Dizionario Di Glottodidattica

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 Abilità linguistica In italiano si comprendono con questo termine due nozioni diverse, ability  e skill: la prima indica le abilità intese come complessi di processi e strategie, la seconda indica la capacità di tradurre l’ ability  in esecuzione: ad esempio, saper scrivere quel dato testo in quella data lingua. In certo senso, la dicotomia ability vs skill richiama quella tra competenza ed esecuzione di Chomsky. Questa dicotomia è fondamentale perché lo scopo dell’educazione linguistica in termini di mete educative e glottodidattiche riguarda le abilities, mentre a livello di obiettivi didattici strumentali è collocato tra le skills. Le abilità sono di due tipi:  primarie: ascoltare, parlare in un monologo, leggere , scrivere; due di queste rimandano alla ability di comprensione, due a quella di produzione; integrate: l’abilità interattiva, cioè il saper dialogare; le tre abilità di manipolazione testuale (riassumere, prendere appunti, parafrasare) ; l’abilità di scrivere sotto dettatura; l’abilità traduttiva, che si realizza ne lla traduzione simultanea, conse cutiva, impromptu e scri tta. Le abilità di manipolazione testuale possono essere realizzate in una sola lingua (in tal caso si opera allo sviluppo della ability ) oppure mettendo in gioco due lingue, privilegiando quindi la skill. Abilità ricettive La comprensione (orale, scritta, audiovisiva) si basa essenzialmente su tre fattori. a) la “expentancy grammar ” che governa il processo di previsione: di quello che può accadere in una data situazione; del lessico che può essere usato parlando di certi argomenti; del tipo di testo e del genere comunicativo che sta per realizzarsi; della sintassi. b) l’”enciclopedia ”, cioè la conoscenza del mondo condivisa tra i parlanti. Esistono: degli script , cioè dei copioni di comportamen to tipici di molte situazioni; dei campi semantici  prevedibili, che racchiudono le possibili varianti semantiche su un tema; c) la competenza comunicativa nella lingua del testo, cioè un’interlingua più o meno limitata. Le tecniche che, oltre ad esercitare la comprensione, costringo no la mente ad attivare l’ expactancy grammar e a f unzionare in maniera bimodale e secondo la direzione globalità analisi sono le attività di tipo cloze, quelle di incastro e quelle di accoppiamento. Abilità produttive La produzione orale e scritta si dipana secondo un percorso abbastanza lineare: concettualizzazione  progettazion erealizzazione: a) Concettualizzazione : è il reperimento delle idee; si può procedere individualmente o in gruppo attraverso tecniche come il diagramma a ragno oppure il brainstorming. b) Progettazione del testo: in questa fase si procede alla trasformazione delle idee, delle associazioni, delle metafore di cui sopra in una scaletta, una struttura concettuale che fornirà la coerenza, cioè il filo del discorso che sorregge il testo; c) Realizzazione del testo: può generare un testo orale (monologo libero o su traccia) o scritto (composizione). Abilità di interazione L’abilità di interazione orale (saper parlare o dialogare) è quella più rilevante, insieme alla lettura, nel mondo contemporaneo: è su questa abilità che fa perno l’approccio comunicativo. E’ anche la più complessa e difficile da sviluppare e padroneggiare per il suo integrare in tempo reale le abilità di comprensione e di produzione orale. Per dialogare è necessario: conoscere gli script o “copioni situazionali”, cioè delle sequenze prevedibili di atti comunicativi saper definire il proprio ruolo all’interno della situazione sociale in cui avviene il dialogo; prepararsi a comunicare le proprie intenzioni, che rimandano alla “competenza strategica”; interpretare le intenzioni e le strategie degli interlocutori per vedere se esiste un punto d’accordo negoziare i significati quando questi non sono chiari. Le tecniche volte allo sviluppo delle abilità di interazione sono la drammatizzaz ione, il dialogo a catena, il dialogo aperto, il role-taking , role-making , roleplay , la telefonata e il dialogo su chatline . Abilità di trasformazione e di manipolazione di testi

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  • Abilit linguisticaIn italiano si comprendono con questo termine due nozioni diverse, ability e skill: la prima indica le

    abilit intese come complessi di processi e strategie, la seconda indica la capacit di tradurre lability in esecuzione: ad esempio, saper scrivere quel dato testo in quella data lingua. In certo senso, la dicotomia ability vs skill richiama quella tra competenza ed esecuzione di Chomsky.

    Questa dicotomia fondamentale perch lo scopo delleducazione linguistica in termini di mete educative e glottodidattiche riguarda le abilities, mentre a livello di obiettivi didattici strumentali collocato tra le skills.

    Le abilit sono di due tipi: primarie: ascoltare, parlare in un monologo, leggere, scrivere; due di queste rimandano alla

    ability di comprensione, due a quella di produzione; integrate: labilit interattiva, cio il saper dialogare; le tre abilit di manipolazione testuale

    (riassumere, prendere appunti, parafrasare); labilit di scrivere sotto dettatura; labilit traduttiva, che si realizza nella traduzione simultanea, consecutiva, impromptu e scritta.

    Le abilit di manipolazione testuale possono essere realizzate in una sola lingua (in tal caso si opera allo sviluppo della ability) oppure mettendo in gioco due lingue, privilegiando quindi la skill.

    Abilit ricettiveLa comprensione (orale, scritta, audiovisiva) si basa essenzialmente su tre fattori.

    a) la expentancy grammar che governa il processo di previsione: di quello che pu accadere in una data situazione; del lessico che pu essere usato parlando di certi argomenti; del tipo di testo e del genere comunicativo che sta per realizzarsi; della sintassi.

    b) lenciclopedia, cio la conoscenza del mondo condivisa tra i parlanti. Esistono: degli script, cio dei copioni di comportamento tipici di molte situazioni; dei campi semantici prevedibili, che racchiudono le possibili varianti semantiche su un tema;

    c) la competenza comunicativa nella lingua del testo, cio uninterlingua pi o meno limitata.

    Le tecniche che, oltre ad esercitare la comprensione, costringono la mente ad attivare lexpactancy grammar e a funzionare in maniera bimodale e secondo la direzione globalitanalisi sono le attivit ditipo cloze, quelle di incastro e quelle di accoppiamento.

    Abilit produttiveLa produzione orale e scritta si dipana secondo un percorso abbastanza lineare:

    concettualizzazioneprogettazionerealizzazione:a) Concettualizzazione: il reperimento delle idee; si pu procedere individualmente o in gruppo attraverso tecniche come il diagramma a ragno oppure il brainstorming. b) Progettazione del testo: in questa fase si procede alla trasformazione delle idee, delle associazioni, delle metafore di cui sopra in una scaletta, una struttura concettuale che fornir la coerenza, cio il filo del discorso che sorregge il testo;c) Realizzazione del testo: pu generare un testo orale (monologo libero o su traccia) o scritto (composizione).

    Abilit di interazioneLabilit di interazione orale (saper parlare o dialogare) quella pi rilevante, insieme alla lettura, nel

    mondo contemporaneo: su questa abilit che fa perno lapproccio comunicativo. E anche la pi complessa e difficile da sviluppare e padroneggiare per il suo integrare in tempo reale le abilit di comprensione e di produzione orale. Per dialogare necessario: conoscere gli script o copioni situazionali, cio delle sequenze prevedibili di atti comunicativi saper definire il proprio ruolo allinterno della situazione sociale in cui avviene il dialogo; prepararsi a comunicare le proprie intenzioni, che rimandano alla competenza strategica; interpretare le intenzioni e le strategie degli interlocutori per vedere se esiste un punto daccordo negoziare i significati quando questi non sono chiari.Le tecniche volte allo sviluppo delle abilit di interazione sono la drammatizzazione, il dialogo a catena, il dialogo aperto, il role-taking, role-making, roleplay, la telefonata e il dialogo su chatline.

    Abilit di trasformazione e di manipolazione di testi

  • Queste abilit, fondamentali soprattutto per lattivit di studio, vengono sviluppate nella lingua materna in quanto compito di tutte le discipline scolastiche, per cui si tratta solo di utilizzarle in Ls: riassumendo si impara a concentrare linformazione, e ci utile quando si deve parlare in Ls, in cui

    creare testi lunghi difficile; parafrasare consente di aggirare gli ostacoli, di dire con lespressione B ci che non siamo capaci

    di dire con lespressione A; tradurre significa imparare a ri-concettualizzare, evitando la trappola della trasposizione parola per

    parola; la stesura di appunti e la scrittura sotto dettatura risultano sempre pi utili sul piano pratico in quanto

    in molte situazioni di studio e lavoro in contesto internazionale fondamentale saper prendere appunti o scrivere istruzioni sotto dettatura.

    Accoppiamento lingua-immagine Tecnica didattica che si realizza presentando delle immagini (disegni alla lavagna, fotocopie,

    cartelloni, pagine pubblicitarie di giornali, ecc.) contrassegnate da una lettera. Gli allievi esplorano le immagini, poi ascoltano (o leggono) brevi testi che si riferiscono alle immagini; i testi sono numerati. Lesecuzione consiste nellaccoppiare numero e lettera: ad esempio, A2, C1, B3

    Accoppiamento parola-definizione E una tecnica che serve a sviluppare la funzione metalinguistica: si forniscono una lista di parole e,

    in ordine diverso, una lista delle loro definizioni; gli allievi devono procedere allaccoppiamento. Si pu inserire da un lato un termine che non ha la corrispondente definizione e dallaltro una definizione che non ha il termine di riferimento: in tal modo si accentua laspetto di gioco e, allo stesso tempo, si accresce la difficolt.

    Acculturazione, modelloShumann (1978) interpreta lapprendimento come graduale appropriazione della L2 e della cultura

    associata. Determinanti la distanza sociale e la distanza psicologica dellapprendente nei confronti della lingua e della sua cultura. Pi la distanza, minore sar lacquisizione. Spiega anche come le componenti sociale, psicologica e affettiva possano portare alla fossilizzazione.

    Intervengono variabili sociali: percezione della dominanza sociale del gruppo autoctono modalit dintegrazione grado di osmosi tra autoctoni e migranti caratteristiche del gruppo migrante (es. grandezza)e variabili individuali: shock linguistico e culturale motivazione allapprendimento permeabilit dellio.

    Achievement vs proficiencyLachievement costituito dalla misurazione di competenze specifiche alla fine di una o pi unit

    didattiche o di un modulo: si lavora su un corpus di obiettivi precisi, previsti dalla programmazione didattica; la proficiency invece riguarda il livello di competenza comunicativa in un certo momento, indipendentemente dal tipo di corso seguito o dal percorso di acquisizione, come nel caso di test dingresso o di certificazione.

    Acquisizione vs ApprendimentoE lipotesi fondamentale tra le cinque proposte da Krashen nei primi anni 70 (Filtro Affettivo, Input

    comprensibile, Monitor, Ordine naturale).Lacquisizione un processo inconscio che sfrutta le strategie globali dellemisfero destro del

    cervello insieme a quelle analitiche dellemisfero sinistro; entra a far parte stabile della competenza della persona, entra nella sua memoria a lungo termine (subcosciente, profonda, stabile, genera comprensione e produzione linguistica con processi automatici).

    Lapprendimento un processo razionale, governato dallemisfero sinistro e basato sulla memoria abreve termine (cosciente, volontario, ma di durata relativamente breve, funge da monitor per lesecuzione linguistica).

  • Si spesso discussa la possibilit che lapprendimento razionale possa trasformarsi, alla fine, in acquisizione; la risposta di Krashen di solito negativa, mentre altri studiosi credono che, in condizioni adatte, anche lapprendimento possa portare allacquisizione (ipotesi del modal focusing). Le attivit chepromuovono lacquisizione possono essere attivit:

    libere, che si basano sulla produzione (parlare e scrivere); autentiche, che si basano sulla comprensione di un messaggio (ascoltare e leggere).

    Le attivit che promuovono lapprendimento sono invece attivit: analitiche, che si svolgono durante il momento della ricezione; controllate, che hanno luogo nel momento della produzione.

    AffissoMorfema che sia nello stesso tempo legato e non lessicale, parte della parola che serve solo a

    precisarne il significato o la funzione grammaticale.

    Allegro, fenomeno delSi tratta di quei fenomeni che determinano, nella catena parlata, frequenti elisioni, apocopi,

    alterazioni dei suoni ecc., tali da rendere spesso difficilmente segmentabili/riconoscibili le singole parole,specie per parlanti non nativi.

    Allocutivo Forma linguistica impiegata da un parlante (allocutore) per denotare il suo interlocutore (allocutario).

    rientrano nella definizione di allocutivo i termini che denotano l'allocutario (pronomi personali, titoli, termini di parentela, termini di stima o affetto, insulti).

    AnacolutoFigura retorica in cui non rispettata, volutamente o per errore, la coerenza tra le varie parti della

    frase. Diffuso anche nel linguaggio comune, nell'anacoluto il costrutto sintattico privo di coerenza e di accordo logico-grammaticale tra gli elementi dello stesso periodo.

    Anafora vs CataforaIn grammatica testuale (testo) questi termini definiscono due meccanismi di coesione: lanafora un

    rimando a una sezione precedente del testo, la catafora un rimando a informazioni che devono ancoracomparire. Nelle attivit di comprensione, un testo denso di rimandi anaforici risulter molto pi semplice di un testo con molte catafore.

    Analisi contrastivaAnalisi dei sistemi linguistici in esame (materno e L2), confrontati nelle loro strutture (fonologiche,

    morfosintattiche, lessicali), al fine di determinare i potenziali errori dellapprendente, ritenendo difficolt ed errori altamente probabili laddove vi sono differenze tra le due lingue.

    Analisi degli erroriE un aspetto rilevante della linguistica contrastiva ed alla base delle teorie sullinterlingua:

    consiste nello studiare la natura degli errori, individuando quelli che non sono dovuti a ragioni soggettivedello studente, ma che possono essere ascritte a ragioni intralinguistiche, cio interne alla lingua oggetto di studio (si pensi, ad esempio, agli errori nelluso delle preposizioni postverbali: in italiano, andare pu essere seguito da in e a, che possono essere articolate o non), o possono essere interlinguistiche, dovute cio allinterferenza sulla lingua studiata da parte della lingua materna o di altrelingue che si conoscono o si stanno studiando.

    Analisi dei bisogniIl concetto di bisogni comunicativi diventa un aspetto importante della ricerca glottodidattica a

    partire dallinizio degli anni 70, grazie ai contributi degli specialisti coinvolti nel Progetto Lingue Moderne del Consiglio dEuropa. Linsegnamento-apprendimento funzionale di una lingua viva si basa fondamentalmente sui bisogni linguistici degli individui, delle istituzioni e della societ che esso intende soddisfare. Tali bisogni: non si devono intendere in maniera statica, come necessit prefabbricate osservabili e analizzabili,

    da attribuire ai diversi tipi di apprendenti secondo tipologie predefinite; non sono neppure espressione di una assoluta libert individuale del soggetto: sono piuttosto il

    risultato di una serie di costrizioni (o motivazioni) interne ed esterne.

  • La prima fase operativa consister dunque nellidentificazione dei bisogni comunicativi dellapprendente in L2 attraverso le seguenti variabili: le situazioni comunicative in cui gli apprendenti si troveranno ad agire in L2; gli atti linguistici relativi alle funzioni comunicative; le motivazioni allo studio della L2; le abilit linguistiche che saranno loro pi utili; i tipi di testo che dovranno produrre o decodificare; i contenuti con cui dovranno confrontarsi; le loro aspettative e le loro abitudini di studio; i loro stili di apprendimento e le loro preferenze in termini di metodologia didattica.

    AncrageE una delle modalit descritte da R. Barthes per spiegare linterazione tra lelemento verbale e

    quello iconico in un messaggio audovisivo.Secondo questo meccanismo, la lingua viene usata per isolare il significato voluto allinterno di tutta

    la gamma dei significati possibili: ad esempio, un quadro che rappresenta un vecchio diventa significativo quando si legge il titolo: San Giacomo. I materiali visivi usati in glottodidattica sono inutili se manca un ancrage adeguato al livello di conoscenza dellallievo (relais).

    AndragogiaSecondo la terminologia diffusa soprattutto negli Stati Uniti, landragogia la branca delle scienze

    delleducazione che studia linsegnamento ad allievi adulti.Dallandragogia la glottodidattica trae alcune indicazioni relative, soprattutto, ai seguenti principi: ladulto ha una storia di apprendimento e tende a seguire i modelli che gli sono noti, anche se a

    suo tempo non lhanno soddisfatto; ladulto ha meccanismi di analisi e formalizzazione pi consolidati di quelli di un adolescente e

    tende spesso a procedere dallapprendimento razionale allacquisizione spontanea; ladulto vive una vita di relazioni sociali (ruoli professionali e familiari) ed interpersonali (soprattutto

    se in classe con colleghi di lavoro) che devono essere tenute in conto durante linsegnamento se non si vuole far scattare il filtro affettivo;

    nello studio di una lingua straniera ladulto ha scopi ben precisi e richiede risultati pi tangibili e immediati dello studente delle scuole o delluniversit.

    AnticipazioneE un meccanismo essenziale per il processo di comprensione. Esso consiste nel predire ci che

    pu comparire in un testo operando sulla base della situazione, della parte di testo che si gi compresa, del paratesto, delle conoscenze del mondo, ecc.. In tal modo si facilita la comprensione trasformandola, in realt, solo nella conferma di una tra le previsioni effettuate.

    Lanticipazione stimolata con le attivit di elicitazione e si rafforza con tecniche come il cloze, il dettato, gli incastri.

    AntonimoQualifica di un termine che, in riferimento ad un altro, possiede un senso opposto, ovvero si trova in

    relazione di antonimia (contrario).

    ApocopeAnche detta troncamento, un fenomeno fonetico che consiste nella caduta della vocale o della

    sillaba finale della parola. Una parola che ha subto troncamento detta tronca. Spesso una parola tronca anche ossitona, cio una parola che ha l'accento sull'ultima sillaba.

    Apprendimento/insegnamentoNon sono pi visti come due fenomeni distinti, ma come due prospettive interagenti lungo una

    spirale evolutiva: linsegnamento deve prendere di volta in volta in considerazione i livelli di apprendimento anche da esso stesso determinati, riaggiustando il tiro e formulando in funzione di questigli obiettivi e i metodi di ulteriori sviluppi.

    Approccio Sulla base delle scienze del linguaggio e della cultura, delle scienze psicologiche e di quelle

    delleducazione, un approccio

  • individua le finalit delleducazione linguistica; indica gli obiettivi glottodidattici; definisce le coordinate scientifiche per proporre dei metodi che possano raggiungere le finalit e gli

    obiettivi.Un approccio si valuta in base alla: fondatezza scientifica delle teorie da cui ha assunto i principi; coerenza interna; capacit di generare metodi in grado di realizzare lapproccio stesso.

    AppropriatezzaSi usa spesso laggettivo appropriata per definire la comunicazione corretta sul piano

    sociolinguistico e culturale. Nellambito dellapproccio comunicativo lappropriatezza rappresenta un obiettivo glottodidattico primario, perch lerrore socio-culturale pu compromettere lefficacia della comunicazione, per quanto corretta essa sia dal punto di vista linguistico.

    Ascolto plurilingue E una tecnica abbastanza recente in quanto legata alla televisione via satellite. Lascolto

    plurilingue consiste nel seguire in diretta o attraverso una videoregistrazione un evento quale una partitadi calcio, una riunione politica, ecc., spostando laudio dalla trasmissione italiana alle trasmissioni inglesi, francesi, tedesche, ecc.: limmagine la stessa, cambia il commento verbale che laccompagna.Ci costringe lallievo a legare la sua comprensione al contesto e alla sua conoscenza del mondo: essa utile dunque al rafforzamento di processi di base della comprensione.

    Ascolto selettivo Attivit di ascolto in cui si devono riconoscere alcuni segmenti della catena fonica. Il testo viene

    presentato senza alcuna attivit propedeutica e il compito solo quello di cogliere il maggior numero possibile di dati. Alla fine dellascolto, i dati vengono condivisi a gruppi o coppie in modo da costituire la base per unattivit di anticipazione e procedere poi ad un secondo ascolto, e cos via. Loggetto di questa tecnica dunque la capacit di cogliere frammenti e di servirsene per creare ipotesi contestuali (dove ci si trova, cosa sta avvenendo, ecc.).

    ASTPLa sigla sta per Army Specialised Training Program, un progetto realizzato dallesercito americano

    durante la seconda guerra mondiale per preparare il personale che doveva essere impiegato nelle nazioni via via occupate dagli Alleati Il programma si basava su un metodo intensivo, che in parte riprendeva concetti del metodo diretto, in parte poneva le basi per il definirsi del metodo strutturalistico, dal quale lo diversificava tuttavia linteresse per gli studi di area, cio per la culturizzazione.

    AttanteChi compie lazione indicata dal verbo; ciascuna delle unit che partecipano attivamente o

    passivamente allazione espressa dal verbo.

    AttitudineE un concetto assai discusso in ambito psico-pedagogico.Alcuni studiosi negano decisamente che esista unattitudine innata verso lacquisizione di una

    disciplina (nel nostro caso, la lingua straniera o classica), rimandando eventualmente a fattori ambientali(sociali, economici, familiari, ecc.) per spiegare le differenze tra allievo e allievo; per questa scuola, la diversa attitudine altro non che il diverso tempo che varie persone impiegano a raggiungere lo stesso livello.

    Altri studiosi, pur non accettando le posizioni di certa psicometria che pretende di predire i risultati sulla base dellanalisi attitudinale, ammettono che ci sono delle variabili dello stile dapprendimento che possono aiutare a comprendere le ragioni per cui studenti diversi impiegano tempi diversi per giungere allo stesso obiettivo. Tra questi fattori ci sarebbero:

    la storia individuale: un bambino bilingue risulta favorito nellapprendimento di qualunque terza lingua; anche il fatto di aver iniziato lo studio di una lingua durante il periodo critico viene ritenuto un fattore attitudinario qualificante;

    la tolleranza per lambiguit: una tratto psicologico che distingue le persone che richiedono un quadro chiaro e preciso prima di acquisirlo e le persone che invece procedono per approssimazioni successive; in qualche modo questo fattore rimanda alla dominanza dellemisfero sinistro o destro del

  • cervello (bimodalit). In questo senso, sarebbero avvantaggiate le persone tolleranti per lambiguit che,ad esempio, non si bloccano di fronte ad una parola ignota ma cercano di intuirne il significato;

    il possesso di strategie di avoidance, cio la disposizione psicologica a non affrontare di petto le difficolt (per cui ad esempio ci si blocca, durante un discorso, quando non si sa come esprimere un concetto) ma ad aggirare lostacolo, trovando espressioni alternative.

    Atto comunicativoLatto comunicativo, su cui imperniato il metodo funzionale-nozionale, lelemento pragmatico

    minimo della comunicazione, rappresenta cio uno scopo minimo (salutare, ringraziare, chiedere la strada, ecc.) di uso della lingua. E attraverso gli atti comunicativi che si realizzano le funzioni.

    Atto comunicativo, espressione calcata su atto linguistico e su atto di discorso, sinonimo di funzione comunicativa nella terminologia di Wilkins e del Consiglio dEuropa (Progetto Lingue Moderne/Vive) fatta propria da molta glottodidattica italiana. Per evitare questa confusione Freddi ha proposto funzioni pragmatiche, mentre altri autori usano intenzioni comunicative, sullonda di Vykovskji.

    Atto linguisticoE lelemento minimo di analisi pragmatica della lingua. E caratterizzato dalla intenzionalit (altrimenti non sarebbe un atto).Austin individua tre diverse facce dellatto linguistico:

    laspetto locutorio (latto di produrre lingua); laspetto illocutorio (lintenzione pragmatica che ci si propone); laspetto perlocutorio (leffetto prodotto).

    Il concetto di atto linguistico alla base di quello di atto comunicativo, utilizzato nella glottodidattica contemporanea: si privilegia in questo caso laspetto illocutorio, si pone cio lenfasi sulle intenzioni del parlante.

    Autentico, MaterialeIl termine descrive luso didattico di materiali che sono nati con scopo non didattico: articoli di

    giornale, biglietti ferroviari, film, pubblicit, ecc. Tale uso era previsto dal Metodo Diretto e nel Reading Method, ma divenuto particolarmente rilevante nellambito dellApproccio Comunicativo.

    Autopromozione E la meta finale di ogni processo educativo, quindi anche dellEducazione Linguistica. Una volta

    raggiunta un certo livello di culturizzazione e di socializzazione, la persona pu mirare alla propria autopromozione, cio a realizzare il progetto di s che governa la sua vita.

    Inoltre leducazione linguistica contribuisce a migliorare le capacit cognitive e di apprendimento: in tal modo garantisce un prezioso contributo allautopromozione della persona.

    AvoidanceQuesta parola inglese, che sta per lazione di evitare un ostacolo, descrive una strategia

    fondamentale per luso della lingua straniera: di fronte ad un ostacolo, ad esempio la difficolt di esprimere un concetto o di trovare una parola, si ricorre a parafrasi o perifrasi.

    La capacit di aggirare i propri punti di incertezza o di non conoscenza della lingua straniera viene considerata una delle caratteristiche che identificano la persona che ha attitudine allacquisizione linguistica.

    BICSBasic Interpersonal Communication Skill (padronanza strumentale dellitaliano di base)

    BilinguismoQuesto termine definisce la capacit di una persona di comunicare in pi di una lingua.

    Il bilinguismo coordinato si osserva in persone che imparano le due lingue in contesti ben distinti (es scuola e famiglia, o diversi settori della vita di una persona) mentre nel bilinguismo composito si ha un combinarsi tra loro dei significati delle parole corrispondenti nelle due lingue (quando entrambi i genitori parlano in entrambe le lingue).Unaltra distinzione che riguarda lo sviluppo cognitivo quella tra bilinguismo additivo (nel quale le due lingue sono valorizzate ugualmente e permettono profitti sul piano dello sviluppo cognitivo)e bilinguismo

  • sottrattivo (col quale si intende la graduale perdita di valore della prima lingua in favore dellaffermarsi dellaltra).

    Alcuni psicolinguisti distinguono tra bilinguismo inteso come condizione sociale e bilinguit, che definisce la condizione psicologica della persona bilingue.

    In sociolinguistica si distingue tra bilinguismo, che indica la situazione in cui tutti i membri della comunit possono usare luna o laltra lingua indifferentemente, e diglossia, in quelle situazioni in cui alle due lingue si attribuiscono diversi livelli di prestigio, per cui si ha una lingua alta e una lingua bassa.

    Bimodalit Secondo questo concetto, che uno dei cardini della neurolinguistica, la lingua non riguarda solo le

    circonvoluzioni dellemisfero sinistro che governano il linguaggio verbale, ma coinvolge entrambi gli emisferi:

    lemisfero destro (che coordina anche lattivit visiva) ha una percezione globale, simultanea, analogica del contesto e presiede alla comprensione delle connotazioni, delle metafore, dellironia;

    lemisfero sinistro (che secondo la teoria della dominanza cerebrale presiederebbe alle funzioni superiori) la sede dellelaborazione linguistica, ha una percezione analitica, sequenziale, logica (causa-effetto, prima-dopo) e presiede alla comprensione denotativa.

    La glottodidattica umanistica, nel suo sforzo di procedere secondo natura, pone come condizione lattivazione di entrambe le modalit del cervello, per sfruttare al meglio la potenzialit di acquisizione della persona.

    Il concetto di bimodalit legato a quello di direzionalit.

    BrainstormingLe abilit di monologo e di scrittura constano essenzialmente di due macrofasi: lindividuazione

    delle idee da esporre e la loro trasposizione in un testo. Il brainstorming una delle tecniche per individuare idee, sebbene in maniera non organizzata. A differenza delle idee prodotte dalla riflessione strutturata (ad esempio sulla base di voci come chi, cosa, quando, come, dove, perch) il brainstorming attiva entrambi gli emisferi del cervello (Bimodalit) in un processo di pensiero parallelo che, se la tecnica realizzata in classi con forte partecipazione, pu anche diventare pensiero divergente, basato cio su associazioni imprevedibili, innovative.

    La realizzazione semplice, in quanto richiede a ogni partecipante di esprimere con assoluta libert, senza paura di dire sciocchezze, le associazioni di pensiero provocate dal tema o dagli interventidegli altri partecipanti; le interruzioni sono benvenute.

    Lattivit di brainstorming pu anche essere usata come forma di anticipazione propedeutica ad unattivit di comprensione.

    Caccia allerroreDato un testo con errori, si chiede allallievo di individuarli. I testi possono essere forniti

    dallinsegnante o dal manuale oppure possono essere costituiti da elaborati degli stessi allievi: in tal caso questa tecnica assume una valenza particolare nelleducare ad autocritica e autovalutazione. La caccia allerrore stata spesso contestata perch potrebbe fissare nellallievo delle forme errate: lobiezione valida solo se lesercizio non viene successivamente corretto e discusso in classe. Si trattadi una tecnica che pu far riflettere su qualunque aspetto linguistico.

    CALPCognitive and Academic Language Proficiency,cio conoscenza base della lingua nelle varie

    discipline, le cui microlingue hanno sia caratteristiche intrinseche sia caratteristiche stilistiche ereditate dalla tradizione.

    CanzoneLa canzone usata per attivit di ascolto, di produzione e di fissazione, oltre che di introduzione alla

    letteratura. Quando lascolto viene esercitato attraverso la canzone, esso reso pi complesso dalla presenza dellaccompagnamento musicale e ritmico e caratterizzato dalle profonde modificazioni fonologiche: i fonemi si allungano o si abbreviano a seconda delle necessit musicali, lintonazione segue la melodia e non le regole linguistiche, il tono e il timbro di voce sono diversi da quelli del parlato. La produzione, cio lesecuzione corale della canzone, costituisce laspetto pi interessante di questa

  • tecnica: una delle poche occasioni, infatti, in cui lallievo assolutamente costretto a seguire il ritmo della fonte, quindi a parlare con una rapidit che di solito evita. Se si considera, inoltre, che nei ritornelli,alcune strutture o espressioni vengono pi volte ripetute, le canzoni possono venire utilizzate per la fissazione.

    La canzone rappresenta una delle pi diffuse forme di letteratura con cui i giovani sono a contatto inmolti casi. Inoltre, si tratta di poesia di notevole qualit letteraria: luso delle canzoni quindi pertinente anche ai fini di unintroduzione allo studio della specificit del testo poetico sia in italiano sia nelle lingue straniere.

    Catena sintatticaStruttura in cui si dispongono i significati all'interno dell'enunciato.

    CELI, CILSLe due sigle corrispondono a due certificazioni ufficiali di conoscenza della lingua italiana rilasciate

    rispettivamente dalle Universit per stranieri di Perugia (Certificato di Lingua Italiana, diviso in cinque livelli) e di Siena (Certificato di Italiano come Lingua Straniera, diviso in quattro livelli).

    Classica, LinguaUna lingua classica quella in cui non si ha pi variazione diacronica, in cui i meccanismi sono

    definiti e, per quanto possibile in una lingua, immutabili.

    Clinici, Approcci e metodi Sono stati definiti in questo modo molti approccie e metodi degli anni Settanta-Ottanta che sono nati

    da applicazioni delle teorie psicologiche. Tra questi figurano il Community Counselling e la suggestopedia. La corrente clinica una delle tendenze confluite in quella che oggi si chiama glottodidattica umanistica.

    Cloze La procedura cloze consiste nellinserire le parole mancanti in un testo. Usualmente si lasciano

    integre le prime righe del testo, per consentire una prima contestualizzazione, poi si elimina ogni settimaparola. Lallievo dovr inserire una parola appropriata, anche se non si tratta di quella effettivamente cancellata.

    Esistono alcune varianti di questa tecnica. La prima il cosiddetto cloze a crescere, in cui si inizia eliminando ogni settima parola, per poi cancellarne ogni sesta o anche ogni quinta. Troviamo poi il clozefacilitato, che elenca in calce le parole da inserire o che presenta nei vuoti un disegno corrispondente alla parola eliminata. Per mezzo del registratore audio o video possibile eseguire, nella lingua maternao in corsi avanzati di lingue straniere, dei cloze orali inserendo delle pause e chiedendo agli allievi di ipotizzare quello che sta per essere detto.

    Il cloze una tecnica fondamentale per sviluppare-misurare la capacit di considerare un testo nellasua globalit, cogliendo ogni ridondanza contestuale e co-testuale ai fini della comprensione.

    E opportuno distinguere la tecnica cloze, che crea i vuoti su base meccanica, dal riempimento di spazi vuoti, in cui la scelta dei vuoti orientata dallobiettivo.

    Coerenza E uno dei principi base della testura, cio della serie di reticoli formali e concettuali che fanno di

    ununit linguistica un testo. Con coerenza si definisce il reticolo logico, semantico del testo, cio il cosiddetto filo del discorso.

    Coesione E uno dei principi base della testura, cio della serie di reticoli formali e concettuali che fanno di

    ununit linguistica un testo.La coesione il reticolo di rimandi formali interni ad un testo: pronomi e altre forme di anafore e

    catafore, consecutio temporum, uso di connettori (di causa, effetto, tempo, ecc.), ricorso a sinonimi, iponimi (rosa rispetto a fiore) ed iperonimi (fiore invece di rosa) e cos via.

    Cognitiva, teoria o ipotesiLapprendimento si configura come un processo costituito da un progressivo accrescimento delle

    conoscenze sulla base delle conoscenze gi disponibili: le nozioni nuove si affiancano e si integrano

  • con quelle gi esistenti, influendo sul sistema cognitivo dellapprendente e rendendolo disponibile per nuovi compiti. E un processo dinamico di adattamento che conduce alla formazione di nuove abilit.

    Competenza vs EsecuzioneLa dicotomia viene dalluniverso concettuale della linguistica chomskiana.Competenza indica il sistema di regole (intese come meccanismi di funzionamento, non come

    norme) acquisite che permette di comprendere o produrre un numero infinito di frasi, anche mai udite prima, ben formate secondo le regole stesse. La realizzazione effettiva di frasi basate sulla competenza viene chiamata esecuzione; in inglese il termine performance.

    Completamento A differenza della tecnica cloze e del riempimento di spazi vuoti, che riguardano singole parole,

    questa tecnica richiede di inserire in un testo mutilato dei sintagmi o degli spezzoni di frase abbastanza estesi, pur senza giungere ai limiti del dialogo aperto.

    Il completamento di un testo scritto (di solito si tratta delle sezioni conclusive delle battute di un dialogo) mette in gioco lintera competenza testuale dellallievo: si basa infatti sulla coerenza globale (il filo del discorso) e deve tener conto dei meccanismi di coesione gi presenti nella parte del testo che gli nota.

    Composizione (scritta) Nella versione pi tradizionale della composizione, lo studente stende un testo scritto in base ad

    una sintetica indicazione dellargomento (il classico tema); tuttavia, esistono tante forme di composizione quanti sono i generi testuali scritti: si possono comporre descrizioni, che richiedono particolare attenzione alla precisione lessicale e alle nozioni spaziali; relazioni su eventi, che accentuano la funzione dei verbi e della struttura temporale; narrazioni, lettere formali e non, testi istruttivi (istruzioni per luso, spiegazioni di un gioco, ecc.) testi prescrittivi, come ad esempio il codice di comportamento della classe definizioni sintetiche, descrizioni dei rapporti geometrici in teoremi. La composizione scritta una prova assai complessa, in cui intervengono tre elementi: una componente cognitiva, il possesso di specifiche informazioni e la padronanza linguistica.

    Comunicare vs InformareMentre nella lingua comune questi due verbi vengono spesso percepiti come sinonimi, in

    pragmalinguistica ed in glottodidattica sono totalmente diversi: linformazione involontaria (ad esempio, chi suda o trema o arrossisce informa, pur non volendolo, sul proprio stato di stress emotivo), mentre la comunicazione volontaria, si realizza attraverso atti di discorso intenzionali e finalizzati ad un dato esito. Per poter comunicare efficacemente sul piano pragmatico, adeguatamente sul piano socio-culturale e correttamente sul piano linguistico necessario possedere una buona competenza comunicativa.

    Comunicativa, CompetenzaInclude la competenza linguistica, quella extralinguistica e quella socio-pragmatica. La competenza

    comunicativa si definisce come la capacit di usare tutti i codici, verbali e non, per raggiungere i propri fini nellambito di un evento comunicativo.

    In ambito glottodidattico la nozione di competenza comunicativa rimanda alla capacit di: saper fare lingua: padroneggiare le abilit linguistiche (dialogo, riassunto, parafrasi, dettato,

    raccolta di appunti, traduzione); sapere la lingua: capacit di usare le grammatiche fonologica, grafemica, lessicale, morfo-

    sintattica, testuale; saper fare con la lingua: capacit di utilizzare la lingua come strumento di azione: si tratta della

    competenza funzionale, pragmatica, che per realizzarsi ha bisogno anche di una competenza socio-culturale;

    saper integrare la lingua con i linguaggi non verbali: gestuali, oggettuali, prossemici, vestemici, ecc.

  • La logica conseguenza glottodidattica dellelaborazione del concetto di competenza comunicativa stata dapprima la realizzazione situazionale e poi quella nozionale-funzionale dellapproccio comunicativo.

    Comunicativo, ApproccioLapproccio comunicativo in realt il pi tradizionale di tutta la storia glottodidattica, in quanto fin

    dallantichit era la comunicazione ad essere oggetto di insegnamento/apprendimento; solo dopo il Seicento lapproccio formalistico si sostituisce a quello comunicativo, che riemerge verso la fine dellOttocento (cfr. il Metodo diretto e, qualche decennio dopo, quello Audio-orale) per risultare dominante nella seconda parte del nostro secolo, affermandosi in Italia dagli anni Ottanta in poi.

    Le caratteristiche dellapproccio comunicativo come si venuto configurando oggi vanno ricercate: nel ruolo centrale attribuito allallievo, ai suoi bisogni comunicativi; nellaver posto la comunicazione, e quindi la competenza comunicativa, come oggetto; nellaver accentuato la nozione di autenticit dei materiali didattici, da proporre quindi con largo

    uso di tecnologie glottodidattiche; nellaver affiancato, ai fini della valutazione del risultato, parametri quali lefficacia pragmatica e

    lappropriatezza socio-culturale alla tradizionale correttezza formale.Lapproccio comunicativo ha trovato realizzazione didattica in due metodi: quello situazionale e

    quello nozionale-funzionale.

    Comunicazione vs EspressioneSi tratta di una dicotomia fortemente difesa dagli idealisti, almeno fino a Croce, e abbandonata dagli

    anni Cinquanta in poi in quanto anche luso espressivo della lingua una forma di comunicazione.Oggi alcuni studiosi tendono a riproporre la dicotomia vedendo la differenza nel fatto che latto di discorso preveda un destinatario intenzionalmente individuato oppure non: una lettera sulla propria depressione comunicazione, una poesia o una registrazione sul diario che abbiano per soggetto la sessa depressione sono espressione.

    In glottodidattica la dicotomia pu tornare utile per variare il tipo di materiale proposto e richiesto agli allievi, alternando tra forme di comunicazione (che saranno necessariamente prevalenti) e forme di espressione (che risultano molto motivanti).

    Comunitaria, LinguaTale definizione attribuita alle lingue ufficiali dellUnione Europea, che non sono tutte le lingue

    ufficiali degli stati membri: ad esempio, il catalano lingua ufficiale del Regno di Spagna ma non lingua comunitaria. La qualifica di lingua comunitaria fondamentale perch solo tali lingue rientrano nei programmi linguistici dellUnione e sono oggetto di terminologizzazione ufficiale da parte degli Uffici Traduttivi dellUnione Europea.

    Le lingue comunitarie non vanno confuse con le community languages, che sono lingue etniche .

    Connotazione vs DenotazioneOgni parola ha un significato referenziale (loggetto, lo stato, lazione richiamati alla mente di chi la

    usa) detto denotazione, ma spesso a questo significato se ne aggiunge uno apprezzativo, che pu essere positivo o negativo: esso costituisce la connotazione. I termini delle microlingue scientifico-professionali non sono connotati, ma si limitano alla pura dimensione denotativa.

    La capacit di operare correttamente sul piano della connotazione e della denotazione costituisce uno dei fattori pi importanti della competenza lessicale e diviene via via pi rilevante mano a mano chesi approfondisce lo studio di una lingua.

    Consapevolezza linguisticaNegli anni Ottanta si sono sviluppati in Gran Bretagna e Francia movimenti chiamati Language

    Awareness e veil au langage: in Italia lespressione scelta come equivalente di queste espressione stata consapevolezza linguistica. Lo spirito di questi movimenti era di reagire alleccesso di insegnamento intuitivo che ha caratterizzato molte realizzazioni dellapproccio comunicativo, soprattutto in ambito nozionale-funzionale: impianti glottodidattici in cui la competenza considerata sufficiente anche se priva di una dimensione di metacompetenza, cio di una consapevolezza esplicita sulla ragione delle varie scelte linguistiche e sul funzionamento della lingua.

    In Italia fino dalla fine degli anni Settanta si era invece affermato il concetto di riflessione sulla lingua, che poneva lo sviluppo della consapevolezza linguistica e, pi in generale, comunicativa come

  • un pilastro dello sviluppo cognitivo, della capacit di apprendimento autonomo e, quindi, dellautopromozione dellallievo attraverso lo studio di una lingua.

    Consapevolezza pragmatica, Approccio dellaSecondo i suoi sostenitori, si tratta di un approccio indirizzato a studenti universitari o adulti, di

    livello intermedio o avanzato. In realt solo una variante dellapproccio comunicativo, con una forte accentuazione del ruolo della riflessione sulla lingua ed in particolare dellanalisi del discorso.

    Il principio base losservazione molto analitica di scambi comunicativi condotti da madrelingua, in modo da individuare le strategie pragmatiche proprie di una altra lingua.

    ContestoCi che compare nello stesso testo (Cotesto), intorno ad un testo (Paratesto), nella situazione in cui

    si realizza un evento comunicativo.Il contesto fornisce le informazioni di base su cui opera il processo di anticipazione, che

    essenziale per la comprensione; la considerazione del contesto indispensabile anche per realizzare delle abilit di produzione che non siano prive di spessore comunicativo.

    ContestualizzazioneInsieme delle operazioni che suscitano attese e motivazioni negli apprendenti, creano lo scenario

    per la fruizione dei testi, indirizzando lattenzione nel momento della fruizione del testo. Agendo su motivazioni e attese, spinge gli apprendenti a fare riferimento alla conoscenza e al sapere preesistente, e a delineare strategie di comunicazione e di apprendimento.

    Contrazione di un testo Questa tecnica spesso confusa con il riassunto, al quale in parte propedeutica; essa consiste

    nelleliminazione di periodi o frasi o sintagmi o semplici parole che non forniscono uninformazione rilevante ed essenziale allo scopo del testo.

    La contrazione pu prevedere dei limiti quantitativi predeterminati, che possono essere stabiliti in percentuale (eliminare il 50% del testo) oppure indicando le dimensioni del testo darrivo (ridurre il testo finch non rimangono che 300 parole). Questa tecnica utile per sviluppare la capacita di gerarchizzare le informazioni.

    Coppie minimeLe coppie minime sono costituite da due parole che si differenziano per un solo fonema: ad

    esempio, per lopposizione tra /n/ e la corrispondente geminata /n:/ possiamo averepena-penna, sano-sanno,sono-sonno, ecc. Le coppie minime, di matrice comportamentistica/strutturalistica, rappresentano la tecnica principale

    per perfezionare la competenza fonologica a livello di singoli fonemi e pu essere eseguita correttamente solo usando un laboratorio linguistico.

    CoprolaliaDevianza comportamentale che porta l'individuo (detto coprolalico) ad usare continuamente un

    linguaggio osceno e/o volgare.

    Costruttivista, teoria o ipotesiSi ricollega alla teoria cognitivista accentuandone alcuni aspetti, in particolare sottolineando il ruolo

    del soggetto apprendente: per i costruttivisti non possibile ottenere alcuna conoscenza se non costruendola dallinterno lungo linee individuali e al momento giusto, sulla base delle condizioni esistenti e derivanti dallesperienza. Importante il concetto di rete: le conoscenze non sono sequenze lineari di fatti o strutture gerarchiche, ma reticoli costruiti dal soggetto in conformit alle proprie esperienze e attitudini, secondo criteri di rilevanza individuale. Il confronto con la realt sociale fondamentale nel processo di apprendimento, visto come levoluzione di un organismo che si autorganizza per rispondere alle sollecitazioni del mondo. Si cerca quindi il confronto con altri soggetti per confrontare le proprie ipotesi, interagire in maniera cooperativa e costruire sinergicamente un ambiente favorevole allidentificazione di conoscenze attivabili per poi utilizzarle. Aspetti della didattica che possono essere ricondotti alla visione costruttivista:

    Contenuti autentici e non semplificati (confronto con la complessit); Lavori di gruppo (apprendimento cooperativo)

  • Didattica centrata sullazione (processo che modifica la struttura del sistema e lo adatta a nuovi compiti);

    Lavoro in progetti (costruzione di conoscenze autonome e condivise con altri); Didattica centrata sui bisogni dellapprendente (che evita limposizione di contenuti preordinati

    dallesterno); Sviluppo delle strategie autonome di apprendimento e di controllo da parte dellapprendente

    (responsabilizzazione de proprio processo di apprendimento); Apprendimento interattivo tramite nuove tecnologie; Ruolo dellinsegnate come facilitatore.

    Co-testoE la parte del testo che troviamo intorno ad una data unit linguistica: ad esempio, il co-testo di un

    fonema la parola in cui esso inserito, quello di una parola la frase, quello di una frase il periodo, e cos via. Il co-testo ha una funzione essenziale nella comprensione, in quanto permette lanticipazionee fornisce la chiave per togliere dallambiguit parole omofone. Spesso si include il termine co-testo nel pi generico contesto, che comprende tuttavia anche altri elementi.

    Cruciverba Il termine include qui sia i cruciverba propriamente detti sia quegli incroci di parole che, in realt, lo

    sono solo in apparenza: cruciverba in cui le parole (di solito afferenti a un unico argomento grammaticale o su un campo

    lessicale, come termini sportivi o pronomi indefiniti) vanno individuate in base alla definizione o alla descrizione, sviluppando in tal modo la competenza metalinguistica, oppure costituiscono i buchi di un cloze, per cui si sviluppa labilit di lettura;

    cruciverba in cui in realt solo una parola viene incrociata a tutte le altre: essa scritta in una colonna evidenziata e per individuarla bisogna inserire le parole nelle colonne che la incrociano.

    Cultura vs CiviltSecondo la definizione di Lvy-Strauss cultura tutto ci che non natura: la natura pone il

    bisogno di nutrirsi, coprirsi, procreare, ecc., e le varie culture offrono modelli culturali di risposta: il mododi procurarsi, preparare e distribuire il cibo, il modo di creare abitazioni e vestiti, le regole di corteggiamento, la struttura familiare, e cos via.

    Alcuni di questi modelli culturali sono particolarmente significativi per un popolo e divengono modellidi civilt. Questo atteggiamento di rispetto e, possibilmente, di interesse per la diversit culturale, rappresenta una meta educativa essenziale della glottodidattica e viene definita relativismo culturale (culturizzazione).

    Culturale, CompetenzaMentre lapproccio formalistico perseguiva una competenza culturale intesa come accesso ai testi

    della letteratura, della cultura umanistica in generale, nellambito dellASTP e dellapproccio comunicativo cultura ha assunto il valore che ha in antropologia, cio di reticolo di valori, modi di vivere, organizzazione sociale, ecc. La competenza culturale indica dunque la capacit di comunicare inmaniera appropriata alla scena culturale al cui interno si realizza levento comunicativo.In ambito glottodidattico si preferisce oggi far rifluire la dimensione culturale in una categoria pi vasta, la competenza socio-pragmatica, che viene presentata agli allievi in maniera integrata.

    CulturizzazioneE una delle mete educative sia delleducazione generale sia di quella linguistica. La culturizzazione

    si articola in due processi diversi: inculturazione, relativa allacquisizione dei modelli culturali della propria comunit; la finalit

    dellinculturazione nella cultura materna quella di raccordare ogni giovane individuo con la cultura di cui sta entrando a far parte (anche se ogni individuo potr poi apportare contributi originali e mutare la sua cultura).

    acculturazione, relativa alle culture straniere. La finalit minima dellacculturazione il relativismo culturale, ma in uneducazione linguistica piena al semplice relativismo si dovrebbe aggiungere un interesse positivo, attivo verso il diverso, laltro da s.

    Curricolo

  • E un modello operativo che definisce un profilo formativo e quindi indica le mete, gli obiettivi e i contenuti che costituiscono loggetto di un corso. Progettare un curricolo significa definire i bisogni linguistici degli studenti, intesi come:- bisogni pragmatici futuri, sulla base sia di modelli di analisi forniti dai glottodidatti (es. quello di competenza comunicativa), sia dalla conoscenza del contesto in cui verr spesa la competenza acquisita;- bisogno di imparare ad imparare, di raggiungere lautonomia nellapprendere una lingua a mano a mano che la si usa;- bisogni presenti dello studente in quanto tale, bisogni che rimangono nellambito della classe ma dalla cui soddisfazione lo studente trae motivazione per proseguire.

    I curricoli tendono a includere sezioni che offrono: parametri per variare il curricolo a seconda delle caratteristiche della situazione didattica, della

    natura degli allievi, del quartiere in cui si opera, delle dotazioni glottotecnologiche disponibili, ecc.; una guida metodologica relativa alle tecniche didattiche che si consiglia di utilizzare (o che

    vengono considerate congrue con le premesse del curricolo) per raggiungere gli obiettivi; una serie di parametri per la verifica e la valutazione del raggiungimento degli obiettivi.

    DeagentivizzazioneUso di forme impersonali e passive per porre laccento non su colui che espone ma sui fatti, i

    fenomeni e i fattori occorrenti.

    Deduttivo vs InduttivoSi tratta di una delle dicotomie fondamentali del dibattito psico-pedagogico di questo secolo, che ha

    visto il progressivo abbandono di approcci deduttivi come quello formalistico a favore di approcci induttivi.Nella prassi glottodidattica questo passaggio si evidenziato nel passaggio dallinsegnamento esplicito della grammatica alla riflessione sulla lingua, dalluso di schemi compiuti a quello di schemi aperti.

    Deissi, deitticoFunzione linguistica che serve a collocare un enunciato in una situazione nello spazio e nel tempo,

    ovvero a collegare il testo al contesto. Il concetto di deissi fa riferimento a espressioni linguistiche la cui interpretazione possibile solo grazie al contesto in cui vengono prodotte: in genere le informazioni contestuali richieste riguardano l'identit dei partecipanti alla conversazione e la loro collocazione spazio-temporale. In italiano la deissi viene espressa principalmente con i dimostrativi (come questo e quello), con i pronomi, avverbi di tempo e luogo ( come adesso, ieri, qui, l) e con il tempo verbale.

    Delayed oral practiceMetodologia che prevede una notevole distanza temporale tra il momento in cui un testo viene

    presentato per la comprensione e il momento in cui si chiede di utilizzare elementi presenti in quel testo.Questa prassi si fonda sullosservazione che sia nellacquisizione della lingua materna sia nellapprendimento spontaneo di una seconda lingua si registra un periodo silenzioso.

    Dpaysement Una lingua straniera, a differenza della lingua seconda, anche estranea, lontana dallambiente in

    cui vivono quotidianamente gli allievi. Per evitare che lestraneit fisica si tramuti in estraneit psicologica e in crollo motivazionale, dallASTP in poi ci si posti il problema del dpaysement, cio della necessit di staccare lallievo dalla sua realt locale nel momento in cui studia una lingua straniera. Durante lASTP e nelle migliori realizzazioni dellapproccio strutturalistico si affidava il dpaysement a un parlante nativo, che con la sua sola presenza avrebbe dovuto condizionare lallievo, aprirlo alla lontana realt della cultura straniera. Negli anni Sessanta e Settanta il dpaysement fu invece tentato con la creazione di aule di civilt, che dovevano dare allo studente la sensazione di essere nel paese straniero. Oggi il processo di dpaysement affidato alluso di mass media sempre pi internazionalizzati, in particolare attraverso la televisione via satellite e le videoregistrazioni.

    Dettato Trascrizione di un testo ascoltato dallinsegnante o da un registratore.Tra le varianti del dettato notiamo il dettato-cloze, in cui lallievo deve scrivere solo le parole

    mancanti in un testo (Cloze) e la dicto-comp(osition) che, malgrado il riferimento alla composizione,

  • una forma di riassunto guidato o di riscrittura: lallievo trova le parti iniziali delle frasi e deve completarle sotto dettatura (Completamento).

    Affinch il dettato produca acquisizione necessario che non crei ansia: in questa prospettiva, lautocorrezione o la correzione incrociata tra compagni trasformano una prova altrimenti ansiogena in una stimolante sfida personale.

    Il dettato varia di oggetto a seconda delle lingue: in italiano, spagnolo o latino, lingue in cui il problema ortografico minimo, il dettato riguarda la

    mera competenza grafemica; in russo o greco il dettato sviluppa anche la padronanza alfabetica; in francese il dettato implica una notevole analisi morfosintattica, in quanto le desinenze del

    maschile e del femminile nonch molte desinenze verbali compaiono allo scritto ma non nella lingua orale;

    in inglese il dettato una prova primariamente ortografica, anche se saper distinguere, ad esempio, un plurale o una terza persona terminanti in -s da un genitivo o una contrazione di is in s presuppone unanalisi sintattica.

    Malgrado la percezione diffusa, il dettato risulta inaffidabile come test.

    Dettato-disegno, dettato-PicassoIl dettato-disegno si realizza dettando le caratteristiche di un disegno che lallievo deve eseguire

    mano a mano che ascolta.E un tecnica ludica che pu anche essere svolta a coppie e mette in gioco le nozioni di spazio

    (sopra, a sinistra, ecc.) e il lessico relativo al contesto situazionale della scenetta che viene dettata, per cui risulta utile per lo sviluppo della competenza lessicale.

    DialogareNella prassi didattica, questa abilit linguistica viene spesso definita come saper parlare, anche se

    in realt unabilit pi complessa in quanto integra il saper comprendere e il saper parlare, producendo testi che non sono la semplice giustapposizione di fasi di ascolto e di produzioni, ma hannoregole di coerenza e coesione spesso pi complesse di quelle dei testi monologici: il dialogo, infatti, il risultato di una negoziazione continua sia sul piano semantico (i significati pragmatici oltre che linguistici) sia su quello linguistico e, spesso, sociolinguistico.

    I processi mentali che sottostanno al saper dialogare (e che quindi vanno sviluppati per raggiungeretutte e tre le mete delleducazione linguistica) sono principalmente:

    la definizione dei propri scopi primari e secondari: sui primi non si transige, se si vuole che la comunicazione abbia esito felice, mentre i secondi sono oggetto di negoziazione;

    lanalisi del genere (ad esempio, dialogo vis vis oppure telefonata) e delle sue regole; lanalisi della situazione al cui interno si attua levento comunicativo; la scelta della chiave (nella terminologia di Hymes), cio dellatteggiamento psicologico da far

    trasparire: disponibilit, amicizia, ironia, antagonismo, ecc.: una scelta che agisce specificamente sulle competenze paralinguistica, extralinguistica, sociolinguistica e lessicale;

    la progettazione di un testo aperto, caratterizzato cio da una struttura che, attraverso la negoziazione, verr defininedosi nel corso dello scambio comunicativo.

    Dopo le fasi suddette, si procede alla realizzazione linguistica, caratterizzata da una coesione testuale e da una correttezza morfosintattica assai minori di quanto non avvenga nei testi scritti; nel dialogo, infatti, lefficacia pragmatica e lappropriatezza socio-culturale sono pi rilevanti della correttezza.

    La capacit di dialogare essenziale nellambito dellapproccio comunicativo e viene sviluppata conle molte tecniche di simulazione che raggruppiamo nei termini roleplay e scenario. Spesso tuttavia si rimane nellambito della skill (abilit), cio della realizzazione pura e semplice di dialoghi standardizzati, molto basati su routines e atti comunicativi preordinati. E invece necessario che si curi anche la ability (abilit) cognitiva, cio portare gli allievi a riflettere sui processi elencati sopra.

    Dialogo a catena Un allievo (o linsegnante) inizia un dialogo (ad esempio: Quanti anni hai?) ed un suo compagno

    risponde e poi rilancia la domanda ad un altro (11 anni. E tu?) e cos via. Questa tecnica pu essere impostata come gioco a squadre, in cui a ogni risposta errata o ritardata un allievo viene eliminato. Questa tecnica adatta ad esercitare e fissare alcuni atti comunicativi nonch le strutture grammaticali con cui queste si realizzano.

  • Dialogo aperto Si tratta di una forma estrema di completamento di un testo dialogato: sono presentate solo le

    battute di un personaggio e lallievo deve inserire quelle dellaltro personaggio, tenendo conto della coerenza globale del testo e della coesione con le battute precedenti e seguenti.

    Questa tecnica mette in gioco le competenze linguistiche e sviluppa particolarmente le competenze testuale e pragmatica.

    Dialogo bilingue, poliglottaSi tratta di una prassi sempre pi diffusa tra persone che parlano lingue note a tutti i partecipanti

    allo scambio comunicativo: ciascuno usa la propria lingua, nella certezza che gli altri lo comprendano.

    Dichiarativa vs procedurale, ConoscenzaLenciclopedia, cio le conoscenze del mondo di una persona, organizzata nella mente secondo

    modalit ancora largamente ignote. Una delle ipotesi pi accettate la dicotomia tra conoscenze dichiarative, composte di ununica proposizione (il ghiaccio freddo, il ghiaccio fatto dacqua), che si apprendono isolatamente e si sistemano poi in schemi, e conoscenze procedurali, basate sul meccanismo se... allora... (se metti ghiaccio in un whisky, si rinfresca ma si annacqua), che si apprendono in situazione e si organizzano in scripts. Fasci di procedure costituiscono le strategie. Nella lingua, la dimensione morfologica costituita da dichiarazioni, quella sintattico-testuale da procedure.

    Diretto, MetodoMalgrado il nome si riferisca a un metodo, si tratta in realt di un approccio, cio di una vera e

    propria filosofia glottodidattica, il cui perno lidea che la lingua straniera si acquisisce esattamente come la lingua materna, cio attraverso lesposizione il pi intensiva possibile. Da qui una serie di corollari, quali

    lassoluto rifiuto di un docente che non sia madrelingua, lesclusione della lingua materna degli studenti dalla classe, anche nelle prime fasi del corso, la priorit ai materiali autentici, lo studio della grammatica formale solo come punto darrivo del percorso di insegnamento.Questo approccio si impose in Europa centro-settentrionale e in America alla fine del secolo scorso,

    come reazione allapproccio formalistico che dominava la scena; uno dei suoi propugnatori, lo svizzero Berlitz, lo definiva metodo naturale, ma oggi laggettivo naturale stato ripreso da Krashen e Terrell per il loro metodo, basato sulla Second Language Acquisition Theory . Un altro teorizzatore del metodo diretto, Palmer, lo definiva metodo orale, ma questa denominazione non si mai imposta ed stata poi utilizzata per un approccio totalmente diverso, quello audio-orale o strutturalistico (detto audio-lingual, in inglese).

    DirezionalitE un concetto basilare delle teorie neurolinguistiche . Secondo questo fenomeno, non solo il

    cervello opera secondo due modalit diverse a seconda dellemisfero, ma le informazioni vengono elaborate dal cervello secondo la direzione che va dallemisfero destro (globalit, visualizzazione, contestualizzazione, analogia, simultaneit) verso quello sinistro (analisi, verbalizzazione, logica, sequenzialit).

    Le implicazioni glottodidattiche di questo principio sono formidabili, in quanto funzionano secondo natura solo i modelli operativi di natura induttiva, come lunit didattica.

    DislessiaDagli Novanta si iniziata una collaborazione tra studiosi di glottodidattica e logoiatri e logopedisti,

    in quanto molti lievi disturbi del linguaggio possono essere risolti in ambiente scolastico anzich in ambulatorio o in ospedale. La dislessia, nelle sue forme pi lievi (che sono assai diffuse) uno di questi disturbi.

    La dislessia un disturbo funzionale della lettura, che pu andare da forme lievi (spesso transitorie)quali la confusione di coppie di lettere (b/d; p/q) a forme in cui sono intere parole o sintagmi a non essere leggibili e che vengono sostituiti a senso attraverso la expectancy grammar del lettore.

    Tra le cause della dislessia se ne indicano alcune neurologiche (c una componente di ereditariet;spesso c una carente lateralizzazione) e altre ambientali, specie di carattere affettivo.

    La collaborazione tra neurolinguisti, psicolinguisti e glottodidatti ha portato alla definizione di un approccio neuropedagogico per fronteggiare i casi lievi di dislessia, che sono molto pi diffusi di quanto di percepisca.

  • Dizionario vs VocabolarioQuesti due termini sono spesso usati come sinonimi, ma in realt dizionario indica la sistemazione formalizzata del vocabolario, di solito in ordine alfabetico; vocabolario il patrimonio lessicale di una lingua o di una persona, di uno scrittore, di ununit

    didattica.Il dizionario pu essere mono- o bi-lingue; apprendere ad usare il dizionario un obiettivo

    glottodidattico essenziale, soprattutto in prospettiva dellautonomia dello studio.Un vocabolario fondamentale un repertorio in cui le parole non sono indicate in ordine alfabetico

    ma secondo la loro frequenza duso (cio il loro rango statistico).

    DominiSono il quadro di contestualizzazione delle attivit linguistiche, rappresentando linsieme di saperi,

    fenomeni, rapporti, pratiche sociali propri degli ambiti pubblico, personale, educativo, occupazionale. Il dominio pubblico si riferisce a tutto ci che connesso con linterazione sociale ordinaria quale si svolge in relazione agli affari e allamministrazione, ai servizi pubblici, ecc. Il dominio personale comprende le relazioni famigliari e le pratiche sociali di un individuo. Il dominio occupazionale abbracciatutto ci che concerne le attivit e le interazioni in rapporto al lavoro. Il dominio educativo riguarda i contesti di formazione.

    Drammatizzazione Forma di simulazione che non concede agli attori alcuna libert, trattandosi di recitare un testo

    predisposto dal manuale, dallinsegnante o dalla classe stessa. In questultima variante, la classe pu essere invitata a predisporre il testo drammatico partendo da testi di altro tipo, ad esempio da testi narrativi quali favole o racconti: cos facendo gli allievi apprendono a suddividere un testo nelle varie situazioni e a caratterizzare dal punto di vista sociolinguistico i vari personaggi in base ai loro ruoli sociali, culturali e psicologici.

    Se viene registrata e poi analizzata insieme agli allievi, la drammatizzazione consente di lavorare in profondit sulle competenze fonologica, paralinguistica ed extralinguistica. Tra i vantaggi di questa tecnica emerge la quantit di lessico che viene memorizzato allinterno di copioni situazionali (competenza lessicale), nonch la fissazione di molti atti comunicativi comuni.

    DrillEsercizio ripetitivo focalizzato su un elemento minimale (esercizio strutturale).

    Educazione vs IstruzioneE una dicotomia basilare per le scienze delleducazione. Leducazione ha una finalit formativa e si

    occupa della definizione delle mete educative, mentre listruzione ha una finalit strumentale, costituiscelo specifico della metodologia didattica e si occupa della definizione degli obiettivi attraverso i quali realizzare il processo educativo. In glottodidattica il livello educativo si traduce nella definizione di approcci e quello istruttivo in metodi.

    Educazione/istruzione bilingue Si realizza quando due (o pi) lingue vengono usate come veicolo per linsegnamento delle varie

    materie scolastiche, ma mentre con listruzione lo scopo il miglioramento qualitativo dellacquisizione linguistica, con leducazione la finalit la creazione di persone il pi possibile bilingui.

    Si hanno due diverse situazioni di educazione o istruzione bilingue: in aree bilingui, lattivit didattica viene svolta nelle due lingue in contatto sulla base di parametri

    quali one person one language (cio ogni insegnante usa sempre e solo la propria lingua materna), oppure con divisioni di aree (alcune materie in una lingua, altre nella seconda lingua), oppure ancora sulla base di periodi (specialmente nella scuola dellinfanzia e in quella elementare: un giorno o una settimana in una lingua, un giorno o una settimana nellaltra); lo scopo delleducazione bilingue in questo caso quello di creare delle persone bilingui;

    in alcune scuole (ad esempio i cosiddetti licei europei) linsegnamento di una materia viene svolto nella lingua studiata come lingua straniera per alcune ore la settimana. In questo caso siamo nellambito dellistruzione piuttosto che delleducazione bilingue: lo scopo non quello della formazione di una persona bilingue, ma pi semplicemente quello di fornire un input ulteriore nella lingua straniera durante lapprendimento di unaltra materia, innescando cos la regola del dimenticare teorizzata da

  • Krashen ( Second Language Acquisition Theory), secondo la quale si acquisisce con pi facilit quando ci si dimentica che si sta usando la lingua straniera o seconda.

    Educazione letteraria Leducazione letteraria mira allinsegnamento dellabilit di lettura dei testi letterari; in alcuni casi,

    allabilit di lettura si aggiunge linsegnamento del modo in cui collocare ogni testo nel proprio contesto storico-culturale. In particolare, insegnare a leggere testi letterari significa farne comprendere il distacco dalla lingua duso quotidiano, lo scarto, la deviazione, linnovazione, la reinvenzione, la rottura del linguaggio: scarti fonologici (quali la rima, il ritmo, le allitterazioni) e grafici (versi, calligrammes, alla poesia visiva, ecc.); devianze morfosintattiche e soprattutto lessicali, quali le figure retoriche; i testi letterari sono vincolati da regole retoriche ed esiste una grammatica dei generi letterari cui un autore pu aderire o nella quale pu introdurre innovazioni...

    Educazione linguisticaCon educazione linguistica si intende un processo unitario che si realizza attraverso

    linsegnamento/apprendimento della lingua materna, della lingua seconda, delle lingue straniere, delle lingue classiche (nelle scuole dove si insegnano) e delle lingue etniche, cio le lingue dei gruppi di immigrati.

    La filosofia di fondo dellintegrazione delle varie lingue in un unico concetto di educazione linguistica(e, in parallelo, di educazione e letteraria e microlinguistica ) consiste nello spostamento del fuoco dinteresse dalla lingua come prodotto (un testo, una regola o una performance in una data lingua) alla lingua come processo comunicativo, espressivo e cognitivo insieme. Lo sviluppo dei processi, quindi, e non solo la realizzazione di prodotti lobiettivo delleducazione linguistica e si concretizza nelle tre mete educative generali di ogni processo formativo: la culturizzazione, la socializzazione e lautopromozione del soggetto.

    Educazione microlinguistica Tradizionalmente linsegnamento delle microlingue scientifico-professionali si collocava nellambito

    dellistruzione piuttosto che sul piano formativo, era cio caratterizzato dalla necessit di raggiungere alcuni obiettivi precisi.

    Oggi, in una societ in cui le scienze, la tecnologia e le professioni sono caratterizzate da una rapidissima evoluzione, e dalla conseguente obsolescenza delle competenze e delle abilit, si parla sempre pi spesso di educazione microlinguistica, cio di un processo di formazione per cui lo studente non impara tanto quelle specifiche abilit, quel lessico, quello stile che caratterizza una microlingua ristretta, quanto piuttosto impara ad imparare microlingua in prospettiva di formazione continua, perseguendo le classiche mete educative della culturizzazione (laggiornamento continuo nella cultura tecnico-scientifica), della socializzazione (il gruppo degli specialisti in un settore professionale non riconosce chi vuole entrare e non ne condivide il linguaggio, cio la microlingua) e lautopromozione culturale, sociale, cognitiva attraverso la microlingua specifica del settore.

    Effetto alone e PigmalioneSi tratta di due fattori di natura simile che possono compromettere laffidabilit del giudizio di un

    docente sul profitto di un allievo.Leffetto alone descrive un fenomeno psicologico per cui la simpatia o lantipatia dellinsegnante

    per lallievo si riflettono in una maggiore o minore disponibilit nel considerare le sue prestazioni.Leffetto Pigmalione descrive il fenomeno per cui ogni docente si crea una sua immagine

    dellallievo, rendendolo lento nellaccorgersi di cambiamenti di profitto che lo costringerebbero a rivedere la sua immagine; leffetto Pigmalione spiega perch lo studente qualificato come negativo nella percezione del docente si veda accusato di aver copiato quando finalmente produce un test sufficiente.

    Elicitazione Tecnica didattica che consiste nellestrarre, attraverso domande, suggerimenti, brainstorming, ecc.

    informazioni o frammenti di informazioni che i vari allievi posseggono sul tema in questione. Il ruolo di questa tecnica fondamentale per il processo di anticipazione, cio per lattivit iniziale

    del processo di comprensione: attraverso lelicitazione, infatti, linsegnante riesce a rendere consapevoligli studenti di quello che gi sanno e su cui possono innestare il nuovo input.

    Enciclopedia

  • E il complesso di conoscenze del mondo che lallievo possiede, spesso inconsapevolmente o in maniera non strutturata. Sullenciclopedia si basa lattivit di anticipazione, che essenziale al processodi comprensione.

    Ermeneutico, approccioPiuttosto che un approccio autonomo quello ermeneutico una variante dellapproccio

    comunicativo in cui viene accordata enorme rilevanza ai processi di comprensione del testo nel suo complesso, con unaccentuazione dellempatia con colui che ha prodotto il testo, in uno sforzo particolare di coglierene il significato profondo. Impostazione propria della glottodidattica tedesca.

    Errore A differenza di uno sbaglio, cio una devianza dovuta a disattenzione momentanea, il concetto di

    errore di riferisce ad una devianza stabile, sistematica.Lapproccio formalistico considerava lerrore come un fenomeno negativo, da stroncare.Lapproccio strutturalistico lo considerava essenzialmente come leffetto del transfer negativo

    causato dallinterferenza, da evitare attraverso studi di linguistica contrastiva che potevano prevedere glierrori e quindi consigliare esercizi strutturali volti a prevenirli o curarli.

    Con lapproccio comunicativo, e come effetto delle ricerche psicolinguistiche e della teoria dellinterlingua, latteggiamento verso lerrore radicalmente mutato. Lerrore viene visto come indizio per cogliere, attraverso le incertezze e le approssimazioni, il processo di acquisizione della lingua: unafonte preziosa di informazione, che va analizzata e corretta solo quando impedisce la comunicazione. Infatti, in una didattica basata sulla soluzione di problemi, su compiti, quanto preoccupa di pi non tanto lerrore in meri termini di correttezza, ma anche di appropriatezza e, soprattutto, di efficacia pragmatica.

    Esclusione (Odd Man Out) Gli allievi devono individuare uno o pi elementi di un insieme di elementi linguistici (parole,

    espressioni, nozioni, ecc.) che non condividono con gli altri una caratteristica (ad esempio, un singolare allinterno di un insieme di nomi plurali). A livello pi complesso, si pu presentare una serie di testi (lettere, testi letterari, ecc.) correlati tra loro, tra i quali ne compare uno estraneo: un destinatario diverso, una poesia di un secolo o tema o genere differente, ecc. Unaltra variante di natura testuale riguarda il lavoro su un testo gi affrontato al cui interno vengono inseriti elementi nuovi, che possono andare da semplici aggettivi a informazioni totalmente nuove.

    E una tecnica adatta a stimolare la lettura intensiva e la riflessione sulla lingua.

    EsercizioFino a due decenni fa questo termine indicava qualsiasi attivit di uso scolastico della lingua; oggi si

    tende a definire esercizio unattivit mirata ad applicare alcuni aspetti specifici, spesso con unottica di manipolazione pi che di uso creativo, mentre le attivit di carattere pi comunicativo rientrano tra i compiti.

    EsplicitazioneE una tecnica utilizzata per stimolare la riflessione sui pronomi: lallievo deve tracciare una freccia

    collegando ogni pronome al proprio referente oppure deve sottolineare ogni pronome e scrivere accantoil referente. In tal modo si mira al rafforzamento della competenza testuale, particolarmente dei meccanismi di coesione e di referenza.

    Esponente Nellambito del metodo nozionale-funzionale cos come lo ha prospettato il Progetto Lingue

    Moderne/Vive del Consiglio dEuropa, lesponente lespressione linguistica che realizza un atto comunicativo. Non c sempre corrispondenza diretta tra atto ed esponente; infatti:

    ogni atto comunicativo pu realizzarsi con pi esponenti; ad esempio, latto di salutare pu avereesponenti sinonimici (ciao, salve, ecc.) oppure esponenti differenti per il registro (Ciao vs Buon giorno) o diversi a seconda della situazione (Buon giorno vs Buona sera);

    uno stesso esponente pu realizzare pi atti comunicativi; ad esempio, lesponente italiano Scusirealizza, pur con diverse intonazioni, tre atti comunicativi, che in inglese richiedono tre esponenti diversi:scusarsi (sorry...), attirare lattenzione (excuse me!), chiedere la ripetizione di una parola non compresa (pardon?).

  • Etnica, linguaSi definisce etnica la lingua della comunit dorigine di una persona quando questa lingua non sia

    la sua lingua materna, ma sia comunque presente nellambiente degli immigrati: il caso ad esempio dei figli di immigrati italiani in America. Qui si tende a stabilire unulteriore differenza, per cui la lingua etnica pu essere family language, se si tratta di famiglie immigrate e stanziate in zone in cui non ci sono altri immigrati della stessa provenienza, e community language, quando c una vera e propria comunit per cui la lingua etnica effettivamente usata anche fuori di casa.

    Etnografia/etnometodologia della comunicazioneE una branca dellantropologia (secondo altri: della sociolinguistica) che studia il modo in cui

    allinterno di una cultura si definiscono le strategie comunicative con cui i membri della comunit perseguono i loro fini personali e sociali.

    Gli studi di questo tipo hanno dato un grande contributo alla glottodidattica perch le hanno permesso di definire meglio il concetto di competenza culturale che necessario per raggiungere una competenza socio-pragmatica appropriata.

    Evento comunicativoE lunit base di analisi pragmatica e antropolinguistica. Esso avviene in una situazione, comprende

    un testo linguistico ed una serie di messaggi extralinguistici usati per far s che alla fine dellevento la situazione sia diversa da quella iniziale (si saranno scambiate, ad esempio, informazioni; si saranno messe in moto azioni; si saranno mutati i ruoli dei partecipanti; ecc.).

    Alcuni eventi possono essere brevissimi (il grido aiuto di chi sta annegando, seguito dal tuffo e dallazione del bagnino), altri possono richiedere anche mesi, come alcune operazioni commerciali (dalla visita alla fiera alla dichiarazione finale di ricevuta, attraverso preventivi, ordinativi, fatture pro-forma e reali, lettere di addebito e accredito, eventuali reclami..).

    Extralinguistica, CompetenzaPrendendo le mosse dal concetto chomskiano di competenza e dalla sua accezione allargata di

    competenza linguistica, gli studiosi di sociolinguistica e pragmalinguistica hanno definito la nozione di competenza extralinguisticacome i codici non verbali che si accompagnano a quello verbale sottolineandolo o modificandolo, cio la competenza cinesica riguarda la capacit di usare il linguaggio dei gesti (eseguiti dalle mani e

    dalle braccia), il linguaggio del viso (smorfie, ammiccamenti, ecc.) e degli atteggiamenti del corpo. Il linguaggio cinesico viene spesso percepito come secondario ai fini comunicativi, mentre tutti gli studidi comunicazione interculturale lo indicano come importantissima, sia perch un parlante prima visto e poi ascoltato (bimodalit), sia perch gesti ben accetti in una cultura possono essere offensivi in altre, generando incidenti pragmatici spesso tali da far abortire la comunicazione.

    La competenza prossemica riguarda le relazioni di vicinanza nella comunicazione interpersonale. Hall, osservando che la distanza sociale tra le persone stabilmente correlata con la distanza fisica,ha definito e misurato quattro "zone" interpersonali:la distanza intima (0-45 cm) in cui ci si abbraccia, ci si tocca e si parla sottovoce, la distanza personale (45-120 cm) per l'interazione tra cari amici, la distanza sociale (1,2-3,5 metri) per la comunicazione tra conoscenti la distanza pubblica (oltre i 3,5 metri) per le pubbliche relazioni.

    La competenza oggettuale riguarda le regole duso degli oggetti presenti nellambiente: si tratta essenzialmente degli status symbols, dalle poltrone di diversa altezza in uno studio alle macchine aziendali a disposizione dei funzionari di rango, e cos via.

    La competenza vestemica riguarda la capacit di padroneggiare il sistema della moda: divise, uniformi, abiti pi o meno formali, ecc.; si articola in registri formali e informali ed governato dalla sintassi dellaccostamento di capi e colori; tra gli oggetti portati sul corpo ci sono anche i gioielli (si pensi alla complessit delle regole duso dellorecchino maschile), le spille che indicano lappartenenza a club prestigiosi, i colori tipici del college, gli anelli che in Svezia indicano la professione, e cos via;

    Filtro affettivoSi tratta di una difesa psicologica che la mente erge quando si agisce in stato di ansia, si ha paura

    di sbagliare, si teme di mettere a rischio la propria immagine, e cos via.Nelle situazioni di piacevole sfida, nella convinzione di poter riuscire, lorganismo rilascia

    neurotrasmettitori (come la noradrenalina) fondamentali per fissare le tracce mestiche, cio per introiettare e poi ricordare linput che viene recepito. In caso di stress negativo invece lorganismo

  • rilascia uno steroide che lo prepara a fronteggiare il pericolo; lamigdala, una ghiandola emotiva posta al centro del cervello, rileva il pericolo e richiede lo steroide, ma allo stesso tempo lippocampo (altra ghiandola, che serve a memorizzare a lungo termine) comprende che non c reale pericolo e quindi cerca di bloccare leffetto dello steroide, ma per far ci smette di occuparsi di indirizzare le nuove informazioni o di recuperare quelle esistenti nella memoria a lungo termine.

    Secondo la teoria di Krashen, che ha ripreso la nozione di filtro affettivo facendone un cardine della sua Second Language Acquisition Theory, in presenza di un filtro affettivo attivato non si pu avere acquisizione ma solo apprendimento.

    FissazioneSi tratta di una fase essenziale dellacquisizione di regole, cio di meccanismi di funzionamento

    della lingua, che vengono trasformate in processi automatici e non pi controllati dallapprendimento.Lapproccio strutturalistico faceva coincidere fissazione e acquisizione, e le prime realizzazioni

    dellapproccio comunicativo, ad esempio il metodo situazionale, faceva largo uso di tecniche ripetitive difissazione. Oggi la fissazione avviene in maniera pi indiretta, attraverso tecniche che pur basandosi su una matrice comportamentistica (stimolo-risposta) vogliono essere dei compiti piuttosto che degli esercizi, privilegiando la ripetizione della struttura in un contesto significativo.

    FoneticaE la scienza che studia i tratti caratterizzanti dei vari suoni e il modo in cui vengono prodotti dal

    nostro apparato vocale (fonetica articolatoria).Spesso viene confusa con la fonologia o fonemica, che studia il ruolo dei vari suoni nel sistema

    di una data lingua. Lerrore anche dovuto al fatto che le tecniche che riguardano la competenza fonologica vengono spesso chiamate di correzione fonetica.

    FonologiaDetta anche fonematica o fonemica, il ramo della linguistica che studia come i suoni linguistici

    funzionino all'interno d'una certa lingua, ovvero come si organizzano le unit distinte di suono, i fonemi.

    Fonologica, Competenza E una componente della competenza linguistica e, in senso pi ampio, della competenza

    comunicativa. La dimensione fonologica riguarda la capacit di riconoscere e realizzare i fonemi e le curve intonative di una lingua, e di gestire aspetti paralinguistici quali il tono della voce e la velocit di eloquio. Tra le tecniche didattiche atte ad esercitare questi aspetti, si vedano le coppie minime, la drammatizzazione, la ripetizione segmentata e Ti-ti-t-ti. Pare ormai scomparsa la tecnica di trascrizionedi parole o frasi in IPA, cio secondo lInternational Phonetical Alphabet.

    Foreigner talkLinguaggio usato da madrelingua in presenza di stranieri che ha le seguenti caratteristiche:

    Eloquio pi enfatico e rallentato; Utilizzo di vocaboli pi brevi, pi comuni e dal significato pi elementare; Utilizzo di frasi dalla struttura sintattica piana e trasparente; Tendenza a privilegiare concetti basilari rispetto a quelli maggiormente articolati e complessi.

    FossilizzazioneIl termine utilizzato in glottodidattica per indicare errori che vengono ripetuti costantemente, per

    cui lerrore si fissa e diviene particolarmente difficile da superare.

    Funzione comunicativa o linguisticaLa lingua viene usata per espletare delle funzioni, cio con uno scopo pragmatico di azione sociale

    (valenza comunicativa e pragmatica), di espressione personale (valenza espressiva) e di autoformazione (valenza matetica). Le funzioni comunicative sono dunque gli scopi di azione sociale edespressione personale che si possono realizzare con la lingua.

    Dai primi del secolo, con Cassirer, attraverso Wittgenstein, Jakobson e altri, fino a Halliday, si sono avuti vari modelli funzionali. I due modelli principali sono quelli di Jakobson e di Halliday.

    Il primo modello (privilegiato nellinsegnamento della lingua materna) basato sul modello matematico dellinformazione e individua sei funzioni a seconda dellelemento della comunicazione su cui viene focalizzata lattenzione, secondo le seguenti coppie:

  • emittente: funzione emotiva o espressiva: si realizza quando la lingua viene focalizzata sullautore del messaggio e sui sentimenti, sensazioni che vuole comunicare al ricevente.

    destinatario: funzione appellativa o conativa,o esortaviva: si realizza quando la lingua viene usata per stabilire il contatto con il destinatario della comunicazione.

    canale: funzione fatica: uso della lingua con lo scopo di tener aperto e funzionante il canale tra gli interlocutori. In glottodidattica, la funzione fatica viene fatta rifluire allinterno della funzione interpersonale.

    codice: funzione metalinguistica: si realizza quando la lingua viene utilizzata per descrivere il funzionamento della lingua stessa.

    argomento: funzione referenziale: si ha quando, nel comunicare qualcosa, il parlante collega continuamente le parole con i referenti (es. chiedere e dare informazioni, scrivere una relazione..). Accentua la denotazione a scapito della connotazione.

    forma del messaggio: funzione poetica o estetica: indica luso della lingua focalizzato sul messaggio stesso, sulla sua qualit formale: la lingua della letteratura, dei giochi di parole, della pubblicit. E quindi uno degli specifici obiettivi delleducazione letteraria.

    Le varie funzioni, che in una glottodidattica equilibrata dovrebbero essere egualmente curate, sono state diversamente privilegiate nella storia delleducazione linguistica: lapproccio formalistico privilegiava la funzione metalinguistica, che invece veniva trascurata in un approccio diretto; spesso lapproccio comunicativo trascura la funzione poetica.

    Il modello di Halliday si basa sullosservazione dello sviluppo linguistico e individua sette funzioni, che possono essere sintetizzate da brevi espressioni usate per realizzarle:

    funzione regolativa: si realizza con atti comunicativi quali dare e ricevere istruzioni, ordini, consigli; i generi comunicativi pi tipici sono le istruzioni duso, le leggi, gli avvisi, e cos via.

    funzione strumentale: si realizza quando la lingua diviene strumento per soddisfare i propri bisogni(ad esempio, il bambino che dice latte). Nella prassi glottodidattica di solito essa viene inglobata nella funzione regolativa .

    funzione interazionale o interpersonale: indica luso della lingua finalizzato allo stabilire, mantenereo interrompere un rapporto tra due persone. Si realizza dunque attraverso atti comunicativi quali salutare, congedarsi, scusarsi, ecc

    funzione informativa: trasmette informazioni sul mondo circostante (oggi piove) funzione euristica: indica una esplorazione del mondo circostante (perch...?, come...?) funzione personale: indica la presa di coscienza della propria individualit (mi sento...) funzione immaginativa: si realizza quando la lingua viene usata per creare mondi alternativi

    rispetto a quello reale.Lapproccio comunicativo rimanda dunque direttamente al modello di Halliday, anche se la sua

    realizzazione nel metodo nozionale-funzionale utilizza un altro tipo di funzione comunicativa, che per chiarezza preferiamo chiamare atto comunicativo.

    Nella glottodidattica italiana (Balboni) si sta diffondendo un modello che integra le analisi di Jakobson (ontogenetico, che descrive un modello statico di comunicazione) e Halliday (filogenetico, chedescrive lo sviluppo funzionale durante lacquisizione della lingua) e individua sei funzioni che si realizzano con un numero limitato (e quindi controllabile e programmabile) di atti comunicativi:

    funzione personale: si realizza quando la lingua usata per rivelare la propria soggettivit, personalit (dire il proprio nome, esprimere lo stato fisico, parlare di s...)

    funzione interpersonale: si realizza quando la lingua serve a stabilire, mantenere o chiudere un rapporto di interazione, sia orale che scritto (salutare, ringraziare, offrire, scusarsi...)

    funzione regolativo-strumentale: consiste nellusare la lingua per agire sugli altri, per regolare il loro comportamento, per ottenere qualcosa (chiedere per avere, ordinare...)

    funzione referenziale: si manifesta quando la lingua viene usata per descrivere o per spiegare la realt (chiedere e dare informazioni, descrivere cose, azioni, eventi...)

    funzione poetico-immaginativa: si realizza quando si usa la lingua per produrre particolari effetti ritmici, suggestioni musicali, associazioni metaforiche, oppure per creare situazioni e mondi immaginari.

    funzione metalinguistica: si realizza quando ci si serve della lingua straniera per riflettere sulla lingua stessa o per risolvere problemi comunicativi tipici dellinterazione in Ls (chiedere e dare il significato di una parola, spiegare una regola, ecc.)

    Funzione segnicaPer il linguista danese Louis Hjelmslev la correlazione tra i due piani della forma dellespressione

    e della forma del contenuto, che permettono di sviluppare degli enunciati di senso, ovvero il segno.

  • Genere comunicativoOgni testo si realizza allinterno di forme pre-strutturate, dette generi, il cui ruolo fondamentale

    nel facilitare sia la produzione (specie nella fase di progettazione) sia la comprensione (specie nella fase di anticipazione): sapendo infatti che in una data cultura una barzelletta (o una conferenza, o una lettera, o qualunque altro genere) strutturata in un dato modo, sia lautore del testo sia il suo fruitore sono facilitati.

    La nozione di genere non va confusa con quella di tipo (Testo), che si riferisce alla natura profonda, concettuale, del testo che viene prodotto.

    Globalit Nella struttura dellunit didattica la fase della globalit quella che, dopo unintroduzione

    motivazionale, presenta allallievo il testo di partenza, quello che precisa il tema dellunit e che racchiude buona parte dellintake previsto. Il testo di solito orale e dialogato nelle fasi iniziali dellapprendimento scolastico, ma nelle fasi avanzate pu essere costituito anche da materiale scritto, econ luso sapiente della tecnologia pu anche essere multimodale: ad esempio, la presentazione della stessa notizia in diversi generi: comunicato radiofonico, servizio in un telegiornale, dispaccio dagenzia, articoli di giornali di diversa tendenza. In caso di input complesso e nellinsegnamento delle microlingue scientifico-professionali e della letteratura la fase di accostamento globale di solito ripetuta pi volte, una per ogni testo che compone il complesso di materiali iniziali dellunit didattica. Caratteristica di questa fase la sua induttivit, il fatto di rivolgersi alla modalit destra del cervello, di prevedere una comprensione estensiva prima di procedere alle attivit di analisi.

    Glottodidattica E la scienza delleducazione linguistica e, almeno per gli aspetti attinenti luso della lingua, si

    interessa anche delleducazione letteraria e microlinguistica.Per decenni stata identificata con la linguistica applicata, cio con la semplice trasposizione nei

    materia