B Il secolo dei Lumi - Corsobiblog · Unità 1 B 224 Siamo a Parigi, verso la metà del Settecento....

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Parte 5 Parte 5 B B CONOSCERAI... B le idee dell’Illuminismo, le forme attraverso cui si diffusero, i rapporti con la società del tempo B le riforme dell’assolutismo illuminato nell’Europa del Settecento B gli esiti delle riforme B i difficili rapporti tra i governi e la Chiesa cattolica sia in Italia che nel resto d’Europa B la geografia politica dell’Italia del Settecento e le voci italiane dell’Illuminismo IMPARERAI A... B costruire il quadro della cultura illuminista B individuare le cause che indussero i sovrani a far proprie alcune idee dell’Illuminismo B utilizzare gli strumenti della storiografia per comprendere gli insuccessi dei tentativi di riforma B compilare tabelle che consentano di sintetizzare la complessità della situazione politica, il movimento delle idee, gli obiettivi delle riforme Il secolo dei Lumi Unità 1 L’Illuminismo Unità 2 Assolutismo illuminato e riforme Unità 3 L’Italia del Settecento Indagine 5 La tratta degli schiavi B Dossier del cittadino europeo Tortura e pena di morte la linea del tempo la linea del tempo B B i contenuti i contenuti B B 1694-1778 Voltaire 1712-78 Jean Jacques Rousseau 1717-80 Maria Teresa d’Asburgo 1723-90 Adam Smith

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Parte 5Parte 5

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CONOSCERAI...B le idee dell’Illuminismo, le forme attraverso cui si diffusero,

i rapporti con la società del tempoB le riforme dell’assolutismo illuminato nell’Europa del SettecentoB gli esiti delle riforme B i difficili rapporti tra i governi e la Chiesa cattolica sia in Italia

che nel resto d’EuropaB la geografia politica dell’Italia del Settecento e le voci italiane

dell’Illuminismo

IMPARERAI A...B costruire il quadro della cultura illuministaB individuare le cause che indussero i sovrani a far proprie alcune idee

dell’IlluminismoB utilizzare gli strumenti della storiografia per comprendere

gli insuccessi dei tentativi di riformaB compilare tabelle che consentano di sintetizzare la complessità della

situazione politica, il movimento delle idee, gli obiettivi delle riforme

Il secolo dei Lumi

Unità 1 L’Illuminismo

Unità 2 Assolutismo illuminatoe riforme

Unità 3 L’Italia del Settecento

Indagine 5La tratta degli schiavi

BDossier del cittadino europeoTortura e pena di morte

la lineadel tempola lineadel tempo

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i contenutii contenuti

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1694-1778Voltaire

1712-78Jean Jacques

Rousseau

1717-80Maria Teresad’Asburgo

1723-90Adam Smith

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B Gli studiosi, i letterati e i filosofi che diffondono le idee dell’Illuminismo e il pubblico colto che ne viene a conoscenzaB I sovrani illuminati impegnati a riformare e rafforzare i loro regniB La Chiesa cattolica che a poco a poco vede diminuire la propria influenza

VeneziaTorino

Pisa Firenze

Bologna

Roma

Napoli

ViennaStrasburgo

Varsavia

Stoccolma

Upsala San Pietroburgo

Copenaghen

AmsterdamLeida

VersaillesParigi

Ginevra

MadridLisbona

Londra

Cambridge

Glasgow Edimburgo

GottingaBerlino

HalleLipsia

IMPERO RUSSOGRAN

BRETAGNA

PROVINCEUNITE

PAESIBASSI

SPAGNOLI

NORVEGIA SVEZIA

POLONIA

AUSTRIA

SPAGNA

PORTOGALLO

FRANCIA

IMPERO OTTOMANO

MAR MEDITERRANEO

MARE DEL NORD

MARBALTICO

MAR NERO

FRANCACONTEA

ROSSIGLIONE

UCRAINA

ARTOIS

TIROLO

POMERANIAPRUSSIA

lo spaziolo spazio

B B

i protagonistii protagonisti

B B

1724-1804Immanuel Kant

1751Diderot e

D’Alembertpubblicano

l’Encyclopédie

1762Inizia il regno di Caterina II

Romanov

1773Rivolta

di Pugacëv

1781Giuseppe II emana

la Patentedi tolleranza

1786Pietro Leopoldo

d’Asburgoabolisce la torturae la pena di morte

Conquiste di Luigi XIVDomini degli Asburgo d’AustriaDomini dei Borbone di SpagnaRegno di Svezia

L’Europa nell’età dell’IlluminismoMovimento artisticoPalazzi costruiti sul modello di Versailles

Movimento scientifico e letterarioPrincipali universitàPrincipali centri accademiciLuoghi di edizione di riviste scientifiche e filosofiche

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B BUnità 1

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Siamo a Parigi, verso la metà del Settecento. Vediamo un negozio di libri la cui insegna può essere tradotta così: “Sotto il segno di Minerva”: Minerva era per i Romani la dea della ragione e della sapienza. All’interno della libreria

si intravedono allineati sugli scaffali numerosi volumi. I fogli attaccati al muro dell’edificio suggeriscono che si tratta di unalibreria ben fornita, nella quale sono in vendita gli scritti di studiosi celebri dell’epoca, le cui opere alimentano

la discussione e la riflessione. Accatastate davanti alla porta, inoltre, vi sono scatole di libri provenienti da Paesi diversi o in procinto di essere inviati a diverse destinazioni. L. Defrance, A l’Egide de Minerve, (1760 circa) Parigi, Museo Marmottan.

Quando? Nel XVIII secolo.

Dove? In Francia, in Gran Bretagna, nelle Province Unite, in alcune zone della Germania e dell’Italia, nella Confederazione svizzera, in Russia, nei domini asburgici e nelle colonie nordamericane.

Che cosa accade? Si diffondono le idee dell’Illuminismo. Si forma un pubblico di lettori interessati, che si riuniscono in associazioni culturali, accademie scientifiche, circoli di lettura, i quali favoriscono la circolazione e lo scambio delle nuove idee.

L’IlluminismoNel Settecento nasce e si sviluppa un movimento culturale, l’Illuminismo, che ha comecaratteristica principale la fiducia nella ragione, cioè nell’intelligenza degli esseri umani. La ragione viene paragonata alla luce: come questa illumina e disperde l’oscurità, così l’intelligenza cancella il buio dell’ignoranza e permette agli uomini di conquistare la felicità. Per questo motivo il Settecento è definito “secolo dei Lumi”.

La diffusione delle ideeTra le persone ritratte davanti alla porta vi sono probabilmente i lettori interessati ai libri in vendita. Le idee circolanoattraverso libri e riviste trapersone di differente condizionesociale: aristocratici, ecclesiastici,ma anche uomini di condizioneborghese, accomunati dallacapacità di leggere e scrivere,magari anche in una linguadifferente dalla propria.Naturalmente non tuttipossiedono questo elevato gradodi cultura: la diffusione delle ideedell’Illuminismo riguarda infattiuna ristretta minoranza di persone; tuttavia si tratta di un fenomeno importanteperché favorisce la nascita di un nuovo modo di considerarela vita, il mondo, gli uomini, la società.

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B «Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza!»«Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell’Illuminismo»scrisse nel 1784 il filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804). Chi erano, dunque, gli illumini-sti? Erano studiosi che si occupavano di svariati problemi e che spesso non condividevano le stesseopinioni. Tutti, però, avevano in comune un’identica convinzione: gli uomini dovevano impara-re a usare senza paura la loro ragione per affrontare ogni campo del sapere.

BUn punto di partenza importanteL’Illuminismo raccolse l’eredità degli sviluppi scientifici che si erano verificati nel corso del Sei-cento. Le opere di Isaac Newton, ad esempio, ebbero grande diffusione. Furono tradotte in piùlingue e circolarono anche numerosi testi che ne spiegavano le teorie in modo semplice, per ren-derle comprensibili anche ai lettori meno preparati. La lezione più preziosa ricavata dagli scien-ziati del Seicento fu il metodo che essi avevano utilizzato per studiare la natura, cioè il metodosperimentale (➥ parte 3, unità 3). Non ci si doveva accontentare di ciò che era stato traman-dato nei secoli dalla tradizione. Al contrario, occorreva osservare direttamente i fenomeni na-turali, scoprire le leggi che ne regolavano il funzionamento e controllare continuamente le con-clusioni cui si era giunti, compiendo esperimenti.

B Il metodo sperimentale per lo studio di diverse disciplineSeguendo questo procedimento lungo e paziente gli illuministirinnovarono le conoscenze di diverse discipline scientifiche.Antoine-Laurent Lavoisier (1743-94) fece importanti scopertenel campo della chimica (la scienza che studia la composizionedelle sostanze). Lo svedese Linneo (1706-78) e il francese Georges-Louis Le-clerc de Buffon (1749-1804) studiarono le specie animali (zoo-logia) e quelle vegetali (botanica). L’americano Benjamin Fran-klin (1706-90) e l’italiano Luigi Galvani (1737-98) osservaronole proprietà dell’elettricità.

BGli illuministi lottano contro il peso della tradizioneLe ricerche scientifiche compiute nel Seicento furono decisiveanche per un altro motivo. Gli studiosi dell’epoca avevano messo in discussione le teoriedegli antichi che erano state accolte dalla Chiesa come verità,poiché si accordavano con le Sacre Scritture e con gli insegna-menti della religione. Per sostenere le loro convinzioni aveva-no dovuto affrontare una dura lotta contro l’autorità dellaChiesa (è sufficiente pensare alla vicenda di Galileo). Gli illuministi, riflettendo su queste difficol-tà, compresero che spingere gli uomini a fare affidamento soltanto sulle proprie capacità si-gnificava intraprendere una coraggiosa battaglia. Occorreva, infatti, liberarsi dal peso delle tra-dizioni, delle antiche certezze e della superstizione.

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J.-B.-S. Chardin, Gli strumenti della scienza, 1731, Parigi, Museo Jacquemart-André.

1. La fiducia nella ragione

UNITÀ 1 L’ILLUMINISMO

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B B PARTE 5 IL SECOLO DEI LUMI

B La polemica contro la religioneIn questa battaglia essi criticarono apertamente la religione. Accusavano le chiese (in particolarequella cattolica) di avere ostacolato il cammino della conoscenza. L’insegnamento che esse impartivano non ammetteva dubbi: la verità era stata rivelata da Dio e aifedeli veniva chiesto di accettarla senza discutere. Gli illuministi, invece, volevano sottoporre al-l’esame della ragione anche le dottrine religiose. Ciò che vi era di ragionevole in esse doveva es-sere conservato, mentre tutto il resto andava respinto come frutto della superstizione. Nacque co-sì una nuova forma di religiosità, chiamata deismo, che faceva a meno di cerimonie e sacerdoti. Sibasava su un unico principio, che avrebbe potuto essere condiviso dai seguaci di qualsiasi credo:la fede in un creatore dell’universo, buono e giusto. Seguendo questo procedimento, alcuni si spinsero a negare l’esistenza di Dio (definiti “atei”, cioèsenza Dio) e a considerare inutile e dannosa qualsiasi religione.

B Si condanna l’intolleranza che ha causato guerre e sofferenzePur avendo opinioni diverse, i deisti e gli atei erano d’accordo almeno su un punto: le religionitradizionali, nei secoli precedenti, erano state la causa di guerre e sofferenze. Ciascuna si considerava l’unica custode della verità e questa certezza aveva spinto tutte le chiese acompiere violenze terribili contro gli avversari. Perseguitare chi professava un credo diverso,infatti, per lunghi anni era stato ritenuto un dovere, un rimedio duro ma necessario per impedireche l’eresia si diffondesse. L’Illuminismo lottò per capovolgere questo modo di pensare e per affer-mare il principio della tolleranza. Sia le autorità ecclesiastiche sia i sovrani dovevano smettere

di controllare le coscienze dei sudditi e di punire quelli che nonaderivano alla fede ufficiale. Uomini e donne con opinioni di-verse in materia di fede potevano convivere pacificamentegli uni accanto agli altri.

B L’uomo, affidandosi alla ragione, può costruire una vita miglioreL’aspra polemica contro la religione contribuì a far nascere unamentalità laica, ossia un nuovo modo di riflettere sull’esisten-za dell’uomo, completamente diverso da quello proposto dalcristianesimo. Gli illuministi non avevano interesse per il pro-blema della salvezza dell’anima e del suo destino dopo la mor-te, ma piuttosto si preoccupavano di indicare la strada per rag-giungere il benessere e la felicità sulla terra, convinti che lascienza e il sapere potessero garantire all’umanità un futuro diprogresso, cioè di continui miglioramenti. Non si illudevanoche tutto ciò si potesse ottenere facilmente, perché conosceva-no le debolezze e i difetti degli esseri umani, ma nonostante ciòavevano fiducia nelle loro capacità.Per essi, dunque, il progresso era come un cammino faticosoe pieno di ostacoli: lentamente e tra mille difficoltà sarebbe sta-to possibile correggere gli errori del passato.

A. Menzel, A tavola con Federico II il Grande. Il sovrano di Prussia è al centro, con l’abito scuro: è circondato da studiosi e intellettuali. Il terzo personaggio da sinistra è Voltaire.

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le voci del tempo

Tolleranza e intolleranzaSul problema della tolleranza Voltaire scrisse un famoso saggio, intitolato appunto Trattato sullatolleranza. L’occasione fu la condanna a morte di un protestante di Tolosa, accusato (ingiusta-mente) di aver strangolato il figlio per impedirgli di convertirsi al cattolicesimo, condanna che fueseguita fra orribili torture. In questo passo Voltaire, che coltivava una fede in Dio basata sulla ra-gione, spiega che la religione non deve essere imposta con la violenza e denuncia l’assurdità del-l’odio che nasce tra uomini seguaci di un credo diverso.

Ma ragionando in buona fede, la nostra religione, per il fatto che è di-vina, dovrebbe forse imporsi con l’odio, con la persecuzione, l’esilio,la confisca dei beni, la prigione, la tortura, il delitto e per giunta ren-dere grazie a Dio per tali delitti? Quanto più la religione cristiana è di-vina, tanto meno toccherà all’uomo imporla. Se Dio l’ha fatta, Diola sosterrà anche senza di voi. Ricordate che l’intolleranza nonproduce che ipocriti o ribelli: quale funesta alternativa! Infine,vorreste far difendere dal boia la religione di un Dio che dal boia è sta-to ucciso, e che non ha predicato se non la dolcezza e la pazienza?[…] Che coloro i quali accendono ceri in pieno giorno per celebrar-ti [l’autore si rivolge a Dio], sopportino coloro che si contentanodella luce del tuo sole; che coloro i quali ricoprono le loro tonachecon una tela bianca per significare che bisogna amarti, non odinocoloro i quali affermano la stessa cosa ricoperti da un mantello dilana nera […][…] Possano tutti gli uomini ricordarsi che sono fratelli! Aborrirela tirannia esercitata sulle anime, così come hanno in esecrazioneil brigantaggio, che sottrae con la violenza il frutto del lavoro e del-la pacifica industria! Se i flagelli della guerra sono inevitabili, alme-no non odiamoci, non straziamoci a vicenda nei tempi di pace, eimpieghiamo l’istante della nostra esistenza a benedire ugualmentein mille lingue diverse, dal Siam alla California, la tua bontà che ciha donato quest’istante!

Voltaire, Trattato sulla tolleranza, a cura di M. Ghio, in Grande antologia filosofica,Marzorati, Milano 1968, vol . XIV

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UNITÀ 1 L’ILLUMINISMO

PRIMA VERIFICARispondi oralmente alle seguenti domande.● Secondo gli illuministi, a che cosa si dovevano affidare gli uomini per affrontare ogni campo del sapere?● Quale fu la più importante eredità che essi raccolsero dagli sviluppi scientifici del Seicento?● Secondo gli illuministi, perché gli uomini utilizzassero la propria ragione di quale peso era necessario liberarsi?● Quali critiche muovevano alla religione?● In quale principio credevano i deisti? Erano in accordo con gli atei?● Che cosa occorreva secondo gli illuministi perché si affermasse il principio della tolleranza?● Prova a spiegare che cosa si intende affermando che la polemica contro la religione fece nascere una mentalità laica.● Per gli illuministi in quale modo era possibile costruire un futuro migliore? Pensavano che ciò fosse semplice?

Per identificare la fonteTipo di fonte Trattato filosoficoAutore François-Marie Arouet, detto VoltaireData 1763Lingua originale Francese

Parole da comprendereSe Dio l’ha fatta, Dio la sosterrà anche senza di voiSe la religione proviene da Dio non è necessario che gli uomini(le autorità ecclesiastiche o quelle civili) si sforzino di imporla.L’intolleranza non produce che ipocriti o ribelli: qualefunesta alternativa! Costringendo gli uomini ad abbracciare una religione si rischia che alcuni fingano di aderire solo per paura e che altri si ribellino e Voltairecrede che questa sia una tragica alternativa.Aborrire Detestare.Hanno in esecrazione Disprezzano.

Domande alla fonteB Secondo Voltaire, quale atteggiamento devono avere

gli uni verso gli altri gli uomini che hanno un mododiverso per adorare Dio?

François-MarieArouet, noto

come Voltaire,stampa del XVIII sec.

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B B PARTE 5 IL SECOLO DEI LUMI

2. La critica della società

BAnche la società è sottoposta all’esame della ragioneIl desiderio di liberare l’umanità dalla miseria e dal dolore portò gli illuministi ariflettere attentamente sull’epoca in cui si trovavano a vivere. Occorreva usare laragione per esaminare la società, le usanze, le leggi e per indicare ciò che dove-va essere cambiato e migliorato.La crudeltà e le guerre furono condannate e fu proclamata la necessità di far ini-ziare una nuova era, basata sulla fratellanza tra i popoli. A questo proposito François-Marie Arouet, detto Voltaire (1694-1778), una del-le voci più importanti dell’Illuminismo francese, scrisse nel 1764 parole moltodure contro l’assurdità dei conflitti: «Talvolta vi sono cinque o sei potenze bel-ligeranti tutte insieme: tre contro tre o due contro quattro, o una contro cinque,che si detestano ugualmente le une e le altre, si uniscono e si attaccano volta a

volta, e sono tutte d’accordo in una sola cosa: di fare il maggior male che si può. […] Tutti i vizidi tutte le età e di tutti i paesi del globo riuniti assieme non uguaglieranno mai i peccati che pro-voca una sola campagna di guerra».

BAlcuni studiosi si occupano di economiaAlcuni studiosi cominciarono a interessarsi di un argomento che in passato aveva riguardato perlo più i sovrani e i loro ministri: l’economia.Si trattava di comprendere quali fossero le scelte da compiere per aumentare la ricchezza di unPaese. Lo scozzese Adam Smith (1723-90), ad esempio, sostenne che ogni individuo dovevaessere lasciato libero di svolgere la propria attività. A suo parere, se i governi avessero evitatodi intervenire con regolamenti e tasse, i traffici commerciali si sarebbero sviluppati rapidamente,portando prosperità a un numero crescente di persone.

B Riflettere sulla società, ragionare sui compiti del potere politicoGli illuministi, dunque, si assegnarono un ruolo molto importante, quello digiudicare il proprio tempo. Reclamarono inoltre la possibilità di esprimere liberamente il loro parere e leloro critiche, anche quando queste si riferivano alle leggi e al modo di governa-re. È necessario tenere presente che questo desiderio di discutere apertamenteogni cosa, che oggi può sembrare normale, era una novità nel Settecento. In quel secolo ovunque in Europa (con l’eccezione dell’Inghilterra e delle Pro-vince Unite) si sosteneva che il potere dei sovrani derivava direttamente da Dio. Gli illuministi non accettavano questo principio e affermavano che compitoprimario dei regnanti era garantire la felicità pubblica (cioè il benessere delPaese e dei suoi abitanti). Pertanto, essi non dovevano cercare di realizzare leproprie ambizioni, ma governare nell’interesse dei sudditi. Anche se que-st’idea era condivisa da tutti, tra gli illuministi vi erano opinioni politichemolto diverse.

Tavola a tempera della Storia naturaledi Georges-Louis Leclerc de Buffon.

Un ritratto di Voltaire, XVIII secolo.

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UNITÀ 1 L’ILLUMINISMO

B Voltaire ha fiducia nei sovraniassolutiVoltaire e altri, ad esempio, riponevano la propria fiducia neiregnanti, dal momento che alcuni di essi mostravano di essereaffascinati dalle idee dell’Illuminismo (➥ parte 5, unità 2). Pensavano che il loro potere dovesse essere rafforzato, poichégiudicavano che soltanto i sovrani assoluti avrebbero avutol’autorità necessaria per mettere in pratica quegli ideali,modernizzando in tal modo i loro regni.

B Per Montesquieu un governo giustosi basa sulla separazione di tre poteri fondamentaliAltri, come Charles-Louis de Secondat, barone di Monte-squieu (1689-1755), ritenevano che fosse necessario creareuna forma di governo in cui l’autorità del re avesse dei limi-ti precisi. Egli guardava con ammirazione all’Inghilterra, do-ve il potere del Parlamento frenava quello della corona. Secondo Montesquieu, nell’attività di un governo esistevanotre compiti fondamentali: fare le leggi (potere legislativo),tradurle in pratica, ossia farle applicare (potere esecutivo),giudicare e punire le persone che non le rispettavano (poteregiudiziario). Per avere un governo giusto (che non opprimesse i sudditi,ma ne assicurasse la tranquillità) bisognava impedire chequesti tre poteri fossero concentrati nelle mani di una solapersona. Andavano tenuti separati e affidati a organi di-versi.

A. Ramsey, Jean Jacques Rousseau,1766.

Le nuove idee circolano non solo nelle Accademie o negli studi degli intellettuali. Si legge e si discute anche in caffé come questo a Londra, verso la metà delSettecento. Anonimo, Coffee-House, Sec. XVIII, Inghilterra, Londra, British Museum.

PRIMA VERIFICARispondi oralmente alle seguenti domande.● Secondo gli illuministi, anche la società doveva essere

sottoposta all’esame della ragione?● Con quale scopo alcuni studiosi cominciarono

a occuparsi di economia?● Secondo Adam Smith, era utile che i governi

regolassero i traffici commerciali?● Secondo gli illuministi, era importante esprimere

liberamente le proprie critiche circa il modo di governare? Tutto ciò in quell’epoca era normale?

● Secondo gli illuministi, qual era il compito dei sovrani?● Per quale motivo Voltaire e altri avevano fiducia

nei sovrani? ● Secondo Montesquieu, quali erano i tre principali poteri

di un governo? Pensava che dovessero essereconcentrati nelle stesse mani?

● Secondo Rousseau, qual era la fonte della sovranità?Quale forma di governo sosteneva?

B Per Rousseau la sovranità risiede nel popolo Una posizione ancora differente era quella di Jean-JacquesRousseau (1712-78). Egli criticò aspramente la società del-l’epoca per le disuguaglianze tra ricchi e poveri e, come for-ma di governo, suggerì la democrazia. Gli uomini non dovevano essere costretti a obbedire alla vo-lontà di altri uomini, ma soltanto alle leggi, che dovevano es-sere uguali per tutti. Il popolo era il vero sovrano, quindiaveva il diritto di formulare le leggi, di scegliere i propri gover-nanti, tenerli sotto controllo e, se necessario, allontanarli dalloro incarico.

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B B PARTE 5 IL SECOLO DEI LUMI

accademiaÈ un’associazione culturale,riconosciuta dallo Stato o dal sovrano.

3. La circolazione delle idee

B I sovrani fondano accademie per promuovere la culturaAl grande sviluppo culturale che si ebbe nel corso del Settecento contribuirono anche i regnantieuropei. Essi, infatti, finanziarono le accademie, che avevano lo scopo di promuovere le scien-ze, la letteratura, la filosofia, l’arte. Erano chiamati a farne parte gli studiosi più famosi, anchequelli provenienti da Paesi stranieri. Essi avevano il compito di svolgere ricerche e di pubblica-re periodicamente le conclusioni cui erano giunti. In Francia e in Inghilterra erano sorte alcuneaccademie già durante il Seicento. A Londra, ad esempio, Carlo II Stuart aveva fondato la RoyalSociety nel 1660 e nel 1703 ne era diventato presidente Isaac Newton. A partire dall’inizio delSettecento altri sovrani europei, desiderosi di dare prestigio e fama ai loro regni, decisero di imi-tare questo esempio. Nel 1701 fu creata in Prussia l’Accademia reale di Berlino. Altre societàscientifiche furono organizzate per iniziativa dei principi in Russia (a San Pietroburgo nel 1724),in Svezia (a Stoccolma nel 1739) e in Danimarca (a Copenaghen nel 1743).

BNascono numeroseassociazioni culturalispontaneeNel “secolo dei Lumi”, tuttavia, non fu-rono soltanto i sovrani a preoccuparsidi diffondere la cultura. Come si è det-to, in Europa si era formato un pubbli-co attento e appassionato. Nelle grandicapitali europee e anche nelle cittadinedi provincia nacquero numerose asso-ciazioni culturali. Si trattava di associa-zioni spontanee, cioè create da gruppidi sudditi che liberamente decidevanodi riunirsi per coltivare i loro interes-si culturali, ed erano organizzazionilaiche, cioè non di carattere religioso.

Si proponevano di incoraggiare la circolazione delle idee scientifiche, tecniche, letterarie e artisti-che dell’epoca (a seconda dell’obiettivo prescelto, si davano nomi diversi: società o gabinetti dilettura, società di promozione delle scienze, delle arti o dell’economia).

BNelle associazioni culturali le differenze di rango e ricchezza non contanoIn queste associazioni culturali le distinzioni sociali e i privilegi, che esistevano a quell’epoca nel-la vita di tutti i giorni, non avevano alcun valore. Ne facevano parte persone di condizioni differenti: aristocratici, ecclesiastici, ma anche pro-prietari di terre, funzionari dello Stato, proprietari di manifatture, mercanti, medici, avvocati,notai, ingegneri. Nobili e borghesi, dunque, si trovavano riuniti nello stesso ambiente e discute-vano tra loro liberamente, anche se appartenevano a ceti diversi. Tutti i soci avevano la stessa dignità e gli stessi diritti. Nelle sale di lettura, infatti, il rango e ladiscendenza delle persone non avevano importanza: contavano soltanto l’intelligenza, la ca-pacità di ragionare e di sostenere con efficacia le proprie opinioni.

Luigi XIV istituisce l’Accademia delle Scienze. L’accademia fu fondata nel 1666. È stata una delle istituzioni di riferimento per la scienza tra il XVII e il XIX sec.

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UNITÀ 1 L’ILLUMINISMO

Nel Settecento i luoghi in cui era possi-bile discutere e confrontare le proprieopinioni erano numerosi. Tra questi vierano i caffè, ad esempio.Questi locali erano circoli in cui si po-tevano assaggiare i prodotti provenien-ti dai possedimenti coloniali europei,come il caffè, appunto, o il tè e la cioc-colata. Tuttavia i frequentatori vi si riunivano an-che per giocare a carte, per fumare ta-

bacco, per leggere giornali e riviste e te-nersi informati (➥ indagine 4, fonte 3).Ebbero grande importanza anche i sa-lotti delle famiglie aristocratiche. Sitrattava di un’usanza che in Francia siera affermata già alla fine del Seicento.Le nobildonne più in vista aprivano iloro palazzi in giorni fissi della settima-na per ricevere gli ospiti e discorrerecon loro. Erano invitati amici e cono-scenti, a volte accompagnati da illustri

visitatori stranieri; venivano accolti conpiacere anche i più celebri studiosi delmomento. In queste serate si potevaparlare di tutto, dai semplici pettegolez-zi agli argomenti più seri, la religione, lapolitica, la cultura. A volte, il tema alcentro della conversazione era stabilitoin anticipo; in altre occasioni venivanoletti ad alta voce libri e trattati famosi. La padrona di casa aveva un ruolo fon-damentale: doveva non soltanto intrat-tenere gli ospiti con cortesia e grazia,ma anche cercare di coinvolgerli neldibattito o cambiare discorso se du-rante la discussione gli animi si scalda-vano. A organizzare questi incontri era-no quasi sempre signore colte e amantidella conoscenza o, comunque, così in-telligenti da capire che circondandosi diartisti e letterati avrebbero acquistatogrande prestigio.

Per essere accettati come membri delleassociazioni culturali che nacquero nelcorso del Settecento occorreva paga-re una quota annuale, una specie diabbonamento. Questo denaro servivaper acquistare libri e riviste. Così, apoco a poco, prendeva forma una bi-blioteca, che periodicamente venivaarricchita. Per i soci era una spesa van-taggiosa. Con l’equivalente della som-ma versata, ognuno per conto proprioavrebbe potuto comprare solo qualcheopera. Invece, entrando a far partedella società culturale, si aveva semprea disposizione una ricca raccolta di te-sti.Spesso i libri erano oggetti rari e co-stosi. Se i sovrani o le autorità eccle-siastiche li giudicavano offensivi o peri-

colosi ne proibivano la circolazione(come accadde, per esempio, ad alcunitrattati scritti da Rousseau). Molte opere, tuttavia, furono stampa-te e messe in commercio clandestina-mente. A volte i testi proibiti in patriasi potevano procurare nei Paesi in cuinon erano stati vietati.Le riviste avevano fatto la loro com-parsa in Europa alla fine del Seicento enel corso del Settecento crebbero rapi-damente di numero. Ne esistevano didiversi tipi: alcune si occupavano diargomenti letterari e artistici, altre ditemi politici ed economici, altre ancoradi scienze. Vi erano anche giornali lo-cali, dedicati ai fatti e ai commerci chesi svolgevano in una determinata zona,e persino periodici per le signore.

La sede della società era un luogoideale per leggere e studiare, ma an-che per discutere e scambiare le pro-prie opinioni. A volte, per approfondi-re argomenti specifici, venivanoorganizzati conferenze e dibattiti.In queste associazioni si ritrovavanopersone che condividevano la passioneper una determinata disciplina e chedesideravano accrescere le proprie co-noscenze e tenersi aggiornate. Molte associazioni seguivano principal-mente gli argomenti scientifici. Agliiscritti interessavano soprattutto lescoperte che potevano rivelarsi utilinella vita di tutti i giorni, ad esem-pio per migliorare la tecnica di coltiva-zione dei campi o il modo di curarecerte malattie.

Come erano organizzate le associazioni culturali

Le idee circolano anche attraverso i caffè e i salotti

La prima lettura del testo teatrale di Voltaire L’orfana della Cina, nel salotto parigino di Madame Marie-Thérèse Geoffrin, 1812, Museo Nazionale di Châteaux de Malmaison e di Bois-Préau.

capire il passato

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B L’Enciclopedia è un simbolo dell’IlluminismoIl cuore dell’Illuminismo fu la Francia, dove tra il 1751 e il 1772 fu pubblicata un’opera grandio-sa, l’Encyclopédie (Enciclopedia). Era composta complessivamente da 28 volumi: 17 libri di testiscritti e 11 di tavole illustrate. L’animatore di questo progetto così imponente fu Denis Diderot(1713-84), aiutato prima da Jean-Baptiste Le Rond detto d’Alembert (1717-83), poi da Paul-Henry Dietrich barone d’Holbach (1723-89). Il sottotitolo era chiaro: Dizionario ragionato delle scienze,

delle arti e dei mestieri. In altre parole, l’Enciclopedia si proponeva di dare ai lettori unresoconto esauriente di tutto il sapere dell’epoca. Cercava di far conoscere iprogressi delle scienze e della tecnica e di dimostrare la loro utilità per miglio-rare l’esistenza degli esseri umani. Per ogni disciplina affrontata furono scelti co-me collaboratori gli studiosi più conosciuti ed esperti del tempo (gli autori cheparteciparono all’impresa furono circa 160). D’Alembert, ad esempio, si occupòdi matematica, Voltaire e Montesquieu di letteratura, Rousseau di musica, d’Hol-bach e Buffon di scienze. Furono trattati anche argomenti religiosi, economi-ci e politici. Proprio nelle pagine in cui furono sviluppati questi temi emerseroi princìpi che stavano a cuore agli illuministi: la battaglia contro il fanatismo el’intolleranza, la difesa della libertà di critica e di espressione, la lotta contro i pri-vilegi, la condanna dell’oppressione.

B L’importanza del sapere praticoGli ideatori dell’opera erano convinti che anche le attività pratiche (i mestieri)avessero la stessa dignità degli studi teorici. Il mondo del lavoro, dunque, do-veva essere messo in primo piano. Per questo motivo realizzarono una vera epropria inchiesta sulle attività produttive artigianali e agricole. Diderot si recavapersonalmente nelle fattorie, nelle botteghe, nelle officine, parlava con le perso-ne che vi lavoravano e ne osservava l’attività. Cercava di farsi spiegare il funzio-namento degli strumenti utilizzati, il procedimento seguito per realizzare uncerto prodotto e il significato delle operazioni che venivano compiute. Parteci-pavano all’indagine anche alcuni collaboratori incaricati di osservare e disegna-

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B B PARTE 5 IL SECOLO DEI LUMI

B La massoneria contribuisce alla diffusione degli ideali illuministiL’amore per il sapere e gli ideali dell’Illuminismo si diffuseroanche attraverso altre strade. Nel 1717, in Inghilterra fu fonda-ta un’associazione segreta chiamata massoneria. Il nome deri-vava da quello della corporazione dei muratori inglesi (free ma-sonry, ovvero libera associazione di muratori). I membri dellamassoneria volevano costruire un mondo nuovo, basato suivalori fondamentali dell’Illuminismo: la ragione, la tolleran-za, la fratellanza tra i popoli. L’organizzazione mise radicimolto rapidamente in tutta Europa e in America. Ne feceroparte gli intellettuali più importanti dell’epoca e anche alcunisovrani (ad esempio Federico II di Prussia). A seconda dei luo-ghi in cui si sviluppò, la massoneria acquistò caratteristiche di-verse, ma ovunque la sua attività era avvolta nel mistero. Imembri erano suddivisi in tre categorie: apprendisti, compa-gni e maestri. Soltanto i maestri, cioè gli appartenenti al gradopiù elevato, conoscevano tutti gli altri componenti. Sala di lettura in casa Diderot; stampa del XVIII secolo.

Fornace per la saldatura,XVIII secolo, illustrazionedall’Encyclopédie.

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UNITÀ 1 L’ILLUMINISMO

re con la massima precisione possibile tutto ciò che avevano davanti agli occhi.Gli 11 volumi di tavole illustrate avevano lo scopo di fornire ai lettori spiega-zioni il più possibile complete. Le immagini, infatti, a volte riuscivano a dareinformazioni più chiare e dettagliate di quelle ricavabili da un lungo discorsoscritto. Guardando i disegni i lettori potevano farsi un’idea concreta di ciò chenon avevano mai visto direttamente o conoscevano soltanto in modo teorico.

BGrandi difficoltà e grandi successiL’Enciclopedia dovette affrontare numerosi ostacoli sul proprio cammino. Nel 1759 fu inserita nell’Indice dei libri proibiti. La pubblicazione fu sospesapiù volte per decisione di Luigi XV e poté riprendere solo grazie all’appoggio dipersonaggi influenti, tra cui la marchesa di Pompadour, l’amante del sovrano. Nonostante tutte queste difficoltà ottenne un grande successo: in tutto furonovendute circa 30 000 copie. Il prezzo dell’opera completa era molto elevato:corrispondeva più o meno alla cifra che un manovale poteva guadagnare con unanno intero di lavoro.

BGli ideali dell’Illuminismo raggiungono una ristretta minoranza della popolazioneAcquistare l’Enciclopedia, dunque, era un lusso che pochissimi potevano conce-dersi. D’altra parte, si può fare un’osservazione molto simile prendendo in con-siderazione i circoli scientifici, le società di lettura, i salotti, i caffè, le accademie. I frequen-tatori di questi ambienti, nei quali si coltivava l’amore per il sapere, erano davvero pochi. Imembri delle associazioni culturali, ad esempio, generalmente non erano più di un centinaio.Per farne parte, infatti, occorrevano due caratteristiche che non molti possedevano: poter paga-re la quota di iscrizione e saper leggere e scrivere. Le persone che entrarono in contatto con gli ideali dell’Illuminismo, quindi, furono una mino-ranza isolata, se messa a confronto con il totale della popolazione del Settecento. Nonostante ciò questi ideali furono molto importanti. Nei circoli e nelle associazioni nacque ciò che noi oggi chiamiamo opinione pubblica. In queiluoghi si ragionava con spregiudicatezza su tutte le questioni riguardanti l’esistenza e il be-nessere degli uomini. L’abitudine a leggere, riflettere e discutere rese più facile criticare la socie-tà e anche esprimere proposte per modificarla. Questo atteggiamento, come si vedrà in seguito, ebbe una grande influenza sugli avvenimentisuccessivi della storia dell’Occidente.

opinione pubblicaQuesta espressione derivada un verbo latino chesignifica “pensare”. Siafferma in italiano e nellealtre lingue europee apartire dalla seconda metàdel Settecento e indica ilgiudizio che a proposito diuna determinata questioneviene dato dallamaggioranza dei cittadini.Nel Settecento era riferitoalle persone istruite einformate.

L.M. Van Loo, Denis Diderot.Diderot fu uno dei protagonisti della rivoluzione culturale nell’Europa del Settecento.

PRIMA VERIFICARispondi oralmente alle seguenti domande.● Quale scopo avevano le accademie finanziate dai sovrani?

● Quali scopi si proponevano le associazioni culturali spontanee? Da chi erano formate?

● Attraverso quali attività poterono diffondersi gli ideali dell’Illuminismo?

● Chi furono coloro che promossero la pubblicazione dell’Enciclopedia? Quale scopo siproponevano?

● L’Enciclopedia dedicò attenzione anche alle attività pratiche? Che cosa fu utile per illustraretali attività?

● Gli ideali dell’Illuminismo si diffusero tra tutti i ceti sociali?

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L’Illuminismosperava che i sovrani assoluti avrebbero messo in pratica gliideali dell’Illuminismo; Montesquieu individuò nel principiodella separazione dei poteri la strada per garantire un gover-no giusto; Rousseau indicò nel popolo la fonte della sovranità).

3. La circolazione delle ideePer la circolazione delle idee dell’Illuminismo furono moltoimportanti le accademie finanziate dai regnanti europei, i sa-lotti, i caffè e le associazioni culturali spontanee di vario ge-nere. All’interno di queste ultime si riunivano nobili, ecclesia-stici, ma anche ricchi borghesi; tra i soci non contava il rango,ma la capacità di ragionare. I valori dell’Illuminismo si propa-garono anche grazie alla massoneria, un’associazione segre-ta di cui fecero parte i principali intellettuali dell’epoca e an-che alcuni sovrani.Simbolo dell’Illuminismo fu l’Enciclopedia (i cui 28 volumi fu-rono pubblicati in Francia tra il 1751 e il 1772, per iniziativadi Diderot, d’Alembert e d’Holbach).Soltanto una ristretta minoranza di persone colte e agiatepoté entrare in contatto con gli ideali dell’Illuminismo, ma fu-rono ugualmente molto importanti: tra il pubblico di lettoriche si appassionò a essi nacque ciò che noi oggi chiamiamoopinione pubblica.

1. La fiducia nella ragioneNel corso del Settecento in Europa si sviluppò l’Illuminismo,la cui idea centrale era che gli uomini dovevano imparare aservirsi della propria ragione per affrontare ogni campo delsapere. Gli illuministi raccolsero l’eredità degli sviluppi scien-tifici del Seicento; applicando il metodo sperimentale rinno-varono le conoscenze di diverse discipline scientifiche. Essi rite-nevano necessario liberare gli uomini dal peso delle tradizioni esuperstizioni del passato. Criticarono le religioni, accusandoledi aver ostacolato il cammino della conoscenza e provocatocon il fanatismo guerre e violenze terribili. Proposero unanuova forma di religiosità, il deismo, e si batterono per affer-mare il principio della tolleranza. Pensavano che i progressidel sapere potessero correggere gli errori del passato e indi-care la strada per raggiungere la felicità terrena.

2. La critica della societàGli illuministi sottoposero all’esame della ragione anche la so-cietà in cui vivevano, nei suoi vari aspetti (ad esempio l’eco-nomia), rivendicando il diritto di esprimere liberamente leproprie critiche. Nel campo della politica sostennero checompito dei sovrani era garantire la felicità pubblica. Si svi-lupparono, comunque, idee politiche molto diverse (Voltaire

sintesi

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B B PARTE 5 IL SECOLO DEI LUMI

mappa

soprattuttoin

di cuifurono

Francia

ragione

indagarono

pubblicarono

criticarono affermarono

sostenitore

si occuparono di si occuparono di

ogni campo del sapere

religionitradizionali

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divisionepoteri

compito regnanti

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su progetto di in

28volumi

Diderot ed’Alembert

garantire governare seguendo

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circolazioneidee

assicurarono

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Rousseau

Voltaire

Montesquieu

felicità sulla terra

felicitàpubblica

interessesudditi

basato su

per raggiungeretolleranza fratellanza

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UNITÀ 1 L’ILLUMINISMO

Il tuo percorso operativo

Ricerca nel testo e riporta qui di seguito il significato dei seguenti termini specifici.

Metodo sperimentale ……………………………………………………………… Potere esecutivo ……………………………………………………………………

Mentalità laica …………………………………………………………………………… Potere giudiziario …………………………………………………………………

Potere legislativo ………………………………………………………………………

Chi furono i sostenitori delle idee e i protagonisti delle scoperte che trovi inserite nella tabella? Scegli fra i seguentipersonaggi: Rousseau, Lavoisier, Kant, Galvani, Voltaire, Linneo, Smith.

Esponi in modo più completo, rispetto alla sintesi contenuta nella tabella precedente, il pensiero di Adam Smith.

...........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

...........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

3

L’uomo deve avere il coraggio di servirsi della propria intelligenza

Fece importanti scoperte nel campo della chimica

Studiò, così come Leclerc de Buffon, le specie animali e quelle vegetali

Osservò, così come Franklin, le proprietà dell’elettricità

Scrisse parole molto dure contro l’assurdità delle guerreSosteneva che ogni individuo deve essere lasciato libero di svolgere la propria attivitàAffermava che il popolo è il vero sovrano

2

individua le informazioni

1

scegli il significato

Quale delle frasi che seguono esprime correttamente laposizione degli illuministi in campo politico?

Compito dei governanti,il cui potere deriva da Dio, è garantire la felicità pubblica.

I governanti devono garantire la felicità pubblica e agire nell’interesse dei sudditi.

I governanti devono garantire la felicità pubblica,ma al tempo stesso hanno il diritto di realizzare le proprie ambizioni.

Il potere dei governanti deriva da Dio e pertanto essihanno il diritto di realizzare le proprie ambizioni.

Segna con una crocetta le caratteristiche che possono es-sere attribuite alla massoneria.

Prende nome da un’associazione di muratori inglesi.

I suoi membri volevano costruire un mondo nuovo.

In materia di religione avevano un atteggiamentointollerante.

L’organizzazione si radicò rapidamente in tuttaEuropa e in America.

Ne fecero parte anche alcuni sovrani.

La sua attività si svolse sempre alla luce del sole.

I membri erano suddivisi in tre categorie:apprendisti, compagni e maestri.

Soltanto i compagni conoscevano tutti gli altricomponenti.

Quali furono le posizioni assunte da papa Clemente VIII edal re di Francia Luigi XV nei confronti dell’Enciclopedia?

Clemente VIII

Luigi XV

6

5

4

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Per liberare gli uomini dal peso delle tradizioni e della superstizione, gli illuministi criticarono apertamente la religione.Prova a indicare gli aspetti fondamentali di tale critica e le conseguenze che comportò in ambito sia religioso sia sociale, conl’affermazione, ad esempio, del principio di tolleranza.

...........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Gli illuministi erano convinti che la scienza e il sapere avrebbero consentito di migliorare le condizioni di vita degli uomini:proprio per questo la loro riflessione si rivolse ad aspetti della vita umana che fino a quel momento non erano stati oggetto diindagine. Completa lo schema che individua, per ciascuno dei tre ambiti indicati, la critica mossa dagli illuministi e la loroproposta migliorativa.

In particolare la riflessione politica propose modelli di organizzazione che divennero successivamente i princìpi ispiratoridelle moderne democrazie. Completa la tabella che riassume i punti fondamentali delle dottrine politiche di Voltaire,Montesquieu e Rousseau.

Questa nuova mentalità diffusa dall’Illuminismo promosse il confronto delle idee: si moltiplicarono, pertanto, i luoghi incui ci si poteva riunire e discutere. Completa la tabella che riassume le caratteristiche dei luoghi di riunione più comuni.

Costruisci sul tuo quaderno una mappa, almeno su due livelli, che individui i motivi per cui l’Enciclopedia può essereconsiderata il simbolo dell’Illuminismo. L’esercizio è già avviato. Prova poi a spiegarla con un testo che non superi le dieci righe.

simbolo dell’Enciclopedia

struttura obiettivi ideatori collaboratori temi risultati

Illuminismo

11

per sintetizzare

Luoghi di riunione Organizzazioni Partecipanti Obiettivi Iniziative cultrali

accademie

associazioni culturali

caffè

salotti

10

Forma di governoPrerogative del sovrano

Tipo di “poteri”Prerogative

del “popolo”

Voltaire

Montesquieu

Rousseau

9

Società Economia Politica

critica proposta proposta propostacritica critica

8

7

classifica e metti in relazione

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