BANDO PROVINCIALE OBBLIGO FORMATIVO...

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PROVINCIA DI FIRENZE PROVINCIA DI FIRENZE AREA POLITICHE DEL LAVORO E SOCIALI BANDO PROVINCIALE OBBLIGO FORMATIVO 2003-2004 Firenze, maggio 2003

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PROVINCIA

DI FIRENZE

PROVINCIA DI FIRENZE AREA POLITICHE DEL LAVORO E SOCIALI

BANDO PROVINCIALE OBBLIGO FORMATIVO

2003-2004

Firenze, maggio 2003

Premessa

La Provincia di Firenze adotta il presente avviso in coerenza ed attuazione: - del Reg. C.E. n. 1260 del Consiglio Europeo del 21.06.1999 (disposizioni generali sui fondi

strutturali); - del Reg. C.E. n. 1784 del Parlamento Europeo e del consiglio del 21.07.1999 (disposizioni

relative al F.S.E.); - del QCS Obiettivo 3 Regioni del Centro Nord; - del Programma Operativo Obiettivo 3 della Regione Toscana approvato con decisione C(2000)

2075 della Commissione Europea del 21 settembre 2000; - del Complemento di Programmazione del P.O.R. Ob. 3 2000-2006 della Regione Toscana

approvato con DGR n. 794/2000, modificata con le deliberazioni 4/2001, 511/2001, 1399/2001, 695/2002, 712/2002 e 1434/2002;

- della DGR 198/2002 che approva la direttiva regionale in materia di accreditamento; - della delibera regionale n. 738 del 15 luglio 2002 che ha approvato il riparto delle risorse F.S.E.

e gli indirizzi per l’attuazione del P.O.R. per il quadriennio 2003/2006; - degli "Indirizzi di programmazione FSE Ob. 3 2003" approvati con deliberazione di Consiglio

Provinciale n. 151 del 23 settembre 2002 reiterati con DCP n.87 del 26 maggio 2003;

Art.1 Finalità generali

In attesa dell’attuazione della Legge 28 marzo 2003 n.53 ”Delega al governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale” è pienamente confermata l’applicazione della normativa dell’obbligo formativo nei confronti dei giovani che compiono nel 2003 15, 16 e 17 anni di età. Si ribadisce che non è possibile accedere ai corsi del presente bando prima del compimento del 15 anno di età anche se prosciolti dall’obbligo scolastico. Con l’obbligo formativo, istituito con l’art.68 della L.144/99 e regolamentato con il DPR n.257 del 12 luglio 2000, è stato individuato il sistema integrato scuola-formazione-apprendistato, nel cui ambito tutti gli adolescenti, una volta assolto l’obbligo scolastico, devono poter scegliere una loro collocazione ed un loro percorso formativo, almeno sino al compimento del 18° anno di età o al conseguimento di un diploma o di un attestato di qualifica professionale.

Le alternative proposte dal sistema sono tre: • la frequenza di un corso di scuola media superiore • la frequenza di un corso di formazione professionale • la frequenza al lavoro con un contratto di apprendistato, che implica per legge un periodo annuo

di formazione all’esterno dell’impresa.

Le alternative non sono esclusive in assoluto, in quanto l’adolescente ha la possibilità di passare da un canale all’altro, capitalizzando sotto forma di crediti formativi l’esperienza fatta, le relative competenze e le capacità acquisite.

Con il presente bando la Provincia intende programmare le attività formative di base rivolte a tutti i giovani in età di obbligo formativo, comprese a pieno titolo quelle rivolte a soggetti disabili.

Primo obiettivo che la Provincia vuole perseguire è consolidare e qualificare il livello di offerta formativa della programmazione realizzato con il bando 2002-2003, con il quale sono stati finanziati complessivamente 44 corsi (24 di primo anno e 20 di secondo anno) per circa 600 utenti.

Con il presente bando di evidenza pubblica si intendono perciò finanziare progetti di corsi presentati da qualificate agenzie del territorio, in modo da offrire agli adolescenti un sistema integrato e coerente di opportunità formative valide per l’assolvimento dell’obbligo formativo: in merito alla qualità, il presente bando raccoglie le prime indicazioni metodologiche scaturite dal gruppo di

lavoro istituito attraverso le misure di assistenza a strutture e sistemi con gli operatori dell’obbligo formativo. Sul piano invece della quantità ed ampiezza dell’offerta, si conferma quella degli anni precedenti, sottolineando che già dal mese di aprile 2003 l’Osservatorio Scolastico Provinciale ha messo a disposizione i dati circa le scelte inerenti l’assolvimento dell’obbligo formativo compiute degli adolescenti in uscita dal canale dell’istruzione e che sono state trasmesse ai Centri per l’Impiego per le necessarie attività di orientamento: dalle scelte 2003 risultano in uscita dal canale dell'istruzione n.654 adolescenti.

Questo bando, rivolto alla formazione di base biennale, costituisce parte qualificante di una rete coordinata di interventi sull’obbligo formativo, che riguarda anche la misura C2, con azioni territoriali di tutoraggio attivo contro la dispersione ed i fondi del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica (MIUR), messi a bando dalla Direzione Regionale per la Toscana, in favore di istituti scolastici per interventi che assicurino la transizione tra obbligo scolastico e formativo e l’assolvimento dell’obbligo nel canale dell’istruzione.

Le attività formative connesse all’obbligo formativo trovano collocazione nella programmazione FSE Obiettivo 3 del P.O.R. della Regione Toscana: in particolare, la misura A.2 “Inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di giovani e adulti nella logica dell’approccio preventivo”, che ha tra le sue finalità quella di favorire l’avvio di un sistema che garantisca ai giovani in uscita dall’obbligo scolastico il conseguimento dell’obbligo formativo attraverso il canale della formazione professionale, sostenendo l’eventuale rientro nel sistema scolastico o l’accesso a percorsi di formazione superiore ed inoltre l’inserimento nel mondo del lavoro tramite il contratto di apprendistato e la conseguente formazione esterna.

I fondi della misura A2 dell’ob.3 del FSE 2000-2006 sono integrati dalle risorse proprie messe a disposizione dalla Provincia di Firenze nel Bilancio 2003 allo scopo di mettere a disposizione dei giovani un canale di formazione professionale con forti contenuti educativi e professionalizzanti.

Art. 2 Specificità per l’obbligo formativo disabili

Con le attività del presente bando continua l’attuazione del processo di riconversione delle tradizionali attività di preformazione rivolte a soggetti disabili, in moduli di un percorso dell’obbligo formativo rivisitato in termini coerenti con la specificità dei soggetti ed orientati nella logica dell’inserimento mirato della Legge 68/99, integrando la frequenza nel percorso di istruzione con quella nella formazione professionale.

Gli interventi sono rivolti a soggetti in situazione certificata di invalidità e/o di handicap, in età di obbligo formativo, titolari di un progetto riabilitativo–educativo elaborato dai servizi pubblici territoriali competenti (Gruppo Operativo multidisciplinare),oppure caratterizzati da grave disagio personale e sociale per il quale è avvenuta la presa in carico da parte dei servizi sociali;

I soggetti interessati dovranno essere in grado di attivare abilità e competenze di tipo lavorativo, nella logica di inserimento mirato della Legge 68/99.

A seguito del protocollo operativo sottoscritto dall’Amministrazione Provinciale, ASL 10 Firenze e Centro Servizi Amministrativi di Firenze, la frequenza alle attività dell’obbligo formativo disabili (per almeno dieci ore settimanali) dovrà svolgersi in stretta integrazione con la permanenza del soggetto nel canale dell’istruzione. Il progetto formativo dovrà comunque essere convalidato dal Gruppo di lavoro interdisciplinare dell’istituto scolastico dove è inserito il soggetto disabile.

L’architettura del progetto dovrà prevedere la strutturazione in diverse fasi su più anni, per ciascuna delle quali dovranno essere previste modalità di verifica delle competenze in ingresso e di

certificazione delle competenze acquisite, in modo da individuare, sia per i nuovi che per vecchi utenti, la fase più opportuna di inserimento. Il progetto formativo si potrà articolare di massima nelle seguenti fasi: 1° fase orientamento al percorso: attività rivolta ad allievi del primo anno della scuola media

superiore, costituito essenzialmente di un breve intervento di osservazione ed orientamento, non formativo, che utilizzi la diagnosi funzionale, il profilo dinamico funzionale ed il piano educativo individualizzato già disponibili sul soggetto; tale intervento dovrà essere propedeutico all’inserimento dei soggetti nella seconda fase professionalizzante;

2° fase corso di pluriqualifica: percorso biennale finalizzato all’acquisizione di specifiche competenze lavorative e possibilmente di un diploma di qualifica;

3° fase work experience: anno conclusivo, di soli stage, finalizzato all’accompagnamento all’inserimento lavorativo.

Il progetto dovrà assicurare che l’intervento sia integrato, oltre che con il sistema scolastico, con le diverse risorse del territorio: servizi sociali e formativi, realtà produttive ed aggregazioni sociali. Il progetto dovrà inoltre impegnarsi a predisporre una proposta, razionale ed economica, di distribuzione territoriale degli interventi, sulla base dei dati sull’utenza in possesso della ASL, dei Comuni e del CSA di Firenze.

Sarà oggetto di apprezzamento in sede di valutazione l’adesione diretta ed attiva, già in fase progettuale, di istituti superiori di istruzione accreditati che registrino tra i propri iscritti una percentuale rilevante di soggetti in situazione di disabilità

Art.3 Destinatari

I corsi sono riservati agli “adolescenti” (come definiti dall’art.1, comma 2, del D.Lgs. 181/2000) che: • nell’anno 2003 compiono 15, 16 e 17 anni, purché abbiano assolto all’obbligo dell’istruzione o

ne siano prosciolti, e a coloro che non avranno superato il 18°anno di età alla data del 31 dicembre 2003.

Tali soggetti sono ammissibili nella misura A2 (approccio preventivo) nel caso di durata della ricerca di occupazione da meno di sei mesi; a tal fine la data iniziale è rappresentata dalla data più recente tra le seguenti: la conclusione di una attività lavorativa; la conclusione della frequenza ad una misura di politica attiva del lavoro (previste dal D.M.181); la conclusione di un percorso scolastico (anche in caso di abbandono); l’iscrizione o reiscrizione nell’elenco anagrafico dei lavoratori.

Per le azioni relative all’obbligo formativo disabili, i destinatari sono quelli descritti all’art.2 del presente bando.

Il D.P.R. n. 257/2000 prevede l’estensione dell’obbligo formativo ai minori stranieri, in regola con il permesso di soggiorno, presenti nel territorio dello Stato. Al riguardo la Provincia intende favorire l’inserimento di tale utenza nei corsi, prevedendo azioni di accompagnamento all’interno dei singoli corsi, da dedicarsi soprattutto al rafforzamento delle competenze linguistiche ed agli aspetti di mediazione culturale nei confronti delle diverse realtà di provenienza.

Art.4 Soggetti ammessi alla presentazione di progetti sull’obbligo formativo

Come previsto dalla Delibera G.R. 198 del 25/02/02, allegato A - punto 11, fino al raggiungimento degli esiti dell’istruttoria di accreditamento delle sedi operative degli organismi che svolgono attività di formazione, possono candidarsi sul presente bando solo le sedi che abbiano presentato domanda ammissibile di accreditamento nello specifico ambito/macrotipologia “obbligo

formativo”, sulla base dell’avviso pubblico approvato con decreto dirigenziale n. 1114/2002, e che abbiano le caratteristiche indicate al punto 11 della suddetta direttiva regionale1.

In attesa del completamento dell’audit di verifica dei requisiti per l’accreditamento, i presentatori di progetti dovranno comunque dimostrare di possedere un’adeguata dotazione di competenze e attrezzature, unitamente a comprovate relazioni con le imprese e con altre agenzie formative, in modo da offrire agli allievi iscritti opportunità occupazionali e la possibilità di mobilità verso altri corsi che meglio corrispondano alle inclinazioni e motivazioni. Successivamente alla data di conclusione dell’istruttoria per l’accreditamento potranno candidarsi sul presente avviso, per la realizzazione di attività formative esclusivamente le sedi accreditate, anche in modo condizionato e provvisorio. In caso di associazioni formalizzate, tutti i soggetti attuatori di attività formative/orientative dovranno essere regolarmente accreditati.

In caso di associazione di più soggetti, tutti i soggetti attuatori di attività formative devono aver presentato domanda di accreditamento ammissibile ed avere le caratteristiche indicate al punto 11 delle direttiva regionale come sopra indicato. Per soggetti attuatori si intendono anche i Soggetti Terzi Delegati Qualora la domanda di accreditamento risultasse inammissibile, la candidatura presentata su questo bando sarà a sua volta ritenuta inammissibile laddove la Regione avesse pubblicato la lista degli Enti accreditati prima della pubblicazione della graduatoria relativa al presente bando.

I progetti possono essere presentati da un singolo soggetto attuatore oppure da una associazione di soggetti. I soggetti attuatori devono associarsi nelle forme sotto indicate o dichiarare l’intenzione di associarsi, a finanziamento approvato, indicando sin dal momento della presentazione del progetto il soggetto capofila. Tali associazioni di partner attuatori dovranno essere formalmente costituite, pena la revoca dell’affidamento, nelle seguenti forme: 1. Associazione temporanea di impresa o Consorzio (nel caso in cui tutti i soggetti associati siano

privati); 2. Associazione temporanea di scopo o Consorzio (nel caso in cui i soggetti associati siano alcuni

pubblici ed altri privati oppure tutti di natura pubblica); 3. Convenzione (esclusivamente nel caso in cui tutti i soggetti siano pubblici Per soggetto attuatore

si intende un soggetto che realizzi attività definite e specifiche previste nel progetto e finanziate.

Tutti i soggetti attuatori associati che realizzino attività formative/orientative devono essere, a pena di esclusione del progetto, in regola con le norme sull’accreditamento così come stabilito in questo stesso articolo e come stabilito nella direttiva regionale approvata con delibera della giunta 198/2002 alla quale si rimanda per tutto quanto qui non esplicitamente richiamato. I progetti possono inoltre prevedere l’adesione e/o la collaborazione di soggetti definiti “sostenitori”, che non attuano operativamente attività formative/orientative né altre specifiche e definite attività previste nel progetto e finanziate. Tali soggetti non si associano formalmente con i partner attuatori secondo le modalità indicate sopra, ma aderiscono al progetto mediante lettere di adesione e/o partecipazione a specifici comitati di progetto fornendo attraverso la propria presenza il proprio contributo al buon andamento dello stesso. Tali soggetti possono configurarsi come soggetti che ricoprono “ruoli-chiave” nell’ambito della specifica politica inerente la singola misura o le azioni proposte e possono anche assumere un ruolo di indirizzo nell’ambito del progetto

1 a) sedi operative già esistenti, che si siano cioè costituite prima del 1.1.2002 e che abbiano concluso almeno un’attività finanziata fra il 1.1.2000 e il 31.12.2001; b) sedi di nuova costituzione che, pur non avendo attività finanziate concluse fra il 1.1.2000 e il 31.12.2001, abbiano ad oggi attività finanziate in corso o comunque concluse dopo il 31.12.2001; c) sedi di nuova costituzione di Consorzi che abbiano almeno un organismo consorziato che abbia concluso un’attività finanziata nel periodo di riferimento 1.1.2000/31.12.2001.

presentato secondo modalità predefinite nel progetto.

Come già evidenziato, l’esperienza pluriennale nella formazione di base biennale sarà uno degli elementi considerati nella fase di selezione delle candidature delle agenzie formative.

Altro requisito indispensabile è l’impegno ad aderire ai “project work” nell’ambito delle misure di accompagnamento che la Provincia sta già attivando per favorire la costituzione di un “sistema” dell’offerta di servizi per l’obbligo formativo.

Art.5 Durata ed articolazione dei corsi

Per l’assolvimento dell’obbligo formativo è prevista la frequenza a corsi di formazione professionale biennali finalizzati al conseguimento di una qualificazione professionale, già prevista dal repertorio dei profili professionali della Regione Toscana o proposta per l’occasione in via sperimentale, con un monte ore annuo oscillante tra 900 e 1200 ore.

A partire dal presente bando la Provincia approva entrambi gli anni di corso, oltre ai secondi anni dei corsi attivati con il bando 2002-2003.

Il progetto corsuale deve articolarsi almeno in cicli formativi semestrali, sulle seguenti competenze: a) Comunicative b) logico-matematiche c) storico-economiche-giuridiche-sociali d) di indirizzo (teorico-pratiche). Per ogni ciclo formativo semestrale dovrà essere prevista una verifica sul raggiungimento del livello di competenze prefissato, anche al fine di agevolare le eventuali “passerelle” da e verso altri canali di assolvimento dell’obbligo formativo.

Per le azioni relative all’obbligo formativo disabili, l’articolazione è quella descritta all’art.2 del presente bando

Art.6 Metodologie didattiche

L’Amministrazione Provinciale considera prioritario il rinnovamento delle attività corsuali, sotto il profilo dei contenuti, e, soprattutto, delle metodologie. Le proposte formative debbono caratterizzarsi per:

a) il perseguimento di sistemi di offerta ricchi di diverse opportunità; b) la strutturazione delle piccole realtà in reti di cooperazione agendo come un sistema

integrato in grado di articolare le risposte in funzione delle necessità individuate; c) la creazione di un servizio di accoglienza, ascolto, orientamento ed accompagnamento dei

destinatari (presenti o potenziali) in modo da suggerire/guidare i loro percorsi in coerenza con le caratteristiche e le esigenze espresse;

d) il riferimento dell’offerta formativa alle necessità delle imprese in modo da posizionare la formazione professionale rispetto ai bisogni lavorativi, così da avere un punto di riferimento in grado di recepire questi fabbisogni, rielaborarli in termini di percorsi e riproporli in laboratori formativi.

Le attività dovranno riferirsi ad ampie aggregazioni di famiglie professionali (le “aree” indicate nel successivo art. 7), entro cui si possono delineare più figure aventi una cultura del lavoro comune. In altri termini, i percorsi di formazione professionale debbono fornire gli strumenti che consentano una piena consapevolezza delle trasformazioni in atto ed una maggiore flessibilità nell’applicazione delle competenze in contesti diversi.

Dovranno essere adottate metodologie didattiche attive, centrata sulle competenze e sul profilo personale e sociale del destinatario. Ciò significa realizzare il più possibile laboratori di apprendimento (culturali, sociali, professionali) specificati in compiti che richiedono una integrazione delle diverse discipline o aree formative coinvolte. Questo al fine di realizzare un approccio amichevole che valorizza l’esperienza dei giovani e conduce in modo induttivo verso traguardi di sapere soddisfacenti orientati a compiti concreti, valutati sulla base di specifiche performance. A tal fine dovranno essere previsti periodi di stage in impresa e di formazione alla cittadinanza. Si sollecita pure in situazioni specifiche (es.: servizi all’impresa) l’adozione della Simulazione di impresa; inoltre in contesti piccoli e con esigenze tali da non giustificare la realizzazione di corsi interi per qualifiche omogenee, si consiglia l’adozione della metodologia della Scuola bottega e la strategia della Alternanza formativa.

Nella fase iniziale di accoglienza si dovranno comunque verificare le motivazioni, le conoscenze, le capacità e le competenze possedute dall’allievo, al fine del riconoscimento di eventuali crediti formativi e per aiutare nell’individuazione del percorso a lui più congeniale. Gli interventi formativi dovranno assicurare il raccordo con l’istituto scolastico dove è stato assolto l’obbligo di istruzione (raccogliendo la certificazione sulle competenze acquisite) ed il coinvolgimento della famiglia del giovane nel percorso formativo; inoltre dovranno essere previsti moduli sulle nuove tecnologie della comunicazione e della informazione, nonché sulla sicurezza sul posto di lavoro. Si sollecita l’adozione di una valutazione “autentica” che miri a verificare non solo ciò che uno studente sa, ma ciò che “sa fare con ciò che sa” fondata su una prestazione reale e adeguata dell’apprendimento che risulta così significativo.

Si consiglia di evitare che si sviluppi un apprendimento per discipline, ovvero che si definisca un quadro di incarichi di docenza vincolati strettamente a queste, che si strutturi un orario rigido, settimanale, che si ripete continuamente uguale va se stesso. E’ necessario al contrario individuare le figure professionali che operano nei processi formativi in riferimento alle funzioni che queste svolgono. Ciò significa superare l’attribuzione di incarichi per insegnamenti e discipline, preferendo incarichi sulla base di figure professionali più complesse con caratteristiche precise riferite ad una serie di funzioni necessarie al successo formativo. Centrale sarà la figura del coordinatore-tutor in grado di: favorire l’intesa nell’équipe, delineare i piani formativi personalizzati, sviluppare una costante attività di sostegno ed accompagnamento degli allievi, realizzare una coesione con le imprese e con gli altri soggetti coinvolti nel progetto formativo, monitorare costantemente l’attività ed intervenire nei momenti critici ai fini del miglioramento della stessa.

Sarà oggetto di apprezzamento in sede di valutazione dei progetti, la presenza di servizi di accompagnamento in itinere (sostegno, recupero ed approfondimento) e di gestione attiva dei casi di dispersione formativa; è invece vincolante l’adozione di un sistema di certificazione dei crediti -condiviso tra tutti i soggetti che risulteranno vincitori del presente bando- che attesti le competenze acquisite dall’allievo in ciascun modulo ed al termine del percorso, in modo da costruire un “libretto formativo” che accompagni l’allievo nelle future esperienze formative e di lavoro. Tale libretto rappresenta uno strumento nel quale registrare sistematicamente tutte le esperienze orientative, formative e lavorative che la persona svolge nel suo percorso di vita attiva, e quindi dove si evidenziano le acquisizioni che questa possiede. Esso consente pertanto di definire legami tra enti ed organismi vari al fine di garantire la conoscenza ed il riconoscimento delle acquisizioni, e di permettere una vera continuità formativa in una prospettiva personale.

Art 7..Definizioni e specifiche modalità attuative

I progetti dovranno tenere conto delle linee prioritarie generali nel Programma Operativo Obiettivo 3 della Regione Toscana: a) promozione di iniziative locali in materia di occupazione in raccordo con gli attori sociali e con

le peculiarità dello sviluppo economico e sociale locale; b) promozione delle pari opportunità di genere; c) promozione della società dell’informazione mediante l’utilizzo di tecnologie informatiche e

multimediali per l’erogazione delle attività e come settore di riferimento nell’ambito del quale promuovere attività formative o di inserimento lavorativo.

Vincoli e specifiche modalità attuative:

1. Stage Gli interventi di formazione professionale dovranno prevedere attività di stage/tirocinio per almeno il 30 % delle ore complessive del corso. Per le attività di stage dovrà essere redatto uno specifico progetto che individui con precisione le attività che saranno svolte.

2. Tecnologie informatiche e multimediali Per i progetti formativi è fatto obbligo, di inserire almeno un modulo formativo relativo all’utilizzo di tecnologie informatiche e multimediali oppure di adottare modalità di insegnamento o operative riferibili a tecnologie della “società dell’informazione”.

3. Sicurezza Altra caratteristica essenziale è l’obbligo fatto per ogni progetto formativo di introdurre moduli sulla sicurezza (L.626) e sui diritti dei lavoratori.

4. Moduli formativi Altro vincolo è l’obbligo di articolare i progetti per moduli formativi che dovranno essere correlati a un meccanismo di certificazione per unità o componente di competenza sia in entrata, in termini di riconoscimento di crediti, che in uscita relativamente a ciò che la persona ha appreso o maturato nel percorso, vale a dire la precisazione del differenziale di competenza tra il momento dell'ingresso e il momento dell'uscita. Ogni modulo formativo dovrà essere correlato a un meccanismo di attestazione o certificazione per unità o componente di competenza.

Priorità

Oltre ai vincoli sopracitati emergono altri elementi che concorrono nella valutazione del progetto e che saranno oggetto di punteggio aggiuntivo. Questi criteri riguarderanno: il possesso di laboratori e attrezzature proprie, comprovati risultati conseguiti nelle attività di prima formazione realizzata nel triennio precedente, presenza di cofinanziamento non inferiore al 10% della spesa complessiva rendicontabile ai sensi della DGR 174/97 e ss.mm..

Art.8 Aree e profili professionali e standard minimi di formazione

Sulla base dei risultati dell’attività formativa pregressa e delle caratteristiche del sistema formativo pubblico e convenzionato, sono indicate le aree professionali di intervento e, tra parentesi, i profili professionali: Area professionale elettrica (elettricista installatore, operatore elettrico-elettronico, operatore elettrico elettronico audio video, installatore-manutentore impianti elettrici civili ed industriali) Area professionale meccanica (conduttore macchine a controllo numerico, meccanico auto, carrozziere, montatore impianti civili idrotermo sanitari, installatore impianti di refrigerazione) Area professionale edile (operaio polivalente edile) Area professionale ristorazione (addetto di cucina, addetto di sala-bar, pasticciere)

Area professionale amministrativo-commerciale (addetto ufficio amministrativo, addetto alle vendite) Area professionale legno (falegname in genere) Area professionale estetica/acconciatura (pluriqualifica estetista/parrucchiere) Area obbligo formativo disabili (pluriqualifica). Per i profili professionali si fa riferimento al repertorio approvato dalla Regione Toscana; nel caso di profili non ancora codificati, se ne dovrà produrne lo sviluppo secondo lo schema indicato dalla DGR n.754 del 30/06/97;

Saranno ritenute ammissibili anche proposte corsuali riferite ad aree e profili professionali diversi da quelli sopra indicati, purché l’agenzia proponente, di cui sarà verificata la capacità organizzativa a realizzarli, ne dimostri in modo argomentato l’efficacia formativa e la conseguente occupabilità.

Art.9 Risorse disponibili e vincoli finanziari. Al finanziamento degli interventi del presente bando, secondo le modalità di cui all’art.11, concorrono i seguenti finanziamenti:

• Misura A2 ob.3 FSE anno 2003-2005 € 3.450.000 • Risorse della Provincia di Firenze 2003 € 300.000

La progettazione dovrà attenersi ai parametri massimi di costo indicati per la Misura A2 nell’allegato B “Parametri spese ammissibili e massimali di riferimento”, in particolare: Indicatore ora/allievo Euro 9.04 Indicatore ora/corso Euro 129,11

Il piano finanziario dei progetti dovrà essere redatto coerentemente ai parametri di costo ed alle indicazioni contenute nell’allegato “Parametri spese ammissibili e massimali di riferimento” costituente parte integrante del presente bando (Allegato A).

La delega a terzi della gestione è vietata, salvo attività marginali e specialistiche motivatamente non assicurate dai partner, evidenziata preventivamente in sede di presentazione del progetto.

Art.10 Ammissibilità

Al fine di effettuare la valutazione, la proposta formativa, redatta tramite apposito formulario, dovrà comunque contenere:

• costo previsto di ciascun corso per profilo professionale proposto, separatamente per il primo e il secondo anno, calcolato secondo i parametri indicati nella DGR 174/97 e ss.mm. ed eventuale percentuale di cofinanziamento, da rendicontare al pari del finanziamento;

• programma didattico del corso per di entrambi gli anni; • attrezzature specifiche da destinarsi all’attività, già nella disponibilità dell’Agenzia; • competenze disponibili (docenti, tutor, coordinatori, orientatori, ecc.) corredate di curriculum; • analisi dell’attività di prima formazione attuata nel triennio precedente, coerente con l’attività

formativa proposta, con particolare riferimento a: 1.percentuali qualificati 2 tassi di abbandono 3 esiti occupazionali rilevati;

• servizi educativi e accessori offerti; • modalità attuative dell’intervento formativo; • metodologie delle verifiche in itinere e di fine ciclo • eventuali richieste di iscrizioni pervenute;

In considerazione dei tempi ristretti per l’avvio delle iniziative non oltre il mese di ottobre 2003, il progetto dovrà risultare immediatamente “cantierabile”.

I progetti sono inoltre ritenuti ammissibili ed approvabili se: pervenuti almeno entro la data di scadenza indicata nell’articolo 13 del bando; presentati da soggetto ammissibile o da un partenariato ammissibile, anche alla luce delle norme

sull’accreditamento di cui all’articolo 4 del presente bando; compilati sull’apposito formulario corredato da copia della sezione “A” (identificazione del

progetto) inviata per via telematica, riportante lo stesso identificativo dell’ultimo documento generato;

completi delle informazioni richieste (compilazione esaustiva delle sezioni del formulario); coerenti con la tipologia dei destinatari, le azioni della misura/e di riferimento e le finalità del

presente bando; Corredati da dalle dichiarazioni, sottoscrizioni e documenti richiesti floppy contenente la scheda finanziaria compilata (file “Piano Finanziario”)

Il formulario, la scheda finanziaria e tutti gli allegati previsti dal bando devono essere posti in sequenza e resi solidali, pena la invalidità della domanda

L’istruttoria di ammissibilità/approvabilità viene eseguita a cura del Servizio provinciale competente. Le domande ammissibili sono sottoposte a successiva valutazione.

Art.11 Valutazione dei progetti, precedenze e riserve

La selezione delle singole proposte, previo controllo dei requisiti di ammissibilità, sarà condotta da un nucleo di valutazione nominato dal Dirigente responsabile, sulla base dei seguenti criteri, precedenze e riserve.

La valutazione dei progetti avviene sui criteri indicati all’art.8 e sulla base della seguenti punteggi: 1. qualità progettuale e coerenza progettuale: 45 punti 2. qualificazione dei soggetti proponenti (esperienza consolidata nell’obbligo formativo e rete

di relazione con altre agenzie formative dell’obbligo e con il sistema delle imprese): 9 punti 3. innovazione/trasferibilità (relativa alle metodologie didattiche, alla presenza di servizi di

accompagnamento e di sostegno, alla sperimentazione di modalità quali la “scuola-bottega” e l’alternanza formativa, al monitoraggio in itinere, alla certificazione, ed alla valutazione ex- post, al sistema certificato di gestione della qualità): 16 punti

4. priorità: possesso di laboratori e attrezzature proprie, comprovati risultati conseguiti nelle attività di prima formazione realizzata nel triennio precedente, presenza di cofinanziamento non inferiore al 10% della spesa complessiva rendicontabile ai sensi della DGR 174/97: 30 punti.

I progetti valutati sono finanziabili qualora raggiungano almeno 65/100 di cui almeno 50/70 sui criteri 1,2,3..

E’ facoltà del nucleo di valutazione richiedere chiarimenti e/o integrazioni sui progetti.

La Provincia si riserva la facoltà di procedere alla rimodulazione dei costi dei singoli progetti, in relazione a) alle disponibilità finanziarie; b) alle risultanze della valutazione complessiva oltreché della valutazione specifica del piano finanziario a cura del nucleo di valutazione. In caso di tagli

finanziari, il soggetto attuatore è tenuto a riformulare il piano finanziario secondo le indicazioni fornite dagli uffici provinciali.

Nella graduatoria, verificata la rispondenza dei progetti agli elementi quali-quantitativi richiesti (raggiungimento del punteggio minimo di 65/100), sarà data (transitoriamente per questo bando) precedenza al completamento dei progetti formativi già avviati con il bando 2002-2003, per i quali si richiede il finanziamento del secondo anno formativo; per i nuovi progetti approvati, il finanziamento sarà assicurato per entrambi gli anni.

Art.12 Approvazione graduatoria, modalità di finanziamento e numero minimo allievi L’approvazione della graduatoria avviene entro 90 giorni dalla data di scadenza per la presentazione dei progetti. La Provincia provvede alla pubblicazione delle graduatorie sul proprio sito internet www.provincia.fi.it ed a notificare, mediante raccomandata AR, l’avvenuta approvazione del finanziamento ai soggetti proponenti risultati vincitori.

A partire dal presente bando, la Provincia approva e finanzia nei limiti delle risorse disponibili, entrambi gli anni di corso, oltre ai secondi anni dei corsi iniziati con il bando 2002-2003. La Provincia finanzierà interventi sulla base della graduatoria dei progetti ed al raggiungimento tassativo del numero minimo di 15 allievi, salvo deroga autorizzata dal Dirigente Politiche Formative ed Obbligo Formativo Relativamente ai secondi anni, si dovrà procedere alla unificazione delle sezioni dello stesso profilo che risultassero avere un numero di allievi inferiore a 12, salvo espressa deroga da parte del Dirigente Politiche Formative ed Obbligo Formativo. Tale procedura non si applica ai corsi dell’obbligo formativo disabili, salvo comunque garantire quanto previsto all’art.2 in merito ad una razionale ed economica distribuzione territoriale degli interventi. Nel caso di mancato raggiungimento del numero minimo di allievi, di cui dovrà essere data comunicazione entro 40 giorni dall’apertura formale delle iscrizioni, il finanziamento si intende revocato e si procederà allo scorrimento della graduatoria; potrà essere richiesta una sola proroga del termine di iscrizione per ulteriori 20 giorni. Gli allievi iscritti ad un corso che non fosse attivato per mancato raggiungimento del numero minimo di allievi, potranno optare per l’iscrizione ad altro corso, anche se le lezioni fossero già iniziate. Sulla base della graduatoria dei progetti risultati ammissibili, la Provincia si riserva la facoltà di ampliare il numero dei corsi finanziati alla luce di ulteriori esigenze che potranno scaturire dalle attività di orientamento dei Centri per l’Impiego e dal numero di domande di iscrizione pervenute.

Art. 13 Adempimenti e vincoli del soggetto finanziato. Modalità di erogazione del finanziamento

I progetti presentati entro la scadenza previste dall’Art. 3 del bando sono a tutti gli effetti assimilabili a progetti esecutivi. Sulla base degli esiti della valutazione effettuata sul progetto dal nucleo di valutazione, la Provincia si riserva la facoltà di richiedere chiarimenti e una eventuale rideterminazione dei costi e delle attività da parte del proponente.

Entro 30 giorni dalla notificazione di attribuzione del finanziamento il soggetto attuatore deve comunicare al servizio provinciale competente la data di inizio-avvio delle attività, pena la revoca del finanziamento. Qualora si sia in presenza di più soggetti che si sono impegnati ad associarsi formalmente per la realizzazione del progetto, deve altresì essere consegnato agli uffici competenti, entro i medesimi

30 giorni, l’atto di costituzione della associazione. L’associazione temporanea deve essere costituita tramite scrittura privata fra gli associati, con autentica delle firme da parte di un notaio.

Per la realizzazione del progetto il soggetto attuatore stipula convenzione con il servizio provinciale competente. In caso di associazione formale fra più soggetti la convenzione è stipulata dal soggetto individuato quale capofila dell’associazione. I soggetti finanziati devono altresì essere in regola con la vigente normativa in materia di antimafia e fornire le dovute certificazioni agli uffici provinciali, qualora necessario.

Il finanziamento viene erogato previa convenzione, secondo i tempi e con le modalità stabilite nella DGR 174/97 così come modificata dalla DGR 1361/2002 e ss.mm. ovvero nel modo che segue:

1. 1 anticipo di una quota pari al 20% del finanziamento pubblico approvato, allorquando sussistano le seguenti condizioni:

a) stipula convenzione; b) dichiarazione inizio attività e prima implementazione telematica dei relativi dati di

monitoraggio fisico a cura del soggetto attuatore; c) stipula polizza fideiussoria a garanzia del 45% del finanziamento approvato, secondo le

norme vigenti. 2. successivi rimborsi delle spese quietanzate ed inserite nel sistema informativo regionale fino

alla concorrenza del 90% del finanziamento pubblico, comprensivo della quota di cui al punto 1. I tempi e le modalità sono di norma quelli previsti dalle procedure di monitoraggio trimestrale della spesa. L’erogazione di detti rimborsi sarà comunque subordinata ad una completa implementazione telematica dei dati del monitoraggio fisico-finanziari da parte del soggetto attuatore e alla stipula di un’ulteriore polizza fideiussoria a garanzia del secondo 45% del finanziamento pubblico approvato,da presentare in concomitanza con la richiesta di rimborso che porti al superamento di detta quota.

3. erogazione del saldo previa verifica del rendiconto finale e dell’avvenuto inserimento telematico dei dati del monitoraggio fisico-finanziari relativi alla chiusura del piano/progetto.

4. Si procederà ad eventuale recupero dei finanziamenti indebitamente ricevuti dal soggetto attuatore incrementato degli interessi calcolati in base alla normativa in vigore a chiusura dell’operazione.

In caso di soggetto privato, anticipazioni dei finanziamenti potranno essere concesse solo previa garanzia fideiussoria, stilata sulla base della normativa vigente. I soggetti pubblici non sono tenuti a stipulare polizza fideiussoria.

I soggetti finanziati sono tenuti a conoscere ed applicare la normativa regionale di riferimento per le attività formative

(Delibera Giunta Regionale 174/97 e modifiche), la normativa comunitaria in materia (Reg. CE 1260/99, Reg. CE 1784/99) ), nonché il “Vademecum” del Ministero del lavoro sulla gestione del FSE.. dichiarare di non cumulare il finanziamento approvato con altri finanziamenti pubblici già

ottenuti per realizzare le stesse azioni e che non verranno richiesti in futuro altri finanziamenti pubblici per le stesse azioni. a far pervenire alle scadenze previste i dati del monitoraggio fisico e finanziario secondo la

normativa comunitaria e le indicazioni regionali.

I soggetti attuatori di interventi finalizzati alla formazione di profili professionali sperimentali devono attenersi a quanto indicato nell’articolo successivo a proposito della validazione di percorsi sperimentali.

Art.14 Modalità e termini per la presentazione dei progetti formativi

Gli agenzie proponenti dovranno presentare i progetti di corso, separatamente e in busta chiusa per ciascun profilo professionale, distinguendo i progetti biennali da quelli relativi al solo secondo anno, presso l’Area Politiche del Lavoro e Sociali della Provincia di Firenze – Ufficio Programmazione – Via Cavour 37 I piano entro le ore 12 del 23 giugno 2003 Non è ammesso l’invio per posta.

Sul plico chiuso dovrà sempre essere riportata la dicitura “Bando Obbligo formativo – Corso biennale/II anno””. Ogni busta dovrà contenere un solo progetto.

Art 15 Documenti da presentare

Nel plico dovranno essere contenute per ciascun progetto secondo le indicazioni previste dall’allegato del formulario contenente i fac simile di domanda e dichiarazioni: 1. domanda di richiesta finanziamento in bollo (euro 10,33). La domanda deve:

• fare riferimento al presente bando • indicare la denominazione/acronimo del progetto e se fa riferimento ad un progetto annuale

o biennale • essere sottoscritta dal legale rappresentante del soggetto proponente/capofila • essere corredata dal formulario di progetto

- corredato da floppy contenente il file relativo alla scheda finanziaria compilata (file “Piano Finanziario”);

- completo di copia cartacea della sezione A inoltrata telematicamente e riportante lo stesso numero identificativo dell’ultimo documento generato telematicamente;

• essere corredata dalle dichiarazioni di seguito indicate 2. Dichiarazione accreditamento:

sino al termine dell’istruttoria delle domande di accreditamento delle sedi operative di cui all’articolo 8 del presente bando: Dichiarazione sostitutiva di atto notorio ai sensi art. 47 del DPR 445/2000 dei legali rappresentanti di tutti i soggetti attuatori di attività formative/orientative che attesti che per le sedi operative ove si realizzano le attività di formazione/orientamento è stata presentata domanda di accreditamento sull’avviso pubblico approvato con decreto n. 1114/2002 e che le sedi rispondono alle caratteristiche richieste al punto 11 della direttiva regionale approvata con DGR 198/2002 necessarie per potersi candidare su bandi pubblici; dal termine dell’istruttoria delle domande di accreditamento: ciascuna sede operativa coinvolta nell’attuazione delle attività formative/orientative del progetto dovrà solo indicare nell’apposito spazio del formulario il proprio codice di accreditamento;

3. dichiarazione conoscenza e applicazione delle normative comunitarie e regionali che regolano il FSE. Tale dichiarazione deve essere rilasciata dal soggetto capofila con il quale la regione stipulerà convenzione in caso di approvazione del progetto.

4. dichiarazione sostitutiva ai sensi dpr 445/2000 rilasciata da tutti i soggetti attuatori di essere in regola con le disposizioni relative all’inserimento dei disabili di cui alla legge 68/99 e, nel caso in cui necessario, idoneo certificato ai sensi dell’articolo 17 della suddetta legge, ovvero certificato rilasciato dalla provincia competente da cui risulti l’ottemperanza alle norme della legge stessa;

5. (se costituita/stipulata) atto costitutivo dell’associazione fra i soggetti partner/ Convenzione fra partner; (se non costituta) impegno alla costituzione;

10. copia della convenzione o del contratto con soggetto terzo nel quale siano specificati contenuti, tempi e costi dell’attività eventualmente delegata (cfr. art.9 del presente bando).

11. lettere di adesione al progetto da parte di partner sostenitori, se presenti.

Per l’autentica di tutte le firme che vanno apposte al formulario e alle dichiarazioni richieste ai sensi del DPR 445/2000, è sufficiente allegare, per ciascun firmatario, una sola fotocopia chiara e leggibile del documento di identità.

Il formulario, la scheda finanziaria e tutti gli allegati previsti dal bando, devono essere posti in sequenza e resi solidali.

Art.16 Pubblicità delle decisioni

La Provincia pubblicherà la graduatoria sul proprio sito internet www.provincia.fi.it e renderà noto alle Agenzie, che avranno presentato progetti, l’elenco dei corsi finanziati.

Art.17 Adempimenti e vincoli del soggetto finanziato

Le attività dovranno avere inizio con apertura formale delle iscrizioni, non oltre trenta giorni dalla comunicazione. Per la realizzazione del progetto il soggetto attuatore stipula convenzione con la Provincia. In caso di soggetto privato, anticipazioni dei finanziamenti potranno essere concesse solo previa garanzia fideiussoria, stilata sulla base della normativa vigente. I soggetti finanziati sono tenuti a conoscere ed applicare la normativa regionale di riferimento per le attività formative (Delibera Giunta Regionale 174/97 e modifiche), nonché la normativa comunitaria in materia (Reg. CE 1260/99, Reg. CE 1784/99); dichiarare di non cumulare il finanziamento approvato con altri finanziamenti pubblici già ottenuti per realizzare le stesse azioni e che non verranno richiesti in futuro altri finanziamenti pubblici per le stesse azioni; impegnarsi a far pervenire alle scadenze previste i dati del monitoraggio fisico e finanziario secondo la normativa comunitaria e le indicazioni regionali. Pubblicizzazione e raccolta iscrizioni: i soggetti finanziati con il presente bando, oltre alla pubblicità del singolo corso, dovranno assicurare in modo coordinato e congiunto una pubblicizzazione delle iscrizioni per tutti i corsi e, più in generale, delle opportunità offerte dall’obbligo formativo; gli stessi dovranno inoltre tra loro coordinarsi ai fini di una razionale gestione delle iscrizioni, nel rispetto delle scelte dei giovani e della graduatoria dei progetti. L’inizio delle iscrizioni dovrà essere comunicato anche al Centro per l’Impiego territoriale.

Art.18 Diritti sui prodotti delle attività

I prodotti di qualsiasi natura che dovessero costituire risultato, principale o meno, dei progetti finanziati sono di proprietà della Provincia e non possono essere commercializzati dai soggetti attuatori dei progetti stessi. Alla conclusione delle attività copia di tali prodotti (su supporto informatico e cartaceo) dovrà essere consegnata alla Provincia. Per quanto riguarda il regime giuridico-economico di gestione dei prodotti delle attività di cui al presente bando, possono in concreto darsi i seguenti casi: a) prodotti sviluppati integralmente all'interno delle attività in oggetto: di essi la Provincia, in quanto committente, acquisisce il pieno diritto esclusivo di sfruttamento commerciale secondo la normativa sul diritto d'autore; il soggetto affidatario ha diritto di prelazione alla partecipazione in eventuali attività commerciali. b) prodotti che incorporano o si basano su contenuti o componenti non sviluppati espressamente per la Provincia: di questi ultimi sarà fornita alla Provincia una licenza d'uso che consenta l'utilizzazione degli stessi per un periodo di almeno cinque anni, decorrenti dalla data di termine del progetto, senza ulteriori spese.

La convenzione per l'affidamento dell'attività al soggetto affidatario regolerà in maniera più puntuale i casi a) e b). E' fatta salva la possibilità per la Provincia di aderire ad accordi tendenti ad un più efficiente utilizzo della licenza in parola, previa valutazione economica dell'operazione.

Art.19 Specifiche per la realizzazione di materiali cartacei e multimediali

Tutti i prodotti multimediali e cartacei prodotti dal Progetto e destinati alla diffusione dovranno uniformarsi per quanto possibile agli standard adottati dal Progetto TRIO e dalle collane “Formazione, Educazione, Lavoro” della Regione Toscana. Gli uffici del Servizio Formazione Professionale della Regione potranno fornire informazioni dettagliate e materiali di lavoro, appositamente predisposti per facilitare il raggiungimento dell’uniformità richiesta per ciascun tipo di prodotto. I materiali multimediali online di cui si vorrà rendere possibile l’uso attraverso il meccanismo di gestione della teleformazione adottato dalla Didateca Centrale di TRIO dovranno essere progettati e inseriti nel sistema seguendo le specifiche fornite dal soggetto gestore della Didateca. Il Progetto potrà prevedere l’utilizzo delle infrastrutture predisposte da TRIO e in particolare i 15 Poli di teleformazione distribuiti sul territorio regionale e dotati di tutte le attrezzature necessarie alla formazione in presenza, a distanza e mista.

Art.20 Informazione e pubblicità I soggetti finanziati, oltre a quanto previsto all’art.14 sulle modalità di pubblicizzazione delle iscrizioni, devono attenersi al Regolamento comunitario vigente in tema di informazione e pubblicità degli interventi dei Fondi strutturali (Reg. CE 1159/2000 pubblicato sulla G.U.C.E. L 130/30 del 31.5.2000).

Art.21 Tutela privacy

I dati dei quali la Provincia entra in possesso a seguito del presente bando saranno trattati nel rispetto della L. 675/96 e modifiche.

Art.22 Responsabile del procedimento

Ai sensi della L. 241/90 la struttura amministrativa responsabile dell’adozione del presente avviso è il Dr. Mario Zoccatelli. (Direttore Area Politiche del Lavoro e Sociali).

Art.23 Informazioni sul bando

Il presente bando è reperibile in internet nel sito della Provincia. Informazioni possono inoltre essere richieste rivolgendosi alla Direzione Politiche Formative ed Obbligo Formativo, Via Cavour n. 37, Tel. 055-2760576 e-mail: [email protected]

Art.24 Semplificazione delle procedure

Chi concorre con più progetti dovrà allegare solo una volta la documentazione inerente alle caratteristiche dei soggetti proponenti.

ALLEGATI

Allegati costituenti parte integrante del presente bando: A. Linee guida per la redazione del piano esecutivo finanziario B. Formulario progetto costituito da:

• Sezione A Identificazione progetto • Sezione B Descrizione progetto • Sezione C Articolazione progetto • Sezione D Descrizione prodotti • Sezione E Priorità • Sezione F Piano finanziario • Sezione H Fac simile domanda, dichiarazioni e sottoscrizione formulario

a Fac simile Domanda b Fac simile Dichiarazioni

1. Dichiarazione Accreditamento 2. Dichiarazione di conoscenza ed applicazione delle normative comunitarie e

regionali che regolano l’utilizzo del FSE 3. Dichiarazione affidabilità giuridico-economico-finanziaria

c Fac simile Sottoscrizione formulario

Allegato_A

LINEE GUIDA PER LA STESURA DEL PIANO FINANZIARIO

INTRODUZIONE

Obiettivo del presente documento è quello di dare delle indicazioni utili e contestualmente anche, nei limiti del possibile, semplici ed esaustive, per la comprensione e la conseguente predisposizione della modulistica economico-finanziaria relativa ai progetti.

PREMESSA

Le regole che riguardano l’ammissibilità dei costi possono essere ricondotte a due sistemi: 1. il primo considera il tema dell’ammissibilità a prescindere dalle classificazioni e dalla

configurazione che i costi possono assumere. La domanda che sta a monte a questo tipo di sistema è: quando un costo, di qualsiasi genere o natura o origine o scopo è ammissibile? Questo primo punto dà origine ai cosiddetti CRITERI GENERALI

2. si configurano criteri più puntuali, che riguardano determinate fattispecie in cui possono essere raffigurati e rappresentati i costi a secondo della loro natura, della loro origine e degli scopi per cui vengono determinati. La domanda a monte è: quella determinata voce di costo specificatamente configurata e definita è ammissibile? Questo secondo punto dà luogo alle NORME SPECIFICHE.

1. CRITERI GENERALI Si ritiene opportuno richiamare, senza ulteriori approfondimenti, i concetti e i criteri di particolare rilevanza per l’espletamento delle attività amministrativo – contabili. Principi di ammissibilità Affinché un costo possa essere ammissibile in generale, un costo deve risultare:

Pertinente ed imputabile ad azioni ammissibili (anche con riferimento geografico alla localizzazione delle azioni) Effettivo Riferibile temporalmente al periodo di vigenza del finanziamento Comprovabile Legittimo Contabilizzato Contenuto nei limiti autorizzati

2. NORME SPECIFICHE Per quanto attiene l’elenco dettagliato dei costi ammissibili e dei massimali riconoscibili per tutte le misure messe a bando, si rimanda al capitolo successivo“Spese ammissibili e massimali di riferimento“ del presente documento.

MODULO PIANO FINANZIARIO La nuova scheda recepisce la necessità della Amministrazione provinciale di Firenze di adeguare le procedure della presentazione dei progetti con particolare riguardo alle normative del Fse emanate a livello comunitario, nazionale e regionale. Si sottolinea ancora una volta, infatti, che i progetti che vengono presentati sono assimilabili agli esecutivi, ovverosia immediatamente cantierabili. In quanto analisi economica esecutiva, e quindi con valore di pre-consuntivo di massima, il Piano finanziario è soggetto a valutazione da parte della Amministrazione Provinciale riguardo alla coerenza e della congruenza delle voci analitiche di costo e dei relativi indicatori parametrici fisico-tecnici. Il piano dei conti, concepito per aiutare e uniformare l’operato dei singoli utenti, è strutturato a tre livelli in modo da rendere univoca l’imputazione delle voci di spesa alle categorie indicate nel piano dei conti stesso.

Preventivo di spesa dell’attività Il conto economico di progetto prevede l’esposizione dei costi secondo una struttura facilmente comparabile con quella del “bilancio d’esercizio“ del soggetto Attuatore. Lo schema di conto economico ex art. 2425 CC, richiede ,fra l’altro, l’esposizione di:

• B Costi inerenti al progetto direttamente ed indirettamente • C Costi di funzionamento (amministrativi vari generali ed ammissibili), attribuiti al

progetto

ANALISI SEZIONE B La sezione B comprende 4 macrovoci di costo secondo un criterio logico/temporale, comune a tutte le tipologie di azioni previste dal POR e nello specifico:

• B1 PREPARAZIONE • B2 REALIZZAZIONE • B3 DIFFUSIONE RISULTATI DEL PROGETTO • B4 DIREZIONE DEL PROGETTO E VALUTAZIONE

In questa sezione devono essere presentati i costi che il soggetto proponente preventiva di dovere sostenere in diretta o indiretta relazione al progetto presentato.

La sezione B si configura come un “conto lavorazione “ acceso al progetto, in cui confluiscono: • costi diretti imputabili sino dall’origine al progetto in modo totale ed

esclusivo • quote di costi indiretti quote di costi indiretti di progetto, con una inerenza specifica del

costo, ma non esclusiva al progetto, in quanto la stessa risorsa può essere utilizzata per più progetti. L’attribuzione delle quote di costo al progetto deve essere fatta in, in base ad oggettivi e dimostrabili criteri di riparto.

Il totale della sezione B dà il costo di progetto

ANALISI SEZIONE C

Va sottolineato che questa nuova classificazione dei costi, in base alle modalità di imputazione in - diretti, indiretti di progetto ed indiretti di funzionamento - induce una maggiore specializzazione dei costi. I costi vengono in tal modo attribuiti al progetto anche in modo indiretto, con conseguente svuotamento della categoria dei costi indiretti di funzionamento, limitandola ai soli costi amministrativi, generali e vari legati alla struttura del soggetto proponente e non specializzabili in alcun modo. La sezione C comprende i costi indiretti di funzionamento (costi generali): detti costi hanno una inerenza generale al progetto, legata al mantenimento ordinario della struttura che consente la realizzazione di tutti i progetti che vi si svolgono. Oltre ai costi di progetto, infatti, la struttura sostiene una serie di altri costi (amministrazione, direzione generale, utilizzo locali ed attrezzature uso ufficio, utenze, età…) che non hanno un’inerenza specifica con il progetto, ma attengono all’azienda nel suo complesso. In particolare, ma solo a fini esemplificativi, non dovranno essere ricompresi in questa macrovoce i costi amministrativi di natura contabile o gestionale sostenuti in merito agli adempimenti gestionali o rendicontuali dei progetti cofinanziati. Questi ultimi devono essere chiaramente intesi quali costi caratteristici del progetto, normalmente ad imputazione indiretta e come tali devono essere ricompresi nell’ambito delle macrovoci della lettera B (nello specifico nella voce B.4).

Il Costo complessivo del progetto si ottiene sommando B+C

SPESE AMMISSIBILI E MASSIMALI DI RIFERIMENTO

Premessa

Il presente documento fornisce indicazioni immediate e sintetiche all’utente su alcune delle principali voci di spese ammissibili, il loro raggruppamento in macrovoci ed i massimali di spesa ammissibili relativi. Per quanto non espressamente previsto e/o in esso richiamato, è necessario fare riferimento alle normative vigenti recante indicazione e disposizioni in materia di lavoro, formazione professionale e FSE di cui segue una sintesi indicativa e non esaustiva.

Norme per la delega dell’attività formativa

La delega a terzi della gestione dell’attività formativa è vietata. Il soggetto proponente deve pertanto gestire in proprio le varie fasi operative. Per gestione in proprio si intende quella attuata attraverso personale dipendente o mediante ricorso a prestazione professionale individuale.

La possibilità di delegare fasi delle azioni di formazione professionale, limitata a casi debitamente motivati, secondo quanto previsto nella delibera della Giunta regionale DGR 174/97 successivamente modificata con DGR 1361/2002 è legata: • ad apporti integrativi specialistici di cui il soggetto attuatole/gestore non dispone in forma

diretta: ovvero apporti di esperti in specifiche discipline inquadrati in strutture specializzate e non altrimenti reperibili sul mercato

• prestazioni aventi carattere di occasionalità o di comprovata urgenza

La richiesta di deroga al divieto di delega dovrà essere evidenziata in sede di presentazione del progetto formativo nella specifica scheda contenuta nel formulario. All’atto della presentazione del progetto si dovranno comunicare la caratteristica tecnica dell’intervento delegato e la relativa quantificazione economica e la società delegata dovrà essere indicata nominalmente nel formulario. Nell’apposito spazio del formulario è indispensabile inoltre che siano indicate: • il dettaglio delle attività che si intendono delegare nell’ambito del progetto • la motivazione della richiesta di delega • i costi ed i tempi di realizzazione dell’attività delegata • all’atto di presentazione del progetto si dovrà inoltre allegare copia della convezione o del

contratto fra le parti, in cui sono specificati incarichi, tempi e costi. Non verrà accolta alcuna richiesta di deroga presentata successivamente alla presentazione del progetto, salvo autorizzazione preventiva richiesta e concessa sulla base di adeguata motivazione che dimostri oggettivamente e concretamente l’impossibilità del soggetto attuatore di effettuarne la dichiarazione in sede di presentazione del progetto. Il terzo delegato dovrà comunque possedere i requisiti e le competenze richieste dall’intervento, da documentare in sede di richiesta e non potrà a sua volta delegare ad altri soggetti l’esecuzione, anche in parte, dell’azione. Responsabile a tutti gli effetti dell’intervento formativo è, in ogni caso, il soggetto che riceve il contributo FSE anche per le azioni delegate. Non si considera delega l’affidamento della realizzazione della azione formativa da associazioni o consorzi agli associati o consorziati o da impresa ad altre imprese facenti parte dello stesso gruppo (art. 2359 CC) La figura del partner è assimilata a quella del soggetto attuatore, pertanto lo stesso non può essere considerato soggetto terzo né può essere oggetto di delega.

Le attività di direzione, coordinamento ed amministrazione (compresa l’attività di segreteria) devono essere gestite interamente in proprio.

CONTABILIZZAZIONE DEI COSTI DELLE SOCIETÀ CONSORZIATE ED ASSOCIATE RISPETTO ALL’ASSOCIAZIONE O AL CONSORZIO ATTUATORE DEL PROGETTO

I costi sostenuti dalle società consorziate ed associate devono essere esposti sulla base delle risultanze dei costi effettivi (es. Per il personale busta paga ed oneri sociali aggiuntivi, per le attrezzature e gli immobili di proprietà la quota di ammortamento relativa, età…)

La documentazione dei costi reali sostenuti dai soggetti partner deve essere esibita a cura del titolare del progetto. Per il caso specifico delle spese sostenute a seguito dell’utilizzazione dei dipendenti della struttura associata, il soggetto attuatore dovrà rendicontare i costi reali sostenuti dalla struttura stessa esibendo i giustificativi originali di quest’ultima: cedolini paga, documenti di versamento degli oneri sociali e fiscali, età…

In ogni caso le spese per prestazioni rese dal personale dipendente dei soggetti partners del progetto non possono essere considerate spese per personale esterno.

PIANO DEI CONTI FSE

B) - COSTI DIRETTI Il Totale della voce B non può essere inferiore al 90% del costo complessivo del

progetto meno gli oneri allievi

B.1 PREPARAZIONE INTERVENTO FORMATIVO

B.1.2 Ideazione e progettazione intervento Progettazione interna ed esterna: sono ammissibili le spese sostenute per l’elaborazione del programma formativo che comprendono momenti di incontro fra gli organizzatori. Non sono ammessi i costi nel caso di attività già presentata e finanziata per altri corsi a valere su finanziamenti pubblici o in caso di corsi presentati sul FSE in anni precedenti. Per i massimali di riferimento vedasi quanto stabilito alle risorse umane interne ed esterne. Il Totale della voce B.1.2 non può essere superiore al 6% del costo complessivo

del progetto meno gli oneri allievi

B.1.3 Informazione e pubblicità In questa voce sono previste le spese per la pubblicizzazione dell’intervento formativo. Non sono ammissibili le spese riferite alle attività promozionali svolte dal personale interno o esterno.

B.1.5 Elaborazione testi e preparazione materiale FAD Sono ammissibili i costi riferiti all’attività intellettuale sostenute per la predisposizione dei testi e delle dispense didattiche, nonché dei materiali necessari per lo svolgimento di esercitazioni pratiche da fornire gratuitamente ai partecipanti nel corso dell’attività formativa. I materiali devono essere di nuova edizione e specificatamente redatti per il corso. Massimale di riferimento: per l’elaborazione effettuata dal personale interno il massimale di riferimento è pari a Euro 41,00 /ora

Il Totale della voce B.1 – “Preparazione” non può essere superiore al 14,0% del costo complessivo del progetto meno gli oneri allievi

B.2 – REALIZZAZIONE

Il Totale della voce B.2 non può essere inferiore al 57,5% del costo complessivo del progetto meno gli oneri allievi

Docenti/esperti/interni ed esterni Tali voci riguardano il personale docente, codocente, tutor e docenti di sostegno impegnati nell’area dell’emarginazione sociale, direttori, componenti di eventuali comitati tecnico-scientifici. Il personale di cui trattasi può appartenere a varie categorie professionali riconducibili, comunque, in due tipologie a seconda che siano interni o esterni all’ente responsabile e/o promotore.

Per risorse umane interne si deve intendere il personale interno al soggetto responsabile che è legato all’ente da un contratto a tempo indeterminato o a tempo

determinato. Il costo del lavoro viene computato con riferimento alla retribuzione che il dipendente percepisce in base ai limiti contrattuali del CCNL ed eventuali accordi contrattuali aziendali o interaziendali più favorevoli. Il metodo di calcolo per l’individuazione del costo orario deve prendere come riferimento gli elementi costitutivi della retribuzione prevista dal CCNL e/o accordi salariali interni più favorevoli. Più precisamente l’importo totale di tali elementi, con esclusione degli elementi mobili della retribuzione, maggiorato degli oneri diretti e riflessi, della quota di tredicesima e / o quattordicesima mensilità, di ferie, di festività soppresse, di TFR e dei contributi a carico del datore di lavoro, deve essere diviso per il monte ore di lavoro convenzionale previsto dal CCNL cui si riferisce. Al costo del lavoro così calcolato, andrà aggiunta l’IRAP che grava sul lavoratore, al netto delle agevolazioni previste (es. apprendistato, CFL).

Per risorse umane esterne si deve intendere il personale esterno che è legato all’ente da una prestazione lavorativa riconducibile al contratto d’opera o da una lettera di incarico, controfirmata per accettazione, nella quale siano chiaramente indicati: la natura della prestazione professionale, il periodo in cui deve essere effettuata, la durata in ore, il corrispettivo orario, la data. I massimali indicati per il personale esterno sono omnicomprensivi degli oneri fiscali e previdenziali ed al netto di IVA (se dovuta). L’intervento del personale esterno, ad eccezione di figure professionali specifiche, è diviso in fasce in base alle: Caratteristiche intrinseche dell’intervento formativo e consulenziale Caratteristiche ed esperienza professionale del personale necessario a svolgere

l’intervento • Fascia A: materie ed interventi di elevata complessità ed innovatività che richiedono

l’intervento di esperti con una comprovata e dimostrabile esperienza decennale tra cui ad esempio: docenti universitari, ricercatori senior (dirigenti di ricerca, primi ricercatori), dirigenti di azienda, imprenditori, esperti di settore, professionisti

• Fascia B: richiede una comprovata e dimostrabile esperienza triennale e comprende ricercatori universitari, esperti di settore, professionisti

• Fascia C comprende ricercatori universitari, esperti di settore, professionisti con esperienza inferiore al triennio.

In caso di incongruenze, per la determinazione della fascia faranno fede le caratteristiche intrinseche dell’intervento previsto.

Massimali di riferimento per ora Interventi di Fascia A Euro 88,00

Fascia B Euro 60,00 Fascia C Euro 47,00

Massimali per specifiche figure professionali: Coordinatori Euro 52,00

Tutor Euro 31,00 Consulenze Specialistiche Euro 310,00 / die

Numero massimo ore ammissibili per specifiche figure professionali: Esperti n° 50 ore Tutoraggio max 50% totale ore intervento formativo (Stage, fad, etc.) (compreso stage) Direzione/coordinamento max 50% totale ore intervento Formativo

(compreso stage)

N.B. Le figure sopra richiamate, ad esclusione del personale amministrativo, sono incompatibili con la figura del partecipante all’attività formativa. Si precisa inoltre che all’interno di ogni singolo progetto è da evitarsi il fenomeno della cosiddetta moltiplicazione di incarichi, ovverosia le singole persone fisiche non possono assumere più ruoli contemporaneamente (es. secondo i casi, docenti, tutor, direttore, coordinatore età…) con conseguenti sovrapposizioni di figure e lievitazioni dei costi imputati al progetto. Ad ogni incarico deve ,infatti, corrispondere un mansionario specifico e retribuito.

Spese di viaggio, vitto ed alloggio docenti /esperti/interni ed esterni Le spese di viaggio, vitto ed alloggio per il personale interno possono essere riconosciute in conformità al trattamento previsto dal CCNL. Le spese di viaggio, vitto ed alloggio per il personale esterno possono essere riconosciute in maniera analoga al trattamento dei pubblici dipendenti di pari fascia ed in ogni caso non potranno essere superiori a quelli del Dirigente della P.A. Detto trattamento è ammissibile solo se strettamente connesso ad esigenze organizzative dell’azione formativa es. irreperibilità su piazza dei profili professionali richiesti.

Massimali di riferimento Spese di vitto Euro 21,00 / die Spese di alloggio Euro 47,00 / die Sono ammissibili solo i rimborsi delle spese di alloggio presso strutture alberghiere fino alla categoria 3 stelle sostenute durante lo svolgimento dell’attività, in casi particolari, adeguatamente motivati e solo per il periodo strettamente legato all’attività prestata nell’ambito dell’azione

La formazione dei formatori è una spesa non ammissibile per le agenzie formative, mentre per i docenti di formazione professionale pubblici, tale voce è ammissibile solo per quegli interventi non compresi nei programmi e piani regionali e provinciali.

B.2.4 Spese per i partecipanti Oneri allievi

Detta voce è ammissibile solo ed unicamente come quota di cofinanziamento nella misura D1. Per i lavoratori dipendenti è ammissibile il costo della retribuzione comprensiva degli oneri sociali riflessi come previsto dal CCNL e da eventuali integrazioni per le ore durante le quali i lavoratori partecipano alla formazione. Per i lavoratori autonomi, i titolari di impresa e i coadiuvanti è ammesso un costo non

superiore a Euro 41,00 / ora, per le ore durante le quali essi effettivamente partecipano alla formazione, detratte le ore produttive o equivalenti. Non è ammesso alcun costo relativo alla mancata produzione e l’ammissibilità della spesa relativa all’imprenditore in qualità di discente è configurabile solo come cofinanziamento privato. Non sono ammesse indennità di frequenza tranne che per la misura B.

Spese di viaggio, vitto, alloggio allievi Le spese di viaggio non sono di norma riconosciute

Sono ammissibili, solo ed esclusivamente, le spese di viaggio inerenti ad azioni che prevodono la presenza in sede diversa da quella indicata come sede del corso. Devono essere usati i mezzi pubblici. I mezzi privati solo ed esclusivamente in caso di comprovata necessità. E’ sempre ammissibile per l’intero il costo imputabile ai trasporti speciali richiesti dai

portatori di handicap. Sono ammissibili le spese riferite ai costi dei buoni pasto o tickets presso esercizi

convenzionati nel caso in cui l’attività formativa richieda la presenza degli allievi anche pomeridiana o comunque superiore alle sei ore giornaliere. Massimale di riferimento: Euro 7,00 / die Sono ammissibili le spese di residenzialità qualora l’azione preveda la presenza

continuata in sede diversa da quella indicata come sede del progetto. Massimali di riferimento: Euro 38,00 / die

B.2.5 Spese per esami finali L’importo delle indennità spettanti ai componenti le commissioni d’esame è proporzionale al numero dei candidati, alla complessità delle prove e al livello di formazione professionale dell’attività formativa svolta.

Formazione I Livello Euro 62,00 Formazione II Livello Euro 88,00 Formazione III Livello Euro 114,00

Sino a 15 allievi Euro 36,00 Oltre 15 allievi Euro 52,00

B.2.6 Materiali • Materiale didattico ad uso collettivo: spese per l’acquisto di materiale didattico in

dotazione collettiva • Materiale didattico ad uso individuale: spese per l’acquisto di materiali che alla fine del

corso rimangono in dotazione dell’allievo (dispense, libri, penne età..) • Indumenti protettivi: detto costo non è ammissibile se la formazione pratica comporta

partecipazione alla produzione • Licenza d’uso softwares: possono essere imputati i costi relativi alla licenza d’uso del

software rapportati alla durata dell’azione.

B.3 - DIFFUSIONE RISULTATI

In detta voce sono compresi i costi riferiti all’attività di diffusione dei risultati del progetto, quali pubblicazioni, reports, manifesti, inserzioni sui giornali, spot radio-televisivi, età… Non sono ammissibili le spese riferite alle attività promozionali svolte dal personale interno o esterno. In fase di realizzazione del progetto le modalità di svolgimento della diffusione dei risultati dovranno essere preventivamente concordate ed autorizzate dalla Amministrazione Provinciale. (v. Vademecum progetti esecutivi pubblicato sul sito www.provincia.fi.it )

Il totale della categoria B.3 non può essere superiore al 5% del totale del progetto meno gli oneri degli allievi

C) - COSTI AMMINISTRATIVI E GENERALI Il Totale della voce C non può essere superiore al 10,0% del costo complessivo

del progetto meno gli oneri allievi

1. Attrezzature - sono ammissibili i costi riferiti alle seguenti voci: • Acquisto di materiale usato: è ammesso il costo di acquisto di un bene usato

accompagnato da una dichiarazione del venditore attestante l’origine esatta del materiale ed attestante che lo stesso non ha beneficiato di un contributo nazionale o comunitario negli ultimi sette anni; la tipologia del materiale dovrà essere congrua con le esigenze del progetto ed il costo compatibile con i prezzi di mercato ed inferiore al costo del materiale nuovo.

• Affitto e leasing: sono ammessi i costi delle attrezzature impiegate sia integralmente che in quota parte per le attività connesse allo svolgimento del corso. La tipologia delle attrezzature dovrà essere congrua con le esigenze del corso ed il costo relativo dovrà esser comparabile con i prezzi del mercato.

• Il contratto di leasing è equiparabile per tutte le quote, ad eccezione del riscatto degli oneri amministrativi, bancari e fiscali, ad un contratto di affitto.

• Assicurazione: costi riferiti alle spese per garantire la copertura assicurativa delle attrezzature utilizzate

• Ammortamento: sono ammesse le sole quote di ammortamento relative ai beni di proprietà dell’operatore il cui costo è superiore al milione con periodo di ammortamento superiore a 12 mesi. Per le attrezzature il cui costo è inferiore al milione la spesa è interamente ammissibile; l’ammortamento di beni ed attrezzature soggette a rapida obsolescenza verrà calcolato sulla base di un periodo non inferiore a tre anni per la prima categoria e a due anni per la seconda con l’utilizzo dei coefficienti sopraccitati per il periodo di utilizzo.

• Manutenzione: sono ammesse le spese necessarie per mantenere efficiente l’utilizzo delle attrezzature, qualora non previste già dal contratto di affitto delle medesime; le attività di manutenzione dovranno essere svolte da personale specializzato sia interno che esterno all’operatore.

2. Strutture - sono ammissibili i costi riferiti alle seguenti voci: • Canoni di locazione: la spesa per il canone dei locali di sede corsuale relativamente al

solo periodo del corso; oppure la quota di spesa risultante dal frazionamento del costo annuo per il periodo di utilizzo e alla superficie di utilizzo.

• Manutenzione ordinaria: ovvero i costi riferiti alle spese per garantire la manutenzione ordinaria dei locali necessari al mantenimento delle regole di igiene, se non già previste nel contratto di affitto.

• Assicurazione: costi riferiti alle spese per garantire la copertura assicurativa dei locali utilizzati

3. Spese di stage Qualunque sia la tipologia dello stage, sono ammissibili solo i Costi di gestione ed il rimborso delle spese sostenute dall’ente ospitante con esclusione di qualsiasi compenso in favore dello stesso e dei suoi dipendenti e/o rappresentanti. Rientrano tra le spese ammissibili le spese sostenute per il trasferimento degli allievi.

Relativamente allo stage nella domanda devono essere indicate: il nome della struttura ospitante con l’indicazione della data di inizio e di termine dello stage, la durata complessiva in ore, l’elenco delle persone ospitate, il nominativo dell’accompagnatore e soprattutto il programma didattico.

4. Spese per personale amministrativo, di segreteria ed ausiliari Tali attività possono essere prestate da risorse umane interne od esterne il cui costo deve essere determinato con il metodo già descritto per il personale docente interno ed esterno. Massimali di riferimento: il costo orario non può superare Euro 26,00 /ora

Le spese di vitto, viaggio ed alloggio non sono di norma ammissibili. Deroghe particolari sono consentite solo per doversi recare presso uffici pubblici referenti, nel quale caso è opportuna l’acquisizione di un visto degli uffici stessi.

NOTE GENERALI RIGUARDANTI LA FAD In connessione con quanto auspicato dalla CE nell’ambito del “Piano d’azione eLearning“ (COM (2001)172) gli Operatori potranno progettare azioni formative che prevedano anche formazione a distanza (FAD). La FAD deve essere erogata e fruita on line: il percorso viene fruito per via telematica e avviene tramite collegamento telefonico di due o più unità di elaborazione. Le disposizioni che seguono costituiscono i presupposti per la predisposizione di una progetto FAD indispensabili ai fini dell’ammissibilità: • disporre di una struttura di appoggio che consenta una sistematica, continua ed efficiente

iterazione a distanza; • prevedere presenza, sostegno e supervisione di metodologie con funzioni di docenti, esperti e di

tutor (presenti presso la struttura di supporto per il totale delle ore corsuali); • prevedere un sistema di valutazione ed autovalutazione dei risultati conseguiti; I soggetti che presentano progetti di formazione a distanza devono possedere o indicare le attrezzature utilizzate per la parte di progetto comprendente la FAD.

Si ricorda che la normativa riguardante specificatamente la FaD è contenuta nella Circolare Ministero del Lavoro n.43/99 del 8/6/99, in particolare: “Le attività FaD individuale svolte su pacchetti didattici appositamente sviluppati, saranno autocertificate dall’allievo ai sensi della legge15/68 e successive integrazioni, su moduli predisposti e vidimati dall’Ente erogatore del servizio FaD in cui siano riportati: gli elementi indicativi dell’attività, il titolo del pacchetto didattico oggetto della formazione, la sua durata media convenzionale espressa in ore, le date d’inizio e di completamento dell’attività di apprendimento di ciascun modulo didattico, a cui andranno allegate le prove di verifica dell’apprendimento tramite FaD”.

Si richiede inoltre la stampa dei report automatici prodotti dai sistemi informativi e di comunicazione per ciascun utente. “Le attività d’insegnamento e di tutoraggio a distanza svolte individualmente, saranno documentate attraverso appositi moduli o registri (agenda di lavoro), predisposti e vidimati dall’Ente erogatore, che docenti e tutor compileranno e controfirmeranno giornalmente, indicando: luogo, orari, contenuto della prestazione ed i nominativi degli allievi contattati” Si richiede inoltre la fornitura dei diari di bordo, in particolare gli elaborati, in ordine cronologico, svolti durante l’attività formativa parte di ciascun utente

INDICATORI DI PROGETTO Nella formulazione del preventivo delle voci di spesa, il soggetto proponente deve attenersi ai parametri indicati nelle sezioni precedenti. Il parametro costituisce il riferimento circa l‘importo massimo che può essere indicato nel preventivo di spesa.

Ai fini di una immediata visualizzazione, si riassumono di seguito le percentuali massime e minime per ogni singola categoria di costo e/o macrovoce.

B COSTI DIRETTI min. 90,0% B1 PREPARAZIONE max. 14,0% B.1.2 IDEAZIONE E PROGETTAZIONE max. 6,0% B2 REALIZZAZIONE min. 57,5% B3 DIFFUSIONE max. 5,0% B4 DIREZIONE PROGETTO E VALUTAZIONE max. 14,0% C COSTI AMMINSITRATIVI E GENERALI max. 10,0%

I limiti percentuali sopra indicati sono riferiti al costo totale del progetto al netto degli oneri allievi

Oltre ai parametri, il soggetto attuatore deve attenersi anche ai cosiddetti “ indicatori di progetto “ di tipo referenziale che per misura vengono di seguito indicati, salvo diversa indicazione sull’Allegato A del Bando riferita a specifica azione o misura:

Indicatore ora/corso Misura A2 (Obbligo Formativo) Euro 129,00 Misure-A3-B1-C2-C3-C4-E1 Euro 135.00 Misura D1-D3 Euro 170.00

In aggiunta al parametro ora/corsa verrà successivamente considerato il parametro ora/allievo sulla base dei seguenti riferimenti: Indicatore ora /allievo

Misura A2 Euro 9,00 Misure A3-B1-C2-C3-C4-E1 Euro 12.00 Misura D1 Euro 18.00

Massimale per progetto I progetti sono, di norma, finanziabili per un importo non superiore a Euro 200.000,00. Tali limiti non valgono per le azioni progettuali elaborate direttamente dall’Amministrazione provinciale e messe a bando per la loro attuazione.

A parità di punteggio, saranno privilegiati i progetti che presentano un miglior indicatore di efficienza,

VARIAZIONI DEL PIANO FINANZIARIO

A progetto nonché finanziamento approvato non sono ammesse variazioni al piano finanziario.

Si fa presente che per quanto riguarda le eventuali variazioni dei piani finanziari dopo l’inizio del Progetto devono essere rispettate le seguenti norme, restando inteso che tali variazioni non potranno in alcun modo modificare i limiti delle voci di spesa indicati (percentuale su costo complessivo), comunque vincolanti 1. Variazioni ammissibili all’interno di una singola attività 1.1 all’interno di una singola categoria (B 1.1, B 1.2, B 1.3, B 1.4, B 1.5, B 2.1, B 2.2, B 2.3, B 2.4, B 2.5, B 2.6 B 3, B4, C) senza autorizzazione o comunicazione dell'Autorità Gestionale

1.2 tra macrovoci e tra categorie fino al limite del 20% in aumento o diminuzione, ovviamente con riferimento all’importo previsto inizialmente (quindi singole variazioni inferiori al limite del 20% devono essere cumulate nel rispetto del limite suddetto) senza autorizzazione ma con comunicazione all'Autorità Gestionale 1.3 variazioni superiori al 20% tra Categorie e tra Macrovoci dovranno essere autorizzate in maniera ufficiale dall'Autorità Gestionale dopo la valutazione della richiesta motivata effettuata dall’Ente titolare del Progetto. 2. Variazioni ammissibili tra attività 2.1 sono ammissibili variazioni esclusivamente tra attività afferenti alla stessa misura 2.2 tutte le variazioni tra attività devono essere autorizzate dall'A2. Variazioni ammissibili tra attività 2.1 sono ammissibili variazioni esclusivamente tra attività afferenti alla stessa misura 2.2 tutte le variazioni tra attività devono essere autorizzate dall'Autorità Gestionale dietro presentazione di richiesta motivata presentata con congruo anticipo rispetto all’effettuazione della spesa di cui si chiede la variazione. Non saranno ammissibili storni fra attività finanziate su diverse misure.