ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO -...

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818. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Risoluzione in Commissione: XIII Commissione: Mongiello ................................ 7-01291 48227 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interrogazione a risposta in Commissione: Lorefice ................................... 5-11619 48229 Interrogazione a risposta scritta: Capelli ..................................... 4-17029 48230 Affari esteri e cooperazione internazionale. Interrogazione a risposta scritta: Merlo ....................................... 4-17034 48231 PAG. Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazioni a risposta immediata in Commissione: VIII Commissione: Pastorelli ................................. 5-11621 48232 Zaratti ..................................... 5-11622 48233 Vella ........................................ 5-11623 48233 Bianchi Stella ........................ 5-11624 48234 De Rosa .................................. 5-11625 48235 Matarrese ............................... 5-11626 48236 Interrogazioni a risposta scritta: Crippa ..................................... 4-17025 48237 Palese ...................................... 4-17027 48237 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazione a risposta in Commissione: Valiante ................................... 5-11610 48238 Interrogazione a risposta scritta: Valente Simone ..................... 4-17012 48239 Atti Parlamentari 48225 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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818. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Risoluzione in Commissione:

XIII Commissione:

Mongiello ................................ 7-01291 48227

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Lorefice ................................... 5-11619 48229

Interrogazione a risposta scritta:

Capelli ..................................... 4-17029 48230

Affari esteri e cooperazione internazionale.

Interrogazione a risposta scritta:

Merlo ....................................... 4-17034 48231

PAG.

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

VIII Commissione:

Pastorelli ................................. 5-11621 48232

Zaratti ..................................... 5-11622 48233

Vella ........................................ 5-11623 48233

Bianchi Stella ........................ 5-11624 48234

De Rosa .................................. 5-11625 48235

Matarrese ............................... 5-11626 48236

Interrogazioni a risposta scritta:

Crippa ..................................... 4-17025 48237

Palese ...................................... 4-17027 48237

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Valiante ................................... 5-11610 48238

Interrogazione a risposta scritta:

Valente Simone ..................... 4-17012 48239

Atti Parlamentari — 48225 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAG.

Economia e finanze.

Interrogazione a risposta scritta:

Grimoldi ................................. 4-17026 48240

Giustizia.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Fraccaro ................................. 5-11617 48241

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Famiglietti .............................. 5-11613 48242

Interrogazioni a risposta scritta:

Coppola ................................... 4-17013 48243

Tancredi ................................. 4-17017 48244

Melilla ..................................... 4-17020 48245

Fraccaro ................................. 4-17022 48246

Interno.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Di Maio Marco ...................... 5-11616 48247

Interrogazioni a risposta scritta:

Grimoldi ................................. 4-17014 48248

Palmizio .................................. 4-17021 48248

Dieni ........................................ 4-17028 48249

Nuti ......................................... 4-17032 48250

Valente Valeria........................ 4-17036 48251

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Centemero .............................. 5-11608 48252

Centemero .............................. 5-11615 48253

Interrogazione a risposta scritta:

Fraccaro ................................. 4-17016 48254

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Damiano ................................. 5-11611 48255

Fassina .................................... 5-11614 48255

Interrogazioni a risposta scritta:

Murgia .................................... 4-17018 48256

Laffranco.................................. 4-17019 48257

Melilla ..................................... 4-17024 48258

Politiche agricole alimentari e forestali.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Carrescia ................................. 5-11607 48259

Burtone ................................... 5-11609 48259

Bernini Massimiliano ............ 5-11618 48260

Interrogazione a risposta scritta:

Prodani ................................... 4-17033 48260

PAG.

Salute.

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

XII Commissione:

Rondini ................................... 5-11627 48262

Di Vita .................................... 5-11628 48262

Grillo ....................................... 5-11629 48263

Monchiero .............................. 5-11630 48264

Lenzi ....................................... 5-11631 48264

Gullo ....................................... 5-11632 48265

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Vezzali .................................... 5-11612 48266

Colletti .................................... 5-11620 48267

Interrogazioni a risposta scritta:

Mucci ...................................... 4-17015 48268

Mucci ...................................... 4-17023 48269

Mucci ...................................... 4-17030 48270

Carinelli .................................. 4-17035 48271

Sviluppo economico.

Interrogazione a risposta orale:

Liuzzi ...................................... 3-03104 48271

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

IX Commissione:

Bordo Franco ........................ 5-11633 48272

De Lorenzis ............................ 5-11634 48273

Oliaro ...................................... 5-11635 48274

Mura ....................................... 5-11636 48274

Interrogazione a risposta scritta:

Carrescia ................................. 4-17031 48275

Apposizione di firme ad una mozione,ritiro di firme e modifica dell’ordinedei firmatari .............................................. 48276

Apposizione di una firma ad una interpel-lanza ......................................................... 48276

Apposizione di una firma ad una interro-gazione ...................................................... 48276

Pubblicazione di testi ulteriormente ri-formulati ................................................... 48276

Risoluzioni in Commissione:

XIII Commissione:

Zaccagnini .............................. 7-01274 48276

Zaccagnini .............................. 7-01276 48278

Ritiro di documenti del sindacato ispettivo . 48282

Atti Parlamentari — 48226 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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ATTI DI INDIRIZZO

Risoluzione in Commissione:

La XIII Commissione,

premesso che:

la Puglia, nel panorama produttivonazionale del grano duro si colloca alprimo posto intercettando in media il 22per cento circa della produzione. Taleprimato pone la regione in prima lineaanche nei tavoli tecnici a livello nazionaleper affrontare le tematiche e le questioniattinenti lo sviluppo dell’intera filiera ce-realicola nazionale e la colloca in primopiano per la diffusione delle innovazioni diprocesso, di prodotto e gestionali;

le aree produttive più importantisono a nord della Puglia e precisamentenelle province di Foggia e Bari dove siconcentra non solo la produzione, madove sono collocate la gran parte deicentri di stoccaggio e delle industrie mo-litorie e pastarie;

per quanto riguarda le capacitàmolitorie, dati consolidati, i attestano lanotevole capacità di trasformazione checonsente all’impresa locale di trasformare,nei 297 giorni di attività, oltre 146.000tonnellate di grano duro per ottenere oltre100.000 tonnellate, di semola e 46.000tonnellate di cruscame che vengono ven-duti soprattutto sul mercato interno, fa-cendo realizzare oltre 26 milioni di euro diricavi;

in occasione dell’assemblea di Con-fagricoltura Foggia sulla « terra del grano »svoltasi il 29 ottobre 2016, il Ministro dellepolitiche agricole alimentari e forestali hapreso l’impegno ufficiale di sostenere lacandidatura di Foggia a ospitare la com-missione unica nazionale per la rileva-zione del prezzo del grano duro in sosti-tuzione delle borse merci delle camere dicommercio;

il 9 giugno 2017 nei pressi del portodi Bari, l’organizzazione professionale

agricola Coldiretti Puglia, ha dato vita aduna mobilitazione per protestare contro leimportazioni di grano duro estero e porrela questione del giusto prezzo e dellasicurezza alimentare;

gli organizzatori hanno mobilitatogli agricoltori al porto del capoluogo pu-gliese anche perché è « divenuto negliultimi anni il vero granaio d’Italia, ilprincipale varco di accesso del grano stra-niero da spacciare come italiano, perchénon è ancora obbligatorio indicare l’ori-gine del grano sulle etichette della pasta »protesta l’organizzazione agricola;

la protesta ha inteso porre l’atten-zione delle istituzioni sulla quotazione deiprezzi del grano duro registrati sullapiazza di Foggia dalla borsa merci dellacamera di commercio, secondo cui il pro-dotto fino nazionale all’ingrosso della mie-titura 2016 è da tempo fermo sui 185-190euro alla tonnellata, ossia prezzi irrisoried inidonei alla copertura dei costi che leaziende agricole della Puglia devono so-stenere per poterlo coltivare;

i costi di produzione del granoduro richiederebbero un prezzo di mer-cato per il pareggio dei cerealicoltori in-torno ad un livello all’origine di almeno300 euro a tonnellata, cifra che sarebbenecessaria a coprirli, ma che ad oggi nonè lontanamente garantita;

le aziende agricole pugliesi che col-tivano grano duro sono diminuite tra il2000 e il 2010 del 31,5 per cento, mentrela superficie agraria utile ha registrato unacontrazione del 16,5 per cento, sia in Italiasia in Puglia;

nel 2016 sono state importate 2,3milioni le tonnellate di grano duro, quasila metà delle quali originarie del Canadache peraltro ha già fatto registrare nel2017 un ulteriore aumento del 15 percento secondo le analisi della Coldiretti sudati Istat relativi ai primi due mesi del2017;

è stato pubblicato nella Gazzettaufficiale n. 128 del 5 giugno 2017 il de-creto del Ministero delle politiche agricole,

Atti Parlamentari — 48227 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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alimentari e forestali concernente l’istitu-zione e le sedi delle Commissioni unichenazionali (C.u.n.) per le filiere maggior-mente rappresentative del sistema agro-alimentare, in attuazione dell’articolo6-bis, comma 1, del decreto-legge 5 maggio2015, n. 51 convertito, con modificazioni,dalla legge 2 luglio 2015, n. 91;

l’articolo 6-bis del decreto-leggen. 51 del 2015, recante « norme per latrasparenza nelle relazioni contrattualinelle filiere agricole », prevede che « Alfine di garantire la trasparenza nelle re-lazioni contrattuali tra gli operatori dimercato e nella formazione dei prezzi, condecreto del Ministro delle politiche agri-cole alimentari e forestali, di concerto conil Ministro dello sviluppo economico, pre-via intesa in sede di Conferenza perma-nente per i rapporti tra lo Stato, le regionie le province autonome di Trento e diBolzano, sono adottate disposizioni con-cernenti l’istituzione e le sedi delle com-missioni uniche nazionali (C.u.n.) per lefiliere maggiormente rappresentative delsistema agricolo-alimentare, in linea congli orientamenti dell’Unione europea inmateria di organizzazione comune deimercati »;

a norma dell’articolo 4 del predettodecreto, le C.u.n. vengono istituite su ri-chiesta delle organizzazioni rappresenta-tive della filiera interessata attraverso unapposito decreto direttoriale del Ministerodelle politiche agricole alimentari e fore-stali, di concerto con il Ministero dellosviluppo economico, nel quale sono stabi-lite la composizione, la sede (presso una opiù borse merci), il regolamento di fun-zionamento, il settore di riferimento e/o lecategorie di prodotto e/o i prodotti oggettodell’intervento;

in particolare, le organizzazioni diproduttori, le organizzazioni professionalie le associazioni di categoria dei produt-tori agricoli, della cooperazione agricola eagroalimentare, dell’industria di trasfor-mazione, del commercio e della distribu-zione che partecipano ai tavoli di filiera,istituiti con decreto del Ministro delle

politiche agricole e forestali n. 1872 del2005, o altresì iscritte all’elenco dei por-tatori di interesse di cui al decreto delMinistro delle politiche agricole alimentarie forestali n. 5528 del 2015, rappresenta-tivi di un determinato settore o di unadeterminata categoria di prodotto o digruppi di prodotto/prodotto, possono inol-trare formale istanza al Ministero dellepolitiche agricole alimentari e forestali alfine di procedere all’istituzione di unaspecifica C.u.n.;

con decreto del Presidente del Con-siglio dei ministri 5 agosto 2005 sono stateapprovate le disposizioni per la costitu-zione dei tavoli di filiera;

con decreto Ministeriale 27 ottobre2005, Prot. n. 1872, sono state determinatele composizioni dei tavoli di filiera. Ilparticolare, l’articolo 7 di detto decretodisciplina la composizione del tavolo difiliera cerealicolo e risicolo;

i tavoli di filiera vengono istituitisulla base delle norme recate dall’articolo9, comma 2, del decreto legislativo 27maggio 2005, n. 102;

tale ultima norma, unitamente agliistituti della concertazione di cui all’arti-colo 20 del decreto legislativo 18 maggio2001, n. 228, rappresenta il quadro diriferimento nell’ambito del quale il Mini-stro delle politiche agricole alimentari eforestali può incidere e promuovere, nel-l’ambito della definizione e politiche agro-alimentari, le eventuali decisioni che com-petono alle organizzazioni agricole ancheai fini dell’istituzione delle C.u.n.;

Foggia rappresenta la sede naturalee più idonea per ospitare la Commissioneunica nazionale sul grano duro e, in talsenso, il Ministro delle politiche agricolealimentari e forestali dovrebbe adoperarsiaffinché ciò possa concretizzarsi,

impegna il Governo

ad intraprendere le necessarie iniziative dicompetenza affinché nel quadro della nor-

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mativa citata in premessa, sia istituita aFoggia la sede della Commissione unicanazionale per il grano duro.

(7-01291) « Mongiello, Ginefra, Grassi, Mi-chele Bordo, Cera, Ventri-celli, Luciano Agostini, An-tezza ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta in Commissione:

LOREFICE, NESCI, DI VITA, MAN-TERO, GRILLO, SILVIA GIORDANO eCOLONNESE. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri, al Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali. — Per sapere– premesso che:

nel nostro Paese il comparto agricoloè oggi in ginocchio a causa della deflazioneche comprime i prezzi, dei cambiamenticlimatici sempre più estremi, della buro-crazia eccessiva e conseguentemente discelte politiche che hanno causato l’im-possibilità per gli agricoltori italiani dicompetere su un mercato inondato daprodotti provenienti da Paesi extracomu-nitari;

tali problematiche sono state ripetu-tamente sottoposte all’attenzione del Mi-nistro interrogato con specifici atti disindacato ispettivo della prima firmatariadel presente atto (4-14606, 4-15136,4-09009, 4-14555);

in particolare in Sicilia, nel territorioibleo, è stato chiesto intervento del go-verno regionale a sostegno degli impren-ditori agricoli e dei lavoratori del settore,anche perché la crisi economica/agricola ècausa di migliaia di pignoramenti e astegiudiziarie che giornalmente generano laperdita della prima casa o dei beni indi-spensabili per lo svolgimento dell’attivitàlavorativa di moltissime famiglie;

anche a seguito dello sciopero dellafame portato avanti da alcuni cittadinidisperati, i sindaci della fascia trasformataagricola hanno siglato a Vittoria, nel corsodi una partecipata assemblea di produttoriagricoli e amministratori; una piattaformain difesa del comparto, prevedendo l’ado-zione di misure urgenti da adottare indifesa dell’agricoltura. La piattaformachiede il riconoscimento dello stato di crisie la moratoria per i crediti contratti dalleaziende nei confronti di banche o istitu-zioni, società di riscossione, indebitamentie passività Inps, l’attivazione di misureanticrisi immediate e di medio termineattraverso una preventiva e forte contrat-tazione con l’Unione europea, le norme disalvaguardia e revisione degli accordi eu-ro-mediterranei, la perequazione del costodel lavoro e dei costi di produzione conadeguamento a quelli dei Paesi esteri con-correnti, i controlli lungo la filiera agro-alimentare sulla tracciabilità dei prodotti esull’etichettatura, interventi per un riequi-librio del meccanismo di domanda e of-ferta nella grande distribuzione, nonché lamoratoria dell’importazione dei prodottiagricoli extracomunitari, in attesa di unarivisitazione degli attuali accordi con iPaesi extraeuropei per tutelare le coltiva-zioni e gli allevamenti nell’attuale crisi deiprezzi di vendita all’ingrosso –:

se il Governo sia a conoscenza diquanto esposto in premessa e quali ini-ziative intenda intraprendere, per quantodi competenza, per quantificare l’entitàdei danni alle produzioni, in coerenza conquanto previsto dalle legislazione in ma-teria;

se non si ritenga opportuno adottareiniziative urgenti a difesa dell’agricoltura eche tengano conto delle richieste dei pro-duttori agricoli e degli amministratori,autori della piattaforma in difesa del com-parto indicata in premessa;

se non si ritenga opportuno avviareogni possibile iniziativa, in concertazionecon la regione siciliana, per salvare ilsettore da questa gravissima crisi senzaprecedenti, anche dichiarando lo stato di

Atti Parlamentari — 48229 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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crisi socio-economica per il comparto agri-colo;

quali iniziative normative il Governoabbia in programma di mettere in atto alfine di tutelare la prima casa e i beniindispensabili allo svolgimento dell’attivitàlavorativa di coloro che, a causa della crisieconomica e dell’agricoltura al collasso,sono vittime di pignoramenti e aste giu-diziarie. (5-11619)

Interrogazione a risposta scritta:

CAPELLI. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

è in discussione da tempo la realiz-zazione di una centrale termica a concen-trazione nei terreni agricoli del comune diGonnosfanadiga;

in numerosi incontri si sono fattepresenti le numerosi e gravi anomalie chehanno costellato il processo decisionalerelativo alla citata centrale termica solarea concentrazione da 55 megawatt, e delleopere ad essa connesse;

il progetto è stato proposto dallasocietà Gonnosfanadiga limited, con sede aLondra, ed è stato approvato con il pareren. 2320 del 3 marzo 2017, espresso dallacommissione tecnica di verifica dell’im-patto ambientale (Ctvia);

proprio sul citato parere si appun-tano molte critiche, a parere dell’interro-gante estremamente condivisibili;

in primo luogo, si osserva che ilprogetto era stato originariamente presen-tato alla regione Sardegna, con richiesta diverifica di assoggettabilità alla proceduradi Valutazione di impatto ambientale, datoche la centrale doveva essere in origine dipotenza inferiore ai 300 Megawatt limitesopra al quale la competenza per la Va-lutazione di impatto ambientale passa alloStato;

in seguito il progetto ha avuto mi-nime variazioni, che hanno, però, portatoad un aumento di potenza oltre i 400Megawatt, con conseguenze passaggio al-l’esame da parte del Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare;

si osserva che questo aumento dipotenza non pare basato su dati effettivi,ma su una impostazione, ad avviso del-l’interrogante, molto discutibile volta aspostare le competenze dalla regione alMinistero, senza un vero motivo;

la Commissione, inoltre, sembra averesaminato più un’idea di progetto che unvero progetto secondo l’interrogante, con-travvenendo alle norme, in particolare, manon solo al decreto ministeriale 14 gennaio2008 che prevede espressamente la rela-zione geologica e quella geotecnica;

molto grave appare all’interrogante,poi, il fatto che l’impianto previsto do-vrebbe occupare una superficie comples-siva di 232 ettari, nella pianura del MedioCampidano, caratterizzata da importantiaziende agricole, con, in particolare, unaproduzione olivicola di altissimo pregio;

nel progetto vengono dichiarate duearee lorde impegnate dai collettori solari,una di 227 e una di 232 ettari, a secondadel tipo di collettore che si intende uti-lizzare. Quale che sia la scelta, apparechiaro che la realizzazione della centralenon potrà che impattare pesantementesulla zona sopra ricordata, nonostante ilparere della commissione che ritiene chesolo il 10 per cento del terreno sarebbesottratto alla produzione agricola, com-pensando quanto perso con un’area co-perta dal campo solare dotata di coltureintensive;

si tratta di una mera ipotesi senzanessuna pratica realizzazione già concre-tata in nessuna situazione analoga, comemostra l’esperienza di tutti gli impiantiCSP (Concentrating Solar Power) realizzatinel mondo;

appare chiaro, invece, lo spropositatouso del suolo che l’opera causerebbe, così

Atti Parlamentari — 48230 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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come la micidiale riduzione delle risorseidriche locali, che verrebbero usate perl’opera in questione; opera che, comunque,andrebbe realizzata in area industrialedismessa e non in area agricola, comeinvece deciso;

si afferma che l’opera sia necessariaper compensare la scarsità di energiaprodotta da fonti rinnovabili. Ma i datiforniti sono superati, facendo riferimentoal 2012, mentre almeno dal 2015 si regi-stra una produzione sempre più forte dienergia grazie a fonti alternative;

molto grave sarebbe l’impatto sulpaesaggio, sulla flora e sulla preziosafauna locale e, al riguardo, in nessunconto sono state tenute le posizioni con-trarie di amministrazioni locali e cittadini,ma anche pareri come quello del Mini-stero dei beni e delle attività culturali e delturismo;

si è preferito, invece, ascoltare la vocedi chi intende accedere a incentivi statali,per produrre quella che appare all’inter-rogante una inutile « megacentrale », alposto di quegli interventi necessari diautoconsumo –:

se al Governo consti quanto sopraesposto e, in caso affermativo, quali sianole iniziative di competenza che intendeintraprendere per sanare una situazioneche appare potenzialmente gravissima.

(4-17029)

* * *

AFFARI ESTERIE COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta scritta:

MERLO e BORGHESE. — Al Ministrodegli affari esteri e della cooperazione in-ternazionale, al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

come riportato da tutti i principalimedia italiani e internazionali, la situa-

zione economico-sociale e politica del Ve-nezuela precipita verso una crisi umani-taria;

in Venezuela risiedono circa 130 milacittadini italiani con passaporto italiano;

i nostri connazionali travolti dallacrisi del Governo Maduro 4 scrivono disituazioni al limite della sopravvivenza,preoccupati dall’aumentata criminalità,dall’inflazione paurosa che mangia i ri-sparmi e dall’assenza di generi alimentarie di medicine; le situazioni più preoccu-panti riguardano i pensionati italo-vene-zuelani;

le pensioni erogate dall’Inps in basealla Convenzione di sicurezza sociale tral’Italia e il Venezuela (in vigore dal 1991)sono circa 5000; (il consolato di Caracas èin attesa di un aggiornamento dall’Inpsche ancora non è pervenuto);

queste pensioni vengono erogateprincipalmente da Talcambio, che riceve ledisposizioni di pagamento da Citibank (nericeve attualmente 3367); il resto dei pa-gamenti viene erogato direttamente dal-l’Inps su conti aperti dai pensionati inItalia o da Citibank su conti esteri;

l’importo della pensione italianaviene calcolato dall’Inps sulla base di mol-teplici fattori (quali il reddito percepito) esi avvale dei tassi di cambio ufficiali fornitidalla Banca d’Italia;

di conseguenza, a partire dal 2003,l’Inps inizia a calcolare le pensioni sullabase del tasso di cambio Dipro (inizial-mente circa 3 bsf= 1 USD, poi circa 7 bsf= 1 USD, ad oggi, 10 bsf= 1 USD) e, apartire dal 1o gennaio 2017, i pensionatiInps, in Venezuela ricevono una pensionecalcolata in base al tasso Dicom (attual-mente intorno ai 700 bsf = 1 USD);

ai pensionati che hanno conti pressobanche estere in Puerto Rico, Italcambiobonifica direttamente senza addebitarecommissioni. A partire da una pensione di100 euro, una di tali banche estere risul-

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terebbe addebitare 10 euro per ogni or-dine di bonifico (non importa l’ammontaredella pensione);

circa 400 pensionati non hanno contiesteri ed attualmente le pensioni vengonopagate direttamente da Italcambio, tramitesportello o bonifico su conti venezuelani alcambio Dicom (il 2 maggio 2017 al tassodi 1 US dollari/717,43 Bs. e 1 euro/743,38Bs.);

il cambio giornaliero ufficiale Dicompuò essere consultato direttamente sul sitodel « Banco Central de Venezuela » (http://www:bcv.org.ve/);

in Venezuela esistono vari cambi: sulcosiddetto mercato parallelo, 1 euro vale4.900 Bolivares;

il Bolivares, valuta locale, nel 2016 èstata svalutata dell’800 per cento (Reutershttp://ukseuters.com);

a queste condizioni i 400 pensionatiitalo-venezuelani percepiscono una pen-sione con un potere di acquisto decurtatodi circa l’85 per cento –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza di questi fatti e se non ritenganodi mettere in atto procedure « di emer-genza » affinché a questi 400 pensionatiitaliani, non titolari di conti in valutaestera, siano corrisposte le pensioni ineuro all’interno delle nostre sedi consolari.

(4-17034)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazioni a risposta immediata inCommissione:

VIII Commissione:

PASTORELLI. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

è nuovamente emergenza idrica indiversi comuni della Bassa Sabina, della

Sabina tiberina ed in generale tutti icomuni a nord-est di Roma, in provinciadi Rieti. Nei giorni scorsi, infatti, l’Ato 2 incollaborazione con l’Acea, con una notarecapitata ai vari enti locali interessati dalservizio idrico integrato, ha portato aconoscenza dei sindaci i dati delle preci-pitazioni relative agli anni 2016 e 2017rilevando la scarsità e l’esiguità delle fontidi approvvigionamento che alimentano igrandi acquedotti gestiti da Acea;

la portata degli acquedotti sarà de-stinata a ridursi ulteriormente se permanel’attuale periodo di siccità perciò Acea Ato2 ha ritenuto opportuno avvertire la cit-tadinanza riguardo alle possibili conse-guenze;

conseguenze che non si sono fatteattendere: ben 71 comuni saranno inte-ressati da un alto rischio di riduzione percui Acea ha annunciato che se si verifi-cheranno « carenza accentuate » si renderànecessario il « ricorso a turnazioni gior-naliere ove possibile », anche attraverso« l’abbassamento di pressione nelle ore dimaggior consumo » che – tradotto – si-gnifica acqua razionata;

le reazioni, non solo da parte deicittadini ma anche da parte dell’interro-gante e del presidente della provincia diRieti e dei sindaci dei comuni, sono stateimmediate: si sottolinea innanzitutto ilfatto che Acea – Ato 2 deve far fronte allecrescenti necessità della Capitale che, inperiodi di particolare siccità come questo,aumenta considerevolmente i fabbisogniidrici; inoltre, si lamenta la mancanzaoramai da diversi anni, da parte di Acea– Ato 2, del riconoscimento economicoper interferenza d’ambito. È utile ram-mentare che tale ente si rifornisce diacqua dalle sorgenti del Peschiera, in pro-vincia di Rieti, dopodiché la rivende aicomuni sabini e la utilizza per la produ-zione di energia elettrica: tutto ciò senzaalcun ristoro economico alle popolazioniinteressate. Infine, siffatto comportamentodeterminerà gravi conseguenze sulla stessarete idrica dovute alla continua apertura echiusura delle condotte per ricorso alla

Atti Parlamentari — 48232 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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turnazione giornaliera ed oraria di cuisopra –:

quali iniziative urgenti il Ministrointerrogato abbia intenzione di porre inessere, per quanto di competenza affinchéla situazione sopra descritta, qualora do-vessero permanere le attuali condizioni disiccità, unite all’aumento delle tempera-ture, non si traduca in emergenza e nonabbia serie ripercussioni sul fabbisognoidrico dei comuni della Sabina. (5-11621)

ZARATTI. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

Acea ato 2 è la società operativa delgruppo Acea s.p.a., che gestisce il servizioidrico integrato a Roma ed in 84 comuninell’ambito territoriale ottimale 2 (Ato 2)— Lazio centrale, garantendo altresì l’ap-provvigionamento idrico ad altri 58 co-muni di cui 47 fuori dall’ATO2 (Rieti,Frosinone e Latina);

il 23 maggio 2017 Acea Acqua, ramoservizi idrici della società, avrebbe resonoto il rapporto « Criticità dell’approvvi-gionamento idropotabile nei comuni del-l’Ato 2 — Situazione attuale e previsioneper l’estate 2017 », con il quale verrebbeposta in evidenza una riduzione dellapiovosità del 50 per cento nelle ultime 2stagioni autunno-invernali, rispetto alleprecedenti e contemporaneamente un pre-vedibile aumento del consumo idrico do-vuto all’innalzamento delle temperatureatmosferiche registrate;

le risultanze di detto rapporto sareb-bero state trasmesse dal gestore ai comuni,che sarebbero stati classificati in aree adiversa criticità di approvvigionamentoidrico durante il periodo estivo, con illivello 1 – « zona gialla », dove sarebberoprevisti abbassamenti di pressione durantele ore di maggior consumo e modestecarenze idriche e livello 2 — « zona rossa »,dove si verificherebbero carenze idricheaccentuate con ricorso a turnazione gior-naliera;

il territorio dei comuni dei Colli Al-bani serviti dagli acquedotti Simbrivio eDoganella risulterebbero ricompresi nella« zona rossa » della classificazione su ci-tata, quella « a maggior carenza e quindia rischio di turnazione » dell’approvvigio-namento idrico;

con deliberazione della giunta regio-nale del Lazio n. 445 del 16 giugno 2009in considerazione delle condizioni diestrema criticità del sistema idrogeologicodei colli Albani, venivano assunti provve-dimenti di tutela dei laghi Albano e Nemie degli acquiferi dei Colli Albani;

all’atto di affidamento del servizioidrico integrato, perfezionato nel 2002,Acea Ato 2 a assunto verso i territori e gliutenti straordinari impegni e responsabi-lità nel garantire un servizio essenziale perla qualità della vita dei cittadini e dellecomunità locali, da attuarsi attraverso unpiano d’investimenti per la manutenzionee l’ammodernamento della rete di distri-buzione spesso fatiscente, la cui coperturafinanziaria viene garantita interamentedalla tariffa –:

se il Ministro sia a conoscenza dellagrave emergenza idrica e ambientale che sistarebbe determinando nei comuni dell’a-rea metropolitana di Roma Capitale equali iniziative, per quanto di competenzae in sinergia con gli enti territoriali inte-ressati, intenda intraprendere per la tutelae la salvaguardia della risorsa idrica.

(5-11622)

VELLA e LABRIOLA. — Al Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare. — Per sapere – premesso che:

il lago artificiale di Pietra del Pertu-sillo è situato nel territorio dei comuni diGrumento Nova, Montemurro e Spinoso(Basilicata). Il lago fu costruito tra il 1957e il 1962 con i fondi della Cassa delMezzogiorno per lo sviluppo dell’irriga-zione e la trasformazione fondiaria inPuglia e Lucania;

Atti Parlamentari — 48233 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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da notizie di stampa locale si ap-prende che sotto la superficie del lago delPertusillo siano state avvistate inquietantimacchie nere: a svelarle sarebbero state leimmagini realizzate dall’alto con un droneutilizzato da un cittadino di GrumentoNova;

a seguito della pubblicazione dellecitate immagini, alcune analisi eseguite daun laboratorio privato hanno mostrato che« limitatamente ai parametri analizzati, ilcampione risulta non conforme alle carat-teristiche di qualità per acque superficialidestinate alla produzione di acqua pota-bile », con risultati opposti a quelli dell’A-genzia regionale per la protezione ambien-tale, che avrebbe escluso la presenza diidrocarburi nella diga, spiegando che ilfenomeno sarebbe dovuto a un particolaretipo di alghe;

secondo le dichiarazioni rilasciate daldirettore generale dell’Arpab, EdmondoIannicelli, « dagli accertamenti richiesti daforze dell’ordine e sindaci possiamo direche non c’è traccia di idrocarburi né nellaghetto Ciambrina, né nella diga »;

tuttavia, qualche settimana primadella diffusione delle foto vi sarebbe statoun incidente presso il Centro Oli Eni diViggiano (PZ) consistente in uno sversa-mento di greggio da una delle cisterne, aseguito del quale gli abitanti hannoespresso preoccupazioni sia per la propriasalute che per l’inquinamento ambientaleche ne deriverebbe;

è parere degli interroganti che lepreoccupazioni dei cittadini residenti inmerito allo stretto collegamento degli epi-sodi – sversamento dalla cisterna del Cen-tro Olio e comparsa delle macchie scurenella Diga del Pertusillo – siano fondate eche sia ancor più grave la discordanza deirisultati delle analisi effettuate sulle acquedella diga che non lasciano molto spazioad interpretazioni;

proprio per la vastità del territorioservito dalla diga sarebbe opportuno unintervento immediato per verificare ine-

quivocabilmente l’origine delle macchiescure nelle acque della diga e l’eventualefonte d’inquinamento –:

se il Ministro interrogato ritenga op-portuno intraprendere le necessarie ini-ziative di competenza volte a verificareanche per il tramite del comando deicarabinieri per la tutela dell’ambiente, lasalubrità delle acque della diga, per pre-venire danni alla salute dei cittadini edell’ambiente. (5-11623)

STELLA BIANCHI e BORGHI. — AlMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare. — Per sapere –premesso che:

l’articolo 224 del decreto legislativo152 del 2006 stabilisce che i produttori egli utilizzatori degli imballaggi partecipinoal Conai (Consorzio nazionale imballaggi),il cui statuto è approvato con decreto delMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare di concerto con ilMinistro delle attività produttive, per ilraggiungimento degli obbiettivi di recuperoe di riciclaggio dei rifiuti di imballaggio;

il contributo ambientale Conai (Cac)è ripartito tra i produttori e gli utilizzatoridegli imballaggi, in proporzione alla quan-tità, al peso ed alla tipologia del materialedi imballaggio immessi sul mercato nazio-nale;

dal 1o gennaio 2018 il Cac saràdiversificato per gli imballaggi in plasticain quanto — come si legge sulla « guidatecnica » pubblicata dal Consorzio « ...lafinalità della diversificazione è di incenti-vare l’uso di imballaggi maggiormente se-lezionabili e riciclabili, collegando il livellocontributivo all’impatto ambientale dellefasi di fine vita/nuova vita... ». Da maggio2017 è stata avviata una prima fase disperimentazione per consentire alleaziende di affrontare cambiamenti previstidal nuovo sistema di contribuzione;

a questo scopo sono state definite trecategorie di imballaggi in plastica con trediverse fasce contributive, che saranno

Atti Parlamentari — 48234 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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definite entro l’estate, corrispondenti adimballaggi selezionabili e riciclabili da cir-cuito « commercio e industria », da cir-cuito « domestico » e imballaggi non sele-zionabili/riciclabili allo stato delle tecno-logie attuali. Le prime due saranno age-volate rispetto alla terza categoria;

nella terza fascia sono inserite lestoviglie monouso, nonché i sacchi perortofrutta. Tra questi sono inclusi anchestoviglie e sacchi realizzati in plasticabiodegradabile e compostabile che ven-gono conferiti direttamente agli impiantidi compostaggio, con un fine vita quindiben definito come ammendante per i ter-reni, e ai quali risulta ciononostante ap-plicato un contributo ambientale Conaiparticolarmente oneroso;

un contributo ambientale Conai cosìoneroso per beni realizzati in plasticabiodegradabile e compostabile rischia dipenalizzare una delle produzioni virtuosedel Paese –:

quale sia l’orientamento del Ministrointerrogato circa il nuovo sistema di ta-riffazione così definito, che, alla luce diquanto evidenziato in premessa, rischia didisincentivare l’uso e la ricerca di mate-riali maggiormente sostenibili e di pena-lizzare la produzione di imballaggi e ma-nufatti prodotti con bioplastiche compo-stabili, altamente compatibili dal punto divista ambientale, al punto di avere ilproprio fine vita negli impianti di compo-staggio e non in quelli di riciclo mecca-nico. (5-11624)

DE ROSA, DAGA, BUSTO, MICILLO,TERZONI, ZOLEZZI e VIGNAROLI. — AlMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare. — Per sapere –premesso che:

secondo la relazione annuale dellaCorte dei Conti al Parlamento, l’impiego dipersonale di Sogesid direttamente pressole strutture del Ministero può prestarsi adessere utilizzato come mezzo elusivo deivincoli all’assunzione di personale e dellelimitazioni e delle condizioni per il con-

ferimento di incarichi per prestazioni diservizi. Parte molto elevata del valore dellaproduzione è costituito dall’assistenza tec-nica alle direzioni generali del Ministerodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare, che consiste in una collabora-zione di personale che presta attività di-rettamente presso il Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare;

talvolta gli oggetti di tali incarichicorrispondono a mansioni interne all’or-ganizzazione o attinenti all’ordinario svol-gimento dei compiti istituzionali del Mi-nistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, traducendosi insostanza in un mezzo improprio per farfronte a problemi di organico;

sempre secondo la Corte dei conti, leconvenzioni per tali attività di supportoagli uffici del Ministero costituiscono unanomalo fattore di aggravamento dei costidel personale per esigenze cui il Ministerodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare, dovrebbe far fronte mediante ilproprio organico;

secondo la Corte dei conti, sezionecentrale di controllo sulla legittimità degliatti del Governo e delle amministrazionidello Stato, nel testo della deliberazione 16aprile 2014, n. 7, nei casi in cui vi sia unareiterazione temporale dell’oggetto dell’in-carico (in questo caso anche dello stessosoggetto), viene dedotta la violazione del-l’articolo 7, comma 6, del decreto legisla-tivo n. 165 del 2001, nella parte in cuiprescrive la temporaneità degli incarichiesterni;

le consulenze fornite dalla Sogesid, aquanto consta agli interroganti, contanoun numero di personale applicato all’in-terno del Ministero superiore a quello delpersonale di ruolo, il cui operato nonsembra corrispondere ad un reale piano difabbisogno per lo svolgimento delle com-petenze del Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare che viene,inoltre, portato avanti in mancanza di unamappatura delle professionalità interne,nonché in assenza di una trasparente

Atti Parlamentari — 48235 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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programmazione e successiva valutazionedegli obiettivi che le singole direzioni ge-nerali dovrebbero perseguire;

nel novembre 2016 si è tenuta aMarrakech la 22esima Conferenza delleParti sul cambiamento climatico;

nella lista della delegazione tecnicainviata in rappresentanza degli interessinazionali, per quanto riguarda la quotaparte riservata al Ministero dell’ambientee della tutela del territorio e del mare,figurerebbero, secondo quanto consta agliinterroganti, numerosi negoziatori attual-mente esterni al Ministero o che gravitanointorno all’amministrazione centrale attra-verso rapporti di collaborazione esternadescritti in premessa –:

se e quali iniziative il Ministro in-tenda assumere per porre fine all’ecces-sivo, anomalo e oneroso utilizzo di per-sonale esterno per lo svolgimento di atti-vità del Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare. (5-11625)

MATARRESE e GALGANO. — Al Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare. — Per sapere – pre-messo che:

la strategia energetica nazionale(SEN) enfatizzando la necessità di inte-grare alle politiche di sviluppo energeticodel Paese le strategie per la protezionedell’ambiente, non considera ancora alcuniimportanti progetti che in fase di transi-zione sarebbero strategici per l’Italia e perla mitigazione, dei cambiamenti climatici;

fin dal 2009, il WEC (World EnergyCouncil) faceva valutazioni tecnico-econo-miche sui benefici conseguibili dal pro-getto Albedo (una strategia semplice edefficace di mitigazione del riscaldamentoglobale) rispetto ad altre tecnologie dide-carbonizzazione quali il fotovoltaico,l’eolico e altro. La tecnologia dell’incre-mento dell’albedo di superfici antropiz-zate, di costruzioni, di tetti di abitazioni,di edifici ad uso scolastico o magazzini, odi tetti di stabilimenti industriali è stata

sperimentata dal CIRIAF (Centro interu-niversitario di ricerca sull’inquinamento esull’ambiente « M. Felli » dell’universitàdegli Studi di Perugia) nel progetto diricerca ABCD (Albedo, Building green,Control of Global Warming, Desertification)finanziato dal Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare nel2010-2012 e con sperimentazioni anche inTunisia;

il progetto « Albedo for Africa » pre-sentato dal professor Cotana (CIRIAF-UNIPG e Fondazione Sorella Natura) inoccasione della giornata mondiale dell’am-biente svoltasi alla bocconi lunedì 5 giugno2017 prevede la realizzazione di eco-vil-laggi efficienti e sostenibili anche in col-laborazione con imprese italiane. Tali vil-laggi, dotati di sistemi di raccolta e recu-pero delle acque, di auto-produzione del-l’energia, di terreni sub-irrigati, sonorealizzati con coperture delle abitazioni edi pacciamature degli orti con materiali emembrane « retroreflecting ». Migliaia ditali eco-villaggi, che si potrebbero alito-finanziare con un prezzo di 319 tonnellataCO2 (stime CIRIAF), consentirebbero faruscire dalla povertà milioni di personedell’Africa sub-sahariana e compensarel’effetto serra di alcuni miliardi di tonnel-late di CO2;

l’efficacia di tali interventi dovrebbeessere misurata e certificata da un’Agenziainternazionale di certificazione per l’Al-bedo terrestre che, avvalendosi di satelliti,contabilizzerebbe con accuratezza la ra-diazione solare riflessa, rilasciando creditidi carbonio validi per il mercato dell’E-mission Trading –:

quali iniziative il Governo intendaassumere, in vista della stesura finale dellastrategia energetica nazionale, per favorirela realizzazione di progetti che mirano alimitare gli effetti nocivi per l’ambiente delriscaldamento globale, onde permettereall’Italia di raggiungere questo primato giàriconosciuto dal WEC nel 2009 e sul qualeil Ministero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare ha già investito.

(5-11626)

Atti Parlamentari — 48236 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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Interrogazioni a risposta scritta:

CRIPPA. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, alMinistro dei beni e delle attività culturali edel turismo, al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

il sindaco di Cavaglio D’Agogna (No-vara) ha provveduto ad inviare al Mini-stero dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare una nota ai sensidell’articolo 309, comma 1, del decretolegislativo 3 aprile 2006, n. 152, con laquale sono denunciate la grave situazionedi potenziale danno ambientale e la mi-naccia imminente di aggravamento dellacontaminazione nel sito cosiddetto « disca-rica di Ghemme », insistente nel territoriodei comuni di Ghemme (Novara), Cavagliod’Agogna (Novara) e Fontaneto d’Agogna(Novara), nelle aree adiacenti, nonché ne-gli altri luoghi circostanti, nei quali si sonodiffuse le sostanze inquinanti, derivate epropagatesi in conseguenza della mala/carente gestione della discarica stessa e deisuoi impianti. La ricorrenza del gravedanno ambientale che sta interessando lepredette aree è stata ripetutamente riscon-trata dagli enti tecnici interpellati ed in-tervenuti dall’anno 2006 ad oggi;

la già citata missiva va a richiedere,anche in attuazione del principio di pre-cauzione di cui all’articolo 301 del decretolegislativo n. 152 del 2006 e successivemodificazioni e integrazioni, d’intervenire,ponendo in essere tutte le azioni e pre-cauzioni previste agli articoli 309 e suc-cessivi del decreto legislativo n. 152 del2006 e successive modificazioni e integra-zioni, ed ogni altro intervento e misura diprecauzione, prevenzione, contenimento,ripristino e riparazione, ammessi dallalegge, affinché vengano tutelati l’ambientee la salute della popolazione residentee/od operante nelle aree, che sono inte-ressate dalla contaminazione, così comerilevato durante i sopralluoghi degli entitecnici preposti;

viene, infine, specificato nella notache il comune intende essere avvisato

qualora il Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare ritenga dimettere in campo un accordo transattivocon il soggetto/i, dei quali verrà accertatala responsabilità per gli eventi dannosiriscontrati e/o riscontrandi, al fine dipoter esercitare i diritti e le facoltà, pre-visti dal decreto-legge n. 208 del 2008 edalle altre leggi vigenti –:

se il Governo sia a conoscenza deifatti di cui in premessa;

se il Governo intenda esercitare ipoteri di intervento statale a tutela del-l’ambiente, a norma della parte sesta deldecreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152,nell’annosa vicenda riguardante la disca-rica di Ghemme, al fine di prevenirel’ulteriore danno ambientale e, nel caso,con quali strumenti e secondo quali tem-pistiche;

se, in ogni caso, siano stati informatisenza dilazione i soggetti interessati deiprovvedimenti assunti per evitare l’aggra-varsi del danno ambientale, ai sensi del-l’articolo 309, comma 3, del citato decretolegislativo n. 152 del 2006;

se il Governo, in applicazione delprincipio di precauzione, intenda promuo-vere o adottare le necessarie misure diprevenzione, al fine di impedire o mini-mizzare i danni riscontrati in premessa.

(4-17025)

PALESE. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

l’articolo 3-ter del decreto-leggen. 243 del 2016 convertito dalla leggen. 18 del 2017 (pubblicata sulla GazzettaUfficiale n. 49 del 2017) istituisce unfondo da 1 milione di euro per l’anno 2017per finanziare un piano straordinario diindagine di approfondimento teso alla ve-rifica dello stato delle matrici ambientali,al fine di scongiurare l’emergere di criti-cità dovute alla presenza dell’impianto didiscarica in località Burgesi, nel comune diUgento;

Atti Parlamentari — 48237 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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allo scopo di finanziare la realizza-zione del piano, da predisporre a curadella regione Puglia, con la collaborazionedell’Arpa Puglia e dell’asl competente, nelbilancio del Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare èstato istituito un fondo per la verifica dellostato di qualità delle matrici naturali inlocalità Burgesi/Ugento con uno stanzia-mento, in termini di competenza e cassa,di 1 milione di euro per l’anno 2017;

l’inserimento di tale articolo aggiun-tivo, poi approvato, fu proposto dall’inter-rogante in seguito all’allarme suscitatodalle dichiarazioni di un pentito nell’am-bito di una inchiesta della procura diLecce e la stessa procura invitò regione,provincia di Lecce e comuni del territoriointeressato, ad attivarsi quanto prima perprocedere a campionamenti, verifiche, bo-nifiche;

venne ipotizzato che nel territoriosottostante la discarica possano esserestati tombati rifiuti pericolosi e tossici,mettendo così a rischio la salute e lapubblica incolumità dei cittadini dei co-muni di Ugento, Acquarica, Presicce;

sull’onda di questi allarmi e di quelliin seguito arrivati anche formalmente daisindaci dei comuni interessati, il presi-dente della regione Puglia effettuò unsopralluogo tecnico nella discarica garan-tendo che quanto prima i suoi uffici sisarebbero attivati;

ad oggi non risulta all’interroganteche la regione Puglia si sia attivata perpredispone la realizzazione del piano stra-ordinario per Burgesi;

risulta, invece, da notizie di stampa,che la giunta regionale pugliese avrebbeattinto al fondo istituito con l’articolo 3-terdel decreto n. 243 del 2016, non già peravviare il piano straordinario per Burgesi,ma per verificare la contaminazione daidrocarburi delle acque del Pertusillo;

se quanto denunciato fosse vero, ciòsarebbe gravissimo e, ad avviso dell’inter-rogante, configurerebbe una irregolaritàformale e materiale, oltre che un utilizzo

improprio da parte della regione, di fondiche una legge dello Stato aveva vincolatoad altro utilizzo –:

se quanto denunciato in premessacorrisponda al vero;

se al Ministro interrogato risulti chela regione Puglia abbia attinto alle risorsedel fondo citato per un utilizzo diverso daquello previsto dalla legge;

in caso di accertamento di tale irre-golarità, posto che il fondo è istituito nelbilancio del Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, senon ritenga di assumere ogni iniziativa dicompetenza volta a pervenire all’imme-diata predisposizione del piano per Bur-gesi e a vincolare le risorse sopra indicatea tali finalità, tenendo conto che dall’esitodelle verifiche sul territorio in cui insistela discarica dipende la tutela della salutepubblica di centinaia di migliaia di citta-dini. (4-17027)

* * *

BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazione a risposta in Commissione:

VALIANTE. — Al Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo, alMinistro dell’interno. — Per sapere – pre-messo che:

in data 20 giugno 2017 il quotidianoil Mattino a pagina 34 nella cronaca diSalerno ha pubblicato un articolo a firmadel giornalista Antonio Vuolo dal titolo« Fiamme sull’area archeologica, turisti infuga »;

l’autore, nel testo, ha esposto che lamattina del 19 giugno 2017, in prossimitàdell’area archeologica di Velia è divampatoun vasto incendio, che ha interessato ini-zialmente il versante meridionale dellacittà antica con le fiamme che hannolambito la Casa degli Affreschi per poispostarsi nella parte alta del parco, verso

Atti Parlamentari — 48238 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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Porta Rosa, simbolo del sito archeologico,minacciando, infine, il parco archeologicodi Velia. Le fiamme, alte e ben visibili dalontano, hanno tenuto impegnati per di-verse ore i vigili del fuoco che comunquesono giunti sul posto in pochi minuti.L’incendio è stato domato solo a tardamattinata e le operazioni di spegnimentosono risultate particolarmente difficili conil rischio che il rogo potesse espandersi inaltre aree del sito a causa della vegeta-zione secca che circonda il parco arche-ologico. Le autorità precauzionalmentehanno disposto la chiusura al pubblico delsito per la giornata;

non si tratta del primo incendio cheminaccia il patrimonio culturale del Ci-lento e già un anno fa si è registrato uncaso simile;

poche settimane fa il sindaco diAscea, grazie all’intervento del personaledipendente della comunità montana Lam-bro, Mingardo e Bussento, ha provvedutoalla pulizia delle sterpaglie nei dintornidell’area, altrimenti il bilancio avrebbepotuto essere ben più pesante –:

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza dei fatti descritti in premessa equali iniziative di competenza intendanoassumere al riguardo, anche prevedendol’erogazione di maggiori risorse per lavigilanza estiva antincendio e la protezionedelle aree archeologiche e di quelle dimaggiore pregio ambientale;

se parte dei fondi stanziati dal Mi-nistero dei beni e delle attività culturali edel turismo lo scorso anno per il progettoVelia siano stati destinati anche alla pre-venzione degli incendi e con quali moda-lità. (5-11610)

Interrogazione a risposta scritta:

SIMONE VALENTE, BATTELLI eMANTERO. — Al Ministro dei beni e delleattività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

con delibera n. 1482 dell’8 aprile1925 del municipio di Genova veniva ap-

provato il progetto di costruzione di unnuovo mercato di frutta e verdura daerigersi in corso Sardegna a Genova; pocodopo veniva quindi avviata la costruzionedella struttura, distribuendosi su un peri-metro rettangolare di 116 per 136 metri suun solo piano con sopraelevazioni nelfronte sull’attuale corso e generando dellepalazzine con annessi servizi direttamentelegati al mercato, quali: la sala riunioni deicommercianti, gli uffici postali e telegraficie gli istituti di credito;

a struttura attuale dell’immobile è ilrisultato di interventi succedutisi in annidifferenti che vanno dagli anni venti aglianni quaranta;

nel 2009 il trasferimento del mercatoin altra sede comportò un lento abban-dono e degrado della struttura, ma fontigiornalistiche riferiscono, nel mese di di-cembre 2016, che due società operanti nelsettore edile avrebbero presentato in co-mune una proposta di project financing;per un investimento pari a circa 25 milionidi euro, la società fiorentina Santa Fede ela genovese Cosmo Costruzioni Modernepunterebbero a recuperare l’area attra-verso la realizzazione di negozi, uffici,palestra, studi professionali, spazi sociali,una media struttura di vendita e un par-cheggio;

in data 31 marzo 2010, la Soprinten-denza per i beni architettonici e paesag-gistici della liguria dichiara il bene diinteresse storico artistico particolarmenteimportante ai sensi dell’articolo 10,comma 1, del decreto legislativo 22 gen-naio 2004, n. 42, apponendo il vincoloarchitettonico solo per la parte antistante,ovvero « su due corpi ad “L” prospicienticorso Sardegna e sui due padiglioni interniin quanto rappresentativi delle caratteri-stiche costruttive e tipologiche del com-plesso »; nella relazione storico-artisticaallegata alla dichiarazione di interesse cul-turale si legge testualmente che « il com-plesso rappresenta un pregevole esempiodi architettura commerciale dell’epoca

Atti Parlamentari — 48239 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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nonché un’importante testimonianza dellosviluppo urbano ed economico della cittàdi Genova agli inizi del XX secolo; perqueste motivazioni, pertanto, se ne ritienepiù che motivato il formale riconosci-mento dell’interesse culturale ai sensi deldecreto legislativo n. 42 del 2004 »;

successivamente, in data 27 maggio2015, associazioni quali Italia Nostra Se-zione Genova, Legambiente e WWF Ge-nova attive nel territorio, nel tentativo dipreservare l’area, hanno chiesto alla So-printendenza di estendere i vincoli all’in-tero immobile;

le recenti osservazioni prodotte dalleassociazioni sopra indicate al progetto ur-banistico operativo (PUO) adottato condeliberazione della giunta comunale del 16dicembre 2016 lamentano il mancato re-cupero reale dell’ex mercato; alcune dellestrutture originarie dell’intero immobilevengono accorpate fra di loro al fine dicreare spazi commerciali più ampi, paven-tandosi così il timore che possa venirestravolta la fisionomia e la tipologia sto-rico-architettonica; nelle medesime osser-vazioni al progetto urbanistico operativo èstato inoltre rilevato come non sia pre-sente un congruo spazio pubblico attrez-zato a verde ma solamente delle singolealberature posizionate sui viali pedonalidel mercato; sulla questione, nello speci-fico, l’assessore all’urbanistica respingel’osservazione secondo la quale il quartierein cui è localizzato l’ex mercato risultapenalizzato dall’eccessiva densità edilizia edalla conseguente insufficienza di spaziaperti pubblici e di aree verdi fruibili –:

considerato il vincolo parziale appo-sto sull’immobile nonché della dichiara-zione di interesse storico, quale sia ad oggila posizione ufficiale della direzione re-gionale per i beni culturali e paesaggisticidella Liguria in riferimento alla preserva-zione e alla tutela del bene e se si intendaapporre il vincolo all’intera struttura;

se non si ritenga opportuno favorire,per quanto di competenza, soluzioni cheportino all’ampliamento all’interno del-l’immobile delle aree destinate al verde

pubblico ed eventualmente in che moda-lità, fermo restando il rispetto delle di-sposizioni in materia di tutela dei beniculturali. (4-17012)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta scritta:

GRIMOLDI. — Al Ministro dell’econo-mia e delle finanze, al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

è noto come le condizioni finanziariedelle città metropolitane siano al collasso:le profonde difficoltà di questi enti nonben definiti, assieme alle stesse province,stanno determinando una situazione diestrema criticità nell’erogazione dei ser-vizi. Strade e scuole, ormai, non sono piùoggetto di interventi di manutenzione, ne-anche ordinaria, né vengono più forniti inecessari e dovuti interventi assistenzialialle persone disabili;

a ciò si aggiunge una condizione dinotevole precarietà del personale dipen-dente di questi enti impiegato in taliservizi, penalizzato, oramai da anni, ancheda un punto di vista salariale, a causa deiripetuti tagli succedutisi;

il decreto-legge n. 50 del 2017, lacosiddetta manovra correttiva, ha previ-sto, per l’esercizio delle funzioni fonda-mentali, un contributo di 110 milioni dieuro per il 2017 e 80 milioni di euro adecorrere dal 2018 in favore delle provincee un contributo di 12 milioni di euro perciascuno degli anni 2017 e 2018 in favoredelle città metropolitane;

suddetti importi, però, sembrano deltutto insufficienti, dato che non soltanto ilSose ha certificato in 650 milioni di eurole risorse necessarie per la copertura deglisquilibri di bilancio, ma la stessa Corte deiconti, il 23 febbraio 2017, in sede diaudizione presso la Commissione bicame-rale per il federalismo fiscale, ha sottoli-neato la criticità di tagli definiti dalla

Atti Parlamentari — 48240 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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stessa illegittimi quanto manifestamenteirragionevoli, tali da rendere impossibile losvolgimento delle funzioni istituzionalidelle province, nonché delle città metro-politane;

la Corte dei conti ha rilevato che:« per le funzioni fondamentali rimane lanecessità di rivedere la coerenza e lacongruità delle misure finanziarie adottate[...] con riguardo al grave deterioramentodelle condizioni di equilibrio strutturaledei relativi bilanci, determinatosi negliultimi due esercizi conclusi ed al qualenon hanno posto rimedio organico gliinterventi di natura emergenziale succe-dutisi »;

lo squilibrio strutturale tra le entratee i tagli imposti, come previsto, non con-sentiva di approvare il bilancio di previ-sione entro il termine previsto per il 31marzo (già prorogato due volte) che è statodunque spostato al 30 giugno 2017;

le difficoltà, però, saranno esatta-mente le stesse, perché sembra evidenteche, se il contributo statale resta insuffi-ciente, a ben poco serviranno le altre cautemisure previste dalla manovra correttiva,quali l’applicazione dell’avanzo libero equello destinato al bilancio di previsioneche, anche per quest’anno sarà riferito alsolo 2017, nonché la possibilità di utiliz-zare i proventi delle contravvenzioni perfinanziare gli oneri relativi alle funzioni diviabilità di polizia locale;

questo modo di procedere per dero-ghe e proroghe, ad avviso dell’interrogante,è soltanto un meccanismo per rinviare larisoluzione di problemi creati da questostesso Governo il cui indirizzo politico, difatto, costituisce esattamente la prosecu-zione di quello del precedente Governo: la« legge Delrio », innanzitutto, dovrebbe es-sere totalmente rivista, anche alla lucedella « bocciatura » referendaria della ri-forma costituzionale, poiché, ad oggi, nonè affatto razionale prevedere degli enti confunzioni fondamentali senza dotarli dellenecessarie risorse amministrative ed eco-nomiche;

nella città metropolitana di Milano lasituazione finanziaria dell’ente sembra es-sere particolarmente critica, tanto da ri-schiare, in assenza di interventi, il default:l’ammanco di bilancio corrisponde a circa70 milioni di euro, proprio a causa deiprelievi del 40 per cento del fatturato daparte dello Stato centrale –:

quale iniziative il Governo intendaassumere al fine di garantire un’adeguataassegnazione di risorse alle province e,soprattutto, alle città metropolitane, te-nuto conto di quanto esplicitato in pre-messa in merito all’ente milanese, perassicurare il rispetto dei diritti dei citta-dini, il pagamento degli stipendi del per-sonale e i servizi erogati per la sicurezzadei territori, lo sviluppo locale e la scuola.

(4-17026)

* * *

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta in Commissione:

FRACCARO. — Al Ministro della giu-stizia. — Per sapere – premesso che:

con le interrogazioni n. 4-06976 del21 novembre 2014 e n. 4-07333 del 18dicembre 2014, al fine garantire le esi-genze di tutela della salute dei detenuti edel personale operante all’interno dell’isti-tuto e di incrementare la capacità dieffettuare esami diagnostici all’internodella casa circondariale nonché di aumen-tare il livello di prevenzione sanitaria, sichiedeva al Governo quali iniziative dicompetenza intendesse assumere per l’al-lestimento urgente di un apparecchio ra-diografico all’interno dell’area sanitariadella casa circondariale di Trento;

con l’ordine del giorno 317/XV dell’8giugno 2017 il consiglio provinciale diTrento impegna la giunta a dotare intempi brevi l’infermeria del carcere diTrento di un apparecchio Rx, fisso oportatile, da utilizzare per esami ortope-dici ed al torace;

Atti Parlamentari — 48241 — Camera dei Deputati

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con l’interrogazione n. 4-09687 del 3luglio 2015 si portava all’attenzione delGoverno la carenza di organico della strut-tura della casa circondariale di Spini diGardolo (Trento) e si chiedeva quali fos-sero i tempi entro i quali intendesse as-segnare il personale richiesto dal provve-ditorato presso la stessa al fine di ripor-tare la situazione sotto il livello di rischio;

con l’interrogazione n. 4-11308 del27 novembre 2015 si chiedeva al Governoquali iniziative di competenza intendesseassumere per garantire i livelli di sicu-rezza e le attività previsti dagli accordisottoscritti tra provincia di Trento e Go-verno nel 2002 e ne 2008 e confermati nel2011, per soddisfare le esigenze di ade-guamento di organico e per assicurare ilrispetto della sentenza emessa dalla Corteeuropea dei diritti dell’uomo dell’8 gennaio2013 Torreggiani ed altri contro Italia inmateria di sovraffollamento carcerario;

con l’ordine del giorno 315/XV dell’8giugno 2017 il consiglio provinciale diTrento, accogliendo l’appello dell’avvocatoantiproibizionista Fabio Valcanover, impe-gna la giunta ad attivarsi presso il Governoe/o nelle sedi parlamentari per promuo-vere apposite misure organizzative nel-l’ambito dell’amministrazione penitenzia-ria finalizzate ad assicurare uno specificopresidio per il territorio del Trentino-AltoAdige competente per i carceri di Trentoe Bolzano, al fine di garantire un inter-vento più efficace da parte delle istituzionidell’autonomia nel campo dell’amministra-zione della giustizia, dell’esecuzione dellapena e della rieducazione di chi ha com-messo reati, anche nel rispetto degli ac-cordi istituzionali con lo Stato;

con l’ordine del giorno 316/XV dell’8giugno 2017 il consiglio provinciale impe-gna la giunta a sollecitare il Ministerodella giustizia ad intervenire in tempiceleri, affinché si possa far fronte allenumerose criticità emerse nella gestionedella struttura carceraria trentina – siacon riguardo al problema del sovraffolla-mento, che a quello attinente alle condi-zioni lavorative del corpo di polizia peni-

tenziaria – ed arrivare quindi ad undecremento sostanziale della popolazionedetenuta e al contemporaneo incrementodel personale di polizia, al fine di rista-bilire l’ottimale equilibrio organizzativo elavorativo. Si impegna inoltre la giunta arendere noti i contenuti confronto tra ilpresidente della provincia di Trento e ilMinistero della giustizia –:

se il Governo sia a conoscenza deifatti indicati in premessa e quali iniziativedi competenza intenda adottare per farfronte alle criticità sopra illustrate.

(5-11617)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta in Commissione:

FAMIGLIETTI. — Al Ministro delle in-frastrutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

la provincia di Avellino per disponi-bilità di risorse idriche è un territoriostrategico dell’Appennino meridionale;

questa peculiarità deriva dalla suaconformazione geologica; tralasciando lesorgenti minori, nel territorio della pro-vincia di Avellino sono presenti gruppisorgenti che complessivamente forniscono12,7 mc/sec, così destinate:

5,90 metri cubi (pari al 46,5 percento), all’Acquedotto Pugliese SpA perl’approvvigionamento idrico della Puglia;

2,99 metri cubi (pari al 23,5 percento), all’ASIS per la città di Salerno ecomuni dell’Alto e Basso Sele, in forza diconcessione di prelievo del periodo 1970-1990;

2,30 metri cubi (pari al 18 percento), ad ABC, per la città di Napoli, inforza di una concessione di prelievo infase di acquisizione;

1,51 metri cubi (pari al 12 percento) ad Alto Calore Servizi SpA, per la

Atti Parlamentari — 48242 — Camera dei Deputati

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città di Avellino e per altri comuni del-l’Irpinia e del Sannio, in virtù di conces-sioni ottenute in un arco temporale ampio,dal 1958 al 2008;

a fronte della disponibilità per laprovincia di Avellino di fonti primarie percirca 13 metri cubi, solo 1,5 metri cubisono destinate alla comunità irpina e san-nita, provocando periodiche crisi idricheed elevate tariffe;

l’Acquedotto Pugliese Spa, con fondipubblici sul territorio irpino, ha realizzatoe gestirà la diga di Conza della Campaniache sarà in parte utilizzata per uso idro-potabile e per uso irriguo;

l’attuale distribuzione della risorsa siè determinata in un arco temporale moltoampio (di circa 140 anni) ed ha avuto, nelcorso degli anni, estendimenti (la maggiorparte a favore di soggetti extraterritoriali)e conferme (sia rinnovo di convenzioneche di potenziamento, adeguamento o ri-strutturazione di opere vetuste come èaccaduto per la costruzione della Pavon-celli Bis in corso di realizzazione, confondi statali, ad uso di Acquedotto Pu-gliese SpA);

nello stesso territorio a quanto constaall’interrogante sarebbe stata data attua-zione all’articolo 163 del decreto legislativon. 152 del 2006 relativo alla gestione dellearee di salvaguardia, ovvero, la previsionedi assicurare la tutela delle aree di salva-guardia delle risorse idriche, attraversoconvenzioni per la gestione diretta deidemani pubblici o collettivi ricadenti nelperimetro delle predette aree, con, in casodi trasferimenti di acqua da un ambitoterritoriale ottimale all’altro, la correspon-sione della quota di tariffa per i costi digestione delle aree di salvaguardia;

la mancata attuazione del dispostodell’articolo 158 del decreto legislativon. 152 del 2006 – che prevede la promo-zione di accordi di programma per iltrasferimento delle risorse idriche tra di-verse regioni – comporta che il trasferi-mento tra la regione Campania e la re-gione Puglia avvenga esclusivamente in

base ad atti concessori o ad autorizzazioniprovvisorie, in assenza di tariffa dell’acquaall’ingrosso e, soprattutto, senza alcunacorresponsione della componente ambien-tale;

la regione Campania a quanto risultaall’interrogante non avrebbe elaborato larivisitazione delle concessioni attualmentein essere e del piano regolatore generaledegli acquedotti che, approvato con ildecreto del Presidente della Repubblica 3agosto 1968, n. 2774, formulava previsionisulle dotazioni pro-capite e sulle esigenzeidropotabili dei singoli comuni, ampia-mente superate da anni, fino all’anno2015;

vi è la necessità di interventi infra-strutturali improcrastinabili per evitare ilperpetuarsi di disagi alla popolazione ir-pina e alla sua economia, e riflessi sulpiano della salvaguardia delle risorse idri-che per la popolazione di ben 3 regionimeridionali (Puglia, Campania e Basili-cata) –:

quali iniziative di competenza in-tenda assumere il Governo, anche sulpiano normativo e in sinergia con tutti isoggetti interessati al fine di favorire unaequa distribuzione delle risorse idriche,soddisfacendo le reali necessità idropota-bili delle comunità locali, a partire daquelle irpine. (5-11613)

Interrogazioni a risposta scritta:

COPPOLA. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

il codice della strada, all’articolo 79,prescrive che « i veicoli a motore ed i lororimorchi durante la circolazione devonoessere tenuti in condizioni di massimaefficienza, comunque tale da garantire lasicurezza »;

l’uniformità dei controlli dei veicoliadibiti al trasporto è fondamentale pergarantire la sicurezza prevista dal codicedella strada;

Atti Parlamentari — 48243 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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il Ministero delle infrastrutture e deitrasporti – direzione generale per la mo-torizzazione, il 27 febbraio 2017, ha ema-nato una circolare sulle « Procedure ope-rative e informatiche per la revisione deiveicoli > 3,5 t e autobus »;

nella suddetta circolare sono enun-ciati i princìpi secondo cui devono esseresvolte le operazioni di revisione; nell’alle-gato 2 della stessa circolare i controllisono suddivisi in: « strumentali » (colonnaA), « visivi impliciti al controllo strumen-tale » (colonna B), « espliciti non ricom-presi nei controlli strumentali » (colonnaC) e « visivi con mano d’opera effettuabilisolo da officina » (colonna D);

secondo la suddetta circolare, nell’al-legato 2, i controlli « visivi con manod’opera effettuabili solo da officina » (co-lonna D) richiedono lo smontaggio delveicolo da parte delle officine che effet-tuano la manutenzione ordinaria e stra-ordinaria, che ne certificheranno oppor-tunamente l’esito;

secondo la suddetta circolare, quindi,i controlli « visivi con mano d’opera effet-tuabili solo da officina » (colonna D) nonsono effettuabili da parte di operatoridella motorizzazione civile;

al punto 5) la suddetta circolareprevede la modifica del modello TT2100,in particolare con l’inserimento da partedell’impresa proprietaria o utilizzatrice delveicolo dell’iscrizione all’Albo degli auto-trasportatori/registro elettronico nazionale(REN) in caso di trasporto cose e al RENo autorizzazione per conto proprio in casodi trasporto persone;

il decreto dirigenziale del Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti 10 gen-naio 2012 definisce le modalità di gestionedel registro elettronico nazionale all’in-terno dello stesso Ministero;

l’articolo 43-bis, comma 3, della leggen. 445 del 2000, come modificato dal de-creto-legge 13 maggio 2011, n. 70, prevedeche « Le amministrazioni non possono ri-

chiedere ai soggetti interessati la produ-zione dei documenti da acquisire ai sensidel comma 1, lettera a) –:

quali motivazioni giustifichino la ri-chiesta alle imprese dei dati relativi alregistro elettronico nazionale, già in pos-sesso della pubblica amministrazione;

quali motivazioni abbiano portato avincolare i controlli definiti all’allegato 2della suddetta circolare « visivi con manod’opera effettuabili solo da officina » (co-lonna D) alle officine che effettuano lamanutenzione ordinaria e straordinaria;

quale sia la stima dell’impatto deri-vante dalle modifiche procedurali sulleimprese del trasporto;

quali iniziative il Ministero prevedadi mettere in campo al fine di tenere contodelle osservazioni delle associazioni di ca-tegoria. (4-17013)

TANCREDI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

a seguito degli eventi sismici di agostoe ottobre 2016, la sicurezza delle auto-strade A24 e A25, già oggetto di attenzionedopo il terremoto dell’Aquila del 6 aprile2009, è stata più volte messa in dubbio;

la società concessionaria delle auto-strade in questione, Strada dei Parchis.p.a., ha segnalato l’urgenza di un inter-vento di adeguamento sismico delle tratteper scongiurare che ulteriori scosse, anchedi lieve entità, possano provocare dislivellinella pavimentazione dei viadotti:

sarebbero, infatti, più di un centinaioi viadotti a rischio e il costo per la loromessa in sicurezza, secondo quantifica-zioni del Ministero delle infrastrutture edei trasporti, assomma al complessivo im-porto di 169.456.289,05, euro, corrispon-dente a poco più di tre rate annuali delcorrispettivo di concessione;

per finanziare gli interventi, la con-cessionaria ha reso disponibili i canoniconcessori già accantonati relativi alle an-

Atti Parlamentari — 48244 — Camera dei Deputati

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nualità 2015 e 2016, ma sulla titolarità ditali canoni grava una controversia in sedecivile. L’Anas ha infatti agito in giudizioper esigere il pagamento dei canoni dovutida Strada dei Parchi, ma il tribunale civileha – per ben due volte – stabilito che aseguito del trasferimento delle funzioni divigilanza e controllo sui concessionari au-tostradali da Anas al Ministero delle in-frastrutture e dei trasporti (operato dal-l’articolo 36 del decreto-legge n. 98 del2011), quest’ultimo deve considerarsi atutti gli effetti subentrato anche nellatitolarità delle relative situazioni debitoriee creditorie. Il tribunale ha quindi decisoche il complesso delle obbligazioni sorte apartire dal 1o ottobre 2012 debba consi-derarsi di esclusiva titolarità del Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti;

tale decisione si pone però in con-trasto con quanto previsto dall’articolo52-quinquies del decreto-legge 24 aprile2017, n. 50, approvato in via definitiva dalSenato il 15 giugno 2015, che, al contrario,attribuisce all’Anas la titolarità di talicanoni concessori per finanziare l’imme-diato avvio dei lavori di messa in sicurezzadelle autostrade A24, A25. Peraltro, talearticolo prevede un importo di111.720.000,00 euro, insufficiente all’attua-zione del piano di messa in sicurezzaoriginario. A tal fine, il citato articolo52-quinquies prevede la « presentazione diun piano di convalida per interventi ur-genti, presentato dal concessionario entro20 giorni dalla data di entrata in vigoredella legge di conversione del presentedecreto, nei limiti delle risorse di cui alpresente comma, da adottarsi, entro il 31agosto 2017, con decreto del Ministerodelle Infrastrutture »;

secondo quanto segnalato anche dalCodacons, però, in caso di mancata ap-provazione del piano economico finanzia-rio (PEF) indispensabile per sbloccare ifondi, il finanziamento degli interventipotrebbe essere operato tramite l’aumentodelle tariffe autostradali e il conseguente

intollerabile aggravio dei costi per gliutenti –:

quali siano gli intendimenti del Mi-nistro interrogato sulla questione espostain premessa e se non ritenga opportunoevitare che i costi della messa in sicurezzadelle autostrade A24 e A25 ricadano sugliutenti di quelle tratte autostradali tramiteun ingiusto aumento delle tariffe;

con quali modalità si intendano re-perire le risorse mancanti, considerato cheoccorrono 169,4 milioni di euro e ne sonostati individuati solo 111,7;

quale sia l’orientamento del Ministrointerrogato in merito alla questione rela-tiva alla titolarità del canone concessorioper le Autostrade A24 e A25. (4-17017)

MELILLA, NICCHI, SCOTTO,KRONBICHLER, DURANTI, SANNICAN-DRO, FRANCO BORDO, PIRAS, RIC-CIATTI, QUARANTA e ZARATTI. — AlMinistro delle infrastrutture e dei trasporti.— Per sapere – premesso che:

per lavori di sicurezza sulla lineaPescara-Roma, Trenitalia ha deciso lachiusura del servizio dal 16 luglio al 3settembre 2017;

è forte la preoccupazione che si trattidi una ulteriore marginalizzazione di que-sta relazione ferroviaria tra l’Abruzzo eRoma;

nessuna relazione ferroviaria di im-portanza nazionale subisce un simile trat-tamento;

sino a poco tempo fa erano 12 i trenigiornalieri tra Pescara e Roma, ora siamoal dimezzamento con soli 6 treni giorna-lieri;

grazie anche all’impegno degli utentie della regione Abruzzo, Trenitalia hadiminuito i tempi di percorrenza da 3 oree 40 minuti, a 3 ore e 22 minuti, ma vi ècomunque da rilevare che nel 1970 siimpiegavano 3 ore e 3 minuti per andarein treno (rapido) da Pescara e Roma;

il materiale rotabile risulta di scarsaqualità e vecchio e le strutture sono privedi servizi;

Atti Parlamentari — 48245 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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da più parti si sollevano dubbi circala temporaneità di questa scelta così pe-nalizzante per l’Abruzzo, in considera-zione della passata esperienza della rela-zione ferroviaria Sulmona-L’Aquila cheper 10 anni, ogni anno veniva chiusa neimesi estivi;

la preoccupazione è che la relazioneferroviaria Pescara-Roma possa fare lafine della Pescara-Napoli chiusa alcunianni fa come anche la Sulmona-Carpi-none –:

quali iniziative di competenza in-tenda assumere per il futuro della rela-zione Pescara-Roma adoperandosi conTrenitalia per una relazione ferroviaria« non stop » tra Pescara e Roma che po-trebbe abbattere i tempi di percorrenza a2 ore e 45 minuti rendendo così compe-titiva la ferrovia rispetto al mezzo privatoe al trasporto su gomma e rilanciare cosìil trasporto ferroviario abruzzese.

(4-17020)

FRACCARO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

dal comunicato n. 1170 del 15 mag-gio 2017 dell’ufficio stampa della provinciadi Trento si apprende che tra il 5 luglio ela fine di agosto 2017 il Passo Sella resteràchiuso per 9 mercoledì tra le ore 9 delmattino e le 16. Il transito sarà consentitoa mezzi del trasporto pubblico locale oelettrici, oltre che, naturalmente, a bici-clette e pedoni;

in occasione della conferenza stampadi presentazione del provvedimento, l’as-sessore della provincia di Bolzano RichardTheiner ha affermato che, con le suddettemisure, si ridurranno le emissioni di CO2

e si contribuirà alla conservazione dellanatura sulle montagne dolomitiche, chesono patrimonio mondiale dell’Unesco;

la strada interessata dalla suddettarestrizione è la SS242dir di Val Gardena ePasso Sella, la quale è esclusa dalla peri-metrazione dell’area Dolomiti Unesco,

svolge la fondamentale funzione di colle-gamento tra la Val Gardena la Val diFassa e permette il collegamento con ilpasso Pordoi e quindi con la confinanteregione Veneto;

in riferimento alla possibilità di chiu-sura dei passi dolomitici e delle strade diaccesso alla regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, i rappresentanti istituzionalidella regione Veneto hanno espresso piùvolte pubblicamente la loro contrarietà.L’assessore regionale bellunese GiampaoloBottacin ha affermato che « la mobilità èun diritto costituzionale, che nessuno puòimpedire » (Chiusura del Sella, gli opera-tori al TarTrentino – Trentino, 19 maggio2017), mentre l’anno precedente il presi-dente Luca Zaia dichiarò che « oltre ad unvincolo anticostituzionale, la sospensioneripetuta del traffico rischia di rappresen-tare un colpo fatale per il turismo » (IlVeneto ricorre: « Incostituzionale » – Cor-riere del Veneto, 13 settembre 2016;

secondo quanto segnalato all’interro-gante dagli operatori turistici, l’evoluzionetecnologica sta comportando una drasticariduzione delle emissioni grazie all’intro-duzione di veicoli elettrici, a metano o aidrogeno, nonché una drastica riduzionedei costi ambientali dovuti alla mobilitàprivata;

i medesimi operatori ritengono chel’importanza della viabilità del passo Sellasia evidenziata dalla sua posizione e dal-l’assenza di percorsi alternativi sostenibili.La chiusura della strada crea disservizi,danni e ritardi alla circolazione delle per-sone e delle merci, costi alla collettivitàche non sono giustificati, poiché si è inassenza di un’approfondita analisi scien-tifica dei presupposti danni ambientalicreati dal traffico veicolare privato suipassi dolomitici;

l’uso restrittivo ed esclusivo del benedemaniale rappresentato dalla strada èammissibile solo in circostanze eccezio-nali; gli operatori ipotizzano che, se l’ec-cezione si ripete con elevata intensità,allora ci si trova di fronte ad un usoprivato del bene demaniale con un con-

Atti Parlamentari — 48246 — Camera dei Deputati

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seguente sacrificio sproporzionato del di-ritto di utilizzo da parte di tutti pregiu-dicando gli interessi legittimi che derivanodal fatto che il bene demaniale è acces-sibile e utilizzabile dall’intera collettività;

secondo quanto disposto dal decretolegislativo 3 marzo 2016, n. 46, in materiadi limitazione del traffico veicolare, lemisure sopra considerate, lungo le stradeche collegano il territorio delle province diTrenta e di Bolzano, possono essere adot-tate solo previo parere del Ministero com-petente in materia di infrastrutture e mo-bilità e tenendo conto dei principi diragionevolezza e non discriminazione –:

quali motivazioni e analisi abbianoportato al parere espresso in ordine ai prov-vedimenti di chiusura del passo Sella in con-siderazione dei princìpi di ragionevolezza enon discriminazione previsti dal decreto le-gislativo n. 46 del 2016, al fine di contempe-rare le esigenze degli operatori con quelledella tutela ambientale. (4-17022)

* * *

INTERNO

Interrogazione a risposta in Commissione:

MARCO DI MAIO e FIANO. — AlMinistro dell’interno. — Per sapere – pre-messo che:

il 14 gennaio 2017 è entrato in vigoreil decreto legislativo 16 dicembre 2016,n. 257, di attuazione della direttiva 2014/94/UE sulla realizzazione di un’infrastrut-tura per i combustibili alternativi;

la cosiddetta direttiva DAFI davamandato agli Stati membri di adottare unquadro strategico nazionale per lo svi-luppo del mercato dei combustibili alter-nativi e l’installazione di un numero mi-nimo di punti di ricarica. Tra i combu-stibili ricompresi nel decreto legislativo 16dicembre 2016, n. 257, figura l’idrogeno;

l’idrogeno, così come gli altri com-bustibili alternativi, rappresenta il futuro

della mobilità contribuendo fortemente asoddisfare l’esigenza europea e nazionaledi abbassamento delle emissioni inqui-nanti e di riduzione della dipendenzadell’Europa dalle importazioni di combu-stibili fossili;

l’articolo 5 « Disposizioni specificheper la fornitura di idrogeno per il tra-sporto stradale » del decreto legislativon. 257, al comma 3, prevede l’adegua-mento dell’esistente disciplina antincendi(di cui al decreto del Ministero dell’internodel 31 agosto 2006, Gazzetta Ufficialen. 213), attraverso l’aggiornamento delleregole tecniche per la progettazione, co-struzione e esercizio di distributori diidrogeno per autotrazione, da adottarsicon decreto del Ministro dell’interno diconcerto con il Ministero delle infrastrut-ture e dei trasporti;

l’emanazione del decreto sarebbe do-vuta avvenire entro il termine, ormai sca-duto, del 31 marzo 2017;

l’aggiornamento della normativa tec-nica attualmente in vigore e risalente adoltre 10 anni fa appare fondamentale.Quest’ultima risulta molto lontana, con-cettualmente ed operativamente daglistandard tecnici indicati dalla direttivaDAFI, ed impedisce – di fatto – la pro-grammazione degli investimenti e la rea-lizzazione di impianti di rifornimento adidrogeno in territorio italiano. La norma-tiva tecnica dettata dal citato decreto delMinistro dell’interno del 31 agosto 2006necessita quindi di un urgente adegua-mento alle norme tecniche indicate dalladirettiva DAFI; in particolare, quest’ultimaconsente la compressione dell’idrogenofino a 700 bar, mentre il limite posto daldecreto 31 agosto 2006 e tuttora vigente èdi 350 bar;

diversi sono i punti del decreto chenecessitano un adeguamento alle normetecniche indicate dalla stessa direttivaDAFI, tra cui il principale, è rappresentatodall’impossibilità di prevedere la compres-sione dell’idrogeno a 700 bar (oggi 350bar);

Atti Parlamentari — 48247 — Camera dei Deputati

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la normativa tecnica nazionale vi-gente, inoltre, risulta particolarmente ob-soleta anche per quanto riguarda i criteridi costruzione delle stazioni con alte muradi isolamento e grandi distanze « di sicu-rezza »;

il mancato aggiornamento dellenorme tecniche di cui al decreto del Mi-nistro dell’interno 31 agosto 2006 blocca,di fatto, l’implementazione del decretolegislativo di recepimento della DAFI e losviluppo della mobilità ad idrogeno inItalia, non consentendo l’allineamento aglialtri Paesi, extra europei ed europei, chehanno deciso di investire in programmi disviluppo di questa preziosa tecnologia –:

a che punto sia l’iter per la revisionedel decreto del Ministero dell’interno del31 agosto 2006 « Approvazione della regolatecnica di prevenzione incendi per la pro-gettazione, costruzione ed esercizio degliimpianti di distribuzione di idrogeno perautotrazione » e quali siano i tempi perl’emanazione del decreto ministeriale diaggiornamento. (5-11616)

Interrogazioni a risposta scritta:

GRIMOLDI. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

alla vigilia del Giubileo straordinariodella Redenzione indetto da Papa France-sco, un quarto degli organici in forza alcommissariato di pubblica sicurezza diMonza venne trasferito a Roma, città dallaquale non ha mai fatto ritorno;

in conseguenza del mancato rientro aMonza dei poliziotti temporaneamentetrasferiti nella capitale, gli organici a di-sposizione nel capoluogo della Brianza, giàdeficitari in quanto definiti negli annisettanta e già allora insufficienti, sonoscesi al di sotto della soglia di guardia;

la presenza delle forze dell’ordine sulterritorio brianzolo è ridotta, così comemolto basso risulta il numero delle pat-tuglie disponibili per il pronto intervento;

tali insufficienze sono state più voltelamentate dal Siulp relativamente alla po-lizia di Stato, ma si riscontrano anche conriferimento all’Arma dei carabinieri;

stando a quanto affermato recente-mente dal questore di Milano, i furti inappartamento e altri reati « minori » sa-rebbero, inoltre, in forte aumento in tuttal’area di sua competenza, che includeMonza –:

se il Governo intenda restituire alcommissariato di pubblica sicurezza diMonza il personale che venne sottrattoalla vigilia del Giubileo della Redenzione;

quali ulteriori iniziative il Governoritenga opportuno assumere per assicurareal capoluogo brianzolo lo stesso livello disicurezza garantito ad altre città lom-barde. (4-17014)

PALMIZIO. — Al Ministro dell’interno,al Ministro della giustizia. — Per sapere –premesso che:

il 12 giugno 2017, alle ore 9, pressoil Parco degli Aromi, nel comune di Gui-donia (Roma), due 23enni armati e con ilvolto coperto, a bordo di un furgone FiatFiorino rubato, hanno speronato un’autoper rapinarne il conducente, un dipen-dente della catena di supermercati Carre-four, che stava trasportando l’incasso do-menicale, di circa 9 mila euro, in banca;

il tentativo di rapina è stato notatoda Nicola, poliziotto fuori servizio che èintervenuto intimando loro l’alt. Ne èscaturito un conflitto a fuoco nel qualeuno dei banditi è rimasto ferito mortal-mente;

il secondo rapinatore ha subito feritegravi, ma non mortali. Il poliziotto inborghese è intervenuto con tutti i rischidel caso e solo dopo attenta analisi si èscoperto che i malviventi erano in possessodi armi giocattolo, perfette riproduzionidelle originali;

Michele Frisia, segretario del Sap(Sindacato Autonomo di polizia) e perito

Atti Parlamentari — 48248 — Camera dei Deputati

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balistico esperto di armi e munizioni, haaffermato che riconoscere le armi comearmi giocattolo era assolutamente impos-sibile, se non dopo accurata e precisaispezione;

tra l’altro, l’articolo 5 della leggen. 110 del 1975, la legge sulle armi, al-l’ultimo comma, prevede esplicitamenteche se viene rimosso il tappo rosso che neidentifica la natura e l’arma viene utiliz-zata per commettere un reato, il soggettorisponde del reato come fosse aggravato ecommesso con un’arma vera;

oggi, però, a carico del poliziotto èstato aperto un fascicolo di indagine peromicidio colposo, un atto secondo l’inter-rogante non dovuto, perché in alternativasi sarebbe potuto proseguire col fascicoloper rapina e, contestualmente, inserire lacausa oggettiva di esclusione del reato.Quest’ultima norma del codice penale, pe-raltro, non è di grado subalterno a quellaincriminatrice e, nel caso di specie, adavviso dell’interrogante è palese la pre-senza della causa di giustificazione;

non la pensa così la procura di Tivoli,che contesta a Nicola l’eccesso colposonell’utilizzo legittimo delle armi, e per taleragione ha deciso di iscriverlo nel registrodegli indagati;

esclusa la possibilità di comprendereche le armi fossero finte, ci si chiede qualealternativa avesse il poliziotto nella fatti-specie; sarebbe stato poco confacente allacircostanza telefonare alla centrale opera-tiva per segnalare il fatto, con il rischiodella morte del cittadino, per poi rischiaredi essere incriminato per omissione di attid’ufficio;

l’esame autoptico eseguito sul corpodel rapinatore, parrebbe rivelare la dina-mica di un colpo esploso frontalmente,evidenziando dunque, la situazione di pe-ricolo imminente per la vita di Nicola;

il poliziotto ha fatto il suo dovere,preservando l’incolumità del cittadino emettendo a rischio la propria. A giudiziodell’interrogante, non sembra esserci unmotivo apparente per aprire un procedi-

mento a carico dell’agente per eccessocolposo nell’uso legittimo delle armi –:

di quali elementi disponga il Governocirca gli ultimi sviluppi della vicenda chevede iscritto nel registro degli indagatil’agente semplicemente per aver fatto ilsuo dovere e per aver difeso l’incolumitàdi un cittadino e se non intenda adottareiniziative normative per rivedere la disci-plina delle scriminanti relativamente al-l’attività delle forze di polizia in modo daevitare in futuro il ripresentarsi di situa-zioni analoghe. (4-17021)

DIENI. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

un richiedente asilo iracheno, Hus-sein Abss Hamyar di 29 anni, è statoarrestato il 19 giugno 2017 dalla polizia aCrotone per terrorismo;

il procuratore della Repubblica diCatanzaro Nicola Gratteri ha precisato:« siamo dovuti intervenire perché abbiamoritenuto concreto il rischio di una fuga.Temevamo, come è già successo, che ilsoggetto lasciasse la Calabria per compiereun attacco terroristico »;

egli ha aggiunto: « Abbiamo monito-rato costantemente i suoi spostamenti e isuoi contatti, lo abbiamo visto esultare perl’attentato di Manchester il 22 maggio. Lasua radicalizzazione era diventata semprepiù pericolosa. Dal 2008 girava per l’Eu-ropa, passando da Norvegia e Germaniaper cercare asilo politico, fino a giungerein provincia di Crotone. Non possiamodire se fosse un lupo solitario, ma incon-trava altre persone in provincia di Crotoneed aveva contatti con tanti iracheni. Loabbiamo fermato per evitare che potesseaccadere altro;

gli inquirenti avrebbero dovuto inter-rompere l’indagine, perché preoccupati aseguito di un viaggio compiuto da Hamyara Roma »;

rispetto al suo viaggio nella Capitale,dov’era stato il 22 marzo 2017, il procu-ratore Gratteri ha aggiunto: « Si diceva

Atti Parlamentari — 48249 — Camera dei Deputati

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contento, ogni volta che la polizia locontrollava nei suoi spostamenti a Roma,perché capiva di creare allarme sociale. Sitratta di una persona molto pericolosa –ha proseguito il procuratore capo – chia-mato per andare in Siria in guerra santa,ma lui ha risposto di volere rimanere inItalia perché voleva fare proselitismo, alpunto che in una intercettazione dice:“Devo convincere alla guerra santa”. Nelcomputer e nel telefonino, inoltre, sonostati rinvenuti molti video, ma ci preoc-cupava che andava molto in giro e fre-quentava una moschea, dove era possibilefare proselitismo »;

in una conversazione intercettatal’indagato avrebbe riferito di aver parlatoall’interno della moschea di Crotone spe-cificando di aver « parlato bene » delloStato Islamico, vantando il fatto che, allasua predica, sarebbero stati presenti l’I-mam ed un gruppo di fedeli che sonorimasti ad ascoltarlo sino al termine delsuo intervento, mentre in più occasioni il29enne iracheno avrebbe fatto riferimentoal suo peso all’interno della moschea diCrotone, nella quale è solito recarsi confrequenza settimanale, in occasione dellapreghiera del venerdì;

per gli inquirenti l’attività di prose-litismo è da ritenere « concretamente pe-ricolosa, perché in grado realmente disollecitare nei destinatari l’adesione all’as-sociazione terroristica, attraverso il pas-saggio dalle intenzioni alla reale condivi-sione »;

dall’ordinanza di custodia firmata dalGip del tribunale di Catanzaro, AssuntaMaiore, emerge come l’indagato « abbia sindall’inizio mantenuto un atteggiamento diaperta intransigenza nei confronti deglialtri ospiti dello Sprar di San Nicoladell’Alto che mantenevano, secondo Hus-sein, una condotta di vita non rispettosadei più integralisti precetti religiosi mu-sulmani », arrivando a minacciarli fisica-mente –:

se sia a conoscenza dei fatti esposti inpremessa e quali attività di controllo in-

tenda promuovere, per quanto di compe-tenza, al fine di evitare ogni possibileminaccia terroristica;

come si spieghi che un individuofortemente radicalizzato abbia svolto atti-vità di proselitismo e di predicazione inmoschea, se quest’ultima avvenisse in lin-gua araba o in italiano, quali forme divigilanza siano state svolte nel caso inquestione e quali iniziative di competenzasi intendano assumere per il futuro.

(4-17028)

NUTI, DI VITA e MANNINO. — AlMinistro dell’interno. — Per sapere – pre-messo che:

il sistema di protezione per richie-denti asilo e rifugiati (Sprar) è costituitodalla rete degli enti locali che, per larealizzazione di progetti di accoglienzaintegrata, accedono al fondo nazionale perle politiche e i servizi dell’asilo, che per iltriennio giugno 2017-luglio 2020 supera i45 milioni di euro;

il decreto del Ministero dell’interno29 maggio 2017 ha approvato le gradua-torie per l’assegnazione di suddetti fondi,suddivisi in 99 progetti per un totale di2.871 posti, di cui 88 progetti per 2.506posti ordinari, 4 progetti per 40 posti per« soggetti con necessità di assistenza sani-taria, sociale e domiciliare, specialisticae/o prolungata o con disagio mentale e/opsicologico », 7 progetti per i minori nonaccompagnati per 325 posti;

dalle graduatorie emergono, secondogli interroganti, vistose e inspiegabili spe-requazioni nell’assegnazione di fondi, inquanto a comuni che hanno presentatoprogetti che hanno conseguito il medesimopunteggio e/o ospitano lo stesso numero dirifugiati, vengono assegnati fondi per im-porti anche significativamente diversi;

ad esempio, a quanto consta agliinterroganti Capena ospiterà 24 rifugiatitotalizzando 60 punti e otterrà 286 milaeuro, mentre Montopoli Sabina con unprogetto per 22 rifugiati, due in meno

Atti Parlamentari — 48250 — Camera dei Deputati

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rispetto a Capena, e 60 punti riceverà 335mila euro; Baselice per 12 rifugiati e 69punti otterrà 162 mila euro mentre PescoSannita con un progetto per 16 rifugiati esoli 68 punti, riceverà 250 mila euro;

Vallelonga, Vaccarizzo Albanese, Ca-prarica di Lecce e Saint Vincent ospite-ranno 25 rifugiati: il primo con 72,4 puntiotterrà oltre 373 mila euro, il secondo con70,6 punto otterrà quasi 330 mila euro, ilterzo con 70,5 punti otterrà 303,5 milaeuro mentre l’ultimo con un punteggionettamente inferiore, 67 punti, otterrà in-vece oltre 403 mila euro;

Partinico accoglierà 60 rifugiati con64 punti e riceverà 760 mila euro; Roc-cavignale ne ospiterà meno, 51, con 71,6punti ma otterrà 900 mila euro; Guardia-grele per gli stessi 60 posti di Partinico esoli 60 punti, prenderà addirittura 991mila euro, mentre Carunchio che ospiteràsolo 45 rifugiati totalizzando 60 puntiotterrà ben 793 mila euro;

sul tema è intervenuta anche la Cortedei conti con deliberazione 29 dicembre2016, n. 19/2016/G, « La gestione del si-stema di “seconda accoglienza” in favoredi stranieri (2014-2015) », con cui eviden-ziava che « gli impegni finanziari assuntinon sono stati coerenti in molte realtàlocali a parità di numero di posti “ordi-nari” offerti [...] Il delta differenziale èemerso dal confronto tra i finanziamentirichiesti dagli enti territoriali, i quali, aparità di posti di accoglienza offerti,hanno stimato costi diversi e, conseguen-temente, ricevuto assegnazioni non omo-genee », concludendo che è necessario« utilizzare in modo efficace i fondi stan-ziati per l’accoglienza »;

secondo gli interroganti, se ne puòdedurre che il Ministero dell’interno fossea conoscenza di queste problematicheprima dell’esame dei progetti per i fondidel triennio 2017-2020 e che l’assegna-zione degli stessi sia avvenuta in manieradel tutto confusionaria: appare evidente lamancanza di un generale controllo suireali costi dei progetti presentati, cosìcome di rendicontazione dei costi soste-

nuti per i progetti relativi agli anni pre-cedenti esaminati dalla Corte dei conti, enon si capisce quale metodo sia statoutilizzato per distribuire i finanzia-menti –:

per quali ragioni sia stata registratauna disparità nell’assegnazione dei fondiper l’accoglienza e l’asilo, anche a parità dipunteggio conseguito o di numero di ri-fugiati assistiti;

quale metodo sia impiegato per de-cidere l’importo dei finanziamenti da elar-gire;

quali forme di controllo economico-finanziario e di rendicontazione venganoapplicate migliorate sui costi dei vari pro-getti. (4-17032)

VALERIA VALENTE, CARLONI, DILELLO, IMPEGNO, MANFREDI e PALMA.— Al Ministro dell’interno. — Per sapere –premesso che:

ricorrendo alla procedura di riequi-librio ex articolo 243-bis del decreto legi-slativo n. 267 del 2000, il comune diNapoli ha approvato il piano di riequili-brio finanziario pluriennale nel gennaio2013 per assorbire un disavanzo accertatoin 850,2 milioni di euro e ridotto neisuccessivi aggiornamenti;

questa consistente riduzione è statapossibile mediante la contabilizzazionedell’accesso alle anticipazioni di liquidità(articolo 1 del decreto-legge n. 35 del2013), e grazie al rilievo contabile eviden-ziato dalle sezioni riunite della Corte deiConti in riferimento alla passività deri-vante dalla restituzione del fondo di ro-tazione (articolo 243-ter del T.U.E.L.), che,come è stato recepito nella delibera delcomune di Napoli C.C. n. 84/2014, nonrichiede di essere contabilizzata;

a fronte della riduzione del disavanzoconseguente ai suddetti fattori tecnico-contabili, il risanamento attivato dal co-mune di Napoli individuava sei leve strut-

Atti Parlamentari — 48251 — Camera dei Deputati

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turali di finanza pubblica, su cui si im-pegnava la politica di bilancio dell’ammi-nistrazione;

nelle relazioni per l’anno 2016 sullostato di attuazione e sul raggiungimentodegli obiettivi intermedi del piano di rie-quilibrio, l’organo revisore ha rilevato unperdurante scostamento complessivo tral’andamento degli interventi di riequilibrioe il piano finanziario pluriennale previsto;

ancora nella relazione relativa al se-condo semestre 2016, i revisori eviden-ziano che le due direttrici decisive delpiano, ossia l’incremento strutturale delleriscossioni e il piano di dismissione diparte del patrimonio immobiliare del co-mune, non hanno raggiunto i loro obiet-tivi, rivelandosi così, in maniera preoccu-pante, almeno per ora inefficaci allo scopodi superare gli squilibri strutturali di bi-lancio;

a queste costanti criticità si aggiun-gono i debiti fuori bilancio, la mancataricostituzione della cassa vincolata a cuil’ente comunale ricorre puntualmente, e, apartire dal 2016, l’utilizzo dell’anticipa-zione di cassa, anch’essa non restituita altesoriere entro il termine dell’esercizio;

il consiglio comunale di Napoli condeliberazione n. 15 del 30 settembre 2016ha proceduto a una rimodulazione delpiano di riequilibrio pluriennale, comeconsentito dall’articolo 1, commi 714 e714-bis, della legge n. 208 del 2015;

con l’approvazione del rendiconto2016, il comune di Napoli ha preso attodel mancato raggiungimento degli obiettividi recupero del disavanzo relativi agliesercizi 2015 e 2016, fissando complessi-vamente a 1.890 milioni di euro il disa-vanzo di amministrazione al 31 dicembre2016;

inoltre, la sezione autonomie dellaCorte dei Conti con deliberazione n. 36/SEZAUT/2016/QMIG, pur specificando chenell’esame dello stato di attuazione delpiano la sezione regionale deve conside-rare la situazione complessiva, compresoogni eventuale elemento sopraggiunto, ha

però ribadito che il piano di riequilibriodeve produrre innanzitutto un percorsograduale di effettivo risanamento dell’ente;

dunque, al momento le risultanze dibilancio presentano molteplici elementiper giudicare il comune di Napoli lontanosia dall’equilibrio dei conti, sia da uneffettivo percorso di risanamento, tanto dafar considerare, ad avviso degli interro-ganti, la possibilità che si sia determinatoquel « grave e reiterato mancato rispettodegli obiettivi intermedi fissati dal piano »che costituisce condizione per l’avvio dellaprocedura di dissesto guidato di compe-tenza del prefetto (comma 7, dell’articolo243-quater, del T.U.E.L) –:

se il Ministro interrogato, anche inragione delle funzioni istruttorie deman-date alla Commissione per la stabilitàfinanziaria degli enti locali operantepresso il Ministero dell’interno, sia a co-noscenza della seria e preoccupante situa-zione relativa all’attuazione del piano diriequilibrio da parte del comune di Napolie se – anche alle luce dell’attività dicompetenza della citata Commissione sullemodifiche ai piani di riequilibrio plurien-nale indicate dalla Corte dei Conti con ladeliberazione n. 9/SEZAUT/2017/QMIG –esistano elementi tali da offrire rassicura-zioni riguardo alla possibilità di evitareuna eventuale procedura di dissesto chesarebbe sicuramente dannosa per la cittàe i suoi abitanti. (4-17036)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazioni a risposta in Commissione:

CENTEMERO. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

la legge n. 107 del 2015 ha previstolo svolgimento di un concorso a posti ecattedre per il personale docente che è

Atti Parlamentari — 48252 — Camera dei Deputati

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stato avviato nel 2016 e che prevede l’as-segnazione dei posti nel triennio 2016/2018;

la procedura concorsuale ha previstotre concorsi su base regionale rivolto unoai docenti della scuola dell’infanzia e dellascuola primaria, un secondo ai docentidella scuola secondaria di primo e secondogrado e un terzo ai docenti di sostegno;

per quanto riguarda la Sicilia, sonorisultati vincitori del concorso per lascuola primaria circa 700 docenti su unnumero di posti messi a bando di 1.096 ele graduatorie di merito non sono stateancora pubblicate;

da notizie stampa si apprende che ilnumero dei pensionamenti dei docenti perla scuola primaria per l’anno scolastico2017-2018 sarà piuttosto contenuto e chequesti numeri vanno valutati anche allaluce di quanto previsto dal contratto col-lettivo per la mobilità del personale do-cente, in base al quale il 60 percento deiposti disponibili è destinato alle immis-sioni in ruolo, il 30 per cento alla mobilitàinterprovinciale e il 10 percento ai pas-saggi di ruolo e di cattedra;

a questo si aggiunge che ci sono moltidocenti siciliani assunti in seguito ai pianiassunzionali previsti dalla legge n. 107 del2015, in servizio fuori regione, che po-tranno usufruire per il prossimo annoscolastico della deroga al vincolo triennaledi permanenza nella provincia di immis-sione in ruolo ai quali si aggiungono idocenti assunti prima del 2015 che ancoranon sono riusciti a rientrare in regione;

risulta all’interrogante che, alla con-clusione delle operazioni di mobilità, sianorimaste a disposizioni delle immissioni inruolo per la scuola primaria un esiguonumero di posti, che alcune fonti indicanoin 143 e altre in circa 180 posti, chedovranno essere divisi tra gli aspirantiinseriti nelle graduatorie di merito e idocenti inseriti nelle graduatorie ad esau-rimento, il cui numero è in aumento inseguito all’inserimento in queste gradua-

torie dei docenti in possesso di diplomamagistrale con titolo conseguito entro il2001/2002 –:

quali iniziative intenda adottare ilMinistro interrogato al fine di salvaguar-dare la posizione dei docenti vincitori diconcorso che rischiano di non essere im-messi in ruolo nell’arco temporale dei treanni di vigenza delle graduatorie di me-rito;

se non ritenga di assumere iniziativenormative volte a prorogare la validitàdelle graduatorie e a salvaguardare i do-centi iscritti, ai fini dell’esaurimento dellegraduatorie concorsuali e dell’assunzione atempo indeterminato. (5-11608)

CENTEMERO. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

nella regione Calabria è previsto untaglio degli organici pari a 227 insegnantidi cui ben 105 solo in provincia di Co-senza, 60 in provincia di Crotone, 49 inprovincia di Reggio Calabria, 8 in provin-cia di Vibo Valentia e 5 in provincia diCatanzaro;

i dati relativi alla diminuzione delnumero degli alunni non giustificano laconcentrazione del taglio dei docenti nellaprovincia di Cosenza, in quanto a fronte diuna contrazione del numero degli studentipari all’1,7 per cento circa, l’organico deidocenti verrà contratto quasi del 50 percento;

la riduzione degli organici della re-gione Calabria determinerà ricadute nega-tive sulla qualità dell’offerta formativa diuna regione con caratteristiche orografi-che e socio-economiche specifiche che nonpossono essere ignorate e che chiedono uninvestimento in materia di istruzione –:

quali iniziative intenda assumere laMinistra interrogata al fine di chiarire lavicenda e di non incidere negativamentesulla qualità del servizio scolastico nella

Atti Parlamentari — 48253 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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regione e, in particolare, nella città diCosenza, prima che la dotazione organicasia definita;

se non ritenga di dover istituire intempi brevi un tavolo tecnico volto atrovare una soluzione alternativa.

(5-11615)

Interrogazione a risposta scritta:

FRACCARO. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

con la deliberazione della giuntadella provincia di Trento n. 2220/2009dell’11 settembre 2009 sono state dettate lelinee di indirizzo per la redazione deipiani di studio del secondo ciclo di istru-zione e formazione. Tra le linee vi sonoquelle relative alla trasformazione degliistituti professionali a carattere statale, iquali, sulla base del riordino a livellonazionale, che li prefiggeva come percorsiquinquennali simili agli istituti tecnici,dovrebbero, confluire in questi ultimi, an-che in considerazione della scarsa consi-stenza sul territorio provinciale;

tale iter di riforma è proseguito conla delibera di giunta del 23 febbraio 2010,con cui è stato approvato, tra l’altro,l’aggiornamento, con decorrenza dall’annoscolastico 2010-2011 del quadro provin-ciale dell’offerta scolastica per il secondociclo di istruzione. La medesima deliberaha altresì attivato sul territorio provincialei nuovi percorsi a partire dalle primeclassi nell’anno scolastico 2010-2011, pro-seguendo sino ad esaurimento gli attualipercorsi per le classi successive alla prima,rilasciando il corrispondente titolo di stu-dio. A partire dall’anno scolastico 2010-2011, è stato altresì attivato l’istituto pro-fessionale per il settore dei servizi, indi-rizzo « servizi socio-sanitari », avviando laprocedura per organizzare, al termine deipercorsi di istruzione e formazione pro-fessionale provinciale, a partire dall’anno

scolastico 2010-2011 gli appositi corsi an-nuali che si concludono con l’esame diStato;

le suddette deliberazioni trovano fon-damento normativo dalla legge provinciale7 agosto 2006, n. 5, « Sistema educativo diistruzione e formazione del Trentino »,che, all’articolo 6 dispone che nell’ambitodel quadro normativo nazionale e comu-nitario il sistema educativo provinciale faparte del sistema nazionale di istruzione edi formazione e concorre attraverso l’at-tività di valutazione al sistema nazionaledi valutazione;

in materia di istruzione e formazioneprofessionale, la Costituzione (articolo117) attribuisce alla competenza legislativastatale le norme generali sull’istruzione.Lo statuto speciale per il Trentino-AltoAdige attribuisce alle province autonomela potestà legislativa primaria in materiadi « addestramento e formazione profes-sionale » e quella concorrente in materiadi « istruzione elementare e secondaria » edi « apprendistato »;

sulla base del sistema sopra deline-ato, sul territorio nazionale il sistemaplurale dell’istruzione e della formazioneprofessionale può contare su quattro per-corsi distinti (licei, istituti tecnici, istitutiprofessionali e formazione professionaleregionale); nel Trentino la semplificazioneadottata vede venir meno gli istituti pro-fessionali, fatta eccezione per l’unico isti-tuto professionale, limitandolo però al soloanno scolastico 2010-2011, ad avviso del-l’interrogante con conseguente violazionedei princìpi di cui all’articolo 3 dellaCostituzione per evidente disparità di trat-tamento;

la Corte costituzionale, con la sen-tenza 213 del 2009, definisce le normegenerali sull’istruzione come « quelle di-sposizioni statali che definiscono la strut-tura portante del sistema nazionale d’i-struzione », « funzionali ad assicurare,mediante (...) la previsione di un’offertaformativa sostanzialmente uniforme sul-l’intero territorio nazionale, l’identità cul-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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turale del Paese, nel rispetto della libertàdi insegnamento di cui all’articolo 33 dellaCostituzione;

la stessa Corte di fronte all’esigenzadi conciliare le esigenze di « uniformità »di disciplina della materia su tutto ilterritorio nazionale e quelle autonomisti-che sul piano locale-territoriale, nel casodi contrasto insanabile, ha optato senzadubbio per la salvaguardia delle esigenzedi uniformità (sentenza n. 200/2009) –:

se il Governo sia a conoscenza deifatti indicati in premessa e quali eventualiiniziative di competenza intenda assumere,al fine di garantire che, fatta salva l’au-tonomia provinciale, sia tutelato il princi-pio dell’uniformità dell’istruzione a livellonazionale e siano assicurate uguali oppor-tunità per le scuole al di fuori dei confiniprovinciali e parità di accesso agli atenei.

(4-17016)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

DAMIANO, MICCOLI, GNECCHI, AL-BANELLA e BOCCUZZI. — Al Ministro dellavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

dopo un lungo procedimento giudi-ziale, nel 2016, con sentenza della Corte dicassazione è stata definitivamente dichia-rata la nullità dei licenziamenti intimatidalla società Vodafone, confermando al-tresì la nullità della cessione del ramo diazienda operata nel 2007 con la e sivolevano esternalizzare 914 lavoratori ope-ranti in varie sedi italiane;

già nel 2012, in primo grado, il tri-bunale di Roma aveva dichiarato l’illegit-timità della suddetta cessione di ramod’azienda e intimato il reintegro di più di100 lavoratori. Tuttavia, la società telefo-nica ha tentato di aggirare detto pronun-ciamento, dapprima riammettendo i lavo-ratori e, successivamente, avviando una

procedura di messa in mobilità mirata neiconfronti dei medesimi lavoratori ricor-renti;

la corte d’appello di Roma, nel 2015,ha confermato la nullità dei licenziamenti,rilevando una condotta discriminatoria eritorsiva;

analoga sorte è capitata a diversilavoratori operanti nella sede di Ivrea;

in data 29 maggio, Vodafone haaperto la procedura di trasferimento col-lettivo per 19 dipendenti dalla sede diIvrea a quella di Milano. Di questi lavo-ratori, 4 sono lavoratrici con problemi disalute, mentre i rimanenti 15 avevano vistoriconosciuto il diritto al reintegro a seguitodei pronunciamenti giudiziali;

secondo quanto segnalato dalle orga-nizzazioni sindacali, un analogo processodi trasferimenti, con i medesimi criteri,dovrebbe riguardare le sedi del Centro-sud, facendo ipotizzare che, nelle strategieaziendali del gruppo Vodafone in Italia, visia la creazione di sedi dove concentrarepersonale con problemi di salute e lavo-ratori reintegrati a seguito di sentenzagiudiziaria –:

quali iniziative intenda assumere, perquanto di competenza, affinché le suddettescelte organizzative non determinino, an-che indirettamente, forme ritorsive neiconfronti dei lavoratori che hanno vistoriconosciuti, in via definitiva, i propridiritti dai tribunali italiani e, non sia inqualche modo compromesso il loro dirittoalla salute sul luogo di lavoro. (5-11611)

FASSINA e AIRAUDO. — Al Ministrodel lavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

Vodafone Italia s.p.a. è un’aziendache utilizza parecchie risorse per promuo-vere iniziative pubbliche e interne all’a-zienda a favore delle pari opportunità econtro ogni tipo di discriminazione e perdotarsi di un’autoregolamentazione etica;

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sul sito della società si può leggere« La parità di trattamento delle persone diVodafone Italia si concretizza nel garan-tire, a partire dalla fase di selezione e intutte le attività svolte, la non discrimina-zione per motivi di razza, sesso, naziona-lità, orientamento sessuale, status sociale,apparenza fisica, religione e orientamentopolitico »;

in tutte le sue sedi, Vodafone hagruppi di lavoro nei quali non solo iresponsabili, ma gli stessi colleghi, vivonoe lavorano in nazioni diverse tra loro;l’impresa incentiva il ricorso allo smartworking, che è lo svolgimento del propriolavoro al di fuori dell’ufficio e senza orariimposti, così da migliorare il bilancia-mento tra lavoro e vita personale;

tuttavia, come riferiscono fonti sin-dacali e fonti stampa, nei mesi scorsil’azienda ha deciso di trasferire 13 lavo-ratrici con mansioni di Cde nella sede diMilano. L’azienda ha poi deciso di trasfe-rire da Ivrea a Milano altri 17 lavoratori;

l’annuncio dell’apertura di una pro-cedura di trasferimento collettivo, che ri-guarda per la maggior parte donne, è statodato dall’azienda nell’incontro con le or-ganizzazioni sindacali di lunedì 29 maggio2017 in Confindustria Canavese;

le persone da trasferire comprendonoil gruppo che, a Ivrea, aveva promosso evinto una causa contro l’esternalizzazione,10 anni fa, di 914 lavoratori in tutta Italiaverso Comdata Care. A questi si aggiun-gono altri lavoratori definiti « parzial-mente collegabili », cioè con esenzioni par-ziali per lavori alla risposta;

i lavoratori sulla sede di Ivrea cheavevano promosso la causa avevano co-minciato in 43 e in 17 avevano resistitofino alla fine. Tra questi, alcuni fannoriferimento al sindacato Cobas. Circa unanno fa, dopo il pronunciamento dellamagistratura, la multinazionale aveva do-vuto reintegrare i lavoratori perché, per lasentenza dei giudici, gli effetti di quellacessione non c’erano mai stati;

così oggi il fatto che sia quel gruppodi lavoratori a dover andare a Milano, fadire esplicitamente al coordinamento na-zionale Cobas di Vodafone che si tratta diuna discriminazione sia sotto il profilodelle persone che sotto il profilo del sin-dacato;

i sindacati hanno riferito, inoltre, chetra i lavoratori coinvolti, ci sono anche 4lavoratrici con problemi di salute;

il sindacato Cobas ha già annunciatoche impugnerà la procedura di trasferi-mento; lo stesso ha dichiarato la respon-sabile territoriale Slc-Cgil, e nel comuni-cato unitario delle segreterie si legge « Èdavvero inaccettabile che una multinazio-nale che produce utili considerevoli siaccanisca contro i Lavoratori la cui unicacolpa, se può esser considerata tale, è stataquella di portare avanti un proprio dirittosoggettivo sino a vedersi riconosciuta laragione da un tribunale di questo paese.Ora davvero la misura è colma » –:

quali iniziative, per quanto di com-petenza, il Ministro interrogato intendaassumere al fine di garantire, nel caso inquestione e in quelli analoghi, i diritti deilavoratori e il rispetto della normativa intema di pari opportunità e di tutela dellasalute. (5-11614)

Interrogazioni a risposta scritta:

MURGIA, RAMPELLI e RIZZETTO. —Al Ministro del lavoro e delle politichesociali, al Ministro dello sviluppo econo-mico. — Per sapere – premesso che:

la miniera di bauxite di Olmedo èubicata nella Nurra, a nordest del paese diOlmedo, il quale dista poco meno disettanta chilometri da Sassari e venticin-que chilometri da Alghero;

il giacimento bauxitico fu scopertonel 1991 ed è stato coltivato per l’estra-zione dell’allumina, allora importante perrifornire la fabbrica « Eurallumina » diPortovesme;

Atti Parlamentari — 48256 — Camera dei Deputati

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la concessione mineraria Olmedovenne rilasciata alla società sarda Bauxites.p.a. dall’assessorato regionale dell’indu-stria nel 1992, circa 3.500 ettari, cinquantadei quali coltivati in sottosuolo;

dal 2007 la multinazionale greca Sil-ver & Baryte Industrial Minerals, dopo unanno e mezzo di gestione provvisoria, haottenuto una concessione definitiva quin-dicennale della miniera;

in località Graxioleddu, la societàcoltiva la bauxite in sotterraneo, mentre lastruttura di superficie della miniera ècostituita da una serie di piazzali nei qualiil minerale estratto dal sottosuolo subisceun primo trattamento di frantumazione,vagliatura e stoccaggio;

in località Montiju de su Cossu, nelterritorio di Alghero, sono previste opera-zioni minerarie a cielo aperto mediantel’utilizzo del metodo di coltivazione agradoni;

quella di Olmedo risulta un’ottimabauxite monoidrato, con alto tenore diossidi alluminio e basso tenore di ferro;

nel 2015 la Silver & Baryte IndustrialMinerals aveva messo in mobilità trentaseiminatori; per i lavoratori è stata unagravissima decisione, giunta senza alcunpreavviso, che ha fatto sì che gli operaiabbiano reiteratamente occupato la mi-niera in segno di protesta;

la concessione rilasciata prevedeva lacoltivazione della miniera per quindicianni, quindi fino al 2022, ma la decisionerelativa all’avvio delle procedure di mobi-lità per i trentasei dipendenti è seguita alladecisione di chiusura dell’attività annun-ciata dalla dirigenza;

la società greca « Elmin » ha, infatti,manifestato l’intenzione di rinunciare allaconcessione mineraria del giacimento diOlmedo, e sembrerebbe che la regioneSardegna stia per emanare un nuovobando di concessione;

a luglio 2017 scadono gli ultimi am-mortizzatori sociali per i ventinove lavo-ratori in mobilità;

l’atteggiamento tenuto dalla « Elmin »appare agli interroganti gravemente pre-giudizievole dei diritti dei lavoratori edello sviluppo produttivo della zona –:

se non ritengano di intraprendere,per quanto di competenza, le iniziativenecessarie per la ripresa produttiva, tute-lando i livelli occupazionali e individuandogli eventuali ammortizzatori sociali dispo-nibili;

se non ritengano di convocare untavolo ministeriale al fine di risolvereurgentemente la vertenza, affinché possaessere revocata la procedura di mobilità edefinito un piano produttivo. (4-17018)

LAFFRANCO. — Al Ministro del lavoroe delle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

in tema di iscrizione nella gestioneassicurativa degli esercenti attività com-merciali di cui alla legge n. 613 del 1996e successive modificazioni e integrazioni,l’articolo 1, comma 203, della legge n. 662del 1996, ha stabilito che un tale obbligosussiste per i soggetti che risultino inpossesso dei seguenti requisiti:

a) siano titolari o gestori in propriodi imprese che, a prescindere dal numerodei dipendenti, siano organizzate e/o di-rette prevalentemente con il lavoro pro-prio e dei componenti la famiglia, com-presi i parenti e gli affini entro il terzogrado, ovvero siano familiari coadiutoripreposti al punto di vendita;

b) abbiano la piena responsabilitàdell’impresa ed assumano tutti gli oneri edi rischi relativi alla sua gestione;

c) partecipino personalmente al la-voro aziendale con carattere di abitualitàe prevalenza;

d) siano in possesso, ove previsto daleggi o regolamenti, di licenze o autoriz-zazioni e/o siano iscritti in albi, registri oruoli;

il Ministero del lavoro e delle politi-che sociali, in risposta all’atto di interpello

Atti Parlamentari — 48257 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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n. 78/2009, ha affermato che, ai fini del-l’iscrizione alla gestione Ivs di riferimento,occorre la « personale partecipazione allavoro aziendale del socio col caratteredell’abitualità e della prevalenza », cosìcome successivamente recepito nella cir-colare dell’Inps, n. 14 del 3 febbraio 2012;

risulta chiaro, dunque, come ai finidell’iscrizione non rilevi l’oggetto socialeovvero la forma assunta dalla società, mapiuttosto la presenza dell’elemento « sog-gettivo » costituito dal concreto e personaleapporto lavorativo prestato dal socio nel-l’ambito dell’azienda;

sia il Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali che la stessa Inps (circo-lare n. 78 del 14 maggio 2013), hannosottolineato che i requisiti di abitualità eprevalenza non possono essere presunti,né desunti o suffragati dalla mera qualitàdi socio di società di persone, ma devonoessere dimostrati dall’istituto previdenzialecaso per caso, anche al fine di evitareprovvedimenti di iscrizione d’ufficio fon-dati su mere presunzioni;

risulta all’interrogante che tali chiaredisposizioni non vengano applicate inmodo uniforme sull’intero territorio na-zionale. In particolare, sembrerebbe chefrequentemente soci di società in nomecollettivo che non svolgano più alcunaattività lavorativa all’interno della societàsiano iscritti dall’Inps d’ufficio alla ge-stione previdenziale di categoria, in virtùdel mero status di socio, senza alcunaindagine diretta ad accertare la concretaesistenza del presupposto « soggettivo » so-pracitato;

in una recente sentenza dell’8 feb-braio 2017, n. 13, il tribunale di Spoleto,nel confermare la fondatezza della tesiesposta dalla ricorrente che, in punto didiritto, lamentava non solo l’insussistenzadei presupposti per l’iscrizione alla ge-stione commercianti ma, soprattutto, l’il-legittima pretesa contributiva, in quantonon era stata preceduta dalla comunica-zione dell’iscrizione alla gestione commer-cianti, e si registrava il difetto degliestremi dell’atto di accertamento, di co-

municazione e di motivazione, ha dichia-rato che non sussistono i presupposti dilegge ai fini dell’iscrizione da parte del-l’Inps alla gestione commercianti e che lastessa ricorrente non deve nulla con rife-rimento alla pretesa vantata dall’Istituto inmerito agli avvisi di addebito impugnati –:

se il Ministro interrogato intenda for-nire gli opportuni chiarimenti in meritoalla vicenda esposta in premessa, soprat-tutto con riferimento alla circostanza percui vi sono alcune sedi territoriali dell’Inpsche, spesso, non si attengono alle indica-zioni contenute nel messaggio dell’Inpsstesso n. 12698 del 2011 e, conseguente-mente, non procedono all’annullamentodelle iscrizioni d’ufficio alla gestione Ivs,nonostante venga prodotta idonea docu-mentazione attestante la correzione delrelativo quadro della denuncia dei redditi;

quali iniziative di competenza in-tenda adottare, affinché vi sia una correttae uniforme applicazione della sopra citatadisciplina in tutte le sedi dell’Inps delterritorio nazionale. (4-17019)

MELILLA, PIRAS, QUARANTA,KRONBICHLER, RICCIATTI, FERRARA,FRANCO BORDO, SANNICANDRO, AL-BINI, CAPODICASA e ZARATTI. — AlMinistro del lavoro e delle politiche sociali.— Per sapere – premesso che:

nel Call Center di Sulmona (L’Aquila)la proprietà ha deciso 91 licenziamenti aseguito di una complessa e intricata ver-tenza sindacale e giudiziaria;

l’autorità giudiziaria ha recentementedichiarato l’illegittimità di 55 licenzia-menti e l’azienda ha sostenuto di nonpoter ottemperare ai risarcimenti o alreintegro e ha annunciato ulteriori mas-sicci licenziamenti;

la valle Peligna è interessata da unagrave crisi industriale e occupazionale, conla perdita di migliaia di posti di lavoro;

la filiale di Campobasso di questaazienda si trova in una analoga situazionedi crisi, con la minaccia di chiusura totale;

Atti Parlamentari — 48258 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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è già previsto un incontro sulla ver-tenza in atto presso il Ministero del lavoroe delle politiche sociali –:

se non intenda assumere, per quantodi competenza, una forte iniziativa perscongiurare i licenziamenti e sostenere unprogetto di rilancio di questa azienda.

(4-17024)

* * *

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARIE FORESTALI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

CARRESCIA. — Al Ministro delle poli-tiche agricole alimentari e forestali. — Persapere – premesso che:

anche per il 2017 è previsto unperiodo di fermo biologico, un’interru-zione prolungata dell’attività di pesca, at-tuata anche nello scorso biennio che, comedenunciato anche di recente da Federpe-sca, ha costretto le aziende a sopportarecomunque i costi di armamento dei pe-scherecci, anche a causa del ritardo nellacorresponsione delle indennità di cassaintegrazione per gli equipaggi;

gli armatori denunciano il mancatopagamento a distanza di un biennio delleindennità dovute, rilevando che « le normeescludono l’impresa dal diritto all’inden-nità anche per un solo giorno di ritardonel presentare la documentazione richie-sta per l’ammissione all’indennità difermo, ma poi l’Amministrazione si auto-concede due anni di “flessibilità” nel pa-gamento »;

la misura del fermo, che sarebbestata anticipata dalla direzione generaledella pesca in una recente riunione con irappresentanti delle associazioni di cate-goria, è contestata da Federpesca inquanto ritenuta poco utile, mancante dichiarezza sugli obiettivi di conservazionedelle risorse ittiche ed in quanto trascural’impatto commerciale sulle imprese dipesca;

il fermo pesca verrebbe inoltre in-dennizzato per 26 giornate, a fronte diun’interruzione di 90 giorni, includendoviil « fermo tecnico »;

non sarebbe neppure chiaro il mec-canismo di erogazione dell’indennità di 30euro/die prevista per gli equipaggi dallanorma introdotta per il 2017 dalla legge distabilità del suddetto anno senza peròun’espressa previsione sia degli oneri con-tributivi, sia dei tempi e del meccanismodi erogazione –:

se il Ministro interrogato abbia in pro-gramma la riproposizione, e con quali mo-dalità, del fermo pesca biologico per il 2017,quali siano le cause del ritardo nel paga-mento delle indennità degli anni precedentied entro quando si provvederà alla loro li-quidazione agli aventi diritto. (5-11607)

BURTONE. — Al Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali. — Per sapere– premesso che:

il notevole calo delle precipitazionista determinando una situazione ben oltreil livello d’allarme per il comparto agricolosiciliano;

si è in presenza di condizioni diestrema criticità per colture come agrumie olivi senza trascurare altre coltivazioni;

le anomalie climatiche rischiano diinfliggere il colpo di grazia per numeroseaziende agricole già esposte con gli istitutidi credito e con produzioni che sono aforte rischio;

se tali condizioni di assenza di pre-cipitazioni dovessero perdurare ci si tro-verebbe di fronte ad una calamità senzaprecedenti –:

quali iniziative il Governo intenda as-sumere al fine di sostenere l’agricolturasiciliana e, in particolare, il comparto agru-micolo e se intenda valutare l’immediatoriconoscimento dello stato di calamità na-turale, una volta espletate tutte le proce-dure che richiedono la partecipazione dialtri soggetti istituzionali. (5-11609)

Atti Parlamentari — 48259 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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MASSIMILIANO BERNINI, GA-GNARLI, BENEDETTI e GALLINELLA. —Al Ministro delle politiche agricole alimen-tari e forestali. — Per sapere – premessoche:

il 5 aprile 2017 in Commissione agri-coltura della Camera dei deputati è statoadottato dal comitato ristretto come testobase, il testo unificato delle proposte dilegge C. 898 Faenzi e C. 1049 Fioriorecante « Norme in materia di raccolta,coltivazione e commercio dei tartufi fre-schi o conservati destinati al consumo »;

nel corso dell’esame, sono stati auditinumerosi referenti degli enti pubblici,delle associazioni di categoria e delle isti-tuzioni, competenti in materia di raccoltae commercializzazione di tartufi, e ditutela della biodiversità degli ambienti tar-tufigeni italiani; tra questi, il dipartimentodelle politiche competitive della qualitàagroalimentare ippiche e della pesca, ladirezione generale per la promozione dellaqualità agroalimentare e dell’ippica, l’uf-ficio direzione generale per la promozionedella qualità agroalimentare e dell’ippicaII del Ministero delle politiche agricolealimentari e forestali, l’Associazione deicommercianti albesi, l’Associazione nazio-nale dei tartufai italiani, il Centro nazio-nale studi tartufo, l’Unione tartufai umbri,il Centro sperimentale di tartuficoltura diS. Angelo in Vado, la Federazione nazio-nale delle associazioni dei tartufai italiani(Fnati), l’Associazione TuberAss, l’Associa-zione tartufai colline sanminiatesi, le re-gioni Emilia-Romagna, Marche, Piemonte,il Consiglio dell’ordine nazionale dei dot-tori agronomi e dei dottori forestali (Co-naf), Agrinsieme (Confagricoltura, CIA,Copagri, Alleanza delle cooperative italia-neagroalimentare), i riferenti del Progettospeciale funghi dell’ISPRA (Istituto supe-riore per la protezione e la ricerca am-bientale) il Crea, l’università degli studi diBologna, il dipartimento di medicina cli-nica, sanità pubblica, scienze della vita edell’ambiente dell’università degli studidell’Aquila, l’università di Padova, l’uni-versità degli studi del Piemonte Orientalee il dipartimento di scienze agrarie, ali-

mentari e ambientali dell’università deglistudi di Perugia;

è stato pressoché unanime il ricono-scimento del « Piano nazionale della filieradel tartufo 2017-2020 » per i suoi elevaticontenuti tecnici-scientifici, volti alla va-lorizzazione e alla tutela del tartufo ita-liano, alla difesa della biodiversità degliambienti tartufigeni e alla formalizzazionedel mercato nazionale dei tartufi; trattasialtresì di un testo largamente concertato econdiviso da tutti i rappresentanti e attoriistituzionali, nonché dagli stakeholder;

si apprende come la prima bozza delpiano sia stata ultimata il 6 aprile 2017, alfine di essere discussa e approvata daltavolo tecnico e successivamente votata inConferenza Stato-regioni, ma ad oggi ilsuddetto tavolo non risulta ancora isti-tuito;

il passaggio in questione è fondamen-tale per la omogeneizzazione delle proce-dure tra le diverse regioni e un maggiorefficientamento del settore che si trova acompetere con produzioni estere semprepiù concorrenti; urge altresì arginare ilcalo degli acquisti formali di tartufo dicirca il 50 per cento rispetto il 2016, conpunte del 95 per cento in alcune regionidel sud, a favore del mercato informale, echiarire gli aspetti di sicurezza igienicadegli alimenti, di tracciabilità e fiscali –:

quali siano le ragioni della mancataconvocazione del tavolo tecnico per ladiscussione e approvazione finale del« piano nazionale della filiera del tartufo2017-2020 »;

quali siano le tempistiche per l’isti-tuzione del tavolo e l’approvazione defi-nitiva del piano. (5-11618)

Interrogazione a risposta scritta:

PRODANI e RIZZETTO. — Al Ministrodelle politiche agricole alimentari e fore-stali. — Per sapere – premesso che:

l’Agenzia per le erogazioni in agri-coltura (Agea), istituita con decreto legi-

Atti Parlamentari — 48260 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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slativo n. 165 del 1999, svolge le funzionidi organismo di coordinamento e di or-ganismo pagatore dei contributi stabilitidalla politica agricola comune (PAC) del-l’Unione europea ai produttori agricoli;

la presidente della regione Friuli Ve-nezia Giulia, Debora Serracchiani, nel co-municato stampa pubblicato sul sito dellaregione il 25 maggio 2017, ha dichiaratoche « il ritardo di Agea, nei pagamenti deifondi che spettano agli agricoltori friulanifin dal 2015, è inaccettabile »;

la presidente Serracchiani ha infor-mato di aver inviato, insieme all’assessoreShaurli, « almeno due lettere al MinistroMartina dopo le quali abbiamo ricevutouna risposta da parte del direttore diAgea, risposta che ancora una volta non èsufficiente perché vengono posticipati itempi per i pagamenti »;

nella missiva inoltrata al Ministrointerrogato, la presidente del Friuli Vene-zia Giulia ha specificato come « una primanota di Agea dello scorso febbraio, aseguito di un sollecito della Regione, in-dicava inizio marzo 2017 per la chiusuradei pagamenti dei premi assicurativi del2013, e date comprese tra la metà e la finedi marzo per l’avvio dei pagamenti per losviluppo rurale. Una successiva comunica-zione dell’Agenzia, a inizio marzo, posti-cipava i pagamenti sui bandi aperti nel2015 (biologico e pascoli) al 27 aprile 2017,e i pagamenti per la Misura 13 (indennitàcompensativa montana) al 14 giugno 2017,con date ancora successive per le altremisure »;

secondo la presidente Serracchiani sitratta di « una situazione ormai insosteni-bile. Per effetto di queste continue dila-zioni, i nostri agricoltori stanno abbando-nando l’interesse verso le misure di svi-luppo rurale nelle quali la Regione hainvestito tanto e che servono tremenda-mente alla nostra economia e alle nostrepolitiche agricole »;

nella medesima giornata, il sitoonline www.studionord.news ha riportatole testimonianze di alcuni allevatori. « Va-

lentino Zanier, allevatore di Val di Lauco,ha ribadito che le indennità sarebberodovute arrivare entro novembre 2016, suc-cessivamente è stato rinviato a marzo2017, e attualmente niente ancora. Laprossima promessa è per giugno, ma aquesto punto crediamo ci stiano pren-dendo in giro. E stavolta non si può darela colpa all’Europa, (...) è la burocraziaregionale che è in colpevole ritardo. (...)Noi facciamo fatica ad andare avanti »;

« Ci sono imprenditori agricoli chenon solo aspettano le indennità del 2016ma addirittura del 2015 e 2014, comeSonia Dionisio, che gestisce un’azienda dacirca 120 capi a Lauco ». Dionisio haspiegato come « (...) ritardi in passatoc’erano già stati, eppure mai di questeentità. (...) Quelle risorse servono per mi-gliorare la nostra attività, acquistare imangimi, rafforzare la produzione, macon il latte che viene pagato a 36 centesimial litro la coperta diventa sempre piùcorta »;

secondo Studionord News molti alle-vatori, residenti nel territorio della Carnia,intendono ricevere da parte delle istitu-zioni competenti risposte esaustive allaproblematica menzionata, chiedendo, so-prattutto, come mai nella Regione delVeneto le indennità relative all’anno 2016siano già state liquidate e nel territorio delFriuli ancora si registrino dei ritardi;

l’assessore regionale all’agricolturaCristiano Shaurli ha risposto che « perquanto di nostra competenza abbiamofatto tutto il possibile, abbiamo investito40 milioni di euro, risorse importantissimeche servono a coprire sia le indennitàcompensative, sia le misure per il biolo-gico, sia l’agroclimatico ambientale. Mastiamo aspettando i pagamenti dell’entepagatore nazionale, ovvero l’Agea, che è inritardo » –:

alla luce dei fatti esposti in premessa,quali urgenti iniziative il Ministro inter-rogato intenda assumere, di concerto conl’Agenzia per le erogazioni in agricoltura ela regione Friuli Venezia Giulia, per velo-cizzare l’erogazione nei pagamenti dei

Atti Parlamentari — 48261 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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fondi spettanti agli imprenditori agricolifriulani. (4-17033)

* * *

SALUTE

Interrogazioni a risposta immediata inCommissione:

XII Commissione:

RONDINI. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

i dati riportano come Hiv ed epatitesiano una minaccia sommersa per circa lametà dei tossicodipendenti lombardi: il56,1 per cento dei pazienti assistiti daiservizi sanitari competenti non fa il testdell’Aids, il 46,3 per cento non vienesottoposto all’esame per l’epatite B e il 44per cento a quello per l’epatite C;

la prevalenza del virus Hiv riscon-trata in persone tossicodipendenti è pari al4,9 per cento, mentre, per i virus dell’e-patite B e dell’epatite C, è rispettivamentedel 13,2 per cento e del 38 per cento. IlDpa segnala però « in tutte le regioniitaliane il problema di scarsa esecuzionedel test Hiv in questa popolazione a ri-schio da parte delle strutture sanitarie ». Elo « scarso ricorso al test di screening » neiservizi di assistenza riguarda anche i virusdell’epatite. Sempre dai dati Sind 2012, ipazienti in trattamento nei Sert lombardirisultavano 18.188;

ciclicamente notizie di stampa ripor-tano di operazioni di polizia nel cosiddetto« Bosco della droga » di Rogoredo, quar-tiere sud di Milano, senza ottenere risul-tati definitivi in merito allo spaccio disostanze stupefacenti;

nonostante gli sforzi delle forze del-l’ordine e i proclami e le promesse dellagiunta Sala, i residenti denunciano che lasituazione è addirittura peggiorata, con unaumento di minorenni alla ricerca di

droga, una minor presenza di polizia lo-cale e forze dell’ordine e scarsissimi con-trolli;

gli abitanti lamentano come le cen-trali di spaccio si siano stabilite in viaOrwell e in via Sant’Arialdo, gli spacciatoricontinuino a occupare il territorio e idisperati continuino a essere ben visibilinella stazione e nel quartiere;

dati alla mano, i presìdi diminui-scono, le postazioni fisse sono un miraggioe non c’è alcun controllo del sottopassag-gio autostradale, dove si crea lo smista-mento delle sostanze stupefacenti. Il pro-blema principale è che manca una defi-nitiva bonifica del sito e un progetto perl’area, al fine di renderla fruibile a tutti icittadini –:

se il Governo interrogato sia a cono-scenza della situazione di cui in premessae se non intenda assumere iniziative, perquanto di competenza, al fine di pervenirea un incremento dei controlli sanitari e diprevenzione, in relazione all’uso degli stu-pefacenti, su tutto il territorio nazionale e,in particolare in aree disagiate comequella sopra indicata, che si sta rivelandouna delle piazze di spaccio più importantidella Lombardia. (5-11627)

DI VITA e FUCCI. — Al Ministro dellasalute. — Per sapere – premesso che:

da oltre 15 anni i siciliani attendonola realizzazione dell’Ismep, il nuovo centodi eccellenza pediatrica;

al momento, a Palermo, quasi tutte leprestazioni pediatriche sono dirottate sul-l’ospedale Di Cristina, una struttura chenon sarebbe attualmente in grado di ga-rantire tutte le prestazioni previste dalpolo di eccellenza;

in proposito, in data 19 dicembre2015, l’interrogante presentava alla Ca-mera l’interrogazione n. 5-07265. Il Go-verno pro tempore rispondeva a tale atto,affermando che « allo stato attuale, appareimpossibile che l’ISMEP possa essere fun-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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zionante già dal 2018, così come riportatosul sito istituzionale dell’ISMEP stesso »;

con il D.A. 1364/16 l’assessore decidedi riportare la cardiochirurgia a Palermocon competenza dell’Arnas di Palermo;

con delibera 1208/2016 il direttoregenerale Giovanni Migliore istituisce l’U-nità operativa complessa cardiochirurgiapediatrica all’interno del dipartimentofunzionale ad intensità di cura – Ismep;

il decreto, firmato il 31 marzo 2017dall’assessore siciliano alla salute, « Rior-ganizzazione della rete ospedaliera ai sensidel decreto ministeriale 2 aprile 2015,n. 70 », non presenta alcun cenno circa lapresenza di un ospedale pediatrico diffe-rente dal polo ospedaliero G. Di Cristinadell’Azienda di rilievo nazionale ad altaspecializzazione (Arnas) di Palermo. Ilpolo ospedaliero « G. Di Cristina », con lariorganizzazione prevista e con seguenteatto aziendale, adottato con deliberan. 696 del 20 aprile 2017, risulta inveceesser stato notevolmente potenziato;

da una intervista al direttore allaradio « È-OK » del 3 maggio 2017 si ap-prende che la cardiochirurgia pediatricasarà ubicata presso la struttura denomi-nata ex-Marcelletti, anche questo in fase diristrutturazione, presso l’ospedale civico enon presso l’Ismep;

l’interrogante non comprende dacosa sia scaturita l’idea di realizzarlapresso il Civico, un ospedale non pedia-trico e come sia possibile che venga rea-lizzata presso una struttura che ha rice-vuto stanziamenti regionali per la realiz-zazione della struttura Guch –:

di quali elementi disponga il Ministrointerrogato, per quanto di competenza,circa le ragioni per le quali, nella vicendadescritta, non vi sia stata una coerenteprosecuzione dei lavori di completamentodel nuovo complesso facente capo al pro-getto Ismep già oggetto di un accordo diprogramma tra lo Stato e la regione Si-ciliana, in particolare, a fronte delle in-genti risorse pubbliche già stanziate per larealizzazione dell’opera, e se siano inter-

venute varianti al progetto originariamenteprevisto dall’accordo medesimo. (5-11628)

GRILLO, SILVIA GIORDANO, LORE-FICE, NESCI, COLONNESE, MANTERO,BARONI e DALL’OSSO. — Al Ministrodella salute. — Per sapere – premesso che:

il 27 maggio 2014 è stato pubblicato,nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione euro-pea, il regolamento n. 536/2014 del Par-lamento europeo e del Consiglio, del 16aprile 2014, sulla sperimentazione clinicadei medicinali per uso umano, che abrogala direttiva 2001/20/CE ed ha il fine dicreare un quadro uniforme sulla speri-mentazione clinica;

l’articolo 3 del regolamento sancisceil principio secondo cui la sperimentazioneclinica può essere condotta esclusivamentese i diritti, la sicurezza, la dignità e ilbenessere dei soggetti sono tutelati e seessa genera dati affidabili e robusti;

la differente scelta di adottare unregolamento, invece che una direttiva, sot-tende proprio la volontà di evitare diffor-mità applicative da parte degli Stati mem-bri e il regolamento n. 536/2014 se, da unlato, garantisce regole comuni diretta-mente applicative, dall’altro, demandaaspetti importanti ai singoli Stati membri,quali ad esempio la costituzione dei co-mitati etici, la copertura assicurativa pergli studi sia profit che no-profit, il con-senso informato e la protezione dei datipersonali dei soggetti più vulnerabili;

il regolamento (UE) 536/2014 haun’entrata in vigore differita (che si col-loca tra dicembre 2017 e ottobre 2018),stante la necessità di realizzare, ancheattraverso l’implementazione della bancadati dell’Unione europea, il passaggio dauna gestione nazionale della valutazionedelle sperimentazioni ad una gestione co-ordinata a livello europeo; il differimentosottende, altresì, la necessità che gli Statimembri realizzino tutte le condizioni perdarne piena attuazione, soprattutto per

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quelle parti demandate agli Stati membrie per le quali sono però indicati principigenerali;

a titolo di esempio, il regolamentoritiene che « non dovrebbero essere con-siderati informazioni commerciali di ca-rattere riservato se l’autorizzazione all’im-missione in commercio (AIC) è già stataconcessa, se la procedura per la conces-sione dell’AIC si è già conclusa oppure seuna domanda di AIC è stata ritirata »;

risulta invece che, allo stato attuale,i contratti stipulati tra il promotore di unasperimentazione clinica e lo sperimenta-tore includono quasi sempre il diritto allariservatezza dei dati che rimangono nelladisponibilità del promotore della speri-mentazione, anche a garanzia delle tutelebrevettuali –:

se non ritenga di assumere iniziative,con tempi solleciti e strumenti adeguati,affinché vi sia la tempestiva e piena ap-plicazione del regolamento (UE) 536/2014,assicurando tutte le condizioni che il me-desimo regolamento ritiene necessarie e/odemanda agli Stati membri. (5-11629)

MONCHIERO e MUCCI. — Al Ministrodella salute. — Per sapere – premesso che:

da alcune settimane moltissimi ma-lati, a partire da Andrea Trisciuoglio, af-fetto da sclerosi multipla e fondatore del-l’associazione « LapianTiamo » denuncianol’indisponibilità del Bediol, una varietà dicannabis medicinale, disponibile in for-mato granulare, importata dall’Olanda,che non è più reperibile in Italia e non èpiù fornita dalle Asl ai pazienti a cui èlegalmente prescritta;

sembra che l’azienda produttrice nontornerà a distribuirla prima di novembre2017 e questo priva per alcuni mesi mi-gliaia di malati di un’opzione terapeuticache dovrebbe essere loro assicurata; perquesta ragione la dirigente ed ex parla-mentare radicale Rita Bernardini è impe-

gnata da quasi un mese in uno scioperodella fame per difendere il diritto allasalute e alle cure di questi pazienti;

è evidente che il sistema di regola-mentazione della coltivazione della canna-bis per uso medico, della produzione difarmaci e preparati galenici a base dicannabinoidi e della loro prescrizione edispensazione ai pazienti non è oggi inItalia in grado di soddisfare un fabbisognocrescente e, quindi, implica, come minimo,forme di adeguamento e di maggiore co-ordinamento tra la legislazione nazionalee quella regionale;

nell’attuale situazione occorre co-munque affrontare urgentemente la graveemergenza legata all’indisponibilità del Be-diol e una soluzione potrebbe essere co-stituita dalla fornitura e commercializza-zione in forma granulare e non polveriz-zata da parte dell’Istituto farmaceuticomilitare della cannabis della varietà FM2,nota come simil-Bediol, perché analogaper composizione e contenuto di THC ecannabidiolo –:

se non ritenga che la soluzione perquesta emergenza possa essere quellaesposta in premessa, con il ricorso alleproduzioni dell’Istituto farmaceutico mili-tare, e se non intenda assumere le inizia-tive di competenza per dare tempestiva-mente corso a questa proposta. (5-11630)

LENZI, PAOLA BOLDRINI, D’IN-CECCO, SBROLLINI, PATRIARCA,GRASSI, BENI, AMATO, CARNEVALI,MARIANO, GHIZZONI, PIAZZONI, GELLIe INCERTI. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

in questi giorni ricercatori precaridella sanità pubblica sono scesi in piazzacontro la recente approvazione della ri-forma del testo unico sul pubblico impiegoche esclude dal piano di stabilizzazionedella Pubblica Amministrazione gran partedi queste figure altamente specializzate edalle quali non possono più essere applicatii contratti atipici;

Atti Parlamentari — 48264 — Camera dei Deputati

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in particolare, 3500 ricercatori pre-cari della ricerca nei 21 istituti di ricoveroe cura a carattere scientifico (Irccs) pub-blici rischiano di restare senza lavoro dal1o gennaio 2018, con gravissime ricadutesulla sostenibilità e sul futuro della ricercasanitaria pubblica;

negli ultimi 20 anni la ricerca sani-taria pubblica si è avvalsa ampiamente diqueste figure altamente specializzate chehanno contribuito in maniera significativaalle eccellenze raggiunte dagli Irccs, eccel-lenze raggiunte, purtroppo, attraverso ilricorso a forme contrattuali atipiche comecontratti di collaborazione coordinate econtinuativa, contratti di collaborazione aprogetto, partite iva e borse di studio,creando così una condizione di precariatoche negli anni è diventata strutturale siaper i lavoratori che per la ricerca stessa;

se il Jobs Act già nel 2015 ha elimi-nato la possibilità di ricorrere a questeforme contrattuali atipiche, il testo unicosul pubblico impiego approvato di recenteprevede un piano di stabilizzazione deiprecari della pubblica amministrazioneescludendo però quelli della ricerca sani-taria che, a fine anno, resteranno cosìsenza lavoro con grave nocumento per laricerca pubblica indipendente e l’eccel-lenza di cure e servizi degli Irccs in cuilavorano per la ricerca, la prevenzione, ladiagnosi e la terapia di malattie gravi,complesse e rare;

nella situazione attuale risultanomolto difficile una programmazione lavo-rativa e lo svolgimento di progetti a medioe lungo termine, facendo sì che fra qual-che anno questi enti potrebbero perderequell’eccellenza al servizio di tutti, con iricercatori costretti ad andare in istitutiprivati, industrie o addirittura all’estero,mentre questo patrimonio di risorse, com-petenze ed agire scientifico non deve es-sere mortificato, ma valorizzato attraversoun piano programmatico nazionale per laricerca sanitaria pubblica che preveda l’in-

tegrazione nei ruoli sanitari delle diverseprofessionalità rappresentate nel mondodel precariato –:

quali iniziative urgenti, normative efinanziarie, il Ministro interrogato intendaadottare affinché possa essere defini-tiva in maniera duratura la posizioneprofessionale dei 3500 lavoratori precaridella ricerca sanitari italiana anche al filedi garantire gli Irccs pubblici quale realtàdi alta specializzazione. (5-11631)

GULLO e FABRIZIO DI STEFANO. —Al Ministro della salute. — Per sapere –premesso che:

il 28 febbraio 2017 la deliberazionedella giunta regionale della regioneAbruzzo n. 78 ha recepito il documentotecnico « nuove linee guida per la reda-zione degli atti aziendali », contenente di-sposizioni destinate alle aziende sanitarielocali regionali finalizzate alla redazionedegli atti aziendali ed a concorrere allaridefinizione del servizio sanitario regio-nale;

relazione e documento tecnico pre-sentano, secondo gli interroganti, profili diincompatibilità col quadro normativo diriferimento;

il recepimento delle linee guida sot-tintende, secondo gli interroganti, un’in-terpretazione arbitraria e non correttadella normativa in materia, secondo laquale la previsione dei direttori della fun-zione ospedaliera e della funzione terri-toriale non determinerebbe violazione de-gli articoli 2 e 3 del decreto legislativon. 502 del 1992, ma concretizzerebbe ilpotere di indirizzo e coordinamento che lanormativa nazionale riconosce alle regioni;

secondo gli interroganti, le nuove li-nee guida disattendono l’articolo 2 deldecreto legislativo n. 502 del 1992, cheobbedisce alla ratio di delimitare la di-screzionalità del governo regionale nellostabilire nuove regole organizzative delleaziende sanitarie; deve ritenersi che lastessa previsione ha lo scopo di adeguaregli assetti organizzativi aziendali, generi-camente disciplinati dalla normativa na-zionale, alle concrete esigenze regionali;

Atti Parlamentari — 48265 — Camera dei Deputati

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l’atto aziendale è adottato dal diret-tore generale (articolo 3, comma 1-bis, deldecreto legislativo n. 502 del 1992) e ciòevidenzia profili di incompatibilità con lostesso articolo 2 (competenze regionali),comma 2-sexies, del decreto legislativon. 502 del 1992, secondo cui ogni regionedisciplina « i principi e criteri per l’ado-zione dell’atto aziendale », principio cheobbedisce alla ratio di delimitazione delladiscrezionalità del governo regionale nellostabilire direttamente nuove regole orga-nizzative delle asl;

questa ratio è secondo gli interrogantipalesemente violata, dal momento che ladeliberazione n. 78 e l’allegato di cui so-pra contengono disposizioni di estremodettaglio, prevedendo due nuovi direttori(della funzione ospedaliera e della fun-zione territoriale);

gli atti aziendali potrebbero generarediscriminazioni tra asl, servizi sanitari epersonale, qualora dovessero emanarsinuove norme in particolare circa l’appli-cazione del decreto ministeriale n. 70 del2015 (regolamento recante definizione de-gli standard qualitativi, strutturali, tecno-logici e quantitativi dell’assistenza ospeda-liera) –:

quali urgenti iniziative normative in-tenda adottare il Ministro interrogato, allaluce di quanto sopra esposto, per unarevisione del decreto legislativo n. 502 del1992, al fine di definire, nel rispetto dellepeculiari esigenze regionali, una disciplinapiù puntuale, stringente e omogenea del-l’assetto organizzativo aziendale dellestrutture del Servizio sanitario nazionale.

(5-11632)

Interrogazioni a risposta in Commissione:

VEZZALI. — Al Ministro della salute, alMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare. — Per sapere –premesso che:

dai media si apprende che in localitàPranu e Mesu di Assemini, nella zonaindustriale di Cagliari, a pochi passi dalla

Fluorsid spa, una società che producederivati del fluoro, dal 1983 sono statedenunciate irregolarità;

la Fluorsid è sospettata di aver con-taminato con le sue polveri di fluoroincontrollate e con gli sversamenti l’aria, iterreni e le falde acquifere circostanti inassenza di accorgimenti necessari per evi-tare che il fluoro impiegato nello stabili-mento si spandesse nelle aree limitrofeinquinandole;

i terreni, evidentemente contaminati,ospitano da più di una generazione diallevatori, greggi di pecore che presentanosintomi di fluorosi cronica che le rendesmunte, così come diagnosticato dal vete-rinario della asl;

ancora oggi l’Arpas e l’Ispra rilevanogravi criticità e il perdurare di condizioniambientali difficili con le quali convivonoi residenti –:

se si possa escludere che la fluorosidi cui soffrono le pecore possa esseretrasmessa all’uomo con l’utilizzo dei pro-dotti caseari e se la lana anche lavoratapossa trattenerne tracce;

se le contaminazioni del terreno pos-sano rendere pericolose anche le coltiva-zioni ad uso alimentare;

se la prolungata esposizione a questicomponenti, visto che le polveri inquinanoanche l’aria, possa cagionare anche nel-l’uomo l’insorgere di patologie;

se siano in possesso di rilevazionistatistiche comparabili dalle quali si evincache in questi 30 anni non ci sia stata unamaggiore incidenza di casi di malattie,decessi, sintomatologie che possano esseredirettamente ricondotti ai derivati delfluoro;

quali iniziative di competenza il Go-verno intenda assumere affinché aziende acosì alto impatto ambientale siano meti-colosamente controllate e certificate perevitare che i privati, danneggiati fisica-mente ed economicamente, debbano ricor-rere alla magistratura. (5-11612)

Atti Parlamentari — 48266 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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COLLETTI, DEL GROSSO e VACCA. —Al Ministro della salute. — Per sapere –premesso che:

con delibera n. 78 del 28 febbraio2017 la giunta regionale abruzzese haapprovato le nuove linee guida contenentigli indirizzi ai quali si devono attenere leaziende sanitarie locali della regione per laredazione dei nuovi atti aziendali;

le nuove linee guida sembrerebberoincompatibili con il quadro normativo diriferimento di cui al decreto legislativon. 502 del 1992 e successive modificazionie integrazioni, in quanto conterrebberodisposizioni di estremo dettaglio, in viola-zione dei limiti delle competenze regionaliin materia di ordinamento delle aziendesanitarie locali;

tra queste disposizioni vi è la previ-sione di due nuove figure, i direttori dellafunzione ospedaliera e della funzione ter-ritoriale, non contemplate dalla normativain questione. Inoltre, il trattamento eco-nomico della posizione contrattuale deidue nuovi direttori verrebbe equiparato aquello del direttore del dipartimento, conconseguente aggravio economico a caricodella sanità abruzzese impegnata in unesigente piano di rientro;

siffatta previsione, risulterebbe, al-tresì, in contrasto con la disposizione dicui all’articolo 27 del contratto collettivonazionale di lavoro di settore della diri-genza medica dell’8 giugno 2000 relativoalle tipologie di incarico conferibili, tra lequali non rientrerebbero le due figuredirettoriali;

le linee guida prevedono, altresì, chel’amministrazione sarebbe libera di con-ferire incarichi dirigenziali di valore eco-nomico inferiore, anche in caso di man-cata conferma dell’incarico ancora nonscaduto. Questa disposizione sembra con-trastare con l’articolo 39, comma 8, delcitato contratto collettivo nazionale di la-voro a mente del quale: « Nel caso diattribuzione di un incarico diverso daquello precedentemente svolto, a seguito diristrutturazione aziendale, in presenza di

valutazioni positive riportate dal dirigente,allo stesso sarà conferito, ai sensi degliarticoli 28 e 29, un incarico di pari valoreeconomico »;

le nuove linee guida, in merito allascadenza degli incarichi di direttori didipartimento, stabiliscono, inoltre, che:« Dalla validazione regionale dell’attoaziendale... decadranno gli incarichi diDirettori di Dipartimento ». L’automatismodi tale decadenza appare in contrasto conle disposizioni contenute negli articoli 28 eseguenti del contratto collettivo nazionaledi lavoro sopra richiamato che prevedel’osservanza di criteri e procedure perl’affidamento e revoca degli incarichi di-rigenziali;

l’atto aziendale è un atto di dirittoprivato – da adottare nel rispetto degliarticoli 3, comma 1-bis) e 2, comma 2-se-xies, lettera b) di cui al decreto legislativon. 502 del 1992 – con il quale si defini-scono gli indirizzi attraverso i quali leaziende sanitarie determinano la propriaorganizzazione ed il proprio funziona-mento;

in particolare il citato articolo 2,comma 2-sexies, lettera b), richiedendo cheogni regione disciplini i principi e i criteriper l’adozione dell’atto aziendale limita ladiscrezionalità del governo regionale nelladeterminazione delle nuove regole orga-nizzative delle aziende sanitarie locali;

lo stesso atto è teso, altresì, a garan-tire il ruolo dell’autonomia imprendito-riale delle aziende sanitarie nell’ambito diun’organizzazione aziendale coerente efunzionale al perseguimento degli obiettividi programmazione regionale, di finanzapubblica e di un efficiente servizio sani-tario pubblico;

inoltre, data la sua importanza enecessità, siffatto atto dovrebbe essereadottato attraverso la cooperazione siner-gica tra i vari soggetti istituzionali statualie regionali nei limiti delle loro compe-tenze;

da quanto sopra esposto, emerge-rebbe un operato di dubbia legittimità

Atti Parlamentari — 48267 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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dell’amministrazione regionale, poichéquest’ultima avrebbe agito in violazionedella normativa di riferimento, delle stessedisposizioni del contratto collettivo nazio-nale di lavoro normativo di settore delladirigenza medica, e dei limiti delle com-petenze spettanti alla stessa in materiasanitaria –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza della vicenda e quali iniziative dicompetenza, intenda adottare in merito e,in particolare, se non intenda promuovereuna disciplina più vincolare dell’assettoorganizzativo delle aziende sanitarie locali.

(5-11620)

Interrogazioni a risposta scritta:

MUCCI. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

la procreazione medicalmente assi-stita è disciplinata dalla legge n. 40 del 19febbraio 2004 il cui articolo 1, comma 1,stabilisce quanto segue: « Al fine di favo-rire la soluzione dei problemi riproduttividerivanti dalla sterilità o dalla infertilitàumana è consentito il ricorso alla procre-azione medicalmente assistita, alle condi-zioni e secondo le modalità previste dallapresente legge, che assicura i diritti di tuttii soggetti coinvolti, compreso il conce-pito »;

l’articolo 14, comma 5, della leggen. 40 del 2004 stabilisce che i soggetti dicui all’articolo 5 della stessa legge, cioè lecoppie di maggiorenni di sesso diverso,coniugate o conviventi, in età potenzial-mente fertile, entrambi viventi, hanno di-ritto ad essere informati sul numero e, suloro richiesta, sullo stato di salute degliembrioni prodotti e da trasferire nell’u-tero;

la diagnosi genetica preimpianto(Pgd) rappresenta una metodologia chepermette di identificare la presenza dimalattie genetiche o di alterazioni cromo-somiche in embrioni in fasi molto precocidi sviluppo, generati in vitro da coppie aelevato rischio riproduttivo, prima del loro

impianto in utero. La Pgd, quindi, per-mette di realizzare un importante tra-guardo, che è quello evitare il ricorsoall’aborto terapeutico;

i progressi della scienza permettonooggi di identificare la presenza di malattiegenetiche ereditarie o di alterazione cro-mosomiche, in fasi molto precoci dellosviluppo embrionale;

con il decreto del Presidente delConsiglio dei ministri del 12 gennaio 2017pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18marzo 2017 (Gazzetta Ufficiale serie gene-rale n. 65 del 18 marzo 2017 – Supple-mento ordinario n. 15) sono stati definitie aggiornati i livelli essenziali di assistenza,di cui all’articolo 1, comma 7, del decretolegislativo 30 dicembre 1992, n. 502;

i livelli essenziali di assistenza ap-provati nel mese di marzo 2017, nonincludono le indagini genetiche preim-pianto, tecniche che devono poter appli-care tutti i centri di procreazione medi-calmente assistita che risultano autorizzatiad eseguire tecniche in vitro;

all’articolo 24 del decreto di cui so-pra viene stabilito che: « Il Servizio sani-tario nazionale garantisce alle donne, aiminori, alle coppie e alle famiglie, leprestazioni, anche domiciliari, medichespecialistiche, diagnostiche e terapeutiche,ostetriche, psicologiche e psicoterapeuti-che, e riabilitative, mediante l’impiego dimetodi e strumenti basati sulle più avan-zate evidenze scientifiche, necessarie edappropriate nell’ambito dell’attività diconsulenza, supporto psicologico e assi-stenza per problemi di sterilità e infertilitàe per procreazione medicalmente assi-stita »;

nonostante tale previsione la Pgd nonrisulta ad oggi essere a carico del serviziosanitario nazionale, situazione che portamolte coppie ad essere esposte adaborti –:

quali iniziative di competenza in-tenda assumere il Ministro interrogatoaffinché, ai fini dei livelli essenziali diassistenza, le indagini relative alla diagnosi

Atti Parlamentari — 48268 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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genetica preimpianto (Pgd) e allo screeninggenetico preimpianto (Pgs) vengano consi-derate a tutti gli effetti parte integrantedella diagnosi prenatale e vengano previstirimborsi per i Pgd a carico del serviziosanitario nazionale. (4-17015)

MUCCI. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

la gran parte dei malati italiani chehanno accesso a terapie a base di canna-bis, per le patologie per cui essa è indicata,utilizzano farmaci prodotti all’estero, inparticolare in Olanda;

uno dei suddetti farmaci, il Bediol,non è più reperibile e le asl non loforniscono più ai pazienti a cui esso èlegalmente prescritto;

il problema sembra destinato a du-rare almeno fino a novembre 2017,quando l’azienda produttrice, stando allenotizie disponibili, tornerà a distribuirlo;

l’emergenza è stata denunciata danumerosi malati, a partire da AndreaTrisciuoglio, affetto da sclerosi multipla efondatore dell’associazione « Lapian-Tiamo » e dalla dirigente ed ex parlamen-tare radicale Rita Bernardini, impegnatain uno sciopero della fame per difendereil diritto alla salute e alle cure dei pazientiche utilizzano farmaci a base di cannabis;

i malati che, di fronte ai problemi diapprovvigionamento e dispensazione delBediol, intendessero coltivare direttamentela cannabis incorrerebbero nelle sanzionipenali previste dall’articolo 73 del decretodel Presidente della Repubblica n. 309 del1990, pur avendo legalmente diritto diassumerla per ragioni terapeutiche;

questa previsione legislativa, che nonconsente di equiparare la coltivazione alladetenzione per uso personale, è stata ri-petutamente contraddetta da una giuri-sprudenza « variabile », che ha visto inalcuni casi prosciogliere o assolvere malatiimputati del reato di coltivazione di can-nabis, proprio in ragione della loro con-

dizione patologica e del diritto di accederea una sostanza efficace sul piano terapeu-tico;

tra i precedenti giurisprudenziali vaannoverato il caso di un’assoluzione, ri-guardante l’ex deputata Bernardini, in unprocesso in cui le veniva contestata laviolazione dell’articolo 73, comma 5, deldecreto del Presidente della Repubblican. 309 del 1990, per avere illecitamentedetenuto 16,5 grammi di cannabis a fini dicessione a due malati di sclerosi multipla,proprio in quanto la condotta dovevaconsiderarsi inoffensiva, essendo la mari-juana destinata alla cura di persone affetteda gravi malattie, per cui era stata pre-scritta una cura a base di cannabinoidi(tribunale penale di Siena, sentenza n. 991del 21 ottobre 2016);

questa situazione di incertezza deldiritto, rispetto all’accesso alla cosiddetta« cannabis terapeutica », comporterebbeanche una riforma della legge n. 309 del1990 e non l’autorizzazione di farmaci abasi di cannabinoidi, di cui proprio lanormativa proibizionista rende complessala produzione e la disponibilità;

in ogni caso, una soluzione di emer-genza all’indisponibilità del Bediol po-trebbe oggi essere rappresentata dalla for-nitura in forma granulare e non polveriz-zata da parte dell’Istituto farmaceuticomilitare della cannabis della varietà FM2,nota come simil-Bediol, perché analogaper composizione e contenuto di THC ecannabidiolo al farmaco attualmente nondisponibile –:

quanti siano i malati a cui sonoprescritti farmaci a base di cannabinoidi,non comprendendo il solo Bediol, maanche gli altri di cui è stata autorizzata ladistribuzione in Italia, e per quanti diquesti malati e in quali regioni i prodottifarmaceutici e i preparati galenici a basedi cannabinoidi siano mutuabili;

come pensi di porre rimedio, perquanto di competenza, ai problemi legatialla produzione, alla prescrizione, alla di-stribuzione e alla dispensazione dei far-

Atti Parlamentari — 48269 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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maci a base di cannabinoidi e all’oggettivaviolazione del diritto dei malati, privatidell’accesso a cure efficaci che, ad avvisodell’interrogante, dipendono da ragioni le-gislative o burocratiche o dall’insieme dientrambe;

in che misura le diverse legislazioniregionali in materia rendano disugualel’accesso a questi farmaci e quali forme dicoordinamento nazionale occorra assicu-rare, perché in Italia malati in situazioneidentica non abbiano differenti livelli diprotezione e garanzia del diritto alle cure;

quanto alla indisponibilità del Bediol,se non ritenga che la soluzione per questaemergenza possa essere quella proposta inpremessa, con il ricorso alle produzioni del-l’Istituto farmaceutico militare. (4-17023)

MUCCI. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

l’alopecia areata è una della malattieautoimmuni più diffuse, più del 2 percento della popolazione è affetta da questamalattia, 145 milioni di persone al mondo.Può manifestarsi a qualunque età, fin daiprimi mesi di vita ed è più frequente trai 20 e i 40 anni;

l’alopecia areata è una patologia cheprovoca la repentina caduta dei capelli, odi altri peli del corpo, manifestandositipicamente a chiazze glabre o aree. Nell’1per cento circa dei casi la patologia siestende all’intero cuoio capelluto (alopeciatotale) o a tutto il corpo (alopecia univer-sale) con la totale perdita dei peli;

il servizio sanitario nazionale nonriconosce come malattia l’alopecia areata,la quale, come accertato scientificamente,è inquadrabile come malattia autoimmunee di origine genetica;

le persone affette da questa malattiafanno ricorso a protesi o parrucca, soste-nendo ingenti spese per l’acquisto e lamanutenzione. Il costo di una parrucca siaggira tra i 1.000 e i 3.000 euro e la suadurata è pari a 8-12 mesi. Qualora sidecida si acquistare una protesi, cioè una

parrucca realizzata ad hoc in base alleproprie esigenze e caratteristiche, il costoammonta a circa 4.000 euro, senza tenereconto dei costi di manutenzione dellostesso presidio medico. I presidi attual-mente non vengono concessi gratuita-mente, ma possono essere portati in de-trazione alla stregua delle altre spese sa-nitarie;

oltre a protesi e parrucca, le personecolpite da alopecia nelle forme più aggres-sive, perdendo tutti i peli del corpo, sonocostrette a ricorrere alla dermopigmenta-zione per ridisegnare ciglia e sopracciglia,e potersi riappropriare della propriaespressività facciale. I costi, se ci si affidaa professionisti qualificati, sono molto ele-vati e il trattamento va ripetuto nel tempo;

nel 2010 l’Associazione A.N.A.A. hainoltrato richiesta al Ministero della sa-lute, allegando documentazione scientifica,per il riconoscimento della alopecia areatacome patologia cronica da inserire nellemalattie aventi diritto all’esenzione ticket,ottenendo risposta negativa;

nel 2015 l’Associazione ASAA ha pre-sentato richiesta al centro nazionale ma-lattie rare per ottenere il riconoscimentodell’alopecia come malattia rara, la rispo-sta, giunta qualche mese dopo, dichiaravada parte del Cnmr l’impegno ad appro-fondire la questione ai fini di un prossimoinserimento della patologia dell’alopeciaareata tra le malattie rare –:

quali siano i numeri ufficiali di in-cidenza di questa patologia nella popola-zione italiana;

quali iniziative intenda assumere af-finché venga inserita l’alopecia nell’elencodelle malattie rare, vengano stanziati fondiper la ricerca scientifica e soprattuttovenga data la possibilità di scaricare sulpiano fiscale totalmente le spese sostenuteper l’acquisto di protesi e per i trattamentidi dermopigmentazione ai soggetti affettida questa malattia. (4-17030)

Atti Parlamentari — 48270 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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CARINELLI. — Al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

come si apprende dall’articolo intito-lato « Gestione poco diligente. Il giudicebacchetta il sindaco », pubblicato il 25maggio 2017 sul quotidiano locale La Pre-alpina, il signor V. S. viene ricoverato duevolte presso l’azienda ospedaliera Legnanoe, per due volte dimesso tra il mese didicembre 2006 e il mese di maggio 2007;il 3 febbraio 2008 viene ricoverato nuo-vamente presso la medesima struttura eoperato per un tumore;

nel corso degli anni per la gestionedel malato, incapace di intendere e divolere, si succedono vari tutori, i qualidate le gravissime condizioni di salute delpaziente, non assistibile a domicilio, deci-dono di non farlo dimettere dalla citatastruttura ospedaliera;

nel 2015 il giudice nomina cometutore del malato il sindaco del comune diLegnano, Alberto Centinaio; i servizi so-ciali provvedono a trasferirlo dall’ospedalea una residenza sanitaria assistenziale, cheperò si dimostra inadeguata alla situazionedel malato;

in seguito all’istanza ex articolo 384codice procedura civile, depositata dai fa-miliari di V. S., il tribunale di BustoArsizio adotta il provvedimento con ilquale il tutore del malato, Alberto Centi-naio, viene rimosso, ritenendo il collegioche il comportamento del tutore « possaconfigurare un’ipotesi di negligenza suffi-ciente a comportare la revoca dall’ufficiodi tutore »;

dalla documentazione in possessodell’interrogante si evince che il signor V.S. non avrebbe espresso un valido con-senso informato per gli interventi chirur-gici che lo hanno portato a questodramma umano;

l’Asst ovest Milanese, a quanto constaall’interrogante, avrebbe in vari modi ten-tato di dimettere dalle sue strutture ilsignor V. S.;

nel 2016 l’azienda ospedaliera di Le-gnano, sostenendo che il ricovero del pa-ziente nella struttura si è prolungato persette anni in modo improprio, ha deciso dichiedere al signor Centinaio e quindi alcomune di Legnano il pagamento dellalunghissima permanenza del paziente, unacifra che si aggira attorno ai 500 milaeuro;

l’articolo 32, primo comma della Co-stituzione stabilisce che « La Repubblicatutela la salute come fondamentale dirittodell’individuo e interesse della collettività,e garantisce cure gratuite agli indigenti »;

a parere dell’interrogante occorrefare chiarezza sull’accaduto –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza della situazione descritta in pre-messa e di quali ulteriori elementi di-sponga circa le criticità delle suddettestrutture del servizio sanitario nazionale;

quali iniziative di competenza in-tenda intraprendere affinché, in casi comequello descritto, siano garantiti agli inte-ressati la massima tutela sanitaria e ilriconoscimento dei danni subiti;

quali iniziative di competenza in-tenda intraprendere, anche sul piano nor-mativo, per garantire il rispetto del con-senso informato che sembra prestato da V.S. per gli interventi chirurgici con dubbiamodalità;

se intenda intraprendere iniziativenormative affinché sia garantita la tuteladel malato di lunga degenza, con partico-lare riferimento all’adeguatezza del servi-zio reso e alla qualità delle prestazioni,evitando che simili situazioni possano ri-proporsi in futuro. (4-17035)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta orale:

LIUZZI. — Al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

in Basilicata, specificatamente in lo-calità Piani Mattino del comune di Po-

Atti Parlamentari — 48271 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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tenza, in un ambito territoriale sensibilesul piano ambientale e paesaggistico, si-tuato in prossimità di abitazioni, strade eattività produttive, sono in corso di rea-lizzazione oltre 51 impianti eolici dellapotenza di 60 chilowatt;

alcuni cittadini della zona succitata,hanno costituito il « Comitato Piani delMattino » sostenendo la propria contra-rietà alla realizzazione di « veri e propriparchi eolici ». Secondo il Comitato, in-fatti, pare che alcuni elementi sulla sicu-rezza pubblica e privata (come la rotturaaccidentale degli organi rotanti, il rumore,lo scado flickering/interruzione della lucesolare, campi elettromagnetici) siano statisuperficialmente valutati o totalmenteignorati;

inoltre, sempre secondo il Comitato,la realizzazione di lotti di pale minieolicheda 60 chilowatt sembrerebbe eludere ildivieto di frazionamento con lo scopo diottenere maggiori incentivi economici pub-blici che aumenterebbero con la diminu-zione della potenza di una singola palaeolica installata, rispetto a una frammen-tazione artificiosa della potenza del sin-golo aerogeneratore;

il decreto ministeriale n. 150 del 23giugno 2016, articolo 29, prevede alcomma 1 che il GSE (Gestore dei servizienergetici, partecipato al 100 per cento dalMinistero dell’economia e delle finanze)« ha il compito di verificare la sussistenzadi elementi indicativi di un artato frazio-namento della potenza degli impianti, checostituisce violazione del criterio dell’equaremunerazione degli investimenti secondocui gli incentivi decrescono con l’aumen-tare delle dimensioni degli impianti. Intale ambito, il GSE può valutare anche,come possibile elemento indicativo di unartato frazionamento, l’unicità del nodo diraccolta dell’energia prodotta da impiantiriconducibili a un medesimo soggetto,identificando tale nodo con la stazione diraccolta MT/AT per connessioni in altatensione ovvero con la stessa cabina olinea MT nel caso di connessioni in mediatensione »;

il GSE, secondo il comma 2, « applicai principi generali di cui al comma 1 anchenell’ambito dello svolgimento delle attivitàdi verifica e controllo svolte, ai sensi deldecreto ministeriale 31 gennaio 2014, sututti gli impianti alimentati a fonti rinno-vabili che beneficiano di incentivi tarif-fari »;

al comma 3 è infine specificato che« In presenza di casi di frazionamento dicui ai commi 1 e 2, il GSE considera gliimpianti riconducibili ad un’unica inizia-tiva imprenditoriale come un unico im-pianto di potenza cumulativa pari allasomma dei singoli impianti e, verificato ilrispetto delle regole di accesso agli incen-tivi, ridetermina la tariffa spettante. Nelcaso in cui l’artato frazionamento abbiacomportato anche la violazione dellenorme per l’accesso agli incentivi, il GSEdispone la decadenza dagli incentivi conl’integrale recupero delle somme già ero-gate. Restano fermi gli eventuali ulterioriprofili di rilevanza penale o amministra-tiva » –:

se si intenda avviare, per quanto dicompetenza, un controllo, ai sensi dellanormativa vigente, sulla percezione degliincentivi statali previsti per la realizza-zione degli impianti eolici in località Pianidi Mattino del comune di Potenza, affin-ché si escluda l’elusione della normativacitata in premessa. (3-03104)

Interrogazioni a risposta immediata inCommissione:

IX Commissione:

FRANCO BORDO, MOGNATO e FO-LINO. — Al Ministro dello sviluppo eco-nomico. — Per sapere – premesso che:

durante lo scorso fine settimana, duerappresentanti del Governo, il Ministroper la coesione territoriale e il Mezzo-giorno, Claudio De Vincenti, e il Sottose-gretario per lo sviluppo economico, Anto-nello Giacomelli, sono intervenuti pubbli-

Atti Parlamentari — 48272 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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camente stigmatizzando il cosiddetto pro-getto Cassiopea di Telecom Italia per losviluppo della banda ultra-larga nelle areebianche. L’amministratore delegato di Te-lecom, Flavio Cattaneo, ha replicato ai duemembri dell’Esecutivo Gentiloni confer-mando l’intenzione della società di teleco-municazioni di proseguire nel piano;

la minore redditività degli investi-menti nelle aree bianche, nell’ipotesi diduplicazione degli investimenti da parte diTelecom Italia, rappresenta un danno po-tenziale per il settore pubblico che hasostenuto il costo-opportunità di finan-ziare l’infrastruttura a banda larga, indi-rizzando risorse pubbliche che potevanoessere destinate ad altri utilizzi comequelli infrastrutturali più tradizionali;

eppure neanche un mese fa, in ri-sposta all’interrogazione a risposta imme-diata in Commissione 5-11326 del gruppoMDP, il Sottosegretario Giacomelli avevadichiarato: « Vedo assai improbabile il ri-schio di una duplicazione delle reti conl’ingresso di un altro soggetto che possaanche minimamente raggiungere le per-formance offerte dalla rete pubblica »;

le polemiche di questi giorni confer-mano le preoccupazioni sollevate da Ar-ticolo 1-Movimento Democratico e Pro-gressista che chiede già da tempo, proprioper evitare le criticità emerse di recente, lanecessità di sviluppare le opportune siner-gie tra i vari soggetti coinvolti, ancheprivati –:

quali iniziative urgenti ed immediate,per quanto di competenza, intenda avviareal fine di evitare che, dalla duplicazionedell’infrastruttura della rete di bandi ul-tra-larga, emergano extra costi finali perl’utenza, nonché distorsioni economicheper i soggetti pubblici, rendendo noti alParlamento, in un’ottica di trasparenza,tutti i casi concreti in cui si ravvisino areee attività soggette a rischio di duplicazioneo overbuild infrastrutturale. (5-11633)

DE LORENZIS, SPESSOTTO, NICOLABIANCHI, LIUZZI, PAOLO NICOLÒ RO-MANO, CARINELLI e DELL’ORCO. — AlMinistro dello sviluppo economico. — Persapere – premesso che:

come è noto, in data 2 maggio 2017l’assemblea degli azionisti di Alitalia, con-siderata la grave situazione economica,patrimoniale e finanziaria della Compa-gnia, ha deciso all’unanimità di presentarel’istanza di ammissione alla procedura diamministrazione straordinaria;

a seguito di tale decisione, sempre indata 2 maggio 2017, sono stati emanati siail decreto ministeriale, relativo all’aperturadella procedura di amministrazione stra-ordinaria e nomina del collegio commis-sariale della Alitalia – Società Aerea Ita-liana S.p.A., che il decreto-legge 2 maggio2017, n. 55, Recante misure urgenti perassicurare la continuità del servizio svoltoda Alitalia S.p.A., con un « prestito ponte »di 600 milioni di euro al fine di evitarel’interruzione dei servizi della compagniaaerea, poi approvato nella cosiddetta « ma-novrina »;

ai sensi del decreto legislativo 8 luglio1999, n. 270, Nuova disciplina dell’ammi-nistrazione straordinaria delle grandi im-prese in stato di insolvenza, a normadell’articolo 1 della legge 30 luglio 1998,n. 274, possono essere ammesse all’ammi-nistrazione straordinaria le imprese instato di insolvenza accertate dal tribunaledel luogo della sede principale e pertanto,come disposto dall’articolo 5, comma 2,l’imprenditore deve depositare: « a) lescritture contabili; b) i bilanci relativi agliultimi due esercizi, ovvero dall’inizio del-l’impresa, se questa ha avuto una minoredurata; c) una situazione patrimoniale ag-giornata a non più di trenta giorni ante-riori alla data di presentazione del ricorso(...) »;

da quanto emerge dalla stampa ri-sulta non essere ancora stato depositatopresso il tribunale di Civitavecchia l’ultimobilancio di Alitalia relativo al 2016, ma

Atti Parlamentari — 48273 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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solo quello dell’anno prima, e la situazionepatrimoniale è aggiornata al 28 febbraio enon al 31 marzo come doveva essere;

la mancanza dell’ultimo bilancio re-lativo al 2016 sta suscitando molti inter-rogativi sulle ragioni dell’aggravamentodella situazione economica di Alitalia nelcorso dell’ultimo anno, da alcuni autore-voli analisti addirittura messa in dubbio,considerando l’exploit del trasporto aereoanche in Italia e i prezzi ai minimi deicarburanti;

non convincono le giustificazioni resedal commissario Luigi Gubitosi che, inoccasione dell’audizione di mercoledì 14giugno 2017 in Senato, ha dichiarato cheil bilancio 2016 non « esiste », in quantonon è mai stato approvato poiché è su-bentrata l’amministrazione straordina-ria –:

se il Governo non ritenga di dissipareogni dubbio rendendo quanto prima pub-blico il bilancio 2016 di Alitalia SAI, anchenella versione non approvata dal prece-dente management. (5-11634)

OLIARO, GALGANO, MUCCI, CATA-LANO e MENORELLO. — Al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

con la rete 5G la velocità massimapasserà dai 100 megabits al secondo del4G a 10 gigabits, mentre la latenza (iltempo d’attesa affinché avvenga la con-nessione) scenderà a un millisecondo (daicirca 20 attuali). A tutto questo, si ag-giunge la capacità di connettere contem-poraneamente oltre un milione di dispo-sitivi per chilometro quadrato;

la futura generazione di trasmissionedati sarà in grado di mettere in comuni-cazione oltre venti miliardi di oggetti in-telligenti. Sarà quindi possibile eseguirenuove applicazioni quali la chirurgia adistanza, utilizzando robot in grado di fareanche le operazioni delicate, ovvero ilsupporto alla guida con auto autonome;

lo sviluppo della rete 5G sarà fonda-mentale per il successo delle applicazioni« Industria 4.0 ». Il mercato dell’IoT inItalia oggi vale 2,8 miliardi di euro ed ècresciuto del 40 per cento nell’ultimoanno. Inoltre, sarà importante non soloper la trasformazione dei beni ma ancheper la logistica, con il miglioramento delleperformance dei processi produttivi, dellamanutenzione predittiva e dei servizi didiagnostica da remoto;

per sviluppare tutte le potenzialitàdella rete 5G, tra le altre cose, è indispen-sabile installare nuove celle e definire unprotocollo standard ufficiale, che deter-mini con precisione le caratteristiche chedeve rispettare la nuova generazione ditrasmissione dati –:

quali siano gli orientamenti del Go-verno in merito alla nuova infrastruttura5G e quali iniziative intenda mettere inatto per favorirne lo sviluppo. (5-11635)

MURA e TULLO. — Al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

la multinazionale cinese delle teleco-municazioni ZTE, realizzerà in Italia larete unica, denominata Golden Network, asupporto dei servizi della società natadalla fusione tra i due operatori Wind eTre che sul mercato italiano delle teleco-municazioni si configura primo operatoremobile con 31 milioni di clienti, a cui siaggiungono 2,7 milioni di clienti nel fisso;

WindTre punta a diventare un playerdi riferimento nell’integrazione fisso-mo-bile e nello sviluppo delle reti in fibra dinuova generazione, per la realizzazionedella rete in banda ultralarga in Italia;

alla gara per aggiudicarsi il contrattoper la realizzazione della rete – valutatocirca un miliardo di euro – hanno par-tecipato importanti operatori come Erics-son, Huawei e Nokia; il gruppo svedeseEricsson, cedendo la gestione della reteWind in Italia a favore della multinazio-nale cinese ZTE, ha perso circa il 40 per

Atti Parlamentari — 48274 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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cento del fatturato realizzato in Italia e hachiesto di concordare con il Governo lafuoriuscita di lavoratori in esubero;

il piano industriale della « newco »Wind Tre, presentato il 23 maggio 2017 aisindacati, prevede la esternalizzazione delservizio svolto dal contact center ex H3Gdove lavorano circa 900 dipendenti, di cui400 nella sede di Cagliari, e i restanti nellesedi di Genova, Palermo, Roma; si tratta diuna decisione che contrasta con le eccel-lenti performance dell’azienda: 6 miliardi emezzo di euro di ricavi, 34 milioni diclienti, una fetta di mercato che sfiora il30 per cento, 6 miliardi di euro investi-menti previsti nei prossimi 7 anni;

le regioni, come la Sardegna e laLiguria, che registrano i maggiori esuberia seguito delle rilevanti trasformazioni chehanno interessato il settore delle teleco-municazioni si configurano come un con-testo ottimale per l’insediamento di im-portanti aziende e di start up, ancheregionali, del comparto delle telecomuni-cazioni e dell’information and communi-cation technology –:

quali iniziative intenda assumere perrilanciare il progetto di insediare in Sar-degna il distretto dell’information andcommunication technology e delle teleco-municazioni, anche valorizzando nel con-tempo le competenze e le professionalitàdei lavoratori coinvolti nella ristruttura-zione di Ericsson. (5-11636)

Interrogazione a risposta scritta:

CARRESCIA. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

lo strumento della cooperazione perdare possibilità ai cittadini di divenireproprietari della propria abitazione è laconcreta attuazione di un principio soli-daristico sancito anche nella Carta costi-tuzionale;

la crisi economica e ancor più quelladel settore edilizio che ha colpito dal 2008

il nostro Paese ha finito per avere pesantiriflessi anche sul mondo della coopera-zione;

molte società cooperative si sono tro-vate in gravi situazione di insolvenza,talora irreversibili e caratterizzate da unelevato indebitamento verso le banche,verso i soci e verso i fornitori con ricaviinsufficienti a coprire la struttura dei costiaziendali, dalla progressiva impossibilità divendere ed assegnare le case ai soci, dallanegatività dei flussi di cassa della gestionecorrente, dal costante peggioramento deirapporti con le banche, i soci ed i forni-tori, dalla mancata realizzazione e attua-zione dei piani strategici che richiedonointerventi strutturali;

questo contesto è stato acuito dallacrisi del sistema creditizio che ha com-portato, ad esempio, il diniego delle ri-chieste di proroghe di preammortamentodei mutui o della proroga di scadenza deifidi di cantiere;

le situazioni di dissesto delle coope-rative hanno comportato in molti casi,anche nelle Marche, la nomina di com-missari liquidatori che si sono trovati, loromalgrado, di fronte all’impossibilità giuri-dica di cancellare le esistenti ipoteche sugliimmobili rogitati e pagati dai soci asse-gnatari;

l’esito di ciò è stato il proliferare disituazioni in cui, pur avendo stipulatol’atto pubblico di acquisto e versato allacooperativa il riscatto dell’ipoteca per lacasa in cui già risiedono, molti proprietarinon sono ritenuti giuridicamente creditorinei confronti della procedura commissa-riale;

sussiste inoltre il fatto che soggettiche hanno contributo, quali amministra-tori, al dissesto di una cooperativa, ancor-ché in pendenza di un giudizio civile e/openale, possono continuare a svolgere at-tività d’impresa e partecipare anche alleaste per gli immobili della stessa società asuo tempo gestita –:

se il Ministro interrogato abbia co-noscenza della portata del fenomeno e se

Atti Parlamentari — 48275 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 GIUGNO 2017

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e quali iniziativa di carattere normativointenda adottare per tutelare quei socidella cooperativa che hanno ottemperato atutti i loro obblighi ma che rischiano ditrovarsi, paradossalmente, in una situa-zione creditoria peggiore rispetto a tutti glialtri soci della medesima cooperativa.

(4-17031)

Apposizione di firme ad una mozione,ritiro di firme e modifica dell’ordinedei firmatari.

La mozione Ricciatti e altri n. 1-01641,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 1o giugno 2017, deve intendersisottoscritta anche dai deputati: Melilla,Matarrelli e Mognato e, contestualmente,devono intendersi ritirate le firme deideputati: Roberta Agostini, Bossa, Capodi-casa, Cimbro, Fava, Fontanelli, Formisano,Leva, Murer, Giorgio Piccolo, Ragosta,Speranza, Stumpo, Zaccagnini e Zaratti.

Con il consenso degli altri sottoscrittori,l’ordine delle firme si intende così modi-ficato: « Ricciatti, Epifani, Ferrara, Ber-sani, Laforgia, Nicchi, Scotto, D’Attorre,Duranti, Sannicandro, Martelli, Albini,Fossati, Piras, Franco Bordo, Folino, Me-lilla, Quaranta, Carlo Galli, Zoggia, Matar-relli, Kronbichler, Zappulla, Mognato ».

Apposizione di una firmaad una interpellanza.

L’interpellanza urgente Rubinato e altrin. 2-01847, pubblicata nell’allegato B airesoconti della seduta del 20 giugno 2017,deve intendersi sottoscritta anche dalladeputata Murer.

Apposizione di una firmaad una interrogazione.

L’interrogazione a risposta immediatain assemblea Covello e altri n. 3-03096,pubblicata nell’allegato B ai resoconti della

seduta del 20 giugno 2017, deve intendersisottoscritta anche dal deputato PaolaBoldrini.

Pubblicazione di testiulteriormente riformulati.

Si pubblica il testo riformulato dellarisoluzione in Commissione Zaccagninin. 7-01274, già pubblicata nell’allegato Bai resoconti della seduta n. 808 del 1o

giugno 2017.

La Commissione XIII,

premesso che:

le importazioni di concentrato dipomodoro dalla Cina sono aumentate del43 per cento raggiungendo circa 100 mi-lioni di chili nel 2016, pari a circa il 20 percento della produzione nazionale in po-modoro fresco equivalente;

la divulgazione dei dati dell’Istatrelativi al commercio estero da Paesi ex-tracomunitari a gennaio 2017 fa emergereun balzo record del 22,3 per cento delleimportazioni, superiore a quello delleesportazioni (+19,7 per cento). C’è il ri-schio concreto che il concentrato di po-modoro cinese venga spacciato come madein Italy sui mercati nazionali ed esteri perla mancanza dell’obbligo di indicare inetichetta provenienza;

si sta assistendo ad un crescendo dinavi che sbarcano fusti di oltre 200 chilidi peso con concentrato di pomodoro,proveniente dalla Cina, da rilavorare econfezionare come italiano, poiché neicontenitori al dettaglio è obbligatorio in-dicare solo il luogo di confezionamento,ma non quello di coltivazione del pomo-doro;

questo commercio va reso traspa-rente con l’obbligo ad indicare in etichettal’origine degli alimenti che attualmentevale in Italia solo per la passata di po-modoro ma non per il concentrato o peri sughi pronti. A rischio c’è uno dei settori

Atti Parlamentari — 48276 — Camera dei Deputati

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simbolo del made in Italy nel mondo acausa della concorrenza sleale del pro-dotto importato ma anche la sicurezzaalimentare;

la Cina ha conquistato il primatonel numero di notifiche per prodotti ali-mentari irregolari perché contaminatidalla presenza di micotossine, additivi ecoloranti al di fuori dalle norme di legge,da parte dell’Unione europea, secondo unaelaborazione della Coldiretti sulla basedella relazione sul sistema di allerta pergli alimenti relativa al 2015. Su un totaledi 2967 allarmi per irregolarità segnalatein Europa, ben 386 (15 per cento) hannoriguardato proprio la Cina;

mentre l’Italia si appresta a dimi-nuire la produzione nazionale perchéviene ritenuta eccessiva dalle industrie ditrasformazione, si assiste alla importa-zione dall’estero di una quantità di con-centrato di pomodoro del 21 per cento cheproviene per più della metà dalla Cina cheha iniziato la coltivazione di pomodoroper l’industria nel 1990 e oggi rappresentail terzo bacino di produzione dopo gli StatiUniti e l’Italia, secondo i dati 2016;

appare dunque necessario che l’e-tichetta riporti obbligatoriamente la pro-venienza della materia prima impiegataper la frutta e verdura trasformata comei derivati del pomodoro, come chiede pe-raltro l’84 per cento degli italiani secondola consultazione pubblica on line sull’eti-chettatura dei prodotti agroalimentaricondotta dal Ministero delle politiche agri-cole alimentari e forestali, che ha coin-volto 26.547 partecipanti sul sito del Mi-nistero. Il consiglio della Coldiretti è co-munque di preferire i prodotti, concen-trato o sughi pronti, che volontariamenteindicano sulla confezione l’origine nazio-nale 100 per cento del pomodoro utiliz-zato;

il pomodoro è il condimento mag-giormente acquistato dagli italiani. Nelsettore del pomodoro da industria sonoimpegnati in Italia oltre 8 mila imprendi-tori agricoli che coltivano su circa 72.000ettari, 120 industrie di trasformazione in

cui trovano lavoro ben 10 mila persone,con un valore della produzione superioreai 3,3 miliardi di euro. Un patrimonio cheva salvaguardato garantendo il rispetto deitempi di contrattazione per una consentireuna adeguata pianificazione e una giustaremunerazione del prodotto agli agricol-tori italiani,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative per estenderel’etichettatura d’origine alla filiera delpomodoro, che ancora non lo com-prende, così come descritto in pre-messa;

2) ad assumere iniziative volte a preve-dere l’estensione della polizza « salvagrano » alla filiera del pomodoro,« rete protettiva » per assicurare il red-dito degli agricoltori, così come de-scritto in premessa;

3) ad assumere iniziative, con specificoriferimento alla filiera del pomodoro,per:

a) promuovere a tutti i livelli, na-zionale, comunitario e interna-zionale, politiche utili alla difesadel prodotto made in Italy, al finedi contrastare con maggiore de-terminazione ed efficacia il feno-meno dell’italian sounding;

b) rielaborare la normativa vigentein materia di contraffazione alfine di assicurare maggiore tra-sparenza e la sicurezza in tutti ipassaggi della filiera;

c) intervenire nelle opportune sedieuropee affinché le denomina-zioni Dop e Igp continuino adessere una priorità della Commis-sione europea anche nell’ambitodi eventuali trattati internazionalicome Ceta e TTIP;

d) garantire un maggiore e conti-nuativo coordinamento istituzio-nale, con particolare riferimentoalle posizioni da assumere insede europea, a tutela degli inte-

Atti Parlamentari — 48277 — Camera dei Deputati

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ressi italiani, assicurando la com-pletezza e la trasparenza relati-vamente all’etichettatura dei pro-dotti;

e) avviare un monitoraggio e unavalutazione d’impatto sul redditodegli agricoltori e sull’effetto chel’abolizione dei dazi ha avuto suiproduttori italiani messi in di-retta concorrenza con i mercatiasiatici che però riescono a pro-durre a costi molto inferiori;

f) assumere iniziative per favorirel’obbiettivo di allargare la dispo-nibilità di cibo genuino a prezzipopolari;

4) a sostenere misure volte a promuoverela filiera del pomodoro prodotto contecniche rispettose dell’ambiente emaggiormente sicure per la saluteumana, promuovendo convenzioni vin-colanti, secondo i protocolli di produ-zione, per i Paesi extra Unione euro-pea ai quali viene aperto il mercatoeconomico europeo;

5) ad assumere ogni iniziativa di compe-tenza per bloccare temporaneamenteper nove mesi l’importazione del po-modoro.

(7-01274) « Zaccagnini ».

Si pubblica il testo riformulato dellarisoluzione in Commissione Zaccagninin. 7-01276, già pubblicata nell’allegato Bai resoconti della seduta n. 808 del 1o

giugno 2017.

La Commissione XIII,

premesso che:

la globalizzazione a cui si sta as-sistendo negli anni recenti è un fenomenoassai complesso. Essa è sinonimo di cre-azione di un unico villaggio globale favo-rito dalla crescita delle relazioni e degliscambi tra i vari Paesi del mondo;

il fenomeno è stato molto gra-duale, si è accelerato solo in epoca mo-

derna, creando un mercato globale privodi barriere protezionistiche; nel settoreagricolo ed agroalimentare, la globalizza-zione ha accentuato il divario esistentetra Paesi ricchi e Paesi poveri e i pro-blemi legati alla fame nel mondo. Ledisponibilità di beni alimentari a livellomondiale sono sufficienti a far fronte alladomanda globale: la fame non è unproblema legato alla disponibilità deiprodotti agricoli, ma ai bassi livelli direddito in taluni Paesi. Alle scarse reseproduttive si è cercato di rispondere conl’introduzione di sementi ibride più pro-duttive rispetto a quelle normali. Al di làdi quelli che sono i dubbi circa gli effettiche il consumo di tali prodotti possaavere sull’uomo, va detto che tali ibridinon possono essere riprodotti e devonoessere acquistati ogni anno da societàmultinazionali che li detengono e che nestabiliscono i prezzi dato che operano inregime oligopolistico. D’altra parte, taliibridi sono molto vulnerabili agli attacchidi insetti nocivi e richiedono l’uso mas-siccio di pesticidi la cui spesa è note-volmente in crescita, con il rischio di unaumento dei costi che devono sosteneregli agricoltori dei Paesi più poveri: tuttociò si traduce in un aumento della loropovertà, al di là di possibili conseguenzesulla salute umana. Inoltre, la ripetizionedelle stesse colture nel tempo riduce labiodiversità e rischia di incidere negati-vamente sia sulla produttività del suolo,che sulla diversificazione del cibo dispo-nibile;

in questo quadro vi è da specifi-care come, per l’agricoltura italiana, di-ventata la più green d’Europa, sia divitale importanza mettere in campoazioni e politiche atte a salvaguardare ilsettore, tutelandolo dalle prassi della glo-balizzazione. Dati alla mano, l’Italia sipresenta infatti: con il maggior numerodi certificazioni alimentari a livello co-munitario per prodotti a denominazionedi origine Dop/Igp, detenendo la leader-ship nel numero di imprese che coltivanobiologico, ma anche con la minor inci-denza di prodotti agroalimentari con re-sidui chimici fuori norma. L’Italia è an-

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che campione di biodiversità; il Paese,infatti, può contare su 504 varietà iscritteal registro viti contro le 278 dei francesi,su 533 varietà di olive contro le 70spagnole, ma sono state salvate dall’e-stinzione anche 130 razze allevate tra lequali ben 38 razze di pecore, 24 dibovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 dimaiali, 10 di avicoli e 7 di asini, sullabase dei Piani di sviluppo rurale dellaprecedente programmazione. L’Italia de-tiene il record europeo della biodiversità,con 55.600 specie animali pari al 30 percento delle specie europee e 7.636 specievegetali. Un primato raggiunto anche gra-zie al fatto che, in Italia, ci sono ben 871parchi e aree naturali protette che co-prono ben il 10 per cento del territorionazionale. Ha conquistato anche il pri-mato green, con quasi 50 mila aziendeagricole biologiche in Europa ed ha fattola scelta di vietare le coltivazioni ogm atutela del patrimonio di biodiversità. Conl’azione di tutela dell’ambiente, l’Italia siè portata al vertice della sicurezza ali-mentare mondiale, con il minor numerodi prodotti agroalimentari con residuichimici irregolari (0,4 per cento), quotainferiore di quasi 4 volte rispetto allamedia europea (1,4 per cento) e di quasi20 volte quella dei prodotti extracomu-nitari (7,5 per cento);

il nostro made in Italy agroali-mentare è il più copiato e contraffatto almondo, nonostante la crescita del settoreagricolo confermi le enormi potenzialitàdell’agricoltura e dei nostri imprenditori,specialmente i giovani; esso deve affron-tare e contrastare la pressione delle di-storsioni di filiera e il flusso delle im-portazioni selvagge dall’estero, che fannoconcorrenza sleale alla produzione na-zionale, perché vengono spacciati comeprodotti made in Italy e sono privi diindicazione chiara sull’origine in eti-chetta. Nelle campagne, oggi, vige unasituazione di deflazione profonda: iprezzi sono crollati per raccolti e per gliallevamenti che non coprono più neanchei costi di produzione o dell’alimentazionedel bestiame;

l’Ente nazionale risi ha organiz-zato, a gennaio 2017, a Milano unariunione di tutti i Paesi europei produt-tori di riso (Italia, Spagna, Portogallo,Grecia, Francia, Romania, Bulgaria e Un-gheria) per creare un fronte comune nelconfronto con l’Unione europea. La po-sizione italiana è quella di richiederel’immediato ripristino dei dazi alle im-portazioni di riso da Cambogia e Myan-mar, aboliti nel 2009. L’emergenza èdeterminata dal record delle importazionicomunitarie di riso lavorato « Indica »nella campagna 2015/2016 e dalla ridu-zione delle esportazioni comunitarie chehanno generato un aumento degli stockcomunitari di riporto nella campagnaattuale. L’Italia, con i suoi 234 mila ettaricoltivati a riso e un consumo pro capiteannuo di 6 chilogrammi, è il primo Paeseproduttore di riso dell’Unione europea.Nella filiera italiana operano 4.265aziende risicole e circa 5.000 addetti,circa 100 industrie risiere, di cui 6 de-tengono complessivamente più del 50 percento del mercato. Il riso lavorato rap-presenta un giro d’affari di circa unmiliardo di euro;

quello che appare ai presentatoridel presente atto come un disinteresseministeriale rispetto alle decisioni europeerischia di vanificare i risultati positiviottenuti dalle regioni, Lombardia in testa,che sul riso erano riusciti, nelle fasi ne-goziali della Pac, a escludere la coltura dalgreening e a collocare 22,6 milioni di europer gli aiuti accoppiati. La situazione, giàresa pesante dalle grandi importazioni diriso dalla Cambogia e dal Myanmar (an-ch’esse esenti dal pagamento del daziograzie agli accordi EBA), rischia inoltre dicreare un gravissimo precedente per inegoziati in corso sugli accordi di liberoscambio con altri Paesi asiatici, grandiproduttori di riso, come Thailandia, Paki-stan e India, ma anche con gli USA e coni Paesi del Mercosur;

la tutela della qualità delle produ-zioni agroalimentari è, in sede europea, uncomplemento alla politica di sviluppo ru-rale e alle politiche di sostegno dei mercati

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e dei redditi nell’ambito della politicaagricola comune e rappresenta in partico-lare, per l’Italia, uno dei principali obiet-tivi della politica agroalimentare, conside-rato che il nostro è il Paese che vanta inEuropa il maggior numero di prodotti amarchio registrato, oggetto di numerosi esofisticati tentativi di contraffazione. Ladisciplina sull’etichettatura dei prodotti esulle conseguenti informazioni ai consu-matori costituisce anch’essa un aspettodella tutela della qualità del prodotto;

il Ministero dello sviluppo econo-mico in materia di etichettatura sui pro-dotti di origine agroalimentare specificache: « Il principio alla base della legisla-zione dell’Unione sull’etichettatura è cheil consumatore ha il diritto di essereinformato nelle proprie scelte e che l’e-tichettatura non può essere fuorviante.Quando l’etichettatura di origine geogra-fica è obbligatoria, l’indicazione di originegeografica deve essere visualizzata cor-rettamente in etichetta. Quando l’etichet-tatura di origine geografica è opzionale,gli operatori sono liberi di decidere secitare l’origine, a meno che l’omissione ditale informazione possa indurre in erroreil consumatore sulla vera origine delprodotto. Se l’indicazione di origine vieneindicata, l’informazione deve essere cor-retta in modo da non indurre in erroreil consumatore. L’indicazione di origine èobbligatoria per la frutta ed i legumifreschi, il vino, il miele, l’olio di oliva, iprodotti ittici, la carne bovina, le carni dipollame proveniente da Paesi terzi, lecarni fresche refrigerate o congelate dianimali della specie suina, ovina, caprinae di volatili, le uova ed i prodotti bio-logici. Anche nei casi in cui l’indicazionedi origine non sia obbligatoria, le infor-mazioni sull’origine eventualmente fornitesu base volontaria devono essere correttee tali da non risultare ingannevoli per ilconsumatore »;

in seguito a quanto disposto dallalegge n. 4 del 2011 (articolo 4) e in attesadi una regolamentazione europea gene-rale che dia attuazione al paragrafo 3dell’articolo 26 del regolamento (UE)

n. 1169 del 2011, è stato emanato ildecreto interministeriale 9 dicembre 2016(pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 19gennaio 2017), concernente l’indicazionedell’origine in etichetta della materiaprima per il latte e i prodotti lattiero-caseari, in attuazione del predetto rego-lamento (UE) n. 1169/2011, relativo allafornitura di informazioni sugli alimenti aiconsumatori. Il 20 dicembre 2016, inanalogia con la procedura adottata conriferimento al decreto sull’origine dellatte, è stata inviata a Bruxelles, dalGoverno, una bozza di schema di decretointerministeriale sull’origine obbligatoriain etichetta di grano e pasta, come dacomunicato del Ministero delle politicheagricole alimentari e forestali. « (...) Ri-sulta in corso di elaborazione il regola-mento esecutivo della Commissione eu-ropea del suddetto articolo 26 del rego-lamento (UE) n. 1169 del 2011 che, alparagrafo 3, fa riferimento al caso in cuiil Paese d’origine o il luogo di prove-nienza di un alimento sia indicato e nonsia lo stesso di quello del suo ingredienteprimario. In linea generale, si ricordal’importanza dell’intero regolamenton. 1169 del 2011, il quale, in particolare,agli articoli 9 e seguenti, prevede leinformazioni obbligatorie che devono es-sere fornite sugli alimenti, come la de-nominazione degli stessi e l’elenco deiloro ingredienti. (...) ». Fenomeni come leagromafie e la globalizzazione dei mer-cati in tutte le fasi della filiera agroali-mentare, danneggiano la agricoltura ba-sata, al contrario, su prodotti provenientida culture non intensive attente alla sal-vaguardia dell’ambiente, alle biodiversitàe alla genuinità del prodotto;

è sempre in quest’ottica di tuteladel made in Italy che si può inquadrarel’iniziativa del Ministero delle politicheagricole alimentari e forestali, che costi-tuisce una risposta alla « battaglia » delgrano del luglio 2016 (periodo di treb-biatura), quando le quotazioni sono crol-late del 42 per cento rispetto allo stessoperiodo del 2015. Per fronteggiare questaemergenza è stato approvato nel decretofiscale l’emendamento, che stanzia 10

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milioni di euro per polizze su rischiclimatici e di mercato. La filiera grano-pasta è uno dei principali settori dell’a-groalimentare italiano, con una produ-zione di grano duro di circa 4 milioni ditonnellate e di 3,4 milioni di tonnellateannue di pasta, che rende il nostro Paeseil principale produttore mondiale. Il va-lore della produzione supera invece i 4,6miliardi di euro, con 2 miliardi di eurodi export. « Saremo i primi in Europa —ha dichiarato il Ministro Maurizio Mar-tina — a sperimentare un’assicurazionesui ricavi per i produttori di grano. Sitratta di uno strumento concreto di tu-tela del reddito per gli agricoltori erisponde in maniera più efficace all’esi-genza di proteggere le aziende rispetto alpassato. In particolare in una produzionecome quella cerealicola, esposta a flut-tuazioni di mercato e all’influenza divariabili internazionali, diventa fonda-mentale che le imprese possano program-mare meglio la produzione e avere unmeccanismo di protezione in caso dicrollo del prezzo. Lo abbiamo visto que-st’anno quando le quotazioni sono scesefino a 18 centesimi al chilo. Un prezzoche non consente nemmeno di recupe-rare i costi di produzione. Con l’assicu-razione ci sarebbe stato un indennizzoimmediato rispetto a queste perdite. Èuno strumento sperimentale nel qualevogliamo investire e per questo abbiamostanziato 10 milioni di euro che servi-ranno ad agevolare la sottoscrizione daparte dei nostri agricoltori. Allo stessotempo andiamo avanti per rafforzare irapporti nella filiera grano pasta, attra-verso il sostegno ai contratti di filierainseriti nel Piano cerealicolo nazionale epuntando alla massima informazione deiconsumatori con l’origine della materiaprima in etichetta »,

impegna il Governo:

1) ad assumere ogni ulteriore iniziativaper estendere l’etichettatura d’originealla filiera del riso, che ancora non locomprende, così come descritto in pre-messa;

2) ad assumere iniziative volte a preve-dere l’estensione della polizza « salvagrano » alla filiera del riso, « rete pro-tettiva » per assicurate il reddito degliagricoltori, così come descritto in pre-messa;

3) ad assumere iniziative, con specificoriferimento al settore del riso, per:

a) a promuovere a tutti i livelli,nazionale, comunitario e interna-zionale, siano promosse politicheutili alla difesa del prodotto madein Italy, al fine di contrastare conmaggiore determinazione ed effi-cacia il fenomeno dell’italiansounding;

b) rielaborare la normativa vigentein materia di contraffazione alfine di assicurare maggiore tra-sparenza e sicurezza in tutti ipassaggi della filiera;

c) intervenire nelle opportune sedieuropee affinché le denomina-zioni Dop e Igp continuino adessere una priorità della Commis-sione europea, anche nell’ambitodi eventuali trattati internazionalicome Ceta e TTIP;

d) garantire un maggiore e conti-nuativo coordinamento istituzio-nale, con particolare riferimentoalle posizioni da assumere insede europea, a tutela degli inte-ressi italiani, assicurando la com-pletezza e la trasparenza relati-vamente all’etichettatura dei pro-dotti;

e) avviare un monitoraggio e unavalutazione d’impatto sul redditodegli agricoltori e sull’effetto chel’abolizione dei dazi ha avuto suiproduttori italiani messi in di-retta concorrenza con i mercatiasiatici che però riescono a pro-durre a costi molto inferiori;

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f) assumere iniziative per favorirel’obbiettivo di allargare la dispo-nibilità di cibo genuino a prezzipopolari;

4) a sostenere misure volte a promuoverela filiera del riso prodotto con tecnicherispettose dell’ambiente e maggior-mente sicure per la salute umana,promuovendo convenzioni vincolanti,secondo i protocolli di produzione, peri Paesi extra UE ai quali viene apertoil mercato economico europeo;

5) ad assumere ogni inziiativa di compe-tenza per bloccare temporaneamenteper nove mesi l’importazione del riso.

(7-01276) « Zaccagnini, Stumpo, Laforgia ».

Ritiro di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati ritiratidai presentatori:

interrogazione a risposta scritta Ron-dini n. 4-16788 del 31 maggio 2017;

interrogazione a risposta scritta Fas-sina n. 4-16942 del 14 giugno 2017;

interrogazione a risposta in Commis-sione Zaratti n. 5-11583 del 15 giugno2017;

interrogazione a risposta scritta Fa-brizio Di Stefano n. 4-16982 del 16 giugno2017.

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Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

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*17ALB0008190**17ALB0008190*