Bakunin. La Comune e Lo Stato

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La comune di Parigi e la nozione di Stato Preambolo per la seconda parte dell’ “impero knuto-germanico” «Il socialismo rivoluzionario ha tentato una pria manifestazione, magnifica e pratica nella Comune di Parigi» (p. 56). «Audace ben caratteristica negazione dello Stato» (ibid.) Segue elogio di Parigi (p. 56-57). Interpreta la C. come un’iniziativa giacobina, guidata dagli eredi diretti dell’autentico giacobinismo, quello del 1793. Socialismo d’istinto, non di condizioni né d’idee. «Azione spontanea e continuata delle masse, dei gruppi e delle associazioni popolari» (p. 61) (argomento vs. i socialisti autoritari). Avvertimento per l’ “Impero knuto-germanico” Situazione politica della Francia al termine della guerra. Comune come unica possibile salvezza della Francia (pp. 71-72). Notevole la lettera pp. 106-107. Andrea Costa, Il 18 marzo e la comune di Parigi N. B. fin dal 1794 Parigi era stata privata del diritto di eleggersi i propri consiglieri comunali, cosa che accadeva persino nel più piccolo paesello della Francia! N. B. L’assemblea nazionale di Bordeaux aveva insultato Garibaldi e finanche minacciato di togliere a Parigi il ruolo di capitale di Francia. All’alba del 18 marzo il popolo trionfa sulla colonna di Lecomte riuscendo a tenersi i cannoni della guardia nazionale. A Montmartre come altrove l’esercito fraternizza con gli insorti. 26 marzo eletti novanta consiglieri, di questi 17 fanno parte dell’Internazionale. 28 marzo proclamata la Comune, con una solennità straordinaria. 19 aprile pubblicato il programma della Comune in una Dichiarazione al popolo francese. Molto interessante, chiaro e stringato. Inframmezza belle dichiarazioni. In particolare quella per l’abbattimento della Vendome! E così pure il discorso di Garibaldi, emozionante!

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riassunto e citazioni dalle conferenze di Bakunin sulla comune di Parigi

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La comune di Parigi e la nozione di Stato

Preambolo per la seconda parte dell’ “impero knuto-germanico”

«Il socialismo rivoluzionario ha tentato una pria manifestazione, magnifica e pratica nella Comune di

Parigi» (p. 56). «Audace ben caratteristica negazione dello Stato» (ibid.) Segue elogio di Parigi (p. 56-57).

Interpreta la C. come un’iniziativa giacobina, guidata dagli eredi diretti dell’autentico giacobinismo, quello

del 1793. Socialismo d’istinto, non di condizioni né d’idee. «Azione spontanea e continuata delle masse, dei

gruppi e delle associazioni popolari» (p. 61) (argomento vs. i socialisti autoritari).

Avvertimento per l’ “Impero knuto-germanico”

Situazione politica della Francia al termine della guerra. Comune come unica possibile salvezza della

Francia (pp. 71-72).

Notevole la lettera pp. 106-107.

Andrea Costa, Il 18 marzo e la comune di Parigi

N. B. fin dal 1794 Parigi era stata privata del diritto di eleggersi i propri consiglieri comunali, cosa che

accadeva persino nel più piccolo paesello della Francia!

N. B. L’assemblea nazionale di Bordeaux aveva insultato Garibaldi e finanche minacciato di togliere a

Parigi il ruolo di capitale di Francia.

All’alba del 18 marzo il popolo trionfa sulla colonna di Lecomte riuscendo a tenersi i cannoni della

guardia nazionale. A Montmartre come altrove l’esercito fraternizza con gli insorti.

26 marzo eletti novanta consiglieri, di questi 17 fanno parte dell’Internazionale.

28 marzo proclamata la Comune, con una solennità straordinaria.

19 aprile pubblicato il programma della Comune in una Dichiarazione al popolo francese. Molto

interessante, chiaro e stringato. Inframmezza belle dichiarazioni. In particolare quella per l’abbattimento

della Vendome! E così pure il discorso di Garibaldi, emozionante!