Avvenire Pagina MpV 030715

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Pubblichiamo la riflessione che Camilla Baresani ha scritto dopo aver letto su Gra- zia la notizia del dissidio di una coppia di famosi e della conseguente minaccia che gravava sui poveri embrioni inconsapevo- li e incolpevoli, riflessione pubblicata poi da Grazia. Camilla Baresani scrive di se stes- sa: «Non sono credente, ma ho rispetto per la vita e provo fastidio per la superficia- lità». DI CAMILLA BARESANI * i chi sono gli embrioni? Me lo sono chiesto leggendo che tal Nick Loeb, uomo d’affari americano con l’aspet- to da modello, e la sua ex fidanzata Sofia Ver- gara, attrice d’origine colombiana decisa- mente più nota, si contendono il possesso di due embrioni fecondati in vitro poco più di un anno fa, quando ancora si amavano per D sempre, o almeno così credevano. I due em- brioncini, congelati come un’estensione del loro amore, sono stati concepiti per garanti- re la coppia sul piano della discendenza: tra una vacanza, un business, una serie tv, un’ag- giustatina del chirurgo plastico, un malesse- re, un’eventuale rehab, grazie ai quei due es- serini protetti da un congelatore ci sarebbe sempre stato il tempo di riprodursi. Un po’ come comprare la casa coniugale anziché af- fittarla: la coppia si assicura di aver sempre dove abitare, suggella con una duratura ga- ranzia abitativa l’inizio e lo svolgimento del- la propria storia. Ma tra Nick e Sofia l’amore era a tal punto consolidato e intenso che adesso, appena u- na manciata di mesi più tardi, lei si sta già sposando con un altro, un attore, e quei po- veri embrioni li vuole morti, subito: imma- gino che si tratti anche di una sorta di prova di fedeltà al neo–marito, con cui a questo punto svilupperà nuovi embrioni. Nick, in- vece, non sta per risposarsi con un’altra at- trice dai geni altrettanto fantastici, con cui costruire nuovi embrioni dal futuro somati- camente perfetto. Ed è furibondo perché quei due vecchi embrioncini sono anche suoi e non ci sta a farsi mettere i piedi in testa: vuo- le farli sviluppare da un utero in affitto e ot- tenere i figli geneticamente corretti che gli spettano. Se lei li facesse uccidere, lui senti- rebbe morire con loro una parte di sé. Na- turalmente la vicenda è in mano a costosi studi legali che cercano di piegare a favore del proprio assistito le divergenti leggi che de- terminano la questione nei diversi stati a- mericani. Tutti hanno torto, nessuno ha ragione: que- sto pare certo. Abbiamo due ex embrioni ormai sviluppa- ti, cioè Loeb e Vergara, e due poveri embrio- ni bistrattati, prigionieri di un congelatore. Possibile che i primi due si sentano onnipo- tenti, saturi di diritti, mentre gli altri non ne hanno alcuno? Considerati alla stregua di un anello di fidanzamento, vengono creati co- me pegno d’amore di una coppia; poi, quan- do tutto va a rotoli, finiscono preda di iste- rismi come capita con l’anello: chi vuole che gli venga restituito, chi vuole tenerselo, chi in pieno cupio dissolvi lo getta nel water e ti- ra la catena. Se il mondo va così, bisognerà iniziare a occuparsi, oltre che dei vivi e dei loro diritti, anche dei non ancora nati sog- getti alle furie di chi magari è vegano, maga- ri è buddista, magari nelle interviste sostie- ne di occuparsi attivamente di organizza- zioni umanitarie, ma poi dà ai suoi poveri embrioni, che sono indubbiamente un prin- cipio di vita, lo stesso valore di un rifiuto da smaltire nel bidone ecologicamente corret- to. O di un’arma di ricatto, proprio come un figlio già nato. * per gentile concessione dell’autrice e di Grazia Nozze gay, dibattito aperto “Civili e progressiste”? Con l’accesso dei gay alla fecondazione artificiale diverrebbe inevitabile lo sfruttamento delle donne povere L’ok della Corte Suprema Usa e il dissenso del giudice Alito Mentre la Casa Bianca si colora di arcobaleno per fe- steggiare la decisione della Corte Suprema sui matri- moni gay, uno dei giudici, Samuel A. Alito, nell’espri- mere il suo parere di minoranza, ci invita a riflettere sulle conseguenze della decisione per la libertà di co- scienza. «Io ritengo che coloro che rimarranno ag- grappati alle loro convinzioni potranno sussurrare il contenuto dei loro pensieri solo tra le pareti dome- stiche, ma se si azzarderanno a ripetere in pubblico le loro opinioni, rischieranno di essere etichettati co- me bigotti e trattati come tali dalle amministrazioni pubbliche, dai datori di lavoro e dalle istituzioni sco- lastiche». Irlanda, domani a Dublino l’annuale Rally for Life Domani nella capitale irlandese, Dublino, si svolgerà l’annuale Rally for Life. L’appuntamento è per le ore 13.30 in Parnell Square. Si alterneranno musiche e discorsi. La manifestazione sarà preceduta, ore 13.00, dalla messa dall’arcivescovo monsignor Diarmuid Martin nella chiesa di St. Saviour’s (Dominic Street). Culle per la vita in tutta Italia Alla Camera una proposta di legge È stata depositata alla Camera dei deputati la propo- sta di legge per istituire su tutto il territorio naziona- le punti di accoglienza dei neonati abbandonati pres- so i presidi ospedalieri, in collaborazione con asso- ciazioni aventi finalità di solidarietà sociale. La pro- posta per l’istituzione delle culle per la vita, primo fir- matario Gian Luigi Gigli, è stata già sottoscritta da do- dici deputati. Agrigento, l’Unità di Ostetricia dedicata a Giovanna Beretta Molla Sabato scorso si svolta nell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento la cerimonia per la dedicazione del- l’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia a santa Giovanna Beretta Molla. Alla posa della targa ha as- sistito una figlia della Santa, Emanuela Molla invita- ta dal primario Salvo Bennici. La cerimonia si è svol- ta prima nella Cappella dell’Ospedale, dove è stata ce- lebrata la messa alla presenza delle autorità sanita- rie e di numerosi volontari del locale Centro di Aiuto alla Vita Opera Don Guanella. Tra questi la presiden- te Daniela Piazza e il suo vice Angelo Marongiu. Do- po la messa, presso il reparto, tra canti e preghiere, è stata scoperta la targa. Il libro dei Willke con i Piedi preziosi Continua la diffusione in Italia dei «Piedi preziosi», le spille (perfette riproduzioni dei piedi di un bimbo a dieci settimane dal concepimento). Come riceverli? Vengono spediti dagli «Amici per la vita» a chi richiede il «Manuale sull’aborto» di Jack e Barbara Willke. È sufficiente versare Euro 7,85 sul conto corrente po- stale n. 14600209 intestato alla «Cooperativa Amici per la vita, Casella postale 1477, 20100 Milano» o fa- re l’ordine via Internet dalla pagina www.amicivi- ta.it/libri.htm. Per informazioni scrivere a: [email protected]. DI GIAN LUIGI GIGLI l referendum irlandese e la sentenza della Corte Suprema Usa rischiano di accelerare il dibattito parlamentare sul- le unioni civili omosessuali (ddl Cirinnà). In molti ormai ritengono che l’Italia deb- ba allinearsi ai Paesi «avanzati». Eppure, fino agli anni ’70, l’omosessualità era illegale nel Regno Unito, senza che nes- suno dubitasse della sua democraticità. Ep- pure, ancora oggi, su pena di morte, ven- dita di armi, assistenza sanitaria, pregiudizi razziali, gli Usa non possono essere defi- niti un paese avanzato. Ma la Casa Bianca ha salutato con un’illuminazione arcoba- leno la sentenza, mentre 35 tra i colossi del capitalismo e della finanza, molti dei qua- li finanziatori delle associazioni Lgbt, han- no esultato per la conquista di civiltà. È tuttavia lecito, almeno per ora, interro- garsi se il disegno di legge (ddl) Cirinnà sia davvero civile e progressista. I proponenti smentiscono che esso legalizzi le nozze gay, ma di fatto equiparerebbe le unioni al matrimonio della Costituzione, preve- dendo che, alla presenza di testimoni, es- se siano sancite dall’ufficiale di stato civi- le ed annotate nei registri anagrafici, assi- curando ai partner gli stessi diritti delle coppie sposate. Unica eccezione sarebbe l’adozione, ma con possibilità di adottare i figli avuti in precedenza da uno dei part- ner (step child adoption): un matrimonio di serie B, insomma. L’Europa, che pure non ci impone di le- gittimare le nozze gay, non potrebbe aval- lare questa soluzione, rendendo inevita- bile la piena parificazione al matrimonio per via giudiziaria, anche in tema di ado- zioni, sulla base di un principio di non di- scriminazione. Sarebbe poi giocoforza con- cedere alle coppie gay anche l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente as- sistita, necessariamente di tipo eterologo per impedimenti di natura, con ricorso, I nel caso di una coppia maschile, all’ac- quisto di gameti femminili e all’utero in af- fitto. Lo sfruttamento del corpo di donne bisognose diverrebbe inevitabile, mentre l’erario dovrebbe caricarsi dei costi della fecondazione eterologa nelle coppie o- mosessuali. Agli effetti del progetto sulle unioni civili omosessuali, potrebbero aggiungersi quel- li del ddl Fedeli volto a introdurre l’edu- cazione di genere nelle didattica delle scuo- le. Con il combinato disposto dei due pro- getti di legge si avvierebbe un assurdo pro- getto di sperimentazione psicologica e pe- dagogica sulla pelle dei bambini, senza che sia possibile immaginarne le conseguen- ze. Se infine fosse introdotto il reato di o- mofobia previsto dal ddl Scalfarotto, di- verrebbe impossibile ogni progetto edu- cativo che si ostinasse a ripetere che la ve- ra famiglia è solo quella costituita da un uomo e una donna, che si assumono la re- sponsabilità di un’unione solidale e aperta alla vita e che maschio e femmina, aven- do certo la medesima dignità, sono diver- si e complementari. L’obiezione di co- scienza, a questo punto, uscirebbe dai ri- stretti confini della medicina e della bioe- tica. © RIPRODUZIONE RISERVATA stata una manifestazione di popolo imponente quella del 20 giugno scorso in Piazza San Giovanni a Roma, in difesa della famiglia costituzionale e del diritto dei genitori a scegliere l’educazione dei propri figli. Una manifestazione a cui Centri di aiuto e Movimenti per la vita locali hanno portato una presenza numerosa e entusiasta: i nostri striscioni non sono passati inosservati. Non possiamo, tuttavia, non esprimere rammarico per le divisioni che ne hanno accompagnato la nascita e per alcune scelte discutibili in fase di realizzazione. La famiglia è un bene di tutti ed era stata positiva la scelta di dare voce anche a rappresentanti autorevoli di evangelici, ebrei e musulmani. Inappropriato dunque che da parte di alcuni si sia andati sopra le righe o si sia ricondotto l’evento al solo ambito cattolico, peraltro con qualche ferita per lo spirito di comunione. Il Mpv, che aveva rilevato un’insufficiente tensione all’unità già nel momento della costruzione dell’evento, ha preferito non far parte del comitato organizzatore dopo aver constatato di non poter incidere sulle decisioni. Alla luce di quanto si è verificato, restiamo convinti che si sia trattato di una scelta saggia, anche se le asperità riscontrate non riescono ad appannare la bella realtà di un popolo non piegato al pensiero dominante. Ora occorre che l’entusiasmo di un giorno non produca ulteriori divisioni, ma responsabilizzi a ricostruire unità e che faccia mettere le ali a un impegno quotidiano di testimonianza operosa e di promozione culturale, oltre che al difficile compito di far prevalere nei parlamentari la coscienza personale sugli ordini di scuderia del partito. © RIPRODUZIONE RISERVATA È Il referendum irlandese e la sentenza della Corte Suprema Usa rischiano di accelerare l’iter parlamentare delle unioni civili omosessuali in breve VITA PAGINA A CURA DEL MOVIMENTO PER LA VITA Il riconoscimento che è uno di noi anche il più piccolo e povero tra gli esseri umani, quale è il concepito, può essere il principio di una possibile ricomposizione civile e morale «Uno di noi» interpella il mondo della politica DI CARLO CASINI ei mesi di maggio e di giugno in questa medesima pagina di Avvenire curata dal Movimento per la Vita, ho già illustrato le ragioni per le quali i medici e i giuristi sono chiamati a sostenere il rilancio della iniziativa dei cittadini europei denominata Uno di Noi. Ora intendo motivare l’appello ad una terza catego- ria di persone: i politici. Al n. 75 della enciclica Charitas in Veritate, Be- nedetto XVI ha scritto: Oggi occorre affermare che la questione sociale è divenuta radicalmente que- stione antropologica. Ciò significa che per risolve- re i problemi attuali della convivenza civile, bi- sogna, in primo luogo, capire chi è l’uomo, cioè comprendere il perché della dignità umana, del- l’eguaglianza, della libertà, della giustizia, della solidarietà, della stessa democrazia. Ma la politica tende, invece, ad espellere dal- l’ambito delle sue preoccupazioni la riflessione sulla identità umana di coloro che attraversano le condizioni più fragili della esistenza umana, quali sono, non esclusivamente, ma certo in mo- do estremo ed emblematico, i figli concepiti, ma non ancora nati. Perciò è necessario ricordare che il compito di affrontare la questione antro- pologica grava in particolare sui responsabili della cosa pubblica (Ev. Vitae, n. 90). Non si può igno- rare il groviglio di problemi che stanno di fron- te ai politici. Non si deve neppure dimenticare che le soluzioni possono essere le più diverse e che perciò ciascuna di esse può essere opinabi- le. Ma l’obiettivo da perseguire deve essere chia- ro ed inequivocabile. È accettabile la distinzio- ne tra i fini da perseguire e i mezzi per raggiun- gerli. Ma il fine non può essere oscurato, altri- menti anche i mezzi possono dirigersi in direzione opposta rispetto all’orientamento richiesto dai fini. Le tre parole Uno di noi riferite ad ogni essere u- mano, e dunque anche ai figli appena concepi- ti, esprimono in modo semplice il nucleo della «questione antropologica» divenuta «questione sociale» e quindi anche «politica». Perciò la pe- tizione dei politici di tutta Europa a qualsiasi li- vello di impegno pubblico avrà una efficacia im- portante per far riaprire la discussione richiesta dalla Iniziativa dei cittadini europei, (oltre 2.000.000 di adesioni!) cui la Commissione non ha voluto dare seguito. Così come la testimonianza delle persone di scienza biologica e giuridica è anche uno stru- mento per risvegliare la loro coscienza e riani- mare il loro impegno, analogamente è auspica- bile che la petizione dei politici rinnovi la per- cezione della nobiltà e verità della attività poli- tica: quella di essere a servizio del bene comu- ne, cioè di tutti. Infine, in un momento di gran- de frammentazione politica, il riconoscimento che è uno di noi anche il più piccolo e povero tra gli esseri umani, quale è il concepito, può es- sere il principio di una possibile ricomposizio- ne civile e morale. Sottoscrivendo l’appello, le persone impegnate in politica dichiarano che «è doveroso riconoscere che l’embrione u- mano fin dal concepimento è uno di noi». Di- chiarano di conoscere «la molteplicità, com- plessità e gravità dei problemi sociali e politici» e ammettono «che il pluralismo nella valuta- zione dei fatti, delle idee e dei programmi è la base della democrazia», ma di credere «che qual- siasi progetto politico debba riconoscere la u- guale dignità di ogni essere umano fin dall’ini- zio della sua vita nel concepimento». Con l’ap- pello si chiede infine «che l’iniziativa dei citta- dini europei denominata Uno di noi, registrata dalla Commissione l’11 maggio 2012 con il n. 5, dia luogo ad una discussione approfondita nel- le Istituzioni europee, in particolare nell’Assem- blea plenaria del Parlamento europeo» che si concluda con il riconoscimento del concepito «come un essere umano, e cioè come Uno di noi». © RIPRODUZIONE RISERVATA N La Camera dei deputati Abbiamo due ex embrioni sviluppati e due embrioni bistrattati in un congelatore. Possibile che i primi due si sentano saturi di diritti, mentre gli altri non ne abbiano alcuno? Embrioni congelati, il commento di una non credente Dopo il 20 giugno a Roma, al lavoro quotidiano per l’unità Nick Loeb e Sofia Vergara 18 Venerdì 3 Luglio 2015

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Nozze gay, dibattito aperto “Civili e progressiste”?

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  • Pubblichiamo la riflessione che CamillaBaresani ha scritto dopo aver letto su Gra-zia la notizia del dissidio di una coppia difamosi e della conseguente minaccia chegravava sui poveri embrioni inconsapevo-li e incolpevoli, riflessione pubblicata poida Grazia. Camilla Baresani scrive di se stes-sa: Non sono credente, ma ho rispetto perla vita e provo fastidio per la superficia-lit.

    DI CAMILLA BARESANI *i chi sono gli embrioni? Me lo sonochiesto leggendo che tal Nick Loeb,uomo daffari americano con laspet-

    to da modello, e la sua ex fidanzata Sofia Ver-gara, attrice dorigine colombiana decisa-mente pi nota, si contendono il possesso didue embrioni fecondati in vitro poco pi diun anno fa, quando ancora si amavano per

    Dsempre, o almeno cos credevano. I due em-brioncini, congelati come unestensione delloro amore, sono stati concepiti per garanti-re la coppia sul piano della discendenza: trauna vacanza, un business, una serie tv, unag-giustatina del chirurgo plastico, un malesse-re, uneventuale rehab, grazie ai quei due es-serini protetti da un congelatore ci sarebbesempre stato il tempo di riprodursi. Un pocome comprare la casa coniugale anzich af-fittarla: la coppia si assicura di aver sempre

    dove abitare, suggella con una duratura ga-ranzia abitativa linizio e lo svolgimento del-la propria storia.Ma tra Nick e Sofia lamore era a tal puntoconsolidato e intenso che adesso, appena u-na manciata di mesi pi tardi, lei si sta gisposando con un altro, un attore, e quei po-veri embrioni li vuole morti, subito: imma-gino che si tratti anche di una sorta di provadi fedelt al neomarito, con cui a questopunto svilupper nuovi embrioni. Nick, in-vece, non sta per risposarsi con unaltra at-trice dai geni altrettanto fantastici, con cuicostruire nuovi embrioni dal futuro somati-camente perfetto. Ed furibondo perch queidue vecchi embrioncini sono anche suoi enon ci sta a farsi mettere i piedi in testa: vuo-le farli sviluppare da un utero in affitto e ot-tenere i figli geneticamente corretti che glispettano. Se lei li facesse uccidere, lui senti-rebbe morire con loro una parte di s. Na-

    turalmente la vicenda in mano a costosistudi legali che cercano di piegare a favore delproprio assistito le divergenti leggi che de-terminano la questione nei diversi stati a-mericani. Tutti hanno torto, nessuno ha ragione: que-sto pare certo. Abbiamo due ex embrioni ormai sviluppa-ti, cio Loeb e Vergara, e due poveri embrio-ni bistrattati, prigionieri di un congelatore.Possibile che i primi due si sentano onnipo-tenti, saturi di diritti, mentre gli altri non nehanno alcuno? Considerati alla stregua di unanello di fidanzamento, vengono creati co-me pegno damore di una coppia; poi, quan-do tutto va a rotoli, finiscono preda di iste-rismi come capita con lanello: chi vuole chegli venga restituito, chi vuole tenerselo, chiin pieno cupio dissolvi lo getta nel water e ti-ra la catena. Se il mondo va cos, bisogneriniziare a occuparsi, oltre che dei vivi e dei

    loro diritti, anche dei non ancora nati sog-getti alle furie di chi magari vegano, maga-ri buddista, magari nelle interviste sostie-ne di occuparsi attivamente di organizza-zioni umanitarie, ma poi d ai suoi poveriembrioni, che sono indubbiamente un prin-cipio di vita, lo stesso valore di un rifiuto dasmaltire nel bidone ecologicamente corret-to. O di unarma di ricatto, proprio come unfiglio gi nato. * per gentile concessione dellautrice e di Grazia

    Nozze gay, dibattito apertoCivili e progressiste?Con laccesso dei gayalla fecondazioneartificiale diverrebbeinevitabile lo sfruttamento delle donne povere

    Lok della Corte Suprema Usa e il dissenso del giudice AlitoMentre la Casa Bianca si colora di arcobaleno per fe-steggiare la decisione della Corte Suprema sui matri-moni gay, uno dei giudici, Samuel A. Alito, nellespri-mere il suo parere di minoranza, ci invita a rifletteresulle conseguenze della decisione per la libert di co-scienza. Io ritengo che coloro che rimarranno ag-grappati alle loro convinzioni potranno sussurrare ilcontenuto dei loro pensieri solo tra le pareti dome-stiche, ma se si azzarderanno a ripetere in pubblicole loro opinioni, rischieranno di essere etichettati co-me bigotti e trattati come tali dalle amministrazionipubbliche, dai datori di lavoro e dalle istituzioni sco-lastiche.

    Irlanda, domani a Dublinolannuale Rally for LifeDomani nella capitale irlandese, Dublino, si svolgerlannuale Rally for Life. Lappuntamento per le ore13.30 in Parnell Square. Si alterneranno musiche ediscorsi. La manifestazione sar preceduta, ore 13.00,dalla messa dallarcivescovo monsignor DiarmuidMartin nella chiesa di St. Saviours (Dominic Street).

    Culle per la vita in tutta ItaliaAlla Camera una proposta di legge stata depositata alla Camera dei deputati la propo-sta di legge per istituire su tutto il territorio naziona-le punti di accoglienza dei neonati abbandonati pres-so i presidi ospedalieri, in collaborazione con asso-ciazioni aventi finalit di solidariet sociale. La pro-posta per listituzione delle culle per la vita, primo fir-matario Gian Luigi Gigli, stata gi sottoscritta da do-dici deputati.

    Agrigento, lUnit di Ostetriciadedicata a Giovanna Beretta MollaSabato scorso si svolta nellOspedale San Giovanni diDio di Agrigento la cerimonia per la dedicazione del-lUnit operativa di Ostetricia e Ginecologia a santaGiovanna Beretta Molla. Alla posa della targa ha as-sistito una figlia della Santa, Emanuela Molla invita-ta dal primario Salvo Bennici. La cerimonia si svol-ta prima nella Cappella dellOspedale, dove stata ce-lebrata la messa alla presenza delle autorit sanita-rie e di numerosi volontari del locale Centro di Aiutoalla Vita Opera Don Guanella. Tra questi la presiden-te Daniela Piazza e il suo vice Angelo Marongiu. Do-po la messa, presso il reparto, tra canti e preghiere, stata scoperta la targa.

    Il libro dei Willkecon i Piedi preziosiContinua la diffusione in Italia dei Piedi preziosi, lespille (perfette riproduzioni dei piedi di un bimbo adieci settimane dal concepimento). Come riceverli?Vengono spediti dagli Amici per la vita a chi richiedeil Manuale sullaborto di Jack e Barbara Willke. sufficiente versare Euro 7,85 sul conto corrente po-stale n. 14600209 intestato alla Cooperativa Amiciper la vita, Casella postale 1477, 20100 Milano o fa-re lordine via Internet dalla pagina www.amicivi-ta.it/libri.htm. Per informazioni scrivere a:[email protected].

    DI GIAN LUIGI GIGLI

    l referendum irlandese e la sentenzadella Corte Suprema Usa rischiano diaccelerare il dibattito parlamentare sul-

    le unioni civili omosessuali (ddl Cirinn).In molti ormai ritengono che lItalia deb-ba allinearsi ai Paesi avanzati.Eppure, fino agli anni 70, lomosessualitera illegale nel Regno Unito, senza che nes-suno dubitasse della sua democraticit. Ep-pure, ancora oggi, su pena di morte, ven-dita di armi, assistenza sanitaria, pregiudizirazziali, gli Usa non possono essere defi-niti un paese avanzato. Ma la Casa Biancaha salutato con unilluminazione arcoba-leno la sentenza, mentre 35 tra i colossi delcapitalismo e della finanza, molti dei qua-li finanziatori delle associazioni Lgbt, han-no esultato per la conquista di civilt. tuttavia lecito, almeno per ora, interro-garsi se il disegno di legge (ddl) Cirinn siadavvero civile e progressista. I proponentismentiscono che esso legalizzi le nozzegay, ma di fatto equiparerebbe le unioni almatrimonio della Costituzione, preve-dendo che, alla presenza di testimoni, es-se siano sancite dallufficiale di stato civi-le ed annotate nei registri anagrafici, assi-curando ai partner gli stessi diritti dellecoppie sposate. Unica eccezione sarebbeladozione, ma con possibilit di adottarei figli avuti in precedenza da uno dei part-ner (step child adoption): un matrimonio diserie B, insomma. LEuropa, che pure non ci impone di le-gittimare le nozze gay, non potrebbe aval-lare questa soluzione, rendendo inevita-bile la piena parificazione al matrimonioper via giudiziaria, anche in tema di ado-zioni, sulla base di un principio di non di-scriminazione. Sarebbe poi giocoforza con-cedere alle coppie gay anche laccesso alletecniche di procreazione medicalmente as-sistita, necessariamente di tipo eterologoper impedimenti di natura, con ricorso,

    I

    nel caso di una coppia maschile, allac-quisto di gameti femminili e allutero in af-fitto. Lo sfruttamento del corpo di donnebisognose diverrebbe inevitabile, mentrelerario dovrebbe caricarsi dei costi dellafecondazione eterologa nelle coppie o-mosessuali. Agli effetti del progetto sulle unioni civiliomosessuali, potrebbero aggiungersi quel-li del ddl Fedeli volto a introdurre ledu-cazione di genere nelle didattica delle scuo-le. Con il combinato disposto dei due pro-getti di legge si avvierebbe un assurdo pro-getto di sperimentazione psicologica e pe-dagogica sulla pelle dei bambini, senza chesia possibile immaginarne le conseguen-ze.Se infine fosse introdotto il reato di o-mofobia previsto dal ddl Scalfarotto, di-verrebbe impossibile ogni progetto edu-cativo che si ostinasse a ripetere che la ve-ra famiglia solo quella costituita da unuomo e una donna, che si assumono la re-sponsabilit di ununione solidale e apertaalla vita e che maschio e femmina, aven-do certo la medesima dignit, sono diver-si e complementari. Lobiezione di co-scienza, a questo punto, uscirebbe dai ri-stretti confini della medicina e della bioe-tica.

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    stata una manifestazione dipopolo imponente quella del 20giugno scorso in Piazza San

    Giovanni a Roma, in difesa dellafamiglia costituzionale e del diritto deigenitori a scegliere leducazione deipropri figli. Una manifestazione a cuiCentri di aiuto e Movimenti per la vitalocali hanno portato una presenzanumerosa e entusiasta: i nostristriscioni non sono passati inosservati. Non possiamo, tuttavia, nonesprimere rammarico per le divisioniche ne hanno accompagnato lanascita e per alcune scelte discutibiliin fase di realizzazione. La famiglia un bene di tutti ed era stata positiva lascelta di dare voce anche arappresentanti autorevoli dievangelici, ebrei e musulmani. Inappropriato dunque che da parte dialcuni si sia andati sopra le righe o sisia ricondotto levento al solo ambitocattolico, peraltro con qualche ferita

    per lo spirito di comunione. Il Mpv, che aveva rilevatouninsufficiente tensione allunit ginel momento della costruzionedellevento, ha preferito non far partedel comitato organizzatore dopo averconstatato di non poter incidere sulledecisioni. Alla luce di quanto si verificato, restiamo convinti che si siatrattato di una scelta saggia, anche sele asperit riscontrate non riescono adappannare la bella realt di un popolonon piegato al pensiero dominante.Ora occorre che lentusiasmo di ungiorno non produca ulterioridivisioni, ma responsabilizzi aricostruire unit e che faccia mettere leali a un impegno quotidiano ditestimonianza operosa e dipromozione culturale, oltre che aldifficile compito di far prevalere neiparlamentari la coscienza personalesugli ordini di scuderia del partito.

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    Il referendum irlandese e la sentenza dellaCorte Suprema Usarischiano

    di accelerare liter parlamentare delle unioni civiliomosessuali

    in breve

    V I T A P A G I N A A C U R A D E L M O V I M E N T O P E R L A V I T A

    Il riconoscimento che uno di noi anche il pi piccolo e poverotra gli esseri umani, quale il concepito, pu essere il principio di una possibilericomposizione civile e morale

    Uno di noi interpella il mondo della politicaDI CARLO CASINI

    ei mesi di maggio e di giugno in questamedesima pagina di Avvenire curata dalMovimento per la Vita, ho gi illustrato

    le ragioni per le quali i medici e i giuristi sonochiamati a sostenere il rilancio della iniziativa deicittadini europei denominata Uno di Noi. Oraintendo motivare lappello ad una terza catego-ria di persone: i politici.Al n. 75 della enciclica Charitas in Veritate, Be-nedetto XVI ha scritto: Oggi occorre affermare chela questione sociale divenuta radicalmente que-stione antropologica. Ci significa che per risolve-re i problemi attuali della convivenza civile, bi-sogna, in primo luogo, capire chi luomo, ciocomprendere il perch della dignit umana, del-leguaglianza, della libert, della giustizia, dellasolidariet, della stessa democrazia.Ma la politica tende, invece, ad espellere dal-lambito delle sue preoccupazioni la riflessione

    sulla identit umana di coloro che attraversanole condizioni pi fragili della esistenza umana,quali sono, non esclusivamente, ma certo in mo-do estremo ed emblematico, i figli concepiti, manon ancora nati. Perci necessario ricordareche il compito di affrontare la questione antro-pologica grava in particolare sui responsabili dellacosa pubblica (Ev. Vitae, n. 90). Non si pu igno-rare il groviglio di problemi che stanno di fron-te ai politici. Non si deve neppure dimenticareche le soluzioni possono essere le pi diverse eche perci ciascuna di esse pu essere opinabi-le. Ma lobiettivo da perseguire deve essere chia-ro ed inequivocabile. accettabile la distinzio-ne tra i fini da perseguire e i mezzi per raggiun-gerli. Ma il fine non pu essere oscurato, altri-menti anche i mezzi possono dirigersi in direzioneopposta rispetto allorientamento richiesto dai fini.Le tre parole Uno di noi riferite ad ogni essere u-mano, e dunque anche ai figli appena concepi-ti, esprimono in modo semplice il nucleo della

    questione antropologica divenuta questionesociale e quindi anche politica. Perci la pe-tizione dei politici di tutta Europa a qualsiasi li-vello di impegno pubblico avr una efficacia im-portante per far riaprire la discussione richiestadalla Iniziativa dei cittadini europei, (oltre2.000.000 di adesioni!) cui la Commissione nonha voluto dare seguito.Cos come la testimonianza delle persone discienza biologica e giuridica anche uno stru-mento per risvegliare la loro coscienza e riani-mare il loro impegno, analogamente auspica-bile che la petizione dei politici rinnovi la per-cezione della nobilt e verit della attivit poli-tica: quella di essere a servizio del bene comu-ne, cio di tutti. Infine, in un momento di gran-de frammentazione politica, il riconoscimentoche uno di noi anche il pi piccolo e poverotra gli esseri umani, quale il concepito, pu es-sere il principio di una possibile ricomposizio-ne civile e morale.

    Sottoscrivendo lappello, le persone impegnatein politica dichiaranoche doveroso riconoscere che lembrione u-mano fin dal concepimento uno di noi. Di-chiarano di conoscere la molteplicit, com-plessit e gravit dei problemi sociali e politicie ammettono che il pluralismo nella valuta-zione dei fatti, delle idee e dei programmi labase della democrazia, ma di credere che qual-siasi progetto politico debba riconoscere la u-guale dignit di ogni essere umano fin dallini-zio della sua vita nel concepimento. Con lap-pello si chiede infine che liniziativa dei citta-dini europei denominata Uno di noi, registratadalla Commissione l11 maggio 2012 con il n. 5,dia luogo ad una discussione approfondita nel-le Istituzioni europee, in particolare nellAssem-blea plenaria del Parlamento europeo che siconcluda con il riconoscimento del concepitocome un essere umano, e cio come Uno di noi.

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    NLa Camera dei deputati

    Abbiamo due ex embrionisviluppati e due embrionibistrattati in un congelatore.Possibile che i primi due sisentano saturi di diritti, mentregli altri non ne abbiano alcuno?

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