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Esame di economia - Bigliettini

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Lo scambio monetario deve dare un vantaggio reciproco al domandante A e allofferente B, altrimenti non potrebbe esistere

2. Lo scambio monetario deve dare un vantaggio reciproco al domandante A e allofferente B, altrimenti non potrebbe esistere. Nello scambio di reciproco vantaggio bisogna considerare i fattori: U(utilit (importanza soggettiva attribuita allevento) X[x]=quantit del bene scambiata; P[/X]=Prezzo. Per il domandante lutilit totale del bene maggiore rispetto allutilit del denaro Ua(X)>Ua(). Per l offerente l utilit del denaro sar maggiore a quella del bene che cede Ua()>Ua(x). Da ci si deduce che per i contraenti l utilit di ci che viene acquistato sempre maggiore di ci che viene ceduto. Alla base di ogni scambio vi perci sempre il concetto di PREZZO LIMITE;cio il compratore affronta un acquisto avendo ben chiaro qual il prezzo massimo,ovvero il limite che disposta a pagare(domandante) o a richiedere(offerente)per un singolo bene. Per il compratore lo scambio si avr solo se il prezzo pattuito sar inferiore o uguale al suo prezzo limite. Per l offerente lo scambio si avr solo se il prezzo pattuito sar superiore o uguale al suo prezzo limite. l utilit attribuita dal domandante ad ogni singolo bene(se si tratta di beni uguali)diminuir passando dalla 2,3unit ecc(LEGGE DELLE UTILIT MARGINALI DECRESCENTI).- l utilit attribuita dallofferente ai beni aumenta man mano che questi vengono venduti,in quanto il prezzo limite aumenta LEGGE DEI SACRIFICI MARGINALI CRESCENTI).

B)Per disegnare graficamente le curve di domanda e di offerta come prezzi limite,si dispongono i prezzi per la domanda su una curva che rappresenta la domanda collettiva. Per l offerta avremo la curva di offerta collettiva, che rappresenta la curva dei singoli prezzi limite minimi di vendita di ogni offerente.Le due curve sono disegnate su un grafico con ascissa x(quantit beni)e ordinata p(prezzi). Occorre trovare il prezzo che garantisca l equilibrio nel mercato di domanda e offerta;ovvero p. Partendo da un prezzo dato (prezzo di giornata) verranno domandati solamente beni il cui prezzo limite sar inferiore al prezzo proposto e cosi per i beni offerti saranno offerti quelli con prezzo limite superire a quello proposto. Vi il rischio per che se il prezzo dato pi alto di quello di mercato vi sar un eccedenza di offerta e viceversa, se troppo basso, un eccedenza di domanda. Il mediatore deve fissare un prezzo tale per cui domanda e offerta siano in equilibrio(p). Il mercato funzioner correttamente se esiste un meccanismo che propone prezzi prova che eliminino per approssimazioni successive le eccedenze di offerta e di domanda. l equilibrio del mercato legato al concetto di TEMPO ELEMENTARE (in cui le intenzionalit dei soggetti restano immutate)e di STATICA ECONOMICA(per cui si suppongono avvenuti gli assestamenti per l equilibrio). Anche sul mercato come per i singoli atti si presuppone un vantaggio per i domandanti(RENDITA DEL CONSUMATORE)e per gli offerenti(RENDITA DEL PRODUTTORE).

C)indichiamo con mercato quello in cui sono verificate le seguenti condizioni:

-comunicazione fra i vari luoghi dove si tratta lo stesso bene per conoscere le quotazioni.

-irrilevanza dei costi di trasporto

-trasferibilit di domanda e offerta fra le varie piazze del mercato.

Supponiamo che nelle varie piazze si creino equilibri diversi per cui Pa> Pb, si generer l ovvia convenienza dei venditori della piazza b a spostarsi alla a(per avere maggiori guadagni)e dei compratori di a ad andare a b(per spendere meno). Partono cosi gli ARBITRAGGI. In b c un aumento di domanda che provoca uno spostamento della curva relativa verso destra; e una diminuzione dell offerta con spostamento della curva relativa verso sinistra(in a avverr l opposto). Gli arbitraggi si fermeranno quando non ci sar pi differenza di quotazione tra le due piazze, ovvero quando in entrambe si sar stabilito un prezzo Pe che mette in equilibrio la somma delle domande e delle offerte. Il risultato si sintetizza nella cosiddetta LEGGE DEL PREZZO UNICO che richiama ancora il concetto di tempo elementare. A questo punto si definisce il mercato come un territorio nel quale domande e offerte portano alla LEGGE DEL PREZZO UNICO.

D) Dati: _Funzione di domanda: Pd=n-mx

_Funzione di offerta: Ps=n+mx

Le curve di domanda hanno sempre m negativo e quelle di offerta positivo. (Nella curva di domanda si avr perci una retta discendente a dx, e in quella di offerta una retta crescente a dx).

In questo caso si tratta di economia normativa (P=variabile dipendente; X=variabile indip.)

Per trovare i p.to di equilibrio fra le due rette si fa un sistema: P=n-mx (e trovo P e X). P=n+mxSe si tratta di economia positiva il prezzo diventa la variabile indipendente (P) che agendo su domanda e offerta ne determina la quantit X (variabile dipendente).

Conoscendo la relazione Y=f(X) essa diventer perci X=1/f(Y)

Si far un sistema analogo: X=(n-p)/m

X=(p-n)/m

3. La composizione degli effetti della domanda non data solo dal prezzo(px), ma anche da altre variabili: xd=f (px,x1,x2,x3)

Z1=reddito disponibile per i consumi;

Z2=variabile demografica;

Z3=prezzi dei beni succedanei, cio concorrenti alla stessa esigenza(m>0; perch se aumenta il prezzo di la domanda si sposta a );

Z4=prezzi dei beni complementari,cio reciprocamente necessari per la stessa esigenza (m0) E sar positiva. Bene complementare=(poich MM allora M crescente; se m