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Approvazione Tecnica 3/12-720 Sostituisce l’Approvazione Tecnica 3/09-603 Solaio misto legno e calcestruzzo Composite wood-concrete floor TECNARIA Titolare : TECNARIA SpA Via Pecori Giraldi 55 IT-36061-BASSANO DEL GRAPPA-VI Tel. : +39.0424.502029 Fax : +39.0424.502386 E-mail : [email protected] Internet: www.tecnaria.com Commissione incaricata di rilasciare le Approvazioni Tecniche (decreto del 21 marzo 2012) Gruppo Specializzato n° 3 Strutture, solai e altri componenti strutturali Visto per registrazione il Segreteria della commissione Avis Techniques CSTB, 84 avenue Jean Jaurès, Champs sur Marne, FR-77447 Marne la Vallée Cedex 2 Tél. : 01 64 68 82 82 - Fax : 01 60 05 70 37 - Internet : www.cstb.fr Les Avis Techniques sont publiés par le Secrétariat des Avis Techniques, assuré par le CSTB. Les versions authentifiées sont disponibles gratuitement sur le site internet du CSTB (http://www.cstb.fr) CSTB 2012 Il documento originale è in lingua Francese. Questa è una traduzione a cura di Tecnaria.

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Approvazione Tecnica 3/12-720 Sostituisce l’Approvazione Tecnica 3/09-603

Solaio misto legno e calcestruzzo

Composite wood-concrete floor

TECNARIA Titolare : TECNARIA SpA

Via Pecori Giraldi 55 IT-36061-BASSANO DEL GRAPPA-VI

Tel. : +39.0424.502029 Fax : +39.0424.502386 E-mail : [email protected] Internet: www.tecnaria.com

Commissione incaricata di rilasciare le Approvazioni Tecniche (decreto del 21 marzo 2012) Gruppo Specializzato n° 3

Strutture, solai e altri componenti strutturali

Visto per registrazione il

Segreteria della commissione Avis Techniques CSTB, 84 avenue Jean Jaurès, Champs sur Marne, FR-77447 Marne la Vallée Cedex 2 Tél. : 01 64 68 82 82 - Fax : 01 60 05 70 37 - Internet : www.cstb.fr

Les Avis Techniques sont publiés par le Secrétariat des Avis Techniques, assuré par le CSTB. Les versions authentifiées sont disponibles gratuitement sur le site internet du CSTB (http://www.cstb.fr) CSTB 2012

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Il gruppo specializzato n° 3 “Strutture, solai e altri componenti strutturali” della Commissione incaricata di rilasciare le Approvazioni Tecniche, ha esaminato il 15 maggio 2012 il sistema di solai TECNARIA presentato dalla società stessa. Ha formulato a seguito di questo procedimento l’Approvazione Tecnica sotto riportata. Questa approvazione è stata formulata per usi in Francia europea e province oltre mare.

1. Definizione sintetica

1.1 Descrizione sintetica Solaio misto realizzato con travi in legno ed una soletta in calce-struzzo armato gettato in opera. Il collegamento tra le travi in legno e la soletta in calcestruzzo è realizzato per mezzo di connet-tori metallici a piolo con piastra di fissaggio, posizionati lungo l’interfaccia legno-calcestruzzo ad intervalli costanti o variabili. I connettori possono avere due tipologie di piastra di fissaggio, chiamate “Base” e “Maxi” con viti tirafondo rispettivamente di 8 e 10 mm di diametro. Le travi possono essere in legno di conifera, di latifoglia o lamellare. Tutti i tipi di pavimentazione e di controsoffitti possono essere associati a questa tipologia di solai.

1.2 Identificazione Connettori I connettori sono identificabili grazie all’apposizione del marchio TECNARIA sulla testa del piolo e sulla piastra di fissaggio. I due tipi di connettori esistenti, BASE e MAXI, si distinguono per la forma della loro piastra di fissaggio, una quadrata e l’altra rettangolare. Le viti tirafondo sono marcate con la lettera T visibile sulla testa. Le dimensioni dei connettori e dei loro ancoraggi devono essere conformi alle indicazioni fornite nella Documentazione Tecnica elaborata dal Richiedente (vedere §2.11).

Calcestruzzo Il calcestruzzo gettato in opera, che costituisce la soletta di com-pressione del sistema del solaio misto, deve essere di classe mini-ma C20/25 secondo la norma NF EN 206-1.2

Travi Le travi utilizzate che costituiscono il sistema del solaio misto possono essere di tipo: legno lamellare (le cui caratteristiche devono soddisfare i

requisiti della norma NF EN 14080 dicembre 20053) con una classe minima di resistenza GL 24 secondo la norma NF EN 1194 (Luglio 1999)4;

legno massiccio di conifera con resistenza meccanica minima C16 secondo la norma NF EN 338 (dicembre 2009)5;

legno massiccio di latifoglie con una resistenza meccanica minima di D30 secondo la norma NF EN 338 (dicembre 2009)6.

Pannelli dell’assito I pannelli utilizzati come cassero possono essere: dei pannelli di OSB resistenti all’acqua del tipo OSB/3 oppure

OSB/4 secondo la norma NF EN 300 (ottobre 2006)7; dei pannelli di compensato resistenti all’acqua di tipo EN

636-2 oppure EN 636-3 secondo la norma NF 636 (dicembre 2003)8.

2. APPROVAZIONE L’Approvazione riguarda unicamente il sistema cosi com’è descritto nel Documentazione Tecnica allegata, nelle condizioni elencate nel capitolo Specifiche Tecniche Particolari (parte §2.3).

1 Nota  del  traduttore :  errore  nella  versione  originale:  leggasi  “vedere seconda parte”. 2 Versione in lingua francese delle norme EN206‐1. 3 Versione in lingua francese delle norme E14080. 4 Versione in lingua francese delle norme EN1994. 5 Versione in lingua francese delle norme EN338. 6 Versione in lingua francese delle norme EN338. 7 Versione in lingua francese delle norme EN300. 8 Versione in lingua francese delle norme EN636.

2.1 Impiego ammessi L’Approvazione Tecnica è formulata per gli usi in Francia europea e province francesi d’oltre mare, per classi di servizio 1 e 2 ai sensi della norma NF EN 1995 (Eurocodice 5)9. Il solaio Tecnaria può essere utilizzato in zone sismiche nelle con-dizioni indicate nelle Specifiche Tecniche Particolari (§2.3). Il metodo Tecnaria non può essere impiegato in zona sismica negli edifici a struttura verticale portante in legno o acciaio10. Il campo d’impiego accettato dal Gruppo Specializzato N°3 è per gli edifici di categoria A, B, C e H secondo la norma EN 1991-1-1 (marzo 2003). L’utilizzo del metodo è consentito per i tetti piani di categoria I seconda la norma EN 1991-1-1, ma solo per usi di categoria da A e D. I tetti piani devono essere considerati come elementi portanti di tipo A ai sensi del DTU 20.12.11 Il solaio deve essere soggetto solamente a carichi statici o quasi statici (dove questi ultimi includono gli effetti dinamici usuali dovu-ti al passaggio delle persone o di macchinari leggeri che non pro-vocano vibrazioni). Gli utilizzi sotto carichi che possono provocare shock o fenomeni di fatica non sono stati studiati in questa Approvazione Tecnica. E’ contemplato il solo caso di schema statico a trave isostatica senza sbalzi. La continuità sugli appoggi della soletta di compressione è prevista nelle condizioni stabilite nelle Specifiche Tecniche Particolari (parte §2.3).

2.2 Valutazione del sistema

2.21 Idoneità all’impiego

2.211 Resistenza La resistenza del solaio misto legno-calcestruzzo Tecnaria è assicu-rata se la sua progettazione, la sua esecuzione, la sua messa in opera e il suo utilizzo sono conformi alle Specifiche Tecniche Parti-colari (parte §2.3).

2.212 Sicurezza al fuoco Resistenza al fuoco Qualora sia richiesto per il solaio una resistenza al fuoco o una barriera taglia-fuoco, il solaio deve essere verificato con riferimen-to alle condizioni elencate nell’articolo § 2.313 delle Specifiche Tecniche Particolari seguenti, o essere comprovato da una prova di laboratorio di resistenza al fuoco, effettuata secondo le caratteri-stiche di prova descritte nel decreto del 22 marzo 200412 che permette di ottenere un verbale di classificazione.

Reazione al fuoco Ai pannelli dell’assito può essere attribuita una classificazione convenzionale di reazione al fuoco D-s2,d0 secondo la norma NF EN 13501-113 (decreto del 21 novembre 2002). La corrispondenza tra questa classificazione e i requisiti normativi deve essere esami-nata caso per caso a seconda del tipo di edificio e la posizione del pannello nella struttura. Questa classificazione non garantisce il rispetto anche delle se-guenti disposizioni. In materia di protezione degli isolanti dal fuoco all’interno di

edifici ad uso abitativo e aperti al pubblico (articolo AM 8 de-creto del 6 ottobre 200414). L’isolante utilizzato deve essere

9 Versione in lingua francese delle norme EN1995‐1‐1. 10 Nota  del  traduttore:  nella  presente  Approvazione  infatti  non  sono citati sistemi per  il collegamento della soletta   alle strutture verticali  in legno o in acciaio. 11 Norma tecnica francese relativa ai tetti piani. 12 Decreto  legge francese relativo alla resistenza al fuoco di prodotti da costruzione. 13 Versione in lingua francese delle norme EN13501‐1. 14 Norma francese sul rischio incendio in edifici ad uso pubblico.

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classificato A2-S2,d0, o altra protezione adeguata dovrà es-sere messa in opera.

In materia di protezione al fuoco dei controsoffitti di passag-gi non protetti all’interno di edifici ad uso abitativo o aperti al pubblico (articolo AM 8 decreto del 6 ottobre 2004). In que-sto caso una protezione adeguata dovrà essere messa in opera.

2.213 Prevenzione dagli infortuni durante la messa in opera o la manutenzione

La prevenzione è normalmente garantita se si rispettano le pre-scrizioni riguardanti la fase del montaggio che si desumono dalle Specifiche Tecniche Particolari. In merito ai pannelli di casseratura in legno destinati a sostenere il peso del calcestruzzo fresco durante la fase di maturazione, è necessario assicurare: che il fornitore possa garantire una resistenza alla flessione

statica valutata secondo le specificazioni della norma PR NF EN 1287116 (29 febbraio 2012);

che la distanza tra gli appoggi non superi il valore limite risultante dalle verifiche effettuate secondo l’Appendice di questa Approvazione Tecnica;

che l’assito sia fissato sui propri punti d’appoggio e che il fornitore possa garantire una resistenza di almeno di 150 daN ad una prova a flessione con carico concentrato po-sizionato al centro alla campata (a metà della distanza tra le travi di legno). Nel caso contrario, devono essere adottate precauzioni specifiche per impedire il passaggio delle perso-ne.

2.214 Isolamento termico Il solaio offre poca capacità isolante. Potrebbe essere necessario completare il suo isolamento termico. Il calcolo delle resistenza termica utile dei solai deve essere ese-guito seguendo le esigenze delle Regole Th-U17.

2.215 Isolamento acustico Nel caso di solaio sprovvisto di controsoffittatura, o con controsof-fittatura fissata direttamente all’intradosso delle travi con chiodi o viti, il relativo potere fonoisolante dipenderà solo dalla loro stessa massa superficiale (espressa in kg/m²). Nel caso di un controsoffitto sospeso, il potere fonoisolante può essere migliorato in base alla particolare progettazione del contro-soffitto e della sua struttura di sostegno. Tale miglioramento è da valutare caso per caso, o a partire da prove di laboratorio, o seguendo le indicazioni di seguito riportate. Il potere fonoisolante ai rumori aerei dell’insieme solaio-controsoffitto sospeso soddisfa le esigenze della normativa se la frequenza di risonanza dell’intero sistema risulta inferiore a 60 Hz. Tale frequenza può essere calcolata con la formula seguente :

fo Km m

1

2

1

1

1

2

f0 è la frequenza di risonanza espressa in Hz, m1 è la massa , in chilogrammi, di un metro quadrato di solaio grezzo, m2 è la massa , in chilogrammi, di un metro quadrato di controsof-

fitto,

K è il coefficiente di rigidezza dinamica del dispositivo di sospen-sione del controsoffitto: si esprime in N/m e corrisponde al rappor-to tra la forza applicata, espressa in N, e lo spostamento che ne risulta, espresso in m. Il coefficiente K deve essere riferito a 1 m² di solaio (ad. es.: se ci sono 4 punti di aggancio per ogni m², il coefficiente K da prendere in conto nella formula di calcolo equiva-le a 4 volte quello corrispondente ad un solo punto). Per valutare le prestazioni fonoisolanti di un solaio finito eseguito seguendo tale procedura, si potrà anche consultare:

- REEF – « Sciences du Bâtiment - Partie acoustique »18 - il documento « Exemples de solutions » relativo a la Nouvelle

Réglementation Acoustique, edito dal CSTB19.

16 Versione in lingua francese delle norme EN12871 in merito ai pannelli aventi funzione di cassero. 17 Regole  tecniche  francesi  per  la  determinazione  della  caratteristiche termiche dei fabbricati. 18 Regola tecnica francese : “Scienze dell'Edificio ‐ Parte acustica”.

Nel caso particolare di utilizzo di punti di sostegno del controsoffit-to molto corti e rigidi, realizzati con piatti di metallo fissati sui lati delle travi in legno (vedi DTU 25.41 "Ouvrages en plaques de parement en plâtre"20), non è possibile sapere con precisione il coefficiente di rigidezza dinamica K, né quindi la frequenza di risonanza f0. Di conseguenza, il potere fonoisolante deve essere misurato sulla base di prove di laboratorio.

2.22 Durabilità - Manutenzione La durabilità del solaio è assicurata per locali ad uso normale, non sottoposti a forte umidità o a condizioni ambientali aggressive. La durabilità delle travi in legno è garantita attraverso il rispetto delle condizioni di preservazione contenute nelle norme NF EN 350-1 e NF EN 350-2 (luglio 1994) cosi come NF EN 335-1 e NF EN 335-2 (gennaio 2007)21.

2.23 Produzione e controllo La produzione dei connettori è affidata ad aziende indipendenti secondo una voce di capitolato elaborata da Tecnaria. Tale voce di capitolato definisce le varie dimensioni e tolleranze, cosi come le prove di controllo da eseguire sui materiali ed il connettore assem-blato. Le schede di controllo sono registrate a cura della stessa società TECNARIA. La messa in opera dei connettori può essere effettuata da imprese edili o da imprese di carpenteria qualificate e formate. Il titolare del Approvazione Tecnica dovrà comunque essere in grado di fornire una assistenza tecnica a livello del dimensionamento del solaio Tecnaria. Il controllo degli elementi costituenti il sistema solaio misto consi-ste ad assicurarsi della correttezza delle misure e della tracciabilità degli elementi a mezzo di certificati.

2.3 Specifiche Tecniche particolari

2.31 Indicazioni di progetto e di calcolo nei casi generali

Le indicazioni di progetto e di calcolo sono prescritte nell’Allegato 1 e sono funzione del tipo di categoria dell’edificio indicato nella presente Approvazione Tecnica. I metodi di dimensionamento e di verifica del solaio dati nell’allegato 1 devono essere utilizzati fa-cendo riferimento ai valori dati nell’allegato 2 della presente Ap-provazione Tecnica.

2.311 Verifiche in fase finale

Le tensioni a flessione I calcoli sono basati sui moduli di scorrimento indicati nell’allegato 2 della presente Approvazione Tecnica. Il modulo di scorrimento da prendere in considerazione dipende della tipologia di connettore (Base o Maxi), della tipologia legnosa (latifoglia o conifera) e dallo spessore del tavolato trasversale (compreso tra 0 e 4 cm). I calcoli devono tener conto delle fasi successive di messa in ope-ra. Il metodo di calcolo dettagliato è fornito nell’allegato 1 del Appro-vazione Tecnica, in seguito riportato.

La deformata La “deformata attiva" dei solai è quella che può pregiudicare l’integrità delle pareti divisorie o delle finiture ed è composta da: la deformata differita sotto l’azione del peso proprio del solaio, la deformata totale dovuta ai carichi permanenti messi in opera

dopo la messa in opera degli elementi fragili, la deformata differita sotto l’azione di tutti i carichi permanenti, la deformata totale dovuta alla parte quasi permanente dei

carichi accidentali. I limiti della deformata sono i seguenti: L/500 se L 5.0 metri 0,5 cm + L/1000 se L > 5.0 metri In caso di finiture non fragili, i limiti sono i seguenti: L/350 se L 3.5 metri 0,5 cm + L/700 se L > 3.5 metri In tutti i casi la deformata dovuta all’insieme dei carichi non deve eccedere L/250.

19 Il documento «  Esempi di soluzioni » relativo ala Nuova regolamenta‐zione Acustica, pubblicato dallo stesso CSTB. 20 Opere in lastre di cartongesso 21 Versione  in  lingua  francese  delle  norme  EN350‐335  sulla  durabilità degli elementi in legno.

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2.312 Verifiche in fase provvisoria

Verifica della sicurezza

La verifica di questa fase considera reagente la sola sezione della trave in legno. Va eseguita sotto l’azione contemporanea di: un carico uniformemente distribuito, rappresentante il peso

proprio del solaio (legno + cassaforma + calcestruzzo fresco con spessore di calcolo incrementato della parte dovuta alla defor-mata dei travetti (cf allegato 1)) con coefficiente pari a 1,3522;

un carico puntuale P con un coefficiente pari a 1,5 posizionato nel mezzo della lunghezza libera in fase di messa in opera 1 , rappresentante l’azione dei carichi di messa in opera. I valori di questi carichi, all’esterno o all’interno di una zona di lavoro con-siderata di dimensioni 3 m x 3 m, sono conformi alla norma NF EN 1991–1-623 e sono: 0,75 kN/m² carico applicato esternamente al campo di lavoro; 1,50 kN/m² carico applicato internamente al campo di lavoro.

Il seguente limite di deformazione dovrà essere rispettato per i travetti e per il tavolato: L / 500 se è necessario che l’intradosso non abbia deformazioni

percepibili a vista, L / 200 nel caso contrario. Se la deformazione non rispetta questo limite si dovrà puntellare. Le modalità di verifica della deformazione del tavolato sono de-scritte nell’allegato 1 al punto 1.224.

2.313 UTILIZAZIONE IN ZONA SISMICA Nell’attuale mancanza di caratterizzazione del comportamento dei connettori soggetti a una azione sismica, si trascura la loro presen-za nella verifica sismica del solaio. Per garantire l’integrità delle connessioni la loro verifica in zona sismica deve essere realizzata in sovracapacità al fine di mantenere i connettori nel loro campo elastico. Il sistema non può essere impiegato in zona sismica negli edifici a struttura verticale portante in legno o acciaio.25

Per strutture nuove In caso di utilizzo in zone sismiche per le quali sono richieste le disposizioni ai fini del decreto del 22 Ottobre 201026 modificato, le funzioni di comportamento a diaframma, di tirante-puntone e l’integrità complessiva devono essere esplicitamente verificate. Per soddisfare queste tre condizioni, le disposizioni costruttive per gli edifici regolari ai sensi dell’articolo 4.2.3 della norma NF EN 1998-1, sono i seguenti. La funzione di comportamento a diaframma può essere assi-

curata solamente da uno spessore di soletta di 70 mm alme-no ai sensi dell’articolo 5.10 della norma NF EN 1998-1.

Le sezioni delle armature disposte nella soletta (armature principali e armature di distribuzione) sono calcolate in base ai carichi da sopportare. Queste armature servono per tra-mettere le tensioni orizzontali sismiche agli elementi di con-troventatura verticali. Sono posizionate nella parte superiore della soletta e devono essere ancorate perimetralmente alla struttura verticale aumentando del 30% la loro lunghezza d’ancoraggio determinata in situazione non sismica. Ci deve essere o un collegamento periferico continuo, o un collega-mento all’intersezione di ogni elemento di controventatura con il solaio.

Il rinforzo delle aperture di piano deve essere dimensionato per trasmettere gli sforzi agli elementi di controventamento. Il diaframma deve essere dimensionato di conseguenza.

Per garantire la funzione tirante-puntone il solaio deve avere in ogni punto una capacità di resistenza alla trazione di 75 kN/m minima.

Per ristrutturazioni Le indagini sulle strutture esistenti devono essere effettuata nel rispetto dei principi della norma EN 1998-3

22 Coefficiente francese di sicurezza per i carichi permanenti, in Italia 1,3. 23 Eurocodice EN 1991‐1‐6 24 Nota Tecnaria: vedere § 2.213 25 Nota  del  traduttore:  nella  presente  Approvazione  infatti  non  sono citati sistemi per  il collegamento della soletta   alle strutture verticali  in legno o in acciaio. 26 Norma francese alla classificazione sismica e alla regole di costruzioni per fabbricati a rischio normale.

La funzione di diaframma è assicurata dalla soletta nello stesso modo che per le nuove costruzioni. Le sezioni d’armature disposte nella soletta deve rispettare le stesse regole per le strutture nuo-ve. Nel caso di edifici in muratura, la soletta può anche essere ancora-ta per mezzo di barre in acciaio ad aderenza migliorata fissate negli elementi di controvento conformemente alla norma EN 1998-1 §9. Essi devono essere controllati ed eventualmente rinforzati per tener conto dell’aumento dei carichi e della rigidità nel piano del solaio.

2.314 Verifiche al fuoco In assenza di prove di laboratorio in corso di validità, si devono eseguire le seguenti verifiche. Senza protezione al fuoco : Il livello di capacità portante al fuoco del solaio è verificato consi-derando che le travi in legno non siano connesse alla soletta in calcestruzzo. La resistenza al fuoco delle travi in legno può essere calcolata utilizzando le norme dell’Eurocodice 5 parte 1-2 (EN 1995-1-2). Il livello di taglia fuoco può essere verificato con l’utilizzo dell’Eurocodice 2 parte 1-2 per la soletta in calcestruzzo quando quest’ultima costituisca l’intero isolamento al fuoco. Il livello di tagli fuoco è subordinato alla sua capacità portante per lo stesso tempo. Con controsoffittatura di protezione : Il livello di resistenza al fuoco può essere verificato con la messa in opera di un controsoffitto che dia un contributo alla resistenza del solaio al fuoco. Tale controsoffitto deve essere dotato di un verbale di classificazione del livello di resistenza richiesto per la protezione di elementi strutturali in legno. Il controsoffitto deve essere messo in opera cosi come descritto da tale verbale. Altri sistemi di protezione incendio: La loro applicabilità deve essere esaminata caso per caso, nell’ambito di una valutazione rilasciata nei termini previsti nel decreto del 22 marzo 200427 da parte di un laboratorio certificato.

2.315 Resistenza al taglio dei connettori La capacità dei connettori di assorbire gli sforzi di taglio cui sono sotto-posti, dipende dello spessore del tavolato (4 cm massimo) e dalla classe di resistenza minima del legno su cui sono fissati: C16 per le conifere, D30 per le latifoglie e GL 24 per i legni lamellari. I valori da utilizzare per le verifiche da eseguire allo SLU sono specificati nelle tabelle dell’Allegato 2 della presente Approvazione. Questi valori sono da considerare nel caso di calcolo in classe di servizio 1, ai sensi dell’articolo 2.1.3 dell’Eurocodice 5 (EN 1995). Questi valori devono essere ridotti del fattore kmod indicato nell’Eurocodice 5 (EN 1995) in funzione della classe di servizio e della durata d’applicazione dei carichi.

2.316 Spaziatura dei connettori La distanza tra i connettori va calcolata di volta in volta a seconda della configurazione del solaio e dei carichi applicati. La spaziatura può essere costante o variabile (tra i quarti estremi e la metà centrale).

2.317 Verifiche agli appoggi La profondità minima di appoggio sano della trave, esculse tutte le tolleranze, deve essere almeno di 5 cm. Agli appoggi delle travi in legno bisogna verificare che lo sforzo di compressione che agisce nella trave in legno non ecceda la sua capacità resistente alla compressione trasversale. La presente approvazione è relativa solamente alle travi in legno con schema statico isostatico. Per quanto riguarda la continuità delle solette sugli appoggi paral-leli alla direzione portante, è necessario prevedere delle armature superiori capaci di bilanciare un momento uguale a 0,30 M0 e di rispettare un rapporto tra le campate successive compreso tra 0,8 e 1,2. Nel caso di solai verificati con schema isostatico, il taglio della soletta in calcestruzzo non è consentito se non previsto in fase di progetto ed indicato sulle tavole di progetto esecutivo.

27 Decreto  legge francese relativo alla resistenza al fuoco di prodotti da costruzione.

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2.318 Resistenza alla flessione trasversale

La resistenza alla flessione trasversale tra travi in legno parallele deve essere verificata tenendo conto della sola sezione in calcestruzzo armato.

2.32 Condizioni di messa in opera

2.321 Condizioni di esecuzione

La progettazione e il calcolo dei solai sono sotto la responsabilità del progettista dell’opera da realizzare. Tecnaria mette a disposizione degli studi tecnici un documento contenente il metodo di calcolo e degli esempi numerici: “Dimensionamento di sezioni miste legno e calcestruzzo con connettori TECNARIA. Metodo di calcolo ed esempio di progettazione” del 13/01/2009. Gli elementi in calcestruzzo armato del solaio misto legno e calce-struzzo dovranno essere progettati, calcolati e messi in opera secondo le prescrizioni della norma NF EN 1992 (Eurocodice 2). I carichi variabili da considerare nei calcoli sono quelli specificati nella norma NF EN 1991 (Eurocodice 1). Gli elementi necessari per l’esecuzione del solaio sono elencati di seguito: Relazione di calcolo: indicazione di tutti i carichi (distribuiti o

concentrati). Tavole di installazione: posizione e lunghezza dei piatti, posi-

zione delle file di puntelli, posizione dei punti di appoggio, posizione delle eventuali aperture di piano.

Sezione corrente: copriferro armatura inferiore, copriferro armatura superiore, indicazione della rete elettrosaldata.

Sezione agli appoggi: comprendenti le zone di sovrapposi-zione (per convalida dei valori di copriferro).

Piano di stesura della rete superiore: armature superiori, sezione delle armature, con spaziatura massima tra le file. posizione, indicazione di armature di buona costruzione e di incatenamento.

Schema di posa della rete con sigle. Piano di stesura della rete inferiore se necessaria: sezione

delle armature, comprese quelle che hanno la funzione di re-sistere al fuoco con posizione.

Dettagli attorno alle aperture di piano. Dettagli di esecuzione in caso di taglio della soletta. Tipo di calcestruzzo e di acciaio utilizzato. Le disposizioni costruttive delle armature in conformità al

DTU 2128. I dettagli di incorporazione dei condotti tecnici e tubazioni, al

fine di rispettare i copriferri. Istruzioni riguardanti le condizioni di stoccaggio e di manu-

tenzione. La tavola di installazione è redatta o dal progettista, o dal fabbri-cante. In quest’ultimo caso le indicazioni del piano di installazione devono essere completate dal progettista incaricato del progetto esecutivo dell’edificio per quel che riguarda le travi, i collegamenti perimetrali, le aperture di piano, le travi di sostegno trasversali e, più in generale, le altre parti in calcestruzzo armato gettate in opera. Il responsabile della costruzione (l’impresa edile, il direttore dei lavori e altri a seconda del caso) farà verificare, a livello di proget-to, la compatibilità della messa in opera di diversi elementi, delle armature e attrezzature e di assicurare la coordinazione nel caso in cui l’edificazione è composta da diverse forniture di elementi pre-fabbricati. Gli elementi in calcestruzzo armato del solaio legno e calcestruzzo Tecnaria devono essere messi in opera in conformità alle indicazio-ni del DTU N°21: esecuzione dei lavori in calcestruzzo; specifiche tecniche.29

2.321 Solai nuovi Devono essere riportate specifiche indicazioni sulle tavole di pro-getto del solaio al fine di evitare l’accumulo di carichi eccessivi durante le lavorazioni di cantiere, come ad esempio quantità ec-cessive di calcestruzzo. Deve essere posta particolare attenzione nella messa in opera delle armature della soletta in particolar modo durante il getto e la successiva vibrazione, obbligatoria, del calcestruzzo.

28 Regole  tecniche  francesi per  le opere  in calcestruzzo armato. Equiva‐lente francese alle norme EN206‐1. 29 Regole tecniche francesi per  le opere  in calcestruzzo armato. Equiva‐lente francese alle norme EN206‐1.

2.322 Restauro Si deve fare particolare attenzione alla omogeneità dell’umidità delle travi in legno esistenti con eventuali travi nuove. La differen-za massima ammissibile è del 2%.

Conclusioni

Valutazione globale L'impiego del sistema nell’ambito del metodo previsto è valutato favorevolmente.

Validità 5 anni, fino al 31 maggio 2017

Per il Gruppo Specializzato n. 3 Il Presidente

R. LARQUETOUX

3. Osservazioni aggiuntive del Gruppo Specializzato

Il solaio misto legno-calcestruzzo Tecnaria è composto di travi in legno e di una soletta in calcestruzzo armato, unite a mezzo di connettori metallici. Le caratteristiche meccaniche di questi con-nettori sono state determinate con prove di laboratorio la cui interpretazione è fornita nell’annesso 2. Si richiama l’attenzione sullo specifico sistema di calcolo proposto nell’annesso 1, che deve essere seguito dal progettista strutturale dell’opera.

Il Segretario del Gruppo Specializzato n. 3 Nicolas RUAUX

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6 3/12-720

Annesso 1 : metodo di calcolo

1. Ipotesi 1: solaio a singola orditura, connettore TECNARIA MAXI sopra assito.

Dati: Geometria, materiali, carichi, parametri

1.1 Dati 1.11 Calcestruzzo beff: Larghezza della sezione del calcestruzzo considerata (mm) Sc : Altezza della sezione di calcestruzzo considerata (mm) A1 : Area della sezione di calcestruzzo considerata (mm²) I1 : Momento di inerzia della sezione di calcestruzzo considerata (mm4) a1 : Distanza dal centro della sezione di calcestruzzo all'asse neutro (mm) E1: Modulo medio di elasticità del calcestruzzo sotto carico a breve periodo (MPa) E1,inf : Modulo di elasticità del calcestruzzo sotto carico permanente (MPa) m,1 : Coefficiente di sicurezza del calcestruzzo secondo EN 1992-1-1 fck : Resistenza caratteristica cilindrica a compressione (MPa) fcd = 0,85x fck /m,1 fyk : Carico di snervamento delle armature (MPa)

1.12 Assito di conifera Sa o h2: Spessore dell’assito (mm) A2 : Area della sezione dell’assito (mm²) I2 : Momento di inerzia della sezione dell’assito considerata (mm4) a2 : Distanza tra il centro della sezione dell’assito e l’asse neutro (mm)

1.13 Trave in legno lt : lunghezza di calcolo (mm) bt : larghezza della sezione di legno considerata (mm) ht : altezza della sezione di legno considerata (mm) A3 : Area della sezione di legno considerata (mm²) I3 : Momento d’inerzia della sezione di legno considerata (mm4) a3 : Distanza dal centro della sezione del legno all'asse neutro (mm) E3 : Modulo di elasticità medio del legno sotto carico a breve termine (MPa) E3,inf : Modulo di elasticità del legno sotto carico permanente kmod : Coefficiente dipendente dalla classe di servizio e dalla durata dei carichi secondo EN 1995-1-1 m,3 : Coefficiente di sicurezza del legno secondo EN 1995-1-1 kdef : Coefficiente di deformazione dipendente dalla classe di servizio secondo EN 1995-1-1 3 : Coefficiente di efficacia della rigidezza a flessione apportata dalla sezione di legno fm,k :Resistenza caratteristica a flessione ft,0,k : Resistenza caratteristica alla trazione fv,k : Resistenza caratteristica a taglio Resistenza di calcolo a flessione: fm,d= Kmod x fm,k /m,3

Resistenza di calcolo a trazione: ft,0,d= Kmod x ft,0,k /m,3 Resistenza di calcolo a taglio: fv,d= Kmod x fv,k /m,3 x kcr Il coefficiente di fessurazione kcr è definito dal l’EN 1995-1-1:2004/A1:2008 § 6.1.7.

1.14 Connettori Spaziatura in caso di distribuzione costante: s In caso di distribuzione variabile: • s1 = spaziatura tra i connettori nelle zone di appoggio, sia nel quarto a sinistra che nel quarto a destra della lunghezza totale della trave. • s2 = (che è anche = 2 x s1) spaziatura tra i connettori nella zona centrale che corrisponde alla ½ della lunghezza totale della trave. • sp = spaziatura costante equivalente tra ciascun connettore seq = 0,75 x s1 + 0,25 x s2 Ku : Rigidezza della connessione agli SLU (secondo la tabella nell’Annesso 2) Kser : Rigidezza della connessione agli SLE: (secondo la tabella nell’Annesso 2) Resistenza caratteristica a taglio della connessione: Fv,Rk (se-condo la tabella nell’Annesso 2). Resistenza di calcolo del connettore sul lato legno Fcon,d= Kmod x Fv,Rk /m,3

Resistenza di calcolo il taglio della connessione sul lato calcestruzzo EN 1994-1-1 §6.6.3.1 : questo valore è il minore tra il termine ri resistenza a taglio del connettore (PRd1) e il termine di resistenza a taglio per compressione del calcestruzzo in prossimità del connettore (PRd2).

RdP min

(

V

uRd

dfP

4/8,0 2

1 ;

V

cmckRd

EfdP

2

2

29,0 )

fu : Resistenza a trazione utima specifica del materiale del gambo del connettore = 360 N/mm2 d : Diametro dei connettori d= 12 mm v : coefficiente parziale di sicurezza = 1.25

12,0

d

hsc per 43 d

hsc ;

1 per 4d

hsc

hsc = altezza minima complessiva dei connettori Resistenza a taglio della connessione: questo valore è minimo tra il termine di resistenza a taglio del connettore e il termine di compressio-ne del calcestruzzo su un lato (PRd) e il limite a taglio lato legno dall’altra parte (Fcon,d) Rcon,vd =min (Fcon,d , PRd)

1.2 Calcolo dei parametri della sezione 1.21 Rigidizza efficace della sezione Secondo Eurocode 5 - Appendice B2 : E’ oppurtuno che la rigidezza efficace a flessione sia presa secondo:

²)(3

1iiiiii

ief aAEIEEI

utilizzando i valori medi di E e dove :

iii hbA 12

3ii

i

hbI

12

122 /1

iiiii ksAE per i = 1 e i = 3

3

1

32333211112

2i

iii AE

hhAEhhAEa

: luce considerata

i=1 per il calcestruzzo

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7 3/12-720

i = 2 per il calcestruzzo (ma dove b2 = 0 e quindi A2 = 0) i = 3 per il legno 2=1 1=1

3=

1

2u

3l2

ltK

sAE1

a2=

3311

t233211

AEAE2hhAEhscAE

a1=(sc+h2)/2-a2 a3=(h2+ht)/2+a2 (EI)ef= E1xI1 + E3xI3 + 1xE1xA1xa1

2 + 3xE3xA3xa32

1.22 Larghezza efficace Larghezza collaborante minima secondo EN 1992 (§5.3.2.1) Larghezza efficace beff di una trave a T o di una trave ad L può essere considerata come uguale a

bbbb wieffeff , … (5.7)

con

00, 2,01,02,0 iieff bb … (5.7a)

e

iieff bb , … (5.7b)

(per le note vedi figura 5.2 sopra e 5.3 sotto) Figura 5.3: parametri determinati la larghezza efficace beff = min (b; beff1+bw+beff2)

1.3 Dimensionamento 1.31 Fase provvisoria

1.311 Verifica della freccia delle travi Per questa verifica deve essere preso in considerazione il peso aggiun-tivo della soletta di calcestruzzo che può risultare dalla deformazione del piano (a questo scopo si può semplicemente aggiungere uno spes-sore fittizio di calcestruzzo uniformemente ripartito pari a 0,7f, dove f è la deformazione a metà trave determinata senza lo spessore addiziona-le). Questa deformazione che avviene durante l’installazione può essere valutata con la seguente equazione:

33

64

384

10.5

IE

gkf f

f essendo la freccia in cm con

= luce tra gli appoggi e/o eventuali puntelli (in m)

g = carico permanete del solaio (in daN/m2) E3 = modulo elastico del legno per carichi di breve termine (MPa) I3 = momento d’inerzia della sezione della trave (mm4) Kf= coefficiente dipendente dal numero di campate tra gli appoggi ed eventuali puntelli che vale:

1 per una campata 0,42 per due campate uguali 0,52 per tre campate uguali

0,49 per quattro campate uguali.

1.312 Verifiche di deformazione dell’assito Si deve verificare secondo gli SLU (cf.pr. EN 12871 §B2.3) che l’assito non si rompa sotto un carico concentrato Qk di 150 daN almeno. Si assume che il carico possa permanere per un periodo compreso tra una settimana e sei mesi. Si associa il carico concentrato ad una durata di carico di medio termine. Il valore di kmod sarà quindi preso conseguentemente per ogni tipologia di elemento dell’assito.

kdisM

k Qk

kF

mod05.0,max,

con, secondo la norm Pr-EN 12871, Fmax,k,0.05 : resistenza caratteristica al frattile 5% per un carico concen-trato allo S.L.U. kdis: fattore di correzione per la conversione dei carichi di prova pren-dendo in considerazione l’influenza della dimensione e forma del pun-zone. Nel caso in cui non si possa verificare questa condizione si dovranno adottare delle disposizoni per prevenire la circolazione di persone sull’assito.

1.32 Fase definitiva

1.321 Verifica del momento flettente Travi in legno: Tensione di trazione:

n,3= ef

u333

EIMaE

(trazione media)

Tensione a flessione:

m,3= ef

ut3

EIMhE 5,0

(flessione)

Verifica tensioflessionale del legno

m,d

m,3

t,o,d

n,3

f

σ

f

σ <1

con : ft,0,d : resitenza di progetto alla trazione del legno fm,,d : resitenza di progetto alla flessione del legno Mu: massimo momento flettente di calcolo

Soletta di calcestruzzo:

n,1= ef

u11

EIMaE 1

m,1= ef

u1

EIMscE0,5

1,max=n,1+m,1 (max compressione all’estradosso della soletta) 1,min=n,-m,( (max trazione nella soletta strutturale -> assorbita dall’armatura)

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8 3/12-720

1.322 Verifica degli sforzi di taglio Travi in legno Si verifichi che

1.

max,3 dvf

con fv.d = resistenza di calcolo a taglio del legno

crm

kvdv k

fkf

3,

,mod,

e

3,max= tb

S

ef

u3

EITE 3 =

ef

u2

33t3

EI2Ta/2hE

Tu : massimo sforzo di taglio agente

Soletta di calcestruzzo Si dovranno condurre le verifiche consuete di un tipo di trave armata con riguardo agli sforzi di taglio secondo le norme NF-EN 1992-1-1. Verifica dei puntoni di calcestruzzo:

ffcdEd fv cossin

secondo le norme Nf-EN 1992 si ha:

25016,0 ckf ( ckf in MPa)

Verifica delle sezioni d’armatura di ripresa degli sforzi di taglio Secondo le disposizoni della norma NF-EN 1944-1-1 (§6.6.6.2.1., Rif NF EN1992-1-1 §6.2.4). Le tensioni di taglio longitudinali VEd, ch si generano lungo la connesio-ne tra un lato della piattabanda e l’anima si determina mediante la variazione della forza normale (longitudinale) agente sulla parte di piattabanda considerata1:

)/( xhFv fdEd

h1 è lo spessore della piattabanda (soletta)

x è la lunghezza in considerazione

F è la variazione della forza normale nell’elemento sulla lunghezza x

x = l/4 (EN1992 §6.2.4.3)

Fd= numero connettori in x per forza per connettore / 2 L’area della sezione delle armature trasversali per unità di lunghezza, Asf/sf, può essere determinata come segue:

fEdfydSf hvsfA cot/)/( 1

Per prevenire la rottura dei puntoni compressi nella piattabanda si raccomanda di soddisfare la seguente condizione:

ffcdEd fV cossin

1,0 ≤ cot θf ≤ 2.0 per gli elemneti compressi (45° ≥ θf ≥ 26.5°) 1,0 ≤ cot θf ≤ 1.25 per gli elementi tesi (45° ≥ θf ≥ 38.6°) θf = 45° Verifiche delle armature trasversali (§6.21) Asf/sf = quantità d’armatura trasversale minima per unità di lunghezza = vEd x hf / fyd Armatura minima: secondo la norma Nf-EN 1994 (§6.6.6.3) rinviante alla NF-EN 1992 (§9.2.2.(5)) il tasso di armatura a taglio è dato da:

1 Nota del  traduttore:  con piattabanda  si  intenda  la  soletta  in  calcestruzzo, con anima si intenda la trave in legno o il raccordo in calcestruzzo se presente.

)sin./( warmSWw bsA

dove

w è il tasso d’armatura a taglio ASW è l’area della sezione di armature a taglio presenti sulla lunghezza s, Sarm è la distanza tra le armature a taglio, misurata lungo l’asse longi-tunale dell’elemento, bw è la larghezza dell’elemento2 è l’angolo tra le armature a taglio e l’asse longitudinale.

ykckw ff /08,0min,

Si consiglia di non installare meno di una barra ogni 33 cm (3 barre al metro).

Verifica del connettore Si dovrà verificare che

1,

max,3 vdconR

F

con Rcon,vd (in N): resitenza di progetto del connettore secondo §1.14 di questo annesso. e F3,max (in N): massima resitenza a taglio nel connettore

F3,max= ef

u3333

EITsaAE

Tu: massima sollecitazione di taglio di progetto

1.323 Verifiche ai carichi permanenti Le caratteristiche elastiche prese in considerazione vengano ridotte per poter considerare la viscosità (del calcestruzzo, del legno e della con-nessione).

3

1inf,inf,inf, ²)(

iiiiiiief aAEIEEI

La riduzione è ottenuta tenedno conto dei coefficienti di viscosità. I valori di calcolo sono ottenuti riducendo in funzione della durata dei carichi i valori medi dell’insieme. Calcestruzzo:

E1,inf=E1x

aqpg

aq2aq2pg

qq1

qψ1

1

qψq

Legno:

E3,inf = E3 x

aqpg

aq2

def

aq2pg

qq

1

qψ1

K1

qψq

Connessione:

K,u,inf = K,u x

aqpg

aq2

def

aq2pg

qq

1

qψ1

K1

qψq

Gp : carichi permaneti caratteristici Qa : carichi variabili caratteristici Ψ2: coeff. corrispondente alla parte quasi permanete dell’azione Qa.

2 Nota  del  traduttore:  si  intenda  larghezza  dell’elemento  verificato,  quindi spessore della soletta.

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9 3/12-720

Il calcolo dovrà essere eseguito una seconda volta utilizzando i valori così ottenuti delle caratteristiche elastiche .

1.324 Verifica dei criteri di deformazione (SLE) Deformazione sotto carichi di breve durata Si considera la combinazione dei carichi permanenti e la parte variabile dei carichi accidentali: Gk+ Qk,1 +Ψ0,iQk,i Si dovrà verifcare la freccia instantanea Winst tale che:

500

ltWinst

Prendendo in considerazione la rigidezza del connettore agli stati limiti di servizio:

1=2=1

3=

1

2ser

332

ltKsAE1

a2= 3311

233211

AEAE2hthAEhscAE

a1=(sc+h2)/2-a2 a3=(h2+ht)/2+a2 (EI)ef=E1 x J1+E3 x J3 + 1 x E1 x A1 x a1

2 + 3 x E3 x A3 x a32

Deformazione attiva

I limiti di deformazione sono i seguenti: L/500 se L ≤ 5.0 metri 0.5 cm + L/1000 se L ≥ 5.0 metri In caso di finiture non fragili il criterio è: L/350 se L ≤ 3.5 metri 0.5 cm + L/700 se L ≥ 3.50 metri

Deformazioni sotto carichi permaneti S’intende la combinazione dei carichi permaneti e della parte quasi permaneti dei carichi accidentali: Gk+ Ψ2,1Qk,1+ Ψ2,iQk,i Si dovrà verificare la freccia finale wnet,fin tale che:

250,

ltW finnet

Si dovranno considerare i moduli elastici ridotti per la viscosità (del calcestruzzo, del legno e della connessione). La riduzione è ottenuta tenedno conto dei coefficienti di viscosità.

1=2=1

3=

1

2ser

332

ltKsAE1

a2=

3inf3,1inf1,

23inf3,21inf1,

AEAE2hthAEhscAE

a1=(sc+h2)/2-a2 a3=(h2+ht)/2+a2 (EI)ef=E1,infxJ1+E3,infxJ3+1 x E1,inf x A1xa1

2+3xE3,infxA3xa32

1.325 Esempio del rapporto di collaborazione tra soletta e travi agli SLE sotto carichi permanenti I connettori sono del tipo MAXI con uno spessore di assito di 20 mm

3= 243.0

1

2ser

332

ltKsAE1

Con:

E3 (modulo elastico del legno) = 12000 MPa A3 (sezione della trave) = 140 mm x 180 mm = 25200 mm²

s (distanza costante tra i connettori) = 200 mm

Kser rigidezza gli SLE: 7.68 KN/mm

lt (linghezza delle travi) = 5.0 metri

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Ipotesi 2: Solaio a semplice orditura, connettore TECNARIA BASE sulla trave, tavolato interrotto + rialzo tramite isolante. Solaio a semplice orditura, connettore TECNARIA BASE sulla trave, tavolato interrotto + rialzo tramite isolante.

Modifiche rispetto all’ipotesi 1: connettore nel cordolo, larghezza del cordolo ridotta. Si applica il coefficiente di riduzione della resistenza kl come secondo la normativa NF EN 1994. I pioli sono posizionati in una zona di calcestruzzo a forma di cordolo. Quando il raccordo è continuo, la larghezza del cordolo b0 è uguale alla larghezza della nervatura di calcestruzzo. Si utilizza hp come altezza del cordolo. La resistenza al taglio di calcolo è uguale alla resistenza nella soletta piena, moltiplicata con il fattore di riduzione kl dato dall’espressione seguente:

0,116,0 0

p

sc

pl h

h

h

bk

hp = sa + si

hsc è l’altezza totale del piolo, non maggiore di hp + 75 mm.

Resistenza a taglio della connessione: tale valore è ricavato dal minimo valore di resistenza a compressione del calcestruzzo da un lato (PRd) e e a rifollamento del legno dall’altro (Fcon,d) F =min (Fcon,d , kl x PRd) Esempio di collaborazione agli SLE tra soletta e travetti: I travetti sono considerate di classe D30. I connettori sono del tipo MAXI senza interposizone.

3= 4336.0ltK

sAE1

1

2ser

bb2

con Eb (modulo di elasticità del legno) = 11000 MPa Ab (sezione di travetto) = 160 mm x 200 mm = 32000 mm²

s (distanza tra i connettori) = 175 mm Kser rigidezzza SLU: 18.60 kN/mm

lt (lunghezza dei travetti) = 5.0 metri

2 Ipotesi 3: solaio a doppia orditura, connettore TECNARIA MAXI sulla trave, tavolato interrotto + cordolo rialzato con l’isolante. Solaio a doppia orditura, connettore TECNARIA MAXI sulla trave, tavo-lato interrotto + cordolo rialzato con l’isolante.

Modifiche rispetto all’ipotesi 1:

2.1 Verifiche raccordo – armature trasversali. Sono necessarie delle staffe al fine di assicurare il collegamento tra la soletta quando l’altezza del raccordo è superiore alla larghezza (vedere figura 4 della Documentazione Tecnica). In questo caso, non è necessa-rio applicare il fattore kl introdotto al paragrafo precedente. Secondo le disposizioni della NF EN 1994-1-1 (§6.6.6.2.1, Rif NF EN 1992-1-1 §6.2.4).

xhFV fded /

hF = (bt-2 stc) ∆x = l/4 = (EN 1992 § 6.2.4.3) ∆Fd = numero di connettori in ∆x per forza massima per connettore

ffEdfydsf hVsfA cot//

f = 45°

Verifiche armature trasversali (§6.21) Asf / sf = quantità di armature trasversali per unità di lunghezza = = VEd x hf /fyd Quantità minima di armatura. Secondo EN 1994 (§6.6.6.3) facente riferimento alla EN 1992 (§9.2.2(5))

)sin/( wSWw bsA

ykckw ff /08,0min,

Spaziatura st min = Ast / (w,min x sc) È opportuno mettere almeno 1 armatura ogni 33 cm (3 barre B5003 Ø 6mm/ metro, come valore di distanza sf).

2.2 Verifiche raccordo – puntoni compressi Al fine di evitare lo schiacciamento delle bielle di compressione, bisogna verificare inoltre:

ffcdEd fV cossin

secondo EN 1992 (§6.2.2):

3 In Italia B450C

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25016,0 ckf (fck in MPa)

Esempio di collaborazione agli SLE tra soletta e travetti: I travetti sono considerate di classe D30. I connettori sono del tipo MAXI senza tavolato.

3= 4336.0ltK

sAE1

1

2ser

bb2

con Eb (modulo di elasticità del legno) = 11000 MPa Ab (sezione di travetto) = 160 mm x 200 mm = 32000 mm²

s (distanza tra i connettori) = 175 mm Kser rigidezzza SLE: 18.60 kN/mm

lt (lunghezza dei travetti) = 5.0 metri

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Annesso 2: moduli di scorrimento La tabella seguente indica i valori dei moduli di scorrimento dei connettori.

Connettore Tavolato Legno Fv,Rk Kser Ku

kN kN/mm kN/mm

BASE

assente C16, GL24 et + 17,2 17,9 9,99

D30 et + 19,5 16,5 9,87

20mm C16, GL24 et +

8,96 4,00 2,49 D30 et +

40mm C16, GL24 et +

5,86 1,43 1,20 D30 et +

MAXI

assente C16, GL24 et + 19,3 18,6 10,4

D30 et + 24,5 21,2 13,6

20mm C16, GL24 et +

15,0 7,68 4,35 D30, GL24 et +

40mm C16, GL24 et +

11,3 3,06 2,66 D30 et +

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Documentazione Tecnica elaborata dal richiedente

A. Descrizione 1. Principio ed impiego proposto La sezione mista legno-calcestruzzo TECNARIA è un sistema di solaio che prevede la connessione di una soletta in calcestruzzo a travi in legno. La connessione è garantita da connettori, ancorati nel legno per mezzo di viti tirafondo e con il gambo del connettore annegato nel calcestruzzo. La realizzazione della connessione permette di ottimizza-re il contributo delle componenti principali del solaio che sono il legno, i connettori ed il calcestruzzo, il tutto con la verifica di calcolo della deformata finale. La connessione assicura la trasmissione dello sforzo di taglio tra la soletta di calcestruzzo che è compressa e le travi di legno che invece lavorano a trazione. Nell’ambito del restauro la sezione mista legno-calcestruzzo TECNARIA permette il rinforzo e l’irrigidimento di solai esistenti e di aumentarne il carico ammissibile. Nella progettazione di strutture nuove, sia nella preparazione della connessione in officina e sia nella posa dei connet-tori in cantiere, la connessione consentirà di ridurre l’altezza del solaio a resistenza e rigidezza equivalenti rispetto ad un solaio non connesso. Il solaio si può utilizzare in tutti i tipi di edifici, siano essi abitazioni, esercizi aperti al pubblico, terziario, commerciale o per qualsiasi altra destinazione, ecc.…, la cui struttura portante può essere in calcestruz-zo armato o in mattoni, in acciaio o in legno. Il sistema può essere usato con strutture verticali in legno o in acciaio, solo ove non siano richiesti criteri antisismici.1 Il metodo della connessione TECNARIA può essere applicato ai solai così come alle coperture, siano esse piane o inclinate. In tutti i casi, l’intervento di rinforzo è sottoposto ad una verifica di calcolo. La messa in opera dei connettori è realizzabile da parte di qualsiasi impresa. La verifica delle ipotesi di calcolo sarà eseguita dallo progetti-sta strutturale dell’opera. TECNARIA propone agli studi tecnici il suo supporto in termini di: formazione iniziale, elaborazione dei calcoli, messa in opera dei connettori.

1. Materiali: definizioni

2.1 Connettori: La società TECNARIA produce connettori metallici usati per la costru-zione di solai misti legno-calcestruzzo Questi connettori sono disponibi-li nella versione BASE e MAXI. I connettori TECNARIA presentano un rivestimento protettivo di zincatura elettrolitica che conferisce un’eccellente qualità di finitura superficiale del prodotto fino alla sua posa definitiva. Il rischio di abrasioni o tagli alle mani durante l’operazione di messa in opera da parte dell’operatore è praticamente nulla, poiché i prodotti sono completamente lisci e privi di sbavatura metallica. I connettori sono marcati TECNARIA e sono costituiti da una piastra di base, i cui quattro angoli sono ripiegati verso il basso in modo tale da formare dei ramponi, su cui è successivamente fissato il gambo rical-cato a freddo. La piastra sarà fissata sulla trave con l’avvitamento di viti tirafondo attraverso due fori predisposti a tale scopo. Le viti tirafondo sono marchiate con la lettera T stampata in testa e sono specifiche per il fissaggio dei connettori TECNARIA. Inoltre i connettori non devono essere fissati con colle o resine. Le viti tirafondo sono sufficienti per mantenerli saldamente ancorati nella loro posizione sul supporto di legno. I connettori BASE sono realizzati con una piastrina di base di 50 X 50 X 3,8 mm, modellata con dei ramponi, con due fori per il passaggio di due viti tirafondo di Ø 8 mm con la testa troncoconica e di un piolo in acciaio zincato di 12 mm di diametro, assemblato alla piastra con ricalco a freddo. Le altezze dei pioli disponibili sono: 30, 40, 60, 70, 80, 105, 125, 150, 175 e 200 mm, associate a delle lunghezze delle viti di 70, 100 e 120 mm.

1 Nota  del  traduttore:  nella  presente Approvazione  infatti  non  sono  citati sistemi per  il collegamento della soletta   alle strutture verticali  in  legno o  in acciaio.

I connettori MAXI sono realizzati con una piastrina di base di 75 X 50 X 3,8 mm, modellata con dei ramponi, con due fori per il passaggio di due viti tirafondo di Ø 10 mm con la testa troncoconica e di un piolo in acciaio zincato di 12 mm di diametro, assemblato alla piastra con ricalco a freddo. Le altezze dei pioli disponibili sono: 30, 40, 60, 70, 80, 105, 125, 150, 175 e 200 mm, associate a delle lunghezze delle viti di 100, 120 e 140 mm. La lunghezza dei tirafondi da impiegare dipende dalle dimensioni del supporto su cui saranno fissati e dal metodo di posa preso in conto nei calcoli (vedi.§4.10).

2.2 Travi e travetti: Le travi e i travetti previsti nel calcolo dei solai e destinati a ricevere i connettori devono essere di tipologia legnosa con caratteristiche pari o superiori alle seguenti: Legno massiccio di conifera, qualità minima C16 secondo EN 338 Legno massiccio di latifoglia, qualità minima D30 secondo EN 338 Legno lamellare, qualità minima GL24 secondo EN 1194. Per poter ricevere la connessione, i travetti non devono avere delle dimensioni inferiori a: 60 mm di larghezza e 80 mm di altezza. Le travi sono in legno massiccio o lamellare, e corrispondono al minimo alle specifiche della categoria II, secondo la normativa NF B52-001, e hanno ricevuto, se necessario, un trattamento appropriato per la destinazione delle opere e conformi alle regolamentazioni edili in vigo-re. Le travi possono essere piallate o meno. L’impiego della sezione mista legno-calcestruzzo TECNARIA è possibile per le classi di servizio 1 e 2. La durata del legno (naturale o dopo trattamento) sarà adatta alle condizioni d’impiego, al rischio biologico e conforme alle regolamentazioni in vigore. Quando, nello stesso solaio, è presente un cambio di direzione della luce, bisogna considerare le due parti come due solai indipendenti. Per applicare il concetto della connessione TECNARIA, il rapporto delle luci adiacenti deve essere compreso tra 0,8 e 1,2. Nel caso di solai esistenti, un esame preventivo della situazione deve essere eseguito prima del dimensionamento della connessione e la sua relativa messa in opera. (vedi dettagli § 3.2)

2.3 Tavolato: Il tavolato esistente può essere impiegato come cassero nel caso di un restauro, se è in grado di sopportare il carico del getto, o, in alternati-va, è possibile sostituirlo con un pannello di tipo OSB, CTBH o CTBX. Nel caso di posa del connettore sopra il tavolato, il suo spessore non eccederà i 40mm. Quest’ultima soluzione è perfettamente valida anche per i solai nuovi. E anche possibile impiegare un cassero a perdere o riutilizzabile, che sarà smontato, a seconda del caso, dopo la completa maturazione del calcestruzzo. Nel caso di utilizzo di cassaforma non riutilizzabile, l’appoggio sulle travi e/o travetti non potrà essere < 15 mm, rispet-tando comunque le indicazioni del produttore a riguardo dell’utilizzo e degli interassi massimi. In quest’ultimo caso bisognerà assicurarsi che il calcestruzzo sia ben contenuto e non provochi sporcizia con la boiac-ca.

2.4 Raccordo: È possibile utilizzare un materiale, in generale isolante, del tipo sopra cassero, per permettere la formazione di un cordolo, aumentando l’inerzia delle travi di calcestruzzo che vengono a crearsi in coincidenza con le travi o travetti di legno. In questa maniera la sezione mista riceve due benefici fondamentali dalla presenza del materiale isolante sotto il calcestruzzo della soletta: l’aumento dell’efficienza della sezio-ne mista legno-calcestruzzo e il contributo all’isolamento termoacustico del solaio. La continuità del calcestruzzo deve essere garantita in corrispondenza alla trave e la larghezza efficace del cordolo sarà specificata nella relazione di calcolo. Il materiale isolante, sotto forma di pannello o altro, deve essere conforme all’Approvazione Tecnica in materia di reazione al fuoco. La distanza tra l’asse del connettore e l’isolante deve essere almeno uguale allo spessore dell’isolante e non minore di 5 cm.

2.5 Calcestruzzo: Il calcestruzzo strutturale deve essere conforme alle esigenze della normativa EN 1992-1-1 (ottobre 2005). Il valore di resistenza caratteristica minimo per il calcestruzzo è C20/25 secondo NF EN 206-1. La granulometria del calcestruzzo scelto è standard. Il diametro degli inerti sarà ≤ 20 mm.

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Lo spessore della soletta collaborante è definita dal calcolo e tiene conto delle condizioni di utilizzo di quest’ultima. Lo spessore minimo è di 5 cm. Lo spessore minimo è di 7 cm nel caso di verifica sismica. Nella maggior parte dei casi, le travi devono essere puntellate prima del getto. La verifica è fatta al momento del calcolo. Il mantenimento dei puntelli è previsto fino a quando la resistenza del calcestruzzo consente almeno l’assunzione dei carichi di cantiere. Le armature della soletta sono composte essenzialmente dalla rete elettrosaldata, come disposizioni della normativa EN 1992-1-1. In certi casi sono previste delle barre e staffe aggiuntive posizionate in corri-spondenza alle le travi, in modo tale di assicurare una continuità della connessione nella sezione di calcestruzzo gettata sopra le travi di legno. In caso di verifica antisismica, la soletta deve essere completamente connessa alle pareti perimetrali come da raccomandazioni secondo la normativa EN 1998-1-1 e suo Annesso Nazionale. Di fatto si può ipo-tizzare che le azioni sismiche orizzontali siano esclusivamente assorbi-te dalla soletta in calcestruzzo che funziona come una lastra.

3 Metodo di calcolo Il calcolo per il dimensionamento di un solaio misto TECNARIA e di tutti gli elementi costitutivi della sua messa in opera devono essere control-lati da un progettista o dalla committenza stessa. Deve tener conto delle condizioni di calcolo esposte nella presente Approvazione Tecnica. Per semplificare il lavoro di dimensionamento delle sezioni miste legno-calcestruzzo può essere fornito un documento destinato agli studi tecnici che descrive la metodologia completa con uno specifico esempio di calcolo.

3.1 Solai nuovi Nel caso di solai nuovi le caratteristiche delle travi da considerare per il calcolo sono quelle indicate dal fornitore del legname. Il vantaggio di dover dimensionare la connessione per un solaio nuovo è che i para-metri del legno possono essere ottimizzati: l’interasse e la sezione, in coerenza completa con gli altri componenti del solaio come il calce-struzzo, le armature ed eventuali cordoli realizzati con l’isolante.

3.2 Solai esistenti Prima di poter prendere in conto gli elementi della struttura esistente, è necessario procedere ad un rilievo dettagliato degli elementi fonda-mentali del calcolo: sezione efficace del legno, luce, interasse, stato del legno, deformate, classificazione del legno della struttura e verifi-care se il tavolato è in grado di ricevere il getto come cassaforma. In caso di situazione problematica identificata sul progetto in questione riguardante la classificazione di una o più parti della struttura, sarà possibile approfondirne l’esame con una visita in situ da parte di un esperto o di affidare ad un laboratorio specializzato le prove che si rendono necessarie. La messa in conformità della struttura consisterà in una sostituzione delle parti difettose o in un rinforzo localizzato, seguendo le regole dell’arte, in modo tale che le condizioni della struttura siano abbastan-za omogenee, prima di ricevere la connessione. Queste decisioni saranno prese e messe in opera alla luce delle osser-vazioni redatte da parte dell’esperto o da parte del laboratorio specia-lizzato. Nel caso di travi esistenti e travi nuove sullo stesso solaio, sarà neces-sario prendere in conto le differenti condizioni di umidità, freccia e/o appoggi nella progettazione del solaio.

3.3 Soletta collaborante in calcestruzzo La procedura di calcolo, come descritta nell’Approvazione Tecnica TECNARIA, consente la verifica di sezioni miste legno-calcestruzzo. Un insieme di varie travi miste costituisce un solaio, a condizione che la struttura secondaria impiegata per la ripartizione dei carichi alle travi miste sia correttamente dimensionata. Se il solaio è a semplice orditura, ovvero quando c’è una sola direzione di travatura (travi o travetti) la struttura secondaria è composta dalla sola soletta collaborante in calcestruzzo dal momento in cui è parte integrante della sezione mista. Se il solaio è a doppia orditura è composto di travetti secondari tra-sversali alle travi principali, il cui ruolo consiste nel distribuire i carichi alle travi principali. Un caso tipico di questo genere di solaio è costituito di travi principali e di travetti di legno che, a loro volta, sono connessi alla soletta collabo-rante in calcestruzzo in modo tale che i travetti stessi siano verificati come travi miste, avendo come luce di calcolo la distanza tra due travi principali. In tutti i casi, la struttura secondaria è sottoposta a verifica e deve essere correttamente dimensionata in funzione ai materiali che la compongono. Se questo materiale è il calcestruzzo della soletta collaborante, il calcestruzzo dovrà essere dimensionato secondo le indicazioni relative

alle strutture in calcestruzzo: le verifiche da eseguire sono quelle allo Stato Limite di Servizio e allo Stato Limite Ultimo. Nel caso in cui la struttura secondaria sia in legno, la connessione sarà dimensionata come spiegato sopra. In rari casi, potrebbe verificarsi il caso che la connessione della seconda orditura non si renda necessa-ria. L’obiettivo del dimensionamento della connessione è di definire la tipologia di connettori da mettere in opera, la loro altezza e spaziatura. Nel corso di questa fase, le armature aggiuntive sono dimensionate a loro volta. L’armatura minima è composta da una rete elettrosaldata tipo diametro 6 mm x 200 x 200 mm a cui possono essere aggiunti, eventualmente, dei rinforzi come una o più barre da posizionare sopra le travi e /o travetti espresse in area d’acciaio (cm2) e/o staffe che potranno garantire il prolungamento della connessione. Il dimensionamento consentirà di determinare il fabbisogno o meno di un raccordo (ottenuto con l’interposizione di un’isolante), in modo tale da aumentare il contributo del calcestruzzo alla resistenza meccanica della sezione mista, senza penalizzare la sezione stessa dall’aumento eccessivo del peso proprio.

3.4 Calcolo sismico Il calcolo dei carichi verticali2 è effettuato senza tener conto della presenza dei connettori.

3.5 Calcolo fuoco Il calcolo è effettuato senza tener conto della presenza dei connettori.3

3.6 Calcolo della deformata La verifica è eseguita sulla trave di luce maggiore. La freccia “attiva” dei solai potrebbe nuocere all’integrità delle pareti divisorie in laterizio o ai pavimenti fragili ed è composta da: deformate differite sotto l’azione del peso proprio del solaio, deformate totali dovute ai carichi permanenti messi in opera dopo gli

elementi fragili, deformate differite sotto l’azione di tutti i carichi permanenti, deformate totali dovute alla parte quasi permanenti dei carichi

accidentali. La deformata non deve superare 1/500 della luce. Nel caso di solai che non devono supportare delle pareti divisorie in laterizio o una pavimentazione fragile, la deformata dovuta a tutti i carichi è limitata per convenzione a 1/250 della luce.

4 Messa in opera La messa in opera della connessione consiste nel fissare i connettori seguendo la descrizione della relazione di calcolo e prevede tutte le componenti della sezione mista in termini di geometria e spaziatura: puntellatura (o meno), tavolato o cassero, cordolo (o meno), connetto-ri, armature e soletta in calcestruzzo. Le differenti fasi della messa in opera della connessione sono comprese tra la preparazione della struttura stessa destinata a ricevere la con-nessione fino alla rimozione dei puntelli (se necessari) ed alla completa maturazione del getto della soletta collaborante. Per garantire una buona conoscenza preventiva delle varie fasi della posa è consegnata contestualmente ad ogni fornitura di materiale una guida d’istruzioni per la posa (vedi: libretto delle istruzioni di posa). Il fissaggio dei connettori nelle travi e/o travetti è poco invasivo dal momento che la vite tirafondo abbinata alla tipologia BASE ha un Ø di 8 mm e Ø 10 mm per la tipologia MAXI. Le varie sequenze di posa sono da eseguire, idealmente, nell’ordine seguente e sono le medesime per i solai nuovi e quelli esistenti, salvo menzione esplicita: 1. Verifica degli appoggi: stato delle travi, dei supporti e corretto

allineamento delle travi, soprattutto nel caso di restauro del so-laio.

2. Posizionamento dei puntelli scelti e messa in sicurezza prima dell’inizio del lavoro. Quando non è possibile puntellare dalla par-te sottostante il solaio, per difficoltà di accesso al piano inferiore o per qualsiasi altro motivo, è possibile fare ricorso a dei tiranti fissati ai muri o alle travi del piano superiore. In quest’ultimo ca-so, i tiranti sono fissati anche alle travi da connettere (vedi: li-bretto delle istruzioni, disponibile su richiesta).

3. Forare i muri perimetrali che saranno destinati a ricevere gli ancoraggi murali evitando la coincidenza con gli appoggi delle travi e/o travetti. La quota del foro è stabilita in base al coprifer-ro delle barre richiesto nella soletta collaborante.

2 Nota del traduttore: si intenda carichi orizzontali. 3 Nota del traduttore: si intenda sotto carichi verticali.

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4. Restauro del solaio: mettere a nudo il tavolato sopra le travi e verificare la sua corretta tenuta. Procedere eventualmente alla lavorazione del tavolato seguendo il sistema di posa: se il con-nettore deve essere fissato a contatto diretto con la trave e/o travetto, bisogna interrompere il tavolato o carotarlo in modo ta-le da lasciare un corridoio libero di almeno 60 mm (attenzione alla larghezza dei supporti) (in caso contrario, vedere al § 4.8). In caso di posa dei connettori sopra il tavolato, il suo spessore non può essere maggiore di 40 mm. Il tavolato deve essere suf-ficientemente resistente per supportare le varie fasi di montag-gio: spessore, interasse, lunghezza degli appoggi, fissaggio sulla trave e tipologia del pannello impiegato.

5. Solai nuovi: inchiodare il tavolato alle travi osservando il sistema di posa prescelto. Se il connettore deve essere fissato sul tavola-to i panelli devono coprire l’intera superficie del solaio da connet-tere. I chiodi saranno fissati tenendo conto della posizione dei connettori. Nel caso di posa con assito interrotto, i panelli saran-no sistemati tenendo conto di un corridoio libero di almeno 60 mm in coincidenza della trave (attenzione alla larghezza dei sup-porti). È possibile usare anche un altro materiale come cassero a perdere o rimuovibile. Le precauzioni in uso saranno le stesse di quelle per il cassero del calcestruzzo: deve essere posizionato in modo tale da non lasciar passare la boiacca al momento del get-to. Gli altri materiali di costruzione impiegati come cassero nelle applicazioni abituali sono perfettamente ammissibili in questa si-tuazione.

6. Stendere, se necessario, un feltro di protezione impermeabile. Lo schermo di protezione può essere di tipo nylon o, meglio ancora, di tipo telo traspirante ed impermeabile (tipo telo Centuria della TECNARIA). Se la tipologia di posa prescelta è il carotaggio, il te-lo sarà tagliato in coincidenza con la posizione dei connettori per facilitare l’operazione di carotaggio. Al fine di mantenere in posi-zione il film protettivo, può anche essere graffettato.

7. Posizionare i connettori in base alla spaziatura prevista nella relazione di calcolo. La spaziatura è di due tipologie: omogenea, cioè che la distanza tra i connettori è la stessa su tutta la lun-ghezza della trave, o variabile, cioè significa che la lunghezza della trave è suddivisa in tre segmenti: il quarto sinistro e destro e la metà centrale. La prima spaziatura riguarda la distanza tra due connettori nei due estremi e la seconda spaziatura riguarda la distanza tra i connettori che si trovano nella metà centrale della trave. Nella parte centrale la spaziatura è sempre doppia rispetto i quarti estremi. Ciò significa che se la distanza tra con-nettori del quarto estremo è di 20 cm, la distanza tra i connettori nella metà centrale sarà di 40 cm. È anche possibile convertire la spaziatura tra i connettori creando una doppia fila di connettori (fino ad un massimo di tre file): per esempio, se la relazione di calcolo prevede una spaziatura omogenea tra connettori di 15 cm su tutta la lunghezza della trave, la distanza tra connettori diventa 30 cm in doppia fila. Invece, la distanza minima tra con-nettori non può essere minore di 60 mm (da gambo a gambo). Inoltre, nel caso di solaio a doppia orditura, il fissaggio dei con-nettori può solo essere a contatto diretto con la trave. Nel caso in cui i travetti siano continui sopra le travi, bisogna adattare la spaziatura calcolata tenendo conto dello spazio fisico disponibile sull’estradosso della trave, tra i travetti. Il riferimento da rispet-tare tassativamente è il numero di connettori per ogni segmento (se la spaziatura è variabile, ogni segmento ¼ e ½ avrà il nume-ro previsto di connettori). Infine, la spaziatura massima tra con-nettori per consentire alla connessione di essere efficiente è di 50 cm.

8. Carotaggio: se la soluzione di posa prescelta prevede il carotag-gio del tavolato, alla posizione predisposta dei connettori come descritto al §7, con l’ausilio di una fresa di Ø 65 mm per i con-nettori BASE e 90 mm per i connettori MAXI, procedere alla fre-satura per tutto lo spessore del tavolato.

9. Eseguire un preforo di Ø 2 mm in meno del Ø del tirafondo e di pari lunghezza. Cioè per il connettore MAXI: preforo di Ø 8 mm. Per il connettore BASE preforo di Ø 6 mm nelle condizioni se-guenti: in presenza di legname duro (latifoglia continentale e tropicale, travi esistenti datate), quando la larghezza della trave o travetto è < 12 cm, quando la spaziatura dei connettori è < 15 cm. Sul legno esistente, è anche possibile utilizzare una punta per ferro in sostituzione della punta per il legno da montare sul trapano.

10. Scelta delle viti tirafondi: la lunghezza delle viti deve rispettare un’esigenza di distanza minima tra la punta della vite, nella sua posizione finale, e l’intradosso della trave e/o travetti. Non ci possono essere meno di 10 mm tra questi due punti. Riassumiamo di seguito le dimensioni minime.

La lunghezza standard della vite del connettore BASE è di 100 mm. È possibile impiegare le viti tirafondo di lunghezza 70 mm nel caso il connettore deve essere fissato su una trave la cui al-tezza è compresa tra 80 mm e 110 mm. E possibile impiegare viti tirafondo di lunghezza 120 mm quando il connettore è fissato a contatto diretto con il tavolato il cui spessore è > 20 mm.

La lunghezza standard della vite del connettore MAXI è 120 mm. È possibile impiegare le viti tirafondo di lunghezza 100 mm, nel caso in cui il connettore deve essere fissato su una trave la cui altezza è compresa tra 110 mm e 130 mm. È possibile impiegare viti tirafondo di lunghezza 140 mm quando il connettore è fissato a contatto diretto con il tavolato il cui spessore è > 20 mm.

11. Lubrificare le viti prima di avvitarle. 12. Far penetrare (i primi mm) le viti tirafondo con un colpo di mar-

tello. 13. Avvitare le viti tirafondo con l’ausilio di un avvitatore ad impul-

si (coppia: 440 Nm) o in alternativa usando un avvitatore a grande coppia. L’inserto esagonale di 13 mm è compatibile con entrambi i tipi di viti dei connettori BASE e MAXI.

14. Rialzo: in certe situazioni è previsto, come da calcolo, la presen-za di un rialzo tra la soletta collaborante e il cassero. Il più delle volte questo rialzo si presenta sotto forma di un pannello la cui larghezza sarà ritagliata in modo tale da consentire la formazio-ne del corridoio del cordolo predisposto dalla relazione di calcolo. In pratica dove sono posizionati i connettori, al fine di consentire la continuità del calcestruzzo. (Vedi Punto 1 della Parte I dell’Approvazione Tecnica).

15. Mettere in posizione le armature aggiuntive nell’ordine seguente: le staffe (se previste), legate alle barre eventuali, poi la rete elettrosaldata (su uno o due strati). Per finire, gli ancoraggi pe-rimetrali negli appositi fori predisposti al momento dell’inizio dei lavori di messa in opera.

16. Il getto della soletta: con qualsiasi mezzo di approvvigionamento del calcestruzzo in cantiere. Il calcestruzzo deve essere gettato in conformità con le regole dell’arte per quanto riguarda i calce-struzzi strutturali.

17. Rimozione dei puntelli: una volta avvenuta la completa matura-zione del calcestruzzo i puntelli possono essere rimossi, se pre-senti.

B. Risultati sperimentali 1. Risultati delle prove di laboratorio Diverse campagne di prove di laboratorio sono state condotte al fine di conoscere meglio i comportamenti delle sezioni miste legno-calcestruzzo connettori TECNARIA. Le prove di tipo “push out” sono state eseguite dai seguenti laboratori: Laboratorio dell'Istituto di Scienza e Tecnica delle Costruzioni" della Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Padova (Italia). Tema della campagna: « Valutazione del comportamento dei connetto-ri TECNARIA secondo le esigenze della normativa Eurocodice 5 ». 3 sessioni di prove eseguite: marzo 1995 – settembre 1995 – giugno 1996. CNR di Firenze (Italia) – Istituto per la ricerca sul legno: Tema della campagna: « Valutazione del comportamento dei connettori TECNARIA secondo le esigenze della normativa Eurocodice 5 ». Sessioni di prove: gennaio 2001. Università di Trieste (Italia) – Dipartimento d’Ingegneria Civile: Tema della campagna: « Valutazione del comportamento delle connessioni meccaniche legno-calcestruzzo, a breve e lungo termine ». Studio del comportamento del sistema di connessione TECNARIA nella sezione mista Legno-calcestruzzo a lungo termine, nelle condizioni di umidità e di temperatura costanti (prove di viscosità) e nelle condizioni di umidi-tà variabile, sotto l’azione dei carichi di servizio con calcestruzzo stan-dard e calcestruzzo alleggerito. Periodo delle prove: settembre 2000 – maggio 2001.

C. Referenze di lavori eseguiti con quantitativi

Quantità totale di solai connessi TECNARIA: I primi connettori TECNARIA sono stati posati nel mese di marzo 1995, in Italia. Alla fine del mese di giugno 2008, il numero complessivo di connettori messi in opera, per la maggior parte di essi in Italia, supera i 6 milioni di unità, per una superficie totale connessa che supera gli 800 000m². I seguenti paesi Europei, oltre alla Francia e all’Italia, hanno fatto uso della tecnica di rinforzo dei solai TECNARIA: Belgio, Croazia, Spagna, Grecia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia.

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Progetti di riferimento in Francia: Tra i primi progetti realizzati in Francia, evidenziamo i seguenti: Magnanerie - Seillans (Sud della Francia - 83): Edificio in pietra,

600m² di solai esistenti rinforzati – luce 7,40m e interasse 1,00m. 3.000 connettori.

Avenue Franklin Roosevelt – Parigi (75): Edificio di Uffici in cui le strutture esistenti sono state rinforzate col sistema TECNARIA, com-prese le zone miste acciaio-calcestruzzo, di cui 90m² di solai legno-calcestruzzo. 760 connettori.

Negozio BENETTON – Cannes (06): Edificio esistente, 115m², con struttura del solaio in doppia orditura. 700 connettori.

Abitazione privata – Urrugne (Sud Ovest della Francia - 64): Casa antica di 330m² su due piani, ogni stanza aveva una struttura di travi e travetti specifiche persino con una tipologia legnosa diversa dalle altre stanze. 3 000 connettori.

Ristorante Mac Donald’s – Marsiglia La Canebière (13) Edificio esi-stente, 120m², in cui la sezione mista legno-calcestruzzo era sup-portata dalla presenza di un profilo metallico di tipologia IAO in mezzo alla campata. I due sistemi TECNARIA per le sezioni miste acciaio-calcestruzzo e legno-calcestruzzo si sono completati per il rinforzo di questo solaio di un edificio classificato ERP (Edificio Rice-vente Pubblico).800 connettori.

Villa Bernard (Cannes) Maggio 2009, 1000 connettori Clos ste Marie (ST Etienne). Luglio 2010, 21418 connettori Groupe scolaire landry France. Febbraio 2010. 2093 connettori Librairie Mollat (Bordeaux). Giugno 2009, 6200 connettori Hotel CECIL (Paris). Novembre 2011. 2000 connettori. Cite scolaire Heinrich & Nessel (Haguenau). Mars 2012, 3906 con-

nettori.

Progetti di riferimento in Italia: Tra i progetti di notevole importanza che hanno ricevuto la tecnica di rinforzo dei solai misti legno-calcestruzzo TECNARIA in Italia, possiamo citare i seguenti: Teatro LA FENICE – Venezia Teatro LA SCALA – Milano Villa BORROMEO ARESE – Milano Villa Imperiale – Galliera Veneta (Padova) Esedra di Villa Manin – Udine Reggia di Venaria Reale – Torino (Patrimonio dell’Unesco) Castello di Moncalieri – Torino Palazzo Rosso – Genova Villa La Pietra – Sede dell’Università di New-York (Firenze) Palazzo Assicurazioni Fondiaria Sai – Piazza della Repubblica (Firen-

ze) Sala Campidoglio – Roma Palazzo della Consulta – Piazza del Quirinale (Roma) Castello Mediceo – Ottaviano Napoli Banca Monte dei Paschi di Siena – Siena Complesso Santa Maria della Scala – Siena

In Spagna: Palacio de Fuensalida – Toledo

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Tabelle ed illustrazioni della Documentazione Tecnica

Fig. 1: Connettore fissato direttamente sulla trave (o travetto)

(Tavolato interrotto o carotato)

Elementi essenziali: A: trave (o travetto) in legno B: soletta in calcestruzzo C: connettore Tecnaria (CTLBASE oppure CTLMAXI) fissato a diretto contatto della trave, ramponi ancorati e viti tirafondi inserite nella trave. E: armatura trasversale (rete elettrosaldata) Elementi eventuali: D: armatura/e aggiuntiva/e, secondo calcolo, con Ø compreso tra 8 e 16 mm, nel raccordo. F: tavolato o cassero in altri materiali G: telo impermeabile lato calcestruzzo e traspirante lato tavolato H: materiale di riempimento, isolante La distanza tra l’asse del connettore e il bordo dell’isolante (che funge da cassero) deve essere almeno uguale allo spessore dell’isolante sommato allo spessore del tavolato, con valore minimo 5 cm.

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Fig. 2: Connettore fissato su tavolato continuo

Elementi essenziali: A: trave (o travetto) in legno B: soletta in calcestruzzo C: connettore Tecnaria (CTLBASE oppure CTLMAXI) fissato sopra il tavolato, con ramponi sul tavolato, tavolato continuo e viti tirafondi inserite nella trave. E: armatura trasversale (rete elettrosaldata) Elementi eventuali: D: armatura aggiuntiva, secondo calcolo, con Ø compreso tra 8 e 16 mm, nel cordolo. Le barre sono posate su distanziatori per armatura. A titolo di esempio si possono utilizzare i seguenti modelli.

F: tavolato o cassero in altri materiali G: telo impermeabile lato calcestruzzo e traspirante lato tavolato H: materiale di riempimento; funzione riempitiva La distanza tra l’asse del connettore e il bordo dell’isolante (che funge da cassero) deve essere almeno uguale allo spessore dell’isolante, con valore minimo 5 cm.

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Fig. 3: Disposizione tipica dei connettori TECNARIA

Lungo l’asse trave

Esempio di posizionamento dei connettori del tipo BASE, ma valido anche per il tipo MAXI. Se la dimensione della trave lo consente è consigliato di posare i connettori in modo tale che le piastre di base non siano allineate tra loro. Lo sfalsa-mento deve tenere conto del rispetto delle distanze minime in riferimento ai bordi della trave. Nel caso in cui la larghezza della trave non sarà sufficiente a consentire questo tipo di distribuzione, l’allineamento su un unico asse di tutti i connet-tori non rimette in discussione i dati del calcolo e la resistenza della sezione mista è comunque verificata.

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Fig. 4: Connettore fissato a contatto diretto con la trave in un solaio a doppia orditura

- Tre esempi di armature aggiuntive -

Senza staffe Con staffe Con staffe aperte

Elementi essenziali: A: Trave in legno B: Soletta collaborante in calcestruzzo C: Connettore TECNARIA (CTL BASE o CTL MAXI) posato a diretto contatto della trave, ramponi ancorati nella trave e viti tirafondo inserite nella trave. D: Barre secondo calcolo, Ø 8 a 16 mm, nella zona del raccordo. Le barre sono sostenute da distanziatori come nell’esempio della figura 2.

F: armatura trasversale (rete elettrosaldata)

Elementi eventuali: E: Staffa o armatura aperta. G: Rialzo: cassero o altro. H: Film protettivo, impermeabile lato calcestruzzo e traspirante lato legno. I: Cassero laterale per il calcestruzzo. L: Travetti di legno o di un altro materiale, interrotti in corrispondenza della trave.

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Fig. 5: Dettaglio esemplificativo di ancoraggio del solaio alle pareti perimetrali.

Esempio di incatenamento perimetrale

Questi ancoraggi contribuiscono a migliorare il comportamento dell’edificio dopo che lo stesso ha ricevuto un incremento dei carichi verticali sulle murature a seguito al getto della soletta collaborante.

Elementi essenziali: A: trave in legno B: soletta in calcestruzzo C: connettore Tecnaria (CTLBASE oppure CTLMAXI) D: armatura di collegamento perimetrale con un braccio della staffa prolungato nella soletta;

1 staffa Ø 8 ogni 20 cm di muratura, su tutto il perimetro del solaio. E: rete elettrosaldata F: tavolato o cassero in altri materiali (protetto da telo impermeabile) G: cordolo di cls continuo passante sotto la trave; I: strati protettivi in isolante o sughero sui tre lati laterali e su quello superiore della trave in legno

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Figura 6: Esempi di aperture di piano  

 

Caso 1. Apertura senza interruzione delle travi.

  

 

 

A: Apertura rettangolare

B: Interruzione della rete elettrosaldata C –D: Barre di acciaio al bordo dell’apertura. Diametro = Max {10 mm; sezione della rete interrotta}. Lunghezza = lunghezza dell’apertura + ancoraggio per ciascun lato. E: Barre di acciaio diagonali per contenere la formazione di fessure agli angoli. Φ8, L = 500 mm minimo.

F: Barre di rinforzo ad “U”: Φ6 L = 400 +400 + 150

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Case 2. Apertura con interruzione delle travi.  

  Nota:  

  Le travi ai bordi dell’apertura hanno una ridotta larghezza di calcestruzzo collaborante. Le travi ai bordi dell’apertura assorbono i carichi distribuiti e concentrati. Il raddoppio delle travi è frequente in questa configurazione. Realizzare una cerchiatura di legno.

Dettagli :

A: Apertura rettangolare B: Rete elettrosaldata interrotta C –D: Barre di acciaio al bordo dell’apertura. Diametro = Max {10 mm ; sezione della rete elettrosaldata interrotta}. Lunghezza = Lunghezza apertura+ Ancoraggio per ogni lato. E: Barre di acciaio diagonali per contenere la formazione di fessure agli angoli. Φ8, L =500 mm minimo. F: Barre di rinforzo ad “U”: Φ6 L = 400 +400 + 150

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