Atti del convegno per la collaborazione economica con i paesi africani || Saluto

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Page 1: Atti del convegno per la collaborazione economica con i paesi africani || Saluto

SalutoAuthor(s): PASQUALE DEL PRETESource: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africae l’Oriente, Anno 12, No. 1/4, Atti del convegno per la collaborazione economica con i paesiafricani (Gennaio - Agosto 1957), p. 59Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40758811 .

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AFRICA 59

PROF. PASQUALE DEL PRETE

Saturo

Sarebbe per me veramente doloroso e spiacevole se la mia assenza di stamattina, nel momento in cui questo Convegno si inaugurava, dovesse essere interpretata come indifferenza, perlomeno mia se non della Città, a questa riunione, che, viceversa, è altamente apprezzata da noi, e dalla quale noi speriamo di trarre precise e significative indicazioni.

Sento quasi il dovere di dovermi giustificare per que- sta assenza, che è stata determinata da una coincidenza non dipendente dalla nostra volontà, ma da una preordi- nata disposizione del Ministero della Marina, che aveva stabilito il giorno otto per la consegna, da parte della Città di Bari, della bandiera ad una delle più moderne unità di cui è stata dotata la Marina italiana. Vi è poi, da parte mia, un particolare e specifico interesse al vostro

Convegno, perché, se anche i problemi che qui sono trattati con competenza profonda e pratica non sono quelli che io ho veramente studiato, tuttavia, per aver ricoperto, per vari anni, alcuni insegnamenti universi- tari che avevano molta attinenza al campo dei vostri studi, posso dire di nutrire un vivo e personale interesse a questi problemi. E, infatti, da molto tempo ho rile- vato - ed anche scritto - che un sistema non sempre esattamente interpretato di relazioni fra Stati sovraor- dinati ed organismi non autonomi, come oggi li defini- sce la Carta dell'ONU, dovesse essere posto sul piano di una concezione che, proprio in Italia, ha avuto il suo esponente più autorevole nel prof. Santi Romano, cioè nella concezione della pluralità degli ordinamenti giuridici, dovendo noi sempre riconoscere, nelle comu- nità umane, la possibilità di esprimere una loro interio- rità inconfodibile e non soverchiabile. Se questo ordina- mento fondamentale per noi è rim,asto base di studio, esso, in quanto fondato in una realtà umana ed incontro- vertibile, non poteva essere completamente sovvertito dalla storia, cioè la evoluzione che noi abbiamo poi osservato nei rapporti tra i vari ordinamenti impone il ricostituirsi di un ordine nel quale le posizioni, forse, siano diverse, ma si riaffermino sempre gli stessi prin- cipl. Ed io credo che il fondamento di questo vostro Convegno sia proprio qui: nello stabilire, cioè, la base sottostante a quei nuovi rapporti, nei quali la mia Città ha certamente, per la sua posizione geografica, un parti- colare interesse. Ed è perciò che io sono a ringraziarvi vivamente per averla prescelta e per averla onorata della vostra presenza. Sono sicuro che, sotto la guida del sen. Guglielmone, da questo Congresso verranno indi- cazioni precise, dalle quali potrà trarsi un giovamento per tutti. Ed io mi auguro, con cuore di figlio devoto di Bari, che nel vostro animo la mia Città segni un ricordo indelebile.

DOTT. CARLO CIUCCI (Tekne)

L'assistenza tecnica ai Paesi in via di industria-

lizzazione e ammodernamento intesa quale

premessa fondamentale alla creazione di no-

stre iniziative commerciali, finanziarie ed indu- striali.

Nell'esaminare le prospettive del nostro commercio con l'Africa e dei provvedimenti da adottare per incre- mentarne le iniziative, conviene esaminare con particolare attenzione le possibilità che offrirebbe una nostra assi- stenza tecnica ai Paesi in fase di sviluppo ed al contri- buto che essa potrebbe portare all'incremento delle nostre esportazioni su quei mercati.

La decisa politica di ricostruzione e di sviluppo in- trapresa nel dopoguerra dalle organizzazioni internazio- nali e dai Governi interessati, sta trasformando, con la elaborazione e l'attuazione di vasti e complessi piani nazionali ed internazionali, molti Paesi in grandiosi can- tieri di lavoro: si procede ovunque alla ricostruzione, alla realizzazione di vasti necessari programmi di lavori pubblici e ad una progressiva industrializzazione.

La messa in atto di quest'importante serie di piani non è tuttavia opera a cui possano accingersi, con le sole loro forze, i Paesi interessati, i quali, oltre che all'assisten- za tecnica delle varie organizzazioni internazionali specia- lizzate, debbono rivolgersi alla collaborazione dei Paesi maggiormente industrializzati e tecnicamente più pro- grediti: a cui essi richiedono oltre ai mezzi e ai neces- sari beni strumentali, una serie di prestazioni di lavoro organizzate e soprattutto una completa, moderna e per- fezionata consulenza tecnica.

E' nata così, e si va sempre più sviluppando, l'assi- stenza tecnica, che, necessaria sia nel campo dei lavori pubblici che delle costruzioni civili, degli impianti indu- striali e delle altre attività ad esse collegate, è prelimi- nare e spesso determinante agli effetti di interventi finan- ziari, della esportazione di lavoro, macchinari e materiali.

Sino a poco tempo fa ed ancora ora l'assistenza tec- nica ai Paesi in fase di sviluppo o in via di industrializ- zazione, pur presentandosi sotto la veste di internazio- nale, aveva una decisa impronta americana: alle varie organizzazioni internazionali, Nazioni Unite, Organiz- zazione Mondiale dell'Agricoltura, Organizzazione Mon- diale della Salute, Banca Internazionale della Ricostru- zione e numerose altre, lavorano affiancati quasi esclu- sivamente tecnici americani, questo per non accennare alle iniziative prese nel quadro degli aiuti del Punto IV e M.S.A., che portavano detti tecnici a consigliare diret- tamente i Governi assistiti.

Tale fenomeno, se era pienamente giustificato per le iniziative di marca americana, non si spiegava, nel caso dei programmi degli enti internazionali, che con l'assoluta mancanza di coscienza da parte degli altri Paesi, delle

possibilità che tale attività poteva offrire allo sviluppo delle loro esportazioni su mercati di una estrema im- portanza.

E' noto che lo sviluppo dei Paesi sottosviluppati cor- risponde all'interesse dei Paesi maggiormiente industria- lizzati: quanto più, nei primi, aumentano i redditi, si

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