Il bicentenario di Bakunin - centrostudilibertari.it · di Lorenzo Pezzica I libri sono come il...

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41 Cose nostre Adotta Rudolf Rocker Cover story Michal Kácha anarchico praghese Incontri Il bicentenario di Bakunin Tesi e ricerche Anarchismo e utopia in Fabbri e Barrett Memoria storica Ricordo di Audrey Goodfriend Anarchivi La Biblioteca Franco Travaglini di Fano

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41Cose nostreAdotta Rudolf Rocker

Cover storyMichal Káchaanarchico praghese

IncontriIl bicentenario di Bakunin

Tesi e ricercheAnarchismo e utopiain Fabbri e Barrett

Memoria storicaRicordo di Audrey Goodfriend

AnarchiviLa Biblioteca Franco Travaglini di Fano

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Morin, Henri Laborit,Cornelius Castoriadis,Claude Lefort, Abel Paz,Paul K. Feyerabend, Fa-brizio De André, MichelRagon, Giancarlo DeCarlo, Jean Baudrillard,Thomas Szasz, GiulioGiorello, Ilya Prigogine,André Gorz.

consistenza:tra le 160 e le 280 paginea numero;• dal 1946 al 1968, men-sile• dal 1969 al 1979, bime-strale• dal 1980 al 1996, trime-strale (dal 1987 ha carat-tere monografico);340 fascicoli sciolti(339+1 fascicolo di In-dici). In particolare: 283fascicoli formato 21 cm(dal 1946 al 1979); 8 fa-scicoli formato 20 cm (dal1980 al 1981); 49 fasci-coli formato 19 cm (dal1982 al 1996).

Informazioni aggiuntiveLe spese di spedizionesono da calcolare a parte aseconda del tipo di spedi-zione e del luogo di desti-nazione; esiste la possibi-lità di effettuaregratuitamente il ritiro pas-sando dalla nostra sede diMilano in giorni e orari daconcordare.

“Adotta unlibro”…

e sostienil’Archivio

Pinelli di Lorenzo Pezzica

I libri sono come il vinobuono, più invecchianoe più conservano saporiindimenticabili, soprat-tutto se sono sapori li-bertari.Il Centro studi liber-tari/Archivio G. Pinelliconserva un’importante

biblioteca, a livello na-zionale e internazionale,di testi in tutte le lingueche riguarda la storia ela cultura anarchica e li-bertaria. Si tratta all’in-circa di 10.000 volumi.Seppur lentamente, ilcentro studi sta realiz-zando l’informatizza-zione e la digitalizza-zione del propriopatrimonio librario. Perquesto oggi propone unprogetto speciale:“Adotta un libro”.

Che cos’è “Adotta unlibro”

È un’iniziativa per pro-muovere la partecipa-zione attiva di tutti, sin-goli o associati, allaconservazione e alla tu-tela del patrimonio li-brario. È anche un modoper far conoscere unaspetto diverso della bi-blioteca del nostro cen-tro studi. Scegliendo di“adottare” un libro dellabiblioteca, attraversouna piccola quota di so-stegno al progetto, con-sentirai:

- la scansione completain alta qualità del libro,dunque il salvataggio de-finitivo dei suoi conte-nuti;

- l’archiviazione on line,con nuove e più ampie

Il frontespizio del primo dei trevolumi da salvare: La Juventudde un rebelde (1947). Gli altridue sono En la borrasca (1949) eRevolucion y regresion del(1952).

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possibilità di consulta-zione per tutti;

- eventuali riproduzionidigitali o anastatiche edunque nuova vita allibro.

Come funziona

Il Centro studi libertariredigerà prossimamenteuna lista di volumi da ca-talogare e che necessi-tano di una copia digitaleper evitarne il deteriora-mento. Chi lo desiderapuò scegliere da questalista quale volume oquali volumi far catalo-gare o digitalizzare, attra-verso una donazione, ov-vero una piccolasottoscrizione al pro-getto, di entità variabile.

A intervento di recuperoavvenuto, il donatore èinvitato a vederne i risul-tati e al volume viene ag-giunta un’etichetta nellaquale si specifica che lacopia digitale è stata rea-lizzata grazie a quel lun-gimirante benefattore!La scelta della forma dipartecipazione è libera edelastica. Chi aderisce al-l’iniziativa può decideretra le seguenti opzioni:

- versare la quota minimadi 5 euro per l’iniziativa;- partecipare insieme adaltri all’intervento;- coprire da solo l’interaspesa della digitalizza-zione del volume.

Modalità di partecipa-zione

Presto saranno indicate lemodalità per poter parte-cipare all’iniziativa. Sa-ranno modalità estrema-mente semplici, maessenziali per far conti-nuare a vivere la nostrabiblioteca e per renderlasempre più fruibile eaperta.E adesso cominciamocon la prima proposta,che a noi sembra digrande rilevanza: i trevolumi dell’autobiografiadi Rudolf Rocker.

Adotta RudolfRocker

di David Bernardini

I libri sono oggetti. Avolte sono nuovi, belli eprofumano ancora distampa. A volte invecesono vecchi, sgualciti,consumati, sembra quasiche si possano “sbricio-lare” in qualsiasi mo-mento, che un solo toccodelle dita potrebbe esserefatale.I libri possono raccontarestorie. A volte queste sto-rie sono realmente acca-dute. Capita che un libro,inteso come oggetto,abbia da raccontare a suavolta una storia. Capitache questi due “livelli”narrativi siano significa-tivi, perché raccontanopezzi di realtà che il sa-pere ufficiale margina-lizza e tende (voluta-mente?) a dimenticare.Eppure ci sono storie checostituiscono una partefondamentale dell’identitàdi un movimento, comequello libertario, che haattraversato gli ultimi duesecoli battendosi per va-lori come la libertà e lagiustizia sociale, e chesembra ancora oggi averemolto da dire e da fare.

La dedica di Rocker a ValerioIsca, che ha poi donato i trevolumi all’Archivio Pinelli.

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L’Archivio Pinelli è unluogo dove si conservanomolti libri, all’interno discaffali, dietro a un vetro.Tra di essi, c’è l’autobio-grafia di Rudolf Rocker,in tre volumi. Questi ul-timi sono fragili, con-sunti, quando si pren-dono in mano sipercepisce l’effetto di-struttivo che il tempo e lemani di generazioni di at-tivisti, studiosi e curiosihanno avuto su di loro,quando si girano le pa-gine sembra che possanostaccarsi da un momentoall’altro. Quando si fini-sce di sfogliarli, non im-porta quanto si sia statidelicati, frammenti dicarta rimangono comun-que sul tavolo dove sistava leggendo. L’edi-zione dell’autobiografiadi Rocker risale alla finedegli anni Quaranta: sitratta di quella originale,una delle pochissimecopie esistenti in Italia.Ma andiamo con calma,quelli di Rocker sono vo-lumi che hanno diversi“livelli” di storia, chevanno raccontati per co-glierne l’importanza.Partiamo dal primo “li-vello”, cioè quello che simaterializza dalle paginedel libro: la vita di Ru-dolf Rocker (1873-1958).Nel corso della suastraordinaria parabolaesistenziale, Rocker è

passato dalla Germaniadelle leggi antisocialistedi Bismarck alla Franciadella “propaganda con ifatti”, sino alla Londradel movimento anarchicodi lingua yiddish, doveverrà soprannominato“rabbi goy”; dai campi diconcentramento per gli“Alien enemies” (stra-nieri di nazionalità ne-mica) allestiti dal go-verno britannico durantela prima guerra mon-diale, all’anarcosindaca-lismo della repubblica diWeimar; dall’attivo so-stegno alla guerra civilespagnola alla colonia li-bertaria Mohegan a pre-valenza ebraica nelMaine, dove finì i suoigiorni. Rocker costituisceun tassello importante

della storia del movi-mento anarchico interna-zionale, la sua vita inoltreillumina scorci della sto-ria ed esperienze politi-che poco conosciute.Forse il lascito più signi-ficativo di Rocker è lasua stessa parabola esi-stenziale, le sue qualitàumane che lo portaronodavvero a vivere insiemeagli sfruttati e agli op-pressi e a lottare al lorofianco sinceramente,senza reticenze e senzapretendere di essere unaguida, un capo, senzamai, come ricorda Vale-rio Isca, guardare “nes-suno dall’alto in basso”.Ma veniamo ora al se-condo livello: il librocome oggetto. L’autobiografia di

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Foto di gruppo con militanti del movimento ebraico e di quelloitaliano. Rocker è il terzo in piedi da sinistra. Seduta davanti a luiElvira Vattuone, compagna di John, che è il primo in piedi dadestra. Accanto a lui Valerio Isca e davanti a Valerio la sua com-pagna Ida Pilat.

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Rocker si compone di trevolumi: La Juventud deun rebelde pubblicato nel1947, En la borrasca(Anos de destierro) del1949 e Revolucion y re-gresion del 1952. Tutti etre sono stati tradotti inspagnolo dal manoscrittooriginale di Rocker daDiego Abad de Santillane pubblicati da due caseeditrici: la EditorialTupac e la EditorialAmericalee. Per quantoriguarda quest’ultima, sitratta della casa editriceanarchica più longevanella storia argentina. Lasua direttrice editorialeera America Scarfò, com-pagna di Severino di Gio-vanni, anarchico indivi-dualista ed espropriatore,fucilato nel 1931 dalladittatura militare del ge-nerale Uriburu. Dietro lapubblicazione dell’auto-

biografia di Rocker sistagliano quindi altre fi-gure, molto diverse traloro ma comunque, anchese in modo diverso, si-gnificative per il movi-mento libertario.Esiste tuttavia anche unterzo livello: il librocome oggetto tra gli scaf-fali dell’Archivio Pinellinon è giunto lì per caso,ma è stata una donazionedi Valerio Isca, attivistaanarchico italiano emi-grato giovanissimo negliStati Uniti, il quale eraamico personale diRocker. Il bollettino del-l’Archivio Pinelli ha pub-blicato un suo scritto nelquale ricorda, tra le altrecose, il funerale dell’a-narchico tedesco:

Ai suoi funerali ho visto lelacrime sul viso di tanticompagni presenti, ho visto

partecipare uomini e donnecon le grucce e sulla sediaper invalidi. Ho visto e pro-vato cosa sia il dolore diperdere il più caro, il piùamato dei compagni.

L’autobiografia diRocker testimonia tuttociò. Tra le pagine di queivolumi vecchi e consu-mati sono conservati i ri-cordi e le passioni di unlibertario che rifiutò dipiegarsi all’esistente, mache cercò sempre di mo-dificarlo con intelligenza,attraverso le armi dellacultura e dell’educazione,individuate nella suaopera fondamentale, nona caso intitolata Naziona-lismo e Cultura, come imezzi fondamentali per ilcambiamento della so-cietà. Quella di Rocker èuna storia poco cono-sciuta, eppure è bellacome solo può esserequella di un uomo coe-rente, riflessivo, determi-nato, fedele ai propriideali, capace di coniu-gare teoria e azione e do-tato di un pensiero acutoe originale, insofferente aqualsiasi tipo di dogma.La sua autobiografia hapertanto un valore storicoe culturale fondamentaleperché testimonia la lottaper un modo di viveredifferente, senza servi népadroni, senza confini nésfruttamento. Le pagine

New York, anni Ottanta, da sinistra a destra Valerio Isca, Paul Avri-ch, storico, e Federico Arcos, cenetista emigrato in Canada dove hacostituito un importante archivio. Sulla parete un ritratto di Rocker.

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che, per esempio, Rockerdedica alle cucine comuniallestite dagli anarchici diorigine tedesca e francesea Londra, appena dopo loscoppio della primaguerra mondiale, per of-frire gratuitamente ciboagli “stranieri di naziona-lità nemica” rimasti di-soccupati sono tanto bellee significative quanto ge-neralmente sconosciute.Scriveva Rocker:

Era un quadro raro quello diquesti operai tedeschi efrancesi che si erano uniti,spinti dallo spirito della piùalta umanità, per aiutarsi esoccorrersi vicendevol-mente, mentre nel conti-nente migliaia di proletari,eseguendo gli ordini deiloro governi, cercavano ditogliersi l’un l’altro la lucedella vita.

È un vero peccato cheun’opera così, di cui esi-stono pochissime copie inItalia, non sia consultabileperché il tempo sta svol-gendo la sua opera di-struttrice. Quelle pagineracchiudono frammentidella storia e dell’identitàdel movimento anarchicointernazionale.Un libro che è così rovi-nato da non poter esserepiù consultabile perde lasua funzione ed è comeun pezzo di memoria cheappassisce. Se il passato

non viene ricordato, senon viene riconosciutocome parte di un’identitàpolitica e culturale e cometale riattivato e utilizzatocome stimolo per l’analisie l’azione nel presente, al-lora diventa materia pergli eruditi. Ma l’autobio-grafia di Rocker non puòfinire così: sarebbe ingiu-sto e sbagliato. Adottare un libro impedi-sce che un frammento dimemoria vada perduto.Adottare l’autobiografiadi Rocker significa far ri-vivere un frammento dimemoria importante per ilmovimento libertario enon solo, dato l’impor-tanza del personaggio e lapluralità degli ambientiattraversati e delle figureincontrare e con le qualiagì insieme (da Kropotkina Malatesta, da EmmaGoldman e Berkman, daLouise Michel al poetaErich Mühsam, da MaxNettlau a Jean Grave).“La memoria è un ingra-naggio collettivo” si ri-pete spesso. La memoria,per conservarsi e perchédivenga fonte per l’elabo-razione di progetti alter-nativi all’esistente, ha bi-sogno anche di piccoligesti.Come, ad esempio, adot-tare i tre volumi che com-pongono l’autobiografiadi Rocker.

Buon com-

pleanno, Errico!

Quest’anno è il 160° an-niversario della nascita diErrico Malatesta, nato aS. Maria Capua Veterenel 1853 (e morto aRoma nel 1932).Il Centro studi libertari,in collaborazione con ilprogetto “Il futuro dellamemoria. La storia vanarrata. L’Italia dall’unitàai giorni nostri” (www.il-futurodellamemoria.it),ha organizzato per il 30novembre 2013 unevento per ricordare la fi-gura del famoso anar-chico campano. L’inizia-tiva si svolgerà aBergamo, presso l’Audi-torium di Piazza della Li-bertà, sabato 30 novem-bre a partire dalle 18.30.È prevista la presenta-zione del libro di VittorioGiacopini Non ho biso-gno di stare tranquillo.Errico Malatesta, vitastraordinaria del rivolu-zionario più temuto datutti i governi e le que-sture del regno (elèuthera2012). Saranno presenti,oltre all’autore, anche

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