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Bilancio di Sostenibilità 2013

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Bilancio di Sostenibilità 2013

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La Missione di SyndialSiamo una società di Eni.

Centro di competenza nel campo del risanamento ambientale,

forniamo un servizio integrato attraverso le attività

di approvvigionamento, logistica dei rifiuti, ingegneria

e realizzazione di progetti di bonifica, fino all’individuazione

di soluzioni sostenibili di recupero e valorizzazione

delle aree post-intervento.

La Missione di EniSiamo un’impresa integrata nell’energia,

impegnata a crescere nell’attività di ricerca,

produzione, trasporto, trasformazione

e commercializzazione di petrolio e gas naturale.

Tutti gli uomini e le donne di Eni hanno una passione

per le sfide, il miglioramento continuo, l’eccellenza

e attribuiscono un valore fondamentale alla persona,

all’ambiente e all’integrità.

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Messaggio del Presidente Leonardo Bellodiagli stakeholder 3Il punto di vista di Giovanni Milani,Amministratore Delegato di Syndial 4

Analisi di materialità 6

Chi è Syndial 7

I numeri di Syndial 8

I siti Syndial 9

Ecobilancio 2013 10

La Governance 12

Struttura organizzativa 12

Gli organi di governo 12

Il codice etico e il modello organizzativo 231 13

Rapporti con gli stakeholder 13

La parola a Enrica Barbaresi, responsabile Rapporti Istituzionali 13

Le categorie di stakeholder 13

Le collaborazioni 14

Le attività e i principali risultati nel 2013 15

I progetti di bonifica e la gestione rifiuti 15La parola a Modestino Colarusso,responsabile Attività di Risanamento Ambientale 15La progettazione ed esecuzione di interventidi bonifica e messa in sicurezza di falda e suolo 16

Applicazione dell’approccio di bonifica sostenibile 16Un intervento di riqualificazione ambientale completato:la bonifica del sito di Cengio 17Un intervento di riqualificazione ambientale in start-up:la bonifica del sito di Pieve Vergonte 18

Interventi per altre società Eni 19

La piattaforma informatica ambientale per la gestione dei rifiuti 19

La gestione degli impianti 19

La parola a Gianfranco Russo, responsabile “Operations” 19La gestione sostenibile degli impiantidi trattamento di acque di falda inquinata 20

Le attività produttive nella chimica 22

La gestione di salute, sicurezza e ambiente 23La parola a Guido Montanari, responsabile di Salute,Sicurezza, Ambiente e Qualità (HSEQ) 23

La salute e la sicurezza sul luogo di lavoro 23

L’ambiente 24

Il valore delle persone 26

Le persone di Syndial nel 2013 26

Le politiche retributive e i benefit 27

La formazione 27

La valutazione delle persone 27

Tabella riassuntiva indicatori di sostenibilità 28

Indice

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caratteristiche del bilancioIl documento 2013 è la prima pubblicazione del bilancio di sostenibilità basato sulle linee guida

del Global Reporting Initiative GRI da parte di Syndial. L’impegno dell’azienda è di continuare a

mettere a disposizione ogni anno le informazioni sulla sostenibilità.

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Messaggio del Presidente Leonardo Bellodi agli stakeholder | 3

Eni è impegnata, da anni, in attività di ripristino ambientale di siti industriali dismessi.

Per questo ha costituito Syndial, società a cui ha affidato la mission di assicurare un servizio

integrato altamente qualificato nel campo del risanamento. Il recupero dell’ambiente

rappresenta la premessa di riconversione produttiva di quei siti che hanno fatto la storia

dell’industria italiana e che ancora oggi possono essere un’opportunità per il sistema Paese.

Per fare questo, credo sia necessario elaborare anche un nuovo modello di partnership

pubblico - privato, affinché le bonifiche siano attuate in tempi brevi e in modo da assicurare

soluzioni certe ed efficienti per la tutela dell’ambiente e il rilancio dei territori.

Della bonifica dei siti, molti dei quali acquisiti ex Lege, Eni si è fatta carico, trasferendoli nel

corso degli anni a Syndial che ne ha continuato l’attività, diventando un centro di eccellenza

ambientale. Il nostro mestiere è quello del fare e del creare valore.

Syndial ha realizzato e realizza interventi di bonifica utilizzando le tecnologie più avanzate

presenti sul mercato, garantendo la sostenibilità e la tutela del territorio. Gli interventi

vanno dalla bonifica al ripristino ambientale in circa 50 aree dismesse, di cui 17 di interesse

nazionale, per restituirle a nuovi utilizzi. Nell’ultimo ventennio la cultura, la sensibilità e la

disciplina ambientale si sono estremamente evolute. L’attenzione dell’opinione pubblica

verso l’ambiente è cresciuta in modo esponenziale in questi anni. Per dare adeguate risposte

Syndial ha potenziato il proprio impegno per consolidare le relazioni con tutti gli stakeholder.

Pilastro fondamentale nella strategia di sostenibilità di Syndial è la particolare attenzione

che la società dedica al territorio, dialogando e condividendo i progetti di bonifica al fine di

trasformare in valore aggiunto le attività di risanamento ambientale.

Il Presidente

Leonardo Bellodi

messaggio del PresidenteLeonardo Bellodi agli stakeholder

LEONARDO BELLODI

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4 | Syndial Bilancio di Sostenibilità 2013

Syndial sta attraversando una fase di cambiamento abbastanza radicale e veloce: quali sono le ragioni e i driver?

Quella di Syndial è una storia interessante di evoluzione positiva di cui si può comprendere il divenire solo guardando al passato. Syndial nasce come società nella quale sono stati collocati via via nel tempo gran parte degli insediamenti e delle attività produtti-ve dismessi o da dismettere, sia di proprietà storica Eni, sia attribuiti ex Lege nel generale riassetto della chimica italiana. Molte di que-ste attività erano obsolescenti, come la pro-duzione del cloro da celle al mercurio, di forte impatto ambientale, oppure non più compe-titive. A causa della contrazione dei mercati queste produzioni, infatti, erano destinate a essere sempre più marginali rispetto a quelle dei Paesi in via di sviluppo, vicine a migliori fonti energetiche e di materia prima. Syndial, insieme agli insediamenti e alle attività, ave-va ereditato notevoli obblighi contrattuali e sociali, tra cui quello di bonifica dal pregresso inquinamento.Man mano che le attività produttive venivano meno si procedeva alle caratterizzazioni dello stato di inquinamento dei suoli e alle opere per la messa in sicurezza in emergenza dei suoli e delle falde, in modo da impedire la migra-zione all’esterno dei siti degli inquinanti. Nel contempo, si procedeva alla presentazione dei relativi progetti preliminari di bonifica agli enti competenti per l’approvazione e comin-ciavano imponenti opere di demolizione degli impianti inattivi e dei fabbricati fatiscenti.In sostanza, nel corso degli anni, al know how delle produzioni chimiche si è sostituito quello nuovo e innovativo del risanamento ambientale. Un percorso ineludibile che ha fatto corrispondere a questo cambio di com-

petenza un cambio di processo di creazione del valore: dal prodotto chimico, spesso una commodity, a opere di ingegneria, in lento, ma costante sviluppo. Dal 2011 si è deciso di abbandonare rapidamente le ultime produ-zioni, con l’eccezione del cloro a membrana ad Assemini e di valorizzare al massimo le capacità tecnologiche e operative acquisite nel campo del risanamento ambientale. Sullo Stabilimento di Assemini è stato avviato un importante investimento di riqualificazione per rendere competitivo il sito con l’annessa salina di Conti Vecchi. L’evoluzione di Syndial come centro di eccellenza ambientale ha portato le altre divisioni e Società Eni a rico-noscerne le competenze, con il conseguente affidamento di progetti e operazioni derivanti dai loro obblighi ambientali. Un riconosci-mento importante per Syndial che, da centro di eccellenza, diventa polo del risanamento ambientale, non solo della chimica, ma anche per la raffinazione, l’upstream petrolifero e per altri siti industriali e società di Eni come EniPower ed EniServizi.

In che maniera Syndial affronta gli obblighi verso gli stakeholder che le derivano dalla sua attività?

Syndial ha due ordini di obblighi verso i por-tatori di interessi. Il primo ordine corrisponde agli obblighi di legge che provengono dall’o-perare attività di bonifica e risanamento in un ambiente strutturato, un sistema Paese che, pur se in maniera talvolta macchinosa, prevede il ripristino delle condizioni ambien-tali dopo le produzioni. Tali obblighi, sanciti a volte da autorità ed enti diversi, a volte anche non allineati fra loro, sono ottemperati da Syndial con la massima diligenza, nei tempi

Il punto di vista di Giovanni MilaniAMMINISTRATORE DELEGATO DI SYNDIAL

GIOVANNI MILANI

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Il punto di vista di Giovanni Milani | 5

indicati dalle ordinanze, con le tecnologie più avanzate a disposizione sul mercato e accet-tate dalle autorità.Il secondo ordine di obblighi attiene al codice etico Eni, che contempla il rispetto dei valori quali trasparenza, onestà, correttezza e buo-na fede. Le nostre attività sono svolte nella consapevolezza della responsabilità sociale che abbiamo nei confronti di tutti i nostri por-tatori di interessi e in particolare delle comuni-tà in cui operiamo, nella convinzione che la ca-pacità di dialogo e di interazione con la società civile rappresentino un valore fondamentale. Il progressivo utilizzo in modo trasparente di fornitori appartenenti alle comunità loca-li, quando opportunamente qualificati per le operazioni che svolgiamo, o di fornitori che a loro volta promuovono, utilizzandola, lo svi-luppo della manodopera locale, l’ascolto delle prospettive di riutilizzo dei siti da parte delle comunità e la partecipazione a iniziative con il territorio sono alcune azioni di applicazione pratica dei nostri valori.

In che modo Syndial si integra con le altre unità di business Eni e contribuisce al risultato complessivo?

Come accennato prima, Syndial sta riscuoten-do ora il credito costruito negli anni recenti. Le altre unità di business Eni stanno infatti co-minciando ad assegnare a Syndial le attività più complesse conseguenti ai propri obblighi ambientali, che in passato avrebbero affidato a società esterne per l’ingegneria e le opera-zioni. Una soluzione, questa, frammentata, con grande potere contrattuale dalla parte dei fornitori, con rischi significativi di disomoge-

neità nei rapporti con gli enti, di lacune di com-pliance e di extra costi.L’affidamento a Syndial come operatore mitiga i rischi sopra accennati e permette economie di scala nella gestione e negli approvvigiona-menti utili al risultato economico di Eni. Anche la maggiore omogeneità di posizione nel dialo-go con le autorità e gli enti di controllo contri-buisce a migliorare l’immagine di Eni, oltre che ad assicurare un vantaggio per i territori. In questo bilancio verranno proposti e illu-strati specifici interventi, che rappresentano il nostro modo di intendere la sostenibilità nel lavoro di tutti i giorni e il valore derivante dal lavorare con Eni. Tra questi, particolar-mente importante è la cooperazione con la Divisione Exploration & Production in Val d’A-gri, che ha portato a individuare la soluzione del problema del destino delle acque di strato associate alla produzione petrolifera. Una ri-cerca sfidante della nostra unità TAF Manage-ment che ha realizzato un pilota avanzato di impianto di trattamento, i cui risultati porte-ranno a ridurre significativamente l’impronta ambientale e, in minor misura, alcuni costi della produzione petrolifera. Altra significa-tiva esperienza è l’intesa con EniPower per la copertura di parte del sito ISAF di Gela con pannelli solari. L’esempio di riutilizzo di aree ambientalmente degradate si è concretizza-to con un grosso lavoro di messa in sicurezza della vecchia discarica e con il successivo ri-utilizzo dell’area per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Quali sono stati i risultati principali del 2013?

Nel 2013 abbiamo conseguito importanti ri-

sultati e vorrei porre l’accento su alcune inizia-tive di cui siamo particolarmente orgogliosi.Abbiamo proseguito l’azione di restituzione alla comunità e alle attività imprenditoriali locali di aree bonificate e in via di bonifica con progetto approvato. Tali aree diventeranno sede di nuove iniziative industriali, oggetto di accordo con il Ministero dell’Ambiente e con le istituzioni locali, rivitalizzando territori con una forte vocazione produttiva. Tra le tante operazioni di cessione di aree mi piace ricor-dare quelle a Porto Marghera, a Scarlino in Toscana, oltre il riutilizzo delle aree da parte delle società Eni nel sito di Porto Torres per la realizzazione della riconversione prevista dal Progetto Chimica Verde. Il supporto dato alla Regione Sicilia per risolvere l’emergenza di smaltimento del percolato della discari-ca comunale di Bellolampo, piuttosto che le intese in corso con i consorzi territoriali per la gestione dei TAF di Crotone e Porto Torres, sono iniziative che vanno nella direzione di una collaborazione trasparente e costruttiva con le istituzioni locali valorizzando la nostra presenza. Tutte operazioni realizzate grazie alle intese raggiunte con il territorio che con-fermano come le nostre attività possano tra-dursi in opportunità.Altro importante obiettivo di sostenibilità è il miglioramento dell’efficienza energetica de-gli impianti. A Priolo è partito il progetto per ridurre l’impronta energetica del TAF, il più grande d’Italia, con interventi tecnici di mi-glioramento impiantistico.Infine, ma non da ultimo, con soddisfazione segnalo che nell’anno abbiamo registrato una cospicua riduzione degli indici infortunistici riferiti sia ai dipendenti che ai contrattisti, testimonianza di un importante quanto im-pegnativo cambiamento nella cultura della sicurezza in azienda.

L’Amministratore Delegato

Giovanni Milani

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6 | EniPower Bilancio di Sostenibilità 2013

Per definire la rilevanza dei temi da trattare nel bilancio di sostenibilità, nel corso del 2013 è stata effettuata l’analisi della materialità1, che consente di stabilire quali temi di sostenibilità siano ritenuti prioritari per l’azienda.Sono state intervistate 13 persone di Syndial tra cui l’Amministratore Delegato, il Top Mana-gement al completo e le figure di riferimento

Tutti i temi presi in considerazione nell’ana-lisi sono temi importanti per quanto riguar-da la sostenibilità dell’azienda; la classifica rappresentata nel grafico ha il solo scopo di evidenziare la priorità di alcuni temi rispetto ad altri, fornendo utili indicazioni sui temi che saranno trattati con un maggior livello di det-taglio all’interno del bilancio.Leggendo attraverso questa lente i risultati

che hanno portato i punti di vista di tutte le aree dell’azienda.L’obiettivo di Syndial è di sviluppare in futuro questa metodologia affinando la scelta dei temi per meglio definire a 360° la sostenibilità dell’azienda. I risultati di questa prima analisi della materialità sono riportati nella rappre-sentazione grafica che segue:

dell’analisi di materialità si evince che i temi chiave per Syndial sono la gestione dei rifiuti, la gestione della risorsa idrica e il coinvolgi-mento delle comunità locali.

La componente sostenibilità è un fattore im-portante nelle strategie di Eni: sono quindi stabiliti annualmente obiettivi specifici per le società controllate che mettono in correla-

zione la perfomance di sostenibilità e i com-pensi per il management.Tra gli obiettivi di Syndial vi sono la defini-zione di un piano di coinvolgimento degli stakeholder locali e l’ottimizzazione della ge-stione dei rifiuti attraverso una piattaforma informatica che consenta di valutare le mi-gliori opzioni per ridurre gli impatti derivanti dalla loro movimentazione.

(1) www.globalreporting.org

analisi di materialità

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Chi è Syndial | 7

- progettazione ed esecuzione delle opere di bonifica di suoli e falde;

- gestione delle barriere idrauliche ed degli im-pianti di trattamento acque di falda (TAF) per la messa in sicurezza delle falde inquinate;

- gestione dei rifiuti.

Parallelamente, Syndial gestisce alcune at-tività produttive non strategiche legate al

ciclo del cloro e alcune società partecipate, con l’obiettivo di procedere alla loro pro-gressiva dismissione.

I driver alla base dell’operato di Syndial sono la realizzazione di progetti complessi, l’ottimiz-zazione delle risorse economiche e la capacità di sperimentare e adottare le migliori tecniche nel rispetto della sicurezza e dell’ambiente.

chi è Syndial

Syndial è una società controllata da Eni al 100% che dal 2002 ha il compito di realiz-zare, in linea con le normative ambientali e di sicurezza vigenti e con l’utilizzo di tecno-logie avanzate e sostenibili, gli interventi di risanamento ambientale di siti petrolchimici e minerari contaminati dalle precedenti atti-vità produttive, al fine di rendere disponibili le aree bonificate per successive attività di reindustrializzazione, con una forte attenzio-ne alle specificità dei territori in cui opera.A partire dal 2011 Syndial ha assunto piena-mente il ruolo di global client nei confronti di Eni, ponendosi come centro di eccellenza ambientale per fornire un servizio integra-to nel campo del risanamento ambientale, attraverso le attività di ingegneria e realiz-zazione dei progetti e di logistica dei rifiuti. Ciò è sviluppato anche attraverso i laboratori ambientali di Priolo e Ferrara che forniscono servizi di campionamento e analisi delle ac-que, suoli, rifiuti, emissioni in atmosfera e ambienti di lavoro. Anche l’unità degli approvvigionamenti am-bientali di Syndial rappresenta il centro di competenza in materia per tutta Eni.Syndial opera in 42 aree dismesse di pro-prietà, di cui alcune in siti di interesse nazio-nale, e in altri siti industriali di Eni, eseguendo interventi di risanamento ambientale, ovvero:- progettazione ed esecuzione di decommissiong impianti;

Gli approvvigionamenti ambientaliIn questo ambito ricadono tutte le attività di approvvigionamento di beni e servizi relativi a: bonifiche

e realizzazione/gestione di impianti TAF, trasporto e smaltimento rifiuti, ingegneria ambientale,

monitoraggi ambientali, decommissioning impianti.

Syndial svolge attività di approvvigionamento ambientale stipulando contratti sia in conto proprio, sia

in nome e per conto di Eni e di altre società controllate.

Quando sono presenti nel territorio realtà imprenditoriali dotate di un sufficiente livello tecnico

e dimensionale, Syndial applica politiche di qualifica e selezione dei fornitori con attenzione alle

potenziali ricadute sullo sviluppo economico dei diversi contesti geografici di intervento.

In ogni caso, laddove vi siano significative attività di risanamento ambientale, spesso vengono

sottoscritti appositi protocolli di intesa per la legalità con Prefetture, Enti Locali, Associazioni

Imprenditoriali e Sindacati. Tali accordi contribuiscono a innalzare i livelli di legalità e trasparenza in

tutti i contesti in cui operano Syndial e i propri contrattisti e si pongono in linea di continuità con le altre

iniziative assunte negli anni dalle Autorità competenti per prevenire e contrastare i comportamenti

illeciti. Le performance dei fornitori assegnatari di contratti sono monitorate tramite un processo

strutturato di valutazione delle prestazioni.

Nel corso del 2013 sono stati assegnati contratti per lavori e servizi pluriennali che ammontano a

452 milioni di euro, di cui 168 milioni di euro per Syndial e 284 milioni di euro per conto di Eni e delle sue

società controllate.

Non si citano le società con quote di partecipazioni <50% poiché si tratta di realtà molto piccole, il cui valore totale a bilancio di Syndial è di poco meno di 5 milioni di euro.

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8 | Syndial Bilancio di Sostenibilità 2013

Il valore aggiunto di Syndial per Eni

I numeri di Syndial

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Chi è Syndial | 9

I siti Syndial

* Ogni Area Mineraria è composto da più siti minori come segue:• Campiano (2) - è composta da due siti: “Merse” e “Ribudelli”• Fenice Capanne (5) - è composta da cinque siti: “Bacini e Discariche”, “Forni dell’Accesa”,

“La Pesta”, “Polyteckne” e “Scabbiano e Serrabottini”.• Manciano (2) - è composta da due siti: “Secoto” e “Tafone Nord”.• Niccioleta (2) - è composta da due siti: “Niccioleta” e “Niccioleta Nuovi siti”• Gavorrano (1)• Salciaia (1)• Scarlino (1)

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10 | Syndial Bilancio di Sostenibilità 2013

Ecobilancio 2013

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Chi è Syndial | 11

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12 | Syndial Bilancio di Sostenibilità 2013

La Governance

Gli organi di governoGli organi sociali che formano il sistema di Governance della società sono il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, l’As-semblea degli Azionisti. L’Amministratore De-legato è supportato nello svolgimento delle proprie funzioni dal comitato di gestione, che esamina l’andamento e le prospettive di bre-ve delle attività e degli andamenti economici, allo scopo di analizzare gli scostamenti dagli obiettivi e individuare proposte di eventuali azioni correttive o migliorative.Il comitato di gestione, inoltre, effettua con cadenza semestrale il riesame del sistema di gestione HSE e con cadenza annuale il riesa-me del sistema di gestione qualità per valu-

tarne la coerenza con le politiche e definirne gli obiettivi.Il Consiglio di Amministrazione di Syndial è composta da:

Leonardo Bellodi, Presidente;Giovanni Milani, Amministratore Delegato;Lorella Di Cosmo, Amministratore;Vincenzo Maria Larocca, Amministratore;Rita Marino, Amministratore.

Gli amministratori ricoprono posizioni orga-nizzative a ruolo di Eni SpA. La composizione degli organi di governo di Syndial è stata ef-fettuata nel rispetto delle pari opportunità.

Struttura organizzativaLa struttura organizzativa si articola in cin-que funzioni trasversali: Amministrazione e Controllo; Risorse Umane; Approvvigiona-

menti; Salute, Sicurezza e Ambiente e Quali-tà; Collegamento relazioni istituzionali; e in due di linea: Attività ambientali, per la gestio-

ne delle attività di risanamento ambientale e Operazioni, preposta alla gestione degli as-setti produttivi.

Macro struttura 2013 e aree di business

Composizione del CdA di Syndial

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Chi è Syndial | 13

Il codice etico e il modelloorganizzativo 231Syndial adotta il Modello 231 di Eni che com-prende anche il Codice Etico. In linea con la normativa, il Modello 231 prevede standard e misure di controllo per la prevenzione delle condotte illecite, comprese le violazioni delle norme relative ai temi di salute, sicurezza e ambiente. Fondato su valori quali il rispetto delle leggi, la trasparenza, l’onestà, la cor-rettezza, il rispetto dei diritti umani e la lotta alla corruzione, il Codice Etico porta in primo piano gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, fra cui la responsabilità dell’impresa nei con-fronti dei territori in cui opera, la salvaguar-dia dei diritti di terza generazione e la difesa e promozione dei diritti umani. Il Codice deve essere rispettato da tutte le persone di Eni ed

è fatto obbligo di inclusione, nei contratti con soggetti esterni all’azienda, di clausole dedi-cate che prevedono da parte di terzi la cono-scenza del Codice Etico Eni e l’obbligazione espressa di attenersi ai principi ivi contenuti.Il Garante del Codice Etico e del Modello 231 è l’Organismo di Vigilanza di Syndial che ve-rifica, anche a fronte di segnalazioni interne o esterne, possibili violazioni del codice stes-so. L’Organismo di Vigilanza adotta, inoltre, modalità di controllo interno in accordo alla normativa Eni creata in applicazione di quan-to previsto dal Sarbanes-Oxley Act (SOA). Nel corso del 2013 sono stati registrati quat-tro casi di segnalazioni all’Organismo di Vigi-lanza Syndial riconducibili a episodi di corru-

zione o di tentata corruzione.Syndial ha adottato le Linee Guida Eni i ma-teria di diritti umani, garantendo quindi la libertà di associazione sindacale e il diritto di contrattazione collettiva, il ripudio di ogni forma di lavoro forzato, lavoro minorile e di-scriminazione nell’occupazione, oltre a pre-vedere forme di monitoraggio e intervento sulle condizioni di sicurezza e salute nei luo-ghi di lavoro. Anche i fornitori di Syndial sono tenuti ad aderire ai principi e agli standard internazionali in materia. Nel corso del 2013 non si sono verificati epi-sodi legati a pratiche o comportamenti discri-minatori nei confronti di alcuno, né violazioni dei diritti della comunità locali.

Rapporti con gli stakeholder

La parola a Enrica Barbaresi, responsabile Rapporti Istituzionali

L’attenzione al territorio e il conti-nuo confronto con le istituzioni han-

no portato Syndial a dotarsi di una struttura dedicata. L’obiettivo è quello di promuovere un rapporto costante con gli stakeholder per costruire insieme un percorso di sviluppo so-stenibile. In particolare, il monitoraggio delle istanze del territorio, combinato con una capil-lare interazione con le istituzioni locali e nazio-nali, permette di gestire le diverse criticità e di promuovere anche iniziative che coniughino l’interesse economico con l’attenzione all’in-novazione tecnologica e all’ambiente.

Per questo, Syndial promuove diversi mo-menti di confronto e incontro a diversi livelli. Nel rapporto con il Governo e la pubblica am-ministrazione, la società partecipa a gruppi di lavoro interistituzionali, a conferenze di servi-zi, interviene in giunte, consigli comunali e as-semblee pubbliche. I temi trattati riguardano tutti i progetti di risanamento ambientale: dal-la messa in sicurezza permanente o di emer-genza delle aree, agli interventi di bonifica del-la falda; dal monitoraggio degli interventi, alla gestione dei rifiuti.

Le categorie di stakeholder

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14 | Syndial Bilancio di Sostenibilità 2013

Per attuare la propria mission, Syndial ascol-ta e dialoga con tutti gli stakeholder al fine di individuare progetti integrati di risanamento ambientale che possano trasformarsi in op-portunità di reindustrializzazione e valoriz-zazione per i territori.Le diverse azioni di Syndial passano attraver-so un’interlocuzione diretta e costante con la

collettività, dal coinvolgimento degli enti loca-li, chiamati dal Ministero dell’Ambiente a espri-mere pareri in merito ai progetti da autorizza-re, al confronto con le comunità locali.

Le relazioni con il territorio sono pianificate e formalizzate attraverso specifici accordi di programma che vedono il pieno coinvolgi-

mento delle istituzioni locali e del Ministero dell’Ambiente. La reputazione di Syndial e il dialogo con il territorio sono indispensabili per la realiz-zazione delle attività di bonifica volte alla restituzione delle aree risanate nel pieno rispetto degli indirizzi di governo in tema di politica industriale del Paese.

Le collaborazioni

Responsible Care

Responsible Care è il programma volontario dell’Industria Chimica mondiale basato sull’attuazione di principi e comportamenti riguardanti la sicurezza e salute dei dipendenti e la protezione ambientale e sull’impegno alla comunicazione dei risultati raggiunti, verso un miglioramento continuo, significativo e tangibile. È adottato da oltre 10.000 imprese chimiche, in più di 50 Paesi nel mondo. I diversi programmi nazionali, pur influenzati dalle culture e dai contesti socio-economici locali, hanno caratteristiche fondamentali comuni, definite dall’International Council of Chemical Associations che svolge un ruolo di promozione, assistenza e raccordo.

Massachussets Institute of Technology (MIT - USA)

La collaborazione ha lo scopo di studiare metodi di caratterizzazione innovativi per superare le criticità legate alle tecniche convenzionali di rilevazione dei contaminanti nei sedimenti e nei suoli. Nel 2014, in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), saranno pubblicate le linee guida per l’applicazione delle nuove metodologie sui sedimenti.

Stanford University (USA)

La collaborazione, partita nel 2011, porta avanti diverse linee di ricerca finalizzate allo sviluppo di nuove tecniche per la determinazione dei contaminanti presenti nelle matrici ambientali e per ottenere dati relativi ai parametri caratteristici (chimico-fisici e biologici) dei terreni e delle falde più affidabili da utilizzare per la progettazione degli interventi.

Collaborazioni nazionali

Syndial ha all’attivo diverse collaborazioni con il CNR e con le principali realtà universitarie italiane: Politecnico di Milano e di Torino, Università degli Studi di Roma-Tor Vergata, Università di Genova, Università Sapienza di Roma, Università di Bologna e Università del Piemonte Orientale.

Forum per la sostenibilità applicata alle bonifiche

SuRF (Sustainable Remediation Forum) Italy è un raggruppamento spontaneo di enti, aziende, organismi interessati alla promozione della sostenibilità applicata alla bonifica di siti contaminati, tramite:• il coinvolgimento degli attori nella scelta delle migliori strategie e tecnologie per l’iter di bonifica;• la definizione di strumenti e linee guida comuni;• la condivisione di buone prassi;• il supporto all’aggiornamento normativo.Syndial partecipa attivamente al gruppo di lavoro, istituito nel settembre 2012, del SURF-it. Questa iniziativa coinvolge diversi attori (privati, pubblica amministrazione, enti universitari) allo scopo di promuovere la sostenibilità nell’ambito delle bonifiche attraverso la definizione di strumenti, linee guida, condivisione di best practices e di dare supporto all’evoluzione delle normative nazionali.

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Le attività e i principali risultati nel 2013 | 15

le attività e i principali risultatinel 2013

ultimi anni, ad esempio a Porto Marghera, Manfredonia, Cengio, aree ex minerarie delle colline metallifere toscane, sono sempre stati accompagnati da un approccio di comunica-zione col territorio proattivo e trasparente an-che relativamente agli appalti, valorizzando l’indotto locale, entrando così in un processo virtuoso di valorizzazione delle risorse in fun-zione degli obiettivi. Solo con una comunicazione tempestiva che tenga conto in fase progettuale della destina-zione finale del sito da restituire una volta sa-nate le passività, il territorio può cogliere le op-portunità di sviluppo. La logica di dialogo con il territorio comprende anche la valorizzazione delle realtà preesistenti, come ad esempio l’u-tilizzo delle superfici delle discariche messe in sicurezza permanente per la realizzazione di pannelli fotovoltaici a fini energetici, evitando così il consumo di suolo. Questo approccio crea valore non solo per Syndial e per il territorio, ma per tutta Eni, dal momento che in alcuni siti vengono sviluppati interventi a sostegno di altre aree di business. Risolvere le passività ambientali tenendo con-

to degli aspetti di sostenibilità e collaborando con il territorio valorizzando risorse locali ren-de il rapporto col territorio più positivo, dispo-nibile, collaborativo, rafforzando la credibilità, quindi conferisce legittimità a operare.Negli ultimi anni è stato ottimizzato il proces-so di gestione dei rifiuti, componente fonda-mentale nel processo di risanamento. Syndial privilegia la gestione diretta dell’intera filiera per ottimizzare tutte le soluzioni di smalti-mento dei rifiuti, tenendo conto delle ricadute economiche e sull’ambiente. Nel 2013 sono state gestite circa 360 mila tonnellate di rifiu-ti senza incorrere in sanzioni.Oggi, oltre l’80% dei rifiuti sono gestiti in modo diretto con le fonti di smaltimento finale, mi-nimizzando quindi i costi e l’impatto sull’am-biente. In particolare, è stato massimizzato il recupero dei rifiuti: oggi circa il 30%, ridu-cendo il quantitativo smaltito a discarica. Nel 2013 è stata inoltre sviluppata una soluzio-ne di ottimizzazione relativa al trasporto via mare, che riduce gli impatti su alcuni territori dovuti al trasferimento dei rifiuti dal luogo di produzione al quello di smaltimento.

I progetti di bonificae la gestione rifiuti

La parola a Modestino Colarusso, responsabile Attivitàdi Risanamento Ambientale

Negli ultimi anni Syndial si è focaliz-zata sull’inclusione degli obiettivi di

riqualificazione e sviluppo del territorio già in fase di progettazione degli interventi di risa-namento ambientale, proponendo soluzioni innovative, con una forte connotazione di so-stenibilità, che siano condivise dal territorio in una logica di valorizzazione, non di compro-messo, delle risorse presenti.Per molto tempo, infatti, l’accento è stato po-sto principalmente sulla messa in sicurezza dei siti, per risolvere prima possibile le emer-genze ambientali sui siti inquinati, evitando la diffusione della contaminazione verso l’ester-no. Ciò ha reso meno facile far comprendere pienamente gli obiettivi finali dei progetti di bo-nifica, soprattutto all’interno di contesto nor-mativo complesso, andando quindi incontro a difficoltà nell’ottenimento delle autorizzazioni.Si è quindi deciso di sviluppare sia un ap-proccio più strutturato e sistematizzato del risanamento, usando sia tecnologie già re-ferenziate, sia un processo di comunicazio-ne e coinvolgimento che trasmetta in modo semplice e trasparente i vantaggi derivanti da tale approccio. Oggi ogni progetto viene in-fatti sviluppato integrando elementi di soste-nibilità grazie al software SAF - Sustainable Assessment Framework (vedere paragrafo “Applicazione dell’approccio di bonifica soste-nibile”) appositamente sviluppato da Syndial, che lo analizza scientificamente attraverso le tre componenti di sostenibilità: ambientale, sociale ed economica.In questo modo, non solo si semplifica il pro-cesso autorizzativo ma, grazie alla condivi-sione con il territorio, bonifiche e risanamento possono diventare anche un’opportunità di sviluppo. A questo proposito, Syndial opera spesso all’interno di accordi di programma sottoscritti insieme alle comunità in fase di definizione di progetto. Gli interventi degli

Nel sito di Gela della controllata Isaf in liquidazione, Syndial ha realizzato il confinamento della

discarica di fosfogessi che comprende una superficie totale di 52 ettari.

A seguito del completamento dell’opera è stato concesso a EniPower il diritto di superficie dei piani

sommitali della discarica per la realizzazione di un impianto fotovoltaico dalla potenza di 5 MWh per la

produzione di energia rinnovabile.

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16 | Syndial Bilancio di Sostenibilità 2013

Syndial ha maturato un’esperienza operativa nel campo della progettazione ed esecuzione degli interventi di bonifica e messa in sicurez-za delle falde e dei suoli unica a livello naziona-le per la varietà, complessità e ampiezza delle problematiche di inquinamento delle matrici ambientali riscontrate nei siti in cui opera.Le diverse fasi di un processo di bonifica o messa in sicurezza sono sviluppate da unità dedicate. L’unità Ingegneria sviluppa i progetti di bonifica in accordo con le best practice riconosciute e le specifiche prescrizioni della normativa, attraver-so una continua verifica con gli stakeholder isti-tuzionali preposti all’approvazione dei progetti.La realizzazione degli interventi previsti dai pro-getti approvati è affidata alla unità di Program Management che coordina tutte le operazioni di esecuzione e collaudo delle opere e segue suc-cessivamente i monitoraggi post-operam.L’unità Ricerca e Innovazione Tecnologica svi-luppa tecnologie innovative allo scopo di miglio-rare la sostenibilità degli interventi di bonifica, anche attraverso collaborazioni con il mondo della ricerca in Italia e all’estero.

È importante tenere in considerazione che lo stato di applicazione delle tecnologie di boni-fica sui siti italiani è attualmente posizionato nella fase di maturità dei “trattamenti intensi-vi”, quando in altri contesti internazionali si è passati verso approcci “sostenibili” (vedi im-magine). È auspicabile un salto di qualità della normativa se si vuole arrivare anche in Italia ad avere come standard attività di bonifica basate su principi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Allo stesso tempo è ne-cessario sviluppare nuove tecniche di carat-terizzazione dello stato di inquinamento dei suoli, aumentando la conoscenza delle condi-

La progettazione ed esecuzionedi interventi di bonifica e messein sicurezza falda e suolo

attraverso una seconda fase di test su di un pro-getto pilota. Conclusa questa fase lo strumento è diventato operativo all’interno della società.La prima applicazione operativa del modello si concretizzerà nel Progetto Nuraghe, avviato nel 2013 all’interno del sito di Porto Torres, dove la complessità dello stato di inquinamento delle di-verse aree richiede scenari di intervento diversifi-cati in funzione della specificità di ognuna.

A questo proposito, Syndial ha invitato 24 tra i migliori player nazionali e internazionali del settore delle bonifiche a proporre soluzioni progettuali per la realizzazione degli interven-ti in accordo con le linee guida emerse dall’a-

zioni sito-specifiche dei contaminanti nell’am-biente (suolo, acqua, falda e sedimenti), in modo da sviluppare successivi trattamenti di bonifica più efficaci e meno costosi.

Applicazione dell’approccio di bonifica sostenibilePer applicare in modo oggettivo i principi di so-stenibilità agli interventi di bonifica, Syndial si è dotata di un apposito supporto decisionale, il software SAF (Sustainable Assessment Fra-mework), in grado di definire specifiche linee guida operative. Il percorso ha compreso una prima fase di sviluppo teorico del modello de-cisionale, successivamente affinato e validato

Sviluppo delle tecniche di bonifica

Modello operativo integrato di gestione delle bonifiche

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Le attività e i principali risultati nel 2013 | 17

plessa eredità di inquinamento del suolo e del-la falda sottostante lo stabilimento. L’importante intervento di bonifica, iniziato dopo la sottoscrizione nel dicembre 2000 dell’Accordo di Programma tra i Ministeri dell’Ambiente, Industria e Sanità, Regione Li-guria e Piemonte, Commissario Delegato e l’Azienda (allora ACNA di Cengio), si è concluso nel 2013 con il completamento degli interventi di messa in sicurezza di emergenza e messa in sicurezza permanente nell’intera area.Nel mese di giugno del 2006 è stato sottoscritto il “Protocollo d’Intesa per la reindustrializzazione del sito di Cengio” da parte della Regione Liguria, della Provincia di Savona, del Comune di Cengio,

della società Cengio Sviluppo SpA, dal Commis-sario Delegato per il sito industriale dell’ex Acna e da Syndial). Oltre a definire gli impegni di Syndial in merito agli interventi da effettuare sul sito, la sottoscrizione da parte delle parti pubbliche e private di tale protocollo intende promuovere, coordinare e attuare le iniziative volte allo svilup-po produttivo e occupazionale del sito.A partire dal 2011 si sono susseguiti incontri e contatti a livello locale e ministeriale per discu-tere i programmi per la reindustrializzazione o comunque l’impiego delle aree; in particolare si sono ipotizzati progetti a zero impatto ambien-tale da eseguire nell’area come, ad esempio, un impianto fotovoltaico.

nalisi del software SAF. L’iter di gara, che inclu-derà la messa a punto del progetto integrato di bonifica e la relativa realizzazione a valle dell’approvazione degli enti competenti, è at-tualmente in corso di svolgimento.

Un intervento di riqualificazione ambientale completato:la bonifica del sito di CengioIl sito di Cengio comprende una superficie di circa 70 ettari, che fin dalla fine del 1800 fu interessata da insediamenti produttivi per la sintesi di intermedi nel settore della chimica dei coloranti. Le attività produttive cessarono definitivamente nel 1999, lasciando una com-

I numeri del progetto di bonifica del sito di Cengio

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18 | Syndial Bilancio di Sostenibilità 2013

1995

1997

1998

2000

2001

2005

2007

2008

2009

2012

Campagne di caratterizzazione ambientale del sottosuolo

Completata la prima fase delle opere di sbarramento idraulico

Completata la bonifica e la demolizione degli impianti DDT e sale Krebbs

Completata l’asfaltatura/impermeabilizzazione dell’area industriale ceduta a Tessenderlo

Completata la seconda fase delle operedi sbarramento idraulico della falda;completata la realizzazione della barrieraidraulica impianto di trattamento delle acque

Rimosso il deposito preliminare in sito;asportazione dei sedimenti contaminati;ripristino dell’alveo

Opera di manutenzione dei pozzi esistenti;misure di prevenzione nell’area ANAS (circa 2,3 ettari)

Pulizia e impermeabilizzazione del torrente Marmazza; demolizione dei fabbricati Krebbs e DDT (conclusa nel 2009)

Caratterizzazione dei sedimenti del lago Maggiore, del fiume Toce e del lago Mergozzo (l’attività si concluderà nel 2014)

Concluse le attività di demolizione dellaex-centrale termoelettrica

Un intervento di riqualificazione ambientale in start-up:la bonifica del sito di Pieve VergonteIl sito industriale di Pieve Vergonte, situato in Piemonte nella Val d’Ossola e dichiarato sito di interesse nazionale, si estende su una su-perficie totale di circa 37 ettari, dei quali circa 20 occupati dalle attività produttive (cloro, soda, cloroderivati e acido solforico) gestite dalla società Tessenderlo. In questo contesto Syndial è titolare degli one-ri di bonifica di suoli e falde di sua proprietà. Le principali attività condotte nel corso degli anni hanno riguardato le opere connesse alla messa in sicurezza d’emergenza della falda sottostante al sito e alla demolizione delle strutture impiantistiche e degli edifici non più utilizzati.

Dopo un lungo iter autorizzativo, il 21 ottobre 2013 il Ministero dell’Ambiente ha firmato il Decreto autorizzativo finale del Piano Opera-tivo di Bonifica di sito, di cui si attende l’emis-sione ufficiale dopo la presa d’atto della Corte dei Conti. L’esecuzione dell’intero progetto si comple-terà in un periodo massimo di 12 anni e sarà sviluppata in tre fasi:• spostamento del corso del Rio Marmazza

che attraversa il sito industriale;• ampliamento dell’impianto di trattamento

delle acqua di falda inquinate;• realizzazione della bonifica all’interno del

perimetro dello stabilimento con il ricorso a tecnologie innovative con impianti tratta-mento terreni in situ.

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Le attività e i principali risultati nel 2013 | 19

La piattaforma informatica ambientale per la gestione dei rifiutiL’unità Logistica Ambientale, preposta al ser-vizio di gestione dei rifiuti, ha sviluppato un software, la piattaforma ambientale, per la gestione di tutte le fasi del processo, dalla produzione, alla pianificazione, programma-zione logistica, allo smaltimento finale dei rifiuti, al fine di:• ingegnerizzare, gestire e ottimizzare la

rete logistica dei flussi di trasporto e smal-timento per identificare la soluzione più

efficace ed efficiente in termini economici e di sostenibilità ambientale;

• garantire scelte oggettive e ottimizzate nella selezione dei destini e dei traspor-tatori da attivare per ogni smaltimento, in relazione ai contratti esistenti;

• garantire la tracciabilità dei dati e dell’inte-ro flusso documentale in linea con le nor-mative e il sistema di Governance interno.

Interventi per altre Società Eni

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20 | Syndial Bilancio di Sostenibilità 2013

Per quanto riguarda il ciclo del cloro di Asse-mini, nel 2013 è stato fermato l’impianto di-cloroetano che versava in una condizione di perdita strutturale. Al suo posto è stato rea-lizzato un impianto di minori dimensioni per la produzione di soda caustica, acido muriatico e ipoclorito di sodio venduti principalmente in Sicilia e Sardegna. Saranno realizzati gli in-vestimenti necessari ad adeguare l’impianto alle migliori tecnologie disponibili garanten-do un livello occupazionale compatibile con il nuovo business e riducendo ulteriormente il rischio correlato agli stoccaggi di sostanze pericolose.Il piano di riqualificazione di Assemini preve-de anche la valorizzazione della salina Ing. Luigi Conti Vecchi tramite la realizzazione di un nuovo impianto per la lavorazione dei quantitativi di sale non più utilizzati per la produzione del cloro-soda. La salina, che ospita fenicotteri rosa stanziali e altre innu-merevoli specie di uccelli, è classificata come zona umida a protezione speciale; questo comporta opportunità significative di valoriz-zazione dell’area a fini didattici e turistici in analogia con altre saline e con possibili ritor-ni positivi sul territorio.Il Piano di riqualificazione di Assemini è un’op-portunità per tutto il personale coinvolto che sarà ricollocato nelle varie attività dopo ade-guata formazione.

La gestione sostenibile degli impianti di trattamento di acque di falda inquinataSyndial gestisce 14 impianti TAF, con una capacità di trattamento di circa 18 milioni di metri cubi di acqua all’anno (di cui circa 2 milioni di metri cubi/anno per conto di società co-insediate nei siti Syndial) con la prospettiva di crescita nel medio periodo a circa 30 milioni.Gli impianti utilizzano tecnologie specifiche in funzione dei contaminanti presenti e dell’e-ventuale salinità, con sezioni chimico-fisiche (metalli), di strippaggio (clorurati organici), di filtrazione con carboni attivi (organici), di trat-tamento biologico (composti ammoniacali), di osmosi (salinità) e di potabilizzazione per re-im-missione delle acque in falda ai fini di un loro re-cupero o di un riutilizzo come acque industriali.

Gli impianti TAF di Syndial

La gestione degli impianti

La parola a Gianfranco Russo, responsabile “Operations”

L’intercettazione e il trattamento delle acque di falda (TAF) si colloca nell’am-bito della bonifica dei siti, attività core

business di Syndial, ed è mirato a evitare che le acque di falda contaminate fuoriescano dal sito. Allo scopo, le acque vengono intercettate con una barriera idraulica costituita da pozzi di emungimento e convogliate a un impianto di de-purazione che toglie tutte le sostanze inquinanti per poter scaricare acque pulite a norma.

L’attività, caratterizzata da tempi relativamente lunghi, è un obbligo di legge cui sono connessi oneri significativi per l’azienda. È quindi impor-tante associare al miglioramento dell’affidabilità del processo l’ottimizzazione dei costi, portan-doli a livelli sostenibili. In quest’ottica, nel 2013 è proseguito il percorso mirato all’eccellenza, che punta a conciliare la massima efficacia degli impianti in termini di affidabilità con la massima efficienza attraverso l’ottimizzazione dei costi. In particolare, nel 2013, sono stati ridotti i con-sumi energetici nell’impianto di Assemini e si sono razionalizzati i trattamenti con l’utilizzo di un impianto unico centralizzato.Una prospettiva importante individuata per au-mentare la sostenibilità economica e ambien-

tale delle attività è quella della valorizzazione delle acque in uscita dai TAF. A Priolo, Brindisi e Porto Torres sono stati avviati progetti per utilizzare queste acque, a valle di eventuali trattamenti integrativi, per uso industriale. In questo modo il vantaggio è duplice: si riduce il fabbisogno idrico di un sito sostituendo i prelie-vi di acqua di pozzo o di fiume per la produzione di acqua demineralizzata e, nel contempo, si valorizzano le acque trattate dal TAF.Syndial ha acquisito un’esperienza unica nel campo della depurazione delle acque di falda inquinate, gestendo, da almeno un decennio, impianti in numerosi siti con differenti proble-matiche di contaminazione. A partire dal 2013 questo know how è stato mes-so a disposizione di altre società Eni attraverso l’elaborazione di progetti specifici; ad esempio, in Val d’Agri, è stato elaborato un progetto origi-nale per il trattamento totale delle acque zero discharge che comporta il riutilizzo in sito di buo-na parte delle acque di strato associate all’estra-zione del greggio, evitando la movimentazione di circa 20 autobotti al giorno di rifiuti, con una net-ta riduzione dei costi e dell’impatto sul territorio dovuta alla movimentazione su strada. Le prove industriali con un impianto pilota in-stallato a Schieppe di Orciano sono state com-pletate con esito positivo, quindi nel 2014 si pro-cederà alle fasi propedeutiche alla realizzazione dell’impianto.

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Le attività e i principali risultati nel 2013 | 21

A partire dal 2011 sono stati eseguiti su tutti i TAF di proprietà le valutazioni tecniche finalizza-te a ottimizzarne le performance, mantenendo l’efficienza nell’abbattimento dei microinqui-nanti con minori consumi di sostanze chimiche ed energia. I risultati ottenuti hanno permesso individuare azioni di miglioramento tecnico/ge-stionali specifiche per ogni impianto.

Gli impianti TAF più energivori sono stati oggetto nel 2012 di una serie di survey mirate alla carat-terizzazione dei consumi energetici, alla valuta-zione dei consumi specifici e alla pianificazione

ed esecuzione di misure volte alla riduzione dell’impronta energetica.È stato condotto uno studio sugli impianti TAF più significativi per capacità di trattamento e complessità (impianti di Assemini, Cengio, Man-fredonia, Priolo) per individuare le aree di inter-vento per migliorarne l’efficienza energetica. A conclusione delle analisi condotte, sono stati individuati due importanti interventi di ottimiz-zazione sul TAF di Priolo che, a regime, compor-teranno un risparmio energetico complessivo di 2,8 GWh/anno, corrispondenti a una riduzione delle emissioni indirette di 1.400 t di CO2.

14IMPIANTI TAF PER UN VOLUME DI 18 MILIONI DI METRI CUBI ALL’ANNO

18BARRIERE IDRAULICHECON SVILUPPO DI 40 KM

Un’iniziativa importante di collaborazione con la Divisione Eni Exploration & Production in Val d’AgriIl processo di estrazione del greggio porta inevitabilmente alla gestione delle acque di produzione associate all’olio estratto dai giacimenti e separato in superficie.

Syndial, a fronte di uno specifico mandato, ha fornito la propria collaborazione tecnica e operativa alla Divisione Eni Exploration & Production per un progetto di

“Sperimentazione e realizzazione di un sistema di trattamento e riutilizzo delle acque di produzione del Centro Oli Val d’Agri di Viggiano (PZ)”.

Il progetto è stato articolato in tre fasi:

1. elaborazione e sperimentazione su scala pilota di un processo idoneo per il trattamento e recupero delle acque di produzione;

2. realizzazione dell’ingegneria esecutiva appaltabile di un impianto di trattamento da 100 mc/h;

3. appalto/realizzazione/gestione dell’impianto ingegnerizzato.

Le prime due fasi sono già state ultimate con esito positivo e sono in corso le attività propedeutiche all’avvio della terza.

Il processo, ideato con l’approccio zero liquid discharge, tratta le acque associate all’estrazione di petrolio dal giacimento, dopo la loro separazione dal greggio, in

modo da poterle depurare per il riutilizzo come acqua industriale o acqua demineralizzata. Le condizioni di processo, individuate e sperimentate da Syndial con

una campagna su impianto pilota, consentono l’ottimizzazione dell’uso di risorse materiali ed energetiche.

Ai regimi di smaltimento attuali del Centro Oli Val d’Agri sarà quindi possibile una riduzione di almeno 20 autobotti al giorno per il minore transito di rifiuti e una

riduzione del prelievo dalle reti idriche di acque idonee per uso irriguo/potabile di circa 5.000 metri cubi al giorno.

1.200POZZI DI EMUNGIMENTODI ACQUE DI FALDA

2.000PIEZOMETRI PER IL MONITORAGGIO IDRO CHIMICO DELLE FALDE

Syndial collabora con la Pubblica Amministrazione in Sicilia: il TAF di Priolo tratta il percolato della discarica rifiuti urbani della città di Palermo Nel mese di febbraio 2013 il Dipartimento

dell’acqua e dei rifiuti della Regione Sicilia,

durante lo stato di emergenza rifiuti causato

dalla difficoltà a smaltire il percolato prodotto

nella discarica di Bellolampo (che tratta i rifiuti

urbani di Palermo), ha richiesto a Syndial la

disponibilità a trattarlo presso l’impianto TAF di

Priolo. Dopo le opportune verifiche tecnico legali,

il 30 settembre 2013 sono iniziate le operazioni

di trattamento e a fine 2013 il TAF di Syndial

Priolo ha garantito lo smaltimento di 2.300

tonnellate di percolato.

L’acqua trattata dagli impianti TAF può esse-re riutilizzata nei complessi industriali come acqua per usi industriali, con una riduzione significativa dei costi di trattamento e una conseguente ricaduta positiva di sosteni-bilità grazie al risparmio di risorse idriche. In particolare, nel TAF di Assemini, nel corso

del 2013 sono stati recuperati 0,45 milioni di metri cubi di acqua di falda trattata nei cicli di produzione del cloro-soda.Nell’impianto TAF del sito di Priolo sono state completate le opere che consentono il riuti-lizzo di parte delle acque trattate che saran-no immesse nella rete di acqua dolce del sito

multi societario e nella barriera della falda sottostante l’area ERG/MED. Ciò consentirà un recupero di oltre un milione di metri cubi di acque trattate dal TAF già nel 2014, per rag-giungere a regime gli oltre 3,5 milioni di metri cubi all’anno.

Numeri in evidenza per le attività di bonifica e messa in sicurezza delle falde

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22 | Syndial Bilancio di Sostenibilità 2013

Le attività produttive nella chimicaLa produzione di Syndial si basa sugli impianti di Assemini, integrati a monte dalle produzioni della salina Ing. Luigi Conti Vecchi.Il 14 febbraio 2013 è stato firmato con le Orga-nizzazioni sindacali un accordo al fine di riqua-lificare l’assetto produttivo del sito di Assemi-ni, compresa la salina. In conseguenza di tale accordo, nella seconda metà del 2013 sono state condotte le operazioni di dismissione dell’impianto dicloretano e la riqualificazione degli impianti per la produzione di soda, acido cloridrico e ipoclorito di sodio. Da dicembre 2013 sono state riprese le attivi-tà produttive con assetto transitorio per rag-giungere, a partire dal 2016 e dopo i previsti interventi di innovazione tecnologica sugli im-pianti, un assetto ottimizzato per migliorarne

l’efficienza energetica.La salina Ing. Conti Vecchi, situata in zona Mac-chiareddu, presso Assemini, è in produzione dal 1931. Attualmente le attività consistono in produzione e stoccaggio di sale marino (clo-ruro di sodio) attraverso successive fasi di cri-stallizzazione frazionata dell’acqua di mare a seguito della evaporazione naturale, utilizzan-do quindi fonti energetiche rinnovabili come sole e vento. Con successivi processi di purifi-cazione e concentrazione sono estratti anche cloruro di magnesio e solfato di magnesio.Le produzioni della salina sono fortemente in-tegrate con gli impianti produttivi Syndial nel sito di Assemini; gran parte del cloruro di sodio prodotto è infatti utilizzato quale materia pri-ma negli impianti elettrolitici per la produzione di cloro e soda.

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Le attività e i principali risultati nel 2013 | 23

e sono stati trasmessi valori e informazioni tecniche, formando o suggerendo percorsi formativi con un approccio proattivo. L’espe-rimento ha avuto un esito molto positivo, non solo in termini di riscontri da parte dei sogget-ti coinvolti, ma anche a livello di risultati con-creti: il numero di infortuni si è ulteriormente abbassato e si è azzerato il numero delle san-zioni amministrative a seguito di ispezioni degli enti di controllo in campo ambientale e della salute e sicurezza.

La salute e la sicurezzasul luogo di lavoro Syndial persegue l’obiettivo di azzerare gli infortuni e di migliorare costantemente le propria performance nell’ambito della preven-zione e mitigazione dei rischi per la salute e la sicurezza sia delle proprie persone, sia dei fornitori di servizi attivi nei siti produttivi. Nel 2013 Syndial ha ottenuto il miglior risultato di sempre negli indici infortunistici relativi ai pro-pri dipendenti (un infortunio) e ai contrattisti (due infortuni) di cui nessuno mortale (fatali-ty index uguale a zero) o grave.Il miglioramento di indici è frutto dell’impegno di tutte le persone Syndial, dipendenti e contratti-sti, che hanno anche progettato e attuato nuove iniziative di durata pluriennale, quali:• 7 incontri di informazione tecnico operati-

va al personale contrattista di sito a livello di manodopera e supervisory su sistemi di gestione integrati e hazard identification, a cui hanno partecipato circa 350 persone;

• 25 audit da parte della sede di cui 15 verifi-che di conformità normativa e sul sistema di gestione HSE e 10 audit operativi condotti insieme alle linee per verificare la sicurez-za in campo e le capacità in tal senso delle ditte contrattiste e dei nostri operatori. Gli audit si sono svolti nei siti principali e critici, con risultati complessivamente adeguati;

• 99 audit da parte delle linee operative sul-la conformità normativa e sul sistema di gestione.

Sono anche proseguite le azioni volte a pro-

La gestione di salute,sicurezza e ambiente

La parola a Guido Montanari, responsabile di Salute, Sicurezza, Ambiente e Qualità (HSEQ)

Nel 2013 si è avviato un nuovo per-corso in campo HSE. Accanto al ruolo

classico di indirizzo e controllo dei processi e delle operazioni per limitare gli impatti negativi e i rischi delle attività, si è prefigurato un ruo-lo nuovo, frutto della volontà di occuparsi più attivamente del miglioramento della vita delle comunità locali attraverso il miglioramento della professionalità dei loro lavoratori utilizza-ti da Syndial, il Local Content. Ai propri fornitori, infatti, Syndial richiede spesso competenze tecniche specifiche non sempre disponibili a livello locale; si è quindi deciso di investire sul miglioramento della conoscenza in tema di si-curezza e rispetto dell’ambiente dei lavoratori espressione delle realtà locali. Questo filone del miglioramento della cultura tecnica delle comunità viene inteso anche in senso più am-pio, arrivando alla promozione di conoscenze scientifiche a tutti i soggetti del territorio; contribuire al miglioramento culturale delle co-munità non offre vantaggi solo a chi riceve la formazione, ma anche all’azienda che, grazie a una miglior comprensione degli aspetti tecnici da parte degli interlocutori locali, può contare su di un maggiore consenso sociale, su cui si basa la legittimazione a operare.Syndial attribuisce alla trasparenza nella co-municazione un valore etico e mira a trasmet-tere informazioni corrette, good science, che potrebbe essere definita come l’attitudine di una società alla verità e che è un concetto strettamente legato alla sostenibilità. Nel 2013, oltre alla progettazione di questo processo di cambiamento culturale, è stata avviata anche la prima fase sperimentale di dialogo, incontrando circa 350 contrattisti presenti nei siti. Nell’occasione si è parlato di cultura del lavoro sicuro e rispettoso dell’am-biente, della cultura industriale di Syndial,

Indice degli infortuni sul lavoro(dipendenti e contrattisti)

Indice di gravità degli infortuni sul lavoro(dipendenti e contrattisti)

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24 | Syndial Bilancio di Sostenibilità 2013

muovere una maggiore sensibilità sugli aspetti di sicurezza sul lavoro.Nel 2013 sono state svolte 5 sessioni di for-mazione sul tema hazard identification rivolte alle persone di Syndial, mirate a sviluppare la capacità di riconoscere le situazioni poten-zialmente a rischio per la sicurezza sul lavoro. L’intervento formativo ha coinvolto, nel bien-nio 2012-2013, oltre 310 dipendenti che ope-rano in impianti produttivi del ciclo cloro, in impianti di trattamento acque di falda e nelle operazioni di bonifica e gestione dei rifiuti.

Syndial aderisce all’iniziativa Eni in Safety, un

piano integrato di interventi formativi e infor-mativi sulla sicurezza che si pone l’obiettivo di rendere la cultura della sicurezza sempre più forte e diffonderne i valori in maniera capillare nell’organizzazione, sostenendo i manager a tutti i livelli come promotori attivi della cultura e dei comportamenti orientati all’eccellenza operativa.Nel 2013 sono stati svolti 13 incontri presso diversi siti Syndial per coinvolgere i responsa-bili e, progressivamente, tutte le altre perso-ne che vi lavorano.Per assicurare la massima efficacia degli in-terventi, il piano di formazione è stato adatta-

to alle specifiche necessità di Syndial. La protezione della salute dei lavoratori ne-gli ambienti di lavoro è assicurata attraverso l’attuazione di programmi di visite mediche di sorveglianza sanitaria ed esami clinici, che sono valutati attentamente insieme ai risul-tati delle indagini ambientali negli ambienti di lavoro finalizzati alla rilevazione di agenti potenzialmente nocivi per la salute.I risultati delle analisi ambientali e degli esami bio-tossicologici confermano la validità delle misure di prevenzione adottate sia presso i siti produttivi, sia in quelli in cui sono condotte operazioni di ripristino ambientale.

L’ambienteLa tutela dell’ambiente e del territorio riveste un’importanza fondamentale per una società come Syndial, che ha fatto delle attività di risa-namento ambientale il proprio core business.Tutte le linee operative di Syndial sono, infatti, focalizzate su di un’attività il cui fine ultimo è di minimizzare gli impatti sulle matrici ambientali acqua e suolo, derivanti dalle precedenti pro-duzioni chimiche o minerarie, per restituire al territorio le aree risanate. Per raggiungere l’o-biettivo è necessario prevedere operazioni pre-liminari di demolizione di impianti e fabbricati e di successiva bonifica del suolo sottostante, con la conseguente produzione di rifiuti.Le due principali direttrici seguite dalle strut-ture operative dell’azienda per perseguire tali obiettivi sono:• sviluppare e proporre progetti di bonifica ef-

ficaci, ma soft per il loro impatto ambientale, soprattutto in termini di rifiuti prodotti;

• massimizzare, nel rispetto della normativa ambientale vigente, le quantità di rifiuti in-viate a recupero rispetto a quelle smaltite in discarica.

I rifiuti prodotti ogni anno da Syndial derivano quasi esclusivamente dalle attività di bonifica. Tipicamente tale attività genera una significa-tiva quantità di rifiuti solidi, derivanti dall’esca-vazione di suoli inquinati, dalle opere di demoli-zione degli impianti inattivi o dalla bonifica di ex discariche. Per tale tipologia di rifiuti, derivanti da un processo non continuo, non è possibile quindi individuare obiettivi di riduzione.

Sulla base delle prescrizioni contenute nei decreti di approvazione delle opere di messa in sicurezza delle falde inquinate, nei siti di

interesse nazionale le acque di falda sono con-siderate rifiuti e di conseguenza gli impianti di trattamento delle acque di falda (TAF) sono

Rifiuti pericolosi per destino* (ton)

Prelievi di acqua (milioni di mc)

Rifiuti non pericolosi per destino* (ton)

Visite di sorveglianza sanitaria 2011 2012 2013828 803 759

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Le attività e i principali risultati nel 2013 | 25

autorizzati quali impianti di trattamento rifiuti.Per quanto riguarda i prelievi di acqua, rispet-to al 2012 c’è stato un trend decrescente dei prelievi da acquedotti, mare e dal sottosuolo, mentre è importante sottolineare la crescita del quantitativo di acqua di falda inquinata trattata in impianti TAF e recuperata nel ciclo produttivo di Syndial.Il forte calo dei prelievi di acqua di mare è lega-

to principalmente alla progressiva dismissione degli impianti nell’area di Porto Marghera.Nonostante i consumi energetici di Syndial non siano particolarmente significativi, anche in questo campo sono state intraprese azioni per migliorare l’efficienza energetica degli impianti.Il calo dei consumi del 2013 è legato alla fer-mata, nel corso del secondo semestre, degli impianti di produzione di Assemini per le opera-

zioni di riassetto produttivo dello stabilimento.

Le attività di Syndial determinano quantità poco significative di emissioni in atmosfera, a eccezione del gas serra (CO2) emesso negli impianti per la generazione di vapore utiliz-zato negli stabilimenti di trattamento delle acque di falda (TAF) e nello Stabilimento di Assemini.

Acque scaricate (milioni di mc)

Inquinanti in acque scaricate (ton)

Altre emissioni in atmosfera (ton)

Consumi di energia (tep)

Emissioni di gas serra (kton)

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26 | Syndial Bilancio di Sostenibilità 2013

Il valore delle persone

Le persone di Syndial nel 2013 Il dato relativo al personale in servizio al 2013 mostra una flessione rispetto al 2012, con una diminuzione complessiva di 53 unità, per un totale di 818 persone.La diminuzione complessiva del personale è determinata dagli effetti combinati di 102 uscite e 51 entrate.Le risorse in uscita comprendono 60 persone per cessazione del rapporto di lavoro per cau-se ordinarie (raggiungimento limiti di età, riso-luzioni consensuali e dimissioni) e a seguito del piano di mobilità avviato da Eni nel biennio 2013-2014 e da 42 persone trasferite o in di-stacco a società Eni o presso altri enti.Le risorse in entrata sono 51, di cui 23 prove-nienti dall’esterno, mentre le restanti 28 sono state trasferite da altri società Eni. Prima di procedere a ricerche sul mercato esterno si è verificata la disponibilità all’interno di Eni e delle società controllate di professionalità coerenti con i profili di ricerca (netting). Que-sta modalità consente di inserire in tempi bre-vi risorse esperte e parallelamente di soddi-sfare esigenze individuali di diversificazione, di crescita professionale, di mobilità sul terri-torio e complessivamente di ottimale concilia-zione fra vita privata e vita lavorativa. Le 23 risorse da mercato sono state inserite in contratto a tempo indeterminato, tranne che per due risorse in contratto di apprendistato.Nell’anno 2013 nella Società Ing. Luigi Conti Vec-chi si è fatto ricorso per la produzione e la raccol-ta del sale a personale stagionale con impiego medio equivalente a 9 unità lavorative anno.

I processi di selezione e orientamento del per-sonale sono gestite, come per tutte le società Eni, da Eni Corporate University, che garanti-sce le pari opportunità e il rispetto dei principi di oggettività e trasparenza del processo.

“Le persone sono l’elemento indispensabile e fondamentale per l’esistenza stessa

dell’impresa e gli obiettivi aziendali si possono raggiungere solo con la loro dedizione e

professionalità”. Su questo principio cardine si fonda la policy “Le nostre persone” di Eni,

adottata da Syndial, che prevede il riconoscimento, lo sviluppo e la salvaguardia di un

patrimonio di risorse necessario per la creazione di valore sostenibile nel tempo.

I dati relativi alla distribuzione del personale dipendente per qualifica, scolarità, età e ge-nere indicano che la popolazione aziendale è tipicamente costituita da personale di sesso maschile (87%), per oltre la metà con una età compresa tra 30 e 50 anni e con un livello di scolarità e professionale medio/alto (oltre l’80% della popolazione è in possesso almeno di un diploma di scuola superiore).

Nel 2013 la copertura della contrattazione col-lettiva è stata pari al 100%.

Nel corso del 2013, 7 persone hanno usufruito del congedo di maternità/paternità. Nel 2012 le persone che hanno usufruito dei congedi di maternità/paternità sono state 4.

Composizione dipendenti nel 2013 Dipendenti in entrata e uscita nel 2013

Dipendenti per aree di attività nel 2013

*Comprende attività di direzione nell’ambito delle Operations e del Risanamento Ambientale e HSE di linea.

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Le attività e i principali risultati nel 2013 | 27

Le politiche retributive e i benefit Per la determinazione della retribuzione indi-viduale i criteri di applicazione escludono ogni tipo di discriminazione. A tutti i dipendenti è ap-plicata la retribuzione contrattuale e le variazio-ni individuali della stessa, quando non traggono origine da disposizioni di legge o di contratto, sono strettamente legate alla professionalità espressa, alle variazioni di ruolo e/o di respon-sabilità. Le valutazioni di merito sono applicate secondo criteri uniformi alla totalità dei dipen-denti differenziandoli per ruolo, responsabilità e categoria. Il sistema di compensation ha lo scopo di assicurare il riconoscimento dei risul-tati conseguiti e delle potenzialità di sviluppo della persona, garantendo una remunerazione coerente con gli standard di mercato.

Eni assicura alle proprie persone un’ampia offerta di benefit quali: piani di assistenza e previdenza integrativi, coperture assicurati-ve, convenzioni per l’utilizzo di carte di credito aziendale (da utilizzare sia per le spese di tra-sferta sia per quelle personali), oltre a iniziative

di welfare riservate quali piani vacanze, conven-zioni con tour operator, convenzioni per l’acqui-sto di abbonamenti per i trasporti pubblici, ecc.

Eni ha siglato un accordo sindacale di istituzione del Fondo Pensione Complementare Fondener-gia, allo scopo di costruire una pensione com-plementare che si aggiunge alle prestazioni del sistema pensionistico obbligatorio: il Fondo rac-coglie le somme versate (contributi) e reinveste in strumenti finanziari ricorrendo a gestori pro-fessionali. L’accordo, che costituisce un allegato dell’attuale CCNL, ha definito le modalità delle contribuzioni a carico azienda, che sono state incrementate con successivi accordi sindacali.

La formazione I programmi formativi rappresentano i dri-ver idonei per favorire lo sviluppo delle risor-se umane quale leva del cambiamento e a supporto dei processi riorganizzativi, come strumento di collegamento fra le politiche aziendali e di gruppo, in coerenza con gli ag-giornamenti normativi in tema di HSE.

Il piano di formazione 2013 è stato elaborato e gestito con il supporto di Eni Corporate Uni-versity. L’erogazione della formazione avvie-ne attraverso diverse modalità, dai corsi in aula all’uso dell’e-learning, in particolare per le tematiche di compliance (anti-corruzione, codice etico, 231). Il 95% dei dirigenti e quadri presenti al 31/12/2013 è stato formato sulle tematiche di anti-corruzione.

L’emanazione di recenti linee guida in tema di sicurezza sul lavoro, con percorsi e impegni spe-cifici delineati dalla conferenza Stato Regioni, ha di fatto stabilito le linee prioritarie di azione sul tema della cosiddetta “formazione per soggetti obbligati”. Su questo tema, e in genere nell’area HSE, il dato di sintesi è così riassumibile:• 5.992 partecipazioni su contenuti HSE,

equivalente al 89% del monte partecipazioni complessivo;

• 23.796 ore di formazione su contenuti HSE, equivalente al 65% del monte partecipazioni complessivo.

Oltre alle tematiche HSE, è stata completata la formazione iniziata nel 2012 sulla qualità a

supporto del processo di certificazione azien-dale ISO 9001. Attenzione particolare e spe-cifica è stata posta sui Laboratori Ambientali che, seguendo gli schemi di accreditamento, attuano un processo di formazione continua e trasversale sulla gestione dei dati analitici emessi, con l’inserimento di metodi e tecniche sempre più avanzate.

La valutazione delle personeLa valutazione delle performance costituisce uno degli strumenti essenziali di gestione del-le risorse e una guida per il miglioramento con-tinuo dei risultati e delle capacità gestionali e professionali. Nell’ambito del rapporto tra re-sponsabile e collaboratore, costituisce un vali-do riferimento per individuare le più opportune azioni gestionali da attivare (sviluppo, forma-zione, mobilità, sistema premiante).

La valutazione delle performance è applicata a tutti i dirigenti, quadri responsabili nominati in documenti organizzativi e giovani laureati.L’assegnazione degli obiettivi discende dal piano di performance annuale Eni e dal proces-so di pianificazione e budget. In tale ambito si inserisce l’obiettivo di sostenibilità, con parti-colare riguardo ai comportamenti sostenibili attraverso i quali i singoli hanno contribuito efficacemente.

Valutazionedelle performance per genere 2013Uomini 15%

Donne 29%

Ore medie di formazione 2013 per categoria di lavoratori

Ore medie di formazione 2013 per genere

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28 | Syndial Bilancio di Sostenibilità 2013

tabella riassuntivaindicatori di sostenibilità

Indicatori di performance economica (migliaia euro) 2011 2012 2013Ricavi 149.202 145.824 120.873

Costi operativi -450.803 -403.153 -385.906

Remunerazioni e benefit ai dipendenti (costo del lavoro) 69.180 63.057 75.605

Utilizzo di materie prime 2011 2012 2013Acqua mare (Saline Conti Vecchi) milioni mc 25 25 25

Etilene ton 32.988 31.529 6.600

Cloruro di sodio ton 180.418 174.523 46.900

Consumi di Energia 2011 2012 2013TOTALE ENERGIA tep 110.658 107.486 50.922

di cui:

Energia elettricaMwh 369.000 369.668 151.520

tep 84.870 85.024 34.850

Energia termica tep 25.788 22.462 16.072

Prelievi e scarichi idrici (milioni mc) 2011 2012 2013PRELIEVI DI ACQUA 9,0 12,0 6,0

di cui:

Prelievi di acqua mare (utilities) 4,9 6,4 1,4

Prelievi da acquedotto o cisterna 0,9 1,1 0,4

Prelievi acqua da sottosuolo (usi produttivi) 2,4 3,4 2,8

Prelievi da acque superficiali 0,7 0,6 0,7

Acqua in uscita TAF recuperata nel ciclo produttivo di Syndial 0,1 0,5 0,7

ACQUE SCARICATE 9,8 8,9 3,2

di cui:

Acqua di mare scaricata 4,9 6,4 1,4

Acqua dolce scaricata in mare 1,3 0,0 0,2

Acqua dolce scaricata in acque superficiali 3,0 1,9 1,6

Acqua dolce scaricata in fogna 0,7 0,6 0,0

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Tabella riassuntiva indicatori di sostenibilità | 29

Emissioni in atmosfera 2011 2012 2013Emissioni di GHG: tonCO2eq 33.849 54.502 38.920

di cui:

Emissioni di CO2 (anidride carbonica)da combustione e da processo

tonCO2eq 33.284 54.476 38.920

Emissioni di NOx (ossidi di azoto) tonNO2eq 61 75 5

Emissioni di SOx (ossidi di zolfo) tonSO2eq 82 167 98

Emissioni di NMVOC(Non Methan Volatile Organic Compounds)

ton 0,4 0,1 0,1

Emissioni di PST (Particolato Sospeso Totale) ton 4,4 3,1 0,0

Emissioni di VIC (Volatile Inorganic Compounds) ton 0,03 0,03 -

Emissioni di CO (monossido di carbonio) ton 10,5 15,8 0,4

Gestione dei rifiuti(escluso acque di falda classificate rifiuto e rifiuti gestiti per terzi) 2011 2012 2013RIFIUTI PERICOLOSI ton 20.975 29.279 30.354

di cui:

RECUPERO 636 1.249 5.726

SMALTIMENTO 20.339 28.030 24.628

Discarica 78 2.355 9.022

Trattamento chimico-fisico-biologico 3.555 19.588 7.542

Incenerimento 4.950 1.935 775

Altro smaltimento 11.756 4.152 7.289

RIFIUTI NON PERICOLOSI ton 145.832 494.587 195.156

di cui:

RECUPERO 5.370 202.576 50.302

SMALTIMENTO 140.462 292.011 144.854

Discarica 54.314 114.341 82.807

Trattamento chimico-fisico-biologico 78.306 173.682 59.679

Incenerimento 154 140 636

Altro smaltimento 7.688 3.848 1.732

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30 | Syndial Bilancio di Sostenibilità 2013

Indici infortunistici (dipendenti e contrattisti) 2011 2012 2013Indice di Frequenza degli infortuni sul lavoro (IF) n. Infortuni /

milioni di ore lavorate 1,7 3,0 1,1

Indice di Gravità degli infortuni sul lavoro (IG) n. giorni persi per infortuni /migliaia di ore lavorate

0,13 0,09 0,02

Decessi a causa di infortuni sul lavoro n. - 1 -

Dipendenti 2011-2013 Uomini Donne Totale2011 778 102 880

2012 770 101 871

2013 716 102 818

Dipendenti per fascia d’età 2011-2013 2011 2012 2013Under 30 38 49 54

31-40 158 186 194

41-50 266 264 251

51-60 335 318 285

Over 60 83 54 34

Totale 880 871 818

Dipendenti per area geografica 2013 Uomini Donne TotaleNord 250 84 334

Centro 22 3 25

Sud 444 15 459

Totale 716 102 818

Dipendenti per genere e categoria professionale 2013 Uomini Donne TotaleDirigenti 25 3 28

Quadri 139 33 172

Impiegati 377 66 443

Operai 175 0 175

Totale 716 102 818

Dipendenti per categoria 2011-2013 2011 2012 2013Dirigenti 30 27 28

Quadri 182 174 172

Impiegati 468 465 443

Operai 200 205 175

Totale 880 871 818

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Tabella riassuntiva indicatori di sostenibilità | 31

Dipendenti per titolo di studio 2013 Uomini Donne Totale

Inferiore al diploma 117 19 136

Diploma 481 43 524

Diploma universitario 2 2

Laurea I Livello (fino a tre anni) 8 3 11

Laurea II Livello (oltre i tre anni) 107 38 145

Totale 715 103 818

Tasso di assenteismo 2011-2013 2011 2012 2013Ore assenteismo/ore lavorate 3,9 3,3 4,1

Non applicabile ai dirigenti. Il tasso di assenteismo è calcolato come totale assenze dal lavoro per incapacità di qualsiasi tipo (escludendo i permessi auto-rizzati) sul totale delle ore lavorate

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Sede LegalePiazza Boldrini, 120097 San Donato Milanese (MI)Tel. Centralino:+39.02.520.1

Attività DiversificateCapitale Sociale al 30 aprile 2014:capitale deliberato €409.936.364,07capitale sottoscritto e versato €409.935.765,51Registro Imprese di Milano R.E.A. Milano n. 1309478Codice Fiscale e Partita IVA n. 09702540155Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Eni SpA

Hanno collaborato: Fondazione Eni Enrico Mattei: P. Cominetti, C. Raffaelli, S. Vergalli.

Syndial: M. Gilardi, G. Laganà, P. Laporta, B. Locatelli, M. Minichillo,M. Milicia, S. Romiti, M. Rossini, L. Zaninetta.

Sito internet: www.syndial.com

Progetto grafico: Korus - RomaCopertina: Inarea - RomaImpaginazione e supervisione: Korus - RomaStampa: Primaprint Srl - ViterboStampato su carta ecologica: Fedrigoni Symbol Freelife Satin

attività diversificate

syndial spa

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