Aree tematiche e moduli formazione generale

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LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE GENERALE DEI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE NAZIONALE Decreto 160 del 19 luglio 2013 Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale

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LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE GENERALE DEI GIOVANI

IN SERVIZIO CIVILE NAZIONALEDecreto 160 del 19 luglio 2013

Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale

Il percorso formativo è costituito da una serie dimoduli raggruppati all’interno di macroareetematiche: una sorta di percorso logico e di viaggionel mondo del servizio civile

La successione delle macroaree e al loro interno deimoduli formativi, non è strettamente vincolante dalpunto di vista cronologico, anche se si sottolinea lanecessità di affrontare all’inizio del corso la primamacroarea, perché è da questa che si evince ilsignificato autentico dell’esperienza di servizio civile

Ogni modulo dovrà inoltre essere trattato inmaniera esauriente

MACROAREE E MODULI FORMATIVI

Questo modulo, dato il suo contenuto, è propedeuticoa tutti gli altri moduli

Si tratta di un modulo/laboratorio nel quale ilformatore, utilizzando tecniche formative appropriate,lavorerà alla definizione di un’identità di gruppo deivolontari in servizio civile, che esprimeranno le loroidee sul servizio civile, le proprie aspettative, lemotivazioni e gli obiettivi individuali

1. Valori e identità del Servizio Civile Nazionale

1.1 L’identità del gruppo in formazione e patto formativo

Il formatore, partendo dai concetti di “Patria”,“difesa senza armi”, “difesa non violenta”, ecc.,avrà come obiettivo quello di creare nel volontariola consapevolezza che questo è il contesto chelegittima lo Stato a sviluppare l’esperienza diservizio civile

1.2 Dall’obiezione di coscienzaal Servizio Civile Nazionale

Si metterà in evidenza il legame storico e culturale delservizio civile nazionale con l’obiezione di coscienza,ripercorrendo la storia del fenomeno in Italia a partiredalla legge n. 772/72, passando per la legge diriforma n. 230/98, fino ad arrivare alla sua attualeconfigurazione così come delineata dal legislatore del2001, ovvero di difesa civile della Patria con mezzi edattività non militari, dimensione che lo caratterizza elo differenzia da altre forme di intervento ed impegnosociale

1.3 Il dovere di difesa della Patria -difesa civile non armata e nonviolenta

1.3.a Si approfondirà il concetto di Patria e di difesacivile della Patria attraverso mezzi ed attivitàalternativi a quelli militari a partire dai principicostituzionali della solidarietà (art.2 Cost.),dell’uguaglianza sostanziale (art.3 Cost.), delprogresso materiale o spirituale della società (art.4),della promozione dello sviluppo della cultura, dellatutela del paesaggio e del patrimonio storico edartistico della Nazione (art.9) e della pace tra i popoli(art. 11 Cost.)

In particolare ciò avverrà attraverso lo studio dellevarie pronunce della Corte costituzionale nelle quali èstato dato a tale concetto un contenuto ampio edettagliato

1.3.b Muovendo da alcuni cenni storici di difesapopolare nonviolenta, si presenteranno le forme attualidi realizzazione della difesa alternativa sul pianoistituzionale, di movimento e della società civile

Nell’ambito dei riferimenti al diritto internazionale sipotranno inoltre approfondire le tematiche relative alla“gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti”,alla “prevenzione della guerra” e alle “operazioni dipolizia internazionale”, nonché ai concetti di“peacekeeping”, “peace-enforcing” e “peacebuilding”

Possono, inoltre, essere inserite tematiche concernentila pace ed i diritti umani alla luce della Costituzioneitaliana, della Carta Europea e degli ordinamenti delleNazioni

1.4 La normativa vigente e la Carta di impegno etico

Verranno illustrate le norme legislative che regolano ilsistema del servizio civile, nonché quelle di applicazioneriguardanti l’ordinamento e le attività del servizio civilenazionale

In particolare si evidenzierà l’importanza dellasottoscrizione della Carta di Impegno Etico da partedel legale rappresentante dell’Ente, quale condizioneper l’accreditamento di quest’ultimo: un patto tral’UNSC e l’Ente, con cui essi si impegnanoreciprocamente al rispetto dei valori posti alla basedella cultura e dell’identità del servizio civile nazionale

2.1 La formazione civica

Se il legislatore ordinario, nella legge istitutiva del2001, ha posto tra le finalità del SCN il“contribuire alla formazione civica dei giovani”, illegislatore delegato nel 2002, nel confermare eribadire tale concetto, ha inserito tra i contenutiobbligatori del corso di formazione generale “unperiodo di formazione civica”

La formazione civica si sostanzia nella conoscenzadella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani edella Carta costituzionale e, quindi, dell’insieme deiprincipi, dei valori, delle regole e dei diritti e dove-

2. La cittadinanza attiva

ri in essa contenuti che costituiscono la base della civileconvivenza e quadro di riferimento indispensabileaffinché i giovani volontari possano diventare cittadiniattivi

Sarà opportuno analizzare la funzione ed il ruolo degliorgani costituzionali, i loro rapporti, dando particolarerisalto all’organizzazione delle Camere e all’iter diformazione delle leggi

Il percorso di formazione o educazione civica serve nonsolo a fornire al giovane volontario la consapevolezza diessere parte di un corpo sociale e istituzionale checresce e si trasforma nel tempo, ma anche atrasmettere allo stesso la conoscenza di quellecompetenze civiche e sociali funzionali per vivere una“cittadinanza attiva”

Si illustrerà quindi il percorso che lega l’educazionecivica alla cittadinanza attiva ricollegando i principiteorici ad azioni pratiche ed insegnando ai volontari atradurre in comportamenti ed azioni le idee e i valorisanciti dalla Carta costituzionale

2.2 Le forme di cittadinanza

Richiamandosi al concetto di formazione civica primadescritto, si farà presente come tale formazioneabbia come auspicabile conseguenza l’incremento diimpegno civico da parte dei giovani

Si illustreranno in questo modulo le forme dipartecipazione, individuali e collettive, che possonoessere agite dal cittadino, in un’ottica di cittadinanzaappunto attiva

La partecipazione alle formazioni sociali delvolontariato, della cooperazione sociale, dellapromozione sociale, l’obiezione di coscienza, il serviziocivile nazionale, l’impegno politico e sociale, lademocrazia partecipata, le azioni nonviolente,l’educazione alla pace, la partecipazione democraticaalle elezioni e ai referendum, i bilanci partecipati, sonotutti esempi concreti che possono essere illustrati ediscussi nell’impostazione, nell’azione e nelleconseguenze, invitando i ragazzi a proporre edelaborare, anche tramite le metodologie non formali ela logica progettuale, un percorso di azione

2.3 La protezione civile

Il tema della protezione civile, che si integraperfettamente nel concetto di difesa della Patria comedifesa dell’ambiente, del territorio e delle persone,nonché fattore di educazione e di crescita dicittadinanza attiva, verrà affrontato non soloattraverso propedeutici cenni tecnici e operativi, masoprattutto dal punto di vista culturale

Partendo dall’importanza della tutela e valorizzazionedell’ambiente e del territorio, visti come il necessarioed imprescindibile substrato delle attività umane, siillustrerà come tale territorio/comunità possa esserecolpito da eventi naturali ed antropici, in grado dimetterne a dura prova l’esistenza

A tal scopo, seguendo un percorso che si estrinsecaattraverso la logica del progetto, si mostrerà come laprotezione civile agisce attraverso la previsione eprevenzione dei rischi (concetto connesso allaresponsabilità, individuale e collettiva) e l’intervento inemergenza e la ricostruzione post emergenza

Sarà opportuno in tale ambito formativo sottolineare lostretto rapporto tra prevenzione/tutela ambientale elegalità, nonché tra ricostruzione/legalità

Nel presente modulo verranno inoltre illustrate le normedi comportamento da seguire nella gestione delleemergenze, anche per poter espletare al meglio glieventuali compiti di assistenza e soccorso nei confrontidelle popolazioni colpite da eventi calamitosi

2.4 La rappresentanza dei volontari nel servizio civile

Una delle forme di partecipazione e di cittadinanzaattiva che si presenteranno ai volontari durante l’annodi servizio civile, sarà la possibilità pratica dipartecipare e di candidarsi alle Elezioni per iRappresentanti regionali e nazionali dei volontari inSCN

Sarà dunque opportuno illustrare ai volontari talepossibilità, inserita nel contesto della cittadinanzaagita, il suo funzionamento ed importanza, anche comepresa in carico di un comportamento responsabile, lecui conseguenze potranno essere visibili solo in tempimedio lunghi, ma non per questo meno importanti.

A tale riguardo sarebbe auspicabile la partecipazione,durante le ore di formazione, di ex-volontari orappresentanti in carica, nonché di delegati diRegione dei volontari in servizio civile, in qualità diconsulenti, al fine di rendere maggiormente incisivol’argomento

3.1 Presentazione dell’ente

3. Il giovane volontario nel sistema del servizio civile

In questo modulo, per fornire ai volontari glielementi di conoscenza del contesto in cui sitroveranno a prestare l’anno di servizio civile,verranno presentate la storia, le caratteristichespecifiche e le modalità organizzative ed operativedell’Ente accreditato

3.2 Il lavoro per progetti

Il lavorare per progetti è un metodo nato esviluppato per consentire la governabilità deiprocessi complessi, nel rispetto degli obiettiviprefissati e dei vincoli temporali

Lavorare per progetti è un lavoro ad altaintegrazione, risultato che non si ottieneautomaticamente ma va costruito e la sua qualitàdipende dalla qualità delle competenze che ciascunomette in gioco

Il progetto viene suddiviso in fasi e compiti chevengono assegnati ad un team di persone

L’integrazione del team è il risultato della capacitàdi comunicazione, coordinamento e cooperazione ditutte queste figure

I volontari in servizio civile sono parte integrante diquesto processo e la loro crescita umana èfondamentale per la riuscita del progetto

Non bisogna dimenticare che una conoscenzaimprecisa del progetto nel suo insieme, unascorretta definizione iniziale dei tempi, dei metodi,degli obiettivi, una scadente qualità dei rapporti frale persone possono determinarne il fallimento

3.3 L’organizzazione del servizio civile e le sue figure

Come già espresso nel modulo precedente, per labuona riuscita del progetto è fondamentale unabuona conoscenza dello stesso nel suo insieme equindi un’attenta conoscenza delle diverse figure edei loro ruoli

Il raggiungimento degli obiettivi attraverso larealizzazione di una serie di azioni è direttamentericonducibile alle figure che operano al suo interno

A sua volta, lo stesso ente è collocato all’interno diuna sovrastruttura più grande , che costituisce “ilsistema di servizio civile” (gli enti di SCN, l’UNSC,le Regioni e le Province autonome)

E’ importante che il volontarioconosca “tutte” le figure cheoperano all’interno del progetto(OLP, RLEA, altri volontarietc.) e all’interno dello stessoente (differenza fra ente epartner, fra sede operativaetc.) per il raggiungimento degliobiettivi

3.4 Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale

In tale modulo verrà presentato e illustrato aivolontari il “Prontuario concernente la disciplina deirapporti tra enti e volontari del servizio civilenazionale”, (DPCM 4 febbraio 2009 e successivemodifiche) in tutti i suoi punti

3.5 Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti

Partendo dall'ingresso del volontarionell'organizzazione sarà utile soffermarsi sullacomunicazione quale elemento essenzialedell'esperienza quotidiana, sia nei rapporti frasingoli individui, sia a livello di gruppi

Poiché la comunicazione serve una combinazione discopi e può produrre una combinazione di risultati,occorrerà prendere in esame i suoi elementicostitutivi: il contesto, l'emittente, il messaggio, ilcanale comunicativo, il destinatario e la ricezionedel messaggio da parte di quest'ultimo

L'analisi della comunicazione all'interno di ungruppo, quale è quello in cui è inserito il volontario,condurrà ad un esame delle dinamiche che ogninuovo inserimento sviluppa in un gruppo di lavoro

Sarà utile, pertanto, considerare ilgruppo come possibile causa diconflitti, riconoscendo il momentoiniziale del sorgere di questi ultimi(capacità di lettura della situazione),l'interazione con gli altri soggetti(funzionale/disfunzionale), la lororisoluzione in modo costruttivo(alleanza/mediazione/ consulenza)