APPRENDIMENTO E BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (B.E.S) BES Dott.ssa Iovino.pdfoppure perché sono state...

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CORSO DI FORMAZIONE: APPRENDIMENTO E BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (B.E.S) Dr.ssa Allison Iovino Psicologa clinica Equipè San Nicola certificata presso Asl di Varese per la diagnosi e il trattamento dei DSA e dei disturbi del comportamento

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CORSO DI FORMAZIONE:APPRENDIMENTO E BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (B.E.S)

Dr.ssa Allison IovinoPsicologa clinica

Equipè San Nicola certificata presso Asl di Vareseper la diagnosi e il trattamento dei DSA e dei disturbi del

comportamento

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L'APPRENDIMENTOL’Apprendimento è l’atto “dell’acquistar cognizione”. Unprocesso di cambiamento, relativamente permanente, di unacapacità o comportamento dovuto all’esperienza.

In questa definizione vi è una connotazione processuale (tempodi apprendimento) e una connotazione aumentativa(rintracciabile nell’assenza di un processo di vera sostituzionedelle vecchie abilità con quelle nuove, ma di una sorta dimeccanismo di integrazione e arricchimento)

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LE PROSPETTIVE TEORICHEL'approccio comportamentista (Skinner, Pavlov) In quest’ottica l’apprendimento si identifica con l’acquisizione di nuovi comportamenti eabitudini: può avvenire secondo i meccanismi del condizionamento classico, come risultatodell’associazione tra uno stimolo e l’altro, o secondo i princìpi del condizionamento operante,come risultato dell’associazione tra una risposta dell’organismo e una conseguenza che nederiva.

L'approccio cognitivista (Atkinson e Shiffrin, 1968)Con questi esperimenti si iniziò a ipotizzare l’esistenza di mappe mentali e processi cognitiviguidati da una aspettativa di ricompensa.I processi cognitivi sono le rappresentazioni e iprocessi mentali che permettono di percepire ed elaborare le informazioni alla base delcomportamento (Job, 1998). Essi trasformano, riducono, elaborano, immagazzinano erecuperano informazioni attraverso le funzioni di memoria, percezione, attenzione,ragionamento. Sono alla base di qualunque attività complessa, come leggere un libro,scrivere, fare un discorso, prendere delle decisioni.

L'approccio attualeIntroduzione di fattori di tipo metacognitivo, motivazionale ed emotivo (De Beni, 2003)

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LE VARIABILI IMPLICATE NELL'APPRENDIMENTO

L'ATTENZIONE : vigilanza sugli stimoli.

Attenzione selettiva: ci permette di selezionare uno fra molti stimoli checontemporaneamente raggiungono il nostro sistema cognitivo (ad esempio riusciamo aparlare con il nostro interlocutore anche se attorno a noi ci sono molte persone chedialogano);Attenzione sostenuta o vigilanza: è la capacità di mantenere il focus attentivo per un periododi tempo più o meno prolungato ad uno o più oggetti (ad esempio attendere che il semaforodiventi verde prima di partire);Attenzione divisa: è la capacità di suddividere le nostre risorse attentive su più oggetti oattività contemporaneamente (ad esempio scrivere sotto dettatura, guidare e parlare con ilpasseggero, ecc…)

Modello di Norman e Shellice : “Sistema Attentivo Supervisore” (SAS) in grado di controllaresequenze di operazioni elementari, che si svolgono in maniera automatica perché innateoppure perché sono state automatizzate attraverso l’esercizio. Il SAS modula i livelli diattivazione richiesti dalle azioni che l’individuo svolge in base al principio della selezionecompetitiva: viene eseguita automaticamente l’azione che riceve più attivazione delle altre,oltre un livello soglia (adhd problemi nel SAS).

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LE VARIABILI IMPLICATE NELL'APPRENDIMENTO

LA MEMORIA: La Memoria è la funzione che ci permette di codificare, conservare neltempo e recuperare le informazioni tratte dalla nostra esperienza quotidiana. (De Beniet al., 2003)Con il termine memoria di lavoro ci si riferisce a quei processi di mantenimento emanipolazione delle informazioni che avvengono simultaneamente ad altri processi cognitivicomplessi che richiedono attenzione. È un sistema di memoria a capacità limitata, per cuiconsente di lavorare sulle informazioni in esso contenute per un breve periodo di tempo econ un numero limitato di elementi. E' implicato nell'apprendimento

MATEMATICA ML: Tenere a mente risultati parziali delle operazioni, procedure di calcolo scritto. MLVSL : orientamento spaziale dei numeri speculari (per es. 6/9), incolonnamento, segni delle operazioni (+/x)

GEOMETRIA Comprensione, ricordo e manipolazione di forme geometriche

SCIENZE Capacità di inferire relazioni causali e temporali in eventi fisici e chimici

COMPRENSIONEDEL TESTO

La ML verbale è coinvolta nel mantenimento e nell’elaborazione verbale di testi. La MLVS interviene facilitando la comprensione del testo mediante l’analisi di illustrazioni e l’elaborazione delle informazioni spaziali veicolate in forma testuale.

DISEGNO Recupero e manipolazioni di immagini mentali da riprodurre, relazionispaziali

GEOGRAFIA MLVS coinvolta nell’elaborazione delle informazioni spaziali sia testuali che riportate sulle carte geografiche. Comprensione delle coordinate e dei punti cardinali.

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LE VARIABILI IMPLICATE NELL'APPRENDIMENTO

RAGIONAMENTO E PROBLEM SOLVINGLe competenze logiche, il pensare in generale, ci consentono di operare specifichemanipolazioni delle rappresentazioni mentali di oggetti o azioni, finalizzate sostanzialmente arisolvere problemi e a prendere decisioni.

Secondo Bransford e Stein (1993) tali operazioni sono:• Identificazione del problema• Definizione e rappresentazione del problema• Formulazione di una strategia• Organizzazione delle informazioni• Allocazione delle risorse• Monitoraggio dell’attività in corso• Valutazione

Rispetto all’apprendimento di tipo scolastico, il riconoscimento delle forme di pensieroadottate dagli studenti può portare ad interessanti considerazioni relative al loro modo diconcettualizzare la materia. Può inoltre informare su quali siano gli errori più frequenti che unparticolare studente fa nello svolgere un compito, al fine di aiutarlo a correggere tali forme dipensiero in favore di modalità più efficaci e strategiche

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LE VARIABILI IMPLICATE NELL'APPRENDIMENTO

ASPETTI EMOTIVO-RELAZIONALI E METACOGNITIVIMetacognizione: grande contenitore in cui vengono raccolte tutte le operazioni cognitivesovraordinate alle operazioni cognitive esecutive, con la funzione di coordinarle, guidarle eindurre alla riflessione (Cornoldi et al., 1993).

Motivazione: spinta all'azione (intrinseca vs estrinseca)

Stili di attribuzione: (interno ed esterno) con le loro ricadute emotive

Emozioni conseguenti alle principali attribuzioni (De Beni et al., 2003)

ATTRIBUZIONE ESITO POSITIVO ESITO NEGATIVO

impegno soddisfazione senso di colpa

abilità fiducia in sè depressione, vergogna

difficoltà del compito sorpresa pietà

caso sorpresa sorpresa,pietà

aiuto di altri gratitudine rabbia

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IN SINTESIMetacognizione come i meccanismi di regolazione e di controllo del funzionamento cognitivo,tra cui la pianificazione (immaginare come procedere per risolvere un problema, elaboraredelle strategie), la previsione (stimare il risultato di un'attività cognitiva specifica), e procedure(testare, rivedere, rimaneggiare le strategie), il controllo dei risultati ottenuti (valutare ilrisultato di un’azione in funzione dello scopo previsto) e la generalizzazione di una strategiadi risoluzione da un problema dato ad altri problemi o contesti nozionali.

Il modello metacognitivo di De Beni e coll. (2006), considera lo studio come un sistema complesso,risultante dall’interazione tra componente cognitiva, metacognitiva-strategica e motivazionaleattributiva.

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IL METODO FEUERSTEIN

Il metodo feuerstein, inventato dal professor Feuerstein nel 1992a Gerusalemme, si propone di modificare interamente le funzionicognitive carenti di una persona attraverso un lavoro paziente,sistematico, capillare e costante di mediazione. Alla base di ciòc' è una fiducia certa nella modificabilita' cognitiva strutturale diogni essere umano anche il più deficitario o culturalmentedeprivato. Oggi il metodo è applicato con ottimi risultati abambini con bisogni educativi speciali, dsa e disturbi delcomportamento per il miglioramento di funzioni cognitive altequali l'attenzione, il controllo dell' impulsivita' , la produzionelinguistica e il ragionamento metacognitivo.

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IL METODO FEUERSTEIN(TEORIA DELL’APPRENDIMENTO)

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IL METODO FEUERSTEIN

MODIFICABILITA' COGNITIVA STRUTTURALEIl metodo Feuerstein partendo dall’assunto di Vygotskiji che l’intelligenza si può insegnare e che in ogni uomo esiste un potenziale di apprendimento, ha come obiettivo principale la modificazionepermanente e continua delle strutture stesse del pensiero.Ciò che Feuerstein intende per cambiamento è una modificazione della struttura cognitiva,ossia un cambiamento talmente radicale da indurre una situazione di continuo progredire, senzaritorno alla situazione di carenza cognitiva precedente.Tali cambiamenti si ottengono attraverso un programma di intervento mirato.

APPRENDIMENTO MEDIATOGli stimoli che provengono dall’ambiente vengono filtrati dal mediatore(genitore, educatore, insegnante, operatore sociale, terapeuta, ecc…) e vengono presentati al bambino /ragazzo/personain modo tale che li possa recepire, li possa “ragionare” e diventino parte e fonte del suo bagaglio cognitivo e culturale.

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IL METODO FEUERSTEIN

Il P.A.S. (PROGRAMMA DI ARRICCHIMENTO STRUMENTALE)

Il P.A.S è un intervento speciale, mirato, preciso per innescare in un individuo la ModificabilitàCognitiva Strutturale.Il Programma di Arricchimento Strumentale consta di circa 400-500 pagine di esercizi carta-matitadivisi in 14 Strumenti. Il Programma viene svolto dalle tre alle cinque ore settimanali, coneventualmente degli intervalli per un periodo di due o tre anni. Gli Strumenti, proposti a gruppidi tre in modo alternato, vengono proposti ad un gruppo di persone (non più di 15) disposte con itavoli a U.Il gruppo deve essere eterogeneo al fine di garantire un dialogo e uno scambio di informazioniproficuo durante le lezioni, oltre che per favorire l’interazione tra i pari.Possono essere svolte anche lezioni individuali e, se vi è una base prescrittiva clinica, l’applicatoreP.A.S. può selezionare gli Strumenti e la loro sequenza valutando ciò che è più appropriato per lacorrezione delle funzioni cognitive carenti del soggetto.Il Programma non ha un contenuto specifico e non prevede conoscenze acquisite in precedenza,quindi è accessibile a una gran varietà di persone. Gli Strumenti che prevedono il saper leggere escrivere possono, in alcuni casi, essere posposti ad uno stadio successivo.Una lezione-tipo consta di un’introduzione di una pagina, il lavoro indipendente sulla pagina,una discussione e un principio (o generalizzazione) finale che viene scritto alla lavagna come sintesidi ciò che la pagina ha insegnato.

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DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO E BESIn un’ottica bio-psico-sociale, alla luce delle teorie dell’apprendimento sopra descritte ein contesto di didattica inclusiva, appare il tema dei B.E.S (bisogni educativi speciali).Il bisogno educativo speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e/oapprenditivo, che consiste in un funzionamento (frutto dell’interrelazione dei 7 ambitidella salute secondo il modello ICF – vedi dopo- ) problematico per il soggetto, intermini di danno, ostacolo o stigma sociale e che necessita di educazione specialeindividualizzata.Il bisogno educativo speciale: si manifesta in età evolutiva (prima dei 18 anni), coinvolge la globalità del funzionamento del soggetto, riguarda lui in prima persona è in continuum tra normalità e problematicità (definizione accurata dei criteri a tutela

del soggetto).

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I BES SULLA BASE DEL MODELLO ICF

Situazione di apprendimento come risultato di sette fattori

Condizioni fisiche (input biologico)

corpo capacità ed abilità

partecipazione sociale

Fattori contestualiAmbientali e personali

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I BES SULLA BASE DEL MODELLO ICF

Una difficoltà di funzionamento potrà originarsi da condizioni fisicheproblematiche: malattie genetiche, allergie, lesioni, traumi, disturbi del ciclosonno-veglia, disturbi del metabolismo e della crescita e deficit funzionali (visivi,motori, attenzione, memoria)Un’altra causa di difficoltà è una ridotta dotazione di abilità (capacità pura operformance influenzata da ruoli facilitanti/barrieranti del contesto). Si parla dideficit di linguaggio, autonomia, autoregolazione, ecc.Un’altra fonte di difficoltà è la scarsa partecipazione sociale (ostacoli allaformazione del ruolo sociale).Infine si esaminano le cause contestuali: ambientali (background socioculturaleed economico) e personali (autostima, reazioni emozionali eccessive,motivazione, stile di attribuzione, ecc.)Per valutare la presenza del BES in continuum con la normalità si esaminano iparametri del danno, dell’ostacolo e dello stigma sociale. Si supera quindi ladiagnosi nosografica.

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LA NOVITA’ DELLA DIRETTIVA E DELLACIRCOLARE MINISTERIALI SUI BESDirettiva ministeriale del 27 dicembre 2012 e relativa circolare n.8 del 6marzo 2013: unificazione degli alunni con BES includendo alunni condisabilità, alunni con DSA e alunni con altri BES dovuti a svantaggio edisagio ed estensione a questi ultimi sia il principio di personalizzazionedidattica (Legge 104/92 e generalizzato nella Legge 53/03) sia gli strumenticompensativi e dispensativi della legge 170/10.Ognuno di questi gruppi presenterà modalità e strategie di interventodifferenti.Alunni con disabilità: cerificazione medico-legale, profilo dinamicopersonale, PEI , piano educativo individualizzato, prove equipollentianche agli esami, docente di sostegno.Alunni con DSA: diagnosi da equipè certificata, progetto didatticopersonalizzato (PDP), strumenti compensativi e dispensativi anchenelle valutazioni.Alunni con altri BES: no diagnosi obbligatoria, segnalazioni servizisociali, contesto socio culturale e linguistico, osservazioni docenti,stesura PDP (più ridotto rispetto a quello degli studenti con DSA),strumenti compensativi e dispensativi se necessario, da usare anchenelle valutazioni finali ed esami (a patto che sia stato formalmentedeliberato dal Consiglio di Classe).

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IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON BES

Il pdp (piano didattico personalizzato) è previsto per gli alunnicon DSA e per quelli con altri BES, ma con alcune differenze.La circolare ministeriale n.8 del marzo 2013 cita:Fermo restando l’obbligo di presentazione delle certificazioni perl’esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e diDSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei team deidocenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi siaopportuno e necessaria l’adozione di una personalizzazionedella didattica ed eventualmente di misure compensative odispensative nella prospettiva di una presa in carico globale einclusiva di tutti gli alunni. Strumento privilegiato è il percorsoindividualizzato e personalizzato, redatto in un Piano DidatticoPersonalizzato (PDP) che ha lo scopo di definire, monitorare edocumentare –secondo un’elaborazione collegiale,corresponsabile e partecipa – le strategie di intervento piùidonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti.

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IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON BES

Alcune conseguenze: la scuola non è chiamata a identificare gli alunni con BES ma

quelli che hanno bisogno di una personalizzazione, definita in un PDP. (Questo alunno è BES perché secondo la scuola ha bisogno di un pdp e non questo alunno è BES e quindi si fa il pdp).

la soglia di individuazione dell’alunno con BES dipende dalla convenienza della strategia personalizzata (aver chiaro il tipo di intervento). Gli alunni quindi non possono essere considerati BES finchè non si è in grado di valutare e decidere l’intervento personalizzato.

Il pdp va compilato ogni anno ma si forma da esiti di valutazione iniziale, una in itinere e una finale

Gli strumenti compensativi e dispensativi sono utili ma il pdp per gli alunni con BES non può essere una mera esplicitazione di questi: bisogna seguire una individualizzazione precisione una gerarchia di intervento (prima strategia abilitativa, poi compensativa e infine dispensativa).

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PEI E I DUE TIPI DI PDP A CONFRONTOPEI PDP DSA PDP per gli altri BES

E’ obbligatorio? Sì Obbligo implicito No, però è conseguente a un atto di discrezionalità della scuola

Chi lo redige? Scuola-Servizisanitari

Scuola ed esperti esterni

Scuola ed esperti esterni

Quali vincoli? Certificazione, diagnosi funzionale e profilo dinamico funzionale

Certificazione dsa Relazioni cliniche se ci sono

Famiglia Collabora In raccordo Sforzo congiunto

Contenuti Normativa DPR24/02/1994

Linee guida 2011 No contenuti minimi

Chi sceglie i modelli? Scuola e Servizisanitari

Scuola Scuola

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QUALI STRUMENTI COMPENSATIVI PER ALUNNI CON ALTRI BES?

Gli strumenti compensativi sono risorse che ci permettono di superare, del tutto o in parte, i limiti di una disabilità. La definizione in linea con quella di ausilio può essere estesa a tutti i BES purchè si rivelino: esistenti per le esigenze, funzionanti e convenienti. Devono esistere: a differenza dei DSA, non ci sono

strumenti che possano compensare difficoltà esecutive, di comprensione, di comunicazione, ecc. Si possono inserire supporti didattici e di facilitazione strutturale che aiutano.

Devono funzionare: formare le competenze all’uso di questi strumenti compensativi (esempio pc)

Devono essere convenienti: i vantaggi nel suo utilizzo devono essere superiore agli svantaggi nel lungo termine.

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QUALI MISURE DISPENSATIVE PER GLI ALUNNI CON ALTRI BES?

Dispensare da alcune attività è utile per alunni conaltri BES solo se quell’attività crea forte disagio. Insostituzione di questa si fornisce all’alunno un altrotipo di supporto.

Unire la misura dispensativa a quella compensativaper non trascurare l’autonomia e la crescitadell’alunno.

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LA FACILITAZIONE E LA STRUTTURAZIONE

Facilitare non significa fare uno sconto, ma esonerare daun’attività troppo difficile, ridurre gli obiettivi, accontentarsidi meno (ogni aiuto è inteso però come elemento che deveessere progressivamente rimosso). In quest’ottica siinserisce la facilitazione nel pdp dei ragazzi con BES nellestrategie didattiche.Strutturare significa adattare il contesto di apprendimentoalle esigenze di tuta la classe e personali. Ad esempio perla classe organizzare i momenti della giornata, suddividerei ruoli, definire le regole, ecc.Per gli alunni con altri BES si può agire con strutturazionedel materiale (etichette, colori, tabella di timingsettimanale), del tempo (intervalli di lavoro brevi, pause,tabelle e timer), della responsabilità (token economy).

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LE STRATEGIE INCLUSIVE IN CLASSE

Valorizzare un clima positivo in classe Valorizzare la risorsa compagni con due metodi: cooperative

learning e tutoringIl cooperative learning è una metodologia di lavoro che si basasul lavoro di piccoli gruppi formati da alunni con caratteristichediverse tra loro. Bisogna stabilire un obiettivo da raggiungerecon il lavoro comune a cui seguirà una valutazione sia collettivache individuale. A ciascun membro del gruppo si assegna unruolo: controllore del tempo, controllore dei turni e dei compiti,controllore della voce, comunicatore, incollatore, tagliatore, ecc.Il fine ultimo è l’acquisizione di competenze sociali.Il tutoraggio è l’insegnamento reciproco tra alunni. Un alunnosvolge il ruolo di tutor a favore di un altro alunno. Bisognascegliere i due elementi della coppia accuratamente e preparareil tutor sulle tecniche di insegnamento (gestione dei rinforzi, degliaiuti, delle tecnologie).

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CRITERI DI VALUTAZIONE ED ESAMIPer gli alunni con altri BES bisogna stabilire i criteri di valutazione(personalizzazione delle modalità di valutazione separando lecompetenze da valutare dalle difficoltà di accesso o di gestionelegate al disturbo). Ad esempio aumentare i tempi, ridurrequantitativamente le consegne, strutturare le prove, programmarele prove, ecc.)Non solo modalità ma anche definizione dei livelli minimi attesi, noncome programmazione differenziata ma come livello dipreparazione attesa dopo il percorso di studi per quell’alunnospecifico. I margini sono più stretti nella scuola secondaria.Gli esami al termine del primo e del secondo ciclo di istruzioneprevedono un aspetto più sommativo. Per gli alunni con dsa si fariferimento all’aumento dei tempi di esecuzione e all’uso deglistrumenti compensativi (non dispensa e neanche modifica allastrutturazione delle prove). Per gli alunni con altri BES non vengonoesplicitati gli accorgimenti ma si dice di decidere come agire inmodo tale da consentire agli alunni di sostenere adeguatamentel’esame. E’ possibile dunque per lo meno attuare le strategieattuate per gli alunni con DSA.

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ALTRI BES

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DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON BES

1. Adattare i libri di testo: uso del cooperativelearning per fare l’analisi operativa (evidenziare leparti conosciute, quelle particolarmenteinteressanti e motivanti, quelle difficili), fare unoschema cartaceo o al pc inserendo immagini,costruire un glossario.

2. Adattare le verifiche: fornire un quadro di sintesiche lo studente può consultare.

3. Effettuare esercitazioni di gruppo con obiettividiversi

4. Usare l’approccio metacognitivo5. Usare mappe mentali e concettuali

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LE ESERCITAZIONI DI GRUPPO

Le attività di creazione del clima della classe sonopreparatorie all’apprendimento (ad esempio «Cosaso fare meglio?»)

Le attività cooperative semplici sono a sostegnodella spiegazione o dello studio, vengono fatte incoppia o al massimo in gruppi da tre, sono brevi ehanno lo scopo di far mantenere l’attenzione sulcompito e rielaborare i concetti.

Le attività cooperative complesse sono svolte dagruppi di 3-5 alunni, si mantiene il gruppo più alungo nel tempo e si suddividono bene i ruoli

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L’APPROCCIO METACOGNITIVO

Stimolare lo studente a riflettere sui suoi processi mentali.Si può agire sul funzionamento cognitivo generale,sull’autoregolazione o sulle variabili psicologiche.Funzionamento cognitivo generale: ad esempio eseguireun compito di memoria in gruppo per capire quali sono lestrategie che si adottano quando si memorizza uncontenuto (poesie, formule, ecc.).Autoregolazione: ad esempio proporre un’attività diproblem solving esplicitando le autoistruzioni e il confrontocon gli altri; compilare un planning settimanaleconsiderando i tempi di esecuzione, riflettere sullestrategie per prendere appunti, effettuare sempre larevisione in itinere e compilare l’autovalutazione a finecompito.

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MAPPE MENTALI E CONCETTUALI

Le mappe mentali sono strumenti che favorisconol’apprendimento di concetti in quanto ricalcano ilfunzionamento naturale del cervello. Idea centralein mezzo da cui partono i rami (sinapsi conmessaggio trascritto), la lettura si fa in senso orario.

Le mappe concettuali si riferiscono all’approcciocostruttivista secondo il quale l’individuo èresponsabile del suo processo di apprendimento.La mappa permette di costruire i concetti (parole-idee) collegandoli tra loro i diversi elementi (parole-legame)