Dizionario Di Ortodonzia Tecnica

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Dizionario di ortodonzia tecnica

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    UGO COMPARELLI

    DIZIONARIO PRATICO DI

    ORTODONZIA TECNICA

    Edizioni Futura

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    Prefazione

    Il Dizionario Pratico di Ortodonzia Tecnica nasce da una pura esigenza professionale: disporre di una guida completa che permetta di reperire in modo organico e veloce le definizioni e le modalit di realizzazione dei principali manufatti ortodontici, con lindicazione delle relative fonti bibliografiche. Considerata la vastit e la complessit della materia, la stesura della I Edizione del Dizionario risultata alquanto lunga ed articolata. Eventuali lacune, quindi, del tutto casuali e non intenzionali, saranno colmate nelle successive edizioni, grazie anche alla collaborazione di chi vorr sottoporle alla mia attenzione. Il mio augurio che questo manuale diventi un valido supporto per tutti coloro che lo consulteranno e concludo questa breve dissertazione, esprimendo la mia pi profonda gratitudine verso coloro che hanno proficuamente contribuito alla sua realizzazione, colleghi, odontoiatri, Autori, che con il loro aiuto hanno dimostrato nei miei riguardi una profonda ed in aspettata amicizia.

    La maggior parte del sapere umano depositato nei documenti e

    nei libri, memorie in carta dell umanit.

    A. Shopenhauer (1788-1860)

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    BUONA CONSULTAZIONE

    ABBASSATORI Apparecchi mobilizzatori che esplicano la propria azione mediante opportuni pesi. ABBRACCIO Porzione della protesi molto aderente alla corona del dente, posizionata al di sopra delle zone di sottosquadro. La sua funzione quella di evitare che la protesi si muova lateralmente. ABITUDINI Viziate Con tale termine si distinguono quegli atteggiamenti nocivi alla stabilit dellocclusione dentale, (Es. suzione del dito) con compromissione dei distretti scheletrici e muscolari. ACCIAIO Inossidabile Lega a base di cromo, nichel e ferro, particolarmente resistente alla corrosione. AcCO Acronimo di placca rimovibile di Cetlin (Placca) AcCo Modificata Si tratta di un apparecchio rimovibile superiore nato da una modifica della famosa placca di Cetlin. BIBLIOGRAFIA: S. Colli - G. Carnevale Miacca - C. Minghini, Placca AcCO modificata, Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone, N.52. ACQUALIZER Apparecchio preformato rimovibile applicato in soggetti disfunzionali con problemi allA.T.M. A. C. R. Acronimo di apparecchiatura Cranio - Mandibolare Rimodellabile. Si tratta di un dispositivo rimovibile bi - mascellare ad azione ortopedica, impiegato per il riposizionamento della mandibola.

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    BIBLIOGRAFIA: J.H. Ahlin, Applicazioni tecniche e pratiche di una apparecchiatura craniomandibolare rimodellabile, Mondo Ortodontico, Ed. Masson, Anno 1998, N. 1. A. D. A (Attivatore Distalizzante Asimmetrico) Apparecchio rimovibile superiore ad azione meccanica utilizzato per la distalizzazione mono - laterale degli elementi latero - posteriori. LA. D. A., ideato dallodontotecnico Flavio Vitali, composto da: - ganci di ritenzione; - arco vestibolare semplice - piani rialzati abbinati a guide in resina; - ed infine, dal sistema telescopico fornito di molla utile alla

    distalizzazione del molare. BIBLIOGRAFIA: F. Vitali, Placca distalizzante mono - laterale. Rivista Italiana degli odontotecnici, Dental Press, Anno 1988, N. 2. (Gancio di) ADAMS Gancio presentato da P. Adams nel 1950 durante una conferenza a Liverpool. La sua ideazione nasce da una modifica del gancio Schwarz e la sua validit da sempre riconosciuta ed apprezzata ovunque tanto da divenire il sistema ritentivo ortodontico per antonomasia Il suo larghissimo utilizzo dovuto non solo allottimo sfruttamento delle zone di sottosquadro mesio - vestibolare e disto - vestibolare, ma anche alla semplicit di costruzione e versatilit di applicazione: possibile, infatti, confezionarlo su quasi tutti i denti, dal molare al premolare, dal molaretto da latte al canino. Inoltre, fattore non trascurabile, al gancio possibile apportare piccole modifiche mirate a migliorarne la ritenzione. Costruzione Per la sua costruzione, lAutore consiglia di adoperare un filo in acciaio con diametro di 0,7 mm privo di curvature, per evitare linsorgere di fastidiose tensioni durante e dopo il confezionamento. Preparazione dei denti pilastro Dopo aver ripulito con cura il modello di lavoro da eventuali bolle e stirature dovute alla presa delle impronte, necessario asportare con una Le Cron i triangoli interdentali gengivali mesio e disto - vestibolari. Tale operazione indispensabile per valorizzare ancor di pi le zone di sottosquadro Realizzazione del ponte e degli speroni In primis, si misura la distanza che intercorre tra le pareti distale e mesiale del dente trasferendola sul filo precedentemente preparato. A questo punto, facendo riferimento a tali dati, si realizzano il ponte e gli speroni rispettando la seguente procedura:

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    - con una pinza a becco duccello si eseguono, nei punti ricercati, due angoli un p pi acuti di 90;

    - successivamente, con la stessa pinza si effettuano due pieghe a forma di U chiuse in prossimit del ponte realizzando cos gli speroni ( la grandezza di questi ultimi direttamente proporzionale allaltezza del dente in modo da posizionare il ponte al centro della corona );

    - infine, si conclude questa fase posizionando gli speroni, resi convergenti, nelle nicchie precedentemente preparate sul modello.

    Modellazione dei gambi e delle ritenzioni Loperazione successiva prevede la modellazione dei due gambi negli spazi interdentali presenti tra gli elementi contigui al dente, sede del gancio. Relativamente semplice, questa fase non da trascurare; necessario infatti che lAdams non interferisca a livello occlusale con lantagonista. Inoltre, per evitare un indebolimento eccessivo del filo, importante che lodontotecnico operi con estrema cautela ed attenzione. BIBLIOGRAFIA: 1) C.P. Adams, Ideazioni e costruzioni di apparecchi ortodontici rimovibili, Pavia, Ed. Cortina, 1958. 2) F. Brandies - N.F. Sthal, Tecnica Ortognatodontica, Milano, Ed. Masson, Anno 1993.

    (Doppio gancio di) ADAMS Elemento di tenuta caratterizzato dalla presenza di due ganci di Adams solidarizzati da una brasatura. Questo gancio impiegato per sfruttare al meglio le superfici ritentive dei diatorici, garantendo cos unottima stabilizzazione al presidio mobile. (Gancio di) ADAMS con Avvolgimento Vestibolare La sua costruzione similare alla procedura utilizzata per il gancio di Adams originale; si differenzia da essa per la modellazione del ponte a forma di spira. Questa variante si rivela efficace quando lo specialista intende applicare larco extra - orale usando il presidio mobile come ancoraggio. (Gancio di) ADAMS con Uncino Vestibolare Laggiunta delluncino vestibolarmente al gancio di Adams consente al clinico di applicare di elastici utili per coadiuvare lazione del presidio rimovibile. (Gancio di) ADAMS con Unico Sperone Questo gancio, cos come si evince dal nome, si differenzia dal tradizionale per lassenza di uno sperone. Esso utilizzato quando si costretti a realizzare il gancio su un dente poco erotto da un lato, sia esso mesiale o distale ( Es. ultimo molare inferiore ). In questi casi, infatti, la presenza della gengiva provoca uno scalzamento del gancio con relativa perdita di stabilit del dispositivo ortodontico.

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    ADESIONE E la forza molecolare scaturita tra particelle di due corpi diversi messi a contatto. A. d. R. (Attivatore di Retrazione). Placca superiore composta da ganci di Adams, arco di retrazione inferiore ed elemento attivo per lespansione trasversale. Il suo impiego indicato in pazienti piccoli affetti da III Classe. BIBLIOGRAFIA: L. Franchi - T. Braccetti, Lattivatore di retrazione nella correzione precoce della malocclusione diIII Classe, Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone, N. 46. ADVANCEMENT Jet Nasce da una modifica del Distal jet e si caratterizza principalmente per il differente ancoraggio. NellAdvacement Jet, infatti, la controspinta indirizzata sulla superficie linguale dei denti anteriori. Tale azione permette una vestibolarizzazione di questi ultimi accompagnata dalla distalizzazione, pi contenuta, dei molari. BIBLIOGRAFIA: A. Carano - M Testa, Catalogo Jet Family, Ed. Micerium, Anno 1999. AFASIA Perdita delluso del linguaggio. AFFOLLAMENTO Disallineamento dentale dovuto, il pi delle volte, al rapporto incongruo dei denti con le ossa basali delle due arcate. (Protesi) AFISIOLOGICA Tipo di protesi in cui i carichi masticatori vengono trasferiti solo sulla cresta edentula ( Es. protesi mobile totale ). AGENESIA Anomalia congenita rappresentata dalla mancanza di alcuni elementi dentari. BIBLIOGRAFIA: A. Zanardi - L. Italiani Rossetti - F. Murari - J. Giordanetto, Le agenesie dentarie, Mondo Ortodontico, Ed. Masson, Anno 1993, N. 2. A. I. A. (Arco ausiliario Intrudente Anteriore). Dispositivo in filo completo di elici posteriori, utili per intrudere i settori dentali anteriori superiori ed inferiori. BIBLIOGRAFIA: F.V. Tenti, Guida alla scelta ragionata degli apparecchi ortodontici fissi e rimovibili, Ed. Microlito, Recco (GE). A.J.O. and D.O. ( Rivista ) Acronimo di American Journal of Orthodontics and Dentofacial Orthopedic

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    ALA in Resina Si tratta di un elemento di tenuta singolare in quanto la sua funzione ritentiva garantita solo dalla resina presente nelle zone buccale e vestibolare dei diatorici. Il filo utilizzato per la sua costruzione ha un diametro di 0,8 mm. ed il suo scopo quello di supportare lacrilico, limitando cos le eventuali rotture dello stesso. Il suo impiego indicato in fase di permuta poich possibile, con una semplice ribasatura, ristabilizzare il presidio terapeutico. BIBLIOGRAFIA: Manuale di Tecnica Ortodontica, Ed. Martina, Bologna, Anno 1994. ALESS Apparecchio per trazione extra - orale completo di rialzo anteriore, schermi vestibolari e piano inclinato. BIBLIOGRAFIA: N. Pantaleoni, Ortodontotecnica, Bologna, Ed. Grasso, 1985. ALGINATO Materiale per impronta pi utilizzato in ambito ortodontico. A. L. S. (Attivatore Leggero Semi Rigido) Dispositivo ad azione miofunzionale, tipo Bionator, caratterizzato sia dalla presenza di resina morbida sulle superfici occlusali sia dalla separazione mediana del corpo in resina. Lattivatore semirigido composto da: - molla di Coffin; - arco vestibolare; - arco di supporto inferiore; - ed infine molle linguali realizzate sulle superfici interne degli incisivi

    inferiori. BIBLIOGRAFIA: A. Melacini L. Malinverni, Costruzione dellattivatore leggero semirigido ad espansione bi - mascellare A. L. S., Rivista Italiana degli Odontotecnici, Dental Press, Anno 1996, N.5 ALTIMETRO Strumento utilizzato per ricercare sul dente la corretta posizione degli attacchi. PROCESSO Alveolare Esso Permette il sostegno dei denti e delle arcate dentarie allosso basale. AMANTOBLASTI Sono le cellule che formano lo smalto. AMILASI Vedere MASTICAZIONE (Gancio di) AMORIC La peculiarit di tale gancio linvisibilit. Esso costruito, infatti, sulla parete buccale del dente, appena al di sotto del

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    picco della giuntura gengivale, ed uno dei pochi sistemi ritentivi che sfrutta tale sottosquadro. BIBLIOGRAFIA: Manuale di Tecnica Ortodontica, Ed. Martina, Bologna, Anno 1994. (Disgiuntore di) AMORIC Espansore rapido solidarizzato e cementato tramite rialzi laterali in acrilico. BIBLIOGRAFIA: Manuale di Tecnica Ortodontica, Ed.Martina, Bologna, Anno 1994. ANALISI dei Sottosquadri Lanalisi dei denti per la ricerca dei sottosquadri, indispensabili per la realizzazione dei ganci, un operazione necessaria e al contempo interessante. Tutti i denti, malgrado siano tra loro anatomicamente molto diversi, sono caratterizzati dalle stesse superfici ritentive: - quelle presenti sulle facce vestibolare e distale; - quelle localizzate sulle pareti mesiale e distale. Le prime due si trovano proprio al di sopra del picco della giuntura gengivale del dente e per questo sono utilizzabili solo quando il dente ben erotto (fattore negativo per la costruzione del gancio). Le ultime, invece, sono localizzate in prossimit dei punti di contatto e si presentano pi estese delle precedenti, risultando cos utilizzabili anche quando il dente non ancora completamente erotto (fattore positivo per la costruzione del gancio).

    ANALISI di Studio Rappresenta linsieme delle indagini necessarie per impostare correttamente il trattamento terapeutico. ANALISI Occlusale E linsieme degli esami funzionali riguardanti locclusione. ANARTRIA Difficolt nellarticolare le parole dandone un senso compiuto. (Arco vestibolare) ANATOMICO Questo arco, per la sua particolare conformazione, applicato alle placche di contenzione. Esso permette, infatti, un buon controllo vestibolare dei denti e allorquando ce ne fosse bisogno, grazie allansa rovesciata, anche la linguo - inclinazione dei canini. Per la sua costruzione si consiglia un filo di diametro di 0,6 - 0,7 mm. da modellarsi anatomicamente a met altezza delle corone degli elementi interessati.

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    ANCHILOSI Coesione patologica tra elemento dentario ed alveolo provocante la mancata eruzione del dente.

    ANCORAGGIO Resistenza a un movimento dentale indesiderato. BIBLIOGRAFIA: W.R. Proffit, Ortodonzia Moderna, Ed. Masson, Milano, Anno 1995. ANCORAGGIO Extra - Coronale Sinonimo di gancio di ritenzione. (Attivatore di) ANDRESEN Antesignano dei dispositivi ortopedici funzionali. Lattivatore di Andresen un monoblocco di resina acrilica con arco vestibolare interessante entrambe le arcate che, realizzato secondo il morso di costruzione rilevato dallo specialista con la mandibola in protrusione, obbliga questultima in una posizione avanzata, con conseguente correzione della II Classe scheletrica. BIBLIOGRAFIA: 1) V. Andresen - K. Haupl, Ortopedia funzionale dei mascellari, Milano; Societ Ed. Libraria, 1950. 2) M. Biondi, LAndresen: punti chiave della filosofia e della tecnica, Schede di aggiornamento S.I.D.O., 1994 1995. (Classificazione di) ANDREWS Il Dr. Andrews, americano, ha il merito di aver approfondito dettagliatamente la normo - occlusione secondo il Dr. Angle. La sua classificazione comprende sei chiavi di occlusione: - a) 1 Chiave, Rapporto intermolare: alla classificazione di Angle,

    Andrews specifica che per ottenere la massima intercuspidazione ideale necessario che la cuspide mesio - vestibolare del secondo molare inferiore sia in contatto con la cuspide disto - vestibolare del primo molare superiore;

    - b) 2 Chiave, Angolazione delle corone: lAutore indica quale angolazione in senso mesio - distale, devono avere le singole corone rispetto al mascellare superiore;

    - c) 3 Chiave, Torsione delle corone: Andrews precisa il grado di torsione in senso vestibolo - orale che le singole corone devono avere;

    - d) 4 Chiave, Rotazione delle corone: si sottolinea che i denti in normo - occlusione non devono presentare rotazioni, eccezion fatta per i molari;

    - e) 5 Chiave, Punti di contatto: locclusione ideale deve essere caratterizzata da punti di contatto molto serrati, al fine di evitare rotazioni indesiderate;

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    - f) 6 Chiave, Curve di Wilson e Spee: entrambe devono essere poco accentuate.

    BIBLIOGRAFIA: L.F. Andrews, Le sei chiavi dellocclusione normale, Ortognatodonzia Italiana (Rivista SIDO), Volume 5, Anno 1996, N. 4. ANELASTICO Termine riferito a materiale non elastico. ANGELL (Autore storico) Uno dei primi clinici ad utilizzare un diastasatore della sutura palatina. ANODONZIA Patologia congenita caratterizzata dallassenza di tutti gli elementi dentari. ANSA Per ansa sintende qualsiasi piega curvilinea che viene realizzata sul filo per conferirne pi elasticit.

    ANTIFLUX Materiale che, grazie alle sue caratteristiche anti fondenti, evita ladesione del saldame nelle zone non interessate dalla brasatura. (Dispositivo) ANTI - Pollice Apparecchio fisso superiore ideato per contrastare labitudine viziata del succhiamento. BIBLIOGRAFIA: F. Tricoli, Il dispositivo anti - pollice, Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone, N. 54. (Dispositivi) ANTI - Succhiamento Tutti questi apparecchi, seppur diversi strutturalmente, sono identici nella funzione: impediscono meccanicamente la suzione del dito o di elementi esterni. Necessariamente fissi, lazione di tali apparecchi ha il suo epicentro soprattutto nella zona anteriore del palato, s da eliminare il contatto del dito con la mucosa palatale. In tal modo essi dovrebbero far scemare di gran lunga il piacere tattile tanto ricercato e quindi agire sulla psiche del paziente. BIBLIOGRAFIA: A. Ferrante, Terapia miofunzionale, San Benedetto del Tronto (Ap), Ed. Futura, Anno 1998. (Modello da museo) ANTROPROMETRICO Sono modelli da studio nei quali la linea mediana corrisponde realmente a quella della faccia e del capo del paziente. BIBLIOGRAFIA: N. Pantaloni - A. Pantaloni - S. Pantaleoni, Modello da museo antroprometrico, Mondo Ortodontico, Ed. Masson, Anno 1996, N.1.

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    (Molla) APERTA Si tratta di un accessorio elastico che, utilizzato per lapertura di spazi, favorisce lestrusione dei denti non erotti. APNEA Notturna Disturbo frequente nei russatori caratterizzato da frequenti arresti della respirazione. BIBLIOGRAFIA: A. Levrini, Dispositivi intraorali nella terapia del russamento cronico e dellapnea notturna ostruttiva, Ortodonzia Tecnica, (Rivista Or Tec), Anno 1998, N. 1. APPARECCHIATURA Sinonimo di apparecchio ortodontico. APPENDICI Vestibolari Accessori che, inseriti o saldati allapparecchiatura fissa, consentono lapplicazione di trazioni intra o extra-orali. APPOGGI Occlusali Indicati per dispositivi applicati allarcata mandibolare allo scopo di evitare laffossamento, gli appoggi occlusali si rivelano degli ottimi supporti anche per le placche superiori. Per la loro costruzione si usa un filo con diametro di 0,9 - 1 mm. modellato in modo che non interferiscano con lantagonista. La parte terminale dellappoggio, che sar inserita nellacrilico, deve discostare dalla gengiva per non ostacolare linserimento dellapparecchio. (Protesi ad) APPOGGIO Dentale Tipo di protesi nel quale il carico masticatorio supportato dai denti e, quindi, dal parodonto. (Protesi ad) APPOGGIO Gengivale Tipo di protesi ove il carico masticatorio sopportato dalla gengiva, dal palato o dalla superficie linguale. (Protesi ad) APPOGGIO Misto Tipo di protesi in cui il carico masticatorio trasmesso sia ai denti che alla gengiva. APRIBOCCA a Pinza Apparecchio mobilizzatore ad azione passiva. BIBLIOGRAFIA: M. Melegari - M. Balanini, Le protesi maxillo - facciali: gli apparecchi mobilizzatori. 1 Parte, Ortodonzia Tecnica (Rivista Or Tec), Anno 1995, N. 2. ARGENTATURA Tecnica utilizzata per realizzare modelli di colore metallico, grazie alla quale possibile evidenziare anche i pi piccoli dettagli anatomici.

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    (Dispositivi di) ARNDT Apparecchi fissi superiori realizzati con fili a memoria nichel titanio. ARRAMPICALINGUA Masticante Elastico Apparecchio inferiore con rialzi laterali masticanti realizzati con materiale elastico. BIBLIOGRAFIA: A. Levrini, Controllo della dimensione verticale con larrampicalingua masticante elastico nella terapia delle III Classi scheletriche, Ortognatodonzia Italiana (Rivista SIDO), Anno 1997, N. 5. A. R. S. (Air Rotor Stripping) Tecnica di esecuzione dello stripping mediante opportune frese. BIBLIOGRAFIA: J. Sheridan, Lebasi fisiologiche dellAir Rotor Stripping, Ortognatodonzia Italiana ( Rivista S.I.D.O. ), Anno 1996, N.5. (Molla di) ART Accessorio elastico dellapparecchiatura multi - brackets utile per effettuare il torque. BIBLIOGRAFIA: M. Langlade, Terapia Ortodontica, Scienza e tecnica dentistica, Ed. Internazionali, Milano. (Sistema ortodontico) ARTEX Sistema indicato per la costruzione del posizionatore. Esso si avvale di un particolare fissatore per i modelli che rende possibile una lavorazione precisa e veloce. BIBLIOGRAFIA: M. Zeiser, Il sistema ortodontico Artex, La Quintessenza odontotecnica; Ed. Resch, Anno 1991, N.7 ARTICOLATORE Individuale Riproduttore meccanico dellocclusione, usato per il montaggio dei modelli a fini diagnostici o esecutivi. Esso consente movimenti in tutte le direzioni, molto simili a quelli reali. ARTICOLATORE Semi - Individuale Riproduttore meccanico dellocclusione usato per il montaggio dei modelli a fini diagnostici o esecutivi. Esso permette movimenti approssimativi di lateralit e di protrusione. ASCENSORE Linguale Vedere (Arrampicalingua di ) SALAGNAC. ASCIALIA Patologia che si manifesta con la diminuzione della secrezione salivare. ASI/P Arco saldato inferiore di protrusiva. BIBLIOGRAFIA: Manuale di Tecnica Ortodontica, Ed. Martina, Bologna, Anno 1994.

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    ASS/P Arco saldato superiore di protrusiva. BIBLIOGRAFIA: Manuale di Tecnica Ortodontica, Ed. Martina, Bologna, Anno 1994. ASSE Cerniera Nei movimenti di apertura e chiusura della mandibola, lasse cerniera rappresenta lasse trasversale che passa per i condili quando questi ultimi si trovano nella posizione pi retrusa. ATM Acronimo di Articolazione Temporo Mandibolare. BIBLIOGRAFIA: F. Marci - F. Antonucci - A. Monaco, Il Dentista Moderno, UTET Periodici, N.5, Anno 1996. ATTACCO 3D di Wilson Vedere (Attacco 3D di) WILSON ATTACCO Ortodontico Essi sono fissati sulle superfici vestibolari o linguali dei denti e la loro funzione quella di trasmettere a questi ultimi le informazioni dei fili ortodontici modellati dal professionista. BIBLIOGRAFIA: Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone, N.51 ATTIVATORE Dispositivo utilizzato in ortodonzia funzionale. Di natura passiva, lazione degli attivatori si esplica attraverso la muscolatura del paziente. BIBLIOGRAFIA: M. Biondi, Terapia ortopedica funzionale dellapparato stomatognatico, Milano, Ed. Masson. (Placca di) AUDINO Si tratta di una placca di riposizionamento. BIBLIOGRAFIA: A. Licandro, Dispositivi per mioartropatie, Rivista Italiana degli Odontotecnici, Anno 1994, N. 4. AURA Apparecchio rimovibile prefabbricato completo di piano inclinato anteriore e schermo vestibolare. LAura si presenta estremamente versatile in quanto, inserendosi nei tubi vestibolari delle bande, pu essere gestito tranquillamente dal paziente stesso. BIBLIOGRAFIA: N. Pantaleoni, Ortodontotecnica, Bologna, Ed. Grasso, 1985.

    (Arco di) AVANZAMENTO Arco utilizzato in abbinamento ai brackets per lallineamento del gruppo frontale.

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    AVANZATORE Mandibolare Ideato dal dr. Korn, rappresenta la sintesi di una ricerca clinica durata diversi anni. I suoi vantaggi sono riassumibili nella semplicit di applicazione (strutturalmente simile ad un lip - bumper che, applicato al mascellare superiore, agisce sulla struttura muscolo - scheletrica della mandibola), nella estrema versatilit e nel minimo ingombro, favorendo cos la fattiva collaborazione del paziente. (Molla con ) AVVOLGIMENTO Questo sistema elastico parte integrante di un arco saldato separato e unito, appunto, dalle spire della molla. Secondo lautore tale dispositivo fisso utile per lespansione, in senso trasversale, dellarcata inferiore. B.P. Acronimo di Barra Palatale. BABY Plac Vedere OTTURATORE. BAFFO Vedere ( Trazione) EXTRA - ORALE. (Elevatore linguale di) BALERCIA Dalla definizione di occlusione neuro- mio - posturale di Balercia (occlusione legata alla armonia del movimento in statica e dinamica, in accordo con lequilibrio neuro mio - fasciale globale) e dallaiuto dei membri ricercatori I. A. P. N. O. R., nasce lelevatore linguale Balercia. Tale ausilio strumentale alla terapia miofunzionale orofacciale stato concepito per guidare sempre la punta della lingua sulla papilla interincisiva. La sua realizzazione parte dalla presa delle impronte in dinamica nel rispetto dello spazio libero fisiologico. BIBLIOGRAFIA: L. Balercia, Occlusione Neuro Mio Posturale, Ed. Futura, San Benedetto del Tronto (AP), Anno 1995. BAKER Ideatore, insieme con il Dr. Case, delle trazioni elastiche inter - mascellari. (Molla a) BALESTRA Impiegata per la protusione degli elementi anteriori, la molla a balestra realizzata con un filo da 0,6 - 0,7 mm. e la sua forma ricorda, appunto, una balestra. (Vedere anche MOLLA) BIBLIOGRAFIA: D. Gavoni, Elementi a molla, Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone, N. 52. (Molla a) BALESTRA Doppia Vedere ( Molla a ) BALESTRA

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    (Diagramma di) BALLARD E Wylie Tale diagramma, frutto di uno studio condotto a 360, consente di prevedere (in base alla somma dei diametri mesio - distali degli incisivi inferiori permanenti) la grandezza in senso antero - posteriore dei canini e dei premolari non ancora erotti. Esso quindi facilita e, in un certo qual modo semplifica, la terapia ortodontica in fase intercettiva. BIBLIOGRAFIA: F. Marci - A. Monaco - C. Chimienti, Prevenzione delle disarmonie occlusali, Il Dentista Moderno, UTET Periodici, Anno 1996, N. 5.

    BANDA Ortodontica Essa funge da unione tra gli elementi dentari e lapparecchiatura ortodontica fissa, sia essa realizzata dallo specialista che confezionata dal tecnico. Se nel primo caso larco sar solidarizzato attraverso opportune legature, nel secondo lunione avverr attraverso la brasatura o i lingual - cleat. Le caratteristiche che contraddistinguono delle buone bande sono: - una buona adattabilit, per limitare al massimo la quantit di cemento; - la presenza di una parete interna retinata, per aumentare la coesione con

    il cemento; - una struttura compatta, inossidabile e completamente biocompatibile; - ed infine la presenza di cannule, utili per lapplicazione degli accessori

    intra ed extra - orali. (Molla a) BANDIERA Utilizzata per vestibolo - inclinare gli ultimi molari, essa si estende oltre lapparecchio rimovibile sulla superficie linguale del dente da correggere. BIBLIOGRAFIA: F. Brandies - N. F. Stahl, Tecnica Ortognatodontica, Milano, Ed. Masson, Anno 1993. BARILOTTI di Rotazione Accessori dellapparecchiatura fissa ideali per la rotazione di singoli denti BARRA di Connessione Porzione della protesi atta ad unire i segmenti protesici posti sui due lati della stessa arcata. (Placca con) BARRA Labiale Circolare Il dispositivo in oggetto si caratterizza per lassoluta assenza di ganci ritentivi. Lapparecchio si compone infatti di un solo elemento in filo ( larco vestibolare circolare ) avente un diametro di 0,7 - 0,8 mm. e corredato dalle anse ad U, indispensabili per lattivazione. Larco vestibolare circolare viene posizionato a met altezza delle corone, collegando i passanti distali agli ultimi molari. In alcuni casi inoltre, per assicurare una maggiore ritenzione

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    dellapparecchio e per evitare che questultimo possa interferire occlusalmente con lantagonista, possibile realizzare due o pi ganci di Amoric. BIBLIOGRAFIA: A. Levrini - C. Lanteri, Recidiva e contenzione 2 Parte, Mondo Ortodontico, Ed. Masson, Anno 1988, N. 5. BARRA Palatale Arco verticale applicato ai molari sia per controllare il diametro trasversale dellarcata dentaria superiore che per garantire un buon ancoraggio. BIBLIOGRAFIA: 1) N.M. Cetlin, Terapia non estrattiva, Ed. Orteam, Anno 1994. 2) G. Fiorelli - B. Melsen - R. Giorgetti, Fondamenti di biomeccanica nelluso della barra transpalatale e dellarco linguale, Mondo Ortodontico, Ed. Masson, Anno 1990, N. 6. (Verticale di) BARRE Si tratta di un sistema ideato dal neurologo francese Alexandre Barr per controllare lasse verticale del corpo umano. (Placca Ortodontica ) BASE La struttura base simile per tutti i dispositivi ortodontici rimovibili essendo costituita da due o pi ganci di ritenzione e da un arco labiale. Nella maggior parte dei casi, la resina si estende distalmente agli ultimi molari coprendo il palato duro fino a contornare i colletti dei denti. Le differenze si riscontrano principalmente nellalloggiamento variabile delle viti e in secondo luogo nellaggiunta, in base alla malocclusione, di accessori coadiuvanti lazione della placca (rialzo anteriore, rialzi laterali, piano guida, piano di scivolo, etc.). Costruzione Dopo aver modellato i fili e se richiesto fissata la vite, si pu effettuare la zeppatura della resina. Ancor prima di isolarlo, necessario immergere il modello in acqua per almeno 15 - 2 0 minuti, al fine di evitare che il gesso, assorbendo una parte del monomero, provochi porosit nellacrilico. Formatura Completate le operazioni precedenti, si procede alla formatura della resina; le relative metodiche sono diverse e vanno da quella per dispersione a quella per impasto. Questa fase si conclude eseguendo la polimerizzazione nel pieno rispetto delle indicazioni fornite dalla casa costruttrice del metil - metacrilato. Nella maggior parte dei casi, essa si ottiene in acqua, ad una temperatura di 40 - 45 e ad una pressione di 2 - 2,5 Atm. per circa 20 minuti. Rifinitura A polimerizzazione ultimata si passa alla rifinitura dello splint.

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    Facendo uso di una vaporizzatrice, si elimina la cera e delicatamente si separa la placca del modello. Dopodich, con una o pi frese si rifinisce la resina, seguendo sia le conoscenze specifiche che le indicazioni dellodontoiatra (eventuali rialzi in resina, piani inclinati, etc.) e si eseguono i tagli indispensabili per lattivazione della vite. Lucidatura Per levigare la superficie si pu utilizzare uno spazzolino di pelo di capra sempre ben intiso di pietra pomice e successivamente un moscione imbevuto dellapposito liquido lucidante. Prima di consegnare il dispositivo allodontoiatra, indispensabile sterilizzarlo e compilare la modulistica inerente la normativa europea 93/42. (Arco di) BASE Componente fondamentale della tecnica di Ricketts. BIBLIOGRAFIA: J. Duran Von Arx, Tecnica bioprogressiva: introduzione, concetto e biomeccanica dellarco di base, Mondo Ortodontico, Ed. Masson, Anno 1993, N.2. BASI Scheletriche Si riferisce alla mascella ed alla mandibola, esclusi i processi dento - alveolari. (Molla di controllo del torque anteriore di) BASS Nel sistema ortopedico funzionale del Dr. Bass, la T. C. A. (Tourque Control Auxiliares) sostituisce il tradizionale arco vestibolare superiore. Il suo scopo quello di: - prevenire linclinazione linguale degli incisivi superiori provocata dalla

    forza ortopedica distalizzante; - stabilizzare ulteriormente la placca in senso anti - orario, andando ad

    opporsi alla trazione extra - orale alta che causa dello scalzamento dello splint.

    Realizzazione Per la sua costruzione, necessario innanzitutto scaricare con della cera la zona palatale degli incisivi superiori lasciando libero 1 mm. del margine incisale. Successivamente, utilizzando un filo con diametro di 0,6 mm.: - si segue la sagoma vestibolare degli incisivi centrali (al di sopra del

    picco della giuntura gengivale); - si costruiscono due occhielli allaltezza del triangolo interdentale; - infine, facendo passare il filo al di sopra della rima incisale nella zona

    palatale, si realizzano le ritenzioni. (Sistema ortopedico funzionale di ) BASS Tra i dispositivi ortopedici funzionali di ultima generazione, lapparecchio di Bass sicuramente uno

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    dei pi interessanti. Esso indicato nella correzione delle 2 Classi di I e II Divisione in pazienti in fase di crescita che presentano soprattutto un limitato sviluppo mandibolare. La peculiarit di questo apparecchio costituita dalla sua concezione modulare. Questo infatti un sistema che permette allortodontista una applicazione mirata alle esigenze del paziente e a questultimo un approccio graduale alle sue molteplici funzioni. Gli studi clinici hanno dimostrato che il sistema di Bass in grado di esplicare al meglio la sua azione ortopedica funzionale se applicato allinizio del picco puberale, per un periodo di 8 - 10 mesi. Il sistema ortopedico funzionale di Bass costituito da: - uno splint superiore in resina; - molla per il torque anteriore degli incisivi; - doppi ganci di Adams, realizzati sui primi molari e sui secondi

    premolari; - vite trasversale; - tubi per trazione extra - orale; - leggero piano inclinato anteriore - piani rialzati, anteriore e/o totale. Come gi detto, il sistema composto da accessori rimovibili indispensabili per svolgere la funzione ortopedica: - i tamponi linguali; - gli scudi vestibolari; - il lip - bumper inferiore; - larco per la trazione extra - orale. BIBLIOGRAFIA: N.M. Bass, Attualit sullapparecchio di Bass, Ortognatodonzia Italiana (Rivista SIDO), Anno 1995, N. 6. (Placca) BASSANI Nelle malocclusioni di 2 Classe II Divisione di Angle uno dei sistemi terapeutici pi efficaci la placca ideata dal prof. Sergio Bassani. La placca Bassani un dispositivo che, correttamente applicato, d risultati stupefacenti, determinando la retrusione dellarcata dentaria superiore, lo sblocco mandibolare, la risoluzione del morso profondo, la correzione della reciproca inclinazione degli incisivi superiori ed inferiori. Essa composta da: - ali in resina o ganci di Adams sui primi molari; - vite tridirezionale; - arco vestibolare superiore semplice; - piano inclinato inferiore anteriore di scivolo, fulcro dellapparecchio. BIBLIOGRAFIA: C. Frontali, M. F. D. Moduli funzionali disinseribili; Bollettino dInformazioni Ortodontiche Leone, N. 49.

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    BEANZA E lo spazio che si crea, e poi persiste, sul piano verticale tra uno o pi quadranti delle due arcate dentali in occlusione. BEAT Si tratta di un particolare accessorio sferico che, puntato allapparecchiatura principale, consente lapplicazione di trazioni elastiche inter - mascellari. (Pinza a) BECCHI di Uccello Pinza usata per la lavorazione di fili tondi con diametro variabile. (Pinza a tre) BECCHI Si tratta di una pinza molto usata in ortodonzia per la modellazione di archi e ganci di ritenzione. (Tecnica di) BEGG Ideata da R. Begg, tale tecnica si contraddistingue per luso originale di attacchi a caricamento verticale (Ribbon Arch) che permettono, tra laltro, lutilizzo di fili a sezione tonda. BIBLIOGRAFIA: G.B.Garino, Tecnica di Begg: principi generali della filosofia e della tecnica; Schede di aggiornamento S.I.D.O., 1994-1995. (Movimento di) BENNET Traiettoria obliqua compiuta dal condilo verso linterno della capsula. (Apparecchio di) BENOIST Apparecchio mobilizzatore ad azione attiva. BIBLIOGRAFIA: T. Gallo, Il Darcissac e il suo impiego, Rivista Italina degli Odontotecnici (Dental Press), Anno 1995, N. 5. BERENICE Sistema atto a formulare la diagnosi ortodontica. BIBLIOGRAFIA: R. Deli, Berenice, un sistema esperto per la diagnosi ortodontica, Ortognatodonzia Italiana (Rivista SIDO), Volume 6, N.5, Anno 1997. (Apparecchio per il controllo delleruzione di) BERGESEN Vedere OCCLUS - o - GUIDE. (Attivatore di) BERLINO Si tratta di un dispositivo ad azione ortopedico funzionale ideato dal professor Miethke. Il Berliner Reaktivator composto da ganci di Adams sui primi molari, arco vestibolare semplice, rialzi occlusali, uncini anteriori per lapplicazione della trazione extra - orale e dal propulsore mandibolare, fulcro del sistema. BIBLIOGRAFIA: Manuale di Tecnica Ortodontica, Ed. Martina, Bologna, Anno 1994.

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    (Sindrome da) BIBERON Patologia riguardante i denti da latte che, numerosi, si presentano molto cariati. (Tecnica) BIDIMENSIONALE Tecnica multi - brackets ideata dal dottor Giannelly. BIBLIOGRAFIA: A. Giannelly, Tecnica Bidimensionale. Teoria e Pratica, Ed. Orteam. (Disgiuntore rapido di ) BIEDERMAN Si tratta probabilmente del diastasatore pi utilizzato. Esso composto essenzialmente da una vite che, opportunamente modellata, viene saldata alle bande molari e premolari. BI - Elix Dispositivo fisso applicato generalmente allarcata inferiore. Esso utilizzato per lespansione trasversale ed costituito da un arco fornito di due occhielli posti distalmente alle bande da cui si sviluppano i bracci elastici. BIBLIOGRAFIA: M. Langlade, Terapia Ortodontica, Scienza e Tecnica Dentistica, Ed. Internazionali, Milano. (Occlusione) BILANCIATA Ideata da Bounwill nel 1850 per risolvere il dislocamento delle protesi mobili totali, tale teoria si basa sul principio che in protrusiva e lateralit queste ultime presentano almeno tre punti di contatto. (Vite a) BILANCIERE Particolare vite che permette la correzione di molari linguo - versi. BIBLIOGRAFIA: E. Witt - M.E. Gehrke, Progettazione e costruzione degli apparecchi ortodontici, Ed. Piccin, Padova, Anno 1988. BIM.ZAT Dispositivo ad azione funzionale che si contraddistingue per la completa assenza dellacrilico. Il Bim.zat, infatti, costituito solo da elementi in filo opportunamente modellati e brasati. BIBLIOGRAFIA: 1) B. Genone, Gli attivatori scheletrati Bim.zat nel trattamento delle malocclusioni di Classe I, II, III di Angle in dentatura mista, Dental Cadmos, Anno 1985, N.20. 2) B. Genone - M.Petracca, La realizzazione dellattivatore scheletrato Bimzat 2, Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone, N. 52. BIMAFLEX Dispositivo bimascellare ad azione funzionale nato da una modifica del Kinetor di Stockfish.

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    BIBLIOGRAFIA: L. Pierantonelli - G. Cardinaletti - O. Olivi - E. Sassarelli, Evoluzione in terapia con apparecchi funzionali: lapparecchio bimascellare elastico (Bimaflex) di Pierantonelli, Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone N. 57. BIMASCELLARE Tutto ci che interessa sia la mascella che la mandibola. (Arco) BIOMETRICO Dispositivo fisso ideato dal dottor Wilson per la distalizzazione dei molari superiori. BIBLIOGRAFIA: P. Rametta, Larco bimetrico di Wilson: Biomeccanica e indicazioni. Mondo Ortodontico, Ed. Masson, Anno 1998, N. 2. 2) A. Benecchi-A.Veneziani, Lapparecchiatura modulare di Wilson per la distalizzazione 6/6: punti chiave della filosofia e della tecnica, Ortodonzia Tecnica (Rivista =rTec), N. 2, Anno 2000. (Attivatore di) BIMLER Dispositivo funzionale che deve la sua estrema elasticit alla presenza di un corpo in resina ridotto, a sua volta caratterizzato dalla massiccia presenza di accessori in filo capaci di favorire lattivit muscolare del paziente. BIBLIOGRAFIA: 1) A. B. Bimler, Lapparecchiatura di Bimler, Mondo Ortodontico, Ed. Masson, Anno 1993, N. 2. 2) O. Olivi, Evoluzione e caratteristiche tecniche del correttore elastico di Bimler, Ortodonzia Tecnica (Rivista Or.Tec), Anno 1995, N. 3-4. BIOCOMPATIBILTA Grado di tolleranza dellorganismo nei riguardi di sostanze o materiali introdotti nellorganismo stesso. BIO - Finisher Dispositivo ad azione funzionale, nato da una modifica del Bionator. Il Bio - Finischer si caratterizza per la presenza delle sferette vestibolari con funzione di stimolo per la muscolatura vestibolare. BIBLIOGRAFIA: Manuale di Tecnica Ortodontica, Ed. Martina, Bologna, Anno 1994. BIOMECCANICA La biomeccanica studia quelle forze che obbediscono a leggi fisiche ed agiscono sullorganismo dando luogo a processi fisiologici, come ad esempio il movimento. BIOMECCANICA Ortodontica Insieme delle risultanze e degli effetti delle forze scaturite dai presidi terapeutici ortodontici.

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    BIONATOR Il Bionator, ideato da Balters, forse lapparecchio funzionale che riscuote pi apprezzamenti poich, rispetto ad altri, di minimo ingombro per il paziente, di facile gestione per il professionista e di grande efficacia per il riordino della dinamica linguale. Tre sono le configurazioni principali ideate dal Dr. Balters: - Bionator 1 o tipo, mirato alla correzione delle 2 Classi scheletriche; - Bionator 2 o schermato, indicato nei casi di deglutizione scorretta; - Bionator 3 o inverso, applicato in presenza di 3 Classi scheletriche. Fondamentalmente lapparecchio composto da: - un arco palatale o ansa linguale; - un arco vestibolare o ansa buccinatoria; - un corpo in resina a ferro di cavallo, comprendente i tavolati occlusali e

    la superficie linguale. BIBLIOGRAFIA: 1) W. Balters, Il Bionator ed i suoi elementi, Milano, Ed.Pro-stomatologica, Anno 1967. 2) B. Scheffler, Considerazioni sulla configurazione funzionale del Bionator secondo Balters; La Quintessenza Odontotecnica; Ed. Resch, Anno 1991, N. 2. BIONATOR U. S. A. Si tratta di un Bionator modificato dalla scuola americana. Le principali differenze sono rappresentate dallaggiunta di viti di espansione. BIBLIOGRAFIA: Manuale di Tecnica Ortodontica, Ed. Martina, Bologna, Anno 1994. (Mini) BIONATOR Vedere (Mini) JIG. BIOPRODUTTORE Strumento ideato dal Dr. Muzj per comparare le tre sezioni del viso. (Tecnica) BIOPROGRESSIVA Sviluppo della tecnica Straight - wire. La sua particolarit risiede nelluso di attacchi gi programmati secondo valori ideali (torsione e angolazione). BIOTEMPLATE Splint ideato dal dottor Ricketts applicato in pazienti affetti da artriti dolorose e disordini allATM. BIPROTRUSIONE Termine generico utilizzato per descrivere linclinazione in senso vestibolare degli incisivi superiori ed inferiori. BIRETRUSIONE Termine generico utilizzato per descrivere linclinazione in senso linguale degli incisivi superiori ed inferiori.

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    BITE Dispositivo ortodontico rimovibile provvisto di rialzi in resina atti sia a modificare locclusione che a rilassare la muscolatura oro - facciale. BIBLIOGRAFIA: G. B. Garino - U. Capurso, Nuovi metodi per la costruzione dei bite nei pazienti disfunzionali, Mondo Ortodontico, Ed. Masson, Anno 1990, N. 5. (Placca di espansione con) BITE Metallico E un apparecchio rimovibile ad espansione trasversale molto singolare. Esso infatti provvisto di un bite metallico anteriore, normalmente impiegato nella costruzione delle placche Cervera. Tale modifica rende il dispositivo, rispetto a quelli tradizionali, pi gestibile grazie allassenza dellacrilico nella regione interessata. BIBLIOGRAFIA: E. Sola, Placca ortodontica di espansione con bite e vite settoriale, Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone, N.53. BITE Plane Dispositivo superiore rimovibile con rialzo anteriore applicato per il rilassamento muscolare. Il Bite - Plane stato uno dei primi apparecchi utilizzati per tale scopo. BITE Termostampato Dispositivo rimovibile con rialzi totali realizzato con lausilio della termostampatrice. BIBLIOGRAFIA: A. Pelosi, Ruolo delle patologie della bocca nel mal di schiena e nelle cefalee, Dental Network Magazine (Rivista Consorzio Onda), Anno 2000, N. 2. B. J. A. Apparecchio a doppia placca di avanzamento di Schwarz. BITTE Accessori dellapparecchiatura extra - orale utilizzati come ancoraggio per lapplicazione di trazioni elastiche inter - mascellari. BLUE Grass IL Blue Grass, oltre a fungere da costrittore per la suzione del dito, utilizzato anche come stimolatore linguale. Esso composto da un arco brasato alle bande fornito di un rullo anteriore che, essendo libero di ruotare, ha la stessa funzione della perla di Tucat. BIBLIOGRAFIA: D.Caprifoglio - M.Gandolfini - M.Fede - A.Levrini - L.Levrini, Stimolatori orali: una rassegna critica, Mondo Ortodontico, Ed. Masson, Anno1994, N. 2. (Molle a) BOCCAPORTO Si tratta di particolari molle applicabili ad apparecchi rimovibili utili per intrudere i molari e i premolari.

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    BIBLIOGRAFIA: F.V.Tenti, Guida alla scelta ragionata degli apparecchi ortodontici fissi e rimovibili, Ed. Microlito, Recco (Ge). (Indice di) BOLTON Esso esamina la grandezza dei denti rapportando i diametri mesio - distali degli elementi inferiori con quelli dellarcata superiore. Nella norma tale rapporto del 91% per le intere arcate e del 77% per i denti anteriori (da parete distale di un canino allaltro). BIBLIOGRAFIA: P. Falconi, Impostazione diagnostica, obiettivi e piano di trattamento in ortodontia, Ed. Masson, Milano, Anno 1996. BONDAGGIO Indiretto Tecnica che prevede il posizionamento degli attacchi sul modello ed il loro trasferimento nella bocca del paziente. BIBLIOGRAFIA: D. Pavesi, Il bondaggio indiretto, Sillabo Dentaurum Italia, Bologna, Anno 1997. (Attivatore di) BONDI Si tratta di un monoblocco bi - mascellare ad azione ortopedico funzionale, completo di accessori in filo coadiuvanti lazione del dispositivo. Per la sua costruzione, strettamente vincolata alle indicazioni dello specialista, consigliabile utilizzare una resina acrilica polimerizzabile a caldo. BIBLIOGRAFIA: M. Bondi, Nuovi orientamenti sullazione posturale, scheletrica e dentale dellattivatore individuale, Mondo Ortodontico, Ed. Masson, Anno 1991, N. 5. BONDING Tecnica di incollaggio degli attacchi ortodontici sui denti. BIBLIOGRAFIA: V. Cacciafesta - U. Sussenberg - P. Brinkmann - R.Miethke, Luso di cementi vetro - ionomerici fotopolimerizzabili per il bonding diretto di attacchi ortodontici in acciaio e ceramica: unanalisi delle forze di distacco al taglio, Ortognatodonzia Italiana (Rivista SIDO), Anno 1996, N. 6. (Busta Linguale di) BONNET E un dispositivo rimovibile applicato per la rieducazione della postura linguale diverso dai tradizionali elevatori linguali. LEnveloppe Lingual Nocturne di Bonnet infatti applicato allarcata superiore ed costituito da: - ganci di ritenzione; - arco vestibolare superiore, brasato ai ganci; - dal corpo in resina interessante la zona posteriore del palato e la

    superficie linguale dalla mandibola. La resina non presente nella zona

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    anteriore del palato proprio per permettere alla lingua di adagiarsi correttamente sullo spot.

    BIBLIOGRAFIA: M. Pardini, I dispositivi di riposturazione linguale, Ortodonzia Tecnica (Rivista Or. Tec.), Anno 1995, N. 2. 2) P. Ponti-C. Buraglio, LELN del dottor Bonnet: caratteristiche e modalit di costruzione, Ortodonzia Tecnica (Rivista OrTec), N. 3, Anno 2000. BORACE Vedere FONDENTI BORDAGGIO E una tecnica utilizzata per il confezionamento dei modelli nei casi in cui risulti necessario evidenziare con la massima accuratezza quei dettagli anatomici (frenuli, fossa retromiloioidea, trigono retromolare, solco pterigo - palatino, linea del suggello posteriore, etc.) indispensabili per la realizzazione di una buona base riabilitativa. Tecnicamente, tale procedimento viene eseguito rispettando le seguenti fasi: - bordaggio dei margini periferici dellimpronta con della cera specifica

    avente uno spessore di circa 10 mm., estendendosi 4 - 5 mm. oltre il bordo libero;

    - inscatolamento dellimpronta con un ulteriore foglio di cera alto pi o meno 4 cm. fissato alla cera di bordaggio;

    - colatura del gesso, correttamente miscelato, nellimpronta cos confezionata.

    Il risultato finale sar un ottimo modello che rispecchier fedelmente lanatomia dellarcata ed il rilievo dei bordi. BOTTONE Accessorio terapeutico utilizzato in terapia miofunzionale. BIBLIOGRAFIA: A. Levrini - L. Levrini - A. Caprifoglio, Rieducazione respiratoria. Esercizi miofunzionale, Dental Cadmos, Anno 1994, N. 17. BOUNWILL (Autore storico) Ideatore della teoria dellocclusione bilanciata (1850). BOXING Vedere BORDAGGIO BRACCETTI Linguali Accessori dellapparecchiatura di Crozat. BRACCETTI Porta - Elastici Accessori dellapparecchiatura rimovibile utili per lapplicazione di elastici intra o extra - orali.

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    BRACCI di Forza Ausiliari che applicati ai brackets permettono lapplicazione degli elastici. (Gancio a) BRACCIO Singolo Vedere (Gancio a) FILO. BRACHICEFALO Soggetto con un cranio molto largo. BRACHIFACCIALE Soggetto con un viso molto largo e squadrato. BRACKET Vedere ATTACCO ortodontico. BRASATURA Tecnica di laboratorio atta ad unire accessori in metallo attraverso lapporto di saldame. La particolarit della brasatura ortodontica il suo punto di fusione; non deve superare i 700 per non formare ossidi di carburi di cromo, responsabili della mancata adesione tra il saldame, il filo e la banda. Il saldame solitamente composto da argento, zinco, rame ed , particolare importante, esente da cadmio. Per far s che la brasatura vada a buon fine necessario: - ridurre al massimo la distanza che intercorre tra la banda ed il filo; - sgrassare e irruvidire le due parti; - apporre il flux su tutta la superficie da brasare; - brasare con la porzione riducente della fiamma (ossia la parte centrale); - non surriscaldare gli elementi da brasare; - ed infine, con il saldame coprire per intero la superficie interessata. Propriet Si possono distinguere due tipi di brasatura: quella dolce e quella forte. Nella prima il materiale dapporto ha un punto di fusione pari +/- a 400 e si caratterizza per un modesto grado di adesione. La seconda, la pi comune in campo protesico, si caratterizza per lalto grado di adesione del saldame raggiungendo una temperatura di fusione pari a 850. Le propriet peculiari di un buon materiale dapporto per brasatura sono: - lelevata scorrevolezza; - la bassa tensione superficiale; - la biocompatibilit; - un punto di fusione pi basso rispetto a quello dei metalli da brasare. BROADBENT (Autore storico) Primo clinico a sperimentare in ambito radiologico il cefalostato (1931).

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    (Sindrome di) BRODIE Patologia a carico del mascellare superiore che si presenta molto sviluppato trasversalmente rispetto alla mandibola spesso contratta. BIBLIOGRAFIA: L. Moser - U. Moser, La sindrome di Brodie: diagnosi, terapia e presentazione di un caso clinico, Mondo Ortodontico, Ed. Masson, Anno 1990, N. 6. BRUXISMO Parafunzione determinata dalla continua contrattura della muscolatura masticatoria che provoca contatti intermittenti tra i denti antagonisti. (Placche per) BRUXISTI Lazione principale di questi dispositivi rimovibili con rialzo in resina totale il riordino delle funzioni relative alle strutture dellarticolazione temporo - mandibolare. Come per gli attivatori, anche la loro costruzione subordinata alla registrazione rilevata dallo specialista che, in questo caso, deve risultare il pi fisiologica possibile. Questi dispositivi, inoltre, possono essere utilizzati anche come presidi di contenzione, specie se durante il trattamento ortodontico sono state effettuate marcate rotazioni dentali. Le placche per bruxisti possono essere realizzate sullarcata superiore o su quella inferiore e, in alcuni casi, su entrambe (vedi Posizionatore). Lestensione ed il relativo molaggio variano in base alle indicazione dello specialista e alle necessit terapeutiche. BRUXOMANIA Vedere BRUXISMO. (Segmenti) BUCCALI Si riferisce ai canini ed ai premolari. BUCCINATORE Muscolo che permette sia lo schiacciamento delle guance sui denti che la tensione, allindietro, degli angoli delle labbra. (Anse) BUCCINATORIE Si tratta di componenti solitamente in filo che, posizionati nel vestibolo, eliminano la pressione incongrua delle guance sugli elementi dentari. (Vite a) BULLONE Si tratta di una particolare vite che permette la vestibolarizzazione del singolo dente in modo costante e calibrato. (Attivatore) BUTTERFLY Si tratta di un mobilizzatore attivo.

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    BIBLIOGRAFIA: M. Melegari - M. Bonanini, Le protesi maxillo - facciali: gli apparecchi mobilizzatori. 1 Parte, Ortodonzia Tecnica (Rivista Or Tec), Anno 1995, N. 2. (Gancio a) C con terminale a Palla Questo gancio nasce da una modifica del gancio a palla e si differenzia da questultimo per la forma conferita alla parte terminale del filo, simile appunto ad una C. BIBLIOGRAFIA: E. Witt - M.E. Gehrke, Progettazione e costruzione degli apparecchi ortodontici, Ed. Piccin, Padova, Anno 1988. C. L. A. S. S. (Custom Lingual Appliance Set - Up Service) Si tratta di una metodica indiretta di incollaggio degli attacchi linguali. Essa prevede lesecuzione del set - up ideale su modelli opportunamente preparati e montati in articolatore. BIBLIOGRAFIA: G.Montardi - G.Siciliani - S.Terranova, Il laboratorio nella tecnica linguale, Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone, N. 62. C. R. Acronimo di Centro di Resistenza. (Placca) CR La particolarit di questo dispositivo rimovibile superiore rappresentata dal suo utilizzo; essa, infatti, viene sempre abbinata ad una apparecchiatura multi - brackets vestibolare per discludere il morso e facilitare di conseguenza gli spostamenti dentali. La placca C. R. composta essenzialmente dal piano rialzato anteriore e dai ganci di ritenzione realizzati sulle bande molari. BIBLIOGRAFIA: C. Raiman, Splint per morso, La Quintessenza Odontotecnica,Ed. Resch, Anno 1991, N.9. (Molla a) CALICE Vedere (Molla a) S. (Piano di ) CAMPER Si tratta di un piano di riferimento facciale che parte dallincisura del trago e finisce nel punto sottonasale rappresentato dallala del naso. CANNELLO Strumento utilizzato per saldare. Esso composto sostanzialmente da due condotti dai quali fluiscono rispettivamente gas ed ossigeno puro. (Molla) CANTILEVER Vedere (Molla a) DITO.

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    (Placca di) CAROL Murillo Apparecchio superiore rimovibile con ganci di Adams e molle utili per lespansione trasversale dellarcata superiore. BIBLIOGRAFIA: F. Francolini, Lemacchinette, Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone, N. 46. CARREA (Autore Storico) J. Carrea ha avuto il merito di aver perfezionato la tecnica radiografica. Egli espose il suo metodo nel 1922 attraverso la pubblicazione Le radio - Facis a profil dline en orthodontometrie . CASE Clinico, ideatore con Baker delle trazioni intra - orali di 1 e 2 Classe. (Le placche di memoria di) CASTILLO Morales Il Professor Castillo Morales, fisiatra argentino, mettendo a frutto la sua grossa esperienza ha ideato unapparecchiatura in grado di correggere i disturbi primari dei pazienti con handicap ed in particolare dei bambini affetti da sindrome di Down, attraverso la stimolazione della muscolatura labiale e linguale. La Plata de Memoria, cos battezzata dallAutore per la sua particolare funzione, essendo applicata fin dai primi mesi di vita viene modificata periodicamente in base allo sviluppo fisico del paziente. Tali modifiche danno luogo a quattro tipologie strutturali: - la placca per infante; - la placca con perline mobili; - la placca con perle mobili; - la placca con gusci. Gli accessori sempre presenti, che rappresentano perci la peculiarit del dispositivo, sono: - il cilindretto di forma irregolare posto sul palato, con la funzione di

    stuzzicare la lingua. Esso ha un diametro di 4 - 5 mm. e viene posteriorizzato man mano che il paziente cresce;

    - lelemento stimolante lorbicolare, che nella placca per infante rappresentato da un bordo ingrossato, mentre nelle versioni successive sostituito da un arco completo di perle o gusci.

    Anche in questo caso il loro numero e volume variano in base alle necessit terapeutiche ed allet del paziente: - le perline, applicate in tenera et e qualora non sia necessario un grosso

    stimolo; - le perle pi grandi ed i gusci laddove, invece, risulti indispensabile

    garantire al muscolo labiale una stimolazione notevole.

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    Altre differenze sono riscontrabili nei sistemi ritentivi che, inesistenti nella placca per infante, (molto simile alla base di una protesi mobile totale) sono inseriti appena erompono i decidui. BIBLIOGRAFIA: P. Bracco - C. De Bernardi M. L. Mossino, La placca di Castillo Morales, Manuale operativo di fisiopatologia della deglutizione, Ed. Omega, Anno 1990. CATALAN (Autore Storico) Ideatore nel 1826 di un dispositivo capace di correggere morsi inversi dei settori latero - posteriori. CATENELLE Si tratta di accessori elastici utilizzati per la chiusura degli spazi. CAVALIERE Vedere REST. CAVITA Orale La bocca (la c.d. cavit orale) una cavit ovaloide di grandezza variabile che si affaccia allesterno grazie alla rima labiale (orifizio orale). CECCONI Autore storico, ideatore di un dispositivo con molla, capace di espandere asimmetricamente larcata dentale superiore. CEFALOMETRIA Avendo accertato limpossibilit di registrare sulle arcate dentali un riferimento sicuro, si dimostrato che la situazione normale o anormale dei denti e delle arcate determinabile in base a punti di repere registrati sulla struttura del cranio e della faccia attraverso la teleradiografia laterale o frontale. BIBLIOGRAFIA:S. Corti, Cefalometria in norma lateralis, Guida pratica al tracciato cefalometrico di Ricketts; Verona, Ed. Resch, Anno 1988. CELSO (Autore storico) A tale personaggio si attribuiscono le prime indicazioni riguardanti la correzione di denti malposizionati. (30 a.C. - 50 d.C.) CEMENTO Tessuto connettivo fibroso che ricopre la radice del dente. CEMENTOBLASTI Si tratta delle cellule che formano la dentina. (Molla) CENTRALE Elemento in filo applicato a splint superiori per la vestibolarizzazione dei settori latero - posteriori. BIBLIOGRAFIA: F.V. Tenti, Guida alla scelta ragionata degli apparecchi ortodontici fissi e rimovibili, Ed. Microlito, Recco (GE)

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    CENTRO di Resistenza Punto attorno al quale avviene la rotazione. CERA Collante Materiale utilizzato per fissare i vari elementi (ganci, viti,etc.) al modello in gesso durante lassemblaggio del manufatto ortodontico. (Attacchi in) CERAMICA Si tratta di attacchi che grazie allottima resistenza e ad una buona estetica vengono utilizzati nei casi in cui il paziente richiede una mimetizzazione dellapparecchiatura fissa. BIBLIOGRAFIA: C. Chimienti - L. Fantuzzi - V. Parziale - R. Gatto, Valutazione della forza di adesione dei brackets estetici nuovi, Mondo Ortodontico, Anno 1998, N. 3. CERATURA Diagnostica Tecnica di ricostruzione funzionale delle superfici occlusali dei denti, tramite ceratura su modelli opportunamente montati in articolatore. (Placche funzionali di) CERVERA Dispositivi ad azione funzionale tra i pi conosciuti ed usati, essi si contraddistinguono per la presenza di bites in metallo, anteriore o e posteriori, aventi funzione di svincolo. Le configurazioni ideate dal Professor Cervera per correggere le differenti malocclusioni sono molteplici e risultano costituite essenzialmente, oltre ai bites in metallo, da: - pastiglia palatina modellata appunto sul palato; - pastiglie vestibolari di spessore variabile; - arco vestibolare rovesciato; - bracci palatali, che si sviluppano dalla pastiglia palatina alle superfici linguali dei diatorici superiori; - ed infine una serie di accessori come il lip-bumper, il piano inclinato, il

    doppio piano anteriore e le molle, utili per coadiuvare lazione dei dispositivi.

    BIBLIOGRAFIA: 1) A. J. Cervera, Trattato di ortodonzia clinica; Ed. Ceosa, Madrid. 2) M.Cicatiello, Dispositivi con bite metallici. Filosofia e Tecnica, Rivista Italiana degli Odontotecnici, Dental Press, Anno1996, N.1. (Trazione) CERVICALE Rappresenta quel tipo di trazione che utilizza come ancoraggio la parte posteriore del collo mediante lapplicazione di apposite fasce reperibili in commercio.

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    (Placca di) CETLIN Apparecchio rimovibile superiore che, in combinazione alla trazione extra - orale, permette la distalizzazione dei molari superiori. Essa costituita da: - due ganci di Adams, confezionati sui 14 - 24; - uno scudo anteriore, avente unanima in filo rettangolare 0,22 x 0,28,

    che interessa le superfici vestibolari degli incisivi superiori; - il rialzo anteriore utile per evitare blocchi occlusali; - le due molle ad occhiello con funzione distalizzante. Queste ultime sono parti fondamentali del dispositivo, ragion per cui vanno realizzate scrupolosamente seguendo le indicazioni del Professor Norman Cetlin: - per la costruzione si deve utilizzare un filo tondo 0,28 mm.; - gli occhielli o elici devono avere un diametro di 5 mm. e

    necessariamente vanno posizionate distalmente rispetto al centro dei molari da distalizzare;

    - le porzioni terminali di tali molle, infine, devono essere poste mesialmente ai molari ed il pi vicino possibile alla gengiva.

    BIBLIOGRAFIA: 1) N. M. Cetlin, Terapia non estrattiva, Ed. Orteam, Milano, Anno 1994. 2) R. Spena, Cetlin: punti chiave della filosofia e della tecnica, Schede di aggiornamento S.I.D.O., 1994-1995. CHANNEL - Edge Tecnica sviluppata dal Dr. James Cannon, il Channel - Edge consente di impiegare meccaniche di filo diritto, Light Wire ed Edgewise con slot verticale separatamente o in combinazione, per avere la massima flessibilit durante il trattamento. (Apparecchio di) CHATEAU Dispositivo di scuola francese ad azione funzionale composto da due placche superiore ed inferiore. BIBLIOGRAFIA: Manuale di Tecnica Ortodontica, Ed. Martina, Bologna, Anno 1994. (Apparecchio) CHINETEST E un apparecchio mobilizzatore ad azione passiva. (Placche) CHIRURGICHE Tali presidi clinici sono essenzialmente splint in resina applicati per coadiuvare lintervento chirurgico. La loro azione terapeutica molte volte succede anche alloperazione vera e propria supportando, ad esempio, i mascellari dopo rimodellazione ossea o tamponando emoraggie dovute ad incisioni della mucosa. Tecnicamente, le placche chirurgiche devono essere realizzate seguendo con estrema attenzione le indicazioni del chirurgo e dellodontoiatra.

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    BIBLIOGRAFIA: B. Ray - L. Deblolk - L. Tosi Ambert - A. Marchal - L. Petit Pas, Il trattamento delle dismetrie scheletriche severe, Ortognatodonzia Italiana (Rivista SIDO), Anno 1999, N. 3. (Ganci) CHIRURGICI Essi sono impiegati per il fissaggio intermascellare post-chirurgico per fornire un buon punto dancoraggio agli elastici. (Molla) CHIUSA Vedere (Molla ad) OCCHIELLO (Molle) CHIUSE Accessori elastici utilizzati per la retrazione segmentata degli incisivi e dei canini. CINEMATICA Mandibolare E linsieme dei movimenti effettuati dalla mandibola nelle tre dimensioni dello spazio. CINGOLO Parte mediana della superficie palatale degli incisivi superiori. CINGULUM Plateau Vedere CINGOLO (Arco vestibolare) CIRCOLARE Si tratta di un arco labiale che si contraddistingue per lestensione; esso, infatti, abbraccia vestibolarmente tutti i denti dellarcata, sede del dispositivo rimovibile. Vedere anche (Placca con) BARRA Labiale circolare. BIBLIOGRAFIA: A. Levrini - C. Lanteri, Recidiva e contenzione 2 Parte, Mondo Ortodontico, Ed. Masson, Anno 1988, N. 5. CIUCCIO Correttore Vedere SCHERMO Orale. CLACES Si tratta di particolari strumenti che, solidarizzati alle arcate, hanno la funzione di rilevare i movimenti di protrusione e lateralit della mandibola. Essi inoltre consentono il trasferimento di tali dati sullarticolatore individuale. (Apparecchio di) CLARK Vedere TROMBONE di Clark. (Dispositivo di) CLARK Similare nella funzione, tale apparecchio nasce da una modifica del dispositivo di Garry - Prior. BIBLIOGRAFIA: N. Lambini, Apnea ostruttiva e roncopatia cronica Lutilizzo di apparecchiature dentali nel trattamento notturno, Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone, N. 54.

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    CLASSE 1 di Angle Posizione relativa delle arcate dentali in senso mesio-distale. Secondo il Dr. Angle i rapporti antero - posteriori delle arcate dentali superiore ed inferiore sono normali. Gli incisivi superiori sono in una posizione avanzata rispetto a quelli inferiori, lover jet e lover bite sono pari a circa 2 mm.; gli incisivi inferiori di conseguenza si trovano immediatamente al di sotto del cingolo platea degli incisivi superiori; i canini superiori occludono tra i canini inferiori ed i primi premolari inferiori; la cuspide vestibolo - mesiale del primo molare superiore in contatto con il solco intercuspidale del primo molare inferiore (ipotizzando che non ci siano stati slittamenti di singoli denti). BIBLIOGRAFIA: E.H. Angle, Classification of malocclusion, Dental Cadmos, N.41, Pag. 248-264 /350-357, Anno 1899. CLASSE 2 di Angle Rapporti mesio-distali relativi ad arcate dentali anormali, tutti i denti inferiori occludono distalmente rispetto al normale. I canini superiori occludono in una posizione avanzata rispetto ai canini inferiori, la cuspide disto - vestibolare del primo molare superiore occlude con il solco intercuspidale del primo molare inferiore; gli incisivi inferiori si trovano posteriormente rispetto al cingolo degli incisivi superiori. Esistono vari gradi di deviazione nel rapporto tra le arcate, ma anche una lieve posizione della mandibola da considerare una 2 Classe. Le malocclusioni di 2 Classe sono distinte in due divisioni: - la prima, caratterizzata dal mascellare contratto trasversalmente, con gli

    incisivi superiori protrusi e vestibolo inclinati, con un over jet conseguentemente aumentato (+/- 5 mm. rispetto alla norma);

    - la seconda, contraddistinta da morso profondo (over bite +/- 4,5 mm.), dallinclinazione vestibolare degli incisivi laterali superiori e dallinclinazione linguale degli incisivi superiori (- 105 rispetto al piano mascellare).

    BIBLIOGRAFIA: E.H. Angle, Classification of malocclusion, Dental Cadmos, N.41, Pag. 248-264/350-357, Anno 1899. CLASSE 3 di Angle Il rapporto tra le arcate dentali anormale, la mandibola in posizione mesiale rispetto al mascellare superiore. I canini superiori occludono tra il primo ed il secondo premolare inferiore; la cuspide mesio - vestibolare del primo molare superiore articola nello spazio inter - prossimale tra il primo ed il secondo molare inferiore; gli incisivi inferiori occludono anteriormente rispetto agli incisivi superiori (over jet +/- 0 mm.) BIBLIOGRAFIA: E.H. Angle, Classification of malocclusion, Dental Cadmos, N.41, Pag. 248-264/350-357, Anno 1899

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    (Pseudo) CLASSE 3 Tale malocclusione sottintende una falsa 3 Classe dovuta non ad una discrepanza scheletrica, ma ad un contatto dentale deflettente, che costringe la mandibola in una posizione avanzata, in chiusura abituale. CLASSIFICAZIONE di Angle La classificazione del Dr. Angle risalente al 1907 mira ad analizzare le malocclusioni dentali con le arcate in occlusione. Secondo il Dr Angle: nel diagnosticare i casi di malocclusione bisogna considerare i rapporti mesio - distali delle mascelle e delle arcate dentali e quindi le posizioni individuali dei denti. La teoria del Dr. Angle si basa su un principio fondamentale: la posizione inequivocabile e fissa dei primi molari permanenti. LAutore riteneva, infatti, che questi ultimi crescessero sempre in una posizione prestabilita rispetto allintero complesso cranio - facciale. Assunto tale principio (inficiato da successive ricerche) Angle classific le malposizioni dentali in tre malocclusioni: - 1 Classe; - 2 Classe; - 3 Classe. BIBLIOGRAFIA: E.H. Angle, Classification of malocclusion, Dental Cadmos, N.41, Pag. 248-264/350-357, Anno 1899. CLASSIFICAZIONE Scheletriche Tale classificazione, logicamente, non si riferisce a tutto lo scheletro umano ma solo allimpalcatura scheletrica cranio-facciale: la classificazione di Angle tesa a stabilire i rapporti antero - posteriori delle arcate dentali, mentre la classificazione scheletrica analizza i rapporti antero - posteriori delle ossa basali della mascella e della mandibola. Ci si riferisce, ad esempio, al punto pi anteriore (Punto A) del mascellare superiore ed al punto pi anteriore della mandibola (Punto B). BIBLIOGRAFIA: M.Bondi, Terapia ortopedica funzionale dellapparato stomatognatico, Ed. Masson, Milano. CLEAR - Aligner Si tratta di un dispositivo ben tollerato dal paziente essendo molto ridotto e quindi poco visibile. Esso risulta, inoltre, di estrema efficacia poich privo di rialzi occlusali ed abbraccia con la resina tutti gli elementi, sia vestibolarmente che palatalmente. L'unico svantaggio, non irrilevante, rappresentato dalla sua estrema fragilit, sopratutto nelle zone distali degli ultimi molari, dovuta allesiguo spessore dellacrilico. Tale handicap, che limita notevolmente il suo impiego clinico

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    pu essere superato realizzando il clear - aligner in resina acetalica o in lega per scheletrati. BIBLIOGRAFIA: Manuale di Tecnica Ortodontica, Ed. Martina, Bologna, Anno 1994. CLEAT Si tratta di perni utili per favorire lestrusione di canini inclusi. (Gancio) CLIP Questo gancio applicato in presenza di bande complete di tubi vestibolari. E preferibile confezionarlo con filo di diametro pari a 0,8 - 0,9 mm. La sua costruzione si presenta relativamente semplice. Esso, infatti, costituito essenzialmente da un occhiello posto sul palato dal quale si sviluppa la parte terminale del gancio situato al di sotto della cannula della banda. CLIP - On Apparecchio di contenzione rimovibile applicato solitamente nella zona anteriore (da canino a canino) dell'arcata inferiore. CLOSE Locking Blocco dellA.T.M. in posizione di chiusura della mandibola. CLOSED Lock Si tratta del blocco dellA.T.M. CLUTCH Strumento facente parte del pantografo utilizzato per registrare locclusione. COESIONE E rappresentata dalle forze di attrazione tra particelle di uno stesso corpo. (Apparecchio di) COFFIN A Coffin si deve la diffusione di un sistema di espansione palatina semplice e valida. La peculiarit del dispositivo la molla centrale che nel 1880, fu per la prima volta realizzata con un filo di acciaio per corda di piano, mentre oggi confezionata con fili elastici di ultima generazione. COIL Spring Si tratta di piccole molle precompresse che favoriscono lapertura o la chiusura di spazi tra i denti. COLABILITA Vedere FLUIDITA COLOMBELLA Vedere (Legatura di) KOBAYASCHI

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    COLOMBIANI (Autore storico) E stato uno dei primi Autori di testi in ambito odontoiatrico con il libro Il tutto ristretto in poco, risalente al 1724. (Trazione) COMBINATA Questo tipo di trazione extra - orale riproduce le azioni della trazione cervicale e nucale creando cos una coppia di forze. (Arco di ) COMPLETAMENTO Vedere (Arco verticale di) GOSHGARIAN COMPOSITO Autopolimerizzante Materiale, utilizzato per la fissazione degli attacchi ortodontici ai denti; esso composto da una pasta e da un attivatore. COMPOSITO Fotopolimerizzante Materiale molto semplice da usare, utilizzato per la fissazione degli attacchi ortodontici ai denti: esso infatti polimerizza solo dopo averlo esposto alla luce dellapposita lampada fotopolimerizzante. COMPOSITO Pasta - Pasta Si tratta del materiale pi utilizzato per la fissazione degli attacchi ortodontici ai denti. (Pinza) CONCAVO Convessa Strumento utilizzato per confezionare anse su fili tondi. CONSONANTI - LINGUO - PALATALI: L. N. T. D., con appoggio anteriore; - LINGUO - PALATALI: J. CI. GI., con appoggio laterale; - LINGUO - VELARI: K. GH. CH., con appoggio tra porzione posteriore

    della lingua e palato molle.; - BI - LABIALI : B. P. M., con appoggio sul labbro inferiore. (Apparecchio di) CONTE Dispositivo extra - orale ideato dal dottor Conte per la correzione ortodontica di malocclusioni di III Classi. BIBLIOGRAFIA: A. Conte - A. Carano - E. Simone - G. Siciliani, Un nuovo sistema per la protrusione mascellare, Ortognatodonzia Italiana (Rivista SIDO), Anno 2000, N. 3. (Dispositivi attivi di) CONTENZIONE La scelta dei dispositivi di contenzione attivi varia a seconda del numero dei denti interessati alla rifinitura. Se la correzione concerne pochi elementi, lo strumento terapeutico utilizzato una placca stabilizzata con annesse molle e viti. Al

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    contrario, se lo spostamento interessa pi denti si pu far uso di apparecchiature specifiche come ad esempio il posizionatore o lo spring - aligner. BIBLIOGRAFIA: U. Comparelli, La recidiva: una panoramica dei dispositivi ortodontici di contenzione, Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone, N.58. CONTENZIONE (Classificazione) Una prima classificazione delle apparecchiature ortodontiche applicate al termine della terapia ortodontica quella che vede contrapposti i dispositivi passivi e quelli attivi: i primi non esercitano alcuna forza, avendo come unico fine quello di impedire spostamenti indesiderati; i secondi, al contrario, sono impiegati allo scopo precipuo di favorire il movimento di uno o pi denti, garantendo altres la conservazione nel tempo dei risultati conseguiti attraverso la terapia ortodontica. A questa distinzione, determinata come si detto dalla funzione esplicata dal dispositivo, si aggiunge quella tra le apparecchiature fisse e mobili, funzionale alla natura degli stessi. CONTENZIONE (Fase terapeutica) Ultima fase del trattamento ortodontico, il cui scopo preservare le correzioni ottenute. (Dispositivi passivi di) CONTENZIONE Tali apparecchi, logicamente passivi, sono confezionati nel pieno rispetto di alcuni parametri (stabilit, ritenzione, minimo ingombro, assoluta mancanza di interferenze con lantagonista) losservanza dei quali di basilare importanza per lefficacia del manufatto. BIBLIOGRAFIA: A. Levrini - C. Lanteri, Recidiva e contenzione 2 Parte, Mondo Ortodontico, Ed. Masson, Anno 1988, N. 5.

    (Molla) CONTINUA Elemento in filo applicato a splint inferiori per la vestibolarizzazione dei settori latero-posteriori. BIBLIOGRAFIA: F.V. Tenti, Guida alla scelta ragionata degli apparecchi ortodontici fissi e rimovibili, Ed. Microlito, Recco (GE). (Archi) CONTINUI Archi applicati allapparecchiatura multi brackets. BIBLIOGRAFIA: M. Langlade, Terapia Ortodontica, Scienza e Tecnica Dentistica, Ed. Internazionali, Milano. (Placca per) CONTRARRE Vedere (Dispositivi con viti) SETTORIALI CONTRAZIONE e Dilatazione Predisposizione dei materiali a subire cambiamenti dimensionali in seguito a variazioni termiche.

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    (Arco di) CONTRAZIONE Si tratta di un arco continuo. (Pinza di) COON Strumento utilizzato per applicare il filo di legatura tra lattacco e larco. COPPIA di Forza Essa costituita da due forze che, applicate in due punti diversi e con direzioni opposte, riescono a far compiere al dente un movimento corporeo. CORONOPLASTICA Tecnica utilizzata in ambito ortodontico ed estetico per modificare i diametri dei denti mediante laggiunta o la sottrazione di materiale. (Movimento) CORPOREO Movimento di traslazione di un corpo avente una direzione perpendicolare al suo asse. (Placca) CORRETTIVA Dispositivo rimovibile applicato in ambito gnatologico in soggetti affetti da disfunzioni articolari. BIBLIOGRAFIA: B. Volpato - N. Anton - C. Minghini, La placca correttiva e la doccia notturna, Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone, N. 60. CORRETTORE Labiale Ideato dai dottori Bertarini e Bernokopf, il correttore labiale un apparecchio utilizzato in terapia miofunzionale per il trattamento delle disfunzioni labiali. Esso costituito da una mascherina in resina fornita di un appoggio per il labbro superiore, alla quale sono collegati due bracci in filo. Questi ultimi sono modellati a m di anelli per linserimento delle dita del paziente. BIBLIOGRAFIA: A. Bertarini - E. Bernokopf, Il correttore labiale nuovo dispositivo in terapia miofunzionale, Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone, N.59. (Piani multi-funzionali di) CORTI Sono piani occlusali metallici preformati, ideati dal dottor Corti, che si rivelano molto utili nella costruzione di svariate apparecchiature ortodontiche. BIBLIOGRAFIA: Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone N. 66. (Sindrome di) COSTEN Patologia a carico dellA.T.M. che si caratterizza per la presenza simultanea di cefalea, vertigini, dolore ed eventuali rumori. COSTRITTORI Vedere RESTRAINTS.

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    (Gancio) CRAMPONE E uno degli elementi ritentivi a braccio singolo pi efficace. La sua conformazione, infatti, garantisce sia la ritenzione che lappoggio grazie alla particolare sagoma del supporto (il cosidetto crampone). Si realizza con un filo da 0,7 mm. modellato tra i denti a forma di lancia rovesciata. BIBLIOGRAFIA: Manuale di Tecnica Ortodontica, Bologna, Ed. Martina, Anno 1994. CREEP Attrito tra denti e materiale solitamente riferito a materiale termoplastico. CROSS - Bite Inversione dei corretti rapporti occlusali tra i denti delle due arcate. (Apparecchio di) CROZAT Lapparecchio di Crozat uno dei dispositivi ortodontici pi poliedrici, in quanto garantisce sia unottima ritenzione, sia la possibilit di aggiungere accessori capaci di correggere un gran numero di malposizioni dentali. BIBLIOGRAFIA: 1) G.B.Crozat, Possibilities and use of removable labio - lingual spring applince, Orthodont Oral Surg, Anno 1920, N.6. 2) F.Brandies - N.F.Stahl, Tecnica Ortognatodontica, Milano, Ed.Masson, Anno 1993. 3) F. Francolini, Lapparecchio labiolinguale ad azione elastica, Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone, N. 52. CURSORE Telescopico Elemento peculiare dellapparecchio di Herbst. D. A. I. (Dental Aesthetic Index) Indice utile per la valutazione oggettiva dei risultati conseguiti attraverso il trattamento ortodontico. BIBLIOGRAFIA: G. Casotto - F.A. Miotti, Terapia ortodontica con estrazioni: analisi dei risultati con il Dental Aesthetic Index (DAI), Mondo Ortodontico, Ed. Masson, Anno 1997, N. 6. D. V. R. Dispositivo fisso, ideato dallodontotecnico Alessandro Passilongo, caratterizzato dalla presenza di una vite di espansione posta vestibolarmente allarcata dentale. Con il D.V.R. possibile ottenere diversi movimenti in direzione mesiale e distale. BIBLIOGRAFIA: S. Passilongo, Nuovo dispositivo fisso con vite per gli spostamenti dentali D. V. R., Rivista Italiana degli Odontotecnici, Dental Press, Anno 1992 N. 8.

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    (Arco universale) DAL PONT Apparecchio multi - bande composto da dodici bande fornite di un attacco verticale posizionato vestibolarmente. A questi ultimi solidarizzato larco universale formato appunto da dodici anse. BIBLIOGRAFIA: U. Zompetti, Larco universale Dal Pont, Ortodonzia tecnica (Rivista Or Tec), Dicembre 1996, N.4. (Apparecchio di) DARCISSAC Apparecchio mobilizzatore ad azione attiva. BIBLIOGRAFIA: T. Gallo, Il darcissac e il suo impiego, Rivista Italiana degli Odontotecnici, Dental Press, Anno 1995, N.5. (Attivatore labiale di) DASS Apparecchio utilizzato in terapia miofunzionale per coadiuvare gli esercizi miranti a tonificare la muscolatura labiale. Esso costituito da un filo con diametro di 1,1 mm. modellato a m di molla con le basi ampie quanto la lunghezza delle labbra. BIBLIOGRAFIA: F. Brandies - N.F. Stahl, Tecnica ortognatodontica, Milano, Ed. Masson, Anno 1993. (Placca orto-funzionale) DE SIMONE Dispositivo rimovibile superiore che associa sia lazione meccanica che quella funzionale. Essenzialmente, la placca De Simone composta da: - ganci di Adams sui primi molari; - arco palatale a contatto con le superfici linguali degli elementi anteriori

    superiori; - ganci a filo sui canini; - lip - bumper; - ed infine, vite di espansione trasversale. A questa configurazione base possibile aggiungere accessori coadiuvanti lazione del dispositivo, come ad esempio larco extra - orale. BIBLIOGRAFIA: P.De Simone, Placca orto - funzionale De Simone, Rivista Italiana degli Odontotecnici; Dental Press, Anno 1996, N.4. DECAPAGGIO Procedimento chimico consistente nelleliminazione, mediante particolari acidi, dellossido presente sulle superfici metalliche a fine saldatura o fusione. DECIDUI Termine indicante i denti da latte. DECOMPENSAZIONE Correzione delle malposizioni dentali dovute ad un cattivo rapporto sussistente tra gli elementi dentari e le ossa basali.

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    DEEP - Bite Vedere MORSO Profondo DEFLESSIONE Operazione attraverso la quale si modifica la direzione di un corpo in movimento. DEFORMAZIONE Plastica Operazione attraverso la quale si sfrutta la capacit di un materiale di lasciarsi deformare in modo permanente. DEGLUTIZIONE Uno tra i primi a dare una definizione compiuta della deglutizione stato F. Magendie. Egli la catalog come latto fisiologico inteso a permettere la propulsione del cibo dalla bocca allo stomaco. In base a tale definizione, la deglutizione pu essere suddivisa in quattro fasi conseguenziali: la preparazione orale, la fase deglutitoria orale, la fase faringea e la fase esofagea. Durante la fase orale la lingua che gioca un ruolo fondamentale grazie al naturale sinergismo con il palato. Conseguentemente se questo formidabile muscolo assume posizioni scorrette (deglutizione viziata) andando a sbattere sui denti, possono verificarsi malocclusioni o addirittura, trattandosi di un conformatore funzionale, assimetrie scheletriche. BIBLIOGRAFIA: A. Levrini, Terapia miofunzionale. Rieducazione neuro muscolare integrata, Ed. Masson, Milano, Anno 1998. DEGLUTIZIONE Viziata Questa definizione riassume gli atteggiamenti non corretti assunti dalla lingua durante le prime fasi della deglutizione. Tali atteggiamenti sono responsabili molto spesso di malocclusioni dentali o assimetrie scheletriche. BIBLIOGRAFIA:1) A. Levrini, Terapia miofunzionale. Rieducazione neuro muscolare integrata, Ed. Masson, Milano, Anno 1998. 2) A.Ferrante, Terapia miofunzionale, S.Benedetto del Tronto (AP), Ed.Futura, Anno 1997. (Doppio arco di) DELAIRE La maschera di Delaire indicata per il trattamento della retrusione del mascellare e per il controllo della crescita mandibolare. Il doppio arco fisso consente di esercitare forze ortopediche mediante luso di elastici applicati dalla maschera extra-orale agli uncini. Questi ultimi sono modellati solitamente tra gli incisivi laterali ed i canini superiori in zona vestibolare. BIBLIOGRAFIA: E. Di Malta, Esecuzione tecnica riguardante lapplicazione della maschera e del doppio arco nel trattamento delle III Classi, Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone, N. 43.

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    (Maschera di) DELAIRE Sistema extra-orale ideato dal Prof. Delaire per correggere discrepanze scheletriche di III Classe. BIBLIOGRAFIA: A. Castaldo, Maschera di Delaire: ortodonzia e ortopedia, Ortognatodonzia Italiana (Rivista SIDO), Anno 1995, N. 5. (Attivatore di) DELAIRE Dispositivo applicato in pazienti affetti da anchilosi dellATM, composto da due ferule (superiore ed inferiore) a cui sono solidarizzati gli elementi elastici aventi funzione terapeutica. BIBLIOGRAFIA: M. Melegari - M. Bonanini, Le protesi maxillo - facciali: gli apparecchi mobilizzatori 2 Parte, Ortodonzia Tecnica (Rivista Or Tec), Anno 1995, N. 2. (Apparecchio di) DELQUEL Apparecchio mobilizzatore ad azione passiva. (Molla a) DELTA Accessorio elastico utilizzato per linguo - inclinare gli elementi latero - posteriori. BIBLIOGRAFIA: F.V. Tenti, Guida alla scelta ragionata degli apparecchi ortodontici fissi e rimovibili, Ed. Microlito, Recco (GE). DENHOLZ Si tratta di un lip - bumper. DENTINA Tessuto connettivo mineralizzato situato sotto lo smalto ed il cemento. DENTIZIONE (Processo) Il processo riguardante leruzione dei denti pu essere suddiviso in tre periodi ben definiti. Il primo periodo, riguardante la dentizione decidua (20 denti), ha inizio allincirca allottavo mese con la fuoriuscita dei centrali inferiori, seguita dai: - centrali superiori al decimo mese; - laterali inferiori al dodicesimo mese; - laterali superiori al quattordicesimo mese; - primi molaretti al sedicesimo mese; - canini al diciottesimo mese; - ed infine, i secondi molaretti dal 21 al 30mese. Il secondo periodo, invece, si riferisce alla dentizione permanente (32 denti). Esso ha inizio con leruzione dei primi molari e degli incisivi centrali inferiori verso i sei anni circa e prosegue con: - gli incisivi centrali superiori a sette anni; - i laterali a otto anni; - i primi premolari a nove anni;

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    - i canini a dieci anni; - i secondi premolari a undici anni; - ed infine, i secondi molari a dodici anni. Il terzo ed ultimo periodo si riferisce alleruzione dei cosiddetti denti del giudizio o terzi molari la cui comparsa, molto variabile e non sicura, pu avvenire dal ventesimo anno in poi. DEPRESSORE del Labbro Inferiore Muscolo che permette labbassamento del labbro inferiore. DEPRESSORE dellAngolo della Bocca Muscolo che consente la tensione verso il basso degli angoli della bocca. (Disgiuntore rapido di) DERICHSWEILER E un diastasatore della sutura palatina che prevede la presenza dellacrilico sul palato. BIBLIOGRAFIA: D.J. Timms, La realizzazione di apparecchi per la rapida dilatazione(RDP), La Quintessenza Odontotecnica, Ed. Resch, Anno 1993, N.6. (Spazio di) DERIVA Vedere LEEWAY - Space. DESIRABODE (Autore storico) Precursore delluso delle bande come ancoraggio (1842). DESMODONTO Complesso fibroso che rende possibile lunione del dente allalveolo. (Classificazione di) DEWEJ In riferimento alla classificazione di Angle, Dewej ha catalogato le malposizioni dentali nei seguenti tipi. Per la I Classe: a) Tipo 1, con incisivi affollati e canini in posizione vestibolare; b) Tipo 2, con protrusione degli incisivi superiori; c) Tipo 3, con inversione dei rapporti degli incisivi superiori ed inferiori in

    senso vestibolo - orale; d) Tipo 4, con alterazione dei rapporti trasversali tra i molari ed

    eventualmente tra i premolari delle due arcate; e) Tipo 5, con avanzamento dei molari per la caduta dei denti adiacenti. Per la III Classe: a) Tipo 1, le arcate dentali sono di dimensione normale ed i denti sono

    posizionati correttamente: lanomalia dunque provocata dalla posizione avanzata della mandibola;

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    b) Tipo 2, gli incisivi inferiori occludono lingualmente rispetto agli incisivi superiori e larcata superiore normale;

    c) Tipo 3, gli incisivi superiori ed inferiori sono in una posizione invertita, i primi sono affollati, mentre gli ultimi si presentano allineati.

    DI. AS. Acronimo di Distrattore Asimmetrico. DI. AS. MO Acronimo di Distrattore Asimmetrico Modulare. (Movimento) DIAGONALE Vedere ( Movimento di) BENNET DIASTASATORE Vedere DISGIUNTORE. DIASTEMA E la mancanza di punti di contatto, mesiali o distali, tra due o pi elementi. DIATORICI Termine indicante gli elementi latero - posteriori. DIGRIGNAMENTO Bruxismo eccentrico DILATATORE a Vite Apparecchio mobilizzatore ad azione passiva. DILATAZIONE Vedere CONTRAZIONE (Disgiuntore) DI MASSA Si tratta di una vite da espansione rapida che presenta sulla faccia linguale due o quattro cannule sagittali. Le cannule sono lancoraggio palatale di vari tipi di moduli. La possibilit di applicare allo stesso tempo: dispositivi di ortopedia maxillare, dispositivi di ortopedia mandibolare, dispositivi di movimento ortodontico puro, mette a disposizione dellortodontista una vasta gamma di combinazioni tecniche, che rende veramente molto stimolante la progettazione e la realizzazione del trattamento. BIBLIOGRAFIA: E. Di Massa, Il disgiuntore modificato secondo Elisabetta Di Massa (apparecchio modulare polifunzionale), Bollettino di Informazioni Ortodontiche Leone, N.61, Anno 1998. DINAMOMETRO Strumento utilizzato per misurare le forze esplicate dagli apparecchi ortodontici. DISCINESIA Insieme di movimenti muscolari abnormi (contrazioni, scatti).

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    (Dispositivo per) DISCINESIE Dispositivo bi-mascellare realizzato con materiale termoplastico e completo di scudi laterali utili per correggere atteggiamenti viziati. BIBLIOGRAFIA: A. Licantro, Dispositivi per mioartropatie, Rivista Italiana degli Odontotecnici, Dental Press, N. 4, Anno 1994. DISFASIA Disorganizzazione nellarticolazione del linguaggio. DISFUNZIONE Occlusale Patologia a carico dellocclusione in grado di causare danni al parodonto e allA.T.M. DISGIUNTORE Rapido Dispositivo ortodontico ortopedico fisso utilizzato per ottenere la disgiunzione della sutura palatina. Esso consta essenzialmente di una vite centrale dalla quale partono quattro bracci in metallo che, una volta modellati, saranno brasati alle quattro bande alloggiate sui denti. BIBLIOGRAFIA: G. Alessandri Sonetti - I. Marini - U. Capurso, Il disgiuntore rapido del palato, Ed. Martina, Bologna, Anno 1999. DISGIUNZIONE Intervento ortopedico consistente nellapertura della sutura palatina. DISGNAZIA Termine indicante la scorretta posizione di un qualsiasi elemento, sia esso dente o arcata, in relazione al cranio. DISINCLUSIONE Operazione tramite la quale si elimina un ostacolo allestrusione di un dente. DISLESSIA Difficolt nellapprendimento del linguaggio scritto. DISLALIA Disturbi del linguaggio. BIBLIOGRAFIA: E. Barbato - D. Proietti - T. Giancotti - D. Cannoni - L. Manzon, Disturbi del linguaggio nei quadri di malocclusione. Indagine preliminare, Dental Cadmos, Anno 2000, N. 4. (Molle) DISLOCANTI Si tratta di accessori elastici in filo che, opportunamente confezionati, tendono a dislocare lattivatore. Le molle dislocanti in questo modo costringono il paziente ad attivare la propria muscolatura per posizionare correttamente il presidio ortopedico. BIBLIOGRAFIA: W.R. Proffit, Ortodonzia Moderna, Ed. Masson, Milano, Anno 1995.

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    DISLOCAZIONE Spostamento in toto di un corpo da una posizione allaltra. DISMORFOSI Forma anomala di uno o pi denti. DISODONTIASI Eruzione difficile di uno o pi elementi. DISOSSIDANTE Vedere FONDENTI DISPLASIE Termine indicante difetti di formazione dei denti o delle ossa basali. DISTAL 8 Si tratta di un apparecchio fisso ideato dai dottori Celestino e Francioli per la distalizzazione degli elementi latero - posteriori superiori. La particolarit del Distal 8 rappresentata dalla possibilit di distalizzare con lo stesso dispositivo anche i primi ed i secondi premolari. BIBLIOGRAFIA: Sillabo Forestadent, Anno 2000. DISTAL Jet Ideato dal dott. Carano e dallod. Testa, il Distal Jet un distalizzatore per molari superiori in grado di determinare un movimento corporeo degli stessi. I componenti peculiari del Distal Jet sono le due cannule di 0,9 mm. di diametro interno inserite nel bottone di Nance, ancorato ai primi o ai secondi premolari. Ne