B San Sebastianoa s M cireale

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Compatrono di Acireale BASILICA COLLEGIATA SAN SEBASTIANO MARTIRE CITTÀ DI ACIREALE A.D. 2016

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Compatrono di Acireale

Basilica collegiata san seBastiano Martire

città di acireale

San Sebastiano

A.D. 2016

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Foto copertina: Tony Pavone

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Il saluto di don Vittorio RoccaRettore della Basilica

Cari amici, devoti, fedeli, con molta gioia vi do il mio più cordiale benvenuto, e desidero

manifestarvi anche il mio affetto per tutti voi, legati a san Sebastiano. Fin dagli inizi della vita della Chiesa, noi cristiani, persuasi dalle

parole di Cristo, che ci ricorda che «se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo» (Gv 12, 24), abbiamo nutrito sempre la convinzione che il sangue dei martiri è seme di cristiani. Sangue di un gran numero di cristiani martiri che ancora oggi, in modo drammatico, continua a essere sparso nel campo del mondo, con la speranza certa che fruttificherà in un raccolto abbondante di santità, di giustizia, di riconciliazione e di amore di Dio. Ma martiri non si nasce. È una grazia che il Signore concede e che riguarda in qualche modo tutti i battezzati. Dare la vita non significa solo essere uccisi; dare la vita, avere lo spirito di martirio, è dare nel dovere, nel silenzio, nella preghiera, nel compimento onesto del dovere; nel silenzio della vita quotidiana; dare la vita a poco a poco.

I martiri sono il segno che Dio è vivo e sempre presente in mezzo a noi. Il suo amore misericordioso si manifesta in modo visibile e tangibile in Gesù Cristo che ha promesso di non allontanarsi dalla sua Chiesa e da coloro che hanno scelto di seguirlo fedelmente.

Il martire rappresenta il perdono e la riconciliazione anziché la vendetta e la punizione. È la testimonianza di amore e di esempio di fede per chi si apre al Dio della misericordia e della vita.

Per questo motivo il martire Sebastiano non è rimasto relegato nel passato, come se fosse solo una bella immagine che adorna la nostra Basilica. No, San Sebastiano è un fratello che continua ad accompagnarci nel mistero della comunione dei santi, e che, unito a Cristo, non trascura il nostro cammino, le nostre sofferenze, le nostre speranze. Sebastiano è un tesoro e una fondata speranza per la Chiesa e per la società di Acireale. L’impatto del suo dono di sé si percepisce ancora ai nostri giorni.

Dice San Bernardo: “Il soldato fedele non sente il dolore delle proprie ferite quando contempla con amore le ferite del suo Re”.

Dio non chiede il successo, ma l’amore. Ora, il vero amore

passa innanzitutto non per le parole, ma per il cuore. Tutto il resto è secondario e passeggero. Solo Dio è eterno e essenziale. E l’amore ci dona di assomigliarli un po’.

Cari amici, in questo Giubileo straordinario della Misericordia, l’esempio di San Sebastiano costituisce per la nostra amata città uno stimolo e una opera rinnovata della proclamazione del Vangelo di Gesù Cristo, annunciandolo in modo che lo conoscano tutte le persone, affinché l’amore misericordioso del Divino Salvatore invada il cuore e la storia.

L’occasione della Festa, che con tanto impegno hanno concordemente preparato il Capitolo Collegiale della Basilica, il Comitato festeggiamenti, i vari Comitati dei quartieri e Associazioni, i Devoti portatori del Fercolo e tutti coloro che hanno contribuito in vari modi, faccia scendere su tutti e su ciascuno una rugiada di misericordia e di bontà, un torrente di grazie, che converta tutti i cuori e la bella città che abitiamo.

Per intercessione di San Sebastiano, la cui festa stiamo per celebrare e alla quale vi attendo con grande gioia, invoco la benedizione di Dio su ciascuno di voi e su tutti i cari figli e figlie di questa città benedetta

Viva San Sebastiano!

San Sebastiano, il martiredella misericordia

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Dopo la dichiarazione di guerra all’Austria-Ungheria del 24 maggio 1915, il cannone iniziava a tuonare sul Carso... Ad Acireale,

anche se il tremendo rombo non si ode, pur tuttavia le angosciose conseguenze sono all’ordina del giorno: mobilitazione generale e richiamo alle armi dei giovani dai 20 ai 33 anni.

Papa Benedetto xv, anch’Egli sconvolto, rivolge al Signore una vibrante supplica, una preghiera di intercessione:

«... Sgomenti dagli orrori di una guerra che travol-ge popoli e nazioni, ci rifugiamo a Gesù, come scampo supremo e Dio della misericordia, per implorare la cessazione dell›immane flagello...Pietà Vi prenda o Gesù di tante madri angosciate per la sorte dei figli, pietà per tante famiglie orfani del loro capo, pietà per la misera Europa su cui incombe tanta rovina...»

La morte purtroppo cominciava a falciare vite umane sui campi di battaglia, anche la vita nelle case lontane sapeva di morte, costernazione, dolore.

La guerra pretendeva il contributo di tutti; anche sacerdoti e chierici venivano arruolati e dovevano lasciare il proprio posto per assumerne uno nuovo, lontano dalla propria terra, dal proprio ministero. Con lo strazio nel cuore, il Vescovo di Acireale monsignor Giambattista Arista dell’Oratorio, vedeva spopolare il Seminario e i vuoti crescere nella Diocesi. Radunava allora i partenti alle armi in Cattedrale, attorno all’altare di Santa Venera e per loro celebrava una santa Messa impreziosita da una vibrante omelia, molti si accostavano alla Comunione. “...Mi ricordo un fervorino presso l’altare della Patrona - scrive un sottufficiale di allora - gli occhi del Vescovo, abitualmente colmi di paradiso, mandavano, parlando, insostenibili fiamme veraci,

tanto era l’incendio che dentro gli ardeva; quegli occhi mi rimasero poi per sempre, nelle drammatiche vicende seguite, incancellabili...”

Alla fine degli incontri, monsignor Arista donava a tutti i partenti una sacra “immaginetta” dov’era scritto:

«...O Signore, che siete il Dio degli Eserciti, proteg-gete la nostra armata di terra e di mare, conducetela presto al trionfo della Vittoria...Abbiate pietà dei nostri cari e poveri soldati, infondete loro coraggio, intrepi-dezza, liberateli dai pericoli della vita dura del campo, salvateli dal furore del ferro e del fuoco nemico, sicchè possano tornare sani e salvi...»

E quando, all’inizio della mobilitazione, sacerdoti e chierici furono radunati a Palermo, Arista volle andare a vederli ancora una volta per portare la sua parola e la sua benedizione.

Ad Acireale, molte signore volontarie organizzavano lotterie a favore delle più bisognose famiglie dei richiamati; gli ufficiali, dal fronte, inviavano quindici indirizzi di propri soldati proponendo che ogni signora scegliesse un nome e poi spedisse al soldato un pacco contenente vestiario vario. Il 5 settembre 1915 si celebrava, anche se con molta tristezza, la “Festa del Tricolore”: signore, signorine, ragazzi vendevano per le strade coccarde, ventagli, bandierine, chiudilettera stampate per l’occasione ed altri piccoli oggetti, il cui ricavato veniva assegnato allo stesso scopo. Questo il clima che si respirava in città durante il primo periodo di guerra.

Intanto, in pieno conflitto, si avvicinava il 20 gennaio del 1916, festa di San Sebastiano: in mezzo ai dolori e alle ristrettezze si volle che la “festa” venisse celebrata, poichè grande era il fervore del popolo e dei “devoti”. Da oltre un decennio nella chiesa, non ancora basilica,

San Sebastiano salutai soldati richiamati al fronte(Centenario: 1916 - 2016)

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era stata istituita dal Vescovo monsignor Genuardi una “Communia” di beneficiali, insigniti dalla Santa Sede della mozzetta canonicale. Era stato il nobiluomo Casimiro Carpinato Pennisi a mettere a disposizione una congrua rendita vitalizia da assegnare al gruppo di ecclesiastici per formare il Capitolo, “avendo visto realizzato, tutti gli ordini cittadini, il loro desiderio” per come viene ricordato nelle iscrizioni poste nella basilica a fianco dell’altare del Santo.

Primo Preposto era ancora nel 1916 il canonico Pietro Spoto. Insieme al “Comitato della festa” e con l’assenso e il compiacimento del Vescovo Arista, si pensò di “salutare” i soldati che con il treno partivano per il fronte (dopo essere stati radunati a Catania), raggiungendo con la processione del sacro fercolo il piazzale della Stazione ferroviaria, Molti devoti mancavano all’appello, ma con il cuore e ricordo tutti si sentivano vicini all’amato Santo. Così, nel pomeriggio del 20 gennaio 1916, una moltitudine di popolo, stretta attorno alla statua di San Sebatia-no, trasportata a braccia, si fece trovare adiacente ai binari nel momento del transito della tradotta piena di giovani soldati. Giunto in Stazione, il treno rallen-tava e quasi si fermava: dalla sbuffante locomotiva a carbone partivano tre fischi di omaggio,mentre la folla applaudiva i commossi fanti affacciati ai finestrini del-la carrozze. Si gridava «Viva San Sebastiano!», «Viva l›Italia!», molti piangevano pensando ai loro cari im-pegnati al fronte in cruenti battaglie; la banda suonava la «marcia reale», qualcuno sventolava il tricolore. Era un momento di grande emozione e delirio di folla!

Mentre la spietata guerra si protraeva con moltissime vittime, l’«appuntamento» di San Sebastiano con i soldati, che in continuazione venivano risucchiati

nelle prime linee di fuoco, si volle ripetere negli anni di guerra 1917 e 1918, quando nuovo decano era il canonico Santoro Pennisi Rossi.

Finito il conflitto, il Santo ha continuato sino ai nostri giorni ad essere presente nel pomeriggio del 20 gennaio al passaggio del treno verso il nord, col riandare a quelle tradotte stipate di giovani soldati. L’omaggio della locomotiva, ormai del rampante elettrotreno, viene attuato con i soliti tre fischi dalla sirena di bordo.

Una tradizione questa che il popolo, sempre stretto attorno a San Sebastiano, in una marea di fedeli, vuole mantenere, nel ricordo di tanti caduti acesi, tutti valorosi, morti nella “Grande Guerra”, ai quali, a cento anni di distanza, va il riconoscimento di onore e gloria.

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La festa condivisain diretta

L’informazione viaggia nell’etere, è un flash in continua diretta sul mondo. La comunicazione oggi ha nuovi padroni che si chiamano Tablet, IPad, Smartphone dove risiedono stabilmente le piattaforme

dei Social, dei Blogs e dei Forum. Un evento, nell’istante che prende il via, è già condiviso dal mondo intero e rimbalza di porta in porta alla velocità della luce accompagnato dall’interattività dei commenti, dei “mi piace” e dei “cinguettii”. Oggi è impensabile che un grande evento non abbia una copertura mediatica, un ICT che amplifica la portata della manifestazione elevandola nell’indice di popolarità. Inoltre la possibilità di assistere all’evento attraverso il video è l’occasione di far conoscere a più persone la manifestazione e dare un servizio a coloro che per diversi motivi non sono presenti al big event. La valutazione di una manifestazione è cambiata da qualche anno ed è associata anche a parametri che rispondono all’interesse prodotto dai media e al coinvolgimento sui social. Per tutte le grandi o piccole manifestazioni si trovano su Internet sempre più numerosi i “personal branding”, cioè le persone che invadono il web con un marchio personale, sia esso rappresentato da una foto dell’evento o da un commento. A tutto questo va aggiunto il significato socio-culturale di bloccare l’istante, di documentare l’esperienza, rimarcare la partecipazione con un selfie, come a fermare, mettere “in pausa” e conservare per sempre un momento vissuto all’interno dell’avvenimento.

Ad Acireale, come ormai accade in tutto il mondo, sono molte le manifestazioni che utilizzano e interagiscono con le nuove tecnologie nell’ambito della comunicazione. A queste naturalmente non sfugge la festa di san Sebastiano. L’esempio più evidente è nei tanti telefonini protesi a immortalare i momenti della festa con foto, commenti e opinioni che invadono il web. Con l’avvento della nuova tecnologia, dove l’identità è anche relazione, la festa di san Sebastiano ha un “old” e un “new” che mostra una festa in bianco e nero e una festa a colori dove le immagini propongono diverse e nuove angolazioni e affascinanti scorci della festa che rimarranno impressi nel tempo.

Nella moderna ottica di condivisione e di far partecipe anche chi non è presente alla festa si inquadra il progetto avviato 10 anni fa dall’emittente locale Etna Espresso Channel (allora col nome di Canale 9).

Nei 10 anni di diretta per nove anni consecutivi la conduzione e

I dieci anni di diretta della festa di San Sebastiano

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l’organizzazione giornalistica è stata curata del sottoscritto (la prima edizione fu condotta dal duo Garozzo- Carreca).

I numeri parlano di più di 150 ore di diretta televisiva, centinaia di servizi distribuiti tra il mese di gennaio e il giorno della festa trasmessa in diretta, più di duecento ospiti tra cui volti storici come Pinella Musmeci (che nel 2015 ci ha lasciato), Saro Bella, Gregorio Monaco, Alfonso Sciacca. Inoltre in questi dieci anni si sono alternati negli studi allestiti per l’occasione in diverse sedi i membri del comitato dei festeggiamenti, tanti sacerdoti, esperti agiografi, politici e giornalisti, appassionati di storia locale, artisti di vario genere e studiosi di tradizioni. Tutti, anche chi ha partecipato una sola volta per pochi minuti, hanno contribuito ad arricchire la diretta con riflessioni storico-culturali-antropologiche e tutti hanno aiutato i telespettatori a capire i diversi significati della festa.

Questa complessa e articolata organizzazione tecnica prodotta da Canale 9, ora Etna Espresso Channel, si deve all’impegno di Giovanni Vasta, Vanni Urso, Giulio Vasta e Sandro Nicolosi che insieme al sottoscritto hanno portato avanti questa tradizione con passione e devozione verso il Santo bimartire compatrono di Acireale. Una produzione televisiva che è ormai un appuntamento atteso dagli acesi e dagli appassionati di tutte le zone che per diverse ragioni non possono partecipare alla festa. Tanti poi sono stati i tecnici (tra questi lo storico cameraman Filippo Millimaci) che hanno collaborato in questi dieci anni, per offrire un prodotto di alta qualità con prospettive della festa inedite e suggestive. In questi anni di diretta non mancano poi episodi e ricordi. Gli aneddoti sono spesso legati all’inizio della diretta che prende il via alle 6,50 del mattino, il che significa svegliarsi alle 4,30 per tutti gli addetti alla trasmissione. Ancora assonnati e stanchi dai preparativi dei giorni precedenti ci si ritrova a vivere i minuti convulsi prima dell’inizio della diretta con emozione e apprensione. A volte è capitato che i collegamenti sono stati ripristinati pochi secondi prima di andare in onda, che ospiti sono arrivati durante la sigla dopo frenetiche telefonate mentre dall’altra parte delle telecamere migliaia di persone in tutto il mondo attendono che le porte della cappella si aprano e “u Rizzareddu” torni in mezzo al suo popolo, allargando così lo spazio della festa in una grande agorà dove partecipano spettatori di tutti i continenti (grazie alla diretta web e streaming). I mesi che precedono la trasmissione della diretta della festa sono dedicati alle prove dei collegamenti e all’organizzazione dello studio, degli ospiti e dei servizi. Tutto per garantire la migliore qualità del prodotto possibile. Nelle lunghe trasmissioni qualche volta sono anche capitate le classiche “papere” o monitor che si sono improvvisamente spenti, o ancora ospiti non pervenuti, servizi bloccati e infine conduzioni in precario stato fisico (il mese di gennaio è spesso accompagnato dall’influenza). Tutti episodi che comunque rientrano nella norma di un così lungo e complicato programma. La festa di san Sebastiano

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si svolge in pieno inverno con una durata particolarmente lunga, quasi tutta all’aperto. Quindi le condizioni meteorologiche rivestono una importanza notevole sia nella preparazione del programma sia nelle ore della diretta. In alcune edizioni della festa il giro del fercolo è stato interrotto a causa delle avverse condizioni climatiche, così anche la diretta è stata sospesa e ripresa con la continuazione della processione nei giorni successivi con un grande sforzo tecnico e giornalistico. Per questi dieci anni della festa di san Sebastiano in diretta su Etna Espresso Channel è doveroso ringraziare la proprietà dell’emittente televisiva, la Basilica Collegiata di san Sebastiano, il Comitato dei festeggiamenti di san Sebastiano, gli sponsor che in questi anni hanno sostenuto il programma, tutti i tecnici, i giornalisti e gli ospiti che hanno contribuito alla riuscita di una delle trasmissioni più seguite nell’ambito della televisione locale.

Antonio Trovato

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Le ferite di Sebastiano, occasione di Misericordia

“F ui svegliata dal rumore dei passi della serva che avan-zava con incedere sicuro. Via via che si avvicinava la tremula fiamma della lucerna rischiarava la stanza

ed il suo volto ora appariva nitido dinanzi a me. Mi disse solo che lo avevano preso e adesso giaceva a terra privo di vita. Quelle parole furono taglienti, come una lama che trapassava il mio cuore, già ferito per i numerosi colpi inferti nella sanguinosa persecuzione che era in atto: rivivevo ancora una volta il dolore per la perdita del mio Castulo, compagno di vita e di fede.

Mi alzai immediatamente e, preso il necessario, due panni, degli unguenti, uscimmo subito dal palazzo per correre al bo-schetto, arrivati lì avremmo pulito il suo corpo, avvolto in un lenzuolo e portato ad catacumbas. Inoltrati dentro il bosco fu facile individuare il luogo dell’esecuzione: da lontano cominciai ad intravedere un bagliore in mezzo alla selva, avanzai con ti-more e cominciai a sentire un leggero mormorio che, man mano che mi avvicinavo, diveniva sempre più familiare e riconobbi la voce degli altri fratelli della comunità che, arrivati qualche istante prima, pregavano e piangevano. Mi posi così vicino a loro, le donne si sistemarono tutte intorno al suo corpo, due di loro, subito, si spostarono per farmi spazio.

Ecco Sebastiano: il nostro eroe, il nostro angelo custode, il nostro testimone coraggioso, sembrava dormire stremato dopo una lunga battaglia, adesso meritava di riposare e di ricevere da parte di Dio la tanto agognata corona della Vittoria. A noi aveva insegnato il significato dell’amore, della Misericordia. Anni prima aveva dato degna sepoltura a Claudio, Castorio, Sinforiano e Nicostrato, mettendo in pratica la testimonianza d’amore che Gesù ci ha lasciato. Anche noi, adesso, avevamo il dovere di fare lo stesso con lui, di usare la stessa pietà che Dio ha verso di noi, di chinarci verso il corpo di Sebastiano come la Vergine si chinò, in quella Parasceve di Pasqua, quando le consegnarono il corpo esanime di suo figlio, come il buon sa-maritano, che soccorre l’uomo piagato. Cos’è la Misericordia

se non l’intima commozione, la compassione, la pietà che Dio ha per noi? E per noi non è forse il soccorso dell’uomo verso il suo prossimo? Si, esattamente come fece Gesù, esattamente come disse Gesù. Dobbiamo farci prossimo, dobbiamo essere come Lui.

Con nostra grande sorpresa ci accorgemmo che ancora Seba-stiano respirava, una folla di sentimenti cominciò ad agitare il mio animo, gioia e ringraziamento, restava ancora tra noi per continuare la sua opera di testimone del Vangelo, di difensore della Chiesa. Ancora una volta associavo Sebastiano al suo Modello. Sebastiano come Cristo, martirizzato nudo, legato ad un albero e trafitto, ora creduto morto, risorge come Lui.

Sono certa che l’amore vince, che la misericordia, la com-passione, siano valori eterni, perché Dio è eterno; sono certa che il mio gesto verrà ricordato dalle generazioni future, perchè il cristiano si china sempre sulle ferite dell’uomo, di qualunque uomo...”

Nel panorama dell’iconografia del martire Sebastiano, grossa rilevanza ha assunto la scena della matrona Irene che cura il suo corpo ferito. Non sappiamo perché in effetti, ma tra i tanti episodi che costituiscono le “passio” di San Sebastiano, proprio questa scena, dopo quella del martirio delle frecce, è la più rappresentata in assoluto. Una attenta analisi potrebbe portarci ad individuare nella produzione successiva al Concilio di Trento, la scelta iconologica del tema relativo all’intervento di Irene nell’agiografia del Santo bimartire. Il gesto che la nobile vedova di Castulo compie nei confronti di Sebastiano è assolutamente decifrabile nel linguaggio teologico della dottrina post conciliare e ben si presta quindi ad essere descritta e caricata di significato. Una scena che risulta facilmente accostabile alle opere di miseri-cordia corporale: Irene si accinge a dare degna sepoltura al corpo del martire ma, trovandolo vivo, ne cura il corpo in-fermo. Ed in generale, comunque, bene si lega a diversi passi

Riflessioni sull’iconografia di San Sebastiano curato da Irene

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descritti nel vangelo, soprattutto alle parabole e alla predicazione del Cristo. Tutto ciò fa di Irene e del suo gesto un perfetto esempio di azione cristiana da poter pro-porre e narrare in perfetta sinto-nia con il ruolo catechetico che le immagini devono assumere nel contesto religioso, come i dettami del concilio di Trento impongono in maniera chiara e precisa.

Ma sono ancora una volta gli artisti a sposare la causa, dopo il successo avuto dal periodo ri-nascimentale la raffigurazione di san Sebastiano - che dava loro possibilità di raffigurare il corpo nudo di un uomo senza suscitare le ire moralizzatrici della Chiesa – adesso si presentava l’occasione di poter raffigurare una scena carica di passione e di ragione, di pathos e di eros. In effetti la scena viene vista dagli artisti con molti dettagli anche sensuali: nel contatto della pelle tra il corpo nudo del Santo e le mani amorevoli di Irene; nella posa china della donna che sembra cercare di sentirne il re-spiro vitale, quasi a voler entrare in simbiosi e condividerne la sofferenza.

Sono numerosi i maestri che si sono dedicati a rappresenta-re detta scena: dai fiamminghi ai pittori italiani della maniera, dai caravaggisti ai neoclassicisti, tutti mossi dall’imperdibile occasione di raffigurare una scena dal soggetto religioso ma

che conteneva in essa sin-cretisticamente significati ed allusioni diverse. La varietà è veramente notevole, si va dall’eleganza di Hendrick ter Brugghen alla luce splen-dida e definita di Bigot; dalla teatralità barocca del Vasta al romanticismo di Delacroix, per arrivare, infine, alle in-terpretazioni fotografiche di Aurelio Monge o alla per-formance contemporanea di Giovanni Gasparro, esempio mirabile di proporzionata fusione di tecnica pittorica, talento e contenuti. In tutte queste opere vi è comunque un comune denominatore: la volontà da parte degli ar-tisti di consegnare all’osser-vatore una scena pervasa di sentimento e di pietà, capace di trasmettere tali sentimenti nel cuore dei fedeli che all’o-pera si accosteranno.

Il gesto di Irene per noi, che ci immergiamo nell’anno della Misericordia, assume l’im-portante significato della sequela di Cristo, perché anche noi, come lei, sappiamo fare esperienza della Misericordia divina, per poter essere costruttori di un mondo più capace di quell’amore e di quel perdono, che conducono alla Εἰρήνη (eirḗnē), alla pace che solo in Dio si può trovare.

Fabio Grippaldi

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7-18 GennaioMostra dei “Fercoli della devozione”Chiesa Sant’Antonio di Padova, ore 17,00-20,00; festivi ore 9,30-12,30 e 17,00-20,00(ingresso libero).

Venerdi 1 Gennaio Apertura dei festeggiamenti Ore 11,00: Ingresso del Corpo Bandistico, solenne scampanio con sparo di fuochi di artificio e omaggio floreale al Santo.

Domenica 3 Gennaio

Concertoper organo del Mº AndreA GrASSo

ore 20,00: Basilica San Sebastiano

Domenica 10 Gennaioore 20,00: Cripta della Basilica

Incontro per i giovanidella Città sulle opere di misericordia (con filmati e dibattito)

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19 Gennaio - Vigilia della Solennita’ di San Sebastiano

Ore 21,00: Esecuzione della Cantata in onore di San Sebastiano accompagnata dal Corpo Bandistico “Mº Orazio Sapienza”.

Ore 19,00: Santa Messa in BasilicaBenedizione degli abiti votivi e corteo verso la Chiesa di Sant’Antonio di Padova

Ore 20,15: Processione delle venerate reliquie di San Sebastiano verso la Basilica e cantodei Primi Vespri Solenni Capitolari.

Ore 22,00: Suono delle tradizionali “Sette Chiamate”

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20 Gennaio - Giorno della Festa

Sarà possibile seguire i momenti più emozionanti della festa di giorno 20 e dell’ottava di giorno 27 su: Etna Espresso Channel (115 dtt) e www.sansebastianoacireale.it.

ore 7,30 Apertura della Cappella

uscita

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ore 11,00 Solenne uscita

ore 17,00 Sosta davanti la Basilica di san Sebastiano, scioglimen-to del voto a coloro che concludono il “mezzo giro penitenziale” e benedizione di coloro che iniziano o continuano la processione.

ore17,45 Arrivo del fercolo in piazza Agostino Pennisi (ex Stazione FS) e omaggio al Santo nel centenario del passaggio del treno (1916-2016).

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Basilica: ore 20,00

“Cappella Musicale della Basilica San Sebastiano” di AcirealeCorale Polifonica “Cor Jesu” di AcirealeCorale Polifonica “Don Antonino Maugeri” di Acireale

Il simulacro di san Sebastiano resterà esposto alla venerazione dei fedeli l’intera giornata. Si invitano i fedeli a portare in Basilica generi alimentari da condividere conchi ne ha bisogno. La “Conferenza san Vincenzo”provvederà poi alla distribuzione.

Ore 09,30 – 11,30 - 17,00 – 19,00: Sante Messe.

Domenica 24 Gennaio

Giornata della Carità

Rassegna di corali polifoniche

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VENERDÌ 1 GENNAIOSolennità di Maria SS.ma Madre di DioApertura dei festeggiamenti Ore 11,00: Un solenne scampanio e lo sparo di fuochi di artificio saluteranno l’inizio dei festeggiamenti. Ore 11,30 - 19,00: Sante Messe.3 - 13 GENNAIO - Peregrinatio delle reliquie di san Sebastiano nelle comunità parrocchiali e negli ammalati Tutti gli ammalati che desiderano la visita delle reliquie sono pre-gati di comunicarlo in Basilica (tel. 095/601313) entro il 3 gennaio 2016, tenendo conto che durante la processione non saranno ef-fettuate fermate allo scopo.Esposizione e venerazione delle reliquie presso: Domenica 3: Chiesa parrocchiale Santa Tecla e chiesa parrocchiale Santa Maria delle Grazie.

Lunedì 4: Chiesa parrocchiale Santa Maria La Scala.Martedì 5: Chiesa parrocchiale Santi Cosmo e Damiano, OASI Cristo Re di via Maddem e chiesa parrocchiale Santa Maria del Carmelo.Sabato 9: Chiesa parrocchiale Santa Maria della Misericordia in Piano d’A-pi e chiesa parrocchiale Santa Maria del Suffragio.Domenica 10: Chiese parrocchiali Santa Maria del Monte Carmelo in Aci Platani e Santa Maria di Porto Salvo in Mangano.Lunedì 11: Istituto Casa Mia.Mercoledì 13: Chiesa parrocchiale Maria SS.ma del Rosario di Pompei in Scillichenti.

DOMENICA 10 GENNAIOOre 09,30 – 19,00: Sante Messe.Ore 11,30: Santa Messa con la partecipazione delle autorità civili, militari e delle associazioni combattentistiche e d’arma di Acireale.

TRIDUO SOLENNE – 16 - 17 - 18 GENNAIOOre 19,00: Santa Messa del triduo presieduta dal rev.do don Gaetano Pappalardo, direttore spirituale del Seminario Diocesano e canonico penitenziere della Basilica Cattedrale, che ci aiuterà a riflettere sul tema: Sebastiano uomo della misericordia.Nei giorni del triduo e nella vigilia sarà possibile accostarsi al Sacramento della Riconciliazione anche in vista dell’Indulgenza Giubilare.

MARTEDÌ 19 GENNAIO – Vigilia della Solennità Ore 19,00: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal rev.do mons. Sebastiano Raciti, parroco della parrocchia San Paolo apostolo e vicario foraneo di Acireale. Benedizione degli abiti vo-tivi e corteo verso la chiesa di Sant’Antonio di Padova. Ore 20,15: Processione delle venerate reliquie di san Sebastiano attraverso le vie: Vittorio Emanuele, Meli, Davì, Ruggero Setti-mo, con la partecipazione del Capitolo Collegiale, delle Confra-ternite e dei devoti in abito votivo. Ingresso in Basilica e canto

dei Primi Vespri Solenni Capitolari.Ore 21,00: Esecuzione della Cantata in onore di san Sebastiano del M° Sac. Antonino Maugeri eseguita dalla “Cappella Musicale san Sebastiano di Acireale” diretta dal M° Sebastiano Ferlito, ac-compagnata dal corpo bandistico “M° Orazio Sapienza” diretto dal M° Filippo Sapienza.Ore 22,00: Suono delle tradizionali “Sette Chiamate”.

MERCOLEDÌ 20 GENNAIO - Solennità di San Sebastiano Giornata dell’indulgenza giubilare

Ore 05,30: Apertura della Basilica, accoglienza dei fedeli e medi-tazione dei Misteri del santo Rosario.Ore 06,00 – 06,45: Sante Messe.Ore 07,00: Ventuno colpi a cannone saluteranno la giornata fe-stiva.Ore 07,30: Apertura della cappella ed esposizione del venerato simulacro di san Sebastiano alla venerazione dei fedeli.Ore 07,45: Santa Messa presieduta dal rev.do don Marcello Zappalà, parroco della parrocchia SS.mo Salvatore in Acireale.Ore 09,30: Solenne Messa Pontificale presieduta da S. E. R. mons. Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale. Interverranno le Autorità civili e militari della Città.Ore 11,00: Solenne uscita del venerato simulacro di san Seba-stiano. Riflessione dettata dal can. prof. Vittorio Rocca, ammi-

nistratore della Basilica di san Sebastiano, assistente unitario dell’Azione Cattolica Diocesana e docente di teologia morale allo Studio Teologico San Paolo di Catania. Benedizione di coloro che iniziano il “giro penitenziale”.Il fercolo percorrerà le vie: R. Settimo, Piazza Duomo, Cavour, p.zza San Domenico, San Carlo, San Biagio, p.zza San Biagio, Gozzano, Manzoni, piazza Dante, chiesa parrocchiale Sacr.mo Cuore di Gesù, Petrarca, Piazza San Francesco, J. Da Todi.In occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale (1916-2016), in via eccezionale, il giro subirà una variazione per raggiungere il cimitero di Acireale attraverso le vie: J. Da Todi, Miracoli, Brolo, piazzale Card. Fernando Cento. Davanti l’ingresso principale del cimitero, commemorazione dei caduti delle guerre e preghiera per invocare il dono della pace. P

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Prosieguo del giro attraverso le vie: Gozzano, p.zza San Biagio, Collegio Pennisi, p.zza San Michele, Dafnica, p.zza San Giovanni, Lanzafame, Turchia, L. Da Vin-ci, S. Vigo, Mascagni, Ponchielli, Dafnica, San Martino, p.zza G. Marconi, Meli.Ore 17,00 (circa): Sosta davanti la Basilica di san Sebastiano, scioglimento del voto a coloro che concludono il “mezzo giro pe-nitenziale” e benedizione di coloro che iniziano o continuano la processione.Il fercolo percorrerà le vie: Vittorio Emanuele, p.zza Carmine, via Vittorio Emanuele. viale Libertà, p.zza A. Pennisi, S. Vigo, San Girolamo, Archimede, quartiere Mandorle, S. Vigo, chiesa Madonna della Fiducia, S. Vigo, Rossini, p.zza Madonna della Pace, Verdi, San Martino, San Francesco di Paola, del Popolo, Maddem, Scaccianoce, Galatea, Roma, c.so Umberto, l.go Giovanni XXIII, Currò, p.zza Porta Cusmana, P. Vasta, R. Margherita, Mancini, c.so Um-berto, piazza Indirizzo, c.so Italia, Veneto, Principe Amedeo, SS.mo Salvatore, c.so Savoia, Caronda, M. di Sangiuliano, Atanasia, c.so Savoia, p.zza Duomo, Davì, Musmeci, rientro in Basilica.Ore 11,30: Santa Messa.Ore 17,45: Arrivo del fercolo in piazza Agostino Pennisi (ex Sta-zione FS) e omaggio al Santo nel centenario del passaggio del treno (1916-2016). Riflessione dettata dal rev.do don Sebastia-no Battiato, vicario parrocchiale nella parrocchia sant’Antonio Abate in Aci Sant’Antonio.

Ore 17,00 – 18,00 – 19,00: Sante Messe.Ore 24,00: Rientro del fercolo in Basilica, reposizione del simula-cro del Santo e chiusura della cappella.

22 - 23 GENNAIO Ore 19,00: Santa Messa.

DOMENICA 24 GENNAIO - Giornata della caritàIl simulacro di san Sebastiano resterà esposto alla venerazio-ne dei fedeli l’intera giornata. Si invitano i fedeli a portare in Basilica generi alimentari da condi-videre con chi ne ha bisogno. La “Conferenza san Vincenzo” provvederà poi alla distribuzione.Ore 09,30 – 11,30 - 17,00 – 19,00: Sante Messe.

25 GENNAIO Ore 19,00: Santa Messa.

26 GENNAIOOre 19,00: Santa Messa presieduta dal rev.do don Salvatore Grasso, assistente diocesano dei giovani di Azione Cattolica. Al termine traslazione del venerato simulacro di san Sebastiano dalla cappella all’altare maggiore.Ore 20,30: Veglia di preghiera con i giovani, a cura dei giovani dell’Azione Cattolica di Acireale.

Dalla Basilica Collegiata, 19 dicembre 2015Per il Capitolo Collegiale

Can. Prof. Vittorio RoccaCon approvazione ecclesiastica PR

OG

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MM

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016

2º PremioWeek end

con SPApensione completa

per 2 persone

3º PremioOggettisticaofferto da

4º Premio

L’estrazione avverrà giorno 27 Gennaio 2016 dopo la S. Messa delle 19.00N.B. I premi dovranno essere ritirati entro 60 gg. presentando il biglietto vincente. - Per informazioni: 095.601313

Stampa su tela diSan Sebastiano

Sorteggio 20161º PremioPellegrinaggio a Romain occasione del Giubileoper 2 personein collaborazione con

MERCOLEDÌ 27 GENNAIO - Ottava dei festeggiamentiOre 09,00 – 10,30 – 12,00: Sante Messe.Ore 15,30: Santa Messa per gli ammalati e gli anziani della Città presieduta dal rev. mons. Vincenzo Lanzafame, assistente dio-cesano dell’UNITALSI.Ore 17,00: Santa Messa con la partecipazione del Corpo dei Vigili Urbani di Acireale presieduta dal rev. mons. Guglielmo Giom-

banco, vicario generale e cappellano dei VV. UU.Ore 19,00: Solenne Messa Pontificale presieduta da S. E. R. mons. Rosario Gisana, Vescovo di Piazza Armerina.Ore 20,30: Processione con il venerato simulacro di san Seba-stiano in piazza Lionardo Vigo. Benedizione con le reliquie e chiusura della cappella.

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Si ringrazia:- il sig. Sindaco e l’Amministrazione Comunale, il Commissariato di P.S. nella persona del Dott. G. Marziano, le forze dell’ordine, i gruppi e le associazioni di volontariato;- l’Associazione Culturale San Sebastiano per aver offerto lo spettacolo pirotecnico della vigilia;- il comitato Piazza Porta Gusmana San Sebastiano Acireale per aver offerto i fuochi della “svelata”;- il signor Salvatore Guarrera per aver offerto lo spettacolo pirotecnico dell’uscita;- la Famiglia Barbagallo di Aci Catena per l’addobbo dell’altare e della cappella;- Tony Pavone, Davide Panebianco, per la documentazione fotografica;- la Meridional Service per la gentile collaborazione;- l’Associazione Culturale Acese “Gruppo passione e mentalità” per aver offerto lo spettacolo pirotecnico dell’ottava;- il Circolo Culturale San Sebastiano, i quartieri e i singoli devoti per l’accoglienza festosa al Santo;- gli sponsor e tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito alla buona riuscita dei festeggiamenti.

Fornitore Ufficiale della Festa

I CORPI BANDISTICI

di Aci S. Antonio diretto dal M° Filippo Sapienza

diretto dal M° Emanuele Sapienzaeffettueranno i servizi bandistici durante i festeggiamenti

Corpo Bandistico “M° Orazio Sapienza”

Corpo Bandistico “Xiphonia” di Aci S. Filippo

FOCAS CLUBCampetti in erba sintetica

di ultima generazione

Via Sottotenente BarbagalloTel. 347.5130825 - PIANO D’API

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Can. Vittorio Rocca, PresidenteGiovanni Saitta, Orazio Frizzi, Gianluigi Pulvirenti, Paolo Di Mauro, Salvatore Rapisarda, Adriano Pittera, Andrea Mangano, Rosario Bella, Giuseppe Castorina, Michele Bottino, Rosario Fichera, Maurizio Rapisarda, Sebastiano Argentino, Salvatore Cannavò.

Il Comitato per i festeggiamenti 2016

La basilica declina ogni responsabilità per incidenti avvenuti prima, durante e dopo i festeggiamenti, altresì si riserva di variare il presente programma in caso di circostanze varie ed eventuali.

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Piazza Lionardo Vigo, 3 - 95024, Acireale (CT) - ITALYTel. (+39) 095 605696 - Cell. (+39) [email protected] - www.caffecipriani.com

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