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  • Corso Prima formazione su

    Autismo e Disturbi pervasivi Autismo e Disturbi pervasivi dello Sviluppodello Sviluppo

    Giuseppe Maurizio ARDUINO

    Torino, 1 ottobre 2009

  • Alcuni Alcuni punti fermipunti fermidelldell intervento educativointervento educativo

  • Gli obiettivi educativi appropriati per i bambini con disturbi dello spettro autistico sono gli stessi degli altri bambini: lindipendenza personale e la responsabilit sociale

    The appropriate goals for educational services for children with autistici spectrum disorders are the same as those for other children: personal indipendence and social responsability.

    National Research Council (2001),Educating Children with autism, Washington DC, National Academy Press

    Obiettivi generali dellinterventoObiettivi generali dellintervento

  • education at home, at school, and in community setting remains the primary treatment for young children with autistic spectrum disorders.

    . leducazione a casa, a scuola e nella comunit resta il trattamento primario per i bambini con disturbi dello spettro autistico

    Strategie generali di interventoStrategie generali di intervento

    National Research Council (2001),Educating Children with autism, Washington DC, National Academy Press

  • Precocit dellintervento

    Programma di intervento intensivo (almeno 25 ore settimanali suddivise nei vari contesti di vita, lungo tutto lanno)

    Pianificazione ed individualizzazione dellinsegnamento

    Tempo dedicato al rapporto uno-a-uno e al lavoro in piccolissimo gruppo

    Coinvolgimento della famiglia e parent training

    Aggiornamento periodico della valutazione e ricalibrazione dellintervento

    Caratteristiche degli interventi efficaciCaratteristiche degli interventi efficaci

    National Research Council (2001),Educating Children with autism, Washington DC, National Academy Press.

  • Comunicazione spontanea funzionale

    Abilit sociali

    Sviluppo cognitivo

    Gioco

    Prevenzione e riduzione dei problemi di comportamento

    Abilit scolastiche curriculari (functional academic skills should be taught when appropriate to the skills and needs of a child)

    Ambiti su cui centrare Ambiti su cui centrare prioritariamente linterventoprioritariamente lintervento

  • lintervento con il bambino autistico ha il suo punto di avvio nella valutazione funzionale

    la valutazione funzionale ha lo scopo di evidenziare i punti forti del bambino, le sue abilit emergentie i suoi limiti

    la valutazione. cos come il programma abilitativo deve coinvolgere la famiglia e la scuola

    la valutazione la base per la definizione del P.E.I.

  • Disturbi dello spettroautistico

    Compromissione qualitativa dellinterazione sociale

    Compromissione qualitativa della comunicazione

    Modalit di comportamento, interessi e attivitristretti, ripetitivi e stereotipati

    Hanno in comune:

  • Lintervento educativo con il bambino con autismo

    RICHIEDE

    Lattenzione a tutti gli aspetticonnessi con la triadesintomatologica

    La conoscenza degli studi pi recenti sullo sviluppo dellinterazione sociale

    La conoscenza degli studi pi recenti sui processi cognitivi prevalenti nelle persone autistiche

  • Sviluppo dellSviluppo dell interazione socialeinterazione sociale

  • per quanto riguarda

    LInterazione Sociale

    utile fare riferimento allo sviluppo dellintersoggettivit, della teoria della

    mentee dei suoi precursori

  • Teoria della Mente

    Capacit del bambino di attribuire agli altri intenzioni e desideri o, in sintesi, "stati mentali

    Capacit di attribuire significato ai comportamenti sulla base delle intenzioni dellaltro

    Comprensione della finzione e del gioco

  • PRECURSORI DELLA TEORIA DELLA MENTE

    Comunicazione Intenzionale(1)

    INDICARE RICHIESTIVO

    il bambino piccolo e il bambino autistico usano laltro come agente di una certa azione che egli non in grado di fare: laltro rappresenta una sorta di prolungamento di s

    (per esempio il bambino guida il braccio o la mano dellaltro verso loggetto desiderato)

  • PRECURSORI DELLA TEORIA DELLA MENTE

    Comunicazione Intenzionale(2)

    INDICARE DICHIARATIVO

    laltro viene considerato come soggetto con una mente.

    Il bambino comunica con laltro per influenzare il suo stato internoe, di conseguenza, il comportamento

    (per esempio il bambino suscita lattenzione dellaltro su un oggetto che il bambino desidera o vuole mostrare, indicandolo)

  • Attenzione Condivisa

    il bambino inizia tra i 6 e i 9 mesia essere in grado di decodificare le reazioni della madre nei confronti di un evento nuovo, usando questa reazione per pianificare la

    sua intorno ai 9 mesiil bambino segue lo sguardo delladulto quando questo cambia direzione , guardando

    ci che laltro guarda dopo qualche mesealterna lo sguardo tra un oggetto esterno e gli occhi delladulto

    Ci implica la capacit di rappresentare laltro come soggetto interessato a qualcosa-qualcuno

    PRECURSORI DELLA TEORIA DELLA MENTE

  • Intersoggettivit Primaria

    sequenze di interazione diadiche

    comunicazione di tipo diretto

    espressivo e affettivo

    rivolta alla persona che il bambino ha di fronte

  • L intersoggettivit primaria la capacit del bambino di entrare in una relazione diretta di tipo espressivo, emotivo e corporeo con la persona che si occupa di lui.

  • Questa relazione fatta di contatti di sguardi di contatto fisico, di scambi vocali in cui ci che conta non tanto il significato delle parole ma la tonalit affettiva che viene trasmessa (si parla di baby talking per indicare il modo con cui il genitore parla con il bambino piccolo).

    intersoggettivit primaria

  • Un elemento importante la reciprocit, la capacit cio di rispondere in modo reciproco alle espressioni, ai gesti e al contatto fisico dellaltro

    intersoggettivit primaria

  • Intersoggettivit Secondaria

    sequenze triadiche

    riguardano il bambino, unaltra persona e un terzo esterno (oggetto o persona)

  • L intersoggettivit secondaria si afferma intorno ai 9 mesi (ma compare anche prima) e riguarda la capacit del bambino di entrare in relazione con laltro condividendo con lui linteresse per una terza cosa o persona. Implica quindi la capacit di attenzione condivisa.

  • Compare in questa fase la capacit del bambino di attirare lattenzione delladulto su qualcosa che a lui interessa, indicandola per poterla ottenere (indicare richiestivo) oppure portando o indicando la cosa stessa per farla vedere al genitore (indicare dichiarativo)

    intersoggettivit secondaria

  • STRATEGIE DINTERVENTO PER LO SVILUPPO EMOZIONALE E DELLINTERSOGGETTIVITA

    STRATEGIE DI ATTIVAZIONE EMOTIVA E RECIPROCITA CORPOREA

    (A.E.R.C., Zappella, 1996, Crispiani, 2001)

    STRATEGIE FLOORTIME ( Greenspan & Wieder, 2007)

    INTERVENTO DI TIPO PSICOMOTORIO PER LO SVILUPPO DELLINTERSOGGETTIVITA

    (Xaiz& Micheli, 2001)

  • Processi cognitiviProcessi cognitivi

  • Processi Cognitivi

    prevalenti nelle persone autistiche

    Alcune evidenze utili nellintervento

    Cfr Schopler & Mesibov (a cura di) Apprendimento e Cognizione nellAutismo, McGraw-Hill, Milano, 1998

  • Funzionamento Intellettivo Generale

    DEFICIT MAGGIORE NELLE PROVE VERBALI

    RELATIVA FORZA NELLE ABILIT VISUO-PERCETTIVE

  • FUNZIONI COGNITIVE

    Attenzione

    Deficit di attenzione condivisiva

    Iperselettivit o iposelettivit

    Scarsa regolazionedellattenzione in funzione del contesto

  • FUNZIONI COGNITIVE

    Memoria

    Pi deficitaria la memoria verbale-uditivarispetto a quella visiva

    In alcuni casi, straordinarie abilit di memoria

    Difficolt di utilizzare processi semanticidi memorizzazione

    Deficit nellelaborazione di ricordi personali

  • Percezione

    Percezione fluttuante e irregolare

    Difficolt di integrazione percettiva

    Funzionamento mono

    Migliori abilit visuo-percettive

    Disturbi percettivi (funzionamenti iper o ipo)

    FUNZIONI COGNITIVE

  • Problema della generalizzazionedegli apprendimenti

    La categorizzazione avviene sulla base di informazioni parziali

    Lapprendimento contesto dipendente

    Lapprendimento condizionato dal contesto percettivo in cui stato acquisito

    pi opportuno acquisire abilit nei contesti in cui possono essere concretamente utilizzate

  • il linguaggio e le parole sono modalit di pensiero che mi sono estranee,tutti i miei pensieri sono come la percezione nella miamente di diverse videocassette

    per disporre del concetto di gatto ho bisogno di incontrarne diversi tipi per riempire la mia biblioteca mentale di video:nonpossiedo cio un concetto generalizzato del gatto

    io non ho una memoria basata sul linguaggio:quando sento la parolasopraisolata da un contesto,visualizzo il ricordo dinfanzia di un cane che salta sopra un recinto

    (Temple Grandin,1996)

    PENSIERO VISIVO

  • Strategie Strategie psicoeducativepsicoeducativeper lo per lo sviluppo delle abilitsviluppo delle abilit

    In concreto ..

  • STRATEGIE DINTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA

    COGNITIVE E SOCIALI

    EDUCAZIONE STRUTTURATA (Schopler & Mesibov, 1995)

    STRUTTURAZIONE DEL TEMPO E DELLO SPAZIO, USO DI AGENDE VISIVE, PROGETTO BASATO SULLE ABILITA PRESENTI ED

    EMERGENTI, OBIETTIVI FUNZIONALI

    GIOCO STRUTTURATO E SIMBOLICO

    STORIE SOCIALI ( Gray, 2000)

    COMPUTER MULTIMEDIAL