Berlusconi, spy story. Versamenti a Ferdinandi e Cosettini | L'Espresso 03.02.2017

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art 29-GEN-2017 da pag. 48 Settimanale Direttore: Tommaso Cerno nazionale Lettori Audipress 09/2016: 302.020 ESPRESSO 10 di Giovanni Tizian e Stefano Verglne N CAPANNONE INDUSTRIALE affacciato sulla campagna, circondato da fi lo spinato e teleca- mere a circuito chiu o. Un magazzino fanta- ma, enza nenuneno un citofono a cui uona- re. Solo una targa di carta sulla ca ella po tale, con un nome scritto a penna, in caratteri mi- nuscoli: C&C srl. Roma, via <lei Ponte Pisano 98, quartiere Gianicolen e. E qui, a podu pas i dal orviaJe - il co iddetto "Serpentone" diventato imbolo degli seem pi archi- tettonici della Capitale - che finisce la corsa di chi prova a ca- pire perche, l'anno scorso, la famiglia Berlusconi ha trasferito milioni di euro ui conti correnti di uigi Ferdinandi. La ragione ufficiale e critta nelle cau ali dei bonifici: «acquisto di opera d'arte». Una motivazione molto partico- lare. Ferdinandi, 62 anni, non e infatti un ar t is ta ne un not0 commerciante romano di quadri e culture. Ufficialmente e un dirigente della fQJ.izi.a di Sta to oggi in pen ione. Ma ha un curriculum importante. Per anni ha fatto la corta ai preside nt i della Repubblica. Sul suo profilo Facebook ci sono ancora tracce di quel passato speso a proteggere uo- mini delle istiruzioni . C'e persino una foto biadita di fine anni Occanta, che lo ritrae a fianco del presidente della Re- pubblica dell'epoca, Francesco Cossiga, in visira in Mozam- bico. el 2008 Ferdinandi viene nominato commendatore su richiesta del governo guidat0 da Silvio Berlu coni. Nella te o anno ii uo nome emerge per la prima volta nelle

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29-GEN-2017 da pag. 48

Settimanale Direttore: Tommaso Cerno nazionale Lettori Audipress 09/2016: 302.020

ESPRESSO 10

di Giovanni Tizian e Stefano Verglne

N CAPANNONE INDUSTRIALE affacciato sulla campagna, circondato da filo spinato e teleca­mere a circuito chiu o. Un magazzino fanta­ma, enza nenuneno un citofono a cui uona­

re. Solo una targa di carta sulla ca ella po tale, con un nome scritto a penna, in caratteri mi­nuscoli: C&C srl. Roma, via <lei Ponte Pisano

98, quartiere Gianicolen e. E qui, a podu pas i dal orviaJe -il co iddetto "Serpentone" diventato imbolo degli seem pi archi­tettonici della Capitale - che finisce la corsa di chi prova a ca­pire perche, l'anno scorso, la famiglia Berlusconi ha trasferito milioni di euro ui conti correnti di uigi Ferdinandi.

La ragione ufficiale e critta nelle cau ali dei bonifici:

«acquisto di opera d'arte». Una motivazione molto partico­lare. Ferdinandi, 62 anni, non e infatti un artista ne un not0 commerciante romano di quadri e culture. Ufficialmente e un dirigente della fQJ.izi.a di Sta to oggi in pen ione. Ma ha un curriculum importante. Per anni ha fat to la corta ai presidenti della Repubblica. Sul suo profilo Facebook ci sono ancora tracce di quel passato speso a proteggere uo­mini delle istiruzioni . C'e persino una foto biadita di fine anni Occanta, che lo ritrae a fianco del presidente della Re­pubblica dell'epoca, Francesco Cossiga, in visira in Mozam­bico. el 2008 Ferdinandi viene nominato commendatore su richiesta del governo guidat0 da Silvio Berlu coni. Nella te o anno ii uo nome emerge per la prima volta nelle

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I fratelll Berlusconl si abbrac:ciano a San Siro prima dell'lnlzlo di Inter-Miian. Paoloi vicepresidente delclub rouonero acqulstato da Silvio ne11'86.

cronache giudiziarie. ln un interroga­torio ullo andalo Tele om- i mi, ii poliziotto viene descritto come agente dei servizi segreti civili e massone.

I documenti ottenuti dall'E pre so permettono di ri o truire on preci ione lo trano flusso finanziario che collega la famiglia Berlusconi al presunto 007. I oldi ono parti t i da Paolo fratello

dell 'ex premier Silvio. ono finiti sui conti correnti di Ferdinandi e di un suo socio in affari, Tiziano Cosettini. E subi­tO dopo ono tati inve titi: in polizze

assicurative, oprattutto, ma anche in obbligazioni, auto di lusso, gioielli da decine di migliaia di euro. E in societa, aziende costituite poco tempo prima dagli stessi Ferdinandi e Cosettini. lmpre e fra cui picca la &C srl, fondata nel gennaio deU'an­no scorso con l'obiettivo ufficiale di commerciare opere d arte.

Enigma risolto, dunque? Berlusconi ha compratO delle opere da una ocieta del settore? Non proprio. Perche none ta ta la C& a vendere al fratello dell 'ex premier la fantoma ­

tica opera da 4 milioni di euro: ii denaro necessario per ac­quistarla e stato infatti versato sui conti personali di Ferdi­nandi e Cosettini. Come mai? Equal e la meraviglia compra­ta da Paolo Berlu coni? Alie domande dell ' pres o, ii frarel ­lo del quattro volte primo ministro italiano ha risposto attra­verso ii suo avvocatO, iccolo Ghedini, spiegando che «nel cor o degli anni precedenti, co I come neJ 2016 ·" Paolo «ha effecruato alcuni acqui ti a fini collezioniscici di opere d'arte

Milioni di euro trasferiti da Silvio a Paolo. Finiti sul conto di un agente dei servizi e del suo socio. Causale: acquisto di opere d'arte. Ma i dubbi sono molti

da alcuni antiquari ».Fraquesti diceBerlusconi,ci onoanche Ferdinandi e _,osettini. "Trana i di operazioni del tutto tra ­sparenti con regolari bonifici u opere certificate», ha tenuto a specificare Ghedini. La risposta, tuttavia, non corrisponde e attamente a quella fomi ta al no tro giornale da Ferdinandi ii quale ci ha scritto «di aver venduto unitamente al ignor Tiziano Cosettini, al dottor Paolo Berlusconi, in regime tra privati, alcune opere d'arte appartenenti ai nostri patrimoni di famiglia da oltre trenta anni ». Insonm1a, ne uno vuole pecificare di quale opere si tratta, ma oprattutto none chia­

ro in quale veste Ferdinandi e Cosettini le abbiano vendute, se da privati citcadini o da commercianti d'arte.

I BONIFICI Meglio quindi attenersi ai fatti documentati . el solo 2016 Ferdinandi e Cosettini hanno ricevuto 4 milioni di euro da Paolo Berl u coni. ue milioni ono finiti a er­dinandi, altri due a Cosettini. Stesse date dei bonifici, stessa banca, stessa causale. Come se i due fossero com­proprietari delle opere. II 29 aprile pane ii primo bonifi­co da 1 mi lione di euro a te ta. anamente due me i dopo Ferdinandi e Cosectini ricevono da Berlusconi a Itri 300 mi la euro ciascuno. II 21 luglio, infine, viene fatto l'ul t imo versamento: 700 mila euro. Tutti soldi versa t i u conti correnti aperti poco prima pre o la mede ima filia ­le bancaria : l'agenzia della Deutsche Bank di via Orti della Farnesina, a Roma, vicinissima al ministero degli E teri . Tutt 'altra atmo £era ri petto alla desolazione che circonda ii capannone della &C al orviale.

•MASSONE E 007n Un altro fatto documentato e quel lo avvenuto ii 12 dicembre 2006, quando davanti ai magistrati di Milano compare Mar­co Bernardini. E lui la gola profonda che ha permesso al pubblico di conoscere lo scandalo delle intercettazioni iUega­li compiute dalla security di Telecom, guidata ai tempi da Giuliano Tavaroli. Gia condannato in secondo grado per la vicenda, Bernardin i e stato un investigatore privato e un agente del Sisde, ii servizio segreto ci vile. Ha raccontato ai magistrati di quando un uccellino gli rivelo che Marco Tron­chetti Provera, all'epoca numero uno di Telecom, era sotto ii tiro di un banda di spioni nemici. «Ero venuto a conoscenza del facto che si stavano svolgendo accertamenti sul dottor Tronchetti », si legge net verbale d'interrogatorio, «da un

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mio collaboratore, ii quale era in contatto con Luigi Ferdi­nandi de! Sisde (dove svolgeva attivita nel settore minacce economiche diver ificate) ». Bernardini, in pratica apprende che la Kroll, societa di sicurezza, sta spiando il capo di Tele­com. «Incontrai Ferdinandi al bar Giolitti a Roma quest'uJ­timo mi confermo la notizia », dice ancora Bernardini, che assicura di aver messo al corrente della situazione Tavaroli. «Quando Tavaroli seppe da chi avevo avuto l'informazio­ne», i legge nel verbale, «mi disse che Ferdinandi era un mas one amico di quell 'altro ma one di Conte (alto ufficia­le dei Carabinieri) » . Ferdinandi nega all'Espresso di essere i critto a logge ma oniche, mentre ull 'appartenenza al servizio segreto civile si limita a cornmentare: « on posso ri pondere in merito, perche us i te ii Segreto di Stato».

Di certo, ora che ha lasciato la polizia, Ferdinandi puo goder i la pensione. Ma l'ex angelo cu tode di Co iga non e tipo da trascorrere le giornate nell'ozio. Cos!, nel giro di pochi me i, a ridosso della data in cui ha ricevuto iJ primo maxi bonifico da Paolo Berlusconi, e diventato proprietario del 25 per cento della C&C rl e ammini tratore unico della stessa sociera. E proprio l' azienda col capannone protetto da telecamere e filo spinato quella che i occupa ufficialmente di commerciare in opere d'arte. A chi lavora nei paraggi, pero, il nome C&C non dice nulla. E come se questa societa non fo se mai esi tita.

Questa de! Corviale e solo una delle due sedi della societa di Ferdinandi. L'altra ea pochi pa i dal tribunale di Roma, in piazzale Clodio. ello stesso palazzo che ospita gli uffici del­ta Tiga credit group. Del re to anche nella Tiga l'ex poliziotto

Ma la Ji ta delle partecipazio.ni aziendali di Ferdinandi none finica. Perche possiede una quota del 30 per cento della Lta con ulting. Ufficio vicini imo al Palazzaccio della Ca azio­ne, si occupa di consulenza imprenditoriale: nel 2015 ha fat­turato poco piu di 3 mil a euro.

Spiccioli,in confronto alla quantita di denaroche muovono sui conti personali Ferdinandi e il socio Tiziano Cosettini. Un maestro de! low profile, quest'ulrimo. Sconosciuro persino a Google: impossibile trovare notizie sul web che lo riguardino. Non compare da ne una parte, e non nelle ocieta in cui e coinvolto. E, stando ai conti delle sue aziende, non e un im­prenditore di grandi imo ucce o. Di certo pero caltro nel cogliere l'occasione delta vita: anche sul suo conto piovono infatti i denari di Paolo Berlu coni. Opere d'arte, dicono i bonifici. D'altronde anche Cosettini e socio della C&C, l'a­zienda he si dovrebbe occupare di commerci di dipinti sculnire e pezzi unici d'antiquariato. Cosettini, che none ne­anche suU'eJenco telefonico e ticolare pure del 40 per cento della Tiga con Ferdinandi. Il poliziotto in pensione e l'uomo mi terio o sono dunque legati da un olido rapporto profe -sionale. Uniti nel business quotidiano e anche nell'affare delle opere vendute alla famiglia Berlusconi.

IL GIRO DEi SOLDI erdinandi e osettini devono avere vi to con attenzione

"Wall Street - ~loney never sleeps", il film diretto da Oliver Stone in cui ii protagonista, Gordon Gekko, po ta ii denaro da un posto all ' altro alla velocita della luce. I 4 milioni tar­gati Berlu coni, infani, non impiegano molco tempo prima

II beneficiario dei soldi non e un collezionista ne un commerciante del settore. Ma un ex ufficiale del Sisde che aveva lavorato con Cossiga. E che una gola profonda indica ai magistrati come massone. Perche la famiglia dell'ex premier gli versa tutto quel denaro?

ha un ruolo. Ferdinandi, infatti, ne possiede il 40 per cemo. Quota acqui ta ta ii 17 marzo cor o, un mese prima, dunque di iniziare a incassare i due milioni dal fratello dell'ex premier Berlu coni. La Tiga si occupa di recupero crediti e ha 4 dipen­demi. n primo bilancio, presentato nel 2015, none molto in­coraggiante. La ocieta ha chiuso infatti in perdita. Poco male per Ferdinandi. L'ex dirigente di 1olizia e infatti azioni ta di altre due societa. Una e la Roma gestione crediti. La sigla non deve trarre in inganno, perche in rea lta i occupa, si legge nei documenti societari,di commercio di abbigliamento. Tuttavia in via Vittoria Colonna, dove ha la ba e, nes uno la cono e. n portiere de! palazzo non l'ha mai sentita nominare, ne il nome ompare ul citofono. nche in que to aso, in omma, sembra esistere solo negli elenchi dell a Can1era di commercio.

di essere rimessi in circolo. Dai conti dei fortunati venditori dell' opera partono decine di bonifici. Con ii risultato che, al momento, i conti sono quasi a secco. Il 2 maggio, ad esempio, tre giorni dopo che Berlu coni gli ha bonifica to 1 milione di euro, Ferdinandi compra alcune polizze assicurative della Zurich per una spesa totale da TO mila euro. Acquisti simi­li vengono effettuati poco dopo l'arrivo degli altri due ma­xi-bonifici firmati Bedusconi . Prin1a di comprare le polizze pero, Ferdinandi si premura sempre di girare le omme rice­vute dal fratello dell 'ex premier su un altro conto aperto pre o Deutsche Bank, que t'ultimo pero cointe tato con la moglie, Stefania Colosi. Da quesco conco, poi, i soldi vengo­no inve titi in a icurazioni, tutte inte tate alla te a olo i la quale al momento risulta proprietaria di sette polizze per

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un totale dj 2 miJjoni di euro. Anche a Cosettini piace assi­curarsi. I documenti dimostrano che nel 2016 il socio di Ferdinandi ha cornprato polizze Zurich per alrneno 1 rnilio­ne di euro. Ma non solo. Il 54enne romano ha disseminato l'incasso della vendita a Berlusconi in vari rivoli, con il risul­tato che tutti e tre i suoi conti presso Deutsche Bank risulta­no oggi in rosso. Strano, per una persona che solo nel 2016 ha guadagnato 2 rnilioru di euro. Di sicuro Cosettini non ha lesinato in spese. Ha pagato affitti per decine di migliaia di euro a tale Franco Merlo. Ha girato piu di 100 rrula euro a Onorato Mancini, un 6lem1e originario della provincia di Ascoli Piceno. Ha fatto bonifici per oltre 200mila euro a Ivana Andaloro, classe 1988, socia della C&C. Ha compra­to una Porsche Cayenne. E pure parecchi orologi di enorme valore da una giovane donna, Caterina Scriva. Un cognorne famoso a Roma Nord. Gia, perche la ragazza poco piu che rnaggiorenne lavora nella Boutique del gioiello, negozio fi ­ruto al centro di un'inchiesta dell a Squadra mobile capitoli­na suUa 'ndrangheta. In particolare sui clan di Africo, pro­vincia di Reggio Calabria,che nella Capitale avevano preso ii controllo di numerose attivita commerciali. Grazie ai guadagni, scrivono i detective, ottenuti prestando a strozzo decine di migliaia di euro. Inoltre, si legge nei rapporti della golizia che ha condotto l'indagine "Fiore Calabro", la Bou­tique compro-oro degli Scriva traffica in preziosi orologi. Rolex, Patek Philippe e altri pezzi unici, che secondo gli in­vestigatori fanno parte di un giro Iosco: «Un fitto traffico di riciclaggio lega l'attivica degli Scriva con gioiellieri della Capitale molto noti ». Ora, grazie ai docurnenti ottenuti dall'Espresso, si scopre che anche i fornitori di opere d'arte della famiglia Berlusconi hanno acquistato dagli Scriva oro­logi di valore, arrivando a spendere fino a 15 mila euro per un solo modello. E pagando, come risulta dalle carte, diret­tamente alla figlia di Placido, l'uomo che i magistrati consi­derano ii capo del gruppo mafioso calabro-romano.

LO ZAMPINO DI SILVIO Questa storia di denari, opere d'arte e agenti segreti e inizia­ta in realra due anni fa. E coinvolge direttamente Silvio Berlusconi. Lo scrivono a chiare lettere gli uomini dell'anti­riciclaggio della Banca d'ltalia. Il primo bonifico porta la data de! 24 aprile 2015. Que! giorno dal conto dell'ex pre­mier parte un bonifico di 3 milioni di euro destinaco al fra ­teUo Paolo. Cinque giorru dopo quasi la meta di questi soldi si rimette in viaggio per approdare su un conto corrente della Bnl, agenzia presidenza della Repubblica, intestato a Luigi Ferdinandi. Gia, proprio lui. L'ex poliziotto si ritrova dunque con 1,35 milioni accreditati, in una filiale dove solo i dipendenti di Quirinale e Corte costituzionale possono in teoria aprire un conto. Un 'operazione sospetta, secondo i detective di Bankitalia, che nella loro relazione annotano: «I bonifici sono stati accompagnati sovente da causali riferite all'acquisto di opere d'arte e mobili anrichi; le disponibilita ottenute dal signor Ferdinandi sono state trasferite all'estero ovvero investite in polizze, intestate a I ui stesso o aUa moglie Colosi Stefania "· Proprio quello che e successo I 'anno dopo, con somme molto piu alte. Non c'e che dire: e ii colpo gros­so dell'agente in pensione diventato rnercante d'arte. •