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PROVINCIA DI GENOVA Piano Territoriale di Coordinamento STRUTTURA – RUOLO DI COORDINAMENTO Cap. 3 - MISSIONI DI PIANIFICAZIONE – Ambito 2.4 123 Area : 2 - TIGULLIO Ambito : 2.4. FONTANABUONA : Neirone, Moconesi, Tribogna, Favale di Malvaro, Lorsica, Cicagna, Orero, Coreglia Ligure, San Colombano Certenoli, Carasco MISSIONE DI PIANIFICAZIONE A LIVELLO D’AMBITO Il territorio dell’ambito deve essere sottoposto ad azioni di ristrutturazione ed integrazione degli attuali assetti insediativi, infrastrutturali e di servizio, con selettive azioni di nuova configurazione tali da generare sostanziali modifiche e puntuali innovazioni dell’impianto territoriale, in modo da superare la ripartizione amministrativa e produrre decisioni che considerino l’insieme delle risorse, ed affrontare le comuni situazioni di criticità. In particolare devono essere risolti con una visione integrata d’ambito i seguenti temi: la rifunzionalizzazione dell’impianto viario di vallata, secondo un’impostazione che persegua il duplice obiettivo, da un lato di mantenere una stretta connessione e, quindi, un elevato livello di servizio per le aree urbane e gli insediamenti produttivi esistenti (tangente ai luoghi generatori di traffico), in modo che l’asse viario esistente possa essere effettivamente alleggerito dal peso dei traffici di attraversamento e di quelli pesanti, recuperando condizioni di sicurezza e di funzionalità a servizio del sistema insediativo residenziale che vi si attesta, e dall’altro, di costituire asse per l’urbanizzazione delle aree ove sia possibile lo sviluppo delle attività produttive, dei servizi e delle attrezzature di interesse generale che le condizioni territoriali consentono, specie per quanto riguarda quelle idrogeologiche; lo sviluppo del sistema produttivo attraverso la predisposizione di aree ecologicamente attrezzate e la definizione del relativo modello di intervento, che privilegi le azioni coordinate rispetto alle iniziative singole, soprattutto per quanto attiene alla realizzazione delle preventive opere di riassetto idraulico, delle necessarie urbanizzazione e di servizi funzionali alle imprese; la tutela ambientale e paesistica del territorio, specie per quanto attiene agli elementi comuni quali sono le riviere fluviali del Torrente Lavagna; il rafforzamento del sistema insediativo residenziale, più rivolto all’inserimento di nuove funzioni compatibili specie nel settore turistico culturale per i territori di versante, ed alla integrazione della funzione residenziale e dell’armatura viaria nei centri urbani del fondovalle; il superamento delle situazioni di rilevante impatto ambientale determinate da episodi del sistema produttivo esistente, richiedendo allo stesso la partecipazione a questo programma ed in generale azioni puntuali per la mitigazione degli impatti residui. Azioni da sottoporre a verifica periodica 1. Risolvere le criticità ambientali determinate dall’inadeguatezza dei sistemi di depurazione delle acque di scarico civile. 2. Migliorare il livello di raccolta differenziata anche in rapporto alle prevalenti attività commerciali e produttive anche a carattere agrario ed alla necessità di mantenere il patrimonio vegetazionale e boschivo in buone condizioni di manutenzione. 3. Mitigare gli effetti dell’inquinamento ambientale derivanti da emissioni industriali mediante bonifica dei siti inquinati ed eventuali rilocalizzazioni degli impianti in aree compatibili, ecologicamente attrezzate. 4. Coordinare le azioni di sviluppo socio economico e produttivo localizzate prevalentemente nel fondovalle con le azioni per lo sviluppo turistico e la fruizione attiva del territorio nelle aree di versante, da attuare anche con il ricorso a forme innovative di ricettività alberghiera (agriturismo, turismo/artigianato, albergo diffuso). 5. Migliorare ed incrementare la dotazione di servizi territoriali anche in strutture polivalenti per il verde attrezzato, la cultura, l’istruzione e per la pratica sportiva realizzando organizzazioni di rete a livello d’ambito. 6. Definire programmi di rinaturalizzazione dei siti già compromessi da cave e discariche, ovvero di mitigazione e/o di riutilizzo con destinazioni d’uso coerenti con la riqualificazione ambientale. 7. Migliorare la dotazione e la qualità delle reti tecnologiche dei servizi di urbanizzazione primaria.

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STRUTTURA – RUOLO DI COORDINAMENTO Cap. 3 - MISSIONI DI PIANIFICAZIONE – Ambito 2.4

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MISSIONE DI PIANIFICAZIONE A LIVELLO D’AMBITO

Il territorio dell’ambito deve essere sottoposto ad azioni di ristrutturazione ed integrazione degli attuali assetti insediativi, infrastrutturali e di servizio, con selettive azioni di nuova configurazione tali da generare sostanziali modifiche e puntuali innovazioni dell’impianto territoriale, in modo da superare la ripartizione amministrativa e produrre decisioni che considerino l’insieme delle risorse, ed affrontare le comuni situazioni di criticità. In particolare devono essere risolti con una visione integrata d’ambito i seguenti temi:

− la rifunzionalizzazione dell’impianto viario di vallata, secondo un’impostazione che persegua il duplice obiettivo, da un lato di mantenere una stretta connessione e, quindi, un elevato livello di servizio per le aree urbane e gli insediamenti produttivi esistenti (tangente ai luoghi generatori di traffico), in modo che l’asse viario esistente possa essere effettivamente alleggerito dal peso dei traffici di attraversamento e di quelli pesanti, recuperando condizioni di sicurezza e di funzionalità a servizio del sistema insediativo residenziale che vi si attesta, e dall’altro, di costituire asse per l’urbanizzazione delle aree ove sia possibile lo sviluppo delle attività produttive, dei servizi e delle attrezzature di interesse generale che le condizioni territoriali consentono, specie per quanto riguarda quelle idrogeologiche; − lo sviluppo del sistema produttivo attraverso la predisposizione di aree ecologicamente attrezzate e la definizione del relativo modello di intervento, che privilegi le azioni coordinate rispetto alle iniziative singole, soprattutto per quanto attiene alla realizzazione delle preventive opere di riassetto idraulico, delle necessarie urbanizzazione e di servizi funzionali alle imprese; − la tutela ambientale e paesistica del territorio, specie per quanto attiene agli elementi comuni quali sono le riviere fluviali del Torrente Lavagna; − il rafforzamento del sistema insediativo residenziale, più rivolto all’inserimento di nuove funzioni compatibili specie nel settore turistico culturale per i territori di versante, ed alla integrazione della funzione residenziale e dell’armatura viaria nei centri urbani del fondovalle; − il superamento delle situazioni di rilevante impatto ambientale determinate da episodi del sistema produttivo esistente, richiedendo allo stesso la partecipazione a questo programma ed in generale azioni puntuali per la mitigazione degli impatti residui.

Azioni da sottoporre a verifica periodica 1. Risolvere le criticità ambientali determinate dall’inadeguatezza dei sistemi di depurazione delle acque di scarico

civile.

2. Migliorare il livello di raccolta differenziata anche in rapporto alle prevalenti attività commerciali e produttive anche a carattere agrario ed alla necessità di mantenere il patrimonio vegetazionale e boschivo in buone condizioni di manutenzione.

3. Mitigare gli effetti dell’inquinamento ambientale derivanti da emissioni industriali mediante bonifica dei siti inquinati ed eventuali rilocalizzazioni degli impianti in aree compatibili, ecologicamente attrezzate.

4. Coordinare le azioni di sviluppo socio economico e produttivo localizzate prevalentemente nel fondovalle con le azioni per lo sviluppo turistico e la fruizione attiva del territorio nelle aree di versante, da attuare anche con il ricorso a forme innovative di ricettività alberghiera (agriturismo, turismo/artigianato, albergo diffuso).

5. Migliorare ed incrementare la dotazione di servizi territoriali anche in strutture polivalenti per il verde attrezzato, la cultura, l’istruzione e per la pratica sportiva realizzando organizzazioni di rete a livello d’ambito.

6. Definire programmi di rinaturalizzazione dei siti già compromessi da cave e discariche, ovvero di mitigazione e/o di riutilizzo con destinazioni d’uso coerenti con la riqualificazione ambientale.

7. Migliorare la dotazione e la qualità delle reti tecnologiche dei servizi di urbanizzazione primaria.

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STRUTTURA – RUOLO DI COORDINAMENTO Cap. 3 - MISSIONI DI PIANIFICAZIONE – Ambito 2.4

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STRUTTURA – RUOLO DI COORDINAMENTO Cap. 3 - MISSIONI DI PIANIFICAZIONE – Ambito 2.4125

ULTERIORI INDICAZIONI PER LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE

Contenuti fondamentali per i Piani Urbanistici Comunali

Azioni per la riorganizzazione del sistema insediativo:

Coincidono con le azioni di pianificazione a livello di Ambito.Si segnalano inoltre le seguenti ulteriori azioni :- riqualificare le porzioni di sistema insediativo sia nelle zone centrali dei tessuti urbani, tutelando e conservando ladestinazione a verde delle aree libere ancora presenti, sia nelle frange periferiche, dove si riscontrano episodiedilizi non compiutamente organizzati a livello di tessuto, ma caratterizzati da eterogeneità, casualità e disordine,sia nelle zone industriali e commerciali, spesso non sufficientemente attrezzate, predisponendo piani di recuperoe/o consentendo sostituzioni edilizie e nuove edificazioni in relazione ad interventi di riqualificazione edall’inserimento di servizi territoriali;- predisporre un più definito assetto funzionale del sistema industriale ardesiaco lungo la valle dell’Isolona di Oreroe contestualmente migliorare la viabilità di servizio alle aree produttive.

Azioni per la tutela e la valorizzazione del paesaggio:

Nell’ambito, che presenta una evidente dicotomia fra il paesaggio del fondovalle, ove al territorio naturalistico edagrario si è sovrapposta la nuova immagine di tessuto misto produttivo/commerciale e residenziale, sviluppatolinearmente lungo l’asse di impianto, e quello dei versanti, che conserva l’originaria configurazione agraria, leazioni di pianificazione sono da diversificare come segue :

* per le zone di fondovalle lungo il T. Lavagna alla riqualificazione dell’immagine complessiva, che facciaemergere la componente morfologica saliente paesisticamente, costituita dall’asse del T. Lavagna e dai relativiambiti fluviali, attraverso interventi di rinaturalizzazione e di uso appropriato delle sponde, deve essere affiancata lamitigazione di quegli elementi negativi e incongrui - sia perché modificativi dello stato originario dei siti sia perchéqualitativamente inadeguati - che hanno compromesso l’immagine complessiva, limitando la leggibilità e la fruibilitàvisiva del corso d’acqua e della naturalità delle sponde, senza creare una forma “urbana” compiuta ;

* per i centri urbani del fondovalle (Carasco, Monleone, Cicagna, Ferrada, Gattorna) individuare nuove regolenella organizzazione del tessuto edificato che costituisce la quinta di paesaggio percettibile dalla strada, mirate alrafforzamento del carattere e della forma urbana, da conseguirsi non tanto attraverso il completamento dellediscontinuità esistenti - e quindi il riempimento degli spazi “vuoti” - ma piuttosto con la localizzazione nei “vuoti”stessi di quegli elementi di valorizzazione del paesaggio urbano che possano rendere organiche le partidiscontinue dei tessuti edificati, legandole con spazi pubblici di qualità paesistico ambientale e con il riordino dellaviabilità, ed altresì creando opportuni coni visivi aperti verso l’ambito fluviale;

* per gli insediamenti produttivi (Carasco, S. Colombano C., Coreglia L., Orero, Cicagna, Moconesi, Tribogna,Neirone) devono essere individuate regole e schemi organizzativi dell’assetto degli insediamenti produttivi, miratinon più e non solo alla massima rendita in termini di superficie di copertura ed estensione del lotto edificatorio, masoprattutto al perseguimento della qualità e del decoro dell’edificazione nonché al corretto rapporto fra questa el’ambiente, in particolare deve essere garantito il mantenimento dei coni visivi verso il T. Lavagna; all’interno delleregole e degli schemi devono essere specificatamente individuate le situazioni in cui il degrado e l’impattoambientale sono tali da richiedere l’eliminazione e sostituzioni degli elementi negativi, con le eventuali forme diincentivazione e compensazione da perpetrarsi;

* per le zone di versante in ragione dei valori paesistici e ambientali ancora ben conservati e della rarefazione delsistema insediativo (più evidente sui versanti in sponda destra del Lavagna), le finalità della pianificazione devonoessere improntate alla tutela dei caratteri naturalistici salienti e specifici, al mantenimento dell’identità dei luoghinelle aree insediate e non insediate, alla valorizzazione delle potenzialità paesaggistiche dei nuclei storici e ruralipresenti , utilizzando il patrimonio edilizio esistente nell’ottica del presidio e della fruizione del contesto territorialeesistente e del paesaggio montano a contorno, evitando così le trasformazioni peggiorative dello stessoconseguenti all’abbandono ;

Azioni inerenti il sistema infrastrutturale:

Analogamente alle indicazioni relative al sistema insediativo, anche per il sistema delle infrastrutture per la mobilitàrisulta fondamentale il recepimento nella pianificazione comunale delle soluzioni concordate a livello d’ambitoconcernenti prioritariamente il nuovo assetto della SS225. Risulta, altresì da migliorare la specializzazione delleinfrastrutture, dotandole e potenziandole con nuove attrezzature per la mobilità, in particolare aree attrezzate per ipercorsi turistici e parcheggi a rotazione in prossimità delle aree urbane e a destinazione commerciale, così comel’assetto dei percorsi di attraversamento urbano, con interventi sistematici di selezione del traffico veicolare, diallestimento di arredo urbano e di servizi per la percorrenza pedonale.Emergono a livello locale i temi dei diversi nodi che segmentano tale asse e cioè Lagomarsino, Gattorna, Cicagna- Monleone, Calvari, San Colombano, ed in particolare della specializzazione del nodo terminale di Carasco, la cuisoluzione influisce anche sull’equilibrio infrastrutturale degli ambiti circostanti.A Moconesi, Lorsica e Favale di Malvaro risultano da superare le criticità della viabilità di collegamento del sistemafrazionale con il fondovalle, nonché da potenziarsi i collegamenti con altri ambiti territoriali che possano costituirepercorrenza alternativa rispetto agli assi di fondovalle ed alle attuali direttrici di valico, come nel caso della strada dicollegamento tra Gattorna, Moconesi alta ed il Passo della Scoglina, già a suo tempo tracciata e utilizzata che può,dunque, essere oggetto di uno specifico intervento di ripristino ed adeguamento ai requisiti necessari per garantireil sicuro transito carrabile, riducendo sensibilmente i tempi di percorrenza rispetto alle attuali strade ed offrendonuove opportunità per la fruizione attiva e lo sviluppo turistico del territorio delle valli Fontanabuona ed Aveto.A Carasco risulta opportuna la previsione di una nuova viabilità alternativa all’attraversamento del centro urbano,che fornisca un adeguato servizio alle aree produttive e commerciali contigue al tessuto residenziale, e le colleghipiù direttamente al casello autostradale di Lavagna, risolvendo la commistione funzionale che connota la crisi disistema.Per S.Colombano C. assume particolare rilievo il possibile consolidamento della connessione con la costa,attraverso il completamento del tracciato viario di collegamento fra Campo Rotondo – Villa Oneto – M.Anchetta –Semorile – Zoagli.Risulta ugualmente significativo il contributo dei Piani Urbanistici Comunali al conseguimento degli obiettivi dispecializzazione dei collegamenti trasversali dell’asse di fondovalle con i territori delle fasce costiera e montana, inparticolare per la formazione dei circuiti turistici ad anello, la cui potenzialità è segnalata in sede di descrizionefondativa, che richiede la previsione di adeguate attrezzature per la mobilità, sia nell’area di partenza/arrivo, sia inprossimità di nuclei frazionali e di mete turistiche significative.

Infine è necessario il contributo comunale nella migliore definizione delle caratteristiche di specializzazione delleinfrastrutture per le attività commerciali e produttive: si segnala in particolare in comune di Orero la SP25 nel trattodi servizio alle cave di ardesia di Isolona.

Azioni inerenti il sistema dei servizi:

La missione d’ambito di migliorare ed incrementare la dotazione di servizi territoriali anche in strutture polivalentiper il verde attrezzato, la cultura, l’istruzione e per la pratica sportiva, realizzando organizzazioni di rete a livellod’ambito, deve trovare risposte nella pianificazione comunale attraverso la localizzazione di polarità la cuicaratterizzazione e qualificazione deve essere concordata a livello d’ambito per evitare sovrapposizioni funzionali erealizzare invece un modello di fruizione in rete.A San Colombano, appare necessario rafforzare l’area fieristica e la localizzazione dell’Istituto Agrario Marsano;a Moconesi, il Piano Urbanistico Comunale deve affrontare il tema della possibile localizzazione di un polo diservizi di interesse comune a Ferrada, che integri quelli a carattere sportivo e culturale già presenti;a Carasco, la riorganizzazione dell’assetto insediativo, da prevedere a seguito delle trasformazioni effettuate ed incorso, deve comprendere una più elevata dotazione di urbanizzazioni primarie e secondarie a servizio del tessutourbano.

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STRUTTURA – RUOLO DI COORDINAMENTO Cap. 3 - MISSIONI DI PIANIFICAZIONE – Ambito 2.4126

Verifica di coerenza degli attuali strumenti di pianificazione comunali

Gli strumenti di pianificazione urbanistica operanti nell’Ambito non paiono perseguire in modo coerente l’obiettivo diconferire al territorio una configurazione unitaria specie per quanto attiene all’organizzazione del sistemainfrastrutturale viario, all’utilizzo delle aree per le attività produttive, alla tutela del paesaggio fluviale ed allo sviluppodel sistema insediativo residenziale.Quanto sopra trova, infatti, conferma sia nei contenuti degli strumenti urbanistici sia nei diversi aspetti evidenziatinella Descrizione Fondativa - Assetto Insediativo.Per tali motivi si formulano le seguenti indicazioni :

Comune di Neirone : il recente P di F. 1997 appare coerente con la missione di pianificazione e le azioni indicatedal PTC, risultando allo stesso tempo necessaria una più attenta verifica di fattibilità delle previsioni relative alcomparto turistico per calibrarle in rapporto alle caratteristiche del territorio.

Comune di Moconesi : il recente P. di F. 1998 appare solo in parte corrispondere alla missione di pianificazione ele azioni indicate dal PTC, non essendosi dato carico di contribuire alla risoluzione delle problematiche relative altema infrastrutturale viario di vallata.

Comune di Cicagna : il vigente P. di F. 1988 ha esaurito la capacità di imprimere al territorio quei cambiamentiorganizzativi e di qualificazione del sistema insediativo che erano nello stesso indicati, specie in tema dirifunzionalizzazione dell’impianto viario ove non è stata attuata alcuna delle principali previsioni, mentre il sistemainsediativo si è ulteriormente appesantito specie nel settore produttivo.Trattandosi di Comune obbligato alla redazione del PUC, questo dovrà essere conformato alla missione dipianificazione e le azioni indicate dal PTC.

Comune di Orero : il vigente P. di F. 1986 ha esaurito la sua capacità di imprimere una diversa organizzazione alterritorio, mantenendo in particolare l’obiettivo del rafforzamento del sistema insediativo residenziale nella partemontana, non governando allo stesso tempo lo sviluppo produttivo del fondovalle.Trattandosi di Comune obbligato alla redazione del PUC, questo dovrà essere conformato alla missione dipianificazione e le azioni indicate dal PTC.

Comune di Coreglia Ligure : il recente P di F. 1997 appare coerente con la missione di pianificazione e le azioniindicate dal PTC, risultando peraltro necessaria la sua integrazione per quanto attiene alle indicazioni dellapartecipazione del Comune al progetto della nuova infrastruttura viaria di vallata, da coordinarsi con le opzioni disviluppo produttivo previste.

Comune di San Colombano Certenoli : il recente P di F. 1999, in ragione dei condizionamenti derivantidall’assenza di sufficienti indicazioni relative all’assetto idraulico del T. Lavagna, ha determinato una forteparzializzazione dei contenuti propositivi del piano che non è, infatti, in grado di poter delineare la fattibilità o menodell’assetto insediativo delle piane rurali del fondovalle. Al contempo risulta analogamente inespressa lapartecipazione del territorio comunale al progetto di rifunzionalizzazione della viabilità portante del fondovalle, nonessendo infatti contemplato nulla al riguardo, a fronte, invece, di un ulteriore appesantimento delle funzioniresidenziali, commerciali, per servizi ed attività produttive che vengono ammesse nelle aree che si attestano lungola SS 225.

Comune di Carasco : il Comune, dotato di P. di F. del 1985, è obbligato alla redazione del PUC che dovrà essereconformato alla missione di pianificazione e le azioni indicate dal PTC.

Comuni di Favale di Malvaro e Lorsica : i P di F. vigenti, rispettivamente del 1994 e del 1989 prevedono assettiinsediativi che possono considerarsi coerenti con la missione di pianificazione e le azioni indicate dal PTC,risultando allo stesso tempo necessaria una più attenta verifica di fattibilità delle previsioni relative al compartoturistico per calibrarle in rapporto alle caratteristiche del territorio, di cui il Comune di Lorsica dovrà, peraltro, darsicarico nel redigere il PUC cui è tenuto.

Comune di Tribogna : il vigente P. di F. 1987, pur essendo risultato particolarmente efficace negli ambiti difondovalle (Bassi, Lamanera), non ha registrato un adeguato livello di attuazione nel sistema di versante esoprattutto nella valletta di Spinarola per la mancanza di un attento controllo qualitativo degli interventi.