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ENEA01/04/13 L'agone 3 Gestione scorie radioattive: ruoli, autorizzazioni e sicurezza

Operazioni per il trattamento e lo stoccaggio dei rifiuti tossiciPanatta Sarah 1

26/04/13 quotidianoenergia.it 7 Alcune ricette per amministrare la luce - Smart City, "ricette" peramministrare la luce

Ruggiero Antonio Jr 2

27/04/13 Staffetta Quotidiana 18 Idee per isole rinnovabili ... 4

27/04/13 Roma 14 Building automation, domotica ed eco risparmio Celentano Laura 5

29/04/13 ilsole24ore.com 0 Bonus del 55% per l'efficienza energetica, corsa alla proroga:quando il beneficio supera la spesa

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29/04/13 RepubblicaAffari&Finanza

47 Rapporto modello unico - Muratori subito in casa tra due mesi iltaglio alle detrazioni fiscali

De Ceglia Vito 8

29/04/13 Italia Oggi Sette 3 Quesitario - La detrazione del 55% Baruzzi Stefano - J.L. 9

30/04/13 corrieredelmezzogiorno.corriere.it

0 Comune-Enea, accordo per riportare alla luce i tesori dell’anticaSinuessa

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30/04/13 quotidianoenergia.it 11 Stoccaggi elettrici Ue, si fa sul serio - Stoccaggi elettrici Ue, ora sifa sul serio

... 12

30/04/13 Repubblica Roma 15 Imprese e università la ricerca in consorzio Rustichelli Andrea 13

30/04/13 wakeupnews.eu 0 Governo Letta, il parere di Fedora Quattrocchi: 'Ha competenzepolitiche, non tecniche'

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01/05/13 Ciociaria Oggi 8 Un tuffo nella green energy ... 16

02/05/13 lastampa.it 0 E' nata la Casa di Legno Ecosostenibile 18

03/05/13 Italia Oggi 30 Bonus 55%, porte aperte De Stefanis Cinzia 19

03/05/13 tgcom24.mediaset.it 0 Milano, trovati interrati fusti radioattivi ... 20

03/05/13 lastampa.it 0 Edilizia in verde, c’è il verificatore delle performance ambientali 21

03/05/13 wired.it 0 3 proposte per la ricerca 23

ENERGIA E SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE27/04/13 Messaggero Casa 4 Fotovoltaico, sì allo "sconto" Irpef del 36/50%. Luce trasformata in

energia - Fotovoltaico? Sì alla detrazione del 36/50%Franceschi Qliviero 25

29/04/13 Sole 24 Ore 15 La Rete che aiuta obiettivi sostenibili ... 27

29/04/13 Unita' 10 Svolta verde per il futuro - Quattro leve per lo sviluppoVademecum di un governo - Industrie, territorio energia ecemento. Serve la svolta verde

Greco Pietro 28

29/04/13 Corriere della SeraEconomia

37 Edilizia Un business da ristrutturare Gasperini Paolo 29

30/04/13 Staffetta Quotidiana 5 Fv, possibile accordo Cina-Ue sui dazi ... 31

30/04/13 quotidianoenergia.it 7 Lo studio. L'efficienza supera le rinnovabili ... 32

30/04/13 Sole 24 Ore Rapporti24Impresa

44 Rallenta la corsa green - Rallenta la corsa all'energia pulita Magrini Marco 33

30/04/13 Sole 24 Ore 7 Un piano per hi-tech e industria verde Fotina Carmine 35

RICERCA E INNOVAZIONE TECNOLOGICA27/04/13 Mattino 5 Rilancio del Sud, l'agenda Letta - Rilancio del Sud, ecco d'agenda

Letta»Chello Alessandra 37

29/04/13 Sole 24 Ore EdizioneSpeciale

7 Più sgravi a lavoro e ricerca Bruno Eugenio - MobiliMarco

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30/04/13 Tempo 10 Giovani e ricerca Scommessa sul futuro Acali Andrea 40

03/05/13 Repubblica 33 Sull'onda dello sviluppo che da noi è ormai dimenticato Gallino Luciano 41

NUCLEARE01/05/13 Avvenire 10 Nucleare, l'Europa schiera una task force N.S. 42

03/05/13 Sole 24 Ore 7 Zanonato «apre» poi la precisazione ... 43

MERCATO DELL'ENERGIA E OPERATORI27/04/13 Sole 24 Ore 15 Passera vara gli sgravi alle imprese «energivore» F.Re. 44

29/04/13 Sole 24 Ore 14 La guerra del gas sfiora anche l'Italia Da Rold Vittorio 45

30/04/13 Italia Oggi 30 Aiuti energetici non cumulabili Lenzi Roberto 46

30/04/13 Mf 14 Gas in cerca di gestore Capuzzo Nicola 47

02/05/13 Espresso 71 Come si spreca un mare di petrolio Carlucci Antonio 48

Articoli Selezionati

ATTUALITA' POLITICO ISTITUZIONALE ED ECONOMICA28/04/13 Sole 24 Ore 9 Confindustria: esecutivo di qualità, ripresa e crescita priorità

immediatePicchio Nicoletta 1

28/04/13 Corriere della Sera 4 Le storie e le carriere chi sono i ministri Battista Pierluigi 3

30/04/13 Sole 24 Ore 19 Debiti Pa, scattano le sanzioni Trovati Gianni 8

01/05/13 Sole 24 Ore 6 Squinzi: subito le misure per crescere Geroni Attilio 10

03/05/13 Stampa 6 Primo obiettivo: creare lavoro R.TAL. - A.PIT. 12

03/05/13 Corriere della Sera 8 Letta accelera, c'è la squadra - Fassina all'Economia. Il ritorno diMiccichè

Martirano Dino 15

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L'agoneda pag. 3

01-APR-2013

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da pag. 7

26-APR-2013

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27-APR-2013

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Dir. Resp.: Goffredo Galeazzi

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27-APR-2013

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ENEA 5

art

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Più di 3 milioni di famiglie pronte, di nuovo, a scattare. Perinvestire sull'efficienza energetica delle proprie abitazioniaggiungendo tutti insieme ben 30 miliardi di euro neiprossimi 5 anni all'asfittico mercato delle costruzioni eristrutturazioni edilizie. A patto di prorogare, o meglioancora di renderlo davvero permanente, almeno ilmeccanismo delle detrazioni fiscali del 55% che hadimostrato (lo dimostrano con chiarezza gli ultimi datidiffusi dall' ENEA ENEA ) di funzionare davvero bene, garantendo

ritorni complessivi al paese sicuramente superiori al teorico esborso pubblico. L'invitodegli analisti è praticamente unanime e a quantificare il beneficio è tra gli altri Luca DalFabbro, presidente di Domotecnica, una delle principali reti indipendenti di aziende cheoperano appunto nell'efficienza energetica, oltre che nelle rinnovabili.

Nell 'agenda politica Nell 'agenda politica Sarà una delle priorità della politica economica del nuovo governo, vista l'imminentescadenza, dei due meccanismi combinati che trainano investimenti capaci di garantirerisparmi energetici a lungo termine alle famiglie e benefici complessivi al paese:appunto le detrazioni del 55% e il meccanismo parallelo degli sgravi del 50% riservati allasostituzione di infrastrutture ed elettrodomestici con apparati più efficienti. I giochi, ameno di proroghe, scadono il 30 giugno prossimo. Con il ritorno in entrambi i casi, dal 1luglio, al vecchio meccanismo strutturale e fortunatamente mai abrogato delledetrazioni del 36%, sicuramente trainante ma assai meno conveniente.Dall'osservatorio sull'efficienza energetica coordinato da Domotecnica «emerge – insisteDal Fabbro - che ben il 13% degli intervistati è propenso a fare, nei prossimi anni,almeno un intervento di efficientamento. Se proiettato all'universo delle famiglieitaliane, questo dato significa che circa 3,3 milioni di famiglie cercheranno di rendereefficienti le proprie abitazioni». «Considerando - spiega il presidente di Domotecnica -che un intervento di riqualificazione medio ha un costo di circa 10 mila euro, quello cherisulta è un mercato potenziale incrementale che si aggira intorno ai 30 miliardi di euro:un contributo significativo al rilancio dell'economia italiana e dell'occupazione».

Un ritorno "anticrisi" Un ritorno "anticrisi" Un mercato che potrebbe oltretutto crescere ulteriormente considerando che nelle stime

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Tecnologie Energia

Bonus del 55% per l'efficienzaenergetica, corsa alla proroga:quando il beneficio supera la spesadi Federico Rendina

I N Q U E S T O A R T I C O L O

Argomenti: Tecnologie | Luca Dal Fabbro |Domotecnica

Cronologia articolo 29 aprile 2013

RASSEGNA WEB ilsole24ore.com Data Pubblicazione: 29/04/2013

ENEA 6

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©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un mercato che potrebbe oltretutto crescere ulteriormente considerando che nelle stimedi Domotecnica "il 78% di italiani è frenato dal fare interventi a causa del difficilemomento economico". Ma proprio un intervento mirato su tutti i fattori che consentonodi risparmiare energia nelle nostre abitazioni può tradursi «per le famiglie che devonofare i conti con la crisi, in un significativo risparmio sulla bolletta, innanzitutto su quelladel gas" che "dal 2011 ad oggi, ha segnato un incremento di oltre il 20% nonostantel'ultima riduzione del 4,2% da parte dell'Autorità». Ecco dunque che «un sistema diincentivi stabile è dunque una soluzione auspicabile per sostenere gli investimenti dellefamiglie e lo sviluppo del settore». Quanto sia rilevante lo spazio e l'opportunità di realizzare interventi di efficientamentoenergetico sulle abitazioni lo dimostrano le ultime statistiche riferite alla Lombardia,regione che peraltro mostra indici di efficienza complessiva superiori alla medianazionale. Circa il 60% delle classifiche sin energetiche degli edifici ricade nella classe G,la meno efficiente. E se si considerano anche le classi F ed E, che si riferiscono ad indicidi efficienza e comunque non elevati, si supera il 70% degli immobili. Gli edifici in classeB non arrivano al 5% del totale e quelli in classe A e A+ sono meno dell'1%.

I saggi di Napolitano: «Le detrazioni del 55% vanno rese permenenti»

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TAG: Tecnologie, Luca Dal Fabbro, Domotecnica

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RASSEGNA WEB ilsole24ore.com Data Pubblicazione: 29/04/2013

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ENEA 9

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CASERTA – Riportare alla luce evalorizzare i tesori di Sinuessa. Il sognoarchelogico sepolto dal mare del litoraledomitio può diventare realtà dopo l’accordosottoscritto da ENEA e il Comune di SessaAurunca. I due enti hanno avviato unacollaborazione per la valorizzazione delpatrimonio geo-archeologico e naturalisticosommerso della città romana risalente al IIsecolo a.C. Tra gli obiettivi, spiega l' ENEA, vi è la raccolta di dati per la realizzazionedi percorsi subacquei in grado di renderefruibile l'interessante area archeologica

marina prospiciente il litorale comunale. Proprio in questi giorni, l'ENEA ha avviato una campagna di studi geologici, rilievigeomorfologici ed ispezioni subacquee con l'obiettivo di analizzare edappurare le probabili cause del fenomeno di sprofondamento dellestrutture dell'antica colonia romana, che si trovano attualmente allaprofondità di circa dieci metri.

I TECNICI - Per l' ENEA si tratta della seconda campagna di geo-archeologia subacquea in quest'area, una campagna cui partecipano iricercatori del laboratorio di chimica ambientale del Centro di ricercaENEA di Portici, Alfredo Trocciola, Raffaele Pica e Carmine Minopoli.Un geologo del Comune, Pasquale Sarao, affiancherà il team diricercatori dell' ENEA e, come per la prima campagna di studio, svoltalo scorso anno nel periodo estivo, si approfondiranno gli aspettigeomorfologici e naturalistici di quest'area costiera.

LE TECNOLOGIE - «Poiché le acque in cui si trovano le rovine diSinuessa tendono ad essere spesso torbide a causa dei sedimenti, l'ENEA prevede l'utilizzo di una tecnologia sonar innovativa perinvestigare i fondali in 3d, tecnologie Gps ad alta precisione estrumentazione di misura dedicata all'ambiente marino» spiegal'Agenzia. Le indagini hanno posto l'attenzione sugli antichi tracciativiari partendo da una strada selciata che si insabbia in prossimità dellaspiaggia di Baia Azzurra, da cui ha preso avvio la campagna digeoreferenziazione dei manufatti antropici sommersi e delle formazionidi pregio naturalistico.

BLOCCHI E STRADE - Tra i reperti identificati ci sono 24 enormiblocchi (pilae), tracce di una antica strada e altre strutture di origineantropica che erano probabilmente emerse in epoca romana e checonfermano la presenza delle antiche strutture sprofondate. Il Comunedi Sessa Aurunca intende utilizzare i risultati degli studi dell' ENEA per

SESSA AURUNCA

Comune- ENEA , accordo per riportarealla luce i tesori dell’antica SinuessaLa città romana sprofondata e sommersa dal mare. I reperti dellaciviltà sepolti a dieci metri di profondità

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Un'area archeologicasepolta nel maredomitio

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CORRIERE DELLA SERA.IT

RASSEGNA WEB corrieredelmezzogiorno.corriere.it Data Pubblicazione: 30/04/2013

ENEA 10

di Sessa Aurunca intende utilizzare i risultati degli studi dell' ENEA perconnotare e delimitare un'area di interesse geo-archeologico enaturalistico, da inserire nel vasto e ricco panorama archeologico dellaRegione Campania.

IN FUTURO ESCURSIONI SUBACQUEE - In progetto vi è un poloattrezzato per percorsi subacquei ed escursioni in barca. «Si tratta diun'iniziativa in linea con la Convenzione del 2001 dell'Unesco, chestabilisce che i beni archeologici sommersi debbano preferenzialmenteessere lasciati nei siti di ritrovamento favorendone la fruizione in loco,vale a dire in fondo al mare» afferma l' ENEA . Infine per avviare undibattito tra storici, geologi ed archeologi, si è tenuto oggi, martedì,presso il Museo Civico di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, ilconvegno «Valorizzazione del patrimonio sommerso di Sinuessa», conla partecipazione dei ricercatori ENEA di Portici, del sindaco di SessaAurunca, Luigi Tommasino, di Adele Campanelli, Soprintendente aiBeni Archeologici di Salerno, Avellino, Caserta e Benevento e diesponenti di altri enti di ricerca.

Redazione online

30 aprile 2013© RIPRODUZIONE RISERVATA

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RASSEGNA WEB corrieredelmezzogiorno.corriere.it Data Pubblicazione: 30/04/2013

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Fedora Quattrocchi

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Governo Letta, il parere di Fedora Quattrocchi: ‘Hacompetenze politiche, non tecniche’POST DI ADMIN DATA: APRILE - 29 - 2013

Sulle nostre pagine avevamo già raccontato, inun’intervista firmata da Francesco Guarino,l’esperienza della dirigente pubblica di ricerca FedoraQuattrocchi, nel tentativo di proporre la propriacandidatura alle primarie Pd del 29 e 30 dicembre2012. Oggi la dottoressa Quattrocchi, tecnico-politicoin campo etico-energetico-ambientale , ci offre unasua riflessione sul futuro governo Letta, che chiederàla fiducia stasera alle ore 20.

Riprendo alcune parole pubblicate su mio blog il 27aprile scorso, nei minuti in cui Enrico Letta –“politico” PD (non mi pare abbia alcun eclatante CV

“tecnico”) stava per comunicare i nomi dei ministri: «Cercherò di fare un Governo con personecompetenti» ha ben detto in diretta streaming, di fronte alla delegazione del Movimento 5 Stelle il 25 aprilescorso. Ma come si formano le persone competenti in questo Paese? Studiando. E chi studia algiorno d’oggi? Quasi più nessuno. E perché? Perché non conviene!

Le delizie proposte dalle carriere politiche di tutte le fasce e giurisdizioni (Circoscrizione, Municipio,Provincia, Regione, Camera, Senato, Parlamento Europeo e relativi segretariati, assessorati, porta-borsa,etc.) sono molto maggiori delle delizie proposte dalle carriere di studio vere. Se questo trend si invertisse, intermini di stipendi, visibilità e potere, il sistema Paese decollerebbe letteralmente. Ora, al contrario, è nelbaratro, soprattutto per questo corto circuito improprio tra sapere e responsabilità.

Oggi però aggiungo: non basta essere competenti, soprattutto alla luce di quanto è accaduto di tragico difronte a Palazzo Chigi, tra due carabinieri e un cittadino calabrese, disoccupato e senza più famiglia, anchea causa di stipendi poco consistenti (un cocktail micidiale, sempre più comune in questo Paese) e che hadetto “puntavo sui politici ”: serve essere “competenti”, come curriculum, ma anche essere avvezziall’esposizione pubblica e ad aver accumulato esperienza in tal senso. Altrimenti nessun delegato-politico si presenterà più di fronte alla gente al posto dei politici non avvezzi.

La parola “competenze” che ha usato Enrico Letta dovrebbe fare il paio con “tecniche”. Perché non mi sivenga a dire che le competenze possano essere strettamente politiche, da parte di politici quarantenni-cinquantenni oggi scelti, visto che nessuno dei nominati ha svolto scuole politiche di lungo corso. Men chemeno i ministri PD, che forse a malapena hanno messo piede a Frattocchie. Unica eccezione – e lo dicopur essendo del PD - è Emma Bonino, che è una vera “competente politica”, seppur lungi da me – siintende – preferire le competenze politiche rispetto a quelle tecniche.

Ora si spera che Enrico Letta non mandi a casa i certosini tecnici PD della Camera – veri estensori delleleggi e interrogazioni parlamentari – che realmente hanno fatto scuole di alta amministrazione pubblica e maicompaiono tra i nomi dei ministri/parlamentari. In particolare – seguendo quanto scritto da “La Repubblica”ieri: quali competenze ha la giovane Beatrice Lorenzin per guidare il Ministero della Salute? Unvero schiaffo a tutti i dottorati, ricercatori, professori che si occupano di medicina e sanità, in prima linea esul campo, nello sfascio delle ASL regionali: in quel posto doveva essere messo qualcuno – anche ”vecchio”– che si era particolarmente distinto nell’arginare tale sfacelo. Non basta essere giovani e donne e non bastaneanche essere competenti per occupare un posto da ministro. Serve essere competenti ed esposti nelletecnologie/beghe “rognose” di settore e perciò malviste, ma indispensabili per la cittadinanza.

La ministra Carrozza forse si avvicina a questo particolare soggetto politico-tecnico, rarissimo al giornod’oggi, ma il suo curriculum vitae ha sicuramente meno pubblicazioni di un medio professore associato,magari cresciuto in università “popolari”, ben più difficili da scalare rispetto alla Bocconi, alla Normale di Pisa,alla Sant’Anna. Ma possibile che non possa divenire Premier o ministro un professore che si è fatto“il mazzo” in una università statale “difficile”, di massa e meno snob delle citate? Soprattutto nonabbiamo, in questa compagine di nuovi ministri, un curriculum che abbia contribuito, sul campo e in mezzo

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TUESDAY, APRIL 30, 2013

RASSEGNA WEB wakeupnews.eu Data Pubblicazione: 30/04/2013

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Il governo Letta al giuramento (tg24.sky.it)

alla gente, a svolte di impatto dal punto di vista di tecnologie/leggi/proposte, da far “digerire” alle popolazioniitaliane, infarcite di sindromi del NIMBY (Not In My Back Yard). Se la ministra Carrozza ritiene che scienziati-ingegneri, con più pubblicazioni e gestioni di disaster managing rispetto a lei, siano ancora disposti, per 2-3mila euro al mese (quando non precari), a fare quello che lei o chi prima di lei non ha mai svolto sul campo,portando ormai le popolazioni italiane in piazza anche per la costruzione di un semplice svincoloautostradale, si sbaglia.

Per il ministro Lorenzin non posso che sottoscrivere leparole odierne di “La Repubblica”: «Che abbiasoltanto il diploma di maturità classica può essererelativamente importante. Ma la Salute – che soloeconomicamente ha un peso enorme (il Fondosanitario nazionale è di circa 110 miliardi di euro) –richiederebbe un minimo di esperienza e dicompetenza (parola peraltro usatissima persottolineare la nuova compagine ministeriale)».

Siamo poi sicuri che le scelte dei ministri operate daEnrico Letta siano in grado di smussare lo sfascioindegno descritto da Gian Antonio Stella ieri sul“Corriere della Sera” relativamente all’ente di ricerca ENEA ,emblematico di tutto quel che di altamentecompetitivo esisteva e che è stato distrutto “dall’agenzismo craxista” della generazione dei balocchi?

Perché sia chiaro a tutti i “giovani e donne” scelti da Enrico Letta: l’industria se ne va all’estero a investireper:

1) Mancanza di etica e giustizia in Italia (cause legali, blocchi ai cantieri, giovani donne politiche senzalaurea al governo)

2) La ricerca in campo ingegneristico, energetico, climatico e sulle materie prime – vedi caso ENEA ma nonsolo – sta praticamente morendo.

Bene, almeno, ha fatto Enrico Letta a non aver messo in mezzo i Fassina, i sindacati (gli unici che contanoson quelli dei cantieri chiusi), etc, che necessariamente sono nell’imbarazzo totale. Se non si rimedia aquesta attuale scelta “giovanilista” un po’ snob, correndo ai ripari almeno con i sottosegretari, questogoverno rischia di non arrivare a mangiare il panettone. E non è un modo di dire.

Fedora Quattrocchiarea PD – tecnico-politico in campo etico-energetico-ambientale

@fedquattrocchi

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GIULIA MATTIOLI (NEXTA)

Casa di Legno Ecosostenibile

ARCHITETTURA02/05/2013

E' nata la Casa di Legno EcosostenibileL’ingegnere friulano Samuele Giacomettiha costruito la prima ‘Casa di LegnoEcosostenibile’ che ha ottenuto lacertificazione PEFC

Un grande esempio di bioedilizia virtuosa arriva dalFriuli Venezia Giulia, e precisamente Sostasio di PratoCarnico (Udine) la ‘Casa di Legno Ecosostenibile’ èil primo edificio ad uso residenziale ad ottenere ilprestigioso certificato PEFC. Il Programme for theEndorsement of Forest Certification è un sistema dicertificazione che riguarda la gestione forestale sostenibile, e la casa ideata dall’ingegnere Samuele Giacometti selo è guadagnato grazie all’impiego esclusivo di legno locale e gestito secondo i parametri stabiliti. Il PEFC infatticertifica la tracciabilità dei prodotti legnosi, e di solito viene attribuito al mondo dell’industria e dell’artigianato.

La Casa di Legno Ecosostenibile nasce grazie al progetto dell’ingegner Giacometti 'Sa Di Legno', nato nel 2007con lo scopo di riscoprire e valorizzare il legname e le imprese racchiuse all’interno del cosiddetto ‘Anello dellasostenibilità’, un’area di 12 km di raggio. 43 tipi di albero (anzi, di legno-pianta) dei boschi locali sono stateimpiegati per erigere quella che l’ingegnere ha definito ‘un sogno che diventa realtà’. Tra la Val Pesarina e ilComune di Sauris (Udine) operano le imprese e gli artigiani protagonisti dell’intera filiera di trasformazione del legnoda pianta a casa, arredamento compreso. Un esempio concreto di edilizia a zero impatto ambientale, chesalvaguarda l’ambiente e allo stesso tempo incentiva l’economia locale.

A tutto ciò c’è poi da aggiungere il pregio del legno in quanto materiale, piacevole alla vista, al tatto, all’olfatto,assolutamente salubre e con scarsi costi di gestione, anche grazie all’utilizzo di fonti di energia rinnovabili. 157metri quadrati di superficie abitabile, la cui efficienza energetica è certificata dallo standard CasaCliama Bpiù.Altro ‘diploma’ che questa straordinaria abitazione si è guadagnata è quello del ‘Laboratorio LCA & Ecodesign’dell’ ENEA di Bologna, che ha dimostrato la sostenibilità ambientale del legno utilizzato nel progetto Sa Di Legno,sulla base di dati quantitativi rivolti all’intero Ciclo di Vita.

Un sogno per l’ingegner Giacometti e un esempio tangibile della possibilità di costruire residenze a basso impattoambientale che interagiscono pienamente con l’economia locale. Più virtuoso di così!

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08:21 - Per 15 anni sopra una potenziale bomba, radioattiva. Questa la"sgradevole" esperienza degli abitanti dell'elegante palazzina in via Soave12, a Milano. A pochi metri da loro un deposito abusivo di materialeradioattivo. Tutta colpa, sostiene un'indagine del pm Tiziana Siciliano, diun ingegnere di origine austriache, titolare di una ditta che per decenniha armeggiato con sostanze tossiche, interrandole invece di stoccarle.

Federico P., oggi 86enne, eludendo la legge, ha interrato tali sostanzenel cortile, e le ha coperte con delle assi in legno e per evitare chequalcuno ci si imbattesse: Non solo, riporta la Repubblica: vi ha appostoun poco tranquillizzante cartello triangolare giallo con la scritta (in mezzoa un teschio) "materiale radioattivo". I vigili del fuoco, dopo averriscontrato la presenza di cesio, cobalto e uranio oltre i limiti di sicurezza

, hanno iniziato le operazioni di messa in sicurezza dell'area, in attesa del loro trasferimento.

La scoperta è avvenuta a luglio dell'anno scorso, quando durante un controllo è stata riscontrata nello stabile inquestione una percentuale di radioattività superiore alla norma. Sconcertante la giustificazione dell'ingegnere, che hacandidamento ammesso che alcuni fusti, sotterrati e non stoccati, sotto il suo scantinato erano effettivamenteradioattivi. Rischia se riconosciuto colpevole, almeno dieci anni di carcere. In attesa delle conclusioni dell'inchiesta, itecnici dell' ENEA hanno allestito un tendone, isolato l'area e portato via tutto il materiale infiammabile.

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Milano, trovati interrati fusti radioattiviIngegnere li seppelliva anziché stoccarli come prevede la legge: rischia 10 anni di carcere

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GREEN JOBS Marco Gisotti

03/05/2013

Edilizia in verde, c’è il verificatore delle performance ambientaliUna volta il mattone era l’investimento sicuro.Quando si avevano i soldi per investire, s’intende. Alcrollo del mercato immobiliare è corrisposto uncrollo ancora più forte dell’edilizia in generale.Perché costruire case se nessuno vuole piùcomprarne? I numeri parlano chiaro: nel 2012 laproduzione è scesa del 14% rispetto al 2011; unapercentuale ancora più negativa di quella che furegistrata nel 2009 quando si pensò che un si fossetoccato il fondo con il -1,4%. Secondo l’Associazione nazionale costruttori edili (ANCE) per vedere un po’ di luce alla fine del tunnelsarebbe necessario che si sbloccassero tutti quegli investimenti oggi fermi o per via dei vincoli imposti dalpatto di stabilità o da ritardi vari dopo gli stanziamenti del Cipe. Si tratta di 39 miliardi di euro che, sempresecondo l’Ance, consentirebbero di salvare 660.000 posti di lavoro e avere una ricaduta nel sistemaeconomico italiano di quasi 130 miliardi. D’altronde il settore edile, oltre che con la crisi economica, hadovuto fare i conti anche con un Paese dove per troppi decenni si è costruito tanto, forse troppo, e spesso inmaniera selvaggia in barba o in colpevole assenza di qualunque piano regolatore. Secondo Legambiente, peresempio, negli ultimi quindici anni la cementificazione In Italia è avanzata al ritmo di 500 chilometriquadrati all’anno: 2,35 milioni di ettari. Immaginate l’estensione di tutta la Puglia e tutto il Molise messiinsieme: il 7 ,6% del territorio nazionale. Forse si è toccato anche un limite, dopo il quale è difficileimmaginare di poter crescere ancora. E allora tutti a casa? No. Tutti a rifare le case. Anche perché se ne parla almeno da 35 anni ma solo negliultimi quattro o cinque abbiamo cominciato a capire quale business potesse essere quello dellariqualificazione del patrimonio edilizio. Non più costruire – o costruire meno – ma migliorare e mantenerel’esistente. La prima legge italiana sull’isolamento termico, che è poi anche la prima legge europea inassoluto in materia, prima di tedeschi, francesi o norvegesi, risale al 197 8. Arrivati per primi, ci abbiamomesso però un po’ di anni a metterla davvero in pratica. Oggi, però, possiamo dire che l’unico ambito del settore edile che tira è quello delle ristrutturazioni, speciese green. Lo ha confermato a inizio aprile proprio uno studio dell’Ance, secondo il quale «gli investimenti ininterventi di recupero abitativo risultano essere l’unico comparto a mostrare una tenuta dei livelliproduttivi (+0,8% nel 2012 e +3% nel 2013 su base annua), per un aumento complessivo, nell’arco dei 6anni, del 12,6%, grazie all’effetto di stimolo degli incentivi fiscali». E sul futuro è particolarmente ottimista ilrapporto GreenItaly di Unioncamere e Fondazione Symbola che, semplicemente constatando quanto sianovecchie le nostre case (più del 40% ha oltre 50 anni), stima che nel 2020 l’80% del mercato dell’interocomparto delle costruzioni sarà costituito dal recupero edilizio. Parliamo di oltre 2 miliardi di metriquadrati di edifici che dovranno essere rimessi a nuovo per un giro di affari stimato in 6 miliardi di euro. In questo senso un contributo determinate è stato finora offerto dal sistema delle agevolazioni fiscali del55% per la riqualificazione energetica che secondo un’indagine del Cresme- ENEA , al dicembre 2011, eraarrivato a contare un milione e 400mila interventi per 17 miliardi di investimenti, coinvolgendosoprattutto piccole e medie imprese diffuse su tutto il territorio nazionale. In termini di occupazione – che èla cosa che qui ci interessa maggiormente – tutto ciò ha significato 50mila posti di lavoro dalle fontirinnovabili alla domotica, dagli infissi ai materiali avanzati.

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Fra queste lavoratori, con profili anche molto diversi fra loro, vale la pena oggi parlare del verificatoredelle performance ambientali in edilizia. Si tratta di una figura solo un decennio fa inimmaginabile nelsettore, mentre oggi assume sempre più rilevanza. A lui (o lei, perché certamente questo mestiere non fadifferenze di genere) il compito di analizzare o misurare le prestazioni di un edificio o delle strutture e degliimpianti che vi sono all’interno. Individua le fonti di inquinamento o i rischi a cui si potrebbe essere espostie per farlo esegue misurazioni, prelievi e campionature. In particolare interviene sulle singole componentidi un edificio: le lastre per i controsoffitti, i tamponamenti interni, i rivestimenti, gli intonaci, ecc. Dopo diche, come una specie di dottore, esprime la sua diagnosi, definisce gli interventi correttivi da mettere inopera e, in fase finale, può anche occuparsi di tutti i collaudi. È un mestiere apparentemente facile perché per svolgerlo potrebbe bastare – sulla carta – anche solo undiploma di scuola media superiore a indirizzo tecnico-scientifico: le competenze ci sarebbero già tutte ma èmeglio prendersi una specializzazione, anche perché l’aggiornamento in questo settore è tutto. Legislazionein materia, principi di chimica e fisica tecnica, economia ambientale, igiene ambientale, scienza dei materialie, in particolare, dei materiali edilizi sono elementi non trascurabili, per questo un percorso di laurea(architettura, chimica, fisica… a seconda anche della propria attitudine) può dare i migliori risultati. È unafigura che ha punti in comune con altri green jobs, in particolare con il certificatore energetico, di cui pureparleremo prossimamente. Per approfondire gli aspetti della professione: associazione italiana riscaldamento urbano, www.airu.it eassociazione responsabili tecnici ambientali www.responsabilitecnici.it * Giornalista, autore con Tessa Gelisio di «Guida ai Green Jobs», Edizioni Ambiente

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I partiti hanno scelto (di nuovo) Giorgio Napolitano come presidente della Repubblica. E Napolitano hamesso il timone nelle mani di Enrico Letta, che ha ricevuto la fiducia da Camera e Senato per un"governo di servizio al Paese", così lo ha definito. Wired Italia ha deciso di proporre alcune idee perrilanciare l' innovazione in Italia. Per questo stiamo parlando di infrastrutture, agenda digitale,telecomunicazioni, sanità. E, inevitabilmente di politica della ricerca. Che la ricerca italiana sia incrisi non fa neanche più notizia. I suoi problemi storici li conosciamo: la quota di investimenti inrapporto al Pil è tra le più basse del mondo occidentale, l'industria privata si interessa poco o nullaalla ricerca, le opportunità di lavoro per i giovani ricercatori sono minime, costringendoli a emigrare inmassa verso l'estero dove peraltro sono apprezzatissimi. Negli ultimi anni si sono aggiunti ulteriori tagli,e riforme (o tentate riforme) che per lo più non sono piaciute a chi nella ricerca ci lavora. Nel 2010 iricercatori salirono sui tetti per contestare la riforma Gelmini, che provava ad affrontare alcuni dei nodicentrali (carriere dei ricercatori e rapporti tra università e territorio) ma senza un aumento degliinvestimenti. Nel 2011 è nata l'Anvur (Agenzia di valutazione del sistema universitario e della ricerca),per razionalizzare e legare al merito l'assegnazione dei fondi a università ed enti di ricerca. Ma èstata presto subissata di critiche per i criteri troppo rigidi e l'eccessiva burocratizzazione. Lo scorsoautunno, l'allora ministro Francesco Profumo ha proposto un ennesimo riordino degli enti di ricercache li avrebbe fatti confluire tutti nel Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Dopo il rifiuto quasiunanime della comunità scientifica e un un rimbrotto del presidente Napolitano, anche quel piano èfinito in un cassetto.

Di certo il nuovo ministro Maria Chiara Carrozza, ex rettore della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa,il mondo della ricerca lo conosce bene. Da dove può partire per rimetterla in carreggiata? Wired lo hachiesto a Carlo Rizzuto, presidente della Società sincrotrone di Trieste e membro del Comitato diesperti per la politica della ricerca (Cepr) del Miur; a Settimo Termini, professore di ciberneticaall'università di Palermo e autore nel 2007 (con Pietro Greco) del volume Contro il Declino, checonteneva molte proposte concrete (in gran parte rimaste inascolate) per il rilancio della ricerca italiana;e a Elisabetta Cerbai, farmacologa e prorettore per la ricerca dell'università di Firenze.

Riportare i finanziamenti alle università ai livelli del 2008Sembrerà banale iniziare dai soldi, ma è la condizione minima per evitare lo stallo. La ricerca italiana èal collasso: la finanziaria del 2008 di Giulio Tremonti imponeva tagli progressivi per i cinque annisuccessivi al Fondo di finanziamento ordinario (Ffo), la linfa vitale delle università: circa un miliardoe mezzo di euro. Per il 2013 il Ffo ammonta a 6,5 miliardi di euro che, semplicemente, non bastano atenere aperte le strutture. “Bisogna riportare il Ffo ai livelli precedenti al 2008, al di sotto non c'èsopravvivenza possibile.” spiega Cerbai: “In più bisogna aumentare i fondi per ricerca nazionale (icosiddetti bandi Prin e Firb, banditi dal ministero per finanziare singoli progetti di ricerca, nda), che sonoormai scesi a una cifra insostenibile. Si sono dimezzati rispetto al periodo 2001-2003, e le universitàhanno fatto quanto potevano per sostituirli, raddoppiando la quota di finanziamenti europei. Più di cosìnon si può fare. I fondi nazionali sono l'unica sussistenza per alcune discipline, e sono essenziali

#governowired, 3 proposte per laricercaÈ nato un nuovo governo e Wired vuole dare il suo contributo con alcune idee perrilanciare l'innovazione. Ecco quelle su ricerca e istruzione

02 maggio 2013 di Nicola Nosengo

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per permettere a giovani ricercatori e piccoli gruppi di costruire i loro laboratori e poi accedere aiprogetti europei”. Soprattutto, secondo Rizzuto, il settore ha bisogno di prevedibilità: “veniamo davent' anni di riforme continue, così è impossibile lavorare. Servono percorsi prevedibili, che permettanoa tutti di sapere cosa succederà per i prossimi 5/6 anni in termini di strutture, risorse e personale”.

Un piano straordinario per borse di dottorato e assunzioni di ricercatori, aperto alle imprese“Abbiamo perso un paio di generazioni di ricercatori, a cui è stato fatto capire che di loro in Italia nonimportava nulla a nessuno”, spiega Termini: “Ora dobbiamo mandare il messaggio che stiamo voltandopagina, anche cominciando con pochi fondi”. Si potrebbe partire da due piani straordinari, uno pernuove borse di dottorato e uno per nuovi posti da ricercatore. Pochi magari, ma l'importante èiniziare. Su questo, spiega ancora Termini, si potrebbe iniziare a costruire quel dialogo tra università,ricerca e industria che da molti anni in Italia si è inceppato. Ma che in passato aveva portato Olivetti acreare il primo Personal Computer. Secondo Termini, le Università e le imprese potrebbero finanziareassieme borse di dottorato su temi di interesse comune, per formare una nuova generazione diricercatori che capiscano il mondo produttivo. Senza cadere nel solito equivoco che questo significhiprivilegiare la ricerca tecnologica e applicata a scapito di quella di base. “Al contrario, bisogna cheimprese e mondo della ricerca inizino a lavorare assieme sui temi di frontiera, sulla ricerca curiosity-driven, senza aspettarsi risultati in pochi mesi”. Solo così il mondo della produzione italiana potràsfruttare la ricerca per aprire nuove frontiere, anziché inseguire gli altri paesi. Come avvenne quando ilNobel Giulio Natta, lavorando a cavallo tra università di Milano e azienda chimica Montecatini, inventònuove materie plastiche che usiamo tuttora. Ovviamente serviranno incentivi per le aziende cheinvestono in ricerca, a cominciare da sgravi fiscali. “Ma dovrebbero premiare solo la parte veramenteinnovativa“ continua Termini: “In passato spesso sono andati a industrie che già queste cose lefacevano, invece devono attrarre chi ancora non investe in ricerca”.

Rendere più flessibili gli enti di ricerca – e metterli in reteL'altra gamba del sistema della ricerca, assieme alle università, sono gli Epr (Enti pubblici di ricerca):dal Cnr (il più grande) a ENEA , Infn, Inaf e così via. Questi enti seguono le stesse regoleamministrative e contrattuali di comuni, province e regioni, pur avendo esigenze molto diverse. Daicontratti per i ricercatori, agli acquisti di beni e servizi, sono appesantiti da procedure rigide che sonoil marchio di fabbrica della Pubblica amministrazione. Secondo Carlo Rizzuto, “bisognerebbeallontanarli un po' dal mondo della Pubblica amministrazione, renderli più indipendenti e flessibili eavvicinarli alle università - con cui d'altronde collaborano. Facilitare la mobilità del personale tra Epr euniversità, alleggerire regole amministrative e controlli e renderli un po' più europei”. Avvicinarli insommaa enti come i consorzi interuniversitari (il Cineca per esempio), le fondazioni di diritto privato comel'Istituto italiano di tecnologia a Genova e il Sincrotrone di Trieste, che sono a tutti gli effetti enti diricerca e che godono di regole più flessibili degli Epr. Un problema particolare riguarda gli enti piùpiccoli, che a intervalli regolari vengono additati come enti inutili , con annesse minacce disoppressione o accorpamento. È accaduto anche a enti molto accreditati, come la Stazione zoologicaAnton Dohrn di Napoli o l'Istituto nazionale di ricerca metrologica (Inrim) di Torino. Si potrebbe, spiegaRizzuto, metterli in rete e radunarli in associazioni o fondazioni come sono in Germania i Max PlanckInstitut o l'associazione Helmotz. Condividerebbero infrastrutture, strutture amministrative e magariun solo Consiglio di amministrazione, mantenendo però le loro specificità. Un' alternativa più efficacee accettabile per i ricercatori rispetto all'accorpamento al Cnr, un ente già molto grande e con unapesante struttura amministrative. Meglio ancora se queste reti fossero a livello europeo, aperte anche aenti di altri paesi e con regole di funzionamento un po' più flessibili di quelle nostrane.

Le nostre idee3 proposte per l'agenda digitale3 proposte per le startup3 proposte per le telecomunicazioni3 proposte per la sanità3 proposte per l'energia3 proposte per la trasparenza

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ENERGIA E SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE 25

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27-APR-2013

Diffusione: n.d.

Lettori: n.d.

Dir. Resp.: Virman Cusenza


art

da pag. 15

29-APR-2013

Diffusione: 267.228

Lettori: 1.034.000

Dir. Resp.: Roberto Napoletano


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da pag. 10

29-APR-2013

Diffusione: 39.580

Lettori: 281.000

Dir. Resp.: Claudio Sardo


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da pag. 37

29-APR-2013

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Lettori: n.d.

Dir. Resp.: Ferruccio de Bortoli


da pag. 37

29-APR-2013

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da pag. 5

30-APR-2013

Diffusione: n.d.

Lettori: n.d.

Dir. Resp.: Goffredo Galeazzi


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da pag. 7

30-APR-2013

Diffusione: n.d.

Lettori: n.d.


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Sole 24 Ore Rapporti24 Impresada pag. 44

30-APR-2013

Diffusione: n.d.

Lettori: n.d.



Sole 24 Ore Rapporti24 Impresada pag. 44

30-APR-2013

Diffusione: n.d.

Lettori: n.d.



art

da pag. 7

30-APR-2013

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da pag. 7

30-APR-2013

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da pag. 5

27-APR-2013

Diffusione: 71.074

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Dir. Resp.: Alessandro Barbano

RICERCA E INNOVAZIONE TECNOLOGICA 37

da pag. 5

27-APR-2013

Diffusione: 71.074

Lettori: 874.000

Dir. Resp.: Alessandro Barbano


art

Sole 24 Ore Edizione Specialeda pag. 7

29-APR-2013

Diffusione: n.d.

Lettori: n.d.


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da pag. 10

30-APR-2013

Diffusione: 39.227

Lettori: 199.000

Dir. Resp.: Sarina Biraghi


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da pag. 33

03-MAG-2013

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Lettori: 3.008.000



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da pag. 10

01-MAG-2013

Diffusione: 107.541

Lettori: 385.000

Dir. Resp.: Marco Tarquinio

NUCLEARE 42

art

da pag. 7

03-MAG-2013

Diffusione: 267.228

Lettori: 1.034.000


NUCLEARE 43

art

da pag. 15

27-APR-2013

Diffusione: 267.228

Lettori: 1.034.000


MERCATO DELL'ENERGIA E OPERATORI 44

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da pag. 14

29-APR-2013

Diffusione: 267.228

Lettori: 1.034.000



art

da pag. 30

30-APR-2013

Diffusione: 83.664

Lettori: 165.000



art

da pag. 14

30-APR-2013

Diffusione: n.d.

Lettori: n.d.



art

da pag. 9

28-APR-2013

Diffusione: 267.228

Lettori: 1.034.000


ATTUALITA' POLITICO ISTITUZIONALE ED ECONOMICA 1

da pag. 9

28-APR-2013

Diffusione: 267.228

Lettori: 1.034.000



art

da pag. 4

28-APR-2013

Diffusione: 477.910

Lettori: 2.964.000



da pag. 4

28-APR-2013

Diffusione: 477.910

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da pag. 19

30-APR-2013

Diffusione: 267.228

Lettori: 1.034.000



da pag. 19

30-APR-2013

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da pag. 6

01-MAG-2013

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Lettori: 1.034.000



da pag. 6

01-MAG-2013

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da pag. 6

03-MAG-2013

Diffusione: 271.803

Lettori: 1.667.000

Dir. Resp.: Mario Calabresi


da pag. 6

03-MAG-2013

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da pag. 8

03-MAG-2013

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da pag. 8

03-MAG-2013

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da pag. 71

02-MAG-2013

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Dir. Resp.: Bruno Manfellotto


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