Bertassi Andrea

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CONCORSO INTERNAZIONALE DI IDEE “ SGF-SPAZIO GIOVANI ALLA FRONTIERA” PER LA RIQUALIFICAZIONE DELL’ AREA DELL’ EX-OSPEDALE CIVILE DI GORIZIA RELAZIONE DI PROGETTO

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The technical report - International competition for ideas “Youth Area at the Border” for the redevelopment of the former Civil Hospital - Gorizia Urban Project

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CONCORSO INTERNAZIONALE DI IDEE “ SGF-SPAZIO GIOVANI ALLA FRONTIERA” PER LA RIQUALIFICAZIONE DELL’ AREA DELL’ EX-OSPEDALE CIVILE DI GORIZIA

RELAZIONE DI PROGETTO

CONCORSO INTERNAZIONALE DI IDEE “ SGF-SPAZIO GIOVANI ALLA FRONTIERA” PER LA RIQUALIFICAZIONE DELL’ AREA DELL’ EX-OSPEDALE CIVILE DI GORIZIA

Relazione di Progetto

2 - Il Masterplan

Il progetto si pone come obiettivo di incanalare il potenziale urbano sprigionato dalla recente soppressione del confine fra Italia e Slovenia, attraverso l’attuazione di interventi tesi a ristabilire antiche relazioni urbane e al tempo stesso a generarne di nuove a varie scale. Adeguando di fatto la geometria della citta’ alla nuova condizione di sistema unitario, il progetto ambisce a ridefinire e rafforzare l’identita’ di tutta l’area, con importanti ricadute sull’economia locale.L’intervento prende in considerazione le relazioni esistenti fra il centro storico di Gorizia ed il complesso dell’ex ospedale psichiatrico Basaglia. Quest’ultimo, di ispirazione formale classica , e’ costituito da un impianto fondamentalmente simmetrico e da ampie zone a verde o occupate da un parco. A livello urbano, il campus ospedaliero ricopre un ruolo di ‘destinazione finale’, ospitando un programma di primaria importnza e occupando un nodo relativamente marginale nella griglia infrastrttuale troncata dal confine.In modo analogo, il quartiere adiacente al sito nella giurisdizione di Sempeter pro Gorici occupa in questa una posizione marginale, essendo la parte finale di un sistema di strade cieche con orientazione sud-est.Rozna Dolina, il lembo di nova Gorica che si insinua fra le colline alle spalle del promontorio goriziano, e’ parzialmente separata dal resto del tessuto urbano sul lato sloveno dall’orografia, mentre sul versante italiano il confine di Stato ne ha sancito il parziale isolamento.La caduta della frontiera pone al centro dello studio di intervento la questione dello sviluppo urbano di ciascuna di queste aree.Il progetto parte dal presupposto che mettendo a sistema le potenzialita’ sia urbane che naturalistiche e funzionali di ciascuna realta’, il complesso non possa che guadagnare in varieta’ e qualita’.L’intervento propone una rilettura in chiave critica dell’esistente al fine di riorganizzare il campus secondo una logica che stabilisce nuove relazioni. Gorizia (gia’ in una relazione consolidata con Nova Gorica dopo la caduta del confine a nord), Sempeter e Rozna Dolina possono cosi’ rinsaldare una rete di interdi-pendenze programmatiche. La strategia perseguita in sede di progettazione prevede la concentrazione del programma richiesto, preservando la qualita’ dell’area di progetto come com-ponente importante nel sistema del verde. In secondo luogo, la compattazione delle nuove funzioni conferisce a questo sito un ruolo di riferimento per i quart-ieri circostanti.Il masterplan e’ concepito per essere realizzato per fasi ed il suo impianto semplice gli permette di funzionare anche se realizzato solo in parte, o con l’ ad-eguamento in corso d’opera di alcune delle funzioni previste.

2 - L’ Economia

Dal punto di vista economico, il progetto mira a dare l’impulso iniziale ad un processo virtuoso che sia in grado di sostenersi ed autoalimentarsi nel tempo ed a creare nuovi profitti.L’area e’ attivata mediante il posizionamento di programmi diversi accomunati dalla capacita’ di attrarre un’utenza giovane, capace di trascinare con se’ un indotto che spontaneamente completera’ l’offerta combinando le esigenze dei vari comuni e a scala regionale.

1 - Introduzione

Questo intervento muove da alcune considerazioni sul superamento della condizione di ‘terre di confine’ da parte di Gorizia, Nova Gorica e Sempter pro Gorici.La linea di divisione, dapprima politica, ha negli anni acquisito una materialita’ sempre piu’ presente, via via consolidando la consuetudine dell’impermeabilita’.Di fatto questa forzatura giuridica ha fatto si’ che entita’ urbane molto prossime si sviluppassero in modo indipendente, venendosi a trovare in una condizione di orientamento coatto verso la nazione di appartenenza, volgendo quindi le spalle ad un orizzonte che momentaneamente non puo’ offrire nulla.Dal punto di vista urbanistico il confine di Stato, nella suo essere artificiale ed arbitrario, serba una grande qualita’: la reversibilita’. Infatti, pur essendo esso risultato di scelte che nulla hanno a che vedere con l’urbanisitca, ha il merito di fissare per il periodo della sua esistenza una serie situazioni artificiose che, con il solo passare del tempo, sedimentano un potenziale crescente, sprigionando una carica di energia positiva al momento della sua cancellazione. E’ cosi che cancellando dopo anni una linea dalla mappa una serie di relazioni sopite si risvegliano costituendo un’occasione irrinunciabile per ripensare al territorio nella sua continuita’.

3- Il Progetto Architettonico

Il Teatro di Posa e la Casa della Musica

L’intervento architettonico si sviluppa a partire dall’esigenza giá espressa nel masterplan, l’intenzione cioé di proporre un dialogo tra le diverse parti della cittá e del territorio. In questo caso l’edifico ospita funzioni che riguardano l’arte e la cultura, e le relazioni che si vuole attivare attraverso la realizzazione dello stesso obbligano a pensare a un forte gesto architettonico, che non sia semplicemente un contenitore di idee e di arte, e nemmeno che leghi solamente e fisicamente parti del contesto urbano, ma che sappia essere cerniera tra il mondo fisico e il mondo empirico.Si é pensato cosí a un parallelepipedo sospeso tra i due mondi, tra la fisicitá della piazza intesa come luogo di aggregazione e la collina dell’universitá intesa come polo di sapere. Una sorta di scatola che contiene la sala principale del complesso, destinata ad ospitare concerti e rappresentazioni teatrali per 200 per-sone, e caratterizzata da una vetrata panoramica orientata verso la collina. Ai piani inferiori trovano posto spazi destinati all’allestimento di esposizioni tempo-ranee che si affacciano direttamente sulla hall d’ingresso.L’ insieme del costruito, oltre al parallelepipedo di cui sopra, ospita a piano terreno sotto la collina artificiale che sorregge la “scatola”, varie aule e sale studio per i ragazzi della scuola D.A.M.S. Cinema e un Auditorium inteso come sala conferenze e sala prova di recitazione, oltre agli uffici e una caffetteria. Spez-zano la continuitá fisica del ventaglio verde un patio interno alla scuola, che perpetua il gioco di relazioni visive interno / esterno presente negli interventi della mensa/biblioteca e dell’asilo, e una zona di parcheggio adibito a carico /scarico e al personale del centro.

Un soggetto di rilievo nella composizione architettonica e funzionale e’ il polo costituito dalla Mensa universitaria, la Biblioteca e la Ludoteca.Formalmente si articola in tre volumi parzialmente indipendenti. Il piano terra completa il sistema dei terrapieni che generano la piazza: la parte a ovest ospita la mensa universitaria mentre ad est si trova la ludoteca. Il piano superiore invece, compositivamente in relazione con l’ asse su cui si imposta l’Ospedale vec-chio, si trovano I servizi bibliotecari, sale lettura e adiacenze.Le funzioni ospitate nel complesso sono indirizzate a segmenti diversi dell’utenza giovanile e mescolano gli studenti universitari che frequentano la biblioteca con i ragazzi del vicino quartiere di Sempter, a cui la ludoteca e’ rivolta, l’effervescente popolazione degli alloggi studenteschi con i residenti di lungo corso delle aree limitrofe.La compresenza di 3 direzionalita’ nettamente distinte e la intersezione con il volume dell ospedale vecchio, anche se solo a livello di landscape, rende l edi-ficio molto dinamico ed esprime le autentiche ambizioni del progetto, che su piu’ scale di lettura, non isola l oggetto architettonico ad un suo specifico ordine autogenerante, ma lo relaziona costantemente con il territorio, esaurendo o esplorando ogni significativa possibilita di contaminazione.

La Biblioteca, la Ludoteca, la Mensa Universitaria

L’ Asilo

La complessita e articolazione del luogo piazza assume valenza di ulteriore completezza attraverso la penetrazione nelle funzioni descritte, della scuola ma-terna.L’ affaccio del volume sullo spazio pubblico predilige una dimensione formale di continuita’ rispetto alla adiancenze tangenti il perimentro interno della piazza. Per quanto riguarda il sistema degli accessi principali infatti, la circolazione primaria avviane al piano terra dalla piazza pedonale, dal quale si accede alle fun-zioni didattiche distribuite sul livello zero, per poi raggiungere internamente il livello superiore dove sono state previste le funzioni ludiche e sociali liberamente disposte ed integrate allo spazio mensa.Tale distribuzione interna si arrichisce di una dublice relazione con il contesto esterno poiche’ l’ edificio, fortemente integrato alle dinamiche dello spazio piaz-za, e’ tuttavia capace di interrompere la monotonia e la fissita’ della sua forte direzionalita’ di pianta attraverso un sistema di vuoti in copertura che introducono visuali prospettiche e panoramicita’ agli spazi del livello superiore.La perforazione della superficie di copertura e’ genetrice di una articolazione interna di volumi e luci, e contemporanemente partecia di un gesto topografico leggibile alla scala del masterplan. La presenza fisica dell’ oggetto-edificio si smaterilizza infatti nel paesaggio sia attraverso l’ annullamento delle variazioni al-timetriche, sia attraverso la mimesi del landscape. Quasto il risultato di una consapevole e voluta espressione di partecipazione del tessuto urbano circostante con la cui identita’ e specificita’ si e’ scelto di ripsondere proponendo appunto una non facciata, un non- gesto architettonico in opposizione alla definizione della facciata sulla piazza interna.L’ asilo non solo bilancia e completa la proposta progettuale rispondendo alle sensibilita’ di equilibri formali ma soprattutto struttura e concretizza la molte-plicita’ del programma-piazza. Offre al luogo occasione di partecipazione sociale intra-generazionale, dove flussi di utenti veicolano le proprie specificita’ in un contesto di forte coesione e integrazione.

Abstract in lingua inglese

The simple consideration of ‘border city’ is the base of this project.During the time, the trace separating the cities of Gorizia, Nova Gorica and Sempeter pro Gorici had solidified into a strong impermeability. Despite their proximity these urban cells lack in profiting from each other.However, when the border ceases to exist all the missed opportunities re-assemble generating an unpredictable energy: this project unveils and redefines the vast potential of the new post-border condition and establishes new relationships among the parts of a unique system.The intervention aims at modifying and developing new and exiting relationships at different scales. Locally, the masterplan provides the neighborhoods with the necessary program helping the area to exist and co-exist healthy. A program which is at the same time specific to the University campus and to the larger urban scale guarantees an untiring turnover to its users.

CONFINE DI STATO

A causa della barrie ra artificiale del confine di Stato, l’area Basaglia ha ricoperto il ruolo marginale di

‘destinazione finale’ nella sua relazione con il centro citta’. Questo ne ha limitato per decenni il potenziale

urbano.

OLTRE LA FRONTIERA

Con la cancellazione della frontiera una nuova serie di relazioni urbane e’ resa possibile. Entita’

prima artificiosamente separate hanno ora la possibilita’ di ricalibrare le loro interdipendenze, lasciando spazio ad una nuova interpretazione in

chiave unitaria della regione.

RELAZIONI CON LA NATURA

Il progetto prevede relazioni specifiche con le diverse tipologie di verde presenti nel contesto: con il parco del

colle dell’Universta’, con l’orizzonte lungo delle campagne che in piu’ punti penetrano nel tessuto cittadino e con la

natura piu’ incontaminata delle colline circostanti.

PERMEABILITA’

L’inedito ruolo che il progetto conferisce all’area in ambito cittadino presuppone molteplici occasioni di

attraversamento delle strutture e del parco.

NUOVA INFRASTRUTTURA

La fruizione carrabile del sito e’ limitata al suo perimetro, oltre che al parcheggio sotterraneo,

massimizzando la disponibilita’ delle aree pedonali e ciclabili.

CONNESSIONI VISUALI VERSO LA NUOVA PIAZZA

Il programma e’ posizionato sul sito in modo da calibrare le prospettive per chi si appresta ad

entrare nel parco.

CONNESSIONI VISUALI VERSO IL CONTESTO

Gli edifici che si affacciano sulla piazza incorniciano i punti piu’ significativi dell’intorno, delimitando

selettivamente le prospettive.

Gorizia Gorizia Gorizia

pedonale

servizio

servizio

pedonale

pedonale

pedonale

Rožna Dolina Rožna Dolina Rožna Dolina

Šempeter Šempeter Coltivazioni

Markov Hrib

Colle dell’Universita’

Šempeter

MASTERPLAN - Sezione Territoriale (scala 1:500)

MASTERPLAN - Pianta Generale (scala 1:1000)

Sezione A - Mensa, Biblioteca, Ludoteca

Modello - vista generale Modello - in primo piano: Biblioteca, Ludoteca e Anfiteatro per gli spettacoli all’aperto Modello - vista generale Modello - in primo piano: Casa della Musica e Teatro di Posa Modello - in primo piano: Scuola Materna

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Sezione B - Mensa, Biblioteca, Ludoteca

SCUOLA MATERNA - Pianta Piano Primo

LUDOTECA - Pianta Piano PrimoMENSA, BIBLIOTECA, LUDOTECA - CircolazioneNUOVO COMPLESSO GIOVANI - Attacco a Terra (scala 1:500)

SCUOLA MATERNA - CircolazioneCASA DELLA MUSICA E TEATRO DI POSA - Circolazione

CASA DELLA MUSICA E TEATRO DI POSA - Pianta Piano Primo

CASA DELLA MUSICA E TEATRO DI POSA - Pianta Piano Secondo

CASA DELLA MUSICA E TEATRO DI POSA

1. Hall e spazi distributivi2. Aule Dams e Auditorium (sala piccola)3. Patio per lezioni all’aperto4. Uffici5. Deposito6. Parcheggio di servizio, carico/scarico7. Caffetteria8. Spazi espositivi9. Deposito10. Cabina di proiezione11. Teatro (sala principale)

MENSA, BIBLIOTECA, LUDOTECA

12. Mensa13. Hall d’ingresso14. Ludoteca15. Patio16. Giardino17. Biblioteca18. Terrazza, giardino

SCUOLA MATERNA

19. Ingressi e distribuzione20. Zona dell’apprendimento21. Giardini dei giochi22. Uffici23. Giardino

CASA DELLA MUSICA E TEATRO DI POSA - Pianta Coperture

SCUOLA MATERNA - Pianta Coperture

Sezione C - Scuola Materna Sezione D - Auditorium Sezione E - Auditorium

Modello - vista zenitale Modello - vista generale Modello - vista zenitaleModello - vista generale Modello - vista generale