43

- -

- -

- -

48 7

- -

- -

- -

- 1

48 6

623 533

24 29

- -

- -

- -

843 725

936 920

Totale 2.835 2.577

2.1 Commissioni attive: composizione

a) garanzie rilasciate

b) derivati su crediti

31.12.2008Tipologia servizi/Valori

3. gestioni di portafogli

8. attività di consulenza

4. custodia e amministrazione di titoli

c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza:

3.1. individuali

5. banca depositaria

7. attività di ricezione e trasmissione di ordini

8.2. in materia di struttura finanziaria

i) tenuta e gestione dei conti correnti

9. distribuzione di servizi di terzi

31.12.2009

3.2. collettive

1. negoziazione di strumenti finanziari

2. negoziazione di valute

d) servizi di incasso e pagamento

8.1. in materia di investimenti

6. collocamento di titoli

j) altri servizi

9.1. gestioni di portafogli

9.1.1. individuali

9.1.2. collettive

9.2. prodotti assicurativi

h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione

g) esercizio di esattorie e ricevitorie

f) servizi per operazioni di factoring e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione

9.3. altri prodotti

Nelle presenti voci figurano i proventi e gli oneri relativi, rispettivamente, ai servizi prestati e a quelli ricevuti

dalla Banca sulla base di specifiche previsioni contrattuali (garanzie, incassi e pagamenti, gestione e

intermediazione ecc).

Sono esclusi i proventi e gli oneri considerati nella determinazione del tasso effettivo di interesse (in quanto

ricondotti nelle voci 10 “interessi attivi e proventi assimilati” e 20 “interessi passivi e oneri assimilati” del conto

economico) delle attività e passività finanziarie.

L'importo di cui alla sottovoce j) "altri servizi" è così composto da commissioni su:

- istruttoria pratiche per 282 mila euro;

- penale estinzione anticipata mutui per 42 mila euro;

- incasso rate mutuo per 91 mila euro;

- canoni relativi alle cassette di sicurezza, per 6 mila euro;

- servizio bancomat/carte di credito/pos per 454 mila euro;

- servizio di tesoreria per 8 mila euro;

- altri servizi bancari per 53 mila euro.

Come dettagliato nella parte A "politiche contabili" della nota, per quanto riguarda le sottovoci i) e j), i dati

relativi all’esercizio precedente sono stati adattati.

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111

Nota integrativaAnno 2009

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi Totale Totale

152 132

- -

104 125

48 7

- -

- -

- -

- -

- -

- -

- -

- -

1. gestioni di portafogli

31.12.2009Canali/Valori

31.12.2008

3. servizi e prodotti di terzi

2. collocamento di titoli

b) offerta fuori sede:

3. servizi e prodotti di terzi

a) presso propri sportelli:

1. gestioni di portafogli

2. collocamento di titoli

1. gestioni di portafogli

2. collocamento di titoli

3. servizi e prodotti di terzi

c) altri canali distributivi:

Totale Totale

- -

- -

(32) (26)

(12) (8)

(6) (6)

- -

- -

- -

(14) (12)

- -

- -

(134) (136)

(216) (193)

Totale (382) (355)

1. negoziazione di strumenti finanziari

2. negoziazione di valute

3. gestioni di portafogli:

2.3 Commissioni passive: composizione

a) garanzie ricevute

b) derivati su crediti

31.12.2009 31.12.2008Servizi/Valori

c) servizi di gestione e intermediazione:

3.1 proprie

d) servizi di incasso e pagamento

e) altri servizi

3.2 delegate da terzi

4. custodia e amministrazione di titoli

5. collocamento di strumenti finanziari

6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi

L'importo di cui alla sottovoce e) "altri servizi" è così composto:

- commissioni su servizio bancomat/carte di credito/pos per 199 mila euro;

- commissioni su servizio di tesoreria per 13 mila euro;

- altri servizi bancari per 4 mila euro.

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112

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70

Nella presente voce figurano i dividendi relativi ad azioni o quote detenute in portafoglio diverse da quelle valutate in

base al metodo del patrimonio netto. Sono esclusi i dividendi relativi a partecipazioni che rientrano in (o costituiscono)

gruppi di attività in via di dismissione, da ricondurre nella voce 280 “utile (perdita) dei gruppi di attività in via di

dismissione al netto delle imposte”.

Sono compresi anche i dividendi e gli altri proventi di quote di O.I.C.R. (organismi di investimento collettivo del

risparmio).

Nota integrativaAnno 2009

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Dividendi

Proventi da

quote di

O.I.C.R.

Dividendi

Proventi da

quote di

O.I.C.R.

A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 4 - - -B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 25 - 37 -

C. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -

D. Partecipazioni - X - X

Totale 29 - 37 -

Totale

31.12.2009 31.12.2008

Voci/Proventi

Totale

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113

Nota integrativaAnno 2009

Sezione 4 - Il risultato dell'attività di negoziazione - Voce 80

Nella voce figurano per “sbilancio” complessivo (somma algebrica dei saldi di cui alle successive lettere a) e b)):

a) il saldo tra i profitti e le perdite delle operazioni classificate nelle “attività finanziarie detenute per la negoziazione” e

nelle “passività finanziarie di negoziazione”, inclusi i risultati delle valutazioni di tali operazioni.

Sono esclusi i profitti e le perdite relativi a contratti derivati connessi con la fair value option, da ricondurre in parte fra

gli interessi di cui alle voci 10. e 20., e in parte nel “risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value“, di cui alla voce 110. del Conto Economico.

b) il saldo tra i profitti e le perdite delle operazioni finanziarie, diverse da quelle designate al fair value e da quelle di

copertura, denominate in valuta, inclusi i risultati delle valutazioni di tali operazioni.

I risultati della negoziazione e della valutazione delle attività e delle passività finanziarie per cassa in valuta sono

separati da quelli relativi all’attività in cambi.

19 479 - (255) 243

- 209 - - 209

19 - - - 19

- - - - -

- - - - -

1.5 Altre - 270 - (255) 15

- - - - -

- - - - -

2.2 Debiti - - - - -

2.3 Altre - - - - -

X X X X -

- 2 - - 2

- 2 - - 2

- Su titoli di debito

e tassi di interesse - 2 - - 2

- Su titoli di capitale

e indici azionari - - - - -

- Su valute e oro X X X X -

- Altri - - - - -

- - - - -

Totale 19 481 - (255) 245

1.3 Quote di O.I.C.R.

4.2 Derivati su crediti

1.4 Finanziamenti

2. Passività finanziarie di negoziazione

2.1 Titoli di debito

3. Attività e passività finanziarie: differenze

di cambio

4. Strumenti derivati

4.1 Derivati finanziari:

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze (A)Utili da

negoziazione (B)Minusvalenze (C)

Perdite da

negoziazione (D)

Risultato netto

[(A+B) - (C+D)]

1. Attività finanziarie di negoziazione

1.1 Titoli di debito

1.2 Titoli di capitale

Gli utili (perdite) da negoziazione e le plusvalenze (minusvalenze) da valutazione sono esposti a saldi

aperti per tipologie di strumenti finanziari.

La Banca non detiene attività e passività finanziarie in valuta designate al fair value, ovvero oggetto di

copertura del fair value (rischio di cambio o fair value) o dei flussi finanziari (rischio di cambio).

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Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizioneTotale Totale

A. Proventi relativi a:

A.1 Derivati di copertura del fair value 54 358

A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) - -

A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 38 -

A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -

A.5 Attività e passività in valuta - -

92 358

B. Oneri relativi a:

B.1 Derivati di copertura del fair value (13) -

B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) - -

B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (30) (215)

B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -

B.5 Attività e passività in valuta - -

(43) (215)

C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) 49 143

31.12.2008

Totale proventi dell'attività di copertura (A)

Totale oneri dell'attività di copertura (B)

Componenti reddituali/Valori31.12.2009

La Banca ha posto in essere derivati esclusivamente con finalità di copertura.

Formano oggetto di rilevazione nella voce, per “sbilancio” complessivo (somma algebrica dei saldi di cui alle successive

lettere a) e b)):

a) i risultati della valutazione delle operazioni di copertura del fair value e dei flussi finanziari;

b) i risultati della valutazione delle attività e passività finanziarie oggetto di copertura del fair value;

c) i differenziali e i margini, positivi e negativi, relativi a contratti derivati di copertura, diversi da quelli ricondotti tra gli

interessi);

d) i risultati della valutazione delle attività e passività per cassa collegate da una relazione di copertura del rischio di cambio.

Si riporta di seguito la composizione in maggior dettaglio delle evidenze di Tabella 5.1:

. Derivati di copertura del fair value:

- su obbligazioni plain vanilla proventi 54 mila euro

oneri 13 mila euro

. Passività finanziarie coperte:

- obbligazioni plain vanilla proventi 38 mila euro

oneri 30 mila euro

Nota integrativaAnno 2009

114

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Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione / riacquisto - Voce 100

Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto

1. Crediti verso banche - - - - - -

2. Crediti verso clientela - - - - - -

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 685 - 685 270 (121) 149

3.1 Titoli di debito 685 - 685 270 (121) 149

3.2 Titoli di capitale - - - - - -

3.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - -

3.4 Finanziamenti - - - - - -

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -

685 - 685 270 (121) 149

1. Debiti verso banche - - - - - -

2. Debiti verso clientela - - - - - -

3. Titoli in circolazione 48 (27) 21 40 (9) 31

Totale passività 48 (27) 21 40 (9) 31

Passività finanziarie

Voci/Componenti reddituali

Totale attività

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

31.12.2009 31.12.2008

Attività finanziarie

Totale Totale

Figurano i saldi positivi o negativi tra gli utili e le perdite realizzati con la vendita della attività o passività finanziare diverse da quelle di

negoziazione e da quelle designate al fair value.

1. - - - - -

1.1 Titoli di debito - - - - -

1.2 Titoli di capitale - - - - -

1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -

1.4 Finanziamenti - - - - -

2. 51 7 (707) (2) (651)

2.1 Titoli di debito 51 7 (707) (2) (651)

2.2 Debiti verso banche - - - - -

2.3 Debiti verso clientela - - - - -

3.

X X X X -

4. 368 - (177) (7) 184

Totale 419 7 (884) (9) (467)

Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze (A)

Derivati creditizi e finanziari

Attività e passività finanziarie in valuta:

differenze di cambio

7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione

Attività finanziarie

Passività finanziarie

Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value - Voce 110

Perdite da

realizzo (D)

Risultato netto

[(A+B) - (C+D)]

Utili da realizzo

(B)

Minusvalenze

(C)

Nella sezione sono rappresentati i saldi positivi o negativi tra gli utili e le perdite delle attività/passività finanziarie

valutate al fair value e degli strumenti derivati gestionalmente collegati per i quali è stata esercitata la c.d. fair value

option, inclui i risultati delle valutazioni al fair value di tali strumenti.

Gli utili (perdite) da negoziazione e le plusvalenze (minusvalenze) da valutazione sono esposti a saldi aperti per

tipologie di strumenti finanziari.

Nota integrativaAnno 2009

115

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione / riacquisto - Voce 100

Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto

1. Crediti verso banche - - - - - -

2. Crediti verso clientela - - - - - -

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 685 - 685 270 (121) 149

3.1 Titoli di debito 685 - 685 270 (121) 149

3.2 Titoli di capitale - - - - - -

3.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - -

3.4 Finanziamenti - - - - - -

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -

685 - 685 270 (121) 149

1. Debiti verso banche - - - - - -

2. Debiti verso clientela - - - - - -

3. Titoli in circolazione 48 (27) 21 40 (9) 31

Totale passività 48 (27) 21 40 (9) 31

Passività finanziarie

Voci/Componenti reddituali

Totale attività

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

31.12.2009 31.12.2008

Attività finanziarie

Totale Totale

Figurano i saldi positivi o negativi tra gli utili e le perdite realizzati con la vendita della attività o passività finanziare diverse da quelle di

negoziazione e da quelle designate al fair value.

Con riferimento alla sottovoce 3. "Attività finanziarie disponibili per la vendita" l'utile/perdita è rappresentato dal "rigiro" nel conto economico

della riserva di rivalutazione per 684 mila euro

Alla sottovoce 3. delle Passività finanziarie "Titoli in circolazione" sono iscritti utili / perdite da riacquisto di titoli obbligazionari di propria

emissione collocati presso la clientela, diversi da quelli oggetto di copertura in applicazione della fair value option.

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Le rettifiche di valore, in corrispondenza della colonna “Specifiche – Altre”, si riferiscono alle svalutazioni analitiche dei crediti, mentre quelle riportate nella colonna

“ Specifiche – Cancellazioni”, derivano da eventi estintivi.

Le rettifiche di valore, in corrispondenza della colonna “Di portafoglio” corrispondono alla svalutazioni collettive.

Le riprese di valore, in corrispondenza della colonna “ Specifiche – A”, si riferiscono ai ripristini di valore corrispondenti agli interessi maturati nell’esercizio sulla

base dell’originario tasso di interesse effettivo precedentemente utilizzato per calcolare le rettifiche di valore.

Nelle riprese di valore di portafolgio è confluita la diminuzione del fondo delle collettive relativa ai crediti deteriorati che fino al 2008 sono stati oggetto di valutazione

collettiva, mentre a partire dal 2009 vengono assoggetti a valutazione analitica.

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha rilevato alcuna rettifica o ripresa di valore su attività finanziarie

disponibili per la vendita.

8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha classificato alcuno strumento finanziario tra le attività finanziarie

detenute sino a scadenza.

8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha rilevato alcuna rettifica o ripresa di valore per deterioramento di

garanzie rilasciate, impegni ad erogare fondi od altre operazioni.

Nota integrativaAnno 2009

116

31.12.2009 31.12.2008

A B A B

A. Crediti verso banche - - - - - - - - -

- Finanziamenti - - - - - - - - -

- Titoli di debito - - - - - - - - -

B. Crediti verso clientela (82) (3.865) - 258 1.147 - 542 (2.000) (2.487)

- Finanziamenti (82) (3.865) - 258 1.147 - 542 (2.000) (2.487)

- Titoli di debito - - - - - - - - -

C. Totale (82) (3.865) - 258 1.147 - 542 (2.000) (2.487)

LegendaA = da interessi

B = altre riprese

Specifiche

Can

cell

azio

ni

Di portafoglio

Operazioni/ Componenti

reddituali

Specifiche

Di portafoglio

Alt

reSezione 8 - Le rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

Rettifiche di valore

(1)

Riprese di valore

(2)TotaleTotale

Figurano i saldi, positivi o negativi, delle rettifiche di valore e delle riprese di valore connesse con il deterioramento dei crediti verso clientela e verso banche,

delle attività finanziarie disponibili per la vendita, delle attività finanziarie detenute sino a scadenza e delle altre operazioni finanziarie.

Gli utili (perdite) da negoziazione e le plusvalenze (minusvalenze) da valutazione sono esposti a saldi aperti per

tipologie di strumenti finanziari.

Nel "risultato netto" delle “Attività e passività finanziarie: differenze di cambio” è riportato il saldo, positivo o negativo,

delle variazioni di valore delle attività e delle passività finanziarie denominate in valuta; in esso sono compresi gli utili e

le perdite derivanti dalla negoziazione di valute.

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Nota integrativaAnno 2009

Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150

9.1 Spese per il personale: composizioneTotale Totale

(5.588) (5.172)

a) salari e stipendi (4.047) (3.667)

b) oneri sociali (1.020) (877)

c) indennità di fine rapporto (250) (253)

d) spese previdenziali - -

e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale - (115)

f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili: - -

- a contribuzione definita - -

- a benefici definiti - -

g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (171) (157)

- a contribuzione definita (171) (157)

- a benefici definiti - -

h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - -

i) altri benefici a favore dei dipendenti (100) (103)

(13) -

(331) (341)

- -

- -

- -

Totale (5.932) (5.513)

Personale dipendente 92

a) dirigenti 3

b) quadri direttivi 18

c) restante personale dipendente 71

Altro personale 1

31.12.2009 31.12.2008

9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Tipologia di spese/Valori

9.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: totale costi

9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

1) Personale dipendente

2) Altro personale in attività

3) Amministratori e sindaci

4) Personale collocato a riposo

5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende

6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società

Nella presente sezione sono dettagliate le “spese per il personale” e le “altre spese amministrative” registrate nell’esercizio.

La Banca non ha inscritto alla data di bilancio fondi della specie, in quanto i contributi dovuti in forza di accordi aziendali

vengono versati a un Fondo esterno.

La sottovoce “i) altri benefici a favore dei dipendenti – Personale dipendente” è così composta:

1) premi di anzianità per 10 mila euro, cosi suddivisi:

Valore Attuariale (Current Service Cost – CSC) pari a pari a 3 mila euro

Onere finanziario figurativo (Interest Cost – IC) pari a 2 mila euro

Perdita Attuariale (Actuarial Gains/Losses – A G/L) pari a 5 mila euro. 3) oneri cassa mutua nazionale per 57 mila euro

4) rimborsi per indennità chilometriche per 15 mila euro

5) premi inail per 13 mila euro

6) indennità di studio per dipendenti e figlio studenti per 5 mila euro.

Il numero medio è calcolato come media ponderata dei dipendenti dove il peso è dato dal numero di mesi lavorati

sull'anno.

Nella sottovoce c) sono ricomprese le quote relative al trattamento di fine rapporto maturato nell'esercizio e destinate al Fondo di previdenza di

categoria e al Fondo Aureo,r ispettivamente per 148 mila euro e per 16 mila euro.

Detta sottovoce comprende anche le somme destinate al fondo di Tesoreria Inps, in applicazione delle disposizioni introdotte dalla riforma

previdenziale di cui al DLgs. 252/2005 e alla Legge n. 296/2006, per 84 mila euro.

Nella voce 2) “altro personale in attività” sono riferiti alle spese relative ai contratti di lavoro “a progetto (co.pro.)”.

Nella voce 3) "Amministratori e sindaci" sono compresi i compensi degli amministratori, ivi inclusi gli oneri previdenziali a carico dell'azienda

e i relativi rimborsi spese, per 217 mila euro e del Collegio Sindacale per 114 mila euro.

Come dettagliato nella parte A "politiche contabili" della nota, per quanto riguarda le sottovoci d) e g), i dati relativi all’esercizio precedente

sono stati adattati.

117

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(2.868) (2.927)

prestazioni professionali (183) (199)

servizio internal audit esternalizzato (17) (19)

certificazione di bilancio - -

contributi associativi (184) (164)

pubblicità e promozione (289) (445)

rappresentanza (127) (98)

spese di formazione (35) (43)

buoni pasto (121) (111)

canoni per locazione di immobili (147) (152)

altri fitti e canoni passivi - -

elaborazione e trasmissione dati (441) (427)

manutenzioni (207) (190)

di cui per CED (Sw e Hw) (102) (99)

premi di assicurazione incendi e furti (84) (74)

altri premi di assicurazione (130) (130)

spese di vigilanza - -

spese di pulizia (200) (177)

stampati, cancelleria, pubblicazioni (129) (115)

spese telefoniche, postali e di trasporto (226) (231)

utenze e riscaldamento (106) (100)

altre spese di amministrazione (242) (252)

(781) (781)

imposta di bollo (694) (659)

imposta comunale sugli immobili (ICI) (15) (14)

imposta sostitutiva DPR 601/73 (18) (21)

altre imposte (54) (87)

(3.649) (3.708)Totale spese amministrative

Imposte indirette e tasse

Spese di amministrazione

9.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia 31.12.2009 31.12.2008

118

Nota integrativaAnno 2009

Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 160

La banca non ha effettuato accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri, peratnto la relativa tabella viene omessa.

Sezione 11 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170

Nella Sezione è riportato il saldo fra le rettifiche di valore e le riprese di valore relative alle attività materiali detenute ad

uso funzionale o a scopo di investimento, incluse quelle relative ad attività acquisite in locazione finanziaria e ad attività

concesse in leasing operativo.

Alla data di riferimento del bilancio non risultano attività in via di dismissione ai sensi dell'IFRS 5

Le aliquote di ammortamento deu beni rientrani tra quelle fiscalmente ammesse.

A. Attività materiali

A.1 Di proprietà (404) - - (404)

- Ad uso funzionale (404) - - (404)

- Per investimento - - - -

A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - -

- Ad uso funzionale - - - -

- Per investimento - - - -

Totale (404) - - (404)

11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Risultato netto

(a + b - c)Ammortamento (a)

Rettifiche di valore

per deterioramento

(b)

Riprese di valore

(c)Attività/Componente reddituale

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119

Sezione 12 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180

Nella Sezione è riportato il saldo fra le rettifiche di valore e le riprese di valore relative alle attività immateriali, diverse

dall’avviamento, incluse quelle relative ad attività acquisite in locazione finanziaria e ad attività concesse in leasing

operativo.

Nota integrativaAnno 2009

Ammortamento (a)

Rettifiche di valore

per deterioramento

(b)

Riprese di valore

(c)

Risultato netto

(a + b - c)

A. Attività immateriali

A.1 Di proprietà (4) - - (4)

- Generate internamente dall'azienda - - - -

- Altre (4) - - (4)

A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - -

Totale (4) - - (4)

Attività/Componente reddituale

12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Le rettifiche di valore, interamente riferibili ad ammortamenti, riguardano attività immateriali con vita utile definita ed

acquisite all’esterno.

Le attività immateriali sono meglio descritte nella sezione 12 della Nota.

Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190

Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

Insussistenze e sopravvenienze non riconducibili a voce propria (132) (13)

Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi non separabili (176) (186)

Perdite per interventi del Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Coop. (10) -

Altri oneri di gestione (18) (123)

Totale (336) (322)

Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

Recupero imposte e tasse 711 668

Rimborso spese legali per recupero crediti 51 28

Addebiti a carico di terzi su depositi e c/c 86 78

Recupero premi di assicurazione 46 44

Insussistenze e sopravvenienze non riconducibili a voce propria 10 7

Altri proventi di gestione 57 61

Totale 961 886

13.1 Altri oneri di gestione: composizione

13.2 Altri proventi di gestione: composizione

Nella Sezione sono illustrati i costi e i ricavi non imputabili alle altre voci, che concorrono alla determinazione della

voce 280 “Utili (Perdita) dell’operatività corrente al netto delle imposta”.

Le Insussistenze e sopravvenienze non roconducibili a voce propria si riferiscono:

- per 123 mila euro a perdite dovute al contratto di espromissione relativo al rimborso titoli in default (Axa

Interlife);

- per 9 mila euro ad altre perdite.

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120

SEZIONE 14 - UTILI (PERDITE) DELLE PARTECIPAZIONI - VOCE 210

Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non detiene partecipazioni in società controllate,

controllate congiuntamente e sottoposte a influenza notevole, pertanto non viene compilata la seguente sezione.

Nota integrativaAnno 2009

Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali -

Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate valutazioni al fair value su attività materiali o immateriali.

Voce 220

Sezione 16 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 230

La Banca non ha iscritto tra le sue attività alcuna voce a titolo di avviamento.

Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 260

18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizioneTotale Totale

1. Imposte correnti (-) (1.367) (1.330)

2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 3 7

3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -

4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 378 197

5. Variazione delle imposte differite (+/-) 198 291

6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) (788) (835)

Riepilogo delle imposte sul reddito di competenza dell'esercizio, per tipologia di impostaTotale Totale

31.12.2009 31.12.2008

IRES (283) (187)

IRAP (458) (524)

Altre imposte (47) (124)

Totale (788) (835)

31.12.2009 31.12.2008

Componente/Valori

Componenti reddituali/Valori

Nella presente voce figura l’onere fiscale – pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella differita – relativo al reddito

dell’esercizio.

Le imposte correnti sono state rilevate in base alla legislazione fiscale vigente, anche per quanto previsto dalle

disposizioni dal Regolamento IAS attuativo del D.Lgs. n. 38/2005, DM 48/2009.

Ai fini IRES, le imposte correnti sono determinate tenendo conto delle disposizioni previste per le società cooperative a

mutualità prevalente, introdotte dalla L. 311/2004.

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121

Nota integrativaAnno 2009

Imponibile Imposta

2.740

(754)

-

113

(309)

-

(110)

2.778

(4.184)

1.028

(283)

Imponibile Imposta

2.740

(107)

(640)

8.338

(15)

-

(796)

9.627

(375)

(83)

(458)

Imponibile Imposta

395 (47)

(789)TOTALE IMPOSTE DI COMPETENZA (VOCE 260 DI CONTO ECONOMICO)

Imposte sul redito (aliquota ordinaria 3,90%)

Effetto di maggiorazioni / agevolazioni regionali di aliquota

Imponibile fiscale - Valore della produzione netta

Imposte sul reddito di competenza IRAP

Imposte sostitutive

Imposta sostituitva per riallineamento differenze tra valori civilistici e fiscali

Altre variazioni

- costi e oneri

Imponibile fiscale

Onere fiscale teorico (aliquota ordinaria 3,90%)

Rigiro delle differenze temporanee da esercizi precedenti:

- annullamento delle differenze temporanee deducibili

Imposte sul reddito di competenza IRES

- annullamento delle differenze temporanee tassabili

Voci non rilevanti nella determinazione dell'imponibile:

- ricavi e proventi

IRAP

Utile della operatività corrente al lordo delle imposte

(voce 250 del conto economico)

- variazioni positive permanenti

Altre variazioni

Onere fiscale teorico (27,50%)

Differenze temporanee tassabili in esercizi successivi

Differenze temporanee deducibili in esercizi successivi

- annullamento delle differenze temporanee deducibili

- annullamento delle differenze temporanee tassabili

- variazioni negative permanenti

18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Differenze che non si invertiranno negli esercizi successivi:

IRES

Utile della operatività corrente al lordo delle imposte

(voce 250 del conto economico)

Rigiro delle differenze temporanee da esercizi precedenti:

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Il Decreto legge n. 185 del 29 novembre 2008, convertito in Legge 28 gennaio 2009 n. 2, all’art. 15, commi da 1 a 5, ha

previsto, per i soggetti che adottano gli IAS/IFRS, una disciplina di riallineamento opzionale, mediante pagamento di

un’imposta sostitutiva di IRES e IRAP, dei valori fiscali rispetto a quelli contabili di taluni cespiti patrimoniali al ricorrere

di determinate ipotesi.

Si è pertanto provveduto ad imputare integralmente nel conto economico di periodo l’importo relativo all’imposta

sostitutiva e ad annullare l’intera fiscalità differita attiva corrispondente per le imposte Ires ed Irap..

Il conto economico dell'esercizio ha registrato, pertanto, l’iscrizione di maggiori imposte correnti per l’imposta sostitutiva

dovuta, pari a euro 47 mila, e di minori imposte per la fiscalità differita, pari a euro 109 mila, con un effetto netto positivo

di euro 62 mila derivante dalla differenza tra l’aliquota dell’imposta sostitutiva e l’aliquota ordinaria.

Le imposte di competenza dell'esercizio, pari a 788 mila euro, comprendono:

- l’effetto positivo non ricorrente, scaturito dall’applicazione dell’imposta sostitutiva sulle differenze extracontabili, così

come previsto nell'art.1, comma 33, L. 244/2007, che ha consentito il riallineamento - di ammortamenti, rettifiche di

valore e accantonamenti - fra valori civilistici e fiscali tramite il versamento di un’imposta sostitutiva. L'effetto positivo

sul conto economico, per 62 mila euro, è derivante dalla differenza fra le imposte differite stanziate in bilancio in

precedenti esercizi rispetto all’imposta sostitutiva dovuta (12%);

- le modifiche derivanti dalla c.d. "Manovra d’estate” (Legge 133 del 6 agosto 2008) relativamente all’indeducibilità

parziale degli interessi passivi (3%), da considerarsi evento ricorrente, con un aggravio in termini di maggiori imposte, per

107 mila euro.

Nota integrativaAnno 2009

Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240

17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Nel corso dell'esercizio la banca non ha ceduto investimenti; non viene avvalorata, di conseguenza, la relativa tabella.

Sezione 19 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività di via di dismissione al netto delle imposte - Voce 280

Nel corso dell'esercizio, la Banca non ha proceduto a cessioni di gruppi di attività.

Sezione 20 - Altre informazioni

Mutualità prevalente

Si attesta che sussistono e permangono le condizioni di mutualità prevalente.

A tal fine, ai sensi del disposto dell'art. 2512 del Codice Civile e dell'art. 35 del D.Lgs. n. 385 del 1993 e delle correlate

Istruzioni di Vigilanza, nel corso dell'esercizio la Banca ha rispettato i requisiti previsti in tema di operatività prevalente

con i Soci.

In particolare, per quanto richiesto dall'art. 35 citato, e così come risultante dalle segnalazioni periodiche inviate

all'Organo di Vigilanza, si documenta che le attività di rischio destinate ai Soci o ad attività a ponderazione zero sono

state superiori al 50 % del totale delle stesse nel corso dell'anno; alla data di bilancio, a fronte di attività di rischio

complessive per 577.751 mila euro, 313.395 mila euro, pari al 54,24% del totale, erano destinate ai soci o ad attività a

ponderazione zero.

Si attesta inoltre che lo Statuto della Banca contiene le clausole richieste dall'art. 2514 Codice Civile e che tali clausole

sono state rispettate nell'esercizio.

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Sezione 21 - Utile per azione

I nuovi standard internazionali (IAS 33) danno rilevanza all’indicatore di rendimento - “utile per azione” –

comunemente noto come “EPS – earning per share”, rendendone obbligatoria la pubblicazione, nelle due formulazioni:

- “EPS Base”, calcolato dividendo l’utile netto per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione;

- “EPS Diluito”, calcolato dividendo l’utile netto per la media ponderata delle azioni in circolazione, tenuto anche conto

delle classi di strumenti aventi effetti diluitivi.

La Banca è una società cooperativa a mutualità prevalente. Si ritengono di conseguenza non significative dette

informazioni, tenuto conto della natura della Società.

Nota integrativaAnno 2009

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PARTE D - REDDITIVITA' COMPLESSIVA

PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA (valori all'unità di euro)

124

Nota integrativaAnno 2009

10. Utile (Perdita) d'esercizio X X 1.951.293

Altre componenti reddituali

20. Attività finanziarie disponibili per la vendita: 815.657 (262.886) 552.771

a) variazioni di fair value 1.500.078 (483.475) 1.016.603

b) rigiro a conto economico (684.421) 220.589 (463.832)

- rettifiche da deterioramento - - -

- utili/perdite da realizzo (684.421) 220.589 (463.832)

c) altre variazioni - - -

30. Attività materiali - - -

40. Attività immateriali - - -

50. Copertura di investimenti esteri: - - -

a) variazioni di fair value - -

b) rigiro a conto economico - -

c) altre variazioni - -

60. Copertura dei flussi finanziari: - - -

a) variazioni di fair value - -

b) rigiro a conto economico - -

c) altre variazioni - -

70. Differenze di cambio: - - -

a) variazioni di valore - -

b) rigiro a conto economico - -

c) altre variazioni - -

80. Attività non correnti in via di dismissione: - - -

a) variazioni di fair value - -

b) rigiro a conto economico - -

c) altre variazioni - -

90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti - -

100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate

a patrimonio netto: - - -

a) variazioni di fair value - -

b) rigiro a conto economico - -

- rettifiche da deterioramento - -

- utili/perdite da realizzo - -

c) altre variazioni - -

110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 815.657 (262.886) 552.771120. Redditività complessiva (Voce 10+110) 2.504.064

Voci Importo Lordo Importo nettoImposta sul

reddito

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Nota integrativaAnno 2009

PARTE E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DICOPERTURA

SEZIONE 1 - RISCHIO DI CREDITO

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Gli obiettivi e le strategie dell’attività creditizia della Banca riflettono in primis le specificità normative, (“mu-tualità” e “localismo”), che l’ordinamento bancario riserva alle Banche di Credito Cooperativo e sono indiriz-zati:– ad un’efficiente selezione delle singole controparti, attraverso una completa e accurata analisi della capaci-

tà delle stesse di onorare gli impegni contrattualmente assunti, finalizzata a contenere il rischio di credito;– alla diversificazione del rischio stesso, individuando nei crediti di importo limitato il naturale bacino ope-

rativo della Banca, nonché circoscrivendo la concentrazione delle esposizioni su gruppi di clienti connessio su singoli rami di attività economica;

– al controllo andamentale delle singole posizioni effettuato sia con procedura informatica, sia con un’attivi-tà di monitoraggio sistematica sui rapporti che presentano delle irregolarità.

La politica commerciale che contraddistingue l’attività creditizia della Banca è, quindi, orientata al sostegno fi-nanziario della propria economia locale e si caratterizza per un’elevata propensione ad intrattenere rapporti dinatura fiduciaria e personale con tutte le componenti (famiglie, micro e piccole imprese, artigiani) del proprioterritorio di riferimento, nonché per una particolare vocazione operativa a favore dei clienti-soci anche me-diante scambi non prevalentemente di natura patrimoniale. Peraltro, non meno rilevante è la funzione eticasvolta dalla Banca a favore di determinate categorie di operatori economici (ad esempio, giovani e immigrati),anche tramite l’applicazione di condizioni economiche più vantaggiose.In tale contesto, i settori delle famiglie, delle micro e piccole imprese e degli artigiani rappresentano i segmentidi clientela tradizionalmente di elevato interesse per la Banca.L’importante quota degli impieghi rappresentata dai mutui residenziali, offerti secondo diverse tipologie di pro-dotti, testimonia l’attenzione particolare della Banca nei confronti del comparto delle famiglie.Il segmento delle micro e piccole imprese e quello degli artigiani rappresenta un altro settore di particolare im-portanza per la Banca. In tale ambito, le strategie della Banca sono volte a instaurare relazioni creditizie e diservizio di medio-lungo periodo attraverso l’offerta di prodotti e servizi mirati e rapporti personali e collabo-rativi con la stessa clientela.In tale ottica, si collocano anche le convenzioni ovvero gli accordi di partnership raggiunti e in via di defini-zione con diversi Confidi e varie associazioni di categoria tra i quali segnaliamo l’intensificarsi dei rapporti edegli accordi con Fedart Fidi.

Inoltre, nell’ultimo anno, sempre a livello di Categoria, sono proseguite le iniziative in corso con l’associazio-ne dei confidi del settore commercio e del settore agricolo con la finalità, anche in questo caso, di valorizzareil patrimonio informativo dei confidi attraverso la definizione delle modalità di condivisione dell’istruttoria difido.Sotto il profilo merceologico, la concessione del credito è prevalentemente indirizzata verso i rami di attivitàeconomica rappresentati dall’edilizia/altri servizi destinati alla vendita/commercio ed agricoltura.La Banca è altresì uno dei partner finanziari di riferimento di enti territoriali, nonché di altri enti locali e distrutture alle stesse riconducibili. L’attività creditizia verso tali enti si sostanzia nell’offerta di forme particola-

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Nota integrativaAnno 2009

ri di finanziamento finalizzate alla realizzazione di specifici progetti oppure al soddisfacimento di fabbisognifinanziari di breve periodo.

Oltre all’attività creditizia tradizionale, la Banca è esposta ai rischi di posizione e di controparte con riferi-mento, rispettivamente, all’operatività in titoli ed in derivati OTC non speculativa.L’operatività in titoli comporta una limitata esposizione della Banca al rischio di posizione in quanto gli inve-stimenti in strumenti finanziari sono orientati verso emittenti (governi centrali, intermediari finanziari e impre-se non finanziarie) di elevato standing creditizio.L’esposizione al rischio di controparte dell’operatività in derivati OTC non speculativa è molto contenuta poi-ché assunta esclusivamente nei confronti degli Istituti Centrali di Categoria (Iccrea Banca).

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Nello svolgimento della sua attività la Banca é esposta al rischio che i crediti, a qualsiasi titolo vantati, non sia-no onorati dai terzi debitori alla scadenza e, pertanto, debbano essere registrate delle perdite dalla loro cancel-lazione, in tutto o in parte, in bilancio. Tale rischio è riscontrabile eminentemente nell’attività tradizionale dierogazione di crediti, garantiti o non garantiti, iscritti in bilancio, nonché in analoghe operazioni non iscritte inbilancio (ad esempio, crediti di firma).Le potenziali cause di inadempienza risiedono in larga parte nella mancanza di disponibilità economica dellacontroparte (mancanza di liquidità, insolvenza, etc..) e in misura marginale in ragioni indipendenti dalla con-dizione finanziaria della controparte.Le attività diverse da quella tradizionale di prestito espongono ulteriormente la Banca al rischio di credito. Inquesto caso il rischio di credito può, per esempio, derivare da:– compravendite di titoli;– sottoscrizione di contratti derivati OTC non speculativi;

Le controparti di tali transazioni potrebbero risultare inadempienti a causa di insolvenza, mancanza di liquidi-tà, deficienza operativa, eventi politici ed economici o per altre ragioni.

Alla luce delle disposizioni previste nel Titolo IV, capitolo 11 delle Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italiain materia di controlli interni, nonché del rilievo attribuito all’efficienza ed efficacia del processo del credito edel relativo sistema dei controlli, la Banca si è dotata di una struttura organizzativa funzionale al raggiungi-mento degli obiettivi di gestione e controllo dei rischi creditizi indicati dalla citata normativa prudenziale.Il processo organizzativo di gestione del rischio di credito è ispirato al principio di separatezza tra le attivitàproprie del processo istruttorio e quelle di sviluppo e gestione dei crediti. Tale principio è stato attuato attra-verso la costituzione di strutture organizzative separate.In aggiunta ai controlli di linea, quali attività di primo livello, le funzioni di controllo di secondo livello si oc-cupano del monitoraggio dell’andamento delle posizioni creditizie e della correttezza e adeguatezza dei pro-cessi amministrativi svolti dalle strutture deputate alla gestione dei crediti.

L’intero processo di gestione e controllo del credito è disciplinato da un Regolamento interno che in particola-re:– individua le deleghe ed i poteri di firma in materia di erogazione del credito;– definisce i criteri per la valutazione del merito creditizio;– definisce le metodologie per il rinnovo degli affidamenti;– definisce le metodologie di controllo andamentale e di misurazione del rischio di credito, nonché le tipolo-

gie di interventi da adottare in caso di rilevazione di anomalie.

Si precisa che nell’ambito delle attività progettuali condotte in materia a livello di Categoria, sono stati elabo-rati e predisposti degli standard di regolamentazione interna finalizzata a supportare l’aggiornamento della nor-mativa di processo realizzando i nuovi schemi di:

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Nota integrativaAnno 2009

– regolamento del processo del credito, che delinea i principi di riferimento e le disposizioni di carattere ge-nerale della regolamentazione del processo, nonché i ruoli e le responsabilità delle unità e delle funzioni or-ganizzative interessate;

– disposizioni attuative del processo del credito, che definisce le modalità e i tempi dei comportamenti che leunità e le funzioni organizzative devono seguire per garantire l’adeguato svolgimento delle attività di pro-cesso.

Entrambi i documenti sono in corso di revisione da parte della banca che provvederà all’adozione nella ver-sione aggiornata entro il prossimo mese.

Inoltre annualmente il Consiglio di Amministrazione adotta le politiche in materia di rischio del credito. Pel2009, così come anche per il corrente anno, il CdA ha tra l’altro:– ha posto dei limiti individuali e complessivi ai Grandi Rischi;– ha individuato dei limiti di crescita per settori e branche di attività economica.

Attualmente la banca è strutturata in 13 agenzie di rete, ognuna diretta e controllata da un responsabile.Il Settore Crediti è l’organismo centrale delegato al governo del processo del credito limitatamente alla con-cessione ed alla revisione, nonché al coordinamento ed allo sviluppo degli affari creditizi e degli impieghi sulterritorio. La ripartizione dei compiti e responsabilità all’interno di tale Settore è volta a realizzare la segrega-zione di attività in conflitto di interesse. La gestione del contenzioso è affidata all’Ufficio Legale, struttura instaff alla Direzione. Il monitoraggio sistematico delle posizioni e la rilevazione delle posizioni “problematiche”, nonché il coordi-namento e la verifica del monitoraggio eseguito dai preposti di filiale è affidato all’Ufficio Controlli Interni,posizionato in staff alla Direzione Generale al fine di garantire la separatezza tra le funzioni di gestione e quel-le di controllo.

L’Ufficio Controlli Interni, in staff alla Direzione Generale, svolge l’attività di controllo sulla gestione dei ri-schi, attraverso un’articolazione dei compiti derivanti dalle tre principali responsabilità declinate nelle citateIstruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia (concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione dei ri-schi; verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative; e controllare la coerenza dell’ope-ratività delle singole aree produttive con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati).

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Con riferimento all’attività creditizia del portafoglio bancario, Il Settore Crediti, come già detto, assicura la su-pervisione ed il coordinamento delle fasi operative del processo del credito eseguendo i controlli di propriacompetenza.A supporto delle attività di governo del processo del credito, la Banca ha attivato procedure specifiche per lefasi di istruttoria/delibera, di rinnovo delle linee di credito e di monitoraggio del rischio di credito. In tutte lecitate fasi la Banca utilizza metodologie quali-quantitative di valutazione del merito creditizio della contropar-te, supportate da procedure informatiche sottoposte a periodica verifica e manutenzione.

I momenti di istruttoria/delibera e di revisione delle linee di credito sono regolamentati da un iter deliberativoin cui intervengono le diverse unità operative competenti, appartenenti sia alle strutture centrali che a quelle direte, in ossequio ai livelli di deleghe previsti. Tali fasi sono supportate, anche al fine di utilizzare i dati rive-nienti da banche dati esterne, dalla procedura interna che consente, in ogni momento, la verifica (da parte ditutte le funzioni preposte alla gestione del credito) dello stato di ogni posizione già affidata o in fase di affida-mento, nonché di ricostruire il processo che ha condotto alla definizione del merito creditizio dell’affidato (at-traverso la rilevazione e l’archiviazione del percorso deliberativo e delle tipologie di analisi effettuate). In sede di istruttoria, per le richieste di affidamenti di rilevante entità, la valutazione, anche prospettica, si strut-tura su più livelli e si basa prevalentemente su dati quantitativi e oggettivi, oltre che - come abitualmente av-viene - sulla conoscenza personale e sull’approfondimento della specifica situazione economico-patrimoniale

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della controparte e dei suoi garanti. Analogamente, per dare snellezza alle procedure, sono stati previsti due li-velli di revisione: uno, di tipo semplificato con formalità ridotte all’essenziale, riservato al rinnovo dei fidi diimporto limitato riferiti a soggetti che hanno un andamento regolare; l’altro, di tipo ordinario, per la restante ti-pologia di pratiche.

La definizione delle metodologie per il controllo andamentale del rischio di credito ha come obiettivo l’attiva-zione di una sistematica attività di controllo delle posizioni affidate da parte dell’Ufficio Controlli Interni e deireferenti di rete (responsabili dei controlli di primo livello), in stretta collaborazione con la struttura commer-ciale (Filiali, Area Affari, Direzione).In particolare, gli addetti delegati alla fase di controllo andamentale hanno a disposizione una molteplicità dielementi informativi che permettono di verificare le movimentazioni dalle quali emergono situazioni di tensio-ne o di immobilizzo dei conti affidati.La procedura informatica adottata dalla Banca, consente di estrapolare periodicamente tutti i rapporti che pos-sono presentare sintomi di anomalia andamentale. Il costante monitoraggio delle segnalazioni fornite dalla pro-cedura consente, quindi, di intervenire tempestivamente all’insorgere di posizioni anomale e di prendere gli op-portuni provvedimenti nei casi di crediti problematici.Le posizioni affidate, come già accennato, vengono controllate anche utilizzando le informazioni fornite dalleCentrali dei Rischi.Tutte le posizioni fiduciarie sono inoltre oggetto di riesame periodico, svolto per ogni singola controparte/grup-po di clienti connessi da parte delle strutture competenti per limite di fido.Le valutazioni periodiche del comparto crediti sono confrontate con i benchmark, le statistiche e le rilevazioniprodotti dalla competente struttura della Federazione Marchigiana B.C.C..Il controllo delle attività svolte dal Settore Creditii è assicurato dall’Ufficio Controlli Interni in staff alla Dire-zione Generale.La normativa interna sul processo di gestione e controllo del credito è oggetto di aggiornamento costante.

Negli ultimi anni, la revisione della regolamentazione prudenziale internazionale (cd. Basilea 2, rece-pita a livello nazionale con la Circolare della Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006) – che, come noto,impone alle banche di dotarsi di una efficiente struttura di risk management in grado di misurare e monitoraretutte le fattispecie di rischio e di produrre delle autovalutazioni periodiche sull’adeguatezza del capitale inter-no rispetto alla propria posizione di rischio, attuale e prospettica, nonché l’evoluzione nell’operatività delleBCC-CR hanno ulteriormente spinto il Sistema del Credito Cooperativo a sviluppare metodi e sistemi di con-trollo del rischio di credito. In tale ottica, nell’ambito di un progetto di Categoria, un forte impegno è stato de-dicato allo sviluppo di uno strumento per il presidio del rischio di credito che ha portato alla realizzazione diun sistema gestionale di classificazione “ordinale” del merito creditizio delle imprese (Sistema CRC).Coerentemente con le specificità operative e di governance del processo del credito delle BCC-CR, il SistemaCRC è stato disegnato nell’ottica di realizzare un’adeguata integrazione tra le informazioni quantitative (Bi-lancio; Centrale dei Rischi; Andamento Rapporto e Settore merceologico) e quelle qualitative accumulate invirtù del peculiare rapporto di clientela e del radicamento sul territorio. Tale Sistema, quindi, consente di attri-buire una classe di merito all’impresa cliente, tra le dieci previste dalla scala maestra di valutazione, medianteil calcolo di un punteggio sintetico (scoring) sulla base di informazioni (quantitative e qualitative) e valutazio-ni (oggettive e soggettive) di natura diversa. Pertanto, risponde all’esigenza di conferire maggiore efficacia edefficienza al processo di gestione del credito, soprattutto attraverso una più oggettiva selezione della clientelae un più strutturato processo di monitoraggio delle posizioni.Per il calcolo dello scoring dell’impresa, come già detto, oltre ai dati quantitativi, il Sistema CRC prevede l’u-tilizzo da parte dell’analista di un questionario qualitativo standardizzato, strutturato in quattro profili di anali-si dell’impresa (governance, rischi, posizionamento strategico e gestionale). Il processo di sintesi delle infor-mazioni qualitative elementari è essenzialmente di tipo judgmental. Peraltro, in relazione ad alcuni profili divalutazione non incorporabili nella determinazione del rating di controparte in quanto a maggiore contenuto disoggettività, il sistema CRC attribuisce all’analista, entro un margine predeterminato corrispondente ad un li-vello di notch, la possibilità di modificare il rating di controparte prodotto dal sistema stesso. A fronte di talesignificativo spazio concesso alla soggettività dell’analista, è prevista la rilevazione e l’archiviazione delle va-lutazioni svolte dagli stessi analisti del credito.

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L’utilizzo del CRC come strumento di valutazione e controllo dei clienti affidati e da affidare ha notevoli im-plicazioni di tipo organizzativo che devono essere attentamente esaminate e affrontate, nel quadro di un com-plessivo riesame del sistema dei controlli interni della banca e dei relativi assetti organizzativi e regolamenta-ri. A tale riguardo, quindi, proseguirà l’impegno a favore di un corretto inserimento del CRC nel processo delcredito e nelle attività di controllo, così come assumerà carattere permanente l’attività di sensibilizzazione, diformazione e di addestramento sia per il personale che per la Direzione della Banca Attualmente il sistema CRCviene applicato in massima parte alle aziende di piccola/media dimensione, si ritiene di ampliare in futuro l’ui-lizzo anche alle imprese minori.

A livello di Categoria. Infatti, sono proseguite le opportune attività di analisi finalizzate a specializzare il Si-stema CRC per la valutazione di particolari tipologie di imprese clienti (ad es. Imprese agricole, Ditte indivi-duali, Imprese pubbliche, Cooperative sociali/Onlus e Gruppi di imprese) attualmente non ricomprese. Inoltre,è opportuno sottolineare che nell’ultimo anno è stato sviluppato il modello metodologico per la valutazione del-la clientela privati. Nella sua prima release, anche il modello CRC Privati, si basa su un approccio di tipo jud-gemental. Una volta implementato il modello sarà quindi possibile raccogliere i dati necessari al fine di vali-dare le ipotesi effettuate in modalità judgemental e di eventualmente ritarare il modello stesso al fine di au-mentarne il potenziale “predittivo” e la significatività statistica. Un’ulteriore evoluzione del Sistema CRC è sta-to l’introduzione di un modulo opzionale per la valutazione delle eventuali garanzie prestate al fine di valuta-re l’operazione nel suo complesso.

A seguito dell’entrata in vigore della nuova disciplina prudenziale, nonché degli approfondimenti e delle con-siderazioni sviluppate nell’ambito delle iniziative promosse dalla Categoria (a livello sia nazionale da parte diFedercasse con il Progetto “Basilea 2”, sia regionale da parte della Federazione Regionale a cui la banca ha par-tecipato (acquisendo la documentazione via via prodotta in relazione all’evoluzione dei lavori), il CdA dellaBanca ha adottato le relative scelte metodologiche e operative aventi rilevanza strategica.In particolare, il CdA della Banca ha - tra l’altro - deliberato di adottare la metodologia standardizzata per ilcalcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito (I Pilastro).

L’adozione della metodologia standardizzata ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte delrischio di credito comporta la suddivisione delle esposizioni in “portafogli” e l’applicazione a ciascuno di essidi trattamenti prudenziali differenziati, eventualmente anche in funzione di valutazioni del merito creditizio (ra-ting esterni) rilasciate da agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI) ovvero da agenzie di cre-dito alle esportazioni (ECA) riconosciute dalla Banca d’Italia.In tale contesto, tenendo conto delle proprie caratteristiche operative, al fine di verificare gli effetti in terminidi requisiti patrimoniali riconducibili alle diverse opzioni percorribili, la Banca utilizza le valutazioni del me-rito creditizio rilasciate dalla seguente ECAI denominata Moody’s, agenzia autorizzata dalla Banca d’Italia, perla determinazione dei fattori di ponderazione delle esposizioni ricomprese nel portafoglio “Amministrazionicentrali e banche centrali” e, indirettamente, “Intermediari vigilati”, “Enti del settore pubblico” e “Enti territo-riali”.

Inoltre, con riferimento al processo interno di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP) previsto dalII Pilastro della nuova regolamentazione prudenziale, il CdA ha adottato il regolamento che definisce i princi-pi guida, i ruoli e le responsabilità delle funzioni organizzative coinvolte nell’ICAAP, allo scopo di assicurarela regolare ed efficace esecuzione delle attività di valutazione del capitale complessivo relativamente alla suaadeguatezza, attuale e prospettica, in relazione ai rischi assunti e alle strategie aziendali. Il CdA della Banca hadato incarico alla Direzione generale di attuare il processo, curando che lo stesso sia rispondente agli indirizzistrategici e alle politiche in materia di gestione dei rischi definiti dal CdA stesso.In particolare il CdA della Banca ha deliberato di utilizzare l’algoritmo semplificato cd. Granularity Adjust-ment (Cfr. allegato B, Titolo III, Capitolo 1 Circ. 263/06) per la quantificazione del capitale interno a fronte delrischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi.Inoltre, per quanto concerne le prove di stress, ha individuato le relative metodologie di conduzione - e dato in-carico alla Direzione Generale della loro esecuzione - :– sul rischio di credito attraverso la determinazione del capitale interno necessario a fronte del nuovo livello

di rischiosità individuato ridefinendo il portafoglio bancario sulla base dei tassi di ingresso a sofferenza ret-

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tificata verificatisi nella peggiore congiuntura creditizia sperimentata dalla Banca nel corso degli ultimi 11anni;

– sul rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi maggiorando i valori delcoefficiente di Herfindahl ed ipotizzando una incremento del tasso di ingresso a sofferenza rettificata ca-ratteristico della Banca (11,28%).

Con riferimento all’operatività sui mercati mobiliari, sono attive presso l’Area Finanza della Banca momentidi valutazione e controllo sia in fase di acquisto degli strumenti finanziari, sia in momenti successivi nei qualiperiodicamente viene analizzata la composizione del comparto per asset class/portafoglio Ias/Ifrs, identificatoe determinato il livello di rischio specifico oppure di controparte, nonchè verificato il rispetto dei limiti e del-le deleghe assegnate.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Conformemente agli obiettivi ed alle politiche creditizie definite dal CdA, le tecniche di mitigazione del rischiodi credito utilizzate dalla Banca si sostanziano nell’acquisizione di differenti fattispecie di garanzie reali, fi-nanziarie e non finanziarie, e personali.Tali forme di garanzia sono, ovviamente, richieste in funzione dei risultati della valutazione del merito di cre-dito della clientela e della tipologia di affidamento domandata dalla stessa.

A dicembre 2009 le esposizioni assistite da garanzie, reali e personali, rappresentano il 88,97% del totale deicrediti verso la clientela, di cui: il 63,65% è coperto da garanzie reali; il 62,60% è coperto da garanzia ipote-caria. Con riferimento all’attività sui mercati mobiliari, considerato che la composizione del portafoglio é orientataverso primari emittenti con elevato merito creditizio, non sono richieste al momento particolari forme di miti-gazione del rischio di credito.

La principale concentrazione di garanzie reali (principalmente ipotecarie) è legata a finanziamenti a clientelaretail (a medio e lungo termine). Tuttavia, allo stato attuale, la Banca non valuta e gestisce il rischio di con-centrazione con riferimento alle garanzie.

Garanzie reali

Per quanto concerne le forme di garanzia reale, la Banca accetta diversi strumenti a protezione del credito co-stituiti dalle seguenti categorie:

Garanzie ipotecarie– ipoteca su beni immobili residenziali;– ipoteca su immobili commerciali;

Garanzie finanziarie– pegno di titoli di debito di propria emissione o emessi da soggetti sovrani;– pegno di denaro depositato presso la Banca;– pegno su altri strumenti finanziari quotati;– pegno su polizze assicurative.

La Banca non ricorre a forme di protezione del rischio di credito e di controparte costituite da accordi di com-pensazione.

Le suddette garanzie soddisfano tutti i requisiti richiesti dalla citata nuova regolamentazione prudenziale per ilriconoscimento delle tecniche di attenuazione dei rischi di credito.

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Tutte le tipologie di garanzia acquisibili dalla Banca sono inserite nel processo strutturato di gestione delle ga-ranzie reali condividendone quindi tutte le fasi in cui è composto.

Con riferimento all’acquisizione, valutazione e gestione delle principali forme di garanzia reale, la Banca hadefinito specifiche politiche e procedure, anche al fine di assicurare il soddisfacimento dei requisiti previsti dal-la normativa per il loro riconoscimento ai fini prudenziali al momento della costituzione della protezione e pertutta la durata della stessa.

In particolare:– sono state predisposte politiche e procedure documentate con riferimento alle tipologie di strumenti di CRM

utilizzati a fini prudenziali, al loro importo, all’interazione con la gestione del profilo di rischio complessi-vo;

– sono state adottate tecniche e procedure volte al realizzo tempestivo delle attività poste a protezione del cre-dito;

– sono stati affidati a strutture centralizzate i compiti di controllo sui profili di certezza giuridica;– sono state sviluppati e posti in uso standard della contrattualistica utilizzata;– le diverse tipologie di garanzie accettate e le connesse politiche creditizie sono state chiaramente docu-

mentate e divulgate.

E’ stata inoltre assicurata la presenza di un sistema informativo a supporto delle fasi del ciclo di vita della ga-ranzia (acquisizione, valutazione, gestione, rivalutazione, realizzo).

Le misure di controllo cui è soggetta la concessione del credito con acquisizione di garanzie reali sono diffe-renziate per tipologia di garanzia.

Relativamente alle garanzie ipotecarie su immobili, le politiche e le procedure aziendali assicurano che sianosempre acquisite e gestite con modalità atte a garantirne l’opponibilità in tutte le giurisdizioni pertinenti e l’e-scutibilità in tempi ragionevoli.

In tale ambito, la Banca ha definito specifiche politiche e procedure interne con riguardo:– alla non dipendenza del valore dell’immobile in misura rilevante dal merito di credito del debitore;– alla indipendenza del soggetto incaricato dell’esecuzione della stima dell’immobile; – alla presenza di un’assicurazione contro il rischio danni sul bene oggetto di garanzia;– alla messa in opera di un’adeguata sorveglianza sul valore dell’immobile, al fine di verificare la sussisten-

za nel tempo dei requisiti che permettono di beneficiare di un minor assorbimento patrimoniale sulle espo-sizioni garantite;

– al sostanziale rispetto del rapporto massimo tra fido richiesto e valore della garanzia (loan-to-value): 80%per gli immobili residenziali e 50% per quelli commercial.

– alla destinazione d’uso dell’immobile e alla capacità di rimborso del debitore.

Il processo di sorveglianza sul valore dell’immobile oggetto di garanzia è svolto attraverso l’utilizzo di meto-di statistici. Al riguardo, l’attività di valutazione è effettuata:– almeno ogni 3 anni per gli immobili residenziali; – annualmente per gli immobili di natura non residenziale.

Per le esposizioni rilevanti (ossia di importo superiore a 3 milioni di euro o al 5 per cento del patrimonio di vi-gilanza della Banca) la valutazione è in ogni caso rivista da un perito indipendente almeno ogni 3 anni.

Con riguardo alle garanzie reali finanziarie la Banca, sulla base delle politiche e processi per la gestione dei ri-schio di credito e dei limiti e deleghe operative definite, indirizza l’acquisizione delle stesse esclusivamente aquelle aventi ad oggetto attività finanziarie delle quali l’azienda è in grado di calcolare il fair value con caden-za almeno semestrale (ovvero ogni qualvolta esistano elementi che presuppongano che si sia verificata una di-minuzione significativa del fair value stesso).

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La Banca ha, inoltre, posto in essere specifici presidi e procedure atte a garantire i seguenti aspetti rilevanti perl’ammissibilità a fini prudenziali delle garanzie in argomento:– durata residua della garanzia non inferiore a quella dell’esposizione.

Nei casi in cui il valore del bene in garanzia sia soggetto a rischi di mercato o di cambio, la Banca utilizza ilconcetto di scarto di garanzia, misura espressa in percentuale sul valore della garanzia offerta, determinata infunzione della volatilità del valore del titolo. In fase di delibera viene considerata come garantita la sola partedel finanziamento coperta dal valore del bene al netto dello scarto.

La sorveglianza delle garanzie reali finanziarie, nel caso di pegno su titoli, avviene attraverso il monitoraggiodel rating dell’emittente e la valutazione del fair value dello strumento finanziario a garanzia con cadenza se-mestrale.Viene richiesto l’adeguamento delle garanzie per le quali il valore di mercato risulta inferiore al valore di de-

libera al netto dello scarto.

Garanzie personali

Con riferimento alle garanzie personali, le principali tipologie di garanti sono rappresentate da imprenditori epartner societari correlati al debitore nonché, nel caso di finanziamenti concessi a favore di imprese individualie/o persone fisiche (consumatori e non), anche da congiunti del debitore stesso. Meno frequentemente il rischiodi insolvenza è coperto da garanzie personali fornite da altre società (generalmente società appartenenti allostesso gruppo economico del debitore), oppure prestate da istituzioni finanziarie e compagnie assicurative.

Nel caso di finanziamenti a soggetti appartenenti a determinate categorie economiche (artigiani, commercian-ti, etc.) la Banca acquisisce specifiche garanzie (sussidiarie o a prima richiesta) prestate da parte dei consorzifidi di appartenenza.

Le suddette forme di garanzia, nella generalità dei casi, non consentono un’attenuazione del rischio di creditoin quanto prestate da soggetti “non ammessi” ai fini della nuova normativa prudenziale. Costituiscono un’ec-cezione le garanzie personali prestate da consorzi fidi iscritti nell’elenco speciale ex art. 107 t.u.b. e da enti delsettore pubblico/territoriali.

Nel caso in cui una proposta di finanziamento preveda garanzie personali di terzi l’istruttoria si estende anchea questi ultimi. In particolare, in relazione alla tipologia di fido garantito ed all’importo, si sottopone a verifi-ca e analisi:• la situazione patrimoniale e reddituale del garante, anche tramite la consultazione delle apposite banche dati;• l’esposizione verso il sistema bancario;• le informazioni presenti nel sistema informativo della banca;• l’eventuale appartenenza ad un gruppo e la relativa esposizione complessiva.

Eventualmente, a discrezione dell’istruttore in relazione all’importo della garanzia, l’indagine sarà estesa allecentrali rischi.

Se il garante è rappresentato da una società, e comunque quando ritenuto necessario in considerazione del ri-schio e dell’importo del finanziamento, oltre al riscontro delle informazioni prodotte dalle rete nell’appositomodulo riservato al garante, si procede allo sviluppo del merito creditizio del soggetto garante, con le stessemodalità previste per il richiedente.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

La Banca è organizzata con strutture e procedure informatiche per la gestione, la classificazione e il controllodei crediti.

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Coerentemente con quanto dettato dai principi contabili IAS/IFRS, ad ogni data di bilancio viene verificata lapresenza di elementi oggettivi di perdita di valore (impairment) su ogni strumento finanziario ovvero gruppodi strumenti finanziari.Le posizioni che presentano un andamento anomalo sono classificate in differenti categorie di rischio. Sonoclassificate tra le sofferenze le esposizioni nei confronti di soggetti in stato di insolvenza o in situazioni so-stanzialmente equiparabili; tra le partite incagliate le posizioni in una situazione di temporanea difficoltà che siprevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo; come crediti ristrutturati le posizioni per le qua-li la banca acconsente, a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, ad unamodifica delle condizioni contrattuali originarie. In seguito alla modifica delle disposizioni di vigilanza pru-denziale, sono state incluse tra le esposizioni deteriorate anche le posizioni scadute e/o sconfinanti da oltre90/180 giorni. Questa modifica ha comportato l’introduzione di una nuova categoria contabile nella quale ven-gono classificate le posizioni con tali caratteristiche e l’inclusione dello sconfinamento continuativo tra gli ele-menti da considerare ai fini del monitoraggio e della rilevazione dei crediti problematici per favorire la siste-mazione dell’anomalia anteriormente al raggiungimento dei giorni di sconfinamento previsti per la classifica-zione del nuovo stato.La responsabilità e la gestione complessiva dei crediti deteriorati, non classificati a “sofferenza”, è affidata al-l’Ufficio Controlli Interni. Detta attività si estrinseca principalmente nel:

• d’intesa con il Responsabile del Settore Crediti e con l’ausilio di strumenti di analisi dei rischi (S.A.R.), in-dividua i crediti che denotano un andamento anomalo ed inizia un attento monitoraggio oltre alla automa-tica iscrizione degli stessi tra la partite “deteriorate- crediti scaduti e/o sconfinanti”. Viene considerata in ta-le sede anche la situazione delle garanzie;

• contestualmente viene effettuata una specifica rendicontazione alla Direzione, ed al Consiglio di Ammini-strazione con cadenza trimestrale;

• con il gestore della posizione vengono individuati gli interventi volti a ripristinare la regolarità andamenta-le o il rientro della esposizione oppure piani di ristrutturazione;

• in caso di permanenza o di peggioramento dell’indice di anomalia la funzione dei Controlli Interni propo-ne alla Direzione il passaggio fra gli “incagli”;

• sentita la Direzione Generale ed il Comitato di Direzione, relaziona sulle posizioni incagliate al Consigliodi Amministrazione con cadenza trimestrale;

• valuta e quantifica con approccio analitico le previsioni di perdite sulle posizioni deteriorate (scadute/scon-finanti, incagliate, ristrutturate) coadiuvato dall’Ufficio Amministrazione e Bilancio, la previsione di perdi-ta tiene conto anche dei tempi e delle modalità di recupero per la parte recuperabile. La proposta viene sot-toposta alla direzione ed al Consiglio di Amministrazione con cadenza semestrale. In presenza di situazio-ni nuove, particolarmente significative, la proposta al Consiglio di Amministrazione ha luogo con cadenzatrimestrale;

• propone agli organi superiori competenti il passaggio a “sofferenza” di quelle posizioni che a causa di so-praggiunte difficoltà non lasciano prevedere alcuna possibilità di normalizzazione;

- sempre con approccio analitico la funzione preposta dei Controlli Interni sottopone alla Direzione e rela-ziona al Consiglio di Amministrazione anche sulle posizioni in bonis che presentano una “esposizione si-gnificativa” . Anche per queste attività il Consiglio procede ad una valutazione analitica per accertarne l’e-ventuale rettifica di valore.

La attività di recupero relative alle posizioni classificate a sofferenza sono gestite esclusivamente dall’UfficioLegale, in staff alla Direzione Generale.Anche in questo caso la metodologia di valutazione delle posizioni segue un approccio analitico.All’atto dell’iscrizione a sofferenza, come disciplinato nel Regolamento del Credito, gli Organo competenti in-dividuano le strategie da percorrere per il recupero del credito.L’Ufficio Legale segue costantemente l’evoluzione delle procedure, tiene i contatti con gli eventuali legaliesterni, riferisce alla Direzione.Con cadenza trimestrale e comunque all’insorgere di fatti di rilievo nella gestione delle posizioni, l’Ufficio re-laziona alla Direzione ed al Consiglio di Amministrazione, formulando altresì, d’intesa con la funzione Ammi-nistrazione e Bilancio, con cadenza semestrale le previsioni di perdita, tempi e importi di recupero.

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Nota integrativaAnno 2009

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Informazioni di natura quantitativa

A. QUALITA' DEL CREDITO

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale

A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Nota integrativaAnno 2009

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - 1.037 1.037

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - 71.071 71.071

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -

4. Crediti verso banche - - - - 55.935 55.935

5. Crediti verso clientela 8.401 17.184 - 11.588 352.451 389.624

6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -

7. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -

8. Derivati di copertura - - - - 360 360

Totale al 31.12.2009 8.401 17.184 - 11.588 480.854 518.027

Totale al 31.12.2008 4.548 15.366 - 3.136 450.483 473.533

Totale Portafogli/qualità Altre attività Sofferenze Incagli Esposizioni

ristrutturate

Esposizioni

scadute

Il peggioramento della qualità del credito, dovuto alla difficile congiuntura economica, è commentato nella "Relazione sulla gestione".

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - X X 1.037 1.037

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - - -

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - 71.071 - 71.071 71.071

4. Crediti verso banche - - - 55.935 - 55.935 55.935

5. Crediti verso clientela 45.065 7.892 37.173 352.976 525 352.451 389.624

6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - X X -

7. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - -

8. Derivati di copertura - - - X X 360 360

Totale al 31.12.2009 45.065 7.892 37.173 479.982 525 480.854 518.027

Totale al 31.12.2008 29.191 6.140 23.051 446.435 415 450.482 473.533

I contratti derivati sono stati classificati tra le "Altre attività"

Portafogli/qualità

In bonis

Totale

(esposizione

netta)

Attività deteriorate

Esposizione

lorda

Rettifiche

specifiche

Esposizione

netta

Esposizione

lorda

Rettifiche di

portafoglio

Esposizione

netta

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A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

A. ESPOSIZIONI PER CASSA

a) Sofferenze - - X -

b) Incagli - - X -

c) Esposizioni ristrutturate - - X -

d) Esposizioni scadute - - X -

f) Altre attività 62.351 X - 62.351

TOTALE A 62.351 - - 62.351

B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO

a) Deteriorate - - X -

b) Altre 4.250 X - 4.250

TOTALE B 4.250 - - 4.250

TOTALE A + B 66.601 - - 66.601

Esposizione

netta Tipologie esposizioni/valori

Esposizione

lorda

Rettifiche di

valore specifiche

Rettifiche di

valore di

portafoglio

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività fionanziarie per cassa, qualunque sua il portafoglio di allocazione

contabile.

Le operazioni fuori bilancio includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie rilasciate,

impegni. derivati, ecc.) che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sua la finalità di tali operazioni

(negoziazione, copertura, ecc.).

Nota integrativaAnno 2009

A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

La banca non detiene esposizioni deteriorate verso banche, di conseguenza non viene avvalorata la relativa tabella.

La banca non detiene esposizioni deteriorate verso banche, di conseguenza non viene avvalorata la relativa tabella.

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

A. ESPOSIZIONI PER CASSA

a) Sofferenze 15.591 7.190 X 8.401

b) Incagli 17.764 580 X 17.184

c) Esposizioni ristrutturate - - X -

d) Esposizioni scadute 11.710 122 X 11.588

e) Altre attività 417.631 X 525 417.106

TOTALE A 462.696 7.892 525 454.279

B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO

a) Deteriorate 140 - X 140

b) Altre 29.370 X - 29.370

TOTALE B 29.510 - - 29.510

Esposizione

netta Tipologie esposizioni/valori

Esposizione

lorda

Rettifiche di

valore specifiche

Rettifiche di

valore di

portafoglio

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività fionanziarie per cassa, qualunque sua il portafoglio di allocazione

contabile.

Le operazioni fuori bilancio includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie rilasciate,

impegni. derivati, ecc.) che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni

(negoziazione, copertura, ecc.).

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A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

A. Esposizione lorda iniziale 9.035 16.959 - 3.197

- di cui: esposizioni cedute non

cancellate - - - - B. Variazioni in aumento 7.659 11.637 - 11.721

B.1 ingressi da esposizioni creditizie in

bonis 3.990 9.991 - 11.718

B.2 trasferimenti da altre categorie di

esposizioni deteriorate 3.452 651 - 3

B.3 altre variazioni in aumento 217 995 - -

C. Variazioni in diminuzione 1.102 10.832 - 3.209

C.1 uscite verso esposizioni creditizie in

bonis 220 5.582 - 2.314

C.2 cancellazioni 86 - - -

C.3 incassi 794 1.682 - 11

C.4 realizzi per cessioni - - - -

C.5 trasferimenti ad altre categorie di

esposizioni deteriorate - 3.455 - 651

C.6 altre variazioni in diminuzione 2 113 - 233

D. Esposizione lorda finale 15.592 17.764 - 11.709

- di cui: esposizioni cedute non

cancellate - 163 - 152

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

A. Rettifiche complessive iniziali 4.487 1.593 - 61

- di cui: esposizioni cedute non

cancellate - - - - B. Variazioni in aumento 3.696 615 - 129

B.1 rettifiche di valore 3.125 615 - 129

B.2 trasferimenti da altre categorie di

esposizioni deteriorate 571 - - -

B.3 altre variazioni in aumento - - - -

C. Variazioni in diminuzione 992 1.628 - 67

C.1 riprese di valore da valutazione 696 616 - 67

C.2 riprese di valore da incasso 210 38 - -

C.3 cancellazioni 86 - - -

C.4 trasferimenti ad altre categorie di

esposizioni deteriorate - 571 - -

C.5 altre variazioni in diminuzione - 403 - -

D. Rettifiche complessive finali 7.191 580 - 123

- di cui: esposizioni cedute non

cancellate - 5 - 3

Esposizioni

scadute

Esposizioni

ristrutturate

Esposizioni

ristrutturate

Esposizioni

scadute

Gli importi di cui al rigo B.3 si riferiscono ad incrementi di importi su posizioni classificate, rispettivamente, a sofferenze e

a incaglio.

Causali/Categorie

Causali/Categorie Sofferenze Incagli

Sofferenze Incagli

Nota integrativaAnno 2009

136

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A.2 CLASSIFICAZIONE DELLE ESPOSIZIONI IN BASE AI RATING ESTERNI E INTERNI

A.2.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni

classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5 classe 6

A. Esposizioni creditizie per cassa 65.539 3.560 360 - 38 - 447.134 516.631

B. Derivati - - - - - - 1.397 1.397

B.1 Derivati finanziari - - - - - - 1.397 1.397

B.2 Derivati creditizi - - - - - - - -

C. Garanzie rilasciate - - - - - - 17.425 17.425

D. Impegni a erogare fondi - - - - - - 14.938 14.938

Totale 65.539 3.560 360 - 38 - 480.894 550.391

Totale Classi di rating esterni

Esposizioni Senza

rating

L'ammontare delle esposizioni con "rating esterni" rispetto al totale delle stesse è marginale.

Ciò in considerazione del fatto che la banca svolge attività creditizia principalmente nei confronti di micro e piccole imprese unrited.

Nota integrativaAnno 2009

137

MAPPING DEI RATING RILASCIATI DA MOODY’S

Metodo standardizzato

ECAIClasse di merito di credito

Moody’s

1

2

3

4

5

6

da Aaa a Aa3

da A1 a A3

da Baa1 a Baa3

da Ba1 a Ba3

da B1 a B3

Caa1 a inferiori

A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni

La banca non presenta esposizioni dotate di "rating interni"; pertanto non viene avvalorata la relativa tabella.

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A. Esposizioni per cassa

A.1 Sofferenze - - X - - X - - X - - X 5.774 6.271 X 2.627 919 X

A.2 Incagli - - X - - X - - X - - X 11.895 393 X 5.289 187 X

A.3 Esposizioni ristrutturate - - X - - X - - X - - X - - X - - X

A.4 Esposizioni scadute - - X - - X - - X - - X 8.863 89 X 2.725 33 X

A.5 Altre esposizioni 64.655 X - 516 X 1 2.339 X - 37 X - 212.101 X 372 137.458 X 152

Totale A 64.655 - - 516 - 1 2.339 - - 37 - - 238.633 6.753 372 148.099 1.139 152

B. Esposizioni "fuori bilancio"

B.1 Sofferenze - - X - - X - - X - - X - - X - - X

B.2 Incagli - - X - - X - - X - - X 56 - X 27 - X

B.3 Altre attività deteriorate - - X - - X - - X - - X 57 - X - - X

B.4 Altre esposizioni - X - - X - - X - - X - 26.942 X - 2.428 X -

Totale B - - - - - - - - - - - - 27.055 - - 2.455 - -

Totale (A + B) al 31.12.2009 64.655 - - 516 - 1 2.339 - - 37 - - 265.688 6.753 372 150.554 1.139 152

Totale (A + B) al 31.12.2008 42.285 - - 580 - - 3.728 - - 109 - - 271.804 5.088 281 138.646 1.053 134

Rettifiche valore

specifiche

Rettifiche valore

specifiche

Esposizioni/Controparti

Governi Altri enti pubblici

Esposizione

netta

Rettifiche valore

di portafoglio

Esposizione

netta

Rettifiche valore

di portafoglio

Società di assicurazione Imprese non finanziarie

Rettifiche valore

di portafoglio

Esposizione

netta

Rettifiche valore

di portafoglio

Esposizione

netta

Rettifiche valor e

specifiche

Altri soggetti

Esposizione

netta

Rettifiche valore

specifiche

Rettifiche valore

di portafoglio

Rettifiche valor e

specifiche

Società finanziarie

Esposizione

netta

Rettifiche valore

specifiche

Rettifiche valor e

di portafoglio

B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DEL CREDITOB.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

La distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per comparto economico di appartenenza dei debitori e degli ordinanti (per le garanzie rilascia-te) è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti nel fascicolo “Classificazione della clientela per settori e gruppi di attività economica” edito dalla Ban-ca d’Italia.

Gover

ni

e ban

che

centr

ali

Alt

ri e

nti

pubbli

ci

Ban

che

Alt

ri s

ogget

ti

1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 347.226 499.675 3.673 1.147 - - - - - 339 936 - 173.128 678.898

1.1 totalmente garantite 327.464 486.184 2.501 842 - - - - - 339 926 - 165.503 656.295

- di cui deteriorate 33.168 58.702 - 31 - - - - - 339 500 - 10.502 70.074

1.2 parzialmente garantite 19.762 13.491 1.172 305 - - - - - - 10 - 7.625 22.603

- di cui deteriorate 2.691 2.089 306 4 - - - - - - - - 1.246 3.645

2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: 25.525 6.009 2.286 81 - - - - - - - - 21.006 29.382

2.1 totalmente garantite 15.887 2.161 1.952 72 - - - - - - - - 20.746 24.931

- di cui deteriorate 84 84 - - - - - - - - - - 110 194

2.2 parzialmente garantite 9.638 3.848 334 9 - - - - - - - - 260 4.451

- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - -

Garanzie personali (2)

Go

ver

ni

e ban

che

centr

ali

Alt

ri e

nti

pubbli

ci

Tit

oli

Val

ore

esp

osi

zione

net

ta

Garanzie reali (1)

Totale

(1)+(2)

Derivati su crediti Crediti di firma

Altri derivati

Alt

ri s

ogget

ti

Ban

che

Im

mobil

i

Alt

re g

aran

zie

real

i

CL

N

A.3 DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI GARANZIAA.3.1 Esposizioni per cassa verso banche e verso clientela garantite

La banca non presenta esposizioni garantite verso banche.

A.3.2 Esposizioni "fuori bilancio" verso banche e verso clientela garantite

Oltre il 60% del credito risulta garantito da valide e capienti garanzie reali.

Nota integrativaAnno 2009

138

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A. Esposizioni per cassa

A.1 Sofferenze 8.401 7.190 - - - - - - - -

A.2 Incagli 17.184 580 - - - - - - - -

A.3 Esposizioni ristrutturate - - - - - - - - - -

A.4 Esposizioni scadute 11.588 122 - - - - - - - -

A.5 Altre esposizioni 416.533 525 275 - 298 - - - - -

Totale 453.706 8.417 275 - 298 - - - - -

B. Esposizioni "fuori bilancio"

B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -

B.2 Incagli 83 - - - - - - - - -

B.3 Altre attività deteriorate 57 - - - - - - - - -

B.4 Altre esposizioni 29.370 - - - - - - - - -

Totale 29.510 - - - - - - - - -

Totale al 31.12.2009 483.216 8.417 275 - 298 - - - - -

Totale al 31.12.2008 456.725 6.556 204 - 233 - - - - -

Resto del Mondo

Esposizione

netta

Rettifiche

valore

complessive

Rettifiche

valore

complessive

Rettifiche

valore

complessive

Rettifiche

valore

complessive

Esposizioni/Aree geografiche Esposizione

netta

Asia

Esposizione

netta

Rettifiche

valore

complessive

Esposizione

netta

Esposizione

netta

Italia Altri Paesi europei America

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio)

A. Esposizioni per cassa

A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -

A.2 Incagli - - - - - - - - - -

A.3 Esposizioni ristrutturate - - - - - - - - - -

A.4 Esposizioni scadute - - - - - - - - - -

A.5 Altre esposizioni 61.381 - 971 - - - - - - -

Totale A 61.381 - 971 - - - - - - -

B. Esposizioni "fuori bilancio"

B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -

B.2 Incagli - - - - - - - - - -

B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -

B.4 Altre esposizioni 4.250 - - - - - - - - -

Totale B 4.250 - - - - - - - - -

Totale al 31.12.2009 65.631 - 971 - - - - - - -

Totale al 31.12.2008 49.176 - 3.407 - - - - - - -

Esposizione

netta

Rettifiche

valore

complessive

Resto del Mondo

Esposizioni/Aree geografiche

Italia Altri Paesi europei America

Esposizione

netta

Esposizione

netta

Rettifiche

valore

complessive

Esposizione

netta

Rettifiche

valore

complessive

Rettifiche

valore

complessive

Asia

Rettifiche

valore

complessive

Esposizione

netta

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio)

Nota integrativaAnno 2009

B.4 Grandi rischi

a) Ammontare 30.659

b) Numero 6

L'ammontare è espresso in valore ponderato rispetto ad un valore nominale pari a 36.332 mila euro. L'importo è

diminuito rispetto all'esercizio 2008.

139

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C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE ATTIVITÀ

Operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla BancaNella presente Sezione è riportata l’informativa riguardante le caratteristiche della operazione di cartolarizza-zione posta in essere dalla Banca ai sensi della L. 130/1999. La normativa richiamata disciplina la cessione “inblocco” di crediti da parte di una società (originator) ad un’altra società appositamente costituita (Special Pur-pose Vehicle – SPV), la quale a sua volta emette titoli collocabili sul mercato (Asset Backed Securities - ABS)al fine di finanziare l’acquisto dei crediti stessi.

Di seguito sono specificate le caratteristiche delle operazioni della specie, ivi incluse quelle ancora in essere ef-fettuate negli esercizi precedenti.

Sintesi delle politiche contabili adottate

Il trattamento di Bilancio delle operazioni di cartolarizzazione effettuate dalla Banca anteriormente all’entratain vigore dei principi IAS/IFRS differisce dal trattamento riservato alle stesse operazioni effettuate successiva-mente.

La Banca ha posto in essere operazioni di cartolarizzazione in data successiva al 1° gennaio 2004.

In applicazione delle regole previste dallo IAS 39, il mantenimento sostanziale dei rischi e dei benefici del por-tafoglio ceduto comporta la mancata cancellazione dal bilancio dei crediti sottostanti; di conseguenza, detti at-tivi continuano a figurare nell’attivo del bilancio della Banca tra le attività cedute non cancellate.

CARTOLARIZZAZIONE EFFETTUATA NELL’ESERCIZIO 2006

Finalità

Operazione di cartolarizzazione di crediti performing

La cartolarizzazione dei crediti permette l’approvvigionamento di rilevanti masse finanziarie in alternativa al-l’indebitamento diretto, con possibilità di riduzione delle attività di rischio ai fini dei coefficienti di solvibilità,senza estromettere l’originator dalla gestione del rapporto con il cliente.

L’operazione, pertanto, si connota come il ricorso ad uno strumento innovativo di raccolta sui mercati interna-zionali per finanziare gli impieghi della Banca e si inquadra nell’ambito delle aspettative di una ulteriore espan-sione dei volumi degli stessi, coerentemente con le linee strategiche aziendali.

L’operazione è stata effettuata, oltre che nell’ottica di diversificazione delle fonti di finanziamento, anche perpermettere una maggiore correlazione delle scadenze tra raccolta ed impieghi, nonché della possibilità di mi-glioramento dei coefficienti prudenziali di Vigilanza.

In tale ambito, i principali vantaggi conseguiti sono sintetizzabili in:

1 miglioramento del mismatching delle scadenze tra le poste attive e passive;

2 diversificazione delle fonti di finanziamento;

3 possibilità di miglioramento dei “ratios” di Vigilanza;

4 allargamento della base degli investitori e conseguente ottimizzazione del costo della raccolta.

Informazioni generali

Nel corso del 2006 la Banca ha partecipato ad un’operazione di cartolarizzazione di crediti ai sensi dellaL.130/199, avente per oggetto crediti performing costituiti da mutui ipotecari concessi a clientela residenti inItalia.

Nota integrativaAnno 2009

140

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L’operazione, realizzata con l’assistenza di Iccrea Banca, ha visto la cessione pro-soluto di portafogli di credi-ti nascenti da mutui ipotecari “in bonis” assistiti da ipoteca di 1° grado, erogati dalla Banca e da altre 24 con-sorelle a clienti, per un valore nominale complessivo lordo di 599.870 mila euro, di cui circa 9.439 mila eurorelativi alla Banca.

Soggetti organizzatori (arranger) sono stati la Société Gènerale Corporate & Investment Banking ed Iccrea ban-ca S.p.A con il coinvolgimento, per le necessarie valutazioni di rating, delle Agenzie Moody’s Investitors Ser-vice e Standard and Poor’s.

Per l’operazione ci si è avvalsi di una Società veicolo appositamente costituita e omologata come previsto dal-la L.130/99, denominata Credico Finance 6 Srl, nella quale la Banca non detiene interessenze, né suoi dipen-denti rivestono ruoli societari

L’operazione si è concretizzata per mezzo di più contratti tra loro collegati, il cui schema è di seguito rappre-sentato:

1 cessione pro-soluto, da parte degli originators, di un portafoglio di crediti individuati in “blocco”;

2 acquisizione dei crediti da parte della società veicolo - ed emissione da parte di quest’ultimo di “notes” ca-ratterizzate da un diverso grado di rimborsabilità al fine di reperire mezzi finanziari;

3 sottoscrizione delle “notes” Senior e Mezzanine da parte di intermediari collocatori;

4 sottoscrizione da parte dei singoli originators delle notes Serie C – Junior.

I mutui ceduti sono stati selezionati ed identificati dal cedente sulla base dei seguenti criteri oggettivi:

1 sono garantiti da almeno un’ipoteca su di un immobile a destinazione residenziale o commerciale;

2 sono denominati in lire / euro al momento dell’erogazione;

3 la relativa rata viene addebitata direttamente in conto corrente;

4 sono in regolare ammortamento;

5 sono interamente liquidati;

6 non sono stati erogati nella forma tecnica di “mutui agevolati”;

7 non sono stati erogati “in pool” con altri istituti di credito.

I debitori ceduti sono tutti operanti nel territorio nazionale .

Ripartizione per vita residua alla data di cessione (importi in migliaia di euro)

Vita residua Numero mutui Importo Distribuzione

%

Fino a 6 anni 4 144 1,53

Da 6 a 8 anni 11 671 7,11

Da 8 a 10 anni 15 818 8,67

Oltre 10 anni 90 7.806 82,69

Totale 120 9.439 100,00

Nota integrativaAnno 2009

141

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Ripartizione per settore di attività economica

Settore di attività economica Numero mutui Importo Distribuzione

%

Imprese produttive 2 191 2,02

Soc. artigiane con meno di 20 addetti 1 196 2,08

Soc. altre con meno di 20 addetti 3 330 3,49

Famiglie consumatrici 100 8.325 88,20

Famiglie produttrici: artigiani 4 330 3,50

Famiglie produttrici: altre 1 66 0,70

Totale 120 9.439 100,00

Il prezzo di acquisto del portafoglio dei crediti ceduti è stato definito in 9.439 mila euro e corrisponde al valo-re contabile dei crediti alla data del 31.05.2006.

Non vi è overcollateralisation: l’outstanding value dei crediti risulta infatti pari all’ammontare dell’emissionee, quindi, l’operazione di cessione non ha comportato conseguentemente la rilevazione né di utili né di perdi-te.

Di seguito si riportano i dati di flusso relativi ai crediti ceduti (dati in unità di euro)

DESCRIZIONE ESERCIZIO IN CORSO ESERCIZI PRECEDENTI

a. Situazione iniziale 6.304.534 7.421.495

b. Variazioni in aumento 229.065 442.709

interessi corrispettivi 227.821 439.740

interessi di mora / legali 939 1.202

spese legali e altre 0 0

altre variazioni 305 1.767

c. Variazioni in diminuzione 938.441 1.559.670

Incassi 705.175 942.343

pre-estinzioni e riduzioni 227.510 617.327

cancellazioni 0 0

Cessioni 0 0

altre variazioni 5.756 0

d. Situazione finale 5.595.158 6.304.534

Come indicato, la Società Veicolo ha finanziato l’acquisto di crediti mediante emissione di titoli obbligaziona-ri suddivisi in tre classi.

Le caratteristiche delle tre tipologie di titoli emessi sono le seguenti:

Titoli di classe A (titoli Senior)

Obbligazioni a tasso variabile( Euribor 6 m + 16 bp), per un valore complessivo di 563,9 milioni di euro (parial 94%), a cui è stato attribuito rating “AAA” .

142

Nota integrativaAnno 2009

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Titoli di classe B (titoli Mezzanine)

Valore complessivo 24 milioni di euro (3,9%).

Obbligazioni a tasso variabile, cui è stato attribuito rating “A”.

Titoli di classe C (titoli Junior)

Obbligazioni a tasso variabile (unrated) per un valore complessivo di 11.884 mila euro.

I titoli di classe A e B, quotati presso la Borsa Valori del Lussemburgo, sono stati interamente collocati pressoprimari investitori istituzionali.

I titoli di classe C sono stati suddivisi in 25 serie, ciascuna di importo proporzionale all’ammontare dei creditirispettivamente ceduti dalle singole banche; esse hanno provveduto a sottoscriverli interamente. Ognuna diqueste ha sottoscritto esclusivamente la serie di titoli subordinati di pertinenza, con pagamento del relativoprezzo “alla pari”.

Le “notes” Senior e Mezzanine godono di una valutazione o rating attribuito da Agenzie specializzate, come diseguito specificato:

Serie Notes Rating Importo Scadenza

1 A Senior AAA 563.985 10.03.2038

1 B Mezzanine A 24.000 10.03.2038

1 C Junior 11.884 10.03.2038

Alle diverse tipologie di titoli è stato attribuito un diverso grado di subordinazione nella definizione delle prio-rità nei pagamenti, sia per il capitale che per gli interessi.

Il rimborso dei titoli è previsto con i flussi di cassa generati dai pagamenti eseguiti dai debitori ceduti, senzapossibilità di ricorso alla Banche cedenti; le somme ricevute dagli attivi, dopo il pagamento delle spese e del-le cedole sui titoli di classe A e B, vengono integralmente destinate al rimborso dei titoli Junior.

In particolare, i titoli di classe A hanno priorità nel pagamento rispetto ai titoli di classe B.

La terza tranche di titoli (cosiddetta emissione Junior o tranche C), sprovvista di rating, è subordinata nel rim-borso alle precedenti. Questa tipologia di titoli non ha una cedola predeterminata ed è remunerata solo in pre-senza di fondi residuali, dopo aver coperto tutte le spese di periodo (Senior costs, Interessi Classe A, InteressiClasse B, etc.).

Il rimborso del capitale dei titoli di classe C è quindi ultimo nella gerarchia dei pagamenti, sia in caso di rim-borso anticipato che in caso di estinzione naturale dei titoli.

Descrizione dei sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi connessi con l’operatività in cartolarizza-zioni.

Per quanto concerne le procedure per il monitoraggio dei relativi rischi, la Banca continua ad utilizzare gli stes-si strumenti di controllo e le stesse unità operative già esistenti per i crediti in portafoglio, ciò grazie al sistemaoperativo che consente di continuare a gestire detti finanziamenti al pari di quelli in portafoglio.

Il processo di gestione delle cartolarizzazioni è seguito da un ufficio (all’interno dei Controlli Interni) che prov-vede alle periodiche segnalazioni. In questa attività l’ufficio preposto ha a disposizione il sistema operativo cheestrae le informazioni necessarie.

Ciascuna delle banche cedenti esercita le attività di servicing in relazione allo specifico portafoglio dalla stes-

143

Nota integrativaAnno 2009

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sa ceduto, curando la gestione, l’amministrazione e l’incasso dei crediti, nonché dei procedimenti in conformi-tà ai criteri individuati nel contratto di servicing. Per tale attività, disciplinata da specifica procedura, la Bancariceve una commissione pari al 0,40 % annuo sull’outstanding e al 6 % annuo sugli incassi relativi a posizioniin default.

In adempimento a quanto disposto dalle Istruzioni di Vigilanza emanate dalla Banca d’Italia in materia, la Ban-ca verifica inoltre che l’operazione nel suo complesso sia gestita in conformità alla legge e al prospetto infor-mativo (Offering Circular). Il portafoglio di ciascuna cartolarizzazione è sottoposto a monitoraggio periodico;sulla base di tale attività sono predisposti report mensili e trimestrali verso la Società Veicolo e le contropartidell’operazione, così come previsti dalla documentazione contrattuale, con evidenze dello status dei crediti,dell’andamento degli incassi, della morosità e delle posizioni in contenzioso. Tale informativa costituisce an-che la rendicontazione periodica sull’andamento dell’operazione effettuata all’Alta direzione e al CdA.

L’attività del servicer è soggetta a certificazione annuale da parte di una società di revisione esterna.

Descrizione delle politiche di copertura adottate per mitigare i rischi connessi

A copertura del rischio di tasso di interesse, la Società Veicolo ha sottoscritto con Société Gènerale Corporate& Investment Banking un contratto di Interest rate swap a copertura del portafoglio a tasso fisso e un basisswap a copertura del portafoglio a tasso indicizzato.

Ciascun Cedente ha fornito alla Società Veicolo una linea di liquidità proporzionale all’ammontare ceduto, daattivarsi nel caso in cui, ad una data di pagamento, i fondi disponibili rivenienti dagli incassi non siano suffi-cienti per remunerare i portafogli dei titoli secondo l’ordine di priorità predefinito dei pagamenti. L’importodella linea di credito concesso dalla nostra Banca è di euro 388 mila.

I Cedenti inoltre hanno assunto il ruolo di Limited Recourse Loan Providers. Ciascun Cedente ha quindi mes-so a disposizione della Società Veicolo titoli di stato, nel nostro caso 427 mila di CCT 1.11.2005 – 2012 Cod.Isin IT0003993158, con la funzione di fornire una forma di supporto di liquidità, sostitutiva a quanto già ef-fettuato con la Linea di Liquidità; detta forma di garanzia risulta escutibile solo nell’impossibilità di utilizzarela linea medesima ed attivabile fino al suo completo utilizzo. Ciò al fine di consentire alla Società Veicolo difar fronte tempestivamente al pagamento delle somme dovute ai Portatori dei Titoli Senior e Mezzanine, a ti-tolo di interessi e capitale, ai sensi del regolamento delle Notes, nonché di far fronte ai costi dell’operazione dicartolarizzazione.

Attesa la struttura finanziaria dell’operazione, il rischio che rimane in capo alla Banca è determinato dalla som-ma tra l’ammontare dei titoli C sottoscritti ( 197 mila euro) ed il valore della linea di credito concessa alla So-cietà Veicolo (388 mila euro).

Politiche contabili adottate

Per quanto attiene alla rappresentazione dell’operazione dal punto di vista contabile, la cartolarizzazione nel bi-lancio della Banca è stata riflessa come segue:1) i mutui cartolarizzati sono allocati, nell’ambito dei crediti verso clientela, alla sottovoce “mutui”, generan-do a conto economico corrispondenti interessi attivi;2) il debito per il finanziamento ricevuto dal Veicolo è iscritto tra i debiti verso clientela, nella sottovoce “altridebiti”, rilevando a conto economico i corrispondenti interessi passivi;3) le spese legate all’operazione sono state ripartite nel conto economico pro–rata temporis sulla base dell’ex-pected maturity.La non cancellazione dei mutui cartolarizzati e la rappresentazione dei medesimi è avvenuta per il loro impor-to integrale, in quanto la Banca ha mantenuto tutti i rischi ed i benefici, non essendosi modificata sostanzial-mente l’esposizione alla variabilità ed alle tempistiche dei flussi finanziari netti delle attività trasferite.

Nota integrativaAnno 2009

144

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Informativa sui risultati economici connessi con le posizioni in bilancio e “fuori bilancio”

I risultati economici complessivi derivano sia dai differenziali strettamente connessi alle operazioni medesime(costo della provvista, rendimento della nuova liquidità ottenuta, costi operativi), sia dai mutamenti indotti nelprofilo tecnico della Banca (miglioramento dei “ratios” di Vigilanza, riequilibrio del portafoglio impieghi, al-lineamento delle scadenze delle poste dello stato patrimoniale, ecc.) che incidono sul suo standing.

In particolare, all’avvio dell’operazione di cartolarizzazione, la Banca ha ottenuto, contestualmente alla ces-sione dei crediti, il regolamento del prezzo dei medesimi in misura pari alla somma algebrica tra il corrispetti-vo per i mutui cartolarizzati e la sottoscrizione della tranche del titolo C di propria competenza, al netto deglioneri sostenuti inizialmente per la costituzione del Veicolo.

In ogni periodo, la Banca beneficia inoltre delle commissioni percepite per l’attività di servicing svolta per con-to dell’emittente, del rendimento sotto forma di excess spread del titolo Junior sottoscritto (in funzione dellaperformance dei crediti ceduti), nonché di un risultato connesso con il reimpiego della liquidità generata dal-l’operazione.

Sintesi dei risultati economici connessi con l’operazione di cartolarizzazione

Interessi maturati su titolo junior classe C 113 mila euro

Differenziali attivi/passivi su Irs operazione di cartolarizzazione

Interessi maturati su deposito collateral

Commissioni di servicing 24 mila euro

Commissioni per il ruolo di cash e corporate

Si evidenzia che tale operazione, essendo stata posta in essere dopo il 30 settembre 2005, è assoggettata alledisposizioni previste dalla Circolare n. 263/06 della Banca d’Italia che subordinano il riconoscimento ai finiprudenziali delle cartolarizzazioni alla condizione che le stesse realizzino l’effettivo trasferimento del rischiodi credito per il cedente. Si precisa altresì che le citate disposizioni prevedono che il trattamento contabile del-le stesse non assuma alcun rilievo ai fini del loro riconoscimento prudenziale.

Per le operazioni di cartolarizzazione poste in essere dalla Banca, si evidenzia il mancato significativo trasfe-rimento del rischio di credito. L’operazione, quindi, non è riconosciuta ai fini prudenziali. Il requisito pruden-ziale è, pertanto, pari all’8% del valore ponderato delle attività cartolarizzate. Quest’ultimo è calcolato in baseall’approccio utilizzato dalla Banca per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito (me-todologia standardizzata).

Relativamente alle posizioni detenute dalla Banca si utilizza il metodo standardizzato per il calcolo del requi-sito patrimoniale (cfr. sezione III - Titolo II - Capitolo 2 della Circolare n. 263/06 della Banca d’Italia). Inoltre,limitatamente alle fattispecie per le quali è consentita in alternativa al calcolo del requisito patrimoniale la de-duzione dal Patrimonio di Vigilanza (posizioni ponderate al 1250%), la Banca procede al calcolo del requisitostesso secondo l’approccio citato.

Operazioni di cartolarizzazione di terzi

La Banca detiene in portafoglio titoli rinvenienti da operazioni di cartolarizzazione di terzi per complessivi 328mila euro.

Nota integrativaAnno 2009

145

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Trattasi di titoli di classe C emessi dalla Società Veicolo “Credico Funding-CBO sr” nel contesto di una emis-sione di obbligazioni della Banca (prestito Obbligazionario BCC Metauro 30.04.2004 – 31.05.2010 codiceISIN IT0003678130 per nominali 2,5 milioni di euro e prestito Obbligazionario BCC Metauro 10.03.2007/2013codice ISIN IT0004225873 per nominali 7,5 milioni di euro), acquistate da ICCREA Banca spa e successiva-mente cedute alla Società Veicolo.

Tali titoli figurano nell’attivo dello Stato Patrimoniale della Banca tra i crediti verso clientela.

Si precisa che relativamente alle suddette operazioni di cartolarizzazione, la Banca non svolge alcun ruolo diservicer.

La Banca non detiene alcuna interessenza nella Società Veicolo.

Ai fini del calcolo del relativo requisito patrimoniale la Banca utilizza il metodo standardizzato (cfr. sezione III- Titolo II - Capitolo 2 della Circolare n. 263/06 della Banca d’Italia).

Inoltre, limitatamente alle fattispecie per le quali è consentita in alternativa al calcolo del requisito patrimonia-le la deduzione dal Patrimonio di Vigilanza (posizioni ponderate al 1250%), la Banca procede al calcolo del re-quisito stesso secondo l’approccio citato.

Nota integrativaAnno 2009

Strumenti finanziari Valore nominale Valore di bilancio

Titoli – Senior

- Mezzanine

- Junior 290 328

Totale 290 328

146

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Informazioni di natura quantitativa

C.1.1 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione distinte per qualità delle attività sottostanti

Esposiz. lordaEsposiz. nettaEsposiz. lordaEsposiz. nettaEsposiz. lordaEsposiz. nettaEsposiz. lordaEsposiz. nettaEsposiz. lordaEsposiz. nettaEsposiz. lordaEsposiz. nettaEsposiz. lordaEsposiz. nettaEsposiz. lordaEsposiz. nettaEsposiz. lordaEsposiz. netta A. Con attività sottostanti proprie : ----33----------66 a) Deteriorate ------------------ b) Altre ----33----------66 B. Con attività sottostanti di terzi : ----194193----------382382 a) Deteriorate ------------------ b) Altre ----194193----------382382JuniorQualità attività sottostanti/EsposizioniEsposizioni per cassaGaranzie rilasciateSeniorMezzanineSeniorMezzanineLinee di creditoSeniorMezzanineJuniorJuniorL'esposizione lorda si riferisce alla data di cessione ed è determinata come sbilancio, alla medesima data, fra le attività cedute e le corrispondenti passività. L'esposzione netta è determinata come sbilancio fra le attività cedute, al netto dell'impairmenti analitico e collettivo, e le corrispondenti passività alla data di riferimento del bilancio.

Valore di

bilancio

Rettif./ripr.

di valore

Valore di

bilancio

Rettif./ripr.

di valore

Valore di

bilancio

Rettif./ripr.

di valore

Esposiz.

netta

Rettif./ripr.

di valore

Esposiz.

netta

Rettif./ripr.

di valore

Esposiz.

netta

Rettif./ripr.

di valore

Esposiz.

netta

Rettif./ripr.

di valore

Esposiz.

netta

Rettif./ripr.

di valore

Esposiz.

netta

Rettif./ripr.

di valore

A. Oggetto di integrale

cancellazione dal bilancio - - - - - - - - - - - - - - - - - -

A.1 nome cartolarizzazione 1 - - - - - - - - - - - - - - - - - -

- tipologia attività - - - - - - - - - - - - - - - - - -

A.2 nome cartolarizzazione 2 - - - - - - - - - - - - - - - - - -

- tipologia attività - - - - - - - - - - - - - - - - - -

A.3 nome cartolarizzazione .. - - - - - - - - - - - - - - - - - -

- tipologia attività - - - - - - - - - - - - - - - - - -

B. Oggetto di parziale

cancellazione dal bilancio - - - - - - - - - - - - - - - - - -

B.1 nome cartolarizzazione 1 - - - - - - - - - - - - - - - - - -

- tipologia attività - - - - - - - - - - - - - - - - - -

B.2 nome cartolarizzazione 2 - - - - - - - - - - - - - - - - - -

- tipologia attività - - - - - - - - - - - - - - - - - -

B.3 nome cartolarizzazione .. - - - - - - - - - - - - - - - - - -

- tipologia attività - - - - - - - - - - - - - - - - - -

C. Non cancellate dal bilancio - - - - 3 - - - - - - - - - - - 6 -

C.1 Credico Finance 6 - - - - 3 - - - - - - - - - - - 6 -

- tipologia attività - - - - - - - - - - - - - - - - - -

C.2 nome cartolarizzazione 2 - - - - - - - - - - - - - - - - - -

- tipologia attività - - - - - - - - - - - - - - - - - -

C.3 nome cartolarizzazione .. - - - - - - - - - - - - - - - - - -

- tipologia attività - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Senior Junior SeniorTipologia attività

cartolarizzate/Esposizioni

Esposizioni per cassa Garanzie rilasciate

Mezzanine Junior

Linee di credito

Senior Mezzanine Mezzanine Junior

C.1.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Valore di

bilancio

Rettif./ripr.

di valore

Valore di

bilancio

Rettif./ripr.

di valore

Valore di

bilancio

Rettif./ripr.

di valore

Esposiz.

netta

Rettif./ripr.

di valore

Esposiz.

netta

Rettif./ripr.

di valore

Esposiz.

netta

Rettif./ripr.

di valore

Esposiz.

netta

Rettif./ripr.

di valore

Esposiz.

netta

Rettif./ripr.

di valore

Esposiz.

netta

Rettif./ripr.

di valore

A.1 CB0 2 - - - - 88 - - - - - - - - - - - - -

- tipologia attività - - - - - - - - - - - - - - - - - -

A.2 CBO 3 - - - - 239 - - - - - - - - - - - - -

- tipologia attività - - - - - - - - - - - - - - - - - -

A.3 Credico Finance 6 - - - - 197 - - - - - - - - - - - 382 -

- tipologia attività - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Senior Senior

Linee di credito

Mezzanine JuniorTipologia attività

sottostanti/Esposizioni

Esposizioni per cassa

M ezzanine JuniorMezzanine Junior

Garanzie rilasciate

Senior

C.1.3 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "di terzi" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

1. Esposizioni per cassa - - - - 327 327 319

- "senior" - - - - - - -

- "mezzanine" - - - - - - -

- "junior" - - - - 327 327 319

2. Esposizioni fuori

bilancio - - - - - - -

- "senior" - - - - - - -

- "mezzanine" - - - - - - -

- "junior" - - - - - - -

Attività

finanziarie

detenute sino

alla scadenza

CreditiEsposizione/portafoglio

Attività

finanziarie

detenute per

negoziazione

Attività

finanziarie fair

value option

Attività

finanziarie

disponibili per

la vendita

C.1.4 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione ripartite per portafoglio e per tipologia

Nota integrativaAnno 2009

147

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Nota integrativaAnno 2009

148

A. Attività sottostanti proprie: 98 -

A.1 Oggetto di integrale cancellazione -

1. Sofferenze - X

2. Incagli - X

3. Esposizioni ristrutturate - X

4. Esposizioni scadute - X

5. Altre attività - X

A.2 Oggetto di parziale cancellazione -

1. Sofferenze - X

2. Incagli - X

3. Esposizioni ristrutturate - X

4. Esposizioni scadute - X

5. Altre attività - X

A.3 Non cancellate 98 -

1. Sofferenze - -

2. Incagli - -

3. Esposizioni ristrutturate - -

4. Esposizioni scadute - -

5. Altre attività 98 -

B. Attività sottostanti di terzi: 5.824 -

B.1 Sofferenze - -

B.2 Incagli - -

B.3 Esposizioni ristrutturate - -

B.4 Esposizioni scadute - -

B.5 Altre attività 5.824 -

C.1.6 Interessenze in società veicolo

Attività/ValoriCartolarizzazioni

tradizionali

Cartolarizzazioni

sintetiche

La voce B5 comprende:

euro 5.497 derivante dalla cartolarizzazione credico Finance 6;

euro 239 mila dalla cartolarizzazione CBO 3 per titolo junior in portafoglio;

euro 88 mila dalla cartolarizzazione CBO 2 per titolo junior in portafoglio.

non ci sono interessenze con la società veicolo.

C.1.5 Ammontare complessivo delle attività cartolarizzate sottostanti ai titoli junior o ad altre forme di sostegno creditizio

attività

deteriorate

attività in

bonis

attività

deteriorate

attività in

bonis

attività

deteriorate

attività in

bonis

Credico Finance 6 307 5.288 8 701 - - - - - -

Società veicolo

Quota % dei titoli rimborsati (dato di fine periodo)

Deteriorate

senior mezzanine

In bonis

junior

Attività cartolarizzate (dato

di fine periodo)

In bonis

Incassi crediti realizzati

nell'anno

Deteriorate

C.1.7 Attività di servicer - incassi di crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo

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Nota integrativaAnno 2009

A B C A B C A B C A B C A B C A B C 31.12.2009 31.12.2008

A. Attività per cassa - - - - - - 38.312 - - - - - - - - 5.595 - - 43.907 34.662

1. Titoli di debito - - - - - - 38.312 - - - - - - - - - - - 38.312 28.357

2. Titoli di capitale - - - - - - - - - X X X X X X X X X - -

3. O.I.C.R. - - - - - - - - - X X X X X X X X X - -

4. Finanziamenti - - - - - - - - - - - - - - - 5.595 - - 5.595 6.305

B. Strumenti derivati - - - X X X X X X X X X X X X X X X - -

Totale al 31.12.2009 - - - - - - 38.312 - - - - - - - - 5.595 - - 43.907

di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - 307 - - - -

Totale al 31.12.2008 - - - - - - 28.357 - - - - - - - - 6.305 - - 34.662

di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Legenda: A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio)

B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)

C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)

Crediti verso clientela Totale Attività finanziarie detenute

per la negoziazione Forme

tecniche/Portafoglio

Attività finanziarie valutate al

fair value

Attività finanziarie disponibili

per la vendita

Attività finanziarie detenute

sino alla scadenza Crediti verso banche

Gli importi indicati sotto la colonna "Attività finanziarie disponibili per la vendita" si riferiscono ad operazioni di PCT.

Gli importi indicati sotto la colonna "crediti verso la clientela" si riferiscono ad operazioni di cartolarizzazione.

149

C.2 Operazioni di cessioneC.2.1 Attività finanziarie cedute non cancellate

Passività/Portafoglio attività

Attività

finanziarie

detenute per la

negoziazione

Attività

finanziarie

valutate al fair

value

Attività

finanziarie

disponibili per la

vendita

Attività

finanziarie

detenute sino alla

scadenza

Crediti verso

banche

Crediti verso

clientela Totale

1. Debiti verso clientela - - 28.211 - - 5.399 33.610

a) a fronte di attività

rilevate per intero - - 28.211 - - 5.399 33.610

b) a fronte di attività

rilevate parzialmente - - - - - - -

2. Debiti verso banche - - 10.042 - - - 10.042

a) a fronte di attività

rilevate per intero - - 10.042 - - - 10.042

b) a fronte di attività

rilevate parzialmente - - - - - - -

Totale al 31.12.2009 - - 38.253 - - 5.399 43.652

Totale al 31.12.2008 - - 28.442 - - 6.296

-

Gli importi indicati sotto la colonna "Attività finanziarie disponibili per la vendita" si riferiscono ad operazioni di PCT.

Gli importi indicati sotto la colonna "crediti verso la clientela" si riferiscono ad operazioni di cartolarizzazione.

34.738

C.2 2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate

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D. Modelli per la misurazione del rischio di credito

La banca non utilizza modelli interni per la misurazione del rischio di credito.

SEZIONE 2 - RISCHI DI MERCATO

2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO - PORTAFOGLIO DI NEGOZIA-ZIONE DI VIGILANZA

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generaliLa Banca svolge, in modo in modo primario, attività di negoziazione in proprio di strumenti finanziari espo-sti al rischio di tasso di interesse ed al rischio prezzoL’attività di negoziazione riguarda anche strumenti di capitale, rappresentati prevalentemente da azioni quota-te, nonché quote di fondi comuni azionari. In ogni caso, tale attività risulta residuale rispetto all’operatività suimercati obbligazionari.

La dimensione del portafoglio di proprietà è strettamente legata alla posizione di liquidità di tesoreria. La Ban-ca, pertanto, non svolge attività di negoziazione in senso stretto: i titoli del portafoglio di negoziazione sonodetenuti in un’ottica di complementarietà con il portafoglio bancario, risultando destinati alla costituzione del-le riserve di liquidità secondaria, a fronte delle esigenze di tesoreria.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo.

Rischio di tasso di interesse – Portafoglio di negoziazione di vigilanza

Coerentemente con la regolamentazione prudenziale di cui alla Circolare n. 263/06 della Banca d’Italia, il CdAdella Banca - con la delibera del 11.03.2008 - si è espresso – tra l’altro – a favore:

– dell’adozione della metodologia standardizzata per il calcolo dei requisiti patrimoniali per i rischi di mer-cato (I Pilastro);

– dell’utilizzo, nell’ambito della suddetta metodologia, del metodo basato sulla scadenza per la determina-zione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di posizione generico sui titoli di debito;

– dell’utilizzo, nell’ambito della suddetta metodologia, del metodo della “doppia entrata” per convertire inposizioni nel sottostante i derivati e le altre operazioni “fuori bilancio” che dipendono in misura rilevantedai tassi di interesse.

In particolare, per i titoli di debito il “rischio generico”, ovvero il rischio di perdite causate da una avversa va-riazione del livello dei tassi di interesse, è misurato tramite il “metodo basato sulla scadenza” che prevede ladistribuzione, distintamente per ciascuna valuta, delle posizioni in fasce temporali di vita residua di riprezza-mento del tasso di interesse; le posizioni così allocate sono opportunamente compensate per emissione, fasciatemporale e gruppi di fasce temporali. Il requisito è dato dalla somma dei valori delle posizioni residue e del-le posizioni ponderate compensate.

I derivati e le altre operazioni “fuori bilancio” del portafoglio di negoziazione di vigilanza che dipendono inmisura prevalente dai tassi di interesse sono convertiti in posizioni nel sottostante attraverso il cd. “metodo del-la doppia entrata” che consiste nell’esprimere le posizioni, per vita residua, come combinazione di una attivi-tà e di una passività a pronti e di uguale importo.

150

Nota integrativaAnno 2009

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151

Nota integrativaAnno 2009

Poiché il portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza risulta di norma inferiore al 5 per cento del totale del-l’attivo e comunque non supera i 15 milioni di euro, la Banca si trova nella situazione in cui la normativa pre-vede il venire meno dell’obbligo di determinare i requisiti patrimoniali a fronte del rischio di posizione, di re-golamento e di concentrazione sul portafoglio stesso.

La Banca nel corso dell’esercizio 2009 ha utilizzato tale metodologia standardizzata - con le citate modalità -oltre che per la determinazione dei requisiti patrimoniali anche per il monitoraggio dei rischi di mercato.

Inoltre la Banca ha definito nel proprio Regolamento Finanza e nelle sottostanti disposizioni attuative i prin-cipi guida, i ruoli e le responsabilità delle funzioni organizzative coinvolte. Ciò allo scopo di assicurare la re-golare e ordinata esecuzione dell’attività sui mercati finanziari, nell’ambito del profilo rischio/rendimento de-lineata dal Consiglio di Amministrazione ovvero dichiarato dalla clientela e di mantenere un corretto mix distrumenti volto al bilanciamento dei flussi di liquidità.

La gestione del rischio di tasso del portafoglio di negoziazione è effettuata dall’Area Finanza in base a limiti edeleghe definiti direttamente dal CdA, mentre le attività di misurazione, controllo e verifica del rischio di tas-so sono demandate al Servizio Controlli Interni.

La gestione e la misurazione del rischio di tasso di interesse del portafoglio di negoziazione viene supportatada tecniche e modelli di Value at Risk, Modified Duration e di Massima Perdita Accettabile (Stop Loss) checonsentono di determinare, con frequenza giornaliera, gli impatti prodotti dalle variazioni della struttura dei tas-si di interesse sul valore del portafoglio di negoziazione.

Tali modelli sono gestiti dal Centro Servizi che genera in output report consultabili da ogni utente coinvolto nelprocesso di gestione e misurazione del rischio di tasso.

Il modello di misurazione del rischio di tasso non è utilizzato per la determinazione dei requisiti patrimoniali,ma rappresenta uno strumento interno a supporto della gestione e del controllo interno del rischio.

Rischio di prezzo – Portafoglio di negoziazione di vigilanza

Il rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione è monitorato sia tramite analisi delle esposizioni quotate enon quotate, sia attraverso la determinazione dell’esposizione per singolo mercato, ovvero dell’esposizionecomplessiva per ciascun paese.

La banca, inoltre, monitora costantemente gli investimenti di capitale al fine di assumere tempestivamente ledecisioni più opportune in merito alla tempistica di realizzo.

Per quanto riguarda gli OICR viene costantemente monitorato il valore corrente delle quote onde assumeretempestivamente le decisioni più opportune.

Il rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione è gestito dall’Area Finanza sulla base di deleghe che ne cir-coscrivono l’esposizione in termini di ammontare massimo investito, di mercati di quotazione, di paesi di re-sidenza degli enti emittenti e di valore percentuale massimo di minusvalenze (soglia di attenzione).

Come riportato con riferimento al rischio di tasso, esiste anche un limite in termini di VaR, sebbene non spe-cifico per tale fattore di rischio, ma riferito al portafoglio nel suo complesso. Il monitoraggio del rischio con-sente comunque anche la determinazione dell’Equity Var e la scomposizione del dato di rischio per singolo fat-tore.

I modelli a supporto delle analisi di rischio sono gestiti dal Centro Servizi che genera in output report consul-tabili da ogni utente coinvolto nel processo di gestione e misurazione del rischio di tasso.

Il modello di misurazione del rischio di prezzo non è utilizzato per la determinazione dei requisiti patrimonia-li ma rappresenta uno strumento a supporto della gestione e del controllo interni.

Rispetto all’anno precedente, la Banca ha leggermente aumentato le esposizioni al rischio prezzo grazie unasensibile riduzione dei titoli di capitale.

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Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle

passività finanziarie per cassa e derivati finanziari

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari

per i principali Paesi del mercato di quotazione

ITALIA Paese 2 Paese …

66 - - -

66 - - -

- - - -

- - - -

- - - -

- - - -

- - - -

- - - -

- - - -

- - - -

- - - -

- - - -

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

- posizioni corte

Tipologia operazioni/Indice quotazione

- posizioni corte

B. Compravendite non ancora regolate su titoli di capitale

- posizioni lunghe

- posizioni corte

C. Altri derivati su titoli di capitale

- posizioni lunghe

- posizioni corte

D. Derivati su indici azionari

Quotati Non quotati

A. Titoli di capitale

- posizioni lunghe

- posizioni lunghe

La presente tavola non viene redatta in quanto la banca non detiene titoli di debito appartenenti al portafoglio di negoziazione ai fini di

vigilanza. Alla data di riferiemnto del bilancio, infatti, il portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza si compone di titoli di capitale per 66

mila euro.

La banca non ha modelli interni e altre metodfologie per l'analisi di sensitività.

152

Nota integrativaAnno 2009

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153

Nota integrativaAnno 2009

2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO - PORTAFOGLIO BAN-CARIO

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo e rischio di tasso diinteresse

Principali fonti del rischio di tasso di interesseLe fonti del rischio di tasso di interesse a cui è esposta la Banca sono individuabili principalmente nei proces-si del credito, della raccolta e della finanza, essendo il portafoglio bancario costituito prevalentemente da cre-diti e dalle varie forme di raccolta dalla clientela.In particolare, il rischio di tasso di interesse da “fair value” trae origine dalle poste a tasso fisso, mentre il ri-schio di tasso di interesse da “flussi finanziari” trae origine dalle poste a tasso variabile.

Tuttavia, nell’ambito delle poste a vista sono normalmente ravvisabili comportamenti asimmetrici a secondache si considerino le voci del passivo o quelle dell’attivo; mentre le prime, essendo caratterizzate da una mag-giore vischiosità, afferiscono principalmente al rischio da “fair value”, le seconde, più sensibili ai mutamentidel mercato, sono riconducibili al rischio da “flussi finanziari”.

Processi interni di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso

La Banca ha posto in essere opportune misure di attenuazione e controllo finalizzate a evitare la possibilità chevengano assunte posizioni eccedenti un determinato livello di rischio obiettivo.

Tali misure di attenuazione e controllo trovano codificazione nell’ambito delle normative aziendali volte a di-segnare processi di monitoraggio fondati su limiti di posizione e sistemi di soglie di attenzione in termini di ca-pitale interno al superamento delle quali scatta l’attivazione di opportune azioni correttive.

A tale proposito sono state definite:

– politiche e procedure di gestione del rischio di tasso d’interesse coerenti con la natura e la complessità del-l’attività svolta;

– metriche di misurazione coerenti con la metodologia di misurazione del rischio adottata dalla Banca, sullabase delle quali è stato definito un sistema di early-warning che consente la tempestiva individuazione e at-tivazione delle idonee misure correttive;

– limiti operativi e disposizioni procedurali interne volti al mantenimento dell’esposizione entro livelli co-erenti con la politica gestionale e con la soglia di attenzione prevista dalla normativa prudenziale.

Dal punto di vista organizzativo la Banca ha individuato nell’Area Finanza la struttura deputata a presidiare ta-le processo di gestione del rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario.

Il monitoraggio all’esposizione al rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario avviene su base trime-strale.

Per quanto concerne la metodologia di misurazione del rischio e di quantificazione del corrispondente capita-le interno, il CdA della Banca con la delibera del 11.03.2008 ha deciso di utilizzare l’algoritmo semplificato de-scritto nell’Allegato C, Titolo III, Cap.1 della Circolare n. 263/06 della Banca d’Italia.

Attraverso tale metodologia viene stimata la variazione del valore economico del portafoglio bancario a fron-te di una variazione ipotetica dei tassi di interesse pari a 200 punti base.

L’applicazione della citata metodologia semplificata si basa sui seguenti passaggi logici.

1) Definizione del portafoglio bancario: costituito dal complesso delle attività e passività non rientranti nelportafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza.

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2) Determinazione delle “valute rilevanti”, le valute cioè il cui peso misurato come quota sul totale attivo op-pure sul passivo del portafoglio bancario risulta superiore al 5%. Ciascuna valuta rilevante definisce un ag-gregato di posizioni. Le valute il cui peso è inferiore al 5% sono aggregate fra loro.

3) Classificazione delle attività e passività in fasce temporali: sono definite 14 fasce temporali. Le attività epassività a tasso fisso sono classificate in base alla loro vita residua, quelle a tasso variabile sulla base del-la data di rinegoziazione del tasso di interesse. Specifiche regole di classificazione sono previste per alcu-ne attività e passività.

4) Ponderazione delle esposizioni nette di ciascuna fascia: in ciascuna fascia le posizioni attive e passive so-no compensate, ottenendo una posizione netta. La posizione netta per fascia è moltiplicata per il corrispon-dente fattore di ponderazione. I fattori di ponderazione per fascia sono calcolati come prodotto tra una ap-prossimazione della duration modificata relativa alla fascia e una variazione ipotetica dei tassi (pari a 200punti base per tutte le fasce).

5) Somma delle esposizioni nette ponderate delle diverse fasce: l’esposizione ponderata netta dei singoli ag-gregati approssima la variazione di valore attuale delle poste denominate nella valuta dell’aggregato nel-l’eventualità dello shock di tasso ipotizzato.

6) Aggregazione nelle diverse valute attraverso la somma dei valori assoluti delle esposizioni ponderate netteper aggregato. Il valore ottenuto rappresenta la variazione di valore economico aziendale a fronte dello sce-nario ipotizzato.

7) Determinazione dell’indicatore di rischiosità rappresentato dal rapporto tra il valore somma ottenuto e il va-lore del Patrimonio di Vigilanza.

Le disposizioni della citata normativa prudenziale che disciplinano il processo di auto-valutazione dell’ade-guatezza patrimoniale (ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process) definiscono una soglia di at-tenzione del cennato indicatore di rischiosità ad un valore pari al 20%. Nel caso in cui tale indicatore assumavalori superiori alla soglia di attenzione, la Banca d’Italia approfondisce con la banca i risultati e si riserva diadottare opportuni interventi.

La Banca effettua, inoltre, prove di stress, attraverso la citata metodologia e considerando un incremento di 100bp dello shock di tasso.

La gestione del rischio di tasso del portafoglio bancario è effettuata dal Settore Finanza in base a limiti e dele-ghe definiti direttamente dal CdA, mentre le attività di misurazione, controllo e verifica del rischio di tasso so-no demandate al Comitato di Direzione.

La gestione e la misurazione del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario viene supportata da tec-niche e modelli di Value at Risk, Modified Duration e di Massima Perdita Accettabile (Stop Loss) che consen-tono di determinare, con frequenza giornaliera, gli impatti prodotti dalle variazioni della struttura dei tassi diinteresse sul valore del portafoglio di bancario.

Nel corso dell’esercizio, rispetto all’anno precedente, la Banca ha registrato un consapevole incremento del-l’indice di rischiosità di 2,06 punti.

L’andamento infrannuale ha registrato, nel secondo trimestre, un sensibile aumento dell’indice di rischiosità(raggiungendo il 12,46%) per effetto della politica aziendale intrapresa a partire dalla fine del 2008 e mirata alrecupero della redditività attraverso l’acquisto di titoli di stato a medio/lungo termine.

Nel corso del 4° trimestre 2009, in considerazione di adeguate condizioni di mercato, sono stati smobilizzatidiversi titoli al fine di realizzare utile da negoziazione; a seguito di tali vendite l’indice di rischiosità si è asse-stato all’8,72% (rispetto al 6,66% del 2008).

154

Nota integrativaAnno 2009

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Nota integrativaAnno 2009

Rischio di prezzo – Portafoglio Bancario

Il portafoglio bancario accoglie particolari tipologie di investimenti in titoli di capitale aventi la finalità di per-seguire determinati obiettivi strategici di medio/lungo periodo. In particolare, nel portafoglio bancario sonopresenti per lo più partecipazioni che costituiscono cointeressenze in società appartenenti al sistema del Credi-to Cooperativo e/o in società e/o enti strumentali allo sviluppo dell’attività della Banca.

Il rischio di prezzo bancario è gestito dal Settore Finanza sulla base di deleghe che ne circoscrivono l’esposi-zione in termini di partecipazioni strumentali all’attività bancaria, di ammontare massimo investito e di valorepercentuale massimo di minusvalenze (soglia di attenzione).

Ad oggi, vista l’attuale operatività, non sono poste in essere operazioni di copertura del rischio di prezzo.

B. Attività di copertura del fair value

Obiettivi e strategie sottostanti alle operazioni di copertura del fair value, tipologie di contratti derivati utiliz-zati per la copertura e natura del rischio coperto

Nei casi di fair Value hedge accounting.

L’attività di copertura del fair value ha l’obiettivo di immunizzare le variazioni di fair value di raccolta causa-te dai movimenti della curva dei tassi d’interesse. Le principali tipologie di derivati utilizzati sono rappresen-tate da interest rate swap (IRS). Le attività e le passività coperte, identificate in modo puntuale (coperture spe-cifiche), sono principalmente rappresentate da prestiti obbligazionari emessi dalla banca..

Nei casi di coperture gestionali con FVO

La Banca pone in essere operazioni di copertura gestionale da variazioni del fair value, per la cui rappresenta-zione contabile si avvale di quanto disposto dalla cd Fair Value Option. La strategia adottata nel corso del-l’anno dalla Banca mira a contenere il rischio tasso. Le principali tipologie di derivati utilizzati sono rappre-sentate da interest rate swap (IRS). Le attività e le passività coperte, sono principalmente rappresentate da pre-stiti obbligazionari dalla banca.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

Obiettivi e strategie sottostanti alle operazioni di copertura dei flussi finanziari, tipologia dei contratti derivatiutilizzati e natura del rischio coperto

La Banca non pone in essere operazioni di copertura di cash flow, ossia coperture dell’esposizione alla varia-bilità dei flussi finanziari associati a strumenti finanziari a tasso variabile.

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Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno

fino a 5 anni

da oltre 5 anni

fino a 10 anni oltre 10 anni

Durata

indeterminata

1. Attività per cassa 94 3.441 6.586 2.305 50 - - -

1.1 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

1.2 Finanziamenti a banche 94 3.441 6.535 2.305 - - - -

1.3 Finanziamenti a clientela - - 51 - 50 - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri finanziamenti - - 51 - 50 - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - 51 - 50 - - -

2. Passività per cassa 577 3.059 6.535 2.305 - - - -

2.1 Debiti verso clientela 452 3.059 6.535 2.305 - - - -

- c/c 71 - - - - - - -

- altri debiti 381 3.059 6.535 2.305 - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri 381 3.059 6.535 2.305 - - - -

2.2 Debiti verso banche 125 - - - - - - -

- c/c 26 - - - - - - -

- altri debiti 99 - - - - - - -

2.3 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

2.4 Altre passività - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altre - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - - - - - - - -

3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

Valuta di denominazione USD

Nota integrativaAnno 2009

156

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Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno

fino a 5 anni

da oltre 5 anni

fino a 10 anni oltre 10 anni

Durata

indeterminata

1. Attività per cassa 4 - - 7 - - - -

1.1 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

1.2 Finanziamenti a banche 4 - - 7 - - - -

1.3 Finanziamenti a clientela - - - - - - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri finanziamenti - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

2. Passività per cassa 8 - - 7 - - - -

2.1 Debiti verso clientela 8 - - 7 - - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri debiti 8 - - 7 - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri 8 - - 7 - - - -

2.2 Debiti verso banche - - - - - - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri debiti - - - - - - - -

2.3 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

2.4 Altre passività - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altre - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - - - - - - - -

3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

Valuta di denominazione GBP

Nota integrativaAnno 2009

157

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Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno

fino a 5 anni

da oltre 5 anni

fino a 10 anni oltre 10 anni

Durata

indeterminata

1. Attività per cassa 2 317 - - - - - -

1.1 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

1.2 Finanziamenti a banche 2 - - - - - - -

1.3 Finanziamenti a clientela - 317 - - - - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri finanziamenti - 317 - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - 317 - - - - - -

2. Passività per cassa 1 317 - - - - - -

2.1 Debiti verso clientela 1 - - - - - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri debiti 1 - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri 1 - - - - - - -

2.2 Debiti verso banche - 317 - - - - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri debiti - 317 - - - - - -

2.3 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

2.4 Altre passività - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altre - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - - - - - - - -

3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

Valuta di denominazione CHF

158

Nota integrativaAnno 2009

Page 159: BILANCIO E RELAZIONI ANNO 2009 - BCC Metauro · 2009 per effetto del picco di acquisti di autoveicoli dovuto agli incentivi alla rottamazione. Sempre negli Stati Uniti, nel quarto

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno

fino a 5 anni

da oltre 5 anni

fino a 10 anni oltre 10 anni

Durata

indeterminata

1. Attività per cassa 1 - - - - - - -

1.1 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

1.2 Finanziamenti a banche 1 - - - - - - -

1.3 Finanziamenti a clientela - - - - - - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri finanziamenti - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

2. Passività per cassa 1 - - - - - - -

2.1 Debiti verso clientela 1 - - - - - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri debiti 1 - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri 1 - - - - - - -

2.2 Debiti verso banche - - - - - - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri debiti - - - - - - - -

2.3 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

2.4 Altre passività - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altre - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - - - - - - - -

3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

Valuta di denominazione CAD

159

Nota integrativaAnno 2009

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Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno

fino a 5 anni

da oltre 5 anni

fino a 10 anni oltre 10 anni

Durata

indeterminata

1. Attività per cassa 26 - - - - - - -

1.1 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

1.2 Finanziamenti a banche 26 - - - - - - -

1.3 Finanziamenti a clientela - - - - - - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri finanziamenti - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

2. Passività per cassa 26 - - - - - - -

2.1 Debiti verso clientela 26 - - - - - - -

- c/c 26 - - - - - - -

- altri debiti - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

2.2 Debiti verso banche - - - - - - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri debiti - - - - - - - -

2.3 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

2.4 Altre passività - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altre - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - - - - - - - -

3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

Valuta di denominazione ISK

160

Nota integrativaAnno 2009

Page 161: BILANCIO E RELAZIONI ANNO 2009 - BCC Metauro · 2009 per effetto del picco di acquisti di autoveicoli dovuto agli incentivi alla rottamazione. Sempre negli Stati Uniti, nel quarto

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno

fino a 5 anni

da oltre 5 anni

fino a 10 anni oltre 10 anni

Durata

indeterminata

1. Attività per cassa 1 47 - - - - - -

1.1 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

1.2 Finanziamenti a banche 1 - - - - - - -

1.3 Finanziamenti a clientela - 47 - - - - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri finanziamenti - 47 - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - 47 - - - - - -

2. Passività per cassa - 47 - - - - - -

2.1 Debiti verso clientela - - - - - - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri debiti - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

2.2 Debiti verso banche - 47 - - - - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri debiti - 47 - - - - - -

2.3 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

2.4 Altre passività - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altre - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - - - - - - - -

3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

Valuta di denominazione JPY

161

Nota integrativaAnno 2009

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Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno

fino a 5 anni

da oltre 5 anni

fino a 10 anni oltre 10 anni

Durata

indeterminata

1. Attività per cassa 351.941 24.645 33.754 8.711 58.663 19.570 6.466 -

1.1 Titoli di debito 5.521 9.798 18.619 - 27.903 7.050 2.904 -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri 5.521 9.798 18.619 - 27.903 7.050 2.904 -

1.2 Finanziamenti a banche 32.169 3.980 7.012 - - - - -

1.3 Finanziamenti a clientela 314.251 10.867 8.123 8.711 30.760 12.520 3.562 -

- c/c 76.144 1.544 661 3 - - - -

- altri finanziamenti 238.107 9.323 7.462 8.708 30.760 12.520 3.562 -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri 238.107 9.323 7.462 8.708 30.760 12.520 3.562 -

2. Passività per cassa 175.881 139.199 28.402 25.439 100.760 1.684 - -

2.1 Debiti verso clientela 175.038 21.275 8.507 115 27 - - -

- c/c 115.148 - - - - - - -

- altri debiti 59.890 21.275 8.507 115 27 - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri 59.890 21.275 8.507 115 27 - - -

2.2 Debiti verso banche - 47 43 10.134 496 9 - -

- c/c - - - - - - - -

- altri debiti - 47 43 10.134 496 9 - -

2.3 Titoli di debito 843 117.877 19.852 15.190 100.237 1.675 - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altri 843 117.877 19.852 15.190 100.237 1.675 - -

2.4 Altre passività - - - - - - - -

- con opzione di rimborso

anticipato - - - - - - - -

- altre - - - - - - - -

3. Derivati finanziari 2.335 31.913 10.021 7.247 25.614 231 170 -

3.1 Con titolo sottostante 2.335 31.913 10.021 7.247 25.614 231 170 -

- Opzioni - - 529 - 529 - - -

+ posizioni lunghe - - - - 529 - - -

+ posizioni corte - - 529 - - - - -

- Altri derivati 2.335 31.913 9.492 7.247 25.085 231 170 -

+ posizioni lunghe 181 3.868 2.132 7.219 24.805 32 - -

+ posizioni corte 2.154 28.045 7.360 28 280 199 170 -

3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

Valuta di denominazione EUR

Si riportano di seguito i possibili effetti di una variazione dei tassi di interesse pari a +/- 100 punti base sul:

valore impatto

31.12.2009 + 100 bp - 100 bp percentuale

Margine di interesse 11.087 12.708 9.466 14,62%

Risultato lordo di esercizio 2.740 4.361 1.119 59,16%

Patrimonio netto 10.000.000 10.001.621 9.998.379 0,02%

Tali effetti sono stati simulati utilizzando l'algoritmo semplificato previsto dalle disposizioni di Vigilanza

Prudenziale (ex Allegato C, circ. B.I. 263/06), ricondotto ad una variazione dello shock di tasso pari a +/- 100 bp.

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

valore ipotetico post shock

La Banca non utilizza modelli interni e metodologie alternative per l'effettuazione dell'analisi di sensitività.

162

Nota integrativaAnno 2009

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2.3 RISCHIO DI CAMBIO

Il rischio di cambio rappresenta il rischio di subire perdite sulle operazioni in valuta per effetto di variazioniavverse dei corsi delle diverse divise estere.

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Sulla base di quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia, le BCC-CR nell’esercizio del-l’attività in cambi non possono assumere posizioni speculative e devono contenere l’eventuale posizione nettaaperta in cambi entro il 2% del patrimonio di vigilanza (Cfr. Circ. 229/99 Titolo VII, Cap. 1). Inoltre, per ef-fetto di tale ultimo vincolo normativo sono escluse - anche secondo la nuova regolamentazione prudenziale -dalla disciplina relativa al calcolo dei requisiti patrimoniali per tale tipologia di rischio.

La Banca è marginalmente esposta al rischio di cambio per effetto dei richiamati vincoli normativi. Tale espo-sizione promana dall’operatività tradizionale con particolari tipologie di clientela.

L’esposizione al rischio di cambio è determinata attraverso una metodologia che ricalca quanto previsto dallanormativa di Vigilanza in materia.

La sua misurazione si fonda, quindi, sul calcolo della “posizione netta in cambi”, cioè del saldo di tutte le atti-vità e le passività (in bilancio e “fuori bilancio”) relative a ciascuna valuta, ivi incluse le operazioni in euro in-dicizzate all’andamento dei tassi di cambio di valute.

La struttura organizzativa vede la gestione del rischio di cambio demandata all’ Area Finanza.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

La Banca, assumendo esposizioni marginali in divisa e comunque bilanciate tra attività e passività, non ponein essere operazioni di copertura.

163

Nota integrativaAnno 2009

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Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

Dollari

USA Sterline Yen

Dollari

canadesi

Franchi

svizzeri

Altre

valute

A. Attività finanziarie 12.476 10 48 1 318 27

A.1 Titoli di debito - - - - - -

A.2 Titoli di capitale - - - - - -

A.3 Finanziamenti a banche 12.375 10 1 1 1 27

A.4 Finanziamenti a clientela - - - - - -

A.5 Altre attività finanziarie 101 - 47 - 317 -

B. Altre attività - - - - - 3

C. Passività finanziarie 12.475 15 47 1 318 26

C.1 Debiti verso banche 124 - 47 - 317 -

C.2 Debiti verso clientela 12.351 15 - 1 1 26

C.3 Titoli di debito - - - - - -

C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -

D. Altre passività - - - - - -

E. Derivati finanziari - - - - - -

- Opzioni - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - -

- Altri derivati - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - -

Totale attività 12.476 10 48 1 318 30

Totale passività 12.475 15 47 1 318 26

Sbilancio (+/-) 1 (5) 1 - - 4

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Valute

Voci

Trattosi di attività e passività sostanzialmente equilibrate in quanto la Banca non ha assunto posizioni speculative ma di

sola copertura. In considerazione del vincolo previsto del 2% della posizione netta in cambi, non si evidenziano effetti

significativi dei tassi di cambio sul margine di intermediazione, sul risultato d'esercizio e sul patrimonio netto.

La Banca non ha al proprio interno modelli per l'analisi di sensitività, in ragione anche della ridotta attività in valuta.

Nota integrativaAnno 2009

164

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A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi

A.2.1 Di copertura

Over the

counter

Controparti

centrali

Over the

counter

Controparti

centrali

1. Titoli di debito e tassi d'interesse 6.900 - 14.100 -

a) Opzioni - - - -

b) Swap 6.900 - 14.100 -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

2. Titoli di capitale e indici azionari - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Swap - - - -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

3. Valute e oro - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Swap - - - -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

4. Merci - - - -

5. Altri sottostanti - - - -

Totale 6.900 - 14.100 -

Valori medi 19 - 39 -

Attività sottostanti/Tpologie derivati

Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

Nella tabella sopra esposta vengono riportati i valori nozionali dei derivati finanziari negoziati con finalità di copertura

(hedge accounting) e rientranti nel portafoglio bancario; il dato risulta inferiore rispetto all'esercizio precedente in quanto nel

corso del 2009 sono giunti a scadenza diversi contratti di copertura .

Il valore nozionale medio è determinato come media semplice dei valori nozionali giornalieri.

Nota integrativaAnno 2009

165

2.4 GLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

A. Derivati finanziari

A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e mediLa banca non detiene derivati nei confronti del portafoglio di negoziazione di vigilanza.

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166

A.2.2 Altri derivati

Over the

counter

Controparti

centrali

Over the

counter

Controparti

centrali

1. Titoli di debito e tassi d'interesse 33.402 - 21.403 -

a) Opzioni 2.065 - 2.065 -

b) Swap 31.337 - 19.338 -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

2. Titoli di capitale e indici azionari - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Swap - - - -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

3. Valute e oro - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Swap - - - -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

4. Merci - - - -

5. Altri sottostanti - - - -

Totale 33.402 - 21.403 -

Valori medi 92 - 59 -

Attività sottostanti/Tpologie derivati

Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

Vengono riportati i valori nizionali dei derivati finanziari rilevati in bilancio nel portafoglio di negoziazione (quindi diversi

da quelli di copertura – hedge accounting), ancorché non rientranti nel “portafoglio di negoziazione di vigilanza”. In

sostanza trattasi di derivati connessi all’utilizzo della "Fair Value Option". Vengono inoltre riporati i valori nozionali dei

derivati scorporati da strumenti finanziari complessi. Tali derivati in bilancio sono classificati tra le attività/passività di

negoziazione. L'aumento registrato rispetto all'anno scorso è dovuto alla stipula di nuovi contratti connessi all'utilizzo della

“Fair Value Option”.

Nota integrativaAnno 2009

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167

Nota integrativaAnno 2009

A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti

Over the

counter

Controparti

centrali

Over the

counter

Controparti

centrali

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Interest rate swap - - - -

c) Cross currency swap - - - -

d) Equity swap - - - -

e) Forward - - - -

f) Futures - - - -

g) Altri - - - -

B. Portafoglio bancario - di copertura 360 - 333 -

a) Opzioni - - - -

b) Interest rate swap 360 - 333 -

c) Cross currency swap - - - -

d) Equity swap - - - -

e) Forward - - - -

f) Futures - - - -

g) Altri - - - -

C. Portafoglio bancario - altri derivati 1.037 - 481 -

a) Opzioni - - - -

b) Interest rate swap 1.037 - 481 -

c) Cross currency swap - - - -

d) Equity swap - - - -

e) Forward - - - -

f) Futures - - - -

g) Altri - - - -

Totale 1.397 - 814 -

Portafogli/Tipologie derivati

Fair value positivo

Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

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168

A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti

Over the

counter

Controparti

centrali

Over the

counter

Controparti

centrali

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Interest rate swap - - - -

c) Cross currency swap - - - -

d) Equity swap - - - -

e) Forward - - - -

f) Futures - - - -

g) Altri - - - -

B. Portafoglio bancario - di copertura - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Interest rate swap - - - -

c) Cross currency swap - - - -

d) Equity swap - - - -

e) Forward - - - -

f) Futures - - - -

g) Altri - - - -

C. Portafoglio bancario - altri derivati (57) - (48) -

a) Opzioni (24) - (17) -

b) Interest rate swap (33) - (31) -

c) Cross currency swap - - - -

d) Equity swap - - - -

e) Forward - - - -

f) Futures - - - -

g) Altri - - - -

Totale (57) - (48) -

Portafogli/Tipologie derivati

Fair value negativo

Totale Totale

31.12.2009 31.12.2008

Nota integrativaAnno 2009

A.5 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione

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169

Contratti non rientranti in accordi di

compensazioneG

ov

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i e b

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trali

Alt

ri e

nti

pubbli

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Banche

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Impre

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oggett

i

1) Titoli di debito e tassi d'interesse - - 41.780 - - - -

- valore nozionale - - 40.302 - - - -

- fair value positivo - - 1.397 - - - -

- fair value negativo - - (57) - - - -

- esposizione futura - - 138 - - - -

2) Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - -

- valore nozionale - - - - - - -

- fair value positivo - - - - - - -

- fair value negativo - - - - - - -

- esposizione futura - - - - - - -

3) Valute e oro - - - - - - -

- valore nozionale - - - - - - -

- fair value positivo - - - - - - -

- fair value negativo - - - - - - -

- esposizione futura - - - - - - -

4) Altri valori - - - - - - -

- valore nozionale - - - - - - -

- fair value positivo - - - - - - -

- fair value negativo - - - - - - -

- esposizione futura - - - - - - -

A.7 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione

Nota integrativaAnno 2009

A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 annoOltre 1 anno e

fino a 5 anniOltre 5 anni Totale

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza - - - -

A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse - - - -

A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro - - - -

A.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -

B. Portafoglio bancario 14.235 25.666 401 40.302

B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 14.235 25.666 401 40.302

B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -

B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro - - - -

B.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -

Totale al 31.12.2009 14.235 25.666 401 40.302

Totale al 31.12.2008 10.263 24.741 499 35.503

B. Derivati Creditizi

La banca non ha in essere operazioni della specie.

C. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI

La banca non ha in essere operazioni della specie.

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SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITÀ

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Si definisce rischio di liquidità la possibilità che la Banca non riesca a mantenere i propri impegni di pagamentoa causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi (funding liquidity risk) e/o di vendere proprie attività sul merca-to (asset liquidity risk), ovvero di essere costretta a sostenere costi molto alti per far fronte a tali impegni.

Le fonti del rischio di liquidità a cui la Banca è esposta sono rappresentate principalmente dai processi dellaFinanza/Tesoreria, della Raccolta e del Credito.

Nel corso del 2009, il CdA della Banca ha adottato una regolamentazione interna con cui ha rivisitato il pro-prio processo di gestione e controllo della liquidità. Tale regolamentazione è stata adottata sulla base dello stan-dard di liquidity policy elaborato, alla luce delle linee guida in materia fornite dalla Circolare n. 263/06 dellaBanca d’Italia, nell’ambito del citato progetto di Categoria “Basilea 2”.

Le nuove regole organizzative attribuiscono al CdA della Banca la responsabilità di definire le strategie e po-litiche di gestione della liquidità, la struttura dei limiti e delle deleghe operative, le metodologie per l’analisi eil presidio del rischio di liquidità e il piano di funding.

La liquidità della Banca è gestita, per specifiche competenze, dall’Area Finanza conformemente ai citati indi-rizzi strategici. A tal fine essa si avvale delle previsioni di impegno e, in particolare, dei flussi di cassa in sca-denza rilevati tramite la procedura C.R.G. (conto di regolamento giornaliero) di Iccrea Banca. Per il monito-raggio dei flussi finanziari un ulteriore strumento di supporto è la gestione giornaliera dello scadenzario deiflussi in entrata e in uscita affidata sempre alla stessa struttura.

Il controllo del rischio di liquidità è in capo al Comitato di Direzione attraverso la funzione dei Controlli In-terni ed è finalizzato a garantire la disponibilità di riserve di liquidità sufficienti ad assicurare la solvibilità nelbreve termine ed, al tempo stesso, il mantenimento di un sostanziale equilibrio fra le scadenze medie di impie-ghi e raccolta nel medio/lungo termine.

La misurazione e il monitoraggio della posizione di liquidità operativa o di breve periodo della Banca (fino 12mesi) avviene attraverso:

– il rispetto dei limiti giornalieri previsti nel Regolamento dell’Area Finanza, al fine di fronteggiare le esi-genze operative quotidiane mantenendo un’adeguata posizione netta di liquidità;

– l’analisi di indicatori sulla concentrazione della raccolta;

– la periodica verifica della maturity ladder alimentata con dati di matrice. Tale schema, attraverso la costru-zione degli sbilanci (gap) periodali e cumulati, consente di determinare e valutare il fabbisogno (o surplus)finanziario della Banca nell’orizzonte temporale considerato. L’analisi è di tipo statico/deterministico inquanto evidenzia il fabbisogno o la disponibilità di liquidità su un orizzonte temporale di 12 mesi a partiredallo sviluppo dei flussi generati/assorbiti dalle operazioni presenti in bilancio alla data di riferimento del-l’osservazione.

Ai fini di valutare la propria vulnerabilità alle situazioni di tensione di liquidità eccezionali ma plausibili, pe-riodicamente sono condotte delle prove di stress che contemplano due “scenari” di crisi di liquidità, di merca-to/sistemica e specifica della singola banca. I relativi risultati forniscono altresì un supporto per la: (i) valuta-zione dell’adeguatezza dei limiti operativi, (ii) pianificazione e l’avvio di transazioni compensative di eventualisbilanci; (iii) revisione periodica del Contingency Funding Plan.

170

Nota integrativaAnno 2009

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Per la misurazione e monitoraggio della liquidità strutturale (oltre i 12 mesi) la Banca assume a riferimento leex-regole sulla trasformazione delle scadenze della Banca d’Italia.Inoltre, viene preso a riferimento il report ALM relativo alla trasformazione delle scadenze, che consente di mo-nitorare durate medie e masse di impieghi a clientela, raccolta da clientela a scadenza e mezzi patrimoniali dis-ponibili, al fine di poter valutare la coerenza e la sostenibilità nel tempo della struttura finanziaria della Banca.Le risultanze delle analisi effettuate vengono trimestralmente presentante al Comitato di Direzione ed al Con-siglio di Amministrazione.

La Banca, tradizionalmente, ha registrato una forte disponibilità di risorse liquide in virtù sia della composi-zione dei propri asset, formato prevalentemente da strumenti finanziari di alta qualità, sia dell’adozione di po-litiche di funding volte a privilegiare la raccolta di tipo retail.

Attraverso l’adozione della sopracitata regolamentazione interna la Banca si è dotata anche di un ContingencyFunding Plan (CFP), ossia di procedure organizzative e operative da attivare per fronteggiare situazioni di cri-si di liquidità. Nel CFP della Banca sono quindi definiti gli stati di non ordinaria operatività ed i processi e stru-menti per la relativa attivazione/gestione (ruoli e responsabilità degli organi e delle unità organizzative azien-dali coinvolti, indicatori di preallarme di crisi sistemica e specifica, procedure di monitoraggio e di attivazionedegli stati di non ordinaria operatività, strategie e strumenti di gestione delle crisi).

La composizione del portafoglio di proprietà della Banca, formato prevalentemente da strumenti finanziari dialta qualità, e le linee di credito attivate con l’Istituto per soddisfare inattese esigenze di liquidità rappresenta-no i principali strumenti di mitigazione del rischio di liquidità.

171

Nota integrativaAnno 2009

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--

--

--

-

172

Nota integrativaAnno 2009

Page 173: BILANCIO E RELAZIONI ANNO 2009 - BCC Metauro · 2009 per effetto del picco di acquisti di autoveicoli dovuto agli incentivi alla rottamazione. Sempre negli Stati Uniti, nel quarto

173

Nota integrativaAnno 2009

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Nota integrativaAnno 2009

174

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5 g

iorn

i a

1 m

ese

da

olt

re 1

mes

e

fino a

3 m

esi

da

olt

re 3

mes

i fi

no

a 6 m

esi

da

olt

re 6

mes

i fi

no

a 1 a

nno

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--

-

Nota integrativaAnno 2009

175

Page 176: BILANCIO E RELAZIONI ANNO 2009 - BCC Metauro · 2009 per effetto del picco di acquisti di autoveicoli dovuto agli incentivi alla rottamazione. Sempre negli Stati Uniti, nel quarto

Info

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5 g

iorn

i a

1 m

ese

da

olt

re 1

mes

e

fino

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mes

i

da

olt

re 3

mes

i fi

no

a 6 m

esi

da

olt

re 6

mes

i fi

no

a 1 a

nno

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o f

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a 5 a

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C.3

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--

--

-

C.5

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-

--

--

--

--

-

Nota integrativaAnno 2009

176

Page 177: BILANCIO E RELAZIONI ANNO 2009 - BCC Metauro · 2009 per effetto del picco di acquisti di autoveicoli dovuto agli incentivi alla rottamazione. Sempre negli Stati Uniti, nel quarto

Info

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5 g

iorn

i a

1 m

ese

da

olt

re 1

mes

e

fin

o a

3 m

esi

da

olt

re 3

mes

i fi

no

a 6 m

esi

da

olt

re 6

mes

i fi

no

a 1 a

nno

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olt

re 1

an

no

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re 5

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Dura

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--

--

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A.3

Q

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-

--

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--

--

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B.2

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--

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Op

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C.1

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C.3

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--

--

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C.4

Im

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--

--

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--

--

--

--

-

C.5

Gar

anzi

e fi

nan

ziar

i ri

lasc

iate

-

--

--

--

--

-

Nota integrativaAnno 2009

177

Page 178: BILANCIO E RELAZIONI ANNO 2009 - BCC Metauro · 2009 per effetto del picco di acquisti di autoveicoli dovuto agli incentivi alla rottamazione. Sempre negli Stati Uniti, nel quarto

Info

rma

zio

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qu

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tita

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a

1. D

istrib

uzio

ne te

mpo

rale

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a re

sidua

cont

rattu

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ttivit

à e p

assiv

ità fi

nanz

iarie

- Va

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enom

inaz

ione

: EUR

Voci

/Sca

gli

oni

tem

pora

li

a v

ista

d

a olt

re 1

gio

rno a

7 g

iorn

i

da

olt

re 7

gio

rni

a

15 g

iorn

i

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olt

re 1

5 g

iorn

i a

1 m

ese

da

olt

re 1

mes

e

fino a

3 m

esi

da

olt

re 3

mes

i fi

no

a 6 m

esi

da

olt

re 6

mes

i fi

no

a 1 a

nno

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olt

re 1

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ino

a 5 a

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-

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-

A.3

Q

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O.I

.C.R

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--

--

--

--

-

A.4

Fin

anzi

amen

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66.4

55

1.5

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24

26.7

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24.2

13

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50

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10

-

-

ban

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76

--

-3.9

80

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--

--

-

cli

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la

39.0

79

1.5

88

-13.8

74

26.4

44

19.7

94

24.2

13

106.2

50

171.6

10

-

Pass

ivit

à p

er c

ass

a

116.1

12

4.3

46

-23.2

57

25.1

95

26.3

43

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34

189.4

66

3.1

79

-

B.1

Dep

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ti

115.2

61

--

--

-57.1

84

2.4

55

--

-

ban

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--

--

--

--

--

-

cli

ente

la

115.2

61

--

--

-57.1

84

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55

--

B.2

Tit

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2.4

64

-19.7

44

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28

17.8

04

18.0

42

186.4

88

3.1

70

-

B.3

Alt

re p

assi

vit

à

31.8

82

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39

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08

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9-

Op

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fuori

bil

an

cio"

16

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228

(1)

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305

373

30

3.0

03

11.4

79

-

C.1

Der

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i fi

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i co

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--

--

--

--

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--

--

--

--

769

-

-

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zioni

cort

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--

--

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Nota integrativaAnno 2009

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SEZIONE 4 – RISCHIO OPERATIVO

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo.

Natura del rischio operativo

Il rischio operativo, così come definito dalla nuova regolamentazione prudenziale, è il rischio di subire perdi-te derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure daeventi esogeni. Tale definizione include il rischio legale, ma non considera quello reputazionale e strategico.

Il rischio operativo, in quanto tale, è un rischio puro, essendo ad esso connesse solo manifestazioni negativedell’evento. Tali manifestazioni sono direttamente riconducibili all’attività della Banca e riguardano l’interastruttura della stessa (governo, business e supporto).

Principali fonti di manifestazione

Il rischio operativo, connaturato nell’esercizio dell’attività bancaria, è generato trasversalmente da tutti i pro-cessi aziendali. In generale, le principali fonti di manifestazione del rischio operativo sono riconducibili allefrodi interne, alle frodi esterne, ai rapporti di impiego e sicurezza sul lavoro, agli obblighi professionali versoi clienti ovvero alla natura o caratteristiche dei prodotti, ai danni da eventi esterni, alla disfunzione dei sistemiinformatici e all’esecuzione, consegna e gestione dei processi. Rilevano, in tale ambito, i rischi connessi alleattività rilevanti in outsourcing.

Struttura organizzativa preposta al controllo del rischio)

La Banca ha provveduto alla definizione di responsabilità ed attribuzioni organizzative articolate sia sugli Or-gani di Vertice che sulle unità organizzative aziendali, finalizzate al presidio del rischio in esame.

In particolare, il Consiglio di Amministrazione è responsabile dell’istituzione e del mantenimento di un effica-ce Sistema di Misurazione e Controllo del Rischio Operativo. La Direzione Generale, in coerenza con il mo-dello di business ed il grado di esposizione ai rischi definito dal Consiglio di Amministrazione, predispone lemisure necessarie ad assicurare l’attuazione ed il corretto funzionamento del sistema di monitoraggio e gestio-ne del Rischio Operativo, assicurando che siano stati stabiliti canali di comunicazione efficaci, al fine di ga-rantire che tutto il personale sia a conoscenza delle politiche e delle procedure rilevanti relative al sistema digestione del Rischio Operativo. In tale ambito, gestisce le problematiche e le criticità relative agli aspetti orga-nizzativi ed operativi dell’attività di gestione del Rischio Operativo. Il Collegio Sindacale, nell’ambito delleproprie funzioni istituzionali di sorveglianza, vigila sul grado di adeguatezza del sistema di gestione e control-lo del rischio adottato, sul suo concreto funzionamento e sulla rispondenza ai requisiti stabiliti dalla normativa.

Nella gestione e controllo dei Rischi Operativi sono poi coinvolte le unità organizzative, ciascuna delle quali èdestinataria dell’attribuzione di specifiche responsabilità coerenti con la titolarità delle attività dei processi neiquali il rischio in argomento si può manifestare. Tra queste, la funzione di Risk Controlling, in stretta collabo-razione con il Comitato di Direzione, è responsabile dell’analisi e valutazione dei Rischi Operativi, garanten-do un’efficace e puntuale valutazione dei profili di manifestazione relativi, nel rispetto delle modalità operati-ve di propria competenza.

La revisione interna, altresì, nel più ampio ambito delle attività di controllo di propria competenza, effettua suirischi operativi specifiche e mirate verifiche.

Sempre con riferimento ai presidi organizzativi, assume rilevanza anche l’istituzione della funzione di Confor-mità, deputata al presidio ed al controllo del rispetto delle norme, che fornisce un supporto nella prevenzione e

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gestione del rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, di riportare perdite rilevanti conse-guenti alla violazione di normativa esterna (leggi o regolamenti) o interna (statuto, codici di condotta, codici diautodisciplina). La funzione è stata esternalizzata alla Federazione Regionale con la contestuale costituzione diun referente interno di banca .

Sistemi interni di misurazione, gestione e controllo del rischio operativo e valutazione delle performance di ge-stione.

Con riferimento alla misurazione regolamentare del requisito prudenziale a fronte dei rischi operativi, la Ban-ca, non raggiungendo le specifiche soglie di accesso alle metodologie avanzate individuate dalla Vigilanza e inconsiderazione dei propri profili organizzativi, operativi e dimensionali, ha deliberato l’applicazione del meto-do base (Basic Indicator Approach – BIA).

Sulla base di tale metodologia, il requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi viene misurato applicandoil coefficiente regolamentare del 15% alla media delle ultime tre osservazioni su base annuale di un indicatoredel volume di operatività aziendale, individuato nel margine di intermediazione.

Il requisito è calcolato utilizzando esclusivamente i valori dell’indicatore rilevante determinato in base ai prin-cipi contabili IAS e si basa sulle osservazioni disponibili aventi valore positivo.

Per la gestione ed il controllo del rischio operativo, la banca monitora l’esposizione a determinati profili di in-sorgenza di tale rischio anche attraverso l’analisi ed il monitoraggio di un insieme di “indicatori di rilevanza”.

Nell’ambito del complessivo assessment, con specifico riferimento alla componente di rischio legata all’ester-nalizzazione di processi/attività aziendali sono, inoltre, oggetto di analisi:

• quantità e contenuti delle attività in outsourcing;

• esiti delle valutazioni interne dei livelli di servizio degli outsourcer;

• qualità creditizia degli outsourcer.

Ad integrazione di quanto sopra, la Funzione di Risk Controlling, per la conduzione della propria attività di va-lutazione, si avvale anche delle metodologie e degli strumenti utilizzati dall’Internal Auditing.

Le metodologie in argomento si basano sul censimento delle fasi e delle attività in cui si articolano tutti i pro-cessi operativi standard relativamente ai quali vengono individuati i rischi potenziali e i contenuti di controllo“ideali”, sia di primo sia di secondo livello; la verifica dell’esistenza e dell’effettiva applicazione di tali conte-nuti permette di misurare l’adeguatezza dei presidi organizzativi e di processo ai fini della mitigazione e delcontenimento delle diverse fattispecie di manifestazione del rischio entro i limiti definiti dal Consiglio di Am-ministrazione.

Al fine di agevolare la conduzione di tali analisi è in fase di sperimentazione l’utilizzo del “Modulo Banca”,della piattaforma “ARCo” (Analisi rischi e Controlli) sviluppata, nell’ambito del Progetto di Categoria sul Si-stema dei Controlli interni delle BCC-CR, a supporto della conduzione delle attività di Internal Auditing. Talestrumento consente la conduzione di un’autodiagnosi dei rischi e dei relativi controlli, in chiave di self-asses-sment, permettendo di accrescere la consapevolezza anche in merito a tale categoria di rischi e agevolando ilcensimento degli eventi di perdita associati, anche ai fini della costituzione di un archivio di censimento delleinsorgenze.

Rientra tra i presidi a mitigazione di tali rischi anche l’adozione, con delibera del CDA del 04 marzo 2008 diun “Piano di Continuità Operativa”, volto a cautelare la Banca a fronte di eventi critici che possono inficiarnela piena operatività. In tale ottica, si è provveduto ad istituire le procedure operative da attivare per fronteggia-re gli scenari di crisi, attribuendo, a tal fine, ruoli e responsabilità dei diversi attori coinvolti.

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Infine, al fine di tutelare le informazioni aziendali contro accessi non autorizzati, la Banca rivede periodica-mente i profili abilitativi al sistema informativo aziendale, nell’ottica di migliorarne la segregazione funziona-le.

Pendenze legali rilevanti e indicazione delle possibili perdite

La Banca, alla data di riferimento del bilancio, non ha pendenze legali rilevanti.

Con riferimento alla controversia presso la Corte dei Conti per il Lazio illustrata nell’esercizio precedente, siprecisa che nel corso del 2009 la pendenza si è chiusa con il pagamento da parte della banca di una sanzioneinteramente imputata a conto economico.

Pubblicazione dell’informativa al pubblico

La Banca ha avviato al proprio interno le necessarie attività per l’adeguamento ai requisiti normativi della “In-formativa al Pubblico” introdotti dal c.d. “Pillar III” di Basilea 2; le previste tavole informative (risk report),ed i relativi aggiornamenti, sono pubblicate sul sito internet della Banca www.metauro.bcc.it e sul sito internetdella Federazione Marchigiana delle BCC (www.fmbcc.bcc.it).

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Nota integrativaAnno 2009

PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO

Sezione 1 - Il patrimonio dell'impresa

A. Informazioni di natura qualitativaUna delle consolidate priorità strategiche della Banca è rappresentata dalla consistenza e dalla dinamica dei mezzi patrimoniali.

Viene pienamente condivisa la rappresentazione del patrimonio riportata nelle “Istruzioni di Vigilanza per le banche” della

Banca d’Italia, per cui tale aggregato costituisce “il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la complessiva attività bancaria”.

L'evoluzione del patrimonio aziendale non solo accompagna puntualmente la crescita dimensionale, ma rappresenta un

elemento decisivo nelle fasi di sviluppo. Per assicurare una corretta dinamica patrimoniale in condizioni di ordinaria operatività,

la Banca ricorre soprattutto all'autofinanziamento, per tramite del rafforzamento delle riserve attraverso la destinazione degli

utili netti. La Banca destina infatti alla riserva indivisibile la quasi totalità degli utili netti di esercizio.

Il patrimonio netto della banca è determinato dalla somma del capitale sociale, della riserva sovrapprezzo azioni, delle riserve di

utili, delle riserve da valutazione e dall'utile di esercizio, per la quota da destinare a riserva, così come indicato nella Parte B

della presente Sezione.

La nozione di patrimonio che la banca utilizza nelle sue valutazioni è sostanzialmente riconducibile al Patrimonio di Vigilanza,

nelle due componenti “di base” (Tier 1) e “supplementare” (Tier 2). Il patrimonio così definito rappresenta infatti, a giudizio

della banca, il miglior riferimento per una efficace gestione in chiave sia strategica che di corrente operatività. Esso costituisce il

presidio di riferimento delle disposizioni di Vigilanza prudenziale, in quanto risorsa finanziaria in grado di assorbire le possibili

perdite prodotte dall'esposizione della banca ai rischi tipici della propria attività, assumendo un ruolo di garanzia nei confronti

di depositanti e creditori.

Le dinamiche patrimoniali sono costantemente monitorate dal management. Gli aspetti oggetto di verifica sono principalmente i

ratios rispetto alla struttura finanziaria della banca (impieghi, crediti anomali, immobilizzazioni, totale attivo) e il grado di

copertura dei rischi.

Per i requisiti patrimoniali minimi si fa riferimento ai parametri obbligatori stabiliti dalle Istruzioni di Vigilanza, in base alle

quali il patrimonio della banca deve rappresentare almeno l'8% del totale delle attività ponderate (total capital ratio) in

relazione al profilo di rischio creditizio, valutato in base alla categoria delle controparti debitrici, alla durata ed alle garanzie

ricevute. Le banche sono inoltre tenute a rispettare i requisiti patrimoniali connessi all'attività di intermediazione, oltre a quelli a

fronte del c.d. “rischio operativo”.

Per le banche di credito cooperativo sono inoltre previste differenti forme di limitazione all'operatività aziendale quali:

- il vincolo dell'attività prevalente nei confronti dei soci, secondo il quale più del 50% delle attività di rischio deve essere

destinato a soci o ad attività prive di rischio;

- il vincolo del localismo, secondo il quale non è possibile destinare più del 5% delle proprie attività al di fuori della zona di

competenza territoriale, identificata generalmente nei Comuni ove la banca ha le proprie succursali ed in quelli limitrofi.

L'attuale consistenza patrimoniale consente il rispetto delle regole di Vigilanza prudenziale previste per tutte le banche, nonché

quelle specifiche dettate per le banche di credito cooperativo. Obiettivo della banca è comunque quello di mantenere

un’adeguata copertura patrimoniale a fronte dei requisiti richiesti dalle norme di Vigilanza; la loro evoluzione viene pertanto

stimata in sede di attività di pianificazione sulla base degli obiettivi stabiliti dal Consiglio di Amministrazione. Egualmente

attenta è la fase di verifica ex-post.

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B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizioneImporto Importo

31.12.2009 31.12.2008

1. Capitale 384 85

2. Sovrapprezzi di emissione 37 35

3. Riserve 34.688 31.993

- di utili 32.672 29.977

a) legale 35.010 32.315

b) statutaria - -

c) azioni proprie - -

d) altre (2.338) (2.338)

- altre 2.016 2.016

4. Strumenti di capitale - -

5. (Azioni proprie) - -

6. Riserve da valutazione 249 (304)

- Attività finanziarie disponibili per la vendita 36 (517)

- Attività materiali - -

- Attività immateriali - -

- Copertura di investimenti esteri - -

- Copertura dei flussi finanziari - -

- Differenze di cambio - -

- Attività non correnti in via di dismissione - -

- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a

benefici definiti - -

- Quote delle riserve da valutazione relative alle

partecipate valutate al patrimonio netto - -

- Leggi speciali di rivalutazione 213 213

7. Utile (Perdita) d'esercizio 1.951 2.797

Totale 37.309 34.606

Voci/Valori

Nella Sezione è illustrata la composizione dei conti relativi al patrimonio della banca.

Nota integrativaAnno 2009

Il capitale della Banca è costituito da azioni ordinarie del valore nominale di 5,16 euro (valore al centesimo di euro).

Ulteriori informazioni sono fornite nella precedente Sezione 14 - Parte B del passivo del presente documento.

Le riserve di cui al punto 3 includono le riserve di utili (riserva legale), nonché le riserve positive e negative connesse

agli effetti della transizione ai principi contabili internazionali Ias/Ifrs.

Le riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita, comprese nel punto 6, sono dettagliate nella

successiva tabella B.2.

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B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa

1. Titoli di debito 300 (234) 223 (717)

2. Titoli di capitale - - - -

3. Quote di O.I.C.R. - (30) - (23)

4. Finanziamenti - - - -

Totale 300 (264) 223 (740)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

1. Esistenze iniziali (494) - (23) -

2. Variazioni positive 1.900 - 3 -

2.1 Incrementi di fair value 1.638 - - -

2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative - - - -

- da deterioramento - - - -

- da realizzo - - - -

2.3 Altre variazioni 262 - 3 -

3. Variazioni negative 1.339 - 11 -

3.1 Riduzioni di fair value 126 - 11 -

3.2 Rettifiche da deterioramento - - - -

3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive : da realizzo 685 - - -

3.4 Altre variazioni 528 - - -

4. Rimanenze finali 67 - (31) -

Titoli di capitale Quote di

O.I.C.R.

31.12.2009 31.12.2008

Finanziamenti

Totale Totale

Attività/Valori

Titoli di debito

Nella colonna “riserva positiva” è indicato l’importo cumulato delle riserve da valutazione relative agli strumenti finanziari che presentano alla

data di riferimento del bilancio un fair value superiore al costo ammortizzato (attività finanziarie plusvalenti).

Nella colonna “riserva negativa” è indicato, per converso, l’importo cumulato delle riserve da valutazione relative agli strumenti finanziari che

presentano alla data di riferimento del bilancio un fair value inferiore al costo ammortizzato (attività finanziarie minusvalenti).

Gli importi indicati sono riportati al netto del relativo effetto fiscale.

Le variazioni del fair value di cui ai punti 2.1 e 3.1 sono esposte al lordo dell’effetto fiscale. Di conseguenza, le sottovoci 2.3 e 3.4 “altre

variazioni” contengono i movimenti derivanti dalla rilevazione/storno delle imposte.

La sottovoce 2.3 "Altre variazioni" include:

- aumenti di imposte differite attive per 221 mila euro;

- diminuzioni di imposte differite passive per 44 mila euro.

La sottovoce 3.4 "Altre variazioni" include:

- aumenti di imposte differite passive per 528 mila euro.

Nota integrativaAnno 2009

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Sezione 2 - Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza

2.1 Patrimonio di vigilanza

A. Informazioni di natura qualitativa

B. Informazioni di natura quantitativaTotale Totale

31.12.2009 31.12.2008

A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 36.984 34.807

B. Filtri prudenziali del patrimonio di base: 30- 517-

B.1 Filtri prudenziali Ias/Ifrs positivi (+) - -

B.2 Filtri prudenziali Ias/Ifrs negativi (-) 30- 517-

C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) 36.954 34.290

D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base 3 5

E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D) 36.951 34.285

F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 279 213

G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: 33- -

G. 1 Filtri prudenziali Ias/Ifrs positivi (+) - -

G. 2 Filtri prudenziali Ias/Ifrs negativi (-) 33- -

H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) 246 213

I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare 3 -

L. Totale patrimonio supllementare (TIER 2) (H-I) 243 213

M. Elementi da dedurre dal patrimonio di base e supplementare - -

N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) 37.195 34.498

O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) - -

P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 37.195 34.498

Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico

determinati con l'applicazione della normativa di bilancio prevista dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e tenendo conto della

disciplina della Banca d'Italia sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali.

Il patrimonio di vigilanza viene calcolato come somma delle componenti positive e negative, in base alla loro qualità patrimoniale; le

componenti positive devono essere nella piena disponibilità della banca, al fine di poterle utilizzare nel calcolo degli assorbimenti

patrimoniali.

Esso, che costituisce il presidio di riferimento delle disposizioni di vigilanza prudenziale, è costituito dal patrimonio di base e dal

patrimonio supplementare al netto di alcune deduzioni; in particolare:

Patrimonio di base (Tier 1) Il capitale sociale, i sovrapprezzi di emissione, le riserve di utili e di capitale, costituiscono gli elementi patrimoniali di primaria qualità.

Il totale dei suddetti elementi, previa deduzione delle azioni o quote proprie, delle attività immateriali, nonché delle eventuali perdite

registrate negli esercizi precedenti ed in quello in corso, costituisce il patrimonio di base.

Patrimonio supplementare (Tier 2) Le riserve di valutazione, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le passività subordinate costituiscono gli elementi positivi del

patrimonio supplementare, ammesso nel calcolo del patrimonio di vigilanza entro un ammontare massimo pari al patrimonio di base; le

passività subordinate non possono superare il 50% del Tier 1. (eventualmente integrare con quanto riportato sotto la voce "Eventuale") Da tali aggregati vanno dedotte le partecipazioni, gli strumenti innovativi di capitale, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le

attività subordinate detenuti in altre banche e società finanziarie.

Patrimonio di terzo livello

Gli elementi rientranti nel patrimonio di 3° livello possono essere utilizzati soltanto a copertura dei requisiti patrimoniali sui rischi di

mercato – esclusi i requisiti sui rischi di controparte e di regolamento relativi al “portafoglio di negoziazione di vigilanza” – ed entro il

limite del 71,4% di detti requisiti. Possono concorrere al patrimonio di 3° livello:

- le passività subordinate di 2° livello non computabili nel patrimonio supplementare perché eccedenti il limite del 50% del patrimonio

di base al lordo degli elementi da dedurre;

- le passività subordinate di 3° livello.

Al momento la banca non fa ricorso a strumenti computabili in tale tipologia di patrimonio.

Nota integrativaAnno 2009

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2.2 Adeguatezza patrimoniale

A. Informazioni di natura qualitativa

La Banca d’Italia con l’emanazione della Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 (“Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”) e successivi

aggiornamenti, ha ridisegnato la normativa prudenziale delle banche e dei gruppi bancari recependo le direttive comunitarie in materia di adeguatezza

patrimoniale degli intermediari finanziari: Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale (cd.”Basilea 2”).

La nuova struttura della regolamentazione prudenziale si basa su tre Pilastri:

- il Primo attribuisce rilevanza alla misurazione dei rischi e del patrimonio, prevedendo il rispetto di requisiti patrimoniali per fronteggiare alcune principali

tipologie di rischi dell’attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi); a tal fine sono previste metodologie alternative di

calcolo dei requisiti patrimoniali caratterizzate da diversi livelli di complessità nella misurazione dei rischi e nei requisiti organizzativi di controllo;

- il Secondo richiede agli intermediari finanziari di dotarsi di una strategia e di un processo di controllo dell’adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica,

evidenziando l’importanza della governance quale elemento di fondamentale significatività anche nell’ottica dell’Organo di Vigilanza, a cui è rimessa la

verifica dell’attendibilità e della correttezza di questa valutazione interna;

- il Terzo introduce specifici obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei

relativi sistemi di gestione e controllo.

I coefficienti prudenziali al 31 dicembre 2009 sono determinati secondo la metodologia prevista dall’Accordo sul Capitale – Basilea 2, adottando il metodo

Standardizzato per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito e controparte e quello Base per il calcolo dei rischi operativi.

In base alle istruzioni di Vigilanza, le banche devono mantenere costantemente, quale requisito patrimoniale in relazione ai rischi di perdita per

inadempimento dei debitori (rischio di credito), un ammontare del patrimonio di Vigilanza pari ad almeno l’8 per cento delle esposizioni ponderate per il

rischio (total capital ratio).

Le banche sono tenute inoltre a rispettare in via continuativa i requisiti patrimoniali per i rischi generati dalla operatività sui mercati riguardanti gli strumenti

finanziari, le valute e le merci. Con riferimento ai rischi di mercato calcolati sull’intero portafoglio di negoziazione, la normativa identifica e disciplina il

trattamento dei diversi tipi di rischio: rischio di posizione su titoli di debito e di capitale, rischio di regolamento e rischio di concentrazione. Con riferimento

all’intero bilancio occorre inoltre determinare il rischio di cambio ed il rischio di posizione su merci.

Per la valutazione della solidità patrimoniale assume notevole rilevanza anche il c.d. Tier 1 capital ratio, rappresentato dal rapporto tra patrimonio di base e le

complessive attività di rischio ponderate.

Come già indicato nella Sezione 1, la banca ritiene che l’adeguatezza patrimoniale rappresenti uno dei principali obiettivi strategici. Conseguentemente, il

mantenimento di un’adeguata eccedenza patrimoniale rispetto ai requisiti minimi costituisce oggetto di costanti analisi e verifiche, in termini sia consuntivi

che prospettici. Le risultanza delle analisi consentono di individuare gli interventi più appropriati per salvaguardare i livelli di patrimonializzazione.

Come risulta dalla composizione del patrimonio di vigilanza e dal seguente dettaglio dei requisiti prudenziali, la Banca presenta un rapporto tra patrimonio di

base ed attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) pari al 10,72% (11,02% al 31.12.2008) ed un rapporto tra patrimonio di vigilanza ed attività di

rischio ponderate (total capital ratio) pari al 10,79% (11,08% al 31.12.2008) superiore rispetto al requisito minimo dell’8%.

In particolare, i requisiti per il rischio di credito e controparte risultano cresciuti più che proporzionalmente all’incremento degli impieghi ( 13.184 mila euro

pari a + 3,50% rispetto allo scorso anno), in quanto, l’esposizione ponderata totale è cresciuta di circa 32 mln di euro; tale aumento, in parte è fisiologico e

dovuto alla crescita, seppur moderata, degli impieghi e in parte è riconducibile principalmente ai seguenti fattori:

• forte incremento delle “esposizioni scadute” (il ponderato è passato da 27 a 41 mln);

• crescita del portafoglio “imprese e altri soggetti” parzialmente riconducibile al passaggio di numerose posizioni con fatturato non aggiornato dal portafoglio

“esposizioni al dettaglio” al portafoglio in esame;

• aumento del portafoglio “ altre esposizioni” riconducibile, quasi per la totalità, al mutato fattore di ponderazione dei PCT, in ottemperanza ai chiarimenti

della Banca d’Italia di gennaio 2010.

Il lieve peggioramento dei ratios patrimoniali (in particolare del Total Capital Ratio) è da attribuirsi principalmenteal fatto che l'aumento del requisito

patriminiale per il rischio di credito e di controparte (pari a 2.559 mila euro) è risultato superiore all'incremento del patrimonio di vigilanza a seguito della

destinazione di una percentuale pari al 96,08% dell’utile di esercizio.

Al netto della quota assorbita dai rischi di credito, dai rischi di mercato e dai rischi operativo, l'eccedenza patrimoniale si attesta a 9.627 mila euro.

Nota integrativaAnno 2009

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Nota integrativaAnno 2009

B. Informazioni di natura quantitativa

31.12.2009 31.12.2008 31.12.2009 31.12.2008

A. ATTIVITA' DI RISCHIO

A.1 Rischio di credito e di controparte 679.779 627.597 317.653 285.665

1. Metodologia standardizzata 678.878 626.692 306.396 274.359

2. Metodologia basata sui rating interni - - - -

2.1 Base - - - -

2.2 Avanzata - - - -

3. Cartolarizzazioni 901 905 11.257 11.306

B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA

B.1 Rischio di credito e di controparte 25.412 22.853

B.2 Rischi di mercato - -

1. Metodologia standardizzata - -

2. Modelli interni - -

3. Rischio di concentrazione - -

B.3 Rischio operativo 2.155 2.050

1. Modello base 2.155 2.050

2. Modello standardizzato - -

3. Modello avanzato - -

B.4 Altri requisiti prudenziali - -

B.5 Altri elementi del calcolo - -

B.6 Totale requisiti prudenziali 27.568 24.903

C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA

C.1 Attività di rischio ponderate 344.597 311.288

C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 10,72 11,01

C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 10,79 11,08

Categorie/Valori Importi non ponderati Importi ponderati / requisiti

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PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANI IMPRESE O RAMI D'AZIEN

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Sezione 3 - Rettifiche retrospettive

Nel corso dell’esercizio la Banca non ha effettuato operazioni di aggregazioni di imprese o rami d’azienda.

Dopo la chiusura dell’esercizio e fino alla data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di

Amministrazione la Banca non ha perfezionato operazioni di aggregazioni di imprese o rami d’azienda.

Nel corso dell’esercizio la Banca non ha effettuato operazioni di aggregazioni di imprese o rami d’azienda.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA

Nota integrativaAnno 2009

188

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Rapporti con parti correlate

Controllate - - - - - -

Collegate - - - - - -

Amministratori, Sindaci e Dirigenti 662 1.907 - 2.407 28 32

Altre parti correlate 10.164 668 3.027 - 515 13

Totale 10.826 2.575 3.027 2.407 543 45

Ricavi CostiAttivo Passivo

Garanzie e

impegni

rilasciati

Garanzie e

impegnio

ricevuti

Le altre parti correlate sono rappresentate da entità soggette al controllo o all'influenza notevole di Amministratori, Sindaci o

Dirigenti, ovvero dai soggetti che possono avere influenza o essere influenzati dai medesimi.

I rapporti e le operazioni intercorse con parti correlate non presentano elementi di criticità, in quanto sono riconducibili

all'ordinaria attività di credito e di servizio.

Durante l'esercizio non sono state poste in essere operazioni di natura atipica o inusuale con parti correlate che, per

significatività o rilevanza di importo, possano aver dato luogo a dubbi in ordine alla salvaguardia del patrimonio aziendale.

L'iter istruttorio relativo alle richieste di affidamento avanzate dalle parti correlate segue il medesimo processo di concessione

creditizia riservato ad altre controparti non correlate con analogo merito creditizio. Per quanto riguarda le operazioni con i

soggetti che esercitano funzioni di amministrazione, direzione e controllo della Banca trova applicazione l'art. 136 del D.Lgs.

385/1993 e l'art. 2391 del codice civile. In proposito la Banca ha in corso di approvazione un apposito "Regolamento sulla

disciplina del conflitto d'interessi e delle obbligazioni degli esponenti bancari", disciplinante le procedure da seguire nei casi

interessati.

Le operazioni con parti correlate sono regolarmente poste in essere a condizioni di mercato e comunque sulla base di

valutazioni di convenienza economica e sempre nel rispetto della normativa vigente, dando adeguata motivazione delle ragioni

e della convenienza per la conclusione delle stesse.

In particolare:

- ai dirigenti con responsabilità strategiche vengono applicate le condizioni riservate a tutto il personale o previste dal contratto

di lavoro;

- agli amministratori e sindaci vengono praticate le condizioni della clientela di analogo profilo professionale e standing .

Le operazioni con parti correlate non hanno incidenza significativa sulla situazione patrimoniale e finanziaria, sul risultato

economico e sui flussi finanziari della Banca.

Nel bilancio non risultano accantonamenti o perdite per crediti dubbi verso parti correlate.

Sugli stessi viene pertanto applicata solo la svalutazione collettiva.

Nota integrativaAnno 2009

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Compensi ai dirigenti con responsabilità strategica

Importi

834

- Benefici successivi al rapporto di lavoro -

- Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro -

-

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

- Stipendi e altri benefici a breve termine, compresi compensi e benefits agli amministratori e sindaci

- Altri benefici a lungo termine

I compensi agli amministratori ed ai sindaci sono stati determinati con delibera dell'Assemblea del 26.05.2007. Tali

compensi comprendono i gettoni di presenza e le indennità di carica loro spettanti.

Si indicano di seguito i dati richiesti dallo IAS 24 par. 16 sui dirigenti con responsabilità strategica, intendendosi come

tali coloro che hanno il potere e la responsabilità della pianificazione, della direzione e controllo, nonchè le

informazioni sui compensi riconosciuti agli amministratori e ai sindaci della Banca.

189

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

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190

La Banca non ha posto in essere accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali.

Nota integrativaAnno 2009

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

La Banca non è tenuta a compilare la parte in quanto intermediario non quotato.

PARTE L - INFORMATIVA DI SETTORE

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Nota integrativaAnno 2009

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RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

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193

Relazione del Collegio SindacaleAnno 2009

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE SUL BILANCIO AL 31.12.2009 APPROVATODAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE NELLA SEDUTA DEL 15.03.2010.

La presente relazione si compone di due parti: la prima relativa alla revisione legale effettuata da questo Col-legio sindacale ai sensi dell’art. 14 del Decreto Legislativo 27 gennaio 2010 n. 39; la seconda rilasciata ai finiprevisti dall’art. 2429 del codice civile.

PARTE PRIMARelazione ai sensi dell’art. 14 del Decreto Legislativo 27 gennaio 2010 n. 39

1. Abbiamo svolto la revisione legale del bilancio di esercizio della Banca di Credito Cooperativo del Me-tauro Soc. Coop. chiuso al 31 dicembre 2009, costituito dallo Stato patrimoniale, dal conto economico, dal pro-spetto delle variazioni del patrimonio netto, dal prospetto della redditività complessiva, dal rendiconto finan-ziario e dalla relativa nota integrativa. La responsabilità della redazione del bilancio compete agli Amministra-tori della Banca. E’ nostra la responsabilità del giudizio professionale espresso sul bilancio e basato sulla revi-sione contabile. Il suddetto bilancio d’esercizio è stato preparato in conformità agli International Financial Re-porting Standards adottati dall’Unione Europea.

2. Il nostro esame è stato condotto secondo i principi statuiti per la revisione legale dei conti. In conformità aipredetti principi, la revisione è stata pianificata e svolta al fine di acquisire ogni elemento necessario per ac-certare se il bilancio di esercizio sia viziato da errori significativi e se risulti, nel suo complesso, attendibile. Ilprocedimento di revisione comprende l’esame, sulla base di verifiche a campione, degli elementi probativi asupporto dei saldi e delle informazioni contenute nel bilancio, nonché la valutazione dell’adeguatezza e dellacorrettezza dei criteri contabili utilizzati e della ragionevolezza delle stime effettuate dagli Amministratori. Ri-teniamo che il lavoro svolto fornisca una ragionevole base per l’espressione del nostro giudizio professionale.Il bilancio di esercizio presenta ai fini comparativi i dati corrispondenti dell’esercizio precedente predisposti inconformità ai medesimi principi contabili. Per il giudizio relativo al bilancio dell’esercizio precedente si fa ri-ferimento alla relazione del Collegio Sindacale emessa in data 14 aprile 2009.

3. A nostro giudizio, il bilancio d’esercizio della Banca di Credito Cooperativo del Metauro Soc. Coop. al 31dicembre 2009 è conforme agli International Financial Reporting Standards adottati dall’Unione Europea; es-so, pertanto, nel suo complesso è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazionepatrimoniale e finanziaria, il risultato economico, le variazioni del patrimonio netto e i flussi di cassa della Ban-ca di Credito Cooperativo del Metauro Soc. Coop. per l’esercizio chiuso a tale data.

4. La responsabilità della redazione della relazione sulla gestione in conformità a quanto previsto dalle normedi legge compete agli amministratori della Banca di Credito Cooperativo del Metauro Soc. Coop. E’ di nostracompetenza l’espressione del giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio, come ri-chiesto dall’art. 14, comma 2, lett. e) del Decreto Legislativo 27 gennaio 2010 n. 39. A tal fine, abbiamo svol-to le procedure indicate dal principio di revisione n. PR 001 emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Com-mercialisti e degli Esperti Contabili e raccomandato dalla Consob. A nostro giudizio la relazione sulla gestio-ne è coerente con il bilancio d’esercizio della Banca di Credito Cooperativo del Metauro Soc. Coop. al31/12/2009.

PARTE SECONDArelazione ai sensi dell’art. 2429 del codice civile

Signori soci della Banca di Credito Cooperativo del Metauro Soc. Coop,

il Consiglio di Amministrazione ha messo a nostra disposizione il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre2009 unitamente alla relazione sulla gestione nei termini di legge.

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Il progetto di bilancio che è composto da sei distinti documenti: lo Stato patrimoniale, il Conto economico, ilprospetto delle variazioni di patrimonio netto, il prospetto della redditività complessiva, il rendiconto finanzia-rio e la nota integrativa può essere riassunto nelle seguenti risultanze:

Stato patrimoniale

Attivo 536.146.631Passivo e Patrimonio netto 534.195.338

Utile dell’esercizio 1.951.293

Conto economico

Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte 2.739.617Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente 788.324

Utile dell’esercizio 1.951.293

La nota integrativa contiene, oltre all’indicazione dei criteri di valutazione, informazioni dettagliate sulle vocidi stato patrimoniale e di conto economico nonché le altre informazioni richieste al fine di esporre in modo ve-ritiero e corretto la situazione patrimoniale, economico e finanziaria della Banca.

Unitamente al bilancio 2009 sono riportati i dati patrimoniali e di conto economico al 31 dicembre 2008 de-terminati applicando i principi contabili internazionali.

Nel corso dell’esercizio abbiamo partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del ComitatoEsecutivo. In tali interventi abbiamo potuto verificare come l’attività dei suddetti organi sia improntata al ri-spetto della corretta amministrazione e di tutela del patrimonio della Banca.

Nel corso dell’anno 2009 abbiamo operato verifiche sia collegiali che individuali verbalizzate in n. 12 verbalidal 22/01/2009 al 12/11/2009.

Nei riscontri e nelle verifiche sindacali ci siamo avvalsi, ove necessario, della collaborazione della struttura deicontrolli interni e dell’ufficio contabilità generale della Banca.

Dalla nostra attività di controllo e verifica non sono emersi fatti significativi tali da richiedere la segnalazionealla Banca d’Italia.

Ai sensi dell’art. 2403 del codice civile il Collegio :

1) ha ottenuto dagli Amministratori le informazioni sul generale andamento della gestione e sulla sua preve-dibile evoluzione nonché sulle operazioni di maggior rilievo economico finanziario e patrimoniale; in basealle informazioni ottenute il Collegio ha potuto verificare che le azioni deliberate e poste in essere sono con-formi alla legge e allo Statuto sociale e che non appaiono manifestatamene imprudenti, azzardate, in po-tenziale conflitto di interessi o in contrasto con le deliberazioni assunte dall’Assemblea o tali da compro-mettere l’integrità del patrimonio;

2) ha vigilato sull’osservanza della Legge e dello Statuto, nonché sul rispetto dei principi di corretta ammini-strazione;

3) ha acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza dell’assetto organiz-zativo della Banca anche tramite la raccolta di informazioni dai responsabili delle funzioni e a tal riguardonon abbiamo osservazioni particolari da riferire;

194

Relazione del Collegio SindacaleAnno 2009

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4) ha rilevato l’adeguatezza sostanziale del sistema dei controlli interni della Banca anche attraverso informa-zioni acquisite in specie dall’internal audit;

5) ha valutato e vigilato sull’adeguatezza del sistema amministrativo e contabile nonché sull’affidabilità inconcreto di quest’ultimo a rappresentare correttamente i fatti, gli atti e le operazioni di gestione, anche a se-guito delle specifiche informazioni ricevute dai responsabili delle rispettive funzioni .

Vi evidenziamo infine che non sono pervenute denunce ex art. 2408 del codice civile o esposti di altra natura.

Il Collegio Sindacale, in ottemperanza alle disposizioni di cui all’art. 2 Legge n. 59/1992 e dell’art. 2545 cod.civ., comunica di condividere i criteri seguiti dal Consiglio di amministrazione nella gestione sociale per il con-seguimento degli scopi mutualistici in conformità col carattere cooperativo della società e dettagliati nella re-lazione sulla gestione presentata dagli stessi Amministratori.

In definitiva, a parere di questo Collegio, il bilancio di esercizio, corredato dalla relazione sulla gestione, cor-risponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili e, nel suo complesso, esprime in modo corretto la si-tuazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico della banca per l’esercizio chiuso alla data del 31 di-cembre 2009. Il Collegio esprime pertanto parere favorevole all’approvazione del bilancio d’esercizio così co-me predisposto dal Consiglio di Amministrazione e concorda con la proposta di destinazione del risultato eco-nomico dell’esercizio formulata dal Consiglio di Amministrazione.

Orciano di Pesaro, 10 aprile 2010IL COLLEGIO SINDACALE

195

Relazione del Collegio SindacaleAnno 2009

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VERBALE DELL’ ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEI SOCI

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VERBALE DELLA RIUNIONE DELL’ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEI SOCI DELLA BANCA

DI CREDITO COOPERATIVO DEL METAURO TENUTASI AD ORCIANO DI PESARO PRESSO LA SALA

RIUNIONI DEL RISTORANTE "TRIS" IL GIORNO 22 MAGGIO 2010.

L’anno duemiladieci il giorno ventidue del mese di Maggio alle ore 15.00 presso la sala riunioni del ristorante "Tris" di Orciano di Pesaro, a seguito di avviso di convocazione comunicato ai soci , si è riunita l’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci in seconda convocazione, essendo andata deserta la prima indetta il giorno 27 Aprile 2010 alle ore 8.00 presso i locali della Sede della Banca.

L’avviso di convocazione è stato inoltre pubblicato sui quotidiani locali ed esposto nei locali della Sede di Orciano di Pesaro e delle Filiali di: Sant’Ippolito, Villanova di Montemaggiore, Fossombrone, Canavaccio di Urbino, Fermignano, Tavernelle, Montefelcino, Urbino, Piandimeleto, Urbania , Sant'angelo in Vado e Mercatello sul Metauro , ai sensi dell’art. 24 dello Statuto.

L’Assemblea è chiamata a discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:

1. Discussione ed approvazione del Bilancio al 31.12.2009 udite le relazioni degli amministratori e dei sindaci sull’andamento della gestione e sulla situazione dell’Azienda. Destinazione dell’utile netto d’esercizio;

2. Politiche di remunerazione: • approvazione e ratifica delle politiche di remunerazione ai sensi dell'art. 30 dello Statuto; • informative all'Assemblea previste dalla normativa di Vigilanza;

3. Determinazione dei compensi per i componenti del Consiglio di amministrazione e del Collegio sindacale e delle modalità di determinazione dei rimborsi di spese sostenute per l'espletamento del mandato;

4. Stipula della polizza relativa alla responsabilità civile e infortuni professionali ed extra-professionali degli amministratori e sindaci;

5. Elezione del Presidente e degli altri componenti il Consiglio di amministrazione previa determinazione del loro numero;

6. Elezione del Presidente e degli altri componenti il Collegio sindacale; 7. Elezione dei componenti il Collegio dei probiviri.

Assume la presidenza, ai sensi dell’art. 26 dello Statuto, il Presidente del Consiglio di Amministrazione Sig. Fiorelli Dr. Bruno il quale constata e dà atto che sono presenti i seguenti soci:

• su n. 3.430 soci iscritti con diritto di voto ne sono presenti 93 recanti inoltre n. 67 deleghe di soci aventi diritto di voto.

Per il Consiglio di Amministrazione sono presenti, oltre al Presidente Sig. Fiorelli Dr. Bruno, il Vice Presidente Sig. Secchiaroli Giuseppe ed i Consiglieri: Bernabucci Peppino, Buccarini Giorgio, Buoncompagni Oscar, Conti Camillo, Gambini Lino, Gostoli Giusto, Primieri Luigi e Servizi Franco.

Sono presenti per il Collegio Sindacale il Presidente Sig. Lazzeri Dr. Raul ed i Sindaci effettivi Sigg. Cesarini Dr. Giuliano e Fossi Dr. Pietro.

Il Presidente comunica che l’assemblea convocata in prima chiamata per il giorno 27 aprile 2010 alle ore 8.00 presso i locali della sede della banca in Orciano di Pesaro è andata deserta e che pertanto l’assemblea odierna si tiene in seconda convocazione come da avviso a suo tempo recapitato ai soci.

Prima di dichiarare validamente costituita questa assemblea, viste le Istruzioni di Vigilanza (Titolo II, Cap. 1, sezione V), il Presidente richiede ai soci presenti di dichiarare se si trovano nelle situazioni regolate:

dall'art. 24 del D.Lgs. 385/1993 (di seguito, TUB), che prevede che non può essere esercitato il diritto di voto inerente alle partecipazioni per le quali:

1. non siano state ottenute, ovvero siano state sospese o revocate, le autorizzazioni della

Banca d’Italia previste dall’art. 19 del TUB; in particolare:

• l'acquisizione a qualsiasi titolo nella banca di partecipazioni che comportano il controllo o la possibilità di esercitare un'influenza notevole sulla stessa o che

197

Verbale dell’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci Anno 2009

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attribuiscono una quota dei diritti di voto o del capitale almeno pari al 10 per cento, tenuto conto delle azioni o quote già possedute;

• le variazioni delle partecipazioni quando la quota dei diritti di voto o del capitale

raggiunge o supera le soglie del 20, 30 e 50% e, in ogni caso, quando le variazioni comportano il controllo sulla banca stessa.

2. siano state omesse le comunicazioni alla Banca d’Italia previste dall’art. 20 del TUB; in

particolare, l’omissione di ogni accordo, in qualsiasi forma concluso, compresi quelli aventi forma di associazione, che regola o da cui possa comunque derivare l’esercizio concertato del voto nella banca.

dall’art. 25 del TUB,

che prevede che non può essere esercitato il diritto di voto inerente alle partecipazioni eccedenti la soglia del 10% del capitale o che comportano il controllo o un’influenza notevole sulla banca, di cui all’art. 19, comma 1 TUB, in mancanza dei requisiti di onorabilità in capo ai titolari delle partecipazioni indicate all’art. 19.

Nessun socio dichiara di rientrare nei casi disciplinati dagli artt. 19,20,24 e 25 del D.Lgs. 385/93 e comunque dalle scritture contabili non risultano quote di partecipazione superiori al limite del 10%.

Il Presidente ricorda ai presenti che ai sensi dell’art 25 dello Statuto sociale possono intervenire all'assemblea esclusivamente i soci che, alla data odierna, siano iscritti nel Libro dei soci da almeno novanta giorni. Il Presidente informa che per ogni votazione palese è necessario indicare i nominativi dei soci contrari ed astenuti che andranno poi percentualizzati, unitamente ai soci favorevoli, su tutti i votanti.

Il Presidente dichiara quindi aperti i lavori dell’assemblea ordinaria e, con approvazione unanime, pari al 100% dei presenti, chiama a svolgere le funzioni di segretario il Direttore Generale della Banca Sig. Marco Furiassi.

Propone quindi di nominare a scrutatori i Sigg.: Luchetti Ivan, Montoni Federica, Romagnoli Alessia, Savelli Romina e Carboni Attilio.

Alle ore 15,29 si dà corso alla votazione e risultano eletti a scrutatori i Sigg.: Luchetti Ivan, Montoni Federica, Romagnoli Alessia, Savelli Romina e Carboni Attilio con n. 155 voti favorevoli su 160 pari al 96,87%, astenuti gli interessati pari al 3,13% dei votanti. Contrari nessuno.

Prima di passare allo svolgimento dell’ordine del giorno il Presidente ringrazia i soci presenti .

Si passa quindi alla trattazione degli argomenti posti all’ordine del giorno.

SUL PUNTO N. 1

Il Presidente dà lettura della relazione sulla gestione della banca redatta dal Consiglio di Amministrazione . Procede quindi alla lettura della situazione patrimoniale e del conto economico al 31.12.2009.

Successivamente il Presidente in considerazione che la Nota Integrativa è stata regolarmente depositata presso la sede sociale a disposizione dei soci, propone di soprassedere dalla relativa lettura.

Partecipano alla votazione n. 206 soci presenti recanti n. 133 deleghe.

La suddetta proposta viene messa in votazione riportando il voto favorevole di n. 325 soci con diritto di voto su 339 votanti, pari al 95,87%.

Astenuti gli esponenti aziendali e la Direzione: Sigg. Fiorelli Dr. Bruno, Secchiaroli Giuseppe, Bernabucci Peppino, Buccarini Giorgio, Buoncompagni Oscar, Conti Camillo, Gambini Lino, Gostoli Giusto, Primieri Luigi, Servizi Franco, Cesarini Dr. Giuliano, Fossi Dr. Pietro, Lazzeri Dr. Raul e Furiassi Marco, complessivamente n. 14 astensioni corrispondenti al 4,13% dei votanti.

Contrari nessuno.

Le risultanze finali sono le seguenti:

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Verbale dell’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci Anno 2009

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STATO PATRIMONIALE Attivo Euro 536.146.110 Passivo Euro 499.085.461 Capitale Sociale Euro 384.306 Riserve e sovraprezzo di emissione Euro 34.725.050 Utile d'Esercizio Euro 1.951.293

CONTO ECONOMICO Utile delle attività ordinarie Euro 2.739.617 Imposte sul reddito Euro 788.324 Utile d'Esercizio Euro 1.951.293 Il Presidente passa la parola al Dr. Raul Lazzeri, presidente del Collegio Sindacale, il quale dà lettura della relativa relazione.

Il Presidente ringrazia i Sindaci per il prezioso lavoro svolto e dichiara quindi aperta la discussione.

Si aprono gli interventi. Prende la parola il socio Campogiani Domenico il quale dopo essersi complimentato con il Consiglio di Amministrazione per i buoni risultati ottenuti, chiede delucidazioni in ordine ad alcuni dati dalla Banca e precisamente:

L’incremento della raccolta diretta registrata dalla banca risulta inferiore a quella del restante sistema bancario;

Gli impieghi registrati al 31.12.2009 sono maggiori rispetto alla media del sistema; Notevole incremento dell’incidenza delle partite deteriorate sia sul patrimonio netto che sul totale

degli impieghi; Incidenza dei costi di struttura sul margine di intermediazione.

Nessun altro chiede la parola. Replica il Presidente al socio Sig. Campogiani Domenico:

• La crescita di raccolta ed impieghi (rispettivamente del 8,48% e 2,90%) sono sostanzialmente in linea con quelli del sistema (+ 9,3% la raccolta da residenti e + 2,2% gli impieghi). La nostra performance è risultata invece inferiore rispetto alla media del credito cooperativo in particolare negli impieghi (+9,7% la raccolta e + 6,3% gli impieghi). Un 2009 inferiore alla media delle Bcc è comunque ritenuto fisiologico dopo anni di crescita a ritmi molto sostenuti. Va altresì precisato che nel settore degli impieghi, in questa difficile congiuntura economica, la Banca non ha fatto venir meno il proprio sostegno con iniziative in favore di aziende e famiglie in situazione di crisi (Protocolli Regione Marche e Provincia di Pesaro Urbino ecc.);

• La Banca è pienamente consapevole della significativa incidenza delle partite deteriorate sia sugli

impieghi che sul patrimonio. Ciò, oltre ad essere strettamente legata alla difficile congiuntura economica è anche conseguenza della notevole espansione della Banca negli ultimi anni. Per fronteggiare tale situazione la Banca ha recentemente intrapreso iniziative volte a prestare una particolare attenzione alla gestione ed al monitoraggio del credito;

• L’incidenza percentuale dei costi operativi sul margine di intermediazione, cresciuta rispetto al 2008,

non è determinata dai costi che sono rimasti sostanzialmente invariati, ma dalla riduzione dei tassi di interesse che hanno compresso il margine. Rimane comunque elevata la capacità di reddito della Banca visto che in un anno difficile come il 2009, si avvicina a quasi 2 mln di euro l’incremento del patrimonio da utile.

Il Presidente dichiara chiusa la discussione e si passa quindi alla votazione del bilancio come proposto dal Consiglio di Amministrazione. Il bilancio risulta approvato con le seguenti risultanze:

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Verbale dell’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci Anno 2009

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• favorevoli n. 325 soci su 339 votanti corrispondenti al 95,87% dei votanti; • contrari nessuno; • astenuti gli esponenti aziendali e la Direzione: Sigg. Fiorelli Dr. Bruno, Secchiaroli Giuseppe, Bernabucci

Peppino, Buccarini Giorgio, Buoncompagni Oscar, Conti Camillo, Gambini Lino, Gostoli Giusto, Primieri Luigi, Servizi Franco, Cesarini Dr. Giuliano, Fossi Dr. Pietro, Lazzeri Dr. Raul e Furiassi Marco, complessivamente n. 14 astensioni corrispondenti al 4,13% dei votanti.

Al termine della votazione effettuata per alzata di mano, dopo prova e controprova, il bilancio al 31.12.2009, la relazione sulla gestione, la nota integrativa risultano approvati.

Udita la proposta del Presidente l'Assemblea si esprime nel riparto dell'utile 2009, pari ad uro 1.951.293,10 così proposto:

• alla riserva legale di cui al comma 1 art. 37 D.Lgs 1.9.93 n. 385 (pari al 96,08% degli utili netti annuali) uro 1.874.776,84;

• ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione (pari al 3% degli utili netti annuali)

uro 58.538,80; • ai fini di beneficenza e mutualità uro 15.000,00; • a distribuzione di dividendi ai soci, nella ragione del 3,00% ragguagliata al capitale effettivamente versato

uro 2.977,46. Alle ore 16,55 si procede alla votazione della ripartizione dell’utile netto che risulta approvata con le seguenti risultanze:

• favorevoli n. 325 soci su 339 votanti corrispondenti al 95,87% dei votanti; • contrari nessuno; • astenuti gli esponenti aziendali e la Direzione: Sigg. Fiorelli Dr. Bruno, Secchiaroli Giuseppe, Bernabucci

Peppino, Buccarini Giorgio, Buoncompagni Oscar, Conti Camillo, Gambini Lino, Gostoli Giusto, Primieri Luigi, Servizi Franco, Cesarini Dr. Giuliano, Fossi Dr. Pietro, Lazzeri Dr. Raul e Furiassi Marco, complessivamente n. 14 astensioni corrispondenti al 4,13% dei votanti.

SUL PUNTO N. 2

Approvazione e ratifica delle politiche di remunerazione ai sensi dell'art. 30 dello Statuto;

Il Presidente comunica che l’Assemblea è chiamata all’approvazione e ratifica delle politiche di remunerazione dei consiglieri di amministrazione, dei Sindaci, dei dipendenti e dei collaboratori non legati alla Società da rapporti di lavoro subordinato. In particolare richiama all’attenzione la circostanza che tale adempimento è ispirato al rispetto delle disposizioni di Vigilanza del Marzo 2008 in materia di Governo Societario ed al successivo Provvedimento della Banca d’Italia del 28 ottobre 2009, n. 0321560/09. A livello di principi generali le Disposizioni, tra l’altro, stabiliscono che: “Adeguati meccanismi di remunerazione e di incentivazione degli amministratori e del management della banca possono favorire la competitività e il governo delle imprese bancarie. La remunerazione, in particolare di coloro che rivestono ruoli chiave all’interno dell’organizzazione aziendale, tende ad attrarre e mantenere nell'azienda soggetti aventi professionalità e capacità adeguate alle esigenze dell’impresa. Al contempo, i sistemi retributivi non devono essere in contrasto con le politiche di prudente gestione del rischio della banca e con le sue strategie di lungo periodo. In particolare, le forme di retribuzione incentivante, basate su strumenti finanziari (es. stock option) o collegate alla performance aziendale, devono essere parametrate al rischio assunto dalla banca e strutturate in modo da evitare il prodursi di incentivi in conflitto con l’interesse della società in un'ottica di lungo periodo.”

Verbale dell’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci Anno 2009

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Verbale dell’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci Anno 2009

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Una prima versione del documento sulle politiche di remunerazione è stato approvato nel corso dell’Assemblea dello scorso anno.

Sulla base di una preventiva autodiagnosi condotta dalle competenti strutture aziendali - anche in

relazione ad alcuni margini di miglioramento individuati dalla Vigilanza - lo stesso documento è stato ritenuto migliorabile nella parte descrittiva, in una prospettiva di rafforzata trasparenza informativa volta ad individuare i criteri sottesi alle scelte gestionali in materia.

In tale contesto il Consiglio ha approvato, nella seduta del 29/06/2009, pertanto entro le scadenza

previste, una nuova versione del documento, meramente integrativa rispetto a quella deliberata in ambito assembleare, caratterizzata da una rafforzata componente informativa ed illustrativa dei medesimi criteri già deliberati.

Quindi si rende ora necessario provvedere a portare all’approvazione e ratifica dell’Assemblea il

nuovo testo sulle politiche di remunerazione, come da delibera del 15/03/2010, che risulta conforme anche alle ulteriori indicazioni fornite dall’Organo di Vigilanza con nota 28 ottobre 2009, n. 0321560/09 ed alle risultanze del nuovo accordo regionale di secondo livello.

Come noto in data 26/11/2009 è stato infatti siglato il predetto accordo che, anche con formemente

alle indicazioni richiamate e proprio per evitare che il premio di risultato possa essere determinato da particolari politiche che possano far assumere rischi non in linea con l’interesse di sviluppo della Banca di lungo periodo, ha riformulato gli indicatori presi in considerazione per la individuazione esatta della percentuale di RLG da erogare al personale dipendente rispetto alla specifica fascia di appartenenza.

Si precisa infine che il documento è conformato alle indicazioni pervenute in materia dalla struttura associativa regionale (Federazione Marchigiana delle BCC).

Si propone pertanto la seguente nuova formulazione:

Politiche di remunerazione a favore dei consiglieri di amministrazione, di dipendenti o di collaboratori non legati alla società

da rapporti di lavoro subordinato. Le Disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche, emanate dalla Banca d’Italia il 4 marzo 2008, riservano specifica attenzione alle politiche di remunerazione ed incentivazione. A livello di principi generali le Disposizioni, tra l’altro, stabiliscono che: “Adeguati meccanismi di remunerazione e di incentivazione degli amministratori e del management della banca possono favorire la competitività e il governo delle imprese bancarie. La remunerazione, in particolare di coloro che rivestono ruoli chiave all’interno dell’organizzazione aziendale, tende ad attrarre e mantenere nell'azienda soggetti aventi professionalità e capacità adeguate alle esigenze dell’impresa. Al contempo, i sistemi retributivi non devono essere in contrasto con le politiche di prudente gestione del rischio della banca e con le sue strategie di lungo periodo. In particolare, le forme di retribuzione incentivante, basate su strumenti finanziari (es. stock option) o collegate alla performance aziendale, devono essere parametrate al rischio assunto dalla banca e strutturate in modo da evitare il prodursi di incentivi in conflitto con l’interesse della società in un'ottica di lungo periodo.” In attuazione dei principi sopra riportati e come stabilito dalle linee applicative delle menzionate Disposizioni, è stata inserita nello statuto-tipo delle BCC un’apposita previsione: l’art. 30, comma 2, del nuovo Statuto sociale prevede che “L’Assemblea ordinaria, oltre a stabilire i compensi spettanti agli organi dalla stessa nominati, ha il compito di approvare le politiche di remunerazione a favore dei consiglieri di amministrazione, di dipendenti e di collaboratori non legati alla Banca da rapporti di lavoro subordinato”. Principi generali Il sistema di remunerazione ed incentivazione della Banca di Credito Cooperativo del Metauro si ispira ai seguenti principi:

• promuovere il rispetto della legge e disincentivare qualsiasi violazione;

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• essere coerente con gli obiettivi della Banca, la cultura aziendale e il complessivo assetto di governo societario e dei controlli interni;

• tenere nella dovuta considerazione le politiche di contenimento del rischio; • non creare situazioni di conflitto di interesse; • garantire una remunerazione adeguata che tuteli e stimoli la professionalità ma che al tempo stesso

non sia in contrasto con le politiche di sana e prudente gestione; • privilegiare la componente fissa rispetto a quella variabile nelle politiche retributive; • l’eventuale ricorso a retribuzioni incentivanti per il personale potrà avvenire solo se commisurate in

modo preciso ed analitico ad obiettivi specifici altrimenti non raggiungibili e collegati ad una performance aziendale esattamente misurabile e quantificabile;

• non disincentivare, negli organi e nelle funzioni a ciò deputate, l'attività di controllo. Organi Sociali Il sistema di remunerazione degli organi sociali della Banca Banca di Credito Cooperativo del Metauro si ispira ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata e si fonda sul rispetto della vigente normativa, ivi comprese le Disposizioni di Vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche, emanate dalla Banca d'Italia. Gli Amministratori:

• sono destinatari di un gettone di presenza per ogni seduta del Consiglio di Amministrazione, tale emolumento è stabilito dall’Assemblea con cadenza triennale in occasione del rinnovo delle cariche sociali. L’Assemblea stabilisce altresì il gettone di presenza da riconoscere ai componenti del Comitato esecutivo. Sono inoltre destinatari del rimborso delle spese effettivamente sostenute per viaggi e soggiorni nello svolgimento del loro mandato, previa esibizione di regolare documentazione. Nel caso di rimborsi chilometrici si fa riferimento a quelli previsti per i dipendenti secondo il CCNL del credito cooperativo;

• non sono destinatari di remunerazione a fronte del raggiungimento di indici di redditività o di utili,

anche se investiti di particolari cariche; • dispongono di una polizza assicurativa "infortuni" e di una polizza assicurativa "responsabilità civile",

deliberate anch’esse dall’Assemblea. Il Consiglio di Amministrazione, sentito il parere del Collegio sindacale, stabilisce la remunerazione degli Amministratori investiti di particolari cariche contemplate dallo Statuto, quali il Presidente e il Vice Presidente, avvalendosi anche dei parametri forniti dalla Federazione Marchigiana delle Banche di Credito Cooperativo. Tali parametri vengono da tempo elaborati e d aggiornati dall’organo di categoria sulla base degli aggregati patrimoniali delle Banche associate (Totale attivo patrimoniale) al fine di suddividere le stesse per “classi dimensionali” omogenee. Vengono quindi ipotizzate delle “forbici” di remunerazione minimo / massimo diversificate in relazione alla classe di assegnazione della Banca ed in considerazione di un impegno medio richiesto agli esponenti presumibilmente omogeneo in relazione alla complessità organizzativa della Banca come classificata sulla base dei criteri citati. Il Consiglio di Amministrazione assume le proprie determinazioni in merito alla remunerazione degli amministratori investiti di particolari cariche riferendosi all’elaborazione fornita in ambito associativo ma tenendo comunque in particolare considerazione l’impegno e l’assunzione di responsabilità in concreto necessarie a ricoprire le cariche, con riferimento alla specifica realtà aziendale. Vengono pertanto analizzati i principali impegni ascrivibili alle funzioni in commento quali:

• preparazione dei Consigli di Amministrazione, convocazione e fissazione dell’ordine del giorno; • predisposizione dell’informativa a favore degli amministratori (ex. 2381 c.c.); • partecipazione alle Riunioni istituzionali presso gli organi di categoria; • partecipazione in qualità di Legale rappresentante, o sostituto della Banca alla stipula degli atti; • partecipazione ai comitati interni della Banca su diverse tematiche; • partecipazione ad iniziative varie nell’ambito del territorio di competenza operativa della Banca con

scopi promozionali ed in qualità di Legale rappresentante, o sostituto della Banca;

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• presenza presso gli uffici della Banca al fine di gestire nel continuo i rapporti con la compagine sociale.

I Sindaci sono destinatari:

• di un compenso fisso stabilito dall'Assemblea, di un gettone di presenza per la partecipazione a ciascuna riunione del Consiglio di amministrazione e del Comitato esecutivo e del rimborso delle spese sostenute per l'espletamento delle proprie funzioni. Nel caso di rimborsi chilometrici si fa riferimento a quelli previsti per i dipendenti secondo il CCNL del credito cooperativo;

• non sono destinatari di alcuna componente variabile o collegata ai risultati aziendali; • dispongono di una polizza assicurativa "infortuni" e di una polizza assicurativa "responsabilità civile",

deliberate dall’Assemblea. Il corrispettivo spettante al soggetto incaricato del controllo contabile, nel nostro caso il Collegio Sindacale, ai sensi dell’art. 2409-quater c.c., è determinato dall’Assemblea all’atto del conferimento dell’incarico e per l’intera durata dello stesso. Le informazioni sui compensi corrisposti agli Amministratori e ai Sindaci sono riportate alla parte H della Nota Integrativa al Bilancio di esercizio. Personale dipendente Direttore generale ed altri dirigenti Il trattamento economico riconosciuto al Direttore Generale e agli altri dirigenti è stabilito dal Consiglio di Amministrazione cui compete la loro nomina e la determinazione delle loro attribuzioni, ai sensi dell’art. 35 dello Statuto sociale; tale trattamento è individuato in modo tale da attrarre e mantenere in azienda soggetti aventi professionalità e capacità adeguate alle esigenze dell’impresa, nel rispetto della normativa vigente e della disciplina del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dirigenti delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali ed Artigiane del 22 maggio 2008. In particolare, una parte del trattamento economico applicato al Direttore generale e agli altri dirigenti è di carattere fisso e invariabile, cioè non correlato a risultati aziendali o individuali, né ad iniziative premianti o incentivanti. Tale parte fissa del trattamento economico si compone delle seguenti voci: • stipendio; • eventuali trattamenti indennitari e/o erogazioni connesse all’anzianità di servizio e/o a modalità di

esecuzione della prestazione lavorativa, previsti dalla contrattazione collettiva di lavoro; • altre voci costanti nel tempo, previste dalla contrattazione collettiva di lavoro ovvero frutto di

pattuizioni individuali. La contrattazione collettiva di lavoro, inoltre, dispone in favore dei dirigenti sistemi integrativi di natura assistenziale e previdenziale quali la cassa mutua nazionale e la previdenza complementare. Beneficiano inoltre:

• di una polizza assicurativa “infortuni” e di una polizza “responsabilità civile”; • buoni pasto da usufruire nei casi ed alle condizioni stabilite dalla legge; • La Banca riconosce un rimborso delle spese vive eventualmente sostenute quali vitto ed alloggio,

nonché i rimborsi chilometrici in caso di utilizzo dell’auto propria per missione. Per i rimborsi chilometrici si applicano le tariffe previste dal CCNL.

Una parte del trattamento economico – non superiore al 30% della parte fissa - è di carattere variabile ed è costituita da un premio annuale erogato, sulla base di risultati aziendali conseguiti, ai sensi dell’art. 18 del CCNL Dirigenti. Tendenzialmente tale premio, secondo quanto suggerito dalla locale Federazione, viene determinato in misura pari all’importo del Premio di Risultato erogato nell’anno ad un Quadro direttivo di 4° livello (QDL4), moltiplicato per:

a) 3 volte, nel caso che il Dirigente sia Direttore;

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b) 2 volte, nel caso che il Dirigente sia Vice Direttore; c) 1 volta, nel caso di altro Dirigente

Si aggiunge infine una ulteriore quota commisurata al Risultato Lordo di Gestione, che il Consiglio di Amministrazione individua tra un’aliquota minima (0,05%) ed una massima (0,30%) da differenziare e graduare a seconda del ruolo ricoperto e sempre in relazione ai criteri individuati dall’Organismo di categoria. In via eccezionale possono essere previste ulteriori erogazioni una tantum, comunque non superiori al 20 % della retribuzione fissa, qualora venissero ritenute utili per il raggiungimento di eventuali obiettivi predeterminati legati a prestazioni individuali o di filiale o di ufficio. Infine, al Direttore generale e agli altri dirigenti compete il trattamento di fine rapporto in occasione della cessazione del rapporto di lavoro, come stabilito dall’art. 2120 c.c. e dall’art. 58 del CCNL Dirigenti. Le informazioni sui compensi corrisposti ai dirigenti sono riportate alla parte H della Nota integrativa al Bilancio di esercizio. Quadri direttivi e Aree professionali Le retribuzioni corrisposte al personale della BCC appartenente alla categoria dei quadri direttivi e alle aree professionali sono determinate sulla base delle previsioni del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i quadri direttivi e per il personale delle aree professionali delle Banche di Credito Cooperativo – Casse Rurali ed Artigiane del 21 dicembre 2007, nonché del contratto di secondo livello stipulato dalla Federazione Marchigiana delle Banche di Credito Cooperativo. In particolare, il trattamento economico applicato ai quadri direttivi e alle aree professionali si compone di una parte fissa - cioè non correlata a risultati aziendali o individuali, né ad iniziative premianti o incentivanti - e si compone delle seguenti voci: • stipendio; • trattamenti indennitari per i quadri direttivi e lavoro straordinario per le aree professionali, erogazioni

connesse all’anzianità di servizio e a modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, previsti dalla contrattazione collettiva di lavoro;

• altre voci costanti nel tempo, previste dalla contrattazione collettiva di lavoro ovvero assegni ad personam frutto di patti individuali. Questi ultimi sono necessari per attrarre e/o mantenere nell'azienda soggetti che – pur non essendo inquadrati come dirigenti – hanno professionalità e capacità funzionali alle esigenze dell’impresa.

La contrattazione collettiva di lavoro, inoltre, dispone in favore dei quadri direttivi e del personale appartenente alle aree professionali sistemi integrativi di natura assistenziale e previdenziale quali la cassa mutua nazionale e la previdenza complementare. Beneficiano inoltre:

• di una polizza assicurativa “infortuni”; • buoni pasto da usufruire nei casi ed alle condizioni stabilite dalla legge; • La Banca riconosce un rimborso delle spese vive eventualmente sostenute quali vitto ed alloggio,

nonché i rimborsi chilometrici in caso di utilizzo dell’auto propria per missione. Per i rimborsi chilometrici si applicano le tariffe previste dal CCNL.

Una parte del trattamento economico, comunque non superiore al 30% della retribuzione fissa, è di carattere variabile, correlato a risultati aziendali, ovvero per gruppi omogenei di lavoratori oppure individuali, e comprende:

- erogazione prevista dall’art.48 del CCNL denominata premio di risultato, il cui importo, individuata la fascia di appartenenza in base al grado di eccellenza raggiunto (utilizzando i parametri ROE, sofferenza/impieghi, costi operativi su margine di intermediazione, mezzi propri su raccolta), è determinato dalla applicazione delle regole stabilite dal livello di contrattazione locale, individuate secondo i parametri stabiliti dagli Accordi Collettivi Nazionali del 23 novembre 2006 e 21 dicembre 2007. In relazione ai risultati conseguiti da ciascuna Banca nell’anno di misurazione rispetto alla

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media ponderata dei due esercizi precedenti ed ai risultati raggiunti dalle altre BCC della Regione, viene individuata la % del RLG (con un massimo del 5,15% dello stesso) destinato a costituire il premio di risultato. Tale importo va poi suddiviso fr a tutto il personale dipendente. La corresponsione e l’ammontare del premio di risultato sono pertanto incerti, essendo correlati alla misurazione di incrementi di produttività, qualità e competitività raggiunti dalla BCC rispetto ai due esercizi precedenti ed alla media regionale.

Proprio per evitare che il premio di risultato possa essere determinato da particolari politiche che possano far assumere rischi non in linea con l’interesse di sviluppo della Banca di lungo periodo, gli ulteriori indicatori presi in considerazione, in sede di contrattazione di secondo livello, per la individuazione esatta della percentuale di RLG da erogare per la fascia di appartenenza sono: il risultato lordo di gestione per dipendente, i ricavi netti da servizi per dipendente, il margine di intermediazione/costo del personale ed il montante per dipendente, sofferenze lorde/impieghi. Eventuali ulteriori premi una tantum – comunque non superiori al 15% della retribuzione fissa di ciascun dipendente – da stabilire qualora venissero ritenuti utili al raggiungimento di eventuali obiettivi predeterminati legati a prestazioni individuali o di filiale o di ufficio.

Infine, ai quadri direttivi e alle aree professionali compete il trattamento di fine rapporto in occasione della cessazione del rapporto di lavoro, come stabilito dall’art. 2120 c.c. e dall’art. 83 del relativo CCNL. Responsabili di funzioni di controllo interno Le retribuzioni corrisposte ai responsabili di funzioni di controllo interno sono corrispondenti a quelle della specifica area professionale di assegnazione non risultando diversificate, in relazione all’incarico assunto, rispetto a quelle previste per il restante personale della BCC. Non esistono sistemi di incentivazione, esiste il solo premio di risultato previsto per tutto il personale della BCC ex. Art. 48 CCNL come sopra esposti e, in ogni caso, si ritiene che la parte variabile della retribuzione non risulti mai di entità tale da pregiudicare l’indipendenza dei soggetti assegnati alla funzione. Parimenti si ritiene che le modalità di determinazione del suddetto premio - operata a livello collettivo - escluda la possibile insorgenza di situazioni specifiche di conflitto di interesse. Collaboratori non legati alla società da rapporti di lavoro subordinato I criteri di conferimento degli incarichi professionali e di collaborazione sono ispirati a principi di competenza, economicità, trasparenza e correttezza. Tutti i compensi e/o le somme a qualsiasi titolo corrisposte ai soggetti di cui sopra sono adeguatamente documentati e comunque proporzionati all’attività svolta, anche in considerazione delle condizioni di mercato e delle norme di legge applicabili. In particolare, con riferimento ai professionisti iscritti in appositi albi, i compensi sono parametrati alle tariffe professionali. Con riferimento ai lavoratori a progetto e a quelli non iscritti in appositi albi, si fa riferimento ai compensi normalmente corrisposti per analoghe prestazioni di lavoro autonomo nel luogo di esecuzione del rapporto. Si apre la discussione sull’argomento. Nessuno chiede la parola. Partecipano alla votazione n. 247 soci presenti recanti 142 deleghe. Si procede alla votazione con le seguenti risultanze:

• favorevoli n. 375 soci su 389 soci presenti corrispondenti al 96,40% dei votanti; • contrari nessuno ; • astenuti gli esponenti aziendali e la Direzione: Sigg. Fiorelli Dr. Bruno, Secchiaroli Giuseppe, Bernabucci

Peppino, Buccarini Giorgio, Buoncompagni Oscar, Conti Camillo, Gambini Lino, Gostoli Giusto, Primieri Luigi, Servizi Franco, Cesarini Dr. Giuliano, Fossi Dr. Pietro, Lazzeri Dr. Raul e Furiassi Marco, complessivamente n. 14 astensioni corrispondenti al 3,60% dei votanti.

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Le Disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche, emanate dalla Banca d’Italia il 4 marzo 2008, stabiliscono che all’Assemblea deve essere assicurata adeguata informativa sull’attuazione delle politiche. Essa è volta a informare l’Assemblea in merito alle effettive modalità di applicazione delle politiche di remunerazione, con particolare riguardo alle componente variabile. Nell’attuazione delle politiche di remunerazione, deliberate dall’Assemblea dei soci del 23.05.2009 la Banca ha posto in essere attività conformi alle politiche stesse. Come richiesto dalle disposizioni di vigilanza, di seguito si precisa, in forma tabellare, l’incidenza delle componenti variabili della retribuzione riferita agli aggregati delle singole categorie.

RETRIBUZIONE RUOLI FISSA VARIABILE

VARIABILE/ FISSA

Amministratori con particolari incarichi

100% 0% 0%

Altri amministratori 100% 0% 0% Sindaci 100% 0% 0% Alta Direzione e Dirigenti 82% 18% 22% Responsabili funzioni di controllo interno

91% 9% 10%

Dipendenti 91% 9% 10% Collaboratori 100% 0% 0%

Informative all’Assemblea previste dalla normativa di Vigilanza

I compensi medi degli Amministratori e dei Dirigenti risultano allineati ai criteri suggeriti dagli organismi di categoria ed in particolare dalla Federazione Marchigiana delle BCC. Tali compensi, sulla base di una rilevazione statistica condotta a livello nazionale, si collocano inoltre nella media dei compensi riconosciuti da Banche di Credito Cooperativo omologhe per localizzazione e dimensione. Le informazioni sui compensi corrisposti agli Amministratori e ai Sindaci e ai Dirigenti sono riportate nella parte H della Nota Integrativa al Bilancio di esercizio. La Funzione di revisione interna ha effettuato la prevista verifica delle modalità attraverso le quali viene assicurata la conformità delle prassi di remunerazione al complessivo quadro di riferimento normativo, rilasciando la relazione di revisione datata 07/04/2010 con il seguente giudizio sintetico: “In esito alle analisi e alle verifiche svolte, le politiche e il sistema di remunerazione e incentivazione della Banca appaiono sostanzialmente non in contrasto con le politiche di prudente gestione del rischio e coerenti con gli obiettivi di stabilità e efficienza e le strategie di lungo periodo della banca .

Nel complesso, le forme applicative in tale ambito messe in atto dalla Banca prevedono un corretto bilanciamento tra le componenti fisse e quelle variabili della remunerazione. I compensi degli amministratori e dei sindaci appaiono coerenti con i principi espressi dalle Disposizioni. I compensi dei dipendenti e dei collaboratori non subordinati sono del pari coerenti con i principi delle citate Disposizioni e con il conseguimento di risultati effettivi e duraturi”.

Terminata l’illustrazione del Presidente si apre la discussione. Nessuno chiede la parola. L’Assemblea prende atto.

SUL PUNTO N. 3

Il Presidente comunica che L'Assemblea è ora chiamata a stabilire il compenso per i membri del Consiglio di amministrazione e del Comitato esecutivo ed a fissare l'emolumento per i componenti del Collegio Sindacale. A tal proposito il Consiglio di Amministrazione sottopone all'approvazione dell'Assemblea le seguenti proposte.

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Relazione del Collegio SindacaleAnno 2009

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1) COMPENSI a) per il Presidente ed il V. Presidente, così come previsto dall’art. 39 dello Statuto Sociale, i compensi

verranno deliberati dal Consiglio di Amministrazione sentito il parere del Collegio Sindacale; b) ai componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio sindacale: gettone di presenza di .

240,00 (attualmente è di . 240,00) per la partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione. c) ai componenti del Comitato esecutivo: gettone di presenza di . 180,00 (attualmente è di . 180,00)

sia per gli amministratori che per i sindaci; d) al Presidente del Collegio Sindacale: compenso annuo di 18.000,00 e per ognuno dei sindaci

effettivi 12.000,00 (a tali emolumenti si aggiunge il gettone di presenza per la partecipazione alle sedute del Consiglio di amministrazione e del Comitato esecutivo determinato ai sensi delle precedenti lettera b) e c) ). Il Presidente informa che le proposte, così come formulate, trovano rispondenza nei valori espressi dai prospetti indicativi redatti dagli organismi di categoria. Si apre la discussione. Nessuno prende la parola. Al termine della discussione si passa alla votazione per alzata di mano. Dopo prova e controprova l'assemblea delibera:

per il Presidente ed il Vice Presidente, così come previsto dall’art. 39 dello Statuto Sociale, i compensi verranno deliberati dal Consiglio di Amministrazione sentito il parere del Collegio Sindacale;

ai componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio sindacale: gettone di presenza di . 240,00 per la partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione.

ai componenti del Comitato esecutivo: gettone di presenza di . 180,00 per la partecipazione alle relative sedute.

La votazione ha riportato il voto favorevole di n. 389 soci pari al 100% dei votanti, contrari nessuno, astenuti nessuno.

Successivamente si passa alla votazione per alzata di mano dell'emolumento per i componenti del Collegio Sindacale.

Al Presidente del Collegio Sindacale: compenso annuo di 18.000,00 e per ognuno dei sindaci effettivi 12.000,00 a tali emolumenti potrà aggiungersi il gettone di presenza per la partecipazione alle sedute del Consiglio di amministrazione e del Comitato esecutivo come determinato nel precedente capoverso.

La votazione ha riportato il voto favorevole di n. 389 soci pari al 100%, contrari nessuno, astenuti nessuno.

2) RIMBORSI L’assemblea delibera, con il voto favorevole di n. 389 soci pari al 100% dei votanti, di riconoscere il rimborso delle spese sostenute dagli esponenti aziendali per viaggi e soggiorni nello svolgimento del loro mandato, previa esibizione di regolare documentazione. Nel caso di rimborsi chilometrici con uso di autovettura propria, si farà riferimento alle tabelle previste dal c.c.n.l. I rimborsi di spesa determinati in via forfetaria costituiscono base imponibile e devono essere considerati alla stregua dei compensi di cui seguono la sorte.

SUL PUNTO N. 4

Il Presidente ricorda che l'Assemblea è chiamata a deliberare sulla stipulazione per i componenti del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale nonché del Collegio dei probiviri (limitatamente a quelli nominati dall'Assemblea) di una polizza infortuni per i rischi professionali ed extraprofessionali.

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Relazione del Collegio SindacaleAnno 2009

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Il Presidente propone di assicurare i seguenti valori in analogia a quelli del personale direttivo: o caso morte 150 mila euro; o caso invalidità permanente 200 mila.

Il costo complessivo annuo dei premi è di circa 10.000,00. Il Presidente fà presente che l’Assemblea è chiamata inoltre a deliberare la stipulazione di una polizza per responsabilità civile per i componenti del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale nonché del Collegio dei probiviri, limitatamente a quelli nominati dall'Assemblea e propone di assicurare i seguenti valori in analogia a quelli del personale direttivo. Il costo complessivo annuo dei premi è di circa . 5.000,00 per un massimale di 1.000.000,00 . Il Presidente aggiunge per completezza che corre l'obbligo di informare che la sottoscrizione di dette polizze di assicurazione nei modi e nei termini proposti risponde in via prioritaria alla necessità di dover tutelare l'Azienda dall'eventuale insorgenza di forme di responsabilità scaturenti da fatti occorsi nell'espletamento del mandato. Si apre la discussione. Nessuno prende la parola. Alle ore 17.31 si passa alla votazione per alzata di mano. Dopo prova e controprova l'assemblea, con il voto favorevole di n. 389 soci pari al 100% dei votanti, delibera di stipulare le polizze infortuni per rischi professionali ed extraprofessionali e la polizza di responsabilità civile così come illustrato dal Presidente.

SUL PUNTO N. 5

Il Presidente comunica che questo Consiglio di Amministrazione ha terminato il suo mandato.

Ringrazia pertanto i soci, dipendenti e clienti della Banca ed esprime apprezzamento nei confronti del Collegio Sindacale per la fattiva collaborazione prestata.

Il Presidente comunica che i Sigg. Giambartomei Gabriele e Primieri Luigi hanno deciso di non ripresentare le proprie candidature. Coglie l’occasione per ringraziarli per il lavoro svolto in tutti questi anni a servizio dell’Azienda contribuendo alla crescita della Banca ed al raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Prima di passare alle elezioni delle cariche sociali sulla base delle consuete modalità il Presidente ricorda che a suo tempo fu approvato un regolamento elettorale avente lo scopo di fissare dei criteri orientativi, nell'ambito delle disposizioni di legge e di Statuto, per l'elezione degli organi sociali della Banca, al quale ci si è scrupolosamente attenuti. Precisa inoltre che: per quanto concerne gli esponenti aziendali ricorda che i candidati devono possedere i requisiti di

onorabilità, professionalità ed indipendenza previsti dal D.M. n. 161/98, dal codice civile e dallo statuto e, qualora il candidato sia pubblico dipendente, la preventiva autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza ex art. 58, D.Lgs. n. 29/93 e successive modifiche. Successivamente il Presidente ricorda che ai sensi dell'art. 32 dello Statuto Sociale l'Assemblea è previamente chiamata a determinare il numero dei componenti il Consiglio (da un minimo di 6 ad un massimo di 16 membri); Il Presidente propone di confermare in n. 10 membri più il Presidente il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione. Esaurita la presentazione da parte del Presidente, lo stesso dichiara aperta la discussione sull'argomento. Nessuno prende la parola. Si passa quindi alla scelta del numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione. La votazione avviene per alzata di mano. Sono presenti n. 254 soci recanti inoltre 148 deleghe. L'Assemblea, dopo prova e contro prova, con 402 voti favorevoli, pari al 100% dei votanti, stabilisce di confermare in dieci membri più il Presidente il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione. Il Presidente con riferimento all’art. 28 ultimo comma dello Statuto tipo e dell’art. 19 commi 2 e 3 del Regolamento Elettorale ed Assembleare, ricorda che l'elezione delle cariche sociali è anche possibile per alzata di mano. Considerato che per la carica a Presidente del Consiglio di Amministrazione è pervenuta

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una sola candidatura, propone all’assemblea di procedere alla votazione con sistema palese. Dopo prova e contro prova l'assemblea delibera di procedere alla nomina del Presidente del Consiglio di Amministrazione per alzata di mano con numero 402 voti favorevoli pari al 99,75% dei votanti. Contrari nessuno. Astenuto il socio Bruno Fiorelli pari allo 0,25%. Candidato alla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione il Prof. Bruno Fiorelli. Alle ore 17,34 si procede quindi alla votazione per alzata di mano. Risulta eletto alla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2010 – 2012 il Sig. Fiorelli Bruno con numero 402 voti favorevoli pari al 99,75% dei votanti. Contrari nessuno. Astenuto il socio Bruno Fiorelli pari allo 0,25%. Si passa quindi al rinnovo del Consiglio di Amministrazione. Il Presidente elenca i seguenti nominativi che hanno presentato le candidature per il triennio 2010 – 2012 nel rispetto di quanto stabilito dal Regolamento Assembleare ed Elettorale.

1 BERNABUCCI PEPPINO Consigliere uscente

2 BUCCARINI GIORGIO Consigliere uscente

3 BUONCOMPAGNI OSCAR Consigliere uscente

4 CONTI CAMILLO Consigliere uscente

5 GAMBINI LINO Consigliere uscente

6 GOSTOLI GIUSTO Consigliere uscente

7 SECCHIAROLI GIUSEPPE Consigliere uscente

8 SERVIZI FRANCO Consigliere uscente

9 BRUNETTI ANDREA Nuova candidatura

10 CURZI MARIA CRISTINA Nuova candidatura

11 MONTANARI AMEDEO Nuova candidatura

Prendono la parola i neo candidati i Sigg.: Brunetti Andrea, Curzi Maria Cristina e Montanari Amedeo i quali si presentano all’Assemblea e danno lettura del loro curriculum. Il Presidente propone che il seggio rimanga aperto fino al termine delle operazioni di voto e presumibilmente fino alle ore 19.30. Il Presidente dichiara aperta la discussione sull'argomento. Nessuno prende la parola, si passa quindi alla scelta per determinare il termine delle operazioni di voto. La votazione avviene per alzata di mano. L'assemblea, dopo prova e contro prova, con 402 voti favorevoli, pari al 100% dei votanti, stabilisce che il seggio rimanga aperto fino alle ore 19.30. Successivamente il Presidente dà inizio alle operazioni di voto che avvengono mediante scrutinio segreto. Il Presidente Invita il segretario e gli scrutatori a costituire il seggio ricordando che il voto va espresso con le consuete modalità :

non possono essere espresse più di 10 preferenze; Il voto si esprime apponendo una croce a fianco dei candidati prescelti.

Al termine delle votazioni il Presidente dà lettura dei seguenti risultati:

I votanti presenti risultano n. 375 recanti inoltre n. 225 deleghe; Le schede nulle sono risultate n. 15 (pari al 2,5%); Schede bianche nessuna ;

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Schede valide n. 585 (pari al 97,5%);

Risultano eletti alla carica di amministratori per il triennio 2010 - 2012 i signori:

1 BUONCOMPAGNI OSCAR voti n° 468 2 BERNABUCCI PEPPINO voti n° 445 3 SECCHIAROLI GIUSEPPE voti n° 435 4 CONTI CAMILLO voti n° 420 5 SERVIZI FRANCO voti n° 417 6 BUCCARINI GIORGIO voti n° 416 7 GAMBINI LINO voti n° 415 8 BRUNETTI ANDREA voti n° 413 9 GOSTOLI GIUSTO voti n° 395

10 MONTANARI AMEDEO voti n° 381 Il Presidente invita ciascuno degli amministratori a dichiarare la propria accettazione ed a dichiarare l'inesistenza a proprio carico di cause di ineleggibilità e di decadenza previste, per il Consiglio d’Amministrazione, dall’art. 2382 c.c. e dall’art. 32 dello Statuto, nonché a rimettere senza ritardo la documentazione probatoria dei requisiti previsti dall’art. 26 del Testo Unico Bancario, in c onsiderazione del termine di 30 giorni dalla data odierna entro cui il Consiglio d’Amministrazione deve compiere le necessarie verifiche. Ciascuno degli eletti alle cariche di Presidente e Consigliere presenti dichiara di accettare la carica.

SUL PUNTO N. 6

Il Presidente comunica che questo Collegio Sindacale ha terminato il suo mandato. Prima di passare all’elezione del Presidente e degli altri componenti il Presidente precisa quanto segue: i candidati devono possedere i requisiti di onorabilità e professionalità ed indipendenza previsti dal D.M.

n. 161/98, dal codice civile e dallo statuto e, qualora il candidato sia pubblico dipendente, la preventiva autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza ex art. 58, D.Lgs. n. 29/93 e successive modifiche.

per l’elezione del Collegio sindacale, ai sensi dell’art. 3 del D.M. n. 161/98, emanato in base all’art. 26 del Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, i soggetti competenti al controllo dei conti delle banche devono essere iscritti nel registro dei revisori contabili. Il Presidente con riferimento all’art. 28 ultimo comma dello Statuto tipo e dell’art. 19 commi 2 e 3 del Regolamento Elettorale ed Assembleare, ricorda che l'elezione delle cariche sociali è anche possibile per alzata di mano. Considerato che il numero di candidati per ricoprire le cariche di Presidente del Collegio Sindacale, membri effettivi del Collegio Sindacale e membri supplenti del Collegio Sindacale, sono pari al numero delle cariche da eleggere, propone all’assemblea di procedere alla votazione con sistema palese. Dopo prova e contro prova l'assemblea delibera di procedere alla nomina del Presidente del Collegio Sindacale, dei membri effettivi del Collegio Sindacale e dei membri supplenti del Collegio Sindacale per alzata di mano con numero 401 voti favorevoli pari al 100% dei votanti. Il Presidente elenca i seguenti nominativi che hanno presentato le candidature per il triennio 2010 – 2012 nel rispetto di quanto stabilito dal Regolamento Assembleare ed Ele ttorale. a Presidente LAZZERI RAUL a Sindaco effettivo CESARINI GIULIANO a Sindaco effettivo FOSSI PIETRO a Sindaco Supplente PAZZAGLIA LUCA a Sindaco Supplente MIUCCI GESSICA

Si procede quindi alla votazione per alzata di mano.

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Relazione del Collegio SindacaleAnno 2009

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Risultano eletti per il triennio 2010 – 2011 i signori:

alla carica di Presidente del Collegio Sindacale il Sig. Lazzeri Raul; alla carica di Sindaci effettivi i Sigg.ri Cesarini Giuliano e Fossi Pietro; alla carica di Sindaci sùupplenti i Sigg.ri Pazzaglia Luca e Miucci Gessica.

Partecipano alla votazione 253 soci recanti 148 deleghe. Il risultato della votazione è il seguente: favorevoli n. 396 soci, corrispondenti al 98,75% dei votanti, contrari nessuno, astenuti i signori Lazzeri Raul, Cesarini Giuliano, Fossi Pietro, Miucci Gessica e Pazzaglia Luca, pari al 1,25% dei votanti. Il Presidente Invita ciascuno dei sindaci a dichiarare l'inesistenza a proprio carico di cause di ineleggibilità e di decadenza previste, per il Collegio Sindacale, dall’art. 2399 c.c. e dall’art. 42 dello Statuto, nonché a rimettere senza ritardo la documentazione probatoria dei requisiti previsti dall’art. 26 del Testo Unico Bancario, in considerazione del termine di 30 giorni dalla data odierna entro cui il Consiglio d’Amministrazione deve compiere le necessarie verifiche. Il Presidente invita inoltre, ai sensi dell’art. 2400 del codice civile, i sindaci a dichiarare gli incarichi di amministrazione o controllo attualmente da loro ricoperti in altre società e a dichiarare inoltre l’accettazione della carica. Ciascuno degli eletti alle cariche di Presidente del Collegio Sindacale, Sindaco Effettivo e Sindaco Supplente presenti dichiarano di accettare la carica.

SUL PUNTO N. 7

Il Presidente comunica che il Collegio dei Probiviri ha terminato il suo mandato. Prima di passare all’elezione dei componenti del collegio suddetto, il Presidente dà lettura dell’art. 45 dello Statuto Sociale che disciplina le competenze del collegio, in particolare: E' di competenza del Collegio dei Probiviri, oltre alla decisione definitiva sul ricorso dei soci in caso di esclusione, la risoluzione di tutte le controversie che dovessero sorgere fra i soci e la società o gli organi di essa, in ordine alla interpretazione, l'applicazione, la validità e l'efficacia dello Statuto, dei Regolamenti, delle deliberazioni sociali o concernenti comunque i rapporti sociali. L'Assemblea è peraltro chiamata a nominare a maggioranza relativa dei voti, due membri effettivi e due supplenti il Presidente, deve essere designato, sempre ai sensi del riferito articolo, dalla Federazione Marchigiana che difatti, con deliberazione del 31/03/2010, ha designato nella persona del Prof. Gianmario Raggetti, il presidente del Collegio dei probiviri di questa Banca. Non sono previsti emolumenti in favore dei probiviri ai quali spetterà dunque il solo rimborso spese. Il Presidente con riferimento all’art. 28 ultimo comma dello Statuto tipo e dell’art. 19 commi 2 e 3 del Regolamento Elettorale ed Assembleare, ricorda che l'elezione delle cariche sociali è anche possibile per alzata di mano. Considerato che il numero di candidati per ricoprire le cariche di membri effettivi e membri supplenti del Collegio di probiviri, sono pari al numero delle cariche da eleggere, propone all’assemblea di procedere alla votazione con sistema palese. Dopo prova e contro prova l'assemblea delibera di procedere alla nomina dei membri effettivi e supplenti del Collegio dei Probiviri per alzata di mano con numero 401 voti favorevoli pari al 100% dei votanti. Il Presidente elenca i seguenti nominativi che hanno presentato le candidature per il triennio 2010 – 2012 nel rispetto di quanto stabilito dal Regolamento Assembleare ed Elettorale. A membri effettivi i Signori: BERLONI MASSIMO CIARAMICOLI FIORELLO

A membri supplenti i Signori:

••

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Relazione del Collegio SindacaleAnno 2009

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ANDREANI ANTONIO MARIA SEVERI ROBERTA

Si procede quindi alla votazione per alzata di mano. Risultano infine eletti per il Collegio dei Probiviri i signori: Berloni Massimo e Ciaramicoli Fiorello come membri effettivi, Andreani Antonio e Severi Roberta come membri supplenti. Gli stessi sono stati eletti con n. 401voti corrispondente al 100% del totale.

. Alle ore 21.00, esaurito l’ordine del giorno, si procede alla stesura del presente verbale che viene letto ed approvato. Il Presidente dichiara chiusa la seduta.

IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE

(Furiassi Marco) (Fiorelli Dr. Bruno)

••

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Verbale dell’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci Anno 2009

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ELENCO DEI SOCI PRESENTI E RAPPRESENTATI ALL'ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEI SOCI TENUTASI IN DATA 22 MAGGIO 2010 (IN ORDINE DI ARRIVO)

ndg nominativo decodifica flag voto

Votazione dalle ore 15,00 alle ore

15,29

Votazione dalle ore 15,30 alle ore

16,55

Votazione dalle ore 16,56 alle ore

17,31

Votazione dalle ore 17,32 alle ore

17,34

Votazione dalle ore 17,35 alle ore

19,30

Votazione dalle ore 19,31 alle ore

21,00

27605 CAMPELLO ARIANNA votato socio presente x x x x x x17644 GRANADIGLIA BARBARA votato socio presente x x x x x x

288 FURIASSI MARCO votato socio presente x x x x x x5921 GIOVANELLI FRANCESCO votato socio presente x x x x x x

17609 MEGNA ANTONINO votato socio presente x x x x x x11720 RACCHINI FABRIZIO votato socio presente x x x x x x6893 RIGHI ANNARITA votato socio presente x x x x x x3685 SANCHIONI LUCIANA votato socio presente x x x x x x7579 BERNABUCCI PEPPINO votato socio presente x x x x x x

17263 SAVELLI ROMINA votato socio presente x x x x x x24368 GILEBBI STEFANO votato socio presente x x x x x x

475 BUONCOMPAGNI OSCAR votato socio presente x x x x x x2329 ORCIARI FRANCESCO votato socio presente x x x x x x4391 GAMBINI LINO votato socio presente x x x x x x

19923 ROMAGNOLI ALESSIA votato socio presente x x x x x x25470 STORTONI ROBERTA votato socio presente x x x x x x29510 GIULIETTI VINCENZINO votato socio presente x x x x x x

3014 FRANCESCHETTI SERGIO votato socio presente x x x x x x8005 LAZZERI RAUL votato socio presente x x x x x x

198 SECCHIAROLI GIUSEPPE votato socio presente x x x x x x203 GASPARINI ANTONIO votato socio presente x x x x x x

2470 FRANCIONI FABIO votato socio presente con delega x x x x x x7362 ROSSI LUIGI votato socio presente con delega x x x x x x

18262 FRANCIONI E TONELLI S.N votato socio presente con delega x x x x x x4512 BUTTARONI ALESSANDRO votato socio presente x x x x x x

23305 GUARDUCCI PAOLO votato socio presente x x x x x x44546 MARCHETTI GIORGIA votato socio presente x x x x x x

888889691 GIOVANELLI ELEONORA votato socio presente x x x x x x22697 GIOVANELLI WALTER votato socio presente con delega x x x x x x24523 CASTELLUCCI STEFANIA votato socio presente con delega x x x x x x26680 BINCI LIANO votato socio presente con delega x x x x x x

4172 DEIAS SAMUELE votato socio presente x x x x x x19038 ROVINELLI WILLIAM votato socio presente x x x x x x

100039 FIORELLI BRUNO votato socio presente x x x x x x80 ORDONSELLI MARIO votato socio presente x x x x x x

6532 FOSSI PIETRO votato socio presente x x x x x x25416 BUCCARINI GIORGIO votato socio presente x x x x x x28077 BACI LUCA votato socio presente x x x x x x28685 CINI MARIO votato socio presente x x x x x x29676 GASPARINI MARCO votato socio presente x x x x x x43570 AZIENDA AGRICOLA MONTEB votato socio presente x x x x x x47762 AZIENDA AGRICOLA TREPON votato socio presente x x x x x x

35 GASPARINI VINCENZO votato socio presente x x x x x x4795 BRUNETTI ANDREA votato socio presente x x x x x x8676 CESARINI GIULIANO votato socio presente x x x x x x

24188 CALDARIGI PIERINO votato socio presente x x x x x x1480 SANTINI CATIA votato socio presente con delega x x x x x x

18165 BELTRAMI SOCRATE votato socio presente con delega x x x x x x26117 ROSSI PAOLA votato socio presente con delega x x x x x x30701 COSTANTINI SAURO votato socio presente x x x x x x

1659 VITALI MAURIZIO votato socio presente x x x x x x3539 PRIMIERI LUIGI votato socio presente x x x x x x

28880 PASSERI DOMENICO votato socio presente x x x x x x34398 BELLUCCI TOMMASO votato socio presente con delega x x x x x x38490 BELLUCCI ENRICA votato socio presente con delega x x x x x x42725 BELLUCCI ADELE votato socio presente con delega x x x x x x

100118 CONTI VINCENZO votato socio presente x x x x x x1446 FIORELLI MICHELA votato socio presente con delega x x x x x x1447 FACCHINI ANTONIO votato socio presente con delega x x x x x x

19816 VITALI MARISA votato socio presente con delega x x x x x x2904 AGUZZI ANNA MARIA votato socio presente x x x x x x2479 VEDDOVI STEFANO votato socio presente con delega x x x x x x2480 ROSATI DANIELA votato socio presente con delega x x x x x x4971 LATTANZI DEA votato socio presente con delega x x x x x x9488 DIEMME CONFEZIONI DI MO votato socio presente x x x x x x

22290 CARBONI STEFANO votato socio presente x x x x x x7203 LEONI CRESCENTINO votato socio presente x x x x x x9196 AGUZZI MARZIO votato socio presente x x x x x x

10160 ORDONSELLI GUERRINO votato socio presente x x x x x x43109 VALENTINI CLAUDIO votato socio presente x x x x x x29441 CFM COOPERATIVA SOCIALE votato socio presente con delega x x x x x x48410 RICCI STEFANO votato socio presente con delega x x x x x x48412 MAURI GIOVANNA votato socio presente con delega x x x x x x45045 LANI MICHELE votato socio presente x x x x x x41924 MARONCELLI MASSIMO votato socio presente con delega x x x x x x43396 TOCCHINI FAUSTO votato socio presente con delega x x x x x x53134 FAGGIOLINI LOREDANA votato socio presente con delega x x x x x x58313 GUERRA MASSIMO votato socio presente x x x x x x48297 MASSANI ENRICO votato socio presente con delega x x x x x x58372 IL CERCHIO - SOCIETA' C votato socio presente con delega x x x x x x59510 GUERRA FRANCO votato socio presente con delega x x x x x x

318 SERVIZI FRANCO votato socio presente x x x x x x23017 PRETELLI ITALO votato socio presente x x x x x x22414 SIMONDI LORENZINO votato socio presente con delega x x x x x x41714 PIERGIOVANNI FEDERICA votato socio presente con delega x x x x x x41730 ROSSI LUIGI votato socio presente con delega x x x x x x43514 SANTI MARIA CLEMENTINA votato socio presente x x x x x x35017 MUNARI PAOLO votato socio presente con delega x x x x x x35018 MUNARI ALBANO votato socio presente con delega x x x x x x35019 MUNARI LEO votato socio presente con delega x x x x x x49392 AMADORI GIANLUCA & C. S votato socio presente x x x x x x49842 SANTI RENATO votato socio presente x x x x x x43254 OLIVIERI ORLANDO votato socio presente con delega x x x x x x44827 SIDERI GIANFRANCO votato socio presente con delega x x x x x x46923 CECCARINI GIUSEPPE votato socio presente con delega x x x x x x

5715 CONTI CAMILLO votato socio presente x x x x x x7271 RAGNI IVANO votato socio presente x x x x x x

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Verbale dell’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci Anno 2009

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39466 EURO BUSINESS MONTEFELT votato socio presente x x x x x x100073 GERVASI NARDINO votato socio presente x x x x x x

6406 PIERINI TONINO votato socio presente x x x x x x3743 MONTESI ANNA votato socio presente con delega x x x x x x

21201 BALDARELLI CLAUDIO votato socio presente con delega x x x x x x26524 SPENDOLINI LUANA votato socio presente con delega x x x x x x22487 MIUCCI PARIDE votato socio presente x x x x x x

2561 FRANCIONI MIRCO votato socio presente con delega x x x x x x9220 DE SANTI REMO votato socio presente con delega x x x x x x

25124 GOSTOLI GIUSTO votato socio presente x x x x x x2856 MARIANI GABRIELLA votato socio presente x x x x x x7169 MASCIOLI ELISEO votato socio presente x x x x x x

10812 MIUCCI GESSICA votato socio presente x x x x x x2519 GIACOMINI UMBERTO votato socio presente con delega x x x x x x

28417 CALCAGNINI ROBERTO votato socio presente con delega x x x x x x36115 MARCANTOGNINI NICOLETTA votato socio presente con delega x x x x x x36183 MAITILASSO ANTONIO votato socio presente x x x x x x34978 ROMAGNOLI GIORGIO votato socio presente con delega x x x x x x35564 BUCCI STEFANIA votato socio presente con delega x x x x x x41497 FERRI CLAUDIA votato socio presente con delega x x x x x x38236 MONTANARI AMEDEO votato socio presente x x x x x x

724 RIGHI GIUSEPPE votato socio presente x x x x x x1504 CARBONI ATTILIO votato socio presente x x x x x x

44491 NERI FILIPPO votato socio presente x x x x x x42273 BRIGIDI GILDA votato socio presente con delega x x x x x x42793 BAFFIONI SPARTACO votato socio presente con delega x x x x x x49622 ALESSANDRONI LORENZA votato socio presente con delega x x x x x x45066 ANTOGNOLI ORIETTA votato socio presente x x x x x x33221 BARTOLUCCI ROMANO votato socio presente con delega x x x x x x45892 MARINELLI SERGIO votato socio presente con delega x x x x x x49360 CRINELLI ESPERIO votato socio presente con delega x x x x x x

5750 BIAGIOTTI ERALDO votato socio presente x x x x x x30626 ALEGI ALDEMIRO votato socio presente x x x x x x

5009 MAGNESI ALFIO votato socio presente con delega x x x x x x25748 CENERELLI GIULIANO votato socio presente con delega x x x x x x26726 DONNINI VENERINO votato socio presente con delega x x x x x x

5911 SERAFINI PAOLO votato socio presente x x x x x x2147 BATTELLI ERMOGENIO votato socio presente x x x x x x2576 FACCHINI EDOARDO votato socio presente x x x x x x1346 PETTINELLI FRANCO votato socio presente con delega x x x x x x

20891 PETTINELLI DANIELE votato socio presente con delega x x x x x x22381 MICHEL REIMUND votato socio presente con delega x x x x x x

4722 BONCI GABRIELE votato socio presente x x x x x x441 PETRONI GUERRINO votato socio presente x x x x x x

8408 LUCARINI ROSALBA votato socio presente x x x x x x30550 BERNABUCCI GIANFRANCO votato socio presente x x x x x x

9304 FOSSI GETTULIO votato socio presente con delega x x x x x x26347 ROSATELLI GIOVANNA votato socio presente con delega x x x x x x34211 DELL'ONTE GIANNINO votato socio presente con delega x x x x x x46969 SANI NINO votato socio presente x x x x x x34883 GULINI STEFANO votato socio presente con delega x x x x x x37731 POLISCA FEDERICO votato socio presente con delega x x x x x x

89 ANNIBALLI RODOLFO votato socio presente x x x x x x1210 ORCIARI MARCELLO votato socio presente x x x x x x

33917 ORCIARI ANGELA votato socio presente x x x x x x100132 CURINA ANGELO votato socio presente x x x x x x

1503 RONDINA ROBERTO votato socio presente x x x x x x823 BUCCI PRIMO votato socio presente x x x x x x

59329 BALDUCCI GABRIELE votato socio presente con delega x x x x x x27078 VETRI ROBERTA votato socio presente x x x x x x27079 PALMA FRANCESCO votato socio presente x x x x x x34530 FABI PAOLO votato socio presente con delega x x x x x x37011 ZAZZARONI MARIO votato socio presente con delega x x x x x x45639 CENTURIONI FABIO votato socio presente con delega x x x x x40474 BERTINI ANGELO votato socio presente x x x x x

100071 ANGELINI FABRIZIO votato socio presente x x x x x9644 TERENZI MARSINO votato socio presente x x x x x

23637 CESARETTI NAZZARENO votato socio presente x x x x x9405 PAZZAGLIA LUCA votato socio presente x x x x x

34421 SILVI LUCIANA votato socio presente x x x x x38295 ROSSI GIACOMO votato socio presente con delega x x x x x41632 GUMINA ROSALBA votato socio presente con delega x x x x x42903 PIERI NINO votato socio presente con delega x x x x x34422 BUCCI SERGIO votato socio presente x x x x x34740 GELARDI PAOLO votato socio presente con delega x x x x x35406 MOSCONI VINCENZO votato socio presente con delega x x x x x38575 ZANFEI ANTONELLO votato socio presente con delega x x x x x42222 DE ANGELIS ALBERTO votato socio presente x x x x x34534 BUCCARINI IMPIANTI S.N. votato socio presente x x x x x46852 BALDUCCI AUGUSTO votato socio presente x x x x x39070 PAOLUCCI GIULIANO votato socio presente con delega x x x x x47659 VENTURINI PAOLO votato socio presente con delega x x x x x57274 BALDUCCI ALESSANDRO votato socio presente con delega x x x x x

543 CAMPOLUCCI MANLIO votato socio presente x x x x x36501 BALDUCCI LUCIANO votato socio presente x x x x x

2367 GASPARINI MARCO votato socio presente x x x x x29198 LUCHETTI IVAN votato socio presente x x x x x

5743 PIERPAOLI SECONDO votato socio presente x x x x x8611 DURAZZI DANIELE votato socio presente x x x x x1500 MENCHETTI DANIELE votato socio presente x x x x x

43851 BERTINI CARLO votato socio presente x x x x x46350 FERRARINI MICHELE votato socio presente con delega x x x x x48257 PACINI ROBERTA votato socio presente con delega x x x x x50448 GALAVOTTI TIZIANA votato socio presente con delega x x x x x42106 ALESSANDRINI NATALE votato socio presente x x x x x42774 PANDOLFI CARLA votato socio presente con delega x x x x x47660 SERAFINI OLIDANO votato socio presente con delega x x x x x48852 PETROLATI DAVIDE votato socio presente con delega x x x x x44983 MAGINI LEONARDO votato socio presente x x x x x12078 SANCHIONI OTELLO votato socio presente x x x x x26951 MAZZOLI MAURIZIO votato socio presente x x x x x

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Verbale dell’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci Anno 2009

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37314 PARADISI AURELIO votato socio presente con delega x x x x x40609 SERAFINI ROMANO votato socio presente con delega x x x x x41355 TURCHI ELIDE votato socio presente con delega x x x x x28499 LUPI LUIGI votato socio presente x x x x x41982 CURZI MARIA CRISTINA votato socio presente x x x x x

715 CRISTOFANELLI ROMANO votato socio presente x x x x x20562 A.S. CAMINETTI S.R.L. votato socio presente x x x x x

9145 SCAGLIONI MARIO votato socio presente x x x x x24293 OTTICA BORDONI EGISTO D votato socio presente con delega x x x x x

3142 VICHI FULVIO votato socio presente x x x x x48060 SERVIZIPIU' SOCIETA' CO votato socio presente x x x x x

888890047 CAMPOGIANI DOMENICO votato socio presente x x x x x71 VEDOVI VALTER votato socio presente x x x x x

4873 BARTOLI ANGELO votato socio presente x x x x x4874 BARTOLI BRUNO votato socio presente x x x x x

206 MONTANARI ERMETE votato socio presente x x x x x3998 MONTANARI ALDO votato socio presente con delega x x x x x4517 MONTANARI ALDO & C. S.N votato socio presente con delega x x x x x5331 CESARINI ANNA MARIA votato socio presente x x x x x8648 BARTOLI GIULIO votato socio presente con delega x x x x x

39450 MASSI ELENA votato socio presente x x x x x8707 ALBERICI ROSITA votato socio presente con delega x x x x x7608 CARBONARI CARLA votato socio presente x x x x x

34744 AMACA SRL votato socio presente x x x x x40347 MASCIOLI LORIS votato socio presente x x x x x32499 CIOPPI VITTORIA FEDERIC votato socio presente con delega x x x x x37616 MARINI LOREDANA votato socio presente con delega x x x x x46229 CRESCENTINI GIANFRANCO votato socio presente con delega x x x x x28135 AMATI MIRIAM votato socio presente x x x x x37313 GIANNOTTI RANIERO votato socio presente con delega x x x x x53050 CIRIELLI LAURA votato socio presente con delega x x x x x

956 ANNIBALLI CLAUDIO votato socio presente x x x x x52831 GUERRA CRISTINA votato socio presente x x x x x

100048 MIUCCI ANTIMO votato socio presente x x x x x1028 PIERINI ANNA votato socio presente con delega x x x x x1031 CODIGNOLA ELMO votato socio presente con delega x x x x x

100154 POLVERARI GIANFRANCO votato socio presente con delega x x x x x2226 ALEGI ODORIANO votato socio presente x x x x x

18983 GARBUGLI GIUSEPPE votato socio presente x x x x x21598 GIACOMINI ALBINO votato socio presente x x x x x35132 BALDUCCI LINDO votato socio presente x x x x x25920 TELE 2000 S.R.L. votato socio presente con delega x x x x x34882 GULINI LUCA votato socio presente con delega x x x x x34885 TERMOIDRAULICA E SANITA votato socio presente con delega x x x x x

9909 EVANGELISTI AMEDEO votato socio presente x x x x x22642 SPARAVENTI ALFREDO votato socio presente x x x x x

1361 SECCHIAROLI MAURIZIO votato socio presente x x x x x3689 GORI SANZIO votato socio presente x x x x x9375 MATTIOLI MAURIZIO votato socio presente x x x x x7793 FIORELLI MATTEO votato socio presente x x x x x8069 POLVERARI ANNA MARIA votato socio presente x x x x x

10272 RUTI DOMENICO votato socio presente x x x x x36435 BONELLI ALFREDO votato socio presente x x x x x37728 POLISCA ROBERTO votato socio presente con delega x x x x x37730 TONELLI ANTONELLA votato socio presente con delega x x x x x45186 ASSIDUCALE S.N.C. DI CE votato socio presente con delega x x x x x

2379 SAUDELLI ATTILIO MARIA votato socio presente x x x x x4050 GASPARINI ALBERTO votato socio presente x x x x x1125 PIETRELLI GIANCARLO votato socio presente x x x x x3558 SERVIZI ANTONIO votato socio presente x x x x x9076 DONNINI ANDREA votato socio presente x x x x x2151 MENCHETTI LUCIANO votato socio presente x x x x x2150 MAGINI MARILIDE votato socio presente con delega x x x x x2395 CIARAMICOLI GILBERTO votato socio presente con delega x x x x x9176 GRILLI DARIO votato socio presente x x x x x4203 ORDONSELLI GIOVANNA votato socio presente x x x x x

7556 BUONCOMPAGNI LITTORIO votato socio presente x x x x x2727 ELIA ROBERTO votato socio presente con delega x x x x x5722 BUONCOMPAGNI PIERLUIGI votato socio presente con delega x x x x x

26608 MENCARELLI FRANCESCO votato socio presente con delega x x x x x45645 MARCHETTI GIORGIO votato socio presente x x x x x29380 KITCHEN S.R.L. votato socio presente con delega x x x x x29382 STOLZINI MARCO votato socio presente con delega x x x x x30415 FULVI BRUNO votato socio presente con delega x x x x x45646 MANCINI GIGLIOLA votato socio presente x x x x x19986 ZANCHETTI SARA votato socio presente con delega x x x x x36735 BERNARDINI GIORGIO votato socio presente con delega x x x x x43070 VETRI ELISABETTA votato socio presente con delega x x x x x20025 CARBONI TIZIANA votato socio presente x x x x x

4875 RAGNI FABIOLA votato socio presente con delega x x x x x37412 ORDONSELLI SILVANA votato socio presente x x x x x49533 PARADISI LIVIA votato socio presente x x x x x

841 SAUDELLI GIANCARLO votato socio presente x x x x x1366 CANUCOLI GABRIELE votato socio presente x x x x x7109 CORVINO RAFFAELLA votato socio presente con delega x x x x x

19876 CHIARABILLI MICHELE votato socio presente con delega x x x x x100119 CORVINO FLAVIO votato socio presente con delega x x x x x

11727 GIAMBARTOLOMEI GABRIELE votato socio presente x x x x x18167 PIETRELLI MORENO votato socio presente x x x x x

32 GASPARINI FRANCESCO votato socio presente x x x x x49082 CESARINI ANTONELLA votato socio presente x x x x x

70 ANNIBALLI CORRADO votato socio presente x x x x x2300 PARADISI TONINO votato socio presente x x x x x3557 LUZZI ROBERTA votato socio presente x x x x x

49081 CARNEVALI VITTORIO votato socio presente x x x x x10361 PIERINI ELISABETTA votato socio presente con delega x x x x x

1633 PIERUCCI PAOLA votato socio presente x x x x x100059 SPERANZINI GIAMPAOLO votato socio presente x x x x x100094 BATTISTONI PIERGIOVANNI votato socio presente x x x x x100137 SERAFINI ROMOLO votato socio presente x x x x x

1657 CALCATELLI FABRIZIO votato socio presente x x x x x

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Verbale dell’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci Anno 2009

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21028 BRUNORI ROBERTO votato socio presente x x x x x24775 ALESI LORENZO votato socio presente x x x x x35527 CALCATELLI FRANCESCO votato socio presente x x x x x

8059 SAUDELLI SIMONE votato socio presente x x x x x7489 GHIACCI LIDIA votato socio presente x x x x x9744 BERARDI NELLO votato socio presente x x x x x1253 BARBONI AURELIO votato socio presente x x x x x

15190 MARIANI AURELIO votato socio presente con delega x x x x x15191 FIORELLI BINA votato socio presente con delega x x x x x45746 PASCUCCI MARIA votato socio presente con delega x x x x x

3110 ALESI DOMENICO votato socio presente x x x x x3111 PAGLIARI VANDA votato socio presente x x x x x3127 DAMIANI GIULIANA votato socio presente x x x x x9482 BERARDI FRANCO votato socio presente x x x x x

15183 ALESI MANUELE votato socio presente x x x x x58571 CONTI SILVIETTO votato socio presente x x x x x

1888 MARTINI ULDERICO votato socio presente x x x x x3217 DELFINO PAOLA votato socio presente x x x x x3869 VITALI MICHELE votato socio presente con delega x x x x x3870 GIACOMONI SILVIETTA votato socio presente con delega x x x x x4805 GALANTI GIORGIO votato socio presente con delega x x x x x5038 SORCINELLI ALFIO votato socio presente x x x x x6605 MARTINI MARCO votato socio presente x x x x x7373 PAOLINI UMBERTINA votato socio presente x x x x x2959 BALDINI SAURO votato socio presente x x x x x

23083 CONTI MAURO votato socio presente x x x x x23319 PIERELLI ERICA votato socio presente x x x x x33746 BALDINI LORETTA votato socio presente x x x x x16036 SERAFINI OTELLO votato socio presente x x x x x25634 GIULIETTI WALTER votato socio presente x x x x x

882 TOMASETTI FRANCESCO votato socio presente x x x x x1396 GAMBIOLI ANNA votato socio presente x x x x x4088 MARIANI MARINO votato socio presente x x x x x8344 BONCI FABIO votato socio presente x x x x x

17302 BONCI PAOLO votato socio presente x x x x x9161 GHETTI GIOVANNI votato socio presente x x x x x4308 AGUZZI CLAUDIO votato socio presente con delega x x x x x

22382 RAFFEINER MARIA HELENE votato socio presente con delega x x x x x1256 PARADISI GIORGIO votato socio presente x x x x x8143 GAMBIOLI SAURO votato socio presente x x x x x4456 RAVIZZONE GABRIELE votato socio presente x x x x

45271 CARNAROLI PAOLA votato socio presente x x x x49575 TRAVERSA LUCA votato socio presente x x x x17196 GALLI GIUSEPPINA votato socio presente x x x x17197 LUCCIARINI LEANDRO votato socio presente x x x x11364 ALESSI STEFANO votato socio presente x x x x

100052 PIERUCCI IPPOLITO votato socio presente x x x x807 PAZZAGLIA CLAUDIO votato socio presente x x x x

17721 RENGA MARINO votato socio presente x x x x913 BARBANTI BRUNO votato socio presente x x x x

1379 BARBANTI EUGENIO votato socio presente x x x x2188 ROSSI DOMENICO votato socio presente x x x x

11195 CRISTOFANELLI LUCA votato socio presente x x x x9495 GIACOMELLI LUIGINO votato socio presente x x x x

25053 AVALTRONI VALERIANO votato socio presente con delega x x x x25682 ANIBALLI MATTEO votato socio presente con delega x x x x39952 GABRIELLI TIZIANO votato socio presente con delega x x x x29265 CURZI TERESA votato socio presente x x x x42848 BARBARESI ENRICO votato socio presente x x x x

5443 GAMBIOLI ROBERTO votato socio presente x x x x9038 PEDINI BONI EMANUELE votato socio presente x x x x

31715 GABBIANELLI LINDA votato socio presente x x x x925 MALTEMPI PAOLO votato socio presente x x x x

59706 GIOVANELLI LORIS votato socio presente x x x x773 ANNIBALLI MATTEO votato socio presente x x x x

3131 GAMBIOLI SANDRO votato socio presente x x x x35993 SANTI FIORENZO votato socio presente x x x x36003 BETTI ESTERINA votato socio presente x x x x

7472 EVANGELISTI ROSA votato socio presente x x x x36001 MARINONI ANGELO votato socio presente x x x x32803 MELIFFI MARISA votato socio presente con delega x x x x43137 PELLEGRINI PIETRO votato socio presente con delega x x x x

6719 ROSSI BRUNO votato socio presente x x x x35995 TIBERI FRANCESCA votato socio presente x x x x43216 MULAZZANI GRAZIELLA votato socio presente x x x x43217 ROSSI GIACOMO votato socio presente x x x x

2590 BARTOCETTI LORIS votato socio presente x x x x3358 MARINELLI PINETTO votato socio presente x x x x

100032 TADEI GIORGIO votato socio presente x x x x4465 FABIANI CARLO votato socio presente x x x x

11609 ANNIBALLI GIOVANNA votato socio presente x x x x46819 ARSENI MATTEO votato socio presente x x x x

9823 MARINELLI MICHELE votato socio presente x x x x32537 VERNARECCI ILENIA votato socio presente x x x x

1592 PACI MAURIZIO votato socio presente x x x x3977 SECCHIAROLI GIORGIO votato socio presente x x x x

11466 PAOLINI PAOLO votato socio presente con delega x x x x29133 MONTONI FEDERICA votato socio presente x x x x

955 LEONARDI MARIA LIANA votato socio presente x x x x9002 PIERUCCI GIAN PIERO votato socio presente x x x x

909 PARADISI FRANCO votato socio presente x x x7338 GIANLORENZI GIANCARLO votato socio presente x x x

39940 CHARAPANAVA IRYNA votato socio presente x x x22655 FEDERICI MAURIZIO votato socio presente con delega x x x34564 MENGACCI CLAUDIA votato socio presente con delega x x x43769 FILIPPINI LUISA votato socio presente con delega x x x

7692 FUGAZZA FADIA votato socio presente x x x9299 BARTOLI STEFANO votato socio presente x x x

862 CAPODAGLI LIVIO votato socio presente x x x24960 GENTILI PAOLA votato socio presente x x x

8746 RAGNETTI NICOLA votato socio presente con delega x x x

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Verbale dell’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci Anno 2009

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17914 FILIPPETTI PATRIZIO votato socio presente con delega x x x23032 TEODORI GRAZIELLA votato socio presente con delega x x31669 MARIETTI MAURO votato socio presente x33739 MARIETTI MATTEO votato socio presente con delega x42072 MARIANI OSCAR votato socio presente con delega x42073 BERNABUCCI ANNA MARIA votato socio presente con delega x

100070 POLVERARI ARNALDO votato socio presente x100061 GIARDINI AURO votato socio presente x

26933 ANNIBALLI GIACOMO votato socio presente x2041 RINCI LAMBERTO votato socio presente x4933 GAMBIOLI VITTORIO votato socio presente x7095 CIAFFONI GABRIELE votato socio presente x2244 CHELI OVIDIO votato socio presente x2245 MARCHETTI LILIANA votato socio presente x9438 OCCHIALINI SIMONE votato socio presente x

21988 LUCHETTI HENRI votato socio presente x27201 PIERPAOLI MASSIMO votato socio presente x

9760 CONTI LEONARDO votato socio presente x3023 CASAVECCHIA CLAUDIO votato socio presente x8502 TINTI STEFANO votato socio presente x

34527 BUCCARINI VERIS votato socio presente x39033 PAOLUCCI MICHELE votato socio presente con delega x47306 CRESCENTINI ALESSANDRO votato socio presente con delega x55472 BUCCARINI MARTINA votato socio presente con delega x34586 BUCCARINI GIUSEPPE votato socio presente x46110 ROMANI SAURO votato socio presente con delega x47432 TORRICO ERMANNO votato socio presente con delega x47433 FRATERNALE CESARONI PAO votato socio presente con delega x

4222 CARLONI VITTORIO votato socio presente x11511 FALCIONI ROBERTO votato socio presente x34420 PERUGINI ENRICO votato socio presente x35229 BOSSAN GILBERTE votato socio presente con delega x35230 PIOPPO IVAN votato socio presente con delega x37207 SACCHI CRESCENTINO votato socio presente con delega x42120 DI BERARDINO GIUSEPPE votato socio presente x32529 BUSSI ALDO votato socio presente con delega x34792 BONIFAZI PAOLA votato socio presente con delega x35040 DURANTI RINALDO votato socio presente con delega x

2616 LAZZERI GASTONE votato socio presente x5066 LAZZERI DENIS votato socio presente con delega x

27625 LAZZERI LUCA votato socio presente con delega x3283 LAZZERI ELIO votato socio presente x4250 VALDARCHI LUCIANO votato socio presente con delega x7149 LAZZERI ROBERTO votato socio presente con delega x

29221 VALDARCHI MARCO votato socio presente con delega x34433 BARTOLUCCI DORIANO votato socio presente x43071 PETRICCA BRUNO votato socio presente con delega x44038 RIDELLA ALBA votato socio presente con delega x44040 FRATERNALI MAURIZIO E R votato socio presente con delega x

3175 BRESCIANI ANTONIO votato socio presente x10407 RIGHI ALDO votato socio presente x40717 STAGNOZZI SERGIO votato socio presente x49459 STAGNOZZI LUCIANO votato socio presente x

5994 AUTOTRASPORTI L.R. DI L votato socio presente x19289 DIOUME ADAMA votato socio presente x53456 BISCIARI GINO votato socio presente x

947 VEGLIO' ADRIANA votato socio presente x100166 ROSATELLI ORNANDO votato socio presente x

204 VEGLIO' ITALIA votato socio presente x1103 MENCARINI ALBINO votato socio presente x9759 VEGLIO' FRANCA votato socio presente x

100142 SECONDINI BENITO votato socio presente x4240 CANUCOLI ELENA votato socio presente x

99 BRUNETTI NINO votato socio presente x7682 BATTISTONI PAOLO ADRIAN votato socio presente x5712 AMBROGI BRUNO votato socio presente x

11883 DAMIANI RENZO votato socio presente x15290 MORELLI MARISA votato socio presente x

1935 CARBINI FLAVIANO votato socio presente x5817 FABBRI MAURIZIO votato socio presente con delega x8235 PARADISI VALENTINO votato socio presente con delega x

100018 PARADISI DIONISIO votato socio presente con delega x2392 PIERUCCI STEFANO votato socio presente x2472 DURPETTI CRISTINA votato socio presente x

28838 BUSSI MARIO votato socio presente con delega x42296 PAOLI BRUNO votato socio presente con delega x15082 STORONI ROSALBA votato socio presente x25387 PITORRI FEDERICO votato socio presente x

1531 SERRALLEGRI TULLIO votato socio presente x2436 POLVERARI MARZIANO votato socio presente x4078 POLVERARI MASSIMO votato socio presente x8207 CARLETTI CARLO votato socio presente x

11670 PIERSANTI UMBERTO votato socio presente x24049 SERRALLEGRI DIEGO votato socio presente x

2152 BRANCHINI BRUNO votato socio presente x27363 CARBONARI VALENTINO votato socio presente x

4520 GAMBINI EMANUELE votato socio presente x5264 CRISTOFANELLI ORAZIO votato socio presente x6421 SANCHIONI DANTE votato socio presente x7827 MAZZOLI LUIGI votato socio presente x7828 VITALI LIVIANA votato socio presente x7085 GREGORINI GIANNINA votato socio presente x

36026 MATTIOLI GIORGIO votato socio presente x2656 MENCONI GABRIELE votato socio presente con delega x

17032 PATRIGNANI ELISA votato socio presente con delega x44671 EVANGELISTI DANIELE votato socio presente con delega x

2168 CARLONI PIERINO votato socio presente x820 ANNIBALLI ANDREA votato socio presente x

5412 BAFFIONI GIANCARLO votato socio presente x5500 MARINI MAURIZIO votato socio presente con delega x

24892 ANTINORI EGIZIANO votato socio presente con delega x

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Verbale dell’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci Anno 2009

25699 MARI LUCA votato socio presente con delega x55 EVANGELISTI GIUSEPPE votato socio presente x

113 ANDREOLETTI ARIO votato socio presente x1529 OLIVA BRUNA votato socio presente x5108 SANCHIONI FABRIZIO votato socio presente x1656 LETIZI ANNA MARIA votato socio presente x

100107 LETIZI GIOCONDO votato socio presente x5362 TALLARINI GUIDO & C. - votato socio presente x

33260 TALLARINI S.R.L. votato socio presente x3696 SCARPETTI CLAUDIO votato socio presente x

11638 GAMBINI MARCO votato socio presente x33135 GUIDARELLI ANDREA votato socio presente x39988 STAGNOZZI ALESSANDRO votato socio presente x45315 FINI MARCO votato socio presente x

100138 SPERANZINI FRANCO votato socio presente x11225 ROVINELLI ANDREA votato socio presente x8445 BATTISTELLI WILLIAM votato socio presente con delega x

26949 SAMBUCHI GIOVANNI votato socio presente con delega x32470 PERUGINI ZENO votato socio presente con delega x

973 MORIGI PIERGIORGIO votato socio presente x3115 ANIBALLI GIANNINA votato socio presente x3694 FALCIONI ANGELA votato socio presente x3695 LATINI FLAVIO votato socio presente x

100027 CAMPOLUCCI MARIO votato socio presente x1564 PIETRUCCI GIANCARLO votato socio presente x

11284 SERRALLEGRI ADRIANO votato socio presente x304 CIANNI MARCO votato socio presente x

1444 FALCIONI SESTILIA votato socio presente con delega x3850 FIORELLI LORENZO votato socio presente x9850 ANDREONI AUGUSTA votato socio presente x2520 CESARINI GIUSEPPE votato socio presente con delega x4245 SANCHINI ALBERTO votato socio presente con delega x9079 POMPILI NICOLA votato socio presente con delega x

21001 PAOLINI EUGENIO votato socio presente x5206 GENTILI MANUELA votato socio presente con delega x9927 TAMBURINI SILVIA votato socio presente con delega x

20637 BALDUCCI AURORA votato socio presente con delega x1064 FRATTESI GIUSEPPE votato socio presente x3751 RADI FRANCESCO votato socio presente x

29365 GAMBINI MATTEO votato socio presente x100130 GUERRA RENZO votato socio presente x100102 GUERRA ANGELO votato socio presente con delega x

4158 BATTISTINI DONATELLA votato socio presente x5876 TONELLI UMBERTO votato socio presente x5877 TONELLI DAVIDE votato socio presente con delega x5878 TONELLI LIBERO votato socio presente con delega x

51146 PAOLINI FRANCESCO votato socio presente con delega x7805 MARINELLI GIORGIO votato socio presente x4301 ESPOSITO DIEGO votato socio presente con delega x7336 GIACCI LUCIANO votato socio presente con delega x

30057 EDIL COSTRUZIONI S.R.L. votato socio presente con delega x9088 AMAGLIANI ELENA votato socio presente x9106 MARINELLI ENDI votato socio presente x

24018 SANTINI GIULIANO votato socio presente con delega x34419 SAME SRL votato socio presente con delega x58658 PERLINI VLADIMIRO votato socio presente con delega x17600 MAZZANTI MARCO votato socio presente x29633 FAGIOLI MARIO votato socio presente x39080 SOLFANELLI LEONILDE votato socio presente x

5580 BRUNACCIONI MARIA LUISA votato socio presente x144 MARINELLI GIORGIO votato socio presente x

5150 BUONCOMPAGNI ANGELO votato socio presente x3533 PIERSANTI ROBERTA votato socio presente x1120 GIACOMONI MARIA GRESTIN votato socio presente x7584 BUONCOMPAGNI FEDERICA votato socio presente x1857 STORONI SILVANO votato socio presente con delega x7012 BALDELLI ANNA CLARA votato socio presente con delega x

100096 MAURENZI ENRICO votato socio presente con delega x100037 PIERSANTI MARIO votato socio presente x

8458 TERENZI VINCENZO votato socio presente x230 BARTOCETTI DUILIO votato socio presente x

7563 FIORANI MAGDA votato socio presente x5065 LAZZERI ERALDO votato socio presente con delega x8605 BATTAGLINI SABRINA BETT votato socio presente con delega x

24053 LAZZERI SILVIA votato socio presente con delega x962 SUBISSATI GIORGIO votato socio presente x

9180 LUCHETTI MARCO votato socio presente x2302 PITORRI NELLO votato socio presente x2557 VALENTINI MATTEO votato socio presente x8294 BONCI TIZIANA votato socio presente x

100043 BELLUCCI SILVANA votato socio presente x535 BALDUCCI ELIA votato socio presente con delega x

3862 CECCORULLI ANTONELLA votato socio presente con delega x3865 GASPARUCCI MARIA votato socio presente con delega x

484 GUERRA LUCIANA votato socio presente x2284 PIERETTI ANNA MARIA votato socio presente x

19128 DELL'ONTE MASSIMO votato socio presente x2542 FILIPPETTI SEVERINO votato socio presente con delega x

26018 SANTI DINO votato socio presente con delega x2872 MENGARELLI LEONARDO votato socio presente x2403 BRESCINI SERGIO votato socio presente x

29185 TINTORI TIZIANA votato socio presente x9470 BUCCI MICHELE votato socio presente x5985 CURINA MARCO votato socio presente x2336 PIERANTONI LUIGINA votato socio presente x

100046 MOSCONI ELEONARDO votato socio presente x1189 BERARDI PIETRO votato socio presente x6645 BERTOZZI EMILIO votato socio presente x2618 MASCIOLI DOMENICO votato socio presente x

totale soci presenti 160 339 389 402 600 401

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Finito di stampare nel mese di Giugno 2010presso CISCRA SpA

Stabilimento di Villanova del Ghebbo (RO)