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I TESORI D’ITALIA E L’UNESCO ARTE RUPESTRE DELLA VALLE CAMONICA

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I TESORI D’ITALIAE L’UNESCO

ARTE RUPESTREDELLA

VALLE CAMONICA

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La pubblicazione esce con il patrocinio della“Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO” L’UNESCO, nata a Parigi nel novembre 1945, èl’organizzazione delle Nazioni Unite che si

occupa di cultura, istruzione, scienze, arti.Oggi l’UNESCO conta 195 Stati membri e ha sedea Parigi.L’UNESCO ha sostanzialmente due scopi: quello di favorire il dialogo e lo svi-luppo delle culture degli Stati membri e quello di preservare il patrimonio cul-turale e naturale dell’umanità.Il primo degli obiettivi citati ha grande rilevanza nell’azione dell’organizzazio-ne, in quanto è posta a fondamento dell’organizza-zione stessa la convinzione che solo un costantedialogo interculturale e lo sviluppo della cultura,delle arti, delle scienze e dei sistemi educativi pos-sano favorire la cooperazione tra le Nazioni, la com-prensione fra i popoli e il progresso economico, lagiustizia sociale e la pace nel mondo.Il secondo obiettivo è perseguito dall’UNESCO me-diante l’identificazione, la protezione, la tutela e latrasmissione alle generazioni future dei beni cultu-rali e naturali del mondo. In base a un trattato in-ternazionale (la Convenzione sulla Protezione delPatrimonio Mondiale Culturale e Naturale, del1972), l’UNESCO ha fino ad oggi riconosciuto 1007beni patrimonio dell’umanità (779 beni culturali,197 beni naturali e 31 misti) in 161 Stati.Secondo la Convenzione, per patrimonio culturalesi intende un monumento, un gruppo di edifici o unsito di valore storico, estetico, archeologico, scien-tifico, etnologico o antropologico.Il patrimonio naturale, invece, indica rilevanti ca-ratteristiche fisiche, biologiche e geologiche, nonchél’habitat di specie animali e vegetali in pericolo earee di particolare valore scientifico ed estetico.Il Patrimonio rappresenta l’eredità del passato dicui noi oggi beneficiamo e che trasmettiamo allegenerazioni future. I nostri patrimoni, culturali e naturali, sono fonteinsostituibile di vita e di ispirazione. Luoghi così unici e diversi quali le sel-vagge distese del Parco Nazionale di Serengeti in Africa Orientale, le Piramidid’Egitto, la Grande barriera australiana e le cattedrali barocche dell’America la-tina costituiscono il nostro Patrimonio Mondiale.Ciò che rende eccezionale il concetto di Patrimonio Mondiale è la sua appli-cazione universale.I siti del Patrimonio Mondiale appartengono a tutte le popolazioni del mondo,al di là dei territori nei quali esse sono collocati.

www.unesco.org

Testi: Walter Basile, Tiziana Cittadini, Stefania Gaioni, Katiuska Marasco, Giovanni PietroMarinò, Alberto Marretta, Raffaella Poggiani Keller, Tommaso Quirino, Paolo Rondini,Maria Giuseppina Ruggiero, Serena SolanoReferenze fotografiche: su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali edel turismo-Soprintendenza Archeologia della LombardiaAutori foto: Centro Camuno Studi Preistorici, Carlo Liborio, Alberto Marretta, TommasoQuirino, Paolo Rondini, Maria Giuseppina Ruggiero

Coordinamento editoriale: Alessandro AvanzinoAccount: Paola Ciocca BianchiRedazione: Stefania Gaioni, Maria Giuseppina Ruggiero, Titti MottaGrafica e impaginazione: Gabriella Zanobini RavazzoloStampa: Grafiche G7 Sas per Sagep Editori Srl, aprile 2015

© 2015 Sagep Editoriwww.sagep.itISBN 978-88-6373-355-6

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Il sito n. 94 –denominato “ArteRupestre della Valle

Camonica” – è stato ilprimo in Italia ad esserericonosciuto qualePatrimonio Mondialedell’Umanità e leincisioni rupestri diquesto territorio sonoormai note in tutto ilmondo. Dopo più di 30anni l’Italia è la primanazione con il maggiornumero di siti inseritinella Lista, con 50 tracittà, singolimonumenti, sitiarcheologici e diinteresse naturale. Fino alla fine del 2004,i siti del PatrimonioMondiale eranoselezionati sulla base di6 criteri culturali e di 4criteri naturali. Dal 2005 i criteri sonostati accorpati in ununico elenco, valido peri beni culturali enaturali, distinto indieci punti e inseritonelle Linee Guida perl’applicazione dellaConvenzione delPatrimonio Mondiale. Per essere iscritto nellaLista del PatrimonioMondiale un sito devepresentare uneccezionale valoreuniversale e soddisfarealmeno uno dei diecicriteri. Inoltre devesoddisfare anche lecondizioni di integrità

1979Arte Rupestre della Valle Camonica iscritto nella World Heritage List

e/o autenticità edessere dotato di unadeguato sistema ditutela e di gestione chene garantisca lasalvaguardia. I criteri sonoregolarmenteaggiornati dalComitato in modo dariflettere l’evoluzionenel tempo del concettodi PatrimonioMondiale.

I Criteri di iscrizioneper la Valle Camonicasono:

Criterio III: “Leincisioni rupestri dellaValle Camonicaaffondano le loro radiciad 8000 anni primadella nostra era. Non ènecessario insistere sulcarattereparticolarmenteprezioso dellemanifestazioni umaneche risalgono ad unperiodo così antico”.

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Criterio VI: “Leincisioni rupestri dellaValle Camonicacostituiscono unastraordinariadocumentazionefigurata sui costumi esulle ideologiepreistoriche.L’interpretazione, laclassificazionetipologica e gli studicronologici su questipetroglifi hannoapportato uncontributoconsiderevole neisettori dellapreistoria, dellasociologia edell’etnologia”.

www.vallecamonicaunesco.it

Guerrieri, Riserva Natu-rale Incisioni RupestriCeto, Cimbergo e Pa-spardo. Loc. Foppe diNadro (Roccia 6).

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Veduta della ValleCamonica.Pieve di San Siro, Capo diPonte.

Nella pagina a fronte:Castello di Breno e sullosfondo il massiccio delPizzo Badile.Carro a quattro ruotetrainato da equidi, Naquane(Roccia 23).

www.turismovallecamonica.it

Valle Camonica.La Valle dei Segni

La Valle Camonicaè una dellevallate più ampie

delle Alpi Centrali. Sisviluppa per circa 80km lungo il corso delfiume Oglio, partendodalle sponde del Lagod’Iseo nel Comune diPisogne e giungendofino al Passo delTonale. Valle diformazione glaciale,dalla classica forma a“U”, è nota in tutto ilmondo per lastraordinaria ricchezzae varietà di incisionirupestri, iscritte nellaWHL nel 1979. I parchi d’arte rupestre,che sono stati istituitinel tempo, siinseriscono in questocontesto, sviluppandosidalla bassa Valle, con ilParco di InteresseSovracomunale delLago Moro, a DarfoBoario Terme,all’interno del qualesono compresi il ParcoComunale di Luine e ilsito archeologico deiCorni Freschi, fino alPercorso pluritematicodel “Coren delle Fate” aSonico in alta Valle.La zona centrale dellaValle Camonica, tra ilComune di Ceto equello di Sellero,passando per Capo diPonte, presenta laconcentrazione piùrilevante di arterupestre. Qui èpossibile visitare: ilParco Nazionale delleIncisioni Rupestri (loc.Naquane), il Parco

6 Valle Camonica. La Valle dei Segni 7

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percorsi, i Parchipresentano peculiaritànaturalistiche digrande fascino che simodificano a secondadelle zone: i boschi dicastagni, tipici dellamedia Valle, vengonogradatamente sostituitida una vegetazionetipica di zone più caldelungo il versanteoccidentale.

Percorsi di trekking.

Lago Moro, Darfo BoarioTerme.

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Veduta del massiccio dellaConcarena dal ParcoNazionale delle incisionirupestri di Naquane.

Cupola Liberty Terme diBoario.

ArcheologicoNazionale dei Massi diCemmo e il ParcoArcheologicoComunale di Seradina-Bedolina, tutti a Capodi Ponte; la RiservaNaturale delle IncisioniRupestri di Ceto,Cimbergo, Paspardo edil Parco ComunaleArcheologico eMinerario di Sellero.Diversi per altitudine econformazione dei

8 Valle Camonica. La Valle dei Segni

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10 Valle Camonica. La Valle dei Segni 11

Parchi d’arterupestre

Darfo Boario TermeParco di InteresseSovracomunaledel Lago Moro Luine eMonticolo (p. 36)

OssimoParco Archeologico diAsinino-Anvòia (p. 54)

Ceto – Cimbergo –PaspardoRiserva NaturaleIncisioni Rupestridi Ceto, Cimbergo ePaspardo (p. 32)

Capo di PonteParco Nazionale delleIncisioni Rupestri diNaquane (p. 16);Parco ArcheologicoNazionaledei Massi di Cemmo(p. 22); Parco ArcheologicoComunaledi Seradina-Bedolina(p. 26);Museo Nazionaledella Preistoria dellaValle Camonica (p. 50)

SelleroParco ComunaleArcheologicoe Minerario di Sellero(p. 42)

SonicoPercorso Pluritematicodel “Coren delle Fate”(p. 46)

Altri siti d’arterupestre

BornoIl santuariomegalitico di Valzelde Undine (p. 58)

EdoloL’area della RoccaMedioevale e lalocalità Plate de Icc(p. 59)

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media Valle (Capo diPonte); a partire daSellero si osserva ilpassaggio agli scisti,percorsi da lunghevenature di quarzobianco, checaratterizzano l’altaValle. Su queste rocce gliantichi Camuni hannoinciso raffigurazioniche descrivono siamomenti della vitaquotidiana, soprattuttoscene di aratura, dicaccia e di duelli, siaaspetti dellaspiritualità, conun’attenzioneparticolare alle scene diculto e allemanifestazioni rituali.La maggior parte delleincisioni è statarealizzata con latecnica detta “amartellina”, ottenuta

Masso 2, figure di pugnali,Parco ArcheologicoNazionale dei Massi diCemmo.

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Masso 1, panoramica, ParcoArcheologico Nazionale deiMassi di Cemmo.

L’arte rupestre

La scoperta delleincisioni rupestririsale al 1909,

anno in cui GualtieroLaeng inviò unaScheda di segnalazioneal Comitato Nazionaleper la protezione delpaesaggio e deimonumenti, TouringClub Italiano, nellaquale comunicava lapresenza di incisioni inlocalità Cemmo (Capodi Ponte). A partire da quell’annonumerosi sono stati glistudiosi e i ricercatoriche si sono occupatidelle incisioni rupestri.L’arte rupestre dellaValle Camonica,costituita da migliaiadi figurazioni incisedistribuite su circa2.000 rocce (ma si

tratta solo di unastima), rappresenta unastraordinariaespressione dellacreatività dell’Uomoattraverso i millenniper un arcocronologico di oltre10.000 anni, a partiredalla fine delPaleolitico superiorefino ad età storica,romana e medievale. Le incisioni sono staterealizzate su arenarie,rocce compatte sullequali l’azione erosivaesercitata dal passaggiodei ghiacciai haoperato “unalisciatura” dellesuperfici. Se la PietraSimona è diffusa nellabassa Valle (areaintorno a Darfo), ilVerrucano Lombardodomina invece la

12 L’arte rupestre

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figura umana nell’artecamuna risale alNeolitico (VI-metà IVmill. a.C.) periodoestremamenteimportante perl’introduzionedell’agricoltura,dell’allevamento e delletecniche di produzionedella ceramica, dellafilatura e dellatessitura. È ilcosiddetto “orante”,con gambe e bracciapiegate ad angolo rettoe contrapposte,interpretato comefigura in atto diadorazione. L’età delRame (metà IV-III mill.a.C.), caratterizzatadalla lavorazione delmetallo e da altreimportanti innovazionitecnologiche e culturaliquali l’introduzione delcarro e dell’aratro, vedelo sviluppo dei santuarimegalitici, aree di cultoorganizzate intorno astele e massi incisi concomposizionimonumentali costituiteda elementi simbolici,armi, animali e figure

umane. Con l’età delBronzo si ritorna adincidere sulle superficirocciose dove vengonoraffigurate soprattuttoasce e pugnali. Un veroculto delle armi,attestato anche dalladiffusione dei ripostiglidi manufatti metallici,da interpretare a voltecome depositi votivi.Ma è soprattuttonell’età del Ferro (Imill. a.C.) che siverifica la massimafioritura dell’arterupestre camuna conun’attenzione semprepiù dettagliata alla resadei particolari. Leincisioni di questoperiodo possono essereattribuite allapopolazione deiCamunni, il cui nomecompare per la primavolta, insieme a quellodi altre genti, sul trofeofatto innalzare daAugusto a La Turbie, inFrancia, a suggellodell’avvenutaconquista dei popolialpini, sul finire del Isec. a.C. Dominante èla figura del guerriero,impegnato in scene diduello, di equitazione edi caccia al cervo,interpretate comeprove o riti diiniziazione compiutidai giovanidell’aristocraziacamuna per diventareadulti. Tra gli altri temifigurativi si possonoricordare edifici, scenedi aratura, impronte dipiede, uccelli acquaticie la “rosa camuna”,adottata nel 1975 comelogo dalla RegioneLombardia.

Dettaglio della Roccia 1,Parco Nazionale delleincisioni rupestri diNaquane.

picchiettando lasuperficie rocciosa conuno strumento dipietra; in epoca piùavanzata furono usatianche attrezzi inmetallo, che creanopiccole concavità diforma circolare. Lefigure possono esserecompletamentecampite con lamartellinatura o esseredefinite da una linea dicontorno a martellina.Un’altra tecnicaadottata è quellachiamata “filiforme” o“a graffito”: in questocaso le raffigurazionisono ottenuteincidendo la superficierocciosa con unostrumento a puntausato come un bulino;se sfregato più voltesulla superficie, essolascia il segno di unsolco, tecnicaquest’ultima definita “àpolissoir”. Non è rarotrovare nel riccorepertorio dell’arterupestre camuna figurerealizzate sia amartellina sia a

incisione: in questocaso la tecnicafiliforme è adottata perincidere alcuni dettaglidelle figure.È alquanto difficile,nello studio delleincisioni, collocare lefigure in una sequenzadi millenni, secoli eanni ma grazie arigorosi confronti conoggetti provenienti dascavi archeologici èpossibile farlo conprecisione. Per fare unesempio, i pugnali alama triangolare incisisui Massi di Cemmopossono essereconfrontati con ipugnali di ramerinvenuti nellesepolture dellanecropoli di RemedelloSotto (BS) e datati tra2900-2500 a.C. Le incisioni camune cipermettono diosservare l’evolversi dicognizioni, credenze,rituali, attraverso levarie epoche della pre-protostoria e oltre. La più anticarappresentazione della

14 L’arte rupestre

Le incisioni rupestridi età moderna In Valle Camonica l’usanzadi incidere le rocce nontermina con la fine delletàdel Ferro né con l’arrivo deiRomani (16 a.C.): si assisteinfatti al perdurare delfenomeno, che tuttavianon raggiunge più i livelliprecedenti, fino a tutto ilXX secolo. Numerosi sonogli esempi di incisioni post-classiche che si potrebberocitare: in particolare alperiodo dellacristianizzazionedovrebbero risalire figuresimboliche come croci ochiavi, mentre al Medioevoi graffiti di castelli,pellegrini e armati, cospicuia Campanine di Cimbergo.Al Monticolo di DarfoBoario Terme sono stateindividuate incisioni diostensori e di simbolireligiosi databili all’etàmoderna e la lungaiscrizione del 1908 chericorda la costruzione dellaferrovia Brescia-Iseo-Edolo.All’interno del Parco diNaquane, oltre all’incisionein caratteri latini presentesulla roccia 99 posta inprossimità della via storicadi collegamento conNadro, chiavi della fasedella cristianizzazione sonovisibili sulle rocce 44 e 58,mentre sulla roccia 1, tra lapasserella e il sentiero sipossono osservare diversecroci (riconducibili adepoche e funzioni diverse),un “Alpino”, realizzato nelcorso della Seconda GuerraMondiale, ed alcune scritte“moderne”. Sulla roccia 11,invece, un cartiglio del1949 ricorda con unapreghiera “Giacomo Gelmidi Malonno”.

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Capo di Ponte - Località NaquaneTel. +39 0364 42140

Siti internetwww.parcoincisioni.capodiponte.beniculturali.itwww.archeologica.lombardia.beniculturali.itwww.vallecamonicaunesco.it

Pagina Facebookwww.facebook.com/ParcoNaquane

Come arrivareUna volta giunti a Capo di Ponte, seguire le indicazioniper la Stazione dei Carabinieri e per la Chiesa delleSante, nei pressi della quale è possibile posteggiarel’auto: di qui, seguendo i cartelli, si raggiunge inpochi minuti a piedi l’ingresso del Parco. I pullman possono parcheggiare nel piazzaledell’Hotel Graffiti; attraversata la Strada Statale 42,si può imboccare il percorso pedonale che raggiungeil Parco per la via Ronchi di Zir.

Ingresso a pagamento

Parco Nazionaledelle IncisioniRupestri diNaquane

Istituito nel 1955, ilParco Nazionaledelle Incisioni

Rupestri di Naquane, aCapo di Ponte,costituisce il primoparco della ValleCamonica. Posto sulversante idrograficosinistro del fiume Oglio,tra i 400 e i 600 ms.l.m., custodisce unodei più importanti econsiderevoli complessidi rocce incise presentinell’ambito del sitoUNESCO n. 94. Al suo interno,percorrendo sentieriimmersi in unsuggestivo ambienteboschivo, si possonoammirare ben 104 rocceincise distribuite suoltre 14 ettari. Peragevolare la visita sonostati elaborati quattropercorsi (Arancione,Blu, Verde e Rosso; il

percorso Viola èattualmente chiuso alpubblico per motivi disicurezza), che sisnodano per circa 3 Kmattraverso sentierifacilmente percorribili. Ilpercorso Arancione, cheinizia all’ingresso delParco, costituiscel’itinerario base dal qualesi dipartono tutti gli altri:la visita completa,seguendo tutti i percorsi,richiede circa 3 ore ditempo. Le rocce postelungo i percorsi sononumerate e corredate dapannelli didattici contesti in italiano edinglese, che illustrano leprincipali tematiche delleraffigurazioni. In alcunicasi le rocce sono statedotate di passerellelignee che permettono alvisitatore di avvicinarsiper ammirare lenumerose incisioni cheanimano le superfici diarenaria di colore grigio-violaceo. La cronologia delleraffigurazioni siinquadra tra il Neoliticoe l’età del Ferro, ilperiodo di maggiorefioritura del fenomeno,ma sono attestate anchefigure di età storica(romana e moderna).All’ingresso del Parco sierge la roccia 50,affacciata sull’abitato diCapo di Ponte e ilmassiccio dellaConcarena, in posizionepanoramica sulla Valle.Su questa ampiasuperficie dalla notevolependenza si possonoosservare numeroseraffigurazioni, a volte traloro composte a formarescene dal complessosignificato; ci sono

16 Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane

oranti, guerrieri (alcunidi grandissimedimensioni), cavalieri,edifici, impronte dipiedi e iscrizionipreromane in caratterinord-etruschi. Chi desidera osservareuna serie eccezionale diedifici di grandidimensioni non puònon sostare presso la

roccia 57, lungo ilpercorso di visita Rosso,ad Est dell’ingresso, perammirare i lunghi palidi sostegno e il tetto adoppia falda con larappresentazione, inuna prospettivaribaltata, deicorrenti/travetti chesporgono e, proprio sulcolmo, la raffigurazione

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Panoramica della Roccia 50.

Veduta del massiccio dellaConcarena dal Parco.

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di figure zoomorfe(teste di uccelli o dicavalli) poste forse confunzione apotropaica, aprotezione dell’edificio.Proseguendo lungo ilpercorso Arancione siarriva al centro delParco dove si staglia laroccia 1, anchechiamata per le suedimensioni la “GrandeRoccia”. Essa colpisce ilvisitatore per l’aspettoimponente della suasuperficie, solcata emodellata dalghiacciaio, e per lastraordinaria ricchezzae varietà delle figureincise, circa unmigliaio: telai verticali,figure di palette, unafigura di labirinto,guerrieri in duello,cavalieri e soprattuttonumerose scene dicaccia al cervo, checostituiscono uno dei

18 Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane

Il rapporto tra le incisioni e il supporto roccioso Come l’artista-incisore sia stato condizionato nellascelta del supporto roccioso, sfruttando lecaratteristiche morfologiche della superficie è unargomento interessante e dalle evidenti implicazionisimboliche. Innanzitutto colpisce il modo in cui, purdisponendo di ampie superfici, siano state riutilizzatesolo alcune porzioni della roccia, come se, col tempoqueste avessero acquisito un valore esclusivo. In alcunicasi le incisioni sono state eseguite seguendo lestriature o le spaccature naturali della roccia. Ne è unesempio un guerriero inciso sulla roccia 1 di Naquanedove l’asta della lancia è stata incisa picchiettando làdove c’era già una frattura naturale della roccia. Sullaroccia 35 il ben noto “sacerdote che corre” sembrasfiorare la frattura della roccia. In altri casi sono stateusate concavità o canaline glaciali naturali. Unnotevole esempio è visibile sulla roccia 32: sul marginesuperiore di un piccolo canale è stato realizzato ungruppo di figure, nell’atteggiamento dell’orante;un’altra figura, invece, è stata incisa in posizionedistesa sul fondo. Ancora oggi, quando piove, nellacanalina l’acqua scorre sulla figura distesa,suggerendo così la presenza di un corso d’acqua. Allostesso modo sulla roccia 73 un elemento circolare aforma di ruota raggiata è stato inciso in una piccolaconcavità occupandone tutta la superficie.

temi dominanti inValle. Seguendo il percorso divisita Blu, si puòosservare sulla roccia23, in posizionecentrale, vicino ad unafrattura naturale dellaroccia, una bellaraffigurazione di carroa quattro ruote raggiatetirato da due equidi. Molto spesso lesuperfici rocciose eranoripetutamente incise,aggiungendo figure diepoche diverse e dandovita a palinsesti diimmagini.

È così che ad esempioè nata la cosiddetta“scena del villaggio”della roccia 35, dovealcuni edifici che sisovrappongono aprecedenti scene dicaccia al cervosembrano mostrare unvillaggio con le sueattività. Alcune figure sonocaratterizzate da unaparticolare valenzaartistica, come lafamosa raffigurazionedel sacerdote checorre, incisa sullaroccia 35 (percorsoBlu): delineata convivacità, sfoggia uncopricapo con piumepiegate all’indietro edha un braccio alzato euno appoggiato alfianco mentre le

Naquane/Aquane Il Parco Nazionale delleIncisioni Rupestri è notoanche come Parco diNaquane. Il toponimoNaquane deriverebbe da unpiù antico Aquane; mappecatastali ottocentesche,infatti, riportano il termineContrada Aquane, riferitoalla zona centrale del Parco,e l’indicazione di unaStrada delle Acquane checollegava l’area di Foppe diNadro con Naquane. Giàprima del ritrovamento ditali mappe, alcuni studiosiavevano proposto laderivazione di Naquane dalnome delle Aquane, esserisemidivini noti nel folkloredelle Alpi centro-orientalicon diversi nomi: Aguane,Enguane, Eguane, Gane,Aivane, per citarne alcuni.Le leggende le descrivonocome sirene “dai capellid’acqua” e “dai piedi rivoltiper indietro” o come donneche potevano tramutarsi inlontre, abitatrici di sorgenti,grotte e laghi. A Naquanenon sono presenti corsid’acqua, tuttavia l’azionemodellante dei ghiacciai hagenerato sulle rocce delleonde che ricordano quelledelle acque e creato cavitàe canali in cui l’acquaristagna. Raffigurazioni diuccelli acquatici e barchesolari attesterebbero unostretto legame tra leincisioni rupestri e il temadell’acqua. Si puòipotizzare, dunque, che neltoponimo Naquanesopravviva il ricordo di unluogo dedicato ad un cultodelle acque. In ValleCamonica un culto dellesorgenti è attestato dalsantuario di Minerva aBreno e da epigrafi di etàromana che citano fontesdivini.

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Grande guerriero (Roccia 50).

Nella pagina a fronte:“Sacerdote che Corre”,(Roccia 35).

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gambe sono piegate inatteggiamento di corsao di danza. Non mancano vere eproprie raffigurazionidi divinità, come nelcaso della roccia 70(percorso Verde), doveuna figura di grandidimensioni, dalleevidenti corna dicervo, è interpretatacome il dio Cernunnos,che trova confronti

Roccia 99.

Nella pagina a fronte:Roccia 1 o Grande Roccia.Roccia 35.

Roccia 32.

con il celebrecalderone diGundestrup(Danimarca).Sondaggi archeologicicondotti all’interno delParco hanno portatoalla luce tracce difrequentazione inquest’area databili tratardo Neolitico-età delRame, mentre pochecentinaia di metri aNord, in località Dos

20 Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane

dell’Arca, sisviluppava su unbasso rilievo unimportante abitato,fondato nel Neolitico eperdurato finoall’avanzata età delFerro. I materialiprovenienti da questeindagini sono oraesposti nel MUPRE-Museo Nazionale dellaPreistoria della ValleCamonica.

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ParcoArcheologicoNazionale deiMassi diCemmo

Cemmo-Pian delleGreppe, il sitostorico della

scoperta nel 1909dell’arte rupestrecamuna per la presenzadei due massi istoriatinell’età del Rame“Cemmo 1 e 2”, ècollocato in prossimitàdel fondovalle ai piedidi un’alta pareterocciosa dominata dalmassiccio dellaConcarena, in unadepressione che avevaal centro una pozzad’acqua. Il sito di culto ecerimoniale,nonostante le ricerchesusseguitesi negli anniTrenta del XX secolo(scavi Marro, Graziosi eBattaglia), nel 1962(sondaggi Anati) e nel1983-85, dopo ilritrovamento fortuitodella nuova stele“Cemmo 3” (scaviSoprintendenza), non simanifestò in tutta lasua articolazione e

durata fino allericerche iniziate nel2000, quando, durantei lavori perl’allestimento del ParcoArcheologicoNazionale dei Massi diCemmo, si scoprirononuove stele, abbattutee buttate in una bucaall’attodell’esaugurazione delsito di culto preistoricoin età romana tardoantica. Lo scavo che ne seguìtra 2000 e 2013 haportato alla scoperta diun esteso santuariofondato nell’età delRame (IV mill. a.C.) inun sito già frequentatonel Mesolitico Antico enel Neolitico Recente,abbandonato colBronzo Antico (inizidel II mill. a.C.) erifrequentato a partiredalla tarda età delBronzo (XII sec. a.C.),quando lo spaziodavanti ai due Massi

22 Parco Archeologico Nazionale dei Massi di Cemmo

“Cemmo 1 e 2” vienemonumentalizzato conla costruzione di unmuro che ingloba trattidell’allineamento distele che nell’età delRame erano stateinnalzate nello spaziodavanti ai Massi“Cemmo 1 e 2”, conandamento Nord-Sud econ le facce istoriaterivolte a Oriente eaffacciate su unfossato. Dalla fine del II mill.

a.C. e per tutta l’età delFerro il santuario fuoggetto di reiteratiinterventi disistemazione e disignificative azionirituali fino ad epocatardo romana quandoil complesso vennedefinitivamentesmantellato senza chesi perdesse la memoriadel luogo sacro tantoche nel Medioevo vi sicostruì la Pieveromanica di S. Siro che

Panoramiche del Parco.

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Capo di Ponte - Località Pian delle GreppeTel. +39 0364 42140

Siti Internet www.parcoarcheologico.massidicemmo.beniculturali.itwww.archeologica.lombardia.beniculturali.itwww.vallecamonicaunesco.it

Come arrivareA Capo di Ponte svoltare in direzione di Pescarzo;quindi girare a sinistra seguendo sempre le indicazioniper Pescarzo, oltrepassare il ponte sul fiume Oglio eproseguire per circa 1 km. Auto e pullman possono parcheggiare davanti allaCittàdellaCultura o davanti al Cimitero.

Ingresso libero

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Cervi, particolare del MassoCemmo 1.

segna in modosignificativo lacontinuità di vita colsantuario pagano. Mentre le stele eframmenti di stele“Cemmo 3-19 e 21-26”, oltre ad una sceltasignificativa di repertilitici, ceramici emetallici rinvenuti neivari livelli difrequentazione del sito,sono esposti alMUPRE-MuseoNazionale dellaPreistoria della ValleCamonica nellaSezione La dimensionedel sacro-I santuarimegalitici dell’età delRame, sul luogo sipossono ammirare glieccezionali Massi“Cemmo 1 e 2” e“Cemmo 20”,espressione di unparticolare rituale diculto delle pietre (odelle reliquie). Il grosso

24 Parco Archeologico Nazionale dei Massi di Cemmo

Scena di traino del carro edi aratura del MassoCemmo 2.

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continuità, nell’età delFerro e anche oltre, sonotra le scopertearcheologiche piùinteressanti dellaLombardia prealpina inquesti ultimi anni. Sitratta di luoghi dellamemoria in quantohanno conservato neimillenni le tradizioni delpassato e ancora oggisono segnati datestimonianze di culturaimmateriale o da edificidi culto cristiani costruitiin prossimità.In Valle Camonica per isantuari si osservano duedislocazioni prevalentinell’ambito di duedistinti ambientigeografici, l’unorappresentatodall’altopiano di Ossimo-Borno, percorso da vie dicollegamento tra ValleCamonica e Val di Scalvesulle pendici orientali

La rete dei santuarimegalitici dell’etàdel Rame in ValleCamonicaLa Valle Camonica, comela vicina Valtellina, ècaratterizzata da estesisantuari all’apertoconnotati daallineamenti di stele emassi menhir istoriati.Questi luoghi di cultocostruiti nella Preistoriada una o più comunità efrequentati per scopi diculto e cerimoniali siconfrontano con altridello stesso periodopresenti in area alpina(in Valle d’Aosta, lungo laDora Baltea, e nella Valledell’Adige), espressionedell’esteso fenomeno delmegalitismo alpino. Fondati nell’età del Rame(IV e III mill. a.C.) e inalcuni casi perdurati,seppure con soluzioni di

delle Alpi Orobie, l’altrodal fondovalle e daiversanti affacciati sulfiume Oglio. La presenza dell’acqua –fiumi, torrenti, sorgenti,polle d’acqua, laghetti ecascate – e di alte paretirocciose costituisconoelementi connotativi dellascelta dei siti nei qualiinsediare i santuari. La rete dei santuarimegalitici camuni del IV eIII millennio a.C. giàindagati estesamente,valorizzati e visitabilisono: il Parco ArcheologicoNazionale dei Massi diCemmo, Capo di Ponte, dal2005; il ParcoArcheologico di Ossimo-Anvòia, dal 2005; il Sitoarcheologico dei CorniFreschi a Darfo BoarioTerme, dal 2009; il Sitoarcheologico di Valzel deUndine a Borno, dal 2013.

frammento costituisceinfatti la partesuperiore, irregolare emonca, di un massoinciso in almeno trefasi dell’età del Ramecol motivo del soleraggiato in forma dicorna, del tappetinofrangiato (elementotipico dell’altopiano diOssimo-Borno), conalabarde a lamafoliata, animali,pugnali a lamatriangolare, cui sisovrappongono teoriedi antropomorfidanzanti. Sul finire delIII mill. a.C., adattestazione delparticolare valoresimbolico attribuitoglidai frequentatori delsantuario esso fucollocato all’interno diun recinto rettangolareperimetrato da grossepietre e con un pianodi calpestio selciato.

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Capo di Ponte - Località SeradinaTel. +39 334 6575628 · +39 0364 42104 (Agenziaturistico culturale comunale di Capo di Ponte)

Siti Internetwww.parcoseradinabedolina.itwww.vallecamonicaunesco.it

Come arrivareA Capo di Ponte svoltare in direzione di Pescarzo;quindi girare a sinistra seguendo sempre leindicazioni per Pescarzo, oltrepassare il ponte sulfiume Oglio e proseguire fino al Cimitero, dove sipossono parcheggiare gli autoveicoli, e si imbocca lastrada acciottolata che lo costeggia sulla sinistra.L’accesso diretto all’area di Bedolina può essereraggiunto in auto percorrendo la strada Cemmo-Pescarzo, fino al parcheggio posizionato, salendo,sulla sinistra.

Ingresso gratuito

ParcoArcheologicoComunale diSeradina-Bedolina

Il ParcoArcheologicoComunale di

Seradina-Bedolinanasce nel 2005 conl’intento disalvaguardare evalorizzare unaimportante porzionedel vasto patrimoniod’arte rupestre inclusonel territorio delcomune di Capo diPonte. Il Parco coniugal’unicità delle incisioni

rupestri camune,patrimonio UNESCOfin dal 1979, ad uncontesto naturalisticoricchissimo e, per certiaspetti, eccezionale.Raggiungibile dalcentro abitato in pochiminuti, l’area protetta siestende per circa 6ettari, in una fasciamontana del versanteidrografico destrocompresa fra i 400 e i600 m s.l.m.L’esposizione solare,particolarmentefavorevole, unita allapresenza deicaratteristiciaffioramenti di arenariapermiana (VerrucanoLombardo), hannofavorito l’instaurarsi dimicroclimi peculiari e,di conseguenza, losviluppo di una floramolto variegata spessotipica di climi più caldi.Accanto agli alberipropri della ValleCamonica centrale(castagno, orniello, ecc.)è possibile infattiammirare alcune specierare quali l’Opuntiahumifusa, un piccolofico d’India che graziealla sua esuberantefioritura gialla crea unaffascinante contrastocon il caratteristicoazzurro-viola dellegrandi rocce affioranti.Il Parco conservaanche alcunestraordinarie traccedella precedente “vitaglaciale” della ValleCamonica: i grandiaffioramenti rocciosisagomati eprofondamentelevigati, sui qualiverranno poi realizzatele famose incisioni

26 Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina 27

Raffigurazioni topografichea Bedolina (Roccia 7).

Nella pagina a fronte:Panorama, Seradina II(Roccia 18).

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rupestri, e alcuni pozziglaciali noti come“marmitte dei giganti”.I segni incisi diquest’area sono statisegnalati dai varistudiosi fin dagli anni‘30 del Novecento, mavere e proprie ricerchesistematiche inizianosolo nel 1963, quandoEmmanuel Anati,direttore e fondatore delCentro Camuno di StudiPreistorici, pone la suaattenzione sul sito. Frail 1963 e il 1966 siindividuano infatti lesotto-aree in cui lazona è divisa ancoraoggi: Seradina I-Corno,Seradina I-RoncoFelappi, Seradina II,Seradina III e Bedolina,quest’ultima resa ormaiuniversalmente famosagrazie alla roccia notacome “Mappa diBedolina”. Le ricerchesistematiche oggi incorso, condotte da parte

28 Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina

della direzione delParco e coordinate dallaSoprintendenzaArcheologia dellaLombardia, stannoinvece portando allaprima completadocumentazione delleoltre 160 rocce incisecatalogate fino ad oraal suo interno.All’interno del Parco èpossibile osservare,grazie a cinque percorsidi visita attrezzati conpannelli esplicativi,varie tipologie diraffigurazioni incise.L’occhio del visitatorepuò infatti ammirare inumerosissimi guerrieriin duello, i maestosicavalieri-cacciatori cheinseguono cervi dallecorna solari, leeccezionali scene diaratura, le capanne, leiscrizioni in caratteripreromani e, infine,alcune rarissimeraffigurazioni dioggetti, fra cui i tipicicoltelli con fodero “adàncora” e i corni(strumenti musicali)d’epoca romana.Caposaldo dell’area diSeradina è senzadubbio la “GrandeRoccia” (R. 12), sullaquale si trovano oltreun migliaio di figure inun pastiche unico discene di caccia al cervo,scene di aratura, sceneerotiche legate a riti difertilità, duelli,sequenze di cani con lefauci spalancate, cerviin corsa e uccelli dallegrandi code a ventaglio.Percorrendo il sentierodi recente allestimentoche collega l’area diSeradina allasoprastante Bedolina

(500 m s.l.m.), si entrain contatto con il temapiù caratterizzante delParco, e cioè le grandicomposizionigeometriche diipotetico significato“topografico”. Fra diesse spiccano senzadubbio la “Mappa diBedolina”, posizionatasu un terrazzo naturalecon ampia visuale sulfondovalle, e la nuovagrande “mappa”rinvenuta nel 2005 esituata pochi metri amonte dellaprecedente.All’ingresso dell’area diSeradina II si trovanoanche due vecchiecascine ristrutturate incui sono collocate unapiccola mostra storica euna straordinariaesposizione di calchidelle incisioni rupestrieseguite negli anni ’50-’60 del Novecento adopera di BattistaMaffessoli, guidastorica capontina escopritore, nei suoicinquant’anni dipersonale ricerca, dimoltissime rocce incise.

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Nella pagina a fronte:Scena di duello, Seradina I(Roccia 12).Particolare della Mappa diBedolina, Roccia 1.

Orante con dita delle mani edei piedi in evidenza, Seradina1 (Roccia 12).

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Segnaletica del percorsoesperienziale “A ciascunoil suo passo”.

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A ciascuno il suo passo“A ciascuno il suo passo”è un percorso che sisnoda nel patrimonioarcheologico di Capo diPonte, nato perrispondere ai bisognidella fruizione edell'accessibilità pertutti. Attraversostrutture, dispositivitattili e segnaleticamultilingue e in Braille,l’arte rupestre vienerappresentata in unamodalità innovativa,semplice e stimolanteper tutti. Si crea in talmodo un'esperienzaattiva e coinvolgente difruizione dei parchid’arte rupestre. Ilpercorso ha inizio dallastazione ferroviaria diCapo di Ponte, attraversol’abitato passandodavanti al MUPRE e aiMassi di Cemmo perconcludersi al ParcoArcheologico Comunaledi Seradina-Bedolina.

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Ceto, Cimbergo e PaspardoTel. +39 0364 433465

Siti internet www.arterupestre.itwww.incisionirupestri.comwww.vallecamonicaunesco.it

Come arrivare al Museo ed alle Foppe di Nadro SS 42 in direzione Edolo, uscita Ceto-Cimbergo-Paspardo, seguire segnaletica turistica “Riserva Naturaledelle Incisioni Rupestri” fino a Nadro di Ceto.

Parcheggio pubblico gratuito: nei pressi del campo sportivo e nella piazzetta antistanteil Museo.

Distanza fra l’area parcheggio e l’ingresso del parco:circa 400 metri

Come arrivare a CimbergoSS 42 in direzione Edolo, uscita Ceto-Cimbergo-Paspardo, seguire le indicazioni per Cimbergopercorrendo la SP 88. L’accesso all’area di Campanine sitrova ai piedi del paese di Cimbergo, fornito di ampioparcheggio.

Parcheggio pubblico gratuito

Distanza fra l’area parcheggio e l’ingresso del parco: 50 metri

Come arrivare a PaspardoSS 42 in direzione Edolo, uscita Ceto-Cimbergo-Paspardo, seguire le indicazioni per Paspardo percorrendola SP 88. Tutte le sotto aree di visita sono facilmenteraggiungili a piedi dal paese e sono tutte dotate diparcheggio.

Parcheggio pubblico gratuito

Distanza fra l’area parcheggio e l’ingresso del parco: da50 a 300 metri

Ingresso a pagamento (biglietteria a Nadro di Ceto)

RiservaNaturaleIncisioniRupestri diCeto, Cimbergoe Paspardo

La Riserva è l’areaarcheologicaprotetta più

grande della ValleCamonica. Si estendeper circa 300 ettariabbracciando i trepaesi di Nadro di Ceto,Cimbergo e Paspardo.Le rocce incise sono

calate in un ambientenaturale di mezzamontagna che conservale tracce dell’interventodell’uomo nel tempo.La visita inizia dalMuseo Didattico dellaRiserva con sede aNadro (biglietteria,informazioni, servizi,materiali illustrativi,audio guide) eprosegue in uno deinumerosi percorsi divisita con accesso daNadro di Ceto (Area diFoppe), da Cimbergo(Area di Campanine) eda Paspardo (Aree diPlas, in Vall eSottolaiolo). Gliitinerari di visitaconsentono, in pocheore o più giorni, diammirare moltepliciaspetti della Riserva:siti archeologici, aspettietnografici edambientali.

L’area di Foppe diNadroL’area di Foppe diNadro è un susseguirsidi superfici fittamenteistoriate organizzate inun piacevole percorsoad anello. Le incisioniritrovate vanno dal Vmill. a.C. fino all’AltoMedioevo;particolarmenteimportanti lefigurazioni dell’età delBronzo (II mill. a.C.) conuna ricca tipologia diarmi e i leggiadriguerrieri riferibili allafase di influenza etrusca(età del Ferro).All’ingresso dell’areaistoriata, su un leggeropianoro, è allestitaun’area di sostadedicata all’attività

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didattica con unasimulazione di scavoarcheologico, laricostruzione di unacapanna neolitica e diuna casa retica dell’etàdel Ferro.

Sentieristica interna alcircuito: circa 2000 m,dislivello 50 m,percorso semplice manon infrastrutturatoper la visita di disabilimotori o con difficoltàmotorie.Tempo previsto per lavisita: circa 3 ore.

33Riserva Naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo

Particolare, Foppe di Nadro(Roccia 4).Iscrizione in “nord etrusco”o “alfabeto camuno”, Foppedi Nadro (Roccia 23).Panoramica della Roccia 6,Foppe di Nadro.

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riscontrabili in altrezone della Valle. Sisegnalano le zoneaperte al pubblico edotate di infrastruttureturistiche, tuttecomodamenteraggiungibili a piedidal paese: Plas-Capitello, In Vall eSottolaiolo.

Sentieristica interna alcircuito: circa 2000 m,lievi dislivelli, percorsifacili. Il percorso divisita di Sottolaiolo èattrezzato per portatoridi handicap visivo emotorio.Tempo previsto per lavisita: circa 3 orecomplessive per le areedi Plas-Capitello, InVall e Sottolaiolo.

Il Museo Didatticodella RiservaAllestito in unsuggestivo nucleostorico del XV sec., il

Insieme di edifici, Foppe diNadro (Roccia 6).

Castello di Cimbergo e sullo sfondo il PizzoBadile Camuno.

La rocca diCimbergo La rocca di Cimbergo(XII-XVI sec.)incombe sulla valledel torrente Re. Aisuoi piedi un sentieroconduce all’area diCampanine, dove lericerche archeologichehanno individuato piùdi 100 rocce inciseall’interno diun’ampia areaboschiva, di cui soloalcune sono visibililungo il percorso divisita turistico. L’areainiziò ad essere incisadurante l’età tardo-neolitica (IV mill.a.C.), fumomentaneamenteabbandonata durantei secoli successivi(poche le incisioni delII mill. a.C.) e il suoutilizzo riprese nel Imill. a.C. Vi è statainoltre individuata

una ricchissima efinora unicaconcentrazione diistoriazioni eseguitedalla fine dell’epocaromana fino alla pienaetà moderna.

Sentieristica interna alcircuito: circa 2000 m,dislivello 100 m,percorso impegnativonon infrastrutturatoper la visita di disabilimotori o con difficoltàmotorie.Tempo previsto per lavisita: circa 2 ore.

L’area diPaspardo Le aree istoriate diPaspardo si dispongonoa raggiera attorno alcentro abitato, immersein un suggestivoambiente montano,ciascuna caratterizzatada stili esecutivi e dasoggetti unici non

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Capitello dei due pini.

Cortile interno del MuseoDidattico.

35Riserva Naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo

Museo Didattico dellaRiserva si trova aNadro di Ceto eintroduce alla scopertadell’arte rupestre e delterritorio della Riserva.All’interno del nucleomuseale vi sono piùsezioni:- l’esposizione legataalla Preistoria, conpostazionimultimediali,ricostruzioni eapplicazioni touchscreen, cheaccompagnano allascoperta dell’anticomondo dei Camuni;- la sezionenaturalistica dellaRiserva, che ha comeprotagonisti gli insetti; - i laboratorimanualistici dedicatialla didatticaarcheologica edambientale (il Museooffre visite guidate,laboratori ed attivitàdidattiche per tutti gliordini scolastici).Nella Riserva èpossibile anchepernottare: sonodisponibili cascinali eforesterie per gruppi osingoli che intendonotrascorre una o piùnotti in autogestioneper una visita piùapprofondita.

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grandi glaciazioni.Successivamente lazona fu abbandonataper diventarenuovamente luogo diculto e incisione versola fine del Neolitico esoprattutto nell’età delBronzo e del Ferro. Lerocce principali sonodotate di pannellididattici cheagevolano la visita. Sisegnalano inparticolare la granderoccia 34 nel percorsoRosso, imperdibile perla sua importanzastorica e per la suabellezza artistica. Sitratta di un’enormesuperficie inclinatache le incisioniricoprono quasicompletamente,abbracciando l’interociclo incisoriocamuno: dalla grandesagoma di animale(interpretato di recentecome equide) databilea circa 13.000 anni fa,

guerrieri dell’età delFerro (I mill. a.C.).Quasi tutto ilrepertorio iconograficocamuno si concentrasu questa roccia,consideratagiustamente tra le piùspettacolari esignificative dellaintera Valle Camonica.Nella parte alta sileggono le grandisagome di guerrieri acorpo quadrato (altequasi un metro) dellafine dell’età del Ferro,nella parte centrale siritrovano, numeroseanche su altre roccedel sito, alcune figurepiù enigmatiche: unmeandro, un labirinto,mentre è presenteanche unacomposizione di armidell’età del Bronzo.Queste suggestivecomposizioni sitrovano anche su altrerocce del Parco (laroccia 14 del percorso

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Darfo Boario - Località Gorzone Tel. +39 348 7374467

Siti internet www.darfoboarioterme.gov.it www.vallecamonicaunesco.it

Come arrivare SS 42 in direzione Darfo B.T., uscita Boario Terme,seguire le indicazioni per Angolo Terme e lasegnaletica turistica “Incisioni rupestri di Luine”. L’ingresso del Parco si trova nella frazione di Gorzone,nei pressi della chiesa di San Rocco.

Ingresso gratuito

Parco diInteresseSovracomunaledel Lago MoroLuine eMonticolo

Il territorio di DarfoBoario Terme èricco di

testimonianze dellapresenza, nella bassaValle Camonica, digenti antichissime chequi vivevano,lavoravano,incidevano la roccia. IlParco abbraccia unavasta area verde neiterritori di DarfoBoario Terme e AngoloTerme, in cui ricadonodue principali ambitiarcheologici: Luine e iCorni Freschi. L’areaarcheologica di Luine,in posizionedominante rispettoall’abitato di DarfoBoario Terme harestituito le tracce dialcune struttureinsediative antiche,dalla grande capannacon più focolari aricoveri di ridottedimensioni del tipo del“riparo sottoroccia”,più adatti afrequentazioni

episodiche. Questiimportanti restidell’anticafrequentazione umanaappartengonoprincipalmente all’etàdel Bronzo e del Ferroma sono accompagnatianche da più labilievidenze di unafrequentazione del sitoin epoche più antiche,di età Neolitica ed etàdel Rame. L’importantesito di Luine è notosoprattutto per lapresenza di più di 100rocce dal caratteristicocolore viola (PietraSimona), sulle cuilevigate superfici sipossono ammirarenumerose incisioni: sitrovano qui le piùantiche raffigurazionidel ciclo camuno,immagini forsetracciate dai cacciatoriseminomadi chepercorrevano la Valle,loro territorio dicaccia, sul finire delle

36 Parco di Interesse Sovracomunale del Lago Moro Luine e Monticolo

Sentiero all’ingresso delParco.

Panoramica della Roccia34.

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Rosso, la roccia 5 delpercorso Giallo),mentre altromonumentoimperdibile è la roccia6 lungo il percorsoGiallo: questa enormesuperficiepianeggiante mostranumerosissime figuredi animali e di simboliastratti, oltre allenumerose iscrizioni

preromane dell’età delFerro. Non mancano aLuine le raffigurazionidi armati e cavalieri,accompagnati dapiccoli animali (laroccia 46 del percorsoRosso) e la più notadelle figure, la “rosacamuna”, presente inpiù esemplari e diverseforme (roccia 104 delpercorso Rosso).

Composizione di varie armi(lance, asce, alabarde,pugnali), Roccia 34.

Panoramica del Parco.

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Guerriero e cavaliere,Roccia 46.Figure di armati, Roccia 34

38 Parco di Interesse Sovracomunale del Lago Moro Luine e Monticolo

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scoperta, sotto lealabarde, di una secondacomposizione di armi: 15pugnali affrontati (lunghida 20 a 25 cm), con lametriangolari a lati rettilineirivolte verso il basso eimpugnatura a pomolotondo. Alabarde e pugnalisono confrontabili conmanufatti in ramerinvenuti in contestisepolcrali della Culturadel Vaso Campaniformediffusa in Europa nellaseconda metà del III mill.a.C. Raffigurazioni simili, cherappresentano oggetticerimoniali, compaionoanche su altri massi estatue-stele provenientidai santuari megaliticidella Valle, come “Cemmo3” e “Pat 4” esposte alMUPRE-Museo Nazionaledella Preistoria della ValleCamonica.

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Darfo Boario Terme - Località Corni Freschi

Come arrivare in Località Corni FreschiSS 42 in direzione Darfo Boario Terme, uscita Darfo,seguire le indicazioni per Centro Congressi. L’imboccodella strada che conduce al masso dei Corni Freschi sitrova nei pressi del ponte di Montecchio.

Ingresso gratuito

Sitoarcheologico deiCorni Freschi Sulla riva destradell’Oglio alla base delMonticolo, in localitàCorni Freschi (DarfoBoario Terme), si erge ungrande masso configurazioni di armi incisenell’età del Rame quandoerano in uso estesisantuari all’apertoconnotati da stele emassi, ubicati in luoghivisibili lungo i percorsi di

risalita dal fondovalle.Altri di questi luoghi diculto e cerimoniali sonovisitabili a Cemmo e,sull’altopiano di Ossimo-Borno, a Borno-Valzel deUndine e Ossimo-Anvòia.Il sito dei Corni Freschi,segnalato nel 1961, ènoto anche come “Rocciadelle alabarde” per lacomposizione di 9alabarde incise agrandezza naturale(lungh. lame 25-30 cm) ein posizione divergenteal centro della pareteverticale. Questo tipo diarma dal valoresimbolico si confrontacon un esemplare inrame rinvenuto aVillafranca (VR).Nel 2002 l’indaginearcheologica condottaalla base del masso inoccasione del suorestauro portò alla

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Sellero

Siti Internetwww.comune.sellero.bs.it www.vallecamonicaunesco.it

Come arrivareDalla SS 42 seguire le indicazioni per il centro diSellero. Dal paese si diparte un ripido sentiero cheraggiunge le aree con arte rupestre.

Ingresso gratuito

Parco ComunaleArcheologico eMinerario diSellero

Il Parco ComunaleArcheologico eMinerario di Sellero

ha un ruolo unico nelgrande quadro dellaValle Camonica, intesacome bacino diarcheologia epatrimonio di incisionirupestri. Tra lecaratteristiche peculiaridi Sellero spicca intantola sua posizione nel“sistema” dell’arterupestre camuna: qui siritrovano infatti letestimonianze di artefigurativa, leraffigurazioni di esseriviventi e di oggetticoncreti ad essi legatipiù settentrionali di

42 Parco Comunale Archeologico e Minerario di Sellero 43

Roccia 2-3, la più granderosa camuna “a svastica” ditutta la Valle Camonica,Sellero - Carpene.Panoramica del Parco.

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Roccia 2-3, figura diguerriero armato di spada,Sellero - Carpene.

Il paesaggio naturale diSellero da una delle roccedi Carpene.

tutta la Valle. Un altroelemento di unicità diSellero è sicuramente lascelta del supporto perqueste raffigurazioni:qui si ritrovano moltesuperfici incise di duroscisto, percorse dalunghe venature diquarzo bianco, roccedifficilissime da incidereproprio a causa dellaloro durezza. Nell’areadel Parco, segnato daltorrente Re, si individuail passaggio tra lesuperfici in arenaria(Verrucano Lombardo)della bassa-media ValleCamonica, inserite incontesto di bosco ceduodi forte versante, eproprio gli scistidell’alta Valle, posti inambiente più dolce epianeggiante. Le principali localitàd’arte rupestre sonoquelle di Carpene,Fradel e Berco,attualmente visitabiligrazie alla presenza diun sentiero attrezzatocon pannelli illustrativie apposite passerelle,che permettono lavisione di porzioni dirocce incise altrimentiinaccessibili. L’area è insensibile pendenza e legrandi superfici scistoseincise hanno unaconformazionegeneralmente definita a“dorso di balena”, conmontonature articolatee profonde chedeterminano salti diquota anche piuttostobruschi. Le incisioni quiriscontrate sono le piùinteressanti tra quellepresenti nel territorio diSellero, conun’estensionecronologica molto

ampia (dal Neolitico alMedioevo, con unasoluzione di continuitàpiuttosto significativaper quanto riguarda l’etàdel Rame e l’età delBronzo, all’incirca il III eil II mill. a.C.) e unrepertorio figurativoassai vario.La località di Carpene èsicuramente il nucleocentrale e piùimportante dell’area delParco, che racchiude benquattro diversi siti d’arterupestre (Carpene,Fradel/Berco, Isù eBarnil). Giunti nell’areadi Carpene, segnalata daindicazioni sul sentiero,non si può non notare lamaestosità della roccianumero 2-3. Questagigantesca superficie discisto venato da quarzi,levigata e montonatadai ghiacciai è un vero eproprio monumento,con i suoi 1100 mq disuperficie, mentre con lesue oltre 700raffigurazioni incise èuno dei fulcri dell’arterupestre camuna. Nellaparte più orientale siritrova un insieme dielementi geometrici(mappe topografichedell’età del Rame, fineIV-inizi III mill. a.C.),seguito da un grandenumero di incisionidell’età del Ferro (I mill.a.C.): a questo periodovanno riferite alcuneincredibili figure, comead esempio la granderaffigurazioneconosciuta anche come“Viandante”, cheimpugna un’ascia ecestello, forseinterpretabile come ladivinità celtica Esus.Altre figure notevoli

44 Parco Comunale Archeologico e Minerario di Sellero

sono il grande armato,detto “etrusco”, conaltre figure diantropomorfi armati piùpiccoli e figure dianimali: questo tipo diimmagini sononumericamentepredominanti, a Sellero.Un’altra figura notevoledella roccia 2-3,certamente tra le piùfamose di tutta la ValleCamonica, è la granderosa camuna a svasticacon coppelle a corredo.Poco più a Sud siritrovano le rocce 1, 4 e5: anche questesuperfici sono notevoliper la incredibilequantità e varietà dellefigure umane armate,sacerdotali, in duello, acavallo o accompagnateda animali. Unaseconda zona ricca diincisioni rupestrinell’area del Parco èquella meridionale, conla località principale diPreda Möla. Le superficidi quest’area sono in unbellissimo VerrucanoLombardo, levigato emontonato e mostrano,

Roccia 2-3, il cosiddetto“Viandante”: possibileraffigurazione del dioceltico Esus, Sellero -Carpene.

Panoramica del Parco.

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soprattutto nella roccia26, numerosissime (untotale di 374)figurazioni dell’età delFerro. Nell’area delParco sono inoltrepresenti le miniere diferro, rame e calcopiritedi Carona, poste aNord-Ovest del paese diSellero, a circa 800 ms.l.m.: sonocaratterizzate dacunicoli, gallerie e restidi alloggiamenti per glioperai e per gli attrezzie sono state sfruttate apartire dalla finedell’800 fino al 1951.

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PercorsoPluritematicodel “Coren delleFate”

Il PercorsoPluritematico del“Coren delle Fate”

di Sonico, postoall’interno dell’estesoParco dell’Adamello, èstato oggetto nel 2007di un intervento divalorizzazione. L’area, segnalata per laprima volta nel 1950, èstudiata in un primomomento daEmmanuel Anati, chescopre e pubblical’“idolo di Sonico”, unafigura geometricaincisa sulla roccia 1 e,in seguito, da AusilioPriuli, cui si devel’individuazione dinuove superfici incise.Situata in alta ValleCamonica, ècaratterizzata dallapresenza di roccemicascistiche (Scisti diEdolo), rocce dure erugose, difficili daincidere. Tipiche anche delvicino Parco ComunaleArcheologico eMinerario di Sellero,queste pietredifferiscono dallesuperfici dei Parchidella media Valle dove

invece dominanoarenarie permiane dicolore violaceo piùfacili da scalfire.Lasciata l’auto neipressi del centrostorico del paese diSonico, si intraprendeil percorso segnalatodai pannelli del Parcodell’Adamello. Il sentiero si inoltralungo un affascinantebosco di castagni inleggera salita peralcuni minuti fino agiungere a un biviodove, seguendo leindicazioni deipannelli, si imbocca ilripido percorso checonduce alle rocceincise. Giunti allaroccia 1, la primasuperficie che siincontra lungo ilsentiero, non si puònon rimanereincantati dalla visualecircostante: questeincisioni sono tra lepiù settentrionalidella Valle e sitrovano in un luogostrategico, posto inposizione dominante

46 Percorso Pluritematico del “Coren delle Fate” 47

Sonico

Siti Internetwww.comune.sonico.bs.it www.vallecamonicaunesco.it

Come arrivareArrivati a Sonico, percorrendo la Strada Statale 42, siraggiunge il Municipio, sulla sinistra del quale siimbocca una strada che porta al percorso di visita alParco.

Ingresso gratuito

Segnaletica interna alParco.Panoramica della Roccia 1.

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Particolari della Roccia 1.

rispetto all’abitatomoderno. Da questaterrazza naturale èpossibile ammirarel’inizio della Valle diCorteno, collegamentocon la Valtellina, e ilpaese di Edolo,superato il quale si puòraggiungere il Passodel Tonale e quindi ilTrentino. Le incisioniche si possonoammirare sullesuperfici affiorantisono quasiesclusivamente di duetipologie: figuregeometriche e palette.Cerchi, linee e coppellesi alternano e siabbinano in svariatimodi creando giochi ecomposizioni spessouniti tra loro da linee ecanalette. Secondo unprimo studio, alcune

48 Percorso Pluritematico del “Coren delle Fate”

figure circolari dellaroccia 1 avrebberorappresentato un“idolo”, databile alNeolitico (V-IV mill.a.C.). Successivericerche hannoavanzato l’ipotesi chesi tratti dirappresentazionitopografiche,riscontrabili in altrezone della Valle. Tra le varie figurepresenti, moltointeressanti sono leruote raggiate, forselegate alla ciclicità delsole e alla sacralità delfuoco. A fianco dellenumeroseraffigurazionigeometriche, sonoinvece rare le incisionifigurative, tra cuispiccano le figure dipalette.

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Rame. Qui, in una seriedi ambienti a volta,sono esposte oltre 50 trastele e massi-menhiristoriati, provenienti daisantuari megaliticidell’età del Rame (IV-IIImill. a.C., con riprese difrequentazione nell’etàdel Ferro e oltre), fruttodi scoperte e scavieffettuati in annirecenti, sull’altopiano diOssimo-Borno e nel

Capo di Ponte - via S. Martino, 7Tel. +39 0364 42403Siti Internet www.mupre.capodiponte.beniculturali.it www.archeologica.lombardia.beniculturali.itwww.vallecamonicaunesco.it

Pagina Facebookwww.facebook.com/mupre.vallecamonica

Come arrivareParcheggi lungo Via S. Martino e in Via Aldo Moro.I pullman possono parcheggiare all’ingresso del paesenel parcheggio dell’Infopoint.

Ingresso a pagamento

MuseoNazionale dellaPreistoria dellaValle Camonica

La Valle Camonica èfamosa in tutto ilmondo per lo

straordinario complessodi raffigurazioni incisesulle rocce, in gran parterisalenti alla Preistoria.Si tratta del patrimoniodi arte rupestre che èstato iscritto nel 1979,quale primo sitoitaliano, nella Lista delPatrimonio Mondialedell’UNESCO (sito n. 94)per le sue peculiarità:diffusione (è presente inoltre 30 dei 42 comunidella Valle), estensionecronologica (tra la finedel Paleolitico Superiore,13.000-10.000 anni daoggi, e l’età del Ferro, Imill. a.C., conpersistenze fino al XXsecolo) e iconografia(molteplicità dei soggettiincisi che vanno daoggetti reali a concettiastratti). Se dunque il vastopubblico conosce ilpatrimonio di immagini,meno noti sono gliaspetti del viverequotidiano delle antiche

popolazioni che le hannorealizzate. Negli ultimi 30anni, tuttavia, grazie anumerosi interventi diarcheologia preventiva edi ricerca condotti inValle dallaSoprintendenzaArcheologia dellaLombardia, il quadrodelle conoscenze si èampliato ed è quindipossibile iniziare adelineare il popolamentodella Valle ancheattraverso la culturamateriale, cioè imanufatti che gli antichiabitanti ci hanno lasciatonegli insediamenti, neiluoghi di lavoro, neiluoghi di culto e nellesepolture. Il MUPRE-MuseoNazionale della Preistoriadella Valle Camonica,inaugurato il 10 maggio2014, illustra la storia diqueste comunità, chedall’età del Ferro sarannonote come Camunni,esponendo materialiceramici, strumenti litici,metallici e manufatti inosso e corno. Il costanterimando al territorio ealle raffigurazioni incisesulle rocce permette diricomporre, in uninsieme inscindibile,l’espressione identitaria

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della Valle Camonicaattraverso un lungoviaggio nel tempo dioltre 10.000 anni.

Il percorso divisitaSituato nell’anticoedificio di VillaAgostani nel centrostorico di Capo di Ponte,il Museo si pone alcentro dei percorsi divisita ai Parchi d’arterupestre esistenti nellostesso Comune (oltre aidue Parchi Nazionali, ilParco ArcheologicoComunale di Seradina-Bedolina) e diventafulcro di raccordo e dinarrazione del SitoUNESCO n. 94 “Arterupestre della ValleCamonica”.L’allestimento museale siestende su unasuperficie espositiva dioltre 1300 mqsviluppandosi al pianoterra e negli spazi aperticontigui (portico, cortedi ingresso e spazioattrezzato posteriore) eal secondo piano. La visita ha inizio alpiano terra, dove èillustrato il temaManifestazioni delsacro. I santuarimegalitici dell’età del

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Il museo in un touch La visita al MUPRE è arricchita dalla presenza di cinquetouch screen, con contenuti multimediali che integranole informazioni presenti sui tradizionali pannelli. Imateriali selezionati offrono a scuole, curiosi eappassionati un’ampia scelta di temi che, attraversodiversi gradi di approfondimento e assoluta libertà dinavigazione, si adattano ad ogni esigenza.Al piano terra, un touch screen a leggio è dedicato aiSantuari dell’età del Rame, con informazioni utili perapprofondire argomenti generali relativi a massi incisi estatue-stele: temi iconografici, cronologia e principaliaree di diffusione. Gli altri quattro sono disposti lungo ilpercorso di visita al secondo piano. Tre monitor a murooffrono all’utente, con brevi testi e immagini,un’introduzione ai grandi temi dell’archeologia affrontatinelle diverse sezioni dell’allestimento: Abitati, Scrittura,Luoghi di culto. I reperti esposti vengono così collocatinel più ampio quadro culturale che la ricerca scientificapermette di delineare. Un tavolo interattivo, infine,propone un’esperienza di apprendimento coinvolgente econdivisa. Fra i contenuti a disposizione: schededidattiche per le scuole, un cartoon e video-documentarisulle incisioni rupestri; una mappa interattiva con schedefotografiche dei Parchi d’arte rupestre della Valle; eancora, schede tecniche su logo del Museo, storia deglistudi e UNESCO.

Ingresso del Museo.

Panoramica del salone alsecondo piano.

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Panoramica della sala 1 alpiano terra.

fondovalle: Cemmo,Bagnolo, Ossimo-Anvoia, Ossimo-Pat ealtre località. Si tratta direperti di particolaresuggestione e, in alcunicasi, di imponentidimensioni (come lemaestose stele Cemmo 9e Pat 4), che rendono laValle partecipedell’esteso fenomeno delmegalitismo alpino edeuropeo. Il percorso prosegue alsecondo piano dove, inun ampio salone,trovano posto inumerosi reperti dellacultura materiale. Laprima parte illustra iltema de Il primopopolamento della Vallenel Paleolitico eMesolitico con glieccezionali complessidella capanna delPaleolitico Superiore(oltre 13.000 anni fa) edell’insediamento delMesolitico anticoscoperti nel centrostorico di CividateCamuno e, a seguire, gliaccampamentistagionali in alta quotadel Mesolitico.Al tema LaNeolitizzazione e latrasformazionedell’ambiente seguel’ampia Sezione Gliabitati dedicata agliinsediamenti, fondatispesso in posizionestrategica, a controllodelle vie di transito edelle risorse. Sorti nelNeolitico Recente (fineV-IV mill. a.C.), inalcuni casi perduranoper secoli come Luine diDarfo, il Castello diBreno, CividateCamuno-Malegno o Dosdell’Arca di Capo di

Ponte. Altri invece sisviluppano in un periodocircoscritto (Coren Pagàdi Rogno), a voltecollegati alla viabilitàinfravalliva e ad attivitàeconomiche specializzatecome Val Camera diBorno e, nell’alta Valle,Temù-Desèrt della mediaetà del Ferro. In alcuni casi i sitisembrano avere caratterestagionale, legato apratiche di alpeggio e ditransumanza (il Riparosotto roccia del Cuel aCimbergo) oppure adattività minerarie emetallurgiche. Questi temisono sviluppati nellaSezione I luoghi dellavoro, dove sono espostii materiali provenientidalle fosse per la fusionedell’officina di Malegno-Via Cavour e quelli perl’estrazione del minerale ela lavorazione delmetallo, rinvenuti nellaminiera di Bienno-Campolungo e nelvillaggio minerario diCevo-Dos Curù, tutti dellaprima e media età delFerro. Un argomentoaffascinante è quello dellascrittura camuna, la cuiorigine e diffusione inValle è ancora discussa:

52 Museo Nazionale della preistoria della Valle Camonica

quasi 300 iscrizioni inalfabeto camuno,derivante dall’alfabetoetrusco con adattamentie introduzioni locali,sono note non solo surocce all’aperto maanche su massi mobili(Cevo-Dos Curù) e suframmenti ceramici (Dosdell’Arca). I rinvenimenti legati almondo funerario(Sezione Le sepolture)non sono numerosi,anche se la ValleCamonica offresignificativi dati perricostruire la complessaconcezione della mortenell’età del Rame, con iripari sotto roccia(Riparo 2 di Foppe diNadro) e i santuari constele, dove tumuli ecircoli votivi condeposizione di offerte(Ossimo-Pat) e resti diossa umane (Ossimo-Anvòia; Cemmo)lasciano intravvedereaspetti del culto degliantenati. La praticadell’inumazione è invecetestimoniata nell’età delFerro nella necropoli diBreno-Val Morina (V-IVsec. a.C.) da cuiproviene, comeelemento del corredo, ilcaratteristico bicchiere

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retico detto “tipoBreno”, diffuso in unampio areale centro-alpino. A conclusione delpercorso, in un’idealeripresa della sezione alpiano terra, sonoillustrati gli Aspetti eluoghi di culto nellaProtostoria, indiziatispesso da ritrovamentisporadici di manufatti inbronzo: si tratta dioggetti offerti alle acque(gli spilloni e l’ascia delLago d’Arno) o depostiin luoghi d’alta quota(Passo del Mortirolo, traValle Camonica eValtellina). Ad essi siaffianca la pratica deiroghi votivi consacrificio di animali,deposizione di offerte elibagioni efrantumazione di vasi(Capo di Ponte-Le Sante)che richiama iBrandopferplätze notinell’arco alpino centro-orientale. Ai cultidomestici all’internodegli abitati è dedicatal’esposizione delcomplesso di boccali frammentari con iscrizioni camune da Dosdell’Arca.

Pendaglio a doppia spiraleda Ossimo-Pat.

Tomba 1 di Breno, boccaletipo Breno.

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all’interno di un boscodi conifere conduce allalocalità Anvòia, dove èstato ricostruito il sitocalcolitico. Qui, nella posizioneoriginaria dirinvenimento, sonostate ricollocate leriproduzioni di quattrostele e sono stati

ricreati alcuni spazirituali ad esse connessi.Le stele originali, sia lequattrodell’allineamentoprincipale sia quelleesposte all’ingresso delParco, sono conservatepresso il MUPRE-Museo Nazionale dellaPreistoria della ValleCamonica, a Capo diPonte (piano terra, sale3 e 4). Il sito preistorico,situato su una crestacollinare orientataOvest-Est a 855 ms.l.m., è il primo in cuigli scavi archeologicihanno riportato allaluce stele in posizioneprimaria, ovvero nelluogo in cui sitrovavano al momentodell’abbandono. Leindagini stratigrafichehanno permesso direcuperare, insieme adun allineamentoprincipale di quattrostele, orientate Nord-Sud con la facciafigurata rivolta versoEst, anche altriframmenti di stele fuoricontesto, pigmenti per

Centro Didattico.

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Ossimo - Località Asinino - Anvòia

Siti Internetwww.comune.ossimo.bs.itwww.vallecamonicaunesco.it

Come arrivareRaggiungere il paese di Ossimo Inferiore e seguire leindicazioni per la Chiesa di San Rocco. Da quiintraprendere la strada (circa 2 km) che conduce inlocalità Asinino. Superato questo primo ingressopedonale si giunge in località Pat, dove un cartelloinformativo indica l’ingresso principale al Parco. Nellastessa zona è possibile parcheggiare l’auto.

Ingresso gratuito

ParcoArcheologico diAsinino-Anvòia

Istituito nel 2005, ilParco Archeologicodi Asinino-Anvòia a

Ossimo valorizza unsito cerimoniale dell’etàdel Rame, indagato inmodo esaustivo in annirecenti (scavi 1988-2004: Università degli

Studi di Napoli“Federico II”, direzionedi Francesco Fedele) econnotato da unallineamento dimonoliti, sostituiti sulluogo da riproduzioni.All’ingresso principale,in località Pat, èallestito un CentroVisitatori: una strutturaricettiva che ospita unplastico ricostruttivodell’area del sitocerimoniale e i calchi dialcuni massi istoriati.In uno spazio didattico,alcuni pannelliforniscono ai visitatoriun inquadramentosull’età del Rame e sulfenomeno delle stele edei massi incisi diquesto periodo eillustrano le peculiaritàdel sito, dalla suascoperta alla suainterpretazione.Un percorso attrezzato

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Ingresso al Parco.

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colorarle, utensili perinciderle, scorie dirame, manufatti in selcee frammenti diceramica. Le incisionipresenti su tre dellestele (una infatti èaniconica, cioè priva diincisioni) rientrano nelpanorama figurativocaratteristico dell’etàdel Rame: motivisemilunati cherappresentano lastilizzazione di un voltoumano, cerchiconcentrici, fasci dilinee a “U” (probabilicollari), pendagli adoppia spirale, animalie pugnali. I materiali, unitamenteal tipo e allesovrapposizioni delleimmagini presenti suimonoliti, permettono didatare l’utilizzo del sitoall’età del Rame (circa2700-2200 a.C.), anchese non si escludeun’origine più antica(fine del IV mill. a.C.). L’area cerimoniale sicomponeva inoltre diun cairn (ovvero di una

piattaforma artificialedi pietre), incorrispondenza delquale sono statirinvenuti frammenti diossa umane combuste,un accumulo naturaledi ciottoli grigi,utilizzato per ladeposizione di

manufatti, e una grossabuca, nella quale erainfisso un ulterioremenhir.Questi elementiconcorrono ainterpretare il sito diAnvòia come un luogodi celebrazione didonne e uominiautorevoli, identificatiquali antenati delgruppo. Successivamente all’etàdel Rame il sito rimasein uno stato di relativoabbandono per oltreduemila anni, con imonoliti maggiori aterra e parzialmenteesposti. L’area furiscoperta nel IV secolod.C. e fu teatro diprobabili culti di tipopagano, che andaronoad alterare i resti piùantichi rendendoancora più complessa lalettura del deposito:alcuni menhir furonorimodellati e ri-eretti,

Tensostruttura all’esternodel MUPRE.

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altri furono abbattuti eframmentati, altriancora vennero spintigiù dal pendio.Il sito di Anvòia dista250 m da Asinino,dove una statua-menhir fuori contestoera stata rinvenuta nel1955. Ma l’altopiano diOssimo-Borno è notoper la presenza anchedi altri centricerimoniali dell’età delRame, individuati nellelocalità Bagnolo-Ceresolo, Passagròp ePat. In quest’ultimarecenti scavi hannoriportato alla luce,ancora una volta, stelein posizione originariae altre in giaciturasecondaria (esposte alMUPRE-MuseoNazionale dellaPreistoria della ValleCamonica, sala 4 eportico esterno), restidi offerte e tracce diantichi culti.

Particolare delle copie dellestele.

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Lombardia e Regione esvolto incollaborazione conl’Università degliStudi di Firenze. Alcune delle rocce,tutte isolate, si

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BornoSiti Internetwww.comune.borno.bs.it www.vallecamonicaunesco.it

Come arrivareRaggiungere il paese di Ossimo Inferiore e seguire leindicazioni per il Santuario dell’Annunciata. Unavolta raggiunta una santella (edicola votiva) lasciarel’auto e con una breve passeggiata si raggiungel’area. I pullman invece possono parcheggiare pressoil Cimitero di Ossimo Inferiore.Per chi proviene da Borno l’area è raggiungibilepercorrendo a piedi via Rocca.

Ingresso gratuito

Borno. Ilsantuariomegalitico diValzel deUndine

Lungo il torrenteValzel de Undine,nella parte sud-

orientale di Borno, siestende un santuarioall’aperto con monolitiistoriati nell’età delRame, fondato nel IVmill. a.C. e perduratoper tutto il III mill. a.C.,con riprese nell’età delFerro fino allaromanizzazione. Il santuario, sviluppatosu un terrazzo diversante del Valzel sullacui sponda eranoprobabilmente allineati imassi-menhir “Borno 1,4, 5 e 6” (due dei qualirinvenuti appuntonell’alveo), rappresentaun contestoemblematico dell’arterupestre camuna inquanto restituì nel 1953la prima grandecomposizionemonumentale camunadell’età del Rame, ilMasso “Borno 1”.Proprio per la suasingolarità il masso,

inciso in vari momentisu quattro lati conmotivi simbolici,ornamenti, animali,armi, una scenad’aratura eantropomorfi, fuesposto a Milano nel1962, prima in PiazzaDuomo poi nel MuseoArcheologico comesimbolo dell’Arterupestre della ValleCamonica”. Ora “Borno 1” e gli altri3 massi-menhir sonoesposti nel sitoarcheologico, indagatoe valorizzato grazie adun progetto di ricercapromosso tra 2009 e2013 da Comune,Regione eSoprintendenza per iBeni Archeologici. Loscavo ha mostratol’esistenza dipiattaforme cerimonialilungo il torrente,probabilmente inconnessione coimonoliti, e alcuneazioni rituali comel’accensione periodicadi fuochi, i più antichiaccesi all’epoca difondazione delsantuario nel primoquarto del IV mill. a.C.,epoca cui si data laprima fase diistoriazione a macule efigure topografiche dellato 2 del masso “Borno1”. “Borno 4, 5 e 6”presentanocomposizioni unitarie:la figura solare,un’ascia, animali e trepugnali su “Borno 4”; 2pugnali affrontati su“Borno 5”; il motivosolare, la bandoliera e laserie di pugnali sui trelati di “Borno 6”.

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Edolo

Siti Internetwww.comune.edolo.bs.it www.vallecamonicaunesco.it

Come arrivareGiunti a Edolo, in via Marconi, si svolta a destra in viaMonte Colmo, direzione Mù. Plate de Icc invece siraggiunge seguendo la stessa strada fino ad unospiazzo sterrato dove è possibile lasciare l’auto. Siimbocca poi una strada sterrata sulla destra checonduce all’area.

Ingrsso gratuito

Edolo. L’areadella RoccaMedievale e lalocalità Platede Icc

Nel territorio diEdolo sononote rocce con

incisioni schematiche,prevalentementecoppelle, in novelocalità che nel 2011-2013 sono stateoggetto di un progettodi ricognizione,documentazione estudio promosso daComune,SoprintendenzaArcheologia della

Panoramica del Parco.

Raffigurazionitopografiche a Plate de Icc.

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Panoramica del Parco.

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distribuiscono lungol’antica Via Valeriana,ma sono in particolaremeritevoli di visitadue località, ambeduenella Frazione Mù. La prima è l’area dellaRocca medievale dovesono presenti alcunerocce con coppelle chesegnano la storiamillenaria del sito,dalla Preistoria alMedioevo. La seconda è lalocalità Plate de Icc,un suggestivo terrazzodi versante concastagni secolari,dominante ilfondovalle nel puntodove si diramano larisalita verso il Passodell’Aprica e laValtellina e il trattofinale dell’alta ValleCamonica. Qui si puòosservare una piccolaroccia conraffigurazionitopografiche del tardoNeolitico, confrontabiliper tipologia conquelle dei siti d’arterupestre del complessocollinare di Teglio inValtellina. Scavicondotti nel sito nehanno rilevato unasuccessivafrequentazione nellaseconda metà del Imill. a.C. (età delFerro), quando l’area,forse per motivi rituali,viene interessatadall’accensione difuochi, secondo unatradizione comune aisiti di culto ecerimoniali del IV e IIImill. a.C. della ValleCamonica,rifrequentati nel corsodel I mill. a.C.

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in epoca medioevale,e vi si trovanonumerosi borghi epiccoli centri abitatiche custodiscono, inmolti casi, vere eproprie opere d’arte,come raccontano lebellissime chieseaffrescate da coltiartisti rinascimentali,quali Romanino oPietro da Cemmo. Di estremo fascino èsicuramente la ViaCrucis del Santuariodi Cerveno, dove lequattordici stazionisono completamenteaffrescate e popolatedai celebri gruppiscultorei eseguiti daBeniamino Simoniche ha saputo incideresui figuranti le

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ValleCamonica. Da vedere neidintorni

La Valle Camonicaè conosciuta aipiù per lo

straordinario archiviod’arte rupestre macustodisce ben altritesori: dal patrimonioarcheologico di etàromana, allestraordinarietestimonianze dellostile romanicorappresentatemagistralmente nellaPieve di San Siro enel monastero di SanSalvatore.Ma non basta: laValle dei Segni èdominata dai castellidi Breno, Cimbergo eGorzone chetestimoniano lavitalità del territorio

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Sito Internetwww.turismovallecamonica.it

Veduta delle piste da sci.Pascoli in Valle Camonica.

Particolare statue della ViaCrucis nel Santuario diCerveno.

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smorfie e i tratti tipicilocali. Ma la ValleCamonica intendeanche raccogliere econservare, grazieall’importante SistemaMusei, tutti quei“segni” che ne hannocaratterizzato ilpassato dando valorea tutto ciò che l’uomoha lasciato in materiadi scienza, sapere etradizione artigiana.Valle Camonicasignifica anchelasciarsicompletamenteavvolgere dallanatura grazie alla

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verdi, è possibile farsiletteralmentecoccolare nei modernie attrezzati centribenessere.Questo e molto altrovi aspetta in ValleCamonica, la Valle deiSegni.

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variegata offertasportiva che vanta –per gli amanti dellaneve – quattrocomprensori sciisticiche possonoaccontentare tutti gliappassionati.In primavera e inestate l’offerta si apreai sentieri di variadifficoltà all’interno diaree protette quali ilParco dell’Adamello edello Stelvio, percorsiciclabili adatti a tutticome la Ciclovia delFiume Oglio enumerosi circuiti dimountain-bike.

Nella pagina a fronte:Panoramica del Santuariodell’Annunciata.Particolare del Castello diBreno.Mulino di Bienno.

Interno di uno dei museiappartenenti al Sistema Museidi Valle Camonica.

Per gli amanti delrelax meritanoinvece una visita lestazioni termali diDarfo Boario Terme eAngolo Terme, doveoltre alla presenza dinumerose fonti diacque termali e aree

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Segno ArtigianoIl sito UNESCO “Arte rupestre della Valle Camonica”ha fatto crescere, al suo fianco, un catalogo diprodotti originali ispirati alle raffigurazioni incise sullerocce: “Segno Artigiano” è il marchio che caratterizzaarticoli per la cucina (taglieri, tovaglie, tazze, mestoli,sottopentole…), prodotti per la casa (dalle lampade aisimpatici portachiavi) e prodotti della tradizioneenogastronomica locale reinventati all’insegna deldesign artistico.“Segno Artigiano” ha messo in relazione cultura,territorio e impresa consentendo alle aziende di re-inventarsi, di esprimere la ricchezza del territorio e dipromuovere il saper fare, attraverso un percorso diinnovazione orientata al design e all’artigianatocontemporaneo. Visita il sito www.segnoartigiano.it

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La ValleCamonicaromanaAlla fine del I sec. a.C. iCamuni furono coinvoltinelle campagne augusteedi conquista delle Alpi. Daun’iniziale condizione diadtributio a Brescia, lacomunità passò a quelladi Civitas e poi di ResPublica, con autonomiapolitica e amministrativa.L’età romana nonrappresentò una rotturacon la fase precedente,ma gli aspetticaratterizzanti il territorionella seconda età delFerro, modalità insediativee cultuali, forme dellacultura materiale,sopravvissero a lungo econtinuarono fino allatarda antichità. Esemplare in questo senso

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è il santuario scoperto aBreno, lungo la rivaorientale dell’Oglio dove,in un’area già sede di unculto all’aperto fin dallaprima età del Ferro, fuimpostato un edificiomonumentale ad aliporticate con apparatidecorativi di pregio,dedicato a Minerva, cheereditò e interpretò icaratteri di una divinitàindigena legataall’acqua. Le strutture delsantuario, in uso finoalla fine del IV secolod.C., sono conservate nelParco Archeologico inloc. Spinera. Vera novità introdottadalla romanizzazione fula fondazione di CividateCamuno. Un eccezionalespaccato monumentaledella città antica è in viaPalazzo, dove è visibile

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nelle struttureperimetrali. Completa la visita ilMuseo NazionaleArcheologico di CividateCamuno dove si trovanoepigrafi, mosaici dalleterme, raffinati affreschidal Foro e ricchi corredi

un settore del Foro, esoprattutto è offerto dalParco Archeologico delTeatro e dell’Anfiteatroche conserva i resti di unteatro, visibile per unterzo del totale, e di unanfiteatro, riportatointeramente alla luce

funerari da Cividate e dalterritorio. Fra i reperti piùimportanti sono la statuadi Minerva dal santuariodi Breno e la statua di ungiovane principe in posaeroica dall’area del Forodella CivitasCamunnorum.

Nella pagina a fronte:Veduta dall’alto del ParcoArcheologico Nazionale delTeatro e dell’Anfiteatro diCividate Camuno.

Santuario di Minerva, Breno.Interno del MuseoArcheologico Nazionale dellaValle Camonica.

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IN TRENO & INAUTOBUSDALLA SVIZZERADalla stazione di St.Moritz è possibileprendere il BerninaExpress, il noto treninorosso riconosciutoPatrimonio dell’Umanità,che porta alla Stazione diTirano da cui partono gliautobus dell’autolineaTirano - Aprica - Edolo,con i quali è possibileraggiungere Edolo. Da qui,il treno vi porterà indirezione Sud ovunque voivogliate, mentre inpullman potreteraggiungere le localitàdell’alta Valle Camonica.

Come arrivare inValle Camonica

DA MILANODalla Stazione Centraledi Milano con i treni dellelinee ferroviarie Trenord oTrenitalia, si raggiunge lastazione di Brescia dallaquale mediante la lineaferroviaria Brescia - Iseo -Edolo si accede alla ValleCamonica.In corrispondenza dellafermata metropolitana diSesto Marelli (Linea M1)è possibile servirsidell’autolinea SABMilano-Edolo-Ponte diLegno che permette diraggiungere direttamentela Valle Camonica.

DA BRESCIADalla stazione di Brescia èpossibile utilizzare la lineaferroviaria Trenord Brescia- Iseo - Edolo che correlungo l’asse della ValleCamonica fino all’altezzadi Edolo da dove poipartono autolinee perraggiungere l’alta ValleCamonica.

IN AEREOAeroporto di MilanoMalpensaAeroporto di MilanoLinateDagli aeroporti di MilanoMalpensa e Linate èpossibile raggiungeremediante linea ferroviariao servizi autobus laStazione Centrale diMilano ben collegata allaStazione di Brescia incorrispondenza della qualeparte la linea ferroviariaBrescia - Iseo - Edolo.

Aeroporto di BergamoOrio al Serio Dall’aeroporto di BergamoOrio al Serio è possibileraggiungere, servendosi didiverse linee di autobus, laStazione di Bergamo esuccessivamente prendereil Treno per Brescia oppureè possibile scegliere diutilizzare il servizioautobus che collegadirettamente l’aeroportocon Brescia.

Aeroporto di VeronaDall’aeroporto di Veronaun bus navetta permette diraggiungere la Stazione diVerona dalla quale è possi-bile prendere il treno perBrescia e quindi le coinci-denze della linea ferrovia-ria Brescia - Iseo - Edolo.

IN AUTO DA SUDAutostrada A4 (Torino –Trieste)Provenendo da Verona:uscire a Brescia Centro eproseguire in direzionedel Lago d’Iseo lungo lasuperstrada SP BS 510.Provenendo da Milano:uscire a Bergamo eproseguire in direzionedel Lago d’Iseo lungo laSS 42 del Tonale e dellaMendola.

DA NORD-ESTAutostrada A22(Brennero - Modena)uscire a San Micheleall’Adige e imboccare la

SS 43 della Val di Nonfino a Sarnonico dove cis’innesta sulla SS 42 delTonale e della Mendolain direzione Passo delTonale.

DA NORD-OVESTDal Passo dello Spluga(Chiuso nei mesiinvernali) superareSondrio seguendo le SS36 e 38 e proseguire finoa Tresenda, da qui tenereper Aprica sulla SS 39DalLago di Como imboccarela SS 38 in direzione diSondrio e, in localitàTresenda, deviare adestra in direzioneAprica lungo la SS 39.

Page 37: ARTE RUPESTRE DELLA VALLE CAMONICA · denominato “Arte Rupestre della Valle Camonica” – è stato il primo in Italia ad essere riconosciuto quale Patrimonio Mondiale dell’Umanità

Indice

L’UNESCO 3

1979 Arte Rupestre della Valle Camonica 4

Valle Camonica. La Valle dei Segni 6

L’arte rupestre 12

Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane 16

Parco Archeologico Nazionale dei Massi di Cemmo 22

Parco Archeologico Comunale di Seradina–Bedolina 26

Riserva Naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo 32

Parco di Interesse Sovracomunale del Lago Moro Luine e Monticolo 36

Parco Comunale Archeologico e Minerario di Sellero 42

Percorso Pluritematico del “Coren delle Fate” 46

Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica 50

Parco Archeologico di Asinino-Anvòia 54

Borno. Il santuario megalitico di Valzel de Undine 58

Edolo. L’area della Rocca Medievale e la località Plate de Icc 59

Valle Camonica. Da vedere nei dintorni 62

Come arrivare in Valle Camonica 70