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“LINEE GUIDA D’ISTITUTO SULLE AZIONI IN RISPOSTA AI DIVERSI FUNZIONAMENTI DEGLI ALUNNI”

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“LINEE GUIDA D’ISTITUTO SULLE AZIONI IN RISPOSTA

AI DIVERSI FUNZIONAMENTI DEGLI ALUNNI”

INCLUSIVITA’ Premessa La Scuola inclusiva è un contesto che permette a ciascuno di sviluppare il suo modo di essere agente

costruttivamente, cioè in maniera funzionale al raggiungimento di risultati apprezzabili.

L’Inclusività è un percorso verso la crescita illimitata degli apprendimenti di alunni, insegnanti, genitori, enti e

territorio .

Si fonda su tre temi principali:

il funzionamento umano differente;

l’equità nel considerare di “pari valore, dignità e diritti” ogni differenza: cercandola e riconoscendola, offrendo forme

di differenziazione per raggiungere situazioni di uguaglianza sostanziale tra gli alunni;

l’efficacia attraverso offerte formative in grado di sviluppare il massimo potenziale apprenditivo e la buona

partecipazione sociale di ciascun alunno.

Finalità dell’istituto

Favorire il successo formativo degli alunni, promuovendo lo sviluppo delle potenzialità personali e

delle capacità in ambito relazionale e sociale

Educare all’autodeterminazione per imparare a scegliere (Progetto di vita)

Valorizzare culture diverse, riducendo ogni forma di discriminazione

Mobilitare/indirizzare le risorse di tutta la comunità educante: insegnanti, genitori, territorio

Organizzare il sostegno alle diversità attraverso la costruzione di contesti facilitanti e la riduzione

delle barriere

Supportare la diffusione delle TIC come mezzo per facilitare i processi di

insegnamento/apprendimento

Il processo di insegnamento/apprendimento è un progetto dove creiamo un movimento che dall’esistente va verso un

“non ancora” realizzato. Noi non accettiamo la conservazione dell’esistente, anzi ne progettiamo il cambiamento,

aiutando ciascuno a diventare se stesso.

CRITERI DI INDIVIDUAZIONE ALUNNI BES “Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le

scuole offrano adeguata e personalizzata risposta” (Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e Circolare n°8 del 06/03/2013)

ALUNNI CON DISABILITA’ (L. 104/92)

La Documentazione comprende: 1. Verbale di accertamento della situazione di disabilità 2. Diagnosi Funzionale 3. Profilo Dinamico Funzionale (PDF) 4. Piano Educativo Individualizzato (PEI)

ALUNNI CON DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO (L. 170/2010 con presenza di certificazione sanitaria).

La Documentazione comprende: 1. certificazione clinica effettuata dalle UONPI delle strutture pubbliche e

private accreditate (secondo i criteri previsti dalle Linee di Indirizzo regionali e dalla Consensus Conference nazionale per i DSA del 2007)

2. Piano Didattico Personalizzato

ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI: ADHD, Disturbo Oppositivo Provocatorio DOP, Borderline cognitivo, Disturbo del Linguaggio DL, Deficit delle abilità non verbali, Deficit della coordinazione motoria (Disprassia), Disturbo della condotta in adolescenza.

La Documentazione comprende: 1. Relazione clinica effettuata dalle UONPI delle strutture pubbliche o private accreditate 2. Piano Didattico personalizzato

ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO-culturale*: alunni seguiti dal servizio sociale, situazioni segnalate dalla famiglia, rilevazioni del Team docenti attraverso osservazione diretta.

La Documentazione comprende: 1. Segnalazione Servizi Sociali 2. Verbale del Team docenti/Consiglio di Classe 3. Piano Didattico Personalizzato BES

ALUNNI CON SVANTAGGIO LINGUISTICO / CULTURALE*: alunni stranieri neo-arrivati in Italia, ultratredicenni di Paesi di lingua non latina; alunni stranieri che oltre allo svantaggio linguistico-culturale manifestino altre problematiche.

La Documentazione comprende: 1. Indicazioni Commissione Intercultura o Protocollo di Accoglienza Alunni

Stranieri 2. Verbale del Team docenti/Consiglio di Classe 3. Piano Didattico Personalizzato BES

ALUNNI CON DISAGIO COMPORTAMENTALE/RELAZIONALE*: alunni con funzionamento problematico, definito in base al danno vissuto effettivamente dall’alunno, prodotto su altri e sull’ambiente (senza certificazione sanitaria).

La Documentazione comprende: 1. Eventuale relazione sociosanitaria 2. Verbale del Team docenti/Consiglio di Classe 3. Piano Didattico Personalizzato BES

ALUNNI CON DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO*: alunni non certificati e/o

diagnosticati che manifestano difficoltà nello sviluppo delle competenze previste per

la classe di appartenenza.

La Documentazione comprende: 1. Eventuale relazione socio-sanitaria 2. Verbale del Team docenti/Consiglio di Classe 3. Piano Didattico Personalizzato BES

*Le situazioni sopracitate vengono considerate nella misura in cui costituiscano un ostacolo per lo sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale, sociale dell’alunno e generino scarso funzionamento adattivo, con conseguente peggioramento della sua immagine sociale. Gli interventi saranno messi in atto per il tempo strettamente necessario per superare le situazioni di disagio, avendo carattere transitorio.

ALUNNI CON DISABILITA’

La Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF), l’ultima versione delle

classificazioni internazionali della disabilità curate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, avvia un’importante

innovazione concettuale e culturale perché ridefinisce e precisa la valenza neutrale e imparziale del concetto di

disabilità, liberandolo da una connotazione che lo associava direttamente alla limitazione fisica, sensoriale o

intellettiva. La disabilità non é più definita come malattia o disturbo, ma come una condizione generale che può

risultare dalla relazione complessa tra la condizione di salute della persona e i fattori contestuali che rappresentano le

circostanze in cui vive.

La disabilità si connota, di conseguenza, come un concetto trasversale e universale, un fenomeno sociale

multidimensionale, una situazione che ogni persona può vivere quando, presentando una data condizione di salute,

incontra un ambiente sfavorevole.

Si apre, pertanto, una prospettiva in cui la salute e la disabilità sono due aspetti dello stesso fenomeno, e l’ICF sembra

fornire i principi di riferimento e le indicazioni per favorire, l’integrazione tra la prospettiva pedagogica e quella

sanitaria, per rafforzare e migliorare il lavoro sociale di rete, il confronto all’interno delle équipe multidisciplinari, la

collaborazione con le famiglie e con le comunità locali, l’integrazione scolastica, la partecipazione e l’inclusione sociale

delle persone con disabilità.

In questa prospettiva l’inclusione non deve rimanere una dimensione che si riferisce solo al mondo scolastico, ma

deve percorrere e invadere “tutte le sfere vitali e sociali, i luoghi concettuali e quelli spaziali, per diventare un

processo culturale e mentale e non solo un intervento organizzativo”.

La risposta educativa speciale deve essere inventata in ogni momento e sembra richiedere una speciale capacità di

pensare che inizia dalla percezione globale, unitaria e contestuale della persona e del suo problema da risolvere.

La presa in carico dell’alunno da parte dell’istituto prevede tre azioni:

CONOSCERE L’ALUNNO 1. presa visione della documentazione: i documenti disponibili da consultare sono: la Certificazione, la

Diagnosi Funzionale, il Profilo Dinamico Funzionale, il Piano Educativo Individualizzato dell’anno precedente;

2. raccolta di informazioni: colloqui specifici con colleghi degli anni/ordini di scuola precedenti, con gli operatori socio-sanitari (assistenti USSL, assistenti alla comunicazione), con il personale ausiliario, amministrativo, con la famiglia, con gli specialisti;

3. analisi del contesto relazionale, delle autonomie, dell’apprendimento, dell’uso delle conoscenze.

CONOSCERE LE SCELTE ORGANIZZATIVE DELLA SCUOLA 1. attraverso la lettura del POF in tutte le sue parti il docente potrà conoscere le scelte educative per la

curricolarità e per l’extracurricolarità dell’Istituto e l’organizzazione e/o l’organigramma dello stesso; 2. composizione, finalità ed obiettivi specifici del GLI d’istituto; 3. le “Linee guida d’Istituto” sulle azioni in risposta ai diversi funzionamenti degli alunni.

CONOSCERE IL TERRITORIO 1. le Reti Istituzionali; 2. le risorse della comunità educante; 3. gli Enti con cui la scuola collabora.

La progettazione

La persona con disabilità richiede un sistema flessibile capace di accogliere tutti per valorizzare la specificità di

ciascuno. In quest’ottica risultano strategici i seguenti punti:

forte collaborazione tra docenti curricolari e di sostegno; prassi condivise; raccordo e integrazione tra PEI e programmazione di classe; apertura verso l’esterno ed utilizzo delle risorse del territorio evitando che il percorso di integrazione si

esaurisca in una serie di azioni tecnico riabilitative e facendo in modo che il PEI diventi la base su cui costruire un progetto di vita più ampio;

continuità tra ordini di scuola intesa come attività di transizione, trasmissione di informazioni e modalità flessibile di organizzazione delle attività;

relazioni solidali tra compagni per tessere l’inclusione e favorire l’apprendimento; crescita psicologica degli alunni in termini di autostima, immagine di sé per motivare l’apprendimento e la

consapevolezza delle potenzialità, per ricercare facilitatori e eliminare barriere;

coinvolgimento attivo delle famiglie.

I Documenti di pianificazione: PDF e PEI

Nel corso dell’a.s. presentazione della prima stesura o aggiornamento del Profilo Dinamico Funzionale, redatto in collaborazione con l’Ente e la famiglia. Il Profilo Dinamico Funzionale (allegato 1) è uno strumento dinamico elaborato:

per i nuovi certificati entro giugno del primo anno di certificazione; viene aggiornato all’ingresso alla Scuola di ordine e grado superiore; nel corso della terza classe della SS di 1° grado è integrato dalla sintesi del consiglio

orientativo(allegato 2 )

Il Piano Educativo Individualizzato (allegato 3)

In questo documento si elaborano gli obiettivi educativi e disciplinari generali e specifici, metodologie, i tempi e gli

spazi utilizzati. Si inseriscono progettazioni extrascolastiche (riabilitative o altro).

Il PEI viene discusso con l’equipe territoriale che ha in carico l’alunno nel primo incontro utile.

La famiglia, convocata ad apposito incontro dall’insegnante di sostegno, contribuisce alla stesura del PEI e lo firma per

condivisione del percorso educativo e didattico.

Le programmazioni e le verifiche periodiche seguiranno la scadenza di quelle della classe di appartenenza, salvo diversa definizione espressa nello stesso PEI . Il PEI viene presentato dal team pedagogico/Consiglio di classe con scadenza definita dal Dirigente scolastico.

Progettazioni Speciali

L’insegnante di sostegno si attiverà per proporre percorsi che favoriscano l’integrazione dell’alunno DA in collaborazione con i team docenti/Consigli di classe dell’ordine di scuola frequentato dall’alunno, con docenti di altri ordini di scuola, con gli enti territoriali (ULSS, Nostra famiglia, Comune, Privato sociale) da svolgersi sia all’interno del gruppo classe che al di fuori di esso.

Adozione dei libri di testo

(C.M.02/12/98 e C.M. 724) E’ prevista la possibilità, in accordo con la famiglia e in presenza di specifica relazione, di proporre al Collegio Docenti l’adozione di testi alternativi a quelli della classe di appartenenza. Gli insegnanti formalizzeranno la proposta secondo le seguenti modalità:

Scuola dell’Infanzia: per gli alunni iscritti alla Scuola Primaria nel mese di Aprile i docenti comunicheranno per iscritto l’esigenza di scelta alternativa al coordinatore di plesso della Scuola Primaria;

Scuola Primaria: nell’Interclasse con i rappresentanti dei genitori prevista per il mese di maggio; per gli alunni iscritti alla Scuola secondaria gli insegnanti delle classi quinte comunicheranno per iscritto la necessità di scelta alternativa al coordinatore della Scuola Secondaria;

Scuola Secondaria di 1°grado nel penultimo Consiglio di Classe dell’a.s. e successivamente nel Collegio docenti convocato per l’adozione dei libri di testo

Gli Uffici avviseranno tempestivamente per iscritto i genitori degli alunni della Scuola Secondaria di 1° grado di non acquistare i testi previsti per la classe di appartenenza del figlio e di attendere la comunicazione dei docenti all’inizio dell’AS.

La Valutazione

La valutazione dell’alunno secondo le disposizioni in vigore

è effettuata da tutti gli insegnanti; è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del PEI; è espressa in decimi.

La scheda di valutazione potrà essere integrata da un documento con descrittori relativi al PEI. Per l’esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte dalla Commissione prove di esame differenziate corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Agli alunni che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo valido per l’iscrizione e la

frequenza delle classi successive.

La certificazione delle competenze sarà redatta utilizzando i modelli in uso dalla Scuola. Nel caso fosse necessario il team docenti/Consiglio di classe produrrà un documento personalizzato che faccia riferimento agli obiettivi del PDF.

Prove INVALSI

La decisione di far partecipare e con quali modalità gli alunni con disabilità è rimessa al giudizio dei team

docenti/consigli di classe per il tramite del DS. È comunque possibile strutturare prove specifiche. Non è consentita la

presenza dell’insegnante di sostegno in classe durante lo svolgimento della prova.

Incontri: Insegnanti, Famiglie, Enti

Settembre Scuola dell’Infanzia: assemblea di sezione e di classe. A seguire incontri individuali. Per l’alunno con disabilità saranno

presenti gli insegnanti del team e l’insegnante di sostegno, se già nominata, nel corso della riunione si compilerà il

“Questionario guida per il primo colloquio con i genitori” (allegato 4), che sarà inserito nel registro personale

dell’alunno.

Scuola Primaria: assemblea di sezione e di classe. A seguire incontri individuali. Per l’alunno con disabilità saranno

presenti gli insegnanti del team e l’insegnante di sostegno, se già nominata.

Scuola Secondaria: assemblea di classe per presentazione del Piano dell’offerta formativa e del patto di

corresponsabilità. Saranno presenti il coordinatore di classe e l’insegnante di sostegno se nominato.

Ottobre/Novembre 1° GLHO: definizione obietti del PEI; parere orientativo per gli alunni della classe terza della scuola secondaria (ALLEGATO 2);

Aprile /maggio.

2° GLHO: verifica finale PEI didattico-educativo necessità dell’elaborazione o meno di un progetto di deroga per la richiesta dell’organico di fatto di sostegno (per tutti gli alunni certificati); necessità di assegnazione di un OOSS e il monte ore che la scuola richiederà con lo specifico progetto. Sono previsti in corso d’anno scolastico al fine di. L’insegnante di sostegno stilerà un verbale di ogni incontro che verrà consegnato in Segreteria e successivamente inserito nel registro personale dell’alunno (allegato 5). Partecipano agli incontri il coordinatore di classe e l’insegnante di sostegno (in caso si rendesse necessaria la presenza di altri docenti si farà motivata richiesta al Dirigente scolastico), la famiglia, gli operatori socio-sanitari. Gli incontri sono richiesti dalla Scuola tramite l’insegnante FS o la Segreteria. I verbali saranno firmati da tutti i presenti.

Ottobre: incontro tra insegnanti di classe, insegnante di sostegno ed operatore socio-sanitario per la definizione di modalità d’intervento ed obiettivi educativi comuni. Scuola dell’Infanzia durante la riunione di team; Scuola Primaria durante il coordinamento; Scuola Secondaria di 1° in apposito incontro tra insegnante coordinatore, insegnante di sostegno e operatore socio-sanitario (da considerarsi nel Progetto “Incontro con gli Enti”);

Ottobre: Convocazione Consiglio di classe e riunione del team pedagogico per stesura definitiva PEI.

Ottobre/Novembre: convocazione della famiglia a cura dell’insegnante di sostegno per condivisione PEI,

(per la Scuola Primaria è possibile utilizzare il coordinamento).

In corso di anno scolastico l’insegnante di sostegno nella Scuola dell’Infanzia e Primaria parteciperà ai ricevimenti dei genitori come stabilito per la classe di appartenenza dell’alunno; nella Scuola Secondaria di 1° grado l’insegnante di sostegno stabilirà l’orario di ricevimento settimanale, che comunicherà ai genitori.

GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione)

Settembre/Ottobre: Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° GLI seduta sezionale per ordine di scuola: incontro FS area “Disabilità e disagio”, coordinatori di classe e insegnanti di sostegno in servizio, per definire la proposta di assegnazione degli insegnanti di sostegno e del monte ore per ogni singolo alunno da presentare al Dirigente scolastico. Criteri per l’assegnazione dell’insegnante: continuità didattica-ducativa, competenze particolari dell’insegnante, figura di riferimento/ identificazione; Criteri per l’assegnazione del monte ore: grado di disabilità, numero ore presenza di assistente o di altro operatore, problemi di ordine comportamentale e/o organici, grado di individualizzazione del PEI rispetto alla programmazione prevista per il gruppo classe.

Ottobre: GLI seduta sezionale per ordine di scuola: incontro tra gli insegnanti di sostegno dell’IC e insegnante FS area disabilità per concordare modalità comuni circa:

Approccio didattico ed educativo con gli alunni Rapporti con gli enti esterni Stesura dei documenti di pianificazione: PDF, PEI

In corso di anno scolastico

GLI sezionali degli insegnanti di sostegno con la presenza dell’insegnante FS area disabilità per valutare l’azione educativa-didattica generale svolta. La scansione temporale verrà definita nel Piano delle attività funzionali. GLI seduta plenaria (capitolo XI del regolamento d’istituto)

La Continuità

La continuità didattico-educativa tra i diversi ordini di scuola garantisce un passaggio privo di fratture e coerente con i

bisogni educativi, i ritmi di apprendimento individuali.

Scuole dell’IC: Curricolo sulle autonomie (allegato 6)

Scuola Secondaria: Protocollo d’Istituto per l’Orientamento (allegato7)

Classi terze scuola secondaria di 1° grado. Nel territorio:

Ottobre/Gennaio: attività di orientamento programmate dall’IC Gennaio/Maggio: attuazione progetti di accompagnamento (possibilità di prosecuzione delle

azioni di accompagnamento nel mese di settembre/ottobre del successivo a.s.).Sarà cura dell’insegnante di sostegno, se ritenuto necessario, progettare tali momenti in accordo con i referenti dell’ordine di Scuola superiore

All’interno dell’IC

Febbraio/Marzo colloqui tra insegnante di sostegno e genitori dell’alunno che frequenta la seconda classe della Scuola secondaria per la compilazione del questionario “Pensiamoli Grandi” (allegato 8). L’insegnante inserirà il modulo nel registro personale dell’alunno come documentazione per il successivo a.s..

Ottobre/Maggio: attuazione progetti di continuità previsti dall’IC; potranno essere concordate ulteriori visite o attività da svolgere nella scuola che accoglierà l’alunno. Sarà cura degli insegnanti di sostegno progettare questi momenti.

Giugno: possibile predisposizione di progetti specifici di continuità tra diversi ordini di Scuole dell’IC da sottoporre all’approvazione da parte del Collegio dei Docenti. Il progetto consentirà all’insegnante di sostegno o di classe di “accompagnare” per alcune ore l’alunno all’inizio del successivo a.s. (allegato 9).

Settembre: attivazione dei Progetti di continuità da parte dell’insegnante di sostegno dell’ordine di scuola precedente (in mancanza di questo potranno attuarlo gli insegnanti di classe).

Personale Collaboratore Scolastico

In base al mansionario e agli incarichi specifici assegnati il personale collaboratore scolastico ha il compito di assistere gli alunni con disabilità presenti nella scuola fornendo ausilio nell’accesso alla struttura scolastica, nell’uso dei servizi igienici, durante la mensa, nella cura dell’igiene personale e negli spostamenti per le attività d’Istituto. All’inizio dell’AS viene individuato il personale che prioritariamente interviene in caso di necessità (funzioni aggiuntive da attribuirsi come da contrattazione d’Istituto). Durante la mensa compito specifico dei collaboratori scolastici incaricati di assistenza è quello di essere di ausilio agli alunni con qualche difficoltà nell’alimentazione, tenuto conto che per gli alunni certificati gravi è prevista la presenza di apposita assistente. La competenza educativa, di tutela e sorveglianza degli alunni in mensa è degli insegnanti, salvo che per gli alunni in quel momento gestiti da assistente USSL, qualora l’attività di mensa si svolga in tempi o luoghi separati.

Assistenza Scolastica

Il servizio di assistenza scolastica ha la finalità di garantire la frequenza scolastica degli alunni agendo nell’area dell’autonomia personale, autosufficienza di base, favorendo la partecipazione ai percorsi didattici, educativi e di socializzazione. I genitori richiedono l’attivazione del servizio al Direttore del Distretto socio-sanitario. La Scuola inoltra la proposta di assistenza scolastica al Direttore del Distretto socio sanitario entro il 15 giugno (allegato10). Nel caso di particolari necessità è possibile presentare la richiesta di assistenza anche durante l’a.s.. Le ore assegnate verranno comunicate alla Scuola prima dell’inizio dell’a.s.. È prevista la stesura di un piano assistenziale individuale condiviso con la scuola e la famiglia. L’orario dell’operatore è concordato con la Scuola in base ai bisogni dell’alunno e all’organizzazione scolastica.

CERTIFICAZIONI

Richiesta di Intervento da parte della Scuola: INVIO AGLI ENTI TERRITORIALI

Qualora i team docenti/Consigli di classe rilevino in alcuni alunni difficoltà di apprendimento e/o relazionali che siano

persistenti, nonostante gli interventi specifici messi in atto, convocheranno la famiglia per informarla sulla situazione

e sulle prestazioni che possono ricevere dai servizi territoriali NPI e Nostra Famiglia.

Gli insegnanti potranno compilare la scheda di segnalazione (allegato A- accordo di programma ), che dovrà essere

firmata dai genitori e consegnata al Dirigente scolastico.

Il Dirigente scolastico invierà la scheda al servizio prescelto dai genitori.

Nel caso di rifiuto da parte della famiglia di acconsentire all’esame diretto da parte dei servizi, il Dirigente scolastico,

coadiuvato dai docenti e dalla FS area disabilità e disagio, metterà in atto ogni iniziativa atta a tutelare il minore.

La scheda di segnalazione deve essere inviata ai servizi entro il 31 gennaio. I servizi contatteranno la famiglia.

Successivamente all’attività diagnostica sarà convocata la riunione dell’ Unità Valutativa Multi Dimensionale, a cui

parteciperà il Dirigente scolastico o suo delegato.

Entro il mese di maggio sarà inviato il verbale dell’UVMD direttamente alla Scuola.

Per le certificazioni in scadenza la Scuola, entro il 31 gennaio, inviterà i genitori dell’alunno a prendere contatto con

l’ente territoriali di riferimento per quanto necessario attuare.

ALLEGATO A-ACCORDO DI PROGRAMMA

SCHEDA STESA DALLA SCUOLA

(Per i provvedimenti di cui alla Legge del 5.2.92 n. 104 riguardante gli alunni con disabilità - handicap, gravi disturbi di apprendimento)

COGNOME E NOME ................................................................................ NATO A

..........................................................

IL ........................... RESIDENTE A ...................................................... VIA ........................................................ N.

....

TEL ..................... . FREQUENTANTE LA SCUOLA DELL’INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA DI 1° GRADO

SECONDARIA DI 2° GRADO CLASSE: ........

NEL PLESSO SCOLASTICO DI: .................................................................(LOCALITÀ)

1. NATURA DEL PROBLEMA

AREA COGNITIVA:

Difficoltà di lettura

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Difficoltà di scrittura

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Difficoltà di calcolo

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Difficoltà di comprensione del testo scritto

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Difficoltà di comprensione da ascolto

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Difficoltà nella soluzione di problemi matematici

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Disturbi della comunicazione

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Disturbi dell’organizzazione percettiva

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AREA COMPORTAMENTALE:

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2. QUALI INTERVENTI SONO GIÀ STATI MESSI IN ATTO E CON QUALI RISULTATI

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3. INTEGRAZIONE NEL GRUPPO

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4. CAPACITÀ DI UTILIZZARE LE RISORSE AI FINI DEGLI APPRENDIMENTI E DEI RAPPORTI CON COETANEI E ADULTI

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5. IMPEGNO, RISULTATI NELLE MATERIE SCOLASTICHE E MOTIVAZIONE VERSO LE STESSE

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6. FREQUENZA SCOLASTICA:

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7. RELAZIONI SCUOLA - FAMIGLIA

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8. RICHIESTE FORMULATE AI SERVIZI:

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PARERE MOTIVATO DEL Dirigente/Preside sulla segnalazione dell'alunno:

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FIRMA DIRIGENTE/PRESIDE

Il sottoscritto …………........................ padre dell’alunno/a…………….…………..

La sottoscritta ……………………………….… madre dell’alunno/a…………………………

Il sottoscritto ………………………………….. tutore dell’alunno/a..........................

Dichiara di aver preso visione del presente documento

DATA: ………………. FIRMA _______________________________

ALLEGATO 2- LINEE GUIDA IC (ALLEGATO H- Accordo di Programma)

SINTESI PER L'ORIENTAMENTO SCOLASTICO O POST - SCOLASTICO

Da allegare al Profilo Dinamico Funzionale

ANNO SCOLASTICO 20 /20

SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO .................................................................... SEDE

.................................................................

VIA ....................................................................................... N. .......... TEL. |__|__|__|__|

|__|__|__|__|__|__|

ALLIEVO ....................................................................................................... DATA DI NASCITA |__|__|

|__|__| |__|__|

RESIDENTE A ........................................................................ VIA .............................................................

N. ..........

GIUDIZIO FINALE:

.........................................................................................................................................................

SINTESI DI ORIENTAMENTO SCOLASTICO O POST-SCOLASTICO A CURA DEGLI OPERATORI SCOLASTICI E DELL'ULSS

.............................................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

___________________________

GLI OPERATORI DELL’ULSS

___________________________

Data ..........................................................

ALLEGATO 3 -LINEE GUIDA IC

PEI

Accordi team/consigli di classe

Ore di sostegno assegnate all’alunno

Orario dell’insegnante

Discipline (scuola secondaria di 1° grado)

Organizzazione del lavoro

Individualizzato, con contenuti semplificati e/o ridotti, in piccoli gruppi, di

affiancamento all’insegnante di classe.

Ente di riferimento

Certificazione

Diagnosi funzionale

Terapie in corso

Analisi della situazione di partenza

Osservazione indiretta

Analisi della documentazione relativa all’alunno e successiva sintetica esposizione in sede di

coordinamento/consiglio di classe a cura dell’insegnante di sostegno;

Osservazione diretta

Osservazione sistematica al fine di acquisire i dati necessari alla stesura del PEI a cura di tutti i docenti;

prove di verifica iniziali predisposte dall’insegnante di sostegno e dagli insegnanti di classe;

Incontri con la famiglia;

Incontri con enti esterni;

Stesura del PEI

Valutazione iniziale a cura degli insegnanti, in collaborazione con la famiglia e gli operatori dell’ente di

riferimento (1° incontro con l’Ente)

Definizione degli obiettivi educativi generali

Definizione degli obiettivi per area, campi d’interesse o disciplinari personalizzati

Definizione delle metodologie (tempi, mediatori didattici, sussidi…)

Definizione degli obiettivi riabilitativi a cura degli operatori degli Enti territoriali

Modalità di collaborazione della famiglia

Eventuali interventi altri enti

Verifica e valutazione

Definizione delle modalità di esecuzione delle verifiche e dei criteri di valutazione. Eventuali strutturazione

di prove specifiche potranno essere strutturate sia dall’insegnante di sostegno sia dagli insegnanti curriculari

Valutazione a cura di tutto il team docente

Relazione finale

Dettagliata rispetto:

agli obiettivi raggiunti nelle diverse aree disciplinari, alle metodologie utilizzate;

alle modalità di verifica. La relazione finale è da inserirsi nel registro personale dell’alunno.

Al termine della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria viene stilata la certificazione dei livelli di

competenze, o, se necessario, adattamento di essa in base al percorso scolastico dell’alunno.

Al termine della Scuola Secondaria verrà stilata la certificazione delle competenze e una relazione che terrà

conto del percorso scolastico dell’alunno nei tre anni di frequenza, degli obiettivi raggiunti nelle diverse

discipline, delle attività effettivamente svolte, dei criteri per le prove d’esame. Nel caso in cui l’alunno

mantenga la certificazione di disabilità la relazione sarà inviata alla Scuola di ordine superiore insieme al PEI

e alla documentazione dell’alunno.

Il PEI è firmato dall’insegnante di sostegno, dai docenti del team pedagogico/Consiglio di classe, dalla

famiglia.

Il PEI potrà essere integrato da documenti di pianificazione degli enti territoriali che operano con l’alunno

(p.e. piano assistenziale, progetto riabilitativo… )

ALLEGATO 4- LINEE GUIDA IC

SCUOLA DELL’INFANZIA

QUESTIONARIO GUIDA PER IL PRIMO COLLOQUIO CON I GENITORI

ATTIVITA’ E PARTECIPAZIONE

CAPITOLO 1: APPRENDIMENTO E APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE

CODICI ICF-CY QUESITI QUALIFICATORI

0 1 2 3 4

D110 Guarda (usa intenzionalmente il senso della vista)

D115 Ascolta (usa intenzionalmente il senso dell’udito)

D1200 Esplora oggetti con: bocca

D1201 Mani

D1202 Naso

D1203 Gusta cibi o liquidi

D130 Imita espressioni facciali, gesti o suoni

D1310 Impara attraverso: semplici azioni con un solo oggetto

D1311 Azioni con due o più oggetti

D1313 Gioco simbolico (far finta di… )

D132 Chiede informazioni su persone, cose e luoghi

D1330 Apprende singole parole o simboli significativi

D1331 Combina le parole in frasi

D134 Apprende un linguaggio aggiuntivo

D135 Ripete filastrocche o poesie

D1370 Usa concetti: grande/piccolo

Poco/tanto

Alto/basso

Uguale

D1550 Mette in atto azioni intenzionali ( saluta, usa strumenti…)

D160 Focalizza l’attenzione intenzionalmente su stimoli specifici

D161 Mantiene l’attenzione

D177 Effettua una scelta tra due opzioni

0: nessuna difficoltà 1:difficoltà lieve 2: difficoltà media 3:difficoltà grave 4: difficoltà completa

CAPITOLO 2: COMPITI E RICHIESTE GENERALI

CODICI ICF-CY QUESITI QUALIFICATORI

0 1 2 3 4

D2100 Intraprende un compito semplice

D2102 Intraprende un compito singolo autonomamente

D2104 Porta a termine un compito semplice

D2300 Segue la routine quotidiana

D2301 Gestisce la routine quotidiana

D2500 Accetta le novità

0: nessuna difficoltà 1:difficoltà lieve 2: difficoltà media 3:difficoltà grave 4: difficoltà completa

CAPITOLO 3: COMUNICAZIONE

CODICI ICF-CY QUESITI QUALIFICATORI

0 1 2 3 4

D3100 Reagisce alla voce umana

D3101 Comprende semplici messaggi (parole o comandi)

D3102 Comprende messaggi verbali complessi (frasi, domande,

istruzioni)

D3150 Comprende messaggi corporei(espressioni facciali…)

D3151 Comprende segni e simboli comuni

D3152 Comprende il significato di disegni e fotografie

D320 Comprende il linguaggio dei segni

D330 Parla (parole frasi )

D331 Vocalizza suoni

D 332 Canta

D3350 Comunica messaggi: con il corpo

D3351 con segni e simboli

D3352 con disegni e fotografie

D340 nel linguaggio dei segni

0: nessuna difficoltà 1:difficoltà lieve 2: difficoltà media 3:difficoltà grave 4: difficoltà completa

CAPITOLO 4: MOBILITA’

CODICI ICF-CY QUESITI QUALIFICATORI

0 1 2 3 4

D410 Cambia la posizione corporea di base

D4100 Si sdraia

D4101 Si accovaccia

D4102 Si inginocchia

D4103 Si siede

D4104 Sta in posizione eretta

D4105 Si piega verso il basso

D4106 Sposta il baricentro del corpo ( per esempio spostare il peso da un piede all’altro)

D4107 Si gira, passa da prono a supino

D415 Mantiene una posizione corporea

D4150 Mantiene una posizione sdraiata

D4151 Mantiene una posizione accovacciata

D4152 Mantiene una posizione inginocchiata

D4153 Mantiene una posizione seduta

D4154 Mantiene una posizione eretta

D4155 Mantiene la posizione del capo

D4300 Solleva un oggetto

D4301 Porta un oggetto con le mani

D4302 Porta sulle braccia ( per esempio tenere in braccio un animale)

D4305 Posa degli oggetti

D435 Spostare oggetti con gli arti inferiori

D4350 Spinge con gli arti inferiori

D4351 Calcia

D440 Usa in modo fine la mano

D4400 Raccoglie un piccolo oggetto

D4401 Afferra un oggetto

D4402 Manipola piccoli oggetti (usa le dita):

Forbici

Libri da colorare

Colori

Posate

Altro

D4403 Lascia cadere oggetti

D445 Uso della mano e del braccio

D4450 Tira oggetti per avvicinarli (per esempio una corda o una porta)

D4451 Spinge via oggetti

D4452 Raggiunge un oggetto allungando il braccio

D4453 Gira le mani o le braccia per ruotare o piegare un oggetto

D4454 Lancia in aria oggetti (una palla)

D4455 Afferra un oggetto in movimento (la palla)

D446 Usa in modo fine il piede

D450 Cammina

D4500 Cammina per brevi distanze (stanze, corridoi, giardino)

D4502 Cammina su superfici diverse (erba, ghiaia, ghiaccio, sabbia)

D4503 Cammina evitando gli ostacoli (immobili e in movimento)

D455 Si sposta ( trasferisce il corpo da un posto all’altro)

D4550 Striscia

D4551 Sale (scalini, rocce, pioli)

D4552 Corre

D4553 Salta

D4554 Nuota

D4555 Si sposta da seduto e rotola

D4556 Si trascina

D4600 Si sposta nella propria casa

Utilizza le scale

D465 Si sposta utilizzando apparecchiature specifiche o ausili

Quali

0: nessuna difficoltà 1:difficoltà lieve 2: difficoltà media 3:difficoltà grave 4: difficoltà completa

CAPITOLO 5 CURA DELLA PROPRIA PERSONA

CODICI ICF-CY QUESITI QUALIFICATORI

0 1 2 3 4

D510 Si lava (usa acqua e sapone):

D5100

le mani

la faccia

i piedi

D5101 l’intero corpo

D5102 Si asciuga

D5201 Si lava i denti

D5205 Si pulisce il naso

D530 Manifesta spontaneamente i bisogni corporali

D5300 Regola la minzione

D53000 Manifesta il bisogno di urinare

D53001 Espleta la minzione appropriatamente

D5301 Regola la defecazione

D53010 Manifesta il bisogno di defecare

D53011 Espleta la defecazione appropriatamente

D5400 Mette indumenti

Quali

D5401 Toglie indumenti

Quali

D5402 Mette calzature

D5403 Toglie calzature

D5500 Manifesta il bisogno di mangiare

D5501 Mangia appropriatamente

D5600 Manifesta il bisogno di bere

D5602 Beve dal biberon

D5608 Beve appropriatamente

0: nessuna difficoltà 1:difficoltà lieve 2: difficoltà media 3:difficoltà grave 4: difficoltà completa

CAPITOLO 6 INTERAZIONI E RELAZIONI INTERPERSONALI

CODICI ICF-CY QUESITI QUALIFICATORI

0 1 2 3 4

D710 Interagisce con le persone in modo adeguato

D7101 Dimostra soddisfazione e gratitudine

D7103 Esprime pareri in accordo/disaccordo

D7104 Reagisce in modo appropriato in situazioni di conflitto

D71040 Inizia semplici scambi interpersonali

D71041 Mantiene semplici scambi interpersonali

D7105 Usa e risponde al contatto fisico

D7106 Differenzia le persone familiari dagli estranei, diversificando i comportamenti

D7200 Inizia e mantiene interazioni con altri

D7201 Termina una interazione in modo adeguato

D7202 In caso di conflitto, riesce a contenere emozioni ed impulsi a livello fisico

In caso di conflitto, riesce a contenere emozioni ed impulsi a livello verbale

D7203 Interagisce rispettando le regole sociali

D7400 Entra in relazione con persone autorevoli

D7504 Entra in relazione con i pari

D7601 Obbedisce ai genitori

D7602 Crea e mantiene una relazione con i fratelli

D7603 Crea e mantiene una relazione con la famiglia allargata

0: nessuna difficoltà 1:difficoltà lieve 2: difficoltà media 3:difficoltà grave 4: difficoltà completa

CAPITOLO 7 AREE DI VITA PRINCIPALI

CODICI ICF-CY QUESITI

D815 Ha frequentato l’asilo nido SI’ NO

Per quanto tempo?

CODICI ICF-CY QUESITI QUALIFICATORI

0 1 2 3 4

D880 Gioca

D8800 Gioca da solo

D8801 Osserva gli altri giocare

D8802 Gioca mentre i compagni giocano ad altro

D8803 Gioca con gli altri

0: nessuna difficoltà 1:difficoltà lieve 2: difficoltà media 3:difficoltà grave 4: difficoltà completa

CAPITOLO 8 FATTORI AMBIENTALI: prodotti e tecnologia

CODICI ICF-CY QUESITI

E1100 Ha necessità di assumere cibi particolari NO SI Quali

E1101 Ha necessità di assumere farmaci specifici NO SI Quali

E1150 Utilizza prodotti particolari (indumenti, tessuti, prodotti per la pulizia, strumenti per l’alimentazione…)

NO SI Quali

E1151 Utilizza prodotti o strumenti per l’assistenza (protesi, tutori…)

NO SI Quali

E1152 Utilizza giochi NO SI

E11520 Mostra di preferire alcuni giochi NO SI Quali giochi preferisce all’interno Quali giochi preferisce all’esterno

E125 Necessita di prodotti e tecnologie per la comunicazione

NO SI

E1251 Quali strumenti usa? (occhiali, dispositivi per disegnare, apparecchi acustici, impianti cocleari…)

CAPITOLO 9 FATTORI AMBIENTALI: relazione e sostegno sociale

CODICI ICF-CY QUESITI

E310 Quali persone della famiglia ristretta forniscono concreto sostegno fisico o emotivo?

Come? In che quantità?

Mamma

Papà

Partner

Fratello

Sorella

Nonni

Genitori adottivi

Genitori affidatari

Altro

E315 Ha relazioni con i componenti della famiglia allargata(zii, cugini,…)

NO SI Chi

Forniscono concreto sostegno fisico o emotivo? Come? In che quantità?

E320/325 Ha relazioni significative con altre persone (amici, coetanei,vicini di casa…)

NO SI Chi?

Forniscono concreto sostegno fisico o emotivo? Come? In che quantità?

In famiglia intervengono persone che forniscono aiuto o assistenza (baby-sitter, assistenti…)

NO SI Chi?

Forniscono concreto sostegno fisico o emotivo? Come? In che quantità?

E350 Ha animali domestici NO SI Quali?

Che rapporto ha con questi?

E355 E’ seguito da operatori sanitari NO SI Quali?

Forniscono concreto sostegno fisico o emotivo? Come? In che quantità?

ALLEGATO 5- LINEE GUIDA IC

Verbale GLHO

SCUOLA ……………………… ALUNNO ……………………………….. CL. ……………….

SCHEDA DI SINTESI DELL’INCONTRO DEL ……………….

Ore……… con l’Ente …………………………

PARTECIPANTI: Scuola ………………………………………………………………………

Ente ……………………………………………… Famiglia ……………………………………

SINTESI DELLE PROBLEMATICHE TRATTATE E DELLE MODALITA’ DIDATTICHE ED

EDUCATIVE CONDIVISE

Firma degli insegnanti

Firma degli operatori

Firma dei genitori

Il presente verbale deve essere consegnato in Segreteria. Successivamente conservato nel

registro personale dell’alunno.

INDICAZIONI È NECESSARIO CHE NEI VERBALI RISULTI QUANTO SEGUE :

Condivsione del PEI e motivato parere di congruità con le ore di sostegno assegnate (primo incontro dell’a.s.)

Parere orientativo (solo per gli alunni della classe 3 secondaria) VEDI APPOSITO MODULO

Motivazione della necessità di progetto di deroga per assegnazione organico di fatto e quantificazione delle ore da richiedere. (secondo

incontro dell’a.s.)

Necessità di assegnazione di OOSS e monte ore (secondo incontro dell’a.s.)

ALLEGATO 6- LINEE GUIDA IC

Curricolo sulle autonomie personali

PROGETTO : “EDUCARE ALLE ABILITA' FUNZIONALI DI VITA" Integrazione è consentire a coloro che vivono situazioni di disabilità di gestire diversi ambienti della comunità essendo realmente attivi, presenti "; solo così si potrà garantire a queste persone il raggiungimento di un buon livello di autonomia e quindi di "qualità della vita". Si ritiene di fondamentale importanza allora affiancare al curricolo scolastico degli alunni "in difficoltà" presenti nella nostra scuola l'insegnamento delle cosiddette "abilità funzionali di vita". FINALITA' Partendo dall'analisi ambientale (osservando i contesti e gli ambienti di vita dei nostri alunni) si è visto che molto spesso al disagio dovuto alla disabilità si associano sia svantaggi di tipo socio-culturale che atteggiamenti iperprotettivi delle famiglie che impediscono ai soggetti di esperire ambienti diversi da quello familiare.

Si sono pertanto individuate alcune abilità fondamentali da sviluppare: abilità domestiche: preparazione di cibi, cura della persona e dei propri luoghi di vita; abilità nell’uso del denaro; abilità di mobilità all’interno della Scuola e nella comunità: orientamento spaziale; abilità di sicurezza pedonale, uso dell'autobus e di altri mezzi pubblici; abilità di gestione del tempo libero: sport, hobby, attività ricreative adeguate all'età

(manifestazioni, spettacoli) in collaborazione con la famiglia; abilità di uso dei servizi: negozi, bar, ufficio postale, banca, Comune,

Obiettivi 1. Sviluppare l'autonomia personale e sociale 2. Promuovere l'iniziativa personale e il senso di responsabilità 3. Superare l'ansia per situazioni nuove e migliorare l'autostima 4. Sviluppare le capacità relazionali

ALLEGATO 7- LINEE GUIDA IC

Protocollo di orientamento

Si prevedono le seguenti azioni:

1. Consiglio orientativo Nei primi mesi dell’ultimo anno di frequenza della scuola secondaria di I grado il Consiglio di Classe, in relazione a ciascun alunno certificato, formulerà un consiglio orientativo in merito alla scuola superiore ritenuta a lui più idonea. Tale parere deve essere il risultato di un’attenta valutazione basata sui seguenti aspetti:

percorso educativo-didattico compiuto durante gli anni di scuola media relativamente ai vari assi del Profilo Dinamico Funzionale (cognitivo, affettivo-relazionale, comunicazionale, linguistico, neuropsicologico, motorio-prassico, dell’autonomia);

conoscenze e competenze maturate; attitudini ed interessi dimostrati; analisi dello sviluppo potenziale, soprattutto in relazione ai suoi punti di forza; progetto di vita

La sintesi del Consiglio orientativo(allegato 2) deve essere inserita nel PDF 2. Incontri scuola/famiglia/Enti territoriali

Il parere orientativo è il risultato di un percorso pluriennale di orientamento e dovrà essere oggetto di confronto e verifica in uno o più incontri, possibilmente a partire dalla seconda classe di scuola secondaria di i grado. Agli incontri è auspicabile che partecipino:

i genitori; i referenti dei SS.SS del Comune e dell’UOS dell’ASSL; i referenti dell’Ente di riferimento NPI o Nostra Famiglia (psicologo, neuropsichiatria, assistente

sociale, educatori professionali ecc. ); i referenti della Scuola secondaria: l’insegnante di sostegno ed almeno un docente curricolare; su richiesta, la FS area disabiltà.

La finalità degli incontri è quella di raccogliere tutti gli elementi utili per una scelta ponderata e condivisa. Nell’ultimo incontro della classe terza della SS di 1° grado è auspicabile la presenza di un referente della Scuola Secondaria di secondo grado/CFP in cui l’alunno è stato iscritto. 3. Contatti con le Scuole superiori/CFP

Prima della scadenza dei termini per l’iscrizione dalla scuola superiore/CFP è necessario avviare dei contatti con l’istituto prescelto, al fine di concordare i possibili interventi per favorire la continuità tra i due ordini e verificare la disponibilità della nuova scuola di rispondere adeguatamente alle esigenze dell’alunno. È opportuno pertanto conoscere:

l’offerta formativa al fine di valutare e quindi scegliere il percorso più consono; la possibilità di attivare risorse aggiuntive per supportare l’alunno; la disponibilità di proporre dei percorsi alternativi a quelli curricolari (per es. potenziamento dell’area

pratica rispetto a quella teorica, riduzione del tempo scuola e sospensione delle discipline ritenute non adeguate all’alunno).

4. Attività di preinserimento

Le attività di preinserimento, da svolgersi in periodi concordati tra le due scuole, hanno i seguenti obiettivi:

favorire la reciproca conoscenza tra alunni e scuola superiore/CFP; fornire informazioni inerenti l’alunno in merito agli interventi attuati, alle strategie, agli obiettivi

raggiunti e al suo potenziale sviluppo; permettere all’alunno di sperimentare le proprie abilità pratiche e/o teoriche; verificare che l’alunno possieda le abilità funzionali indispensabili.

4 a. Fasi in cui si articola l’intervento progettazione dell’intervento da parte dei referenti dei due ordini di scuola; realizzazione di incontri di preinserimento: l’alunno, accompagnato dall’insegnante di sostegno,

parteciperà alle attività didattiche per lui approntate, sperimenterà le proprie abilità teorico/pratiche, avrà la possibilità di far emergere le difficoltà ed i punti di forza;

conclusione dell’intervento: nel mese di settembre l’insegnante di sostegno della scuola secondaria di primo grado potrebbe affiancare l’alunno, per alcune ore di insegnamento, nella nuova realtà scolastica per rassicurarlo e nel contempo supportare i docenti nell’organizzazione delle prime attività.

ALLEGATO 8- LINEE GUIDA IC

DOMANDE GUIDA PER Il COLLOQUIO CON I GENITORI DEGLI ALUNNI DI CLASSE II DI

SCUOLA SECONDARIA PER ORIENTAMENTO

E’ opportuno che le domande guida siano consegnate alla famiglia prima, durante un incontro a

febbraio. Questo consentirà all’insegnante di spiegare la finalità di questo questionario che è quella

di permettere loro di riflettere sul futuro del figlio per trovare una linea comune con la scuola e

l’Ente. Verrà quindi fissato un colloquio nel mese di marzo per compilare insieme il questionario.

Successivamente al primo incontro utile con l’ente si porrà agli specialisti che seguono il ragazzo/a

il problema dell’orientamento

PENSIAMOLI GRANDI …

Cosa pensa che suo figlio possa fare da grande?

Quale scuola pensa che potrebbe frequentare suo figlio?

Quali sono i suoi interessi nell’extrascuola?

Come occupa il suo tempo libero?

Secondo lei evidenzia particolari abilità o attitudini?

Quale sono le sue autonomie nell’ambiente:spostamenti, uso del denaro, sta da solo a casa…?

Ha un gruppo di compagni/amici di riferimento che frequenta dopo la scuola?

Come affronta le situazioni ed ambienti nuovi?

Come si aspetta che la Scuola possa aiutarla nel passaggio alla scuola superiore?

Quali sono i suoi timori/preoccupazioni per il passaggio alla scuola superiore?

Indicazioni per ’incontro con l’ENTE

Evidenziare i punti di forza/debolezza del ragazzo rispetto al passaggio alla Scuola Secondaria di 2° grado

Quale supporto offre l’Ente alla famiglia per l’orientamento del ragazzo/a

ALLEGATO 9- LINEE GUIDA IC

Progetto di continuità educativa/didattica per l’integrazione degli alunni disabili

(C.M.1/1988)

Progetto relativo all’A.S.………………………

Ordini di Scuola interessate…………………………………………………………

Alunno ………………………………………………………………………………..

Insegnante/i coinvolti direttamente nel Progetto……………………………………

………………………………………………………………………………………….

Numero ore da destinare al Progetto:

- Ore comprese nel normale orario di servizio…………….

- Ore aggiuntive funzionali all’insegnamento……………..

Obiettivi generali:

- agevolare l’inserimento dell’alunno/a nel passaggio tra Ordini di Scuola;

- mantenere nel primo periodo dell’A.S. una figura di riferimento affettivo relazionale;

- favorire le interazioni con il nuovo ambiente.

Modalità di esecuzione del Progetto: ( partecipazione alla programmazione iniziale, ai coordinamenti periodici, incontri con gli

insegnanti di classe, affiancamento in classe all’insegnante di sostegno, intervento diretto con

l’alunno durante le attività curriculari, altro…)

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………

Modalità di verifica e valutazione del Progetto - in itinere ……………………………………………………………………………

- finale ……………………………………………………………………………….

- A Settembre verrà stilato l’orario dettagliato dell’intervento, concordato con gli insegnanti

dell’ordine di scuola interessato.

- Si allega l’orario dettagliato dell’intervento, concordato con gli insegnanti dell’ordine di scuola

interessato.

Il presente Progetto è stato autorizzato dal Collegio dei docenti nella riunione del……………….

Data L’insegnante

ALLEGATO 10- LINEE GUIDA IC (ALLEGATO G- Accordo di Programma)

RICHIESTA DI PERSONALE PER L’ASSISTENZA SCOLASTICA

IC NOVENTA DI PIAVE A.S. ………………………..

ALUNNO (COGNOME E NOME): _______________NATO IL ___________ A _________, RESIDENTE A ______________

IN VIA ____________ N. ____ TEL. ____________

SCUOLA FREQUENTATA: |__| DELL’INFANZIA |__| PRIMARIA |__| SECONDARIA DI 1°GRADO

CLASSE FREQUENTATA: ____________

INDIRIZZO DELLA SCUOLA FREQUENTATA: _______________ TEL. 0421307516 (SEGRETERIA)

GIORNATE SETTIMANALI DI ATTIVITÀ SCOLASTICA: N. __

TEMPO SCUOLA N. ORE __ N. RIENTRI POMERIDIANI: ____

RAPPORTO INSEGNANTE DI SOSTEGNO /ALLIEVO A.S. PRECEDENTE : N. ORE ___ DI ATTIVITÀ SETTIMANALI NELLO SCORSO A.S.

NECESSITÀ DELLA PRESENZA DELL'OPERATORE DURANTE L'ATTIVITÀ DIDATTICA DELL'INSEGNANTE DI SOSTEGNO:

|__| SI |__| NO

LA CLASSE È COMPOSTA DA N. |__| ALLIEVI

E' PREVISTA LA COMPRESENZA DI INSEGNANTI DEDICATA ALL’INTEGRAZIONE: |__| SI |__| NO

SE SI, QUANTIFICARE INDICATIVAMENTE IL NUMERO MEDIO DI ORE SETTIMANALI: N. |____|

ALUNNI CON DISABILITÀ NECESSITANTI DI ASSISTENZA SCOLASTICA PRESENTI NELLO STESSO PLESSO SCOLASTICO:

PROSSIMO A.S. N. ALUNNI __

NUMERO DEI COLLABORATORI SCOLASTICI CON INCARICO SPECIFICO DI ASSISTENZA AI DISABILI: N. __

NUMERO DELLE CLASSI / SEZIONI NEL PLESSO: N. __

INDICAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE EVENTUALMENTE PRESENTI:

DISPONIBILITÀ DI RISORSE ISTITUZIONALI DIVERSE: FAMILIARI: |__| . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

VOLONTARIATO: |__| . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

ALTRO:

PROPOSTA DEI TEMPI DI INTERVENTO DELL'OPERATORE SOCIO SANITARIO:

|__| INTERA GIORNATA PARI A N. ORE __ SETTIMANALI

|__| INTERA MATTINATA PARI A N. ORE |_____| GIORNALIERE

|__| PART - TIME PARI A N. ORE |_____| GIORNALIERE

SI RICHIEDE LA CONTINUITÀ DELL’OPERATORE ADDETTO ALL’ASSISTENZA |__| SI |__| NO

Noventa di Piave, ________________ IL DIRIGENTE SCOLASTICO

ALUNNI CON DSA

“ Quello che è necessario perché un bambino impari volentieri a leggere non è il conoscere l’utilità pratica della lettura,

ma una fervida fede che la capacità di leggere gli dispiegherà davanti un mondo di meravigliose esperienze, gli

permetterà di affrancarsi dalla sua ignoranza, comprendere il mondo e diventare padrone del suo destino” .

(B. Bettelheim-K. Zelan Imparare a leggere)

Cosa sono i DSA?

Dislessia è una sindrome classificata tra i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) con il codice F81.0 e la sua

principale manifestazione consiste nella difficoltà che hanno i soggetti colpiti a leggere velocemente e correttamente

ad alta voce.

Discalculia• Significativa riduzione delle capacità di calcolo rispetto alla scolarizzazione e all’età mentale.

•Mancato riconoscimento dei simboli numerici, difficoltà nel comprendere i concetti base delle quattro operazioni e i

segni aritmetici.

•Difficoltà di lettura e scrittura numeri e nell’attribuire un significato al numero, nell’eseguire le procedure di calcolo,

acquisire in maniera stabile le tabelline e i più semplici calcoli a mente.

Disortografia

•Ridotte capacità di scrittura

•presenza di numerosi errori di ortografia come: omissioni, sostituzioni, inversioni, grafemi complessi inesatti, fusioni

o separazioni illegali.

•Difficoltà a livello morfo-sintattico

•la possibilità di esprimere un concetto per iscritto è molto ridotta rispetto alla scolarizzazione e all’età mentale in

generale.

Disgrafia

•Presenza di un tratto ortografico illeggibile o quasi.

Comorbilità

I disturbi sopra descritti possono coesistere in una stessa persona, ciò si chiama comorbilità.

Chi fa che cosa

SCUOLA FAMIGLIA SERVIZI

PROTOCOLLO DI INTESA PER LE ATTIVITÀ DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE

DEI CASI SOSPETTI DI DSA (DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO) di cui all’art. 7, c.1, della Legge 8 ottobre 2010 , n. 170

Il percorso per l’individuazione precoce dei casi sospetti di DSA si articola in tre fasi: Individuazione degli alunni che nella scuola primaria presentano difficoltà significative di lettura, scrittura e calcolo e, nella scuola dell’infanzia, uno sviluppo atipico del linguaggio e/o un ritardo nella maturazione delle competenze percettive e grafiche Attivazione di percorsi didattici mirati al recupero di tali difficoltà Segnalazione dei soggetti “resistenti” all’intervento didattico I genitori devono essere messi costantemente al corrente dalla scuola delle difficoltà degli apprendimenti evidenziate

nei propri bambini e delle attività di potenziamento attivate nelle quali, laddove possibile, devono essere coinvolti.

È compito della scuola individuare i casi per i quali il potenziamento è risultato inefficace e che presentano caratteristiche più probabilmente compatibili con un sospetto di DSA. Per questi ultimi verrà predisposta dalla scuola una comunicazione scritta per i genitori, riportante le difficoltà/potenzialità osservate nel percorso di apprendimento e potenziamento. Nella scuola dell’infanzia la segnalazione per potenziale difficoltà di apprendimento assume carattere di eccezionalità ed è limitata a quei bambini che presentano già un disturbo del linguaggio conclamato o altri disturbi significativi. La comunicazione scritta predisposta dalla scuola per i genitori e consegnata loro per l’invio ai Servizi costituisce il prerequisito necessario all'attivazione del percorso di approfondimento diagnostico da parte dei servizi sanitari competenti nei tempi e nei modi stabiliti con la DGRV n. 2723 del 24 dicembre 2012.

Attività di recupero didattico mirato

Interventi di identificazione precoce casi sospetti

Difficoltà persistenti

Comunicazione della

scuola alla famiglia

Comunicazione della

famiglia alla scuola

Diagnosi: documento di

certificazione diagnostica

Richiesta di valutazione da

parte della famiglia ai

servizi territoriali

competenti

a

Iter diagnostico

Stesura del PDP: piano didattico

personalizzato che esplicita i

provvedimenti compensativi e

dispensativi, la didattica e la

valutazione personalizzata.

Incontro enti territoriali

assimilabile a un GLHO.

SCUOLA dell’INFANZIA La Scuola dell’Infanzia svolge un ruolo di assoluta importanza sia livello preventivo sia nella promozione e nell’avvio di

un corretto e armonioso sviluppo possibile del bambino in tutto il percorso scolare e non solo.

La diagnosi di DSA può essere formulata con certezza solo alla fine della seconda classe per i disturbi di letto-scrittura e alla fine della terza per la discalculia. Ma perché si possa tener conto delle esigenze degli alunni “fragili” nella scelta delle metodologie di insegnamento è fondamentale fin dalla scuola dell’infanzia prestare attenzione a possibili DSA. Cosa osservare?

Dopo i quattro anni

Difficoltà di linguaggio:

- Confusione di suoni

- Frasi incomplete

- Sintassi inadeguata

Inadeguata padronanza fonologica

- Sostituzione di lettere simili (s/z- r/l-p/b)

- Omissione di lettere e parti di parola

- Parole usato in modo inadeguato nel contesto

- Scarsa abilità nell’uso delle parole

- Mancata memorizzazione in varie situazioni di nomi di oggetti noti e sempre usati

Difficoltà a compiere esercizi meta fonologici

Difficoltà nella copia da modello e disordine nello spazio del foglio

Difficoltà ad imparare semplici poesie o filastrocche

Difficoltà a ripetere sequenze ritmiche

Manualità fine difficoltosa

Goffaggine nel vestirsi, nell’effettuare azioni di routine

Difficoltà ad orientarsi nel tempo prossimale

Difficoltà sintattiche di composizione del numero, di ordinamento di grandezze

Difficoltà di attenzione

Per gli alunni di cinque anni è prevista l’applicazione del Protocollo d’identificazione precoce degli alunni con

DSA”

SCUOLA PRIMARIA L’apprendimento/insegnamento della scrittura in prima si fonda su due principi:

la capacità di coordinazione oculo-manuale idonea a svolgere l’attività prassica della scrittura;

la capacità di usare il pensiero simbolico e quindi accettare il segno grafico in sostituzione del suono corrispondente.

Per l’insegnamento/apprendimento della lettura è importante avere buone capacità di riconoscimento visivo e di

analisi della struttura della parola.

Difficoltà rilevabili alla Scuola Primaria

Inadeguata padronanza fonologica: difficoltà - a memorizzare le lettere - a riconoscere i diversi caratteri tipografici; - lettere e numeri scambiati - sostituzione di suoni simili: p/b -d/t - m/n - r/l - s/z - errori di scrittura vari

- perdita della riga e salto della parola durante la lettura

- lentezza e scorrettezza nella lettura;

Difficoltà - nell’orientamento spaziale - a copiare dalla lavagna - ad utilizzare lo spazio del foglio - nella memorizzazione di sequenze, - a memorizzare i giorni della settimana, i mesi,

Difficoltà: - ad imparare l’ordine alfabetico e ad usare il vocabolario - nel calcolo mentale e a contare in senso regressivo

- ad imparare le tabelline - a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche ed i segni aritmetici - ad imparare i termini specifici delle discipline - ad esporre oralmente - a riconoscere le caratteristiche morfologiche della lingua italiana - a ricordare gli elementi geografici, le epoche storiche, le date degli eventi(Natale,il proprio compleanno) - a memorizzare lo spazio geografico ed i nomi nelle carte - ad utilizzare il diario - ad apprendere le lingue straniere - ad organizzare il tempo in anticipo ed a leggere l’orologio - difficoltà di attenzione e concentrazione.

Per gli alunni di classe prima è prevista l’applicazione del Protocollo d’identificazione precoce degli alunni con

DSA”

SCUOLA SECONDARIA Senza un Metodo di Studio appropriato, qualsiasi altro strumento compensativo,anche quello tecnologicamente più avanzato, non sarà sufficiente a «compensare» il disturbo di lettura e a consentire quindi la possibilità di apprendere.

La Scuola secondaria richiede agli alunni piena padronanza delle competenze strumentali e l’adozione di un efficace metodo di studio. La scuola dovrà mirare a promuovere:

- la capacità di comprensione del testo attraverso la lettura silente; - l’uso di mappe o di schemi per attività di produzione del testo; - l’uso del computer per migliorare il rapporto con la scrittura - l’uso di strumenti di registrazione per prendere appunti.

L’insegnante, attraverso l’analisi dell’errore, potrà scegliere le strategie didattiche più efficaci per lo sviluppo della competenza. Gli strumenti compensativi quali la calcolatrice, i formulari o altro sono supporti, riducono cioè il carico di lavoro, ma non aumentano le competenze dell’alunno.

Le lingue straniere Sia l’apprendimento della lingua madre che quello della lingua straniera dipendono da meccanismi linguistici comuni: la presenza di una difficoltà nelle abilità linguistiche in lingua madre (come nei DSA), ha importanti effetti negativi nell’apprendimento anche della lingua straniera. L'italiano è una lingua a ortografia trasparente, in cui vi è, se non in rare eccezioni, una corrispondenza diretta tra grafema e fonema (ovvero a ogni suono corrisponde un unico segno grafico e viceversa). Nelle lingue straniere ad ortografia opaca come l'inglese e in parte il francese, la regola e non l'eccezione è che a una stessa lettera (o combinazione di lettere) corrispondono suoni diversi, oppure lo stesso suono può essere scritto utilizzando lettere diverse. Tale situazione complica molto lo studio delle lingue straniere, soprattutto nella forma scritta. Gli obiettivi basilari del processo di insegnamento/apprendimento della lingua straniera non possono cambiare, i problemi specifici di apprendimento non richiedono una differenziazione degli obiettivi, ma della metodologia.

Suggerimenti

Sovra-esporre alla lingua straniera Evitare test essenzialmente grammaticali o di traduzione Leggere la consegna a voce alta e verificarne la comprensione Negli esercizi fornire l’esempio oltre alla consegna Usare modalità di insegnamento diversificate Seguire un programma in modalità lineare e progressiva evitando accuratamente salti di livello di

difficoltà Introdurre un elemento nuovo alla volta Attenersi al testo e predisporre esercizi di verifica con il lessico proposto dal testo e non usare aree

lessicali diverse a mai introdotte prima Depenalizzare l’errore Programmare lezioni di gruppo per la correzione del compito in classe con ricerca della versione corretta

avvalendosi del testo di studio, consultando i compagni e rivolgendosi all’insegnante (cooperative learning)

Evitare verifiche a sorpresa, concordarle! Far valutare i propri errori agli alunni (ricerca e correzione/generalizzazione) Far ripetere (magari tra alunni in coppia) la correzione dell’errore e spiegazione “Accontentarsi” di risultati parziali confidando nella possibilità di accumularne tanti nel tempo e

raggiungere così gli obiettivi di apprendimento

Permettere di ripetere la stessa verifica quando gli ostacoli sono stati superati Dare riscontro immediato e regolare del lavoro fatto a casa Assegnare un lavoro compatibile con le risorse temporali (gestione) Programmare verifiche più frequenti e con contenuti mirati Non rilevare gli errori durante l’espressione orale Dare un peso maggiore alle verifiche orali

La dimensione relazionale Il successo nell’apprendimento è l’immediato intervento da opporre alla tendenza degli studenti o degli alunni con

DSA a una scarsa percezione di autoefficacia e autostima.

Sentita la famiglia e lo studente si possono avviare adeguate iniziative per condividere con i compagni di classe le

ragioni dell’applicazione degli strumenti e delle misure compensative e dispensative, anche per evitare la

stigmatizzazione e le ricadute psicologiche negative.

PDP

Una volta terminato l’iter diagnostico il genitore presenta alla scuola la documentazione redatta da da strutture

specialistiche operanti nel Sistema Sanitario Nazionale e la Scuola provvede alla stesura del PDP.

La personalizzazione dell’apprendimento (a differenza dell’individualizzazione) non impone un rapporto di uno a uno

tra docente e allievo, ma indica l’uso di “strategie didattiche finalizzate a garantire a ogni studente una propria forma

di eccellenza cognitiva, attraverso possibilità elettive di coltivare le proprie potenzialità intellettive (capacità spiccata

rispetto ad altre/punto di forza). In altre parole, la PERSONALIZZAZIONE ha lo scopo di far sì che ognuno sviluppi propri

personali talenti”

Che cos’è il PDP? E’ un programma, un progetto, una strategia con lo scopo di miglioramento:

dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza dell'apprendimento dell‘allievo che comporta, quindi, una diminuzione dei tempi di studio e del dispendio di energie

dell’efficacia e dell'efficienza dell'insegnamento del docente.

Quando viene redatto? La sua redazione avviene:

all’inizio di ogni anno scolastico entro i primi due mesi per gli studenti già segnalati in corso d’a.s. e comunque entro due mesi dalla consegna della diagnosi specialistica alla scuola da parte della

Famiglia nel caso in cui la consegna della diagnosi avvenga dopo la fine di marzo si rimanda la compilazione del PDP

all’anno scolastico successivo, garantendo però all’alunno, previa discussione in CdC o in incontro specifico del team pedagogico, una modalità di valutazione adeguata

per gli alunni frequentanti gli anni terminali le certificazioni dovranno essere presentante entro il 31 marzo.

Per la compilazione del PDP per gli alunni con DSA occorre:

acquisire la segnalazione specialistica; organizzare un incontro di presentazione tra: il coordinatore della classe, la famiglia dello studente, il

Dirigente Scolastico e/o il referente DSA per la raccolta delle informazioni, (verbalizzazione da parte del coordinatore);

accordo tra i docenti per la sua predisposizione e per la distribuzione della modulistica da compilare; eventuale incontro con l’ente territoriale (NPI, NF o altro); stesura finale e sottoscrizione del documento; incontro coordinatore/genitori per condivisione PDP (orario di ricevimento/coordinamento per la scuola

primaria)

Il PDP verrà inserito nel fascicolo personale dell’alunno. Copia del PDP verrà consegnato a tutti i docenti del team pedagogico/Consiglio di Classe e conservato nel registro

personale.

IISSTTIITTUUTTOO CCOOMMPPRREENNSSIIVVOO

NNOOVVEENNTTAA DDII PPIIAAVVEE

PPP...DDD...PPP...

Anno Scolastico…………………………

SSccuuoollaa ……………………………………….

CCllaassssee ………………………………………………………………sseezz.. …………

IInnsseeggnnaannttee ccoooorrddiinnaattoorree …………………………………………..

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Legge 170 ottobre 2010 Legge regionale 04/03/2010 n°16 Linee guida MIUR Decreto Ministeriale del 12 luglio 2011 Accordo Stato-Regioni n°140 del 25/07/2012 Direttiva Ministeriale 27 Dicembre 2012 CM n°8 del 6 marzo 2013

La normativa precisa che:

- Il termine piano “Personalizzato” implica l’adozione di tutte le misure dispensative e compensative, appropriate all’entità e al profilo della difficoltà propria di ogni singolo caso;

- La valutazione delle prove (verifiche orali e scritte) dovrà essere fatta, in coerenza con i provvedimenti dispensativi e compensativi adottati in tutte le fasi del percorso scolastico sulla base del Piano Personalizzato predisposto per l’alunno;

- Riguardo alle prove di esame, poiché esse costituiscono la condizione di valutazione di un percorso scolastico, le Commissioni esaminatrici sono invitate ad adottare, “nel quadro e nel rispetto delle regole generali che disciplinano la materia degli esami, ogni opportuna iniziativa, idonea a ridurre il più possibile le difficoltà degli studenti”.

1.DATI RELATIVI ALL’ALUNNO

Cognome e nome ……………………………

Data e luogo di nascita……………………..

Diagnosi specialistica

(riportare in sintesi la diagnosi)

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Redatta dall’ente …………… Specialista di riferimento …………………………………

in data …………………….

Interventi riabilitativi in atto

□ SI’ □ NO

Se sì quali ……………………………………………………………………………………………….

Effettuati da …………………………………………………………………………………………..

(specificare nome e professionalità)

1 - Informazioni generali

a) famiglia

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

b) percorso scolastico pregresso

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

c) altro

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

2 - ASPETTI EMOTIVO- AFFETTIVO-MOTIVAZIONALI

Collaborazione e partecipazione poco molto

Relazionalità con compagni/adulti poco molto

Accettazione e rispetto delle regole poco molto

Frequenza scolastica regolare irregolare

3 - AMBIENTE DIDATTICO

Nelle attività didattiche, per ciascuna delle sottoindicate discipline saranno adottati misure e criteri

seguenti:

Disciplina Mis.

Compensative

Mis.

Dispensative

Criteri di verifica Sistema di

valutazione

4- Modalità di esecuzione delle prove INVALSI (classe seconda e quinta Scuola Primaria e

classe terza Scuola Secondaria)

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………...

5 - MODALITA’ di esecuzione degli Esami di Stato (solo per gli alunni che frequentano il

terzo anno della Scuola Secondaria di 1° grado)

Motivazione al lavoro scolastico poco molto

Capacità organizzative poco molto

Rispetto degli impegni e delle responsabilità poco molto

Consapevolezza delle proprie difficoltà poco molto

Senso di autoefficacia poco molto

Autovalutazione delle proprie abilità

e potenzialità nelle diverse discipline poco molto

(allungamento dei tempi di esecuzione di compiti scritti, dispensa dall’esecuzione dei compiti scritti

per le lingue straniere, modalità di valutazione delle prove scritte ed orali in cui si terrà conto del

contenuto e non della forma)

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

6 - PATTO CON LA FAMIGLIA

Si concordano:

a) le modalità di aiuto

l’alunno è seguito da un tutor nei compiti a casa? SI’ NO

Se sì per quali discipline?

………………………………………………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………….

Se no, la famiglia dichiara di seguire l’allievo nelle seguenti discipline:

……………………………………………………………………………………………….....

…………………………………………………………………………………………………

b) riduzione del carico di studio individuale a casa SI’ NO

c) gli strumenti compensativi utilizzati a casa

…………………………………………………….……………………………………………

La famiglia autorizza la Scuola a prendere contatto con l’Ente territoriale di riferimento

(NPI/Nostra Famiglia) per fissare incontri utili ad uno scambio di informazioni sull’alunno.

SI’ NO

La famiglia autorizza la Scuola a trasmettere il presente PDP alla Scuola di grado superiore.

SI’ NO

Il presente PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO è stato concordato e viene sottoscritto

dai docenti del Consiglio di classe/team di classe

Docente Firma

Coordinatore del Consiglio di classe /classe

Docente Firma

I Genitori

Genitore Firma

Data ………………………

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

INDICAZIONI PER GLI INSEGNANTI PER LA COMPILAZIONE del PDP

1/b. Percorso scolastico pregresso: cambi di scuola, ripetenze, difficoltà evidenziate, punti di forza

2. Aspetti emotivo- affettivo-motivazionali

Partecipa agli scambi comunicativi e alle conversazioni collettive; collabora nel gruppo di lavoro scolastico,…Sa

relazionarsi, interagire,…Sa gestire il materiale scolastico, sa organizzare un piano di

lavoro,…Consapevolezza delle proprie difficoltà:ne parla, le accetta, elude il problema… Senso di

autoefficacia: percezione soggettiva di riuscire ad affrontare gli impegni scolastici con successo e fiducia

nelle proprie possibilità di imparare.

3. Ambiente didattico

Strumenti e misure di tipo compensativo e dispensativo

Il primo strumento compensativo è “imparare ad imparare”,acquisire cioè un adeguato metodo di studio e

la capacità di organizzarsi per portare a termine i propri compiti

Strumenti compensativi

COMPENSARE : significa dare l’equivalente di una cosa, di un’attività con un’altra, supplendone il difetto, la mancanza. Gli strumenti compensativi sono tecnologie / risorse che vengono utilizzate dall’alunno in modo STRATEGICO al fine di favorire il suo successo formativo.

MAPPE CONCETTUALI

SINTESI DELLE LEZIONI

LINEA DEL TEMPO

USO DI PAROLE-CHIAVE

GLOSSARI SPECIFICI

FORMULARI DI ALGEBRA, GEOMETRIA

TABELLA DEI MESI, TABELLA DELL’ALFABETO E DEI VARI CARATTERI

REGISTRATORE (LEZIONI REGISTRATE)

FASI DELLO SVOLGIMENTO DEL PROBLEMA

CALCOLATRICE

TAVOLA PITAGORICA

TABELLA DEI NUMERI E DELLE MISURE

COMPUTER

SINTESI VOCALE

DIZIONARI ELETTRONICI

ENCICLOPEDIA MULTIMEDIALE

TRADUTTORE DIGITALE

LIBRI DIGITALI

SOFTWARE DIDATTICI

Strumenti dispensativi

DISPENSARE significa esentare l’alunno da un impegno, da un obbligo, da un’attività che si sa potere essere fallimentare poiché non dipende dall’impegno profuso dall’alunno . Le misure dispensative sono dei facilitatori formali, necessarie per colmare alcune carenze difficilmente colmabili. L’alunno potrà essere dispensato

o dalla presentazione contemporanea dei caratteri (nelle prime fasi dell’apprendimento);

o dalla lettura ad alta voce;

o dal prendere appunti;

o dai tempi standard (tempi maggiori di quelli previsti per gli alunni senza DSA);

o dal copiare dalla lavagna;

o dalla scrittura sotto dettatura di testi/o appunti;

o dall’uso del vocabolario;

o da un eccesivo carico di compiti;

o dallo studio mnemonico (verbi, tabelline, formule, poesie…)

o dallo studio della lingua straniera in forma scritta, se specificato dalla Diagnosi;

“Sono misure che non violano l’imparzialità, ma al contrario mettono il dislessico sullo stesso piano dei suoi compagni” (Giacomo Stella)

Criteri e modalità di verifica e valutazione

Dal punto di vista operativo i docenti dovranno specificare nel PEP le modalità attraverso le quali intendono

valutare i livelli di apprendimento nelle diverse discipline o ambiti di studio. Nello stesso tempo dovrà

essere esclusa la valutazione degli aspetti che costituiscono il disturbo stesso (ad esempio negli allievi

disgrafici o disortografici non sarà valutata la correttezza ortografica e sintattica in tutte le materie

disciplinari ).

Verifica

- interrogazioni programmate

- compensazione con prove orali di compiti scritti

- uso di mediatori didattici (strumenti compensativi) durante le prove scritte e orali

- programmazione di tempi più lunghi per l’esecuzione di prove scritte

- prove informatizzate

Valutazione

non vengono sottolineati gli errori ortografici non vengono valutati gli errori ortografici la valutazione tiene conto dei contenuti e non della forma non si valutano errori di spelling le prove orali hanno maggiore considerazione delle corrispondenti prove scritte valutazione delle conoscenze e non delle carenze valutare non l’apprendimento ma per l’apprendimento avere valenza metacognitiva

6. Patto con la famiglia

Perché le famiglie acquisiscano fiducia nel ruolo della scuola, è di importanza fondamentale, costruire con essa

legami significativi, comunicando ai genitori i progressi (anche minimi) rilevabili solo in un continuo

monitoraggio del processo di apprendimento di ogni studente.

6/c Indicare gli strumenti compensativi eventualmente utilizzati a casa (audio: registrazioni, audiolibri,…) strumenti informatici (videoscrittura con correttore ortografico, sintesi vocale, calcolatrice o computer con fogli di calcolo,…. ) Strategie metodologiche e didattiche utilizzabili

Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuate le metodologie più adatte ad assicurare

l’apprendimento dell’allievo in relazione alle sue specifiche condizioni. Un'ampia varietà di strategie può aiutare

a valorizzare i punti forti riducendo le difficoltà degli studenti (Tomlinson, 2003).

La decisione di utilizzare una strategia, piuttosto che un'altra, dipende dal contenuto e dai bisogni concreti degli

alunni. Al fine di contestualizzare le norme generali indicate nelle circolari ministeriali in materia di strumenti

dispensativi e compensativi da adottare nei confronti di allievi con DSA e di adattarle al percorso scolastico

dell’allievo, deve essere fatta la riflessione su chi apprende, sulla didattica, sulle strategie adeguando e

utilizzando:

• metodologie didattiche • flessibilità didattica • apprendimento cooperativo

Le metodologie didattiche devono essere volte a:

- ridurre al minimo i modi tradizionali “di fare scuola” (lezione frontale, completamento di schede che

richiedono ripetizione di nozioni o applicazioni di regole memorizzate, successione di spiegazione-studio-

interrogazioni… ).

- favorire attività nelle quali i ragazzi vengano messi in situazione di conflitto cognitivo con se stessi e con gli

altri

- sfruttare i punti di forza di ciascun alunno, adattando i compiti agli stili di apprendimento degli studenti e dando varietà e opzioni nei materiali e nelle strategie d’insegnamento

- utilizzare mediatori didattici diversificati (mappe, schemi, immagini) - stimolare il recupero delle informazioni tramite il braimstorming - collegare l’apprendimento alle esperienze e alle conoscenze pregresse degli studenti - favorire l’utilizzazione immediata e sistematica delle conoscenze e abilità, mediante attività di tipo

laboratoriale. - sollecitare la rappresentazione di idee sotto forma di mappe da utilizzare come facilitatori

procedurali nella produzione di un compito. - ridurre il carico esecutivo implicato nella realizzazione di un compito. - Sollecitare la motivazione nello studente, facendogli percepire di avere la capacità di raggiungere

un obiettivo e di poter svolgere un compito. La flessibilità didattica è da intendersi come capacità da parte del docente, sia in fase di progettazione che

durante il percorso didattico, di adattare l’insegnamento alle reali possibilità di apprendimento di ogni

studente.

A volte l’insegnante può avere dei timori per la paura di dover giustificare il diverso trattamento dell’alunno DSA, per questo è necessario che si spieghi il significato dei disturbi specifici di apprendimento a tutta la classe.

Verbale d’incontro con gli Enti

SCUOLA ……………………… ALUNNO ……………………………….. CL. ……………….

SCHEDA DI SINTESI DELL’INCONTRO DEL ……………….

Ore……… con l’Ente …………………………

PARTECIPANTI: Scuola ………………………………………………………………………

Ente ……………………………………………… Famiglia ……………………………………

SINTESI DELLE PROBLEMATICHE TRATTATE E DELLE MODALITA’ DIDATTICHE ED

EDUCATIVE CONDIVISE

Firma degli insegnanti

Firma degli operatori

Firma dei genitori

Il presente verbale è da consegnare in Segreteria e verrà inserito nel fascicolo personale

dell’alunno.

ALUNNI CON BES NON CERTIFICATI

L’espressione “Bisogni Educativi Speciali” (BES) è entrata in uso dopo l’emanazione della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica“. La Direttiva stessa ne precisa succintamente il significato: “L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, … disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. Si chiede alla scuola di passare da un’impostazione clinica a una pedagogica-didattica, di decidere cosa fare e come fare per facilitare l’apprendimento .

La Circolare Ministeriale 8/13 afferma : «[…] è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica […]». (ALLEGATO 1)

La scuola quindi individua gli alunni per i quali è «opportuno e necessario» stendere un PDP, Piano Didattico Personalizzato, costruendo per loro non solo un percorso didattico diverso da quello dei compagni, ma anche ufficializzandolo, come assunzione formale di impegni e responsabilità da parte della scuola e della famiglia. (ALLEGATI 2/3)

Allegato 1

Istituto Comprensivo Noventa di Piave

Anno Scolastico …………..

SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) DI CLASSE

Scuola ……………… ……………………………… classe/sezione…………

Dati della classe: n° totale alunni ……… di cui n° a. con DSA…………

n° a. con disabilità………

n° a. con BES ……….

Descrizione dei casi di bisogno educativo speciale:

Alunno/a BES Ambito in cui si

manifesta il BES

Modalità di intervento

Legenda BES

Disabilità (L. 104/92)

Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA L. 170/2010 )

Disturbi Evolutivi Specifici (specificare)

Svantaggio socio-economico-culturale

Svantaggio linguistico e culturale

Disagio comportamentale/relazionale

Difficoltà di apprendimento Legenda ambiti in cui si manifestano le difficoltà (modello ICF dell’OMS)

Ambiti Descrittori

Condizioni fisiche malattie varie, acute o croniche, fragilità, situazioni cromosomiche particolari, lesioni, ecc.

Strutture corporee mancanza di un arto, di una parte della corteccia cerebrale, ecc

Funzioni corporee deficit visivi, deficit motori, deficit attentivi, di memoria, ecc.

Attività personali scarse capacità di apprendimento, di applicazione delle conoscenze, di pianificazione delle azioni, di comunicazione, di autoregolazione metacognitiva, di interazione sociale, di autonomia, di cura del proprio luogo di vita, ecc.

Partecipazione sociale

difficoltà a rivestire i ruoli sociali di alunno, a partecipare alle situazione sociali più tipiche, nei vari ambienti e contesti.

Fattori contestuali ambientali

famiglia di cultura diversa, nucleo familiare seguito dai sevizi sociali, scarsità di servizi e risorse, ecc.

Fattori contestuali personali

reazioni emozionali eccessive, scarsa motivazione, comportamenti problema, ecc

Legenda modalità di intervento a) a classe intera f) tutoring b) a piccolo gruppo g) alunno seguito da enti NPI/NF c) individualmente h) Necessita stesura di PDP per alunni d) attività di potenziamento non certificati e) attività di recupero i) altro… (specificare) Data ……………. Firma docente coordinatore …………………

Allegato 2

Istituto Comprensivo Noventa di Piave

VERBALE DI INVIDUAZIONE DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

(riferimento specifico a studenti non certificati)

1. IDENTIFICAZIONE DEL PROBLEMA

Alunno con Disturbi Evolutivi Specifici

Alunno straniero neo-arrivato

Alunno in situazione di svantaggio socio-economico-culturale

Alunno con disagio comportamentale/ relazionale

Alunno con Difficoltà di apprendimento 2. DIFFICOLTA' RILEVATE E AMBITI IN CUI SI MANIFESTANO

(Non si devono barrare tutte le caselle ma solo quelle corrispondenti alle voci che specificano la situazione dell’alunno. Indicare con un numero da 1 a 4 l’ampiezza del bisogno emerso: 1=nessun bisogno, 2=lieve bisogno, 3=bisogno medio, 4=forte bisogno. Oppure, spuntare soltanto il descrittore scelto.)

Ambiti Descrizioni

Area

Funzionale

Corporea

Cognitiva

Ospedalizzazioni, malattie acute o croniche, lesioni, anomalie del corpo

Deficit motori

Deficit sensoriali

Difficoltà di attenzione

Difficoltà di memorizzazione

Mancanza di autonomia nelle attività scolastiche

Difficoltà nella gestione del tempo

Difficoltà nella pianificazione delle azioni

Difficoltà di ricezione-decodifica delle informazioni verbali

Difficoltà di ricezione-decodifica delle informazioni scritte

Difficoltà di espressione-restituzione delle informazioni verbali

Difficoltà di espressione-restituzione delle informazioni scritte

Difficoltà di applicare le conoscenze

Difficoltà linguistiche (alunni stranieri di recente immigrazione)

Altro:

Area relazionale

Difficoltà di autocontrollo

Problemi comportamentali

Problemi emozionali

Scarsa motivazione

Scarsa curiosità

Difficoltà nella relazione con i compagni

Difficoltà nella relazione con gli insegnanti

ANNO SCOLASTICO___________ SCUOLA __________________________ CLASSE/SEZIONE ________

ALUNNO________________________________________________________________

Luogo e data di nascita ______________________

Difficoltà nella relazione con gli adulti

Altro:

Fattori del contesto familiare, scolastico ed extrascolastico

Famiglia di cultura diversa

Nucleo familiare seguito dai servizi sociali

Difficoltà di comunicazione o collaborazione tra agenzie educative (scuola, servizi...)

Altro:

3. RILEVAZIONE DEI PUNTI DI FORZA

Punti di forza studente

Discipline preferite:

Discipline in cui riesce:

Attività preferite:

Attività in cui riesce:

Punti di forza gruppo classe

Presenza di un compagno o un gruppo di compagni per le attività disciplinari. SI - NO

Presenza di un compagno o un gruppo di compagni per il gioco. SI - NO

Presenza di un compagno o un gruppo di compagni per le attività extrasc. SI - NO

Punti di forza contesto familiare

Famiglia che collabora con la Scuola SI - NO

Presenza di un tutor per i compiti pomeridiani SI - NO

Frequenza di attività pomeridiane (sport, Oratorio, Dopo la Campanella,altro…) SI - NO specificare ……………………………

Altro …………………

Il coordinatore di classe incontrerà i genitori per esporre le problematiche e comunicare la decisione del

Consiglio di Classe/team docenti di stendere un PDP.

DATA FIRMA DEI DOCENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE /TEAM DOCENTI

Istituto Comprensivo Noventa di Piave

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

ALUNNI CON BES (NON CERTIFICATI L.170)

ISTITUZIONE SCOLASTICA: ……………………………………………

ANNO SCOLASTICO: ………………………………………………

CONSIGLIO DI CLASSE/RIUNIONE DEL TEAM DOCENTE DEL ……………………..

ALUNNO: ………………………………………………….

1. Dati generali

Nome e cognome

Data di nascita

Classe

ALUNNO CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (riportare la diagnosi, in caso di alunni con ADHD seguire le indicazioni specifiche riportate in fondo al documento) ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

ALUNNO CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO-CULTURALE (sintesi della relazione socio/sanitaria) ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

ALUNNO CON SVANTAGGIO LINGUISTICO/CULTURALE

ALUNNO CON DISAGIO COMPORTAMENTALE/RELAZIONALE

ALUNNO CON DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO

2. ANALISI DELLA SITUAZIONE

Scolarizzazione pregressa

Rapporti scuola-famiglia

Interventi pregressi o contemporanei Effettuati dalla Scuola: periodo ... modalità… Effettuati da enti esterni periodo ... modalità…

(UTILIZZARE SOLO LE OSSERVAZIONI UTILI ALL’ANALISI DEL FUNZIONAMENTO DELL’ALUNNO ELIMINANDO LE ALTRE)

3. OSSERVAZIONI INIZIALI SUGLI APPRENDIMENTI

LETTURA STRUMENTALE Rapidità:

Correttezza:

presenza di inversioni presenza di sostituzioni presenza di omissioni/aggiunte corretta

ALTRO _______________________________________________________________________________

COMPRENSIONE COMPRENSIONE DELLA LETTURA

COMPRENSIONE DELL’ASCOLTO

prestazione sufficiente/buona ALTRO _______________________________________________________________________________

SCRITTURA Tipo/i di carattere/i utilizzato/i:

stampato maiuscolo stampato minuscolo corsivo

Grafia: problemi di realizzazione del tratto grafico

problemi di regolarità del tratto grafico Tipologia di errori:

errori fonologici (scambio di grafemi, omissione e aggiunta di lettere o sillabe, inversioni, grafema inesatto)

errori non fonologici (fusioni/separaz. illegali, scambio di grafema omofono, omissione o aggiunta di h)

altri errori (omissioni e aggiunta di accenti, omissioni e aggiunta di doppie, apostrofi, maiuscole) Produzione di frasi e testi: Strutturazione della frase

strutturazione lacunosa frasi semplici frasi complete e ben strutturate

Strutturazione dei testi strutturazione lacunosa

testi brevi e semplici testi completi e ben strutturati

Altri aspetti: difficoltà nella copia (lavagna, testo…) lentezza nello scrivere

difficoltà nel seguire la dettatura ALTRO ______________________________________________________________________________

PROPRIETÀ LINGUISTICA:

_______________________________________________________

LINGUE STRANIERE Comprensione orale:

Comprensione scritta:

prestazione sufficiente/buona Produzione orale:

prestazione sufficiente/buona Produzione scritta:

CONOSCENZA NUMERICA E CALCOLO Processi lessicali (capacità di attribuire il nome ai numeri):

Processi semantici (capacità di comprendere il significato dei numeri attraverso una rappresentazione mentale di tipo quantitativo):

difficoltà rilevanti

Processi sintattici (capacità di comprendere le relazioni spaziali tra le cifre che costituiscono i numeri ovvero il valore posizionale delle cifre):

à lievi

Counting (capacità di conteggio) e calcolo orale e scritto:

ALTRO ______________________________________________________________________

RISOLUZIONE DEI PROBLEMI

ALTRO ________________________________________________________________________

GEOMETRIA

sufficiente/buona

ALTRO ________________________________________________________________________

CARATTERISTICHE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO E COMPORTAMENTO

Indicare dove emergono le difficoltà più rilevanti, facendo riferimento in particolare ai seguenti

ambiti (riferiti all’età del bambino)

o Selezionare le informazioni necessarie per eseguire la consegna o Mantenere l’attenzione per il tempo utile a completare la consegna o Seguire le istruzioni e rispettare le regole o Controllare / differire interventi inappropriati: aspettare il proprio turno nel gioco o nella

conversazione … o Costruire e mantenere relazioni positive con i coetanei o Utilizzare i processi esecutivi di individuazione e pianificazione necessarie all’esecuzione di

compiti e problemi (solo per la Scuola Sec. di I grado)

METODO DI STUDIO (classe IV E V e Scuola Sec. Di I Grado) -chiave con guida dell’insegnante

-chiave autonomamente

______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE UTILIZZABILI

o Incoraggiare l’apprendimento collaborativo (“Imparare non è solo un processo individuale: la dimensione comunitaria dell’apprendimento svolge un ruolo significativo”);

o favorire le attività in piccolo gruppo e il tutoraggio; o promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere “al fine di imparare ad apprendere” o privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale “per favorire l’operatività e allo stesso

tempo il dialogo, la riflessione su quello che si fa”; o sollecitare le conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomenti e creare aspettative; o sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle proprie strategie di apprendimento o individuare mediatori didattici che facilitano l’apprendimento (immagini, schemi, mappe …) o altro _______________________________________________________________

GRIGLIA (selezionare le voci necessarie per l’alunno)

ital

ian

o

sto

ria

geo

graf

ia

mat

em

atic

a

scie

nze

ingl

ese

relig

ion

e

Edu

cazi

on

e

all’

imm

agin

e

Mu

sica

Ed. m

oto

ria

STRUMENTI COMPENSATIVI

Mappe concettuali per anticipare gli

argomenti

Schemi di comprensione del testo

Schemi di sviluppo per l’elaborazione di

un testo scritto

Lettura ad alta voce da parte

dell’insegnante a tutta la classe

Lettura concordata (tempo, testo)

Semplificazione del lessico specifico

Tabelle riassuntive delle regole

(grammaticali e ortografiche)

Tabelle riassuntive delle formule

matematiche

Tavola pitagorica

Tabella delle unità di misura

Tabelle delle procedure di calcolo

calcolatrice

Computer per video scrittura

Sintesi vocale

Tabella delle procedure di svolgimento di

un compito

Utilizzo di carte storiche

Utilizzo di cartine geografiche

Utilizzo dello stampato maiuscolo e

minuscolo

Utilizzo dei libri digitali

Altro (specificare)………………

Altro (specificare)………………

MODALITA’ DI VERIFICA

Tempi più lunghi di realizzazione

Verifiche con esercizi personalizzati e

difficoltà graduale

Programmazione di una sola verifica al

giorno

Programmazione anticipata delle verifiche

Concordare gli argomenti oggetto di

verifica

Utilizzo di mappe concettuali/mentali e/o

schemi guida durante le verifiche scritte

e/o orali

Lettura da parte dell’insegnante delle

consegne

Accertamento della comprensione del

testo da parte dello studente per lo

svolgimento dei diversi esercizi assegnati

Compensare la valutazione della verifica

scritta con quella orale sugli stessi

contenuti concordando una nuova data

Altro (specificare)………………

Altro (specificare)………………

ital

ian

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____

____

___

MODALITA’ DI VALUTAZIONE

Valutazione del contenuto e non della

forma

Non verranno considerati gli errori

ortografici

Il voto compensativo (orale o scritto) va a

sostituire la valutazione negativa

Uso di strumenti compensativi tecnologici

e informatici

Altro (specificare)………………

PATTO CON LA FAMIGLIA Si concordano: a) le modalità di aiuto

Se sì per quali discipline? ………………………………………………………………………………………………….

…………………………………………………………………………………………………. Se no, la famiglia dichiara di seguire l’allievo nelle seguenti discipline: ………………………………………………………………………………………………..... ………………………………………………………………………………………………….. b) riduzione momentanea del carico di studio individuale a casa c) gli strumenti compensativi utilizzati a casa

…………………………………………………….……………………………………………

Il presente PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO è stato concordato e viene sottoscritto da:

docenti del Consiglio di classe/team di classe

Docente Firma

Coordinatore del Consiglio di classe /classe

Docente Firma

I Genitori

Genitore Firma

Data ………………………

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

PARTE SPECIFICA DA INSERIRE PER GLI ALUNNI ADHD

CARATTERISTICHE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO E COMPORTAMENTO Indicare dove emergono le difficoltà più rilevanti, facendo riferimento in particolare ai seguenti ambiti

(riferiti all’età del bambino)

o Selezionare le informazioni necessarie per eseguire la consegna o Mantenere l’attenzione per il tempo utile a completare la consegna

o Resistere agli elementi distraesti presenti nell’ambiente o a pensieri divaganti o Seguire le istruzioni e rispettare le regole (non a causa di comportamento oppositivo o di

incapacità di comprensione) o Utilizzare i processi esecutivi di individuazione e pianificazione necessarie all’esecuzione di

compiti e problemi (solo per la Scuola Sec. di I grado) o Regolare il comportamento o Controllare / differire interventi inappropriati : aspettare il proprio turno nel gioco o nella

conversazione … o Applicare in modo efficiente strategie di studio (solo per la Scuola Sec. di I grado) o Costruire e mantenere relazioni positive con i coetanei o Autoregolare le proprie emozioni o Affrontare adeguatamente situazioni di frustrazione o Gestire il livello di motivazione interna approdando molto precocemente ad uno stato di

“noia” o Evitare stati di eccessiva demotivazione ed ansia o Controllare i livelli di aggressività o Seguire i ritmi di apprendimento della classe a causa delle difficoltà attentive

Altro___________________________________________________________________________________

STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE

(ATTIVITÀ DIDATTICHE INDIVIDUALIZZATE E PERSONALIZZATE)

Indicare, tra le seguenti, solamente quelle prioritarie per l’anno scolastico in corso:

o Aiuti visivi o Tempi di lavoro brevi o con piccole pause o Gratificazioni immediate, ravvicinate e frequenti o Procedure di controllo degli antecedenti e dei conseguenti o Predisporre un ambiente di lavoro dove siano ridotte al minimo le fonti di distrazione o Definire con tutta la classe poche e chiare regole di comportamento o Concordare con l’alunno piccoli e realistici obiettivi comportamentali e didattici da

raggiungere nel giro di qualche settimana o Allenare l’alunno ad organizzare il materiale sul proprio banco e all’uso del diario o Incoraggiare l’uso di diagrammi di flusso, tracce, tabelle, parole chiave per favorire

l’apprendimento e sviluppare la comunicazione e l’attenzione o Favorire l’uso del computer e di enciclopedie multimediali, vocabolari su CD, ecc. o Evitare di comminare punizioni quali un aumento dei compiti di casa, una riduzione dei

tempi di ricreazione e di gioco, l’esclusione dalla partecipazione alle gite o Altro ______________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

CRITERI E MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE

o Prove scritte suddivise in più parti / quesiti o Invitare lo studente ad effettuare un accurato controllo del proprio compito prima di

consegnarlo o Assicurarsi che, durante le interrogazioni, l’alunno abbia riflettuto sulla domanda ed

incoraggiare una seconda risposta qualora tenda a rispondere frettolosamente o Comunicare in modo chiaro i tempi necessari per l’esecuzione di un compito, tenendo

conto che un alunno ADHD può necessitare di tempi maggiori rispetto alla classe o viceversa può avere l’attitudine ad affrettare eccessivamente la conclusione.

o Valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare esclusivamente gli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e l’impegno piuttosto che la forma

o Nella valutazione del comportamento tenere conto del forte condizionamento dei sintomi del disturbo

o Altro (specificare: ___________________________________________________)

Istituto Comprensivo Noventa di Piave

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

PER ALUNNI STRANIERI DI RECENTE IMMIGRAZIONE

A) PROFILO PERSONALE DELL’ALUNNO

SITUAZIONE DI PARTENZA

Relazione, consapevolezza e autonomia

1. Partecipa agli scambi comunicativi e alle conversazioni collettive sì □ in parte □ no □ 2. Collabora nel piccolo gruppo sì □ in parte □ no □ 3. Comunica e partecipa in modo marginale sì □ in parte □ no □ 4. Accetta le regole scolastiche sì □ in parte □ no □ 5. È consapevole delle proprie difficoltà sì □ in parte □ no □ 6. Accetta e compensa le proprie difficoltà sì □ in parte □ no □ 7. Ha fiducia nelle proprie capacità sì □ in parte □ no □ 8. Comportamento in classe:

Corretto □ Corretto ma distratto □ Provocatorio □ Scorretto □

9. Rapporto con i compagni improntato prevalentemente a: Simpatia □ Antipatia □ Accettazione □ Indifferenza □

10. Rapporto con gli adulti (insegnanti, tutor …): Ricerca l'aiuto se in difficoltà □ Accetta l'aiuto □

Lavora solo se aiutato □ Non chiede l'aiuto □

11. Autonomia di lavoro in generale: Totale □ Parziale □ Scarsa □ Assente □

12. Autonomia di lavoro nei laboratori e/o in attività individualizzate e/o di piccolo gruppo: Totale □ Parziale □ Scarsa □ Assente □

Competenze in Italiano L2:

1. Utilizza un vocabolario di base: nullo □ minimo □ sufficiente □ 2. Riesce ad utilizzare enunciati brevi (soggetto, predicato, complemento) Sì □ No □ 3. Utilizza verbi coniugati nel modo indicativo (presente, pass. prossimo, fut. semplice)

Sì □ No □

4. Si esprime utilizzando pronomi o forme impersonali. Sì □ No □ 5. Fornisce informazioni essenziali. Sì □ No □ 6. Fornisce informazioni ordinate in senso logico e cronologico. Sì □ No □ 7. Legge la consegna degli esercizi. Sì □ No □ 8. Rispondere a verifiche orali, anche con la possibilità di consultare schemi riepilogativi.

Sì □ No □

9. Ripete spesso una parola chiave, indicandola anche per iscritto. Sì □ No □ 10. Si esprimersi in L2 anche con l’ausilio di strumenti audio visivi, computer… Sì □ No □

B) PROGRAMMAZIONE PERSONALIZZATA

Tempi d’intervento:

PARTE GENERALE

Strategie metodologiche e didattiche adottate

□ Incoraggiare l’apprendimento collaborativo favorendo le attività in piccolo/piccoli gruppi

□ Predisporre azioni di tutoraggio

□ Introdurre all’uso di strumenti compensativi facilitanti (vedi paragrafo successivo)

□ Incoraggiare l’uso di dispositivi extra testuali per facilitare lo studio (titolo, paragrafi, parole-chiave, ecc.)

□ Sollecitare collegamenti fra informazioni nuove e già acquisite

□ Promuovere l’uso del lessico funzionale alla comunicazione e quello specifico, connesso alle discipline

□ Privilegiare la modalità della domanda-risposta o della conversazione guidata durante l’esposizione orale

□ Sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo

□ Altro [specificare] …………………………………………………………………………………………...

…………………………………………………………………………………………………………………

Strumenti compensativi utilizzati per lo studio

□ strumenti informatici (computer con programmi di videoscrittura e correttore ortografico, vocabolario

multimediale, software didattici particolari, ecc.)

□ mappe concettuali, sintesi, schemi, ecc. da utilizzare durante le verifiche orali

□ vocabolario bilingue

□ Altro [specificare] …………………………………………………………………………………………...

…………………………………………………………………………………………………………………

Eventuali misure dispensative

Nell’ambito delle varie discipline l’alunno viene dispensato:

Dalla lettura ad alta voce sì □ in parte □ no □

Dai tempi della classe per la consegna dei compiti sì □ in parte □ no □

Dal copiare dalla lavagna sì □ in parte □ no □

Dalla dettatura di testi/o appunti sì □ in parte □ no □

Da un eccessivo carico di compiti a casa sì □ in parte □ no □

Altro [specificare]………………………………………………………………………………………………..

PARTE DISCIPLINARE

OBIETTIVI DIDATTICI DELLA DISCIPLINA (indicare la disciplina)………………………………….

(Indicare gli obiettivi personalizzati)

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………

A fine dell’intervento l’alunno dovrà:

CONOSCERE:

(Specificare i contenuti fondamentali della disciplina che l'alunno dovrà conoscere)

…………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………

SAPER FARE:

(Specificare le abilità applicative dei contenuti della disciplina che l'alunno dovrà mettere in atto)

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………

SAPER ESSERE:

(Specificare i comportamenti che l'alunno deve saper realizzare in merito a: organizzazione del lavoro

scolastico - rispetto dei tempi, delle consegne, dei materiali, degli impegni, ecc., gestione delle relazioni,

acquisizione di autonomia - personale, relazionale e operativa)

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………

CRITERI E MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE (validi anche in sede di esame):

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………

C) PATTO CON LA FAMIGLIA E CON L’ALUNNO

Si concordano:

L’organizzazione del presente piano di studio personalizzato con distribuzione del carico di lavoro Le modalità di collaborazione della famiglia per lo studio domestico: Gli strumenti compensativi e dispensativi indicati nei paragrafi precedenti Le modalità di verifica indicate nel paragrafo precedente Altro[specificare]

………………………………………………………………………………………………………………

Il team docenti - Il Consiglio di Classe

[cognome e nome del docente]

aggiungere le righe necessarie

[disciplina] [firma]

Il genitori dell’alunno (o chi ne fa le veci)

[cognome e nome]

[firma]

D) OSSERVAZIONE IN ITINERE:

………………………………………………………………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………….

E) VALUTAZIONE A FINE INTERVENTO

DISCIPLINA OBIETTIVO

RAGGIUNTO

OBIETTIVO

NON RAGGIUNTO

OBIETTIVO PARZIALMENTE

RAGGIUNTO

F) OSSERVAZIONE FINALI:

………………………………………………………………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………….