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Apparato digerente e metabolismo energetico
Corso di Laurea Magistrale in
“Medicina e Chirurgia”
Prof. Clara Iannuzzi
Dipartimento di Biochimica, Biofisica e Patologia Generale
Fisiologia e Biofisica
A.A. 2016-2017
-Lungo tubo che decorre all’internodell’organismo e aperto verso ilmondo esterno.
-Funzione principale: portarenutrienti, acqua ed elettrolitidall’ambiente esterno a quellointerno.
- Funzione di difesa contro gliagenti estranei.
Sistema gastro-intestinale
IL SISTEMA DIGERENTE SVOLGE 4 PROCESSI FONDAMENTALI
-ASSORBIMENTO: non regolato quindiassorbiamo tutto quello che mangiamo.
-MOTILITA’/SECREZIONE: continuamenteregolate per aumentare la disponibilità dimateriale assorbibile.
Motilità: se gli alimenti si muovono tropporapidamente non permangono nel lume per untempo sufficiente per essere digeriti edassorbiti.
Secrezione: se gli enzimi digestivi non sonosecreti in quantità adeguate, gli alimenti nonpossono essere frammentati in una formaassorbibile.
Funzione di difesa
-Il sistema digerente oltre alle funzioni digestive ha il ruolo direspingere gli agenti estranei.
-Esso fornisce la più ampia superficie di contatto tra internoed esterno dell’organismo (area pari ad un campo da tennis) edaffronta il conflitto tra la necessità di assorbire acqua enutrienti e quella di impedire a batteri, virus ed agentipatogeni di penetrare nell’organismo.
-A questo scopo l’epitelio di trasporto è affiancato da unabatteria di meccanismi di difesa fisiolologici come muco,enzimi digestivi, acidi e la maggiore quantità di tessutolinfatico dell’organismo (l’80% di tutti i linfociti presentinell’organismo si trova nell’intestino tenue).
LA PARETE DEL CANALE ALIMENTARE HA 4 STRATI
ANATOMIA INTESTINO TENUE
Intestino tenue: tubo avvolto su se stesso lungo circa 2,5-3 m:
Duodeno circa 30 cm, digiuno circa 1m, ileo circa 1,5m.
Sede della maggior parte della digestione e dell’assorbimento.
Motilità
La motilità del tratto gastrointestinale ha due finalità:
1. Spostare gli alimenti dalla bocca all’ano
2. Mescolare meccanicamente il cibo per suddividerlo in piccoliframmenti (aumenta la superficie di esposizione agli enzimidigestivi)
-La motilità è determinata dalle proprietà del muscolo lisciopresente nella parete del tratto gastrointestinale ed èmodificata da segnali chimici provenienti da fibre nervose, daormoni e sostanze paracrine.
Schemi di contrazione nella motilità
Tra i pasti COMPLESSO MOTORIO MIGRANTE
funzione di pulizia del tubo digerente quasi vuoto
Durante i pasti e subito dopo
PERISTALSI
CONTRAZIONI SEGMENTALI
Contrazione peristaltica
Responsabile della progressione del bolo (spostamento in avanti)
Lo strato di muscolo circolare si contrae proprio dietro il bolo dicibo, spingendolo in avanti.
A sua volta, il segmento ricevente si contrae continuando ilmovimento in avanti.
Contrazioni segmentali
Responsabile del rimescolamento(nessun movimento netto in avanti)
Brevi segmenti di intestino alternativamente si contraggono e sirilasciano.
I muscoli circolari si contraggono mentre i muscoli longitudinali sirilasciano.
Secrezione
Equilibrio di massa tra entrate eduscite: cellule e ghiandole esocrinesecernono circa 7L di liquido algiorno nel lume del canalealimentare (enzimi digestivi, muco,acqua) fondamentale per lafunzione digestiva. Questo deveessere riassorbito per evitaredisidratazione.
Secrezione della saliva
-La saliva è un liquido ipoosmotico complesso secreto dalleghiandole salivari e comprende acqua, ioni, muco e proteine(enzimi ed immunoglobuline).
-La secrezione salivare è stimolata sia dal simpatico che dalparasimpatico.
-Essa è regolata dal centro salivare ubicato nel bulbo. Lapresenza di cibo nella bocca stimola i recettori delle papillegustative attivando il sistema nervoso parasimpatico el’aumento di saliva.
Secrezione acida
-Le cellule parietali secernono HCl nellume gastrico
-Anidrasi carbonica genera idrogenionie bicarbonato.
-Ioni H+ sono attivamente trasportatinel lume da pompe ATP dipendenti(scambiando K+).
-Ioni bicarbonato fuoriescono dallacellula in scambio con ioni Cl- chediffondono nel lume attraverso i canalidella membrana apicale
La secrezione gastrica viene suddivisa in tre fasi:
Fase cefalica
Fase gastrica
Fase intestinale
Regolazione fase cefalica
Stimoli della fase cefalica (vista,
gusto, odore cibo) conseguenti
masticazione o deglutizione, danno
luogo ad un aumentata attività
parasimpatica dei nervi gastrici che
incentiva cellule parietarie e
principali a produrre acido e
pepsinogeno rispettivamente e
gastrina nelle cellule G (feedback
positivo).
Regolazione fase gastrica
Appena il cibo raggiunge lo
stomaco entrano in gioco gli
stimoli della fase gastrica. La
presenza delle proteine nel
lume stimola i chemorecettori
della parete gastrica mentre
il cibo dilata lo stomaco
attivando i meccanocettori.
Secrezione succo pancreatico
Le influenze maggiori sullasecrezione pancreaticaderivano dagli ormonicolecistochinina (CCK) esecretina, che vengonorilasciati in risposta allapresenza di cibo nel duodeno.
Secrezione bile
CCK e secretina sono ancheresponsabili della regolazionedell’ingresso della bile nel duodeno
Ormone Sito di
secrezione
Stimoli per la
secrezione
Azioni
Gastrina Stomaco Proteine e prodotti della
digestione nello stomaco;
distensione dello stomaco;
segnale parasimpatico
Stimola la secrezione e la motilità
gastrica; stimola la motilità ileale e
rilassa lo sfintere ileocecale;
stimola il movimento di massa del
colon
Colecistochinina
(CCK)
Duodeno e
digiuno
Prodotti della digestione
di grassi o proteine nel
duodeno
Inibisce la secrezione e la motilità
gastrica; stimola la secrezione di
bicarbonato pancreatico, di enzimi
pancreatici, di bile dal fegato;
stimola la contrazione della
cistifellea e il rilassamento dello
sfintere di Oddi
Secretina Duodeno e
digiuno
Acido nel duodeno Inibisce la secrezione e la motilità
gastrica; stimola la secrezione di
bicarbonato pancreatico, di enzimi
pancreatici, di bile dal fegato
Peptide
insulinotropico
glucosio-dipendente
Duodeno e
digiuno
Glucosio, grassi o acido
nel duodeno; distensione
del duodeno
Inibisce la secrezione e la motilità
gastrica; stimola la secrezione di
insulina dal pancreas
Vie endocrine per il controllo gastrointestinale
La saliva inizia la digestione dei carboidrati
Digestione
Deglutizione
Stomaco
- Immagazzinare il cibo ingeritofinchè non si svuotanell’intestino tenue a unavelocità appropriata per ladigestione e l’assorbimentoottimali
- Secernere HCl ed enzimi periniziare la digestione delleproteine
- Produzione del chimo
Volume delchimo
determina la distensione della parete che ha uneffetto diretto sull’eccitabilità del muscololiscio; oltre ad agire attraverso i plessiintrinseci, il nervo vago e la gastrina
L’aumento del volume stimola la motilità e lo svuotamento
Grado difluidità delchimo
Il contenuto deve essere in forma fluida peressere evacuato
L’aumento della fluiditàpermette uno svuotamentopiù rapido
Fattori che regolano la velocità di svuotamento gastrico:
Fattori gastrici
Fattori duodenali
Presenza dilipidi, acidi,ipertonicità,distensione
Iniziano il riflesso enterogastrico o inducono ilrilascio di enterogastroni (secretina ecolecistochinina)
La presenza di questifattori nel duodenoinibisce un’ulterioremotilità e svuotamentodello stomaco finchè nonsono stati trattati
Fattori emotivi
Il succo digestivo gastrico è secreto dalle ghiandole alla base delle fossette gastriche
Produzione di HCl ad opera dicellule parietali e pepsinogenoad opera delle principali.
HCl distrugge i batteri e altrimicrorganismi ingeriti edenatura le proteine (pontidisolfuro e idrogeno).
Pepsina digerisce legamipeptidici frammentando leproteine.
La fase intestinale è inibitoria
-con il graduale svuotamento dello stomaco scompare ilprincipale stimolo per la secrezione gastrica, lapresenza del cibo
-accumulo di acido induce il rilascio di somatostatinache con un meccanismo di feedback negativo riduce lasecrezione gastrica
-il riflesso enterogastrico e gli enterogastronisopprimono le cellule secernenti
INTESTINO TENUE
Intestino tenue: tubo avvolto su se stesso lungo circa 2,5-3 m:
Duodeno circa 30 cm, digiuno circa 1m, ileo circa 1,5m.
Sede della maggior parte della digestione e dell’assorbimento.
Nel duodeno
-il chimo è mescolato con una soluzione acquosa provenientedal pancreas (succo pancreatico) che contiene diversienzimi digestivi ed è ricca di bicarbonato.
-Il bicarbonato neutralizza l’acidità del chimo provenientedallo stomaco (enzimi presenti nel succo pancreaticoagiscono al normale pH dell’intestino tenue leggermentealcalino).
-Oltre al succo pancreatico, il duodeno riceve anche la bile,un fluido secreto dal fegato che contiene bicarbonato e salibiliari (digestione lipidi).
Pancreas, secerne enzimi digestivi (enzimi proteolitici, amilasi pancreatica, lipasi pancreatica) e una soluzione alcalina acquosa
La secrezione esocrina pancreatica è regolata alla secretina e dallacolecistochinina
-Il coleretico più potente sono i sali biliari stessi.-Secretina.-Stimolazione vagale.
Nel periodo interprandiale, labile secreta vieneaccumulata nella colecisti.Quando il chimo raggiunge ilduodeno si induce(specialmente da parte deilipidi) il rilascio dicolecistochinina che stimolala contrazione della colecistie il rilasciamento dellosfintere di Oddi. Quindi labile viene scaricata nelduodeno dove facilita ladigestione e l’assorbimentodei lipidi.
La digestione nel lume dell’intestino tenue viene effettuata daglienzimi pancreatici e la digestione dei lipidi viene potenziata dallasecrezione biliare.
I carboidrati vengono ridotti a disaccaridi e monosacaridiLe proteine vengono degradate in frammenti peptici e amminoacidiI lipidi vengono ridotti completamente alle loro unità assorbibili,monogliceridi e acidi grassi
La membrana dell’orletto a spazzola contiene tre categorie di enzimi
-enterochinasi-disaccaridasi (maltasi, sacarasi e lattasi)-amminopeptidasi
CARBOIDRATI
Digestione non completa dei polisaccaridi: le amilasi non possonoidrolizzare:
Legami tra monomeri di glucosioLegami alla fine delle catene polisaccaridiche
Intolleranza al lattosio
I monomeri di glucosio sono trasportati attraverso la membrana apicale dellamucosa da un sistema di trasporto attivo sodio-dipendente (energia deriva dapompa Na+/K+)Glucosio fuoriesce dalle cellule per diffusione facilitata per poi diffondere neicapillari.
Il fruttosio viene assorbito per diffusione facilitata, quindi non èrichiesta energia.
PROTEINE
-Le proteine devono essere idrolizzatein tripeptidi, dipeptidi e amminoacidi,prima dell’assorbimento.
- La digestione delle proteine richiededue enzimi: ENDOPEPTIDASI eESOPEPTIDASI.
- Questi enzimi sono stoccati nelle cellule epiteliali come zimogeni e sonosecreti per esocitosi. Appena liberati nel lume del tratto GI subisconol’attivazione proteolitica.
- La tripsina converte nella forma attiva anche altri zimogeni.
Attivazione proteasi nell’intestino tenue
Assorbimento amminoacidi e piccoli peptidi
-Gli aa sono trasportati attivamentein cotrasporto con il sodio.
-Di- e tri-peptidi sono trasportatiattivamente ma utilizzandotrasportatori differenti dagli aa.
- Di- e tri-peptidi sono ulteriormenteidrolizzati a singoli aa dalle proteasiintracellulari.
- Gli aa sono infine trasportatiattraverso la membrana basolateralemediante diffusione facilitata eimmessi nel sangue.
LIPIDI
-L’efficace digestione dei lipidi è resapossibile dall’azione della bile che perprima vi entra in contatto nel duodeno.
-I sali biliari consentonol’emulsionamento dei globuli di grasso ingoccioline più piccole.
- Natura anfipatica: gruppi idrofobiciinterni e idrofilici esposti all’esterno.
- In questo modo i sali biliari consentonoai globuli di grasso di
mescolarsi meglio in acqua
interagire meglio con la lipasipancreatica.
Schema generale del catabolismo cellulare
Dai processi ossidativi l’energia per la vita
NAD+
FAD
Nutrienti
Ciclo di
Krebbs
Lipidi
complessi
Glicerolo Acidi grassi
Glicidi
complessi
Glucosio
Glicolisi
Piruvato
Acetil-CoA
Proteine
Amminoacidi
NH3, CO2, H2O
Prodotti semplici da
substrati complessi
Estrazione di
equivalenti riducenti
NADH + H+
FADH2
ATP ADP+P O2 H2O
PRODUZIONE
DI ENERGIA
Energie di combustione
4,1 kcal/g
4,1 kcal/g
9,3 kcal/g
5,05 kcal/LO2
4,65 kcal/LO2
5,92 kcal/gN2
Contenuto N2 urina
Glicidi
Lipidi
Proteine
Principali reazioni metaboliche durante la fase di assorbimento