Arcireport numero 12_2013

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27 marzo 2013 anno X - n. 12 [email protected] www.arci.it arci report settimanale a cura dell’Arci H A Tunisi il Forum della Dignità Grandi idee e piccoli passi avanti Attraversiamo tempi bui, immersi in una nebbia che sembra non potersi diradare. Ma a ben vedere non mancano i segnali in grado di indi- carci la strada verso nuovi orizzonti. A saperli ascoltare, sono molti gli echi di un pensiero nuovo che comincia a diffondersi nel mondo. Ad esempio le parole pronunciate da Papa Francesco nel bel discorso della sua cerimonia di intronizzazione. Tracciando le fondamenta del suo Pontificato, ha rivolto a credenti e non credenti un forte appello a prenderci cura del creato, degli esseri umani e dell'ambiente in cui viviamo, a custodire con umiltà e premura ogni persona, specie le più fragili. Ha esortato alla tenerezza, che non è la virtù dei deboli ma della forza d'animo, della capacità di attenzione e di apertura agli altri. Si è rivolto a chi ha responsabilità economiche, politiche o sociali, perché viva l'esercizio del potere come servizio alla comunità, anzitutto ai più deboli e più poveri. Concetti che evocano le migliori espe- rienze del pensiero progressista latino ameri- cano. Un grande messaggio di speranza per tutti. Sono gli stessi temi che ritroviamo nel- l'idea di dignità che in questi giorni richiama a Tunisi decine di migliaia di attivisti di movimen- ti e organizzazioni sociali da tutto il mondo per il Forum Sociale Mondiale. Il settimo Forum dopo dodici anni di cammino e il primo nel mondo arabo, nel cuore delle contraddizioni e delle speranze della rivoluzione dei gelsomini, in un paese nel mezzo della difficile transizione democratica. Sarà il più grande incontro di società civile mai visto nel Maghreb; per noi europei, l'occasione per ripensare il Mediter- raneo come spazio di una vera comunità democratica e laboratorio di un'economia e di una società di giustizia. Il cammino verso un mondo diverso è possi- bile, ma può avanzare solo sulle gambe della partecipazione democratica, legando la forza delle idee alla concretezza delle pratiche sociali. Guardare in faccia i problemi reali senza rinunciare alla visione dei grandi ideali è la condizione per fare i piccoli passi concreti che il cambiamento richiede. Ed è ciò che serve anche per affrontare i problemi di casa nostra. Intanto, è una novità che per la prima volta chi viene incaricato di formare un gover- no scelga di iniziare il suo lavoro ascoltando i sindaci e il mondo del terzo settore: la confer- ma che si parte dai bisogni del paese reale e non dalle alchimie politiciste. Non sappiamo se avrà successo, ma è già un segno del cambia- mento. Paolo Beni CAROVANA ANTIMAFIE I PAGINA 3 Presentata alla stampa la XVI edizione della Carovana internazionale Antimafie ECONOMIA I PAGINA 9 Two-Pack: un nuovo schiaffo al potere dei parlamenti nazionali F ino a due anni fa finivano in galera per aver organizzato una riunione. In questi giorni stanno accogliendo migliaia di persone da tutto il mondo a Tunisi, per il più grande evento di società civile mai realizzato nella regione: il primo Forum Sociale Mondiale in un Paese arabo. In Italia, il Forum Sociale Mondiale fa pen- sare al passato. Al mondo guardiamo poco, tutti presi dai problemi di casa nostra. E alla primavera araba tanti hanno voltato lo sguardo delusi, e la chiamano autunno. E invece il Forum di Tunisi, il Forum della Dignità come si chiama, è qualcosa di stra- ordinario, che andrebbe valorizzato con gratitudine e perfino con la tenerezza a cui ha invitato Papa Francesco, quella di chi ha cura delle cose importanti. Le organizzazioni democratiche tunisine in un biennio sono passate dalla repres- sione alla rivoluzione, e poi a vivere la fase costituente di una nuova democrazia, con tutte sue le sfide e le sue complessità. Hanno scelto con determinazione e coe- renza la via democratica, e da quella non si discostano, cercando di costringere gli avversari a stare sul terreno di gioco paci- fico e costituzionale. Hanno risposto con la partecipazione popolare nonviolenta all'assassinio di Chockri Belaid, agli attacchi alle sedi sin- dacali e alla cultura laica da parte dei salafiti. Sanno che la democrazia è una strada in salita, e su quella camminano. Il Forum per loro è prima di tutto una grande mobilitazione politica per tenere aperto ed allargare lo spazio democratico nel loro Paese e nella loro regione. continua a pagina 2 foto di GRAZIA BUCCA

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L'apertura del Forum Sociale Mondiale a Tunisi, la conferenza stampa della Carovana Antimafie, i campi Arcs di lavoro e conoscenza all'estero, il rapporto Unhcr sulle domande d'asilo, la campagna Frontexit per il rispetto dei diritti umani alle frontiere, il rapporto Comuni rinnovabili di Legambiente, la campagna "Fatti di libertà" sulle dipendenze di Arci Modena, la nascita del circolo Scuotivento a Monza

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27 marzo 2013anno X - n. 12

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arcireports e t t i m a n a l e a c u r a d e l l ’ A r c i

H

A Tunisi il Forum della Dignità

Grandi idee e piccolipassi avanti

Attraversiamo tempi bui, immersi in una nebbiache sembra non potersi diradare. Ma a benvedere non mancano i segnali in grado di indi-carci la strada verso nuovi orizzonti. A saperliascoltare, sono molti gli echi di un pensieronuovo che comincia a diffondersi nel mondo.Ad esempio le parole pronunciate da PapaFrancesco nel bel discorso della sua cerimoniadi intronizzazione. Tracciando le fondamentadel suo Pontificato, ha rivolto a credenti e noncredenti un forte appello a prenderci cura delcreato, degli esseri umani e dell'ambiente in cuiviviamo, a custodire con umiltà e premura ognipersona, specie le più fragili. Ha esortato allatenerezza, che non è la virtù dei deboli madella forza d'animo, della capacità di attenzionee di apertura agli altri. Si è rivolto a chi haresponsabilità economiche, politiche o sociali,perché viva l'esercizio del potere come servizioalla comunità, anzitutto ai più deboli e piùpoveri. Concetti che evocano le migliori espe-rienze del pensiero progressista latino ameri-cano. Un grande messaggio di speranza pertutti. Sono gli stessi temi che ritroviamo nel-l'idea di dignità che in questi giorni richiama aTunisi decine di migliaia di attivisti di movimen-ti e organizzazioni sociali da tutto il mondo peril Forum Sociale Mondiale. Il settimo Forumdopo dodici anni di cammino e il primo nelmondo arabo, nel cuore delle contraddizioni edelle speranze della rivoluzione dei gelsomini,in un paese nel mezzo della difficile transizionedemocratica. Sarà il più grande incontro disocietà civile mai visto nel Maghreb; per noieuropei, l'occasione per ripensare il Mediter -raneo come spazio di una vera comunitàdemocratica e laboratorio di un'economia e diuna società di giustizia.Il cammino verso un mondo diverso è possi-bile, ma può avanzare solo sulle gambe dellapartecipazione democratica, legando la forzadelle idee alla concretezza delle pratichesociali. Guardare in faccia i problemi realisenza rinunciare alla visione dei grandi ideali èla condizione per fare i piccoli passi concretiche il cambiamento richiede. Ed è ciò cheserve anche per affrontare i problemi di casanostra. Intanto, è una novità che per la primavolta chi viene incaricato di formare un gover-no scelga di iniziare il suo lavoro ascoltando isindaci e il mondo del terzo settore: la confer-ma che si parte dai bisogni del paese reale enon dalle alchimie politiciste. Non sappiamo seavrà successo, ma è già un segno del cambia-mento.

Paolo Beni

CAROVANA ANTIMAFIE I PAGINA 3Presentata alla stampa la XVI edizione dellaCarovana internazionale Antimafie

ECONOMIA I PAGINA 9Two-Pack: un nuovo schiaffo al poteredei parlamenti nazionali

Fino a due anni fa finivano in galeraper aver organizzato una riunione.In questi giorni stanno accogliendo

migliaia di persone da tutto il mondo aTunisi, per il più grande evento di societàcivile mai realizzato nella regione: il primoForum Sociale Mondiale in un Paesearabo. In Italia, il Forum Sociale Mondiale fa pen-sare al passato. Al mondo guardiamo poco, tutti presi daiproblemi di casa nostra. E alla primaveraaraba tanti hanno voltato lo sguardo delusi,e la chiamano autunno. E invece il Forum di Tunisi, il Forum dellaDignità come si chiama, è qualcosa di stra-ordinario, che andrebbe valorizzato congratitudine e perfino con la tenerezza a cuiha invitato Papa Francesco, quella di chiha cura delle cose importanti. Le organizzazioni democratiche tunisine

in un biennio sono passate dalla repres-sione alla rivoluzione, e poi a vivere la fasecostituente di una nuova democrazia, contutte sue le sfide e le sue complessità.Hanno scelto con determinazione e coe -renza la via democratica, e da quella nonsi discostano, cercando di costringere gliavversari a stare sul terreno di gioco paci-fico e costituzionale. Hanno risposto con la partecipazionepopolare nonviolenta all'assassinio diChockri Belaid, agli attacchi alle sedi sin-dacali e alla cultura laica da parte deisalafiti. Sanno che la democrazia è unastrada in salita, e su quella camminano. Il Forum per loro è prima di tutto unagrande mobilitazione politica per tenereaperto ed allargare lo spazio democraticonel loro Paese e nella loro regione.

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foto di GRAZIA BUCCA

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Sono riusciti ad ottenere dalle istitu-zioni il supporto logistico e quellaagibilità che in democrazia esse

hanno il dovere di garantire, e questo è giàun risultato. Tunisi nei prossimi giorni vedràinnanzitutto uno straordinario incontrodegli attivisti democratici della regione.Moltissimi sa ran no i giovani, dai Paesi delMaghreb e del Mashrek. Per la maggior parte di loro questa sarà laprima esperienza internazionale: è statofatto un lavoro enorme per coinvolgerestudenti, disoccupati, contadini, emigrati,non solo dalle città ma dalle zone rurali eperiferiche. È il frutto della tessitura fatta in questi annidal Forum Sociale del Maghreb, che ormaicoordina i sindacati e le organizzazionisociali di tutta l'area, guidato dall'intelli-genza paziente e visionaria dei democrati-ci marocchini e da figure come KamalLabhib, incarcerato negli anni di piombo di

Hassan II e ora guida dei processi didemo cratiz za zione. I marocchini sono arrivati a Tunisi insiemeai saharawi, per proseguire a lavorare sulpiano di pace dal basso che sempre di più

conquista consensi fra i due popoli. Sono arrivati i libici, che stanno creando ilSocial Forum a casa loro, e gli egiziani, gli

algerini, i giordani, e anche i siriani. Granparte dei dibattiti è dedicata ai temi perloro centrali: la transizione democratica, ilrapporto con l'islam politico, la relazionefra religione e democrazia, gli estremismireligiosi, il ruolo delle donne, il grandetema del lavoro e dello sviluppo, le guerre,la Palestina, il grande tema dei migranti. ATunisi sono arrivati attivisti dall'Afri ca,dall'Asia, dall'Ame ri ca Latina, naturalmen-te dall'Europa. Centinaia siamo gli italiani, sindacati, asso-ciazioni, movimenti che sfileranno insiemenei cortei dietro lo striscione della «Reteitaliana per il Fsm». Lasciamo l'Italia in un momento critico, manon andiamo «fuori». Siamo a casa nostra, che è il Mediter -raneo, lo spazio dove pensare il nostroprogetto di futuro, se vogliamo trovare unauscita buona dalla crisi. Info: [email protected]

A Tunisi il Forum della Dignità

Il Forum dei Media Liberi Il blog ‘Voci da Tunisi’Un gruppo di persone italiane e tunisine, impegnate in associazio-ni, fondazioni, giornali online e organizzazioni non governative,presenti al Forum Sociale Mondiale di Tunisi, ha creato un blogcollettivo dal nome Voci da Tunisi. L'idea è quella di offrire alle persone interessate che non potrannopartecipare all’evento e ai mezzi di comunicazione un resoconto diquello che succederà in quei giorni, e di raggruppare in un unicospazio vari contenuti (video, foto, racconti) che saranno generatisui social media. Il blog permetterà inoltre di allargare il dibattitoonline sulle tematiche e le idee trattate durante il FSM, e, dopo ilForum, di avere una testimonianza di quanto avvenuto e uno spa-zio aperto per ragionare insieme sui prossimi passi. Un comitato editoriale si dividerà tra le diverse sessioni del FSM epubblicherà quotidianamente degli articoli. Il blog sarà principal-mente in italiano, con contenuti, quando possibile, in inglese, fran-cese e spagnolo. I post che verranno pubblicati di giorno in giornosulle sessioni del FSM saranno raggruppati tematicamente(Migrazione, Donne, Comunicazione, Ambiente, Movimenti So -ciali, Mediter raneo, Cultura, Gioventù). Inoltre, verranno diffuse foto e video del Forum, interviste, contri-buti di personalità importanti e opinioni dei partecipanti, per nonessere solamente un resoconto ‘freddo’ dell’evento, ma per pro-vare a catturarne anche l’atmosfera e la vivacità. Anche senza col-laborare direttamente, è possibile partecipare diffondendo l’infor-mazione e condividendo i contenuti del blog online e tramite isocial media.Info: voicesfromtunis.org

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segue dalla prima pagina

Il 24 marzo è iniziato il 3° Forum Mondiale dei Media Liberi, unodegli eventi paralleli di questi giorni a Tunisi. I promotori dell’evento sono una serie di network e progetti chepuntano alla promozione di mezzi di comunicazione ‘liberi’, sle-gati cioè da logiche puramente commerciali e allo stesso temponon associati a governi e partiti. Media gestiti da comunità o collettivi, spesso marginalizzati, chene diventano la voce. Tra questi c’è AMARC (un network globa-le di radio comunitarie), Intervoces, E-Joussour (un portale per lasocietà civile nel Maghreb), CIRANDA (un network globale dicomunicazione partecipata), l’Istituto PANOS per l’Africa Oc ci -dentale e Hipatia.Il Forum dei Media liberi ha come obiettivo l’interrogarsi e con-frontarsi sullo stato della libertà d’espressione nel mondo, e dicreare insieme dei modelli alternativi per una comunicazione piùresponsabile. Durante le prime sessioni plenarie sono stati deli-neati i temi più caldi di questa edizione, la comunicazione comeun bene comune, il diritto all’informazione, il bisogno di appro-vare legislazioni nazionali che sostengano i media alternativi.I primi interventi hanno messo in luce alcune delle difficoltà piùgrandi per i media comunitari, la mancanza di fondi e di una pre-parazione professionale adeguata, la censura e soprattutto l’au-to censura dei giornalisti che lavorano in paesi in cui non c’è unapiena libertà d’espressione, la difficoltà di ‘essere ascoltati’ quan-do si devono contrastare i colossi mediatici, e la presunzione chea volte si rischia di avere quando si vuol ‘parlare in nome di unacomunità’.

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Ci si mette in viaggio quando sivogliono visitare luoghi diversi daquello in cui viviamo e operiamo e

quando vogliamo conoscere persone chehanno da raccontare cose nuove che nean-che si immagina di potere scoprire. A volteci si mette in viaggio quando si vuole anda-re a trovare qualcuno e poter rafforzare conla presenza fisica la nostra intenzione diessere parte importante della sua esistenzae del suo percorso. Altre per portare qual-cosa di noi nei luoghi che si attraversano.La Carovana Antimafie si mette in viaggioesattamente per le ragioni intrinseche alviaggiare stesso. Non si tratta soltanto diuna dislocazione di iniziative e lotte nel ter-ritorio collegate da un solo pensiero portan-te, si tratta soprattutto della possibilità dicreare relazioni tra le persone e le reticomunitarie, puntando l’attenzione sullaquestione della costruzione di luoghi diaggregazione, di spazi di socialità, di luoghiper combattere il degrado e la marginalitàsociale - terreni in cui le mafie e la crimina-lità prosperano - attraverso l’ideazione diuna mappa reale attraversata da un viaggiovero. ll viaggio della Carovana Antimafieattraversa il territorio con un percorso a

tappe che si propone di portare solidarietà acoloro che in prima fila operano per la lega-lità democratica e la giustizia sociale, perdare opportunità di crescita sociale, persensibilizzare le persone affinché tenganoalta la tensione antimafia, per promuovereimpegno sociale e progetti concreti. LaCaro vana si mette in viaggio e percorremigliaia di chilometri dunque per animare ilterritorio e porre l’accento su questioni chesi legano a quelle della democrazia, dellalegalità, della lotta alle mafie, come unostrumento di contaminazione che permettadi sperimentare nuove forme di partecipa-zione, favorire dinamiche di coesione socia-le e di produzione di beni relazionali. Perquesto momenti salienti della Carovanasono proprio i passaggi del testimone datappa a tappa, rappresentati fisicamentedall’arrivo e dalla partenza dei furgoni diCarovana con a bordo i carovanieri, ovveroi ‘narratori’ ufficiali del lavoro di antimafiasociale, coloro che quotidianamente - attra-verso gli incontri con i parenti delle vittime dimafia, partecipando ai campi della legalitàsui beni confiscati, elaborando modalità estrumenti nuovi di lotta alle mafie - arricchi-scono e si spendono sui propri territori.

Nel 2013 i temi economici legati alla crisicontinueranno ad essere al centro del dibat-tito politico. È necessario proporre al paeseuna discussione urgente ed efficace sultema della illegalità economica - in tutte lesue implicazioni - come uno dei principalifattori che comprime la qualità della nostraeconomia e ne compromette future possibi-lità di sviluppo. La prossima carovana anti-mafie dovrà costituire un utile laboratorio suquesti temi, promuovendo un approcciopropositivo, che faccia emergere le moltebuone pratiche sperimentate negli ultimianni da tanta parte di società civile e di entilocali. Per questo carovana racconterà un'altraItalia: quella degli amministratori che hannosottoscritto la Carta di Pisa anticorruzione,dei milioni di cittadini che hanno firmato perle campagne Corrotti e Riparte il Futuro, o lalegge di iniziativa popolare sulle aziendesequestrate e confiscate. La stessa Italiache rifiuta di pagare il pizzo, che non abbas-sa la testa di fronte agli usurai, che si impe-gna nel riutilizzo sociale dei beni confiscaticome strumento di rilancio di una nuovaeconomia basata sul nesso tra lavoro elegalità.

Èstata presentata ieri alla stampa lasedicesima edizione della Carovanainternazionale antimafie. Tra i rela-

tori, oltre al coordinatore AlessandroCobianchi, il magistrato Anna Canepa dellaDirezione nazionale Antimafia e i rappre-sentanti delle organizzazioni che la promuo-vono insieme all’Arci. Presenti anche alcunidei giocatori e dei dirigenti di una squadra dicalcio molto particolare, la Nuova Quarto. Sipotrebbe definire, questa squadra, un bene‘umano’ confiscato alla camorra, come haspiegato il suo presidente Luigi Cuomo.Tutto ha inizio nel luglio 2012, quando lasocietà calcistica, confiscata al clanPolverino, viene affidata dalla Procura anti-mafia di Napoli alle associazioni antiracket. «Ci siamo messi in gioco - spiega il presi-dente - per realizzare un progetto di legalitàe aiutare la parte sana della città a resisterealle infiltrazioni mafiose. L’abbiamo fattomantenendo in vita una società di calcio,dimostrando che è possibile stare in campoe vincere con la legalità». È così che partel’avventura della Nuova Quarto, cui il comu-ne della cittadina napoletana affida anche lostadio e che, passo dopo passo, arriva a

conquistare il primo posto in classifica nelcampionato Promozione. «Se la vecchiaproprietà utilizzava la squadra come simbo-lo di potere e strumento di consenso - diceancora Cuomo - noi al contrario attraversoil calcio vogliamo aggregare e dare unaspinta al movimento anticamorra che si stadiffondendo in città». Non mancano natural-mente le difficoltà. «Da quando abbiamo preso la squadra inmano - denuncia Cuomo - siamo stati vitti-ma di episodi di teppismo, che poi sonodiventati sempre più chiaramente tentativi diintimidazione». L’ultimo risale all’inizio dimarzo, quando la società subisce il furtodelle targhe dei tornei vinti e di altri oggettiche non hanno un valore materiale, ma sim-bolico. «Il messaggio era chiaro – sottolineaCuomo, ricostruendo gli ultimi avvenimenti.Volevano colpire al cuore del nostro lavoro,tentare di intimidirci, ma non ci sono riusciti.Noi andiamo avanti più forti di prima, perchéquando ci colpiscono ci rafforzano, provo-cando la solidarietà della gente che ci cir-conda e sostiene. Lo stesso team ne esceancora più determinato». La squadra, cheun tempo era dei boss, oggi vince in nome

della legalità. E conquista sempre più tifosie sostenitori, tra cui anche i parroci dellaCuria di Pozzuoli. Tra le attività legate aquella calcistica ci sono gli sportelli antiusu-ra e antiracket dislocati nella zona flegrea:uno nella parrocchia di Quarto, un altro nelmercato ittico di Pozzuoli, un terzo a Bacoli,temporaneamente nel parco del Fusaro, mache sarà poi spostato in via definitiva in unavilla confiscata alla camorra. Tra le prossi-me iniziative che ha in programma SosImpresa c’è quella di promuovere nuoveopportunità con un servizio pubblico di pre-venzione e contrasto all’usura nel comunedi Ottaviano. In viaggio dunque con laCarovana anche una squadra diventatasimbolo della possibilità di riscatto.

In campo per la legalità. Alla presentazione dellaCarovana anche la squadra di calcio Nuova Quarto

Significato e obiettivi della Carovana 2013

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IL VIAGGIO

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AGROMAFIE E ZOOMAFIEÈ di 10 miliardi di euro il valore annuo stima-to dei profitti illegali legati al mondo dell’agri-coltura e di 3 miliardi il business delle zoo-mafie (Fonte: Legambiente)AMMINISTRATORI SOTTO TIRONel 2011, Avviso Pubblico ha censito 270 attidi intimidazione nei confronti di amministra-tori locali e di personale della PubblicaAmministrazione, il 27% in più rispetto al2010. I dati sono così suddivisi: 233 atti inti-midatori diretti e 37 atti intimidatori indiretticontro scuole, magazzini, mezzi ed altrestrutture comunali.

BENI E AZIENDE CONFISCATESono 11.238 i beni immobili e 1.708 le azien-de confiscate alla criminalità organizzata ealle mafie. Il 43% si trova in Sicilia, il 15% inCampania, il 14% in Calabria. La quartaregione per numero di beni confiscati è laLombardia. Dall'inizio della crisi, le confischesono aumentate del 65%, un dato allarman-te che dimostra la pervasività delle infiltra-zioni mafiose nella nostra economia (Fonte:Agenzia nazionale per l’amministrazione e ladestinazione dei beni sequestrati e confisca-ti alla criminalità organizzata. (Dati al 7 gen-naio 2013)CAPORALATOCirca 400.000 persone in tutta Italia, di cui100.000 (prevalentemente stranieri) sonocostretti a subire forme di ricatto lavorativo ea vivere in condizioni degradanti in agricoltu-ra. Il caporalato, in questo settore, sottraealle casse dello Stato in termini di evasionecontributiva 420 milioni di euro ogni anno.Nei primi undici mesi del 2012 sono statearrestate 435 persone per riduzione in schia-vitù, tratta e commercio di schiavi.Dall'entrata in vigore del reato di caporalato(settembre 2011) le persone denunciate oarrestate sono solo 42. La metà degli arrestial centro-nord (Fonte: FLAI-Cgil)COMUNI SCIOLTI PER MAFIADal 1991 al 31 dicembre 2012 in Italia sonostati emessi 227 decreti di scioglimento diconsigli comunali per sospetto di infiltrazionemafiosa, così suddivisi: Campania 91;Calabria 64; Sicilia 58; Puglia 7; Piemonte 3;Liguria 2; Basilicata 1 e Lazio 1. Nel 2012 icomuni sciolti sono stati 25 (Fonte: elabora-zione su dati del Ministero dell’Interno).CONTRAFFAZIONEIl fatturato della contraffazione in Italia è sti-mato in 6,9 miliardi di euro e sottrae 110.000posti di lavoro regolari. I settori più colpitisono quelli dell'abbigliamento e degli acces-sori, il comparto Cd, Dvd e software e quellodei prodotti alimentari, settore, quest’ultimo,in cui negli ultimi 10 anni le contraffazioni dei

prodotti italiani sono aumentate del 128%(Fonte: Censis, Commissione parlamentared’inchiesta sulla contraffazione).CORRUZIONELa corruzione sottrae risorse per 60 miliardidi euro l’anno. Produce diversi danni: negala meritocrazia e il principio della libera con-correnza; aumenta del 40-50% il costo delleopere pubbliche; produce disoccupazione,disservizi del settore pubblico, sprechi e ine-guaglianze sociali, inquina la democrazia(Fonte: Corte dei Conti)DROGAComplessivamente, i sequestri di droga nel2011 sono stati di 39.360 kg. Le personesegnalate all’A.G. sono state 36.796. Idecessi per droga dal 2007 al 2011 sonostati 2.343, pari ad una media di 1,3 al gior-no. Quello della droga costituisce il primomercato illecito per le mafie e il crimine orga-nizzato.

ECOMAFIENel 2011, in materia di reati ambientali sisono registrate: 33.817 infrazioni (93 al gior-no, 4 ogni ora); 27.969 persone denunciate;305 persone arrestate; 8.765 sequestri effet-tuati. Il fatturato stimato per il 2011 è di 9,4miliardi di euro. Le ecomafie producono seridanni alla salute, alla bellezza del paesaggioe alla sicurezza del territorio (Fonte:Legambiente)ESTORSIONIDal 1° luglio 2011 al 30 giugno 2012, ci sonostate 4.968 denunce per il reato di estorsio-ne. Le prime tre regioni: Campania (890),Lombardia (690) e Lazio (519). Seguono:Puglia (517), Sicilia (511) e Piemonte (279).Sono stimate in circa 160.000 le impresecommerciali soggette ad estorsione (Fonte:Direzione investigativa antimafia e SOSImpresa/Confesercenti).ECONOMIA SOMMERSA ED EVASIONEFISCALEL’ampiezza dell’economia sommersa è sti-mata fra 255 e 275 miliardi di euro, conun’incidenza tra il 16,3% e il 17,5 % del Pil,e una imposta evasa che è superiore ai 100miliardi di euro. In Italia a dichiarare oltre 300mila euro lordi all'anno sono 28 mila sogget-ti su 41,3 milioni di contribuenti. Il 5% deicontribuenti più ricchi possiede il 22,9% delreddito complessivo dichiarato, pari a quellodel 55% dei contribuenti più poveri. Nel 2012le indagini della Guardia di Finanza hannoportato alla luce 8.617 evasori totali (Fonte:Banca d’Italia, Istat, Ministero dell’Econo -mia).GIOCO D’AZZARDONel 2011 l’Italia è stato il primo Paese euro-peo e il terzo al mondo per volume d’affari

del gioco d’azzardo. Nei primi 10 mesi del2012 sono stati raccolti 70 miliardi di euro dalcomparto dei giochi legali. La spesa procapite degli italiani per il gioco d’azzardo èstata di 1.703 euro. Il Fisco incassa dalle gio-cate online solo lo 0,6%. Sono 800.000 lepersone affette da gioco d’azzardo patologi-co in Italia e due milioni i giocatori a rischio.I costi sociali del GAP sono diversi: perditadel posto di lavoro, dilapidazione dei rispar-mi, violenza famigliare, divorzi, stress edepressione, omicidi e suicidi, aumentodella criminalità organizzata. Sono stati cen-siti 49 clan coinvolti nel controllo dei giochiillegali e non. (Fonte: Aams, Mettiamoci ingioco, Libera)

MAFIEEsistono stime molto differenti tra di loro sulfatturato annuo delle mafie. Secondo laCommissione parlamentare antimafia è paria 150 miliardi di euro, mentre secondoTranscrime a 25,7 miliardi di euro (l’1,7% delPil). Le principali attività illegali attribuite alleorganizzazioni mafiose: sfruttamento ses-suale, traffico illecito di armi da fuoco, dro-ghe, contraffazione, gioco d’azzardo, trafficoillecito di rifiuti, traffico illecito di tabacco,usura ed estorsioni (Fonte: Commissioneparlamentare antimafia).

OPERAZIONI FINANZIARIE SOSPETTEDal 1° luglio 2011 al 30 giugno 2012, sonostate registrate 24.892 operazioni finanziariesospette, così suddivise: 45% Italia setten-trionale; 29% Italia centrale; 26% Italia meri-dionale e isole. Le prime tre regioni pernumero di segnalazioni sono: Lombardia,Lazio, Campania. A segnalare sono soprat-tutto gli enti creditizi e la pubblica ammini-strazione. (Fonte: Direzione investigativaantimafia su dati della Banca d’Italia)

RICICLAGGIODal 1° luglio 2011 al 30 giugno 2012, sonostate registrate 1.145 denunce per il reato diriciclaggio. Le prime tre regioni: Campania(157), Lazio (101) e Sicilia (92). Seguono:Lombardia (87), Liguria (87) e Puglia (84)(Fonte: Direzione investigativa antimafia)

USURADal 1° luglio 2011 al 30 giugno 2012, sonostate registrate 236 denunce per il reato diusura. Le prime tre regioni: Campania (46),Lombardia (29) e Lazio (26). Seguono:Puglia (25), Sicilia (24) e Piemonte (18). Trail 2008 e il 2011 l’incidenza dell’usura crimi-nale mafiosa sui casi denunciati è passatadal 20% al 40%. Si calcola che non meno di200 mila commercianti siano strozzati darapporti usurai. Il giro d'affari dell'usura toccacirca i 20 miliardi di euro. (Fonte: Direzioneinvestigativa antimafia)

I costi economici e sociali dell’illegalità

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Gli affari (diplomatici) importanti sonoaltrove. Fuori dai labili e indefiniticonfini di Israele e Palestina. Lo si

sapeva già da molti anni, ma se qualcunoavesse nutrito qualche dubbio in proposito,la composizione diplomatica della lungaquerelle tra Turchia e Israele - raggiunta allafine del breve tour israeliano (con una bre-vissima parentesi palestinese) di BarackObama - ha tolto qualsiasi ipocrisia sull’ar-gomento. Turchia e Israele, dunque, fannopace sulla questione della Mavi Marmara el’uccisione, da parte delle truppe specialiisraeliane nel 2010, di nove cittadini turchiche facevano parte di convoglio di aiuti uma-nitari diretto verso il porto di Gaza sottoembargo. Ci sono voluti oltre due anni emezzo per arrivare, se non a una pace,almeno a una tregua ben solida. C’è volutanon solo una mediazione importante comequella del presidente Usa, quanto l’uscita dalgoverno israeliano dell’ex ministro degliEsteri Lieberman e del vice ministro Ayalonche sono stati ostacolo palese a qualsiasiappeacement. I turchi, dunque, sono riusciti

a ottenere le scuse israeliane, ma è eviden-te che la questione si è risolta perché la tra-gedia siriana incombe sui due paesi. Apreoccupare non è il destino di milioni di civi-li quanto la ricomposizione politico-istituzio-nale di un Paese la cui implosione sta con-ducendo l’area verso una grande esplosionedagli effetti imprevedibili. L’accordo arriva poiin contemporanea con le dimissioni del pre-mier libanese Mikati: l’ennesima dimostra-zione che il Libano, così vicino al fuoco siria-no, rischia ogni giorno di più di infiammarsi. Obama, dunque, è arrivato nella regioneforse nell’ultimo tempo utile per vederlaancora con le vecchie lenti. Israele con ungoverno di centrodestra, influenzato dallalobby dei coloni. La Palestina ancora formal-mente rappresentata dall’ANP. La Giordaniaancora con un monarca hashemita. La Siriain piena guerra civile, ma con Assad ancoraformalmente in sella. E il Libano che, comun-que, si barcamena. Mentre Cipro rischia l’im-plosione, un fatto che è necessario guardareanche con le lenti mediorientali. Perché aCipro, per levantini, israeliani, arabi, palesti-

nesi, c’è tutto. Ci sono le banche, c’è il suolodell’Unione Europea, c’è un po’ di Turchia, ec’è anche quel matrimonio civile che tutte lesocietà mediorientali desiderano.In questo panorama da ‘fine dell’Impero’, laquestione palestinese ha uno spazio infimo,rappresentato anche dal tempo infinitamen-te breve che Barack Obama ha trascorso neiTerritori Occupati, e dalle pochissime parolededicate ai palestinesi nel suo lungo discor-so all’Università Ebraica di Gerusalemme.Una città in cui, di università, ve ne sono due:quella Ebraica e quella palestinese di AlQuds. Eppure persino quel «mettetevi neiloro panni» chiesto da Obama agli studentiisraeliani è riuscito a suscitare contestazioni.La cosa non mi ha molto sorpreso. L’avevochiesto anch’io, otto anni fa, a una soldates-sa israeliana al valico di Allenby gestito dagliisraeliani. Le chiesi di mettersi nei miei panni,che attendevo di passare da ore assieme aun bambino piccolo. Mi rispose che nei mieipanni non ci si voleva mettere. Capii alloramolte cose del posto in cui ero capitata, perviverci e lavorarci.

Giovedì 21 marzo, davanti a una follaimmensa, è stata dichiarata la finedel conflitto kurdo-turco durato

quasi trent’anni e che ha causato la morte dipiù di 40mila persone, tra esponenti delP.K.K., esercito turco e civili. Una lettera diAbdullah Ocalan è stata portata dalla prigio-ne dell’isola di Imrali dov’è detenuto dal ‘99,al Newroz Park alla periferia di Diyarbakir -dove è stata letta prima in kurdo poi in turco.«Oggi è un nuovo inizio», recita la lettera.«Da un periodo di lotta armata, si è apertauna porta alla lotta democratica». In unapiazza silenziosa e attenta, più di un milionedi persone hanno seguito il momento storicocon grande emozione. Il Presidente ha detta-to le parole chiavi di quello che può essere l'i-nizio di un cambiamento epocale: «Abbiamopagato prezzi pesanti ma ora è il momento dilasciare le armi e di alzare la dialettica. Nonsi tratta di abbandonare la lotta, è una nuovalotta. È un nuovo modello, una nuova lottafatta di opinioni, ideologia, esperienza demo-cratica». Il messaggio di pace di Ocalan prevede il riti-ro dei guerriglieri fuori dai confini turchi versoil kurdistan iracheno e il completo abbandonodella lotta armata. Il capo militare del PKK,Murat Karaylan, ha già confermato che saràrecepito l'invito del Presidente di ritirarsi, in

attesa di indicazioni che si spera nascerannoda questo nuovo processo di pace. Solo iprossimi mesi faranno capire la volontà turcadi ottenere un pace duratura e definitiva,coerentemente alla richiesta principaleespressa dallo slogan di questo Newroz2013: «Ocalan libero, status per i kurdi». IlNewroz ha ricordato i morti, come le 3 attivi-ste kurde fautrici del processo di pace,assassinate a Parigi a inizio anno, ma que-st'anno è stato celebrato anche per evitareulteriori morti. La lettera di Ocalan, infatti, prosegue:«Abbiamo sacrificato i nostri giovani. Abbia -mo pagato molto, ma non invano. La lotta haridato identità kurda ai kurdi...ma il sanguedei giovani kurdi non è diverso da quelloturco. Siamo in una nuova fase. Al postodelle armi, noi abbiamo le idee». Tra la follaal Newroz Park, giovedì pomeriggio, c’eranoforse un milione di aspettative diverse. Lemadri che vogliono sapere chi ha ucciso iloro figli, altri che vogliono danzare musichekurde e indossare vestiti kurdi. Altri ancoravogliono imparare il kurdo a scuola e difen-dersi in lingua kurda in tribunale; voglionopotersi riunire liberamente e senza che lapolizia li arresti. Vogliono l’esistenza dei kurdiriconosciuta nella costituzione. Vogliono chealcune industrie vengano trasferite nel sud-

est della Turchia. La pace, si spera, creerà unambiente in cui questi diritti potranno, quantomeno, essere discussi. Non è ancora chiarocosa otterrà in cambio la comunità kurda, ilprimo ministro Erdogan ha escluso la possi-bilità di un’amnistia generale, ma forse larisposta va cercate nelle parole di Ocalan: «ilnostro obiettivo è la democratizzazione ditutta la Turchia. I nostri sforzi sono per que-sto obiettivo».In una seconda parte della trattativa verràaffrontato il problema del futuro dei circa 2-3mila guerriglieri del Pkk, che dovrannoabbandonare la Turchia per trasferirsi in terri-torio iracheno amministrato dal Governoregionale del Kurdistan (Krg). Erdogan hafatto sapere che si potrà votare una legge perassicurare il passaggio dei militanti, senzache vengano colpiti dall’esercito. Il premier sidice sicuro che entro la fine del 2013 non cisaranno più guerriglieri sul suolo turco. La let-tera di Ocalan contiene parole di speranzache vanno oltre il conflitto che riguarda da 30anni il suo popolo. Ha infatti ricordato che lalotta del popolo curdo non è contro unarazza, una religione o un gruppo, ma «è con-tro tutti i tipi di pressione e oppressione. Oggici svegliamo in un nuovo Medio oriente, inuna nuova Turchia e in un nuovo futuro».Info: [email protected]

Ocalan annuncia un nuovo inizio: «al posto dellearmi, noi abbiamo le idee»

Obama, le composizioni diplomatiche e l’orlo del baratro

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n.12 27 marzo 2013

della giornalista e blogger Paola Caridi

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Istituzioni, imprese e Ong si sono riunitepresso la sede dell’Enea di Roma per unconvegno dal titolo Innovazione tecnolo-

gica: Il ruolo delle Ong e le opportunità per leimprese Italiane. Cooperazione internazio-nale allo sviluppo, trasferimento tecnologicoin ricerca e innovazione, investimenti privatie internazionalizzazione delle imprese sonostati i temi del confronto: quattro azioni la cuisinergia, forse sinora non sufficientementeesplorata, può rivelarsi utile e suscettibile diaprire una nuova stagione degli impegniinternazionali. L’evento è stato l’occasioneper delineare possibili strategie comuni perpromuovere lo sviluppo e la crescita econo-mica, attraverso azioni di cooperazioneinternazionale cui partecipino anche gli entidi ricerca, con ruolo di trasferimento di know-how e di tecnologie, e le aziende, con inve-stimenti per la crescita tecnologica e compe-titiva della capacità produttiva locale. Graziea questo convegno si è rafforzata la convin-zione che una collaborazione proficua tratutte le parti in causa può portare vantaggienormi da tutti i punti di vista. Per le comuni-tà locali vuol dire realizzare un tessuto pro-duttivo innovato e migliorato, attraversointerventi maggiormente sostenibili anchedopo la fine del finanziamento: un requisito

prioritario per la Cooperazione Italiana. Perle istituzioni accademiche e scientifiche ita-liane vuol dire stabilire legami importanti conbrillanti cervelli ed università dei PVS, attiva-re programmi di sperimentazione e dimo-strazioni sul campo, aprire prospettive diapplicazione delle tecnologie emergenti, odelle applicazioni innovative delle tecnologieattuali, che nei PVS non possono esseresemplicemente esportate ma devono essereil risultato di uno sviluppo scientifico e tecno-logico locale. Per le aziende, infine, vuol direottenere relazioni formali definite, conoscen-za del paese, sperimentazione di soluzionitecnologiche, crescita comune, conoscenzareciproca, fiducia nelle controparti locali.L’evento è stato organizzato nell’ambito delprogetto ‘Supporto allo sviluppo dell’agricol-tura urbana e sub urbana e di un sistema dicommercializzazione nella città di Pinar delRio (eco agricoltura ed energie rinnovabili) -Aid 9718’,cofinanziato dal MAE-DGCS. L’intervento prevede la promozione dello svi-luppo e della crescita economica anche tra-mite uso delle fonti rinnovabili di energia e larealizzazione nella Provincia di Pinar del Riodi una vera e propria unità di trasferimentotecnologico, in collaborazione con ENEA edaltre istituzioni scientifiche italiane e con la

partecipazione delle aziende: un progettopilota importante, quindi, non solo per Cuba,dove viene implementato, ma per tutta l’a-rea. Oltre a Stefano Gazziano, Coordinatoreprogrammi sviluppo tecnologico ENEA,erano presenti Isamary González Jover,consigliera economica dell’Amba sciata diCuba in Italia, e Giovanni Dottorini,Supervisore Programmi ONG per EnergieRinnovabili ed Ambiente del MAE – DGCS -Uff. VII. Le Ong sono state rappresentate da SilviaStilli, direttore di ARCS - Arci Cultura eSviluppo, capofila del progetto. Lady RaulDiaz Gonzales, professore dell’Università diPinar del Rio, e Pedro Javier ZubizarretaCabrera, Presidente di ACTAF, hanno rico-struito una panoramica del contesto cubano.Massimo Scalia, Professore dell’UniversitàLa Sapienza e del Centro Interuniversitariodi Ricerca Per lo Sviluppo Sostenibile, si èoccupato di illustrare le opportunità tecnolo-giche a disposizione. A chiusura dell’eventosi sono potute ascoltare come testimonianzaalcune esperienze di imprese italiane all'e-stero, vicine alla Padova Promex, l'aziendadella camera di commercio di Padova spe-cializzata nel supportare l'internazionalizza-zione delle imprese.

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Torna il programma dei campi di lavoroe conoscenza all'Estero per il 2013,un’esperienza di volontariato interna-

zionale Arci. I Paesi destinatari sono: Brasile,Cuba, Giordania, Mozambico, Palestina,Rwanda, Tunisia. Le partenze sono pro-grammate per i mesi da giugno a settembre.Le iscrizioni scadono il 3 maggio per il campoa Cuba, il 17 maggio per tutti gli altri. Le atti-vità vanno dalla conoscenza delle realtàlocali all’animazione per i bambini, dai labo-ratori artigianali a quelli sull’educazioneambientale. Si tratta di esperienze unicheper entrare in contatto con movimenti localicome quello dei Sem Terra in Brasile, docu-

mentandone la realtà all’interno degli accam-pamenti e asentamentos; per toccare conmano la quotidianità dei Territori Occupati inPalestina, attraverso visite, incontri, dibattitie attività con reti e organizzazioni locali parti-colarmente attive nel campo dell’informazio-ne, della sensibilizzazione e della promozio-ne dei diritti dell’infanzia; per sperimentare unviaggio di scambio e di turismo responsabilein Mozambico. In Rwanda si avrà l’opportuni-tà di collaborare con l’Associazione localeSEVOTA, attiva dal 1994 (anno del genoci-dio) nel percorso di ricostruzione, riabilitazio-ne e riconciliazione nel Paese. In Giordania,invece, si cercherà di creare uno scambiointerculturale in previsione della giornatadelle lingue europee, appuntamento promos-so dall’Euro pean Union National Institute ofCulture. Per partecipare alle attività dei campidi lavoro bisogna essere maggiorenni. Èrichiesta inoltre la conoscenza della linguainglese o della lingua principale della desti-nazione prescelta, la partecipazione obbliga-toria alla formazione prevista prima della par-tenza e la capacità di adattamento e di coin-

volgimento rispetto alla realtà in cui il camposi svolge. Le quote di partecipazione varianoa seconda della destinazione. La quota com-prende viaggio aereo, spostamenti in loco,vitto, alloggio, assicurazione sanitaria e civileSISCOS (assicurazione per cooperanti evolontari in missione all'estero) ed eventualicosti di visto. Sul sito di Arcs si possono tro-vare le schede complete di ciascun campo dilavoro, con le informazioni dettagliate sulleattività che verranno svolte, le quote di parte-cipazione e alcuni consigli per il viaggio.Inoltre c’è la possibilità di iscriversi diretta-mente online caricando la scheda di parteci-pazione compilata in ogni sua parte.I campi di lavoro internazionali dell’Arci sonoun’esperienza di volontariato a breve terminedove si vive e si lavora insieme, organizzatiper promuovere la solidarietà e la coopera-zione internazionale e, attraverso l'imple-mentazione di attività concrete sul terreno,per sviluppare valori quali il dialogo intercul-turale, la collaborazione e la pace. In altreparole, un’occasione da non perdere.Info: www.arciculturaesviluppo.it

Al via le iscrizioni per i campi di lavoro e conoscenza all’estero

Innovazione tecnologica: il ruolo delle Ong e le opportunità per le imprese italiane

Dall’11 al 14 aprile si svolge

il Festival del volontariato, quattro

giorni di eventi di e con il mondo

del volontariato italiano

promosso dal CNV

Info: www.volontariatoggi.info

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Il 20 marzo è stata lanciata a Bruxelles lacampagna Frontexit. Una campagna pro-mossa da Migreurop e portata avanti danumerose organizzazioni che si occupanodi difesa dei diritti dell’uomo del Sud e delNord del Mediterraneo, per rivendicaretrasparenza sul funzionamento di Frontexe il rispetto dei diritti dei/delle migranti allefrontiere. Gli obiettivi: rivendicare traspa-renza sul funzionamento di Frontex,l’Agenzia dell’Unione europea per il con-trollo delle frontiere esterne ed esigere ilrispetto dei diritti dei/delle migranti allefrontiere. Per lottare contro una presunta‘invasione’ di migranti, l’Unione europea(UE) investe milioni di euro in un dispositi-vo quasi militare di sorveglianza dellefrontiere esterne: Frontex. L’agenzia, sim-bolo della politica securitaria in materia dimigrazioni e braccio armato degli Statimembri dell’UE, si occupa di intercettarei/le migranti alle frontiere e organizzarevoli di espulsione. Frontex pone degliinterrogativi in particolare sulle violazionidei diritti nel quadro delle operazioni diintercettazione e di rimpatrio forzatodei/delle migranti: che cosa succede dav-

vero alle frontiere? E chi ne è responsabi-le? Nel quadro di queste operazioni, ilrispetto dei diritti umani è messo in peri-colo, in particolare per quanto riguarda ildiritto d’asilo, il diritto a un trattamentodignitoso e al rispetto dell’integrità fisica.L’opacità delle operazioni – marittime,aeree e terrestri – condotte da Frontex ela diluizione delle responsabilità che lecaratterizza minano i principi fondamenta-li riconosciuti dall’UE, i suoi Stati membri egli Stati terzi partner dell’agenzia. Con lacampagna Frontexit, un movimento inter-associativo transnazionale chiede aFrontex, all’UE, agli Stati membri e quellipartner di rendere conto del loro operato.Bisogna porre fine all’impunità alle frontie-re e l’UE deve rispettare i suoi impegni eobblighi verso le persone migranti, dadovunque vengano e qualunque siano leragioni che le portano in Europa. Dopo l’iniziativa di lancio a Bruxelles euna a Nouackchott (Mauritania) il 20marzo, la campagna sarà presentata alForum Sociale Mondiale di Tunisi giovedì28 marzo.Info: www.frontexit.org

Nuovi e vecchi conflitti hanno contribui-to all'aumento dell'8% nel numero didomande d'asilo presentate nei paesi

industrializzati durante il 2012, con l'incremen-to più forte registrato tra le domande presen-tate da cittadini siriani. Sono dati forniti dall’Altocommissariato Onu per i rifugiati (Unhcr),secondo il quale sono state complessivamen-te 479.300 le richieste d'asilo nei 44 paesipresi in esame dal rapporto. «Si tratta – affer-ma l’Unhcr - del totale annuale più elevato dal2003, una cifra che conferma la tendenza inaumento riscontrata dal 2006 a oggi». «Le guerre costringono sempre più persone acercare asilo - ha affermato l'Alto Commis -sario per i Rifugiati, António Guterres - Ciòrende quanto mai necessario sostenere ilsistema internazionale d'asilo. In periodo diconflitto esorto i paesi a mantenere aperte lefrontiere a chi fugge per mettere in salvo lapropria vita». Solo l’Italia è in controtendenza.Qui infatti le richieste di asilo nel corso del2012 sono diminuite della metà. Sono datiche rappresentano l’ennesima conferma di unPaese che respinge chi chiede protezione siaimpedendo l’accesso sul territorio nazionaleche, per i pochi che riescono a metterci piede,

rendendo complesso l’accesso alle procedureper la richiesta di protezione. Il rapportodell’Unhcr parla chiaro: il numero di domandedi asilo in Italia è sceso a 15.700, meno dellametà del 2011, a fronte delle 64.500 - quattrovolte di più - della Germania. Questo bruscocalo è specchio della qualità di un sistema chenon garantisce il diritto d’asilo. Il modo in cui èstata gestita l’Emergenza Nord Africa ne è ladimostrazione: a un mese dalla fine dellemisure adottate per far fronte all’emergenzasono ancora migliaia le persone che aspetta-no di sapere che fine faranno. L’Italia è diven-tata un paese che, se possono, migranti erichiedenti asilo evitano, consapevoli delle dif-ficoltà cui vanno incontro. Per questo è neces-sario che finalmente si approvi una legge qua-dro sul diritto d’asilo, con una adeguata dota-zione economica, e si cancelli una normativacome quella contenuta nella Bossi-Fini, chetanti danni ha prodotto. Tornando ai dati, alivello regionale, nel 2012, è stata l'Europa aricevere il maggior numero di domande d'asi-lo: 355.500 in 38 paesi. Tra i singoli paesi laGermania ha fatto registrare il più alto numerodi richieste, seguita da Francia e Svezia. L'Afghanistan si è confermato il paese d'origi-

ne del maggior numero di richiedenti asilo,seguito dalla Siria, dove il conflitto si è tradottoin un aumento del 191% nel numero didomande d'asilo presentate. Terzo paese èrisultato la Serbia (compreso il Kosovo). «Ilnumero di domande d'asilo non corrisponde aquello delle persone cui viene riconosciuto lostatus di rifugiato, né costituisce un indicatoredell'immigrazione – precisa l’Unhcr. Nellamaggior parte dei casi le persone che cercanorifugio da un conflitto scelgono di restare neipaesi vicini nella speranza di poter tornare acasa. Un esempio di questa tendenza è pro-prio la Siria: 24.800 cittadini siriani hanno pre-sentato domande d'asilo nei paesi industrializ-zati, mentre oltre 1,1 milioni rifugiati siriani sitrovano nei paesi circostanti.

In tutta Europa crescono le domande d’asilo. In Italia si dimezzano

La campagna Frontexit per il rispettodei diritti umani alle frontiere

‘Stranieri’ fino a quando?il Rapporto Alunni con cittadinanza non ita-liana, a cura del Ministero dell’Istruzione,ormai è diventato un appuntamento annua-le interessante, perché permette di fotogra-fare uno degli aspetti di più forte innovazio-ne e ‘rottura’ all’interno del sistema scolasti-co italiano: quello della presenza tra i ban-chi di scuola di bambini e ragazzi chehanno un background culturale straniero.Nel 2001/2002, quindi dieci anni fa, gli alun-ni stranieri in Italia erano solo il 2,2% deltotale. Oggi sono l’8,4%: 755.939 persone.Il maggior aumento si rileva sia nelle scuo-le superiori che nelle scuole dell’infanzia.Ragazzi ‘ricongiunti’? Che cioè raggiungo-no i propri genitori dall’estero? Sì, ma nonsolo. Perché il fenomeno è spiegabile da unlato con la conclusione del ciclo scolasticoda parte di una ‘generazione’ – che fa pen-sare anche a una minore dispersione sco-lastica rispetto al passato – dall’altra, il datodelle scuole dell’infanzia nasconde una sor-presa rispetto al passato: cresce in modosignificativo, infatti, l’incidenza di chi è natoin Italia. E, dunque, può essere considerato‘straniero’ solo per legge. Una legge cheappare sempre più vetusta.

Vincenzo Costa è il nuovo presidente

nazionale dell’Auser. Costa, eletto

a conclusione dell’VIII Congresso

nazionale, succede a Michele

Mangano, che ha guidato

l’associazione negli ultimi 6 anni

RICCIONE

notizieflash

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n.12 27 marzo 2013

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Dopo 21 anni di celebrazioni della giornatamondiale dell'acqua, un'occhiata ai numerisuscita sconforto. Le persone che continuano a non avereaccesso all'acqua potabile sono circa unmiliardo e 2,5 miliardi non dispongono diservizi igienico-sanitari. Ogni 20 secondi un bambino muore permancanza di acqua pulita. Ai danni passati si somma ora la micidialepressione del cambiamento climatico chesta alterando un ciclo dell'acqua già preca-rio. Le riserve idriche sotterranee si stannorapidamente esaurendo in moltissime areedel pianeta e le zone aride coprono circa il41% della superficie terrestre. Entro il 2025quasi due miliardi di abitanti del pianetavivranno in regioni ad alto rischio di crisiidrica. In questo quadro, tra le varie iniziati-ve, c'è l'appello di Green Cross ‘Salva lagoccia’, un decalogo di buone azioni dome-stiche che vanno dal chiudere il rubinettoquando ti lavi i denti (7 litri di acqua rispar-miati) al preferire la doccia al bagno (100litri risparmiati). Una buona azione ecologica è sempreapprezzabile e aiuta a far crescer la consa-pevolezza dell'importanza dell'acqua: mol-

tiplicata per milioni di volte produce il suoeffetto. Ma per risolvere il problema idricobisogna aver presenti quali sono i numerireali del consumo. La maggior parte dell'acqua che utilizziamo(più del 90% secondo i dati del libroL'acqua che mangiamo) non si beve e nonserve per lavarsi: si mangia. Buona partedell'agricoltura moderna (ad esempio il40% del raccolto mondiale di grano) è pos-sibile solo grazie a un ciclo forzato dell'ac-qua che in molti paesi comporta un consu-mo superiore alla disponibilità di acqua rin-novabile: la differenza viene da depositifossili che si ricaricano solo in migliaia dianni. Quindi la dieta che scegliamo, e inparticolare la quantità di carne che mangia-mo, pesa enormemente sulla bilancia idricadi un paese: in una tazzina di caffè sinascondono 140 litri d'acqua, 135 in unuovo, 185 in un pacchetto di patatine, 75 inun bicchiere di birra, 2.400 in un hambur-ger. Commerciare cibo vuol dire compraree vendere acqua virtuale: per i paesi ricchiè una maniera per scaricare altrove i pro-blemi. Ma la tensione attorno alle fonti idri-che continua a crescere. Con esiti difficil-mente prevedibili.

ambiente

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Ci sono in Italia oltre 600mila impian-ti da fonti rinnovabili. Di grande epiccola taglia, termici ed elettrici

sono ormai diffusi nel 98% dei Comuni ita-liani. Nel 2012 hanno garantito il 28,2% deiconsumi elettrici e il 13% di quelli comples-sivi del nostro Paese. Numeri in forte ecostante crescita - tanto per quantità diimpianti che per produzione di energia puli-ta - messi in evidenza nel rapporto ComuniRinnovabili 2013 di Legambiente. Dal 2000ad oggi ben 47,4 TWh da fonti rinnovabili sisono aggiunti al contributo dei ‘vecchi’impianti idroelettrici e geotermici: dal solarefotovoltaico a quello termico, dall’idroelettri-co alla geotermia ad alta e bassa entalpia,agli impianti a biomasse e biogas. Mentre

sono 7.970 i Comuni dove si trova almenoun impianto. Le fonti rinnovabili stanno ridi-segnando lo scenario energetico delPaese, con risultati impensabili solo pochianni fa in termini di diffusione e produzione,a dimostrare come gli impianti sono sem-pre più affidabili e competitivi. Il bilancioenergetico italiano dipende quindi menodall’estero e diventa più pulito e moderno,avvicinando la produzione alla domanda dienergia di famiglie e imprese. Mentre l’at-tenzione in questi anni si è spesso concen-trata sui costi degli incentivi alle fonti rinno-vabili, è importantissimo comprendere ivantaggi prodotti da questo cambiamentodal basso. Proprio la crescita della produ-zione rinnovabile ha permesso di sostituirequella da impianti termoelettrici (ossia quel-li più inquinanti e che emettono gas serra),calata di 61TWh tra il 2007 e il 2012.Diminuiscono, dunque, le importazioni dipetrolio e di gas da usare nelle centrali e siriducono le emissioni di CO2, con vantaggiper il clima ma anche economici, perchél’Italia ha recuperato così larga parte deldebito per il mancato rispetto degli obiettividi Kyoto. Significativo anche il fatto che

diminuisce il costo dell’energia nel mercatoelettrico, perché la produzione degli impian-ti a rinnovabili (e in particolare di quelli foto-voltaici che producono energia di giorno, alpicco della domanda) permette di tagliarefuori l’offerta delle centrali più costose.Fondamentale è poi, in un periodo di crisieconomica, la crescita degli occupati nelsettore: a inizio 2012, prima dei decretiPassera, le ricerche stimavano complessi-vamente 120mila occupati nelle fonti rinno-vabili. «Altro che fermarsi ora per via della crisi –osserva Edoardo Zanchini, responsabileenergia di Legambiente - proprio i Comunirinnovabili insegnano che il futuro è già quie che l’innovazione non si deve fermaremai. Ma ora occorre spingere con nuove epiù incisive politiche la generazione distri-buita, gli interventi di efficienza energetica eanche la gestione delle reti. Solo in questaprospettiva è realmente possibile ridurre laspesa energetica delle famiglie e delleimprese in un Paese altrimenti condannatoa rimanere in balia dei prezzi delle risorseche importa dall’estero». Info: www.legambiente.it

Comuni Rinnovabili 2013: la mappa dell’energiaverde e dell’innovazione nelle reti energetiche

L’acqua che mangiamo Tariffe illegittime

Il Tar della Toscana accoglie il ricorso pre-sentato dal Forum Toscano dei Movimentiper l'Acqua: le tariffe presentate dai gestoridopo il referendum sono illegittime in quan-to comprendono ancora la ‘remunerazionedel capitale investito’ abolita dal referen-dum del 2011. Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acquaha sempre sostenuto l'illegittimità delle bol-lette post referendarie, ha dato vita allaCampagna di Obbedienza Civile, con laquale i cittadini si sono autoridotti le bollet-te ‘obbedendo’ agli esiti referendari. Ora ilTar conferma pienamente quella imposta-zione, scrivendo nella sentenza che «il cri-terio della remunerazione del capitale (...)essendo strettamente connesso all’oggettodel quesito referendario, viene inevitabil-mente travolto dalla volontà popolare abro-gatrice..».Una sentenza quindi destinata a travolgerechi sull'acqua vuole continuare a fare profit-ti, tentando di aggirare la volontà popolare,anche attraverso atti amministrativi come latruffa di capodanno dell'AEEG che tenta direinserire nel nuovo metodo tariffario laremunerazione celata sotto altro nome.Info: www.acquabenecomune.org

Il 30 marzo alle 14.30 appuntamento

per la manifestazione No Muos

all'abbeveratoio di contrada Apa.

Il corteo sfilerà fino all’ingresso

principale della base americana.

A seguire, concerto in città

NISCEMI (CL)

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615 nuovi poveri in più ogni giorno,taglio brusco delle stime sulla cre-scita dell'economia e dei consumi

per il 2103. Disagio sociale raddoppiato.Altissimo numero di ore sul posto di lavoro,ma una produttività che non tiene il passodi quella francese o tedesca. I numeri pre-sentati da Confcom mercio dipingono unPaese che fatica ad uscire dalla morsadella crisi e la cui popolazione è semprepiù colpita dalla ristrettezza economica.Dal rapporto emergono anche quelli chesono i ritardi ormai storici dell'Italia, quale ildeficit di produttività nonostante gli italianilavorino molte più ore di altri vicini europei.Il primo dato allarmante riguarda la situa-zione economica delle famiglie. SecondoConfcommercio il numero di persone‘assolutamente povere’ quest'anno saliràoltre quota 4 milioni. Alla fine del 2013verrà ampiamente superata la soglia di 3,5milioni certificata ufficialmente dall'Istat peril 2011, pari a oltre il 6% della popolazione.A corollario dei dati presentati, Confcom -mercio sottolinea che l'Italia in cinque anniha prodotto circa 615 nuovi poveri al gior-no, con quest'area di disagio grave che è

destinata a crescere ancora. Sul frontemacroeconomico, l'As socia zio ne dei com-mercianti stima che la flessione dei consu-mi privati sarà del 2,4% nel 2013, Alla finedel 2014, rispetto al 2007, la perdita deiconsumi reali avrà raggiunto 1.700 euro atesta. Abbiamo alle spalle il peggiore annodell'Italia repubblicana in termini di cadutadei consumi, con il -4,3% del 2012. Quantoall'andamento dell'economia, per il 2013 siprevede un calo del Pil dell'1,7%. Il netto peggioramento delle previsioni eco-nomiche fa stimare una perdita netta dialtre 90mila imprese del terziario nel bien-nio 2013-2014. Questo l'allarme lanciatodal presidente di Confcommercio che hacorrelato i dati economici e quelli sullapovertà, sottolineando come la crisi pro-duttiva sia diventata crisi sociale.Confcommercio sfata infine il falso mitodegli italiani come popolo di fannulloni. Leanalisi parlano chiaro: sia nel caso deilavoratori dipendenti sia in quello di profes-sionisti e autonomi, nel 2011 hanno lavora-to in media 1.774 ore ciascuno. Vale a direil 20% in più dei francesi e il 26% in più deitedeschi. Se i poveri assoluti per Confcom -

mercio sono oltre 4 milioni, quelli che fati-cano ad arrivare alla fine del mese, per iquali il reddito non è più sufficiente, e sonoquindi costretti a ridurre i consumi, sonoormai i due terzi della popolazione. È lastima del Codacons che aggiunge che dif-ficilmente si potrà tornare ai livelli del Pilprecrisi prima del 2019 se non si interverràfinalmente per aumentare la capacità dispesa delle famiglie italiane e del cetomedio. Secondo il Codacons uno dei primiprovvedimenti del governo, se si formerà,dovrà essere il rinvio dell’aumento dell'Ivadi luglio che colpirebbe proporzionalmentericchi e poveri, strangolando definitivamen-te quelle famiglie che non riescono più arisparmiare.

Boom di poveri: oltre 4 milioni nel 2013E gli italiani lavorano più dei tedeschi

Il 13 aprile alle 10.30, presso l’AulaBattilani in via di Santa Reparata 65,

con l’incontro Fuori dalla trappola deldebito, riappropriamoci della ricchezzasociale! nasce il Forum per una nuova

finanza pubblica e sociale

FIRENZE

notizieflash

arci

n.12 27 marzo 2013

Il 12 marzo scorso il Parlamento europeoha votato un nuovo provvedimento desti-nato ad avere una grave incidenza nel

processo legislativo degli stati membri. Sitratta del cosiddetto TWO-PACK, ovvero didue Regolamenti per la definizione dellalegge di stabilità (cioè la ex legge finanziaria)in ogni paese. I due Regolamenti entrerannoautomaticamente in funzione dopo un’ulte-riore approvazione, che può avvenire anchesenza discussione, a meno che uno deglistati membri lo chieda, da parte del ConsiglioEcofin, già fissato per il 14 maggio prossimo.Ma l’atto finale potrebbe anche avvenireprima, poiché il Consiglio, essendo un orga-no ‘unico’, può anche riunirsi per ‘settori’.Quindi le date utili potrebbero anche essereil 22 aprile, quando si riunisce il ConsiglioAffari Esteri o il giorno successivo, quando siincontra il Consiglio Agricoltura. In base aquesti due nuovi Regolamenti gli stati mem-bri dovranno presentare a Bruxelles le rispet-tive leggi di stabilità entro il 15 ottobre di ognianno, affinché queste possano essere sotto-poste a un controllo preventivo di congruitàcon gli indirizzi di politica economica dellaUe. Se così non fosse gli organi europei

hanno il potere di imporre modifiche alle pro-poste dei singoli stati. In sostanza non sono più i parlamenti nazio-nali a decidere su quella che viene giusta-mente ritenuta la legge fondamentale di unostato, cioè il suo bilancio, ma il luogo deci-sionale diventa la Com missione europea. Ilcambiamento rispetto a prima è notevole.Infatti precedentemente veniva applicato ilcosiddetto semestre europeo, durante ilquale la Com missione e il Consiglio poteva-no al massimo fornire indicazioni politiche sucome strutturare le leggi di stabilità. D’ora inavanti, se i Regolamenti verranno definitiva-mente ap provati, questi estendono a tuttol’arco dei dodici mesi dell’anno il controllodella Commissione, per di più dotata di strin-genti poteri di intervento e modifica. In altreparole stiamo assistendo a un’ulteriore per-dita di sovranità nazionale e di impoverimen-to del ruolo delle istituzioni democraticheelettive (la Commissione europea non lo èperché è nominata dai governi dei paesimembri della Ue) dei singoli stati e dellastessa comunità europea. Si tratta quindi diun ulteriore giro di vite del sistema di gover-nance europea dopo il fiscal compact che

traccia un percorso di riduzione del debitopubblico a tappe forzate, cui il nostro paeseha aggiunto anche la costituzionalizzazionedel pareggio di bilancio con la modifica del-l’articolo 81. Come si vede non si tratta dicomplicati tecnicismi, ma dello stravolgimen-to delle regole democratiche nella formazio-ne delle decisioni di spesa, da cui deriva lasopravvivenza e lo sviluppo del nostro ‘statosociale’, nonché degli investimenti in settoriproduttivi capaci di fornire nuovo lavoro e diinnovare la produzione. In una parola saràsempre più difficile per qualunque governoelaborare e portare avanti una politica eco-nomica che non sia la fotocopia delle deci-sioni della Ue che, come sappiamo, sonoispirate rigidamente a quell’austerity che lostesso Fondo monetario internazionale hagiudicato eccessive e contrarie a qualunquetipo di crescita, tali quindi da produrre reces-sione e perdita di posti di lavoro. Per questeragioni sta prendendo corpo un appello dieconomisti e giuristi al nuovo parlamento ita-liano, affinché venga posta all’ordine delgiorno il tema e si dia mandato al governoche nascerà di respingere nelle sedi compe-tenti della Ue il TWO-PACK.

TWO-PACK: un nuovo schiaffo al potere dei parlamenti nazionali

Da due anni l’Arci Idee in Circolo sioccupa a Modena di sensibilizza-zione, prevenzione e partecipazio-

ne sui temi della salute mentale e nel 2013,grazie ai fondi del 5x1000 di Arci Modena,ha realizzato - in collaborazione con ilDiparti men to delle dipendenze patologichedell’Ausl Modena, associazione ACAT eSocial Point – una campagna di comunica-zione autoprodotta che affronta il tema delledipendenze. Si chiama Fatti di libertà e dallafine di marzo invaderà i circoli Arci diModena e provincia con adesivi, magliette elocandine dagli slogan e immagini realizzaticon metodo partecipativo. Il percorso è ini-ziato nell’autunno 2012 e grazie all’Atelierdel Social Point - il luogo dove cittadini e

utenti seguiti dal Dipartimento di Salutementale dell’Ausl di Modena, possonoimparare ad usare diverse tecniche diespressione artistica – si è iniziato a produr-re il concept creativo della campagna che sicompone di slogan e immagini moderne eaccattivanti. C’è ‘Drink less, be more’ oppu-re ‘Ctrl+esc’ seguito da immagini che evo-cano tutte le possibili dipendenze, dalle pil-lole alle slot machine, oppure ‘I have a drink’che riprende la famosa frase di MartinLuther King. «Abbiamo scelto di lavorare suun immaginario moderno e giovane contanti riferimenti iconici e alla lingua inglese -spiega Marco Mantovani, socio di Idee inCircolo - le proposte che siamo andati a rea-lizzare sono solo alcune di quelle ideate dalgruppo di lavoro. Il percorso è durato diver-si mesi e abbiamo tenuto numerose riunioniconfrontandoci con persone che le dipen-denze le vivono. Vogliamo veicolare che lasalute mentale è un bene prezioso di tutti;agire sulla prevenzione e la promozione distili di vita sani è un impegno che ci chiamain causa quotidianamente». Nei prossimimesi si potrà vedere, ad esempio, un bari-sta del Vibra di Modena o del Kalinka di

Carpi con addosso la maglietta che invita anon bere troppo e chi frequenterà i circoli ele polivalenti Arci vedrà locandine e adesiviche invitano a pensare di non eccedere conil gioco o altro. «Il progetto vuole ‘guardarein faccia’ il disagio e agire sulla prevenzionein un modo più leggero, ma allo stessotempo incisivo - commenta Mirco Pedretti,vice presidente Arci Modena - Quandoabbiamo indetto il nostro piccolo bando cheinvitava i circoli a presentare progetti dafinanziare con i soldi del 5x1000, questo ciè sembrato da valorizzare perché affrontaun tema importante ed è capace di coinvol-gere tutta la nostra rete di oltre 170 circolitra Modena e Provincia». Le magliette dellacampagna Fatti di libertà, acquistabili conun contributo per finanziare nuovi progetti,sono realizzate interamente a mano con latecnica della serigrafia che i partecipanti alleattività hanno imparato da Ennio Sitta, desi-gner modenese. All’interno di ogni magliettal’etichetta riporta la spiegazione della cam-pagna e chi l’ha ideata. Chi vuole comprar-le può rivolgersi al comitato Arci Modenaoppure contattare Idee in circolo.Info: www.arcimodena.org

10incircolo

arcireport

‘Fatti di libertà’, da Modena la campagna che fa riflettere sulle dipendenze

Al circolo Arci Belleville

per la rassegna B-Movie,

appuntamento il 28 marzo alle 21

con L’uomo puma. Ingresso gratuito

Info: www.arcibelleville.org

GENOVA

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izie

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arci

n.12 27 marzo 2013

Libri con La LocomotivaCORATO (BA) - Si dice che lebiblioteche siano Âwork in pro-gressÊ, un continuo evolversi, e

che gli scaffali vuoti stanno lì a prean-nunciare i libri che verranno. E sicu-ramente è questo lo spirito che, apartire da venerdì scorso, ha spintolÊArci La Locomotiva ad invitare tes-serati e non a donare un libro per unabiblioteca nella sede. Un invito sem-plice: porta un libro e il cibo te looffriamo noi. Con un obiettivo valido:ÿVogliamo creare uno spazio che siain continua evoluzione, una bibliotecache permetta a chiunque voglia diconsultare libri, di scambiarsi pareri,di condividere passioni e interessi.Invitiamo i soci a scegliere i libri per-ché vogliamo una biblioteca che pro-metta la diversità di generiŸ spieganoi soci del circolo. Circa 55 i libri rac-colti durante la serata che immedia-tamente hanno riempito le mensoledella biblioteca e che col tempoaumenteranno perché, come dicevaAugustine Birrell ÿLe biblioteche nonsi fanno; cresconoŸ.Info: fb Arci La Locomotiva Corato

Paradiso JazzBOLOGNA - Con lÊinizio della prima-vera si risveglia Paradiso Jazz, la ras-segna organizzata dal circolo ArciSan Lazzaro insieme ad ArciBologna, con la direzione artistica diMarco Coppi e la direzione organiz-zativa di Franco Fanizzi. La rassegnariconferma la sua vocazione interna-zionale e tocca il traguardo dellasesta edizione portando sul palcodella Sala Teatro Paradiso artisti datutto il mondo, senza trascurare le piùimportanti produzioni musicali emilia-ne. La rassegna è realizzata con ilsostegno e il patrocinio della RegioneEmilia-Romagna e del Comune diSan Lazzaro di Savena. Info: www.arcisanlazzaro.it

Consulenza legale gratuitaCOLLEGNO (TO) - A Villa5, pressola sede di Arci Valle Susa, in viaTorino 9/6, i soci e le associazioniaderenti ad Arci Valle Susa e gli uten-ti dei servizi di Villa5 potranno usu-fruire, un giovedì al mese da gennaiofino a luglio, di un servizio di consu-lenza legale gratuita fornito dalloStudio Legale Durazzo e associati.

La consulenza gratuita ricomprendetutti i settori del diritto civile; prossimoincontro il 28 marzo dalle 16 alle18.30.Info: [email protected]

Corso di computerVERONA - NellÊambito del progettoCostruire Comunità, lÊArci Pas se -partout organizza un corso di compu-ter rivolto alle persone con più di 60anni con lÊobiettivo di rendere lÊallievoin grado di essere autonomo e con-sapevole nella gestione dellÊuso delcomputer nelle sue funzioni di base. Ilcorso prevede la conoscenza diWindows, videoscrittura, internet,posta elettronica, skype e come sca-ricare e gestire le fotografie da unamacchina fotografica. Durante lelezioni saranno numerose le simula-zioni di utilizzo pratico su siti istituzio-nali e governativi per agevolare lÊal-lievo nella richiesta e/o informazionisu documenti e/o pagamenti. La par-tecipazione è gratuita, il corso si terràa partire dal 27 marzo presso ilCentro socio culturale ÂMazziniÊ in viaBiancolini 39.Info: www.arci.verona.it

I giardini di CalypsoSAVA (TA) - Tre giorni dove la parolad'ordine sarà ÂunioneÊ: di intenti, diideali, di diversità, di mani, di sapori,di suoni e immagini: è lÊobiettivo de Igiardini di Calypso, laboratorio urba-no mediterraneo organizzato dallÊArciCalypso in programma dal 28 al 30marzo. Tra le iniziative, laboratoriinterculturali per bambini, inaugura-zione della mostra fotograficaDopolavoro/nero a cura di MartinaLeo, mercatino del piccolo artigianatoe delle autoproduzioni, mostra foto-grafica Le città invisibili di ValerioSaracino.Info: fb Arci Calypso Sava

Laic Sine MaREGGIO EMILIA - AllÊArci Gardenia,per la rassegna Laic Sine Ma, appun-tamento il 28 marzo alle 20 con lacena del Sesto Senso. A seguire, lospettacolo di mentalismo MindHopper di Luca Speroni. Intorno alle21.30, la visione della serie di episo-di di South Park Imaginationland. Lavisione è gratuita mentre la cena èdisponibile su prenotazione.Info: [email protected]

Notizie Brevi

Anche a Monza arriva l'Arci, con lacreazione del circolo Arci Scuo -tivento, nato dall'iniziativa di un grup-

po di donne del GAP ‘Le perle ai porci’, conl’obiettivo di proporsi come nuovo punto diriferimento per l'associazionismo monzese,inteso come luogo di impegno civile edemocratico, di affermazione dei propri dirit-ti di cittadinanza e di lotta ad ogni forma diesclusione e discriminazione. Sabato 23marzo dalle16 si è tenuta la giornata di inau-gurazione del circolo, ancora senza sede,migrante e diffuso per la città, ma per l'oc-casione ospite del circolo cooperativoLibertà. «A Monza si sentiva la mancanza diun gruppo Arci - dichiara Paola Arpago,membro dell'associazione - ci proponiamodi creare un vero e proprio circolo, intendia-mo lavorare sul tessuto sociale, per raffor-zarlo. Dal desiderio di allargare la nostrarete e di arricchirla al riconoscere l’Arcicome riferimento naturale il passo è breve eoggi, dopo anni di ‘come sarebbe bellose…’ detto da tanti in tante occasioni, final-mente possiamo dire che l'Arci a Monza èuna realtà!». Ricca e partecipata la giornata

di inaugurazione, come raccontano le stes-se volontarie: «Molti bambini con le lorofamiglie hanno manipolato terra e sementidurante il laboratorio orticolo tenuto daSimone, uno dei membri fondatori, e daJan, un amico giardiniere che si è reso di -sponibile per l'occasione. La caccia al teso-ro ideata da Vera è stata l'occasione, per ibambini, per scatenarsi un po' in giro per lospazio, purtroppo ridotto a causa della piog-gia che non ha concesso di utilizzare l'e-sterno. Nel frattempo le mamme, e anchequalche papà, si sono cimentati con il labo-ratorio creativo di knitting organizzato daCorinna di RestArt, un'associazione monze-se con la quale la collaborazione è iniziatagià con grande entusiasmo reciproco. Poi èstata la volta dei documentari, tutti moltiintensi, brevi spunti di riflessione su alcunitemi forti, che verranno approfonditi nelleproiezioni previste a cavallo tra aprile emaggio, ospiti questa volta della Cgil diMonza: Migranti, No Tav, Vittorio Arrigoni e ilsuo impegno per i diritti dei palestinesi... Aseguire, cena e live show: un racconto tea-trale della bravissima Monica Roveda, e i

concerti del duo al femminile SuddenlyNeon e della band Sicily. Tutti, dagli artisti aicuochi, dai giardinieri ai baristi... tutti hannodato il loro contributo a titolo gratuito, met-tendo in circolo competenze, abilità, passio-ni e strumenti, in pieno spirito Scuotivento,per far sbocciare il primo, dopo tanti anni,arci monzese. Ora, con oltre 40 nuovi sociraccolti in una giornata, stanchi ma felicipuntiamo a dare ancora il massimo neiprossimi appuntamenti che ci vedrannoimpegnati in città e nei dintorni». Tra le pros-sime attività in calendario: gruppo d’acqui-sto solidale, proiezioni, dibattiti, cene condelitto, musica dal vivo, aperitivi a tema,maratona delle arti.Info: [email protected]

11incircolo

arcireport

L’Arci arriva anche a Monza: inaugurato il circoloScuotivento, ‘diffuso, migrante e itinerante’

Al Tilt ultimo appuntamento con Il marzo delle donne, spettacoliall’ora dell’aperitivo: il 30 marzo alle

17.45 presso il Teatro Lolli va in scenaBelle di notte. Lasciatemi andare via

Info: www.tiltonline.org

IMOLA

notizieflash

Dinamo Culturalenuovo circolo ArciLa rete dei circoli della provincia di Leccocontinua ad ampliarsi: è infatti entrata a farparte del mondo Arci l‘associazione DinamoCulturale, realtà che da anni anima la pro-vincia di Lecco organizzando, in collabora-zione con tante altre associazioni culturalied Istituzioni del territorio, workshop, semi-nari, proiezioni, cineforum, iniziative pubbli-che volte alla promozione del cinema diqualità e di svariate tematiche culturali.L’associazione Dinamo Culturale è un’as-sociazione di promozione sociale e cultura-le, risultato della fusione di tre progetti diffe-renti che già da diversi anni operavano sulterritorio della provincia di Lecco. L’unionedi questi percorsi nasce da rapporti di ami-cizia e di affinità, per cercare di creare unarealtà associativa più efficace. DinamoCulturale nasce infatti da Spazio Riserva,Bande à Part e Mojito InVita e raggruppamusicisti, pittori, scultori, fotografi, registi,grafici e critici cinematografici. L’obiettivo èdare vita ad un vivace ambiente creativo,ricco di proposte e attività, partendo dal ter-ritorio e cercando di superare una mentalitàche vuole Lecco eterna città manzoniana.Info: www.arcilecco.it

Il progetto ‘Scarabeo’ per i migranticon il circolo Arci Città FuturaL’uso della lingua italiana come primo stru-mento verso una cittadinanza piena, con-creta ed efficace, che faciliti i cittadini stra-nieri ad entrare attivamente nel mondo dellavoro e ad inserirsi con più facilità al’inter-no del territorio: questa l’idea che anima ilprogetto Scarabeo, ideato dal circolo ArciCittà Futura di Barcellona Pozzo di Gotto(ME). I migranti sul territorio sono pari al7% della popolazione barcellonese, secon-do dei dati che, però, risultano essere sot-tostimati se si considerano le reali presen-ze. Per aumentare e migliorare i percorsi diintegrazione, si prevede quindi l’attivazio-

ne di percorsi specifici di lingua, a vari livel-li, insieme ad un modulo base di cultura ededucazione civica, che favorirà la com-prensione della vita sul territorio, ma ancheun processo di acculturazione delle donnemigranti, tramite l’attivazione di un serviziodi baby-sitting con operatori esperti nell’a-rea educativa e percorsi specifici per grup-pi di giovani. Le attività progettuali e i corsidi italiano sono destinati a tutti i cittadinistranieri regolarmente residenti sul territo-rio italiano, sui 13 Comuni del Distrettosocio-sanitario D28 Messina, appartenentia tutte le comunità straniere presenti.

arci

n.12 27 marzo 2013

Arci Viterbo, Arci solidarietà Viterbo e Aucspresentano Parole sottosopra, una serie dieventi sulla letteratura migrante, uno sguar-do sulla narrazione di alcune tra le tantestorie di donne e uomini che hanno visto ilmondo e la propria vita scorrere via.Un’occasione per parlare di diritti, lavoro,dignità perdute e riconquistate, ma ancheuna finestra che si apre sull’arte di scrivere,raccontare e leggere. Il 28 marzo alle 18.30

al 2righe bookbar, Storie di extraordinariafollia, performance reading di Aldo Milea eIlaria Passeri. Partecipa l’autrice ClaudiléiaLemes Dias. Il libro si struttura in manierapolifonica, intrecciando undici diversi rac-conti in cui il tema della migrazione vienepresentato nei suoi risvolti ultimi. Ancorauna volta nel repertorio migrante, Romacome crocevia di popoli e culture.Info: arciviterbo.blogspot.com

A Viterbo la rassegna ‘Parole sottosopra’

Il meglio è a portata di voto. Quando inItalia, dopo lunghi periodi di incuria, ci sitrova con l'acqua alla gola, il sistema dei

partiti e quello della rappresentanza vanno acarte quarantotto: è successo nei primi anni’90 del Novecento e lo scorso 25 febbraio,con la differenza che oggi la crisi economicae sociale ha fatto da moltiplicatore al males-sere diffuso nella società. A molti elettori epartiti non è bastato vedere l’Italia inabissar-si per mano di tanti mariuoli, e infatti ora citroviamo in un ingorgo istituzionale con unParlamento diviso in spicchi quasi uguali, ilPresidente della Repubblica a fine mandatoe la strada di chi sta verificando la possibili-tà di varare un nuovo governo, lastricata didifficoltà. Paradossalmente, però, ci trovia-mo anche, per come sono composte leCamere, nella straordinarietà di un momen-to storico probabilmente irripetibile: in poten-za ci sono i numeri per cambiare in positivoil volto dell'Italia, per occuparci di ciò checostituiva il malinconico refrain di una mino-ranza o di quello che si era ormai riposto nelcassetto della Bicamerale o dell’oblio (larisoluzione del conflitto di interessi per libe-rare il pluralismo dell'informazione, la legali-

tà, i diritti civili). Ci vuole il cambio di passo:le Istituzioni non vanno smontate, ma miglio-rate e rispettate. C'è oggi chi sostiene l’deadi una democrazia senza filtri, fatta di click edi esecutori seduti sugli scranni parlamenta-ri, e tuttavia la democrazia diretta non è untema nuovo. Già Giuseppe Rensi, riparatosiin Svizzera dopo i moti di Milano del maggio1898, guardava ad essa come all'eserciziodel potere attraverso il diritto d'iniziativa,quello di revisione e l'istituto del referendum.Questo intellettuale che desiderava lademocrazia diretta nel periodo dello StatutoAlbertino e non dell'attuale Costituzione cheinvece apre al concorso dei cittadini, unavolta rispose così ad Arturo Labriola sullepossibili degenerazioni personalistiche delmodello: «Se in democrazia diretta sorgonodei Cesari, è questo un fenomeno acciden-tale, che non può compiersi se non contro leistituzioni, non già col loro favore ... L'operadi un uomo contraria alle istituzioni non puòservire d’argomento a discredito delle istitu-zioni stesse». Egli non era avulso dall'appar-tenenza ad un ideale politico e infatti era ungiovane, seppur originale e autonomo, mili-tante socialista. Oggi, ci vuole la serietà che

ha portato all'elezione alla Camera dei depu-tati di Laura Boldrini, ci vuole il coraggio diproporre politiche che sono consone al cen-tro sinistra e che aprano una interlocuzionecon il Movimento 5 Stelle, ci vuole il coraggioe la serietà del limite alle richieste del suoleader. Il confine è rappresentato dal finan-ziamento pubblico ai partiti, che deve esse-re fortemente ridimensionato, allineato aiparametri di altri Paesi Europei, ma non can-cellato perché la politica, come la democra-zia, non può essere appannaggio di chi se lapuò permettere. Di fronte a tanti e a tanteparlamentari, si staglia una imperdibile occa-sione: quella di essere utili al proprio Paesee di usufruire della libertà che la Costituzioneall'art. 67 assegna loro. Il meglio è a portatadi voto ... di fiducia.Info: [email protected]

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arcireport

Un’occasione che va colta per realizzareil cambiamento

Hanno collaborato a questo numeroRaffaella Bolini, Martina Castagnini, RossanaCurrà, Mariangela De Blasi, Enzo Di Rienzo,Michela Faccioli, Francesco Verdolino

In redazioneAndreina Albano, Maria Ortensia Ferrara, Carlo Testini

Direttore responsabileEmanuele Patti

Direttore editorialePaolo Beni

Impaginazione e graficaClaudia Ranzani

Progetto graficoSectio - RomaCristina Addonizio

EditoreAssociazione Arci

RedazioneRoma, via dei Monti di Pietralata n.16

Registrazione Tribunale di Roman. 13/2005 del 24 gennaio 2005

Chiuso in redazione il 27 marzo alle ore 18.30

http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/

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n.12 27 marzo 2013

Cultura... scontatai tanti vantaggi di avere in tasca la tessera Arci

Jeff Wall - ActualityMILANO - PAC Padiglione dÊArte Contempo - ranea, fino al 9 giugno. Le 42 opere in mostratracciano il percorso creativo di uno fra gli artisticontemporanei più innovativi degli ultimi tren-tÊanni. Jeff Wall ÿha trascinato la fotografia fuoridai confini del proprio mondo, facendola appro-dare allÊarte contemporaneaŸ. Le opere di Wallesplorano campi diversi, che spaziano dai temisociali a quelli politici. La violenza urbana, il raz-zismo, la povertà e le tensioni sociali.Info: www.comune.milano.it/pac

Legami e corrispondenzeROMA - Galleria dÊarte moderna, via France -sco Crispi, 24. Fino al 29 settembre. Lamostra coinvolge i tre piani del museo presen-tando circa 100 opere, tra dipinti e sculture chedialogano con alcuni scrittori, in una riletturaideale delle intense relazioni e interazioni tra artivisive, letteratura e poesia, sviluppatesi aRoma, dallÊinizio del secolo scorso fino agli anniÂ60. Per l'occasione, il Maestro Luca Bernardiniproporrà una selezione musicale di brani, inrelazione alle sezioni e alle opere esposte. Info: www.galleriaartemodernaroma.it

Lezioni aperte - Accademia di Belle ArtiROMA - Palazzo Braschi, piazza di SanPanta leo, 10. Fino al 3 aprile. Ciclo di lezioniaperte pensate per gli studenti e per il pubbliconell'ambito della mostra Canova e il segno dellagloria. Cinque lezioni settimanali, tenute dagliinsegnanti dellÊAccademia di Belle Arti, dovedocenti e studenti, insieme al pubblico, si con-fronteranno con lÊopera di Canova e con il pro-cesso di messa in forma del Maestro nel pas-saggio dallÊidea alla realizzazione dellÊopera.Info: www.museodiroma.it

Tutti De SicaROMA - Museo dellÊAra Pacis. Fino al 28 apri-le. La mostra celebra il grande attore, conside-rato uno dei padri del Neorealismo e allo stes-so tempo uno dei più grandi registi e interpretidella Commedia italiana. Fotografie dentro efuori dal set, sequenze immortali dallÊinfinità deisuoi film, oggetti privati e di scena, lettere, docu-menti dÊepoca che testimoniano le luci dellaribalta che hanno illuminato il mito di De Sica adispetto del passar degli anni. Il progetto dellamostra è a cura della Cineteca di Bologna.Info: www.arapacis.it

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