I Tesori Veronesi 2011 - 02

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/2 I luoghi e le vicende del Risorgimento a Verona e nel Veronese 10/11 Settembre 2011 Legnago - Cerea 24/25 Settembre 2011 Custoza - Valeggio sul Mincio 01/02 Ottobre 2011 Verona

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Il patrimonio ambientale della provincia di Verona

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Provincia di VeronaU.R.P. Ufficio Relazioni con il PubblicoVia delle Franceschine, 10 - VeronaTel. 0459288605www.provincia.vr.it

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IAT VERONAVia degli Alpini, 9 (Piazza Bra)Tel. 0458068680www.tourism.verona.it

Informazioni e prenotazioni

Progetto grafico yupeka | yupeka.com

Per informazioni visitare il sito www.itesoriveronesi.it dove sarà possibile scaricare il programma in formato digitale o scrivere direttamente a [email protected].

In caso di necessità, durante i giorni della manifestazione, contattare il numero 348 6682388. Il numero non è utilizzabile per il servizio di prenotazione!

I luoghi e le vicendedel Risorgimento a Veronae nel Veronese

10/11 Settembre 2011Legnago - Cerea

24/25 Settembre 2011Custoza - Valeggio sul Mincio

01/02 Ottobre 2011Verona

Arrivederci a ...Arrivederci a ...

Il patrimonio ambientaledella provincia di Verona

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Marco AmbrosiniAssessore ai Beni AmbientaliProvincia di Verona

Si è concluso con soddisfazione il primo ciclo di tappe de “I Tesori Veronesi 2011” che ha visto numerosa partecipazione da parte di un pubblico sempre più coinvolto nel visitare e scoprire i luoghi e le fortezze che furono protagonisti delle vicende risorgimentali veronesi.

Con la stessa gioia e con lo stesso entusiasmo siamo ad inaugurare il secondo ciclo di questa edizione dell'iniziativa, che avrà protagoniste le località di Legnago e Cerea per la pianura veronese, con mete il nuovo Museo del Risorgimento, l'ex Ospedale Militare Austriaco e l'Oasi del Brusà, Custoza e Valeggio sul Mincio per la zona del Monte Baldo/Lago di Garda, con visite all'Ossario e alla meravigliosa Villa Maffei Sigurtà, per tornare e terminare nuovamente a Verona, questa volta a Palazzo Carli e alla caserma “Dalla Bona”.Ancora una volta cultura e natura si incontrano e si intrecciano in percorsi storico-naturalistici tra pregevoli opere architettoniche che furono protagoniste della storia e delle battaglie risorgimentali veronesi.

Presenti e immancabili anche in questo secondo ciclo di appuntamenti gli eventi culturali del sabato sera dedicati all’intrattenimento, come i concerti e gli spettacoli teatrali, e all’approfondimento, con conferenze, proiezioni ed incontri di spessore storico e ambientale.Continua così il viaggio affascinante nella storia della nostra terra, attraverso testimonianze vive e presenti che rappresentano risorse da salvaguardare, valorizzare, ma soprattutto da riscoprire.

L'augurio che rinnovo anche per le prossime tappe è quello di continuare ad avere lo stesso interesse e partecipazione da parte di un pubblico curioso di scoprire il nostro patrimonio paesaggistico ed architettonico, come un tesoro di inestimabile valore legato indissolubilmente alle nostre radici storico-culturali.

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22 - 23 OTTOBRE 2011PIAZZA DEI SIGNORI

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I luoghi e le vicendedel Risorgimentoa Verona e nel Veronese

Venerdì 09 Settembre 2011, ore 21.00Sala conferenze Fondazione Fioroni, Legnago Conferenza introduttiva a I Tesori Veronesi 2011 a cura dell’Università di Verona e della Fondazione Fioroni di Legnago

Calendario Eventi

Il Risorgimento a Verona e nel Veronese

Le tappe del secondo ciclo

✴07 Maggio 2011

✴08 Maggio 2011

Est Veronese

SOAVE

MONTEFORTED’ALPONE

✴10/11 Settembre 2011

✴10/11 Settembre 2011

Pianura Veronese

LEGNAGO

CEREA

✴14 Maggio 2011

✴15 Maggio 2011

Monte Baldo/Lago di Garda

RIVOLI VERONESE

✴28/29 Maggio 2011VERONA

PASTRENGO

Area Centrale e Metropolitana

✴24 Settembre 2011

✴25 Settembre 2011

Monte Baldo/Lago di Garda

CUSTOZA(Sommacampagna) Verona e la sua storia,

visitando i luoghidel Risorgimento

✴01/02 Ottobre 2011VERONA

VALEGGIO SUL MINCIO

Area Centrale e Metropolitana

✴07 Maggio 2011

✴08 Maggio 2011

Est Veronese

SOAVE

MONTEFORTED’ALPONE

✴10/11 Settembre 2011

✴10/11 Settembre 2011

Pianura Veronese

LEGNAGO

CEREA

✴14 Maggio 2011

✴15 Maggio 2011

Monte Baldo/Lago di Garda

RIVOLI VERONESE

✴28/29 Maggio 2011VERONA

PASTRENGO

Area Centrale e Metropolitana

✴24 Settembre 2011

✴25 Settembre 2011

Monte Baldo/Lago di Garda

CUSTOZA(Sommacampagna) Verona e la sua storia,

visitando i luoghidel Risorgimento

✴01/02 Ottobre 2011VERONA

VALEGGIO SUL MINCIO

Area Centrale e Metropolitana

✴07 Maggio 2011

✴08 Maggio 2011

Est Veronese

SOAVE

MONTEFORTED’ALPONE

✴10/11 Settembre 2011

✴10/11 Settembre 2011

Pianura Veronese

LEGNAGO

CEREA

✴14 Maggio 2011

✴15 Maggio 2011

Monte Baldo/Lago di Garda

RIVOLI VERONESE

✴28/29 Maggio 2011VERONA

PASTRENGO

Area Centrale e Metropolitana

✴24 Settembre 2011

✴25 Settembre 2011

Monte Baldo/Lago di Garda

CUSTOZA(Sommacampagna) Verona e la sua storia,

visitando i luoghidel Risorgimento

✴01/02 Ottobre 2011VERONA

VALEGGIO SUL MINCIO

Area Centrale e Metropolitana

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Come parteciparealle giornate di visita

Accesso libero. Tutte le tappe presenti nel calendario de I TESORI VERONESI sono accessibili a titolo gratuito gra-zie al contributo dell’Assessorato ai Beni Ambientali della Provincia di Verona e alla disponibilità delle amministra-zioni comunali, delle istituzioni, delle associazioni e degli esperti che hanno collaborato alla loro realizzazione.

IMPORTANTE! Per chiunque volesse aderire alle visite è obbligatorio contattare i numeri 0458068680 (IAT Verona) o 0459288605 (U.R.P. Provincia di Verona) per confermare la propria presenza. La prenotazione è consigliata anche per chi intende partecipare con mezzi propri. La richiesta viene fatta per garantire il miglior servizio visitatori-numero guide. I numeri sono attivi per il servizio prenotazione dal lunedì al venerdì mattina (ore 12.00) antecedenti le giornate di visita.

Orari visite. Il sabato pomeriggio e la domenica pome-riggio sarà possibile effettuare due visite di circa un’ora e mezza: una di interesse storico-monumentale e una di carattere naturalistico. Gli orari delle visite sono dalle 15.00 alle 16.30 primo turno e dalle 16.45 alle 18.30 secondo turno. Attenzione! Per riuscire ad effettuare en-trambe le visite è necessario arrivare in tempo e aderire al primo turno di visita (ore 15.00). Chi non dovesse es-sere presente al primo turno dovrà scegliere tra l’itine-rario naturalistico o l’itinerario storico-monumentale.

Mezzi di trasporto. É possibile raggiungere i luoghi di visita con mezzi propri, si prega di comunicare ai numeri 0458068680 (IAT Verona) o 0459288605 (U.R.P. Pro-vincia di Verona) l’intenzione di partecipare alle visite in programma. L’Assessore ai Beni Ambientali mette a dispo-sizione con partenza da Verona, Piazzale Romano Guar-dini (dopo la stazione di Verona Porta Nuova in Via delle Coste, di fronte all’Itis “Marconi” e all’Istituto “E.Fermi” di Verona) 2 bus al sabato e 2 bus alla domenica.I bus partiranno un’ora prima dell’inizio della prima visi-ta, alle ore 14.00. Si ricorda di essere presenti almeno 15 minuti prima della partenza per le operazioni di con-trollo e biglietteria. Il piazzale offre numerosi parcheggi gratuiti. Per tutti gli interessati il bus farà una sosta per la salita/discesa in via Città di Nimes, ore 14.05 c.a.Il costo del biglietto è di 3,00 € e sarà da corrispondere agli autisti dell’ATV al momento della partenza o dopo la salita dalla fermata di via Città di Nimes.

NOVITÀ! Luogo di appuntamento per il servizio di tra-

sporto da Verona è previsto presso il Piazzale Romano Guardini (dopo la stazione di Verona Porta Nuova in Via delle Coste, vicino al Nuovo Hotel Rossi e il Liceo Arti-stico Statale Nani). Possibilità di salire in prossimità di via Città di Nimes, il biglietto verrà rilasciato a bordo del bus!

Momento culturale. NOVITÀ! A fronte di una prenotazio-ne di minimo 30 partecipanti verrà attivato un servizio bus che si fermerà oltre l’orario delle visite per permet-tere di assistere allo spettacolo/evento culturale in pro-gramma per il sabato sera. Per ogni tappa verrà proposto un menu concordato con un ristorante della zona o, in alternativa, si potrà decidere di cenare in altro modo (al sacco o altro ristorante non convenzionato).

Prenotazione obbligatoria. La prenotazione è ob-bligatoria telefonando in orario d’ufficio (lun-ven, 9.00-13.00) ai numeri 0458068680 (IAT Verona) o 0459288605 (U.R.P. Provincia di Verona). La prenota-zione va effettuata entro il venerdì precedente le giorna-te di visita. In caso di sopravvenuta impossibilità di par-tecipare si prega di comunicare la disdetta entro le ore 13.00 del venerdì. Saranno accettate prenotazioni per un massimo di 4 persone per ogni richiedente.

Convenzioni con ristoratori. Per promuovere la cucina tipica dei luoghi che si andranno a visitare abbiamo definito una convenzione sconto del 10% con alcuni ristoranti della zona che saranno segnalati nei depliant dedicati alle tappe. Sarà possibile anche effettuare una cena al sacco o in qualsiasi altro esercizio pubblico non convenzionato.

Segnaletica. I luoghi di partenza degli itinerari verranno indicati con un’adeguata segnaletica posizionata lungo le principali strade di accesso.

Abbigliamento. Si raccomanda un abbigliamento e delle calzature idonee ai percorsi naturalistici in programma (scarpe da ginnastica) ed eventuali indumenti per l’evol-vere delle condizioni atmosferiche.

Informazioni. Ulteriori informazioni sono disponibili, oltre che ai numeri evidenziati anche sul sito webwww.itesoriveronesi.it. Inoltre si potrà richiedere infor-mazioni all’indirizzo di posta [email protected]. Inviando una richiesta all’indi-rizzo indicato si potranno ricevere in anteprima tutte le informazioni delle tappe e qualsiasi modifica sarà neces-sario apportare in itinere.

Variazioni. Eventuali variazioni ai programmi ed agli iti-nerari sono possibili per cause di forza maggiore.

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Attenzione!

Per partecipare alle visite guidate dei monumenti risorgimentali di Verona, in programma per il primo fine settimana di ottobre 2011, è necessaria la prenotazione.Sarà possibile prenotare l’ingresso a Palazzo Carli e all’Ex Ospedale Militare Austriaco - Caserma Dalla Bona da lunedì 26 settembre a venerdì 30 settembre 2011 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 ai numeri 0458068680 (IAT Verona) 0459288605 (U.R.P. Provincia di Verona).

Ogni richiedente potrà iscrivere al massimo altri 3 partecipanti.Si dovrà indicare al momento della prenotazione il turno di visita scelto e il nome e il cognome di ogni persona che si vuole iscrivere.Per ogni turno previsto a Palazzo Carli il numero massimo di partecipanti è di 30 persone, mentre alla Caserma Dalla Bona il limite massimo è di 40 visitatori per turno.

Gli orari di visita sono i seguenti:

Acquista la maglietta de I TESORI VERONESI al costo di € 7,00!Informazioni e prenotazioni - 348.6682388

PALAZZO CARLI

1° turno: 15.00 - 16.15 2° turno: 15.05 - 16.25 3° turno: 16.30 - 17.30 4° turno: 16.40 - 17.40 5° turno: 17.45 - 18.456° turno: 17.50 - 18.50

CASERMA DALLA BONA

1° turno: 15.00 - 16.15 2° turno: 15.05 - 16.25 3° turno: 16.30 - 17.30 4° turno: 16.40 - 17.40 5° turno: 17.45 - 18.456° turno: 17.50 - 18.50

I TESORI VERONESI

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Punto di partenzaPiazzale Romano Guardini

Via Città di NimesPunto di sosta

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Servizio di trasporto

Per le tappe di Legnago, Cerea, Custoza (Sommacampagna) e Valeg-gio sul Mincio sarà attivo un servizio di trasporto bus con biglietto di andata e ritorno al costo di soli 3,00€. Partenza alle ore 14.00 dal Piazzale Romano Guardini, vicino alla Stazione di Verona Porta Nuo-va, in via delle Coste, di fronte all’Itis “Marconi” e all’Istituto Tecnico “E. Fermi” . Si ricorda di essere presenti almeno 15 minuti prima della partenza per le operazioni di controllo e biglietteria.Per prenotare il servizio chiamare dal lunedì al giovedì (ore 9.00 - 13.00) antecedenti le uscite in programma i numeri 045 8068680 (IAT Verona) o 045 9288605 (U.R.P. Provincia di Verona).

Punto di partenza servizio busper raggiungere i luoghi di visita

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Comune di CereaComune di Legnago

La fortezza di Legnago e l’Oasi di Cerea, connubio tra Risorgimento e naturaLEGNAGO - CEREA

LEGNAGO - CEREASabato 10 Settembre 2011

LEGNAGO - CEREADomenica 11 Settembre 2011

Visite guidate all’Ospedale militare austriaco “Alla Prova” e al nuovo Museo del Risorgimento della Fondazione Fioroni di Legnago.

Percorso naturalistico alla scoperta dell’Oasi del Brusà a Cerea.Possibilità di immergersi in una natura incontaminata che cerca di conservare e salvaguardare il paesaggio caratteristico delle Grandi Valli Veronesi. Itinerario alla scoperta degli antichi paesaggi palustri.

Teatro Salieri di LegnagoPremio musicale “Danilo Cestari” in collaborazione con l’Amministrazione Comunale della Città di Legnago.(ingresso libero)

Visite guidate all’Ospedale militare austriaco “Alla Prova” e al nuovo Museo del Risorgimento della Fondazione Fioroni di Legnago. Grazie alla collaborazione della Fondazione Fiorioni di Legnago sarà possibile dare uno sguardo d’insieme alla Legnago austriaca.

Percorso naturalistico alla scoperta dell’Oasi del Brusà a Cerea.Possibilità di immergersi in una natura incontaminata che cerca di conservare e salvaguardare il paesaggio caratteristico delle Grandi Valli Veronesi. Itinerario alla scoperta degli antichi paesaggi palustri.

15.00 e16.45

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Percorso storico - monumentale

Itinerario

Il Museo del Risorgimentodella Fondazione Fioroni di Legnago

Il Museo del Risorgimento della Fondazione Fioroni di Legnago costituisce uno degli esempi più suggestivi e significativi di casa-museo nel panorama museale del Veneto. Il primo allestimento dell’ingente collezione di preziosi e unici cimeli risorgimentali, raccolta a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento dalla famiglia Fioroni, risale agli inizi degli anni ’20 del Novecento. Il desiderio di rendere fruibili per la comunità legnaghese i risultati di un collezionismo paziente e rigoroso, quanto soprattutto la precisa volontà di stimolare, con la creazione di un vero e proprio Museo del Risorgimento, ulteriori acquisizioni e donazioni, concretizzò nella famiglia Fioroni l’idea di adibire una porzione dell’ottocentesco palazzo di Legnago a sede espositiva permanente delle proprie raccolte. Uno degli aspetti più interessanti e indubbiamente caratteristici del Museo del Risorgimento della Fondazione Fioroni (per una superficie espositiva di oltre 600 mq.) è legato alla voluta contestualizzazione degli oggetti e dei cimeli attraverso una complessa operazione di “ambientazione”, concretamente ispirata agli stilemi scenografici del notissimo allestimento creato da Antonio Avena a Castelvecchio, prima degli interventi scarpiani. Tra le sale risorgimentali di palazzo Fioroni gli arredi rigorosamente d’epoca, gli arazzi, i tappeti, i tendaggi, i lampadari, gli abiti femminili contribuiscono nel complesso ad una sorta di mise en scene storica per le collezioni vere e proprie, alla creazione cioè di uno sfondo in grado di valorizzare, storicizzandola, la multiforme congerie dei preziosi oggetti esposti.

Il percorso espositivo sviluppato in otto ambienti contigui risponde, come accennato, ad una peculiare visione della storia nazionale e delle sue vicende. Una visione di lunghissimo respiro che individua specificatamente nella campagna d’Italia di Napoleone Bonaparte l’evento catalizzatore del complesso momento risorgimentale, scandito di sala in sala attraverso la tematizzazione di altrettanti momenti fondanti. Nella “sala napoleonica”, l’arredamento in stile primo impero fa da cornice ad una cospicua collezione di stampe originali dedicate al generale corso, alle sue più importanti campagne militari e alla famiglia Bonaparte; di particolare pregio, oltre ai servizi d’epoca in porcellana, la pregiatissima coperta nuziale appartenuta a Maria Luigia d’Austria duchessa di Parma e moglie di Napoleone. Il “corridoio del Risorgimento” introduce ad una sequenza espositiva con i manifesti e i proclami

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Legnago, 10/11 Settembre 2011

relativi ad alcuni degli episodi salienti del “primo” Risorgimento, en guise d’introduzione agli ambienti prospicienti e successivi. La “sala del 1848” costituisce l’ambiente centrale della casa-museo di Legnago; assieme agli arredi dell’epoca, conserva, in eleganti bacheche, numerosi documenti e cimeli tra i quali una vasta collezione di medaglie commemorative, alcune cartelle del prestito mazziniano, rarissimi oggetti relativi alle “cinque giornate” milanesi e una collezione integrale di tutte le onorificenze e le decorazioni militari delle campagne risorgimentali. Di indubbio interesse è la collezione di armi bianche e da fuoco risorgimentali, ricca di alcune centinaia di pezzi: fucili, baionette, pistole, fiasche da polvere, sciabole e daghe che documentano l’evoluzione degli equipaggiamenti dell’ordinanza militare ottocentesca degli eserciti coinvolti negli scenari bellici risorgimentali, come pure le spesso improvvisate armi “civili” adattate dai volontari che portarono il loro valoroso contributo alla storia del Risorgimento.L’attigua “sala Bonomi” dedicata alla seconda guerra d’indipendenza, è arredata con mobili provenienti dal palazzo ottocentesco della famiglia legnaghese Bonomi. La “sala dei patrioti” introduce all’epopea degli oltre duecento legnaghesi che tra il 1848 e il 1866 presero parte ai fatti d’arme più significativi del Risorgimento: le numerose stampe e le fotografie commemorative dell’epoca ritraggono i volontari che condivisero, talvolta fino alla morte (come nel caso dei “martiri” di Belfiore Pier Domenico Frattini e Angelo Scarsellini,

del garibaldino Girolamo Gilieri morto a Calatafimini), gli ideali di Garibaldi e Mazzini. All’eroe dei “due mondi” è dedicata l’omonima sala nella quale sono stati ricollocati gli arredi originali della stanza dell’albergo “Paglia” di Legnago nella quale il generale dormì il 10 marzo 1867.

La ricostruzione dell’ambiente funge da “supporto” espositivo per alcuni significativi oggetti appartenuti al generale – uno dei suoi caratteristici fez, un bastone “animato” da passeggio – e donati a Marino Bevilacqua, il facoltoso patriota milanese che contribuì in modo cospicuo al finanziamento di numerose imprese militari del Risorgimento. Tra le vetrine in stile di questa sala spiccano, oltre a tre “camicie rosse” appartenute ad altrettanti volontari legnaghesi, una decina di lettere autografe del generale e un suo ritratto a matita opera del celebre Gerolamo Induno, par exellence uno dei pittori più significativi del Risorgimento.

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L’ospedale militare austriaco “alla prova”(Centro Ambientale Archeologico)

La fortezza di Legnago, uno dei punti nevralgici del celebre sistema difensivo austriaco passato alla storia come ‘Quadrilatero’, svolse durante il Risorgimento un ruolo strategico di primaria importanza a difesa dei confini meridionali del Lombardo-Veneto. All’indomani dell’annessione del Veneto al regno d’Italia, le imponenti strutture militari della piazzaforte, risalenti alla dominazione veneta, vennero abbattute per favorire lo sviluppo urbanistico della cittadina bagnata dall’Adige. L’ospedale militare austriaco ‘alla prova’ (costruito cioè a prova di bomba), attuale sede espositiva del Centro Ambientale Archeologico - Museo Civico, costruito a partire dal 1835, rimane ad oggi l’unico esempio ancora esistente del complesso di edifici militari, di caserme, di alloggi e di magazzini che costituivano il cuore pulsante della vita militare nella fortezza. Una vita apparentemente monotona, scandita dai tempi e dalle rigide regole del ‘mondo delle armi’, ma che di tanto in tanto venne scossa dagli eroici quanto sfortunati episodi del risorgimento legnaghese.Come quando nel marzo del 1848 un piccolo drappello di insorti riuscì ad impossessarsi per pochi giorni della fortezza scacciando gli odiati austriaci, prima di soccombere alle truppe inviate dal maresciallo Radetzky che, si tramanda, considerasse la popolazione della piazzaforte di Legnago la più sovversiva dell’intero ‘quadrilatero’.

Testi a cura del dott. Andrea FerrareseDirettore della Fondazione Fioroni di Legnago 1. Particolare del “corridoio del Risorgimento”

2. Particolare della collezioni di armi bianche3. Particolare della sala dei “due mondi”4. Particolare delle Fortezza di Legnago, cartografia storica della Fondazione Fioroni.(Foto Archivio Fondazione Fioroni)

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Percorso naturalistico

Itinerario

Palude del BrusàGestita dall’associazione naturalistica Valle Brusà

La Palude Brusà e il contiguo territorio delle Vallette costituiscono l’ultimo residuo delle “Valli del Menago”, aree palustri che si estendevano all’interno del paleoalveo del fiume Menago da Bovolone fino alle “Grandi Valli Veronesi”. Alla fine del XVIII secolo le paludi di Cerea coprivano una superficie di circa 2200 ettari; oggi non ne rimangono che un centinaio di ettari.Queste valli nelle varie epoche storiche sono state utilizzate dall’uomo per la pesca, la caccia, la raccolta della canna palustre, della carice e marginalmente per la coltivazione del pioppo e degli ortaggi.

La Riserva Naturale Brusà - Vallette è una zona depressa e torbosa corrispondente ad un solco vallivo creato da un ramo dell’Adige, in seguito abbandonato e occupato dalle acque del Menago.

La Riserva ha un’estensione di 117 ettari, di questi circa 87 fanno parte dell’area denominata “Vallette” mentre i rimanenti 30 ettari appartengono alla Valle Brusà propriamente detta. L’ altitudine varia da un massimo di 15,4 m s.l.m. ad un minimo di 11 m s.l.m. AII’ interno dell’area vi è un rilievo artificiale a quota 20 m s.l.m. denominato “Motta della Tombola”.L’area è protetta a livello Comunale (Piano Regolatore), Provinciale (Piano Territoriale Provinciale), Regionale (P.T.R.C.), Europeo, essendo stata inserita nel 1997 nelle aree S.I.C. (Siti di Interesse Comunitario) e dal 2009 è stata riconosciuta Zona umida di importanza internazionale convenzione di Ramsar.

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All’interno dell’oasi, durante il percorso proposto, si potranno distinguere alcune particolari associazioni vegetazionali tra le quali: il Bosco igrofilo, in cui dominano il Salice bianco e il Salice grigio e si possono trovare il Pioppo nero, il Gelso, l’Acero campestre, l’Olmo, la Farnia e l’Ontano nero.Tra gli arbusti sono presenti il Sambuco, il Sanguinello e il Biancospino.Il Cariceto, formato da varie specie di erbe palustri occupa le aree periodicamente allagate.Il Lamineto, costituito da piante galleggianti sulla superficie dell’acqua come la Ninfea, il Nannufaro e la Lente d’acqua.Il Potameto è caratterizzato da piante ancorate sul fondo completamente sommerse come la Vallisneria e il Ceratofillo.

Tra i mammiferi si possono osservare l’Arvicola terrestre, il Topolino delle risaie, la Donnola, la Faina, la Puzzola, il Topo selvatico, la Talpa, il Riccio e la Nutria.Gli uccelli, sono la classe animale più rappresentata e conosciuta: sino ad ora sono state censite circa 150 specie.

Durante l’estate è possibile sentire i canti di molte specie di passeriformi.In inverno o durante le migrazioni ci si può imbattere nel volo basso sopra il canneto del Tarabuso, o si può osservare al crepuscolo la “caccia” dell’Albanella reale.In primavera si può vedere il tuffo del Falco di Palude nello sguazzo a caccia di pesci. L’Airone

cenerino si osserva in qualsiasi periodo dell’anno; altri due aironi abbastanza comuni sono la Garzetta e la Nitticora.

Gli anfibi più comuni sono: la Rana di Lataste, la Rana verde, il Rospo smeraldino, riconoscibile dal suo inconfondibile trillo, il Rospo comune, la Raganella, il Tritone crestato e il Tritone punteggiato.Tra i rettili ricordiamo: la Biscia d’acqua, la Testuggine palustre, la Lucertola vivipara, l’Orbettino, il Ramarro e la comune Lucertola muraiola.

Per quanto concerne i pesci tra le specie autoctone segnaliamo: il Luccio, il Ghiozzo, la Tinca, la Carpa, l’Alborella, il Cobite, l’Anguilla, la Scardola, il Triotto, il Cavedano.Tra le specie importate sono comuni il Pesce gatto, il Persico sole, il Persico trota, la Gambusia, il Carassio.

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Cerea, 10/11 Settembre 2011

La Riserva Naturale comprende due siti di interesse storico-archeologico: il villaggio preistorico di “Tombola” e la “Motta”. Il ritrovamento di alcuni cocci sulle rive del Fossà indusse il Prof. Zorzi nel 1955 ad effettuare degli scavi archeologici che misero alla luce pali infissi e pali orizzontali posati su un livello sabbioso di fondo. Il villaggio preistorico è riferibile alla tarda - media Età del Bronzo (XVI - XV secolo a.C.); la tipologia dei vasi ritrovati rientra nell’aspetto culturale Terramaricolo.La “Motta” della Tombola è una collinetta di origine artificiale che si eleva di circa 4 metri rispetto al dosso in cui si trova. Non si hanno per ora indicazioni certe sulla sua origine e funzione. La “Motta” compare in alcune antiche mappe di Cerea, come quella di Iseppo dalli Pontoni del 1571.

Abbigliamento e attrezzatura consigliatiÈ preferibile non indossare abiti vistosi, ma privilegiare colori naturali simili all’ambiente visitato; evitare abiti in materiale plastico per ridurre il rumore; utilizzare pantaloni lunghi anche d’estate.Utilissimi : binocolo e macchina fotografica.

Giorni e orari di visitaLa Riserva Naturale è aperta da marzo ad ottobre nei seguenti giorni ed orari ed è visitabile anche con l’accompagnamento di una guida dell’Associazione naturalistica Valle Brusà.

> Ogni secondo Sabato del mese: partenza visite alle ore 14.00 e 15.30 in orario solare e 16.00 e 17.30 in orario legale;> Ogni ultima Domenica del mese: partenza visite alle ore 9.00 e 10.30 in orario solare e 8.00 e 9.30 in orario legale.

Negli altri giorni, la visita è possibile per scuole o gruppi su prenotazione ai numeriPaola 0442 320112 - 328 667490Flavia 0442 83688

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5. Il fiume Menago, in prossimità dell’ingressoall’Oasi del Brusà6-7-8-9-10. Particolari faunistici e naturalisticidell’Oasi del Brusà11. Mappa dell’Oasi del Brusà(Foto Archivio Provincia di Verona Turismo)

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Evento culturale

Convenzioni con ristoranti

Premio all’arte in memoria di Danilo Cestari al soprano Francesca Patanèe alla regista e pittrice Gisella Pagano

Teatro Salieri di LegnagoSabato 10 Settembre 2011, ore 21.00Premio musicale “Danilo Cestari”Ingresso gratuito.

Parteciperanno Marco Chingari (baritono), Cristina Park Hyo Kang (soprano) e Maurizio Saltarin (tenore)accompagnati al pianoforte dal M° Marco Balderi. Alberto De Meis (violino), accompagnato al pianoforte dalM° Roberto Rossetto. Presenta Cristina Chinaglia.

Attenzione! Possibilità di partecipare all’evento culturale serale con servizio bus da Verona. Il servizio di trasporto verrà attivato con un minimo di 30 partecipanti. Comunicare se si è interessati al servizio bus al momento della prenotazione: 0458068680 IAT VERONA e 0459288605 U.R.P. Provincia di Verona. La giornata prevederà le visite del pomeriggio, una pausa per la cena (libera) e la partecipazione all’evento culturale serale in programma. Alla fine dell’evento il bus riaccompagnerà i partecipanti a Verona, presso l’Autostazione ATV Verona Porta Nuova e piazzale Francesco Guardini.

Per maggiori informazioni e prenotazioni: IAT VERONA 0458068680, U.R.P. Provincia di Verona 0459288605.

LegnagoRISTORANTE DA GIGI | Via Bezzecca, 13 - 37045 LegnagoTel. 0442 21284

TRATTORIA SALIERI | Via Marsala, 23 - 37045 Legnago Tel. 0442 600707

Come arrivareAutostrada A4: Milano - VeneziaUscita Verona Sud, seguire le indicazioni per Legnago.Dalla Transpolesana (SS. 434)Uscita Legnago nord e seguire le indicazioni per il centro.

Punto di ritrovoLEGNAGO | 10-11 Settembre 2011Fondazione Fioronivia Matteotti, 39 - 37045 Legnago (Verona)Tel. 0442.20052 - Fax 0442.603490

Cerea RISTORANTE “DA CARLO” | Via San Zeno, 70/ATel. 0442 82977

RISTORANTE “NOUVELLE ROSE” | Via Italia, 18Tel. 389 0746445

RISTORANTE “OSTERIA LA VECCHIA MODENA” | Via Paride, 80Tel. 349 3104845

RISTORANTE “RISTORANTE PIZZERIA AL RITROVO” | Via Calcara, 151Tel. 0442 82130

Punto di ritrovoCEREA | 10-11 Settembre 2011Ingresso Oasi Valle del Brusà, Cerea. Provenendo dalla statale n. 10 (da Mantova a Legnago) dopo il centro di Cerea si tiene la destra in direzione Bergantino. Dopo circa 3 km, su una curva a gomito a sinistra, si prende la strada sterrata che costeggia il fiume Menago. Al primo ponte siete arrivati.

Durante i due giorni della manifestazione (sabato e domenica a cena) i ristoranti sotto elencati saranno lieti di proporre ottimi piatti tipici con uno sconto del 10%. Per richiedere lo sconto sarà necessario esibire il dépliant generale dell’iniziativa o il libretto de I Tesori Veronesi 2011. È consigliata la prenotazione ai numeri indicati.

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Comune di Valeggio sul MincioComune di Sommacampagna

Nemici in vita, morte li adeguò, pietà li raccolse.Dalla villa dei grandi al Monumento dei tanti.

CUSTOZA - VALEGGIO SUL MINCIO

CUSTOZA (Sommacampagna)Sabato 24 Settembre 2011

VALEGGIO SUL MINCIODomenica 25 Settembre 2011

Visite guidate all’Ossario di Custoza.Alla scoperta del Mausoleo Sacrarioche conserva le spoglie dei soldati morti nelle celebri battaglie del 1848e del 1866.

Itinerario naturalistico sui sentieri del percorso “Cammina Custoza”. Accompagnati da guide naturalistiche, immersi nel verde delle vigne, alla scoperta dei luoghi delle battaglie risorgimentali.

Sala Conferenze - Azienda Agricola “Monte del Fra’” - SommacampagnaConferenza. Le colline moreniche del Garda e i paesaggi del Risorgimento.Relatore: Prof. Silvino Salgaro, docente dell’Università di Verona (ingresso libero).

Visite guidate a villa Maffei - Sigurtà.Guide esperte ci accompagneranno all’interno della villa che durante le guerre risorgimentali ospitò Carlo Alberto di Savoia, Radetzky (1848) e Napoleone III (1859).

Itinerario naturalistico guidato alla scoperta del paesaggio del basso lago e delle colline moreniche.

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Percorso storico - monumentale

Itinerario

Ossario di Custoza

L’Ossario di Custoza si presenta come una torre di quasi 38 metri, momento memoriale risorgimentale che sovrasta il territorio di Sommacampagna in località Custoza.La costruzione così solenne prende vita dalla volontà di don Gaetano Pivatelli (1832-1900) parroco del paese che aveva voluto un luogo degno di accogliere i resti mortali dei caduti delle due battaglie.Dopo numerose richieste e lettere del parroco indirizzate addirittura al re Vittorio Emanuele II e all’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria, l’8 agosto 1875 fu costituito un comitato promotore, presieduto dal sen. Giulio Camuzzoni, che riuscì a coordinare le varie iniziative nate fino alla realizzazione e l’inaugurazione del mausoleo alla presenza di re Umberto I il 24 giugno del 1879 esattamente venti anni dopo la battaglia di Solferino e San Martino.Al fine di approntarne il progetto, nel 1878 fu indetto un Concorso Nazionale cui parteciparono 82 concorrenti. Il lavoro venne infine commissionato a Giacomo Franco, architetto di Verona, mentre l’opera venne realizzata da Francesco Podestà.La costruzione si presenta a pianta ottagonale con 4 lati principali e 4 minori. Il basamento è costruito in marmo bianco e ai lati minori sono presenti 4 finestre

che danno luce alla cripta sottostante. Nei lati principali si aprono, dopo brevi scalinate, 4 pronai d’ingresso costituiti da due colonne, archivolto e frontone.Sopra i pronai, il cornicione principale, che racchiude la loggia. Sopra la loggia si apre un attico sormontato da una piramide ad obelisco che innalza il monumento ad un’altezza complessiva di 38 metri.All’interno della cripta sottostante l’altare del mausoleo furono poste innumerevoli ossa dei caduti delle due Guerre d’Indipendenza del 1848 e 1866. In particolare sono visibili 1894 crani dei soldati, disposti su balaustre lignee senza alcuna protezione sia sui muri perimetrali che attorno alla struttura centrale dell’Ossario, che lasciano vedere con mesta chiarezza le modalità con cui vennero uccisi. Le ferite alla testa parlano chiaro: fori di entrata e di uscita, colpi penetranti di baionetta, palle di cannone che hanno sventrato la scatola cranica e residui di ossa facciali dovuti ad impatti diretti con palle di cannone di grosso diametro. La vista di questi orrori incute rispetto e silenzio nella contemplazione e nel pensiero che ognuno di quei crani apparteneva a soldati, perlopiù giovani, periti per difendere un ideale antico degli stati che allora erano belligeranti.

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Custoza, 24 Settembre 2011

La costruzione dell’Ossario di Custoza fu molto sentita per il suo alto valore simbolico di unificare nella compassione e nella memoria i caduti di entrambi gli schieramenti che si fronteggiarono durante le battaglie risorgimentali, e per questa particolarità l’Ossario può essere definito un vero e proprio monumento Europeo.É a Custoza che l’Europa, un tempo terra di scontro tra poteri e culture, trova una delle sue prime e più importanti rappresentazioni simboliche di quella unità nella diversità che costituisce il motto dell’Unione Europea.

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1-2. Particolari dell’interno dell’Ossario(foto di Gianluca Bonafini)3. Ossario di Custoza, prima del restauro terminato nel giugno 2011(Foto di Gianluca Bonafini)

Punto di ritrovoCUSTOZA | Sabato 24 Settembre 2011Ossario di Custoza. Via Ossario, Custoza di Sommacampagna (VR). Possibilità di parcheggio in centro a Custoza, 3 minuti a piedi dall’Ossario.

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Percorso naturalistico

Itinerario

CamminaCustoza è un itinerario che si snoda per circa 8 km nella zona collinare a nord-ovest di Custoza.Il percorso si immerge in un ambiente naturale tipico dell’anfiteatro morenico, un ambiente in cui colline e valli si sono formate per l’accumulo di materiali di deposito prodotti per erosione dal ghiacciaio del Garda e in seguito addolciti e modellati dagli agenti atmosferici e dall’acqua. Qui convivono ecosistemi in equilibrio fra loro, in campi coltivati, zone incolte e boschetti. La flora spontanea è particolarmente ricca e interessante dal punto di vista botanico, mentre la fauna rappresenta un elemento degno di attenzione, anche se il timido mondo degli animali non è altrettanto palese quanto quello vegetale e richiede silenti attenzioni. La presenza dell’uomo nella zona è molto antica; ne sono testimonianza il ritrovamento di monete del IV secolo d.C. e frammenti di una probabile lapide funeraria di epoca romana. Nel percorso che vi proponiamo, percorribile a piedi o in bicicletta, storia, vita rurale e natura sono i veri protagonisti. Passando per contrade e vallette potrete godere di piccoli momenti di pace e armonia, immersi in un ambiente naturale senza tempo.

La piazza della chiesa è il centro sociale e fisico di Custoza. La chiesa neoclassica, dedicata a San Pietro in Vinculis e inaugurata nel 1792, fu costruita su una chiesa precedente più antica e omonima, di cui rimane solamente la quattrocentesca statua della Madonna. Lo sguardo può spaziare per un ampio raggio sull’ondulata valle come carezzata da ordinati vigneti. Sulla sommità del colle antistante è visibile la facciata

di villa Pignatti-Morano, di origine seicentesca, fiancheggiata a destra da rustici e, un po’ discosta sulla sinistra l’originale abitazione a foggia di torrione.Nella valle, modellata dalle acque in epoca glaciale, scorre il fiume Tione che la percorre con ampie curve accompagnate da una flora tipicamente fluviale (platani, pioppi e salici). Al di là del fiume, la borgata di Caselle, il monte Mamaor ricoperto di bosco ceduo e il paese

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Custoza, 24 Settembre 2011

di S. Lucia ai Monti. La valle si allarga poi tra i rilievi montuosi dell’Ossario, del Mamaor e del Cornone.La zona boschiva del monte Cornone, come altre nei dintorni, è ciò che rimane delle foreste che popolavano la pianura Padana e i pendii delle zone prospicienti le Alpi e gli Appennini.Nel ricco sottobosco arbustaceo si possono riconoscere specie arboree che caratterizzavano le antiche foreste:il cerro, il frassino, l’acero campestre e i carpini.In primavera fioriscono erbe come il bucaneve, la viola, le euforbie, l’anemone, la polmonaria, la fragola e lapervinca. In questo ambiente anche il biancospino, la rosa canina, la sanguinella e il viburno, il pungitopo, l’edera, la clemantide e l’asparago selvatico, sono i padroni incontrastati assieme ad uccelli e piccoli animali; a destra, fra gli alberi la vista scorge la radura da poco abbandonata, le colline di Custoza e l’Ossario.Dal punto più alto del percorso, ormai in vicinanza di Custoza, si può godere di una vista a trecentosessanta gradi. Verso nord-ovest si intravede il lago di Garda, i profili delle prealpi Bresciane e, in giornate limpide, anche la cima dell’Adamello; a nord il monte Baldo e in successione il corno d’Aquilio, il gruppo del Carega e le montagne Vicentine; più vicini si distinguono il monte Pastello e i centri abitati di S. Giorgio in Salici e Sona. Il diritto filare di pioppi cipressini lungo la strada che collega Corte Guastalla e Sommacampagna si staglia nella campagna. A est, il colle del Tamburino Sardo nasconde parzialmente la vista sulla pianura Padana. Villafranca è lì, in primo piano, e in giornate terse sono persino visibili le ciminiere di Ostiglia sul Po e gli Appennini. Verso sud nel vicino colle boscoso, Villa Pignatti-Morano, sopra i vigneti il campanile e l’Ossario.

Estratto dal testo del percorso “Cammina Custoza” all’interno del portale www.ambiente.com del comune di Sommacampagna, Vr.

4. Veduta dei vigneti della Az. Agricola Monte del Fra’5-6. Vigneti, Monte del Fra’(Foto Archivio Az. Agricola Monte del Fra’)

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Punto di ritrovoCUSTOZA | Sabato 24 Settembre 2011Ossario di Custoza. Via Ossario, Custoza di Sommacampagna (VR). Possibilità di parcheggio in centro a Custoza, 3 minuti a piedi dall’Ossario.

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Percorso storico - monumentale

Itinerario

Villa Maffei - Sigurtà

Il 21 luglio 1649 il Doge di Venezia Francesco Molin investiva ufficialmente i fratelli Alvise e Carlo Maffei del feudo di Valeggio e Monzambano, elevandoli alla dignità di Conti, con possibilità di trasmettere possedimenti ed onori ai:“...loro discendenti Maschi in perpetuo...”. Gli investimenti economici della famiglia veronese dei Maffei, nel Vicariato di Valeggio, iniziarono sul finire del XV secolo e furono indirizzati prevalentemente all’acquisto di nuovi terreni agricoli e alla costruzione di mulini lungo il corso del Mincio. L’investitura dogale sancì l’apice del potere economico e politico dei Maffei e la testimonianza tangibile del loro successo fu la costruzione, negli anni ’90 del ‘600, di una splendida Villa veneta. La progettazione e la realizzazione della suntuosa dimora estiva vennero affidate al valente architetto Vincenzo Pellesina (1637-1700). Memore della lezione palladiana, l’architetto veronese compì l’opera nel pieno della sua maturità, sottolineando il trapassato linguistico fra il tramonto dello stile barocco ed il nascente stile neoclassico. Aperta in rare occasioni o per banchetti di nozze, Villa Maffei Sigurtà si presenta con un corpo centrale che all’interno di quattro colonne ioniche inquadra la vasta loggia con il soffitto affrescato. Nel timpano sormontato da pinnacoli, una lapide ricorda l’antica investitura dei Maffei. Sul retro della villa, nell’antico “Brolo”, si estende per circa 50 ettari il Parco Giardino Sigurtà. La proprietà fu acquistata negli anni ’40 del ‘900 dal conte Dott. Carlo Sigurtàe trasformata, dopo anni di appassionato lavoro, in una delle realtà botaniche e paesaggistiche più belle d’Europa.

Testi tratti da “Valeggio sul Mincio, breve guida turistica”, Ass. Pro Loco Valeggio sul Mincio

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Valeggio sul Mincio, 25 Settembre 2011

Durante le guerre risorgimentali Villa Maffei Sigurtà ha ospitato Carlo Alberto di Savoia, Radetzky (1848) e Napoleone III (1859). Nel giugno del 1859, migliaia di austriaci si schierarono sulle colline del basso Garda.All’alba del 24 giugno, l’esercito sardo-piemontese guidato dal re Vittorio Emanuele II e il corpo di spedizione degli alleati francesi, guidati dall’imperatore Napoleone III, si scontrarono in una grande battaglia campale con le forze austriache comandate dall’imperatore Francesco Giuseppe.A San Martino e a Solferino si svolse l’ultima grande battaglia europea in cui furono presenti, sul campo, tre monarchi. La vittoria franco-piemontese portò gli imperiali austriaci a ritirarsi dietro le linee sicure del Quadrilatero. Una rapida avanzata dell’esercito franco-piemontese avrebbe forse portato alla disfatta degli austriaci ma Napoleone III, pressato da problemi di politica interna ed internazionale, troncò la campagna bellica sottoscrivendo i preliminari di pace con l’imperatore d’Austria a Villafranca.Con questo accordo solo la Lombardia veniva ammessa al Regno d’Italia mentre il Veneto dovette aspettare ancora qualche anno e per il Trentino e il Friuli l’attesa durerà ancora per 59 anni.

Due anni dopo gli episodi descritti, nel 1861, veniva solennemente proclamata la raggiunta unità d’Italia.Il 24 giugno 1866, l’esercito ora italiano, superò i ponti sul Mincio dando inizio alla III guerra d’indipendenza. Le forze italiane, non supportate dagli alti comandi, furono fermate in battaglia sulle colline di Custoza, ma la sconfitta impartita agli austriaci dall’esercito prussiano, alleato italiano, a Sadowa, costrinse Vienna a cedere il Veneto. Il 16 ottobre 1866, i bersaglieri entrarono in Verona accolti dalla folla osannante, poche ore dopo che le ultime truppe austriache avevano abbandonato la città.

Testi tratti da “Storia di Valeggio sul Mincio e del suo territorio”, Cesare Farinelli, Valeggio sul Mincio, 1994.

7. Facciata di Villa Maffei Sigurtà8. Particolare della scalinata interna di Villa Maffei Sigurtà9. Retro di Villa Maffei Sigurtà10-11. Giardino di Villa Maffei Sigurtà(Foto di Emiliano Rovina)

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Punto di ritrovoVALEGGIO SUL MINCIO | Domenica 25 Settembre 2011Villa Maffei - SigurtàCirconvallazione Maffei, 12. Valeggio sul Mincio (VR)

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Percorso naturalistico

Itinerario storico - naturalistico

Borghettodi Valeggio sul Mincio

Il percorso storico-naturalistico proposto inizia da Villa Maffei - Sigurtà per giungere alla piccola frazione di Borghetto, sovrastata da un castello dalle alte e slanciate torri, il cui nome trae origine dall’antica famiglia Borghetti. Questo suggestivo e caratteristico borgo medioevale offre un affascinante spettacolo per il suo inserimento nella cortina del ponte visconteo. Attraverseremo la stretta via circondata dalle mura merlate per vedere girare le ruote dei mulini ad acqua; uno di questi, recentemente restaurato, funzionava già al tempo dei templari.Le splendide fioriture e le suggestive immagini, seppur sbiadite, degli affreschi presenti sulle facciate di alcune abitazioni ci accompagneranno durante il percorso. Dopo aver lasciato la Chiesa di San Marco e attraversato il ponte in legno, vigilato e protetto dalla statua diS. Giovanni Nepomuceno, giungeremo all’antica Corte Regia.

Questo primo insediamento di rilevanza storica, costruito sul fianco destro dell’antico guado, risale al periodo longobardo (VI-VII sec d.C.), ed era sede di un Gastaldo; l’ufficiale daziario preposto alla riscossione delle gabelle dovute per l’attraversamento e la navigazione fluviale.Già nel X secolo si iniziò la costruzione del castello sulla collina tra Valeggio e Borghetto e successivamente l’abitato di Borghetto si spostò sulla sinistra del fiume Mincio dove sorse una prima chiesetta romanica della quale si riconoscono i resti nella parte absidale trilobata della chiesa attuale settecentesca. Tra il XI ed il XII secolo sulla riva sinistra fu edificato il piccolo monastero di Santa Maria, ricordato in una bolla pontificia del 1145; esso svolgeva la funzione di xenodochio con assistenza ai viandanti bisognosi.

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12. Lapide indicante l’antica Corte Regia13. Veduta di Borghetto con scorcio del Ponte scaligero14-15. Fauna tipica del territorio di Valeggio sul Mincio. (Foto Archivio Ass. CTG - El Vissinel)

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Valeggio sul Mincio, 25 Settembre 2011

Nel 1202 gli Scaligeri dotarono il piccolo centro di un sistema fortificato, del quale rimangono importanti vestigia tra cui la torre merlata di accesso, collegato al Castello mediante una muraglia con vallo che proseguiva fino a Villafranca, per terminare poi a Grezzano. Tale muraglia era denominata “il Serraglio” ed era difesa dal canale Seriola ottenuto con la deviazione del Mincio. Ma è durante il periodo Visconteo con Giangaleazzo Visconti che Borghetto assume grande importanza e con l’intento di predisporre una possente barriera difensiva a sud, fece costruire un complesso di opere idrauliche e progettò la poderosa struttura del ponte-diga. Costruito in legno nel 1393, lungo 650 metri, largo 21 e alto 8, doveva servire da roccaforte difensiva del confine sud per lasciare a secco i mantovani deviando il corso del Mincio verso il Tione e

il Vallo del Serraglio e all’occorrenza, in caso di attacco, estendere il lago di Garda fin qui, al confine sud del dominio visconteo per sbarrare il nemico.

Borghetto non è solo una preziosa testimonianza storica. Posta tra le colline moreniche della cerchia benacense più esterna, formatasi durante le ultime due glaciazioni Wurm e Riss, è attraversata dal Mincio tra terreni con netta prevalenza di sedimenti glaciali di origine morenica (ciottoli, ghiaia, sabbie) intimamente frammisti. La ricca e lussureggiante vegetazione lo rende un’oasi naturalistica che ospita essenze arboree e specie di uccelli ed animali di ogni genere. Piante di questo ambiente sono il giglio Rosso, Lilium Croceum, Melica nutans, Campanula persicifolia, Orchis sambucina, Erica arborea, Asparagus acutifolius, i salici Salix alba e Salix Eleagnus, Ulmus Minor, Alnus frangola, Cornus Mas, il nocciolo Corylus avellana e molte altre.Durante la nostra passeggiata, sulle rive del Mincio e dei suoi canali potremo riconoscerne in buona parte e godere della frescura delle acque.Testo a cura dall’associazione CTG - El Vissinel

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Evento culturale

Convenzioni con ristoranti

SommacampagnaRISTORANTE ANTICO RISTORO | Via Valle Molini 5, 37066 Custoza. Tel. 045 516008 - Fax 045 516902Chiuso il lunedì - [email protected]

LOCANDA VECCHIA CUSTOZA | Via Bellavista 37, 37066 Custoza. Tel. 045 516026 - Fax 045 516970Chiuso il giovedì e domenica sera - [email protected]

RISTORANTE IL CAVOLO A MERENDA | Via Verona 15, 37066 Caselle. Tel. 045 8581083. Chiuso il lunedì

OSTERIA MONTE MOLIN | Via dell’Orsa Maggiore 1, 37066 Sommacampagna. Tel. 045 8969051Chiuso il lunedì - [email protected]

TRATTORIA DA BRINCHI | Via Tezze 82, 37066 CaselleTel. e Fax 045 8581106Chiuso il martedì sera e mercoledì - [email protected]

RISTORANTE PICOVERDE | Strada Ossario 19, 37066 CustozaTel. 045 516025 - Fax 045 516133Chiuso il lunedì - [email protected]

RISTORANTE TAMBURINO SARDO | Stradella del Tamburino sardo 18, 37066 Custoza. Tel. 045 516217 - Fax 045 516294Chiuso il lunedì e martedì - [email protected]

Valeggio sul MincioRISTORANTE LA LANTERNA | Via Circonvallazione Sud 13Tel. e Fax 045 7952087Chiuso il Giovedì - [email protected]

RISTORANTE AL CASTELLO | Via Jacopo Foroni 18Tel. e Fax 045 6370649. Chiuso il Lunedì

RISTORANTE PIZZERIA MAZZI | Loc. Mazzi 8Tel. e Fax 045 7965414. Chiuso Lunedì sera e Martedì[email protected]

RISTORANTE ALBERGO MARA | Loc. Casa Mara 4Tel. e Fax 045 7950252Chiuso Lunedì sera e Martedì - [email protected]

TRATTORIA BIVIO | Loc. Bivio, strada per PeschieraTel. e Fax 045 7950251Chiuso Lunedì sera e Martedì e Mercoledì sera

Durante i due giorni della manifestazione (sabato e domenica a cena) i ristoranti sotto elencati saranno lieti di proporre ottimi piatti tipici con uno sconto del 10%. Per richiedere lo sconto sarà necessario esibire il dépliant generale dell’iniziativa o il libretto de I Tesori Veronesi 2011. È consigliata la prenotazione ai numeri indicati.

ConferenzaLe colline moreniche del Garda e i paesaggi del RisorgimentoRelatore: Prof. Silvino Salgaro docente dell’Università di Verona.

Sala Conferenze - Azienda Agricola “Monte del Fra’”Via Custoza, 35 - SommacampagnaSabato 24 Settembre 2011, ore 21.00. Ingresso libero

Attenzione! Possibilità di partecipare all’evento culturale serale con servizio bus da Verona. Il servizio di trasporto verrà attivato con un minimo di 30 partecipanti. Comunicare se si è interessati al servizio bus al momento della prenotazione: 0458068680 IAT VERONA e 0459288605 U.R.P. Provincia di Verona. La giornata prevederà le visite del pomeriggio, una pausa per la cena (libera) e la partecipazione all’evento culturale serale in programma. Alla fine dell’evento il bus riaccompagnerà i partecipanti a Verona, presso l’Autostazione ATV Verona Porta Nuova e piazzale Francesco Guardini.

Per maggiori informazioni e prenotazioni: IAT VERONA 0458068680, U.R.P. Provincia di Verona 0459288605.

RISTORANTE VILLA VENTO | Strada Ossario 24, 37066 Custozatel. 045 516003 - fax 045 516288Chiuso il lunedì e martedì - [email protected]

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Verona e la sua storia, visitando i luoghi del RisorgimentoVERONA

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VERONASabato 01 Ottobre 2011

VERONADomenica 02 Ottobre 2011

Visite guidate su prenotazione alla scoperta di due grandi luoghi del Risorgimento veronese. Accompagnati da guide esperte alla scoperta di Palazzo Carli (oggi, sede del Comando delle Forze Operative Terrestri) e dell’Ex Ospedale militare austriaco - Caserma “Dalla Bona”.

Percorso naturalistico alla scoperta del paesaggio veronese grazie al supporto di guide naturalistiche provinciali. Nel percorso verrà inserita una breve visita al “Baluardo delle Boccare”, splendido esempio di architettura militare.

Sala del Consiglio della Provincia di Verona. Proiezione del documentario sulla caserma “Dalla Bona”.Relatore e regista: Mauro Quattrina.(ingresso libero)

Visite guidate su prenotazione alla scoperta di due grandi luoghi del Risorgimento veronese. Accompagnati da guide esperte alla scoperta di Palazzo Carli (oggi, sede del Comando delle Forze Operative Terrestri) e dell’Ex Ospedale militare austriaco - Caserma “Dalla Bona”.

Percorso naturalistico alla scoperta del paesaggio veronese grazie al supportodi guide naturalistiche provinciali.Nel percorso verrà inserita una breve visita al “Baluardo delle Boccare”, splendido esempio di architettura militare.

Tappa realizzata in collaborazione con il COMFOTER e l’Istituto Storico Architettura Militare (ISAM).

15.00

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15.00

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Percorso storico - monumentale

Itinerari

Visitaa Palazzo Carli

Il Palazzo si affaccia su via Roma, al n. 31, con un magnifico portale di pietra che esibisce un mascherone in chiave d’arco e parte del motto latino che recita “SATIS BEATUS”. Al di là di un cancello in ferro un lungo corridoio proietta lo sguardo su una splendida facciata a portico e loggia, in puro stile sammicheliano, che prospetta su un ampio cortile ornato di fontana. Dall’esterno non trapela altro.Eppure l’intera costruzione ha un aspetto solenne che muove la curiosità del passante non disattento.Il Palazzo che sorge nel XVIII secolo come nobile dimora dei marchesi Della Torre, è in grado di raccontare una storia intensa di vicende umane dapprima private,che coinvolsero le famiglie Della Torre e Carli e poi pubbliche dal momento in cui il Palazzo venne acquistato dall’Imperial Regio Governo Austriaco nel 1839. La sua posizione è già parte del suo destino. Sorge infatti su quella “linea Maginot” che da tempo

immemorabile fu tracciata dal canale Adigetto, sulle cui rive furono erette le mura comunali, le quali furono rifortificate con Castelvecchio al tempo dei Della Scala e ancor di più dal Visconti che, ne fece primo baluardo della sua Cittadella, ponendo le due fortezze, Cittadella e Castelvecchio, a presidio della Verona Viscontea.Il Palazzo in epoca di dominazione austriaca fu acquistato dall’Impero perché rientrava in un ampio piano strategico elaborato dal Generale Architetto Franz Von Scholl insieme con il Feldmaresciallo Radetzky.Il piano riguardava le fortificazioni che avrebbero reso Verona il centro di un enorme campo trincerato, e si completava con tutte le strutture logistiche e di servizi di cui un esercito di almeno 100.000 uomini avrebbe necessitato: caserme, magazzini, officine di riparazione, arsenali, panifici, ospedali ed anche una sede opportuna per uffici di rappresentanza. Quel Palazzo veniva a trovarsi su quella linea che separava la città dei civili dalla città delle caserme e dei depositi militari, e allo stesso tempo era vicino ad una fortezza, Castelvecchio, ancora in grado di assolvere il suo compito di caserma e di arsenale militare.Dal 1839 al 1851 fu sede del Tribunale Lombardo Veneto, ultimo appello ed ultima istanza nei gradi di giudizio.Dopo i moti del 1848, nell’ambito di una generale revisione del ruolo di Verona nel Lombardo-Veneto, il Tribunale fu trasferito a Vienna ed il Palazzo divenne sede del Governatore civile e militare dell’Impero Austriaco in Italia, cioè di Joseph Radetzky.Come tale ebbe ospiti illustri fra cui l’Imperatore d’Austria in epoca austriaca ed il Re d’Italia, in epoca Italiana.Fu a Palazzo Carli che fu siglato il passaggio del Veneto e di Verona al Regno d’Italia, il 16 Ottobre 1866.Durante la prima guerra mondiale continuò a rivestire il ruolo di Sede del Comando Fortezza, mentre dal 1943 fu sede del comandante SS, Generale Wolf.Dopo la seconda guerra mondiale ospitò diverse

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Verona, 01/02 Ottobre 2011

Associazioni militari e partigiane fino a quando nel 1951 venne costituito a Verona un Comando Designato, incaricato di condurre studi, formulare piani ed effettuare preparativi per la difesa dello Scacchiere Nord-Orientale Italiano. In virtù della sua posizione prestigiosa e delle sue tradizioni storiche e militari, Palazzi Carli fu scelto come sede del nuovo Comando. Esso, in seguito alla firma del trattato di Washington da parte di 12 paesi, Italia inclusa, da Comando prettamente nazionale assunse lo Status di Comando NATO, il 10 Luglio 1951.Dal 1997 è Sede del COMFOTER, Comando Forze Terrestri, che risponde alle esigenze connesse con i compiti internazionali e nazionali dell’Esercito Italiano e si avvale di sette Comandi Operativi intermedi per assolvere a tali funzioni.

Svolgimento della visita

Il commento storico inizierà nel cortile del Palazzo per spostarsi nel giardino dove è visibile il corso del canale Adigetto, dopodichè si salirà a visitare gli interni che furono sede del Tribunale Lombardo Veneto ed in seguito adattati ad appartamento privato del Generale Radetzky. Il percorso si concluderà nel corpo principale con la visita al salone d’onore.

Testi a cura della dott.ssa Romana Caloi

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1. Particolare del fregio dell’Aquila della “Sala Radetzky”2. Sala stucchi3-4. Sala Radetzky(Foto Archivio - COMFOTER)

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Visita all’Ospedalemilitare austriaco di VeronaCaserma Dalla Bona

L’Ospedale militare austriaco si innalza imponente su quella altura presso il bastione che da questa località prese il nome Santo Spirito.È una costruzione un po’ coperta da alberi e mura di cinta, ma all’osservatore attento appare in tutta la sua eccellenza di opera che si confronta con la bellezza classica della vicina Porta del Palio.Ci si può chiedere, ma, prima che gli austriaci costruissero questo grande ospedale, cosa offriva la città in questo settore? Il concetto di ospedale pubblico a Verona esisteva già da molti secoli; lo troviamo confermato in questi termini negli Statuti veneziani del 1451 che decidevano di affidare alla città la gestione di San Giacomo e Lazzaro alla Tomba. Era questo un ospedale che divenne tale per generosità

privata, nel senso che, dapprima i malati erano accolti in case di privati e poi, col tempo e donazioni, fu possibile costruire un edificio apposito per il ricovero dei bisognosi. La sua prima collocazione fu il Basso Acquar, lontano dalla città perché doveva accogliere i “malsani” come si chiamavano all’inizio del primo millennio i “lebbrosi”. Poi, nel secondo Cinquecento, con la “spianata veneziana” conseguente il rifacimento della

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cinta muraria, tutti gli edifici che si trovavano nel raggio di un miglio dalle mura dovettero essere tolti ed anche l’Ospedale fu spostato in Borgo Roma dove oggi sorge il Policlinico.Ma per un concetto moderno di “Hospitale” come luogo per ospitare e curare malati di ogni genere, dobbiamo arrivare al Settecento con il grande Ospedale di Sant’Agnese, costruito in piazza Bra e demolito pochi anni dopo nel quadro di un ampio progetto di riassetto della piazza, trasferendo gli ammalati al convento di Sant’Antonio di Vienne, fra le vie Valverde e Marconi.Questo edificio molto grande che è visibile ancora oggi in via Sant’Antonio, ospitava tutti i tipi di ammalati e bisognosi di cure di ogni genere e rimase in attività fino a metà Ottocento quando l’Imperial Regio Governo decise di realizzare in quello spazio presso le mura un grande Ospedale che potesse servire per la città in tempo di pace e per i soldati feriti in tempo di Guerra.In quel luogo fra l’attuale via Valverde, via Marconi e via Scalzi si trovavano tre chiese con relativo spazio per ospitare pellegrini e malati: Santa Maria della Valverde, San Giacomo di Galizia e Santo Spirito, quest’ultimo con monastero e chiostro. Il primo a scegliere questo luogo per farne ricovero per i soldati feriti fu Napoleone Bonaparte, che provvide a demaniare tutti e tre gli edifici religiosi per questo scopo, senza peraltro avere il tempo per trasformarli in vero e proprio Ospedale. Cosa che invece riuscì benissimo all’Austria, che aveva già da tempo programmato il tutto nell’ ambito del grande progetto di fortificazione del Generale Radetzky e del Generale Von Scholl.L’intero complesso fu realizzato dal 1852 al 1856 e potè accogliere quindi i numerosi feriti della seconda guerra di indipendenza. Il complesso è costituito da due corpi di fabbrica, uno a forma di H ed uno a forma di L che racchiudono al loro centro il chiostro originale della primitiva Chiesa di Santo Spirito.Dal 1955 l’Ospedale, divenuto col tempo una caserma, è dedicato al S.Tenente medico Gian Attilio Dalla

Bona, medaglia d’oro al valor militare, giovane medico veronese, catturato e fucilato, durante l’ultimo conflitto, mentre andava a visitare un bambino malato di difterite.

L’incontro è previsto in Piazzetta Santo Spirito, con una breve introduzione storica, cui seguirà la visita guidata all’interno del complesso Ex Ospedale Militare ora Caserma Dalla Bona.

Testi a cura della dott.ssa Romana Caloi

5. Facciata dell’Ospedale militare austriaco - Caserma Dalla Bona6. Ingresso della Caserma Dalla Bona(Foto Archivio Romana Caloi)

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Percorso naturalistico

Il Baluardo delle Boccare

Sentiero naturalistico “Panorami dalle mura della città”

Itinerario principalmente paesaggistico lungo le mura che si inerpicano sulle Torricelle dove la natura e le strutture difensive sembrano aver trovato un loro equilibrio. Il percorso è un susseguirsi di scorci mozzafiato sulla città e permette riflessioni sull’utilizzo dell’ambiente da parte dell’uomo e di come in passato si facesse più affidamento ai “messaggi” della natura per identificare un buon luogo dove stabilirsi. Nella zona circostante il fortino di S. Felice e dietro Castel S. Pietro è possibile ammirare la vegetazione tipica delle aree collinari ed alcuni esemplari secolari di piante. Anche l’osservazione attenta delle pietre utilizzate per costruire le mura difensive potrà svelarci segreti legati alla morfologia e geologia delle nostre colline. Ritrovo: San Giorgio in Braida.

Le difese in sinistra Adige mura e torri scaligere, baluardi veneziani, difese austriache

Le nuove fortificazioni scaligere, iniziate da Alberto nel 1277 e concluse da Cangrande nel 1325, hanno come scopo l’allargamento del perimetro della città, per inglobare dentro le mura i monasteri e le vaste aree collinari. Alberto, succeduto nel 1271 al fratello Mastino, rafforzò la cinta comunale e l’allargò in sinistra Adige includendo il Campo Marzio. Il notevole sviluppo della cortina muraria (da Cangrande portata a circa 10 chilometri) che includeva vastearee destinate ad orti e campi, era funzionale sia a garantire un’autonomia alimentare alla popolazione in caso di

assedio, sia allo stanziamento delle truppe all’interno della linea di difesa. Da porta Vescovo al castello di San Felice, Cangrande fece scavare un vasto e profondo vallo nel tufo vivo, sia per ragioni militari che per disporre di materiale edificatorio a portata di mano per realizzare le mura, che dal vallo raggiungono un’altezza di 20-25 metri. Verona è occupata nel 1387 da Gian Galeazzo Visconti, che vede nelle fortificazioni collinari, con la costruzione di Castel S. Felice e Castel S. Pietro, la funzione di estrema difesa ma anche quella

di dominio sulla città stessa insieme alla cittadella e a Castelvecchio. L’opera veneziana (1405-1797) prevede il rafforzamento della cinta nella zona collinare, la realizzazione delle porte Vescovo e S. Giorgio e la costruzione dei bastioni delle Maddalene e di Campo Marzio. La breve occupazione francese recò diversi danni alle mura, prima con il bombardamento delle artiglierie con vaste demolizioni alle murature di Castel San Felice, poi con le programmate demolizioni del 1801 sul settore collinare, in particolare su Castel San Pietro. Nell’ambito della difesa della città la cinta collinare, per gli austriaci (1814-1866), assume un ruolo secondario, una protezione contro eventuali colpi di mano più che una difesa capace di resistere alle batterie d’assedio. Per questo le esistenti opere scaligere e veneziane sono oggetto di limitati interventi di consolidamento ed aggiornamento difensivo. Con la realizzazione dei forti della collina, costituenti un campo trincerato, le aree militari entro le mura assumono sia la funzione di supporto logistico che di presidio per le truppe.

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Baluardo delle Boccare

Uscendo dal fornice ad arco, in cui passa la strada proveniente dal Castello di San Pietro, si prosegue all’esterno delle mura, incontrando nella curva stradale il baluardo della Baccola (1520-27). Proseguendo verso il piano si scorgono tratti di mura scaligere con le merlature murate ed incluse nella cortina, rimaneggiate nelle varie epoche. Da notare in prossimità della breccia, ricavata in una di queste torri, vi è la chiesetta di Madonna del Terraglio. Il “Terraglio” era un vasto terrapieno realizzato in epoca veneta, per irrobustire la cinta scaligera e per posizionare le artiglierie che attraverso aperture realizzate nella parte sommitale del muro battevano in profondità la Valdonega. Tale sistemazione è riconoscibile fino alla Rondella di San Giorgio. In questa parte terminale delle mura rimangono visibili inserti murari e torri scaligere, e tratti di muro rinforzati o ricostruiti in laterizio con cordonature in pietra in sostituzione delle parti crollate a causa dei tiri delle artiglierie d’assedio (durante la breve occupazione degli eserciti imperiali dal 1509 al 1517 anno della riconquista veneta). Coperta dalla vegetazione di un parco e da un fabbricato utilizzato nei primi del ‘900 per il tiro a segno si scorge la sagoma circolare della rondella delle Boccare. La rondella (per accedervi è necessario entrare dall’Istituto scolastico Marco Polo), costruita tra il 1518 e il 1520, presenta un ampio vano circolare del diametro di 35 metri con un grosso pilone centrale in tufo largo 8,5 metri su cui appoggia la volta anulare di copertura in mattoni, e una muratura perimetrale in laterizio dello spessore medio di 9,80 metri. Presenta due livelli di cannoniere, da cui sparare al nemico con un tiro rasente il muro, uno basso sul fossato e l’altro ad di sotto del cordone in pietra. Il ricambio d’aria all’interno della rondella era garantito dalle quattro bocche di sfogo ellittiche con i contorni

in pietra viva. Il Maffei, nella sua Verona illustrata del 1732, la definì “uno dei più nobili edifici ch’abbia forse fatto vedere ne’ moderni secoli l’Architettura”.

L’intervento austriaco va a rinforzare la muratura perimetrale superiore, ad inserire alcune opere alla base, tra cui una casamatta in prossimità dell’ingresso, e a diversificarne l’uso, in ragione del suo vasto spazio interno, quale maneggio per i cavalli nel periodo invernale. Chi visita all’interno questa grandiosa struttura rimane affascinato dalla grande volta anulare, che genera un lento e grandioso movimento delle masse, immagine che rimanda alla monumentale architettura romana fonte di ispirazione e modello in epoca rinascimentale. La rondella nel 1801 venne esclusa dal programma di demolizione delle difese cittadine ad opera dei francesi, grazie ad una delegazione di insigni veronesi che ne fecero revocare l’ordine di abbattimento, motivandolo con il riconoscimento al manufatto più un valore storico-architettonico che militare. Tale riconoscimento si può oggi estendere a tutto il complesso difensivo veronese, quale patrimonio storico, architettonico ed ambientale da salvaguardare.

Testi a cura dell’Arch. Fiorenzo Meneghelli

7. Vista aerea della Rondella delle Boccare8. Scorcio del muro a protezione della Rondella(Foto Arch. Fiorenzo Meneghelli)

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Evento culturale

Come arrivare

Palazzo Carli si trova in Via Roma, proprio nel cuore di Verona tra Castelvecchio e Piazza Bra.Si può raggiungere la sede del COMFOTER, in via Roma, 31 a piedi o le linee autobus N° 21, 22, 23, 24, 31, 32, 33, 41, 61, 62 ( Corso Cavour )

Caserma Dalla Bona (Ex Ospedale Militare Austriaco) si trova in piazzetta Santo Spirito, vicino a piazza Renato Simoni, alla fine di Via Valverde partendo dai Portoni della Bra.

Parcheggio a pagamento in via Città di Nimes o gratuito nelle vicinanze di Porta Palio (Viale Colonnello Galliano).Dal parcheggio di Porta Palio a Palazzo Carli e da Palazzo Carli alla Caserma Dalla Bona si deve percorre una passeggiata di circa 1.000 metri con tempo di percorrenza stimato di 11 minuti. (Stradone Porta Palio più un pezzo di Corso Castelvecchio).

Sala del Consiglio della Provincia di VeronaLoggia di Fra’ Giocondo, piazza dei SignoriSabato 01 Ottobre 2011, ore 21.00Proiezione del documentario sulla caserma “Dalla Bona”Regista e relatore: Mauro QuattrinaIngresso libero.

Per maggiori informazioni e prenotazioni: IAT VERONA 0458068680, U.R.P. Provincia di Verona 0459288605.

Punto di ritrovo

Palazzo CarliVia Roma, 31Vicino a Castelvecchio

Caserma Dalla BonaPiazza Santo Spirito

Percorso naturalisticoSan Giorgio in Braida, di fronte alla chiesa

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Eventi “Il Risorgimento a Verona e nel Veronese“

Calendario

Domenica 2 Ottobre 2011 Ore 15.30Valeggio sul MincioRievocazione storicaMomenti e fatti militari nella fortezza del Quadrilatero durante il 1848. Piazza Libertà, Torrione Veneziano.

Domenica 23 Ottobre 2011Ore 11.00LegnagoMostraUn museo per la città.Maria Fioroni e il Museo del Risorgimento di Legnago.Una mostra a cura della Fondazione Fioroni di Legnago. Durata: fino a sabato 31 dicembre 2011Apertura: dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.30; domenica pomeriggio dalle ore 15.00 alle 19.00. Possibilità di prenotazione per gruppi e scolaresche.Museo della Fondazione FioroniTel. 0442 20052e-mail: [email protected]

Sabato 5 Novembre 2011Ore 9.30VeronaConvegnoVerona dagli Asburgo al regno d’Italia. Storia e cronaca di una città fortezza. Provincia di Verona, Loggia del Consiglio.

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Mostre interessanti

Il territorio fortificato veronese: dall’impero austro-ungarico al regno d’ItaliaUna mostra a cura dell’Istituto Storico Architettura Militare

VeronaCircolo Ufficiali di Castelvecchio31 maggio 201130 giugno 2011Apertura: martedì, 10.00 - 19.00;dal mercoledì al sabato, 10.00 - 22.00; domenica, 10.00 - 16.00.

LegnagoMuseo del Risorgimentodella Fondazione Fioroni4 settembre 201116 ottobre 2011Apertura: dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.30. Nei pomeriggi di sabato e domenica dalle ore 15.00 alle 19.00. Possibilità di prenotazione per gruppi e scolaresche.Museo della Fondazione FioroniTel. 0442 20052e-mail: [email protected]

“Vivere in fortezza”.La vita quotidiana nelle piazzeforti del Quadrilatero.Una mostra a cura della Fondazione Fioroni di Legnago

LegnagoFondazione Fioroni17 aprile 201129 maggio 2011Apertura: dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.30. Nei pomeriggi di sabato e domenica dalle ore 15.00 alle 19.00. Possibilità di prenotazione per gruppi e scolaresche.Museo della Fondazione FioroniTel. 0442 20052e-mail: [email protected]

Peschiera del GardaMuseo della Palazzina Storica25 giugno 201125 settembre 2011Apertura: sabato e domenica, dalle ore 10.00 alle ore 12.00.

VeronaBiblioteca Universitaria“Arturo Frinzi”5 ottobre 201131 ottobre 2011Apertura: tutti i giorni (domenica inclusa), dalle ore 8.15 alle ore 23.45.

VillafrancaPalazzo del Trattato5 novembre 201120 novembre 2011Apertura: ogni mattina su prenotazione per gruppi e scolaresche. Nei pomeriggi di sabato e domenica ore 15.00 - 19.00Biblioteca Comunale di VillafrancaTel. 045 7902901, e-mail:[email protected]

VeronaCircolo Ufficiali di Castelvecchio13 dicembre 201118 dicembre 2011Apertura: martedì, 10.00 - 19.00; dal mercoledì al sabato, 10.00 - 22.00; domenica, 10.00 - 16.00

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librarverona

22 - 23 OTTOBRE 2011PIAZZA DEI SIGNORI

Nel cuore della cittàun evento culturale dedicatoal mondo dei libri!

TI ASPETTIAMO A...

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Provincia di VeronaU.R.P. Ufficio Relazioni con il PubblicoVia delle Franceschine, 10 - VeronaTel. 0459288605www.provincia.vr.it

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IAT VERONAVia degli Alpini, 9 (Piazza Bra)Tel. 0458068680www.tourism.verona.it

Informazioni e prenotazioni

Progetto grafico yupeka | yupeka.com

Per informazioni visitare il sito www.itesoriveronesi.it dove sarà possibile scaricare il programma in formato digitale o scrivere direttamente a [email protected].

In caso di necessità, durante i giorni della manifestazione, contattare il numero 348 6682388. Il numero non è utilizzabile per il servizio di prenotazione!

I luoghi e le vicendedel Risorgimento a Veronae nel Veronese

10/11 Settembre 2011Legnago - Cerea

24/25 Settembre 2011Custoza - Valeggio sul Mincio

01/02 Ottobre 2011Verona

Arrivederci a ...Arrivederci a ...

Il patrimonio ambientaledella provincia di Verona