Aprile 2014

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 4/2014 anno 57° Il Circolo trentino di Norimberga (Germania) ha ospitato il Gruppo giovani, che ha presentato i prodotti trentini. TRENTINI nel MONDO

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Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo del mese di aprile 2014

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MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 4/2014anno 57°

Il Circolo trentino di Norimberga (Germania) ha ospitato il Gruppo giovani, che ha presentato i prodotti trentini.

TRENTINI nel

MONDO

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CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI

dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Argentina - 57 circoli - 1 delegazione

Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Australia - 8 circoli - 2 delegazioniAdelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville

Belgio - 4 circoli - 1 delegazione

Bruxelles, Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo

Bolivia - 1 circolo

La Paz

Bosnia - 3 circoli

Sarajevo, Stivor, Tuzla

Brasile - 62 circoli

Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, Sao Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it

Canada - 5 circoli

Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit

Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago

Colombia - 1 circoloBogotá

Danimarca - 1 circoloCopenaghen

Ex emigrati - 3 circoliAustralia, Stivor (BIH), Svizzera

Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Germania - 7 circoli - 1 delegazioneColonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino

Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazioneLondra - Manchester

Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste

Lussemburgo - 1 circolo

Lussemburgo

Messico - 13 circoli - 1 delegazione

Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca

Paraguay - 10 circoli

Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù

Peru - 1 circolo

Lima

Portogallo - 1 circolo

Portogallo

Romania - 1 circolo

Romania

Serbia - 1 circolo

Indija

Stati Uniti - 21 circoli

Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming

Sud Africa - 2 delegazioni

Pretoria, Cape Town

Svizzera - 8 circoli

Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo

Uruguay - 5 circoli

Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR)

Venezuela - 1 circolo

Caracas

FederazioniITTONA (Canada e Stati Uniti)

CoordinamentiArgentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Cile, Germania, Messico, Paraguay e Uruguay

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EDITORIALE

DA TROPPI ANNI LA TRENTINI NEL MONDO È «SOTTO ATTACCO» PER I PROGETTI IN SUDAMERICA

Non è mai elegante e forse non è nemmeno appropriato parlare in propria difesa, ma questa volta sentiamo di poterlo (e anche di doverlo) fare, per l’intera comu-nità trentina.

La Trentini nel Mondo nella bu-fera. Questo uno dei titoli apparsi a metà maggio sui giornali locali non appena uscita la notizia che la Corte dei Conti ha deciso la citazione in giudizio di otto per-sone: cinque della Provincia e tre dell’Associazione, alle quali il Pubblico Ministero contesta l’ipotesi di danno erariale, rela-tiva all’erogazione e successiva gestione di contributi per inizia-tive di solidarietà internazionale.

Al di là della terminologia giudiziaria spesso ostica, titoli e articoli apparsi sui giornali hanno suscitato nella gente un primo effetto, facendo pensare che qualcuno “ci ha mangiato so-pra”. Ma non è così e nemmeno la magistratura contabile ipotiz-za questo tipo di comportamento.

Purtroppo però da tempo vivia-mo in un clima di malcontento generale e di rabbia sempre più diffusa nei confronti della politica e del “potere” più in generale, per cui la lettura dei titoloni dei giornali, le fotografi e e la rilevanza data alla notizia hanno contribuito inevitabil-mente a sviluppare la formula matematica transitiva: se sei sul giornale e sei collegato all’uso di denaro pubblico, per forza di cose sei un ladro.

C’è chi addirittura ipotizza un “sistema” e chi, furbescamente o per ignoranza, confonde la soli-darietà internazionale (con ipo-tizzati 12 milioni di contributi), con la solidarietà agli emigrati (con poco meno di 500 mila euro di stanziamento): diciamo una volta per tutte che sono due cose diverse e che nella prima l’Asso-ciazione non c’entra per nulla, in quanto interviene solo a sostegno dei trentini all’estero.

Detto questo, non ci voglia-mo nascondere dietro cortine fumogene o depistare eventuali responsabilità, tanto è vero che stiamo attendendo (con il ma-gone, ma anche con fi ducia) che arrivi il momento del giudizio in modo che si possa fare chiarezza

una volta per tutte. Da troppi anni la Trentini nel Mondo è sotto attacco da chi ha vendette personali da compiere, da chi ha antiche storie da risolvere, da chi la ritiene un “soggetto politico” da combattere, da chi ritiene che chiunque maneggi denaro pub-blico sia (o diventi) un disonesto.

Forse non tutto il male viene per nuocere e forse è davvero giunto il momento che si faccia chiarezza una volta per tutte, sen-za pregiudizi, senza preconcetti e senza malafede.

Questo non vuol dire che la Trentini nel Mondo si ritenga in-fallibile, in quanto in oltre mezzo secolo di attività è sempre pos-sibile compiere qualche errore, pestare qualche piede, provocare qualche invidia: in fi n dei conti l’Associazione è portata avanti da esseri umani che, in quanto tali, possono anche sbagliare. Su questo siamo pronti ad essere giudicati, ma siamo altrettanto pronti a rivendicare con forza anche la nostra onestà intellet-tuale e di azione e a difendere il

nostro operato di volontari spinti dal solo spirito solidaristico.

Siamo pronti a rivendicare an-che il valore del buon senso, che a volte è risultato indispensabile per poter superare ostacoli e diffi coltà di lavoro soprattutto in realtà decisamente diverse dalle nostre: diverse non per le perso-ne che vi abitano e che possono essere migliori o peggiori che altrove, ma per le condizioni ambientali, per i sistemi politico/amministrativi e per le abitudini differenti dalle nostre pratiche quotidiane.

C’è da dire infi ne che la Tren-tini nel Mondo ha lavorato per quasi sessant’anni in una molte-plicità di settori, di cui i Progetti costituiscono solo una parte dell’attività svolta negli ultimi vent’anni e la nostra ricompensa è stata solo la soddisfazione di aver fatto qualche cosa di utile per i trentini che hanno lasciato la propria terra.

Il nostro rimpianto è quello di non aver potuto fare qualche cosa di più. Alberto Tafner

SOMMARIO

ASSOCIAZIONETRENTINI NEL MONDO

O.n.l.u.s.

TRENTINI NEL MONDOMensile dell’Associazione

Trentini nel Mondoaderente alla F.U.S.I.E

Direzione, amministrazione e redazioneVia Malfatti, 21 - 38122 TRENTOTel. 0461/234379 - Fax 0461/230840sito: www.trentininelmondo.ite-mail:[email protected]

Direttore responsabileMaurizio Tomasi

Comitato editorialeG. Bacca, M. Bazzocco, A. Bazzanella,F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, P. Dalla Valle, A. Degaudenz,C. Donei, P. Duranti, E. Formilan,B. Fronza, L. Imperadori, A. Lanfranchi,E. Lorenzini, G. Michelon, G. Molon,A. Piccolotto, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, G. Sbetti, A. Tafner, M. Viola

Hanno collaborato:R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi -F. Bocchetti

Autorizzazione del Tribunale di Trenton. 62 - 6 febbraio 1958

STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN)

Quote di adesione:Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00;Nord America e Australia: Euro 25,00Socio - Euro 55,00Conto corrente postale n. 12509386

N. 4 APRILE 2014Stampato il 27 MAGGIO 2014

In copertina: foto di gruppo nella sede del Circolo trentino di Norimberga-Fürth.

PresidenteAlberto Tafner

Pagine 2-3ASSEMBLEA

Pagine 4-5TRENTINO E MESSICO:TERRE COMUNICANTI

Pagine 6-7UNAIE

Pagina 8ATTUALITÀ

Pagine 9-10 GENTE E FATTI

Pagine 11-14REPORTAGE

Pagine 15-17IL GRUPPO GIOVANI

A NORIMBERGA

Pagina 18L’INCONTRO CON I NUOVI

COORDINATORI

Pagine 19-20CIRCOLI

(Piracicaba, Santana, Rio do Sul,Monaco di Baviera)

Pagine 21-23EVENTI

Pagina 24ABBONAMENTI

DirettoreAnna Lanfranchi

La Corte dei Conti ha deciso la citazione in giudizio di otto persone, cinque della Provincia e tre

dell’Associazione, alle quali viene contestata l’ipotesi di danno erariale, relativa all’erogazione e successiva

gestione di contributi per iniziative di solidarietàinternazionale. Noi della Trentini nel mondo siamo

pronti ad essere giudicati, ma siamo altrettanto prontia rivendicare con forza anche la nostra onestà

intellettuale e a difendere il nostro operatodi volontari spinti dal solo spirito solidaristico

È il momento di fare chiarezzaevitando pregiudizi e malafede

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AGENDA

Bilancio approvato all’unanimitàdall’assemblea riunita il 28 aprile

IL DOCUMENTO CONTABILE RELATIVO AL 2013 CHIUDE CON UN AVANZO DI ESERCIZIO DI QUASI DIECIMILA EURO

«Vi dico grazie perché i valori della solidarietà portati avanti dalla Trentini nel Mondo fi n da quando è stata fondata, sono gli stessi che hanno accompagnato lo sviluppo socio-economico del Trentino e perché tenete duro in tempi che sono sempre più diffi cili anche dal punto di vista economico»: Ugo Rossi, presi-dente della Giunta provinciale di Trento e assessore provinciale all’emigrazione, ha iniziato con queste parole il suo intervento all’assemblea annuale ordinaria della Trentini nel mondo, che si è svolta il 28 aprile presso la sede dell’Associazione in via Malfatti a Trento.

LA RETE VA SOSTENUTAE VALORIZZATA

Rossi ha preso la parola dopo l’approvazione (avvenuta all’u-nanimità) del bilancio consuntivo 2013 e ha più volte ribadito il valore e l’importanza per l’inte-ra comunità trentina del lavoro svolto dall’Associazione, nel costruire, ampliare e rafforzare i contatti con gli emigrati trentini e con i loro discendenti.

«La rete che avete realizzato è un patrimonio - ha proseguito Rossi - e può aiutarci a migliorare i nostri rapporti con il mondo, sia sotto il profi lo delle relazioni che delle opportunità economiche».

Grazie alla serietà, all’ope-rosità, all’onestà e allo spirito di solidarietà dei suoi emigrati, all’estero il Trentino è diventato sinonimo di affi dabilità e credi-bilità: e questo rappresenta una credenziale di grande rilevanza, ha affermato Rossi, da spendere sul terreno dell’internazionaliz-zazione.

«Chi ha il compito di far co-noscere il nome e il marchio Trentino nel mondo – ha poi detto Rossi con riferimento alle iniziative messe in campo dalla Provincia per l’internazionaliz-zazione - deve sapere che c’è

un’associazione che già lo fa da quasi sessant’anni, con risultati positivi». Per questo, ha concluso il presidente della Giunta pro-vinciale, «noi abbiamo voglia e interesse a collaborare con voi per sostenere e valorizzare la rete».

Nella sua relazione, il presi-dente della Trentini nel mondo, Albero Tafner, partendo dalla constatazione che il mondo intero è attraversato da una importante crisi economica, se non addirittu-ra strutturale dell’intera società, aveva con forza sostenuto che «non si può restare ancorati ad abitudini e schemi tradizionali, solo perché se hanno funziona-to per mezzo secolo debbono continuare a funzionare all’infi -nito. Se vogliamo che la nostra Associazione possa continuare a rimanere un punto di riferimento importante per i trentini e per il Trentino, dobbiamo cercare di interpretare e accompagnare i profondi mutamenti in atto, difendendo fi no all’ultimo quei valori di dignità e solidarietà che rendono forte l’identità trentina, ma anche sforzandoci di cam-biare modo di pensare (se neces-sario) per mettere in atto tutte le strategie necessarie per salvare il nostro futuro». Un’affermazione che è stata condivisa anche da Ugo Rossi.

ATTIVITÀ TRADIZIONALIE SPERIMENTAZIONE

Nella sua analisi della situazio-ne del momento, Tafner ha poi sostenuto che si deve prendere atto «che oggi tutti si trovano a combattere l’incertezza del futuro e le incombenti diffi coltà econo-miche e che la linea dell’interesse verso il sociale, la solidarietà umana e questo tipo di volonta-riato è rivolta decisamente verso il basso».

In questo pur diffi cile contesto «il lavoro dell’Associazione continua ad andare avanti sia nel campo delle attività tradizionali

Ai lavori ha partecipato anche il presidente della Provincia di Trento e assessore all’emigrazione,

Ugo Rossi, che ha ringraziato l’Associazioneper il lavoro che continua a svolgere

nel costruire, ampliare e rafforzare i contatticon gli emigrati trentini e con i loro discendenti

«La rete che avete realizzato è un patrimonio -ha affermato Rossi - e può aiutarci a migliorare i nostri rapporti con il mondo, sia sotto il profi lo delle relazioni che delle opportunità economiche.

Chi ha il compito di far conoscere il nomee il marchio Trentino nel mondo - ha poi dettocon riferimento alle iniziative messe in campo dalla Provincia per l’internazionalizzazione -

deve sapere che c’è un’associazione che già lo fa da quasi sessant’anni, con risultati positivi»

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AGENDA

che nella sperimentazione di nuo-ve iniziative, nella convinzione che rappresentiamo un potenziale ancora grandemente inespresso per la comunità trentina». Tafner si è dichiarato convinto «che la Trentini nel Mondo (costituita dall’Associazione e da tutti i Cir-coli presenti nei vari Paesi) possa fare ancora molto e dare ancora tanto ai trentini ed al Trentino», per cui l’Associazione si sente particolarmente impegnata nel processo di trasformazione che dovrà portare nuova vitalità e ag-giungere nuovi scopi soprattutto alla presenza sul territorio.

RECIPROCITÀ E COMUNIONE D’INTENTI CON I CIRCOLI

«È solo nella nostra capacità di evolvere i rapporti tra l’Associa-zione ed i Circoli che possiamo ipotizzare un futuro positivo per tutti – ha chiarito Tafner nella sua relazione - per cui risulta urgente adeguare alcune metodologie di relazione all’interno della Trentini nel Mondo in modo da

renderla sempre più organizzata e partecipata. Noi crediamo di aver iniziato un processo che possa portare ad un diverso e sempre più positivo rapporto tra l’Associazione ed i Circoli: un rapporto che si basa sulla col-laborazione, sulla reciprocità e sulla comunione d’intenti, nella convinzione che insieme si possa costituire davvero una Comunità Trentina solidale, partecipata e consapevole».

Un primo concreto passo in

questa direzione è stato fatto introducendo organicamente sul territorio i Coordinatori, in quei paesi dove la presenza dei Circoli trentini è particolarmente numerosa. Questa nuova fi gura di volontario (espressa dai Circoli e nominata dall’Associazione) è stata pensata proprio per favorire questo passaggio e per mettere in circolazione quel “valore aggiun-to” costituito dai Circoli e dalla loro storia.

«SCUOTERE LA POLVEREDELLE CONSUETUDINI»

«Il lavoro più impegnativo che i Coordinatori sono chiamati a svolgere (almeno in questa pri-ma fase) – ha detto Tafner - sarà quello di scuotere la polvere delle consuetudini e di alcune usanze che non risultano più attrattive (soprattutto tra i giovani) e che rischiano di far morire i Circoli d’inedia un poco alla volta. Si tratta dunque di aggiornare il modello del Circolo facendolo uscire dal suo ristretto ambito

territoriale, per farlo diventare parte attiva di un sistema nel qua-le l’Associazione farà la parte del “primus inter pares” all’interno di un network trentino aperto al mondo intero».

Per Tafner quello che spetta ai Coordinatori arà un lavoro neces-sariamente lungo, «perché si trat-ta di cambiare modelli di pensiero radicati nel tempo e legati a mete che ormai (fortunatamente) sono state raggiunte, ma è un lavoro che vogliamo fare perché siamo convinti delle grandi potenzialità che la Trentini nel Mondo può ancora esprimere e soprattutto per i sentimenti profondi di affetto, di stima e di riconoscenza che ci legano alle comunità trentine all’estero».

I dati del bilancio 2013 (con entrate per 1.265.613 Euro e uscite per 1.256.495, che chiude quindi con un avanzo di esercizio di 9.118 Euro) sono stati illustrati dal direttore dell’Associazione, Anna Lanfranchi, e poi dal pre-sidente del Collegio dei revisori dei conti, Bruno Cesconi.

«Il lavoro dell’Associazione continua ad andare avanti sia nel campo delle attività tradizionali che nella sperimentazione di nuove iniziative

- ha affermato Tafner nella sua relazione - nella convinzione che rappresentiamo un potenziale

ancora grandemente inespresso per la comunità trentina e che possiamo fare ancora molto e dare

ancora tanto ai trentini ed al Trentino, per cui l’Associazione si sente particolarmente

impegnata nel processo di trasformazione che dovrà portare nuova vitalità e aggiungere nuovi

scopi soprattutto alla presenza sul territorio»

L’«Incontro dei Circoli d’Europa»quest’anno si è svolto a Tuzla

NELLE FOTOGRAFIE. Qui sopra (da sinistra) il vice presidente della Trentini nel mondo, Aldo Degaudenz (che ha condotto i lavori dell’assemblea), il pre-sidente Alberto Tafner e il direttore Anna Lanfranchi. Qui sotto, Bruno Cesconi, presidente del Collegio dei Revisori dei conti. Sull’altra pagina, uno scorcio della sala e l’intervento del presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi.

Dal 1° al 4 maggio si è svolto a Tuzla, in Bosnia Erzegovina, l’«Incontro dei Circoli trentini d’Europa», un appuntamento che la Trentini nel mondo organizza ogni anno. Il programma dell’«Incontro» prevedeva una serie di riunioni per parlare dell’attività svolta dall’Associazione e dai Circoli.

Sabato 3 maggio in partecipanti si sono poi trasferiti a Sarajevo, dove c’è stato l’incontro presso l’Ambasciata italiana con la comunità trentina locale, per la presentazione del libro curato dal Circolo Trentino di Sarajevo, che si intitola «Raccolta di studi 130 anni degli

Italiani in Bosnia Erzegovina».Domenica 4 maggio, lungo la strada del

ritorno, la delegazione dell’Associazione ha fatto tappa anche a Stivor per partecipare alla messa e incontrare il Circolo trentino.

Il maltempo che imperversava in quei giorni ha impedito alla delegazione trentina di fermarsi anche a Mahovljani, dove nell’a-gosto dell’anno scorso è stato inaugurato un monumento per ricordare i 130 anni dell’emi-grazione trentina in quella località.

Nel prossimo numero del giornale, riferire-mo ampiamente sull’«Incontro».

ERA LA PRIMA VOLTA CHE VENIVA ORGANIZZATO IN BOSNIA ERZEGOVINA

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AGENDA

«Messico e Trentino: terre comunicanti»,sei testimonianze al Trento Film Festival

Jorge Lazzeri, Sergio Pederzini e Claudia Zilli,discendenti di trentini emigrati in Messico sul fi nire dell’Ottocento, che ora vivono, lavorano e studianoa Trento, sono stati i protagonisti insieme a Renzo

Tommasi, Joel Antonio Pacheco Splinker e MariselaMorales di un incontro che si è svolto il 26 aprile

Jorge Lazzeri, Sergio Pederzini e Claudia Zilli sono discendenti di trentini emigrati in Messico sul fi nire dell’Ottocento: nati oltre oceano, ora vivono, lavorano e studiano a Trento. Sono stati loro, raccontando le loro storie perso-nali, insieme a Renzo Tommasi e a Joel Antonio Pacheco Splinker, i protagonisti dell’incontro che si è svolto il 26 aprile presso la Sala della Fondazione Caritro di Trento, inserito nel programma del Film Festival di Trento.

L’occasione per dare voce alle loro testimonianze, è stata offerta dalla concomitanza che il paese ospite dell’edizione 2014 del Film Festival era il Messico. La direzione della rassegna cinema-tografi ca ha accolto con piacere la proposta della Trentini nel mondo di prevedere uno spazio nel quale parlare dei legami che uniscono Trentino e Messico, che si sono creati attraverso l’emigrazione e che proseguono tuttora.

«Messico e Trentino: terre comunicanti» era il titolo dell’in-

contro, che è stato coordinato da Maurizio Tomasi, direttore del periodico «Trentini nel mondo», al quale ha partecipato anche il Console titolare del Messico a Milano, Marisela Morales (vedi articolo sulla pagina a fi anco).

Al saluto di apertura di Carlo Ancona, in rappresentanza del Film Festival, è seguito l’inter-vento di Renzo Tommasi, storico dell’emigrazione trentina in Messico, che ha descritto i fl ussi che hanno portato i trentini a colonizzare il Messico.

Poi è stata la volta di Claudia Zilli, laureata in Relazioni Inter-nazionali presso l’Università del-le Americhe di Puebla in Messico

e dottoranda in Sociologia presso l’Università di Milano, che at-tualmente collabora con il Centro OCSE per lo sviluppo locale con sede a Trento. All’Università di Utrecht (Olanda) ha conseguito la specializzazione in metodi di ricerca sui temi migrazione, relazioni etniche e multicultura-lismo, che l’hanno portata anche ad interessarsi delle sue origini italiane e trentine.

Sergio Pederzini, universitario a Trento, ha raccontato di come il suo interesse a conoscere le sue origini, sia stato alimentato in famiglia, dove frequenti erano i richiami e i ricordi tramandati di generazione in generazione.

Anche Jorge Lazzeri Delsordo, compositore e direttore d’or-chestra, ha avuto in famiglia gli stimoli per approfondire le sue origini trentine, che lo hanno portato a scegliere di trasferirsi a vivere nella terra dei padri.

L’incontro è poi proseguito con l’intervento di Joel Antonio Pacheco Splinjer, che ha invece fatto il percorso inverso rispetto a quello degli avi di Jorge, Sergio e Claudia: Joel è infatti di origine messicana e a Trento ha trovato l’ambiente nel quale lavorare e formare una famiglia.

Le conclusioni dell’incontro sono state fatte dal Console Ma-risela Morales (nella pagina a fi anco il testo del suo intervento).

Le varie testimonianze sono state arricchite da fotografi e e brevi fi lmati, fra i quali anche quello dedicato a padre José Benigno Zilli Manica (prozio di Claudia Zilli), il massimo esperto di emigrazione italiana verso il Messico, tema sul quale ha scritto più di un libro.

Uno scorcio della sala. In alto, da sinistra: Renzo Tommasi, Claudia Zilli, Sergio Pederzini, Jorge Lazzeri, Joel Antonio Pacheco Splinker, Marisela Morales.

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Le conclusioni dell’incontro del 26 aprile «Messico e Tren-tino: terre comunicanti», sono state affi date al Console titolare del Messico a Milano, Mari-sela Morales. Qui di seguito pubblichiamo il testo del suo intervento.

«È per me un vero piacere e privilegio essere qui con tutti voi, soprattutto perché ho conosciuto dei bravissimi messicani che abitano qua in Trentino, nonché la bellissima comunità Trentina.

Mi sento onorata di prendere parte al sessantaduesimo Trento Film Festival, e come donna messicana è per me un orgoglio che questa edizione sia dedicata al mio paese, il Messico.

Vorrei, prima di tutto, rin-graziare di cuore il Presidente Roberto De Martin per il gentile invito ad assistere a questa edi-zione del Trento Film Festival, e in particolare per l’opportunità datami di partecipare a questo incontro “Messico e Trentino, terre comunicanti” e poter così condividere con voi questo mo-mento speciale che ci ha permes-so di esplorare i forti legami che uniscono Trentino e Messico. In particolare ringrazio l’Associa-zione Trentini nel Mondo e la Provincia autonoma di Trento, per la loro collaborazione per aver creato questo interessante incontro.

Ringrazio inoltre i relatori Renzo Tommasi, per averci resi partecipi della sua conoscenza sull’emigrazione trentina, Clau-

«È una circostanza unica per celebrareil legame fraterno fra Trentino e Messico»

IL DISCORSO TENUTO DAL CONSOLE TITOLARE DEL MESSICO, MARISELA MORALES, A CONCLUSIONE DELL’INCONTRO

dia Zilli, Sergio Pederzini, Jorge Lazzeri e Joel Antonio Pacheco per aver condiviso con tutti noi la loro preziosa testimonianza piena d’emotività e per averci dato la possibilità di conoscere le forti relazioni ed apprezzare l’intenso scambio culturale che esistono tra il Messico e l’Italia e in par-ticolare con la comunità trentina, un’occasione che assume i con-notati di un’amicizia ritrovata, di legami familiari che vanno al di là di quelli istituzionali.

Queste testimonianze racconta-no storie di donne e uomini che con il loro impegno e coraggio sono partiti verso la terra pro-messa cercando di migliorare la loro vita e quella dei loro cari, e con il loro lavoro hanno contribuito allo sviluppo del

Messico, senza mai dimenticare le proprie origini; sono racconti che sottolineano la presenza di un profi cuo rapporto di scambio e collaborazione, iniziato oltre 130 anni fa con la prima migra-zione trentina in Messico, e che continua tutt’oggi grazie anche a un paese come l’Italia che ha sempre accolto a braccia aperte il popolo messicano.

Le nostre storie di migrazioni hanno avuto un ruolo fonda-mentale nella formazione delle coscienze nazionali di entrambi i popoli, facendo sì che italiani e messicani condividano una stessa radice culturale, e la conferma di tutto questo è nel fatto che sono stati fondati numerosi circoli trentini in territorio messicano, ad Aguas Calientes, Citlaltepetl, Cit-

tà del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz e Xalapa - Cuernavaca. Donne e uomini che anche se ormai sono fi gli del popolo messicano non hanno mai dimenticato le loro radici e cercano in tutti i modi di mantenere vivo lo spirito e le tradizioni italiane.

Questo incontro ci ha offerto un momento di rifl essione e un’oc-casione per rinsaldare i rapporti di amicizia e di fratellanza che il tempo rischia di interrompere e dimenticare; credo infatti che si tratti di una circostanza unica per celebrare e approfondire il legame fraterno che unisce e ca-ratterizza Italia e Messico.

Sono quindi convinta che sia molto importante contribuire a rafforzare questo vincolo, e mi impegno come rappresentante del Messico nel Nord Italia che farò del mio meglio per favorire, stimolare e dare continuità all’in-tenso scambio che già esiste tra i due paesi, in modo anche da poter offrire una risposta effi cace alle domande provenienti da una collettività tanto vasta.

Dunque vi invito calorosamen-te a godere pienamente del Trento Film Festival e a vivere questa manifestazione come un’oppor-tunità per scoprire e riscoprire il mio amato Messico. Ringrazio tutti voi per la vostra parteci-pazione a questo stimolante e magnifi co incontro».

«Queste testimonianze raccontano storiedi donne e uomini

che con il loro impegno e coraggio sono partiti verso la terra promessa cercando di migliorare

la loro vita e quelladei loro cari e con

il loro lavoro hanno contribuito allo sviluppodel Messico, senza mai

dimenticarele proprie origini»

Il Console del Messico ha visitato la sede dell’AssociazionePer il Console del Messico

a Milano, Marisela Morales, le giornate a Trento sono state molto intense. Arrivata il 25 aprile, ha partecipato ad alcuni degli appuntamenti dedicati al Messico inseriti nel programma del «Trento Film Festival» ed ha incontrato la comunità messicana che vive in Trentino.

Accompagnata da Claudia Zilli, ha fatto visita anche alla sede della Trentini nel mondo e si è interessata dell’attività svolta dall’Associazione.

«Sono molto grata per tutto

ciò che fate nei confronti della comunità messicana così come ammiro il vostro lavoro verso tutte le comunità trentine nel mondo» ha affermato Marisela Morales al termine dell’incontro.

In occasione della visita, al Console è stata consegnata una trilogia «Tanti volti, un’unica co-munità. Storia e realtà dei Circoli Trentini nel mondo» e una copia del numero speciale del nostro giornale, uscito nel dicembre 2006, interamente dedicato ai 125 anni dell’emigrazione italiana e trentina in Messico.

AGENDA

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UNAIE

Con il nuovo assetto organizza-tivo che si è data nelle due ultime assemblee - rinnovando le cariche sociali e adattando lo statuto alle nuove esigenze - l’UNAIE si è ulteriormente attrezzata per affrontare le sfi de che impone la revisione del rapporto con gli italiani nel mondo.

Non si può negare, infatti, che una stagione si è chiusa e un’epo-ca egualmente vada concluden-dosi. Quella che, per intenderci, ha caratterizzato i grandi fl ussi migratori italiani del Dopoguerra fi no agli anni Settanta, intorno ai quali è fi orito e si è perpetuato il tradizionale associazionismo italiano nel mondo che ha ac-compagnato fi n dall’Ottocento il percorso dei nostri connazionali all’estero.

I GRANDI MERITIDELLE ASSOCIAZIONI

Se è vero, come concordano i più autorevoli studi in materia, che la semplice spinta a trovare migliori condizioni di lavoro e di vita all’estero, non sarebbe stata suffi ciente a inserire i nostri concittadini nei Paesi di acco-glienza senza che si sviluppassero catene migratorie di familiari e corregionali, le nostre associa-zioni, nazionali e regionali, hanno assolto egregiamente a questo compito. Esse hanno rappresenta-to un momento indispensabile di solidarietà, un punto di raccordo tra le diverse catene migratorie;

non solo, ma hanno organizzato la presenza politica nel Paese ospitante costituendo, il più delle volte, il più autorevole interlocu-tore delle autorità locali.

Grazie anche al loro impegno sono migliorate le condizioni di vita e di lavoro dei migranti ita-liani e, attraverso i canali politici nei quali si sono sapute inserire

Le associazioni avranno futurose sapranno «aprirsi» ai giovani

molte aggregazioni di connazio-nali, hanno avuto anche il merito di promuovere e far approvare provvedimenti legislativi più favorevoli per la vita e il lavoro dei migranti stessi.

Il più delle volte gli emigrati sono indotti a curare i rapporti più con le famiglie di origine che con il Paese da dove sono partiti, e quest’ultimo, nel tempo, mostra una forte propensione all’oblio dei propri connazionali. L’asso-ciazionismo italiano nel mondo si è fatto carico anche di questo problema, tenendo desti i rapporti culturali, economici e politici con la madrepatria battendosi per co-stituire organismi rappresentativi (Comites, CGIE, rappresentanze parlamentari, ecc.).

Sul versante opposto, quello delle nazioni ospitanti, esso ha rappresentato non solo quel momento culturale che tutti co-nosciamo, ma è riuscito anche a organizzare la presenza politica nel Paese in cui ormai è radicato,

come dimostra il discreto numero di parlamentari e di amministra-tori locali italiani e di origine italiana. Nondimeno, attraverso diversi segmenti dell’associa-zionismo, si sono sviluppati i primi rapporti economici tra imprenditori italiani e stranieri e molti continuano ancora a seguire queste linee di contatto.

Tuttavia, dobbiamo riconoscere che proprio il tema dell’associa-zionismo ha bisogno di essere rivisitato. A parte la chiusura, anche vitale, del ciclo migra-torio del Dopoguerra, di cui si accennava all’inizio, con il con-seguente problema anagrafico, che è visibile in tutti gli organi-smi rappresentativi italiani nel mondo, esiste il problema delle nuove migrazioni, che non può non incidere su di esso.

L’ITALIA TORNA AD ESSEREUN PAESE DI EMIGRAZIONE

In un mondo in cui le persone non hanno mai cessato di passare da una nazione all’altra o da una regione all’altra per i più svariati motivi - crisi economiche e po-litiche, cambiamenti climatici, persecuzioni religiose, volontà di migliorare la propria condizione, ecc. - oggi i flussi migratori, anche grazie all’incremento de-mografi co, investono attivamente quasi il tre per cento della popo-lazione mondiale e coinvolgono, con modalità diverse dal passato, anche l’Italia.

UNA RIFLESSIONE DI FRANCO NARDUCCI, PRESIDENTE DELL’UNAIE, SU UN TEMA DI ATTUALITÀ PER IL MONDO DELL’EMIGRAZIONE

Le ricerche più recenti dimostrano che i nuovi emigrati possono essere accomunati ai vecchiper l’attaccamento alla terra d’origine e non

disdegnano di ritrovare all’estero le espressioniculturali e culinarie, soprattutto, della terra

d’origine ma rifuggono dalle formule associative tradizionali preferendo quelle virtuali. Inoltre, non amano farsi censire e catalogare, non si

iscrivono all’Aire e non si preoccupano di votare

«Sarà fornita ogni consentita assistenzaai cittadini italiani residenti in Venezuela» «La nostra Ambasciata a Caracas, il Consolato

Generale nella stessa città e il Consolato a Mara-caibo, in stretto coordinamento con i competenti uffi ci della Farnesina, si stanno adoperando per fornire ogni consentita assistenza ai cittadini italiani residenti nel Paese e continueremo a sensibilizzare le Autorità di Caracas affi nché siano tutelati i diritti fondamentali degli Italiani residenti in Venezuela»: questo quanto scritto dal Ministro degli affari esteri, Federica Moghe-

rini, in risposta ad una lettera inviata da Franco Narducci, nella quale il presidente dell’Unaie esprimeva «la preoccupazione e l’ansia profon-da che stanno vivendo indistintamente tutte le nostre associazioni per la sorte dei tantissimi cittadini italiani che vivono in Venezuela».

L’iniziativa di sensibilizzare con una lettera il Ministro sulla situazione degli italiani in Vene-zuela, è stata fatta su sollecitazione dell’Asso-ciazione Trevisani nel mondo, che attraverso il

IL MINISTRO DEGLI ESTERI HA RISPOSTO AD UNA LETTERA INVIATA DAL PRESIDENTE DELL’UNAIE

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UNAIE

Protagonisti sono ancora una volta i giovani (generalmente in età lavorativa, tra i 25 e i 45 anni), mentre lo scenario è dato non più dai soliti Paesi sviluppati che sottraevano braccia a quelli sotto-sviluppati, bensì da un Occidente che segna il passo e dalle nazioni emergenti che lo accelerano.

UNO SCENARIOMOLTO COMPLESSO

Tuttavia lo scenario si presenta ancora più complesso. I prota-gonisti delle nuove mobilità non inviano più le rimesse ai loro fa-miliari, ma spesso sono sostenuti da questi ultimi nelle loro nuove esperienze. In un mondo che tiene sempre più chiuse le frontiere e accetta senza problemi solo le elevate professionalità, spesso l’esperienza è destinata a conclu-

dersi nel breve termine oppure si fi nisce per vivere a cavallo tra le due realtà geografi che, quella di partenza e altre scelte di volta in volta. Se non si è dirigenti, pro-fessori, ricercatori, professionisti o imprenditori di un certo livello, è fondato il rischio per le nuove migrazioni di vivere, per quanto possibile, nel precariato o nella clandestinità in qualche Paese.

Di fronte a questi cambiamenti il tradizionale associazionismo che si interfacciava col migrante, il più delle volte alla ricerca di opportunità lavorative e in con-dizioni culturali e di istruzione spesso precarie, ha chiaramente bisogno di rivisitare i propri paradigmi.

Se è vero, come dimostrano ricerche più recenti, che i nuovi emigrati possono essere accomu-nati ai vecchi per l’attaccamento alla terra d’origine e non disde-gnano di ritrovare all’estero le

espressioni culturali e culinarie, soprattutto, della terra d’origine, è altrettanto vero che rifuggono dalle formule associative tradi-zionali preferendo quelle virtuali. Inoltre, non amano farsi censire e catalogare, non si iscrivono all’Aire e non si preoccupano di votare.

Non c’è dubbio che infl uisce sulla scarsa attrattiva delle as-sociazioni tradizionali il fattore anagrafi co, come pure una vita sociale interna che non rispecchia i gusti e i linguaggi delle giovani generazioni. Lo stesso problema dell’ospitalità e della ricerca del lavoro oggi sembra più effi cace-mente svolto dai blog, dai forum e dai social network, che egual-mente fungono da primo livello di socializzazione. Per quanto ri-guarda, poi, i livelli professionali più elevati (che comunque oggi costituiscono quasi la maggio-ranza degli espatri), non sembra

vi siano problemi d’inserimento. Tuttavia, a fronte anche di un ar-retramento sul territorio da parte delle istituzioni italiane (drastica riduzione e accorpamento delle rappresentanze consolari), sem-bra sempre più insostituibile la presenza di un associazionismo italiano nel mondo, anche perché, a differenza del sostegno su inter-net, essa assicura una maggiore istituzionalizzazione.

BISOGNA ANDARE INCONTROAI NUOVI FLUSSI MIGRATORI

I giovani, che si muovono in Europa alla ricerca di una cit-tadinanza europea e non tanto per rifuggire da quella italiana, ma spinti dalla sfiducia verso il presente e futuro del proprio Paese di origine, si forgiano una mentalità internazionale, in un certo senso apolide, che rifugge dalle classifi cazioni tradizionali e da quelle che ancora insistono a imporre gli Stati. A maggior ragione sentono distante il tradi-zionale associazionismo, spesso infarcito di patriottismo, retorico, celebrativo ed enfatico. Oppure autoreferenziale, chiuso nelle sue dispute, attento a ricoprire organigrammi nello scacchiere delle istituzioni italiane; cose che poco appassionano le nuove generazioni.

Andare incontro ai nuovi fl ussi migratori, quindi, si può e si deve. Non si può pensare di farlo chie-dendo ai giovani uno sforzo uni-laterale di adattarsi alle vecchie strutture. Appare più opportuno che siano queste a rinnovarsi, non solo come strumenti (cosa che del resto capita già), ma come comportamenti, cultura, aperture e mentalità. Questo è il percorso nel quale tende porsi la rinnovata UNAIE.

Franco NarducciPresidente UNAIE

I giovani che si muovono si forgiano una mentalitàinternazionale che rifugge dalle classifi cazionitradizionali e sentono distante il tradizionale

associazionismo, spesso infarcito di patriottismo, retorico, celebrativo, enfatico, autoreferenziale

bp

renag

suo periodico aveva lanciato un appello - fatto proprio dall’Unaie in occasione della recente assemblea che si è svolta a Trieste - con il quale si chiedeva alle autorità preposte che «attraverso i canali uffi ciali e istituzionali di pertinenza si ponessero in essere gli interventi dovuti a difesa e a diritto dei connazionali, pressoché abbando-nati a se stessi». Il Venezuela sta infatti vivendo un momento di forte tensione sociale, con furti, rapine, sequestri e omicidi, che ha portato a una

situazione di estrema emergenza, della quale soffrono anche gli italiani che vi risiedono.

«Come UNAIE - ha scritto Narducci nella let-tera al Ministro - le chiediamo di moltiplicare gli sforzi per monitorare la situazione della nostra comunità e nel contempo di intraprendere ogni sforzo di natura diplomatica e negoziale affi nché l’Italia possa contribuire ad una pacifi cazione in Venezuela e a ristabilire il rispetto dei diritti fondamentali.

L’Unaie aveve manifestato la preoccupazionee l’ansia profonda che le associazioni di emigratistanno vivendo per la sorte dei tantissimi cittadini

italiani che vivono nel paese sudamerticano

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ATTUALITÀ

Come oramai accade ogni anno, per determinate prestazioni (pen-sioni integrate al minimo, assegni famigliari, 14a mensilità, pensioni sociali, maggiorazioni sociali, reversibilità post 1993, assegni di invalidità, etc), l’INPS ha bi-sogno di controllare i redditi per confermare o meno il trattamento pensionistico in essere.

Si tratta in sostanza di com-pilare il famoso modello RED – redditi anno 2013 che deve essere inviato all’INPS entro il prossimo 30 giugno 2014. La verifi ca quest’anno avviene esclusivamente per via elettro-nica - online attraverso i centri fi scali meglio conosciuti come CAF, che prestano questo ser-vizio completamente gratuito. A differenza degli anni precedenti l’INPS quest’anno non invia il modulo RED ai singoli pensiona-ti, ma lo trasmette solo ai centri

fi scali che lo avevano elaborato nell’anno precedente; sarà com-pito quindi dei CAF invitare i propri pensionati a passare per la verifi ca del reddito.

È opportuno ricordare che la legge n°412/1991 prevede l’ob-bligo per i pensionati di restituire le somme indebitamente percepi-te nel caso in cui venga superato il reddito posseduto e dichiarato che incide sul diritto e sulla mi-sura della pensione.

La legge prevede poi il dovere dell’INPS di sospendere la pre-stazione a quei pensionati che si rifi utano o non presentano nei tempi stabiliti il modello RED. Il

In arrivo due importanti adempimenti per i pensionati residenti all’estero

nuovo sistema adottato dall’INPS di implementare il canale telema-tico ha l’obbiettivo di ridurre i costi a carico dell’istituto.

È bene ricordare che dal mese di luglio per coloro che avranno omesso di comunicare i dati reddituali, l’INPS trasmetterà, questa volta per via cartacea, le richieste del modulo RED.

Anche i pensionati residenti all’estero, purché titolari di una pensione erogata dall’INPS ita-liano sono soggetti alla verifi ca reddituale che dovrà essere invia-ta online attraverso tutti gli enti di patronato presenti negli stati esteri. Questi pensionati oltre

all’invio del modello RED, sono obbligati poi ogni anno all’invio del certifi cato di esistenza in vita, pena la sospensione del pagamen-to della pensione stessa.

Il certifi cato di esistenza in vita va inviato, nel modello già pre-disposto e personalizzato dopo averlo appositamente compilato e fi rmato, alla casella postale:

PO BOX 4873WORTTHING BN 993 BGUNITED KINGDOMEventuali informazioni e con-

tati anche attraverso il seguente indirizzo e mail:

[email protected] rammenta che il CAF ACLI

ha già inviato la lettera a tutti i pensionati INPS per i quali nel decorso anno 2013 ha elaborato la dichiarazione reddituale RED/INPS 2013.

Coloro che ricevono dall’INPS prestazionicollegate al limite di reddito, sono chiamati

a compilare il modulo RED entro il 30 giugno.Va inoltre inviato il certifi cato di esistenza in vita

QUEST’ANNO LA VERIFICA AVVIENE ESCLUSIVAMENTE PER VIA TELEMATICA ATTRAVERSO I CENTRI DI ASSISTENZA FISCALE (CAF)

IN COLLABORAZIONECON IL PATRONATO

ai pensionati, anche le imposte comunali Tari e Tasi saranno applicate, per ciascun anno, in misura ridotta di due terzi.

Come specifica in una nota (riportata dall’agenzia Inform)il senatore Claudio Micheloni, presidente del Comitato per le questioni degli Italiani all’estero del Senato, «il risultato è stato ottenuto in Senato grazie all’im-pegno dei relatori del PD, Stefano Esposito e Franco Mirabelli, che hanno fatto propria l’istanza avanzata dal sottoscritto insieme ai colleghi Turano, Giacobbe, Di Biagio e Longo. La nostra richiesta - aggiunge Micheloni - era l’abolizione dell’Imu come seconda casa per tutti gli italiani residenti all’estero. Purtroppo,

nella fase di negoziazione che ho condotto personalmente con il vice ministro dell’Economia Enrico Morando, non è stato pos-sibile estendere la rimodulazione dell’Imu all’intera platea, anche in considerazione dell’attuale ne-gativa situazione dei conti dello Stato italiano. Ad ogni modo - continua il senatore - correggere questa ingiustizia per una fascia debole come quella dei pensionati italiani è un buon risultato».

Durante la discussione alla Camera che ha portato all’appro-vazione defi nitiva del disegno di legge, il Governo ha accolto un ordine del giorno dei deputati eletti all’estero Fucsia FitzGerald Nissoli e Mario Caruso (PI) in cui si impegna il Governo stesso

a estendere i benefi ci sull’IMU adesso accordati ai pensionati residenti all’estero, a tutti gli iscritti AIRE.

«Essendo destinata solo ai pro-prietari pensionati - sostengono i due deputati nel loro ordine del giorno - la modifi ca non rispec-chia lo spirito originario degli emendamenti presentati, anche se rappresenta comunque un primo signifi cativo passo verso la rettifi ca di una normativa ves-satoria nei confronti dei nostri connazionali».

Accogliendo l’ordine del gior-no, il Governo è ora impegnato «a considerare l’opportunità, appena in grado e nel rispetto dei vincoli di bilancio, di completare nei prossimi provvedimenti la disciplina citata in premessa estendendo la qualifi ca di abi-tazione principale agli immobili posseduti da cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all’Anagrafe degli ita-liani residenti all’estero (AIRE), nessuno escluso».

È stato approvato in via de-finitiva il disegno di legge di conversione, con modifi cazioni, del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, recante «Misure urgenti per l’emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per EXPO 2015».

All’interno del provvedimento c’è una modifi ca della disciplina riguardante l’applicazione dell’I-MU ai cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’AIRE.

Tale modifi ca prevede che a partire dall’anno 2015 sarà con-siderata direttamente adibita ad abitazione principale una ed una sola unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all’Anagrafe degli italiani re-sidenti all’estero (AIRE), già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata o data in comodato d’uso.

A seguito di questo provve-dimento, sempre limitatamente

Dal 2015 i pensionati iscritti all’AIREsaranno esentati dal pagamento IMU

Sarà considerata direttamente adibitaad abitazione principale una ed una sola unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a condizione che non risulti locata o data in comodato d’uso

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Trasferta «speciale» del Coro Vigolanacon «tappa» al Circolo di Norimberga

Dal 27 febbraio al 1° marzo, il Coro Vigolana di Vigolo Vattaro, è stato in trasferta a Norimberga, in Germania. Durante la permanenza in terra tedesca, sono stati ospiti anche del Circolo trentino di Norimberga-Fürth. È stato un incontro che ha reso ancora più «speciale» la trasferta del Coro, come racconta su questa pagina Sandro Bortolameotti, uno dei tenori del Coro.

In pullman il tempo corre ve-loce e le prime ore assonnate del mattino lasciano poco a poco lo spazio a qualche canzone e a qualche pausa gastronomica, tra un panino di salame nostrano e un buon bicchiere di vino: ed è subito Norimberga.

Il gruppo è ridotto ma le voci comunque equilibrate, pronte a rappresentare l’Altopiano della Vigolana e il Trentino all’im-portante fi era tedesca «Tempo Libero».

Guidati dal Presidente del con-sorzio turistico dell’Altopiano della Vigolana, Franco Campre-gher, e dai collaboratori Roberta e Nicolò, facciamo il nostro ingresso in fi era diretti allo stand Trentino, dove ad accogliere il vi-sitatore è l’inconfondibile profi lo delle Dolomiti: un bell’esempio

di come l’unione e la collabora-zione fanno la forza.

Ed è tra queste vette virtuali che il coro ha portato un pezzo vero di Vigolana a Norimberga, la genui-nità delle voci, la spontaneità e la voglia di stare assieme, un buon bicchiere di Trento Doc, le stesse cose che il nostro Altopiano può offrire a chi dei presenti vorrà trascorrere qualche giorno di tranquilla e relax nei nostri paesi.

Perché scegliere la meta delle proprie vacanze su catalogo è cosa ben diversa che farlo mediante una stretta di mano con qualcuno che quel posto lo vive tutti i giorni, con qualcuno che quei giorni che vogliamo dedicare a noi stessi e alla nostra

famiglia ce li può raccontare in anteprima, magari cantando: la differenza la fa il sentimento.

E i sentimenti non si sono risparmiati nemmeno sabato 28 febbraio. La visita al centro di documentazione e ad altri folli monumenti del regime nazista hanno lasciato ampio spazio alla rifl essione individuale, su ciò che di terribile è stato e su ciò che ognuno di noi ha il dovere morale di fare per non dimenticare, per farsí che la storia non si ripeta. Norimberga è stata spettatrice involontaria di tali follie, ferita e orgogliosamente ricostruita, come il coro ha avuto modo di apprezzare visitandone il raccolto centro storico che ha dato i natali

al famoso pittore Albrecht Dürer. E bello è stato scoprire che un

piccolo pezzo di Trentino si è sviluppato anche qui, facendoci sentire a casa. Una cena in com-pagnia, buona birra tedesca, vino e grappa trentine, una sala ricca di ricordi che cercano di cancellare i chilometri che la separano dalle amate Dolomiti e dalla città di Trento, animate discussioni in dialetto, tanta tanta cordialità e canzoni a volontà.

Questi gli ingredienti della ri-cetta con cui gli amici del Circolo Trentino di Norimberga-Fürth hanno preparato una serata che avremmo voluto durasse molto di più.

Un doveroso ringraziamento va quindi innanzi tutto al Consorzio turistico dell’Altopiano della Vi-golana che ha permesso che ciò si avverasse, sperando di essere stati all’altezza delle aspettative. Un grazie agli amici del circolo Trentino di Norimberga-Fürth, perché le cose più semplici e sincere sono le più belle e quelle che ti lasciano qualcosa nel cuore.

Infi ne un grazie alla direzione e a tutti i coristi del Coro Vigolana, perché è soprattutto il gruppo a fare la differenza e a rendere una trasferta speciale.

Sandro Bortolameotti

SCOPO DEL VIAGGIO ERA RAPPRESENTARE L’ALTOPIANO DELLA VIGOLANA E IL TRENTINO ALLA FIERA TURISTICA «TEMPO LIBERO»

GENTE E FATTI

«È stato scoprire che un piccolo pezzodi Trentino si è sviluppato anche qui, facendoci

sentire a casa. Una cena in compagnia, una sala ricca di ricordi che cercano di cancellare

i chilometri che la separano dalle amate Dolomiti e dalla città di Trento, animate discussioniin dialetto, tanta tanta cordialità e canzoni

a volontà. Gli amici del circolo Trentinodi Norimberga ci hanno preparato una serata

che avremmo voluto durasse molto di più»

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GENTE E FATTI

Per raccontare un avveni-mento che «occuperà un posto di privilegio nel cuore» di coloro che l’hanno vissuto, pubblichiamo qui di seguito la lettera inviata da Fabio Zeni alla Trentini nel mondo.

Desidero ringraziare vivamente la Trentini nel mondo per la col-laborazione ricevuta in occasione della visita dei discendenti tren-tini, del giorno 19 aprile. Tutti portano il cognome Conci e sono residenti, tre a Bento Gonçalves nello Stato del Rio Grande do Sul in Brasile e il quarto a Maripa nello Stato di Paranà, sempre in Brasile.

Erano arrivati a Trento con una comitiva composta da 24 perso-

ne, viaggio da loro organizzato e denominato «alla ricerca delle origini». Peccato che il loro programma prevedesse una sola giornata a Trento.

L’incontro con il sindaco di Calliano e poi con i discendenti Conci, che già da anni ero riuscito a rintracciare, è stato veramente commovente e occuperà sicura-mente un posto di privilegio nel loro cuore!

In allegato una foto scattata durante l’incontro con il Sinda-co di Calliano che, da sinistra ritrae Sadi, Dorval, Padre Luis, il Sindaco di Calliano Marco Pompermaier e Francisco, tutti di cognome Conci.

Padre Luis e Sadi sono fratelli

ed i loro avi partirono da Callia-no nel 1876, mentre per Dorval e Francisco i loro avi partirono da Nogarè nel 1880. Nessuno di questi discendenti era fi no ad ora arrivato in Trentino.

Anche a Nogaré hanno avuto

una calorosa accoglienza da parte della popolazione locale, in particolare da Don Guido Avi.

Ringrazio nuovamente l’As-sociazione Trentini nel Mondo e porgo i più cordiali saluti.

Fabio Zeni

Quattro Conci «brasiliani»alla ricerca delle origini

IL 19 APRILE HANNO FATTO TAPPA A CALLIANO E A NOGARÉ

Giovedì 20 febbraio Abilio Valentini e Olinda Stringari, che vivono a Taiò (Santa Catarina - Brasile) hanno festeggiato il loro sessantesimo anniversario di matrimonio. Le nozze di diaman-te sono state degnamente celebrate con una festa che si è svolta nel «Clube de caça e tiro», con la partecipazione i fi gli, nipoti e parenti.

Mattarello e Ronchi Valsugana sono rispetti-vamente i paesi di origine di Abilio e di Olinda.

Entrambi i coniugi sono nati nel mese di agosto. Il primo del mese Abilio compirà 87 anni e poche settimane dopo, il 25, Olinda festeggerà invece il suo ottantesimo compleanno.

Dalla loro unione sono nati otto fi gli (due dei quali sono morti: Valdir, quando aveva solo un anno, e Isolde, scomparsa all’età di quarant’an-ni). Abilio e Olinda hanno dodici nipoti e due pronipoti.

Nozze di diamante per Abilio e Olindafesta a Taió per i loro 60 anni insieme

SONO RISPETTIVAMENTE ORIGINARI DI MATTARELLO E DI RONCHI VALSUGANA E VIVONO IN BRASILE

Qui di seguito pubblichiamo la lettera con la quale Euclides Antonio Lazzarotto ha infoma-to la Trentini nel mondo di una sua donazione fatta al Museo dell’emigrazione di Gramado (Brasile). Come lo stesso Eucli-des afferma nel suo messaggio, anche l’Associazione si augura che il generoso gesto possa ser-vire da esempio.

«Buongiorno, sono Euclides Antonio Lazzarotto, discendente di Alessio Pietro Frainer (Ronce-gno, 6 settembre1853 - Verano-polis, Brasile, 3 novembre 1904) e Orsola Maria Anesi (Baselga, 10 dicembre1859 - Veranopolis, 16 ottobre 1930), emigrati in

Brasile nel 1875. Da molti anni sono residente a Bruxelles, dove sono funzionario al Parlamento Europeo.

Nel mese di gennaio sono stato a Gramado (Rio Grande do Sul

- Brasile) dove i miei genitori, deceduti nel 2008 e 2012, risie-devano dal 1999. Questa volta ho potuto conoscere il bellissimo museo dell’emigrazione italiana organizzato e curato da Diolinda

Valentini (presidente del Circolo trentino). Il museo si trova in un punto centralissimo di questa città, mecca dei turisti brasiliani. Si tratta di una casa tipica della zona italiana che quindi attira molte persone che vengono da tutto il Brasile e si fanno così un’idea dell’importante contribu-to trentino-veneto allo sviluppo del Brasile meridionale.

Ho deciso allora di donare al museo un’antica valigia, un co-priletto trapuntato, dei libri sul Trentino e altri oggetti personali dei miei genitori e nonni speran-do che altri seguano l’esempio. Cordiali saluti».

Euclides Antonio Lazzarotto

Donazione al museo dell’emigrazione di GramadoEUCLIDES ANTONIO LAZZAROTTO HA CONSEGNATO ALCUNI OGGETTI APPARTENUTI AI SUOI GENITORI E AI SUOI NONNI

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REPORTAGE

Sananduva

Sono trascorse 27 ore da quan-do ho lasciato il Trentino e l’a-ereo Avianca proveniente da São Paulo Guarulhos atterra alle 14.40 di giovedì 27 febbraio sul piccolo aeroporto di Passo Fundo.

Ritiro le valigie dal tavolone di consegna (non ci sono nastri), riabbraccio il mio amico fraterno Ademir Dalla Santa e con lui andiamo a Sananduva, ad un cen-tinaio di chilometri di distanza. Appena un attimo per depositare le valigie in hotel ed è tempo per incontrare il direttivo del locale Circolo Trentino, presieduto da Marino Lovato e coordinato dalla dinamica Segretaria Mari Lucia Benetti, per poi partecipare assieme a loro ad una cena per raccogliere fondi per l’ospedale, quindi ritorno in hotel per orga-nizzare il giorno seguente.

Vanini

Nel corso della mia preceden-te trasferta in terra brasiliana, Vilmar Guzzo (Gubert da parte di madre) mi ha voluto portare dove svolge il ruolo di gerente del Banco do Brasil, in una citta-dina dove tutti parlano in Talian, e lì mi ha presentato il Prefeito, Alceu Castelli. Quest’ultimo mi ha parlato con orgoglio delle sue origini italiane, anzi proprio della città di Trento. Capita tante volte, nel sud del Brasile, di trovare di-scendenti di trentini, e così è stato anche a Vanini, nella regione di Marau e Casca.

Questi contatti vanno allacciati

e così di buon mattino partiamo per Vanini, altri cento chilometri, dove il Prefeito Castelli ha convo-cato il suo Vice Valcir Vicenzi e tutta la Giunta, per approfondire i legami con il Trentino: il discorso è lungo ed interessante, in una

zona dove il 95% della popolazio-ne è di origine italiana; prosegue con il pranzo che ci offrono ed arriva rapidamente l’ora in cui dobbiamo salutarci, perché un altro appuntamento istituzionale mi aspetta 230 chilometri più

a nord, in Santa Catarina, e qui di autostrade non c’è nemmeno l’ombra!

Zortéa

Alle 17, come da programma, lasciata la terra gaucha siamo in Santa Catarina e alla rodoviaria di Capinzal aspettiamo la Coordi-natrice dei Circoli del sud e ovest catarinense Simone Sehnem, che dopo 5 ore di viaggio arriva in onibus da Taiò e mi accompagne-rà negli incontri della sua area di competenza.

Simone arriva, sempre solare ed allegra, e con lei raggiungiamo la vicina Zortéa, dove in Comune ci aspettano il Prefeito Paulo Fran-cescki e la sua Giunta. Con loro, prima di un “cafè colonial”, par-liamo del gemellaggio avviato nel marzo 2010 con Canal San Bovo e la Valle del Vanoi, con l’allora Sindaco Renato Loss. Loro con-tinuano con i corsi di italiano, sia per ragazzi che per adulti, ed auspicano in un futuro prossimo l’inizio di un costante programma di intercambio con la terra natale di João Zortea, il fondatore della loro città partito dall’omonima località del Trentino.

È notte quando salutiamo gli amici di Zortéa e percorriamo una cinquantina di chilometri, per fermarci la notte a Joaçaba.

São Miguel do Oeste

Alla fondazione del nuovo Circolo è dedicato uno specifi co artticolo sulla pagina seguente.

«Tour de force» fra i trentini in Brasileper rafforzare legami vecchi e nuovi

DAL 26 FEBBRAIO AL 10 MARZO CI SONO STATI MOLTI INCONTRI CON I CIRCOLI E CON IL MONDO DELL’ECONOMIA

CONTINUA A PAG. 12

Come abbiamo riferito nel pre-cedente numero del giornale (nel-la foto l’articolo pubblicato), nella sua veste di Consi-gliere e membro di Giunta della Tren-tini nel Mondo, tra il 26 febbraio e il 10 marzo Cesare Ciola ha compiuto in Bra-sile un vero e proprio «tour de force» o, per

dirla alla brasiliana, un «ro-teiro bem cansativo». Il tra-gitto si è snodato partendo dal Rio Grande do Sul, poi Santa Catarina, ancora Rio Grande ed ancora Santa Catarina.

In tutto tremila chilome-tri tra moltissimi appunta-menti e incontri, con tante soddisfazioni e promesse per il futuro, in quello che può essere definito

«il Trentino fuori dal Trentino».

Tra gli appuntamenti in agenda c’era anche la fondazione di un nuovo Circolo trentino a São Miguel do Oeste, ai confi ni con l’Argentina, del quale è presidente Darcì Zanotelli (alle pagine 12-13).

Particolarmente intensa è stata la prima settimana di marzo, assieme ad una delega-zione di imprenditori trentini coordinati da Mauro Dallapè (anch’egli consigliere della Trentini nel mondo) e dall’Associazione Artigiani.

Su questa e sulle tre pagine seguenti, il racconto giorno per giorno di questo lungo e intenso viaggio.

Alceu Castelli, sindaco di Vanini, è il primo a sinistra nella foto. Al centro, Cesare Ciola. A destra, il vice sindaco Valcir Vicenzi.

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REPOR

Porto Alegre

Sulla puntualità degli onibus brasiliani non si discute: dopo 700 chilometri a mezzanotte e 20 minuti - come da programma - sono alla rodoviaria della capi-tale gaucha, e da qui in hotel per riposare, dopo un’altra giornata decisamente intensa.

Il lunedì mattina via verso l’aeroporto Salgado Filho: alle 11 arriva la delegazione di im-prenditori trentini con la quale verifi cheremo le opportunità di lavoro in Brasile, patrocinata dall’Associazione Artigiani di Trento e capitanata dal nostro Consigliere Mauro Dallapè. Con lui Paolo Demattè, Matteo Zeni, Massimo e Paolo Maglitto.

A causa del carnevale nei no-leggi non c’era un solo pullmino disponibile, così ho chiamato Eduardo Slomp da Caxias do Sul: carichiamo tutte le valigie

e partiamo alla volta di Bento Gonçalves.

Bento Gonçalves

Nella capitale brasiliana del vino ci aspettano Neri Mazzo-chin, Assessore allo Sviluppo Economico, e Cesar Prezzi, Consultore dei Veneti nel Mon-do. Purtroppo eravamo in ritar-do, così che salta per altri loro impegni l’appuntamento con il Vicesindaco e con il Presidente della Camera di Commercio. Ci scusiamo e con Mazzochin e Prezzi andiamo alla Vinicola Salton, dove ci mostrano il pro-gresso del Brasile anche in questo campo.

Finita questa visita saltiamo dall’altra parte del comune, in Vale do Vinhedos: lì parteci-piamo al «Filò» organizzato dal Circolo Trentino del Presidente Sandro Giordani per il Coro Soldanella di Brentonico, che incontriamo per la prima volta

nel suo viaggio brasiliano. La se-rata si chiude con cena e canti in compagnia, per farci poi tornare tutti a Bento Goncalves.

Garibaldi

Martedì 4 marzo è l’ultimo di carnevale, ma questo non ci ferma.

Lasciamo Bento Gonçalves per spostarci a Garibaldi, la capitale brasiliana dello spumante, dove presso la Cooperativa Vinicola ci incontriamo con il Presidente Oscar Lò, assieme al nostro ex Consultore Edmar Mattuella. Parliamo di possibilità di inter-cambio nel settore vinicolo, con di fronte realtà emergenti che già partecipano e vengono premiate in concorsi non solo sudamerica-ni ma anche europei.

Il tempo per parlare con Mat-tuella di diritto commerciale e di nuovo via, perché ci aspettano due ore e mezzo di viaggio, per raggiungere Gramado.

Gramado

È l’imbrunire quando arriviamo a Gramado, appena in tempo per mostrare a chi accompagno una delle belle meraviglie: i 131 metri di salto della Cascata di Caracol.

Poi subito assieme al Coro Soldanella, con la Presidente del Circolo Trentino Diolinda Valentini, il Vice Prefeito Luiz Antonio Barbacovi e il Vereador Celso Fioreze. Ovviamente anche qui, fi no a tarda notte, parliamo di opportunità di lavoro, consta-tando che i discendenti trentini si sono fatti onore e guidano questa bella città, senz’altro la località turistica non marina più nota del Brasile. Basti pensare che, come a Dubai, hanno costruito una pista di sci al coperto …

Caxias do Sul

La notte sulla Serra Gaucha è passata, di buon mattino un’ora e mezza di macchina e siamo

CONTINUA DA PAG. 11

Lunedì, 1 marzo. Colazione in tutta fretta e valigie in macchina, come quotidianamen-te, per lasciare Joaçaba alla volta di São Miguel do Oeste, all’estremo ovest di Santa Catarina. Prevedevamo di arrivare a metà pomeriggio e così è.

L’appuntamento è a casa di Eustaquio Bernardi, qui arrivato 60 anni fa dal Rio Grande do Sul e mio contatto fi sso, perché lo trovo la domenica nei programmi italiani delle radio brasiliane.

Ad aspettarci con lui e famiglia ci sono

Altemir Battisti e Jaime Capra, i due condut-tori del programma “Taliani Bona Gente” di Radio Peperì e Clair Ulisses Seganfredo, pure «radialista». Sparano perfi no i morta-retti, per festeggiare il nostro arrivo!

Alla sera, nella sede di Cecondi (Centro de Convencia dos Descendentes Italianos), alla presenza di circa 120 persone la cerimonia per la fondazione del nuovo Circolo Trenti-no: come primo Presidente viene eletto per acclamazione Darcì Zanotelli, originario di Cembra. Anche qui, in questo angolo del

Brasile ai confi ni dell’Argentina, i discen-denti di trentini sono molti: Zanella, Filippi,

A São Miguel do Oeste (è stato fondato un nuovo

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RTAGE

Zanotelli, Battisti, Capra, Bernardi, Ne-gri, e tanti altri.

Io porto il saluto di Trento e dell’Ita-lia, mentre Simone Sehnem quello dei Circoli brasiliani (nella foto in alto a sinistra, Simone

consegna al presidente del Circolo alcune copie della nostra rivista). Vi è ospite anche

Valerio Zanin, Presidente di Assodita (As-sociazione dei Diffusori del Talian).

In città un po’ di movimento per il Carne-vale, ma i nostri già in sede di programma-zione dell’evento avevano assicurato che non erano iscritti a nessuna scuola di samba…

Il giorno successivo, domenica 2 marzo, dalle 8 alle 9 in onda da Radio Peperì, per mandare in diretta nel Rio Grande do Sul, da qui nell’estremo ovest di Santa Catarina, il programma “Taliani Bona Gente”.

Poi via, prima del pranzo con l’imman-

cabile churrasco, un breve sconfi namento in Argentina, nella Provincia di Misiones, per vedere la nuova strada di collegamento internazionale in avanzata fase costruttiva.

Alle 14 bisogna andare: saluti, abbracci e via in macchina fi no a Erechim, da dove proseguirò in pullman per Porto Alegre, dove domani mattina mi aspettano altri importanti impegni. Saluto anche Simone Sehnem, la nostra Coordinatrice, che tor-nerà a casa in pullman (anche lei arriverà all’una di notte…)

(Santa Catarina)o Circolo trentino

a Caxias do Sul. Il carnevale è fi nito (peraltro non lo abbiamo visto) e subito Eduardo Slomp, Presidente di Multimercados ed imprenditore, ci ha organizzato un incontro presso il Sindicato do Comercio (l’Associazione com-mercianti), dove con il Presidente Jorge Salvador ed alla presenza della Coordinatrice dei Circoli del Rio Grande do Sul, Elisete Bertollo, ci confrontiamo sulle possibilità di lavoro in Brasile, nel campo delle energie rinno-vabili e più specifi camente del fotovoltaico. Finito questo, visita ad edifi ci in corso di costruzione e poi una visita alla Festa da Uva 2014, evento biennale che per Caxias do Sul è anche una sorta di Fiera campionaria.

Una visita veloce, perché Eli-sete ci ha inserito nel programma un’altra riunione, alla Simplas (Unione delle industrie di materie plastiche). Il Direttore José An-tonio Severo Martins e la Coor-denadora Célia Beatriz Marin ci

parlano di riciclaggio di materie plastiche e d energie alternative.

La giornata non è fi nita, si chiu-de a Forqueta - Vale Trentino, sulla strada per Farroupilha (foto in basso sulla pagina a fi anco), dove abbiamo ospite anche Flavia Cristaldi (presidente del Corso di Laurea in Scienze Geografi che

per l’Ambiente e la Salute dell’U-niversità La Sapienza di Roma, impegnata in quei giorni in una ricerca sulla viticoltura nelle terre di emigrazione italiana, insiema alla sua collaboratrice Sandra Leonardi).

Eduardo Slomp (siamo a casa sua) è commosso dell’abbraccio

del Trentino e pensa di unire i trentini di Forqueta al Circolo di Caxias: buon lavoro Elisete e Eduardo!

Per dormire dobbiamo andare a Farroupiha, perché la Festa da Uva riempie tutte le stanze degli hotel di Caxias, ma tant’è.

Giovedì 6 marzo dobbiamo par-tire di buon’ora: in mattinata sia-mo - assieme al Coro Soldanella ed al Sindaco di Brentonico Gior-gio Dossi - alla Casa das Etnias (sede del Circolo Trentino), dove la Presidente Elisete Bertollo ha preparato un incontro sull’immi-grazione italiana (foto qui sotto). Ci sono, tra le tante autorità e gli altri Circoli ospiti, il Prefeito di Caxias do Sul Alceu Barbosa, il Console Generale d’Italia per il Rio Grande do Sul, Augusto Vaccaro, e l’onorevole Renata Bueno, eletta al Parlamento ita-liano nella Circoscrizione Estero (foto a centro pagina)

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REPORTAGE

Pranzo con il Circolo e poi via, ci aspettano ben 500 chilometri di viaggio, che dobbiamo per-correre niente meno che con un Volkswagen Kombi, furgone che defi nire spartano è poco …

Florianopolis

È l’una di notte quando, dopo aver attraversato tutte le monta-gne tra Rio Grande do Sul e Santa Catarina, giungiamo a Floriano-polis: stanchi morti, individuiamo l’hotel e – alle 2 – fi nalmente si può riposare (fi no alle 8.30, quando il Presidente del Circolo Trentino Laercio Moser ci verrà a prendere ...).

La mattina arriva rapidamente, ma abbiamo recuperato le ener-gie. Incontriamo Laercio Moser e, con gli imprenditori che mi accompagnano, facciamo un primo briefi ng presso il Circolo Trentino.

Poi subito un incontro, al BRDE (Banco Regional de Desenvolvi-mento do Extremo Sul), dove il Direttore Marcone Souza Melo ed il responsabile del settore immobiliare Julio Cesar Pungam ci espongono le varie possibilità di fi nanziamento di progetti nel campo delle energie rinnovabili, chiarendo molti interrogativi alla nostra delegazione trentina.

Poco dopo altro incontro, con il Gerente Regional della Caixa, Marcelo Luiz Moser, dove si parla di fi nanziamenti sulla co-struzione di case di abitazione.

Sono stati due incontri molto profi cui, che solo Laercio Moser con la sua professionalità ha reso possibili e che ringraziamo per questo.

Tempo per il pranzo (che arriva

a metà pomeriggio …) e poi, fi -nalmente, un po’ di riposo sulle spiagge di Florianopolis, prima di ritornare (è l’unico caso in questo viaggio) nel medesimo hotel della notte precedente.

Il giorno seguente, è sabato 8 marzo, come al solito partenza di buon’ora.

Circoli trentinidi Santa Catarina

La prima tappa, venendo da Florianopolis, è Nova Trento. Presso la sede del Circolo Tren-tino ci riceve il Presidente Misael Dalbosco, il quale ci racconta delle sue esperienze di vita in

Italia e Germania. Dopo il cafesiñho lo lasciamo

per una breve visita al centro ed a Vigolo, ai luoghi di Santa Paulina, dove il turismo religioso continua a portare gente da ogni angolo del Brasile.

Di nuovo in macchina, sul favo-loso Kombi, per andare a pranzo (arriviamo alle 14!) a Timbò, al Ristorante Tapyoka dei Filippi.

Anche qui il tempo è poco, perché ci aspetta un saluto al Gruppo Giovani a Rodeio e poi, a Rio do Sul assieme alla nostra Coordinatrice generale Iracema Moser Cani, la cerimonia per i 25 anni di quel Circolo Trentino.

In una chiesa gremita, messa solenne cantata dai Cori Solda-nella di Brentonico e Citavi di Rio do Sul, prima dell’immanca-bile festa nel salone parrocchiale con quasi mille persone a tavola!

Lasciamo la cena ed altre due ore di macchina, fi no ad Indaial, dove alloggiamo.

Domenica 9 marzo ritorniamo a Florianopolis: mi lasciano all’a-eroporto Hercilio Luz da dove parte il mio viaggio di ritorno.

La delegazione di imprenditori, invece, prosegue in pullman per Curitiba, dove li aspetta Ivanor Minatti per una ulteriore serie di contatti e verifi che di opportunità di lavoro: chissà che questa volta non possa essere il Brasile ad aiutare il Trentino ad uscire dalla crisi italiana ed europea!

Cesare Ciola

LE FOTO SU QUESTA PAGINA: in alto a sinistra, l’incontro al BRDE; qui sopra quello con Marcelo Luiz Mo-ser, Gerente Regional della Caixa; a centro pagina, la delegazione trenti-na nella sede del Circolo trentino di Florianopolis; in basso, nella sede del Circolo di Nova Trento.

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«Tour de force» fra i trentini in Brasileper rafforzare legami vecchi e nuovi

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Pubblico attento e interessato a Norimbergaalla presentazione dei prodotti tipici trentini

«Mamma, mi spiace ma non torno a casa per il weekend. Ho bisogno di stare tranquillo e di rilassarmi un pochino», dissi al telefono qualche giorno prima.

Ma la provvidenza aveva in mente qualcosa d’altro...

Ed ecco che mi ritrovo in viaggio, a salutare l’alba con la canzone “A new day has come”, sull’onda delle note pop della stazione radio “Antenne”. Una immagine degna dei migliori road movie.

Destinazione: Norimberga. Con me ci sono altri componenti del gruppo «Giovani e volonta-riato» della Trentini nel mondo.

Ad attenderci, il Circolo tren-tino della città tedesca e una missione importante.

Arriviamo che è ora di pranzo. La città si apre grande davanti a noi.

Francesco, alla guida, ci intro-duce alla storia del luogo.

Tempo di depositare i bagagli, un panino e ci diamo all’esplo-razione.

Il castello imperiale domina la città dall’alto di una collina e ne caratterizza il profi lo con le sue torri e le sue mura. Giusto il tempo di fare qualche foto ed è già ora di tornare e ripartire per la piccola cittadina di Fürth, ora-mai inglobata nell’agglomerato urbano, dove ha sede il Circolo trentino.

All’arrivo siamo calorosamente accolti da Mirta e dal piccolo Emilio, suo nipote, che corre ad abbracciarci appena ci vede. Siamo da lei introdotti nell’am-biente.

“Da dove venite?”, chiede qual-cuno. Dal Trentino, Cile, Brasile, Uruguay e infi ne Brescia, la mia città natale.

“C’è giusto un signore di Bre-scia!”, esclama contenta una signora. “Te lo devo presentare!”.

“Piacere, Silvio”, risponde un signore cordiale, con una stretta di mano.

Bresciano lui, friulana lei, la freccia di cupido scocca a No-rimberga. Una storia di immigra-zione alle spalle e tanta voglia di sapere e rivedere la propria città natale.

Il dialetto, ammette, risente di qualche acciacco ma l’italiano suona alla perfezione.

Merito anche delle lezioni di

Mirta, socia del Circolo e inse-gnante di italiano, e di iniziative come quella che stiamo per fare, che tengono vivo il ricordo e accendono la curiosità.

Si perché obiettivo del progetto è stato portare a far vedere, e soprattutto assaggiare, i prodotti tipici della nostra terra. Insegnare qualcosa di nuovo e di diverso del Trentino, far conoscere i prodotti tipici in una forma divertente.

Molti di coloro che si stanno radunando nella sede del Circolo stanno infatti imparando l’italia-no: ecco quindi l’idea di usare disegni e animazioni per rendere proprio loro, i prodotti tipici, protagonisti.

Tutte le sedie e le panche sono occupate e c’è anche qualcuno in piedi. Una quarantina di persone, attente e interessate.

Iniziamo. Un italiano semplice, con le nostre voci, per raccontare dove sono nati e come sono fatti. Una mappa per vederne la pro-venienza, conoscere la regione e le valli.

Promuovere, al tempo stesso, il territorio e la cultura.

È in questo modo che ciascuno di noi ci ha messo del proprio.

Caratteri e possibilità che si mischiano, abilità che si condi-vidono. È un volontariato che fa team il nostro, che unisce contesti

Dodici componenti del Gruppo giovani e volontariato» dell’Associazione Trentini nel mondo, il 5 aprile sono stati ospiti del Circolo trentino di Norimberga (Germa-nia), per un appuntamento dedicato a presentare i prodotti tipici trentini. L’ini-ziativa è stata ideata e realizzata dal Grup-po, che con fotografi e, immagini animate

e musica (tutti i presenti sono stati invitati a cantare la canzone «La bella polenta»), hanno parlato di insaccati, verdure, frutta e vini del Trentino ad un pubblico com-posto da soci e simpatizzanti del Circolo.

I presenti hanno seguito con attenzione e interesse l’esposizione, che è stata com-pletata da apprezzati assaggi di mortan-

dela, lucanica, formaggi e vino. Su questa pagina e sulle due seguenti, pubblichiamo un resoconto della trasferta a Norimberga e alcune impressioni e commenti inviati alla redazione dai componenti del Gruppo giovani e volontariato che vi hanno preso parte e da Mirta Zamboni, del Circolo trentino di Norimberga.

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Siamo venuti a Norimbergaper una missione importante

Il presidente del Circolo trentino di Norimberga, Edorado Sicher, alla fine della presentazione ha ringraziato e lodato il Gruppo giovani e volontariato.

GIOVANI

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GIOVANI

diversi e nazioni, in un gruppo che trascina… E si fa sentire.

Concludiamo infatti in simpatia la presentazione cantando tutti insieme.

Si crea un’atmosfera vivace e conviviale. La stanza è piccola, poche fi nestre, eppure siamo il mondo in una stanza.

Ognuno una storia, ognuno un viaggio, proprio come quello che stiamo vivendo ora. E di storie ne incontriamo parecchie.

Tra un assaggio e l’altro di pregevoli vini, appetitosi cibi e gustosissimi dolci è un’occasione per parlare, capire e sentire un po’ di italiano. Fare domande, rispondere a qualche curiosità e soprattutto ringraziare l’impegno di tutte le persone che hanno reso possibile l’evento.

Lasciata la sede del Circolo, proseguiamo la serata con un

giro della città, in compagnia di Antonella e di suo marito Paolo. Nella piazza del mercato,

È stato un pomeriggio istruttivo e delizioso

alla fontana Schöner Brunnen, decorata da quaranta personaggi in pietra e un cancello placcato

Siamo venuti a Norimberga per una missione importante CONTINUA DA PAG. 15

La presentazione dei prodotti e dei sapori del Trentino, egregia-mente illustrata dai Giovani della Trentini nel mondo al Circolo Trentino di Norimberga è stata un successo in tutti i sensi. L’idea di disegnare i nostri tipici prodotti gastronomici e di animarli con frizzi spiritosi (un professionista non avrebbe fatto meglio) è risul-tata un espediente eccezionale per introdurre la spiegazione, con-cisa ma esauriente, di Giacinto, Marianna e Matteo sulle nostre risorse agricole e sulle piccole industrie alimentari localizzate in diversi territori.

Gli assaggi abbondanti passati man mano agli ascoltatori sono andati a ruba, incontrando visi-bilmente il gusto di ogni palato.

Alla conclusione c’è stata come ogni anno la sorpresa fi nale: in questa occasione si è cantata tutti insieme la canzone «La bella Polenta»!

Ancora una volta, come era suc-cesso negli anni scorsi, i Giovani hanno portato un aspetto fonda-mentale del Trentino a Norimber-ga e contemporaneamente hanno regalato al Circolo locale ed ai suoi ospiti un pomeriggio istrutti-vo, “delizioso” e simpaticissimo.

Come alla fine della relazione gli applausi a tutti i giovani sono stati sentiti e meritati, altrettanto sentito e meritato va loro il ringra-ziamento del Direttivo del Circolo Trentino di Norimberga. I ragazzi avevano dimostrato più volte che

il volontariato è fattore essenziale dell’Associazione Trentini nel mondo.

A maggior ragione ora in que-sto momento di crisi, noi tutti dobbiamo riconoscere che esso è irrinunciabile alla vita e all’o-

oro, esprimiamo desideri girando i due anelli sul cancello. Viviamo poi per un momento il centro, che risuona di una musica vivace con le vie piene di gente.

Il giorno seguente, sulla via del ritorno a Trento, facciamo tappa a Monaco di Baviera, per una breve sosta e passeggiata per il centro.

Nella vicina Ottobrunn ci sedia-mo fra il pubblico che richiamato nell’aula magna della scuola ele-mentare si appresta ad assistere all’esibizione di tre cori. È un appuntamento organizzato dal Circolo trentino di Monaco. Il primo a salire sul palco è il Coro Montanara -Cima Vezzena di Le-vico Terme. L’esigenza di dover rientrare a Trento, ci costringe a risalire sul pullmino ben prima della fi ne dello spettacolo.

Il viaggio continua.Per chi saprà incontrare, acco-

gliere e cogliere le opportunitàMarco Carolli

perare della stessa Associazione: di conseguenza, anche per il suo bene, deve continuare a sostenerlo e a promuoverlo con ancora mag-giore impegno.

Mirta ZamboniCircolo di Norimberga-Fürth

MIRTA ZAMBONI, A NOME DEL CIRCOLO TRENTINO DI NORIMBERGA, RINGRAZIA IL «GRUPPO GIOVANI E VOLONTARIATO»

Foto di gruppo del «Gruppo giovani e volontariato» prima di lasciare Norim-berga. Accosciati (da sinistra): Danilo, Marianna, Francesco, Lucia e Silvia. In piedi (da destra): Giacinto, Yvonne, Diego, Marco, Noemi, Matteo e (come accompagnatore) Maurizio Tomasi. Manca Rosanna, che ha scattato la foto.

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GIOVANI

L’accoglienza al Circolo trentino di Norimberga è stata davvero calorosa, fra una stretta di mano ed un bacio abbiamo conosciuto le persone con cui avremmo passato il pomeriggio: discendenti trentini e tedeschi appassionati dal nostro Bel Paese a cui piace parlare italiano.

Il nostro arrivo sembrava atteso, infatti prima dell’inizio della nostra presentazione il pubblico sedeva attento e silenzioso. Quando abbiamo co-minciato a parlare del nostro territorio e dei suoi prodotti tipici gli sguardi si sono fatti curiosi e talvolta anche nostalgici.

In seguito abbiamo fatto assaggiare i prodotti prima descritti e allora si è creato un clima festoso culminato nel canto corale della canzone “La bela polenta”.

Di questa mia prima visita in un circolo trentino porterò il ricordo di questi bei momenti di condivi-sione ed anche la soddisfazione di aver presentato un lavoro ben fatto frutto del lavoro collettivo del gruppo giovani! Noemie e Danilo

La visita al Circolo di Norimberga per me è un appuntamento fi sso a cui ogni anno non voglio mancare. Ho imparato a mettere da parte un pò del mio io e ho capito che stare in gruppo uccide quella parte di te un pò egoista e permalosa e, anche se a volte non è facile, ti aiuta a crescere ed ad essere migliore. Il mio io è un noi, W il volontariato!

Lucia

È stata una bellissima iniziativa quella realizzata al Circolo Trentino di Norimberga. Il pubblico si è divertito e noi del gruppo giovane abbiamo avuto la conferma che il lavoro in gruppo, la condivisione delle nostre conoscenze ed esperienze e soprattutto l’aiuto reciproco sono il cammino da seguire per consolidare e rafforzare il nostro gruppo e per arrivare ad un prodotto bello che ci fa sentire

orgogliosi di averlo fatto.Per noi è sempre gradevole ricevere l’invito dal

Circolo di Norimberga, è come la nostra seconda casa ed è bello guardare i visi curiosi durante le presentazioni, il rispetto delle persone nei nostri confronti, vederli sorridere e condividere la nostra allegria. Un grazie a tutti loro, che sono i veri prota-gonisti delle nostre attività. Rosanna

Partecipare alle iniziative presso il Circolo di Norimberga è sempre bello; c’ero già stata lo scor-so anno. Ma quest’anno al circolo ho incontrato un angolo magnifi co, la cucina, con quei cuochi e lavapiatti che mi hanno dato dei consigli su come vivere la vita, e non sono mancate tante risate con Alfonso e gli altri uomini della cucina! Vorrei ringraziare tutti i miei compagni di viaggio che mi hanno fatto vivere un’altra esperienza bellissima e indimenticabile, e ringrazio con tutto il cuore il circolo per l’accoglienza, SIETE MAGNIFICI!”

Marianna

È stato un piacere per me conoscere gli amici del Circolo trentino di Norimberga e del Circolo trentino di Monaco e sono molto contenta di aver avuto la possibilità di partecipare a questo incontro. Grazie a tutti Silvia

Prima di tutto ringrazio l’Associazione per la opportunità che mi ha dato di partecipare a questa iniziativa, che per me è stata un’e-sperienza bellissima.

Sono da poco tempo nel Gruppo giovani e mi piace il lavoro che si fa. Prima di an-dare a Norimberga abbiamo lavorato tanto e ho anche imparato cose che non sapevo.

L’accoglienza delle persone in Norimberga è stata gradevole: oltre alle persone del Circolo c’erano tedeschi, studenti del corso di italiano e per quello che abbiamo visto, e dalle loro risate, posso dire che la presen-tazione è piaciuta tanto.

Il Circolo alla fi ne della nostra presenta-zione ha invitato a tutti a tavola, per gustare

piatti tipici trentini tra i quali: orzotto, «carne salada con fasoi» e un ricco buffet di verdure. Questo è stato anche il momento per chiacchierare e per conoscere le persone presenti, delle quali mi sono portata via un bel ricordo. Ivonne Bertolla

(La foto notturna di Norimberga è stata scattata da Yvonne Bertolla)

«Mi sono portata via un bel ricordo delle persone»

Un’esperienza bellissima per tuttiIMPRESSIONI E COMMENTI DI ALCUNI COMPONENTI DEL «GRUPPO GIOVANI E VOLONTARIATO»

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CIRCOLI

Presidente e direttore dell’Associazionehanno incontrato i nuovi «Coordinatori»

FLORIANOPOLIS, BUENOS AIRES, TRENTO SONO STATI I LUOGHI DOVE IN SUCCESSIONE SI SONO SVOLTE LE RIUNIONI

NELLE FOTO. In alto a sinistra, l’incontro presso la sede dell’Associazione con i Coordinatori dell’Europa, Giuseppe Filippi (Belgio, Francia e Lussemburgo) ed Enrico Defrancesco (Germania). In alto a destra, i coordinatori dell’Argen-tina: (da sinistra) Oscar Menapace, Carlos Alberto Trentin, Rodolfo Veronesi, e José Alejandro Brovio. Nella foto qui sopra (da sinistra) i coordinatori del Paraguay, Alejandrino Acuña Gianotti, dell’Uruguay, Jorge Zas e del Cile, Omar Daud.

La foto scattata in Brasile con (da sinistra): Iracema Moser Cani, Elizete Bertol-lo, Leandro Fidelis, Dori Edson Vitti, Simone Sehnem. L’ultimo a destra è Laer-

cio Moser, presidente del Circolo trentino di Florianopolis, che ha organizzato e ospitato l’incontro.

I Coordinatori dei Circoli tren-tini sono già al lavoro con slan-cio ed entusiasmo, consapevoli dell’importanza del loro ruolo, in sintonia con lo spirito che ha portato la Trentini nel mondo a creare queste nuove fi gure e ad inserirle anche nello statuto dell’Associazione.

Nell’arco di alcune settimane fra marzo e aprile, il presidente e il direttore della Trentini nel mondo, Alberto Tafner e Anna Lanfranchi, hanno incontrato i Coordinatori del Brasile, dell’Ar-gentina, di Paraguay, Uruguay, e Cile, del Canada e dell’Europa (gli altri paesi dove sono stati isti-tuiti i Coordinatori sono Australia e Messico).

In tutti gli incontri è stato ricor-dato che ogni coordinatore deve essere l’anello di congiunzione fra i circoli e la sede di Trento, ma non solo; deve essere il punto di riferimento per i Circoli, colui che raccoglie da essi informazio-ni, richieste, notizie di eventi, ne dà diffusione ed avanza anche proposte per migliorare, razio-nalizzare e integrare fra loro le varie manifestazioni, mettendole

in rete fra di loro. È stato anche chiarito che il ruolo del Coordi-natore non deve intendersi come un mero tramite di passaggio fra sede di Trento e Circoli, ma so-

prattutto come una fi gura attiva e propositiva nell’ambito della sua zona. Tutto questo, naturalmente, deve avvenire in accordo e sin-tonia con l’Associazione e con

gli obiettivi fondamentali della Trentini nel Mondo, della quale il Coordinatore è un importante organo rappresentativo.

L’incontro con i cinque Coordi-natori del Brasile (e con Iracema Moser Cani, alla quale in questa fase di avvio è stato chiesto di svolgere il compito di Coordi-natore generale) è avvenuto il 20 marzo a Florianopolis (unico assente giustificato, Giuliano Berti).

Due giorni dopo, il 22 marzo, presidente e direttore hanno raggiunto Buenos Aires, per la riunione con i quattro Coordi-natori dell’Argentina. Il giorno successivo c’è stato l’incontro con i Coordinatori di Paraguay, Uruguay e Cile.

Ivo Finotti, Coordinatore del Canada, è stato invece ricevuto nella sede dell’Associazione a Trento l’11 aprile, durante un suo viaggio in Europa.

In via Malfatti si è svolta anche la riunione con i tre Coordinatori dell’Europa, due dei quali pre-senti di persona, mentre Franjo Rover (Bosnia Erzegovina) è stato in contatto telefonico.

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CIRCOLI

Il Circolo trentino di Piracicaba (San Pao-lo - Brasile) anche quest’anno nel periodo di Pasqua ha organizzato il concorso delle «uova dipinte», che riscuote sempre un grande suc-cesso. Quest’anno è stato anche allestito un locale, nel quale i partecipanti al concorso potevano dipingere le uova.

Come vuole la tradizione, per essere dipinte, le uova vengono ricoperte con fi ori e poi av-volte in stoffe prima di essere messe a bollire.

Come sempre c’è stata grande partecipa-zione ed emozione nel momento in cui le

Per Pasqua,uova dipintea Piracicabae «Passione»

a Santanauova sono state tolte dai loro involucri e sono apparsi i disegni.

La giornata è proseguita con una lotteria (che aveva in palio soprattutto dolciumi)giochi riservati ai bambini, canti, danze e un rinfresco.

A Santana, sobborgo di Piracicaba, la comu-nità di origine trentina ha iniziato la settimana santa con la rappresentazione della passione e morte di Gesù Cristo.

Bambini, giovani e adulti coinvolti nell’i-niziativa hanno dedicato due mesi alle prove.

Quest’anno sono state fatte due rappre-sentazioni, nelle giornate di sabato 12 e do-menica 13 aprile, per dare la possibilità agli spettatori di scegliere il giorno più adatto e non dover così rinunciare alla partecipazione. L’ambientazione, alcuni «effetti speciali» (come la pioggia artifi ciale) e la bravura di tutti, hanno reso l’evento - organizzato come un’occasione di rifl essione sulla fede - molto spettacolare e molto coinvolgente.

Il Circolo di Rio do Sul ha compiuto 25 anniL’8 marzo scorso il Circolo trentino di Rio do Sul (Santa

Catarina) ha festeggiato il suo 25° anniversario di fondazione. Come già riferito a pagina 14 (nel reportage di Cesare Ciola), la ricorrenza è stata celebrata con una solenne messa, durante la quale hanno cantato i Cori Soldanella di Brentonico e Citavi, alla quale è seguita una grande festa nel salone parrocchiale, con quasi mille persone presenti!

Per l’occasione il Circolo ha voluto realizzare una originale targa, facendo incidere su un pezzo di legno l’aquila simbolo del Trentino e la scritta «25 anos, Circolo trentino Rio do Sul, 08 de março de 2014, Brasil». Una targa, destinata alla Trentini nel mondo, è stata consegnata anche a Cesare Ciola. Al suo rientro dalla trasferta in Brasile l’ha portata nella sede dell’Associazione, consegnandola personalmente al presidente Alberto Tafner e al direttore Anna Lanfranchi.

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CIRCOLI

Concerto con tre cori a Ottobrunnper iniziativa del Circolo di Monaco

Ascolta la trasmissione

Trentino nel mondo

in onda il giovedì dopo il giornale radio delle ore 13.00

venerdì alle ore 18.05.

Visita il sito: www.radioitaliatrentinoaltoadige.it

Era il 1964 quando un gruppo di emigrati trentini decise di dare vita al Circolo trentino di Monaco di Baviera (Germania): quest’an-no ricorre dunque il cinquantesi-mo anniversario di fondazione e la manifestazione che si è svolta il 6 aprile a Ottobrun, si inserisce fra le iniziative con le quali il Circolo intende celebrare questa importante ricorrenza.

«Concerto con tre cori» - questo il titolo dell’appuntamento - ha riunito nella sala della scuola elementare di Ottobrun il coro «Montanara Cima Vezzena» di Levico terme, il coro italiano della chiesa di San Korbiniano (Unteraching) e il coro della chiesa di St. Otto di Ottobrunn.

Il pubblico ha accolto nume-roso l’invito del Circolo trentino di Monaco di Baviera, che ha organizzato l’evento, aperto dal saluto di Monika Modrow-Lange, sindaco di Ottobrunn.

Nel suo intervento ha espresso apprezzamento per l’attività del Circolo e della Trentini nel mondo, entrambi impegnati a promuovere l’integrazione degli emigrati nei paesi di accoglienza anche attraverso iniziative - come quella di Ottobrunn - che consen-tono di conoscere la storia, le tra-dizioni e la cultura del Trentino.

Monika Modrow-Lange, sindaco di Ottobrunn.

Gianfranco Zorzi, fondatore e già presidente del Circolo di Monaco.

Vera Kaiser, segretaria del Circolo.

Il canto corale rappresenta una delle espressioni culturali più

caratteristiche del Trentino, che ha contribuito a renderlo famoso nel mondo.

Gianfranco Zorzi, fondatore e già presidente del Circolo tren-tino di Monaco, che ha preso la parola dopo il sindaco, ha proprio ricordato che fra le prime inizia-tive organizzate dal Circolo, ci sono stati i concerti di due fra i più prestigiosi cori trentini: quello della SAT (nella Sophien Saal) e quello della SoSAT (al Deutsches Museum). Due ap-puntamenti che riscossero grande successo di pubblico, dei quali il Circolo continua ad essere fi ero.

Citando poi un detto popolare,

secondo il quale le persone catti-ve non conoscono canzoni, Zorzi ha voluto rimarcare il valore culturale dell’iniziativa proposta e la capacità della musica e delle canzoni di favorire la conoscenza reciproca e il superamento di barriere e pregiudizi.

Ultimo intervento prima dell’i-nizio delle esibizioni è stato quello di Vera Kaiser, attuale segretaria del Circolo, che con il presidente Herbert Facchini ha curato gli aspettivi organizzativi della manifestazione. Vera Kai-ser ha ringraziato il sindaco per l’ospitalità a Ottobrun e a poi anche salutato la rappresentanza del Gruppo giovani e volontariato della Trentini nel mondo che, di ritorno da Norimberga (vedi articolo alle pagine 15-17), ha fatto tappa a Ottobrunn.

Il primo a salire sul palco è stato il Coro Montanara Cima Vezze-na, che ha proposto sei canzoni, fra le quali anche l’«Inno al Tren-tino». Al termine dei tre tempi in cui era stato suddiviso lo spetta-colo, il Coro ha interpretato «La Montanara», brano molto noto e atteso dal pubblico tedesco.

A completamento della ma-nifetsazione, il Circolo trentino aveva anche predisposto un pic-colo rinfresco.

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EVENTI

«L’Istituto di San Michele testimonia a livello europeo e internazionale che una politica lungimirante riesce ad esaltare una istituzione guidata dalla scienza di frontiera, ma capace di riservare un ruolo forte nella sua governante agli operatori dell’agricoltura»: sono le parole con cui il sen. Andrea Olivero, viceministro alle politiche agrico-le, alimentari e forestali aperto il 12 aprile scorso, a San Michele all’Adige, le celebrazioni per i 140 anni della Fondazione Edmund Mach, evento patroci-nato dalla Provincia autonoma di Trento e dall’Euregio con l’adesione del Presidente della Repubblica.

Il viceministro ha anche af-fermato che l’istituto è un mo-dello che coagula formazione, assistenza tecnica e ricerca in agricoltura e il suo punto di forza è rappresentato dal forte raccordo col territorio e col mondo produt-tivo e ha manifestato l’interesse a comprendere i contenuti operativi di una istituzione che può servire a modello di una riforma degli enti nazionali dedicati all’agricol-tura, riforma ormai inevitabile e sollecitata da più voci.

Nel suo intervento il presidente della Fondazione Mach, France-sco Salamini, ha ripercorso le tappe fondamentali della storia dell’ente spiegando che la Fonda-zione Mach fi n dalla sua nascita introduce, produce, utilizza e trasmette conoscenza. San Mi-chele già oggi e sempre più sarà inserito in una rete nazionale e internazionale di enti altamente qualifi cati nel settore delle ricer-che agrarie e agro-industriali. In questo disegno di cluster - pren-

dendo come riferimento il Centro di Montepellier- ci sono i centri della Fondazione, ma anche i consorzi creati col mondo pro-duttivo, il CNR Ivalsa, il centro Mountfor sulle foreste e la scuola Internazionale di Dottorato. Il Presidente ha illustrato le attività dell’ente, le priorità, i cavalli di battaglia, come le emergenze in agricoltura, tra cui la fl avescenza dorata, la Drosophila Suzukii, la ticchiolatura del melo, gli sco-pazzi, le specie aliene.

L’assessore provinciale alla ricerca ha spiegato che il bilan-cio dei 140 anni è assolutamente positivo ed è il risultato di una grande lungimiranza politica. Ha sottolineato anche che San Michele per le sue competenze e capacità, serve al territorio per

L’Istituto agrario di San Michele all’Adigeha festeggiato il suo 140° compleanno

fare sistema e rappresenta un elemento di grande ricchezza per il Trentino. Un compleanno signifi cativo, secondo l’assessore provinciale all’agricoltura, che ossequia chi è stato in grado di distinguersi.

«San Michele è una struttura di eccellenza per l’Italia nella ricerca» ha poi spiegato Isabel-la Tamagnini, rappresentante dell’European Research Council, ente che rappresenta il «gold standard» della ricerca scientifi ca in Europa.

Sono poi intervenuti anche il parlamentare europeo Herbert Dorfmann e il sindaco di San Michele, Clelia Sandri.

Per il compleanno della Fonda-zione Mach erano presenti anche i rappresentanti della scuola di

Rotholz e della Fachhochschule di Weinsberg, del Centro di Laimburg. Rifl ettori anche sullo studente Marco Comai che ha vinto il primo premio assoluto del concorso internazionale di eno-logia che si era tenuto in Belgio. Infi ne, il Presidente Salamini ha consegnato a Giovanni Gius una medaglia per l’importante attività svolta durante la sua presidenza.

Dopo la cerimonia inaugurale, le celebrazioni per i 140 anni della Fondazione Edmund Mach sono proseguite sabato 12 aprile con lo spettacolo 3d mapping al monastero e, il giorno successivo con con sette ore ininterrotte di attività e percorsi guidati, che hanno registrato diverse migliaia di visitatori. Stand e laboratori sono stati presi letteralmente d’assalto, c’è stata grande par-tecipazione alle visite guidate, parcheggi da tutto esaurito, ma-neggio e spazio animali per la gioia dei più piccoli con labora-tori creativi e intrattenimenti vari.

Sempre domenica 13 aprile il presidente della Provincia auto-noma di Trento, Ugo Rossi, ha inaugurato la nuova opera d’arte che completa il Palazzo della Ricerca e della Conoscenza, un vecchio melo di Renetta Canada realizzato in ferro battuto dall’ar-tista Luciano Zanoni e l’arcive-scovo, monsignor Luigi Bressan, ha benedetto la sede del Centro Trasferimento Tecnologico.

I vertici della Fondazione Mach hanno espresso grande soddisfa-zione per la riuscita della mani-festazione che si è chiusa con un bilancio decisamente positivo. Per organizzare l’evento ha ope-rato da diversi mesi una squadra composta da 450 persone.

Le celebrazioni si sono svolte il 12 e 13 aprile, con la partecipazione di numerose autorità, spettacoli,

visite guidate e una giornata di «porte aperte»che ha registrato la presenza di migliaia di persone

IL VICEMINISTRO OLIVERO LO HA DEFINITO «UN MODELLO» PER LA RIFORMA DEGLI ENTI NAZIONALI DEDICATI ALL’AGRICOLTURA

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EVENTI

«Per Via», il Museo Tesino della Stampe e dell’Ambulan-tato, strutturato su quattro piani e ricavato da un antico edifi cio in centro a Pieve Tesino, rac-conta una storia che ha segnato la vita delle popolazioni locali per secoli. Fu infatti a partire dal 1.600 che i Tesini cominciarono ad avventurarsi lungo le strade d’Europa per smerciare pietre focaie e, subito dopo, per vendere le famose stampe popolari pro-dotte dalla stamperia Remondini di Bassano del Grappa

Via via i Tesini ampliarono il catalogo delle merci offerte, agli occhiali e ad altri oggetti d’ot-tica, ad articoli di merceria e di chincaglieria e infi ne a semi per orti e giardini. Erano ambulanti stagionali che si spostavano a piedi portando su una spalla la cassèla, una cassetta di legno in cui erano racchiuse le merci che vendevano casa per casa o sulle piazze di borghi e città.

Vendendo stampe si diramaro-no in tutta Europa, dalla Spagna alla Russia, dall’Italia ai paesi nordici, per raggiungere poi le Americhe, l’Africa settentrio-nale e l’Asia. Tutto questo fi no al secondo dopoguerra quando la fi gura dell’ambulante tesino scomparve progressivamente dal paesaggio di tanti paesi e città italiane e straniere.

Ma molti già dalla fi ne del Set-tecento avevano aperto fi orenti negozi nelle principali città eu-ropee o avevano perfi no avviato un’attività editoriale propria, di

cui ci restano numerose testi-monianze.

Le stampe. Protagonista del

Museo è la collezione di stampe, sia in forma digitale che cartacea. Grazie alle donazioni dei privati che hanno voluto condividere il

progetto “Per Via” e ad acquisti mirati, è stato possibile formare una collezione di stampe funzio-nale alla vita del Museo.

Le stampe edite dai Remondini di Bassano, quelle cioè da cui tutto era iniziato, sono affi ancate dalle prime incisioni delle ditte

Sabato 12 aprile in Piazza Maggiore a Pieve Tesino, si è tenuta la cerimonia uffi ciale di inaugurazione di «Per Via», il Museo Tesino delle Stampe e dell’Am-bulantato, un nuovo luogo della memoria accanto al Museo Casa De Gasperi.

Durante la cerimonia hanno preso la parola Giuseppe Tognon, presidente della Fondazione Trentina De Gasperi, Livio Gecele, sindaco di Pieve Tesino (nella foto a fi anco), Nicola Sordo, curatore del Mu-seo Per Via, il senatore Franco Panizza e la consigliera provinciale Chiara Avanzo.

La cerimonia è stata animata dall’in-tervento della banda, dai gruppi folk del Tesino e dagli alunni della scuola elemen-tare che, interpretando in costume i loro

Solenne cerimonia a Pieve Tesinoper l’apertura del museo «Per Via»

DEDICATO ALLE STAMPE E ALL’AMBULANTATO, DOCUMENTA E VALORIZZA UN IMPORTANTE CAPITOLO DELLA STORIA LOCALE

Fietta, Buffa, Tessaro, Zanna ad Augsburg, dalle incisioni di Avanzo e Tessari a Parigi, dalle litografie edite da Daziaro a Mosca e San Pietroburgo e altre ancora.

A queste si aggiungono le cro-molitografi e e oleografi e edite in Svizzera e in Germania dalla ditta May di Francoforte che sono state le ultime stampe vendute dagli ambulanti Tesini nei primi anni del ’900.

Per le mani dei Tesini passa-rono opere raffi nate di squisita fattura assieme a prodotti schiet-tamente popolari. Tutte le tec-niche di incisione sono presenti nelle stampe commerciate dai Tesini: dalle prime xilografie, alle incisioni sul rame realizzate a bulino e a granito, alle acquetinte, alle acqueforti. Nell’Ottocento trionfano litografi a e cromolito-grafi a, prima dell’avvento della fotografi a.

La produzione si orientò verso soggetti di stampe destinati ad un pubblico molto ampio, dalla piccola borghesia emergente agli amatori d’arte, dai viaggiatori ad un uso decorativo di arredamento delle abitazioni. I soggetti sacri lasciarono ben presto spazio a vedute di città e paesaggi, ritratti, scene di genere per le pareti dei salotti, costumi locali e uniformi militari.

Il Museo. I presupposti per la creazione di un Museo Tesino delle Stampe e dell’Ambulan-tato vanno ricercati nell’opera

antenati in partenza verso terre lontane, hanno accompagnato i visitatori fi no al museo, dove il tradizionale taglio del na-stro ha aperto uffi cialmente le porte della struttura.

Nel pomeriggio si sono susseguite visite guidate libere e gratuite nei due musei (il museo De Gasperi e il museo Per Via), un laboratorio per i bambini e un incontro a villa Daziaro antica dimora di una delle più importanti famiglie tesine di venditori ed editori di stampe.

In questa occasione si sono tenuti gli in-terventi di Alberto Milano, che ha spiegato come si legge una stampa e di Elda Fietta che invece ha parlato di come oggetti e immagini raccontano una stampa.

Un percorso che informa,incuriosisce ed emoziona

IL MUSEO OCCUPA QUATTRO PIANI DI UN EDIFICIO STORICO

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EVENTI

Il Museo per Via si trova a Pieve Tesino, in via De Gasperi 6/A, in centro al paese a pochi passi dal Museo Casa De Gasperi TARIFFE. Intero: 3,00 euro - Ridotto: 2,00 euro (studenti e anziani). La visita guidata è gratuita (si consiglia la prenotazione) È possibile acquistare un biglietto unico cumulativo per visitare il Museo Per Via e la Casa De Gasperi: Intero: 5,00 euro - Ridotto: 3,00 euro (studenti e anziani) ORARI DI APERTURA. Invernale (dall’1 ottobre al 31 maggio). Giovedì: dalle 15.00 alle 18.00 - Venerdì - Sababato - Domenica: dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Estivo (dall’1 giugno al 30 settembre). Da martedì a giovedì, dalle 15.00 alle 18.00. Da venerdì a domenica, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00 Lunedì: chiuso e-mail: [email protected] / sito internet: www.museopervia.itFondazione Trentina Alcide De Gasperi - Tel: 0461 314247 - www.degasperitn.it

La gestione culturale del nuovo ente, di proprietà del Comune di Pieve Tesino, è stata affi data alla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, che a Pieve Tesino apre già al pubblico la casa natale dello statista.

«Siamo onorati di aver ricevuto l’incarico della gestione di questo nuovo museo - ha affermato Bep-pe Zorzi, direttore della Fonda-zione Trentina Alcide De Gasperi - ed è un compito che interpretia-mo in chiave di strategia di rete. La Fondazione, infatti, gestisce già il Museo Casa De Gasperi, che sta concorrendo per ottenere il Marchio del patrimonio euro-peo, e il Giardino d’Europa, un grande spazio fi orito all’interno dell’arboreto del Tesino. Ora si aggiunge anche un piccolo gioiel-lo di storia tesina e questo offre la possibilità di coniugare cultura e turismo e di aprire prospettive più ampie».

Per il sindaco di Pieve Tesino, Livio Gecele, «questo museo è il punto di arrivo di un percorso durato anni, che permette alla memoria collettiva dell’altopiano del Tesino di confl uire ora in que-sta nuova struttura museale. Nel 2006 è stata avviata la prima va-lutazione di fattibilità della casa Marchetto Buffa Giacantoni, il luogo che ora ospita il museo. Dopo l’acquisto dell’edifi cio da parte del Comune sono iniziati i lavori grazie ad un fi nanziamento statale, provinciale ed europeo, ottenuto attraverso l’Ecomuseo del Tesino».

«Avere due musei in un piccolo paese come Pieve Tesino – se-condo Nicola Sordo, curatore del nuovo museo – rappresenta evidentemente una grande op-portunità anche perché si tratta di due strutture che, per il loro livello qualitativo, potrebbero tranquillamente trovarsi in una capitale europea. Noi abbiamo il compito di continuare a rac-contare le storie degli ambulanti e viaggiatori, mantenere viva la memoria e trasmettere la cultura che ha segnato questi territori per secoli».

Informazioni utili

Il museoè in «rete»con «Casa

Degasperi»

preziosa di tante persone che, attraverso scritti, testimonianze e ricerche, hanno fatto in modo che arrivassero fi no a noi oggi le informazioni, i documenti, gli oggetti che sono la base di questo racconto e che ne sono il presupposto. Va qui ricordata in proposito l’opera appassionata e preziosa del Centro Tesino di Cultura e dell’Ecomuseo del Tesino e il contributo che queste istituzioni hanno dato alla nasci-ta di questo Museo. Il progetto è stato possibile grazie ad un fi nanziamento statale del 2007, successivamente integrato con contributi provinciali, europei e comunali, che hanno permesso la realizzazione della struttura.

Il Comune di Pieve Tesino, proprietario dell’edificio, ha affi dato la gestione culturale del Museo alla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi la quale, nell’assumersene la responsabi-lità e l’onore, vuole continuare a

percorrere la “Via” già tracciata, mettendosi al servizio di una storia che merita di essere cono-sciuta e valorizzata.

L’allestimento. «Per Via» vuole fornire al visitatore un’e-sperienza piena e adeguata alle molteplici dimensioni del lin-guaggio museale. Il percorso incuriosisce, informa, racconta,

emoziona, è un’esperienza ori-ginale e accessibile a tutti grazie anche all’uso di scenografi e di grande impatto, di apparati mul-timediali e di effetti speciali. Il racconto viene affrontato con un approccio orientato alla sintesi, in cui la narrazione, attraverso il susseguirsi di “ambienti al-lestiti”, coinvolge con la forza delle impressioni e la ricchezza di informazioni.

La stessa sede del Museo è “un pezzo di storia”: casa Buffa Giacantoni non era infatti una co-mune casa contadina, ma l’abita-zione di una famiglia di venditori di stampe per generazioni. In una parte del Museo le atmosfere di questa vecchia casa vengono fatte rivivere con i racconti e le attività dei suoi abitanti di cent’anni fa che guidano il visitatore a scopri-re vicende personali e collettive di una società profondamente plasmata dalla lunga storia di emigrazione.

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CALENDARIO1 - 4 maggio

Incontro dei Circoli trentini di Europa a Tuzla (BIH) (articolo a pag. 3)

4 maggioC.T. Charleroi (BE):partecipa a MAI’tissage, incontro interculturale

organizzato da CPAS di Chatelet e l’amministrazione comunale

10 maggioC.T. La Louviere (BE): concerto coro Stelutis

11 maggioC.T. Buenos Aires (AR): pranzo tipico

14 maggioC.T. Denver-Colorado (USA): riunione mensile

16 maggioA presentazione del libro “Na trilha dos antepassados” scrittoda Ornella Pizzini discendente di Marcello Pizzini di Nomesino

17 maggioC.T. Caxias do Sul (BR): cena in commemorazione dell’immigrazione

italiana in Caxias do Sul e Rio Grande do Sul

16-22 maggioGruppo del C.T. Minnesota in visita in Trentino

17-18 maggioC.T. Rodeio (BR): porte aperte al Museo di usi e costumi della gente

trentina nell’ambito della 12a settimana nazionale dei Musei

18 maggioC.T. Londra (GB): Chelsea Literary Walk

C.T. Curitiba (BR): 13° Festa Trentina per il 136° anniversario dell’arrivo delle prime famiglie trentine

19 - 24 maggioSul canale televisivo History Lab, il 19 maggio messa in onda

del documentario: “23 trentine. L’emigrazione femminile in Nord America”, il 22 maggio “Alla scoperta dell’Associazione Trentini nel

Mondo” e il 24 maggio “Storie di qui venute da altrove: Le tradizioni. Sant’Ana e Sant’Olimpia il folklore come collante della comunità,

racconti dei discendenti dei migranti trentini in Brasile”

23 - 25 maggioC.T. Bento Gonçalves (BR): partecipa alla settimana

della cultura e dell’arte italiana

25 maggioC.T. Myrtleford (AUS): pranzo “Tastes of Trentino”

C.T. La Serena (CL): festeggiamenti per l’anniversario dell’arrivo del primo contingente in Cile

30 maggioC.T. Jaragua do Sul (BR): cena italiana

31 maggioA Villa Lagarina nella Parrocchia di S. Maria Assunta, Santa Messa

per l’Anniversario della scomparsa di Rino Zandonai

A Rodeio (BR): riunione del Gruppo giovani trentini Brasiliani (zona SC e PR)

1 giugnoTrento, Sala Depero, ore 9.30:

incontro con João Pedro Stedile e Franco Marininell’ambito dell’edizione 2014 del Festival dell’Economia

1 giugnoC.T. Rodeio (BR): 6° Magnalonga

4 giugnoC.T. Denver-Colorado (USA): torneo di bocce

7-9 giugno

C.T. Ticino (CH): gita annuale

8 giugnoC.T. Como e Lecco (IT): festa della primavera

C.T. Buenos Aires (AR): pranzo anniversario

11 giugnoC.T. Denver-Colorado (USA): riunione mensile

9-17 giugnoC.T. La Louviere (BE): viaggio alla scoperta del Trentino

13 – 15 giugnoC.T. La Plata (AR): esposizione di pittura

14 giugnoC.T. Toronto (CA): pranzo con “Coppa del Mondo” e “Torneo dei

trentini” di golf

C.T. Buenos Aires (AR): cena per i giovani trentini

19 giugnoC.T. Rodeio (BR): 2° ballo veneziano organizzato dal Gruppo Folk

trentino di Rodeio

C.T. Luzerna (BR): V incontro Culturale e X cena trentina-italiana

29 giugnoC.T. Zofingen (CH): Grigliata sociale

Alla Colonia Manuel Gonzalez (MX): omaggio a Padre Benigno Manica Zilli nel suo 80° compleanno

C.T. Denver-Colorado (USA): polenta picnic

5 luglioC.T. Taio (BR): 24° festa del vino artigianale

5-12 luglioSoggiorno per famiglie a Candriai

organizzato dal Gruppo giovani/volontari di Trento

11-13 luglioIn Primiero, Festa Provinciale dell’Emigrazione

12 luglioIn Primiero, Incontro Circoli Trentini d’Italia e Festa d’Estate dei

Circoli Europa

14 luglioC.T. Taio (BR): 25° anniversario di fondazione

18-20 luglioA Odgen – Utah (USA), Convention ITTONA

20 luglioC.T. Londra (GB): Processione italiana St. Peters Church

27 - 12 luglioC.T. Toronto (CA): gita di studenti Triveneti in Italia

17-19 ottobreA Villa Madruzzo, Trento, Convegno EZA-UNAIE

“Cambiare paese per cercare/creare lavoro”

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Il 12 aprile è stato inaugurato a Pieve Tesino il museo «Per Via» (articolo alle pagine 22-23).