BES Glottodidattica

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14 La glottodidattica per alunni con BES BES e lingue straniere A differenza dell’apprendimento della lingua madre (L1), che avviene in tempi abbastanza lunghi e attraverso un elaborato percorso fatto di prove ed errori per consolidare le sue strutture, nell’apprendimento di una lingua straniera (L2) sono notoriamente coinvolti complessi e delicati processi cognitivi simili a quelli che intervengono nella L1, i quali tuttavia devono essere acquisiti e messi in atto dall’alunno in maniera conscia, istituzionalmente regolata e soprattutto in un arco di tempo abbastanza ridotto. La realtà quotidiana delle classi conferma che, per questi e altri motivi, tale apprendi- mento risulta molto spesso difficoltoso per tutti gli alunni, a prescindere da disturbi o difficoltà più o meno accertati o certificati. Non deve quindi sorprendere che esso possa rappresentare un difficile banco di prova anche per gli alunni con BES, le cui problemati- che di apprendimento già evidenziate nella lingua madre, unite a quelle di natura moti- vazionale, emotiva, linguistica e socio-economica, possono essere presenti, o addirittura amplificate, anche nella L2. Leterogeneità e la variabilità dei bisogni educativi degli alunni può dunque rispecchiarsi anche in un’eterogeneità e variabilità di manifestazioni problematiche in L2 che il docente deve attentamente vagliare in una prima fase osservativa, al fine di approntare i successivi interventi personalizzati/individualizzati previsti. Non potendo prendere in considerazione nel dettaglio tutta la gamma di disturbi/difficoltà presentati dalle tre macrocategorie di alunni con BES segnalate dalla normativa, in questa sede forniremo solo alcune informazioni generali che potranno servire all’insegnante come fase di rilevazione di eventuali prestazioni atipiche sia in L1 che in L2: Fonologia L’alunno può avere difficoltà a imparare l’ordine alfabetico; a pronunciare certi suoni; a dividere una parola in sillabe, a manipolare le sillabe di una parola data; a fare lo spelling

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Strategie didattiche per alunni con BES

Transcript of BES Glottodidattica

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    La glottodidattica per alunni con BES

    BES e lingue straniere

    A differenza dellapprendimento della lingua madre (L1), che avviene in tempi abbastanza

    lunghi e attraverso un elaborato percorso fatto di prove ed errori per consolidare le

    sue strutture, nellapprendimento di una lingua straniera (L2) sono notoriamente

    coinvolti complessi e delicati processi cognitivi simili a quelli che intervengono nella L1,

    i quali tuttavia devono essere acquisiti e messi in atto dallalunno in maniera conscia,

    istituzionalmente regolata e soprattutto in un arco di tempo abbastanza ridotto.

    La realt quotidiana delle classi conferma che, per questi e altri motivi, tale apprendi-

    mento risulta molto spesso difficoltoso per tutti gli alunni, a prescindere da disturbi o

    difficolt pi o meno accertati o certificati. Non deve quindi sorprendere che esso possa

    rappresentare un difficile banco di prova anche per gli alunni con BES, le cui problemati-

    che di apprendimento gi evidenziate nella lingua madre, unite a quelle di natura moti-

    vazionale, emotiva, linguistica e socio-economica, possono essere presenti, o addirittura

    amplificate, anche nella L2.

    Leterogeneit e la variabilit dei bisogni educativi degli alunni pu dunque rispecchiarsi

    anche in uneterogeneit e variabilit di manifestazioni problematiche in L2 che il

    docente deve attentamente vagliare in una prima fase osservativa, al fine di approntare

    i successivi interventi personalizzati/individualizzati previsti. Non potendo prendere

    in considerazione nel dettaglio tutta la gamma di disturbi/difficolt presentati dalle tre

    macrocategorie di alunni con BES segnalate dalla normativa, in questa sede forniremo

    solo alcune informazioni generali che potranno servire allinsegnante come fase di

    rilevazione di eventuali prestazioni atipiche sia in L1 che in L2:

    Fonologia

    Lalunno pu avere difficolt a imparare lordine alfabetico; a pronunciare certi suoni; a

    dividere una parola in sillabe, a manipolare le sillabe di una parola data; a fare lo spelling

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    La glottodidattica per alunni con BES

    di una parola; a riconoscere le rime; a riconoscere le vocali e le consonanti, le doppie, la

    somiglianza o la differenza fra fonemi; a ripetere sequenze ritmiche e a tenere il tempo; a

    riconoscere laccento tonico di una parola; a imparare filastrocche o scioglilingua.

    Oralit

    Lalunno pu articolare con difficolt i suoni del linguaggio; avere difficolt a riconoscere

    i suoni nel flusso del parlato; avere problemi a ripetere la sequenza delle lettere

    dellalfabeto e a contare; fare fatica a percepire leloquio molto veloce; comprendere con

    difficolt le consegne orali; parlare facendo molte pause, con ritmo e intonazione atipici

    o inadeguati al contesto comunicativo; rispettare o comprendere poco i turni di parola;

    avere difficolt a rispondere oralmente; avere difficolt a improvvisare dialoghi o role-

    play; avere problemi nel comprendere e utilizzare la lingua in contesti comunicativi, i

    modelli e le regole dellinterazione; avere difficolt nel recupero mnemonico del lessico.

    Lettura

    Lalunno pu leggere con una velocit molto ridotta rispetto alla media dei compagni e

    affaticarsi; sostituire, invertire, aggiungere, omettere, ripetere grafemi che hanno tratti

    visivi simili o speculari oppure sillabe, parole o frasi; omettere o aggiungere le doppie

    ove non necessario; commettere errori di accentuazione; omettere o ridurre dittonghi

    o altri gruppi consonantici; omettere una parola o unintera riga; leggere le parole al

    contrario; avere difficolt a cercare le parole sul dizionario; avere difficolt a comprendere

    il significato di singole parole o del testo in generale, a identificare i suoi tratti salienti, a

    cercare uninformazione specifica; avere problemi nel trarre inferenze, nel comprendere

    i doppi sensi, lironia, lallegoria, nellindividuare i nessi logici non esplicitati nel testo;

    avere difficolt nel recupero mnemonico del lessico.

    Scrittura

    Lalunno pu avere difficolt a tenere la penna o altri strumenti in mano; esercitare una

    pressione eccessiva sul foglio con conseguente segno grafico marcato e pesante; non

    rispettare i margini del foglio; inserire spazi irregolari tra le parole o tra le lettere di

    una stessa parola; invertire la direzionalit del gesto durante la scrittura; produrre segni

    grafici di dimensioni irregolari; omettere, aggiungere o sostituire lettere o parti di parola;

    omettere le maiuscole; invertire sillabe o lettere; fondere due parole che dovrebbero

    restare divise; segmentare ununica parola in due parti; avere difficolt a riconoscere gli

    omofoni non omografi; scrivere prevalentemente maiuscolo o minuscolo; avere difficolt

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    a usare la punteggiatura, gli accenti e gli apostrofi; avere difficolt a prendere appunti e

    copiare; avere difficolt nel recupero mnemonico del lessico.

    Lessico

    Lalunno pu avere difficolt nel recupero mnemonico del lessico; fare fatica a ricordare

    la forma scritta di certe parole; avere problemi nella categorizzazione delle parole;

    comprendere con difficolt il lessico ad alta frequenza; impiegare molto tempo a nominare

    oggetti e immagini; scrivere la stessa parola in modi diversi; avere difficolt a scrivere o

    ripetere parole lunghe; confondere parole molto simili dal punto di vista grafico; non

    ricordare il significato delle parole se isolate dal contesto.

    Morfosintassi

    Lalunno pu avere difficolt a comprendere la costruzione di suffissi, prefissi,

    parole composte; a individuare i componenti essenziali della frase (soggetto, verbo,

    complemento); a comprendere e utilizzare la flessione verbale e nominale; a comprendere

    e applicare le regole grammaticali.

    Psicoaffettivit nellapprendimento della L2

    Una riflessione a parte merita laspetto psicologico, affettivo, comportamentale e rela-

    zionale degli alunni con BES, i quali possono manifestare problematicit suscettibili di

    diventare una barriera nellapprendimento della L2. Spesso il vissuto di questi alunni

    costellato di insuccessi, frustrazioni, insicurezze, fragilit dovute allo scontro fra la con-

    sapevolezza dei propri limiti e le eccessive richieste o la scarsa considerazione del conte-

    sto sociale e scolastico di riferimento. A ci si aggiunga che gli approcci, le metodologie

    e gli strumenti adottati, lorganizzazione temporale-spaziale della didattica e le tipologie

    e modalit di verifica perseguiti dal docente possono talora rinforzare negativamente

    lalunno e contribuire a sviluppare basso senso di autostima, ansia da prestazione, ri-

    luttanza alla comunicazione e alla relazione, comportamenti oppositivi o rinunciatari,

    scarsa motivazione, in sostanza filtri di natura affettiva che possono essere ancora pi

    disabilitanti della effettiva difficolt di apprendimento.

    essenziale, perci, che tali correlati siano presi in massima considerazione dallinsegnante al

    momento delle decisioni operative da prendere nella progettazione di percorsi personalizzati

    o individualizzati per alunni con BES. Orientamenti metodologici che accostano lalunno

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    La glottodidattica per alunni con BES

    allo studio della L2 in modo sereno, piacevole e non ansioso, aumentano la sua autostima

    attraverso la valorizzazione dei suoi punti di forza, delle sue potenzialit e delle sue diversit,

    riconoscono il valore della L2 come principale strumento di relazione e di sviluppo psico-sociale

    hanno sicuramente maggiori possibilit di una ricaduta positiva sul suo apprendimento e,

    pi in generale, sul suo successo scolastico e sulla sua formazione globale.

    Il potenziale di inclusivit della L2

    Quanto detto finora si scontra, paradossalmente, con la realt scolastica dellinsegnamento

    delle L2 in Italia, nella quale ancora diffusa lidea che, in presenza di BES, la L2

    rappresenti una difficolt da non affrontare piuttosto che un potenziale da sfruttare

    nellottica delleducazione della persona nel suo complesso. In realt, la L2 porta con s

    un valore aggiunto che, dal punto di vista inclusivo, pu essere sfruttato anche nellottica

    della compensazione di eventuali deficit sul piano propriamente linguistico.

    In primo luogo, come levoluzione della glottodidattica dagli anni Settanta a oggi ha

    messo in evidenza, lapprendimento della L2 non porta unicamente allo sviluppo di una

    competenza linguistica e pragmatico-comunicativa, ma ha anche unimportante valenza

    formativa dal punto di vista cognitivo e relazionale.

    In secondo luogo linsegnamento della L2 si prefigge anche lo scopo di far conoscere

    la diversit dei modelli culturali, evitando generalizzazioni, pregiudizi e stereotipi di

    ogni genere e al contrario sviluppando competenze interculturali attraverso il continuo

    confronto consapevole con la propria cultura.

    Infine la L2, proprio per lo spiccato carattere comunicativo, e quindi relazionale, che la

    contraddistingue, si rivela luogo privilegiato per creare contesti di apprendimento meno

    formali, meno rigidi e affettivamente pi aperti a una pluralit di metodologie e approcci

    che vengono incontro alleterogeneit dei BES. possibile infatti recuperare il lato ludico

    del fare con la lingua per incanalare le intelligenze multiple e le competenze diversificate

    degli alunni nellottica di una didattica il pi possibile personalizzata, elaborando percorsi

    didattici a pi livelli che facciano leva sulla motivazione e sulla partecipazione degli alunni

    e permettano loro di acquisire anche una, sia pur minima, competenza comunicativa e

    culturale nella lingua stessa.

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    Laccessibilit glottodidattica per alunni con BES

    Recentemente stato elaborato, nellambito della didattica delle L2, un nuovo modello

    epistemologico, detto dellaccessibilit glottodidattica, il quale, basandosi su precisi

    assunti pedagogici, psicolinguistici e metodologici (quali laffermazione della centralit

    dellalunno nel processo di apprendimento, il focus prioritario sulla competenza

    comunicativa, la neurodiversit individuale, leducazione linguistica democratica) e

    abbandonando la visione biomedica delle disabilit/difficolt di apprendimento, cerca

    di fornire gli strumenti teorico-pratici pi adatti per rispondere efficacemente ai bisogni

    specificamente linguistici degli alunni con BES. Per accessibilit si intende, in questo

    preciso contesto, linsieme delle misure prese dal docente di L2 a vari livelli (linguistico,

    metodologico, didattico e psicoaffettivo) per rimuovere gli ostacoli che impediscono

    lapprendimento linguistico degli alunni con BES e, in unottica pi ampia, garantire loro

    pari opportunit educative.

    Nellintraprendere percorsi di accessibilit, prioritario partire con unapprofondita analisi dei bisogni linguistici dellalunno con BES, che prenda le mosse da una fase osservativa iniziale finalizzata alla costruzione di una progettazione educativa persona-

    lizzata e specifica per lapprendimento delle L2. In questa fase, accanto a unaccurata

    rilevazione degli stili di apprendimento dellalunno, occorre valutare attentamente le

    prestazioni atipiche che questi pu manifestare nella L2, partendo da un esame del suo

    livello di consapevolezza fonologica per poi passare ad analizzare aspetti quali loralit,

    la scrittura, il lessico, la morfosintassi, se possibile raccogliendo le informazioni sotto

    forma di griglie strutturate.

    Il momento successivo costituito dalla definizione degli obiettivi. Occorre precisare, a tale proposito, che la legislazione scolastica italiana (in particolare le recentissime

    Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dellinfanzia e del primo ciclo di istruzione,

    emanate nel 2012) ha messo ancora di pi in evidenza come la L2 concorra, insieme

    alla L1, alla formazione generale dellindividuo, in quanto consente di sviluppare

    competenze di tipo plurilingue e pluriculturale utili per esercitare la cittadinanza attiva

    in un contesto globalizzato. In questo senso, si richiede esplicitamente che siano create

    le condizioni di insegnamento/apprendimento pi efficaci per consentire agli alunni

    di fare con la lingua e quindi, di sviluppare abilit e conoscenze di tipo pragmatico-

    comunicativo applicabili in eterogenei contesti di vita. Per questo motivo, gli obiettivi

    che il docente dovr porsi per lalunno con BES dovranno riferirsi sia allaspetto

    formativo (in ambito personale, culturale e relazionale) sia allaspetto propriamente

    linguistico, comunicativo e metalinguistico, avendo come riferimento quanto previsto

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    La glottodidattica per alunni con BES

    dalla normativa per quanto riguarda i traguardi di sviluppo delle competenze ovvero

    gli obiettivi di apprendimento per la L2 al termine della Scuola secondaria di primo

    grado. Per gli obiettivi propriamente linguistici, a seconda della difficolt manifestata

    dallalunno con BES, sar significativo, caso per caso, dare priorit ora alle abilit orali,

    ora a quelle scritte, allefficacia comunicativa rispetto alla fluenza o allaccuratezza, alla

    comprensione globale piuttosto che a quella analitica, al contenuto piuttosto che alla

    forma.

    Un ulteriore passo costituito dalla formalizzazione delle eventuali misure compensa-tive e dispensative concesse allalunno, vale a dire quegli strumenti o quelle strategie che possono facilitare allalunno il raggiungimento degli obiettivi stabiliti oppure quei

    provvedimenti che lo esonerano da eccessivi sforzi cognitivi in L2. Tra gli strumenti com-

    pensativi possiamo citare: computer con programmi di videoscrittura, correttore orto-

    grafico e sintesi vocale; libri digitali; risorse audio (file audio digitali, audiolibri); registra-

    tore; calcolatrice; schemi, tabelle, formulari, mappe mentali, modelli testuali (prompts)

    come supporto durante verifiche o attivit didattiche; poster e altri supporti iconici; vi-

    deo didattici; software didattici specifici; lassegnazione di tempi pi lunghi per lesecu-

    zione di attivit o verifiche.

    Fra le misure dispensative pu rientrare, invece, la riduzione del carico di compiti o evitare

    luso del corsivo o dello stampato minuscolo, la scrittura sotto dettatura, la copiatura

    alla lavagna, lo studio mnemonico, la lettura ad alta voce, la consultazione di dizionari

    cartacei. A tale riguardo, occorre tuttavia sottolineare che la normativa di riferimento

    tende a privilegiare, per gli alunni con BES, ladozione di specifiche strategie educative e

    didattiche piuttosto che di misure compensative o dispensative, che dovrebbero essere

    riservate a situazioni di grave difficolt di apprendimento e, comunque, ufficialmente

    certificate.

    Lultima fase quella della progettazione delle verifiche e della valutazione. Si tratta di un momento molto delicato sia per il docente sia per lalunno: per il primo,

    deve consentire di esaminare lefficacia del proprio insegnamento alla luce degli obiettivi

    perseguiti, delle metodologie applicate, delle azioni didattiche effettivamente svolte e, se

    necessario, di riadattarle o modificarle; per il secondo, deve rappresentare unoccasione

    di riflessione sul proprio processo di apprendimento, sui punti di forza da potenziare e

    sui punti deboli da consolidare. In questo senso, la scelta delle verifiche e delle modalit

    di valutazione deve essere fatta dal docente non con obiettivi sanzionatori, ma in

    ottica formativa, puntando al successo educativo, alla valorizzazione della persona,

    allacquisizione di competenze realisticamente spendibili in contesti di vita.

    Premesso ci, sul piano propriamente operativo importante ricordare che le verifiche

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    dovrebbero avere caratteristiche di accessibilit dal punto di vista della forma, del

    contenuto e della modalit di svolgimento:

    a) sul piano della forma consigliabile che siano coerenti con le attivit o gli esercizi svolti in classe dallalunno, preferibilmente in forma strutturata e guidata, piuttosto

    che troppo libera; che le consegne siano formulate in italiano, con frasi principali,

    senza doppie negazioni e contengano indicazioni chiare e precise di ci che deve

    essere svolto; che siano predisposti tutti i necessari adattamenti dal punto di vista

    grafico o siano previsti i mezzi di fruizione pi adatti per lo svolgimento della prova,

    soprattutto nel caso di prove scritte;

    b) sul piano del contenuto importante che rispettino attentamente gli obiettivi prefissati e non esulino da aspetti su cui non si focalizzato linsegnamento;

    c) sul piano della modalit di svolgimento, come indicato esplicitamente dalla normativa (in particolare la legge 170/2010 e successive linee guida), utile programmare con

    lalunno i momenti di verifica, concedere tempi pi lunghi per il completamento delle

    prove e permettere luso di strumenti compensativi (schemi di sintesi, mappe ecc.).

    Inoltre, per alleggerire il carico cognitivo della verifica (per esempio, la simultaneit

    di abilit linguistiche su cui si focalizza, il numero di esercizi da svolgere ecc.),

    consigliabile segmentarla in parti pi brevi, ciascuna concentrata su una singola

    abilit.

    Per quanto riguarda la valutazione, il docente dovrebbe tenere in considerazione i pro-

    gressi fatti dallalunno rispetto alla sua peculiare situazione di partenza, a prescindere

    dal livello raggiunto dalla classe in cui si trova. Inoltre, a livello specificamente linguisti-

    co, a seconda delle caratteristiche dellalunno con BES, dovrebbe focalizzare la valutazio-

    ne ora sulle abilit scritte, ora su quelle orali, privilegiando comunque sempre lefficacia

    comunicativa rispetto allaccuratezza formale e la globalit rispetto alla sintesi. Infine

    dovrebbe far confluire nella valutazione il grado di apprendimento non solo sul piano

    linguistico, ma anche su quello relazionale e culturale.

    Principi generali dellaccessibilit glottodidattica

    Alcuni principi generali di riferimento, che descriviamo approfonditamente qui di seguito,

    sono necessari al docente per individuare le attivit, le tecniche, le strategie didattiche pi

    accessibili per lalunno con BES e, conseguentemente, predisporre i necessari adattamenti

    per favorire il raggiungimento dei suoi obiettivi linguistici.

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    La glottodidattica per alunni con BES

    Sistematicit e retroazione

    Per alcuni alunni, un intervento didattico poco strutturato e poco definito pu

    rappresentare un dispendio di energie cognitive; occorre pertanto recuperare, sia pure

    nellottica della variet e della novit, una certa regolarit attraverso lesplicitazione

    degli obiettivi, dei contenuti e delle fasi di lavoro della lezione sotto forma di mappe

    (in duplice forma, orale e visuale), frequenti ricapitolazioni con modalit diverse

    per mantenere lattenzione, il rinforzo di quanto appreso anche attraverso materiali

    di autoapprendimento, la riapplicazione di quanto appreso in contesti analoghi ma

    non identici, il controllo dellavvenuta comprensione attraverso ripetute domande,

    lautovalutazione, leventuale revisione e il riadattamento degli obiettivi e delle modalit

    di verifica e di valutazione.

    Multisensorialit

    ormai un assunto glottodidattico ampiamente comprovato che un input linguistico

    proveniente da molteplici canali sensoriali ha maggiori possibilit di essere efficacemente

    compreso, rielaborato e riutilizzato. Ci ha una valenza ancora maggiore nel caso di quegli

    alunni che possono spesso essere ricettivi a tipologie di canali solitamente non stimolati

    nella didattica tradizionale. Pertanto, ladozione da parte del docente di linguaggi e

    strategie multisensoriali pu venire incontro ai loro stili di apprendimento individuali.

    Questi possono comprendere, per esempio, lutilizzo di colori e di supporti visivi o

    tattili, le attivit di tipo cinestesico (fra le quali ricordiamo il Total Physical Response) o

    drammaturgico, ladozione di strategie di aggancio mnemonico (di tipo visivo, uditivo o

    oggettuale).

    Contestualizzazione

    Questo principio parte dal presupposto che lapprendimento linguistico avvenga

    attraverso il coinvolgimento di entrambi gli emisferi cerebrali, fra i quali quello destro

    preposto allelaborazione di input di tipo globale, simultaneo, visivo, contestuale,

    induttivo, emotivo e quello sinistro a input di tipo analitico, sequenziale, verbale,

    logico, deduttivo, razionale. A ci si aggiunge che il cervello procede, nellelaborazione

    delle informazioni, secondo una direzione che va dallemisfero destro a quello sinistro.

    Durante le prime fasi dellazione didattica dovrebbero perci prevalere attivit che

    stimolino gli alunni a far leva sulle proprie concrete esperienze personali, ad attivare le

    proprie preconoscenze, a formulare ipotesi, ad analizzare i testi (scritti e orali) dal punto

    di vista extralinguistico, contestuale e paratestuale. Seguire tale direzionalit neurologica

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    pu essere particolarmente efficace in quegli alunni con BES che, a fronte di specifiche

    difficolt nellelaborazione di input strettamente linguistici o logico-formali, possono

    invece usufruire di agganci non linguistici, pi concreti e pi rispondenti a determinati

    stili di apprendimento.

    Compensazione

    Nellottica della personalizzazione dellapprendimento della L2, opportuno che

    il docente si concentri maggiormente sugli aspetti della competenza comunicativa

    che nellalunno con BES risultano meno compromessi e pi facilmente sviluppabili o

    potenziabili.

    Realizzabilit

    Lalunno con BES percepisce un compito come realizzabile quando esso non mette

    in evidenza le proprie difficolt in ambito linguistico. Quindi necessario evitare

    situazioni ansiogene, scegliere le tecniche didattiche appropriate, definire e segmentare

    attentamente le attivit da svolgere in classe e a casa, adottare le strategie pi adatte

    ai suoi obiettivi, differenziare e personalizzare ruoli, compiti, materiali e strumenti di

    supporto.

    Adattamento linguistico

    Linput in L2, proveniente da diversi canali, deve talora essere opportunamente modificato

    e reso accessibile allalunno con BES. Questo pu avvenire in primo luogo attraverso

    un rallentamento dellinsegnamento della L2 in senso lato, sul piano sia didattico sia

    linguistico e paralinguistico. Nel primo caso, il docente dovrebbe evitare di stabilire un

    elevato numero di obiettivi o di contenuti o di svolgere lezioni dal ritmo incalzante, con

    pochi momenti di riflessione o di pratica; nel secondo caso, dovrebbe evitare di introdurre

    troppe strutture linguistiche, lessico o funzioni comunicative contemporaneamente che

    non possano essere adeguatamente analizzate e interiorizzate dallalunno.

    Adattamento grafico

    Nei casi in cui lalunno abbia particolari difficolt di elaborazione visiva delle informazioni

    verbali scritte (per esempio in situazioni di dislessia) talvolta necessario apportarvi delle

    modifiche. Gli adattamenti possono riguardare luso di caratteri di stampa pi semplici e

    adeguatamente spaziati, del grassetto o di riquadri/bordi per evidenziare parole o titoli,

    di uninterlinea abbastanza ampia, di una giustificazione a sinistra, di punti elenco, di

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    La glottodidattica per alunni con BES

    paragrafi ben separati tra loro e di un apparato paratestuale di tipo visivo (immagini,

    diagrammi, grafici) che sia funzionale a una maggiore comprensione dellinput.

    Metacognizione

    Sviluppare nellalunno la consapevolezza delle modalit di funzionamento e di

    attivazione dei propri processi mentali per raggiungere la conoscenza (attraverso

    lautoriflessione, lautocorrezione, la verbalizzazione di come e perch svolgono un

    certo compito), significa portarlo ad acquisire e attivare strategie di problem solving,

    di autoregolazione, di pianificazione e di controllo che gli consentano di aggirare gli

    ostacoli allapprendimento linguistico legati alla sua specifica difficolt.

    Differenziazione

    Si tratta di un principio metodologico che consiste nella distribuzione di compiti lingui-

    stico-comunicativi diversificati secondo le capacit dei singoli alunni ma tali da poter

    creare, nellottica dellapprendimento cooperativo, una cosiddetta interdipendenza po-

    sitiva. Si cerca, in questo modo, di valorizzare la loro competenza individuale, in quanto

    ognuno di essi, in ruoli di paritetico valore, possessore di una parte di conoscenze che

    occorre scambiare con i compagni affinch esse possano essere di completo dominio di

    tutti indistintamente. Unimpostazione didattica di questo tipo consente di evitare di-

    screpanze di livello fra gli alunni e, al tempo stesso, di renderli protagonisti e responsabili

    non solo del proprio ma anche dellaltrui processo di apprendimento.

    Multimedialit

    Il ricorso alle nuove tecnologie dellinformatica e della comunicazione una pratica

    ampiamente affermata anche in campo educativo. Affinch esse non rappresentino un

    ulteriore ostacolo allapprendimento, in presenza di alunni con BES tuttavia necessario

    vagliare attentamente la scelta di tali tecnologie sulla base degli obiettivi linguistici

    da perseguire, sul grado di facilit o intuitivit di utilizzo, sul livello di flessibilit e

    interattivit che esse offrono, e soprattutto sulla loro possibilit di integrazione con le

    metodologie e strategie didattiche adottate.

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    La scelta di attivit e strategie linguistiche accessibili

    Come pi volte sottolineato, la scelta delle attivit o delle strategie finalizzate

    allapprendimento linguistico dellalunno con BES deve sempre essere subordinata a

    unattenta valutazione delle aree del suo funzionamento linguistico globale che risultano

    da un lato deficitarie e dallaltro intatte. Solo in questo modo possibile determinare

    quale attivit o strategia sia veramente accessibile e approntare i dovuti adattamenti

    metodologici. perci utile che il docente tenga presenti i seguenti criteri orientativi di

    base:

    a) complessit cognitiva: lattivit o la strategia proposta richiede allalunno livelli di risorse cognitive (quali attenzione, ragionamento, pianificazione, recupero delle

    informazioni e loro sintesi ecc.) alti o bassi?

    b) analisi linguistica: linput linguistico presente nellattivit o nella strategia proposta richiede un livello di analisi (sia a livello di abilit ricettive/produttive sia a livello di

    lessico e grammatica) alto o basso?

    c) composizionalit: lattivit o la strategia proposta coinvolge una o pi abilit linguistiche? Si suddivide in una o pi fasi di lavoro?

    d) strutturazione: lattivit proposta presenta solo indicazioni generali e richiede allalunno un alto livello di autonomia oppure contiene indicazioni precise e un modello linguistico

    da riprodurre o a cui riferirsi?

    e) semioticit: lattivit proposta contiene input di natura esclusivamente linguistica oppure sono presenti anche riferimenti extralinguistici e paratestuali?

    I criteri sopra illustrati dimostrano che spesso non sufficiente scegliere unattivit o

    una strategia per lalunno con BES che sia soltanto linguisticamente facile, bens occorre

    tenere presente anche una serie di altri importanti fattori che esulano dallaspetto

    meramente linguistico e rientrano, invece, nellambito pi generale del funzionamento

    cognitivo dellalunno.

    Ci premesso, riportiamo qui di seguito, sinteticamente, una serie di indicazioni per

    la scelta di tecniche e strategie linguistiche pi accessibili ad alunni con BES, tenendo

    presente che quanto proposto deve essere successivamente adattato alle caratteristiche

    uniche e specifiche dellalunno.

    Fonologia

    Sensibilizzare lalunno al carattere preminentemente orale della lingua;

    enfatizzare, segmentare e ripetere parole chiave, sillabe accentate, suoni, parole

    e frasi complesse;

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    La glottodidattica per alunni con BES

    far s che gli alunni focalizzino la loro attenzione sui movimenti articolatori;

    prediligere attivit in classe (anche in forma ludica) di ripetizione corale, individuale o

    a catena di parole o frasi, di riconoscimento e pratica di suoni singoli o in contesto, di

    individuazione di tratti paralinguistici ed extralinguistici, di registrazione e riascolto

    con successiva autocorrezione, di ascolto e ripetizione di canzoni, filastrocche o

    scioglilingua.

    Comprensione scritta e orale

    Prevedere momenti di analisi collettiva dellapparato paratestuale ed extralinguistico

    (titoli, paragrafi, immagini, rumori);

    far precedere la lettura e lascolto dallattivazione di eventuali preconoscenze;

    prediligere la lettura e lascolto estensivi globali (skimming) prima di passare a

    ulteriori processi di lettura e ascolto estensivi e intensivi (scanning e comprensione

    analitica);

    stimolare la lettura e lascolto del testo ripetuti e a pi livelli;

    utilizzare griglie strutturate da riempire con informazioni sintetiche ricavate dal

    testo, la transcodificazione (per esempio fare un disegno di quanto letto o ascoltato),

    labbinamento parole-immagini, il cloze facilitato con immagini o parole gi proposte

    oppure a scelta multipla, attivit di Total Physical Response);

    se necessario, fare affidamento al supporto dei libri audio o dei narratori digitali e, nei

    testi scritti, approntare eventuali adattamenti grafici nellottica dellaccessibilit.

    Produzione e interazione scritta e orale

    Utilizzare strumenti altamente strutturati per consentire allalunno di produrre

    lingua in maniera guidata, i cosiddetti prompts (immagini chiave che favoriscono il

    recupero lessicale, enunciati guida o espressioni gi predisposte per la costruzione di

    testi o dialoghi, modelli testuali da riprodurre o completare con proprie informazioni

    ecc.);

    per la produzione orale, ricorrere a presentazioni di tipo multimediale, in cui siano

    chiari gli obiettivi e le modalit della presentazione nonch la struttura da dare al

    discorso; per linterazione orale, prediligere attivit di drammatizzazione (ovvero di

    interpretazione di dialoghi gi scritti) prima di procedere ad attivit meno strutturate,

    quali role-making, role-taking o role-play; per la produzione scritta, ricorrere a attivit

    di completamento di testi o frasi, brevi descrizioni di immagini con lessico fornito,

    brevi produzioni scritte su modello predisposto ecc.;

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    fare ricorso a diagrammi, immagini, mappe concettuali per consentire lorganizzazione

    delle idee;

    se necessario, fare affidamento al computer, ai correttori automatici e ai dizionari

    digitali.

    Lessico

    Progettare il lavoro sul lessico tenendo presente il livello linguistico potenzialmente

    raggiungibile dallalunno;

    partire dalla scelta di un lessico ad alta frequenza il pi possibile contestualizzato e

    legato alla sfera di interessi o di vita dellalunno;

    fare ampio ricorso alle mappe concettuali per la categorizzazione delle parole;

    utilizzare flashcards, immagini, oggetti per un maggiore aggancio concreto del lessico;

    prediligere attivit in classe di tipo ludico quali domino, cruciverba, Wortbilder,

    acrostici, costruzione di cartelloni con parole e disegni o foto, giochi del Quartett,

    ricostruzione di parole o frasi segmentate, caccia allerrore ecc.

    Grammatica

    Concentrarsi sempre sugli aspetti grammaticali della lingua che sono funzionali alla

    comunicazione;

    prediligere, almeno inizialmente, un approccio induttivo alle regole della lingua,

    attraverso un coinvolgimento attivo dellalunno nella loro scoperta;

    stimolare lalunno alla sistematizzazione delle regole attraverso approcci metacogni-

    tivi;

    fare ampio ricorso a mezzi concreti e visivi per la spiegazione dei meccanismi della

    lingua;

    prediligere attivit in classe di tipo multisensoriale, ludico o cooperativo.