Grande Progetto Risanamento ambientale dei corpi idrici...

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Grande Progetto Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali della provincia di Salerno (D.G.R. n° 400/2012) Impianto consortile di depurazione e trattamento meccanico dei fanghi a servizio dei Comuni di Ravello, Atrani e Scala Progetto Definitivo Data: Revisione: Elaborato n. Scala: Titolo elaborato A.05 RELAZIONE GEOLOGICA, GEOTECNICA Codice progetto: Progettazione: AUSINO S.P.A. Ing. Giuseppe Vitagliano Ing. Iolanda Giuliano Collaborazione: Coordinamento alla progettazione: arch. Katja Aversano, dott Valerio Catalano, geol. Giuseppe D'Urso, ing. Annapaola Fortunato, ing. Giuseppe Irace, geol. Francesco Peduto, ing. Francesco Sessa, arch. Letteria Spuria, geol. Donata Turturiello ing. Salvatore Barba, geom. Federico Renna, geom. Francesco Sorrentino, geom. Nicola Landi p.i. Francesco Vaccaro Coordinamento della sicurezza in fase di progettazione Ing. Giuseppe D'Acunzi Il Responsabile del Procedimento del Grande Progetto Il Responsabile del Procedimento in fase di progettazione Comune di Ravello Comune di Scala Arch. Rosa Zeccato Supporto al R.U.P. Ing. Pasquale De Santis Ing. Gerardo Trillo Geom. Giuseppe Pagano E SISMICA

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Grande Progetto

Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali della provincia di

Salerno

(D.G.R. n° 400/2012)

Impianto consortile di depurazione e trattamento

meccanico dei fanghi a servizio dei Comuni di

Ravello, Atrani e Scala

Progetto Definitivo

Data: Revisione:

Elaborato n. Scala:Titolo elaborato

A.05RELAZIONE GEOLOGICA, GEOTECNICA

Codice progetto:

Progettazione: AUSINO S.P.A.Ing. Giuseppe Vitagliano

Ing. Iolanda Giuliano

Collaborazione:

Coordinamento alla progettazione:arch. Katja Aversano, dott Valerio Catalano, geol. Giuseppe

D'Urso, ing. Annapaola Fortunato, ing. Giuseppe Irace,

geol. Francesco Peduto, ing. Francesco Sessa, arch. Letteria

Spuria, geol. Donata Turturiello

ing. Salvatore Barba, geom. Federico Renna,

geom. Francesco Sorrentino, geom. Nicola Landi

p.i. Francesco Vaccaro

Coordinamento della sicurezza in fase di progettazione

Ing. Giuseppe D'Acunzi

Il Responsabile del Procedimento

del Grande Progetto

Il Responsabile del Procedimentoin fase di progettazione

Comune di Ravello

Comune di Scala

Arch. Rosa Zeccato

Supporto al R.U.P.Ing. Pasquale De Santis

Ing. Gerardo TrilloGeom. Giuseppe Pagano

E SISMICA

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DOTT. GEOL. DOMENICO NEGRO

STUDIO G.A.I.A. – Geologia Applicata Informatica Ambientale Salerno – Via Vito Lembo, 40 – Tel./Fax: 089 238690

E-Mail: [email protected]

E-Mail Certificata: [email protected]

PROVINCIA

SALERNO

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE

DESTRA SELE

COMUNE

RAVELLO OGGETTO

RELAZIONE DI GEOLOGICA E DI MODELLAZIONE SISMICA

Ai sensi del D.M. 14/01/2008 e della L.R. Campania n° 9/83

RELATIVA AL PROGETTO DEFINITIVO DI UN IMPIANTO CONSORTILE DI

DEPURAZIONE E TRATTAMENTO MECCANICO DEI FANGHI A SERVIZIO DEI

COMUNI DI RAVELLO, ATRANI E SCALA COMMITTENTI AUSINO S.p.A.

ALLEGATI a) Stralcio Carta Topografica di Italia foglio “Amalfi”, 1:25.000;

b) Stralcio Carta della Pericolosità da Frana dell’Autorità di Bacino Destra Sele con

ubicazione dell’area in scala 1:5000;

c) Stralcio Carta Rischio Frana dell’Autorità di Bacino Destra Sele con ubicazione

dell’area in scala 1:5000;

d) Stralcio della Carta Geologico – Strutturale dell’ADB Destra Sele in scala 1:5000;

e) Stralcio della Carta degli Spessori delle Coperture dell’ADB Destra Sele in scala

1:5000;

f) Stralcio della Carta Geomorfologica dell’ADB Destra Sele in scala 1:5000;

Il Consulente Tecnico

Dr Geologo Domenico Negro

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INDICE

1 . PREMESSA ....................................................................................................... 3

2 . GEOLOGIA, GEOMORFOLOGIA E IDROGEOLOGIA................................ 4

3 . TIPOLOGIA DELLE OPERE ........................................................................... 5

4 . CONDIZIONI DI STABILITA’ DELL’AREA................................................. 6

5 . MODELLO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO ..................................... 6

6 . INQUADRAMENTO SISMICO GENERALE E MODELLO SISMICO ........ 8

a) Definizione della pericolosità sismica del sito .......................................... 8

b) Categoria di suolo ......................................................................................... 9

5 . CONCLUSIONI ............................................................................................... 10

ALLEGATI ........................................................................................................... 12

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1 . PREMESSA

Per incarico ricevuto dalla Società Ausino SpA – servizi Idrici Integrati, già

Azienda Servizi Idrici Integrati Ausino, detta in prosieguo semplicemente Ausino SpA

con sede in Cava de’ Tirreni alla via P. Atenolfi , 46, giusta convenzione di incarico

professionale stipulata in data 21/12/12, viene redatta la presente relazione di

geologica e di modellazione sismica, ai sensi del D.M. 14/01/2008 (di seguito anche

NTC08), della L.R. n°9/1983, relativa al progetto definitivo per la realizzazione di un

impianto di depurazione consortile a servizio dei Comuni di Ravello, Atrani e Scala,

da realizzare nel Comune di Ravello in località Marmorata.

Tale relazione di consulenza è stata eseguita al fine di caratterizzare i terreni

in oggetto dal punto di vista geologico, geomorfologico e sismico, attraverso l’analisi

della cartografia tematica reperita ed il rilevamento geologico di dettaglio. In fase

esecutiva si dovrà provvedere alla realizzazione di opportune indagini geofisiche e

geognostiche in sito, nonché geotecnico per la determinazione della categoria di

sottosuolo e dei parametri geotecnici necessaria alle verifiche di progetto.

I sopralluoghi, i rilievi geomorfologico e geologico, che costituiscono la base

del presente studio sono stati eseguiti e redatti a cura dello scrivente, secondo tempi

e modalità concordate con il committente.

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2 . GEOLOGIA, GEOMORFOLOGIA E IDROGEOLOGIA

La zona oggetto ricade nella Carta d’Italia dell’ IGM, foglio n°466 sez. II

«Amalfi» in scala 1:25.000 di cui si allega uno stralcio.

Nell’ambito del territorio comunale di Ravello, i terreni più antichi in

affioramento sono rappresentati dai membri giurassico - triassici della serie

carbonatica di piattaforma della catena dei Monti Lattari.

Tali rilievi rientrano nel contesto geologico dell’Appennino Campano – Lucano

e rappresentano una dorsale, allungata in direzione ENE – WSW, che si è così

definitivamente configurata durante gli ultimi due milioni di anni. Infatti l’azione

tettonica plio – pleistocenica ha sollevato questa dorsale ribassando le porzioni

circostanti della piattaforma carbonatica creando le depressioni strutturali del Golfo

di Salerno e del Golfo di Napoli .

Tali eventi tettonici, oltre a dare forme definitiva ai due golfi, contribuirono a

creare anche altre depressioni intramontane lungo la dorsale dei Monti Lattari, come

per esempio la conca di Agerola.

Nell’area in esame, come mostrato nella Carta Geologica allegata, il substrato

carbonatico è costituito da :

• LCS : Calcari stratificati con sottili livelli calcareo marnosi verso l’alto.

Sopra tale unità si rinvengono i depositi del Quaternario costituiti da accumuli

di depositi detrito - piroclastici con intercalazioni di depositi colluviali derivanti in gran

parte dal rimaneggiamento delle stesse vulcanoclastiti. Nel’area in esame, le

coperture raggiungono uno spessore massimo di circa 2,00 metri, come mostrato

nella Carta degli Spessori allegata.

L’evoluzione geomorfologica di questo settore dei Monti Lattari è stata

notevolmente influenzata dalla tettonica pleistocenica, infatti sono presenti numerose

faglie che tagliano i versanti con andamento appenninico ed anti – appenninico e che

hanno contribuito ad innalzare in più fasi la dorsale carbonatica. Un esempio di

questo modellamento polifasico è rappresentato dal ripiano su cui sorge l’abitato di

Ravello, ubicato su una superficie di spianamento, successiva alla tettonica mio –

pliocenica, che poi è stata ulteriormente sollevata alle quote attuali dalla tettonica

quaternaria. Lungo questi lineamenti tettonici si sono impostati numerosi impluvi che

intersecano i rilievi collinari. Inoltre queste aste, a prevalente carattere torrentizio,

hanno contribuito alla modellazione dei versanti. L’area di progetto è collocata

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proprio lungo uno dei versanti orientali alla base del ripiano di Ravello ad una quota

di circa 70 metri s.l.m. e si trova in destra di un impluvio. A monte della zona in

esame si rilevano numerosi terrazzamenti agricoli che contribuiscono ad addolcire le

pendenze. Dal punto di vista idrogeologico i litotipi affioranti possono essere

ricondotti ad un solo complesso idrogeologico riferito ai litotipi carbonatici a

permeabilità media. Inoltre nella zona di progetto le acque superficiali hanno un

regime torrentizio e, data la posizione dell’area, si incanalano lateralmente ad essa

non interessandola.

3 . TIPOLOGIA DELLE OPERE

L’intervento da realizzarsi ha carattere permanente. Attualmente, l’area

individuata è incolta e le opere di sostegno dei terreni, rappresentate da muri di

sostegno in calcestruzzo cementizio armato, sono già esistenti. Sarà interessata da

interventi di trasformazione, con la realizzazione di opere ed impianti, sia sub-

superficiali che superficiali, con la costruzione in opera di vasche interrate, di

macchine ed impianti necessari per il trattamento delle acque reflue.

Nello specifico l’impianto sarà localizzato su due terrazzamenti divisi da un

muro di contenimento in calcestruzzo armato esistente dell’altezza di 8.00 m e

posizionati rispettivamente a quota 70.10 m e 62.10 m sul livello del mare. A valle del

terrazzamento inferiore insiste, a contenimento del terreno, un ulteriore muro di

contenimento in calcestruzzo armato dell’altezza di 2.40 m. Qui di seguito viene

mostrato l’intervento da realizzare :

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4 . CONDIZIONI DI STABILITA’ DELL’AREA

Le opere da realizzare ricadono, nell’ambito del Piano Stralcio per l’Assetto

Idrogeologico dell’Autorità di Bacino Regionale Destra Sele, in un’area classificata

con grado di pericolosità elevata P3 ma non a rischio da frana, così come mostrato

negli stralci cartografici allegati. Inoltre la zona non è soggetta né a pericolosità e

rischio idraulico così come in quello da colata.

Riferendoci, quindi, alla tipologia dell’opera da realizzare e riprendendo l’art.

40 comma 1 delle Norme di Attuazione del PAI che, così, cita :

- “Nelle aree classificate a pericolosità e/o rischio idrogeologico, fermo

restando quanto previsto dagli artt. 10, 15 e 20 (aree a rischio

idrogeologico), è consentita la realizzazione, l’ampliamento e la

ristrutturazione di impianti tecnologici a rete, pubblici o di interesse

pubblico, riferiti a servizi essenziali e/o non altrimenti localizzabili,

purché sia salvaguardata l’integrità dell’opera”.

Si può affermare che l’intervento di progetto ricade in questa descrizione e,

quindi, ne è consentita la realizzazione.

Il rilevamento geologico e geomorfologico di dettaglio non ha evidenziato

nessun dissesto in atto in accordo con il PAI per l’area in esame. In conclusione di

quanto sopra relazionato, è da ritenere che gli interventi previsti in progetto non

comporteranno influenze sui luoghi circostanti e non produrranno condizionamenti

all’attuale stabilità dell’area.

5 . MODELLO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO

Sulla base delle conoscenze geologiche e geotecniche già acquisite e/o noti

dallo scrivente, in accordo con il committente, si è ritenuto sufficiente, ai sensi delle

NTC08, non eseguire in questa fase alcune indagine geognostici e geotecnica che

dovrà essere realizzata per la redazione della progettazione esecutiva.

Come già descritto nel paragrafo inerente l’inquadramento geologico,

geomorfologico ed idrogeologico dell’area, i terreni presenti nella zona in esame

sono riferiti a depositi di copertura detrito – piroclastici di versante poggianti sul

substrato carbonatico

L’analisi dei dati di rilevamento, della cartografia geologica ufficiale e della

letteratura disponibile permettono di descrivere, a grandi linee, la successione

stratigrafica dei terreni presenti nell’area. Pertanto il modello geologico del sito in

esame può essere così schematicamente descritto :

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1) Unità A : Riporto e terreno vegetale;

2) Unità B : depositi detritico – piroclastici;

3) Unità C : calcari;

In questa fase non è possibile dare esatta definizione agli spessori dei

materiali presenti, solo l’esecuzioni di puntuali indagini in situ potranno meglio

descrivere il contesto geologico – stratigrafico nel quale le opere progettate saranno

inserite.

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6 . INQUADRAMENTO SISMICO GENERALE E MODELLO SISMICO

a) Definizione della pericolosità sismica del sito

Il territorio nazionale è stato suddiviso in aree omogenee dal punto di vista

della “Vs30”, ovvero della media ponderale della velocità delle onde sismiche per i

primi 30 m (punto 3.1 ordinanza 3274, Normativa sismica Edifici). Successivamente

in base ai detti valori di Velocità sismica relativa alle onde S è stata redatta una carta

di fattori di incremento da applicare all’accelerazione sismica relativa allo spettro

elastico di ancoraggio come prevista dal punto 3.2.1 della stessa normativa.

Si ricorda che in tale normativa sono state suddivise quattro Macrozone

nell'ambito delle quali sono stati inseriti i vari comuni italiani. Tali zone sono

caratterizzate dalle seguenti accelerazioni:

Zona Accelerazione orizzontale di ancoraggio dello

spettro di risposta elastico(ag/g)

1 0.35

2 0.25

3 0.15

4 0.05

Il Comune di Ravello rientra nella zona sismica 3 secondo l’OPCM 3274/03 e

dell’OPCM 3519/06. L’area di progetto è individuata dalle coordinate geografiche

che, espresse in gradi nel sistema WGS84, sono date da Lat.: 40.64611° e Lon.:

14.61795° .La pericolosità sismica dell’area, espressa in termini di accelerazione

orizzontale massima e riferita ad un suolo rigido di tipo “A” su superficie orizzontale,

in condizioni topografiche T2, secondo il vigente D.M. 14/01/2008 (di seguito

NTC08), è ottenibile, in funzione delle coordinate geografiche, dal sito on-line

http://www.seegeoform.it . Qui di seguito si mostra il calcolo della pericolosità di base

del sito con le suddette coordinate geografiche:

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Si può, quindi, notare che per lo stato limite di interesse cioè SLU – SLV l’

accelerazione sismica di base del sito in oggetto è, quindi, 0,1g.

b) Categoria di suolo

Per caratterizzare i terreni in prospettiva sismica, in questa fase, ci si baserà

sul rilevamento geologico dell’area poiché, nel caso specifico, non si è eseguita

nessuna indagine in situ che dovrà essere realizzata per la redazione del progetto

esecutivo. Inoltre, dall’esame degli elaborati progettuali, si prevede che le vasche sul

primo terrazzo, a monte del muro in c.a. alto 8 metri, vengano realizzate sbancando

la copertura detritico – piroclastica per attestarsi direttamente sulla roccia. Le

strutture che andranno ad occupare il terrazzo sottostante si appoggeranno, invece,

sui depositi di copertura. Quindi, in base a questo schema di progetto, è possibile

assegnare, cautelativamente, per tutta l’area in esame una categoria di sottosuolo

del tipo B così definita :

“Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a

grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un

graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di

Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 > 50 nei terreni a grana

grossa e cu,30 > 250 kPa nei terreni a grana fina)”.

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5 . CONCLUSIONI

La presente relazione è allegata al progetto definitivo per la realizzazione di un

impianto di depurazione consortile a servizio dei Comuni di Ravello, Atrani e Scala,

da realizzare nel Comune di Ravello in località Marmorata.

Il progetto strutturale prevedente interventi di trasformazione, con la

realizzazione di opere ed impianti, sia sub-superficiali che superficiali, con la

costruzione in opera di vasche interrate, di macchine ed impianti necessari per il

trattamento delle acque reflue. Nello specifico l’impianto sarà localizzato su due

terrazzamenti divisi da un muro di contenimento in calcestruzzo armato esistente

dell’altezza di 8.00 m e posizionati rispettivamente a quota 70.10 m e 62.10 m sul

livello del mare. A valle del terrazzamento inferiore insiste, a contenimento del

terreno, un ulteriore muro di contenimento in calcestruzzo armato dell’altezza di 2.40

m.

Lo studio geologico è servito proprio per verificare le locali caratteristiche

geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e sismiche ai sensi del DM 14/01/08,

della L.R. 9/83. In questa fase non sono state realizzate indagini geognostiche,

geotecniche e geofisiche che dovranno essere fatte per la progettazione esecutiva.

Lo studio dei documenti citati, le cartografie disponibili, il rilevamento effettuato

e gli interventi in progetto hanno permesso di definire quali e quante indagini in situ

realizzare, in fase esecutiva per la corretta valutazione degli spessori di copertura,

per la determinazione esatta della profondità del substrato roccioso, per verificare le

caratteristiche geotecniche e per la definizione delle caratteristiche sismiche dei

terreni. Quindi, in base a queste valutazioni, si consiglia di eseguire le seguenti

indagini:

N° 1 indagini geofisica di superficie MASW per la definizione di categoria di

sottosuolo ai sensi del DM 14/01/2008;

N°2 indagini penetrometriche pesanti (DPSH) spinte fino alla profondità di

rifiuto e/o al massimo di 10 m, per la caratterizzazione geotecnica in situ dei terreni;

N°1 Sondaggio a carotaggio continuo spinto fino al raggiungimento del tetto

del substrato roccioso;

N°1 prelievo di campione indisturbato su cui eseguire opportune analisi di

laboratorio;

N°3 prove penetrometriche in foto (SPT) i cui risultati andranno correlati a

quelli ottenuti dalle DPSH;

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Inoltre si dovrà progettare e realizzare un rete di drenaggio delle acque

superficiali e subsuperficiali che dovranno essere incanalate e smaltite verso i

recapiti più vicini tale da non causare problemi di instabilità lungo il versante.

Salerno, 28 gennaio 2013

Dr Geologo Domenico NEGRO

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ALLEGATI

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Ü

area di indagine

LEGENDA

CARTA TOPOGRAFICA DI ITALIAFOGLIO 466 SEZ. II

"AMALFI"SCALA 1:25000

0 1.000500

Metri

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Stralcio Carta Pericolosità da FranaAutorità di Bacino Regionale Destra Sele

scala 1: 5000

Area di indagine

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Stralcio Carta Rischio FranaAutorità di Bacino Regionale Destra Sele

scala 1: 5000

Area di indagine

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Stralcio Carta Geologica Autorità di Bacino Regionale Destra Sele

scala 1: 5000

Area di indagine

Calcari stratificati con sottili livelli calcareo marnosi verso l’alto

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Stralcio Carta degli Spessori delle CopertureAutorità di Bacino Regionale Destra Sele

scala 1: 5000

Area di indagine

Depositi detritico piroclastici di versantecostituiti da sabbie e ceneri

in subordine pomici, scorie e clasti carbonatici

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Stralcio Carta GeomorfologicaAutorità di Bacino Regionale Destra Sele

scala 1: 5000

Area di indagine

Versante fluvio - denudazionale

Vallecola a fondo concavo

Versante a controllo strutturale

Crinale