Bassetti, Massimiliano - Anagrafe Dei Notai Veronesi

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Massimiliano Bassetti ANAGRAFE DI NOTAI VERONESI (ASV, Fondo Veneto, 6.724-7.957)

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Anagrafe

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  • Massimiliano Bassetti

    ANAGRAFE DI NOTAI VERONESI(ASV, Fondo Veneto, 6.724-7.957)

  • ANAGRAFE DI NOTAI VERONESI(ASV, FONDO VENETO, 6.724-7.957)

    Sommario: 1. Dal Fondo Veneto allAnagrafe digitale - 2. Il Data base ana-grafico: descrizione e istruzioni per luso - 4. Lutilizzazione - 5. Conclusione

    1. Dal Fondo Veneto allAnagrafe digitale

    LAnagrafe dei notai che qui si presenta, stata compilata sullepi antiche pergamene spettanti alla chiesa di S. Giorgio in Braida diVerona. Esse fanno parte oggi, insieme ad altri archivi, del FondoVeneto I dellArchivio Segreto Vaticano, fondo che, insieme al FondoVeneto II e allArchivio della Nunziatura Veneta II, componeva finoalla prima met del trascorso secolo il deposito archivistico miscella-neo della Cancelleria della Nunziatura Veneta.

    Il cospicuo archivio della Cancelleria della Nunziatura Veneta (1)raccolse materiale eterogeneo relativo, non solo alle carte prodotte dal-lattivit (diplomatica e non) della Nunziatura, come evidentemente cisi pu attendere, ma anche documenti pertinenti ad archivi di istituzio-ni ed enti religiosi assai diversi per origine storica e provenienza geo-grafica. In esso confluirono, infatti, per le ragioni che pi avanti ver-ranno sinteticamente esposte, gli archivi di tre importanti istituti reli-giosi: quello dei Canonici regolari di S. Giorgio in Alga di Venezia (fratutti il pi ricco), quello dei Gesuati e quello dei Gerosolimitani diFiesole. A loro volta, come in un gioco di scatole cinesi, tali archivi sierano trasformati nel corso del tempo in deposito di materiali docu-mentari appartenuti a monasteri e chiese che, per essere state sottopo-ste a riforma della vita comune, erano state assoggettate a quei mede-

    (1) La consistenza dellArchivio, veramente notevole, ammonta a 16.820 perga-mene sciolte e 3.213 tra volumi e fascicoli; cfr. P. Cenci, Larchivio della Cancelleriadella Nunziatura Veneta, in Miscellanea Francesco Ehrle. Scritti di storia e paleogra-fia, V. Biblioteca ed Archivio vaticano. Biblioteche diverse, Roma 1924 (Studi e testi,41), pp. 273-330: p. 275 (per il quale per le pergamena ammontavano a 16.511) eLarchivio della Nunziatura di Venezia, Sezione II (an. 1550-1797), inventario a curadi G. Roselli, Citt del Vaticano 1988 (Collectanea archivi vaticani, 42), p. VII.

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    simi enti, rinnovati e corroborati dal fervore religioso del tardo secoloXV (2) . Ne risult un insieme eterogeneo e difficilmente dirimibile diarchivi e documenti facenti capo, nei calcoli degli archivisti vaticaniche per ultimi si sono affaticati nel-lardua impresa di dividere e clas-sificare, a ben quarantatr distinte istituzioni, alcune delle quali testi-moniate, in verit, da un numero assai ridotto di documenti (3).

    (2) Fu cos per la pi importante delle tre congregazioni, quella dei canonici seco-lari di S. Giorgio in Alga.Di una comunit di canonici simul commorantes nella chie-sa di S. Giorgio in Alga di Venezia si hanno tracce, in realt, sin dallultimo quarto delsecolo XII (Cenci, Larchivio cit., p. 283), ma fu solo con lincarico affidato con litte-rae gratiosae del 15 marzo 1403 da Bonifacio IX al vescovo di Chisamos AngeloCorrer che la riforma della vita collegiale prese nuovo impulso. Il Correr, estinta laprecedente famiglia ormai ridotta a un priore e due confratelli laici, istitu una nuovacollegiata cui confer propri statuti promulgati il 30 ottobre del 1404. Lascesa al sogliopontificio del Correr col nome di Gregorio XII il 30 novembre 1406 assicur fortunaalliniziativa, che venne confermata con bolla del 28 maggio 1407, se ne veda il testoin G.F. Tomasini, Annales canonicorum saecularium S. Georgii in Alga, senza note distampa (nella copia consultata in Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, VittorioEmanuele II, con segnatura 10.1.D.14), con imprimatur Utini 1641, p. 41. Oltre adAngelo Correr, la novella congregazione enumer tra i primi aderenti GabrieleCondulmer e Lorenzo Giustiniani; si veda, al proposito, G. Cracco, La fondazione deicanonici secolari di San Giorgio in Alga, Rivista di storia della chiesa in Italia, 13(1959), pp. 70-81, S. Tramontin, Ludovico Barbo e la riforma di S. Giorgio in Alga, inRiforma della chiesa, cultura e spiritualit nel Quattrocento veneto. Atti del convegnoper il VI centenario della nascita di Ludovico Barbo (1382-1443), Padova, Venezia,Treviso 19-24 settembre 1982, a cura di G. B. F. Trolese, Cesena 1984 (Italia benedet-tina, 6), pp. 91-107, e, da ultimo, A. Rigon, Proposte religiose e modelli di comporta-mento, in Predicazione francescana e societ veneta nel 400: committenza, ascolto,ricezione, Atti del II Convegno internazionale di studi francescani (Padova 26-28marzo 1987), Padova 1995, pp. 70-89: pp. 75-77.

    (3) I principali risultano cos suddivisi. A S. Giorgio in Alga fanno capo i docu-menti spettanti agli archivi di: S. Maria dellOrto (Venezia), S. Pietro in Oliveto(Brescia), S. Agostino (Vicenza), S. Fermo e Rustico (Vicenza), S. Rocco (Vicenza),S. Giovanni Baldaria (Vicenza), S. Giovanni Decollato (Padova), S. Maria in Arancio(Padova), S. Giacomo di Monselice (Padova), S. Angelo in Monte (Verona), S. Pietroin Castello (Verona), S. Giorgio in Braida (Verona); alla congregazione dei Gesuatiappartengono gli archivi di S. Maria Elisabet de Bono Ies (Venezia), S. Girolamo(Vicenza), S. Girolamo (Treviso), chiesa del Corpus Domini (Brescia), S. Spirito(Padova); nellarchivio dei gerosolimitani confluirono i documenti di S. Maria delleGrazie (Brescia), S. Giacomo (Padova). A tali archivi, sicuramente identificabili, deveessere aggiunto un discreto numero di documenti definiti dagli archivisti vaticanicome di incerta provenienza e classificati Documenti varii di citt venete (per untotale di ventuno enti) e un Fondo toscano (archivi di S. Francesco di Siena, Ss.

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    Le vicende che condussero tale documentazione a Venezia sonoda far risalire al duro e secolare confronto militare condottodallEuropa contro lImpero ottomano: una disputa dai connotati pre-valentemente politici ed economici, ma innervata anche di motivazio-ni etiche e religiose, con il papato attivo in prima linea in quella batta-glia contro il turco che per la cristianit assunse i decisi connotati diuna nuova crociata. Accanto alla Chiesa, e come questa strenuamenteimpegnata, ma nella difesa dei propri interessi commerciali nelMediterraneo, la Repubblica di Venezia (4).

    nel contesto di questa lotta che, per sovvenire agli urgenti biso-gni della Serenissima, Clemente IX decise con breve Agri Dominicicurae del 6 dicembre 1668 la soppressione dei Canonici regolari di S.Giorgio in Alga, dei Gesuati e dei Gerosolimitani di Fiesole, lincame-ramento degli arredi sacri e dei beni mobili e la vendita dei beni immo-bili di loro pertinenza (5). Fu cos che gli archivi di quegli enti venne-

    Agostino e Geminiano e Archivi minori toscani) le ragioni della cui presenzanellArchivio della Nunziatura permangono oscure, anche se, con tutta probabilit,sono da legare alla diffusione dellistituto della commenda.

    (4) La letteratura sullargomento , ovviamente, assai folta; basti qui il rinvio, perun inquadramento generale, ai vecchi, ma sempre utili, M. Petrocchi, La politca dellaSanta Sede di fronte allinvasione ottomana (1444-1718), Napoli 1955; A. Tamborra,Gli stati italiani, lEuropa e il problema turco dopo Lepanto, Firenze 1961. Per levicende della guerra di Candia, cui strettamente legata la soppressione degli ordinireligiose sopra menzionati, v. A. Valier, Storia della guerra di Candia, Trieste 1859 eE. Eickoff, Venedig, Wien und die Osmanen, Umbruch in Sdeuropa 1645-1700,Stuttgart 1988; per latteggiamento della S. Sede e limpegno, soprattutto finanziario,profuso si v. G. Platania, Innocent XI Odescalchi et lesprit de croisade, in La recon-qute catholique en Europe Centrale, Paris 1998 [= XVIIe Sicle, 119 (avril-juin1998)], pp. 247-276.

    (5) Il testo si legge in Bullarium privilegiorum ac diplomatum Romanorum pon-tificum amplissima collectio cui accessere pontificum omnium vitae, notae, et indicesopportuni, VI, VI Ab anno X. Alexandri VII. usque ad III. Clem(entis) IX. scilicet abanno MDCLXIV. usque ad MDCLXIX., Romae 1762, pp. 304-305, n. LXXXVII: Suppressioet extinctio congregationum canonicorum S. Georgii in Alga Venetiarum ac fratrumJesuatorum et Sancti Hieronymi de Fesulis. Nel cap. I il pontefice stabilisce che:Congregationes canonicorum S. Georgii in Alga Venetiarum ac fratrum Jesuatorumsancti Hieronimi et fratrum eiusdem Sancti Hieronymi de Fesulis sub regula sanctiAugustini, una cum omnibus earum respective dignitatibus officiis ac ministeriisomnique conventualitate, collegialitate, titulo, essentia ac denominatione, tenore pre-sentium, perpetuo extinguimus, supprimimus et abolemus, mentre nel II si dichiarache i beni ubicumque locorum extant, nostrae et Sedis apostolicae dispositioni in usus... convertenda reservamus.

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    ro depositati in Venezia, nel palazzo Gritti sede della Nunziatura.Qui essi stettero, abbandonati per secoli, fin quando, cio, passato

    il Veneto, allindomani del Congresso di Vienna del 1815, sotto il con-trollo austriaco, la Santa Sede decise la soppressione della sua sedediplomatica presso lestinta Repubblica. Ma ancora i documenti rima-sero nella citt lagunare per due decenni e fu solo linsistenza di uncustode di palazzo Gritti che chiedeva adeguamenti salariali, a solleva-re il problema di una loro pi adatta sistemazione (6).

    Si decise per il loro trasferimento a Roma e la collocazione neidepositi dellArchivio Segreto, cosa che avvenne attraverso un traspor-to via mare da Venezia per Ancona (ottobre 1836) e da qui con tradot-ta militare per Roma dove, stipato in una trentina di casse, il materialepervenne il 23 dicembre 1836 (7).

    Non interessano in questa sede le complesse vicende che portaro-no alla inventariazione e suddivisione dei fondi, rimasti sino ad alloraconfusi (8), n le procedure, per la verit non sempre lineari, adottatedagli archivisti vaticani nel discriminare lappar-tenenza di un pezzo auno piuttosto che a un altro archivio (9). Basti qui dire che risultatono

    (6) Queste vicende sono rievocate sia in Cenci, Larchivio cit., pp. 273-276 sia inRoselli, Larchivio cit., pp. II-VI.

    (7) Non tutto venne trasferito in quella occasione. Nel marzo 1841 GiuseppeBattaggia, console pontifico a Venezia, reper in un armadio una quantit di mano-scritti antichi che egli ritenne appartenere alla raccolta gi spedita a Roma che quin-di provvide a inviare a Roma; v. Roselli, Larchivio cit., p. V.

    (8) Fu solo tra il 1955 e il 1956 che ai due corpi (Archivio della Nunziatura eArchivi delle congregazioni soppresse) venne restituita la relativa autonomia costi-tuendo il primo lArchivio della Nunziatura Veneta II, laltro il Fondo Veneto, a suavolta distinto nelle due serie di I (le pergamene) e II (il materiale di carattere, diciamo,amministrativo); si v. Roselli, Larchivio cit., e G. Gualdo, La Nunziatura apostolicae i suoi archivi. In margine a una recente pubblicazione, Rivista di storia della chie-sa in Italia, 53 (1999), 2, pp. 525-539.

    (9) Fortunatamente essi non cedettero alla tentazione di creare un Diplomatico,circostanza che avrebbe irrimediabilmente compromesso il recupero delle singole enti-t archivistiche. Su Pio Cenci, principale responsabile della definitiva sistemazionedella documentazione pervenuta dalla Nunziatura, studioso e archivista si v. O. Rogari,Pio Cenci, Bullettino della Deputazione di Storia Patria per lUmbria, LVI (1959),pp. 239-241, riserve sul suo operato si trovano espresse in E. Arioti, DallArchivioArmanno al Fondo Armanni presso la Sezione dArchivio di Stato di Gubbio: tre seclidi vita di una raccolta di manoscritti, Bullettino della Deputazione di Storia Patriaper lUmbria, XCIV (1997), pp. 29-102: pp. 65-66.

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    alla fine attribuiti allarchivio di S. Giorgio in Braida di Verona (lar-chivio pi importante delle congregazioni soppresse(10)) 26 tra volu-mi e fascicoli e ben 6.318 pergamene.

    Era naturale per il gruppo di studio costituito presso lUniversitdi Verona e inserito nel programma di ricerca nazionale dal titoloIstituzioni e documenti. Lespressione documentaria delle struttureistituzionali: il campione medievale veneto, affrontare in primoluogo il maggiore corpus documentario, per lappunto quello braiden-se, e iniziare da le pi antiche carte, come sintitolano tradizional-mente le edizioni di tal tipo, ossia dal materiale membranaceo scioltopi risalente in esso conservato. Si posto perci il limite canonicodellanno 1200, cos da abbracciare tutta la documentazione dalle ori-gini allintero secolo XII. Ne sono risultate 1.234 unit, una cifra note-volissima per unepoca cos alta, tanto pi se si considera che solo unesiguo numero di pezzi attribuibile al secolo X (19) e relativamentepochi sono anche quelli datati entro il secolo XI (94).

    La prima necessit stata quindi quella di classificare e ripartirele pergamene per autori, ossia per notai: a questo si provveduto conla creazione del Data base che qui di sguito viene descritto.

    2. Il Data base anagrafico: descrizione e istruzioni per luso

    Esso stato in un primo momento diffuso in confezione contenen-te due CD-Rom.

    Nel primo (CD 1) si collocato un file compresso: Manu measubscripsi.zip. questo in forma liofilizzata larchivio che con-tiene, ordina e gestisce lAnagrafe dei notai veronesi della quale ssinora detto. Questo programma pu essere consultato (al momento)dai soli utenti del sistema operativo Windows (nelle versioni successi-ve a Win 95). Per accedere alla consultazione necessario disporre dialcuni requisiti, facilmente verificabili. Il computer col quale si inten-de utilizzare larchivio deve disporre di un processore Intel Pentium II

    (10) Cenci, Larchivio cit., p. 297.

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    (o superiore) a 200 Mhz (o velocit maggiore), deve poter contare sualmeno 128 Mb di memoria RAM, deve avere un lettore per supportiCD-Rom (di velocit minima 4x), deve avere sul disco rigido circa 1Gb di memoria di allocazione disponibile e deve, da ultimo, contenere tra i programmi gi installati Microsoft Access (nella versione 2000o successiva) (11).

    Sicuri di disporre di tutti i requisiti necessari, per avviare la con-sultazione sar sufficiente eseguire un doppio click sullicona Manumea subscripsi.zip contenuta nel CD-Rom. Se nel sistema si trovergi installato il software Winzip, sar sufficiente seguire le brevi istru-zioni che verranno proposte e indicare la posizione del proprio harddisk nel quale si intende decomprimere larchivio. Se tale software didecompressione non fosse installato, si dovr fare un doppio click sul-lunica altra icona contenuta nel CD-Rom e portare a termine listalla-zione di Winzip. Ottenuta, nella posizione prescelta, licona del fileManu mea subscripsi.mdb su di essa che si potr eseguire un dop-pio click per avviare la consultazione dellar-chivio. Della strutturadellAnagrafe cos guadagnata ci occuperemo qui di seguito.

    Il secondo CD-Rom (CD 2) costituisce un puro supplemento delprimo, in quanto contiene i files con i quali sono archiviati gli specimi-na delle sottoscrizioni gi presenti nel Data base. Esso si pu inserire,se necessario anche durante la consultazione, per accedere ai files-sor-gente delle sottoscrizioni. Questi files, in tal modo, potranno esseremodificati con i comuni programmi di image editing e salvati, ove rite-nuto opportuno, in qualunque posizione del proprio hard disk.

    Queste minime istruzioni davvio, tuttavia, non bastano a rendereragione delle possibilit di lavoro offerte dallAnagrafe. Perch talipossibilit siano chiare agli utenti opportuno esplicitare il percorsocompiuto durante lallestimento dellarchivio.

    * * *

    Nella realizzazione del progetto Anagrafe di notai (ASV, Fondo

    (11) Il programma disponibile nelle pi comuni configurazioni del pacchettoMicrosoft Office. Ove esso non fosse stato installato occorrer semplicemente impie-gare gli originali dischi di istallazione per aggiungere il componente desiderato.

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    Veneto, 6.724-7.957), si operato tenendo presente un elementareordine di priorit:- allestimento degli specimina subscriptionum;- creazione della banca dati digitale;- progettazione degli strumenti di accesso alla banca dati digitale;- creazione di un data base di accesso alla banca dati digitale.

    Questi punti operativi si sono messi in opera nel modo seguente.In primo luogo, sono stati allestiti gli specimina di sottoscrizioni

    notarili principali a partire dalla documentazione fornita dallArchivioSegreto Vaticano relativa alle pergamene del Fondo Veneto, nn. 6.724-7.957. Le immagini sono state opportunamente ritagliate ed elabo-rate tramite un elementare trattamento di image editing, eseguito conlausilio dellap-plicativo dedicato Adobe Photoshop 6.0. Si sonocos colmate per quanto possibile alcune lacune della documenta-zione fotografica originale, se ne sono omogeneizzata la grana fotogra-fica e ottimizzati contrasto e bilanciamento dei toni di grigio.

    Di ciascuno specimen si poi creato un file sorgente, generato conil detto Adobe Photoshop 6.0 , pertanto di estensione *.psd(PhotoShop Document, lunico formato che supporti tutti i metodidi immagine disponibili Bitmap, Scala di grigio, Due tonalit,Scala di colore, RGB, CMYK, Lab e Multicanale , le guide, i cana-li alfa, i canali di tinte piatte e i livelli compresi i livelli regolazio-ne, i livelli testo e gli effetti di livello). Da ogni file sorgente si sonoprodotti il file derivato, principale *.bmp (formato con metodo percolori a 24 bit senza compressione). Si in tal modo accumulato unarchivio digitale relativo alle 1.234 riproduzioni costituenti la docu-mentazione integrale del fondo di S. Giorgio in Braida entro lanno1.200.

    Sulla base di questa prima lavorazione dei dati si progettato unostrumento di accesso allarchivio cos generato. Esso stato sviluppa-to tenendo conto della necessit di pianificare limplementazione dellaricerca sul piano informatico e digitale, senza trascurare, tuttavia, laconcretezza e limmediatezza garantite dal potenziale allestimento diun archivio cartaceo.

    Lo strumento per laccesso ai dati si concretizzato in un Database (dora in avanti DB) appositamente studiato sul piano progettua-le e scritto sul piano della programmazione:

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    Esso consiste in DB di tipo logico-relazionale a tabelle correlate,sviluppato con supporto VBA (Visual Basic Applications) attraver-so lapplicativo Microsoft Access Xp. La struttura cos apposi-tamente realizzata ha consentito di legare in modo strutturale lasemplice documentazione iconografica digitale alle informazionitopografiche, anagrafiche e tipologiche di ogni pergamena e di ordi-narla in modo aperto rispetto ad esse.

    Allo stato della prima immissione larchivio stato stimato comeuna delle pi importanti banche dati elettroniche sul notariato italiano(ed un auspicabile aggiornamento potrebbe condursi sulla base dellaschedatura pi che decennale compiuta dallUni-versit di Pavia, rela-tivamente al notariato lombardo) e come una delle pi cospicue maicompiute (essendo andati perduti i materiali preparator delledizionedel fondo del monastero di Sassovivo approntati da Giorgio Cencetti edalla sua scuola nel corso degli anni 60).

    * * *

    Quello prospettato qui di sguito (con abbondante documentazio-ne fotografica) uno soltanto dei possibili itinerari di fruizionedellAnagrafe. Sulla base di questo lutente sar facilitato nellesperir-ne di suoi.

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    Allavvio, il DB, attivo in Access Xp behaviour, propone allu-tente un primo men iniziale. In esso consentito di accedere allamodifica dei dati (Immetti specimen; funzione disattivata per lutenzafinale), di tentare ricerche (Prova ricerche), ovvero di chiudere lappli-cativo (Abbandona il DB).

    Nel primo caso (Immetti specimen) si introdotti alla mascheraprincipale del DB (Anagrafe dei notai) dalla quale si possono con-sultare e (previa autorizzazione) modificare o aggiungere i dati:

    In essa si trovano i campi principali del DB organizzati in sezionidistinte:

    I. la collocazione della pergamena oggetto del record (12);II. le formule di datazione, la loro collocazione nel tenor del docu-mento, la loro riduzione a parametri di datazione correnti(anno/mese/giorno);III. anagrafe del notaio: formula di completio, nome del notaio, qua-lifica, riproduzione della sottoscrizione;

    (12) Affiancata a questo campo trova posto una check-box che indica leventua-lenatura di copia del testimone censito, poich altrimenti si d per implicito trattarsi dioriginale.

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    Allaltezza del campo Nome notaio, con un click del mouse sulle-tichetta Vedi elenco possibile consultare un elenco ordinato alfabeti-camente di tutti i notai inseriti nel DB con possibilit di controllarepresenze specifiche, singole forme onomastiche o ortografiche.

    Anche da questa maschera principale possibile avviare dellericerche specifiche (Prova ricerche), tornare al menu iniziale (Torna alMenu) ovvero chiudere semplicemente la maschera.

    Agendo sul comando Prova ricerche, viene proposta una nuovamaschera (Palette di ricerca):

    In essa sono state previste alcune forme di ricerca guidate:

  • Anagrafe dei notai veronesi 275

    ricerca per collocazione: consente di ricercare un item specifico;ricerca per formula di datatio: permette di digitare gruppi diparole, parole singole, parti di parola che si intendono ricercarenei campi riservati alle formule di datazione;ricerca per intervallo di anni: consente di consultare le pergame-ne comprese in un intervallo di anni stabilito dallutente chiamato adigitare due cifre di anni come estremi inferiore e superiore;ricerca per nome del notaio: permette di digitare un nome o unaparte di esso per ricercare tutti i nomi che soddisfino il criterio diricerca immesso;ricerca per attributi del notaio: permette di digitare gruppi diparole, parole singole, parti di parola che si intendono ricercarenel campo contenente la qualifica del notaio;ricerca per formula di completio: permette di digitare gruppi diparole, parole singole, parti di parola che si intendono ricercarenel campo riservato alla formula di completio.

    Si apprezzer come questa maschera dia accesso a due distinti tipidi esito delle ricerche. In tutti i casi ora descritti, infatti, attivando laricerca con un click del mouse sulletichetta (a partire, cio, dalla cruxrossa verso destra per lintera estensione della scrittura), i risultati dellaricerca verranno restituiti attraverso la maschera principale Anagrafedei notai.

    Nellesempio proposto nella pagina seguente, la ricerca pernome del notaio stata effettuata digitando la serie albert):

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    Attivando, invece, la ricerca con un click del puntatore sul-lim-magine della stampante E, i risultati della ricerca verranno restituitiattraverso un apposito report stampabile o convogliabile in un fileWord (*.doc) (nellesempio proposto la ricerca per nome delnotaio stata effettuata digitando la serie vualc):

    Per ricerche specifiche, tuttavia, resta possibile utilizzare la fun-zione di Ricerca in base a maschera; tutti i campi, forniti di menua cascata contenenti linterezza delle entrate non duplicate in essoinserite, potranno essere ricercati singolarmente o in combinazionecon gli altri. Ogni campo, dunque, nel quale sono contenuti i datiidentificativi dei pezzi, pu costituire criterio di ricerca singolar-mente ovvero attraverso lesame incrociato degli altri campi, ma conla restrizione di doversi utilizzare come criteri unicamente quelliofferti dai menu.

    Qui di sguito, in densa alternanza tra testo e immagini (connetta prevalenza di queste ultime), si trova un esempio di questo tipodi ricerca, tracciato dallavvio sino alla deselezione del filtro:

  • Anagrafe dei notai veronesi 277

    1. Attivare il comando di Filtro in base maschera

    2. Selezionare, nel campo desiderato,una delle entrate proposte dal menu a cascata

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    3. Attivare il comando Filtro

    4. Rimuovere il filtro con lo stesso pulsante di Filtro

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    Si noter, infine, che, utilizzando laccortezza di collegare e nonincorporare ai record le immagini, si ottenuto un DB accettabilmen-te leggero. Nelle maschere, infatti, figura soltanto unimmagineriflessa dei veri file-im-magine contenuti nel serbatoio pesante costi-tuito dallar-chivio digitale di immagini del CD 2. Gli specimina, dun-que, non potranno essere salvati, modificati, acquisiti in assenza delrelativo CD 2.

    Occorre tener presente che questo DB e il suo serbatoio, conosco-no, con tale loro primo esito digitale, soltanto una provvisoria, rudi-mentale e inappropriata via di diffusione. Del pari, tale difettosit nonverr a sanarsi nemmeno quando nuove copie implementate verrannoarchiviate e distribuite su supporti progressivamente pi capienti comelo standard DVD-Rom single e double layer.

    Lambiente naturale dello strumento che qui si pu limitatamenteapprezzare , infatti, la Rete. LAnagrafe, del resto, gi ora (nelmomento in cui questo primo esito ha visto la luce) in fase di revisio-ne e implementatamento attraverso lapplicativo Microsoft SQLServer. A sguito di tale ripensamento il DB potr essere fruito, con-sultato e aggiornato sia in Local Area Network, sia, previa concessio-ne di apposite autorizzazioni, da postazione remota tramite World WideWeb.

    * * *

    LAnagrafe digitale cos delineata, da ultimo, finisce (si direbbelegittimamente) per apparire come un ulteriore passo verso il prosce-nio di quellarena informatica alla quale il diplomatista (13) ormaiimpossibilitato a sottrarsi.

    Legittimamente, si diceva. Nello spazio degli ultimi ottantanni, difatto, la storiografia paleografica e diplomatistica ha debitamente sot-tolineato il portato rivoluzionario e progressivo per le due disciplinein oggetto dellimpiego scientifico di daguerrotipi e fotografie.Lallestimento di strumenti digitali via via pi raffinati di accesso

    (13) Cos e c da fidarsi per Michele Ansani, Diplomatica (e diplomatisti) nel-larena digitale, Scrineum, I (1999), pp. 1-11 URL: http://dobc.uni-pv.it/scri-neum/biblioteca/ansani.htm.

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    critico ai vasti corpora fotografici costituitisi si avvia a raccoglierequella difficile e pionieristica eredit rivoluzionaria.

    Il DB qui presentato , certo, a guardarlo in stato di quiete, un puromotore di ricerca collegato ad un serbatoio (di dimensioni sperabil-mente crescenti). Ci che meglio, tuttavia, lo definisce e lo connota il carattere dinamico col quale quelle due qualit interagiscono.

    La possibilit di mettere sinteticamente e funzionalmente in dia-logo pi riproduzioni, del resto, asseconda ma con esponenzialichances di intersezione una istanza comparativistica che basilareper molte ricerche di carattere diplomatistico. Laccortezza di associa-re a tali riproduzioni numerosi meta-dati qualificanti come indici per-mette di integrare il contributo delle immagini con ricche informazio-ni di carattere testuale in grado di sostanziare o di indebolire quel con-tributo.

    In questa prospettiva lAnagrafe notarile veronese strumento persua natura in progress promette di aprire nuovi percorsi nello studiodel ricco ceto di notai attivi nel comprensorio veronese. Accanto, infat-ti, agli scopi pi diretti e appropriati, ossia quelli funzionali allappron-tamento delledizione la soluzione delle omonimie, la delimitazionedegli archi cronologici di attivit, la collatio manuum per identificareeventuali falsi o copie in forma di originale, eccetera si potranno findora saggiare ulteriori prospettive. La persistenza nellimpiego di spe-cifiche formule di completio o di particolari usi nella datazione per-metter, ad esempio, di indovinare in un serrato e sempre apertoconfronto legami di discepolato e, magari, di immaginare quei carat-teri come tracce di riconoscibili cerchie didattiche. Tali caratteri avran-no il bene, poi, di potersi misurare, in tempo reale di ricerca, contro ilfatto grafico, seguendo almeno, per non dire della scrittura tout-court,il filo rosso costituito dalle analogie dei signa.