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BREVE STORIA DEL VOLONTARIATO DAL MONDO CLASSICO AD EMERGENCY Erika Gracie Timossi Gaia Carmilla Chiara Tuccelli I l V o l o n t a r i a t o

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BREVE STORIA DEL VOLONTARIATO DAL MONDO CLASSICO AD EMERGENCYErika Gracie Timossi

Gaia Carmilla

Chiara Tuccelli

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Volontariato

Le origini

Epistola 47 di Seneca

Il Cristianesimo

The “workhouses

Liberté, egalité,

fraternitéEmergency

“Fratelli” di Ungaretti

“Guernica” de Picasso

“Legende vom toten Soldaten”

Premessa

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PREMESSA

Nelle sue diverse forme ed espressioni, il volontariato, nasce e si sviluppa all’interno dello stesso ambito storico in cui si afferma il sistema assistenziale. Quindi è necessario ripercorrere innanzitutto le linee evolutive dell’assistenza, soffermandosi sulle forme giuridiche ed amministrative, cercando di interpretare, l’idea che la società aveva della povertà attraverso le diverse epoche storiche.È grazie alla “cultura dell’assistenza” che si mostra il reale rapporto esistente tra la società ed i poveri; grazie ad essa si sviluppa un cambiamento verso una società in cui anche i poveri possono vivere come soggetti determinanti.La legge-quadro dell’11 agosto 1991 n.266 considera il volontariato un elemento ineliminabile, poiché ha assunto caratteri funzionali al sistema.

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VOLONTARIATO NEL MONDO GRECO E LATINO

La più antica forma di emarginazione è la discriminazione tra liberi e schiavi; come ad esempio nel mondo classico, in cui gli schiavi dipendevano al proprio padrone, il quale li “possedeva” e ne traeva profitto. Nell’antica Grecia allo schiavo veniva assegnato il lavoro manuale, per permettere ai più potenti di dedicarsi alla vita politica e sociale.Questa forma di discriminazione ed anche quella tra ricchi e poveri, già presente nella società greca, esplode anche nel mondo romano: ne consegue la nascita delle prime iniziative assistenziali. Considerando però gli obbiettivi dello stato romano, non è difficile intuirne le finalità politiche e strumentali.

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DALL’EPISTOLA 47 DI SENECA

“Servi sunt”. Immo homines. “Servi sunt “. Immo

contubernales.“Servi sunt”. Immo humiles amici. “Servi

sunt”. Immo conservi, si cogitaveris tantundem in utrosque licere fortunae.

“Sono schiavi”. No, sono uomini. “Sono schiavi”. No, vivono nella tua stessa casa. “Sono schiavi”. No, umili amici. “Sono schiavi”. No, compagni di schiavitù, se pensi che la sorte ha uguale potere

su noi e loro.

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La schiavitù non era una condizione immutabile: un buono schiavo poteva infatti sperare di conquistare la libertà, attraverso la manumissio, una

dichiarazione fatta dal padrone, in presenza di testimoni, di volere liberare il proprio schiavo, oppure con una lettera in cui si notificava allo schiavo l’intenzione di concedergli la libertà. Lo schiavo diventa così un libertus e i suoi figli nascono ingenui, ovvero nati liberi. Nella sua lettera, Seneca non propone di abolire la schaivitù, bensì

suggerisce un comportamento alternativo nei confronti dei propri schiavi. Egli sostiene che la schiavitù sia una condizione assegnata esclusivamente dalla sorte e che, di conseguenza, possa toccare a chiunque: il giudizio sulle persone deve invece basarsi unicamente sui loro comportamenti.

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IL MESSAGGIO DEL CRISTIANESIMO

I primi seguaci del Cristianesimo appartengono alle classi più disagiate. Al centro del messaggio di questa religione c’è l’idea di amore, caritas, e uguaglianza. I primi destinatari del Vangelo sono proprio i poveri poiché quest’ultimo si identifica in Cristo. Il messaggio evangelico non chiede più di rientrare negli schemi prefissati dalla società e tantomeno di aderire ai suoi modelli di vita. L’impegno sociale e comunitario della Chiesa appare molto vivo e si traduce in ospitalità e accoglienza ai fratelli, e non viene vissuta come obbligo, ma come compito della comunità nel suo insieme. Questa forma di volontariato, si diffonde sempre di più e diventa per la prima volta iniziativa anche dello Stato.

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THE WORKHOUSESIl V

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In Victorian England, workhouses were places offering support, accommodation and employment to the poor people.The idea was that the poor would learn good habits, growless lazy and maybe learn to fend for themselves. In the workhouses hosted orphaned and abandoned children, the physically and mentally sick, the disabled and unmarried mothers.

Husbands and wives were separated into dormitories and not allowed to meet, and children were divided from their parents. They could find themselves working in factories or mines, like domestic servants or farm labourers. The poor were made to wear a uniform; this meant that everyone outside recognised their status.Victorian Age Workhouses were one of first example of social volunteering association.

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LA RÉVOLUTION FRANÇAISEIl V

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“Liberté, egalité, fraternité” c’est le mot républicaine de la Révolution française. La ‘liberté’ consiste à pouvoir faire ce qui ne nuit pas aux droits d'autrui; le mot était «Vivre comme hommes libres ou mourir ». L’ ‘egalité’ signifie que la loi c’est égal pour tout les personnes, sans distinction de naissance ou le statut social.La ‘fraternité’, troisième élément du mot républicaine, dit: «Vous devez à donner aux autres ce que vous voulez recevoir».

La Révolution française a mis fin à des privilèges et des droits de la société aristocratique de l'Ancien Régime. La population est composée de sujets plus soumis à un Roi, mais par les citoyens. La souveraineté est populaire.

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ALLE ORIGINI DEL VOLONTARIATOIl volontariato in Italia ha tre grandi tradizioni: una cattolica, legata al concetto di evangelizzazione della Chiesa, una socialista, sviluppatasi sin dall’Ottocento, e, infine, una liberale molto ricca, ma successivamente scomparsa.La fine degli anni settanta segna il declino di un modello filantropico e vede il diffondersi di un volontariato, che diventerà vero e proprio soggetto politico riconosciuto anche dalla legislazione.In questi anni sia il volontariato ecclesiale che quello più laico, sono accomunati dalla stessa filosofia d’intervento: lo stesso fine di eliminare le cause di tante situazioni di povertà ed esclusione.Il volontario non vuole solo essere un “tappa buchi” della società, ma ritiene che il suo compito debba essere quello di rimuovere le cause che determinano l’emarginazione di tanta parte del sistema ed in particolare dei suoi membri più deboli e meno tutelati.L’ organizzazione del volontariato risponde a due precise esigenze: Di “democrazia interna”, ovvero che si basa sul concetto di

‘unione’ del volontariato stesso; Di “serietà di immagine”, cioè quella che ha contribuito a

renderlo soggetto politico dal punto di vista legislativo regionale e nazionale.

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Emergency è un’associazione indipendente e neutrale, fondata nel 1994 per offrire cure medico-

chiurgiche gratuite e di alta qualità alle vittime della guerra, delle mine antiuomo e dei diritti umani.Dalla sua fondazione, ha curato oltre 6 milioni di

persone in 16 paesi grazie al contributo di volontari e di sostenitori, ed ha costruito ospedali, centri chirurgici, di riabilitazione, pediatrici, sanitari, di

maternità e un centro cardiochirurgico.Conoscendo gli effetti della guerra, Emergency si è sempre impegnata nelle promozione dei valori di

pace infatti nel 1994 ha intrapreso la campagna che ha portato l’Italia a mettere al bando le mine

antiuomo e nel 2002 ha lanciato una campagna ai fini di non far partecipare l’Italia alla guerra in Iraq.

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COSA FA EMERGENCY?

Nel 1994 ha ristrutturato e riaperto il reparto di chirurgia all’ospedale di Kigali in Ruanda, e in una missione di 4 mesi ha operato oltre 600 vittime di guerra. Nel 1995 Emergency ha riattivato l’ospedale di Choman, tra Iran e Iraq; quest’area era abitata dagli iracheni ed era disseminata da più di 10 milioni di mine, alcune anche di fabbricazione italiana.Dal 1996 al 2005 ha costruito un centro chirurgico a Sulaimaniya e Erbil, nel Nord Iraq, per curare le vittime delle mine antiuomo.Dal 1999 è in Afghanistan, dove ha costruito un centro chirurgico e di maternità a Anabah e a Kabul.Nel 2001 Emergency ha avviato a Goderich, in Sierra Leone, un centro chirurgico destinato alle vittime della guerra, accanto al quale è stato successivamente costruito un centro pediatrico.Nel 2004 ha sostenuto la popolazione di Falluja, in Iraq, durante l’assedio delle città.Nel 2011 ha portato avanti un programma di chirurgia nella città sotto assedio di Misurata, in Libia.

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Per sostenere i suoi obiettivi su una scala internazionale, si sono creati alcuni gruppi volontari Emergency negli Stati Uniti, Gran

Bretagna, Giappone, Svizzera, Belgio e ad Hong Kong.

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Emergency in Italia

Emergency in Sudan Emergency in Sierra Leone

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“FRATELLI” DI GIUSEPPE UNGARETTI

Mariano il 15 luglio 1916

Di che reggimento sietefratelli?

Parola tremantenella notte

Foglia appena nata

Nell’aria spasimanteinvolontaria rivoltadell’uomo presente alla sua fragilità

Fratelli

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La poesia Fratelli si apre con una domanda che viene rivolta ai soldati che non sono immediatamente riconoscibili al poeta e ai suoi compagni, i quali desiderano conoscere il reggimento d’appartenenza dei militari che si ritrovano di fronte. Il punto interrogativo del verso 2 è l’unico segno d’interpunzione presente nella lirica.Il titolo è molto importante nella fase di comprensione della poesia.In questa poesia, come in Soldati, si parla della fragilità umana della precarietà della vita e del timore dovuto all’aleggiare costante della morte.

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GUERNICA DE PABLO PICASSOIl V

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“Guernica”

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Guernica es un famoso cuadro de Pablo Picasso (1881-1973) que la pintò despuès de conocer la noticia de la destrucciòn de Guernica, pequeña ciudad en el norte de España, bombardeada por la aviaciòn alemana durante la guerra civil Española en el 1937.En su obra picasso rocoge toda la tragedia de las victimas y hace una pintura universal.Guernica es una obra de grandes dimensiones, pintada en gris, blanco y negro; es un òleo sobre lienzo y la escena se desarolla en su mejor parte en un escenario interior. En el cuadro se encuentran nueve simbolos: seis humanos y tres animales (toro, caballo y paloma). Todas la figuras estàn organizadas en triàngulos, de los cuales es màs importante es el central, que tiene como base los restos del guerrero muerto y como vértice la làmpara.

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“LEGENDE VOM TOTEN SOLDATEN”

Und als der Krieg im fünften LenzKeinen Ausblick auf Frieden bot,Da zog der Soldat seine KonsequenzUnd sttarb den Heldentod.

Der Krieg war aber noch nicht gar,Drum tat es dem Kaiser leid,Daß sein Soldat gestorben war:Es schien ihm noch vor der Zeit.

Der Sommer zog über die Gräber her,Und der Soldat schlief schon.Da kam eines Nachts eine militärischeÄrztliche Kommission.

Es zog die Ärztliche KommissionZum Gottesacker hinaus.Und grub mit geweihtem Spaten denGefallen Soldaten aus.

Der Doktor besah den Soldaten genau,Oder was von ihm noch da war.Und der Doktor fand, der Soldat war k.v.Und er drückte sich vor der Gefarhr.

Und sie nahmen sogleich den Soldaten mit,Die Nacht war blau und schön.Man konnte, wenn man keinen Helm aufhatte,Die Sterne der Heimet sehn.

Sie schütteten ihm einen feurigen Schnaps,Iun den verwesten LeibUnd hängten zwei Schwestern in seinen ArmUnd ein halb entblößtes Weib.

Und weil der Soldat nach Verwesung stinkt,Drum hinkt ein Pfaffe voran,Der über ihn eine Weihrauchfaß

schwingt,Daß er nicht stinken kann.

Voran die Musik mit TschindaraSpielt einen flotten Marsch.Und der Soldat, so wie er’s gelernt,Schmeißt seine Beine vom Arsch.

Die Sterne sind nicht immer da,Es kommt ein Morgenrot.Doch der Soldat, wie er's gelernt,Zieht in den Heldentod.

Und brüderlich den Arm um ihnZwei Sanitäter gehn.Sonst flög er noch in den Dreck ihnen hin,Und das darf nicht geschehn.

Georg Grosz

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E siccome non c'erano speranzedi pace dopo quattro primavere,il soldato tirò le conseguenze:da eroe volle cadere.

Ma la guerra non era ancora in porto,per questo al Kaiser spiacqueche il suo soldato se ne fosse morto;in anticipo gli parve.

Mentre l'estate sfiorava le fosseed il soldato dormiva di già,la commissione medico-militare una notte si mosse.

La commissione medica si spinsefino al cimitero,disseppellì con vanga

benedettail defunto guerriero.

Ed il dottore visitò con scrupoloil soldato o i resti del soldato.Dichiarò ch'era "abile-arruolato"e s'imboscava di fronte al pericolo.

Il soldato si presero con sénella bella notte blu.Senza l'elmo si potevano vederele stelle della patria lassù.

Acquavite bruciante gli versarononella salma imputridita,due infermiere appesero al suo braccioe una donna per metà svestita.

E siccome lui puzza di putredine

davanti un prete zoppicae sulla testa gli agita un turiboloperchè non puzzi troppo.

Davanti la banda fra il chiasso dei piattisuona una marcia briosa.Ed il soldato, esperto del mestiere,scaraventa le gambe dal sedere.

Il braccio intorno a lui, fraternamente,due sanitari marciano, se nolui nella melma gli ripiomberebbee questo accadere non può.

Le stelle non ci sono sempree l'aurora sorge.Marcia il soldato, esperto del mestiere,verso un'eroica morte.

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Georg Grosz, in questa poesia, denuncia il fatto che, durante la guerra, in Germania i soldati che si ferivano venivano mandati in un ospedale per riprendersi; ma appena stavano meglio ingiustamente li rispedivano nel campo di battaglia in qualunque condizione.

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Il vero modo di essere felici è quello di procurare felicità agli altri

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Baden Powell