ATTUALITA’ TRADIZIONI Festa dell’Emigrante · A tutti voi, cari amici italiani di Montréal,...

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Anno 8 – n. 35 Bollettino trimestrale d’informazione dell’Associazione Valenzano – Montréal (Canada) - Apr. - Giu. 2004 SOMMARIO 1 Editoriale 2–3 Notiziario: Il Console Generale d’Italia a Montréal, Consiglio Generale Pugliesi nel mondo 4–7 Avvenimenti: Festa Repubblica Italiana, festa dei Santi Pugliesi 8-9 Attualità: Università per anziani, largo Plebi- scito 10 Punto e virgola: Rocco Olivo 11 Album: Foto indimenticabili 12–13 Storia di Valenzano di Leonardo Pietricola 14–15 Spigolando: notizie da Valenzano 16–17 Tradizioni: “la vammara” Proverbi Piante medicinali 18–19 Galleria di poeti: G. Angiuli – V. De Girolamo – G. Lonigro 20 Agenda Molti sono gli italiani all’estero che puntualmente ogni estate tornano al loro paese natio per trascorrere le loro vacanze, magari in occasione della festa patronale. Tornano per rivedere familiari ed amici, e per rivivere ricordi incancellabili legati alle tradizioni. Negli ultimi anni, in diversi paesi, si organizzano manifestazioni ed incontri in onore dei concittadini residenti all’estero, comunemente chiamate “Festa dell’Emigrante”; sono promosse e organizzate dalle varie Associazioni locali in collaborazione o col patrocinio del Comune o della Regione. Appuntamenti che hanno lo scopo di mantenere vivi i contatti con le famiglie degli emigrati e occasioni di incontro e di festa per chi torna nella terra d’origine, provenendo dai più diversi Paesi del mondo. Queste feste dell’Emigrante sono in continuo aumento e stanno diventando di moda in molti comuni d’Italia. Sempre più di frequente, arrivano nei nostri Comuni discendenti dei primi emigranti che vogliono avere notizie dei loro nonni, dei loro antenati: è il desiderio di riscoprire le radici per mantenere integra l'identità di italiani. Questi emigranti di seconda o di terza generazione ormai sono integrati nella società dei paesi ospiti; i loro genitori hanno fatto in modo che essi non avessero conoscenza dello sradicamento e non conoscessero, l’emarginazione, come era successo per la prima generazione. Ma oggi, in un mondo globalizzato che tende a costruire una identità uguale per tutti, da più parti si avverte una resistenza a questo processo di omologazione e l’unico mezzo per resistervi appare giustamente il ritorno alle origini. Le feste dell’Emigrante aiutano in questo, perché sono un’espressione di sentimento, di riconoscenza e gratitudine, nella consapevolezza che il lavoro degli emigranti ha contribuito in larga misura allo sviluppo e progresso non solo dei paesi ospitanti, ma anche del Paese d’origine. Basti pensare all'interscambio di conoscenze, di mestieri, di professionalità, di tecnologia che si è realizzato tramite i flussi migratori. Dedicare una giornata in loro onore è un tributo enorme all'emigrazione, che ha portato con sé nel mondo la cultura del lavoro, il senso della famiglia, la solidarietà e i più alti valori della convivenza civile e umana. __ATTUALITA’__ “LARGO PLEBISCITO” Addio alberi di pino! (a pag. 9) __TRADIZIONI__ LA VAMMARAStoria di una figura mitica che ha lasciato un’impronta nella crescita di v a r i e generazioni. La vammare, (ostetrica o levatrice) aiutava le donne, che un t e m p o partorivano in casa. (a pag. 16) Un ricordo alla memoria Festa dell’Emigrante AVVENIMENTI II edizione Festa dei Santi Pugliesi Più di mille persone erano presenti alla Santa Messa, celebrata da padre Don Sabino giunto per l’occasione da Barletta, e hanno preso parte alla processione per le vie di St.Léonard (rione di Montréal), in una giornata estiva dipinta di colori pugliesi. Oltre a stendardi, bandiere e gonfaloni sono sfilate in processione dieci statue di Santi, tra cui la statua di San Rocco dell’Associazione Valenzano di Montréal. (a pag. 6) __S T O R I A__ “VALENZANO” A cura di Leonardo Pietricola Regolamento di polizia urbana per gli abitanti di Valenzano (Anno 1837) (pag. 12-13) Largo Garibaldi (foto collezione di Rocco Olivo) Franco Bellomo

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Anno 8 – n. 35 Bollettino trimestrale d’infor mazione dell’Associazione Valenzano – Montréal (Cana da) - Apr. - Giu. 2004

SOMMARIO 1 Editoriale 2–3 Notiziario: Il Console Generale d’Italia a Montréal, Consiglio Generale Pugliesi nel mondo 4–7 Avvenimenti: Festa Repubblica Italiana, festa dei Santi Pugliesi 8-9 Attualità: Università per anziani, largo Plebi-scito 10 Punto e virgola: Rocco Olivo 11 Album: Foto indimenticabili

12–13 Storia di Valenzano di Leonardo Pietricola 14–15 Spigolando: notizie da Valenzano 16–17 Tradizioni: “la vammara” –Proverbi – Piante medicinali 18–19 Galleria di poeti: G. Angiuli – V. De Girolamo – G. Lonigro 20 Agenda

Molti sono gli italiani all’estero che puntualmente ogni estate tornano al loro paese natio per trascorrere le loro vacanze, magari in occasione della festa patronale. Tornano per rivedere familiari ed amici, e per rivivere ricordi incancellabili legati alle tradizioni. Negli ultimi anni, in diversi paesi, si organizzano manifestazioni ed incontri in onore dei concittadini residenti all’estero, comunemente chiamate “Festa dell’Emigrante”; sono promosse e organizzate dalle varie Associazioni locali in collaborazione o col patrocinio del Comune o della Regione. Appuntamenti che hanno lo scopo di mantenere vivi i contatti con le famiglie degli emigrati e occasioni di incontro e di festa per chi torna nella terra d’origine, provenendo dai più diversi Paesi del mondo. Queste feste dell’Emigrante sono in continuo aumento e stanno diventando di moda in molti comuni d’Italia. Sempre più di frequente, arrivano nei nostri Comuni discendenti dei primi emigranti che vogliono avere notizie dei loro nonni, dei loro antenati: è il desiderio di riscoprire le radici per mantenere integra l'identità di italiani. Questi emigranti di seconda o di terza generazione ormai sono integrati nella società dei paesi ospiti; i loro genitori hanno fatto in modo che essi non avessero conoscenza dello sradicamento e non conoscessero, l’emarginazione, come era successo per la prima generazione. Ma oggi, in un mondo globalizzato che tende a costruire una identità uguale per tutti, da più parti si avverte una resistenza a questo processo di omologazione e l’unico mezzo per resistervi appare giustamente il ritorno alle origini. Le feste dell’Emigrante aiutano in questo, perché sono un’espressione di sentimento, di riconoscenza e gratitudine, nella consapevolezza che il lavoro degli emigranti ha contribuito in larga misura allo sviluppo e progresso non solo dei paesi ospitanti, ma anche del Paese d’origine. Basti pensare all'interscambio di conoscenze, di mestieri, di professionalità, di tecnologia che si è realizzato tramite i flussi migratori. Dedicare una giornata in loro onore è un tributo enorme all'emigrazione, che ha portato con sé nel mondo la cultura del lavoro, il senso della famiglia, la solidarietà e i più alti valori della convivenza civile e umana.

__ATTUALITA’ __

“LARGO PLEBISCITO” Addio alberi di pino!

(a pag. 9)

__TRADIZIONI __

“ LA VAMMARA ” Storia di una figura mitica che ha lasciato un’impronta nella crescita di

v a r i e generazioni. La vammare, (ostetrica o l e v a t r i c e ) a iutava le donne, che un t e m p o partorivano in casa. (a pag. 16)

Un ricordo alla memoria

Festa dell’Emigrante

AVVENIMENTI II edizione

Festa dei Santi Pugliesi Più di mille persone erano presenti alla Santa Messa, celebrata da padre Don Sabino giunto per l’occasione da Barletta, e hanno preso parte alla processione per le vie di S t . Léo na rd ( r i o n e d i Montréal), in una giornata estiva dipinta di colori pugliesi. Oltre a stendardi, bandiere e gonfaloni sono sfilate in processione dieci statue di Santi, tra cui la statua d i S a n R o c c o dell’Associazione Valenzano di Montréal. (a pag. 6)

__S T O R I A__ “VALENZANO”

A cura di Leonardo Pietricola

Regolamento di polizia urbana per gli abitanti di Valenzano

(Anno 1837) (pag. 12-13)

Largo Garibaldi (foto collezione di Rocco Olivo)

Franco Bellomo

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IL VALENTINIANO Page 2 Pagina 2 NOTIZIARIONOTIZIARIO

Il Console Cornado se ne torna in Italia con sei mesi d’anticipo, perché al Ministero degli Esteri hanno bisogno di lui e compiti importanti lo aspettano. Un vero Console, un “gentleman”, pieno d'entusiasmo e diverso da tutti gli altri che l'hanno preceduto in Consolato. Tutta la comunità italiana di Montréal è fiera di questo personaggio che sicuramente è stato il più vicino a loro: quasi tutti hanno avuto l’onore di stringergli la mano, almeno una volta, durante la sua breve permanenza in mezzo a noi. Il Console Gian Lorenzo Cornado resterà nella storia degli Italiani del Quebec, come il Console disponibile, attivo, capace, brillante, entusiasta e amico di tutta la comunità. Prima che il Console Generale prendesse la parola, è stata la volta del presidente del Comites, Giovanni Rapanà, che ha aperto i discorsi della serata. Sono seguiti, poi, gli interventi di Silvio De Rose, presidente del CLdV e di Mario Galella, presidente della Fondazione Comunitaria Italo-canadese. Subito dopo, vi è stato l'intervento del Dott. Cornado; qui di seguito pubblichiamo alcune passaggi del suo discorso. ''Non è facile per me e per mia moglie lasciare Montréal e tutti voi, cari amici connazionali, dopo tre anni e mezzo vissuti intensamente. Abbiamo lavorato assieme, lottato assieme, gioito assieme, perché membri di una unica grande famiglia: la comunità italiana di Montréal. Voi qui avete ricreato l'Italia, i suoi colori, la sua eleganza e i suoi sapori. Voi qui avete realizzato i vostri sogni ed i vostri progetti sospinti da una forza più grande di voi, la forza di un grande popolo, il popolo italiano. Dopo anni difficili, anni di duro lavoro e di sacrifici, avete conquistato, grazie alla vostra determinazione e alla vostra tenacia, le mete più ambite ed oggi siamo tutti qui testimoni del grande miracolo economico italiano in terra canadese. Potete essere fieri, dovete essere fieri di essere Italiani e Italo-canadesi. Oggi non siete più una minoranza in questo Paese, non siete più degli emigranti, ma cittadini italiani o canadesi di lingua italiana, fieri di voi e delle vostre origini. Ricordate, il Canada, il Québec e l'Italia siete voi, e qui voi siete a casa vostra! Non esiste infatti differenza alcuna tra un Italiano di Montréal, uno di Milano o uno di Roma né vi è differenza tra un Canadese francofono di Montréal, un Canadese anglofono di Toronto o un Canadese italofono di Saint-Léonard! Siete tutti cittadini a pieno titolo dei vostri rispettivi Paesi.

Mi auguro poi che la RAI, che è “la voce dell'Italia” entri una volta per tutte nelle vostre case senza tagli e senza interruzioni, porti informazione e immagini dall'Italia e dia conforto agli anziani, agli ammalati e alle persone sole che rimangono chiuse in casa durante l'inverno. A poche settimane dalla mia partenza, vorrei cogliere questa occasione per ringraziarvi tutti, anche a nome di mia moglie, per l'affetto che ci avete mostrato in questi anni. Sappiate che è stato un immenso onore per me rappresentare l'Italia e vivere assieme a voi, qui, in questa splendida città ed in questo magnifico Paese. A tutti voi, cari amici italiani di Montréal, auguro ogni successo e soddisfazione, nella vostra vita familiare e professionale. Guardate al vostro passato sempre con orgoglio ed al vostro futuro con ottimismo, fiducia in voi stessi e determinazione e realizzerete, ne sono certo, tutti i vostri progetti. Sappiate che il Consolato è e sarà sempre al vostro ascolto e al vostro fianco. So di essere stato un Console forse troppo “politico” e poco “diplomatico”, ma ho voluto in ogni momento e in ogni circostanza, dal primo giorno del mio mandato, tutelare gli interessi dell'Italia e degli Italiani che vivono in Québec. Io sono uno di voi, fiero Italiano come voi, orgoglioso come voi di provenire da un grande Paese come l'Italia e non voglio che i miei connazionali vengano discriminati! E permettetemi, in questa occasione così speciale di chiamare accanto a me una persona speciale, una persona amica, alleata, complice che mi sta sempre accanto, che mi ha sempre sostenuto ed ha sempre condiviso con me l'amore per l'Italia, per la comunità italiana di Montréal, per il Canada e per il Québec: mia moglie! Viva la comunità italiana di Montréal, viva il Canada, viva il Québec, viva l'Italia! Vi abbraccio tutti, vi ringrazio moltissimo per questa magnifica serata. Non appena sarò a Roma, ve lo prometto, porterò il vostro abbraccio alla nostra amata Italia!

Accanto al Canada inglese ed al Canada francese esiste ormai, è impossibile negarlo, anche il Canada italiano. Ed i leader del Canada italiano siete voi, amici della comunità italiana di Montréal! Oggi siete una componente essenziale di questo Paese, siete il terzo popolo fondatore del Canada moderno, artefici del suo successo, del suo prestigio e della sua affermazione sulla scena internazionale. Siete una comunità vitale, dinamica e unita che rappresenta un prezioso patrimonio comune per i due Paesi. Siete infatti voi i migliori ambasciatori dell'Italia in Canada e del Canada in Italia! E l'Italia è fiera di voi e delle vostre conquiste, e vi esprime, per questo, tutta la sua ammirazione e la sua gratitudine. Se l'Italia, infatti, è un Paese tanto amato e rispettato in Québec, lo si deve proprio a voi, meravigliosa comunità di 250.000 italiani e italo-canadesi che tanto ha ricevuto ma che tanto anche ha dato a questo splendido Paese. Basta guardare attorno a noi per ammirare le grandi realizzazioni della comunità italiana di Montréal, dalla Chiesa Nostra Signora della Difesa all'Ospedale Santa Cabrini, dalla Casa d'Italia al Centro Leonardo da Vinci, per guardare al futuro con fiducia ed ottimismo. Ogni qual volta, infatti, la comunità italiana si è unita per far sentire la propria voce e perseguire i propri obiettivi li ha sempre raggiunti. E ve ne è uno di obiettivo che non dovete assolutamente mancare: preservare la vostra lingua, la vostra cultura e la vostra identità. Oggi Montréal è la città più italiana del Nord America. La comunità italiana di Montréal parla infatti l'italiano, vive all'italiana ed è profondamente legata all'Italia e alla cultura italiana. In alcuni quartieri si parla la nostra lingua, le insegne dei negozi sono in italiano e l'atmosfera è quella delle nostre città. Ma, per difendere questa realtà e scongiurare ogni rischio di assimilazione, occorrono due cose: che la lingua italiana entri nelle vostre scuole e RAI International nelle vostre case! È un vero peccato che nelle scuole di Saint-Léonard, Montréal Nord e Lasalle non si insegni la nostra lingua, è un vero peccato che in scuole dove piu' della metà degli studenti è di origine italiana si insegni solo lo spagnolo! Dobbiamo essere realisti: l'italianità non sopravviverà nel tempo senza il coinvolgimento l'impegno ed il contributo di ciascuno di voi!

Riunite allo Château Vaudreuil circa duecento persone hanno voluto dare il penultimo saluto al Console Generale Dott. Gian Lorenzo Cornado (l'ultimo sarà alla festa del 2 giugno, che quest'anno si festeggerà domenica 30 maggio al CLdV), alla grande. Erano presenti, infatti, tutti i notabili della comunità, presidenti di federazioni, associazioni e stampa comunitaria. Tutti là per festeggiare e soprattutto testimoniare al Console Generale Dott. Gian Lorenzo Cornado, il loro affetto.

Serata di commiato per il Console Generale di Montreal

Dott. Gian Lorenzo CornadoDott. Gian Lorenzo Cornado

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IL VALENTINIANO Page 3

Il riconoscimento al grande pugliese all'estero

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Il Consiglio generale dei Pugliesi nel Mondo, riunitosi a Bari il 25 e 26 giugno scorso, ha approvato, all'unanimità i seguenti documenti: IN TEMA DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE Il Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo, udita la relazione del dr. Oronzo Santoro , d ir igente de l Set tore Programmazione, prende atto delle linee fondamentali del piano di sviluppo regionale 2004-2007, le condivide e invita il Presidente della Regione ad assumere le indicazioni emerse nel dibattito come proposte di avvio del Partenariato istituzionale, visto anche l'art. 50 del nuovo Statuto regionale e dal quadro normativo della l.r. n. 28/01. Il C.G.P.M. invita il Presidente Fitto a coordinare le iniziative e ad assumere l'impegno di portarle nel percorso di approvazione. Inoltre il C.G.P.M. chiede di essere presente in maniera continuativa al tavolo di orientamento strategico costituito presso la Presidenza della Giunta Regionale, al fine di monitorare sistematicamente i risultati. IN TEMA DI PIANO 2005 DELLA LEGGE 23/2000 Il Consiglio generale dei Pugliesi nel Mondo, ha attentamente valutato la situazione relativa al Piano 2004. Il Piano ha visto un notevolissimo incremento del numero e della qualità dei progetti presentati da vari soggetti associativi, istituzionali e interessati; ciò ha reso estremamente insufficienti le risorse finanziarie disponibili. Il Consiglio ha considerato tale incremento un segnale estremamente positivo del grande successo ottenuto dalla Legge regionale n. 23/2000, fortemente voluta dal Presidente Fitto, e delle sue filosofie d'intervento. Considerando che tale successo, lungi dall'affievolirsi, determinerà un ulteriore trend positivo, per cui è da prevedere per il futuro un ulteriore aumento di progetti e di richieste, il Consiglio ritiene assolutamente necessario che il capitolo di spesa del Bilancio regionale destinato agli interventi in favore dei pugliesi nel mondo sia significatamene incrementato. In ordine, poi, ai criteri di riparto dello stanziamento 2005 per aree tematiche di intervento, il Consiglio propone la seguente

Il Presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, in occasione della riunione del Consiglio Generale dei Pugliesi nel mondo, ha premiato Joseph Tusiani, il "più famoso lat inista pugliese in America" e il più importante poeta pugliese nel mondo, scrittore, traduttore

in inglese della letteratura classica italiana. La cerimonia ufficiale si è svolta presso la sede della Regione Puglia alla presenza di tutti i rappresentanti dei pugliesi nel mondo. Si sottrae commosso a complimenti ed applausi Joseph Tusiani, ottant'anni, originario di San Marco in Lamis ed emigrato negli Stati Uniti dal 1948. "Forse questi signori si sbagliano - confessa di aver pensato - se io col mio amor di patria ho colmato la distanza vuol dire che in realtà non sono mai partito, perché una vera lontananza non è mai esistita". Il riconoscimento al grande pugliese all'estero è stata "un'iniziativa doverosa per l'impegno personale, lungo tutta una vita, di un concittadino del quale non possiamo che essere orgogliosi", ha spiegato il presidente della Regione, Raffaele Fitto. "Dobbiamo fare tesoro dell'esperienza di Tusiani, dei sacrifici che rappresenta, del radicamento col territorio che conferma", ha aggiunto. "Il senso del passato deve essere lo strumento per le nuove sfide", ha detto Fitto, assicurando che la "celebrazione avrà un seguito: le opere di Tusiani andranno veicolate tra i ragazzi e le scuole della sua regione d'origine". Joseph Tusiani è nato in Puglia nel 1924 a San Marco in Lamis. Il sindaco Matteo Tenace e il consigliere segretario del Consiglio regionale Angelo Cera, sammarchese, hanno esaltato le sue origini garganiche. "Ha fatto apprezzare agli americani Dante, Tasso, Alfieri, Leopardi, Tommaso Marinetti, "soprattutto le poesie di Michelangelo Buonarroti, sconosciute in Italia. Un vero miracolo", ha ricordato il giornalista Rai Enzo Del Vecchio. "John Fitzgerald Kennedy lo ha invitato nei primi anni Sessanta a registrare le poesie nella Biblioteca del Congresso", un riconoscimento certamente significativo. Del Vecchio ha brevemente riassunto le "tre vite in ottant'anni": il bambino di San Marco, l'intellettuale con gli occhi aperti sui movimenti italiani di metà ‘900, il letterato capace di mediare due mondi e due lingue. Proprio la versione canora di una sua poesia, "Civis Americanus sum", eseguita dal coro polifonico dell'Istituto Pestalozzi di San Severo, è stata la sorpresa e l’omaggio più gradito della cerimonia, che ha aperto i lavori del Consiglio generale dei pugliesi nel mondo (il 'parlamentino' nel quale sono rappresentate le comunità pugliesi all'estero).

ripartizione percentuale: 1. Promozione culturale - Formazione -

Iniziative per i giovani: 60%; 2. Informazione: 13%; 3. Sostegno e solidarietà: 3%; 4. Studi e ricerche: 1%; 5. Incentivazione attività economiche e

contributo per abitazione: 19%; 6. Interventi curati direttamente dal

Settore Politiche Migratorie: 4%. IN TEMA DI LEGGE ELETTORALE REGIONALE Il Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo, premesso che a giugno 2003 approvò all'unanimità un O.d.G. che tra l'altro chiedeva la presenza di n. 10 componenti (2 per ogni continente) tra i n. 70 nel Consiglio Regionale, invita il Presidente della giunta Regionale e le forze politiche a tenerlo presente nella elaborazione della nuova legge elettorale del Consiglio Regionale. UN CANTO PER L'EMIGRAZIONE PUGLIESE Il Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo, ascoltato con profonda emozione il canto "Civis Americans Sum", composta dal maestro Felice Iafisco dell'I.I.S. "E. Pestalozzi" di S. Severo sui versi di Joseph Tusiani, considerato che tali versi raccontano in maniera toccante l'epopea dolorosa e gloriosa dei nostri emigranti, auspica che esso diventi il canto dell'emigrazione pugliese nel mondo e dà mandato all'Ufficio di produrre e inviare copia dello stesso a tutte le Associazioni e Federazioni.

Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo

Bari

25 e 26 giugno 2004

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IL VALENTINIANO Page 4

Il Console nel suo discorso, oltre a ringraziare tutti i collaboratori e personalità presenti, non ha mancato di dedicare, a margine, un pensiero ad Antonio Amato, il cuoco napoletano trucidato in Arabia Saudita dai terroristi di Al-Qaeda. Il Coro Alpino di Montréal ha quindi eseguito gli inni nazionali canadese, italiano ed europeo. Poi, la successione degli interventi, che così cerchiamo di riassumere: Silvio De Rose (Presidente del CLdV), Mario Galella (Presidente della

Fondazione Comunitaria Italo-Canadese), Giovanni Rapanà (Pres. Comites), Nino Colavecchio (Pres. del Congresso Nazionale Italo-Canadesi), Frank Zampino (Sindaco di St-Léonard), i deputati provinciali Tony Tomassi e André Boisclair, il deputato federale Massimo Pacetti, la senatrice Marisa Barth, il Ministro federale Denis Coderre, il sindaco di Montréal, Gérald Tremblay, il Ministro quebecchese dell'Immigrazione, Michelle Courchesne, l’ex primo Ministro provinciale Bernard Landry, il presidente dell’Assemblea Nazionale del Québec Michel Bissonnet e per ultima la “governatrice” provinciale Lise Thibault. La festa è poi proseguita con i concerti, in serata. Vi hanno preso parte Vincenzo Thoma, Roberto Medile, Bianca Ortolano, il Trio Mario Biferali, Stephanie Peccia, Patricia Nohva, l'Orchestra Pierre Belisle. Alle 22,30 tutti a casa, stanchi e soddisfatti.

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Montréal, Festa della Repubblica ItalianaMontréal, Festa della Repubblica Italiana

Sulla vicenda RAI International, si registra una presa di posizione congiunta del Console Generale d'Italia a Montréal e del Presidente del Comites di Montréal. In una lettera che qui sotto pubblichiamo, Cornado e Rapanà invitano i politici del Québec a non mollare la pressione. Entro la fine di giugno il CRTC si pronuncerà sulla domanda presentata da RAI International. - La posta in gioco è altissima poiché, in base alla legge sulla radiodiffusione, le decisioni adottate dal CRTC sono definitive e senza appello. - Il Ministro degli Affari Esteri, Onorevole Franco Frattini, e la comunità italiana esprimono il profondo auspicio che le competenti autorità canadesi sappiano ascoltare le voci delle migliaia di Italiani ed Italo-canadesi che continuano ad invocare il diritto al libero accesso alle trasmissioni di RAI International. 103.000 tra Italiani ed Italo-canadesi hanno infatti apposto la loro firma su una petizione, depositata presso il CRTC, per appoggiare la domanda presentata da RAI International ed attendono una risposta da più di un anno. - Tra questi molti sono gli anziani, gli ammalati e le persone sole che potrebbero trovare grande conforto nella televisione italiana. Tra questi molti sono i giovani che vorrebbero conoscere più da vicino l`Italia ed arricchire la conoscenza della lingua e della cultura italiana. - Come ha affermato il Ministro Frattini, un eventuale responso negativo da parte del CRTC comporterebbe la cessazione di tutte le trasmissioni della RAI in Canada. - Non è infatti immaginabile che RAI International, televisione pubblica destinata alle comunità italiane nel mondo, affidi ad una televisione commerciale la diffusione dell’informazione, della cultura e della lingua italiana. - Nel ringraziare sentitamente l`Assemblea Nazionale per aver dato il proprio unanime appoggio alla domanda di RAI International ed i parlamentari che hanno preso posizione a favore della RAI alla Camera dei Comuni, esprimiamo l`auspicio che i deputati federali del Québec intensifichino la loro azione, finché si è in tempo, affinché RAI International divenga una realtà in Canada. L`Italia e la comunità italiana gliene saranno grate. Il Console Generale Gian Lorenzo Cornado Il Presidente del Comites Giovanni Rapanà

Montréal, domenica 30 maggio 2004

Erano stati già dati diversi significati a questa festa. Oltre a celebrare il 58º anniversario della nascita della Repubblica Italiana, era l'occasione per salutare il Console Generale d'Italia a Montreal, Gian Lorenzo Cornado, che sta per lasciare il proprio incarico; inoltre, il Centro Leonardo da Vinci proprio in questi giorni spegne le due candeline. Ad accrescere il rischio che non sarebbe stata solo “Festa della Repubblica” c'era anche il fatto che questa giornata capitava nel bel mezzo di una campagna elettorale, alla vigilia dei referendum sulle “défusions” e con la “questione RAI International” sempre nell'aria. Proprio quest'ultimo argomento riteniamo abbia preso troppo spazio nell'ambito dei discorsi celebrativi, rappresentando forse una nota stonata. Per il resto, la presenza di oltre cinquemila persone e ospiti di assoluto rilievo (non solo italiani), con una bellissima giornata primaverile, ha reso positivo il bilancio di questa manifestazione. Hanno dato inizio alle celebrazioni i bravissimi sbandieratori dello storico gruppo marchigiano della Contesa del Secchio, direttamente arrivato da Sant'Elpidio a Mare (Ascoli Piceno), offrendo una esibizione memorabile, in costume d'epoca (con trombettieri e tamburini) che ha trasportato tutti indietro nel tempo. Forse un po' troppo lunga la lista degli oratori, presentati comunque con la consueta professionalità dall'ineccepibile Ivana Bombardieri. In tutti i discorsi, il denominatore comune è stato Gian Lorenzo Cornado e il suo lavoro svolto in questi tre anni di mandato a Montréal. Non c'è stato un solo ospite che non abbia avuto parole d'elogio nei suoi riguardi, qualcuno ha addirittura auspicato di vederlo tornare da Ambasciatore.

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Bari

FESTA DEI SANTI PUGLIESI

Domenica 6 giugno 2004 tutta la comunità pugliese della regione di Montréal-Québec era in festa. L'iniziativa, la “Festa dei Santi Pugliesi”, alla sua seconda edizione, vuole rappresentare un momento di aggregazione e collaborazione per i tanti pugliesi di Montréal e per tutte le Associazioni che li rappresentano, allo scopo di mantenere vivi i costumi e le tradizioni che li legano con la terra d'origine. Quest'anno i festeggiamenti si sono svolti a St-Léonard, presso la chiesa Madonna del Carmine, in una chiesa colma oltre l'inverosimile; erano presenti più di un migliaio di fedeli quasi tutti pugliesi, che hanno assistito ad una solenne messa celebrata dal parroco don Sabino Lattanzio, giunto per l'occasione da Barletta. Presenti tutte le Associazioni pugliesi con i loro stendardi, bandiere, quadri e statue di raffigurazioni sacre; varie personalità del mondo sociale, politico e culturale della comunità italiana di Montréal, i deputati Massimo Pacetti e Tony Tomassi, la senatrice Marisa Barth, il sindaco di Saint-Léonard Mario Battista, il presidente del COMITES Giovanni Rapanà ed il presidente della Federazione Molisana Tony Vespa. Dopo la Santa Messa si è snodata per le vie di St-Léonard una lunga e devota processione, accompagnata dalla Banda Gentile di Montréal, che ha riproposto a tutti i partecipanti l'atmosfera delle feste dei propri paesi d'origine. La processione, molto lunga, è stata qualcosa di memorabile, con la partecipazione di dieci statue di Santi, una decina di quadri con immagini sacre e molti stendardi e gonfaloni di ciascuna associazione. L’atmosfera era gioiosa, festiva e folkloristica.

Al termine della processione, al parco Ladoversière hanno preso la parola tutti gli ospiti presenti elogiando l'iniziativa, unica nel suo genere. Soddisfazione è stata espressa dall'animatore della giornata Franco Bellomo. Egli ha messo in risalto l'importanza di questi eventi che valorizzano e diffondono il patrimonio folkloristico e culturale della nostra cara regione Puglia qui all'estero; ha ribadito l'opportunità di rivivere in questa terra d'adozione quei ricordi che sono rimasti indimenticabili e che ci rendono orgogliosi della nostra regione nativa. La giornata è continuata con un pic-nic al parco e con giochi vari; inoltre, hanno allietato la serata l'orchestra UNO, del dinamico cantante e comico barese “Minguccio”, e la super dinamica orchestra Studio con i cantanti Rosanna e Gino. A tarda sera una sorpresa gradita: il comico montrealese “Joe Cacchione”, che con le sue barzellette ha terminato con successo l'impeccabile II edizione della Festa dei Santi Pugliesi. Fra le tante sorprese quella che più ha emozionato i presenti è stata la gradita presenza di una delegazione dell'Arma dei Carabinieri in visita ufficiale in Canada, composta dal Vice Comandante dell'Arma, il Generale di Corpo d'Armata Salvatore Fenu, dal Maggiore Vittorio Sciammarella e dal Luogotenente Pietro Moro. Erano accompagnati dalle Giubbe Rosse (Gendarmerie Royale du Canada - Royal Canadian Mounted Police) Tony D'Angelo e Mike McCrory e dal presidente dell'Associazione dei Carabinieri di Montréal Angelo Giummarra. La delegazione e le migliaia di persone presenti hanno onorato con un minuto di silenzio la memoria di tanti italiani che hanno perso la vita per la patria, molti dei quali nell'adempimento generoso della loro missione di pace. E’ stata una testimonianza di solidarietà e vicinanza alle famiglie di militari e di civili, al Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, all'Esercito Italiano ed alla nazione tutta in spirito di patria. I presenti hanno apprezzato tale raccoglimento con un applauso vivo, lungo e caloroso.

Tradizione e folklore pugliese con la Festa dei Santi Pugliesi a Montréal Successo per l'iniziativa della Federazione Puglia del Québec

Alcuni momenti più belli della manifestazione

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Piano regionale di sviluppo, internazionalizzazione e Piano 2005 sono stati gli argomenti affrontati Quella del 25 e 26 giugno 2004 è stata la prima riunione del Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo dopo che il nuovo Statuto della Regione Puglia gli ha riconosciuto dignità statutaria. Logico quindi che il "parlamentino" delle comunità pugliesi nel mondo, sotto la guida dei vicepresidenti Domenico Rodolfo e Vito Lazzàro, rispondesse alla novità con una domanda di nuovo ruolo all'interno del più vasto complesso programmatico della Regione. Non a caso la centralità dell'incontro, oltre alle indicazioni programmatiche per il Piano 2005 della legge regionale n.23/2000, è stata data al Piano di sviluppo regionale e ai progetti regionali di internazionalizzazione. Nuovi compiti, quindi, e nuovo impegno: il confronto con il dirigente del Settore Programmazione, Oronzo Santoro, con il suo collaboratore Vito Quarato e con il dirigente dell'Ufficio per la Cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, Luigi Tenore, ha voluto significare, anche sul piano metodologico, l'inizio di un nuovo corso in cui le relazioni con le comunità pugliesi nel mondo assumono strategicità non settoriale nelle politiche di intervento regionale. Lo stesso vale per l'impegno annunciato dal dirigente del Settore Politiche Migratorie, Angelo Di Summa, che ha fortemente voluto la svolta: "La prossima volta, in dicembre, ci occuperemo di welfare e di turismo". Da parte loro i consiglieri generali hanno dimostrato di apprezzare il nuovo metodo di lavoro, impegnandosi a fondo in due giornate veramente dense di impegno e di fatica. (tratto da Nuova Puglia Emigrazione)

Il 26 giugno scorso a Toronto, come in ogni parte del mondo, si sono svolte le consultazioni per il rinnovo del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero); vi hanno partecipato 116 persone (tra membri del Comites e associazioni) dei 128 aventi diritto a votare.

Il tutto è stato organizzato e coordinato dall'Ambasciata d'Italia a Ottawa, che per l'occasione aveva inviato il suo rappresentante, il dott. Riccardo Battisti, consigliere per l'emigrazione e gli affari sociali, assieme a due suoi collaboratori. Ecco i cinque consiglieri eletti: Rocco Di Troilo (Vancouver), Gino Bucchino (Toronto), Domenico Marozzi (Edmonton), Alberto Di Giovanni (Toronto), Giovanni Rapanà (Montréal). Giovanni Rapanà, salentino, nativo di Galatone, è a Montréal dal 1989; è noto alla comunità italiana in Canada per le numerose iniziative a favore dei nostri connazionali. Ha esordito nella comunità italiana del Québec, come presidente fondatore dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (A.N.M.I.) Gruppo di Laval. Nel 1998 è stato eletto per la prima volta consigliere del Comites di Montreal di cui è divenuto subito presidente. In sei anni alla guida del Comites di Montréal, il dinamico presidente Giovanni Rapanà ha realizzato numerose attività a favore dei connazionali di Montréal. In Canada è conosciuto per essere stato il promotore della petizione, rivolta alle autorità canadesi (CRTC e Governo) per la concessione della licenza a Rai International, per la quale l’8 agosto 2003 lo stesso Giovanni Rapanà alla testa di una Delegazione canadese ha consegnato ben 103.000 firme. E’ stato promotore, su invito del Presidente dell’Assemblea Nazionale del Québec, di un incontro in Canada tra i Presidenti dei consigli regionali italiani e i deputati del Governo Provinciale del Québec, che si è svolto dal 27 settembre al 1° ottobre 2004, Rispondendo alla domanda di cosa si aspetta dalla prossima Conferenza del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero che si terrà a Roma a fine luglio, Rapanà ha manifestato la speranza che possa essere il momento opportuno di una vera strategia per sensibilizzare il Governo e l’Italia ad una maggiore attenzione verso le esigenze degli italiani nel mondo. “È ora di dimostrare, ha aggiunto, che gli italiani nel mondo, non solo colorano il mondo, ma rappresentano una vera risorsa per l’Italia, che fino ad oggi non ha ancora saputo coglierne a pieno il valore”.

La Puglia, prima fra le Regioni italiane, porta a compimento il processo di revisione statutaria previsto dalla legge costituzionale n. 1 del 1999.

Il 5 marzo 2004 il Governo nazionale, con apposita decisione del Consiglio dei Ministri, ha dichiarato il nuovo S ta tu to co n fo rme a l d e t ta to costituzionale, dando via libera alla sua piena efficacia. Si tratta di un evento di grandissima rilevanza istituzionale – sarà il commento del presidente Fitto – la Puglia è la prima regione che si dota di uno statuto, uno strumento di governo all’altezza dei processi di riforma istituzionale recenti e tuttora in corso. L’ultimo Statuto risale al 16 dicembre 1970 approvato con legge della Repubblica Italiana n. 349 del 22 maggio 1971. Quali i punti salienti del nuovo Statuto? Nel titolo primo, sette articoli fissano i principi, muovendo dal richiamo dell’autonomia della Regione, fondata sul rispetto della persona e dei diritti umani, delle libertà e dei valori storici e culturali. A riguardo dei pugliesi all’estero e dell’emigrazione: Art. 4, comma 2 – La Regione valorizza il legame con i pugliesi emigrati. Art. 21 – Sono organi regionali a rilevanza statutaria ... d) le Autorità di garanzia. Art. 50, comma 2 – Sono Autorità di garanzia: ... b) il Consiglio generale dei pugliesi nel mondo, che interviene nella tutela dei diritti dei cittadini pugliesi stabilitisi all’estero.

La Puglia, prima fra le Regioni italiane, ad adottare il nuovo

STATUTO REGIONALE

La giunta regionale della Regione Puglia presieduta da Raffaele Fitto

Il pugliese Giovanni Rapanà eletto nel Consiglio Generale

degli Italiani all'Estero

Un nuovo ruolo per il Consiglio Generale dei

Pugliesi nel Mondo

Un nuovo ruolo per il Consiglio Generale

dei Pugliesi nel Mondo

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A Valenzano sta per nascere l’Università della terza e libera età; debutterà con i primi corsi agli inizi di novembre presso il complesso scolastico elementare in via Piave, accanto alla Biblioteca comunale.

Le prime materie di studio saranno: “Valenzano: storia e tradizioni”, “Dizione e attività teatrali”, “Disegno e pittura”, “Canto corale”, “Chitarra”, “Lingua inglese”, “Psicologia”, “Informatica”, “Tressette e burraco”. É una iniziativa che permetterà alla terza età di accrescere il proprio bagaglio culturale. Secondo il Sindaco, Nicola Tangorra, l’iniziativa migliorerà la qualità di vita degli anziani. Nella terza età, specialmente dopo la pensione, spesso si vive un po’ emarginati dalla vita attiva; l’opportunità di un ritorno tra i banchi sarà un’occasione per tante persone di sentirsi ancora protagonisti; anche perché i partecipanti non saranno ascoltatori passivi di lezioni teoriche, ma saranno coinvolti in lavori e attività che potranno continuare nelle loro case. Ma l’Università è aperta a tutti, non è vietata ai minori di 60 anni; basta recarsi presso l’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Valenzano e compilare un modulo.

L’appuntamento degli amici inseparabili è quasi ogni sera in viale Aldo Moro; la domenica, invece, 1º tempo in mattinata, 2º tempo nel pomeriggio, dopo aver pranzato e dopo le partite di calcio.

Discussioni: sport, politica e informazioni varie.

Si ride, si scherza, ci si prende in giro, si raccontano barzellette fresche di giornata, si parla di quello che ha la commara oppure di quella che ha il compare.

I momenti più belli sono quando si ritorna indietro nel tempo e si rispolvera tutto quello trascorso durante l’infanzia, riportando alla memoria nomi, posti e storie interessanti.

Sport di qua e sport di là....., la politica di destra, di sinistra e del centro, caricature qua, caricature là, e nonostante che ci scappa qualche piccola parola in più e si gira e rigira sullo stesso punto, gli amici inseparabili riescono a rimanere sempre in gruppo, uniti e compatti.

I momenti più belli sono quando si ritorna indietro nel tempo e si rispolvera tutto il trascorso di gioventù, riportando alla memoria nomi, posti e storie interessanti.

Da sinistra i fratelli Pioss (Lomoro), Pinuccio Pemedore, Vito Tritto u dentiste, Michele De Vincenzo u tueste, Lino Pietrantonio u figghje de Rocch Vate, Ciccielle Capozzi u figghje de Zuele, Michele De Cristofaro Pastocchjie e Vincenzo Modugno

Un incontro storico a Valenzano tra due amici compaesani conosciutisi attraverso le pagine di questo giornale.

Franco Bellomo, durante il suo breve soggiorno a Valenzano, per l’annuale Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo organizzato dalla Regione Puglia, di cui è componente, ha avuto l’onore ed il piacere d’incontrare per la prima volta Tony Pancotto, e la sua consorte; finora si erano conosciuti tramite IL VALENTINIANO.

Tony Pancotto, emigrato e residente in Canada, a Winnipeg, come Franco, a Montréal, è stato per lungo tempo collaboratore del bollettino, con informazioni di storia valenzanese. Possiede una ricchissima raccolta di libri, tra i quali alcuni tesori ormai quasi rari. Quasi periodicamente ritorna al suo paese, e ogni qualvolta se ne innamora ancora di più, tanto che, mi ha confessato, fra qualche anno ci ritornerà non per sempre, ma quasi.

Anche se di pochi minuti, l’incontro è stato sufficiente per rinsaldare un’amicizia nata da parecchi anni.

I canadesi-valenzanesi Tony Pancotto e Franco Bellomo si rivedono a Valenzano durante una loro vacanza lampo, dopo essersi conosciuti, sia per corrispondenza che per telefono, nel loro paese di residenza, il Canada.

A Valenzano nasce l’università per gli

anziani

S’incontrano grazie ad un’amicizia maturata con

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Amici inseparabili

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IL BORGO

Valenzano - Entrano nel vivo i festeggiamenti in onore di Sant'Antonio da Padova organizzati dal comitato feste presieduto da Giovanni Vitucci.

Domenica 30 maggio, processione in onore della Madonna, che partirà dalla parrocchia alle 18,30 con la bassa musica della banda di Carbonara. Il giorno dopo comincerà la tredicina che si concluderà il 12 giugno con una messa celebrata da Alfonso Piccoli, dei frati Minori di Benevento.

Il 5 giugno giornata per la caritas parrocchiale, mentre il 6 si svolgerà la giornata dell'emigrante. E per gli amanti della storia, dal 3 al 6 giugno nel castello baronale, una singolare mostra sui Peuceti, con riproduzioni di vasi rinvenuti nelle necropoli. Il 10 giugno avrà luogo la giornata dell'ammalato. L'11 giugno, alle 16, consacrazione dei bambini e settimo "megadolce umanitario" per il fondo che sostiene le missioni francescane nel mondo. La festa culminerà la sera del 12 giugno, con messe ogni ora dalle 6 alle 17, mentre alle 18 processione solenne, cui seguiranno, in largo Plebiscito, fuochi pirotecnici (in programma fuori paese anche a mezzanotte) ed il concerto bandistico "Città di Rutigliano". Il giorno dopo, messe a partire dalle 7,30 e concerto bandistico "Città di Lecce" alle 11 ed alle 20,30. Chiusura della festa con il lancio di una mongolfiera offerto dalla famiglia "Rocco De Frenza". Tonio De Nicolò (Gazzetta del Mezzogiorno)

La festa della mamma ha origini antichissime, poiché già gli antichi Greci dedicavano alle loro genitrici un giorno dell’anno, festeggiando la dea Rea, madre degli dei. Feste in onore della nascita e della maternità venivano celebrate anche tra gli antichi Romani, che salutavano l’arrivo di maggio e della primavera con un’intera settimana di festività, dedicate alle rose e alle donne. Questa festa pagana, con il diffondersi del cristianesimo, venne acquisita dalla Chiesa, divenendo il giorno in cui si celebrava la “Madre della Chiesa: forza spirituale della vita e protezione dal male”, ma anche la propria madre terrena. Ma la “madre” dell’evento, che oggi viene festeggiato in quasi tutto il mondo, fu una donna americana. La festa della mamma, festeggiata la seconda domenica di maggio, ha infatti origine negli Stati Uniti. Inizialmente proposta dalla signora Julia Ward Howe, nel 1872, come giorno dedicato alla pace, divenne una festa nazionale nel 1914, grazie alle petizioni di Ana Jarvis di Philadelphia. Oggi le mamme di quasi tutto il mondo ricevono piccoli pensieri e fiori dai loro figli, a testimonianza del loro affetto e riconoscenza. Anche se non tutti i paesi festeggiano la seconda domenica di maggio, l’usanza di regalare rose rosa alle mamme e di portare rose bianche sulle tombe delle mamme morte è diffusa in quasi tutto il mondo. Sapete perché la festa della mamma viene celebrata in maggio? La festa della mamma è legata alle rose, fiori dell’amore, e viene celebrata in maggio perché questo è tradizionalmente considerato il mese dei fiori. La rosa rappresenta il fiore che più di ogni altro è simbolo della semplicità e della bellezza. La parola mamma, nome affettuoso che indica chi ci dà’ alla luce, è simile in tutte le lingue ed evoca un senso di sicurezza e tenerezza. In Italia, popolo di “mammoni”, in cui la maggior parte dei figli abbandona il “nido” solo dopo i 30 anni, la figura della mamma è quasi sacra, soprattutto per i figli maschi. Nel giorno della festa della mamma è giusto ricordarsi di fare gli auguri anche alle mamme delle mamme. Buona festa della mamma!

Sant’Antonio è nato in Portogallo, a Lisbona, nel 1195. Una tradizione barocca indica la data del 15 agosto. Era figlio dei nobili Martino de’ Buglioni e donna Maria Taveira. La loro casa distava pochi metri dalla cattedrale. Fu battezzato con il nome di Fernando. A Santa Cruz Fernando fu ordinato sacerdote, probabilmente nel 1220. Anche per il giovane Fernando venne disattesa la norma ecclesiastica che fissava a un minimo di 30 anni l’età per avere accesso al sacerdozio.

Nell’aprile 2004 è nato a Valenzano il primo numero de “Il Borgo”, mensile d’informazione cittadina, politica e culturale di Valenzano.

Direttore responsabile è Angela Simone.

Tra i collaboratori: Franca Damiano, Francesca Ferri, Luigi Lampignano, Francesco Impellizeri, Luigi Palmieri, Michele Parisi.

E’ stato stampato presso la tipografia Pugliagrafica di Matteo Guadagno di Valenzano; la tiratura è stata di 500 copie.

É un giornale informativo di tutti gli avvenimenti passati e futuri di Valenzano. Inoltre, tratta argomenti di tradizioni locali e di storia. Distribuito gratuitamente nel paese, sicuramente i valenzanesi ne approfitteranno per aggiornarsi di tutto ciò che accade a Valenzano.

Da parte mia e degli amici de Il Valentiniano auguri al nuovo giornale. Che possa avere un buon successo e possa essere di stimolo alla nuova generazione per un coinvolgimento più attivo nella vita valenzanese.

Franco Bellomo

Mensile d’informazione cittadina, politica e culturale

La Festa della La Festa della La Festa della

MammaMammaMamma Sant'Antonio

tra musica, fuochi e

il lancio di

mongolfiera

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“Purtroppo, ha ribadito l'assessore ai lavori pubblici Vito Leuzzi, anche se con dolore, certi interventi vanno fatti, ed ha assicurato che lo studio sc ien t i f i co , d i cu i d ispo ne l'amministrazione, evidenzia negli alberi patologie che potrebbero addirittura intaccare l'uomo. Stiamo conducendo inoltre - ha aggiunto - un'analisi a largo raggio per individuare le migliori essenze arboree per dotare l'area di congrui elementi paesaggistici e ambientali, tra cui gli alberi di canfora, tra i più pregiati. Questa amministrazione vuole solo dotare la città di una grande piazza che oggi non c'è”. Lasciando per un attimo da parte la nostalgia e provando anche noi ad essere concreti, vogliamo credere che l’intervento di abbattimento sia propr io indispensabi le, come affermano i tecnici. I Valenzanesi vorrebbero sempre vedere alberi ed aria pulita a Valenzano, e se a volte non approvano le decisioni degli amministratori, è perché ci tengono al paese e non sono certi che ciò che sta per venire sia meglio di ciò che sta per andarsene. Speriamo che le generazioni future si affezionino alle nuove piante e alla loro ombra possano imparare a sentirsi anche loro parte di una comunità.

Se la “Piazza” era degli adulti, Largo Plebiscito apparteneva ai giovani, negli anni ’60. A San Rocco, la Piazza era la sede della festa religiosa e della musica seria; Largo Plebiscito era la sede dei giochi, delle giostre e della musica leggera a tutto volume. Fra poco Largo Plebiscito non sarà più come una volta. Lo storico piazzale di cui ricordo di aver contato diverse volte, con i miei passi, la lunghezza e la larghezza, da un angolo all’altro, durante il passeggio consueto serale o domenicale, cambierà volto. Tra i tanti cambiamenti che subirà, penso con affetto ai pini, storti eppure così maestosi, direi, paterni. A volte mi domando: durante tutti questi anni sono mai stati curati e potat i , hanno mai r icevuto manutenzione e protezione? Il progetto di riqualificazione della piazza, elaborato dall'architetto A r t u r o C u c c i o l l a , d o p o l’approvazione, è stato presentato alla cittadinanza l'estate scorsa in un'affollata conferenza nel castello baronale. Sicuramente Largo Plebiscito acquisterà un volto più moderno e forse accontenterà una qualche parte della popolazione; ma sono certo che gran parte di essa, e non solo gli amanti del passato ne soffrirà. Fra questi ultimi indubbiamente ci sarà qualcuno che quei pini li ha visti nascere o crescere; qualcuno che, vedendoli abbattere e morire, penserà alla morte di un mondo sacrificato sull’altare della modernità.

Dopo più di mezzo secolo scompaiono gli alberi di pino in

LARGO PLEBISCITO LARGO PLEBISCITO A cura di Franco BellomoA cura di Franco Bellomo

Premessa: fin dai tempi antichi gli uomini attribuirono agli alberi un preciso significato allegorico, identificandoli come l'essenza stessa della vita. A maggior ragione esemplari arborei di notevoli dimensioni destarono interesse, considerazione e addirittura venerazione presso tutti i popoli ed in tutte le epoche. Eventi climatici e meteorologici negativi, incendi, processi erosivi e fattori biotici naturali avversi (in particolare attacchi parassitari) condizionano la sopravvivenza degli alberi. La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale concorrono a preservare la memoria della comunità locale e del suo territorio e a promuovere lo sviluppo della cultura.

Nonostante una raccolta di firme contro l'abbattimento degli alberi, perché fanno parte del patrimonio storico ed ambientale del paese e rappresentano per la comunità la tradizionale cornice di un luogo di incontro e socializzazione, il debutto dei lavori è previsto per la fine di settembre. (tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno, a cura di Tonio De Nicolò)

Sia il Bar Valentino che l’edicola saranno entrambi rilocalizzati all’angolo di via Capurso e difronte a via Piave (al lato opposto dell’attuale fontana).

Questo articolo, puramente e nostalgicamente informativo, non vuole inserirsi nel dibattito politico locale a riguardo del tema scelto: è semplicemente un omaggio a qualcosa che rappresenta gran parte dei ricordi della mia giovinezza trascorsa a Valenzano; è il saluto ad una immagine storica del paese nativo. E’ il rimpianto di chi ama la propria terra, la sua gente, i suoi costumi, le sue tradizioni; il rimpianto commosso di chi imparava a far parte di una comunità, discutendo, sotto quegli alberi, dei primi problemi che si affacciavano alla vita. Gli alberi che sostituiranno i pini potranno anche essere più belli, ma non riempiranno certo il vuoto che si scava nella memoria di almeno due generazioni. Veduta del Largo Plebiscito nell’anno 2004

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PUNTO E VIRGOLAPUNTO E VIRGOLA Pagina 10

Ebbe talmente successo che fece rappresentazioni all’aperto anche in altre città e paesi vicino Torino. In una sua interpretazione incontrò l’assessore del comune di Torino Tettamanzi che gli suggerì di usare il teatro Gobetti che era stato abbandonato per parecchi anni. Insieme ad altri

amici rimise a nuovo il teatro e presentò alcuni pezzi di teatro. Nel 1950 fu chiamato al servizio militare, per circa nove mesi, presso il Reggimento di fanteria di Montorio Veronese, a pochi km. da Verona. Nel 1966 la madre raggiunse la figlia Mina a Chicago. Rocco, essendo rimasto solo in Italia, nell’agosto del 1967, decise di partire per il luogo che lo aveva visto nascere, Chicago, e visitare questa grande nazione, gli Stati Uniti d’America. Dopo un paio di settimane da Chicago si trasferì in California dove risiedeva sua sorella Maria, sposata con Carlo Rocco. Attraverso un suo amico di Triggiano, Vito

D i G i u l i o , f e c e conoscenza di una p r o f e s s o r e s s a universitaria d’italiano, Anna Seldis, che cercava una persona esperta nel ramo teatrale per poter, a t t r a v e r s o i l co invo lg imento d i interpretazioni teatrali insegnare più facilmente l’italiano ai suoi alunni. L a p r i m a rappresentazione con studenti universitari in lingua italiana fu “La Giara” di Pirandello. Il suo successo continuò

anche con rappresentazioni in altre scuole di Los Angeles. Tra le tante persone che apprezzavano il suo lavoro, ci fu padre Luigi Donanzan, fondatore della chiesa di San Pietro con attigua la casa culturale italiana, che gli chiese di esibirsi con il suo gruppo teatrale alla Casa d’Italia a Los Angeles. Qui incontrò Salvatore Corsitto, attore principale del famoso film “Il Padrino” di Coppola, che poiché doveva

Rocco Olivo nacque a Chicago il 18 luglio 1928 durante gli anni del la depressione americana. Figlio di Biagio e Vita Maria Cimmarusti, nativi entrambi di Valenzano, fu il primogenito di quattro figli. Ad un anno dalla nascita ritornò con sua madre a vivere in Italia, a Valenzano. Frequentò la scuola elementare con i professori Salerno e Nuzzolese, poi continuò gli studi di scuola media a Bari. In paese, ebbe la fortuna di incontrare un certo professore Leopoldo, insegnante di lingue, greco, latino, ecc., il quale era anche un amatore di organo che suonava nella chiesa di San Rocco durante le funzioni religiose. Inoltre scriveva anche delle rappresentazioni sacre e organizzava recite teatrali per la comunità locale. Rocco fece parte di alcune di queste rappresentazioni tra cui Adamo e Eva, la Nascita di Gesù Bambino, Erode, ecc.. Durante questo periodo trionfava il fascismo in tutta l’Italia. Suo padre viaggiava spesso, per lavoro, verso gli Stati Uniti, e ogni qualvolta r itornava la famiglia aumentava . Nacquero Giacomina, Maria e Vito. Nel 1939, dopo la nascita di Vito, fece proprio in tempo a prendere l’ultima nave che partiva per gli Stati Uniti prima che scoppiasse la seconda guerra mondiale e nello stesso tempo evitò di essere chiamato alle armi. Alla fine della guerra, poiché il padre era ancora negli USA, mamma Vita Maria decise di partire da Valenzano alla volta di Torino. Con i soldi messi da parte si comprò una piccola casa e aprì un negozietto di generi alimentari. Rocco ebbe la possibilità di frequentare l’Università e il suo talento fu subito riconosciuto. Con l’aiuto di altri studenti organizzò delle rappresentazioni teatrali all’aperto di Carlo Goldoni, Giovanni Verga, Peppino e Eduardo De Filippo, Anton Čechov, ecc.

ROCCO OLIVO

partire per sempre dagli USA per ritornare in Sicilia, affidò a Rocco il gruppo teatrale della Casa d’Italia di Los Angeles. Durante questo periodo incontrò la sua futura moglie Maria. Dalla loro unione nacquero Daniel e Rocco Jr., entrambi aspiranti attori e cantanti. Molte furono le rappresentazioni del gruppo “Teatro d’Arte Italiano”, di cui era diventato responsabile, e tutte furono colmate di successo e apprezzamento. Nel 1984, durante i giochi olimpici di Los Angeles, la sua rappresentazione di “La Giara” ebbe un successo straordinario. Una delle ultime rappresentazioni realizzate lo scorso anno è stata quella di Pinocchio. Oltre a tradurrere delle commedie teatrali dal dialetto napoletano in inglese, ha partecipato in qualità di attore a commedie teatrali americane, presentate ad Hollywood, in cui le scene erano ambientate in Italia; durante una di queste commedie incontrò Sean Penn, primo marito della famosa cantante Madonna, di cui diventò amico tanto da essere invitato al suo matrimonio con Madonna. É stato, tra l’altro, uno dei fondatori del Club Pugliese di Los Angeles, Sud California, di cui attualmente è presidente Mike Foschetti.

Papà Biagio in compagnia del cavallo Bianchino con Maria, Mina e Rocco Olivo

La madre Vita Maria Cimmarusti

Anno 2003, 75 anni: da sinistra il fratello Vito, Rocco Olivo, il figlio Rocco Jr., la moglie Maria Antonietta e l’altro figlio Daniele

ITALIAN THEATER OF ART

Directed by: ROCCO OLIVO

1952 Addison Way

Los Angeles, Ca 90041

Direttore Amministrativo

MIKE FOSCHETTI

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IL VALENTINIANO Page 11 ALBUMALBUM Pagina 11

Famiglia al completo del nonno materno Vitangelo CIMMARUSTI: da sinistra le figle Regina (Traversa), Carmela (Losurdo), la moglie Maria Santolla, la figlia Angelina, nonno Vitangelo, Vita Maria (Olivo), Lucia, ed infine, la più piccola, l’ultima arrivata Domenica.

Festeggiamenti in onore di SAN ROCCO

Venezuela (Collezione di Giuseppe Gadaleta, nipote di Vito Antonio Labellarte)

Venezuela, festa di San Rocco. Vito Antonio Labellarte circondato da valenzanesi residenti in Vene-zuela

San Rocco, patrono dei valenzanesi nel mondo, viene portato in processione per le vie di Caracas. Nella foto Vito Antonio Labellarte insieme a valenzanesi e amici

Foto Memorabili (Collezione di Rocco Olivo)

Foto collezione di Rocco Olivo. Valenzano - Largo Garibaldi, dove si trovava il forno di Vitangelo Cimmarusti

Invitiamo i nostri lettori ad inviarci foto di famiglia o di Invitiamo i nostri lettori ad inviarci foto di famiglia o di Invitiamo i nostri lettori ad inviarci foto di famiglia o di Valenzano da pubblicare nelle prossime edizioniValenzano da pubblicare nelle prossime edizioniValenzano da pubblicare nelle prossime edizioni

Le foto potranno essere spedite via email a: [email protected]

o consegnate a Carmela Bellomo-Ferri, Viale A.Moro, 47 - Valenzano - (tel. 080-4672018)

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IL VALENTINIANO Page 12 STORIA DI VALENZANO di Leonardo PietricolaSTORIA DI VALENZANO di Leonardo Pietricola Pagina 12

E’ permesso sibbene di crescere tali animali nelle stalle, e ne’ sotterranei non abitati. Così egualmente è proibito di tenere legati o sciolti innanzi alle case cavalli, muli ed asini, ond’evitarsi le disgrazie, cui i ragazzi medesimi od altri potrebbero andar soggetti. Venivano chiamati animali neri i maiali di una specie, appunto di colore molto scuro, allevata particolarmente nel Meridione. Quanto al divieto che riguarda gli equini, va notato che esso risulta in contrasto con i tanti anelli che ancora si vedono sulle facciate delle case (costruite per la verità tra ‘800 e ‘900); bisognerebbe dedurne che il divieto appare giustificato dalla strettezza delle strade del centro storico e che fu successivamente revocato o non applicato nelle strade costruite in epoca più tarda. Art. 6. Rimane vietato, perché si evitino gl’incendii, ai fornai ed a qualunque cittadino di tenere delle legna ammonticchiate nell’abitato, sopra i scoverti, o gaifi o su de’ lastrici, ove non siano alla distanza di 40. passi dall’abitato medesimo. La distanza di 40 passi equivale a circa 70 metri. I gaifi, chiamati anche vignali (se ne può ancora vedere qualcuno) sono scale d’accesso al piano superiore, poste esternamente alle case. Art. 7. Viene proibito ad ognuno d’ingombrare le pubbliche strade con delle pietre, legna, traini, panche, immondezze, avanzo di materiali ed altro, come del pari è vietato ai lavoratori di brulli di esercitare il loro mestiere nell’abitato, dacché viene ad impedirsi il libero passaggio de’ cittadini. I brulli sono i fiscoli (dal greco brullon = giunco); i fiscoli (dal diminutivo del termine latino fiscus = canestro) erano, com’è noto, di fibre vegetali come il giunco. Erano delle gabbie formate da due dischi intrecciati, con un foro centrale, in cui si metteva la pasta delle olive appena frante per spremerne altro olio. Art. 8. Esistendo nel comune, da tempo immemorabile, la consuetudine, che

fissa i termini da darsi il congedo ai conduttori delle case e de’ sottani ad uso di stalla nei fitti stabiliti verbalmente, agl’inquilini cioè delle case a tutto il dì 4. del mese di maggio, ed ai conduttori delle stalle a tutto il mese di febbrajo, mentre le prime si rendono vuote ai 14. di ogni mese di agosto, e le seconde nella fine di ciascun mese di maggio, siffatte consuetudini rimangono comprovate, onde prevenire le quistioni, che in ordine alla scadenza de’ termini indicati si elevano tal volta tra i locatori e conduttori. Congedo corrisponde al nostro disdetta. Art. 9. Dovendosi fabbricare un nuovo edificio, demolire quelli, che esistono o riattarli, il proprietario sarà nell’obbligo, pria di darvi mano, di renderne inteso il Primo Eletto, ad oggetto che si eviti l’usurpazione del pubblico suolo e per la simmetria del fabbricato. A capo dell’amministrazione comunale c’erano il sindaco e gli eletti o decurioni (= i consiglieri); l’incarico di polizia urbana e rurale competeva al primo eletto, che perciò veniva chiamato anche eletto di polizia. Interessante l’attenzione alla simmetria dei fabbricati; attenzione del tutto asssente oggi. Art. 10. Ogni cittadino è tenuto di buttare le immondezze ed altre lordure ne’ luoghi destinati dall’autorità locale, un’ora prima di giorno, rimanendo espressamente vietato di gettarle intorno alle muraglie, o nell’interno de’ fondi rustici, o in altro luogo, ove non lo fosse alla distanza di sessanta passi dall’abitato. Si tenga presente che all’epoca di questo Regolamento Valenzano era ancora chiuso dalle mura. La distanza di 60 passi corrisponde a 100 metri circa. Art. 11. E’ parimenti vietato di buttare della paglia, sterco ed altre materie immonde per ridurle a letame, tanto nelle strade dell’abitato, che nelle muraglie. Art. 12. Lascia espressamente vietato di gettare dalle finestre o dagli acquidotti delle immondezze, delle acque od altro letame, poiché, oltre l’indecenza,

Nel 1837, sotto il sindacato del medico Antonio De Santis, fu emanato, ai sensi della Legge 12 dicembre 1816, il Regolamento di polizia urbana, e rurale per gli abitanti, e territorio di Valenzano. Si riportano i 25 articoli che riguardano la polizia urbana, tralasciando per il momento i 13 articoli della polizia rurale. Si sono omesse anche le contravvenzioni previste per ciascuna inosservanza; in corsivo, poi, sono state aggiunte delle note esplicative, per una migliore comprensione del testo. Art.1. E’ vietato l’esercizio delle arti rumorose nell’abitato, come de’ ferrai e bottai, dalle ore due di notte allo spuntare del sole, e nella stagione estiva dal mezzodì sino alle ore 19. per non turbare il riposo degli abitanti. L’ora di riferimento non è la nostra ora solare, bensì l’ora all’italiana, sfasata di circa quattro ore rispetto alla prima. Le sospensioni di cui sopra vanno pertanto lette rispettivamente dalle 22 alle 6 e dalle 12 alle 15. Art. 2. E’ proibito ai tessitori di esercitare il loro mestiere in tempo di notte, e dal mezzodì sino alle ore 20. da aprile a tutto settembre, ove i telai fossero situati in una stanza attigua alle altrui abitazioni, ed in tutte le ore del giorno se mai esistesse nelle abitazioni medesime qualche infermo. Anche qui i limiti vanno letti: in tempo di notte, dalle 20 alle 8 e dalle 12 alle 16. Art. 3. E’ proibito di accendere del fuoco nelle pubbliche strade dell’abitato sotto qualunque pretesto. Art. 4. Non sarà permesso ad alcuno di questuare nell’abitato e nel tenimento, in nome di un Santo, senza il permesso dell’autorità Superiore. Per tenimento si intenda il territorio del comune. Art. 5. E’ vietato di far vagare nell’abitato gli animali neri, o di tenerli legati innanzi alle case, comecché pregiudicano la pulizia, e sogliono addentare i ragazzi.

Regolamento di polizia urbanaRegolamento di polizia urbanaRegolamento di polizia urbana per gli abitanti di Valenzano (1837)per gli abitanti di Valenzano (1837)per gli abitanti di Valenzano (1837)

(Da In hoc signo, diretto da Lino Angiuli, Monopoli – Polignano, CRSEC Ba/16, 1999)

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IL VALENTINIANO Page 13 Pagina 13 STORIA DI VALENZANO di Leonardo PietricolaSTORIA DI VALENZANO di Leonardo Pietricola

violenti i ragazzi! Sarebbe fin troppo facile fare dell’ironia pensando a ciò che vedono oggi i ragazzi. Art. 19. Sarà cura del Primo Eletto vigilare per le pubbliche cisterne, onde impedire che i particolari ne estraggano delle acque al di là dei bisogni delle loro famiglie, in danno degli altri cittadini. I particolari sono i cittadini. Valenzano aveva quattro grandi cisterne pubbliche o piscine: in Largo Plebiscito (la piscina nuova), in via Capurso ( Pozzo Pepe) e sulle vie vecchie per Montrone e per Casamassima.

Art. 20. Ciascun venditore di qualunque genere dovrà essere provveduto di pesi e misure zeccate di bronzo o di ferro, con le bilance dell’uno o dell’altro metallo, potendo però i soli venditori di frutta far uso delle bilance di legno. Le misure del vino debbono essere di stagno o di rame, anche zeccate, onde all’uopo sarà cura del Primo Eletto ne’ principii di ogni mese, e sempre che il crederà necessario, di farne la verifica, a poter conoscere l’esattezza degli indicati pesi, che si tengono ne’ molini e nei forni.

Zeccate propriamente si diceva delle monete e voleva dire coniate dalla zecca; ma qui, facendo riferimento alla zecca di pesi e misure, si deve intendere tarate, cioè rispondenti alle misure ufficiali. Art. 21. Non sarà permesso ad alcuno di vendere genere soggetto ad assisa, ove pria essa non sarà stabilita dal Primo Eletto, secondo le basi fissate dal Decurionato. Assisa (oggi accisa) vale imposta, quindi: non si potevano vendere prodotti soggetti a imposte, come il sale, i tabacchi

Art. 22. Ciascuno panattiere sarà nell’obbligo, ogni qualvolta vorrà cessare da tale industria, di prevenire il Primo Eletto tre giorni prima per gli opportuni provvedimenti. E ciò, naturalmente, per non causare un’ improvvisa diminuzione del pane sul mercato. Art. 23. I beccai, che si facessero a vendere la carne di pecora, ancorché questa fosse detta lanare, per carne di castrato, o quella di capre per magliato, andranno soggetti alla multa... Questo perché la carne di pecora o di capra è meno tenera, ma non meno gustosa. Lanare, (pecora) sterile; il castrato e il magliato sono rispettivamente il maschio della pecora e quello della capra, privati degli organi di riproduzione ad un mese o poco più dalla nascita, perché ingrassino. Art. 24. E’ vietato ai sensali e facchini di andare incontro ai forestieri, che si recano nel comune per vendere cereali, onde farne l’acquisto in pregiudizio del pubblico. I sensali sono i cosiddetti mediatori, che si accaparravano grosse partite per poterle poi rivendere a prezzi maggiorati; di qui la cautela a favore del popolo. Art. 25. Non sarà lecito ad alcuno di comprare da’ forestieri generi di ogni specie o frutta, che sonosi introdotti nel comune per vendersi al pubblico, se pria non oltrepassi l’ora del mezzogiorno. Notevole anche questa politica protezionistica nei confronti dei commercianti locali. Non c’è che dire: pare che ai tempi dei Borboni la vita in paese fosse molto più civile che ai nostri tempi; sempre che, ovviamente, le prescrizioni fossero fatte osservare.

potrebbero recar danno a quei, che passano. Gli acquidotti sono i tubi raccoglitori delle acque piovane; il nostro acquedotto fu costruito nel 1915. Art. 13. E’ proibito ai proprietarii de’ trappeti non solo far gettare le morchie dietro le muraglie, perché pregiudizievoli alla salute pubblica, dovendo esse venir trasportate alla distanza di un miglio. La morchia (o morga e simili) è il prodotto di scarto delle olive che si ricava dalla lavorazione dell’olio. Il miglio corrispondeva a 700 passi, cioè a circa 1850 metri. Art. 14. Non sarà permesso a veruno di trasportare ne’ giardini adiacenti all’abitato, o ne’ fondi sino alla distanza di un quarto di miglio il lino, che si estrae dalle curatoie, onde non ne soffrisse la salute pubblica. Le curatoie (o curatore) erano i votani, grosse vasche in cui si metteva a macerare il lino. Art. 15. Lascia vietato di trebbiarsi de’ cereali o di battersi i legumi per pulirli, nelle strade dell’abitato, o nelle muraglie, poiché non solo incomodano i cittadini, che vi passano, ma benanche rimangono danneggiati gli abiti, per motivo del polverio. Questi lavori venivano effettuati sulle aie, che erano degli spiazzi lastricati. Nella masseria di Marrone si possono ancora vedere i resti di un’aia antica. Art. 16. Sarà cura del Primo Eletto vigilare per le stalle, e precisamente per quelle, che si addicono all’oggetto de’ vasi immondi, onde la salubrità dell’aria non venga punto alterata. Art. 17. E’ proibito di spandere dei pannamenti su de’ lastrici e delle finestre, che sporgono alle pubbliche strade, ond’evitare che il vento od altra circostanza tragga sulle persone, che passano, de’ sassi, che sogliono mettersi su dei pannamenti medesimi. Si parla sempre del centro storico; evidentemente non usavano stenditoi, ma fermavano i panni sovrapponendovi delle pietre. Art. 18. E’ vietato ai macellari di ammazzare animali di qualunque specie innanzi alle loro botteghe, dovendo ammazzarsi fuori l’abitato, ed in luogo nascosto, poiché, oltre l’indecenza, vengono i ragazzi a rendersi sanguinarii. Notevole questa preoccupazione: la vista del sangue poteva rendere

Le pagine di storia valenzanese

a cura di

Leonardo Pietricola

sono disponibili sul sito web

“Il Valentiniano”

www.il-valentiniano.com

Dalla facciata della stazione ferroviaria (1905).

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IL VALENTINIANO Page 14

Valenzano è in prima linea Adozione a distanza: un ponte di solidarietà

Aiuti ai paesi dell'Africa

SPIGOLANDO: Notizie da ValenzanoSPIGOLANDO: Notizie da Valenzano Pagina 14

VALENZANO Gli appuntamenti culturali inseriti nel cartello promosso dal Comune per l'estate, inizieranno domenica 25 luglio 2004 con il gran teatrino di Paolo Comentale, organizzato da Gianni Vezzoso. Ad agosto il maggior numero degli eventi. Il 2 alle 21, in largo Carducci, un gospel show a cura di Amelia Milella . Il 6 alle 20.30, nel castello baronale, concerto per voce e pianoforte dal titolo «Classico di sera», coordinato da Cristina Giannelli e Domenico Ferri. Il 10 alle 20.30, comincia la tre sere del «Teatro d'estate», con «Le terre del rimorso», organizzato da Sante D'Orazio in largo San Benedetto. Il secondo appuntamento con questa rassegna sarà il 29 in largo Marconi, alle 21, con una commedia di Nicola Pignataro. Il terzo, invece, avrà luogo in largo San Benedetto, il 30 settembre alle 21, con «La Bottega del Caffè» di Carlo Goldoni, organizzato da Ignazio Cascarano. Sempre ad agosto, la sera del 18 il concerto di musica leggera con Michele Bavaro in corso Moro (organizzato in collaborazione con il comitato feste patronali), mentre il 22 ci sarà una proiezione di cortometraggi interpretati da giovani attori valenzanesi, a cura di Gianni Vezzoso. Dal 3 al 5 settembre, in largo Frate Francesco, la tre giorni della Confartigianato intitolata «Il paese e le cose», in cui sarà allestita una mostra delle attività e dei prodotti artigianali locali. La sera dell'11, nel castello baronale, momenti di lettura musica e pittura a cura dell'associazione «Insieme». Nei giorni 12, 18 e 19 dello stesso mese, inoltre, in largo Carducci, inoltre, rassegna delle scuole di danza valenzanesi, con l'organizzazione di Ignazio Cascarano. Infine, il 25 settembre, concerto di fine estate dal titolo «Non solo Zero», che si svolgerà nel quartiere San Lorenzo. Tonio De Nicolò (tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)

VALENZANO Sarà realizzato tra un anno circa il nuovo mercato coperto, e sorgerà nei pressi di via Nenni, su uno spazio lungo l'adiacente via Di Vittorio. La struttura sarà dotata di tutti i servizi necessari sul piano igienico e sanitario. L'assessore Vito Leuzzi curerà il progetto relativo al nuovo mercato, a partire dallo studio di fattibilità che sarà commiss ionato ne l le pross ime settimane.

Nel frattempo, i commercianti di prodott i ortofrutt icol i potranno continuare a sostare con le loro bancarelle nella storica sede di largo Plebiscito. Quando i lavori in corso lo imporranno, invece, saranno sistemati dinanzi al Municipio, in modo da non essere troppo distanti dal mercato del pesce. È in questi termini l'accordo trovato nell'ennesima riunione tra gli ambulanti e l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Tangorra, per consentire i lavori di rifacimento della fogna e di riqualificazione di largo Plebiscito salvaguardando le aspettative degli operatori economici interessati da tali interventi.

L'incontro era stato richiesto dagli stessi commercianti, che avevano scioperato lamentando bruschi cali nelle vendite. Tonio De Nicolò (tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)

VALENZANO Prosegue incessante l'attività missionaria del «Progetto Centrafrica» promosso nell'ambito dell'ordine religioso «…al servizio della Divina Misericordia», con cui decine di fedeli aiutano i bambini poveri della Repubblica Centrafricana attraverso lo strumento delle adozioni a distanza. A Valenzano le famiglie che con meno di trenta euro al mese contribuiscono a questo nobile scopo, sfiorano ormai le cento unità, in un ponte di solidarietà ideale che congiunge quel popolo sfortunato alla cittadina alle porte di Bari. Nata alcuni anni fa per l'edificazione a Bangui di un santuario dedicato alla Madonna, la missione si è da subito o c c u p a t a n o n s o l o d e l l a evangelizzazione di quei territori, ma anche dei notevoli disagi che la gente del posto deve affrontare quotidianamente a causa di problemi di carattere economico e sociale molto gravi. Consistenti deficienze si registrano ancora nella disponibilità di energia elettrica, acqua, servizi igienici e strutture ospedaliere. Nonostante ciò, la missione è già riuscita a realizzare una casa di accoglienza in grado di assistere cento bambini. È in corso inoltre la costruzione di un'altra sede che servirà ad assistere minori abbandonati e coadiuverà i seminaristi dell'opera religiosa nel loro percorso di formazione spirituale. E il raggio di azione del sodalizio comincia ad estendersi in altre aree geografiche depresse, anche di altri continenti, come le Filippine. La missione si sforza inoltre di far conoscere le caratteristiche di quei luoghi attraverso esposizioni di oggetti e monili tipici. Alcuni volontari, del resto, si sono recati personalmente in quell'area per vederne direttamente le endemiche situazioni di disagio ma anche la ricchezza in termini di umanità e cultura. E dopo il ritorno dalle ferie, già si pensa, nella sede in via Brandonisio, al programma delle iniziative da realizzare in autunno per continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica su questo argomento.

Tonio De Nicolò

Teatro, musica, cinema e tanto altro

Un'Estate da gustare Gli appuntamenti del «cartellone»

Realizzazione del nuovo

Mercato coperto

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IL VALENTINIANO Page 15 Pagina 15 SPIGOLANDO: Notizie da ValenzanoSPIGOLANDO: Notizie da Valenzano

Tonio De Nicolò (tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)

caratterizzata per diversi cambiamenti sia degli assessori che della distribuzione delle deleghe tra gli stessi, in funzione di corrispondenti variazioni nella composizione e negli equilibri interni della maggioranza. Presentatosi alle elezioni amministrative del 2001 come candidato sindaco di una coalizione che comprendeva Rifondazione comunista, al secondo turno Colonna con un colpo di scena diede il suo appoggio all'attuale primo cittadino, sostenuto all'epoca da Ccd, De, An e una lista civica. Alla base dell'accordo, tra le altre questioni, c'era la realizzazione del piano di edilizia popolare che centinaia di cittadini attendono ormai da quasi dieci anni. Di qui un'aspra polemica con i partiti del centro sinistra, i cui passaggi, nel tempo, hanno portato all'ingresso in Consiglio di Pasquale Guida, eletto nella lista di Rc, che - dichiaratosi indipendente dopo essersi autosospeso dal partito - aveva deciso di sedere tra i banchi della maggioranza.

Lo scorso autunno è stato insediato il nuovo parroco della chiesa di San Rocco don Giovanni Battista Corona (nativo di Palermo) da parte dell’Arcivescovo di Bari-

Bitonto S.E. F r a n c e s c o C a c u c c i durante una celebrazione e u c a r i s t i c a . Fra i presenti c’era il padre s u p e r i o r e dell’Opera “al

servizio della Divina Misericordia” Don Giovanni Claudio dal quale il parroco prende eredità. La cosa che più ha colpito don Giovanni Battista è stata la bellissima accoglienza e l’intesa immediata fra lui e la comunità parrocchiale. Questa parrocchia, come ha ricordato don Giovanni Claudio durante la Celebrazione Eucaristica, è stata la culla dell’Opera “al servizio della Divina Misericordia” la casa madre. Qui per volontà di Padre Pio, è stato parroco il Padre Fond ato re don Do menico Labellarte per ben 42 anni. Don Giovanni Battista è coadiu-vato da due vice parroci: Don Sante Maria e Don Ludovico Maria Della Croce

IL VALENTINIANO appartiene a noi tutti valenzanesi 7677 Montbrun, St. Léonard (Qué)

H1S 2K3 - CANADA New Email:

[email protected]

Dopo aver preso notizia con rammarico delle sue dimissioni, desidero sottolineare, a nome di tutti i soci dell’Associazione Valenzano di Montréal, che ho l ’onore di presiedere, l’ottimo lavoro svolto dall’Assessore alla Cultura prof. D o m e n i c o C o l o n n a , n e l l a realizzazione del progetto culturale di ritorno alle origini e recupero de l l ’ i den t i tà “A l la scoper ta dell’identità d’origine”, per 20 giovani studenti del Nord America, originari di Valenzano.

Grazie al suo contributo, il progetto è stato un successo.

A nome di tutti, quindi, e mio personale un grosso grazie di cuore e gli auguri più calorosi per un prospero futuro in seno alla politica locale.

Franco Bellomo (Presidente Associazione Valenzano)

Don Sante Maria Don Ludovico

Domenico Colonna si è dimesso dalla carica di assessore comunale. Secondo le prime indiscrezioni trapelate dagli ambienti, sembrerebbe che alla base di questa scelta ci sia stato il

ridimensionamento degli stanziamenti assegnati ai capitoli di bilancio relativi alle deleghe che facevano capo all'ex assessore - cultura, pubblica istruzione, politiche giovanili -, che ne avrebbero intaccato sensibilmente l'operosità, vanificando una serie di progetti presentati in fase di programmazione. Sono da escludere dunque frizioni strettamente personali con il sindaco, Nicola Tangorra. Da quando si è insediata, l'amministrazione Tangorra si è in effetti

Nell’estate 2003 la realizzazione del progetto culturale “Alla scoperta d e l l ’ i d e n t i t à d’origine” per venti giovani valenzanesi residenti all’estero è stata possibile g r a z i e a l coinvolgimento del

Sindaco Nicola Tangorra, dell’assessore alle politiche culturali Domenico Colonna, ai professori Pasquita Pulice e Leonardo Pietricola e alla direzione dell’Istituto Tecnico-Commerciale “A. De Vito De Marco”

A Valenzano si dimette A Valenzano si dimette A Valenzano si dimette prof. Colonna, assessore alla cultura e prof. Colonna, assessore alla cultura e prof. Colonna, assessore alla cultura e

pubblica istruzionepubblica istruzionepubblica istruzione

A Valenzano, un nuovo parroco per la chiesa di San Rocco

Don Giovanni Battista Corona

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IL VALENTINIANO Page 16

TRADIZIONITRADIZIONI Pagina 16

Annunziata ( N u n z i a ) Capozzi nacque a Valenzano il 7 novembre 1930. F i g l i a d i E m a n u e l e (Zuele) e Rosa Cimmarrus t i , era terzogenita di dieci figli: V i t a n t o n i o ( l a v o r a v a all’aeroporto),

Maria Sofia, Annunziata, Stella, Anna, Domenico, Francesco, Pasquale (Chicago), Benedetta e Carmela (Chicago). Dopo aver frequentato con successo le scuole elementari, medie e superiori, si iscrisse al corso di Ostetrica presso l’Università di Bari conseguendo il diploma, a soli 21 anni, nel 1951. Durante gli studi in Ostetricia risiedeva nel centro universitario a Bari e quando a fine settimana ritornava a Valenzano, trovava sempre il tempo per andare ad aiutare la sua maestra “B’n’dett la vammara” (Benedetta Ventrella 1879†1967). Suo padre, che era commerciante di pellame e possedeva la conceria in via Casamassima, nel 1949 partì in cerca di fortuna in Venezuela. A Caracas lavorò nel commercio delle scarpe. Nel 1952, dopo tre anni in Venezuela, ritornò a Valenzano. Nunzia, intanto, dopo il diploma, cominciò a svolgere la sua professione in maniera autonoma. Nel 1953 si sposò con Antonio Paciulli, che risiedeva ad Adelfia-Canneto e vi si trasferì. Dalla loro unione nacque Francesco (attualmente ingegnere). Intanto nel 1954, suo padre ripartì alla volta

Dai tempi antichi e fino agli anni ’60-’70 , l’ostetrica o levatrice, in dialetto mammane o vammare (da mamma), è stata un’istituzione in paese, come il medico condotto, come il prete. Allora le donne partorivano a casa; l’ostetrica si recava da loro e le aiutava a sgravarsi. Allora tutto era molto semplice e più naturale. Di parti ce n’erano tanti poiché le famiglie erano numerose. Tutta la vita allora era più semplice, raccolta intorno alla famiglia e agli eventi lieti e meno lieti; non esistevano troppi divertimenti, e quei pochi che c’erano venivano vissuti senza sprechi e con la partecipazione dell’intera piccola comunità, qual era quella di Valenzano.

Laura Campanelli, Lorina la vammare, nacque a Valenzano il 23 settembre 1904 e morì a Valenzano il 19 settembre 1980. Figlia di Pasquale e di Michelina Cascarano. Terza di sette figli:

Francesco, Rocco, Luigi, Nicola i maschi e Laura, Giuseppina e Antonietta (unica ancora vivente) le donne. Prima di lei, era ostetrica sua madre, Michelina la vammare, molto conosciuta nel paese poiché era l’ostetrica condotta di Valenzano, cioè stipendiata dal Comune. L’esperienza acquisita dalla mamma le sarebbe r iusci ta ut i l issima nel completamento degli studi ... per il conseguimento del diploma di ostetrica. Esercitò la sua professione per oltre 40 anni, sacrificando molto a questo lavoro, notte e giorno. Era una persona semplice e molto umana, da tutti apprezzata e resterà per sempre nella memoria di tanti valenzanesi per aver dato vita a più di generazione di valenzanesi. Oltre al suo lavoro di ostetrica, lei distribuiva sorrisi e parole di conforto a tutti, e penso che per tutti i valenzanesi Lorine la vammare faccia parte della storia del nostro caro paese. (A pagina 19 riportiamo una dedica o poesia che il poeta Peppino Angiuli le ha dedicato)

del Venezuela, dove aprì una fabbrica di scarpe e dove, nel 1959, si spense a 55 anni. Nunzia, nonostante che abitasse a Canneto, era richiesta da tutti i valenzanesi che andavano a prenderla sia con motorino che in calesse, ed alcune volte anche in bicicletta perché potesse prestare assistenza alle partorienti. A Valenzano era molto apprezzata e molto amata per diverse qualità personali: giovane, attiva, laboriosa e soprattutto molto umana; quando le possibilità delle famiglie non permettevano di poterla pagare in denaro, le offrivano in compenso uova, vino, ricotta, ecc. Intanto dopo 25 anni di libera professione, dato che l’usanza di partorire in casa stava scomparendo poiché si preferiva partorire in ospedale, andò a lavorare presso l’ospedale Miulli di Acquaviva, sempre come ostetrica. Attività che concluse ufficialmente all’età di 62 anni nel 1992, anno in cui andò in pensione. Si è spenta a Canneto l’11 gennaio di quest’anno all’età di 74 anni. Una carriera lunga ben 41 anni, durante la quale ha fatto nascere moltissimi bambini. Uno dei primi parti fu la nascita del sottoscritto. É riconosciuta da tutti i valenzanesi per il suo impegno, che però, non si esauriva solo nell’assistere le partorienti: si occupava, infatti anche di aiutare le famiglie più indigenti, e a tutti non faceva mai mancare una parola di conforto. Lei stessa amava ripetere, «siete tutti figli miei». Una frase appropriata visto che in paese poteva contare anche su parecchi “figliocci”. Un omaggio doveroso per ricordare, se mai ce ne fosse bisogno, la figura di una persona che ha contribuito, in tutti i sensi, alla crescita della comunità valenzanese.

ANNUNZIATA CAPOZZI LAURA CAMPANELLI

(Foto collezione di Antonietta Campanelli) Nella foto da sinistra l ’ os te t r ica La ura Campanelli, al centro Cecchina, la moglie di Venanzio Picerna con in braccio il figlio Tommaso; il battesimo è celebrato da padre Beniamino Tempesta nella chiesa Santa Maria di San Luca.

A cura di Franco Bellomo

Benedetta Addolorata Ventrella nacque nel 1879 e morì nel 1967, all’età di 88 anni. Figlia di Agostino e Carmela Lucente. Più conosciuta col soprannome “B’n’dètt la vammar”.

BENEDETTA ADDOLORATA VENTRELLA

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IL VALENTINIANO Page 17 Pagina 17 TRADIZIONITRADIZIONI

A ma iésse vènditore e compratore. Dobbiamo essere venditori e compratori. In commercio, bisogna mettersi nei panni della controparte, in qualsiasi rapporto, per poter comprendere le sue ragioni e concludere affari. Acquanne iune na paie, paie do volde. Quando qualcuno non paga, paga due volte. Il pagamento è il modo più semplice di disimpegno. Quando qualcuno non paga, resta obbligato per tempo e quantità indefiniti. Ce ta dà fa schercià, fatte schercià da nu veccejiere bbuene. Se ti devi far scuoiare, fatti scuoiare da un bravo beccaio. Il bravo beccaio scuoia con meno dolore. Quando devi comprare qualcosa o chiedere un servizio, è preferibile andare nei migliori magazzini e dai più competenti. Pagherai di più, ma rimarrà, almeno, la soddisfazione di essere stato ben servito. Le cose de la chiazze nan se scètte manghe na leiazze. Delle cose comprate in piazza non si butta alcunché. Chi compra verdura dalla piazza non si può permettere il lusso di buttarne tanta, come chi la produce. Sparagne u tine, acquanne iè chejine, ca acquanne arrive o funne a cè ssèrve u sparagne? Risparmia il tino quando è pieno. Quando arriva al fondo, a che serve il risparmio? Devi risparmiare in periodi di abbondanza, quando il risparmio può essere possibile e consistente. Sul niente, non si può risparmiare. L’uecchie du patrune ngrasse u cavadde. L’occhio del padrone ingrassa il cavallo. Un affare, un’impresa, un qualsiasi rapporto si avvantaggia della presenza del titolare. La sua assenza è motivo di disimpegno in chi fa, per lui, certe cose. Il detto consiglia a tutti di tenere d’occhio i propri affari, quando non li si può curare personalmente. Acquanne u cane mezzecuèsce u patrune, male signe. Quando il cane morde il padrone, è cattivo segno. Quando i valori della gerarchia e della fedeltà vengono a cadere, si è in fase di avanzata rivoluzione.

Aglio, olio di olive e papaia sono i più validi incredienti che non dovrebbero mancare dalla nostra tavola se vogliamo combattere efficacemente i radicali liberi e campare « cent’anni » Ma l’aglio, a parte quell’odore nauseabondo che si avverte da lontano, è un legume che oltre a dare un tocco di sapori alla buona cucina è una pianta medicamentosa. Basta leggere qualsiasi almanacco o libro della salute per scoprire che l’aglio fa bene alla nostra salute: raffina il sangue, è anti-cancerogeno, fa bene alla vista ed è un elemento che una volta entrato come parte del cibo nel nostro organismo lotta contro i radicali liberi i veri nemici delle nostre cellule che minano le nostre difese immunitarie e provocano malattie ed accelerano la vecchiaia. L’aglio, secondo gli esperti, è una medicina naturale che ci mantiene giovani allontanando da noi lo spettro di certe malattie. Spesso l’aglio è accomunato con l’olio. In commercio ci sono tantissimi oli, soprattutto oli di semi, ma quando noi parliamo di olio come parte integrante della nostra salute, parliamo soprattutto di olio che viene estratto dalle olive. L’olio di olive ha due funzioni importanti nella nostra dieta: ha un potere nutrizionale molto importante ed ha un potere terapeutico di eccezionale valore. Impacchi di olio sui capelli li rendono luminosi e morbidi. Non è stato ancora scoperto il modo di bloccare l’invecchiamento perché esso fa parte del nostro sistema genetico ma, con alcuni accorgimenti e con una dieta ben definita e valida è possibile vivere più a lungo. Con una dieta mirata possiamo combattere diverse malattie e, combattendo le malattie riusciamo a vivere più a lungo. Per ora la lotta contro il nostro orologio molecolare è impossibile però noi p o ss ia mo co mb a t te r l a co n t ro l’invecchiamento. E per farlo dobbiamo combattere contro i radicali liberi i quali indeboliscono il nostro apparato di difesa che, diminuisce col passare degli anni.

Spaghetti con broccoletti e vongole

Ingredienti per 4 - spaghetti 320 gr., - vongole 500 gr., - broccoletti 500 gr., - olio extravergine di oliva ½ bicchiere (50 ml); - aglio 2 spicchi; - ricotta salata 30 gr., - peperoncino rosso ½; - sale fino 2 pizzichi, - sale grosso 4 cucchiai 1 – Preparare il condimento Lavate le vongole in abbondante acqua. Lasciatele a bagno nell’acqua con un cucchiaio di sale grosso (così eliminate la sabbia contenuta nelle conchiglie). Versate in una padella l’olio, unite uno spicchio di aglio spellato e rosolatelo 3 minuti (non fatelo annerire). Unite le vongole, mettete il coperchio e cuocete 10 minuti (le vongole devono aprirsi: eliminate quelle che rimangono chiuse). Scolatele con un mestolo forato, lasciatele raffreddare. Eliminate i gusci delle vongole e mettete i molluschi nel condimento di cottura. Lavate e asciugate i broccoletti, togliete le parti sciupate, dividete le cimette, affettate i gambi, eliminando la parte esterna dura. Scaldate l’olio rimasto in un largo tegame con uno spicchio d’aglio spellato e con il peperoncino sbriciolato. Versate i broccoletti e lasciateli cuocere 15 minuti, salate. Unite le vongole con il loro fondo di cottura, mescolate (tenete in caldo). 2 – Cuocere la pasta Portate a bollore 3 litri di acqua in una capace pentola, salatela con il sale grosso. Versate gli spaghetti, cuoceteli 8 minuti o quanto indicato sulla confezione. Sgocciolate gli spaghetti in un colapasta e trasferiteli nel tegame con vongole e broccoletti; insaporite 2 minuti. 3 – Completare il piatto Spolverizzate con la ricotta grattugiata, mescolate. Trasferite la preparazione su un piatto da portata e servite.

IL SAPER MANGIAR BENE (Ermanno La Riccia)

“Come se disce a Valzane” Proverbi e detti popolari raccolti e ragionati da Giuseppe Angiuli

Le ricette di MAMMA

ISABELLA

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IL VALENTINIANO Page 18

Tutti i soci delle Associazioni Valenzano di Montréal e di Chicago, e quelli del Valentiniano, si uniscono

alla famiglia nel formulare ai coniugi Antonietta e Michele tanti auguri di felicità in occasione del cinquantesimo anniversario di Matrimonio.

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IMPORTATION ITALIENNE 5866 Jean Talon Est, St.Léonard

Tel. (514) 254-1112 8666 Maurice Duplessis – R.D.P.

Tel. (514) 643-3259

FRANC NETTOYEUR Nettoyage à sec- Sans odeur

Spécialités Robe de mariée et de soirée 5536 Jean Talon Est - St. Léonard (Qc)

Tel. 256-0331

Tel. (514) 270-8177 Fax: (514) 270-1328

PAT DEPALO

ALBUMALBUM

Michele Vitucci, figlio di Antonio (la bares’) e Teresa De Vitofrancesco (taresin du sijit’ – di Loseto) nacque a Valenzano il 10 novembre 1927. Secondo di sei figli: Rosa (1926), Michele (1927), Antonio (1930), Giuseppe (1935), Grazia (1938), Ralph (1940). Frequentò la scuola elementare con il professor Nuzzolese. Non aveva ancora sedicianni quando durante la guerra fu assunto a lavorare a Bari dall’esercito inglese, che occupava l’Italia. Da gennaio a dicembre 1949 fu chiamato al servizio militare in Aeronautica. Il CIRAM (il CAR nell’aviazione) lo trascorse a Macerata, mentre il servizio militare lo svolse all’Aeroporto di Centocelle, vicino Roma, con il grado di aviere scelto, con la funzione di aiuto motorista. Il 2 gennaio 1951, con la nave Aurigo, partì da Napoli per emigrare in Venezuela. Rimase per un anno e mezzo a Caracas, lavorando in una fabbrica di mattoni. Poi si trasferì a Valencia e Tigre lavorando come venditore di scarpe, attività molto diffusa in quei tempi nel Sud America. Nel 1954, dopo tre anni, ritornò a Valenzano e il 26 agosto dello stesso anno sposò la signorina Antonia Valerio di Bitritto. Dal loro matrimonio nacquero tre figli: Teresa, Tonio e Frank. Nel 1957 tornò in Venezuela e vi rimase fino al 1960, lavorando come venditore di scarpe presso il negozio del compaesano Naccarata. Nel 1971 emigrò con la famiglia a Chicago. Lavorò come saldatore specializzato presso la ditta Floresheim (sei anni e mezzo) e poi Hart Schaffner Marx (tredici anni e mezzo), fino al 1990 quando si ritirò in pensione. Attualmente è nonno di 3 nipotini: Michael e le gemelle Cristina e Annalisa. Dal 2000 risiede a Valenzano, però ritorna spesso negli USA per rivedere i figli e i nipoti. Assiduo partecipante alle varie attività sociali e culturali italiane e assiduo lettore de “Il Valentiniano”, vi ha collaborato diverse volte.

La famiglia Vitucci il giorno del matrimonio del figlio Frank con Julie. Da sinistra la figlia Teresa, il nipotino Michael, Michele Vitucci, gli sposi Frank e Julie, il figlio Antonio e consorte Maria; seduti nonna Antonietta e le nipotine Annalisa e Cristina

I coniugi Antonietta e Michele Vitucci

26 agosto 1954 26 agosto 2004

Nozze d’oro dei coniugi Antonietta e

Michele Vitucci

Auguri

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…..dal libro di Giuseppe Angiuli

“A la scole du Pietterusse”

…….dal libro di

Vito De Girolamo

“Odio - Amore”

…….dal libro di Giuseppe Lonigro

“E la vite continue…”

CMA LORINE Pe mmè mamme e cmà Lorine la vammare so la stèssa cose la stèssa facce e u stèsse core percè u core de mamme m'è criate e cmà Lorine che quatte sckaffe 'ngule e nu picche d'acqua frescke m'è salvate mò me la vègghe a cma Lorine scappave da na vanne all'alde come a na saiétte all'appète che la borzètte sénza iache e sénza lanzétte percè ce mettève qualche ppunde le mettètteve sckitte a le calziette e ce arrepezzava qualche ccose arrepezzave sckitte qualche ppare de calzeniette però acquanne u parte u pegghiave cma Lorine le mamme noste assévene cchiù ssane e cchiù vèrgene de prime e appène u pecceninne aprève l'uecchje 'ngiù déve a la mamme sénza patane e sénza fernuecchje.

FIGLIA SPIRITUALE

Una donna di chiesa non può

odiare chi sbaglia, deve saper

perdonare, le sante messe insegnano

a perdonare chi sbaglia, io ho

perdonato i suoi sbagli e il suo odio,

perché lei è la mia croce;

le processioni e le sante messe

cui partecipa non le hanno

insegnato niente, non può essere

una figlia spirituale se mi odia,

Padre Pio non ha mai odiato i suoi

figli, perché lei mi maledice se è

lei che ha sbagliato e non viceversa.

…..dal libro di

Giuseppe Angiuli “A la scole du Pietterusse”

GALLERIA DI POETIGALLERIA DI POETI

COMARE LORINA Per me mamma e co-mare Lorina / la levatrice / sono la stessa cosa /la stessa faccia / e lo stesso cuore / perché / il cuore di mamma / mi ha creato / e co-mare Lorina / co n q ua t t r o schiaffi / in culo / e un poco / di acqua fresca / mi ha salvato / adesso me la vedo / comare Lorina / scap-pava / da una parte all'altra / come una saetta / a piedi / con la borsetta / senza ago / e senza bisturi / perchè / se metteva / qualche punto / lo metteva solo / alle calze / e se rattoppava / qual-cosa / rattop-pava / solo / qualche paia / di mutande / però / quando il parto / lo curava / co-mare Lorina / le nostre mamme / uscivano / più sane / e più vergini / di prima / e ap-pena / il bam-bino / apriva gli occhi / lo dava alla mamma / senza patata / e senza bernoc-colo.

U VEZIUSE Quande veziùse podene esistere u sape sckitte Criste:

stonne le veziuse de le sigarette, ca se fumene chiù de nu pacchette; stonne le vezieuse du zeghinette, ca ce perdene stonne nette nette;

stonne le veziuse de la candine, ca se retirene e na vedene u gradine; stonne le veziuse de le femene (puttaniire) ca trascurene le megghiiere.

Ne stonne viizie sop’a la terre: ci li deciime tutte pare nu bollettiine de guerre, ma le megghjie viizie so a mangià, a dormì, e a fa .......,

tutte le cose ca, a mane a mane, ‘nge piascene a le cristiane.

Il vizioso

Quanti viziosi possono esistere lo sa solo Cristo:

stanno i viziosi delle sigarette, che si fumano più di un pacchetto; stanno i viziosi del gioco, che se perdono rimangono puliti puliti;

stanno i viziosi della cantina, che se ne ritornano e non vedono il gradino; stanno i viziosi delle donne (puttanieri) che trascurano le mogli.

Ce ne stanno vizi sulla terra: se li diciamo tutti sembra un bollettino di guerra, ma i vizi migliori sono a mangiare, a dormire, e a fare ...,

tutte cose che, a mano a mano, piacciono alle persone.

A LA SCOLE DU PIETTERUSSE

Uò sapè come se pote candà de vierne sénza sole sotta iacque sotta a nnève sott’a vviende cu piette tutte ‘mbusse?

Va ‘ng’ua demanne o pietterusse Alla scuola del pettirosso Vuoi sapere / come si può cantare / d’inverno / senza sole / sotto l’ac-qua / sotto la neve / sotto il vento / col petto / tutto bagnato? // chiedilo / al pettirosso.

Il Giornalino è su Internet al sito www.il-valentiniano.com

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IL VALENTINIANO appartiene a noi tutti valenzanesi

7677 Montbrun - St. Léonard (Québec) H1S 2k3 - CANADA

Tel. 514-376-4622 N e w E m a i l: [email protected]

La pagina web

www.il-valentiniano.com a cura di

Michele PARTIPILO E-mail: [email protected]

Riceviamo e

pubblichiamo

Email tratta dal libro degli ospiti de IL VALENTINIANO Mike / [email protected] / - http://www.miguelf.too.it

Sunday 22nd August 2004, at 9 p.m. in Largo Frate Francesco, Valenzano (BA) -Italy

Gianni & Lino Vezzoso present PUBLIC PROJECTIONS OF DIGITAL SHORT FILMS

A WONDERFUL DAY Fantasy

Directed by: Gaetano Pasella Actor’s: Mike Filipponio and Antonio Vitucci

METROPOLIS Dramatic

Directed by: Francesco Mastronardi Actor’s: Mike Filipponio, Marco Savonarola, Gaetano Pasella and

Alessia Ameruoso

CARPE DIEM Dramatic

Directed by: Gaetano Pasella Actor’s: Mike Filipponio, Antonio Vitucci and Grazia Quarta

Good View!

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Notiziario dell’Associazione Valenzano di Montréal

Appuntamenti a Montréal per i Pugliesi e Valenzanesi Dal 24 al 26 settembre Sarà Montréal ad ospitare il 1º Congresso Annuale delle Federazioni e As-sociazioni Pugliesi del Nord America”, presso il Centro di Ricevimento Chateau Princesse. Saranno circa settanta delegati i partecipanti al 1º Congresso Annuale delle Federazioni e Associazioni Pugliesi del Nord America, in rappresentanza di 25 tra circoli e associazioni pugliesi del Canada e di 30 circoli Statunitensi, e la partecipazione dei Consiglieri (Consultori) del Canada (3) e degli U.S.A. (4), membri del Consiglio Generale dei Pugliesi del Mondo.

BUON COMPLEANNO ai membri dell ’Associazione Valenzano di Montréal: Luglio 3 – Elisabetta Schiralli 4 – Leonardo Resta 5 – Michelina Schiralli 6 – Maria Mossa 6 – Antonietta Mancino 11 – Anna Schiralli 12 – Giuseppe Panarelli 20 – Anna Guerra 21 - Teresa Gargano 22 – Maria Viventi 23 – Eugenio Calia 27 – Antonio De Palma 27 – Sofia Simboli 28 – Maria Del Duca 28 – Francesco Nicassio 29 – Peter Di Franco Agosto 1 - Teresa Campanile 8 – Vito Guerra 8 – Giovanni Di Penna 11 – Pasqua Pietrantonio 16 – Marcel Brossard 24 – Anna Lonigro Berardi 26 – Antonietta Lonigro 28 – Vito Randazzo 28 – Franco Leoci 31 – Rocca Lonigro Settembre 1 – Madalena Ventrella 2 – Stella Parlati 6 – Luca Berardi 14 – Pietro Munafo 16 – Caterina Naccarata 17– Donato Selvaggio 17 – Nicola Cardone 17 – Liliane Grasso 20 - Grazia Cirino Bellomo 30 – Anna Jacobellis

Felice Anniversario di matrimonio ai coniugi:

Anna Maria e Tony Giannicola (8 anni - 15 giugno 1996) Maria e Pasquale Lonigro (38 anni – 9 luglio 1966) Teresa e Michele Campanile (31 anni - 21 luglio 1973) Rita e Antonio Caringella (26 anni - 22 luglio 1978) Maria e Pasquale Pagnelli (31 anni – 28 luglio 1973) Domenica e Franco Leoci (39 anni – 2 agosto 1965) Rosa e Giovanni Di Penna (42 anni – 6 agosto 1962) Anna e Vito Guerra (43 anni – 7 agosto 1961) Enza e Gino Pagnelli (27 anni – 13 agosto 1977) Elisabetta e Peter Di Franco (12 anni – 15 agosto 1992) Giuseppina e Giovanni Muggeo (55 anni – 20 agosto 1949) Mimma e Nick Berardi (28 anni – 21 agosto 1976) Anna e Franco Bellomo (27 anni - 10 settembre 1977) Maria e Saverio Volpicella (32 anni -11 settembre 1972) Franca e Joseph Primiani (10 anni – 17 settembre 1994) Angela e Franco Rizzuto (24 anni - 20 settembre 1980) Francesca e Giuseppe Palermo (46 anni - 27 settembre 1958) Maria e Vito Bellomo (42 anni - 29 settembre 1962)

Bimestrale dei Pugliesi nel Mondo Direttore responsabile Angelo Di Summa

www.pugliaemigrazione.it

80 candele per Giovanni Leuzzi (Nato a Valenzano il 4 dicembre 1923, figlio di Rocco Leuzzi e Angela Cascarano)

Auguri di Buon Compleanno

dai figli Angela e Rocco, dal genero Carlos e dalla nipotina Kayla, e da tutti gli amici e parenti