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1 Come determinare redditività d’impresa e solvibilità Assolombarda, 13 marzo 2008 Cristina Soppelsa

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Come determinare redditività d’impresa e solvibilità

Assolombarda, 13 marzo 2008

Cristina Soppelsa

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Agenda

• Riclassificazione

• Interpretazione dei più significativi indici di redditività e disolvibilità finanziaria

• Fattori determinanti la redditività delle imprese

• Struttura finanziaria e redditività aziendale

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A costo del venduto

Ricavi netti di vendita- Costo del venduto = RO gest caratt-/+ Gest patrim o access.= RO aziendale- Gest finanz= Redd lordo di competenza-/+ Gestione straord.= Redd ante imposte- Imposte= RN

A valore aggiuntoRicavi netti di vendita+/- Variaz Riman PF, SL + Costruz in ec= Produzione dell’esercizio- Consumi materie prime- Spese servizi, beni terzi= Valore aggiunto- Costo del lavoro= MOL- Ammort, acc.ti= RO gc+/- Risultato gest. patrim. o access.= RO aziendale- Gest finanz= Redd lordo di competenza-/+ Gestione straord.= Redd ante imposte- Imposte= RN

Il Conto Economico riclassificato

Es.

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Il rischio operativo aziendale

Rischio di quantità: sensibilità del Reddito Operativo rispetto a una diminuzione delle quantità prodotte e vendute

Leva operativa = MdC / RO

Es: una diminuzione del 20% del fatturato con una leva operativa pari a 2 determinerà una variazione negativa del Reddito Operativo del 40%.

Limite: i prezzi di acquisto e di vendita rimangano inalterati.Ipotesi che diventa sempre meno sostenibile quanto maggiore èla variazione delle quantità vendute. Dunque, l’attendibilitàdell’indicatore diventa via via minore quanto più la variazione delle vendite è consistente.

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Lo Stato Patrimoniale riclassificato liq/esig

Attivo Passivo

Liquidità immediateL

Liquidità differite(attività realizzabili)

C

ScorteD

Immobilizzazioni netteAFN

Debiti a breve termineE

Debiti a medio lungotermine

R

Mezzi propriMP

Mezzi diterziMT

CCL

CapitaleCircolante

Netto

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Lo Stato Patrimoniale riclassificato “rettificato”

Attivo Passivo

Liquidità differite –Debiti breve terminenon onerosi +Scorte

Immobilizzazioni netteAFN

Posizione FinanziariaNetta(PFN)

Mezzi propriMP

Mezzi diTerzi onero

CapitaleCircolante

NettoOperativo

- Fondi Passivo MLT

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Indici di bilancio

La validità dei quozienti come strumento di analisi risiede nella possibilità di effettuare confronti, sia nel tempo, sia nello spazio

Nessun indice è quasi mai significativo se preso a se stante per cui non si può prescindere dalla disponibilità di uno schema interpretativo delle relazioni intercorrenti

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Indici di bilancio

capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni finanziari nel breve termine

capacità dell’impresa di far fronte agli imprevisti (crisi di settore, ingresso di un nuovo concorrente, cambiamenti nella tecnologia, ecc.)

capacità dell’impresa di produrre flussi di reddito congrui rispetto alla dimensione del capitale investito

capacità dell’impresa di affrontare processi di crescita

Liquidità

Redditività

Solidità

Sviluppo

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Indici di redditività / efficienza gestionale

ROE = Reddito nettoMezzi propri

ROI = Reddito Operativo Capitale Invest. Netto

ROS = Reddito Operativo Fatturato

Rotazione CIN = Capitale Invest. Netto Fatturato

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Indici di redditività / efficienza gestionale

ROE = [ROI + (ROI – i) PFN / MP] (1 – s ) ( 1 – t)

gestione industriale

gestione finanz gestione tributaria

gestione straordinaria

Performance complessiva

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Se il ROI è insoddisfacente o calante, verifico la seguente relazione:

ROI = RO / Fatt * Fatt / CIN

• se il ROS è insoddisfacente o calante, verifico:- la composizione del conto economico e l’incidenza dei costi a monte del RO in percentuale sul fatturato - l’incidenza dei costi fissi e dei costi variabili- la dinamica del fatturato

ROE = [ROI + (ROI – i) PFN / MP] (1 – s ) ( 1 – t)

Indici di redditività / efficienza gestionale

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ROE = [ROI + (ROI – i) PFN / MP] (1 – s ) ( 1 – t)

ROI = RO / Fatt * Fatt / CIN

• se l’efficienza nell’uso del Capitale Investito Netto èinsoddisfacente, verifico:

la dinamica degli investimenti fissi (materiali, immateriali, finanziari)

le rotazioni del capitale circolante (crediti e debiti comm.i, scorte)

Indici di redditività / efficienza gestionale

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Indici di redditività / efficienza gestionale

VA / Fatt

Rotazione CIN = Capitale Invest. Netto Fatturato (V)

Costo personale / Fatt

Amm.ti / Fatt

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ROE = [ROI + (ROI – i) PFN / MP] (1 – s ) ( 1 – t)

• se i è insoddisfacente o crescente, verifico:l’incidenza degli OF sul RO e su Fatturatoil grado di variabilità del ROI

• se PFN/MP è insoddisfacente o crescente, verifico:l’incidenza degli OF sul RO e su Fatturatoil fabbisogno finanziarioil grado di autofinanziamento

Indici di redditività / efficienza gestionale

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Indici di liquidità

Liquidità corrente (disponib) = Attività correntiPassività correnti

Liq. imm. = Att. correnti - magazzinopassività correnti

Giorni medi creditori Giorni medi debitori Giorni medi magazzino

Equilibrio finanziario di breve termine

Flussi di cassa

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Indici di solidità

Autonomia finanz. = Mezzi PropriCIN

Leverage = PFN MP

Copertura immobilizz.= MP (o MP + Dfmlt)A Fisso netto

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Indici di sviluppo

Crescita Attivo Fisso

Crescita Mezzi Propri

Crescita autofinanziamento

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EBIT / OF: la sostenibilità finanziaria

Il grado di tensione finanziaria è inversamente proporzionale a quante volte il margine operativo supera il livello degli oneri finanziari.

L’EBIT rappresenta il reddito prodotto dalla gestione operativa disponibile per coprire i costi della gestione finanziaria, le imposte e, in via residuale, per remunerare il capitale di rischio.

Se, p.e., l’indicatore EBIT/OF fosse pari a 3, ciò significherebbe che l’impresa ha a disposizione un margine di 3 euro per coprire il costo di 1 euro di oneri finanziari. Il divario tra i due aggregati sarebbe in questo caso piuttosto consistente. Il rating cresce al crescere dell’indice.

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Le indicazioni operative di massima che l’indicatore EBIT/OF fornisce sono molto chiare:

� EBIT / OF < 1 azienda in perdita ed in grave tensione finanziaria;

� EBIT / OF < 2, azienda in precario equilibrio finanziario (ha un debito troppo costoso rispetto al rendimento del business o ha debiti già molto consistenti, che non possono assolutamente incrementarsi);

� EBIT / OF > 5: potenziale di investimento e di indebitamento non sfruttato o delle capacità di restituzione del capitale proprio esuberante. Si prospetta spazio per aumentare l’effetto leva finanziaria.

EBIT / OF: la sostenibilità finanziaria

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Come misurare l’adeguatezza di EBIT / OF

Un’ indicazione di comportamento di massima:

• il grado di indebitamento deve essere inversamente proporzionale al livello ed alla variabilità dei margini operativi e ciò per tenere sotto controllo la capacità di assorbire eventi sfavorevoli legati, a loro volta, al grado di successo della strategia ed al posizionamento di mercato.

• le imprese con una redditività operativa (ROS e ROA) bassa e variabile (variabilità del fatturato e dei costi ed elevato Grado di Leva Operativa) devono mantenere il grado di leva finanziaria su livelli contenuti.

Caso

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Prezzi di vendita Tassi di cambio Prezzi di acquisto Rendimenti

Numero dipendentiCosto medio del personale

Ricavi medi unitari Costi variabili medi unitari

Costi di struttura

Volume di produzione/venditaQuota di mercato

Capacità produttiva

AmmortamentiCosti fissi

Margine di contribuzione totale

Grado d’utilizzocapacità

Redditività operativa

Efficienza/efficacia di impiego delle risorse

Composizione % del volume di

produzione/venditaMargine di contribuzione

medio unitario

Altri costi fissi (industriali, commerciali,

Capitale fisso investito

Politiche di ammortamento

I fattori che determinano la redditività

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PFN o MP?

PFN B2

MP PE

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Score qualitativo

Score qualitativo

Rating di Bilancio

Rating di Bilancio

Score settoriale

Score settoriale

Analisi QualitativaAnalisi Qualitativa

Analisi Eco-finanziaria

Analisi Eco-finanziaria

Analisi prospettive

settoriali

Analisi prospettive

settoriali

Score andamentale di CR

Score andamentale di CR

Score andamentale interno

Score andamentale interno

Analisi dati Centrale RischiAnalisi dati Centrale Rischi

Analisi Rapporto B/I

Analisi Rapporto B/I

Rating di Impresa

Score andamentale

RATING INTERNO COMPLESSIVORATING INTERNO COMPLESSIVO

Probability of DefaultProbability of Default

Il sistema di rating interno si basa su valutazioni o score staIl sistema di rating interno si basa su valutazioni o score statistici tistici articolati sulla base della segmentazione della clientelaarticolati sulla base della segmentazione della clientela

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La trasformazione in atto nelle banche (Basilea 2):

• rapporto Dbt / D mlt - coerenza finanziam./investim.• comunicazione finanziaria - migliorare l’informativa • da asset based lending a cash flow lending• sottocapitalizzazione

Il quadro di riferimento

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Credito erogato aPMI con fatturato 5 milioni

TITPD (a)LGD (b)Perdita attesa (c=a*b)Percentuale di accantonamento (Q)Assorbimento di capitale = perdita inattesa (d)Remunerazione obiettivo (e)Costo della perdita inattesa (f=d*e)Spread minimo (g=Q*c+f)

Pricing del prestito

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Scala generale

Range Probabilità di Default

Subclassi correlate al

rating

Prob. Default correlata

A 0-0,01% AAAB 0,01%-0,015% AAAC 0,015%-0,04% AA1 0,04%-0,08% AA2 0,08%-0,12% AA3 0,12%-0,2% A4 0,2%-0,4% A5 0,4%-0,8% BBB6 0,8%-1,6% BBB

7 1,6%-2,5% BB Accettabile con attenzione

1,56%

8 2,5%-4,5% B9 4,5%-8% B

108%-12%

CC

11 12%-15% CC

12 15%-20% DD

13 20% - oltre DD

14 Default - incagli Subclasse serie 4

15 Default - sofferenzeSubclasse serie 5

16Default - sconf.

90/180 ggSubclasse serie 6

17 Default - ristrutturatiSubclasse serie 7

20%

Scala rischio controparte

minimo

modesto

Accettabile

0,01%

0,07%

0,21%

100%

In Osservazio

ne

In soglia di attenzione

Substandard con monitoraggio

continuo

5,26%

11,55%

A Rientro A rientro / Dubbio esito

Recupero Crediti Default

Scala generale rating

OrdinariaMedio basso

1,01%

180 - 300 bp160 bp

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Alcuni indici di particolare attenzione per B2

individuare i driver del rischio bancarioun possibile modello semplificato

• composizione Impieghi – Fonti secondo liquidità decrescente• dimensionale - Ricavi netti e Totale Attivo• unlevered - EBIT / Fatturato e Fatturato / Totale Attivo• grado indebitamento – PFN / MP e MP / A fisso netto• sostenibilità indebitamento – EBIT/OF, PFN/MOL e OF netti / F

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Il modello Z score (Altman)

• Modelli di analisi dei rischi di credito con l’obiettivo di classificare i diversi debitori sulla base della probabilità di default di ciascuno, stimata mediante l’osservazione e l’elaborazione di indici e valori economici

• Questi sistemi, cosiddetti di credit scoring, classificano le imprese in base a un indicatore sintetico che costituisce la proxydella probabilità di default di ciascun debitore, allo scopo di distinguere le imprese sane da quelle che prevedibilmente diverranno insolventi

• La funzione discriminante di Altman adattata per le PMI italiane è la seguente:

Z = 1,981X1+9,841X2+1,951X3+3,206X4+4,037X5*

dove i cinque indicatori economico-finanziari sono i seguenti:(* fonte: A&F, 2004)

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X1 = (AC-PC)/(AM+AI+R+AC+DL)X2 = (RL+RS)/TAX3 = UON/(AM+AI+R+AC)X4 = PN/TPX5 = RV/(AM+AI+RF+AC+DL)

Dove abbiamo indicato con :

• AC = Attività Correnti• PC = Passività Correnti• AM = Immobilizzazioni Materiali• AI = Immobilizzazioni Immateriali• R = Rimanenze• DL = Disponibilità Liquide• RL + RS = Riserva Legale e Riserva Straordinaria• TA = Totale Attività• UON = Utile Operativo Netto• PN = Patrimonio Netto• TP = Totale Passività• RV = Ricavi di Vendita

Z score per le PMI italiane

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Z score per le PMI italiane

I valori del cut off e dell’area di incertezza servono per valutare lo stato di salute di una società:

• se un’impresa ottiene un risultato dello Z superiore a 8,105 la società è strutturalmente sana;

• se lo Z risulta inferiore a 4,846 la società è destinata al fallimento, a meno di non modificare pesantemente la sua struttura economico-finanziaria;

• se lo Z risulta compreso tra i valori di 8,105 e 4,846 la societànecessita di cautela nella gestione.