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Dott.ssa Maria Paola Bisagni Coordinatrice d’area Obbligo Formativo di Enac Emilia Romagna
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Dott.ssa Maria Paola Bisagni Coordinatrice d’area Obbligo Formativo di Enac Emilia Romagna
Roma, 5 Maggio 2011
Decreti attuativi della legge 53/03
In tal modo è riconosciuta in forma ordinaria la possibilità da parte dei giovani e delle loro famiglie di iscriversi, subito dopo la Scuola Secondaria di primo grado, ai percorsi di Istruzione e formazione professione di competenza delle Regioni, svolti direttamente da Istituzioni formative accreditate (o in alcune regioni anche da Istituti Professionali che scelgono di operare in sussidiarietà in integrazione con la Formazione Professionale).
Si tratta di un evento storico per il nostro Paese che, in questo modo, si allinea alla realtà Europea dove da molto tempo accade questo.
Roma, 5 Maggio 2011
Il percorso di riforma del sistema educativo italiano è giunto a compimento.
Roma, 5 Maggio 2011
come ambito dell’esperienza umana in grado di far emergere le capacità delle persone, le passioni , le attitudini e gli interessi per dotarsi delle competenze necessarie per poter esercitare il ruolo attivo di cittadino e di lavoratore, immergendosi a pieno titolo nel sistema culturale e formativo della nostra civiltà.
Roma, 5 Maggio 2011
dando centralità alla persona, permettendole di guardare avanti, avere fiducia nel futuro, coltivare la speranza, crescere assumendosi le proprie responsabilità, attraverso l’offerta di una pluralità di percorsi equivalenti, permettendo maggiore libertà di scelta ai giovani e alle loro famiglie.
Roma, 5 Maggio 2011
I livelli elevati di dispersione che caratterizzano il nostro sistema educativo e la crescente demotivazione di una quota significativa di giovani nei confronti dello studio non sono il segnale di una debolezza intellettuale delle giovani generazioni, ma indicano l’esito di una impostazione culturale didattica che insiste eccessivamente su una concezione astratta e mnemonica dell’apprendimento. (D. Nicoli)
Roma, 5 Maggio 2011
Il sistema di IFP è la risposta alla separazione tra il momento della teoria e il momento della pratica perché consente di lavorare sulle competenze attraverso una metodologia che parte dal concreto per arrivare all’astratto.
Aumentano il numero di giovani dotati di qualifica e diploma professionale rispondenti alle necessità del sistema economico consentendo l’inclusione sociale positiva anche dei giovani stranieri che in gran numero si iscrivono ai percorsi qualificanti.
Roma, 5 Maggio 2011
Enac Emilia Romagna è un ente di formazione professionale piuttosto giovane che opera in Fidenza (PR) da circa 13 anni. E’ un opera canossiana e condivide a pieno la mission educativa ed i valori formativi propri delle attività canossiane (la ”formazione del cuore” rivolta soprattutto ai giovani e ai “poveri” del nostro tempo, la centralità della persona in tutto il suo operare).
Roma, 5 Maggio 2011
E’ uno dei 24 enti associato ad
I nostri corsisti
150 iscritti ai corsi di qualifica Operatore alle cure estetiche e Operatore amministrativo segretariale
età che varia tra i 15 e i 19 anni
circa 1/3 sono persone straniere
Roma, 5 Maggio 2011
Entrando nelle classi colpisce l’eterogeneità dei gruppi. Provando a chiacchierare un poco con i ragazzi ci si accorge che le storie ed i percorsi dei giovani che approdano in Enac sono delle più diverse: parecchie difficili, alcune anche drammatiche, altre un po’ meno.
Roma, 5 Maggio 2011
chi ha lasciato la scuola per un chiaro orientamento professionalechi ha abbandonato la scuolachi la scuola l’ha vista ben pocochi non riesce a stare in un aulachi parla tante lingue del mondo ma non la nostrachi ha fatto della strada la sua casachi è accecato dai problemi personali e famigliari e non vede una lucechi si illumina perché trova nel lavoro la possibilità di sentirsi un grande
e costruirsi una vita…
Quali sono le risposte educative e formative?
Roma, 5 Maggio 2011
Quali sono le risposte educative e formative?
Accoglienza della persona
Approccio metodologico centrato sulla competenza
La comunità educante
Roma, 5 Maggio 2011
Quali sono le risposte educative e formative?
Accoglienza della persona
Approccio metodologico centrato sulla competenza
La comunità educante
Roma, 5 Maggio 2011
Accoglienza della personaFocus
- la persona è al centro del progetto educativo,
- la personalizzazione del percorso per favorire la sua crescita umana e professionale
- l’orientamento inteso come un processo di maturazione verso lo sviluppo del proprio
progetto di vita.
In concreto noi abbracciamo tutti i ragazzi che bussano alla porta e con loro proviamo a
costruire e percorrere insieme un cammino che, per taluni, è fortemente orientato ad un
inserimento professionale nel MDL, per altri, è ancora tutto in divenire.
Roma, 5 Maggio 2011
Accoglienza della personaFocus
Spesso si gioisce per quel + 0,000001 che nei giorni/mesi, a volte anche anni, si riesce a far fiorire rispetto ad un qualsiasi aspetto della globalità e complessità della persona:
- una competenza, oppure semplicemente la voglia di non nascondere più il proprio volto;
- la capacità di gestirsi autonomamente sul lavoro oppure il semplice credere di essere capaci di…;
- la voglia di vivere e non solo sopravvivere , la capacità di portare a termine un compito, la capacità di relazionarsi correttamente con gli altri, di amare e lasciarsi amare.
Roma, 5 Maggio 2011
Accoglienza della persona
Ogni ragazzo ha il suo percorso
ed il motto è “sei un grande,
punta più in alto che puoi”.
Roma, 5 Maggio 2011
Non possiamo permetterci di
guardare il vaso sempre dalla parte
mezza vuota. Se facessimo così li
perderemmo quasi tutti …
Accoglienza della personain concreto
1. L’ascolto attento e costante di
tutto ciò che si manifesta
esplicitamente e di tutto il non
detto che trasuda e trabocca nel
semplice esserci
Roma, 5 Maggio 2011
Accoglienza della personain concreto
2. Creare e curare la relazione: con questi ragazzi le parole servono poco , spesso fanno fatica ad essere capite, ad essere ascoltate, ad entrare e restare. C’è bisogno di concretezza, gesti sinceri, visibili, stima reciproca, un reale prendersi cura di…, osare con coraggio scelte a volte anche scomode per non trascinare situazioni che nessuno ha mai voluto affrontare, favorire un clima positivo e propositivo per creare l’ambiente giusto per crescere.
Roma, 5 Maggio 2011
Accoglienza della personain concreto
3. Porre fiducia nei ragazzi e non dare mai nessuno per perso o fallito. In ognuno ci sono delle potenzialità che vanno portate alla luce per capire come inserirsi “da grandi e vincenti” nel mondo.
Roma, 5 Maggio 2011
Quali sono le risposte educative e formative?
Accoglienza della persona
Approccio metodologico centrato sulla competenza
La comunità educante
Roma, 5 Maggio 2011
Quali sono le risposte educative e formative?
Accoglienza della persona
Approccio metodologico centrato sulla competenza
La comunità educante
Roma, 5 Maggio 2011
Approccio metodologico centrato sulla
competenza
La personalizzazione porta a scoprire le capacità buone di ciascuno (talenti) e ne
sollecita la mobilitazione tramite le esperienze proposte che mirano a porre il
giovane in un ruolo da protagonista.
L’approccio metodologico è centrato sulla competenza intesa come caratteristica
della persona, mediante la quale essa è in grado di affrontare efficacemente
un’area di problemi connessi ad un particolare ruolo o funzione entro un contesto
professionale ed organizzativo di natura qualificante
(D. Nicoli – L’istruzione e formazione professionale è un sistema)
Roma, 5 Maggio 2011
Approccio metodologico centrato sulla competenza
in concreto
1. Centralità della cultura del lavoro:
si impara attraverso il fare, l’agire,
il costruire insieme agli altri piccoli
capolavori riflettendo sul proprio
operato (rilevanza del linguaggio
come strumento di mediazione in
grado di consentire il passaggio dal
livello dell’esperienza alla
riflessione sull’agire).
Roma, 5 Maggio 2011
Accoglienza della persona
in concreto
2. Forte sinergia tra le competenze degli assi culturali di base e di cittadinanza con le competenze professionali. Tutte le situazioni che accadono nel percorso formativo sono organizzate per unità di apprendimento (UdA). L’Unità di apprendimento rappresenta la struttura di base dell’azione formativa a carattere interdisciplinare ed indica un insieme organico e progettato di occasioni di apprendimento che consentono al ragazzo di entrare in un rapporto personale con il sapere, attraverso una mobilitazione diretta su compiti reali che conducano a prodotti veri e propri di cui egli possa andare orgoglioso e che possano costituire oggetto di una valutazione autentica.
Roma, 5 Maggio 2011
Accoglienza della persona
in concreto
3. Strategia dell’alternanza formativa nel quale si integrano attività formativa d’aula, di laboratorio e di stage
4. Rilevanza dei laboratori intesi come “situazioni di apprendimento” nei quali si sviluppa un processo formativo circolare tra teoria e prassi, basato su una didattica per compito e un processo di apprendimento per scoperta e soluzione di problemi
Roma, 5 Maggio 2011
Accoglienza della persona
in concreto
5. Essere dinamici nella proposta
formativa… non dormire, suscitare
curiosità, interesse e motivazione
non riproporre sempre gli stessi
modelli, essere creativi e attenti ai
veri bisogni educativi/formativi.
Roma, 5 Maggio 2011
Quali sono le risposte educative e formative?
Accoglienza della persona
Approccio metodologico centrato sulla competenza
La comunità educante
Roma, 5 Maggio 2011
Quali sono le risposte educative e formative?
Accoglienza della persona
Approccio metodologico centrato sulla competenza
La comunità educante
Roma, 5 Maggio 2011
La comunità educanteFondamentale è per noi essere e coltivare il NOI: diventare sempre più comunità che educa, che forma, che aiuta a crescere. Se non c’è sinergia, complicità, confronto, sostegno reciproco, progettazione congiunta, direzione, gran parte di tutto questo è impossibile. La comunità che educa è formata dai docenti/formatori, i tutors, le famiglie, quando è possibile, i servizi del territorio (servizi sociali, comunità, realtà educative, ecc ) il MDL, le aziende che con le loro regole il loro modo di lavorare sono parte integrante della comunità che educa. Circa 1/3 del percorso formativo è svolto in azienda attraverso la formula dello stage dove i ragazzi vengono inseriti individualmente nelle realtà più consone alle loro caratteristiche, obiettivi, interessi, orientamenti e lì si mettono alla prova sostenuti dai tutor aziendali e colleghi che incontrano.
Roma, 5 Maggio 2011
Questo lavoro richiede tanta passione da parte di tutti,
fiducia nei ragazzi e speranza nel futuro.
Siamo soliti rappresentare il nostro lavorare e sentire con la
metafora dell’acqua.
Roma, 5 Maggio 2011
Roma, 5 Maggio 2011
Ogni mattina arriviamo a lavorare e ci troviamo l’acqua alta: insieme prendiamo secchi e stracci, cerchiamo di sistemare, cerchiamo di capire dove è la falla, aggiustiamo, ripariamo, puliamo e, a fine giornata usciamo quasi soddisfatti.
Roma, 5 Maggio 2011
Poi, la mattina dopo, torniamo e troviamo ancora acqua: ci interroghiamo, cerchiamo spiegazioni.. ricominciamo a svuotare, sistemare, ad aggiustare… a pulire… e così per giorni e giorni…
Roma, 5 Maggio 2011
Poi improvvisamente, quando meno te l’aspetti, una mattina ritorni e non c’è più acqua, i nostri corsisti sono diventati adulti, sono in grado di gestirsi autonomamente nel mondo, assumendosi le proprie responsabilità…
Educare per noi è
crescere verso la vita
cercando di trasmettere
gioia di vivere.
La fatica è tanta ma noi
vogliamo amare così!
Buon lavoro a tutti.
Roma, 5 Maggio 2011