Arturo Paoli -...
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I l ^scorso della montagna rappresenta l'identità
«omo, in una Forma insuperabile: l'essere umano
è povero per la sua stessa natura, e deve vivere tale
usando le cose sema fame ìdoli che lo mantengono
in schiavitù; deve dirigere Usua vita all'aFFcrmazione
delia giustizia sulla cui base costruire una società pacifica.
I-identità è una qualità da raggiungere,
la si può conquistare solo attraverso un processo creativo-
Il fascino del discorso delle beatitudini riposa sul fatto
che ogni persona, indipendentemente dalle sue scelte»
può trovarvi un orientamento sicuro, una concezione
antropologica che, pur essendo lontana dallo stile di vita
generalmente seguito, appare la sola vera.
Fratel Arturo, con queste pagine guida il lettore
alla ricerca di una spiritualità delle beatitudini fondata
sull'identità della persona, che può essere raggiunta
attraverso le relazioni assunte con responsabilità.
La giustizia, la paci», la povertà sono relazioni
concrete (politiche, economiche, ...) attraverso le quali
ogni persona realizza la sua vera identità.
Arturo Paoli, presbitero dal 1940 poi piccolo fratello
di Charles de Foucauld, nel I960 si trasferisce
in America Latina. Nel 1983 si stabiliste in Brasile, doxe vive per vent'annì a Foz do Iguacu (nello stato del Paranà),
dando avvio a numerosi progetti di promozione umana
e sociale per ì poveri delle favelas. Dal 2005 è rientrato
in Italia, dove prosegue un'attività di animatore spirituale.
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Arturo Paoli
10.90
LE BEATITUDINI u n o s t i l e d i v i t a
7 . BEATI I COSTRUTTORI DÌ PACE
Ogni volta che io tocco l;i frontiera di me stessi
e incqntm mi altro diverso JLI ine
e ricscn ;i comprenderlo,
io ne esco più nomo di primiu
perche ho reali/zaln urta mia crescila Limami
nella pace,
Ernesto Calducci
Beati i costruttori d i pace perché saranno ch iamal i
Tigli d i D i o . E unanime la conv inz ione che la pace sia
i l più grande bene per l 'umanità e, a l lo stesso tempo,
la stor ia e lì a provare ehe la pace è ur i 1 Utopia sempre
più l on tana . Forse sarebbe più v i c i n a se i c r i s t i a n i
occ identa l i avessero preso sul serio che l'identità de l
f i g l i o d i D i o è que l la d i essere operatore dì pace. V o r
rei f e rmarm i un momen to come eh i , a i r i va io alla meLa
di una scalata, trae dal sacco un b i noco l o e d isegna
ne l l ' a r ia un c i r co lo per contemplare panoramicamente
la strada percorsa f ra rocce ed abet i . Snl ion ia del lo
bea t i tud in i r i co r ro ad un ' immag i ne che m i o f f r e uno
scr i t tore . Bauman , che m i ha aiutato spesso ad or i en
tarmi nel la società nella quale vìviamo. N o n è facile:
per nessuno v ivere ogg i dovendo g iudicare e sceglierò
in una società sempre più depr iva la di parametr i . L'au-
10?
lore è al la r icerca dell' identità e d i quesm tratta quésta
u l t ima beat i tudine,
Bauman com inc i a con raffermare che l'identità si
compone come i l d isegno di un puzz le , con la d i f f e
renza che la nostra b i og ra f i a può essere paragonata
solamente a un puzzle d i fe t toso in cui mancano alcuni
pezz i , non si sa esattamente qua l i . «Un puzzJe compra
lo i n un negozio - cont inua Bauman - i tutto contenu
to in una scatola, ha l ' immag ine f ina le già chiaramente
stampata sul coperch io e la garanzia, con promessa di
r imborso in caso con t ra r io , che con questi pezzi si può
formare que l l ' immag i ne e quel la soltanto»'.
I '"pezzi de l puz z l e " ohe compongono l'identità d i
f i g l i o di D i o nel d iscorso dì Gesù cor r i spondono al le
varie qualità d e l l ' u o m o che è fe l i ce , perché è arr ivato
ad essere que l lo che deve; povero , a f famato d i g i us t i
z ia , puro dì cuore ecc. L ' i m m a g i n e f ina le , l ' identità
vera è que l la di costruttore dì pace, o. come ho sentito
d i re , l'essere pace.
L ' i m m a g i n e de l pu z z l e c i o f f r e a r g o m e n t o per
a f fermare che l'identità c un r isu l ta to da ragg iungere
ed è i l c o m p i t o di ogn i persona che non vog l i a essere
dispersa in que l la miscela anonima e un i f o rme che è
la società occ identa le a l l ' in ìz io del terzo m i l l e n n i o ,
Bauman d i rebbe nel la modernità liquida. A i u t a r e i
g iovan i a recuperare la l o ro identità è come a l lenar l i
ad essere persone i n senso pienamente umano e non
abor t i . Ne l l a fo rmaz ione cat to l ica si conta t roppo su l
l ' e f f e t t o immed i a t o e quasi mag ico dei sacrament i , e
1 Z. B A U M A N . Intervista sul!'identità, Liiler/.a, Buri 20Q3.
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conseguentemente sì magn i f i c ano con co l o r i v i o l en t i
de l le realtà i n v i s i b i l i : po i succede che queste persone
d iv in i zza te appaiano in netto contrasto con la persona
v i s i b i l e che i n mezzo ag l i a l t r i mangia, beve e veste
panni come direbbe i l padre Dante . Ne l l ' e poca i n cui
la f i l o so f i a abitava ne l l ' i pe ru ran io dì Platone, questo
uso eccessivo d i qualità i n v i s i b i l i a f fermate con mol ta
insistenza poteva i r r i tare meno, ma nel la nuova epoca
f enomeno log i ca è d i f f i c i l e pensare che un battezza
to a v i d o d i so ld i che fa pesare do lorosamente sug l i
a l t r i la sua avidità, r ivesta l'identità di f i g l i o d i D i o ,
Credo che i l l i nguagg io cr i s t i ano dovrebbe essere più
terreno, più s im i le al l i nguagg io povero del Vange lo
e che i l er is t iano non debba perdere nessun pezzo del
puzzle per ragg iungere l ' i m m a g i n e d i f i g l i o d i D i o .
Bisognerà spostare i l l i nguagg io dai meriti per il cielo
al r agg iung imen to di una identità sulla terra. Non puoi
sapere se hai funi i pezzi necessari per comporre il
puzzle e se li hai messi ed posto giusto, d ice Bauman
al r icercatore del la propr ia identità. Essere pace non
è fac i le .
Il gusto dell'avvenire
L'identità del c r i s t i ano è que l l a dì costruttore di
pace, ma dobb iamo ch iar i re che l ' agge t t i vo cr is t iano
deve essere esteso ai non prat icant i i l t emp io e add i r i t
tura ai non credent i . Ini ani s tor ic izzando i l concetto d i
regno di D i o , c i rend iamo con io che c'è una f i l a sem
pre più impor tan te di persone laiche che hanno scelto
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di v ivere con responsabilità e io nutro la speranza che
la Chiesa cat to l ica c o m i n c i a preoccuparsi d i t rovare
un l i nguagg io comprens ib i l e a t u t t i , additando va lor i
che sono umani p r ima d i essere c r i s t i a n i , che sono
ch iar iss imi nel contesto del Vange lo .
Penso soprattutto ai due te rm in i d i pace e di g i us t i
zia che r i cor rono cont inuamente nei l i b r i fondator i del
cr is t ianes imo. Per essere cos t ru t tor i d i pace la conver
sione veramente necessaria è que l la che c i por t i f u o r i
d a l l ' O c c i d en t e , secondo i l c on s i g l i o dì A s o r Rosa : ,
perché POcc idcnte è caratter izzalo da una cosp iraz io
ne d i forze che al lentano alla nostra soggettività, per
cu i è imposs ib i l e assumere Vimpegno del la pace. L a
pace non viene dal c i e l o : g l i angel i l ' annunz iano al
suono di t rombe , ma l 'afl ' idauo agli uom in i di buona
volontà. Credo che la parola ettdokia si potrebbe ira-
durre dal greco come responsabilità, ma anche - se
condo un'espressione usala Lia! socio logo .Yla\ Webei
per de f in i re la po l i t i ca - come i l gusto de l l ' avven i re , o
i l coraggio del fu tu ro .
M i appare sempre più chiaro che mentre i l concetto
evangel ico di regno di D i o è calato nel tempo stor ico
- e solo per questo può entrare in un progètto d i pace
- la formazione cat to l ica immerge i l soggetto ne l l ' idea
della redenzione già avvenuta , facendo pensare ad un
ammalato al la ricerca del la guar ig ione p iu t tosto che a
un membro a t t i vo d i una società po l i t i ca che ha il g u
sto dell 'avvenire. Così la speranza d iventa una virtù,
i l r isu l ta lo d i uno sforzo permanente per tenere la testa
-' A . Asofi ROSA. $iwti dalVQtci(ktiie, Einaudi. Torirtn 1992.
lux
fuor i dal pelago del la v i ta p i u l l os lo che essere s im i le
a l l ' agr ico l tore che a f f ida un seme al la terra conf idando
che la terra sia buona lauto da permettergli doman i d i
mettere i l pane sul la sua tavo la . Eppure dal Vange lo
c i vengono soprattutto immag i n i immerse nel tempo
e art icola le in azioni concrete e non fatt i d ' an ima che
avvengono nell'invisibile. Gloria Dei viUeits homo:
l'uomo che v i ve p ienamente la sua v i ta nel tempo è
la g l o r i a d i D i o . a f f e rmava san t ' I reneo . E venu to i l
tempd, ed è ora, d i rebbe Gesù, in cu i . invece di sacra
l izzare i v a l o r i uman i sosp ingendo l i n e l l ' i n v i s i b i l e ,
b isogna, come i l servo buono dei talenti, invest ire le
qualità che sono segni del regno nei progetti umani che
prendono forma nei momen t i in cui i nostr i compagn i
di c amm ino sembrano superare i lo ro ego i sm i . U n i r c i
a loro per dare s icurezza e stabilità a l la speranza in
una società nuova è i l p r imo dovere d i no i c r i s t i an i .
Dobb i amo essere capaci d i sognare che un g iorno an
dremo incont ro al sole che nasce con rami d i u l i vo che
cantano la Pasqua.
Quale Cesti scegliamo?
Essere pace dov rebbe essere per noi o cc i den t a l i
un sogno da perseguire più d i ogn i a l t ro , come per un
g iovane i l sogno d i essere un campione di calcici o un
o l imp i o n i c o del nuo to .
Per poter lo ragg iungere , dobb i amo desiderare con
lune le forze d i met terc i f u o r i d a l l ' Occ i den t e senza
uscirne t e r r i t o r i a lmen te , secondo i l sugger imento dì
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A s o r Rosa . D e l res to d ove a n d r e m m o ? Q u e l l ' O c
eidentc di cu i d obb i amo l i be ra rc i è o rma i esteso su
tu t to i l p ianeta terra , come osserva Serge La touche
ne L'occidentalìz7xizìoiìe dei mondò3. Pensandoc i
bene. FOcc iden te da cui dobb i amo met terc i f u o r i è
quel mondo a cui i l nostro Maes t ro c i o rd ina di non
appartenere. Il paradosso cr i s t i ano si t rova i n questa
apparente con t r add i z i one : i l F i g l i o d e l l ' u o m o v iene
f ra no i con i l p roget to dì salvare i l mondo , mosso da
un amore per i l mondo che lo spinge a mor i re come
uno schiavo sul la croce , in quanto non è del mondo ,
in leso come m o n d o del potere , de l l a c ompe t i z i o ne ,
de l l a v i o l en za . Per ques to m o n d o eg l i si r i f i u t a d i
pregare. Questo vuo l d i re che la preghiera può essere
vera e accol la solo a cond i z ione che c i met t i amo Inor i
da questo mondo , e possiamo far lo solo con una scelta
concreta d i r i f i u t o .
M i f e rmo su quesLo che si può d ire i l "pun to de
bo l e " : no i c r i s t i an i s iamo tanto ab i tuat i al dua l i smo
anima-corpo che pensiamo alla preghiera come parola
che si slacca dal corpo e vo la come co lomba al trono
d i D i o , Per Gesù ehreo invece è tu t to l'essere che si
r i vo l ge a D i o e sì espr ime con la parola e senza la pa
io l a : la preghiera c obbedienza. Ino l t re Gesù ha mar
cato una incompatibil ità: o D i o o i l denaro (r icchezza,
mammona ) e, a magg ior ragione, o D i o o la guerra. Se
non s iamo operator i d i g iust iz ia e di pace è meg l io non
pregare. Credo che noi credent i s iamo i nv i t a l i a porc i
? S. LATOCOIL-, L'occideimlizzazhmc dei inondo. Bollati Borirgli ieri. Torino 199.3,
IIQ
seriamente questa domanda: quale Gesù scegl iamo? I l
Gesù g iust iz ia lo fuor i dal la porta, fuor i da l l 'Occ idente ,
o un Gesù r i conc i l i a to con quel mondo che ha sdegno
samente r i f iu ta to?
11 c redo che r ec i t i amo ci presenta tu t to i l percor
so del C r i s t o , da l la nasci la in una sfalla al la mo r i e ,
escluso dal la città, f i no al la g l o r i a , seduto al la destra
del Padre, E sembrerebbe che sia lasciata ai seguaci
la libertà de l la scel la . E na tura lmente c o l o r o che si
credono i più l 'urbi , scelgono l ' ep i l ogo f ina le . E per
questo anche l ' i cona del croc i f i sso è trasf igurata in un
t rono g l o r i o so . N o n ha avuto m i g l i o r esito l ' i n v i t o a
mangiare la sua carne e a bere i l suo sangue, t ras for
malo da memoriali' mortìs in festa pasquale, recupera
ta nei p r og r amm i festa io l i del la stagione consumis ta ,
C redo che in nessun tempo come nel nostro, i l Cr i s to
sia c o l l o c a l o den t ro que l mondo dal quale Eg l i si è
messo f u o r i .
Dunque , quale Gesù scegl iere? [.asciamocelo d i re
da due non ca t to l i c i che partono dall'intenzione d i s f i
dare l 'Occ iden te per amore de IP umanità occidenta le
d i cu i fanno parte. Asco l t i amo loro perche i ca t to l i c i
d i casa generalmente hanno accettato la progettaz ione
med i a t i c a . a l leata i n sos t i t u i b i l e de l l a p roge t t az ione
consum is t i c a , i l che equ iva l e ad accettare la guerra
nonos tan te le paro le la r i f i u t i n o . E c c o E m m a n u e l
Lévinas: «.L'idea d i una verità la cui mani festaz ione
non è g lor iosa né c lamorosa, l ' idea d i una verità che si
mostra nel la sua umiltà come la voce d i l ine s i lenz io ,
secondo l 'espressione b i b l i ca , una verità perseguitala
non è forse l ' un i ca modalità poss ib i le della trascen
denza? L ' u m i l i a scombina in maniera assoluta, non è
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del mondo» 4 , F A l be r t o Aso r Rosa: . . Q U C M O di osa i
e ano di quei momen t i in cu i i l conf ronto e lo scontro
non avverranno , nonostante le apparenze, sul terreno
dei me / z i m i l i t a r i e delle p rove di forza mater iat i ma
del possesso e de l l ' uso del la parola. . . Penso a qua lco
sa d i più lento c d i più sotterraneo, . , a una specie d i
processo che val lea f ron t iere e supera steccal i . . . a una
sorta d i penetrazione del le parole attraverso le barriere
del fuoco e de l l ' a cc i a i o da cu i s iamo orma i t u i t i c i r
condat i e impr ig i ona t i e che c i d i v i d ono g i i un i dag l i
a l t r i . Lavorare sul la parola e per la parola è i l comp i t o
che c i sta davanti»*.
Essere pace
Essere pace è la cond i z ione necessaria per essere
cos t r u t t o r i d i pace. T u t t i j trattati, le c o n v o c a z i o n i
per parlare de l l a pace, tutte le i n i z i a t i ve fa i fi scono o
perché non a r r ivano ad essere e f f i cac i nel la realtà, o
perché i loro prof agoni sii non sono esseri pac i f i ca t i , l o
credo che questa sia la spiegazione per cu i la pace re
sta generalmente un desider io . Confesso che m i faccio
spesso la domanda: io sono pace? sono tra que l l i che
hanno raggiunto l'identità del d iscepo lo e d i f f o ndono
la pace con la sola presenza? entrano in una casa, si
* E . LÉV INAS , Tra noi, luca Book* .Milano igyg.
• A , ASOR ROSA. Ut Riterrà, Hmandi. Torino 2002.
1 1 2
presentano a un convegno d i am i c i , e i n tutte le occa
s ion i portano pace?
Premetto che a mettere guerra nel nostro cuore sono
i desideri e le re laz ion i . L a società attuale non è paci
f ica , è i n stalo di guerra perché i l suo metodo di susci
tare ì desideri per vendere e consumare è un metodo
v i o l en to . M e n e i t i ag i taz ione i c uo r i e non permette
l o ro di r iposare in se stessi finché non posseggono
l ' ogge t t o des iderato che potrebbe anche essere una
persona. L ' ogge t t o una vol ta ot tenuto non è pac i f ica
tore perché por la in sé i l vuo to de l l ' a l t r o generando
scontento e delusione. Dìman tristezza e twin recheran
l'ore future ha cantato G i a como Leopard i .
D 'a l t ra parte come è possibi le non accogl iere quei
desideri se l ' u omo e essenzialmente desider io e rela
zione? li possibi le seguendo i l metodo francescano che
è que l lo di trasformare la relazione con le cose da rela
zione concupiscente ( vog l i o possedere, devo possedere
l 'oggetto del desiderio) in relazione contempla t iva I m i
f e rmo a con templare la bel lezza, la perfez ione . Par-
monia de l l ' ogge t to del des ider io ! . La p r ima trasmette
tristezza e noia, la seconda g io i a e libertà. M a questo
vuo l dire essere pover i e santi. Francesco segue povero
e scalzo Gesù che ha scoperto su l la strada povero e
scalzo. E parlando delle relazioni umane è imposs ib i le
che non mettano guerra nel nostro cuore, a cominc ia re
da quel le nel la f am ig l i a . Tu t te le persone in qualche
momen to si sono credute v i n i me d i ing ius t i z ie e spes
so non e un'esagerazione della fantasia, ma invece di
e laborare questa conv i n z i one r i c o r r ono ad «attacchi
ps ico log ic i come la mald icenza e l 'os t rac ismo soci ti le
e Io spostamento che consiste nel lo sfogare la propr ia
i n
rabbia su una persona diversa da quel la che l ' ha pro
vocata che non sì ha i l coragg io d i affrontare**.
Credo che per me nere pace nel cuore non basta
perdonare c ome spesso v iene c o n s i g l i a t o . B i sogna
e l aborare , c h i a r i r e , s c i og l i e re i l nodo . Nessuno d i
men t i ca un to r to r i cevu to spec ia lmente quando que
sto ha avuto un r i l i e v o impor tan te nel la p icco la stor ia
de l l a nostra v i t a . B isogna che questi t o r l i da memo
rie avve l ena l e d i v e n t i n o c a r e z z evo l i , l i e te c ome i l
r i c o r d o d i una passeggiata su l le mon tagne c on una
compagna d i scuola che a f fasc inava . M a possono d i
ventare l iete le memorie dì f a t t i tanto du r i che hanno
sconvo l t o la nostra v i t a e l ' hanno messa su un ' a l t r a
rotta? Pr ima di l u t to avendo ch iaro che noi non s iamo
e non saremo mai v i t t ime i nnocen t i , qua lunque sia i l
t o r t o r i cevu to . Pens iamo a fondo a l la s tor ia di Gesù
che è i l mode l l o più trasparente del la v i t t ima . Pensia
mo al le sue contìnue provocaz ion i d i v i o l a l e la legge,
l avorare d i sabato, anche se i l l avoro era dare la v i t a ,
mettersi a tavo la con i peccator i e s i i s t ran ier i , o f f e n
dere la sacralità de l t emp io con invettive e v io l enza
con t ro que l l i che avevano messo banchetti e tendaggi
ne l la zona permessa l o r o . La reaz ione dei sacerdot i
non po teva che essere la condanna a mor te perché
questo ag i re non rappresen tava a l t r o che empietà ,
un r i f i u t o d i obbed i r e a l l a legge così c o m e suona.
Per questo nel r accon to de l l ' e secuz i one del F i g l i o
de l l " u omo si fa r i c o rdo d i una morte vo lon ta r i amente
* U- GAL IMBERT I , / vizi capitali e i nuovi vizi. Feltrinelli, Mi-
lami 2 0 0 3 .
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accet tata . I ver i m a r t i r i non cadono i n un t r ane l l o ,
sanno f in da princìpio d i entrare i n un c a m m i n o p e r i
co loso , v o g l i o n o abbattere un muro , apr i re un va r co ,
i n te r rompere la continuità d e l l ' u n i v e r s o , p revedono
d i non r icevere o f fe r te f l o r e a l i , amm i r a z i one e g r a t i
tud ine . L i persecutori non sono assetati dì sangue ma
fede l i se rv i t o r i dì c iò che credono essere la verità e
add i r i t t u ra si sentono i sa lva tor i de l popo l o . Si tratta
qu i d i fa t t i g rand ios i ed e r o i c i ; ma in tu t t i ì casi solo
s c i o g l i e n do i l nodo la pace en t ra n e l l ' i n t i m o de l l a
persona e fuga Pamarezza nascosta nel le p iaghe più
remote del cuore .
Difendere l'amore
Men t r e i l c o n f l i t t o , la guerra e t u t t i g l i a l i i che sor-
siono d a l l ' i r a vengono spontaneamente f uo r i da sé. i l
perdono e la pace sembrano p roven i re da l l ' e s te rno ,
c ome se uno sp i r i t o , un daimon scendesse ne l ! uomo
per rompere la cont inui tà de l l a rabb ia . L a rabh ia è
una de l le più fo r t i pass ioni d e l l ' u o m o , al par i de l la
passione sessuale ha la capacità di accecare e d i por
tare l ' i o raz ionale a vedere davan t i a se un essere che
c a m b i a c omp l e t amen t e i suoi c o nno t a t i . M a esiste
una r abb i a meno i r a s f i g u r a t r i c e che v iene assunta
dal la rag ione non quando arde ma solo quando si è
ra f f reddata . D i l a n i si par la dì un ' i r a fredda, ca lcolata ,
che cons ig l i a az ion i om i c i d e e ins ieme è gu ida la da
i n tenz i on i d i conquistare terre e r icchezze . Le rabbie
più per ico lose sono p ropr i o que l le dei s ignor i con la
t i ?
cravatta a cu i i l med ico ha raccomanda lo di non alza
re la voce , d i non agi tars i per non uubare i l p rop r i o
equ i l i b r i o f i s i o l og i c i ) . F p rop r i o quesi t i t i po di rahhia
che ha por ta to ad inventare a rm i d i grande potenza
che ucc idono g l i a l t r i lasc iando i n co l ume co l u i che
le manegg ia .
M a to rn i amo alle p roporz ion i del la nostra esistenza
personale per parlare dì amore e d i come d i f ender lo in
questa società bel l igerante. R iprend iamo l 'espressione
comune de l l ' amore c ieco: anche g l i ant ich i rappresen
tavano Cup ido con g l i occhi bendat i .
Ogn i amore ha un pre lud io passionale più o meno
l u ngo e l'amore c on g l i o cch i a pen i segue ques to
momen to quando , senza r a f f r edda r s i , si ar r icch isce
di e lement i e di esperienze che lo fanno emergere dal
fondo i nd i s t i n to del la passionalità. Avete pensato con
quale do lc i ss imo amore Leopard i abbia posato lunga
mente ì suoi occhi sul la g iovane contadina di Recanati
che torna a casa al t ramonto , i l l umina ta dal l 'attesa del
pross imo giorno d i festa; c sul la bel lezza splendente
sul vo l to d i S i l v i a , unica speranza del la sua vi ta , E ad
altre s i tuaz ioni di amore in cui l'essere umano cessa d i
essere invasore v i o l en to per diventare p iut tosto ostag
g io , come direbbe Lévinas
N o n vo r r e i t o rna re a l l ' e poca r o m a n t i c a , so che
la s tor ia non torna ma i i n d i e t r o , ma come r i t o rna re
a un d i a l o g o amo ro so f r a le persone umane? C o
me recuperare questo spazio necessario per scopr ire
amorosamente le r icchezze i i t una persona, r icchezze
sconosciute, che re s t r e r ebbe r o per sempre a l lo stalo
embr iona le c ome semi che m u o i o n o ucc is i da l gelo
appena sbocciat i?
i k ,
Ogg i si aprono molte scuole del la pace c non c'è
che da rallegrarsene. Il loro lìmite mi pare essere que l
lo d i fare de l le r icerche stat is t iche su fa t t i c onc r e t i ,
senza part ire dal l'alto che i g iovan i forse non hanno
f a l l o ma i una lunga esper ienza d i i n c on t r i p a c i f i c i
spcc ia lmen le nel la copp i a . Ogn i t i p o d i f o rmaz i one
ogg i deve essere p iut tosto centralo sul la persona per
ché la società rel ig iosa e la società po l i t i ca ci hanno
r i emp i t o di document i senza rendersi conto a ch i sono
d i re t t i e qua l i sono le loro cond i z i on i ps icoaf tétti ve .
M i domando se è possìbile proiettare la pace su l i ve l l i
naz ional i e in ternaz iona l i se la formaz ione non scende
a l lo stesso tempo a l i v e l l o personale. Un fondatore dei
modern i studi sul la pace, i l norvegese Joan Ga l thung ,
parlando in una intervista del la disoccupazione in Ger
mania è uscito con questa bat luta: « l o un sugger imen
to ce l ' av re i : in Germania per ogn i m i l l e d isoccupat i
togl iere i l posto d i l avoro a un economis ta ; con questo
proget to si potrebbe arr ivare ad e l im inare 4300 eco
nom i s t i , più o meno i l totale attuale. È natura lmente
posso suggerire lo stesso per l ' I t a l i a . Il p rob lema per
me non sono i cap i ta l i s t i , ma piut tosto g l i economis t i
che sono i serv i tor i del sistema».
Questa risposta m i r iporta ad una conclus ione che
ho occasione d i trarre f requentemente . F d i f f u so fra
i pensatori d i varie d i sc ip l i ne i l b isogno di scendere
dal le cos t ruz ion i fa l le col cerve l lo al contat to con la
persona , c o n i suo i b i s ogn i r e a l i . I n s omma appare
sempre più ev idente i l b i sogno d e l l ' u o m o di essere
toccato, fer i to d a l l ' a l no che sof fre o che esige da lui di
essere guardato c cap i to in tutte le sue esigenze vere.
Questa corsa al la guerra attraverso le ann i e l 'econo-
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mia può essere arrestata solamente se si fermano que l l i
che sono t ravo l t i nel la corsa, e si aiutano a recuperare
que l la capacità essenziale che è stata lasciata sui bord i
de l la strada per entrare nel la corsa f o l l e . B isogna che
precedano in questo recupero que l l i che sono ahi luat i
a pensare e a scrivere senza i l l i ne d i servire i l sistema.
Bisogna che v incano un certo pudore mo l t o d i f f uso tra
g l i in te l le t tua l i de l l 'Occ iden te ; che non si vergogn ino
dì essere uman i , e capaci di ascoltare que i raccont i
t roppo terreni d i co loro che hanno lo stomaco vuo to ,
che non hanno l avo ro e sì sentono più numer i che
persone. Cile non si vergogn ino di ascollare la donna
d iventata un icamente oggetto ero t ico , quando un pìc
co lo bar lume d i luce la svegl ia dal sonno e pensa che
oltre al la possibilità di d iventare una " execu t i ve " (cioè
da oggetto scart abile oggetto d i lusso) ha la possibilità
d i d iven tare costru t t r ice d i amore , capace di mettere
nel mondo d inamiche d i amore senza i l quale la pace
resta un 'u top ia sempre più lontana.
l i - :
PAROLA-CHIAVE
RESPONSABILITÀ
La responsabilità ha d i re t t amen te a che fare con
l ' a l i o de l r i spondere . D a qu i nascono sub i lo a l cun i
i n te r roga t i v i : a ch i dò questa risposta? a ch i promet to
che compi rò questa o que l l a cosa? qua le c h i ama l a
p resuppongo m i i n t e rpe l l i ? l o r i s pondo asco l tando
un qualcuno o un qualcosa che m i chiama. I l termine
responsabilità imp l i c a un ch iamante . N o n v i può es
sere responsabilità se non si def in isce ch i e che cosa
ch iama.
L a filosofia contemporanea ha posto i l tema del la
responsabilità ne i t e rm i n i più r ad i ca l i : come f a cc i o
ad essere responsabile se non c'è un trascendente? E
possibi le essere responsabi l i verso il s i lenz io , verso i l
niente del la filosofia di Heidegger?
U n a l n o approcc io con i l quale è stato a f f r on t a l o
i l tema del la responsabilità è que l lo de l l ' u t i l i t a r i smo :
responsabilità è la capacità di corr ispondere a ciò che
r i t en i amo u t i le . Si tratta di una responsahilìià intesa
come capacità di rispondere un icamente a noi stessi.
In ques to schema d i a ld i l à manca rad ica i incute la
d imens ione del la gratuità. L ' u o m o che persegue uno
scopo utilitaristico per la specie che ogg i usa e d o m i
na la ferra è responsabi le unicamente verso i l p ropr io
interesse.
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