Attività motoria nel paziente diabetico

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Attività motoria nel paziente diabetico Paolo Moghetti Endocrinologia e Malattie del Metabolismo Università di Verona Piano triennale SISP “Tutela della salute nell’attività motoria e/o sportiva – Lotta alla sedentarietà” Corso di formazione “L’attività fisica nell’anziano e nel diabetico” Verona, 7/12/2004

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Piano triennale SISP “Tutela della salute nell’attività motoria e/o sportiva – Lotta alla sedentarietà” Corso di formazione “L’attività fisica nell’anziano e nel diabetico” Verona, 7/12/2004. Attività motoria nel paziente diabetico. Paolo Moghetti Endocrinologia e Malattie del Metabolismo - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: Attività motoria  nel paziente diabetico

Attività motoria nel paziente diabetico

Paolo Moghetti

Endocrinologia e Malattie del MetabolismoUniversità di Verona

Piano triennale SISP “Tutela della salute nell’attività motoria e/o sportiva – Lotta alla sedentarietà”Corso di formazione

“L’attività fisica nell’anziano e nel diabetico”Verona, 7/12/2004

Page 2: Attività motoria  nel paziente diabetico

NORMALE

8 12 16 20 24

180

100

ore

Glic

emia

(mg/

dl)

Page 3: Attività motoria  nel paziente diabetico

Principali ormoni coinvoltinell’omeostasi glicemica

Insulina

Glucagone Catecolamine

Cortisolo GH

iperglicemia ipoglicemia

Page 4: Attività motoria  nel paziente diabetico

REGOLAZIONE INSULINICA DELL'UTILIZZO DI GLUCOSIO

- Tessuti insulinodipendenti (muscolo, grasso, fegato):tessuti di deposito, possono utilizzare glucosio solo in presenza di insulina

- Tessuti non insulinodipendenti (sistema nervoso, globuli rossi):tessuti vitali, utilizzano glucosio anche in assenza di insulina

Page 5: Attività motoria  nel paziente diabetico

Principali risposte ormonali all’esercizio fisico

Si riduce: Insulina

Aumentano: Glucagone Catecolamine Cortisolo GH

iperglicemia

ipoglicemia

Page 6: Attività motoria  nel paziente diabetico

FEGATO

Ormoni controinsulariInsulina

_+

Glucosio

SANGUE

SNC/GR

TESSUTIINSULINODIP.

_+

REGOLAZIONE ENDOCRINA DELL’OMEOSTASI GLUCIDICA DURANTE ESERCIZIO FISICO

MUSCOLOCHE LAVORA

Page 7: Attività motoria  nel paziente diabetico

FATTORI CHE AUMENTANO LA CAPTAZIONE MUSCOLARE DI

GLUCOSIO DURANTE ESERCIZIO

- Aumento del flusso sanguigno ai muscoli in attività- Apertura dei capillari con aumento del letto vascolare

- Reclutamento di trasportatori del glucosio (GLUT-4)

Page 8: Attività motoria  nel paziente diabetico

Tras

porto

(nm

ol/g

min

)

glucosio (mmol/l)

riposo

Curve dose-risposta dell’effetto della concentrazione di glucosio sul trasporto del glucosio nel muscolo in vitro

citocalasina B

contrazioni (48/min)

insulina (10mU/ml)

0

100

200

300

400

0 10 20 30

(da Nesher et al, 1985)

contrazioni+insulina

Page 9: Attività motoria  nel paziente diabetico

DIABETE MELLITOTipo 1 :

carenza assoluta di insulina- esordio in genere in età giovane- peso in genere normale

Tipo 2 :carenza relativa + inefficacia dell’insulina (insulinoresistenza)

- esordio in genere in età adulta/senile- spesso associato a obesità

Page 10: Attività motoria  nel paziente diabetico

DIABETE MELLITOTipo 1 :

carenza assoluta di insulina- esordio in genere in età giovane- peso in genere normale

Tipo 2 :carenza relativa + inefficacia dell’insulina (insulinoresistenza)

- esordio in genere in età adulta/senile- spesso associato a obesità

Page 11: Attività motoria  nel paziente diabetico

Effetti dell’esercizio fisico su insulinemia e glicemia nel diabete tipo 1

..

.

riposo

0

3

6

9

12

0 40 80 120 1600

4

8

1 2

1 6

0 40 80 1 20 160minuti

esercizio glicemia (mmol/l)insulinemia (mU/l)

minuti

esercizio esercizio

insulina/colazione

(Ronnemaa e Koivisto, 1988)

insulina/colazione

Page 12: Attività motoria  nel paziente diabetico

Mortalità a 7 anni in pazienti diabetici di tipo 1 (n=548) suddivisi in quintili di attività fisica

0

5

10

15

20

25

1 2 3 4 5

p=0.001

Quintili di attività fisica

%

(Moy et al, 1993)

Page 13: Attività motoria  nel paziente diabetico

FEGATO Glucosio

SANGUE

SNC/GR

MUSCOLO/TESS. ADIP.

Ormoni controinsulariInsulina

_+ _+

REGOLAZIONE ENDOCRINA DELL’OMEOSTASI GLUCIDICA

Insulina esogena

Page 14: Attività motoria  nel paziente diabetico

Andamento dell’insulinemia durante esercizio nel diabete insulino-trattato

soggetto non diabeticoipoinsulinemia

iperinsulinemia

normoinsulinemia(stabile)

durata esercizio

insu

linem

ia

Page 15: Attività motoria  nel paziente diabetico

Inconvenienti di un deficit di insulina durante esercizio fisico

• ridotta captazione di glucosio nel muscolo che lavora, con scadimento della performance

• mancato bilanciamento effetto iperglicemiz- zante degli ormoni controinsulari, con aumento della glicemia

• eccessiva mobilizzazione di acidi grassi, con aumentata sintesi chetoacidi e rischio acidosi

Page 16: Attività motoria  nel paziente diabetico

Inconvenienti di un eccesso di insulina durante esercizio fisico

• aumento captazione di glucosio indotto dalla attività muscolare, con rischio di ipoglicemia (che persiste anche dopo l’esercizio)

• inibizione mobilizzazione acidi grassi, con ridotta disponibilità di substrati energetici alternativi al glucosio

Page 17: Attività motoria  nel paziente diabetico

DIABETE MELLITOTipo 1 :

carenza assoluta di insulina- esordio in genere in età giovane- peso in genere normale

Tipo 2 :carenza relativa + inefficacia dell’insulina (insulinoresistenza)

- esordio in genere in età adulta/senile- spesso associato a obesità

Page 18: Attività motoria  nel paziente diabetico

Esercizio fisico nel diabete tipo 2- elementi da tenere presenti -

• Alterazioni nell’adattamento all’esercizio fisico legate al diabete e all’insulinoresistenza

• Effetti benefici dell’esercizio fisico sulla malattia (prevenzione, terapia) e sui fattori di rischio CV spesso associati

• Rischi legati alle complicanze già presenti

Problematiche specifiche dell’anziano

Page 19: Attività motoria  nel paziente diabetico

Effetto della modifica dello stile di vita o della terapia con metformina sulla comparsa di diabete tipo 2

in 3234 soggetti con IGT

anni

(%)

Placebo

0

10

20

30

40

0.50 3.5 4.01.0 1.5 2.0 2.5 3.0

Stile di vita

Diabetes Prevention Program, NEJM 2002

Metforminap<0.001

Page 20: Attività motoria  nel paziente diabetico

Cambiamenti nel peso e nell’attività fisica in 3234 soggetti con IGT assegnati a un programma intensivo di modifica dello stile di vita*,

metformina o placebo

Diabetes Prevention Program, NEJM 2002

peso (kg)

anni

-8

-6

-4

-2

0

2

4

0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0anni

Placebo

Metformina

0

2

4

6

8

0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0

Placebo

Metformina

Stile di vita

Stile di vita

Attività fisica (MET h / settimana)

* dieta ipocalorica ipolipidica (obiettivo: calo ponderale≥7%) + attività fisica moderata ≥150 min/settimana

.

Page 21: Attività motoria  nel paziente diabetico

Peculiarità del diabete tipo 2 in relazione all’esercizio fisico

L’esercizio ha effetti benefici sui meccanismi patogenetici della malattia e sui fattori di rischio cardiovascolare associati al diabete: è uno strumento di cura.

Non vi è ipoinsulinemia assoluta: difficilmente l’esercizio può precipitare uno scompenso metabolico.

• L’eventuale iperinsulinemia è in genere conseguenza dell’insulinoresistenza e si riduce con il miglioramento della sensibilità insulinica (non è così se farmaco-indotta)

Page 22: Attività motoria  nel paziente diabetico

Modificazioni della glicemia e dell’insulinemia durante esercizio fisico prolungato in pazienti con diabete tipo 2

5

10

15

20

25

-15 0 60 120 1803

4

5

6

7

8

-15 0 30 60 90 120 150 180

Glicemia (mmol/l)

minuti minuti

Insulinemia (mU/l)

controlli

diabetici

controlli

diabetici

(Devlin et al, 1987)

Page 23: Attività motoria  nel paziente diabetico

RR CI

UKPDS - GLUCOSE CONTROL STUDYAGGREGATE CLINICAL ENDPOINTS

0.3 1 1.8

Any diabetes-related endpoint 0.88 0.029

Diabetes-related deaths 0.90 0.34

All-cause mortality 0.94 0.44

Myocardial infarction 0.84 0.052

Stroke 1.11 0.52

Microvascular 0.75 0.0099

•••

••

pRelative risk & 95%CI

Favoursintensive

Favoursconventional

Page 24: Attività motoria  nel paziente diabetico

PREVALENZA DI DISORDINI METABOLICINEL DIABETE TIPO 2

(Verona NIDDM Complications Study, n=1780)

Sovrappeso e obesità

Adiposità centrale

Ipertensionearteriosa

Dislipidemia0

20

40

60

80

%

Page 25: Attività motoria  nel paziente diabetico

SINDROME METABOLICA E ATEROSCLEROSI

obesitàcentrale iperglicemia dislipidemia

disfunzione endoteliale

stressossidativo

ATEROSCLEROSI

ipertensione

flogosi cronica trombofilia

Page 26: Attività motoria  nel paziente diabetico

Effetti dell’esercizio fisico sui fattori di rischio cardiovascolare nel diabete tipo 2

• Riduzione glicemia• Aumento sensibilità insulinica• Riduzione colesterolo LDL e trigliceridi• Aumento colesterolo HDL• Riduzione tessuto adiposo, specie viscerale• Riduzione fattori trombofilici• Controllo dell’ipertensione (lieve)

Riduzione mortalità cardiovascolare

Page 27: Attività motoria  nel paziente diabetico

Perché consigliare l’attività fisica al soggetto diabetico?

• Migliora il controllo glicemico

• Migliora il profilo cardiovascolare

• Riduce l’incidenza delle complicanze croniche• Migliora l’aspettativa di vita

• Migliora il senso di benessere psico-fisico

Page 28: Attività motoria  nel paziente diabetico

OBIETTIVI TERAPEUTICIper la riduzione del rischio cardiovascolare nel diabete

mellito di tipo 2

• Riduzione di peso corporeo e obesità viscerale• HbA1c < 7.0 %• Colesterolemia LDL < 100 mg/dl• Colesterolemia HDL > 40 mg/dl• Trigliceridemia < 150 mg/dl• Pressione arteriosa < 135/85 mmHg• Sospensione del fumo• Attività fisica ( > 10 MET)

Page 29: Attività motoria  nel paziente diabetico

Durata

Frequenza Almeno 3-4 volte alla settimana (preferibilmente tutti i giorni)

30 – 60 minuti/seduta

40-60% VO2maxIntensità

Attività fisica raccomandatanel diabete tipo 2

Aerobica(isometrica solo con supervisione)

Tipologia

Page 30: Attività motoria  nel paziente diabetico

CONTRIBUTO DEL GLUCOSIO E DEGLI FFA COME FONTE ENERGETICA IN RAPPORTO ALLA

INTENSITA’ DELL’ ESERCIZIO

% VO2 max 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Ra

Glu

cosi

o e

FFA

(µm

ol·k

g-1·m

in-1)

GLUCOSE FFA

da Brooks e Trimmer, J Appl Physiol 80: 1073, 1996

0

10

20

30

40

50

60glucosio acidi grassi

Page 31: Attività motoria  nel paziente diabetico

Massimo carico di lavoro permesso nei diabetici

• Fino alla stanchezzaSenza complicanze

• I parametri cardiovascolari e metabolici non devono discostarsi sostanzialmente dalla normalità

Con complicanze (clinicam. significative)

Page 32: Attività motoria  nel paziente diabetico

Rischi connessi con l’esercizio fisico nel diabete tipo 2

Aggravamento complicanze croniche severe (retinopatia, piede diabetico)

Evento cardiovascolare acuto• cardiopatia ischemica (silente!)• neuropatia autonomica

Page 33: Attività motoria  nel paziente diabetico

Attività fisica nella cura del diabete tipo 2Indagini preliminari

1.Retinopatia

2.Nefropatia

3.Coronaropatia (forme silenti!) e macroangiopatia

4.Neuropatia periferica

5.Neuropatia autonomica

Valutare la presenza e la gravità di:

Page 34: Attività motoria  nel paziente diabetico

Il problema della neuropatia autonomica

• Altera il compenso emodinamico allo sforzo• Espone il paziente ad un elevato rischio

cardiovascolare e di lesioni al piede• Non consente di utilizzare la frequenza cardiaca

come indice di intensità dello sforzo• Comporta una ridotta capacità di contrastare e

percepire l’ipoglicemia • Può provocare problemi digestivi con

incoordinazione temporale fra effetto dei farmaci e assorbimento dei nutrienti

Opportuno non far superare livelli di attività fisica percepiti come sforzo moderato

Page 35: Attività motoria  nel paziente diabetico

-60 0 70 130 1900

6

7

9

10

11

8

esercizio

Glibenclamide

*

SE

0-60 0 70 130 190

30

40

60

70

80

20

50

esercizio*

Glibenclamide

E+S

E+S

E

S

Glicemia (mmol/l) Insulina (pmol/l)

minuti minuti(Larsen et al, Diabetes Care 1999)

Interazione fra sulfoniluree ed esercizio sull’omeostasi glucidica nel diabete

Dopo assunzione di sulfonilurea (S)Dopo 60’ di esercizio al cicloergometro (E)Esercizio + sulfonilurea (E+S)

Page 36: Attività motoria  nel paziente diabetico

Verona Diabetes Study

DISTRIBUZIONE PER SESSO E PER ETA' DEI CASI DI DIABETE MELLITO A VERONA (31.12.1986)

MaschiFemmine

0

200

400

600

800

0-4 -9 -14 -19 -24 -29 -34 -39 -44 -49 -54 -59 -64 -69 -74 -79 -84 ≥85Classe di età (anni)

Page 37: Attività motoria  nel paziente diabetico

Captazione di ossigeno durante esercizio al cicloergometro nel diabete tipo 2 non complicato

Regensteiner et al, 1998

0

5

10

15

20

25

30

35

controlli magri sedentari

0

3

6

9

12

controlli obesi sedentaridiabetici tipo 2 obesi sedentari

VO2 max VO2/ lavoro

ml x

kg

x m

in

ml x

kg

x m

in

*

*

Page 38: Attività motoria  nel paziente diabetico

Risposte all’esercizio submassimale nel diabete tipo 2 non complicato

Regensteiner et al, 1998

Lattacidemia VO2/ VO2 max

mm

ol/l

0

1

2

3

4

5

20 w 30 w 80 w 20 w 30 w 80 w0

30

60

90

%

controlli magri

controlli obesicontrolli magri

controlli obesidiabetici tipo 2

* *diabetici tipo 2

Page 39: Attività motoria  nel paziente diabetico

Adiposità e VO2 max in soggetti magri normoglicemici con familiarità di 1° grado per diabete tipo 2

Nyholm et al, 2004controllifamiliari di diabetici

0

3

6

9

12

0

10

20

30

0

20

40

60

80

0

10

20

30

40

50

60

70

Sensibilità insulinica

BMI Adiposità viscerale

VO2 max

IMG

U (m

g/kg

FFM

x m

in)

Kg/

m2

cm2

ml/k

g FF

M x

min

**

*

Page 40: Attività motoria  nel paziente diabetico

insulinoresistenza riduzione attività fisica

diabete tipo 2

Page 41: Attività motoria  nel paziente diabetico

Modificazioni della VO2 max dopo 3 mesi di training nel diabete tipo 2 (3 h/w 70-85% max)

0

5

10

15

20

25

30

35

controlli magri controlli obesi diabetici

Brandemburg et al, 1999

BaseDopo training

ml x

kg

x m

in

*

* p<0.05 vs altri gruppi

Page 42: Attività motoria  nel paziente diabetico

Attività fisica nella cura del diabete tipo 2 Norme generali

L’attività fisica intensa non è necessaria; anche le passeggiate, effettuate con regolarità, comportano vantaggi metabolici

L’attività fisica va comunque consigliata e quantificata singolarmente

L’attività fisica è uno strumento di cura e va fortemente incentivata

Page 43: Attività motoria  nel paziente diabetico

PERCENTUALE DI SOGGETTI DIABETICI CHE HANNO RAGGIUNTO IL LIVELLO RACCOMANDATO DI ATTIVITA’ FISICA E STIME DI ATTIVITA’ MEDIA

DOPO 2 ANNI DI ATTIVITA’ EDUCATIVA INTENSIVA

Intervento Controllo p<0.01

020406080

% >10 MET-h/week0

102030

MET-h/week

De Feo et al, 2003

Page 44: Attività motoria  nel paziente diabetico

0 1-10 11-20 21-30 31-40 > 40

Peso Kg

HbA1c %

PA max mmHg

PA min mmHg

Col. tot mg/dl

Col. LDL mg/dl

Col. HDL mg/dl

TG mg/dl

CHD %

Circonf. vita cm

+ 0.8

+ 1.0+ 0.03

- 1.8

- 4.6

- 3.8

- 4.5

+ 0.1

+ 3.4

+ 0.1

p<0.05

+ 0.6

+ 1.0- 0.06

- 1.5

- 2.4

- 5.6

- 7.1

+ 1.1

+ 2.1

- 0.3

+ 0.1

- 0.9

- 0.44

- 6.4

- 2.9

- 10.2

- 3.4

+ 2.9

- 48.2

- 2.6

- 2.2

- 3.8

- 0.88

- 5.5

- 4.8

- 10.7

- 5.3

+ 5.6

- 55.2

- 3.7

- 3.0

- 5.5

- 1.11

- 6.6

- 5.3

- 7.4

- 6.3+ 10.4

- 57.4

- 4.8

- 3.2

- 7.1

- 1.19

- 9.2

- 7.1

- 10.9

- 7.7+ 6.3

- 68.4

- 4.3

De Feo et al, in pubblicaz.

Modificazioni osservate in base al livello di attività fisica raggiunto (MET)

Page 45: Attività motoria  nel paziente diabetico
Page 46: Attività motoria  nel paziente diabetico
Page 47: Attività motoria  nel paziente diabetico

Position Statement 2004American Diabetes AssociationExercise and Diabetes

• A graded exercise test may be helpful if a patient…..is at high risk for underlying cardiovascular disease, based on one of the following criteria:

- age > 35 years- etc…..

• In patients planning to partecipate in low-intensity forms of physical activity (>60% of max heart rate), such as walking, the physician should use clinical judgment id deciding whether to recommend an exercise stress test.

Page 48: Attività motoria  nel paziente diabetico

Position Statement - American Diabetes Association, 2004

Esercizio fisico e diabeteRaccomandazioni in presenza di retinopatia

• evitare attività che possono incrementare marcatamente la pressione arteriosa

Retinopatia non proliferante moderata-severa:

Retinopatia proliferante: • evitare qualsiasi attività strenua o che comporti una manovra di Valsalva, colpi o scuotimenti bruschi

Page 49: Attività motoria  nel paziente diabetico

Position Statement - American Diabetes Association, 2004

Esercizio fisico e diabeteRaccomandazioni in presenza di neuropatia periferica

• evitare attività che possono facilitare lesioni al piede (jogging, step, cammino prolungato, etc)• favorire nuoto, bicicletta, esercizi agli arti superiori, etc

In caso di perdita della sensibilità al monofilamento:

Page 50: Attività motoria  nel paziente diabetico

Position Statement of the American Diabetes Association, 2004

Esercizio fisico e diabeteRaccomandazioni in presenza di neuropatia

autonomica

• evitare attività strenue o in ambienti caldi o freddi, porre attenzione all’idratazione

• Considerare scintigrafia con tallio per valutare la perfusione miocardica• Monitorare attentamente la risposta pressoria allo sforzo

Page 51: Attività motoria  nel paziente diabetico

Position Statement of the American Diabetes Association, 2004

Esercizio fisico e diabeteRaccomandazioni in presenza di nefropatia

• porre attenzione al controllo pressorio