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APRILE 2018 APP untamenti decanali TUTTE LE PROPOSTE DEL DECANATO DI SESTO CALENDE In Corsa - Messaggio Del Decano Messaggio Dell’Arcivescovo Alla notizia di Maria Madda- lena, Pietro e Giovanni, corsero al sepolcro e lo trovarono vuoto. Entrambi videro e credettero! Probabilmente di una corsa si è trattata anche per i “due” di Emmaus che, dopo aver rico- nosciuto Cristo allo spez- zare del pane, fecero ritorno a Geru- salemme. “Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che an- nuncia la pace, del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza” dice il profeta Isaia. Sono immagini che consegno a voi tutti nel dare avvio a questo strumento di comunicazione tra le parrocchie del nostro Decanato. Proprio a Pasqua! La Gioia che accompagna il credente deve vedere questa fretta nel trasmettere comuni- care ciò che più sta a cuore. Non fredde notizie, non semplici eventi... un sentito dire... ma ciò che è ragione della nostra fede. Intervista a Sua Eccellenza Mons. Mario Delpini – 10 Marzo 2018 Don Matteo: Buona sera eccellenza, dopo la visita pastorale che ha fatto l'arcivescovo scola e la chiusura fatta con lei, il passo che è stato dato al nostro decanato è stato quello di porre at- tenzione alla comunicazione. E per pro- muovere questo passo, ci siamo im- pegnati questi mesi a renderlo concreto cercando di lanciare dal primo di aprile una pagina facebook e un giornalino de- canale che accompagna e unisca varie comunità. Ci farebbe piacere ricevere il suo messaggio. Arcivescovo: Volentieri, volentieri perché la comunicazione è il segreto della possibilità di conoscere e di farsi conoscere, di rivelare quello che ci sta a cuore, di fare percepire agli altri le notizie e i desideri che la comunità pastorale, che il decanato, che anche la diocesi sta coltivando. Quindi, raccomando di desiderare la comunicazione, di frequentare i siti e gli strumenti che sono a disposizione, di partecipare attivamente a costruire una comunicazione. La comunione pro- fonda che unisce le comunità intorno all'Eucaristia, intorno alla stessa fede, intorno alla stessa Chiesa ha bisogno di farsi parola, di farsi messaggio, di farsi invito. E perciò, auguro a questi strumenti e a queste intenzioni ogni buono esito e che Dio vi benedica. A cura di Desecanews Ci deve attraversare un'ansia... la stessa di Papa Francesco il cui cuore e la cui mente sono con- centrati sull'evangelizzazione. In ogni occasione sembra chie- dersi: come posso proporre il Vangelo in questo tempo? Per questa gente, in questa si- tuazione concreta? È l'intento che ci muove: aiutare ad avere uno sguardo credente sulla chiesa, sul mondo, su ogni fatto per fare sempre più nostro le sguardo di Dio sulla realtà, sulle persone. Per rilevare la presenza di Dio nel quotidiano attraverso fatti di Vangelo, testimonianze di Vita, briciole di Speranza... Questo semplice strumento vorrebbe innescare un coin- volgimento a catena, affinché tutti noi - in questo impegno quotidiano di comu- nicazione di “buone” notizie - raggiun- giamo gli ambienti di vita che ogni giorno frequentiamo. Auguri per una Pasqua Santa! Don Pietro (decano) VISITA IL BLOG: www.desecanews.info SEGUICI: www. facebook.com/Desecanews/ SCRIVICI: [email protected] disegno di Massara Danila Pasqua 2018: un altro passo verso il vero passaggio Sappiamo tutti che "Pasqua significa passaggio " e, quotidianamente, sperimentiamo anche nella nostra vita personale di essere coinvolti in un divenire, che si realizza progressivamente, ma che è orientato ad un traguardo, da cui tutto prende significato. E questo è la Pasqua cristiana! Parliamo di "mistero" della Pasqua del Signore, il mistero per eccellenza, quello che rende comprensibili tutti gli altri, perchè ci rivela in pienezza ciò che Dio ha progettato da sempre per noi e lo ha realizzato in Cristo per opera dello Spirito Santo. Quindi, è "mistero" non ciò che è oscuro e non si capisce, ma ciò che riguarda l'intimità profonda della vita di Dio-Trinità, in rapporto a quanto è stato voluto e pensato, da sempre, per l'essere creato a sua immagine, l'uomo. Per questo, il termine "mistero" significa soprattutto dono d'amore, che supera la nostra miseria e la precarietà dell'esistenza. Il battesimo ha deposto in noi un seme destinato a realizzare lo sviluppo del dono, che Gesù ci ha ottenuto e offerto con la sua Passione, Morte e Risurrezione. Se ci pensiamo bene, arriviamo facilmente a capire che il dono di Dio, da cui tutto prende significato è proprio la Pasqua di Cristo, messa alla nostra portata dal sacrificio redentore che, attraverso il dono dello Spirito ci rende capaci di accogliere nella nostra fragile esistenza umana tutte le ricchezze che Dio Padre ha pensato, nella sua misericordia, di donare a noi, per mezzo del Figlio suo Gesù Cristo, nella grazia dello Spirito Santo. La Pasqua "vera" si realizzerà nell'incontro finale con Cristo Risorto, quando Egli stesso ci consegnerà al Padre, riconoscendo in noi i segni autentici della nostra somiglianza con Lui. Più apriamo la nostra mente e il nostro cuore, più ci accorgiamo di essere inadeguati di fronte a tanta ricchezza e comprendiamo quanto il bene che si trova in noi è conseguenza di un amore "gratuito e preveniente", dimostratoci dal Padre e realizzato in noi dallo Spirito Santo, dono del Risorto. E' stato scritto che "gli incontri importanti della vita non conoscono la patina dell'abitudine, ma sono sempre rivestiti di una gioia costantemente nuova". Per questo "celebrare la Pasqua" significa confermare in noi la gioia, che ci deriva dalla certezza di essere amati e di essere stati preceduti da un amore gratuito, che domanda solo di essere accolto. "Amo, perchè amo" dicevano molti santi mistici, che hanno efficacemente segnato il cammino della Chiesa; ma in forza della nostra certezza interiore, derivante dalla Parola che ci assicura che "Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio Unigenito", possiamo dire che la nostra gioia autentica è quella pasquale, quella, cioè, che è fondata sulla garanzia di essere stati preceduti e superati dall'amore, con la A maiuscola. E' bello amare, ma lo è in modo completo, quando ci si sente amati. Buona Pasqua, quindi! Ruspini Gianfilippo N° 1 - Aprile 2018

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APRILE2018APPuntamenti

decanaliTUTTE LE PROPOSTE DEL DECANATO DI SESTO CALENDE

In Corsa - Messaggio Del Decano Messaggio Dell’ArcivescovoAlla notizia di Maria Madda- lena, Pietro e Giovanni, corsero al sepolcro e lo trovarono vuoto.Entrambi videro e credettero!Probabilmente di una corsa si è trattata anche per i “due” di Emmaus che, dopo aver rico- nosciuto Cristo allo spez- zare del pane, fecero ritorno a Geru- salemme.“Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che an- nuncia la pace, del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza” dice il profeta Isaia.

Sono immagini che consegno a voi tutti nel dare avvio a questo strumento di comunicazione tra le parrocchie del nostro Decanato. Proprio a Pasqua!La Gioia che accompagna il credente deve vedere questa fretta nel trasmettere comuni- care ciò che più sta a cuore. Non fredde notizie, non semplici eventi... un sentito dire... ma ciò che è ragione della nostra fede.

Intervista a Sua Eccellenza Mons. Mario Delpini – 10 Marzo 2018

Don Matteo: Buona sera eccellenza, dopo la visita pastorale che ha fatto l'arcivescovo scola e la chiusura fatta con lei, il passo che è stato dato al nostro decanato è stato quello di porre at- tenzione alla comunicazione. E per pro- muovere questo passo, ci siamo im- pegnati questi mesi a renderlo concreto cercando di lanciare dal primo di aprile una pagina facebook e un giornalino de- canale che accompagna e unisca varie comunità. Ci farebbe piacere ricevere il suo messaggio.

Arcivescovo: Volentieri, volentieri perché la comunicazione è il segreto della possibilità di conoscere e di farsi conoscere, di rivelare quello che ci sta a cuore, di fare percepire agli altri le notizie e i desideri che la comunità pastorale, che il decanato, che anche la diocesi sta coltivando. Quindi, raccomando di desiderare la comunicazione, di frequentare i siti e gli strumenti che sono a disposizione, di partecipare attivamente a costruire una comunicazione. La comunione pro- fonda che unisce le comunità intorno all'Eucaristia, intorno alla stessa fede, intorno alla stessa Chiesa ha bisogno di farsi parola, di farsi messaggio, di farsi invito. E perciò, auguro a questi strumenti e a queste intenzioni ogni buono esito e che Dio vi benedica.

A cura di Desecanews

Ci deve attraversare un'ansia... la stessa di Papa Francesco il cui cuore e la cui mente sono con- centrati sull'evangelizzazione. In ogni occasione sembra chie- dersi: come posso proporre il Vangelo in questo tempo? Per questa gente, in questa si- tuazione concreta?È l'intento che ci muove: aiutare ad avere uno sguardo credente sulla chiesa, sul mondo, su ogni fatto per fare sempre più nostro le sguardo di Dio sulla realtà, sulle persone. Per rilevare la presenza di Dio nel quotidiano attraverso fatti di Vangelo, testimonianze di Vita, briciole di Speranza...Questo semplice strumento vorrebbe innescare un coin- volgimento a catena, affinché tutti noi - in questo impegno quotidiano di comu- nicazione di “buone” notizie - raggiun- giamo gli ambienti di vita che ogni giorno frequentiamo.Auguri per una Pasqua Santa!

Don Pietro (decano)

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SCRIVICI:[email protected]

disegno di Massara Danila

Pasqua 2018: un altro passo verso il vero passaggioSappiamo tutti che "Pasqua significa passaggio " e, quotidianamente, sperimentiamo anche nella nostra vita personale di essere coinvolti in un divenire, che si realizza progressivamente, ma che è orientato ad un traguardo, da cui tutto prende significato. E questo è la Pasqua cristiana!Parliamo di "mistero" della Pasqua del Signore, il mistero per eccellenza, quello che rende comprensibili tutti gli altri, perchè ci rivela in pienezza ciò che Dio ha progettato da sempre per noi e lo ha realizzato in Cristo per opera dello Spirito Santo. Quindi, è "mistero" non ciò che è oscuro e non si capisce, ma ciò che riguarda l'intimità profonda della vita di Dio-Trinità, in rapporto a quanto è stato voluto e pensato, da sempre, per l'essere creato a sua immagine, l'uomo. Per questo, il termine "mistero" significa soprattutto dono d'amore, che supera la nostra miseria e la precarietà dell'esistenza. Il battesimo ha deposto in noi un seme destinato a realizzare lo sviluppo del dono, che Gesù ci ha ottenuto e offerto con la sua Passione, Morte e Risurrezione.Se ci pensiamo bene, arriviamo facilmente a capire che il dono di Dio, da cui tutto prende significato è proprio la Pasqua di Cristo, messa alla nostra portata dal sacrificio redentore che, attraverso il dono dello Spirito ci rende capaci di accogliere nella nostra fragile esistenza umana tutte le ricchezze che Dio Padre ha pensato, nella sua misericordia, di donare a noi, per mezzo del Figlio suo Gesù Cristo, nella grazia dello Spirito Santo. La Pasqua "vera" si realizzerà nell'incontro finale con Cristo Risorto, quando Egli stesso ci consegnerà al Padre, riconoscendo in noi i segni autentici della nostra somiglianza con Lui. Più apriamo la nostra mente e il nostro cuore, più ci accorgiamo di essere inadeguati di fronte a tanta ricchezza e comprendiamo quanto il bene che si trova in noi è conseguenza di un amore "gratuito e preveniente", dimostratoci dal Padre e realizzato in noi dallo Spirito Santo, dono del Risorto.E' stato scritto che "gli incontri importanti della vita non conoscono la patina dell'abitudine, ma sono sempre rivestiti di una gioia costantemente nuova". Per questo "celebrare la Pasqua" significa confermare in noi la gioia, che ci deriva dalla certezza di essere amati e di essere stati preceduti da un amore gratuito, che domanda solo di essere accolto."Amo, perchè amo" dicevano molti santi mistici, che hanno efficacemente segnato il cammino della Chiesa; ma in forza della nostra certezza interiore, derivante dalla Parola che ci assicura che "Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio Unigenito", possiamo dire che la nostra gioia autentica è quella pasquale, quella, cioè, che è fondata sulla garanzia di essere stati preceduti e superati dall'amore, con la A maiuscola. E' bello amare, ma lo è in modo completo, quando ci si sente amati. Buona Pasqua, quindi!

Ruspini Gianfilippo

N° 1 - Aprile 2018

APPuntamentidecanali TUTTE LE PROPOSTE DEL DECANATO DI SESTO CALENDE

Liberi Dalla Paura - Il messaggio di Francesco per la GMG2018 Storie di Santità - Intervista a Suor ScolasticaAppuntamenti Decanali

Appuntamenti nel Decanato

Giovedì 5 - 12 - 26 Aprile e 3 Maggioore 20:15Cappella Dell’Istituto Card. Dell’Acqua, SESTO CALENDE- Azione Cattolica (AC): Lectio Divina

Lunedì 9 Aprile, ore 20:15Oratorio di SESTO CALENDE (Abbazia)- Corso Catechiste - Secondo in contro

Martedì 17 Aprile, ore 20:45Oratorio di ISPRA- Commissione Decanale Caritas

Lunedì 23 Aprile ore 15:00Oratorio di MERCALLO- Corso Catechiste, Terzo incontro

Sabato 28 Aprile, dalle 9:30 alle 12:00Casa Don Guanella di Barza, ISPRA- Ritiro Spirituale Mensile

Sabato 28 Aprile , ore 19:00Oratorio di Comabbio- Cena condivisa per le famiglie- Ore 21:00 adorazione Eucaristica

Lunedì 14 Maggio, ore 20:30Casa Don Guanella di Barza, ISPRAMadonna di Fatima, Consacrazione delle Parrocchie del Decanato a Maria- Rosario e celebrazione della S. Messa

Martedì 15 Maggio, ore 21:00Oratorio ANGERA- Consiglio Pastorale Decanale

Sabato 7 Aprile, ritrovo ore 13:00Partenza dall’Oratorio ANGERACamminata da Angera a S. Caterina del Sasso per preAdo – Ado – 18enni e Giovani- ore 19:30 cena con pizza, visita al monastero, celebrazione della S. Messa;- iscrizioni entro giovedì 5 aprile in Oratorio (0331930688) – euro 5,00;

Venerdì 11 Maggio, ore 20:30Oratorio CADREZZATEGiornata mondiale delle comunicazioni - incontro per i genitori Weblife: ragazzi connessi e genitori sconnessi?

In due percorsi: - il 2° e 4° Martedì del mese (10, 24 aprile e 8 Maggio) ore 15:00- il 2° e 4° Giovedì del mese (12, 26 aprile) ore 21:00Oratorio ANGERAPrendi e Mangia - un'occasione offerta a tutti per conoscere meglio la Bibbia e approfondire la nostra Storia di fede. Lettura degli Atti degli Apostoli

Mercoledì 9 Maggio, ore 20:45Istituto Card. Dell’Acqua,SESTO CALENDETerzo ciclo del Corso Biblico sugli ATTI DEGLI APOSTOLI: - Introduzione al libro degli Atti degli Apostoli e gli Atti di Pietro (Don Michele Aramini)

L’11 febbraio scorso è stato pubblicato il messaggio di papa Francesco per la prossima domenica delle Palme, trentatreesima Giornata mondiale della gioventù, che verrà celebrata nelle diocesi il 25 marzo.La riflessione di quest’anno ha come centro l’invito dell’angelo a Maria:«Non temere, perché hai trovato grazia presso Dio» (Lc 1,30). Il papa rivolge questo stesso invito ai giovani del mondo, ben conscio che il timore, spesso, alberga anche nel loro cuore. Le decisioni riguardo un futuro che appare sempre più incerto e insicuro, la corsa per adeguarsi a modelli spesso artificiosi e irraggiun- gibili, la paura di non poter raggiun- gere un’affermazione professionale e di non poter vedere realizzati i propri sogni sono alcuni dei timori presenti oggi in molti giovani. Tutte queste paure fanno emergere una confu- sione profonda nella quale numerose domande affollano caoticamente il cuore. Ed è in questo stordente grigiore che si fa strada la parola dell’angelo: «Non temere»; dove il “non temere” non implica affatto la rassegnazione, anzi chiede di dare un nome alle proprie paure, di individuarle e di rendersi conto che non si è gli unici a provarle. Il papa ricorda che «nelle Sacre Scritture troviamo 365 volte l’espressione “non temere”, con tutte le sue varianti. Come dire che ogni giorno dell’anno il Signore ci vuole liberi dalla paura». Con questa certezza, allora, è pos- sibile affrontare il futuro facendo leva su due pilastri ben definiti: la pre- ghiera e il dialogo con chi ha più esperienza di vita.

L’aprirsi all’altro, la bellezza di un colloquio, il gusto dell’incontro non devono essere persi a favore di una chiusura sterile e buia dietro lo schermo di un dispositivo tec- nologico e, al contempo, lo sguardo deve volare alto, alla ricerca di un abbandono fiducioso nell’ab- braccio del Padre che conosce ciò di cui abbiamo bisogno. Ognuno di noi, giovane o meno, è il “tu” di Dio, così preziosi ai suoi occhi da essere chia- mati per nome, così amati da Lui da essere accompagnati ogni giorno dalla presenza misteriosa della sua Grazia che, certo, non toglie le difficoltà della vita ma che aiuta a sostenerne il peso. Ed è dalla certezza che la Grazia di Dio è con noi che proviene la forza di avere coraggio nel presente. Coraggio anche nei momenti di difficoltà, coraggio anche nel timore, coraggio di avere fede anche quando tutti e tutto chiedono di non averne. Quando ci si apre alla Grazia anche l’impossibile può diventare possibile. Le difficoltà certo non mancheranno, sarebbe utopico pensare ad una vita che non le presenti, ma tutto cambia se le si affrontano con la certezza di non essere soli nel cammino, con la sicurezza di poter contare su un Altro che è misteriosamente presente e sugli altri che possono sostenerci. «Non giovani che cercano solo la comodità e che si tirano indietro davanti alle difficoltà», ma giovani coraggiosi ed entusiasti!

Marco Salina

A Sesto Calende, accanto alla millenaria Abbazia di San Donato, è attiva dal 1975 la casa di riposo per anziani “Sant’Angelo” voluta dall'illustre concittadino card. Angelo Dell'Acqua (1903-1972) e gestita dalle Suore di Nostra Signora della Mercede. Qui, all'ingresso, dietro il bancone, può capitare al visitatore di essere accolto dal sorriso mite e cordiale e dalle parole gentili di un'anziana Suora. Il suo nome è Suor Scolastica Pavanel, ed ha una storia speciale da raccontare. Suor Scolastica, ci fornisca brevemente una sua scheda biografica.Sono nata nel 1926, e sono cresciuta a Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia. Nel 1950 sono diventata Suora Mercedaria, e in seguito mi sono diplomata infermiera. Ho svolto la mia attività a Roma, Monfalcone, Cagliari, Bologna, Sessa Aurunca, Bonsecours (in Belgio) e dal 1997 sono a Sesto. Per 14 anni sono stata a servizio del card. Angelo Dell'Acqua, nella sua casa: per nove anni in Vaticano e per cinque anni al Laterano.Come è arrivata in Vaticano? Quali erano i suoi compiti?Nel 1959 mons. Dell'Acqua, allora Sostituto della Segreteria di Stato, ha chiesto alla Madre Generale delle Mercedarie, Madre Maria Cabras, di poter avere due Suore per il governo della sua casa e per accudire la madre Giuseppina, anziana e malata, che viveva con lui e con sua sorella, Rita. Siamo state scelte Suor Angelica, che era una cuoca eccellente, ed io che ero infermiera. Mons. Dell'Acqua abitava in un appartamento nel Palazzo Apostolico Vaticano, adiacente alla basilica di San Pietro e alla Cappella Sistina... Noi stendevamo i panni su un balcone che affacciava su piazza San Pietro! Quando la mamma di Monsignore voleva fare due passi, veniva una macchina dell'autoparco e ci portava negli splendidi Giardini Vaticani. Ci parli di Giovanni XXIII.Papa Giovanni nutriva grande stima e affetto per mons. Dell'Acqua: si conoscevano fin dal 1935, quando avevano lavorato insieme nella Delegazione Apostolica di Istanbul. Dell'Acqua è stato uno dei più stretti e fidati collaboratori e consiglieri di Papa Giovanni.Lei ha incontrato Giovanni XXIII?Vedevamo il Papa nelle cerimonie, a San Pietro... E poi ho un ricordo speciale che risale al Giovedì Santo del 1961... Papa Giovanni volle che mons. Dell'Acqua, con la mamma e la sorella, partecipassero alla Messa nella sua cappella privata. All'inizio sembrava che anche noi due Suore dovessimo assistere, ma poi mons. Dell'Acqua ci disse di rimanere a casa... A un certo punto, telefona l'aiutante di camera del Papa e ci dice: "Venite in cappella. Il Papa ha domandato: "Dove sono le Suore? Fatele venire". Noi eravamo in cucina, ci siamo preparate in fretta e siamo corse. Il Papa ci ha aspettato prima di cominciare la Messa! Alla fine, ha preso per mano la signora Giuseppina e le ha fatto visitare l'appartamento pontificio.Dopo Papa Giovanni, Paolo VI: Giovanni Battista Montini...Mons. Dell'Acqua era molto amico del card. Montini: avevano lavorato insieme, negli uffici della Segreteria di Stato. Paolo VI lo tenne al suo fianco come Sostituto per quattro anni: poi nel 1967 lo creò Cardinale e l'anno dopo lo nominò Vicario di Roma, incarico che tenne fino alla morte nel 1972. Il card. Dell'Acqua morì a Lourdes, la sera del 27 agosto 1972. Sul sagrato della basilica del Rosario, stava contemplando la processione aux flambeaux quando improvvisamente si >>>

>>> accasciò a terra. Io mi trovavo a pochi metri da lui...Le sue ultime parole furono: "Che meraviglioso spettacolo di fede!".Ha qualche ricordo di Papa Montini?Quando ancora era Cardinale, era venuto qualche volta a trovare mons. Dell'Acqua nel suo appartamento. L'ultima volta, fu nei giorni dolorosi dell'agonia di Papa Giovanni. Io poi lo riaccompagnai alla porta. Ricordo che il mio sguardo fu attratto dalle sue calze cardinalizie rosse, e che ebbi come la premonizione che presto sarebbe stato il nuovo Papa... Sul finire del 1965, le condizioni di salute della mamma di mons. Dell'Acqua peggiorarono. Paolo VI venne di persona a trovarla in casa... La signora Giuseppina morì il 31 marzo 1965, e la sera di quello stesso giorno il Papa volle venire ad esprimere le sue condoglianze a recitare il Rosario presso la salma, insieme ai familiari e a noi Suore.Dei due Papi di cui abbiamo parlato uno è Santo e l'altro lo diventerà fra pochi mesi. Le è capitato di incontrare qualche altro Santo?Negli anni trascorsi in Vaticano ho avuto la grazia di incontrare tante persone delle quali ho ammirato la dedizione al bene della Chiesa... Anzitutto il card. Dell'Acqua: l'ho servito per tanti anni e ho sperimentato quotidianamente la sua fede limpida, il suo carattere buono e generoso, la sua instancabile operosità... Poi, mi viene in mente mons. Loris Capovilla, fedelissimo segretario di Papa Giovanni, col quale sono rimasta in contatto per oltre cinquant'anni: l'ho visitato in ospedale pochi giorni prima che morisse, a Bergamo, nel 2016, sette mesi dopo aver compiuto cent'anni... Se parliamo di Santi già canonizzati, penso a mons. Josemaria Escrivà de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei, legato da profonda amicizia a mons. Dell'Acqua. Quando veniva a trovarlo, mi chiedeva sempre di portargli un buon caffè. Mi chiamava, con accento spagnolo, Suor Escolastica... Mons. Escrivà era molto affezionato anche alla sorella di mons. Dell'Acqua, e disse ad alcune sue strette collaboratrici dell'Opus Dei: "Offrite a Suor Scolastica e alla signorina Rita Dell'Acqua qualche occasione di distrazione e di svago: invitatele a bere un the, andate e trovarle portando loro una torta fatta in casa". E questa raccomandazione la ripeteva spesso... Rita Dell'Acqua è morta nel 1978... Ancora oggi, dopo quarant'anni, le collaboratrici di mons. Escrivà tengono fede all'incarico ricevuto dal loro Santo fondatore e di tanto in tanto mi scrivono o mi telefonano... L'ultima volta è stata il 10 febbraio, per farmi gli auguri di buon onomastico... A 91 anni compiuti, Suor Scolastica ha qualche problema di deambulazione e qualche acciacco legato all'età: ma la mente è lucidissima e la memoria funziona ancora molto bene... Pensando a quand'era più giovane, due sono le cose di cui si rammarica: "Mi piaceva tanto cantare, ma adesso non riesco più a farlo perchè la mia voce si è indebolita... E poi mi è stato proibito di guidare la macchina... Io ho preso la patente imparando a guidare nelle trafficatissime strade di Roma!". L'età non più verde non impedisce a Suor Scolastica di utilizzare con disinvoltura un telefono cellulare, anche per inviare messaggini... E, soprattutto, non le impedisce di coltivare una fitta rete di amichevoli relazioni, nelle quali mette a frutto i doni preziosi della sua profonda spiritualità e della sua ricca umanità.

Mauro Lanfranchi

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