Benessere e Salute numero 2

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A TAVOLA CON L’ESPERTO PER EVITARE VACANZEDA ULTIMA.. SPIAGGIA.

TERREMOTO/ IL ‘CUORE’ DELLAASLNELL’APOCALISSE DELL’AQUILA

LA TESTIMONIANZA“NOI, PRIMI A SCAVARE TRA LE MACERIE”

RICERCAA SULMONA.NUOVI ORIZZONTI SULLA DIAGNOSI DELLA CELIACHIA

LA SCLEROSI AMIOTROFICA NON ‘PARALIZZA’ LA FORMA-ZIONE: BOOM DI ADESIONI AI CORSI PROFESSIONALI

MENO ERRORI COL RISCHIO CLINICO

ALLERGIE: NE SOFFRONO 40 SU 100

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BENESSERE & SALUTEPeriodico Trimestrale editodalla Asl Avezzano-SulmonaAnno I - Numero 2

Reg. Tribunale di AvezzanoRegistro giornali periodicin.8 del 06/11/2008

Direttore ResponsabileVittorio Tucceri

Progetto grafico ed impaginazioneStudio Comunico0862.401102 - www.comunico.aq.it

Concessionaria PubblicitàCartel S.r.l.

StampaMultiprogress S.r.l. - Mosciano (TE)

Hanno collaboratoGiovanni Cavallaro, AlessandraCerone, Lora Cipollone, Alfonso DiSipio, Elda Di Ciano, Angelo Gallese,Daniela Macera, Mariano Magrì, PaoloManfreda, Carmine Marini, FrancescoMurzilli, Vincenzo Novacco, PaolaTataseo, Anita Scarsella.

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SommarioGerenza

L’apocalisse del 6 aprile scorso, all’Aquila, ha incisoper sempre sulle nostre carni, lasciandovi un marchiodolorosissimo e incancellabile. Un evento che ha incri-nato in modo irreversibile il nostro modo di vedere ilmondo e le presunte, riposanti certezze di ognuno. Mail devastante colpo di coda della natura su una città euna popolazione che non si è piegata sotto il colpo delk.o, ha infuso nelle vene anche uno slancio vitale, ildesiderio di rialzare la testa, di combattere il mostroinvisibile e micidiale. Tutto ciò ha innescato una cor-rente di solidarietà che ha percorso la Penisola da capoa piedi, suscitando unanime volontà solidaristica.Questo doveroso senso di vicinanza, fisica e morale, èemerso, forte e fiero, nelle prima fase di primissimosoccorso alle popolazioni colpite e, successivamente,con l’assistenza dei ricoverati in ospedale. In questosenso la nostra Asl, per vicinanza geografica, si è pro-posta come il naturale punto di riferimento dell’emer-genza aquilana. Ed è qui, nell’esplosione di un drammaimprovviso e terrificante, che l’apparato dell’Aziendasanitaria ha dato fondo a tutte le sue residue sacche dienergia, mobilitando mezzi, uomini e risorse. Un impe-gno senza precedenti, andato ben oltre le possibilità

effettive degli organici, che ha dato anche il senso del-l’efficienza e dalle potenzialità delle strutture sanitarie.Dalle cifre, riportate all’interno dei servizi, si evinceràla reale portata dello sforzo prodotto dai cinque ospeda-li e da tutto l’apparato sanitario dell’Azienda.Nell’assicurare l’indispensabile assistenza sanitaria,grande attenzione è stata prestata all’’anima’ spezzatadei terremotati, vale a dire ai traumi psicologici causatidal sisma. Anche sotto questo aspetto la rispostadell’Azienda sanitaria è andata oltre le aspettative. Tra iservizi dedicati a quel catastrofico 6 aprile, abbiamoinserito le voci di chi, per primo, ha visto con i propriocchi lo strazio di luoghi sfregiati dall’evento tellurico.Un modo, doloroso ma necessario, di tener destal’attenzione su ciò che è accaduto.In questo secondo numero, ‘Benessere & Salute’ ripro-pone l’impostazione divulgativa che ha caratterizzato lasua nascita, nella consapevolezza che farsi capire daicittadini/utenti sia un dovere irrinunciabile.Il lettore, oltre a tante notizie utili, troveràun’interessante inchiesta storica sugli ospedali: la cono-scenza delle nostre radici è passaggio indispensabile percapire e vivere il presente.

IL CUORE DELLA ASLNELLA CATASTROFE DELL’AQUILAdi Vittorio Tucceri

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Informazione pubblicitaria a pagamento

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Che cos’è l’implantologia?L’implantologia orale endoossea è una disciplina chirurgica checonsiste nel posizionamento nell’osso delle arcate dentarie, par-zialmente o totalmente edentule, di radici artificiali in titanio.Queste, grazie ad un processo di integrazione biologica con il tes-suto osseo del paziente (osteointegrazione), vengono poi utilizza-te come base di sostegno degli elementi dentari protesici sostitu-tivi.E’ una metodica sicura?A partire dagli anni sessanta l’impiego degli impianti è statodocumentato in oltre 10000 studi scientifici. I pazienti trattatiogni anno in Italia sono oltre 400000, per un totale di più di unmilione di impianti. Studi a lungo termine hanno inequivocabil-mente dimostrato che la percentuale di successo degli impiantidentali dopo 15 anni è superiore al 96%.Quali sono i vantaggi?Dal punto di vista estetico e funzionale i denti supportati daimpianti sono spesso indistinguibili dai denti naturali.Il principale vantaggio rispetto ai ponti tradizionali consiste nelfatto che con gli impianti non è necessario limare i denti adiacen-ti per prepararli a supportare i nuovi denti.La protesi totale su impianti è inoltre più confortevole perché nonvi è necessità di coprire il palato con il materiale della protesi, conevidenti ripercussioni positive sul modo di parlare e di mangiare.Ci sono delle controindicazioni?Sì. Costituiscono controindicazioni assolute all’implantologia lapresenza di anemia grave, immunodepressione, disturbi dellacoagulazione e diabete non compensato. In caso di malattie car-diovascolari, respiratorie o del sistema muscolo-scheletricovanno valutati individualmente i rischi. Il fumo di sigaretta rap-presenta una controindicazione relativa, ma è assolutamente con-sigliabile astenersi dal fumo da almeno una settimana prima ad unmese dopo l’intervento, in particolare se si è fatto ricorso a tecni-che di rigenerazione ossea.Esistono limiti d’età?L’unica limitazione di età è rappresentata dall’attesa del terminedi accrescimento delle ossa mascellari (circa 16 anni per le fem-mine e 18 per i maschi). Non esistono limiti superiori d’età, com-patibilmente con le condizioni generali.Cos’è l’implantologia protesicamente guidata?Fino a qualche anno fa l’obiettivo della chirurgia impiantare eraquello di posizionare gli impianti nei mascellari “cercandol’osso”, ossia regolando l’asse dell’impianto in base alla quantitàdi osso disponibile. Il risultato era quello che i denti supportati daimpianti con asse e profondità di inserzione non corretti erano sì

funzionali, ma spesso non adeguati dal punto di vista estetico.Oggi, con l’ausilio di software dedicati e di particolari guide chi-rurgiche, gli impianti devono essere inseriti in zone ossee presta-bilite e con assi precisi. L’implantologia viene dunque guidatadalla protesi e grazie ad una più precisa programmazione, posso-no essere raggiunti risultati estetici superiori.E se non c’è osso?A causa di traumi, resezioni chirurgiche o atrofie è talora assentel’osso alveolare mascellare necessario al posizionamento correttodegli impianti. Esistono oggi numerose tecniche di rigenerazioneo di ricostruzione ossea. Si può far ricorso ad innesti di osso auto-logo, prelevato cioè dallo stesso paziente, oppure di materialealloplastico.La rigenerazione ossea guidata con membrane e biomateriali, ilgrande e piccolo rialzo del seno mascellare, gli innesti ossei onlayed inlay, la possibilità di effettuare osteotomie più complesse deimascellari (inclusa la chirurgia ortognatica), la possibilità di allar-gare la cresta alveolare (split crest) sono solo alcune delle tecni-che a disposizione del chirurgo per risolvere casi più complessi.Se le condizioni generali del paziente lo permettono e se non visono controindicazioni, si può oggi affermare che non esistonocasi in cui gli impianti endoossei non possano essere inseriti.Gli impianti sono tutti uguali?No. Vi sono alcune ditte produttrici di impianti che hanno inve-stito in ricerca ed offrono oggi superfici di rivestimento dell’im-pianto che abbreviano fino a 1 o 2 mesi i tempi di osteointegra-zione (tempo necessario prima che l’impianto possa “essere cari-cato” con il dente definitivo).Purtroppo le ditte produttrici di impianti sono sempre più nume-rose ed alcune di esse, pur di produrre e commercializzareimpianti a bassissimi costi, non offrono sempre prodotti scientifi-camente validati e garantiti.Quali sono le complicanze?Si tratta classicamente di un intervento molto semplice con scar-sissima morbilità per il paziente, non scevro tuttavia da compli-canze. Il mancato attecchimento dell’impianto è un evento possi-bile, ma molto raro in particolare in soggetti non fumatori. Lecomplicanze più gravi sono la sinusite mascellare, provocata daimpianti parzialmente o totalmente inseriti nel seno mascellare, ela lesione del nervo alveolare inferiore, conseguente ad imperiziao ad errore di programmazione.

Dott. Tito MarianettiSpecialista in Chirurgia [email protected]

biotecnologia ed affidabilitàin iimmppLLaannttooLLooggiiaa oorraaLLee

Denti: Le nuove tecniche

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Alimentazione&Stile di Vita

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ooKK LLaa ddiieettaa mmeeddiitteerrrraanneeaano al “fai da te”

AVEZZANO - 5 visite in più a settimana. All’ospedaledi Avezzano, all’ambulatorio di dietologia, gli effetti dellatemuta ‘prova costume’ si fanno sentire. Le vacanze sonoiniziate da tempo e l’esigenza di esibire un fisico adegua-to si avverte. Soprattutto tra i giovani, ovviamente, anchese l’attenzione alla cura del proprio aspetto investe, indiversa misura,tutte le fasce di età.La dott.ssa Anita Scarsella è responsabile dell’ambulato-rio di Dietologia dell’ospedale di Avezzano.

Qual è la fascia che si rivolge a voi per problemi dipeso?In prevalenza, dai 35 ai 55 anni.

Come si usufruisce del vostro servizio?Rivolgendosi al medico di famiglia.

L’obesità è sempre un fatto genetico?No. Sicuramente può avere una base genetica ma puòdipendere dallo stile di vita che si adotta.

Tecnicamente, quando una persona è obesa?Quando l’adipe supera di oltre il 30% la massa corporea.

E in sovrappeso?Fino al 25%.

La prospettivadelle vacanzesuscita nelle persone maggiore attenzione per laforma fisica?Certamente. Noi, come ambulatorio, abbiamo registrato,negli ultimi due mesi, una richiesta di almeno 5 visite inpiù a settimana. Non sono poche.

A quale età vanno dallo specialista?Da noi, già a 15 anni. Le teen ager sono assai sensibili aiproblemi di peso.

In genere si tende a seguire una dieta ‘autogestita’,senza l’ausilio dell’esperto. E’ corretto?No perché, oltre a una serie di considerazioni che andreb-be fatta, con la dieta fai da te si escludono alimenti impor-tanti al fabbisogno calorico.

Quali sono gli immancabili consigli per la buonaforma?Come suggerimento di carattere generale, va raccoman-data la dieta mediterranea e sconsigliati i cibi esotici, peresempio il kebab. Evitare i condimenti grassi, propende-re per quelli a crudo. Bene minestre con legumi l’oliod’oliva che è un ingrediente importante; naturalmente,frutta a verdura in abbondanza.

L’OBESITÀ RIGUARDA LA FASCIA TRA I 35 E 55 ANNIMA SI VA DALLO SPECIALISTA A PARTIRE DAI 15.

Dalla responsabile di Dietologia, le indicazioni per una sana alimentazione

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Nella foto a fianco la dott.ssa Anita Scarsella

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L’‘impatto’ della pasta sui nostrichili?Un primo a base di spaghetti va benema, naturalmente, dipende dalla quanti-tà. La tabella calorica è individuale e vacalibrata sulle caratteristiche personali.

La carne?Non più di tre volte a settimanama in una buona dieta non sipuò dimenticare un alimentoimportante come il pesce.

Colazione, pranzo e cena: èancora la giusta cadenzagiornaliera per mettersi atavola?Sì, rispettandol’indicazione dello specia-lista e consumando unacena ‘leggera’. In serata lagiornata si avvia alla con-clusione e si consumanomeno energie.

Estate è soprattutto voglia di gelato..Se non si è obesi e non si hanno proble-mi significativi di peso, gustare un gela-to non comporta conseguenze. Delresto, noi cerchiamo di adottare unafilosofia che concili il rispetto delle

prescrizioni caloriche con una dieta pos-sibilmente gradevole. Insomma,l’obiettivo è quello di dimagrire senzaeccessivi ‘travagli’.

Quanto dura un trattamento dieteti-co?Nei casi di grave obesità ancheun anno. Sono sufficienti circa 6mesi, invece, per casi più ‘leg-geri’.

Qual è la percentuale dipersone che, per mancanzadi costanza o scarsa volon-tà, non porta a compi-mento la dieta?3 su 10.

L’ambulatorio di dietologia, all’interno del reparto diMedicina, gestito dal dott. Domenico De Blasis, è stato isti-tuito nel maggio 1999.Fino all’anno scorso, l’ambulatorio era ubicato nel DistrettoSanitario di Avezzano, in via Monte Velino. E’ aperto il lunedì, dalle 8.30 alle 11.30 ed effettua, ogni anno,circa 350 visite l’anno.

iL 75% DEGLI UTENTI È COSTITUITO DA DONNE

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350 VISITE L’ANNO. AMBULATORIO APERTO IL LUNEDÌ, DALLE 8.30 ALLE 11.30

L’ATTIVITÀ DEL CENTRO ANTIOBESITÀ

In questa foto l’ambulatorio di dietologia

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Il Sisma dell’Aquila

Avezzano. Dal 6 al 17 aprile scorsi, 21 psicologi volon-tari hanno lavorato, senza interruzione, dalle 8.30 alle21.00. Hanno collaborato i consultori familiari diCivitella Roveto, Luco dei marsi e Carsoli, attraversol’opera della psicologa referente del servizio, FlorianaDe Michele, e delle assistenti sociali Donatella De

Santis, Gina Salustri e Rita Martinelli.All’ospedale di Avezzano il picco del-l’attività di sostegno psicologico - coor-dinata dal direttore sanitario Orm (ospe-dali riuniti Marsica), dott. ssa LoraCipollone, è stato registrato nei primigiorni di attività, 6 e 7 aprile, con oltre100 interventi.Il supporto psicologico è stato garantitosia ai terremotati ricoverati negli ospe-

dali di Avezzano, Pescina e Tagliacozzo sia ai feriti pro-venienti dalle zone del terremoto.Gestione di ansia e panico (anche sui familiari dei rico-verati), supporto psico-sociale (vestiario, alloggi ecc.),ricongiungimento dei degenti coi familiari, sono soloalcuni dei numerosi aspetti su cui si è articolato il lavo-ro dell’équipe degli psicologi.Avezzano. Venerdì 10 aprile, giorno dei funerali dellevittime del sisma, ad Avezzano il pool di esperti ha

dovuto fronteggiare 10 casi di perdita di controllo emo-tivo, legati a disperazione o spersonalizzazione.Sulmona. 111 interventi nei primi dieci giorni del terre-moto. E’ il numero di prestazioni, all’ospedale diSulmona, effettuate nei successivi 10 giorni dal sisma aricoverati e familiari.La ‘task-force’, che ha assicurato il servizio di assisten-za psicologica, era composta da 4 operatori della Asl -Alessandra Cottone, Rosa Elia e Rosaria Caparso,oltre alla coordinatrice Franca Valdo - e 5 dell’ordinedegli psicologi della Regione.Gli operatori, per garantire il sostegno all’ospedale diSulmona, hanno lavorato con doppi turni, mattina epomeriggio.Seconda fase.Il 17 aprile scorso, ad Avezzano e a Sulmona, è scattatala fase due, dedicata all’assistenza di chi era ed è ospita-to nelle tendopoli. “Grande impegno”“Tutto il personale dello specifico Servizio impegnatonegli ospedali dell’Azienda”, dichiara il Direttore sani-tario Asl, dott. Edoardo Romoli, “è stato straordinario esi è impegnato ben oltre il dovuto. Gli operatori hannolavorato alacremente, senza risparmio, coprendo l’interagiornata lavorativa”.

I dati aggiornati al 9 luglio scorso

Al 9 luglio erano 60 i ricoverati pro-venienti dalle zone terremotate, negliospedali della Asl Avezzano-Sulmona: 31 ad Avezzano, 19 aSulmona, 6 a Pescina, 2 aTagliacozzo, 2 a Castel di Sangro.La scheda riassuntiva, aggiornata al9 luglio, per i singoli ospedali:Avezzano: totale ricoverati dall’ini-zio del sisma 343 di cui:17 deceduti, 18 trasferiti in altriospedali, 21 nelle residenze sanitarie,10 dimissioni volontarie, 3 in struttu-re accreditate, 1 in altre strutturesanitarie, 242 dimissioni ordinarie.

Sulmona: totale ricoverati dall’ini-zio del sisma 155 di cui: 2 deceduti, 4 trasferiti in altri ospeda-li, 10 trasferiti in residenze sanitarie,5 dimissioni volontarie e 113 dimis-sioni ordinarie, 2 in altre strutturesanitarie.Tagliacozzo: totale ricoverati dal-l’inizio del sisma 39 di cui:2 deceduti, 5 in Rsa, 6 in altri ospe-dali, 1 dimissioni volontarie e 23dimissioni ordinarie.Pescina: totale ricoverati dall’iniziodel sisma 66 di cui:12 deceduti, 6 trasferiti in Rsa, 2dimissioni volontarie, 40 dimissioniordinarie.Castel di Sangro: totale ricoverati

dall’inizio del sisma 22 di cui: uno deceduto, 2 trasferiti in altriospedali, 4 in rsa, 2 dimissionivolontarie, 10 dimissioni ordinarie, 1in altre strutture sanitarie.Le prestazioni di pronto soccorso,complessivamente, sono state 788 dicui: 466 Avezzano, 196 Sulmona, 29Castel S., 56 Tagliacozzo, 41Pescina.I dati sono del Servizio Sanitarioinformativo, diretto dal dott.Leondino Mammarella.

AVEZZANO: 21 PSICOLOGI ‘IN CAMPO’ SULMONA: 111 INTERVENTI IN 10 GIORNI.

Eccezionale sforzo dell’Azienda per gestire i traumi psicologici

625 RICOVERI, NEGLI OSPEDALI, DALLA PRIMA SCOSSA

PRendiMi LL’’aanniimmaa

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“Con l’allestimento dei gazebo”, dichiara Paolo Manfreda, “abbiamo voluto sostenere, sul pianologistico, i colleghi psicologi della Asl dell’Aquila che si trovano in una situazione di disorienta-mento, soprattutto per mancanza di spazi”“Abbiamo organizzato spazi per offrire sicurezza, ripristino di una referenzialità visibile e acces-sibile dell’attività psicologica e sociale per i pazienti già in carico e per le nuove emergenze”

AVEZZANO – Il Sipsia ha installato,nell’ospedale da campo dell’Aquila, duegazebo messi a disposizione e montatidalla Pro Loco di Borgo Incile diAvezzano.L’iniziativa tende a sostenere gli psico-logi della Asl dell’Aquila.

Assistenza per giovaniGiovani marsicani- una decina in tutto -coinvolti nel terremoto dell’aquilano,vengono assistiti dalla Asl Avezzano-Sulmona, sul piano psicologico, dal-

l’inizio del sisma.Il Servizio Sipsia (ServizioInterdipartimentale di Psicologia ePsicoterapia Adolescenziale) dell’azien-da sanitaria, si è mobilitato per gestire itraumi causati dal terremoto sui giovanimarsicani che hanno frequentatol’Aquila per motivi di studio o per altreragioni e che sono rientrati in Marsicadopo l’evento tellurico. I ragazzi, di età compresa tra i 19 e i 25anni, sono stati seguiti nel centro di viaMontello, ad Avezzano.

5 gli operatori dell’Azienda sanitariaimpiegati nel delicato supporto psicolo-gico a beneficio di adolescenti e ragaz-zi.L’équipe della Asl era composta da trepsicologi, un assistente sociale e unamministrativo.

GIOVANI MARSICANI ASSISTITI PER TRAUMI POST TERREMOTO

Il Servizio Psicologia per adolescenti della Asl Avezzano-Sulmona ha allestito due spazi nel capoluogo abruzzese

LMANFREDA: “UN AIUTO AI COLLEGHI”

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La Storia

QQUUeeggLLii aannggeeLLiicHe ScaVano Sotto le MaceRie

“L’asfalto della carreggiata era spac-cato e, andando avanti, c’era la stra-da ingombra di macerie tanto chedovemmo scendere a rimuoverle inmodo da consentire al nostro mezzodi transitare. Era la prima ambulanzache arrivava, dopo la notte del terre-moto, a Villa Sant’Angelo: erano le6,30. A un certo punto vedemmo unponte percorso da crepe: lo superam-mo senza esitare: in quel momento

non c’era il tempo ela possibilità di capi-re fino in fondo ciòera accaduto”. E’ ildrammatico raccon-to di GiovanniCavallaro, caposaladi Medicina del-l’ospedale di

Avezzano, uno dei tre occupantil’ambulanza che, per prima, arrivò inquel paesino dell’aquilano, un cumu-lo di macerie e di corpi senza vita. All’alba arrivo all’Aquila“Arrivammo al S. Salvatore”, ricor-da Cavallaro, “e ci indirizzarono, perprestare i soccorsi, a VillaSant’Angelo. Sapevamo del terremo-to, dei danni, delle difficoltà ma solonel momento in cui raggiungemmo ilpiccolo paese cominciammo a ren-derci conto della spaventosa gravitàdella situazione, a cominciare daquelle escrescenze dell’asfalto e

dalle fessure che avevano aperto lacarreggiata. Un presidio di forze del-l’ordine ci fermò e ci disse che eramolto pericoloso proseguire.Andammo egualmente avanti, supe-rando un ponte pericolante. Unavolta entrati nel paese, fummocostretti a fermarci per la presenza dicumuli di calcinacci sulla strada.Liberammo la sede stradale comepotemmo e l’ambulanza poté andareoltre. Ci rendemmo conto di esserestati i primi a violare il surreale silen-zio del posto e a entrare tra le rovineche erano ovunque”.

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A VILLA SANT’ ANGELO, UN PAESE DELL’AQUILANO COLPITO DAL SISMA, IL 6 APRILE L’AMBULANZA DELL’OSPEDALE DI AVEZZANO FU LA PRIMA AD ARRIVARE. UN PRESIDIO DI FORZE DELL’ORDINE SCONSIGLIÒ AL MEZZO DI PROSEGUIRE: C’ERANO MACERIE PER STRADA E UN PONTE ERA STATO DANNEGGIATO. MA I TRE OPERATORI SANITARI A BORDO DECISERO DI PROSEGUIRE. ERANO LE 6.30. TROVARONO SOLO SILENZIO E MACERIE. QUELLO CHE SEGUE È IL RACCONTO DI GIOVANNI CAVALLARO, CAPOSALA DI MEDICINA AD AVEZZANO, CHE ERA A BORDO DELL’AMBULANZA.

“PIANGENDO, SI SCAVAVA CON LE MANI NEI CUMULI DI CALCINACCI, TROVAMMO

ANCHE IL CORPO DI UNA BIMBA ”

La drammatica testimonianza di un operatore dell’ospedale di Avezzano

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foto Rem

o Casilli- Flickr.com

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Un corpicino esanime.“Ci mettemmo subito a scavare alacre-mente con le mani tra le pile di macerie.Estraemmo 17 cadaveri e componem-mo le salme. Ho visto tanti morti duran-te la mia attività professionale, ma quel-la era una situazione spaventosa.Ricordo che, mentre recuperavamo icadaveri, piangevamo, tutti. Scavando,rinvenimmo un piccolo corpo. Lotirammo fuori, con disperata foga, esubito tentai di rianimarlo ma non c’eranulla da fare: la piccola era morta. Perpochi attimi, mi assalì l’angoscia e unaspecie di shock emotivo. Più tardi, inquella situazione d’inferno, provai amettermi in contatto con la mia fami-glia, che non sapeva dove fossi, ma itentativi risultarono inutili poiché laRete era fuori uso. Sono stato assalitoda un’ondata di angoscia e disperazio-ne: era essenziale poter avvertire i mieifamiliari”Ritorno Ad Avezzano “Tornati ad Avezzano, il lavoro divennefrenetico. Dall’Aquila, dalle primissimeore del mattino, l’eliambulanza comin-ciò a fare la spola col nostro ospedale.Quel lunedì 6 aprile fu spiritualmentedoloroso e fisicamente spossante.L’eliambulanza, all’Aquila, prelevava iferiti e li trasportava da noi; l’elicotterosi posava sulla pista dell’ospedale e noiprendevamo in carico i feriti, li sistema-vamo sulle barelle e poi li trasportava-mo fino all’ospedale, al pronto soccor-so. Solo quel giorno, tramite elicottero,vennero trasportati ad Avezzano circa50 persone: fu un lavoro durissimo, alquale ci dedicammo senza risparmio. “Gli operatori meritano un encomio”“Tutti, medici, infermieri e altri opera-tori sanitari” aggiunge Cavallaro, siprofusero senza sosta, all’esterno eall’interno del presidio, per gestirel’emergenza. La mobilitazione, in ospe-dale, è scattata alle 5 di lunedì 6 aprilee, dal quel momento, ho assistito asituazioni che mi hanno sorpreso ecommosso quanto a dedizione e spiritodi sacrificio. Parlo di ciò che ho vistonel mio reparto, Medicina, ma credo

che valga per tutto l’ospedale perchédavvero nessuno si è risparmiato. Ilnostro personale ha lavorato senzapause, tra le scosse che si ripetevano e

suscitavano inquietudine e paura.Raramente, in 35 anni di lavoro, mi eracapitato di vedere tanti colleghi mettersia disposizione in modo incondizionato”.

“LO SFORZO DEGLI OPERATORI DELL’OSPEDALE, DURANTE L’EMERGENZA-SISMA, È STATO ECCEZIONALE”

Nella pagina accantoGiovanni Cavallaro

e a latoil pronto soccorso

di Avezzano

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Procreazione Assistita

AVEZZANO - In un anno 120 coppie si sono rivolteall’ospedale di Avezzano al Centro di procreazione medical-mente assistita. Il Centro di Avezzano –una delle due struttu-re pubbliche in Abruzzo - è diventato un punto di riferimentoper le coppie abruzzesi e non, visto che in larga misura giun-gono da altre realtà della Penisola. 60 trattamenti. Nel corso del 2008, il centro di procreazionemedicalmente assistita, che opera all’interno del reparto diOstetricia e Ginecologia dell’ospedale di Avezzano, direttodal dott. Giuseppe Ruggeri, ha effettuato 60 trattamenti eassistito 120 coppie tramite la tecnica di primo livello.Quest’ultima consiste nell’inseminazione intrauterina, cioènell’introduzione del liquido seminale nell’utero. La percen-tuale di successo è alta, in linea con gli standard internaziona-li dei centri specializzati. La metà delle coppie da altre Regioni. Gli utenti, per il 50%,provengono da altre Regioni, soprattutto dal Lazio. Il motivoè dovuto al fatto che le strutture pubbliche, che anche in Italiasono poche rispetto alle richieste, consentono di farsi curare acosti notevolmente inferiori rispetto a quella private. Per que-sta ragione il Centro di Avezzano è diventato, nel 2008, polo

di attrazione per coloro che desiderano avere un figlio.Ticket ordinario. Per usufruire dell’assistenza della strutturadell’ospedale di Avezzano è sufficiente pagare un ticket,come per altre prestazioni sanitarie. Il potenziamento dell’attività consentirebbe di far compiere, alreparto di Ostetricia e Ginecologia di Avezzano, un notevolesalto di qualità. Oltretutto, nel corso del 2008, c’è stata unacrescita dell’attività chirurgica e di assistenza agli utenti delreparto.

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TANTE RICHIESTE AL PRESIDIO MARSICANO. MOTIVI? LA PROFESSIONALITÀ DEI MEDICI E I COSTI RIDOTTI RISPETTO AI CENTRI PRIVATI

Si trova ad Avezzano una delle due strutture pubbliche della Regione.

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“L’eventuale avvio del II° e III° livello” dichiara il Direttore dell’Unità operativa diOstetricia e Ginecologia, il dott. Giuseppe Ruggeri, “potrebbe portare ad un incremento dialmeno l’80% dei trattamenti ad Avezzano. Ciò si tradurrebbe in un beneficio economico perla Asl che potrebbe così acquisire ulteriori risorse finanziarie. Attualmente, non potendo garantire il IIe III livello, molte coppie sono costrette, loro malgrado, a rivolgersi a centri privati, più costosi, oppu-re ad Asl di altre Regioni”

Sopra: il Direttore Amministrativo della Asl, Francesco Ventura In basso il dott. Giuseppe Ruggeri

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“CON GLI ALTRI DUE LIVELLI AVREMMO L’80% IN PIU’ DI PAZIENTI”

Si auspica quindi il nulla osta della Regione “con cui i verti-ci Asl hanno recentemente avuto contatti”.Gli altri due livelli. Il secondo livello consiste nella fecon-dazione in vitro (ricovero di 3-4 giorni e procedure in regimeday surgery).Il terzo livello prevede il prelievo di spermatozoi (procedureambulatoriali) direttamente dal testicolo dell’uomo, nei gior-ni precedenti a quelli in cui viene effettuato, nella partnerfemminile, il prelievo ovocitario. Lo staff. Attualmente le procedure mediche e di laboratoriosono affidate, rispettivamente, al prof. Roberto Marci e altecnico di laboratorio Domenichella Alfonso.

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Giovani e Droga

SULMONA - Comincia a far usodi droga a 12 anni, mosso dallacuriosità, consuma in prevalenzacannabis, nel 46% dei casi è opera-io, nel 50% possiede la licenzamedia, appartiene a una fasciamedia di 32 anni.E’ la ‘fotografia’ scattata dal Sert diSulmona della Asl, diretto dalladott.ssa Elia Dora Di Ciano, cheha condotto una ricerca, attraversoun questionario, su un campione di91 utenti sui 247 complessivamen-te in cura al Sert. La mappa territoriale.Il 44% degli utenti in cura risiede aSulmona, il 13% a Pratola Peligna,l’11% a Castel di Sangro e il 4% aRaiano. Complessivamente il 95%risiede nella provincia di L’Aquilamentre il restante 5% nella provin-cia di Pescara.Il profilo. La figura professionale più colpitaè l’operaio (46%); molto staccatistudenti (5), imprenditori, profes-

sionisti e artigiani (3,8%) e impie-gati (2,5). Il 21% è disoccupato ocerca lavoro.La prima volta a 12 anni. Iniziano a usare sostanze stupefa-centi a 12 anni. Tuttavia, la fasciad’età di primo approccio con ladroga può arrivare fino a 21 anni. Titolo di studio. Il 50% del campione preso in con-siderazione possiede la licenzamedia; solo l’1% è laureato o inpossesso di licenza elementare.Tipi di sostanze. La più usata è la cannabis (79%),seguita da eroina fumata (11) ecocaina (3).Perché si comin-cia. Influenza diamici o conoscenti(58%). Curiosità(57%), eventi dram-matici (lutti ecc.),problemi familiari edisagio psichicosono attestati al di

sottodel 5%.Perché si decide in andare in cura.La ragione principale, che spingead avvalersi del Sert, è costituita dadecisioni personali o consigli dialtri (65%). Solo nel 5% dei casi,c’è la pressione della famiglia o lasegnalazione del medico curante(3).

Quando si vaalla Asl.Dalla prima doseall’effettivo ricorsoal Sert, trascorronomediamente 10 anni.Per questo motivo èemersa la necessitàdi attivare un centro

SONO LE CONCLUSIONI DI UNA RICERCA CONDOTTA SU 91 SOGGETTI IN TERAPIA

Sulmona: il ‘ritratto’ del paziente in cura al Sert

La dott.ssa Di Ciano

FFUUmmaa CCaannnnaaBBiiSS,,iniZia a 12 anniè oPeRaio

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Sulmona: il ‘ritratto’ del paziente in cura al Sert

BENESSERE&SALUTELUGLIO - SETTEMBRE 2009

di consulenza anonimo e gratuito per facilitare larichiesta di aiuto, in modo da ridurre il lungo arco ditempo che passa dal primo consumo all’effettiva presa incarico del soggetto da parte del Servizio. Prima di decide-re di farsi aiutare dalla struttura Asl, il 70% degli intervi-stati ha provato a disintossicarsi da solo, il 14 % conl’aiuto del partner, il 12% ha tentato una terapia con far-maci sostitutivi e solo il 4% si è rivolto al medico di fami-glia.“L’obiettivo dell’indagine”, dichiara la dott.ssa Di Ciano,“era fornire risposte sull’esito dei trattamenti effettuati alSer.T. e comunità, sul coinvolgimento dei famigliari esulla presenza di disturbi associati alla tossicodipendenza.Per pianificare i programmi di prevenzione e riabilitazio-ne è prevista un’intesa tra il Sert di Sulmona e alcuniComuni per l’istituzione di una conferenza permanenteaperta ad altre amministrazioni ed istituzioni.”.

La struttura di Sulmona è aperta dalle ore 7:30alle ore 14:30, dal lunedì al sabato. Il mercoledì eil giovedì è aperto anche il pomeriggio dalle ore15:00 alle ore 18:00, previo appuntamento e perle sole prestazioni psico-sociali (colloqui indivi-duali e gruppi di auto-aiuto). Nei giorni festivi,l’orario di apertura è dalle ore 8:00 alle 12:00. Ilmercoledì, dalle ore 11:00 alle ore 13:00, nelDistretto sanitario di Castel di Sangro, effettuaattività ambulatoriali, con medici e psicologi.

IINNFFOOUUTTIILLII

SERTORARI & SERVIZI

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Il compito del Servizio è prevenirele malattie professionali dei dipen-denti attraverso visite, esami e con-trolli periodici. In base all’esitodegli accertamenti, il medicoCompetente rilascia il certificatod’idoneità; quest’ultimo, in sostan-za, attesta che il lavoratore non èaffetto da patologie che gli impedi-scono di svolgere le proprie mansio-ni. L’idoneità può essere permanen-te o temporanea: in quest’ultimocaso, va verificata periodicamente.In determinati casi (es: allergie a unasostanza) il dipendente può essereadibito a compiti diversi. Le comu-nicazioni, relative al giudizio di ido-neità del medico competente, ven-gono trasmesse alla Direzionedell’Azienda e al dirigente del servi-zio interessato.I controlli. Se il medico riscontra la non idonei-

tà permanente, la posizio-ne del

dipendente va riconsiderata, coneventuale trasferimento ad altro tipodi funzioni; nei casi più gravi, c’è illicenziamento. Le visite, prescrittedal Servizio, sono obbligatorie e ildipendente, in caso di rifiuto, incor-re in sanzioni penali e, ovviamente,nel rischio di perdere il posto dilavoro. I rischi sanitari. Sono principalmente tre: biologico,fisico e chimico.Il primo riguarda la contaminazionedovuta a batteri, virus e altri agentipatogeni. Il rischio fisico, invece, è legato allosvolgimento di alcune attività pro-fessionali che espongono il soggettoa rischi quali: videoterminali, movi-mentazione e radiazioni ionizzanti. Il terzo, quello chimico, attiene allamanipolazione o alla presenza, nel-l’ambiente in cui si opera, di sostan-ze tossiche (es: agenti chimici utiliz-zati nei test del Laboratorio analisi e

Oncologia). Gli accertamenti,riguardando tutti i dipendenti, siestendono agli amministrativi che,per lo più, vengono sottoposti a visi-te oculistiche in quanto esposti alrischio videoterminale.L’articolazione del ServizioDel rischio radiologico, dovuto aradiazioni ionizzanti (gruppo B), sioccupa la dott.ssa Macera, respon-sabile del Servizio e coordinatrice dialtri due medici competenti che laaffiancano nel lavoro: il dott.Gabriele Verdecchia e la dott.ssaM. Teresa Marronaro.Il primo opera nel territorio dellaMarsica, la seconda del comprenso-rio Sulmona-Castel di Sangro.Ogni anno vengono effettuate visitesui dipendenti dei 5 ospedali dellaAsl che lavorano in Radiologia o inambienti lavorativi in cui vi sonoradiazioni. I controlli – e le conse-guenti prescrizioni di esami e test –riguardano medici, infermieri e ope-

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La tutela sanitaria dei dipendenti ASL

coSa fa LLaa SSoorrvveeggLLiiaannZZaa aaZZiieennddaaLLee

IL SERVIZIO SALVAGUARDA LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI, IN RELAZIONE ALL’AMBIENTE DI LAVORO, AI FATTORI DI RISCHIO PROFESSIONALI E ALLE MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA

UN ARCHIVIO CON OLTRE 2.200 CARTELLE

AVEZZANO - Un archivio di 2243 cartelle sanita-rie. Ogni fascicolo ‘fotografa’ la salute del singolodipendente della Asl Avezzano-Sulmona. Un ‘pas-saporto’ indispensabile che certifica l’idoneità allavoro. L’inizio della costruzione dell’archivio –vasto, articolato e capillare - risale al 2003.

Da quell’anno il Servizio Sorveglianza sanitariaaziendale, diretto dalla dott.ssa Daniela Macera,medico competente, specialista in Medicina delLavoro e responsabile del coordinamento medicicompetenti, ha attuato un’azione di monitoraggiosanitario su tutto il personale della Asl.

FFOOCCUUSS

CONTIENE LE INFORMAZIONI SULLA SALUTE DI TUTTI I DIPENDENTI DELLA ASL

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CORSI OBBLIGATORI CONTROALCOL E STUPEFACENTI

Corsi per dipendenti contro alcole tossicodipendenza. La Asl, aSettembre, avvierà seminari diinformazione a beneficio di circa2.000 dipendenti, in attuazionedella legge in materia di accerta-menti di assenza di alcol-dipen-denza e di tossicodipendenza odi assunzione di sostanze stupe-facenti o psicotrope previste dalT.U. di Sicurezza sul Lavoro, DL81/2008. In sostanza, l’iniziativatende a verificare l’assenza di

abuso di alcol e l’uso distupefa-centi inmodo dagarantirecondizio-ni di sicu-rezza sul

lavoro. Il corso è obbligatorio peril personale con mansioni sanita-rie, per chi svolge attività di tra-sporto, all’interno dell’Azienda,e per chi è preposto alla sicurez-za in impianti a rischio di inci-denti rilevanti.“Si può senz’altro affermare”,dichiara la Macera, “che il con-sumo non moderato di sostanzealcoliche o l’uso di sostanze stu-pefacenti ha importanti conse-guenze non solo sulla salute dellapopolazione ma anche sulla pos-sibilità di svolgere qualsiasi lavo-ro in condizioni di sicurezza. Tali condotte sono sempre più alcentro dell’attenzione e degliinterventi delle istituzioni che, aquesto riguardo, hanno promossonegli ultimi anni un numero cre-

scente di interventi preventivi einformativi ed hanno emanatospecifiche disposizioni di leggeche vedono coinvolta in modorilevante la figura del MedicoCompetente. Oltre alle implicazioni pretta-mente cliniche, infatti, l’abuso dialcol e il consumo di stupefacen-ti, nel contesto lavorativo, sonoassociati ad un maggior rischio diinfortuni (dal 10% al 30%), ad unincremento del numero di assen-ze dal lavoro, ad una maggioreprecarietà, alla possibile intera-zione e/o potenziamento deglieffetti di altri tossici presentinegli ambienti di lavoro, allariduzione progressiva della capa-cità lavorativa”.

INIZIERANNO A SETTEMBRE E RIGUARDERANNO CIRCA 2.000 DIPENDENTI ASL

ratori del settore.Staff Il Servizio, oltre agli operatori citati, dispone di due caposa-la all’ospedale Avezzano, Lino Cipollone e Diana DeMichelis (nella foto con la Macera) e di un’infermiera aSulmona, Marcella Gatti.Le malattie professionali più frequentiSono legate in prevalenza alla cosiddetta movimentazione

dei carichi. Tali patologie interessano soprattutto il persona-le infermieristico ota (operatori tecnici ausiliari) e oss (ope-ratori socio sanitari) che devono frequentemente sollevare ospostare i degenti all’interno di un reparto, di un ospedale odi altra struttura sanitaria. Operazioni che possono causareproblemi alla colonna vertebrale quali discopatie, ernie ecc.

La dott.ssa Maceracon i collaboratoriLino Cipollone e Diana De Michelis.

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Pubblicazioni Scientifiche

SULMONA - Una ricerca, condottaall’ospedale di Sulmona, apre nuoveprospettive nella diagnosi e preven-zione della Celiachia. Lo studio,effettuato da un’équipe del presidiopeligno che ospita il Centro regionaledi celiachia, ha suscitato l’interessedel mondo scientifico tanto daguadagnarsi una pubblicazione suun’importante rivista specializzata, il‘Caleidoscopio’, che pubblica lavoridi carattere monografico a scopodidattico su temi di Medicina.La ricerca. Ideata dai mediciFrancesco Bascietto, Camillo diTommaso, Flavio Rispoli e MarianoMagrì, vi ha partecipato fattivamenteanche il gruppo dei dott.ri PanfiloCantelmi e Armando Capanna edella dott.ssa Paola Tataseo.L’indagine è stata realizzata in collab-orazione con il gruppo dell’IstitutoSuperiore di Sanità.Il metodo. Lo studio, pubblicato suln. 223 della rivista, dal titolo“Applicazione dei Microarray, lenuove metodiche di BiologiaMolecolare’, apre nuove prospettivenella diagnosi e prevenzione dellaCeliachia, una delle malattie emer-genti. Il lavoro è stato condotto subiopsie duodenali di pazienti celiaci,

allo scopo di studi-are la diversità del-l’espressione geni-ca in funzione dellagravità della malat-tia stessa. Al momento sonostati individuati alcuni geni, coinvoltisia nella risposta immunologica sianella regolazione delle giunzioni dellecellule intestinali.I dati ottenuti, attualmente oggetto diapprofondimento, aprono la stradaalla concreta possibilità di diagnosti-care la malattia celiaca anche nei casidubbi (soprattutto nello stadio A) masoprattutto di fare maggiore chiarezzasu alcuni aspetti in grado di predis-porre a tale malattia.L’utilizzo della tecnica deiMicroarray, esclusivamente a scopodi ricerca, riguardando la diagnosidella patologia, potrebbe portare a unmiglioramento anche nello screeninggenetico fra familiari di primo gradodi pazienti celiaci. Il centro regionale: 220 pazientil’anno. E’ il volume di attività delCentro regionale di celiachia del-l’ospedale di Sulmona, uno dei primiad essere stato istituto nella Regione.Il Centro regionale celiachia è

un’integrazionedi servizi che operano sinergicamen-te, e ormai in modo collaudato. Nellaterapia, infatti, intervengono, ognunoper la propria competenza, pediatri,medici rianimatori, internisti, endo-scopisti, laboratoristi, genetisti mole-colari e radiologi. Su 220 pazienti, 40 sono residentinella Valle Peligna. Cos’è la celiachia. La celiachia èun’intolleranza permanente al glutine,sostanza proteica presente in avena,frumento, farro, kamut, orzo, segale,spelta e triticale. Le forme cliniche possono esseremolteplici. La forma tipica, i cui sin-tomi sono diarrea e arresto di crescita(prima dei due anni di vita), quellaatipica che si presenta (anche in etàadulta) con sintomi prevalentementeextraintestinali (ad esempio anemia),quella silente ha come peculiaritàl’assenza di sintomi eclatanti e quellapotenziale (o latente).

SSUULLmmoonnaaalla RibaltaPeR Una RiceRca SUlla celiacHiaL’INDAGINE APRE NUOVE PROSPETTIVE SU PREVENZIONE E DIAGNOSI

Lo studio, condotto all’ospedale peligno, apparso sull’importante rivista nazionale “Caleidoscopio”

Nella foto: il personale del Centro Pediatrico diceliachia dell’ospedale di Sulmona

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PRATOLA PELIGNA – Istruire i minori per difenderlidalle insidie della rete. Era l’obiettivo di navigazione sicu-ra’, indirizzata alle scuole Medie per contrastarel’adescamento di minori.‘Se li conosci li eviti’, questo il titolo del progetto, è statopromosso dalla Asl in collaborazione con la Polizia Postaledi Pescara.L’iniziativa, svoltasi dal 13 al 27 febbraio scorsi, ha riguar-dato, complessivamente, 230 studenti delle seconde e terzemedie. Raiano, Castelvecchio Subequo e a Pratola Pelignale tappe del progetto, che ha coinvolto anche genitori e inse-gnanti.

Il team di lavoro della Asl, coordinato dal DirettoreDipartimento Materno Infantile dott. Paolo Santarelli, eracomposto da: Dino Di Cioccio, Marina Coppola, MariaM. Di Fonzo, Giuseppina Polidoro, Stefano Colonna.

in ‘PoRto’ l’oPeRaZione‘‘nnaavviiggaaZZiioonnee SSiiCCUUrraa’’

PER INIZIATIVA DI ASL E POLIZIA POSTALE

Nella fotoil team di lavoro

LL’’AASSSSIISSTTeeNNTTee  SSAANNIITTAARRIIAA  CCOOPPPPOOLLAA

“SCARSA SENSIBILITA’DA PARTE DEI GENITORI”

Progetto contro le insidie di internet sui minori

RAIANO . “Serve maggiore sensi-bilità da parte dei genitori”. La dr.ssa Marina Coppola (foto),assistente sanitario, mette in eviden-za un aspetto importante.“L’iniziativa navigazione sicura”,dichiara, “ha riscosso un ottimo suc-cesso, mettendo in evidenza, per la

prima volta, quali sono le problema-tiche dei minori nell’approccio colmondo della Rete. I giovani sonostati resi edotti dei pericoli legati aInternet e debitamente istruiti,soprattutto in merito alle insidiedell’adescamento”“Il progetto”, prosegue, “ha avuto il

merito di coinvolgere insegnanti,presidi e genitori. Quest’ultimi, pur-troppo, hanno denotato scarsa sensi-bilità su temi che pure dovrebberointeressarli, trattandosi di aspettilegati alla vita dei loro figli. Ciauguriamo che, nel futuro, vi sia unamaggiore partecipazione”

Prevenzione

“GIOVANI, INSEGNANTI E PRESIDI HANNO RISPOSTO BENE

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�Il dott. Angelo Gallesee altri relatori.

AVEZZANO - “Riflettere sullamalattia mentale attraverso le emo-zioni veicolate dal grande scher-mo”. Il dott. Angelo Gallese,responsabile del Servizio Igienementale della Asl Avezzano-Sulmona, riassume così il senso deldibattito “Normalità e follia”, svol-tosi a novembre dello scorso annoal Castello Orsini, preceduto dallaproiezione del film ‘Shine’ di ScottHicks (1996). Sono intervenuti, tra gli altri, la

dott.ssa Maria Pia

Legge, Direttore DipartimentoSalute mentale Asl Avezzano-Sulmona, e Vittorio Sconci, servi-zio psichiatria Asl L’Aquila. Foltapresenza di pubblico nella sala delcastello Orsini, composta per lo piùda studenti delle Superiori, operato-ri dei servizi psichiatrici Asl e assi-stenti sociali.“Questa iniziativa”, ha detto il dott.Gallese, “è stata proposta per laprima volta ad Avezzano conl’intento di aprire un nuovo frontedi riflessione sulla malattia menta-

le. Il cinema si è occupato spesso diquesto tema e così abbiamo volutocoinvolgere, su questo argomento,soprattutto i giovani”.Vittorio Sconci ha rimarcato unaltro aspetto. “Con il film”, hadetto, “abbiamo voluto lanciare unsegnale: superare il pregiudizio deldisturbo mentale, condividendo congiovani e operatori sanitari unmomento di confronto e stimolo”.

DAL CENTRO IGIENE MENTALE UN MODO NUOVO DI PARLARE DELLE PATOLOGIE

Un film, un dibattito

Cinema&Psiche

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AVEZZANO - Un lavoro di grande impatto emotivoche è anche una dissacrazione del modello della fami-glia rispettabile in cui si annida il senso del possesso-dominio di un padre dispotico e intransigente, che river-sa nel figlio (David) un inconsapevole, devastante desi-derio di primeggiare, espropriandolo della propria iden-tità. Il ragazzo, talento del pianoforte, pagherà a caroprezzo il delirio di superiorità a cui lo spinge il genito-

re, precipitando, da adulto, nella follia. Attraverso unaregia rigorosa e sorvegliata e un uso sapiente del primopiano, Hicks ci consegna una storia esemplare di follequotidianità familiare, senza cadere nella tentazionedella retorica. Un film che ha emozionato e costretto ariflettere: il silenzio calato nella sala (nella foto il pub-blico), insieme al buio, è stata la migliore testimonian-za della presa emotiva della pellicola.

IL DELIRIO DEI PADRI

nnoorrmmaaLLiittàà&FFooLLLLiiaa

SAPIENTE USO DEL PRIMO PIANO E PADRONANZA DELLA LUCE: LAVORO CHE SUSCITA EMOZIONE

LA PELLICOLA

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�Due momentidel convegno a Tagliacozzo

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“La protesi”, dice Iarussi, (foto) “ha caratteristiche speciali e consente un migliormovimento al paziente che si sottopone all’operazione. E’ stata applicata in Italiaper la prima volta qui a Tagliacozzo. Tra gli altri vantaggi, la nuova protesi permet-te di realizzare interventi mini invasivi. Siamo davveri orgogliosi”, ha conclusoIarussi, “di aver potuto ospitare colui che ha inventato l’innovativo articolo sanita-rio, uno dei luminari di punta di tutto il panorama internazionale”.

IARUSSI: “ARTICOLO INNOVATIVO”

Tagliacozzo - Eccezionale intervento, nel marzo scor-so, all’ospedale di Tagliacozzo, dove, per la prima voltain Italia, è stata applicata una speciale protesi al ginoc-chio a due anziane pazienti per debellare la gonartrosiche colpisce anche giovani soggetti.L’innovativo articolo sanitario e’ stato ideato dal medico

francese Alen Cazanev, figura di spicco nel panoramainternazionale.L’intervento è stato coadiuvato dall’èquipe dell’ospeda-le di Tagliacozzo del dott. Sergio Iarussi.Per l’occasione c’è stato un convegno a cui hanno parte-cipato esponenti dell’amministrazione ed esperti.

ggiinnooCCCCHHiioo,,la PRoteSi RiVolUZionaRia coRReSUll’aSSe PaRigi-tagliacoZZo

PRESENTE IL LUMINARE FRANCESE ALEN CAZANEV, COLUI CHE HA IDEATO L’ARTICOLO SANITARIO, FIGURA DI SPICCO NEL PANORAMA INTERNAZIONALE. IL NUOVO PRODOTTO FACILITA IL MOVIMENTO DELL’ARTO.

Le nuove frontiere dell’Ortopedia

L

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22 BENESSERE&SALUTELUGLIO - SETTEMBRE 2009

Gli Albori della sanità Marsicana

Avezzano, 25 novembre 1867: muoreFilippo Iatosti, appartenente a una dellefamiglie ‘importanti’ della città. Siamonell’Italia post unitaria. Pochi giornidopo, viene aperto il testamento ologra-fo di Filippo. Si individua, quale erededel lascito, il Comune di Avezzano, dicui è sindaco Nicola Iatosti, fratello diFilippo. Quest’ultimo stabilisce che, lesostanze citate nel testamento, venganoutilizzate per realizzare un ospedale che‘allevi l’umanità sofferente’. Cominciacosì, nel 1867, la vicenda riguardante ilprimo ospedale del capoluogo marsica-no. Lo stabile venne distrutto dal terre-moto del 1915 e l’ospedale venne rico-struito dove è ubicato attualmente ilDistretto sanitario di Avezzano, in viaMonte Velino. La puntuale ricostruzione storica, riccadi atti e testimonianze, è contenuta nelvolume pubblicato dal dott. VincenzoNovacco, medico del reparto Oculisticadell’ospedale di Avezzano, autore di unpaziente lavoro di ricerca.In questa vicenda le decisioni e i com-portamenti dei due fratelli, Filippo eNicola, danno adito a più di un interro-gativo. Primo: perché Filippo sente la

necessità di fare testamento sulle pro-prietà della famiglia, escludendo il fra-tello Nicola? Se ci fosse stato accordotra i due, sulla destinazione delle risorsedel patrimonio familiare, evidentementenon ci sarebbe stata la necessità dilasciare per iscritto le proprie volontà.Forse che i due fratelli non andavanod’accordo, come ipotizza il dott.Novacco? Oltretutto, nel lascito,Filippo coinvolge la sorella Rosa maesclude Nicola che, va ribadito, allamorte dell’autore del testamento, erasindaco di Avezzano. Il ruolo di Nicolaè curioso per vari aspetti: egli, infatti, fuincaricato, dal fratello, di utilizzare lesomme dell’eredità per organizzarel’ospedale. In definitiva, Filippo disposeil lascito al Comune e Nicola versòmaterialmente la somma a beneficiodell’amministrazione comunale.Entrambi, alla fine, concorsero a com-porre il nome che oggi individual’attuale ospedale di Avezzano. Il 20 dicembre 1866 segna l’atto dinascita dell’ospedale, come sancitodagli atti del consiglio comunale; il pre-sidio fu allocato in un edificio di pro-prietà di Beniamino Di Clemente, per

ddUUee FFrraatteeLLLLii ee UUnn’’eerreeddiittàà ddii 8855..000000 LLiirreedalla PolVeRe degli aRcHiVi le oRigini del PRiMo oSPedale di aVeZZano

IL PRESIDIO RISALE AL 1888, ERA UBICATO IN UN EDIFICIONEI PRESSI DEL CARCERE S. NICOLA, AFFITTATO PER 600 LIRE L’ANNO.

In questa fotoil “Fate Bene Fratelli”

alla fine dell’800Ricostruzione storica nel volume del dott. Vincenzo Novacco

In alto, la copertina del libro che contiene

preziosi documenti storici

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Un omaggio ai protagonisti dimenticati

“Un’acuta curiosità sulleorigini dell’ospedale e ilgiusto riconoscimento,attraverso la ricostruzio-ne dei fatti, della genero-sità di persone che hannodato un contributo deter-minante alla nascitadella prima strutturaospedaliera”. L’autoredel libro, il dott.

Novacco (foto), spiega le ragioni che l’hanno indot-

to a darlo alle stampe, nel 2007. Per la ricerca dellefonti e dei documenti debbo ringraziare i responsa-bili dell’archivio di Stato dell’Aquila, sezione diAvezzano. Oggi le bianche mura dell’atrio del-l’ospedale”, aggiunge, “non hanno nemmeno unapiccola targa che ricorda Filippo e Nicola: non mi èsembrato giusto. Questo lavoro vuole essere una riparazione a unadimenticanza. Qualora l’interesse che ha suscitatoin me la ricostruzione di questa storia fosse ancheminimamente condiviso, credo che mi sentireiappagato e convinto di aver fatto qualcosa di utile”.

LL’’AAUUTTOORRee  DDeeLL  LLIIBBRROO

600 lire d’affitto l’anno.La somma versata dal Nicola Iatosti alComune, come controvalore dei benilasciati in eredità da Filippo, fu di85.000 lire. Fondamentali, nella nascita

del primo ospedale di Avezzano, le figu-re di Emanuele Lolli, Tommaso Brogi,Ferdinando Ruggeri, Giuseppe DeClemente e, come segretario comunale,Nicola Carosella.

Il libro di Novacco, stampato in 2.000copie, si può acquistare al bar dell’ospe-dale di Avezzano (prezzo 10 euro).

23BENESSERE&SALUTELUGLIO - SETTEMBRE 2009

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Formazione Professionale

AVEZZANO – 5 casi nel territoriodella Asl. 3 l’anno ogni 100.000 abi-tanti, con un incremento pari a 24 voltetra i calciatori. Sono i numeri scaturitidal corso di formazione “Sla, Sclerosilaterale amiotrofica ‘Costruiamo insie-me il futuro”, svoltosi a metà giugno alcastello Orsini, promosso da la vitaOnlus, Cittadinanz@ttiva, Tribunaledei Diritti del Malato, AssociazioneVolontari Ospedalieri Avo, ASLAvezzano Sulmona e Comune diAvezzano. Era presente, tra gli altri, il vescovo deiMarsi, mons. Pietro Santoro (foto).Per la Asl c’erano: il responsabile delCorso, prof. Carmine Marini, laresponsabile Urp, Alessandra Cerone,il responsabile del Servizio formazioneAziendale, dott. Carmine Viola. Fisiopatologia e Terapia, supportometabolico nutrizionale, nuoveprospettive, problematiche respiratoriedella S.L.A, sono alcuni degli argo-

menti trattati durante i lavori.Tra i relatori, il Prof. MaurizioInghilleri, dell’Università La Sapienzadi Roma, Carmine Marini, docente diNeurologia all’Università dell’Aquila,il dott. Alessandro Galantino eGiovanni Cavallaro, esperto di tec-niche infermieristiche. Il corso è stato accreditato dalMinistero della Salute, con riconosci-mento di crediti formativi al personaledella Asl che vi ha partecipato.Punto di informazioneLa Direzione Sanitaria Aziendale haannunciato l’intenzione di istituire unpunto di informazione per i pazientiche hanno concrete difficoltà a orien-tarsi in una realtà poco conosciutaquale quella rappresentata dalla Sla.L’obiettivo, insomma è dar vita a unavera e propria rete di ‘protezione’socio-sanitaria. Boom di adesioniAlla segreteria organizzativa sono per-

venute 307 richieste di partecipazionema è stato possibile accoglierne solo155.Alla luce delle numerose istanze pre-sentate, è probabile che l’iniziativavenga ripetuta.Strutture per l’assistenza.“Ci si può rivolgere ai servizi di neuro-logia dell’ospedale di Avezzano e degliambulatori”, afferma il prof. Marini,“e, più in generale, ai Centri di riabili-tazione esistenti nel territorio. La dia-gnosi viene effettuata attraverso unesame che si chiamal’elettromiografia. Oggi non esiste unacura risolutiva per la Sclerosi lateralema una terapia che rallenta il decorsopatologico e consente al malato di

vivere di più”.

SSLLaaPatto tRa aSl, coMUne e aSSociaZioni

BOOM DI PARTECIPANTI

Avezzano. Sclerosi laterale amiotrofica: affollato corso formativo al Castello Orsini

Per iniziativa dell’Ufficio Stampa aziendale

I riflettori Rai sul corso di formazione sulla Sla.Il servizio è stato realizzato per iniziativa dell’Ufficio Stampa della Asl Avezzano-Sulmona.Il dott. Romoli (foto) ha illustrato, tra le altre iniziative, il progetto per il nuovohospice (struttura per malati terminali) che sarà realizzato nel 2010 all’interno del-l’area del vecchio ospedale di Avezzano. Il prof. Marini, invece, ha parlato dellapatologia e dei servizi erogati da Neurologia dell’ospedale di Avezzano. Insomma, per la Asl un altro momento di notevole visibilità regionale e nazionale.

LA ASL SU RAI TRE

LBENESSERE&SALUTELUGLIO - SETTEMBRE 200924

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25BENESSERE&SALUTELUGLIO - SETTEMBRE 2009

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Sicurezza in corsia

La Asl Avezzano-Sulmona, con a capo ilManager Giancarlo Moroni, ha attiva-to una struttura per ridurre il rischio dierrori attribuibili a personale sanitario oa carenze di organizzazione lavorativa.L’Unità operativa di gestione del rischioclinico, così definita tecnicamente, èstata istituita dalla Direzione Asl, in sin-tonia con quanto previsto dal Pianosanitario regionale.Del nuovo organismo fanno parte il dott.Alfonso Di Sipio, dirigente medico dipresidio nella veste di responsabile, ildott. Gabriele Verdecchia, medicocompetente, la dott.ssa MariaRodorigo dell’ufficio staff, e la sig.raRomina Iulianella, con funzioni disegreteria. Compiti del nuovo organismoLa struttura di Gestione del rischio cli-nico individua le misure per ridurre glierrori, garantire maggiore sicurezzaall’utente e tutela all’operatore, ridu-cendo i costi assicurativi. Il gruppo chesi occupa del rischio si avvale della col-laborazione del Comitato

Interdisciplinare Aziendale, con funzio-ne consultiva e di indirizzo. TaleComitato elabora il programma azien-dale del Rischio e ne verifica la realizza-zione. In Italia 15.000 decessi l’annoGli errori in sanità causano circa 15.000decessi l’anno. Su 8 milioni di personericoverate, ogni anno circa 320 milasubiscono danni o conseguenze chepotrebbero essere evitate. Le branche più a rischio. In Italia,secondo le classifiche, le categoriemediche più esposte all’errore sonoostetrici, anestesisti e chirurghi.Tra i reparti ospedalieri troviamo: ilpronto soccorso (45,6 per cento), la chi-rurgia (13,4), l’ortopedia (3,8) e la gine-cologia-ostetricia (3,1). Dietro l’erroreNella maggior parte dei casi gli errori,più che per imperizia degli operatorisanitari, si verificherebbero in seguito acondizioni di lavoro particolarmentestressanti: turni prolungati, sovraccari-co, carenza di personale.

iStitUita l’Unità PeR ilrriiSSCCHHiioo CCLLiinniiCCooOBIETTIVO: RIDURRE GLI ERRORI DOVUTI AL PERSONALE SANITARIO O A CARENZE ORGANIZZATIVE

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In alto il Manager Giancarlo Moronie, in basso,

l’interno di una sala operatoria

L’organismo è previsto dal Piano sanitario regionale

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“L’evento sentinella”, dichiara Di Sipio, “indica quelle circostanze avverse, di par-ticolare gravità, che causano morte o gravi danni al paziente e che determinano unaperdita di fiducia dei cittadini nei confronti del Servizio Sanitario”“Insomma, la ‘sentinella’ è uno strumento necessario per la prevenzione di tali eve-nienze e per la sicurezza dei pazienti. Ci siamo attivati”, aggiunge, “per realizzarequesto lavoro e per darne conto a Regione e Ministero del Welfare. Con noi lavorain sinergia il Comitato interaziendale e il Comitato di valutazione dei sinistri”.

“PRIORITÀ ALL’EVENTO-SENTINELLA”

LLA COMPOSIZIONE DEL COMITATO

Italia Galassi -Direzioni sanitarie ospedaliereRossella De Santis - Direzioni distrettualiGiovambattista Desideri - Aree clinicheIldo Polidoro – Direttore Medicina Legale Michela Terra - Servizio LegaleGabriele Verdecchia - Servizio prevenzione, protezione e sicurezza Medici competentiFranco Dalla Montà - Tecnologie e strutture Pierino Fasciani - Servizio acquisti e gareCesare Pierleoni – Dipartim. del Farmaco

Alessandra Cerone - UrpGiulia Liberatore -Servizio infermieristico Lucia Quadrato - Comitato controllo infezioniospedaliereMaria Rodorigo – Ufficio StaffRomina Iulianella - Funzioni di segreteria

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Malattie a Naso

AVEZZANO – 40 marsicani su 100 soffrono di allergia aipollini, con prevalenza di graminacee. Le categorie a rischiosono agricoltori e giardinieri. ‘Pericoloso’ il periodo febbra-io-ottobre.In generale, le allergie colpiscono prevalentemente bambini,adolescenti e i giovani adulti. l 48% delle prestazioni in Day Hospital ed il 30 % delle pre-stazioni in regime ambulatoriale, erogate dal ServizioAllerogologia dell’ospedale di Avezzano, capeggiato daldott. Francesco Murzilli vengono effettuate a pazienti pro-venienti da altre regioni. Cos’é l’allergia ai pollini. L’allergia è una risposta esagera-ta del nostro sistema immunitario nei confronti di sostanzeesterne al nostro organismo, verso le quali un soggetto nonallergico non reagisce. Nella fattispecie l’allergia ai pollini èuna risposta nei confronti dei pollini dei fiori di numerosepiante.Come si manifesta. L’allergia ai pollini si manifesta con

starnuti, prurito nasale, secrezione eostruzione nasale, prurito al palato edall’interno delle orecchie, lacrimazio-ne, prurito ed arrossamento degliocchi, tosse, difficoltà respiratoriabronchiale fino a scatenare vere crisidi asma.Il soggetto avverte uno stato dimalessere generale, irritazione deltono dell’umore, difficoltà a concen-trarsi sul lavoro e nello studio, diffi-coltà a dormire ed a relazionarsi congli altri, con notevoli costi socialidiretti(spese per farmaci e visitemediche) ed indiretti (ore lavorativeperse).

Colpito il 40% della popolazione. La prevalenza dell’aller-gia ai pollini oscilla tra il 30 ed il 40 % della popolazionegenerale e nel comprensorio non mostra differenze rispettoal trend nazionale. Oggi, rispetto a 20 anni fa, non è più cosìraro trovare soggetti anziani che mostrano l’ esordio dellasintomatologia in età non più giovane. Non vi è prevalenzadi sesso. Categorie a rischio sono agricoltori e giardinierima le insidie riguardano tutte le occupazioni.Periodi a rischio. La stagione dei pollini coincide con lafioritura di quelle piante, come:cipresso, nocciolo e betulla, che fioriscono in febbraio-aprile;graminacee che fioriscono da aprile a metà giugno;composite che fioriscono da luglio a settembre;parietaria che fiorisce da febbraio a ottobre.Quindi da febbraio a ottobre c’è la fioritura di numerosespecie botaniche che può essere responsabile dei sintomiallergici. Tipi di allergia. Prevale l’allergia alle graminacee, seguitada quella alla parietaria, quindi agli alberi (principalmentecipresso e nocciolo) ed infine alle composite.I consigli dell’esperto. “Alle prime avvisaglie”, dichiara ildott. Murzilli, “occorre che i pazienti si rivolgano al propriomedico curante per valutare l’opportunità di iniziare unaterapia con farmaci antistaminici (che risulta molto effica-ce sui sintomi nasali ed oculari) o con farmaci broncodila-tatori (efficaci nei casi di asma). Potranno quindi program-mare una visita specialistica allergologica”, aggiungeMurzilli, “per eseguire le indagini specifiche e giungere aduna diagnosi circostanziata al fine di intraprendere una tera-pia specifica. Il vaccino è, al momento attuale, l’unica tera-pia in grado di controllare la risposta immunitaria”.

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BAMBINI E ADOLESCENTI I PIÙ COLPITI. PRURITO E LACRIMAZIONE FINO ALLE CRISI DI ASMA: ECCO LE CONSEGUENZE NEGATIVE

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In altoil dott. Francesco Murzilli

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Utilità I numeri della ASL www.aslavezzano.it

Ospedale di AVEZZANOCentralino: 0863/4991Dirigente Medico: Dr.ssa Italia GalassiDirigente Amministrativo Direttore ad interim: Dott. Francesco VenturaSegreteria Direzione Sanitaria: Tel 0863 499387 - Fax 0863 499388Segreteria Direzione Amministrativa: Tel. 0863 499700 - Fax 0863 499281

ORM (OSPEDALI RIUNITI DELLA MARSICA)Dirigente Medico Direttore: Dr.ssa Lora Cipollone

Ospedale di SULMONACentralino: 0864/4991Dirigente Medico Direttore ad interim Dott. Edoardo RomoliDirigente medico Dr.ssa Fabrizia CentofantiDirigente Amministrativo Direttore: Dr.ssa Emanuela ModestiniSegreteria Direzione Sanitaria: Tel 0864 499352 / 0864 499351Fax 0864 499369Segreteria Direzione Amministrativa: Tel. 0864 499319Fax 0864 499375 Ospedale di PESCINA

Centralino: 0863/8991Dirigente Medico Dott. Alfonso Di SipioDirigente Amministrativo Direttore ad interim: Dott. Francesco VenturaSegreteria Direzione Sanitaria: Tel 0863 899269 - Fax 0863 899269Segreteria Direzione Amministrativa: Tel. 0863 899227- Fax 0863 899290

Ospedale di TAGLIACOZZOCentralino: 0863/6991Dirigente Medico Dott. Carmine ViolaDirigente Amministrativo Direttore ad interim: Dott. Francesco VenturaSegreteria Direzione Sanitaria: Tel. 0863 699215 / 699211 Fax 0863 699219Segreteria Direzione Amministrativa: Tel. 0863 699221 Fax 0863 699236

��U.R.P.0863.499802

��Ufficio Stampa0863.499510

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Ospedale di CASTEL DI SANGROCentralino: 0864/8991Dirigente Medico Direttore ad interim Dott. Edoardo RomoliDirigente medico Dott. Maurizio Masciulli Dirigente Amministrativo Direttore: Dr.ssa Emanuela ModestiniSegreteria Direzione Sanitaria: Tel 0864 899245 / 899203 - Fax 0864 899296Segreteria Direzione Amministrativa: Tel. 0864 899204 - Fax 0864 899302

RAGGRUPPAMENTO DISTRETTUALE SANITARIO DI BASE AVEZZANO – TRASACCOTel. 0863 499800 | Dirigente medico Responsabile Dr.ssa Rossella De Santis

RAGGRUPPAMENTO DISTRETTUALE SANITARIO DI BASEPESCINA – CELANO – GIOIA dei MARSITel. 0863 711173 | Dirigente medico Responsabile Dr. Francesco Tirabassi

RAGGRUPPAMENTO DISTRETTUALE SANITARIO DI BASETAGLIACOZZO – CARSOLI - CIVITELLA ROVETOTel. 0863 699255 | Dirigente medico Responsabile Dr.ssa Anna Maria Franchi

RAGGRUPPAMENTO DISTRETTUALE SANITARIO DI BASESULMONA – PRATOLA PELIGNA - SCANNO – CASTELVECCHIO SUBEQUOTel. 0864 499251 | Dirigente medico Responsabile Dr. Salvatore La Civita

RAGGRUPPAMENTO DISTRETTUALE SANITARIO DI BASECASTEL di SANGRO – PESCASSEROLI – ROCCARASOTel. 0864 899290 | Dirigente medico Responsabile Dr. Lamberto De Matteis

Distretti Sanitari

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PREN

OTA

Ospedale di PESCINA

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