Andrea Palladio (WIKI)

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Andrea Palladio 1 Andrea Palladio Andrea Palladio nel 1576, in uno dei pochissimi ritratti ritenuti attendibili. [1] Olio su tavola, attribuito a G.B. Maganza. Vicenza, Villa Valmarana ai Nani. Andrea Palladio, pseudonimo di Andrea di Pietro (Padova, 30 novembre 1508 Maser, 19 agosto 1580), è stato un architetto, teorico dell'architettura e scenografo italiano del Rinascimento. Influenzato dall'architettura greco-romana, anzitutto da Vitruvio, è considerato una delle personalità più influenti nella storia dell'architettura occidentale. [2] Fu l'architetto più importante della Repubblica di Venezia, nel cui territorio progettò numerose ville che lo resero famoso [3] , oltre a chiese e palazzi, questi ultimi prevalentemente a Vicenza, dove si formò e visse. Pubblicò il trattato I quattro libri dell'architettura (1570) attraverso il quale i suoi modelli hanno avuto una profonda influenza sull'architettura occidentale; l'imitazione del suo stile diede origine ad un movimento destinato a durare per tre secoli, il palladianesimo, che si richiama ai principi classico-romani. La città di Vicenza e le ville palladiane del Veneto sono uno dei patrimoni dell'umanità UNESCO. Di lui, durante la sua permanenza a Vicenza, Goethe disse: « V'è davvero alcunché di divino nei suoi progetti, né meno della forza del grande poeta, che dalla verità e dalla finzione trae una terza realtà, affascinante nella sua fittizia esistenza. » (Goethe nel suo diario di viaggio in Italia [4] ) Biografia Un probabile ritratto di Palladio [1] , dipinto di El Greco, 1575, Statens Museum for Kunst, Copenaghen. Andrea nacque nel 1508 a Padova, che allora faceva parte della Repubblica di Venezia, da una famiglia di umili origini: il padre Pietro, detto "della Gondola" [5][6] era mugnaio e la madre Marta detta la Zota ("la zoppa") una donna di casa. A tredici anni Andrea iniziò a Padova l'apprendistato di scalpellino, presso Bartolomeo Cavazza [7] : vi spese diciotto mesi, fino a quando, nel 1523, la famiglia si trasferì a Vicenza. Qui nel 1524 Andrea risulta già iscritto alla fraglia dei muratori [8] : lavorò infatti - rimanendovi per una dozzina d'anni - nella bottega del costruttore Giovanni di Giacomo da Porlezza e dello scultore Girolamo Pittoni, con laboratorio in Pedemuro San Biagio [6] , nella parte settentrionale di Vicenza. Tra il 1535 e il 1538 avviene l'incontro fondamentale con il nobile vicentino Giangiorgio Trissino, che avrà grande importanza per l'attività di Palladio. Andrea conosce Trissino mentre lavora nel cantiere della sua villa suburbana di Cricoli. Giangiorgio Trissino,

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Andrea Palladio 1

Andrea Palladio

Andrea Palladio nel 1576, in uno dei pochissimiritratti ritenuti attendibili.[1] Olio su tavola,attribuito a G.B. Maganza. Vicenza, Villa

Valmarana ai Nani.

Andrea Palladio, pseudonimo di Andrea di Pietro (Padova, 30novembre 1508 – Maser, 19 agosto 1580), è stato un architetto, teoricodell'architettura e scenografo italiano del Rinascimento. Influenzatodall'architettura greco-romana, anzitutto da Vitruvio, è considerato unadelle personalità più influenti nella storia dell'architetturaoccidentale.[2]

Fu l'architetto più importante della Repubblica di Venezia, nel cuiterritorio progettò numerose ville che lo resero famoso[3], oltre a chiesee palazzi, questi ultimi prevalentemente a Vicenza, dove si formò evisse. Pubblicò il trattato I quattro libri dell'architettura (1570)attraverso il quale i suoi modelli hanno avuto una profonda influenzasull'architettura occidentale; l'imitazione del suo stile diede origine adun movimento destinato a durare per tre secoli, il palladianesimo, chesi richiama ai principi classico-romani. La città di Vicenza e le villepalladiane del Veneto sono uno dei patrimoni dell'umanità UNESCO.

Di lui, durante la sua permanenza a Vicenza, Goethe disse:

« V'è davvero alcunché di divino nei suoi progetti, né meno della forza del grande poeta, che dalla verità e dalla finzionetrae una terza realtà, affascinante nella sua fittizia esistenza. »

(Goethe nel suo diario di viaggio in Italia[4])

Biografia

Un probabile ritratto di Palladio[1], dipinto di ElGreco, 1575, Statens Museum for Kunst,

Copenaghen.

Andrea nacque nel 1508 a Padova, che allora faceva parte dellaRepubblica di Venezia, da una famiglia di umili origini: il padre Pietro,detto "della Gondola"[5][6] era mugnaio e la madre Marta detta la Zota("la zoppa") una donna di casa.

A tredici anni Andrea iniziò a Padova l'apprendistato di scalpellino,presso Bartolomeo Cavazza[7]: vi spese diciotto mesi, fino a quando,nel 1523, la famiglia si trasferì a Vicenza. Qui nel 1524 Andrea risultagià iscritto alla fraglia dei muratori[8]: lavorò infatti - rimanendovi peruna dozzina d'anni - nella bottega del costruttore Giovanni di Giacomoda Porlezza e dello scultore Girolamo Pittoni, con laboratorio inPedemuro San Biagio[6], nella parte settentrionale di Vicenza.

Tra il 1535 e il 1538 avviene l'incontro fondamentale con il nobilevicentino Giangiorgio Trissino, che avrà grande importanza perl'attività di Palladio. Andrea conosce Trissino mentre lavora nelcantiere della sua villa suburbana di Cricoli. Giangiorgio Trissino,

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Un ipotetico ritratto giovanile di Palladionel frontespizio di The Architecture of A.

Palladio, prima edizione pubblicata aLondra nel 1715 della traduzione inglese

di Giacomo Leoni dei Quattro libridell'architettura (1570).

poeta e umanista, lo prenderà sotto la sua protezione. Sarà lui a conferirglil'aulico soprannome di Palladio,[9] lo guiderà nella sua formazione culturale eallo studio della cultura classica, conducendolo più volte a Roma. In questianni Palladio realizza le sue prime opere significative, fra cui la villa diGerolamo Godi (1537) a Lonedo di Lugo di Vicenza.

Nel 1534 Andrea sposò Allegradonna, di cui non si sa quasi nulla, salvo cheera orfana del falegname Marcantonio e lavorava presso la nobildonna AngelaPoiana. Questa le assegnò una magra dote: un letto, una trapunta, dellelenzuola, delle pezze di stoffa, che Andrea s'impegnò a rimborsare per metàin caso di morte della moglie senza figli. Invece di figli ne misero al mondoalmeno cinque: Leonida (morto in circostanze tragiche nel 1572),Marcantonio, Orazio, Zenobia e Silla. Forse nel 1550 gli nacque un sestofiglio.[10] Marcantonio, iscritto alla fraglia dei lapicidi come "maestro" nel1555, lavorò col padre fino al 1560, quando si trasferì a Venezia per entrarenella bottega dello scultore Alessandro Vittoria; rientrato a Vicenza alla finedegli anni ottanta, non viene nominato in documenti posteriori al 1600.Orazio si laureò in giurisprudenza all'Università di Padova (1569); coinvoltoin processi per eresia davanti al Sant'Uffizio, morì nel 1572, pochi mesi dopoil fratello Leonida: "con mio gravissimo e acerbissimo dolore [...] la morte nello spatio di due mesi e mezzo, d'essiambedue privo e sconsolato mi lasciò", scrive Palladio nel proemio dell'edizione illustrata dei Commentari di GiulioCesare (1575). L'unica figlia femmina, Zenobia, andò sposa nel 1564 all'orafo Giambattista Della Fede e dalmatrimonio nacquero almeno due figli.[11] Silla, il figlio più giovane di Andrea Palladio, studiò lettere a Padovasenza laurearsi e dopo la scomparsa del padre seguì i lavori del Teatro Olimpico tentando, senza riuscirvi, diristampare I quattro libri dell'architettura "ampliandoli d'altri edifici antichi e moderni".

Palladio morì nel 1580 a 71 anni, se non povero, godendo di una condizione economica assai modesta.[1] Lecircostanze della sua morte rimangono sconosciute: non è nota né la causa, né il giorno preciso (nell'agosto del 1580,intorno al 19), né il luogo, che comunque la tradizione identifica con Maser, dove forse stava lavorando al tempiettodi villa Barbaro. I funerali furono celebrati senza clamore a Vicenza, dove l'architetto fu sepolto presso la chiesa diSanta Corona.[12] Nel 1844 fu realizzata una nuova tomba in una cappella a lui dedicata nel Cimitero Maggiore diVicenza su progetto dell’architetto Bartolomeo Malacarne, grazie ad un lascito del conte Girolamo Egidio di Velo. Ilmonumento funebre fu scolpito da Giuseppe De Fabris. I pochi ritratti conosciuti di Palladio sono largamenteipotetici.[1]

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Orientamenti artistici e culturaliLa formazione culturale di Andrea Palladio avvenne sotto la guida e tutela dell'umanista Gian Giorgio Trissino,probabilmente l’intellettuale più in vista in una città in cui l’artista più noto era, all’epoca, Valerio Belli, cesellatore,in rapporti con Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio, e la cui casa aveva tanto stupito il Vasari.

Una delle prime opere di Palladio, Villa Godi

Gian Giorgio Trissino, nobile colto e raffinato, letterato studioso dellalingua italiana, architetto per diletto ristrutturò un palazzettopreesistente in una proprietà acquistata dalla famiglia agli inizi delCinquecento non lontano dalla città di Vicenza: nel disegnare lafacciata principale esposta a sud si richiamò alle soluzioni di Raffaelloper Villa Madama, con una loggia a doppie arcate posta tra due torretteuna delle quali preesistente: la torre a lato di un corpo composto da unportico con loggia al piano superiore è uno schema tipicodell’architettura vicentina quattrocentesca. Il Trissino rompe con questatradizione e, in adesione allo spirito umanistico e neoplatonico,compone gli spazi interni seguendo uno schema rigorosamenteproporzionale e simmetrico, anticipando quel modello che diventerà poi un tratto significativo dell’organizzazionedelle stanze in Palladio. La tradizione vuole che tra le maestranze impiegate nei lavori vi fosse il giovane Andrea,notato dal Trissino per la sua abilità.

Da qui in poi la vita artistica del Palladio si dipana con una rarissima effervescenza ed una incredibile quantità diopere realizzate, prima fra tutte la Basilica Palladiana che segna la piazza principale di Vicenza, villa Capra detta laRotonda a pochi chilometri dalla città, forse l'edificio palladiano più noto ed infine lo splendido Teatro Olimpico,primo esempio di teatro stabile coperto realizzato in epoca moderna nel mondo occidentale e ancor oggi capolavoroineguagliato.Il Palladio collaborò con Daniele Barbaro, patriarca di Aquileia, che stava traducendo dal latino e commentando ilDe architectura di Vitruvio, disegnando le illustrazioni per il trattato. Daniele Barbaro, profondo studiosod'architettura antica, divenne mentore di Palladio dopo la morte di Trissino nel 1550. Nel 1554 Palladio compì unviaggio a Roma con Barbaro (assieme anche a Giovanni Battista Maganza e Marco Thiene) per preparare la primaedizione e traduzione critica del trattato di Vitruvio, che venne stampata a Venezia nel 1556.Grazie all'influenza dei Barbaro, Palladio iniziò lavorare a Venezia, soprattutto nell'architettura religiosa. Nel 1570fu nominato alla prestigiosa carica di Proto della Serenissima (architetto capo della Repubblica Veneta), subentrandoa Jacopo Sansovino. Nello stesso anno pubblicò a Venezia I quattro libri dell'architettura, il trattato a cui avevalavorato fin da giovane e in cui viene illustrata la maggior parte delle sue opere. I Quattro libri furono il piùimportante di numerosi testi che Palladio pubblicò nella seconda parte della sua vita, corredandoli delle proprieillustrazioni. Nel 1574 diede alle stampe i Commentari di Cesare.Alla sua morte nel 1580 buona parte delle architetture di Palladio erano solo parzialmente realizzate; alcuni cantieri(come quello per la Rotonda) furono proseguiti da Vincenzo Scamozzi, mentre altre opere (come Palazzo Chiericati)furono completate solo molti anni dopo, sulla base dei disegni pubblicati nei Quattro libri.Palladio affronta il tema, dibattuto nel Cinquecento, del rapporto fra civiltà e natura e lo risolve "affermando ilprofondo senso naturale della civiltà, sostenendo che la suprema civiltà consiste nel raggiungere il perfetto accordocon la natura senza perciò rinunciare a quella coscienza della storia che è la sostanza stessa della civiltà".[13] Questo"spiega l'enorme fortuna che il pensiero e l'opera del Palladio avranno nel Settecento, quando i filosofidell'Illuminismo sosterranno il fondamento naturale della civiltà umana".[13] Sono infatti neopalladiani molti edificicostruiti nei neonati Stati Uniti d'America come la Casa Bianca ed il Campidoglio a Washington o certi edifici diMonticello in Virginia. Neopalladiani sono pure la Redwood Library (1747) e la Marble House a Newport,l'Università della Virginia a Charlottesville, la Piantagione Woodlawn ad Assumption in Louisiana.

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Teoria delle proporzioni architettoniche

La Basilica Palladiana di Vicenza, con leproporzioni formali, tratta da I quattro libri

dell'architettura di Andrea Palladio (Venezia,1570)

Un contributo fondamentale di Palladio è il celebre trattato I quattrolibri dell'architettura, pubblicato a Venezia nel 1570, che definì icanoni classici degli ordini architettonici, la progettazione di villepatrizie, di palazzi pubblici e di ponti in legno o muratura.

Si tratta del più celebre fra tutti i trattati di architettura rinascimentaleche anticipò lo stile dell'architettura neoclassica. I disegni, gli aspettistilistici e le proporzioni formali contenute in questo trattatoinfluenzarono in modo determinante tutta la produzione architettonicasuccessiva, dall'illuminismo all'Ottocento, fino alla nascita delMovimento moderno nel Novecento. Palladio in questo trattatosviluppa la teoria delle proporzioni architettoniche già presentenell'antico trattato De Architectura dell'architetto romano Vitruvio dicui Palladio stesso curò una edizione illustrata nel 1567 assieme aDaniele Barbaro.[14]

Secondo Palladio le dimensioni di un edificio pubblico o di una villa,dei suoi elementi costruttivi (archi, travi, colonne) e dei suoi elementistilistici (capitelli, fregi, balaustre, decorazioni) potevano esserericavati in proporzione dalle tavole del trattato.

Ne I quattro libri dell'architettura[15] Palladio indica di far riferimentoal diametro della colonna di un edificio come unità di misura diriferimento (detta modulo) per proporzionare tutti gli altri elementi costruttivi e stilistici della costruzione. Adesempio lo spessore di una trave di ordine tuscanico poteva essere dimensionato come i 3/4 del diametro dellacolonna, l'altezza della colonna come 7 volte il suo diametro e la lunghezza della trave come 5 volte il diametro dellacolonna.

In modo analogo anche per gli altri ordini architettonici sono definite le relative proporzioni: per l'ordine dorico,ionico, corinzio e per l'ordine composito. Ad esempio per l'ordine composito Palladio indica[16] di dimensionare lospessore della trave e delle cornici superiori come il doppio del diametro della colonna (2 moduli) e di dimensionarel'altezza della colonna come 10 volte il suo diametro (10 moduli). Questo modo di presentare gli aspetti formali edestetici degli elementi architettonici, impostati con canoni formali ben precisi, fu denominata teoria delleproporzioni ed ebbe ampi sviluppi sia nei trattatisti dell'architettura rinascimentale, che in quella neoclassica e dialtre epoche.Il trattato di Palladio è stato fino ad oggi un modello classico insuperato per comporre un edificio con precise regoleformali e proporzionali. Queste proporzioni permettono di attribuire alle architetture classiche un caratteremonumentale maestoso e allo stesso tempo organico ed integrato con gli altri aspetti stilistici delle decorazionipittoriche e scultoree.

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Opere

Basilica Palladiana, Vicenza

Palazzo Chiericati

Villa Foscari detta La Malcontenta

La reputazione di Palladio agli inizi, come pure dopo la morte, si èfondata sulla sua abilità di progettista di ville.[3] Tra le opere piùsignificative e innovative spicca Villa Almerico–Capra, detta LaRotonda: la pianta è quadrata con ripartizione simmetrica degliambienti, raggruppati intorno ad un salone circolare ricoperto da unacupola. In ognuna delle quattro facciate si trova un classico pronao concolonne ioniche e timpano a dentelli. È pensata come luogo diintrattenimento, su modello romano, non come centro produttivo comealtre ville palladiane. La cupola centrale (11 metri di luce), che nelprogetto di Palladio doveva essere emisferica, fu realizzata postuma sumodello differente, rievocando le linee di quella del Pantheon romano.

Maestoso è il Teatro Olimpico di Vicenza, ultima opera dell'artista: laripida cavea si sviluppa direttamente dall'orchestra per culminare nelsolenne colonnato trabeato. Il palcoscenico appena rialzato è definitoda un fondale architettonico fisso da cui partono cinque stradeillusionisticamente lunghissime (opera di Vincenzo Scamozzi, checompletò il teatro alla morte del maestro). Qui trionfa tutta l'esperienzadel maestro in una felice sintesi con la poetica di Vitruvio.L'architettura ed i motivi del teatro classico romano storicamenteall'aperto, vengono portati all'interno di uno spazio chiuso ma alcontempo aperto dalle profonde prospettive al di là dei grandi portali,in un concetto modernissimo di dinamismo spaziale.

Cronologia delle opere

Nota: la data iniziale si riferisce alla concezione progettualedell'opera, che non sempre corrisponde all'inizio della costruzione(fonte CISA[17]).

• 1531: Portale della chiesa di Santa Maria dei Servi, Vicenza(attribuito)

• 1534: Villa Trissino a Cricoli, Vicenza (attribuita per tradizione maprogettata da Gian Giorgio Trissino)

• 1537-1542: Villa Godi (per Girolamo, Pietro e Marcantonio Godi),Lonedo di Lugo di Vicenza

• 1539 circa: Villa Piovene, Lonedo di Lugo di Vicenza (VI)(attribuito)

• 1540-1542 circa: Palazzo Civena, Vicenza• 1540 circa-1566 circa: Palazzo Poiana, Vicenza (attribuito)• 1542 - Villa Valmarana, Vigardolo di Monticello Conte Otto (VI)• 1542-1556 circa: Palazzo Thiene, Vicenza (probabilmente su progetto di Giulio Romano)• 1542: Villa Gazzotti (per Taddeo Gazzotti), Bertesina, Vicenza• 1542 circa: Villa Caldogno (per Losco Caldogno), Caldogno (VI) (attribuito)

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Villa Capra detta La Rotonda

Teatro Olimpico

Villa Pisani a Bagnolo di Lonigo, da I QuattroLibri dell'Architettura

Villa Badoer

• 1542: Villa Pisani (per Vettore, Marco e Daniele Pisani), Bagnolo diLonigo (VI)

• 1542: Villa Thiene (per Marcantonio e Adriano Thiene), QuintoVicentino (VI) (probabile modifica di un progetto di GiulioRomano)

• 1543: Villa Saraceno (per Biagio Saraceno), Finale di Agugliaro(VI)

• 1544 circa-1552: Palazzo Porto (per Iseppo De' Porti), Vicenza• 1546-1549: Logge del Palazzo della Ragione (Basilica Palladiana),

Vicenza (completata postuma nel 1614)• 1546 circa-1563 circa: Villa Pojana (per Bonifacio Pojana), Pojana

Maggiore (VI)• 1546 circa: Villa Contarini, Piazzola sul Brenta (PD) (attribuita)• 1547: Villa Arnaldi (per Vincenzo Arnaldi), Meledo di Sarego (VI)

(incompiuto)• 1548: Villa Angarano, Bassano del Grappa (VI) (barchesse; corpo

centrale riedificato da Baldassarre Longhena)• 1550-1557: Palazzo Chiericati (per Girolamo Chiericati), Vicenza

(completato postumo nel 1680 circa)• 1550: Villa Chiericati (per Giovanni Chiericati), Vancimuglio di

Grumolo delle Abbadesse (VI) (completata postuma nel 1584 daDomenico Groppino)

• 1552: Villa Cornaro (per Giorgio Cornaro), Piombino Dese (PD)• 1552 circa: Villa Pisani (per Francesco Pisani), Montagnana (PD)• 1554-1563: Villa Badoer detta La Badoera (per Francesco Badoer),

Fratta Polesine (RO)• 1554: Villa Porto (per Paolo Porto), Vivaro di Dueville

(VI)(attribuita)• 1554: Villa Barbaro (per Daniele e Marcantonio Barbaro), Maser

(TV)• 1554 ?: Villa Zeno (per Marco Zeno), Donegal di Cessalto (TV)• 1555 circa: Palazzo Dalla Torre, Verona (solo parzialmente

realizzato; parzialmente distrutto da un bombardamento nel 1945)• 1556: Arco Bollani, Udine• 1556 circa: Palazzo Antonini, Udine (alterato da vari interventi

successivi)• 1556: Barchessa di Villa Thiene, Cicogna di Villafranca Padovana

(PD) (incompleto)• 1557: Villa Repeta, Campiglia dei Berici (VI)(distrutta da un

incendio e ricostruita in altra foggia)• 1558: Facciata per la basilica di San Pietro di Castello, Venezia

(completato postumo)• 1558: Villa Emo (per Leonardo Emo), Fanzolo di Vedelago (TV)• 1558: Cupola della Cattedrale di Vicenza, Vicenza (distrutta in un bombardamento nella seconda guerra mondiale

e ricostruita)

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Villa Emo

Basilica di San Giorgio Maggiore (Venezia)

Palazzo del Capitanio, Vicenza

• 1559: Villa Foscari detta La Malcontenta, Malcontenta di Mira(Italia)

• 1559: Casa Cogollo (per Pietro Cogollo), nota come Casa delPalladio, Vicenza (attribuito)

• 1560-1563 circa: chiostro dei cipressi e refettorio del monastero diSan Giorgio Maggiore, Venezia

• 1560: Convento della Carità, Venezia (realizzati solo chiostro eatrio distrutto nel 1630 in un incendio)

• 1560: Palazzo Schio (per Bernardo Schio), Vicenza• 1563 circa: Portale laterale della Cattedrale di Vicenza• 1563 circa: Villa Valmarana, Lisiera di Bolzano Vicentino (VI)• 1564: Facciata della chiesa di San Francesco della Vigna, Venezia• 1564: Palazzo Pretorio, Cividale del Friuli (UD) (progetto,

attribuito)• 1565: chiesa del monastero di San Giorgio Maggiore, Venezia

(conclusa postuma tra il 1607 e il 1611 con una diversa facciata)• 1565: Teatro ligneo nel cortile del convento della Carità, Venezia

(distrutto nel 1570 in un incendio)• 1565: Loggia del Capitanio, Vicenza• 1565: Palazzo Valmarana (per Isabella Nogarola Valmarana),

Vicenza• 1565: Villa Serego (per Marcantonio Serègo), Santa Sofia di

Pedemonte, San Pietro in Cariano (VR)• 1565 circa: Villa Forni Cerato (per Girolamo Forni), Montecchio

Precalcino (VI)• 1566: Villa Capra detta La Rotonda (per Paolo Almerico), Vicenza

(completata postuma nel 1585 da Vincenzo Scamozzi)• 1567 circa: Barchesse di Villa Trissino, Meledo di Sarego (VI)

(unica parte superstite del progetto mai compiuto per una villa)• 1568: Ponte di Bassano, Bassano del Grappa (ricostruito nel 1748 e dopo la seconda guerra mondiale)• 1569-1575: Palazzo Barbaran da Porto (per Montano Barbarano), Vicenza• 1569: Ponte sul Tesina, Torri di Quartesolo (VI) (attribuito)• 1570: Villa Porto (per Iseppo Porto), Molina di Malo (VI)• 1571: Palazzo Porto in piazza Castello, Vicenza (incompiuto; parzialmente completato nel 1615 da Vincenzo

Scamozzi)• 1572 ?: Palazzo Thiene Bonin Longare, Vicenza• 1574-1577: Interventi nelle sale di Palazzo Ducale, Venezia• 1574: studi per la facciata della Basilica di San Petronio, Bologna• 1576 circa: Cappella Valmarana (per Isabella Nogarola Valmarana) nella chiesa di Santa Corona, Vicenza• 1577: chiesa del Redentore, Venezia• 1578: chiesa di Santa Maria Nova, Vicenza (attribuito, progetto, completato postumo nel 1590)• 1579: Porta Gemona, San Daniele del Friuli (UD)• 1580: chiesa di Santa Lucia, Venezia (disegni per l'interno; demolita)• 1580: Tempietto di Villa Barbaro, Maser• 1580: Teatro Olimpico, Vicenza (completato postumo dal figlio Silla e nel 1585 da Vincenzo Scamozzi per la

scena)

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Lo stile di PalladioL'architettura del Palladio divenne presto famosa in tutta Europa, dando vita ad un fenomeno noto comepalladianesimo. In Inghilterra si ispirarono al suo stile Inigo Jones e Christopher Wren. Un altro suo ammiratore ful'architetto Richard Boyle, più noto come Lord Burlington, che - con William Kent - progettò Chiswick House. LaCasa Bianca, residenza del presidente degli Stati Uniti d'America, è progettata in stile palladiano.Con la risoluzione n. 259 del 6 dicembre 2010 il Congresso degli Stati Uniti d'America ha riconosciuto Palladiocome padre dell'architettura americana.[18]

Note[1] Lionello Puppi. Il volto del Palladio (http:/ / www. vicenzanews. it/ a_184_IT_1541_1. html). 2003. URL consultato il 11 settembre 2011.[2] Romanelli, op. cit., p. 11.[3] Howard Burns. . Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio. URL consultato il 11 settembre 2011.[4] Goethe da Il Viaggio in Italia Incontro a Vicenza. Sguardi su Palladio 19-25 settembre 1786.[5] "Petrus, dictus a Gondola", si legge in un documento del 1512.[6] In alcuni documenti Andrea viene citato come "fiolo de Piero da Padova monaro (mugnaio), garzon de maistro Zuanne e maistro Jerolimo,

compagni taiapria (tagliapietra) in Pedemuro".[7] Bartolomeo Cavazza da Sossano, primo maestro di Palladio (http:/ / www. aidanews. it/ default. asp?ACT=5& content=334& id=16&

mnu=16). URL consultato il 12-01-2010.[8] Le fraglie erano corporazioni di arti e mestieri o confraternite religiose allocate in Veneto e nei territori facenti parte della Repubblica di

Venezia.[9] "Palladio" era il nome del personaggio di un angelo nel poema epico di Trissino L'Italia liberata dai Goti (1527, pubbl. 1547), ed è anche un

riferimento indiretto alla mitologia greca: Pallade Atena era la dea della sapienza, particolarmente della saggezza, della tessitura, delle arti e,presumibilmente, degli aspetti più nobili della guerra; Pallade, a sua volta, è un'ambigua figura mitologica, talvolta maschio talvolta femminache, al di fuori della sua relazione con la dea, è citata soltanto nell'Eneide di Virgilio. Ma è stata avanzata anche l'ipotesi che il nome possaavere un'origine numerologica che rimanda al nome di Vitruvio, vedi Paolo Portoghesi (a cura di), La mano di Palladio (http:/ / www.tecalibri. info/ P/ PORTOGHESI-P_palladio. htm), Torino, Allemandi, 2008, pag. 177.

[10] Palladio privato (http:/ / www. villevenete. org/ index. php?option=com_content& task=view& id=186& Itemid=61). URL consultato il 11settembre 2011..

[11][11] Enea (morto prima del 1578) e Lavinia, che si sposerà nel 1556 con Tomasello Tomaselli, facendo almeno undici figli - del cui destino nonabbiamo alcuna notizia - prima di morire nel 1629.

[12] Palladio ha perso la faccia (http:/ / www. arteconomy24. ilsole24ore. com/ news/ 2008/ 11/ 18/ 48_A. php). URL consultato il 11 settembre2011.

[13] Argan, op. cit., p. 227.[14] Il trattato De Architettura dell'architetto romano Vitruvio, scritto in latino, fu conosciuto soprattutto dopo che fu tradotto in italiano e

pubblicato a Venezia nel 1511 con le illustrazioni dell'architetto veronese Fra Giovanni Giocondo. Nella seconda metà del cinquecento si ebbepoi la famosa edizione del Barbaro (Venezia, 1567) che riportava 120 illustrazioni originali disegnate da Andrea Palladio.

[15][15] Vedi edizione Venezia 1750, libro primo, p. 16.[16] Vedi I quattro libri dell'architettura, Venezia 1750, libro primo, p. 45.[17] Opere di Palladio in Veneto (http:/ / www. cisapalladio. org/ veneto/ index. php?lingua=i& modo=nomi& ordine=alfa). CISA. URL

consultato il 11 settembre 2011.[18] Il Congresso degli Stati Uniti riconosce in Palladio "il padre dell'architettura americana" (http:/ / www. cisapalladio. org/ cisa/ news.

php?news=98& lingua=i). CISA. URL consultato il 11 settembre 2011.

Bibliografia• Rudolf Wittkower, Architectural Principles in the Age of Humanism (1949); Principî architettonici nell'età

dell'Umanesimo, tr. it. di Renato Pedio, Torino, Giulio Einaudi Editore, 1964. ISBN 8806135562• Guido Beltramini, Palladio privato, Venezia, Marsilio, 2008. ISBN 9788831794732• Corrado Buscemi, Il sigillo del Palladio, Caselle di Sommacampagna, Verona, Cierre Grafica, 2008. ISBN

9788895351056• A. Chastel, R. Cevese (a cura di), Andrea Palladio: nuovi contributi, Milano, Electa, 1990. (ISBN non

disponibile)• Emanuela Garofalo, Giuseppina Leone, Palladio e la Sicilia, Palermo, Caracol, 2004. ISBN 88-89440-01-5

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Andrea Palladio 9

• Decio Gioseffi, Andrea Palladio, Empoli, Ibiskos Editrice Risolo, 2007. ISBN 9788854604186• Andrea Palladio, Paola Marini, Licisco Magagnato (a cura di), I quattro libri di architettura (edizione a stampa,

con note storico-critiche), Milano, edizioni Il Polifilo, 1980. (ISBN non disponibile)• Stefano Mazzoni, L'Olimpico di Vicenza: un teatro e la sua perpetua memoria, Firenze, Le Lettere, 1998. ISBN

9788871663241• Andrea Palladio, I quattro libri di architettura (copia anastatica prima edizione Venezia 1570), Hoepli, 1990.

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lpg=PA11), Volume 98 di Art dossier, Firenze, Giunti Editore, 1995. ISBN 8809761944, ISBN 9788809761940• Giulio Carlo Argan, Storia dell'arte italiana, vol.3, p. 227.

Voci correlate•• I quattro libri dell'architettura•• Palladianesimo•• Vicenza•• Villa•• Villa veneta•• Ville palladiane•• Giovanni Antonio Fasolo•• Architettura rinascimentale•• Scalpellino

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Collegamenti esterni• Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio (http:/ / www. cisapalladio. org)• (EN) Palladio (http:/ / www. architecture. com/ LibraryDrawingsAndPhotographs/ Palladio/ AndreaPalladio/

AndreaPalladio. aspx) nel sito del RIBA• 2008 - Comitato Nazionale per le celebrazioni del V centenario della nascita di Andrea Palladio (http:/ / www.

andreapalladio500. it)• Andrea Palladio (http:/ / www. palladio. vicenza. com)• Andrea Palladio - Cinquecento anni nella storia (http:/ / www. palladio2008. info)• Andrea Palladio - Disegni DWG Free (http:/ / stylos. altervista. org/ palladio. html)

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Fonti e autori delle voci 10

Fonti e autori delle vociAndrea Palladio  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=46705984  Autori:: Adert, Afranzina, Alexander VIII, Alkalin, AnjaQantina, Antoninorallo, Antonio Caruso, Archenzo,Archh87, Ariodante, Arsen apple, AttoRenato, Austro, Begallone, Berico, Buggia, Cainooo, Carlomorino, Cruccone, Etienne (Li), Exorcist Z, Felyx, Filippof, Filnik, Fpittui, Franco3450,Frassionsistematiche, Frieda, Gimnosofista, Grafen, Guido Magnano, Harlock81, Ibiskos Editrice, Idris.albadufi, Ignlig, Il saggio notte, Inkub0, Joshua Cesa, Kal-El, Kibira, Luckyz, M7, Ma'ameMichu, Marcok, Maria.martelli, Mark91, Marko86, Mattia Luigi Nappi, Moloch981, Narayan89, Nicoli, No2, Okkiproject, Olando, Paky, Pax tibi, Pequod76, Phantomas, Piero2, Pips88, RenatoVecchiato, Ribbeck, Riccardo.fabris, Sailko, Salvatore gioitta, Sandrobt, Sherryemirto, Sicilarch, Slazz, Snowdog, Suisui, Taueres, Template namespace initialisation script, Tobia, Turgon,Twice25, Valepert, Wiso, Yiyi, YukioSanjo, 132 Modifiche anonime

Fonti, licenze e autori delle immaginiFile:Palladio.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Palladio.jpg  Licenza: Public Domain  Autori:: Arch2all, Argento, Dogears, G.dallorto, Marcok, Palladiano, RexFile:Retrato de un hombre El Greco.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Retrato_de_un_hombre_El_Greco.jpg  Licenza: Public Domain  Autori:: Bukk, Edelseider,Marcok, Niplos, Shakko, 2 Modifiche anonimeFile:The Architecture of A. Palladio frontispiece.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:The_Architecture_of_A._Palladio_frontispiece.jpg  Licenza: Public Domain Autori:: Aristeas, Cherubino, Ecummenic, Ibn Battuta, Luigi Chiesa, Warburg, WmpearlFile:Palladio Villa Godi photo.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Palladio_Villa_Godi_photo.jpg  Licenza: Creative Commons Attribution-Sharealike 3.0  Autori::Dogears, Look2See1, MarcokFile:Basilica Palladiana Quattro Libri 1570.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Basilica_Palladiana_Quattro_Libri_1570.jpg  Licenza: Public Domain  Autori:: AndreaPalladioFile:Vicenza-Basilica palladiana2 retouched.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Vicenza-Basilica_palladiana2_retouched.jpg  Licenza: Creative CommonsAttribution-ShareAlike 3.0 Unported  Autori:: Gvf; retouched by AlMareFile:Palazzo Chiericati.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Palazzo_Chiericati.jpg  Licenza: GNU Free Documentation License  Autori:: it:Utente:LanerossiFile:Malcontenta.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Malcontenta.jpg  Licenza: GNU Free Documentation License  Autori:: Original uploader was Mhwater atnl.wikipediaFile:La Rotonda.png  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:La_Rotonda.png  Licenza: Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported  Autori:: Philip SchäferFile:1968Italia1081.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:1968Italia1081.jpg  Licenza: Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported  Autori:: DEDB, Frode IngeHelland, Marcok, Ranveig, WarburgFile:Villa Pisani.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Villa_Pisani.jpg  Licenza: Public Domain  Autori:: Dogears, MarcokFile:Villa Badoer Fratta Polesine facciata by Marcok 2009-08-16 n08.jpg  Fonte::http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Villa_Badoer_Fratta_Polesine_facciata_by_Marcok_2009-08-16_n08.jpg  Licenza: Creative Commons Attribution-Sharealike 3.0  Autori:: Marcok /it.wikipediaFile:Villa Emo 4 IMG 2467-wiki.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Villa_Emo_4_IMG_2467-wiki.jpg  Licenza: GNU Free Documentation License  Autori:: RenatoVecchiatoFile:Venedig san giorgio maggiore.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Venedig_san_giorgio_maggiore.jpg  Licenza: GNU Free Documentation License  Autori::G.dallorto, Hpschaefer, Marcok, 1 Modifiche anonimeFile:Palazzo del Capitanio - Vicenza.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Palazzo_del_Capitanio_-_Vicenza.jpg  Licenza: Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0Unported  Autori:: User:MarcokImmagine:Wikisource-logo.svg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Wikisource-logo.svg  Licenza: logo  Autori:: Nicholas MoreauImmagine:Commons-logo.svg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Commons-logo.svg  Licenza: logo  Autori:: SVG version was created by User:Grunt and cleaned up by3247, based on the earlier PNG version, created by Reidab.Immagine:Wikiquote-logo.svg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Wikiquote-logo.svg  Licenza: Public Domain  Autori:: -xfi-, Dbc334, Doodledoo, Elian, Guillom, Jeffq,Krinkle, Maderibeyza, Majorly, Nishkid64, RedCoat, Rei-artur, Rocket000, 11 Modifiche anonime

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