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INDICE

1.0 PREMESSA 1.1 IMPIANTO IDRICO SANITARIO 1.2 IMPIANTO DI SCARICO 2.0 NORMATIVE 3.0 MATERIALE E COMPONENTI 4.0 IMPIANTO IDRICO SANITARIO 4.1 CALCOLI ESECUTIVI 4.2 CRITERI DI CALCOLO 4.3 SCHEMI DISTRIBUTIVI 5.0 IMPIANTO SMALTIMENTO ACQUE NERE 5.1 RETE NERE

5.2. VENTILAZIONE COLONNE FECALI 6.0 IMPIANTO DISTRIBUZIONE ACQUA POTABILE 6.1 IMPIEGO CALDAIA A CONDENSAZIONE 6.2 IMPIEGO RETI DISTRIBUZIONE IN PE-X SFILABILE 7.0 RETE RACCOLTA ACQUE PLUVIALI 8.0 IMPIANTO TRATTAMENTO ACQUE PRIMA PIOGGIA 8.1 CAMPO DI APPLICAZIONE

8.2 PROCESSO DI TRATTAMENTO

8.3 DIMENSIONAMENTO

8.4 CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO

8.5 LIMITI ASSICURATI ALLO SCARICO

8.6 MATERIALE IMPIEGATO

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1.0 PREMESSA Formano oggetto della presente relazione tutte le opere occorrenti per dare, completi e

funzionanti in ogni loro parte gli impianti idrico-sanitari, di scarico da installare nella

costruenda area mercatale di Giugliano in Campania .

Gli impianti da realizzare sono i seguenti:

1.1 Impianto idrico sanitario : a) Apparecchi igienici;

b) Rete distribuzione acqua fredda ai servizi igienici ;

c) Rete di distribuzione acqua calda prodotta localmente a mezzo di scaldacqua

elettrico da 50 lt.

1.2 Impianti di scarico : a) rete di scarico e ventilazione acque nere dai servizi igienici, dagli apparecchi sino ai

pozzetti di raccolta della rete principale;

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2. NORMATIVE E DISPOSIZIONI LEGISLATIVE I suddetti impianti saranno progettati e realizzati sulla base delta normativa vigente in

materia e precisamente: • D.M. n. 443/90 per il trattamento delle acque destinate ai consumi civili.

• D. Lgs. n.152 del 11/05/99 e successive modifiche ed integrazioni, contenenti norme per la tutela delle

acque dall'inquinamento.

• D. Lgs .n.172/2004 relativo alle caratteristiche tecniche dei prodotti e dei materiali da usare negli

impianti di captazione, trattamento, adduzione e distribuzione delle acque.

• Norme UNI 9182-2014, -Impianti di alimentazione e distribuzione di acqua fredda e calda -Criteri di

progettazione, collaudo e gestione.

• Norme UNI-EN 12056-1, -Sistemi di scarico delle acque usate. -Criteri di progettazione, collaudo e

gestione.

• Norme UNI 9184, -Sistemi di scarico delle acque meteoriche. Criteri di progettazione, collaudo e

gestione.

• Norme UNI EN 12056-2- Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici -Impianti per

acque reflue, progettazione e calcolo.

• UNI EN 12056-3 -Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici -Sistemi per

l'evacuazione delle acque meteoriche, progettazione e calcolo.

• Regolamento dell'Ufficio Fognature del Comune di Napoli.

• D.M. 37/08 - Norme per la sicurezza degli impianti.

• D.P.R. n.447 del 06.12.1991 -Regolamento di attuazione della legge n.46/90.

• D.M. 26 agosto 1992 - Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica.

• D. leg. 19.09.1994 n.626 e successive integrazioni e modifiche - Attuazione delle direttive CEE

riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

• D. leg. 14.08.1996 n.493 -Prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute dei

lavoratori sul luogo di lavoro.

• D. leg. 14.08.1996 n.494 -Prescrizioni ime di sicurezza e di salute nei cantieri temporanei e mobili.

• Norme per il Marchio italiano di qualità dell'Istituto Italiano Plastici. -Prescrizioni e Norme di Enti locali

(acquedotto, ecc.).

• Prescrizioni, regolamenti e raccomandazioni di eventuali altri Enti emanate ed applicabili agli impianti

oggetto dei lavori.

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3. MATERIALI E COMPONENTI DISTRIBUITI DEGLI IMPIANTI Tutti i materiali e tutte le apparecchiature impiegati nella realizzazione degli impianti

saranno rispondenti alle vigenti normative in merito alla qualificazione dei materiali e dei

sistemi di produzione (UNI, UNI-CIG, UNI-CTI, IMQ, CE, ISO 9001/9002 UNI EN

2900/29002, EUROVENT, IIP, ECOMAR, ecc), fra cui ad esempio:

Tubazioni per reti in pressione : Tubazioni in acciaio :

• tubi senza saldatura, in acciaio non legato, secondo UNI 8863 serie leggera e medio;

• tubi senza saldatura, in acciaio non legato, secondo UNI 6363 serie B e C.

Tubazioni in rame:

• tubi in rame, senza saldatura, secondo UNI EN 1057, tipo ricotto in rotoli e crudo in

verghe. Diametri, spessori e masse conformi alla serie B (pesante ).

Tubazioni in materiale plastico:

• tubi secondo UNI EN 1452-2:2001; raccordi secondo UNI 1452-3:2001 ;

• tubi in PEAD secondo UNI EN 10910-1:2001; UNI EN 10910-2:2001 raccordi

secondo UNI EN 10910-1:2001 e UNI EN 10910-3:2001:

• tubi in PEBD secondo UNI 7990-PE 32.

Tutte le tubazioni saranno contrassegnate con il marchio di conformità IIP .

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Valvolame :

• UNI 6884, "Valvole di intercettazione e regolazione di fluidi. Condizioni tecniche di

fornitura e collaudo";

• UNI 7125, "Saracinesche flangiate per condotte d'acqua. Condizioni tecniche di

fornitura";

• UNI 8858, "Valvole a sfera di leghe di rame per impieghi in impianti di riscaldamento.

Prescrizioni e prove";

• UNI 9021, "Valvole a saracinesca di leghe di rame per impianti di riscaldamento.

Requisiti e prove";

Isolamenti per tubazioni, serbatoi e valvole :

• D.M. 26 giugno 1984 Classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei

materiali ai fini della prevenzione incendi;

• Legge n. 10/91 -Norme per l'attuazione del F.E.N in materia di risparmio energetico;

• D.P.R. 26 agosto 1993 n. 412- Regolamento di attuazione della Legge 9 Gennaio

1991 n. 10" -Articolo 4, comma 4; D.P.R n° 551 deI21/12/99;

• Norma UNI 6665 -Superfici coibentate -Metodi di misurazione;

• Norma UNI 8804 -Isolanti termici -Criteri di campionamento e di accettazione dei lotti.

Tubazioni per reti di scarico : Tutte le tubazioni saranno contrassegnate con il marchio IIP di conformità alle norme

UNI, mentre raccordi e pezzi speciali saranno tutti di tipo prefabbricato senza l'utilizzo di

pezzi speciali improvvisati in sede di montaggio.

Polietilene ad alta densità per condotte di scarico e ventilazione di fluidi all'interno dei

fabbricati (PEAD):

• tubi secondo UNI EN 1519-1:2001;

• raccordi secondo UNI EN 1519-1:2001.

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Polietilene ad alta densità per condotte di scarico interrate (PEAD) tubi secondo UNI

7613 (tipo 303).

PVC rigido per condotte di scarico all'interno dei fabbricati:

• tubi e raccordi secondo UNI 7443 + FA 178 tipo 302 (UNI EN 1401-1) per condotte di

scarico.

PVC rigido per condotte di scarico interrate:

• tubi secondo UNI 7447 tipo 303/1 (UNI EN 1401-1 -8 kN/m2) per traffico stradale

pesante pari a 18 t/asse e massimo ricoprimento del terreno di 6 m;

• tubi secondo UNI 7447 tipo 303/2 (UNI EN 1401-1 -8 kN/m1 per traffico stradale

medio pari a 12 t/asse e massimo ricoprimento del terreno di 4 m.

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4. IMPIANTO IDRICO-SANITARIO 4.1 Calcoli esecutivi La progettazione delle reti di distribuzione terrà conto delle direttive tecniche che

suggeriscono una velocità di scorrimento dell'acqua all'interno della rete di distribuzione

compresa tra 1 m/s e 2 m/s, al fine di ridurre i fenomeni di rumorosità dei fluidi in

movimento all'interno delle tubazioni. Per il dimensionamento delle reti di distribuzione

dell'acqua calda e fredda si è fatto riferimento alla Norma UNI 9182-14, "Edilizia -

Impianti di alimentazione e distribuzione di acqua fredda e calda -Criteri di

progettazione, collaudo e gestione".

4.2 Criteri di calcolo Il dimensionamento dell'impianto sarà effettuato nel rispetto della normativa vigente, ed

in particolare della suddetta norma UNI 9182-14 che prescrive per il dimensionamento

delle tubazioni, i seguenti valori di portata e pressione per acqua fredda e calda, per le

varie utenze:

• vaso igienico 0,10 I/s alla pressione di 50 kPa;

• lavabo 0,10 I/s alla pressione di 50 kPa;

• bidè 0,10 l/s alla pressione di 50 kPa;

• lavello 0,20 l/s alla pressione di 50 kPa;

• lavatrice 0,20 I/s alla pressione di 50 kPa;

• vasca 0,40 l/s alla pressione di 50 kPa;

Fissata la portata erogabile dai singoli apparecchi, la portata contemporanea di ogni

diramazione che alimenta un gruppo di servizi si otterrà col metodo delle unità di carico,

adottando i coefficienti di contemporaneità di cui al punto 4.1.1 appendice "F" di detta

norma.

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UTENZA U.C. Portata unit. (lt./sec.)

Lavabo 1 0,1Bidet 1 0,1Vasca 4 0,4Doccia 2 0,2

Vaso cassetta 1 0,1Lavello 2 0,2

Lavastoviglie 2 0,2Lavatrice 2 0,2

TABELLA UNITA' DI CARICO

Sono previsti 3 autoclavi a cuscino d'aria, di cui

• n° 2 da 1 mc. (P = 10 mc/h ; H = 5 bar.) servizi A-B

• n° 1 da 2 mc. (P = 10 mc/h ; H = 5 bar.) servizi Food

Il diametro delle tubazioni di scarico per ogni apparecchio igienico è 40 mm., ad

eccezione della cassetta sifonata che è da 50 mm.

4.3 Schemi distributivi degli impianti interni La distribuzione principale dell'acqua fredda potabile, sarà realizzata tubazione

interrata in PEAD DN 75 a servizio dei 2 blocchi A e B di servizi igienici posti sul lato

sinistro dell’area; per ognuno di essi sarà installata una autoclave in locale separato. L’

autoclave a cuscino d’aria da 1 mc. cad, alimentata dalla rete interrata in PEAD PE 100

alimenterà sia la centralina di distribuzione acqua fredda, sia lo scaldacqua a servizio di

ciascun servizio.

Tutte le tubazioni a valle della centralina sono previste in polietilene multistrato

preisolato coibentate con materiale sintetico a cellule chiuse tipo Armaflex o

equivalente, per evitare sgocciolamenti di condensa.

In prossimità dell'allaccio alla rete idrica , si deriva una tubazione in PEAD DN 110 mm.,

sulla quale saranno installati un riduttore di pressione per ciascun servizio ed il

valvolame di intercettazione Inoltre, dalla suddetta tubazione DN 110 si deriva un'altra

tubazione di diametro DN 63, destinata all'alimentazione della riserva Idrica

antincendio. In ogni servizio dove sono posizionati gli apparecchi idrico sanitari, sono

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poste delle valvole a sfera a parete su tutte le tubazioni di adduzione in ingresso di

acqua fredda .

Il diametro minimo utilizzato nella distribuzione finale ai singoli apparecchi idrico sanitari

è di Øi 14 mm. sp. 2 mm.

Per i servizi igienici, sono previsti:

• raccordi per il collegamento ai vari sanitari in ottone;

• scarichi in tubazioni di polietilene ad alta densità nei diametri previsti dalla norma UNI

EN 12056-1;

• apparecchi igienici in porcellana dura vetrificata di colore bianco con spiccate

caratteristiche di durezza, compattezza e con un coefficiente di assorbimento

inferiore allo 0,55%, secondo quanto definito dalla norma UNI 4542.

• rubinetteria in ottone cromato, con miscelatore monocomando o con due rubinetti;

• cassette con meccanismo di cacciata a bassa rumorosità, riempimento della cassetta

rapido e serbatoio a due sezioni di diversa capacità per ridurre il consumo di acqua;

• le pilette di scarico, i sifoni ed i vari raccordi in vista per l'alimentazione e lo scarico

dei vari apparecchi igienici sono previsti in ottone cromato;

• nell'ambito dei blocchi dei servizi igienici sono previsti dei rubinetti con attacco a

portagomma, installati incassati nella muratura in un vano chiuso con sportellino

metallico con chiusura a chiave.

5.0 Impianti di smaltimento acque nere Le reti di raccolta sono di tipo differenziato per le acque bianche e quelle nere. 5.1 Rete nera Per lo scarico delle acque nere saranno previste schermature a parete all'interno dei

Servizi Igienici e colonne discendenti in polietilene ad alta densità, correnti nei cavedi

verticali.

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Le montanti di scarico di tutti i bagni scenderanno fino al soffitto dell'interrato dove

proseguiranno con diramazioni sub-orizzontali in PEAD, per poi collegarsi alla rete

esterna esistente.

Prima del collegamento alla stessa, verrà interposto un pozzetto sifonato munito di

chiusino in ghisa. Alla base di tutte le colonne di scarico ed in tutti i punti suscettibili di

intasamento verranno installati tappi di ispezione per la pulizia delle tubazioni.

Le colonne di scarico dei bagni posti in posizione centrale si collegheranno ai tratti

suborizzontali interrati in PEAD passanti sotto il pavimento degli stessi al piano interrato

e quindi alla rete suborizzontale passante sotto il pavimento del piano interrato.

Sia la rete passante sotto il soffitto del piano interrato che quella passante sotto il

pavimento dello stesso verranno collegate alla rete esterna di raccolta acque nere

Comunale, per gravità, previa interposizione di un pozzetto sifonato dotato di chiusino in

ghisa.

Il diametro delle colonne fecali sarà DN 110 mm. in PVC pesante con barriera al rumore

I vasi a pavimento saranno collegati a 180° alla stessa fecale tramite braca di diametro

DN 80 con innesto a 45° con interposto bocchettone.

Le discese di ogni blocco fecale in PVC si inseriscono sottopavimento e proseguono

verso l’esterno con tratti suborizzontali posatii idoneamente, con pendenza > 2-3% e

diametro DN 200.

Le colonne di scarico saranno prolungate oltre la copertura di almeno 50 cm.per

realizzare la ventilazione primaria e termineranno con cappellotti di esalazione ubicati

sulle coperture (mitrie) del diametro DN 100.

Il funzionamento completamente a gravità del sistema fognario fa sì di poter eliminare le

stazioni di pompaggio per la risalita dei liquami, che porterebbero aumenti nei costi

delle opere e della futura manutenzione.

Sia la ventilazione primaria che quella secondaria (parallela alle colonne di scarico)

saranno realizzate con tubazioni in PVC.

Tutte le reti di scarico delle acque nere sono state dimensionate in accordo con le

Norme UNI 9183, -Sistemi di scarico delle acque usate. - Criteri di progettazione,

collaudo e gestione.

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5.2 Ventilazione delle colonne fecali Le montanti di scarico sono dotate di ventilazione primaria, realizzata mediante

prolungamento della colonna fino sulla copertura.

Per evitare i fenomeni noti come "sifonaggio per aspirazione", "sifonaggio per

compressione" ed autosifonaggio", dovuti al movimento di masse all'interno della

colonna che creano depressioni a monte e sovrapressioni a valle, si è realizzata una

rete di ventilazione secondaria in modo da eliminare totalmente tali problemi.

Questa è costituita da una tubazione verticale parallela alla colonna fecale ed allacciata

a valle di ogni sifone, in modo da riequilibrare la pressione dell'aria nella colonna

principale di scarico.

La ventilazione secondaria è realizzata mediante collegamento dei singoli apparecchi

igienici alla tubazione che corre parallelamente alla fecale di diametro DN 63, innestata

in alto, nella stessa fecale ad un’altezza superiore ai 2,00 mt. al di sopra

dell’apparecchio più alto; mentre in basso si innesterà a non meno di 0,50 cm.

dall’attacco dell’allacciamento dell’apparecchio più basso.

Tutte le colonne di scarico saranno connesse alla rete orizzontale tramite un pozzetto

sifonato di piede colonna, per il controllo e la pulizia delle tubazioni.

6.0 IMPIANTO DISTRIBUZIONE ACQUA POTABILE Per quanto riguarda l’erogazione di acqua potabile a partire dal misuratore a valle del

pozzetto di erogazione della rete comunale sarà possibile alimentare con tubazione

interrata in PEAD DN 75 i 2 servizi igienici collettivi che predisporre la futura richiesta

della struttura coperta. Ogni servizio sarà intercettabile con valvola di sezionamento a

sfera interna DN 50.

Le tubazioni interrate in PEAD sono le seguenti :

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• DN 65 dal pozzetto della rete comunale al blocco servizi “A”

• DN 50 dal blocco servizi “A” al blocco servizi “B”

• Alimentazione aerea autoclave DN 50 acciaio zincato UNI 10255 s.s.

6.1 Impiego di reti di distribuzione di tipo sfilabile in pe-x Utilizzo per le reti di distribuzione orizzontale di polietilene reticolare PE-X, onde evitare

corrosione per presenza di correnti vaganti, facilità di montaggio e smontaggio e

previsione a valle dei collettori di distribuzione di tubazioni in polietilene di tipo sfilabile.

In particolare il nuovo sistema installato negli impianti per la distribuzione sanitaria è

il sistema con tubi sfilabili, eliminando le classiche tubazioni sotto traccia in ferro o rame

che, nel tempo, sono esposte al rischio di corrosione. Tale è la soluzione che permette

di cambiare i tubi semplicemente sfilandoli dal loro alloggiamento originario e

sostituendoli in pochissimo tempo senza effettuare il minimo intervento murario. Il

sistema di distribuzione sanitaria con tubi sfilabili rappresenta la soluzione perfetta per

prevenire tutti i possibili problemi di manutenzione, fornendo un'infinità di vantaggi, a

cominciare dai costi ridotti del 15% rispetto ai sistemi di distribuzione tradizionale.

Il tubo in polietilene reticolato ad alta densità consente di distribuire acqua calda e fredda

in pressione per usi sanitari.

La distribuzione dell'acqua con tubi in PE-X presenta enormi vantaggi rispetto alle

tradizionali distribuzioni con tubo in ferro od in rame. L 'impiego di questo materiale e'

motivato da una serie di vantaggi, tra i quali la semplicita' e rapidita' di posa con

evidente risparmio di manodopera, la mancanza di saldature o giunzioni meccaniche

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sotto traccia che potrebbero nel tempo dare luogo a perdite di fluido, l'elevata durata del

materiale che non e' soggetto ad incrostazioni e fenomeni di tipo elettrochimico. Non

sono inoltre da trascurare la bassa conducibilita' termica, circa 100 volte inferiore a

quella del ferro e 700 volte a quella del rame, la bassa rumorosita' nella distribuzione

dovuta all'elevato isolamento acustico del polietilene reticolato.

Il tubo in PE-X e' vantaggiosissimo nelle distribuzioni in cui si hanno basse pressioni di

alimentazione dell'acqua, perche' la sua rugosita' limitata dà origine a perdite di carico

modeste garantendo le portate minime agli apparecchi di utilizzo. Gli impianti realizzati

con il tubo "sfilabile", in quanto in caso di foratura od ostruzione del tubo, dovuta a

cause accidentali o fortuite, e' possibile sostituire la tubazione danneggiata in modo

semplice e rapido con una nuova tubazione senza danneggiare pavimenti e murature.

Questa possibilita' non e' ovviamente data dalle tradizionali distribuzioni con rame o

ferro, in cui la rigidezza del tubo costringe ad effettuare opere murarie per riparare

guasti.

Tale sistema è stato proposto al fine di garantire una rapidità di montaggio delle reti

idrico sanitarie interne ai servizi igienici degli alloggi comunali con evidenti vantaggi

operativi :

Facilità di posa

Bassa manutenzione

Elevata durata per riduzioni d’ incrostazioni

Resistenza alla corrosione dovute alla eventuale presenza di correnti vaganti

Rapidità d’intervento manutentivo con assenza di interventi murari

I diametri delle tubazioni in polietilene reticolato impiegate a valle della centralina di

distribuzione dell’acqua fredda e calda sanitaria, fino alle utenze sono :

• Øi 14 x 2,0 mm

Il collettore complanare in ottone verrà alimentato da tubazioni idriche in rame

coibentato UNI 6507 (ג a 40°C < 0,040 W/m°C), gli attacchi saranno ingresso 11/4” ed

uscite ½” .

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Di seguito vengono allegati i calcoli degli impianti idrico sanitari di alimentazione per

ciascuna unità immobiliare, regolate dalle norme UNI 9182 – appendice F2.2. (portata

max. contemporanea totale di acqua fredda e calda in funzione delle unità di carico -

UC ) e le rispettive unità di scarico US per singola fecale.

UTENZA US intensità scarico (lt./sec.)

Vaso con cassetta da 6 lt. 4 2Bidet 2 0,5Lavabo 1 0,5Vasca 2 0,8Doccia 2 0,6Lavello cucina 2 0,8Lavatrice fino a 6 Kg. 2 0,8Lavastoviglie 2 0,8

TABELLA UNITA' DI SCARICO

7.0 RETE RACCOLTA ACQUE PLUVIALI L’area mercatale occupa una sup. espositiva di 13.300 mq. scoperti di piazzale.

Il sistema di raccolta delle acque meteoriche è regolata dalla norma UNI EN 12056-3

Il drenaggio e raccolta delle acque sarà garantito da :

• 51 Pozzetti di raccordo pedonale, non diaframmato, realizzato con elementi

prefabbricati in cemento vibrato con impronte laterali per l'immissione di tubi, senza

coperchio o griglia, Dimensioni 50x50x50 cm.

• 2 Pozzetti di raccordo pedonale, non diaframmato, realizzato con elementi

prefabbricati in cemento vibrato con impronte laterali per l'immissione di tubi, senza

coperchio o griglia, Dimensioni 60x60x60 cm.

• 2 Pozzetti di raccordo pedonale, non diaframmato, realizzato con elementi

prefabbricati in cemento vibrato con impronte laterali per l'immissione di tubi, senza

coperchio o griglia, Dimensioni 70x70x70 cm.

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• 7 Pozzetti di raccordo pedonale, non diaframmato, realizzato con elementi

prefabbricati in cemento vibrato con impronte laterali per l'immissione di tubi, senza

coperchio o griglia, Dimensioni 80x80x80 cm.

• 3 Pozzetti di raccordo pedonale, non diaframmato, realizzato con elementi

prefabbricati in cemento vibrato con impronte laterali per l'immissione di tubi, senza

coperchio o griglia, Dimensioni 100x100x100 cm.

• 1 Pozzetto di raccordo pedonale, non diaframmato, realizzato con elementi

prefabbricati in cemento vibrato con impronte laterali per l'immissione di tubi, senza

coperchio o griglia, Dimensioni 120x120x120 cm.

Tubazioni in polietilene PE 100 ad elevata prestazione, interrate, verranno a collegare i

pozzetti di raccolta fino allo scarico in fogna, come meglio evidenziato nelle tavole di

progetto. Diametri vari da DN 160 a DN 355.

La pendenza minima del massetto è del 2%.

Intensità di pioggia nella zona di Napoli = 3 lt/min. x mq.

Portata acqua da defluire = 13.300 mq. x 3 lt. x C x Cr = 40 mc/1’ di acqua

Dove C : 1 coefficiente di deflusso

Cr : 1 coefficiente di rischio

I pozzetti verranno distanziati fra loro circa 16 mt.

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8.0 IMPIANTO TRATTAMENTO ACQUE PRIMA PIOGGIA 8.1 CAMPO DI APPLICAZIONE L’intercettore consigliato è progettato per il trattamento delle acque di prima pioggia provenienti

dal piazzale e/o parcheggio temporaneo di autoveicoli, soggette ad inquinamento di idrocarburi

e oli minerali, prive di significativi contenuti di inquinanti organici e di solidi sospesi di qualunque

natura e provenienza.

8.2 PROCESSO DI TRATTAMENTO

L’intercettore, progettato in conformità a UNI EN 858-1 e UNI EN 858-2, è costituito da un

serbatoio cilindrico orizzontale da interro in vetroresina, diviso in due comparti ed integrato da

un pozzetto esterno scolmatore delle acque in eccesso.

La collocazione ottimale dell’intercettore è immediatamente a valle del trattamento di dissabbiatura (la cui presenza è condizione progettuale necessaria per la garanzia di corretto

funzionamento dell’intercettore), evitando quindi lunghi tratti fognari che favorirebbero

l’emulsione del contenuto oleoso. Il trattamento è articolato nelle fasi di seguito descritte.

Accumulo Il primo comparto svolge la funzione di accumulo. E’ destinato a ricevere l’acqua meteorica

proveniente dalla fognatura bianca del piazzale fino ad una quantità corrispondente ai primi 5

mm di precipitazione (la cosiddetta “acqua di prima pioggia”, caratterizzata da una maggiore

probabilità di trascinamento di sostanze inquinanti). L’eventuale ulteriore precipitazione

(“seconda pioggia”) non entra nel comparto, ma viene sfiorata a monte dello stesso attraverso

l’apposito pozzetto scolmatore ed inviata allo scarico o trattata in modo diverso (ove richiesto).

In questo comparto il liquame staziona per un tempo prefissato (programmabile in funzione

della durata media presunta dell’evento meteorico) durante il quale si verifica la separazione e

precipitazione sul fondo del materiale solido pesante (sabbia) eventualmente sfuggito allo

specifico trattamento, la cui immissione nel trattamento di disolezione potrebbe pregiudicarne il

miglior funzionamento. All’interno del comparto è installata una pompa di sollevamento che,

trascorso il tempo prefissato, provvede al travaso del liquame verso il comparto successivo; la

modalità di installazione della pompa è tale da consentire il solo prelievo della fase chiarificata,

lasciando l’eventuale fase solida all’interno del comparto, da cui sarà allontanata – se e quando

necessario – nel corso delle operazioni di pulizia periodica. Un interruttore di minimo livello

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rileva l’inizio dell’evento meteorico e presiede al funzionamento delle pompa, evitandone il

funzionamento a vuoto.

Disoleazione Il secondo comparto, alimentato dalla pompa di sollevamento, svolge la funzione di

disoleazione gravimetrica; la sua conformazione è infatti tale da favorire l’instaurarsi di un flusso

idrico lento e regolare che consente la risalita spontanea dei liquidi leggeri ed il loro accumulo in

superficie, da cui saranno periodicamente asportati. All’interno del comparto sono inoltre

collocati un filtro a coalescenza su cui è convogliato, con direzione verticale verso il basso, il

liquame in uscita. Scopo di tale filtro è quello di trattenere, attraverso il noto fenomeno

dell’adesione per coalescenza, quelle frazioni di oli ed idrocarburi che, per qualsiasi motivo, non

sono state intercettate gravimetricamente. Il materiale filtrante è caratterizzato da un

elevatissimo rapporto superficie/volume, che favorisce il rilascio e la spontanea risalita dell’olio

intercettato, consentendo quindi il suo accumulo insieme a quello precedentemente separato.

In caso di intasamento del filtro, segnalato all’operatore da un interruttore di livello di allarme

che interromperà pure il funzionamento della pompa, si renderà necessaria la sua estrazione e

lavaggio in pressione, con reimmissione del liquido di risulta nell’intercettore stesso.

In uscita dal filtro a coalescenza, prima dello scarico finale, è presente un dispositivo di

sicurezza “OIL-STOP”, nato dall’evoluzione dei consueti sistemi a galleggiante, che in caso di

fuoriuscita di oli dai filtri (presumibilmente imputabile ad errate manovre o mancata

manutenzione) provvederà a trattenere gli oli stessi e, al raggiungimento di una soglia di

pericolo (variabile in funzione della loro densità), interverrà direttamente sulla condotta di

scarico, provocandone l’immediata chiusura ed il conseguente intervento dei sistemi di allarme

(il cui riarmo richiederà in ogni caso l’intervento manuale dell’operatore e la rimozione delle

cause del malfunzionamento).

8.3 DIMENSIONAMENTO

L’intercettore è dimensionato in modo da assicurare il corretto funzionamento in presenza di

situazioni operative non peggiorative rispetto a quelle di progetto.

In modo particolare è da considerare come vincolante l’effettiva estensione della superficie

fisica che raccoglie l’acqua di pioggia inviata all’intercettore: oltre all’area del piazzale

impermeabile, dovranno essere considerate, in quota parte, quelle di eventuali superfici semi-

permeabili adiacenti, nonché quelle di coperture (edifici di servizio, tettoie) non già computate

nell’area del piazzale, i cui pluviali siano tuttavia connessi alla medesima rete di raccolta.

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I principali parametri di dimensionamento sono:

- Pluviometria di progetto (in termini di mm H2O di prima pioggia);

- Tempo di ritenzione nel comparto di disoleazione gravimetrica;

- Velocità di attraversamento dei filtri a coalescenza;

- Carico superficiale sui filtri a coalescenza.

DATI DI PROGETTO unità di misura valore Superficie piazzale m2 10000÷13000 Pluviometria di progetto (prima pioggia) mm H2O 5 Volume acqua di prima pioggia m3 40 Volume utile netto del comparto di accumulo m3 40.130 Tempo massimo di svuotamento comparto di accumulo h 8,35 Tempo di ritenzione disoleazione gravimetrica min’ 74 Volume comparto di disoleazione m3 7.190 Velocità di attraversamento del filtro a coalescenza mm/s 10,8 Diametro filtro a coalescenza mm 400 Carico superficiale filtro a coalescenza litri/s/m2 0,0516 Volume massa filtrante litri 101,5

8.4 CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO

L’intercettore è costituito da:

n. 1 pozzetto scolmatore di dimensioni Ø 1040 x H 1280 mm;

n. 1 serbatoio orizzontale da interro a fondi bombati di volume totale di 40 m3 e dimensioni

Ø2500 mm, L =13070, mm, completo di n. 2 botole di ispezione di diametro 600 mm;

raccordi in ingresso (Ø250 mm) e in uscita (Ø140 mm).

All’interno del comparto di accumulo sono installati:

- n. 1 elettropompa di sollevamento avente le seguenti caratteristiche:

PARAMETRI U.M. VALORI NOTE

Tensione di rete V 220 monofase

Potenza installata W 390

Portata in esercizio lt/min’ 51 calibrata mediante valvola di regolazione

Prevalenza massima m 4

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- n. 1 interruttore di minimo livello per il controllo dell’elettropompa.

All’interno del comparto di disoleazione sono installati:

- n. 1 filtro a coalescenza avente le seguenti caratteristiche :

PARAMETRI U.M. VALORI NOTE Diametro mm 400 Dischi filtranti n 30 aumentabili o riducibili in fase di conduzione Volume massa filtrante litri 101,5 Superficie di contatto m2 32,28

- n. 1 dispositivo OIL-STOP operante sul differenziale di densità fra acqua ed olio, avente

le seguenti caratteristiche:

PARAMETRI U.M. VALORI NOTE

Diametro semigalleggiante mm 150 sferico, a massa eccentrica

Differenziale minimo di intervento % 4 corrispondente ad una densità dell’olio di 0,96

kg/litro

- n. 1 interruttore di livello di allarme ed arresto elettropompa.

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8.5 LIMITI ASSICURATI ALLO SCARICO Il liquame depurato, in uscita dall'intercettore, presenterà un tenore di idrocarburi totali conforme

al limite massimo di 5 mg/litro fissato dalla Tabella 3 Valori limiti di scarico in acque superficiali, di cui all’Allegato 5, Parte terza del D. Lgs. 3 aprile 2006 n° 152 “Norme in materia ambientale”.

Tali limiti sono garantiti a condizione che l'impianto sia oggetto di regolare manutenzione

periodica, venga mantenuto in esercizio continuo e che le caratteristiche del liquame in ingresso

siano conformi a quanto indicato nella presente relazione tecnica.

8.6 MATERIALE IMPIEGATO Il materiale impiegato per la realizzazione del serbatoio-contenitore e del setto divisorio è il

P.R.F.V. (resina Poliestere Rinforzata con Fibre di Vetro), comunemente chiamato vetroresina.

Il P.R.F.V è un composito termoindurente, dove la matrice resinosa è responsabile della

resistenza chimica e le fibre di vetro assicurano la resistenza fisico meccanica. Presenta una

compattezza ed una resistenza agli agenti chimici, biologici e naturali nettamente superiore al

cemento armato e ai materiali termoplastici; non presenta sfaldature, non rilascia sostanze e

non subisce deformazioni significative al variare delle temperature.

Tutti i dispositivi idraulici interni sono realizzati in P.V.C

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