AO di Cremona Informa n.18 Speciale Alimentazione

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18 SALUTE & BENESSERE INFORMA Speciale alimentazione I cibi sani dell’estate Star bene Vacanze in città Formazione Talento emotivo

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Giornalino periodico Ospedale di Cremona n18 2015

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18SALUTE & BENESSERE

I N F O R M A

Speciale alimentazioneI cibi sani dell’estate

Star beneVacanze in città

FormazioneTalento emotivo

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Presidio Ospedaliero di CremonaLargo Priori 1, CremonaCentralino 0372 405 111Emergenza sanitaria 118Pronto Soccorso 0372 434 445Centro Unico di Prenotazione (CUP) 800 638 638Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) 0372 405 550e-mail: [email protected] Pubblica Tutela 0372 405 804e-mail: [email protected]

Poliambulatorio Specialistico con Punto PrelieviVia Dante 104 A, CremonaCentralino 0372 405 111

Presidio Ospedaliero Oglio PoVia Staffolo n 51, Vicomoscano, Casalmaggiore - CRCentralino 0375 2811Emergenza sanitaria 118Pronto Soccorso 0375 281 651Centro Unico di Prenotazione (CUP) 800 638 638Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) 0375 281 552e-mail: [email protected] Pubblica Tutela 0372 405 804e-mail: [email protected]

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NUMERI UTILIAzienda Ospedaliera di Cremona

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Giugno | 2015

A.O. L’Azienda Ospedaliera di Cremona Informa N° 18 | Giugno 2015Direttore editoriale: Simona MarianiDirettore responsabile: Stefania MattioliHanno collaborato: Grazia Bodini, Daria Scalabrini.Sede legale: Azienda Ospedaliera Istituti Ospitalieri di Cremona Viale Concordia n 1, 26100 CremonaRedazione/Ufficio Comunicazione: 0372 405725 - [email protected] Tribunale Cremona n° 368 del 18-04-2001Grafica: Graphomedia s.a.s. [email protected]: Service Lito S.R.L. - Persico Dosimo (Cr)

Sommario6 9

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Salute di genere a confronto

Infermieri senza confini

Un infermiere “tutto per te”

La dimensione estetica del dolore

Cibo “comanda color”

Centrifughe vegetariane

Integratori alimentari si o no

Perché il cervello deve andare in vacanza?

Bimbi a bordo senza mal d’auto

Troppo sudore “per nulla”

Il talento emotivo

Intensità di cura, formare per cambiare

Notizie flash

Formazione

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DA

DS

Camillo RossiDirettore Sanitario

Azienda Ospedaliera di Cremona

Ida BerettaDirettore AmministrativoAzienda Ospedaliera di Cremona

Icaro ha preso il volo, la dichiarazione di nascita si fa in ospedaleL’AO di Cremona ha aderito al pro-getto di Regione Lombardia Icaro che consente di effettuare la dichiarazione di nascita e la registrazione dei nuovi nati (sino alla scelta del pediatra) di-rettamente all’Ospedale di Cremona. Dove? I genitori dei comuni aderenti al progetto possono recarsi presso la Direzione Medica di presidio, l’Ufficio Accettazione Ricoveri o al front office

del reperto di Ostetricia e Ginecolo-gia.Presto lo stesso servizio sarà attivo an-che nel Presidio di Oglio Po. Il vantag-gio è evidente: i genitori non devono più recarsi agli uffici anagrafe, rispar-miando tempo e spostamenti.Non solo, l’atto amministrativo svolto in ospedale diventa il primo gesto di at-tenzione e cura verso il neonato.

Bambini & estate la salute in un “kit” per le vacanzeCon la chiusura delle scuole e l’arrivo di estate e vacanze i bambini trascor-rono più tempo all’aria aperta, parte-cipano ad attività ricreative e dunque sono soggetti a maggiori “traumati-smi” o malanni di stagione (escoriazio-ni, mal d’orecchie, dissenteria, raffred-dore, ecc). Quali i farmaci essenziali da portare in viaggio o conservare in casa? Nel “kit bambini & estate” non potranno mancare: antipiretico (pa-racetamolo) e analgesico (ibuprofe-

ne), un farmaco per il mal d’auto (si veda servizio a pagina 22), cerotti e garze medicate, soluzione fisiologica per lavaggi nasali, un disinfettante a base non alcolica e creme solari a protezione totale. Attenzione, inoltre, ai colpi di calore: indossare cappellino più occhiali e nelle ore più calde della giornata privilegiare i giochi all’ombra. Dieta ricca di frutta e verdura, acqua non troppo fredda in abbondanza sono di norma una buona abitudine alimentare.

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DG

Simona MarianiDirettore GeneraleAzienda Ospedaliera di Cremona

Le alte temperature possono rappresentare un problema per la salute. Soprattutto per bambini, persone anziane e soggetti con patologie croniche. Per questo è importan-te adottare qualche accorgimento. Approfondimenti on line www.regione.lombardia.it

Ma che CALDO fa?

Il caldo può rappresentare un pericolo per la salute? La risposta è sì. Soprat-tutto quando la temperatura esterna supera i 32-35 gradi; l’alta umidità impedisce la regolare sudorazione; la temperatura in casa è superiore a quella esterna (locali poco ventilati, tetti e solai non ben isolati).

Come ogni anno Regione Lombardia invita gli operatori del settore a sensi-bilizzare la popolazione verso tale pro-blematica. Convivere con l’estate non è sempre e solo un piacere. Per questo ci sono alcune “regole d’oro” da non dimenticare.

Ecco qualche esempio: evitare di usci-re e di svolgere attività fisica nelle ore centrali del giorno. Prestare attenzione quando si passa da un ambiente mol-to caldo a uno eccessivamente raffre-scato. Cappello, occhiali scuri, abiti in fibre naturali (cotone, lino, ecc) e dal-le tinte chiare sono un toccasana per difendersi dalla calura. Bere molta ac-qua (almeno un litro e mezzo al giorno) aiuta il corpo a mantenersi idratato.

Ruolo importante per il benessere d’estate lo svolge l’alimentazione. Frutta e verdura di stagione, uova, pe-sce di mare e cereali. A pagina 14 tro-vate uno speciale a cura del Servizio di Nutrizione Clinica aziendale dedica-to al cibo sano per sostenere in modo naturale il nostro organismo.

Asilo nido aziendale aperto per ferie Piccole tracce, il nostro asilo nido, non va in vacanza.Per tutta l’estate continuerà ad ospi-tare i bimbi da 3 mesi a 3 anni dal lu-nedì al venerdì dalle 6.45 alle 21. La frequenza può essere personalizzata in base alle esigenze della famiglia. Infor-mazioni: Cooperativa sociale Il Cortile onlus. Tel. 0372430746

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Tre Aziende Ospedaliere e una ASL unite da un intento comune: discutere di medicina di genere e del ruolo delle donne in sanità.Un convegno, 200 partecipanti per un con-fronto singolare e molto proficuo.

Salute di genere a confronto

CONVEGNO 28 MAGGIO 2015

diversità, per garantire a tutti, donne e uomini, una reale equità e il miglior trattamento possibile in funzione della specificità di genere. Questo è un modo tra i più prometten-ti per dare concretezza al concetto di centralità del paziente nella ricerca e nella messa a punto di trattamenti efficaci e innovativi per la tutela della salute.

Nel nostro tempo è via via maturata una nuova coscienza nei confronti della differenza di genere in medicina. Questo è accaduto anche sulla base dell’impegno congiunto dell’Orga-nizzazione Mondiale della Sanità e, in Italia, dell’Istituto Superiore di Sanità e di AIFA. La salute, dunque, non è neutra: in medicina va applicato il concetto di

Da sinistra: Compagnoni, Mariani, Troiano, Stucchi

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te: patologie cardiovascolari e cere-brovascolari. In chiusura si è parlato dell’importanza del ruolo delle donne in sanità, del loro stile manageriale in-cisivo, dedito all’ascolto e alla soluzio-ne pragmatica dei problemi.

Gli atti del convegno sono pubblicati sul sito dell’A.O. di Cremona www.ospedale.cremona.itnella sezione Corsi e convegni/Archivio.

Ecco in sintesi quanto emerso dal convegno “Medicina di genere Lei/Lui salute a confronto”, organizzato dall’Azienda Ospedaliera di Cremo-na (28 maggio 2015) in collaborazione con Azienda Ospedaliera di Mantova, Azienda Ospedaliera di Pavia e ASL di Cremona che ha visto oltre 200 parte-cipanti e raggiunto un livello di soddi-sfazione molto significativo per la spe-cificità e la puntualità delle relazioni. Due le tematiche principali affronta-

Che cos’è la medicina di genere? La medicina di genere è la nuova frontiera sanitaria che considera non solo gli aspetti biologici, ma anche le caratteristiche psicologiche, sociali e culturali dei singoli individui, con l’obiettivo di giungere a garantire a ogni individuo, maschio o femmina, l’appropriatezza dei trattamenti sanitari in ambito di prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione.

Alcuni fra i partecipanti alla giornata di studio

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Nell’AO di Cremona la percentua-le di donne che occupa ruoli di re-sponsabilità è pari al 34,67% contro una media nazionale che si ferma al 28%. La caratteristica peculiare di manager e responsabili donna? L’ascolto - attitudine spiccatamente femminile - che gioca un ruolo chia-ve per stemperare tensioni e a aiuta-re a comprendersi al meglio.

CONVEGNO 28 MAGGIO 2015

L’AO di Cremona è donna

Sono intervenuti - Simona Mariani (Direttore Generale AO di Cremona) Daniela Troiano (Direttore Generale AO di Pavia) Luca Stucchi (Direttore Generale AO di Mantova) Gilberto Compagnoni (Direttore Generale ASL di Cremona)Beatrice Giovanna (Direttore Amministrativo AO Pavia), Beretta Ida (Direttore Amministrativo AO Cremona), Borutti Giuseppina (Direttore UO Neurologia AO Pavia), Carini Massimo (Direttore UO Cardiologia Oglio Po AO Cremona), Ciccone Alfonso (Direttore DPT Neuroscienze AO Mantova), Gerola Anna (Direttore Amministrativo AO Mantova), Pirelli Salvatore (Direttore UO Cardiologia Cremona AO Cremona), Poli Nadia (Dirigente SITRA AO Cremona), Ram-baldini Manfredo (Direttore Cardiochirurgia AO Mantova), Romanò Massimo (Direttore UO Cardiologia AO Man-tova), Sessa Maria (Direttore UO Neurologia AO Cremona), Tartara Fulvio Alberto (Direttore UO Neurochirurgia AO Cremona). Moderatori - Brunazzi Maria Cristina (Direttore DPT Cardio Toraco Vascolare AO Mantova), Mosa Paola (Direttore DPT ASSI ASL Cremona), Rossi Camillo (Direttore Sanitario AO Cremona).

Ha collaborato Khaoula El AbboubiStudente C.d.L. Assistente Sanitaria e stagista presso Ufficio Comunicazione e URP

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La Giornata Internazionale dell’Infermiere ha offerto lo spunto per un convegno interessan-te: “Persone che curano Persone: l’infermiere oltre i confini”. Organizzato dal Servizio Infer-mieristico ha aperto un confronto sul tema della multicultura rispetto alla professione.

Infermieri senza confini

CONVEGNO 12 MAGGIO 2015

Molto interessanti gli interventi dei re-latori, coinvolgenti le testimonianze degli infermieri che hanno raccontato alcune specificità della loro professio-ne con esempi partecipati e legati alla realtà di tutti i giorni. Tutti d’accordo sul fatto che somministrare la terapia non è la sola essenza del prendersi cura. Curare significa mettersi in contatto con la vita delle persone, sempre.

Si sa, il processo di globalizzazione coinvolge molteplici campi: econo-mico, sociale, politico, culturale e si caratterizza da un elevato scambio di idee, persone, merci, coinvolgendo, mettendo in rete l’intero globo terre-stre facendoci immergere in un “villag-gio globale” (McLuhan-1967).Questo processo di scambio, che por-ta ad un incontro tra culture e socie-tà differenti, assume connotati nuovi anche per l’Infermieristica, aspetti che non possono essere trascurati dalle professioni sanitarie. Occorre quindi più che mai interrogarsi per amplia-re gli sguardi assistenziali. Per questo la giornata di studio è servita agli in-fermieri per riflettere sul proprio agire quotidiano, sulla necessità di far propri nuovi modelli di presa in carico del pa-ziente che privilegiano un approccio assistenziale a “rete”.

Nadia PoliDirettore SITRAAO di Cremona

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I testimonial della campagna “Persone che curano Persone”

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Perché desideriamo che il paziente sia al centro delle cure infermieristiche dall’ingres-so in ospedale alla dimissione. Per garantire alle persone un’assistenza di qualità basata anche sulla relazione.

Un infermiere “tutto per te”Ospedale Oglio Po

trollare ansie e timori. In termini di or-ganizzazione a migliorare è l’efficienza del sistema di cura e della relazione fra operatori.

Cosa fa l’infermiere di riferimento “Primary Nurse”?Anzitutto informa e parla con il pazien-te e i suoi familiari, identifica al meglio i bisogni di salute specifici e le priorità assistenziali. Si fa portavoce di questo e collabora con gli altri infermieri del reparto per garantire la continuità as-sistenziale. Non solo. Si relaziona con gli altri professionisti per un continuo aggiornamento dello stato di salute della persona ed effettua interventi di educazione sanitaria sia sul paziente che sulla famiglia. Infine pianifica e or-ganizza la dimissione.

Un infermiere tutto per te è il pro-getto innovativo ispirato al modello assistenziale del “Primary Nursing” finalizzato al benessere globale del paziente. Di cosa si tratta? Il modello organizzativo del Primary Nur-sing garantisce un’assistenza di qualità basata sulla relazione. Attualmente il progetto è partito in via sperimenta-le nell’Area chirurgica dell’Ospedale Oglio Po.

Cosa cambia in sostanza?Ogni paziente di questa area nel mo-mento dell’accoglienza verrà informa-to rispetto al suo infermiere di riferimen-to (nome e cognome). Questo ha una valenza rassicurante per il paziente, sappiamo bene come trovare risposte anche alle domande - in apparenza - più banali sia fondamentale per con-

Primary Nursing

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Infermieri dell’area chirurgica

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La dimensione estetica del dolore

Foto-grafie in mostra - La cura in un gesto

Ad essere esposte in mostra nel Museo Archeologico di San Lorenzo a Cremona sono le fotografie scattate da medici, infermieri e volontari dell’Area oncologi-ca e dell’Hospice dell’Ospedale di Cremona. Esito di un insolito percorso di formazione teso a indagare la dimensione “estetica” del dolore.

prorogata sino aL 6 settembre 2015

Di Stefania MattioliUfficio Comunicazione e URP Responsabile Scientifico del progetto “La cura in un gesto”

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Obiettivo del progetto sperimentale di Formazione e Comunicazione (corso costituito da 10 giornate di studio) è stato quello di indagare la “dimensio-ne estetica del dolore” in relazione alla professione sanitaria e al rapporto con il paziente/persona mediante strumen-ti inusuali per l’ospedale quali fotogra-fia, arte, letteratura, cinema, teatro.

Il percorso espositivo - caratterizza-to da 60 immagini scattate da medi-ci, infermieri, operatori socio sanitari e volontari dell’Area oncologica e dell’Hospice dell’Ospedale di Cremo-na - rappresenta l’esito finale di un progetto sperimentale di formazione e comunicazione intrapreso dal 2013 ad oggi, con il sostegno di ACCD che ha trovato il suo naturale compimento nella restituzione alla città.

Foto-grafie in mostra La cura in un gesto

A cura di Azienda Ospedaliera di Cremona Ufficio Comunicazione e URP Promotore ACCD (Associazione Cremonese per la cura del Dolore) Partner unico Aroproductions Con il patrocinio e la collaborazione di Comune di Cremona

Museo Archeologico di San Lorenzovia San Lorenzo, 4 - CremonaTel 0372 407775 - 366 6673881-fax 0372 407268

e-mail: [email protected] Biglietti e orari/ingresso: € 3,00Apertura: da martedì a domenica 9:00/13:00 - Chiuso il lunedì

L’esposizione rimarrà aperta sino al 6 settembre 2015

Sopra: visitatori commentano l’allestimento espositivo - Sotto: Mariani e Auricchio durante la presentazione

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emblematica e simbolica trovando il suo punto di forza nell’eterogeneità del gruppo: medici, infermieri, oss e volon-tari hanno lavorato insieme mettendo da parte il proprio ruolo e dare risalto al loro essere persona che lavora dentro l’ospedale.

Ciò è accaduto in modo spontaneo. L’intento riuscito è stato quello di costi-tuire uno spazio di ascolto e di interven-to nel quale ciascuno ha potuto essere parte di un’esperienza che ammette il confronto, il dialogo e l’esplorazione.

I temi trattati in aula sono stati l’attesa, il dolore, il luogo, il con-tatto con l’al-tro, il gesto, la comunicazione in tutte le sue declinazioni. Temi che via via sono divenuti oggetto di riflessione persona-le e professionale; elemento di indagi-ne creativa che ha trovato espressione proprio nella rappresentazione fotogra-fica quale medium ideale per rendere visibile ciò che abitualmente rimane invisibile, per dar forma al proprio pen-siero e al proprio sentire. E’ così che quanto vissuto dai venti partecipanti al corso si è fatto racconto, testimonianza

Hanno partecipato alla presentazione Andrea Capelli al disco armonico e Laboratorio Teatrale di Daniela Coelli che si farà interprete di “Parole in corso”. Attori: Pietro Bagni, Patrizia Macconi, Patrizia Oliani, Giuseppe Pigoli, Tea Uggeri.

e-mail: [email protected] Biglietti e orari/ingresso: € 3,00Apertura: da martedì a domenica 9:00/13:00 - Chiuso il lunedì

Stefania Mattioli e Marina Volonté illustrano il progetto e l’allestimento

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Lo sapevate che ogni colore di frutta e ver-dura è associabile a sostanze fitochimiche ad azione antiossidante? Sostanze che neutraliz-zano i radicali liberi e riparano i danni mole-colari da essi causati a livello cellulare. Ecco perché pensare a piatti di frutta e ver-dura come fossero una tavolozza non è un capriccio estetico.

Cibo “comanda color”SPECIALE CORRETTA ALIMENTAZIONE

Di Antonio La RussaResponsabile Servizio Dietetica e Nutrizione clinica

no scegliete almeno cinque prodotti vegetali di colore diverso. Proprio in base al colore i vegetali possono es-sere suddivisi in cinque gruppi: in ogni gruppo ci sono dei phytochemicals specifici portatori di sostanze protet-tive, le stesse responsabili del colore del vegetale.

Si sa, ormai ogni tipo di frutta e verdu-ra è facilmente reperibile tutto l’anno, anche se è consigliabile comprare solo quella di stagione. Le primizie, ol-tre a non essere prodotti di alta qua-lità, hanno valori nutrizionali bassi e sono molto costosi. Un suggerimento pratico e molto opportuno: ogni gior-

Pomodori, ravanelli, peperoni, rape, anguria, ciliegie, mele, fragole. Contengono licopene e antocianine. Il Licopene presenta notevoli proprietà antiossidanti, ha un ruolo importante nella comunicazione cellulare ed esistono prove spe-rimentali che ne dimostrano l’efficacia protettiva contro il tumo-re della prostata, le malattie cardiovascolari e i danni derivanti dall’esposizione ai raggi ultravioletti e al fumo di tabacco.

Le antiocianine possiedono proprietà antiossidanti con un ruolo im-portante nella prevenzione della mutagenesi e della carcinogenesi.

ROSSO

InformazioniServizio Dietetica e Nutrizione clinica

Tel 0372 [email protected]

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Arance, pesche, albicocche, melone, carote, zucca, mais.Contengono flavonoidi e carotenoidi. I flavonoidi hanno proprietà antivirali, antinfiammatorie, antistaminiche e antiossidanti. L’A e il B - carotene sono precursori della vitamina A. Quest’ultima riveste grande importanza nella sintesi ormonale, nei pro-cessi di differenziazione e crescita cellulare e nella risposta immunitaria. E’ stata dimostrata la loro capacità antitumorale e preventiva di patolo-gie neurodegenerative come il Morbo di Alzheimer o di Parkinson. I flavonoidi impediscono l’ossidazione del colesterolo LDL, prevenendo la formazione di placche aterosclerotiche sulla parete arteriosa.

VERDEInsalata, prezzemolo, basilico, asparagi, broccoli, spinaci, zucchine, kiwi, uva bianca.Contengono clorofilla, carotenoidi e magnesio.I composti responsabili del colore verde nei vegetali sono detti gluco-sinoli, un ampio gruppo di derivati degli aminoacidi contenenti zolfo. Alcuni glucosinolati - e relativi prodotti derivati – possono avere un ef-fetto antitumorale dovuto all’attivazione di enzimi coinvolti nella detos-sificazione di agenti cancerogeni, all’inibizione di enzimi che modifica-

no il metabolismo degli ormoni steroidei e all’azione protettiva contro il danno da ossidazione.

Melanzane, frutti di bosco, uva rossa, prugne, fichi, radicchio.Contengono antocianine e carotenoidi, flavonoidi, vitamina C, potassio e magnesio. I flavonoidi (frutti di bosco) e antiocianine sono pigmenti con potere antiossidante, noti per favorire la cir-colazione del sangue e contrastare la fragilità capillare. E’ stato indicato anche il ruolo importante delle antocianine nella pre-venzione della mutagenesi e della carcinogenesi. Prevengono la formazione di placche aterosclerotiche dovute agli alti livelli di colesterolo e inibiscono l’aggregazione piastrinica.

Cavolfiore, cipolle, aglio, funghi, finocchi, mele, pere.Contengono quercitina, la famiglia dei cavoli anche isotiocianati, vitamina C e selenio. Il pigmento tipico del bianco è la quercetina, un antiossidante nemico dei tumori e patologie cardiovascolari con azione benefica sul tessuto osseo e i polmoni. Mele e cipolle sono ric-che anche di flavonoidi. Aglio, cipolle e porri inoltre contengono l’allil-

solfuro, che svolge un’azione fluidificante del sangue.

GIALLO/ARANCIONE

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SPECIALE CORRETTA ALIMENTAZIONE

I vantaggi del centrifugato rispetto ai succhi di frutta è in primis di natura sa-lutare: non c’è paragone tra il succo centrifugato preparato in casa e uno confezionato (spesso addizionato di zuccheri e/o edulcoloranti).

Se si utilizzano estrattori di succo a fred-do si mantengono “integri” molti micro-nutrienti termolabili, come vitamine ed oligoelementi ad azione antiossidan-te, che con i giri del frullatore o delle tradizionali centrifughe normalmente si perdono. La natura “cremosa-liquida” di questi succhi e l’assenza di fibre (che in corso di mucosite da CHT o RDT possono au-mentare meccanicamente l’infiamma-

zione della mucosa) rende ancora più semplice la tollerabilità e l’assimilazione dei nutrienti in essi contenuti. Questi ulti-mi se consumati immediatamente dan-no maggiori benefici, anche in termini di effetto locale selle mucose infiam-mate: un autentico senso di benessere e sollievo è riferito con frequenza dai pazienti.

Altra caratteristica per nulla trascura-bile è caratterizzata dalla possibilità di abbinare in modo creativo gusti e sa-pori: è impensabile mangiare brocco-li crudi mentre centrifugati insieme a mela e carota danno vita ad un sapo-re estremamente gradevole.

centrifughe vegetarianeGusto e benessere per i pazienti in chemioterapia

In corso di chemioterapia (CHT) o radioterapia (RDT) è spesso presente un quadro d’infiammazione generalizzata dovuto all’eccesso di radicali liberi successivo alla terapia. In questo ambito la mucosite a carico dell’apparato digerente è una delle complicanze più frequenti e temibili (il paziente fa fati-ca ad alimentarsi con tutto quello che ne consegue). Ecco perchè è importante fornire dei suggerimenti nutrizionali di tipo pratico.

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Evidenze cliniche mettono in risalto come una dieta ricca di antiossidanti naturali (ab-bondantemente contenuti nella frutta e nella verdura di stagione) protegge dall’insorgen-za di malattie cronico degenerative renden-do superfluo l’uso di qualsiasi integratore.

Integratori alimentari

SI o NO

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Integratori alimentari: cosa sono?Si definiscono integratori alimentari i prodotti che apportano determinati nutrienti assenti in una alimentazione evidentemente non adeguata. Non hanno proprietà curative, ma servono a integrare la dieta, completandola.

Quali “istruzioni per l’uso”?Per le loro proprietà nutrizionali, vanno assunti entro limiti di sicurezza tenendo conto delle RDA (recommended die-tary allowances), ossia le raccoman-dazioni degli specialisti. Le confezioni a norma di legge sono validate dal Mini-stero e devono riportare in etichetta le dosi raccomandate. Il Ministero della Salute interviene con l’emanazione di norme per regolamentarne il commer-cio e per la tutela del consumatore che rischia di scegliere prodotti non control-lati, reperibili nella grande distribuzione o venduti a domicilio.

Gli integratori possono sostituire una corretta alimentazione? Una alimentazione varia ed equilibrata fornisce certamente un apporto ade-guato e bilanciato che non può essere sostituito da supplementi in pillole. Non

SPECIALE CORRETTA ALIMENTAZIONE

Quando e perché assumere integratori alimentariLe persone anziane in cui determinate condizioni psi-cofisiche non permettono un apporto adeguato di tutti i nutrienti; Le donne in gravidanza e/o durante l’allattamento Le persone che seguono una dieta vegana rigida, os-sia che non introducono nessun alimento o derivato di origine animale (questo perché possono instaurarsi ca-renze di ferro, calcio , zinco e vitamina B12). Le persone in cui vi è un limitato apporto di cibo per molto tempo come pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica o diete ipocaloriche (sotto le 1200 Kcal die). Le persone affette da allergie alimentari che non possono assumere determinati alimenti o gruppi di alimenti.

dimentichiamo, inoltre, che nessun in-tegratore può “sostituire” la convivialità e la ritualità associata al cibo. Il cibo è e deve essere il migliore alleato della salute.

Quando e perché vanno assunti? Ovviamente sotto controllo medico. Ci sono delle condizioni in cui l’uso di un integratore alimentare può essere consigliato. E ciò si verifica tutte le volte che la sola alimentazione non riesce a soddisfare il fabbisogno di un determi-nato nutriente. Questo si può verificare in alcune fasi della vita in cui si instaura una aumentata richiesta o una mino-re capacità di assorbimento da parte dell’organismo o a causa di una ridotta introduzione a seguito di scelte alimen-tari particolari.

Possono essere assunti anche senza controllo medico? E’ assolutamente sconsigliato il “fai da te”. E’ sempre meglio consultare il me-dico piuttosto che seguire il consiglio di un amico o di un conoscente o peggio di uno dei tanti “falsi esperti” che dif-fondono informazioni poco corrette e quindi potenzialmente dannose.

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SPECIALE ESTATE

Ogni giorno siamo sollecitati da immagini, in-formazioni, richieste, e-mail, rumori di fondo, chiacchiericcio, improbabili “squilli” di tele-fonini. Se vi sentite sopraffatti, irritabili, over-quota un motivo c’è: “la capacità di elabo-razione della mente cosciente è limitata”. Per questo le vacanze, intese come spazio libero anche in città, sono necessarie.

Perchè il cervello deve andare in vacanza?

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Il cervello ha bisogno di ri-poso, ha bisogno di ricari-carsi per funzionare al me-glio. Tante volte non basta dormire, quello di cui ha davvero bisogno è una va-canza. Vacantia dal latino vacare …essere vuoto, li-bero. Un tutto vuoto che è libertà. Giorni vuoti dallo studio, dal lavoro, da-gli impegni quotidiani, in cui i ritmi pos-sono rallentare, in cui si può dormire di più, fare quello che ci pare. Al mare? In montagna? A casa?La vacanza è tale nella misura in cui la si vive così. Sentirsi in vacanza è una condizione mentale che può essere ri-prodotta non modificando il contesto.

Di Francesca Giannetti e Daniela BorellaUO Psichiatria 25 - CRAOspedale Oglio Po

ANDARE IN VACANZA PERCHE’

Perché sì; perché ci fa bene lasciare da una parte le fatiche di un anno intero.Per allontanare lo stress, quello che ci rende meno creativi, meno operativi, meno “strategici” nell’affrontare i pro-blemi. Il livello delle nostre prestazioni si riduce, “funzioniamo” meno da tutti i punti di vista, quello mentale e quello fisico. Il corpo e la mente soffrono ma spesso non ce ne accorgiamo. Per “perdere il controllo”, siamo portati a pensare che stiamo bene solo se te-niamo tutto sotto controllo attraverso computer, tablet, cellulari e ci dimen-tichiamo che sono loro a tenerci sotto controllo.Per concedersi momenti di pace, per dedicarsi alla lettura, al movimento o a tutte quelle attività che puntualmente vengono rimandate e - a torto - consi-derate meno importanti.Per respirare aria pulita, fresca, magari nelle prime ore della giornata lungo la spiaggia, un bel sentiero in montagna,

Vacanze questione mentale

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la campagna, la propria città deserta e silenziosa.Per vestirsi come si vuole senza condi-zionamenti, esterni e formali. Per avere più tempo da dedicare a se stessi, per “spostare il fascio di luce”

(come succede in teatro) su se stessi, recuperando quelle parti di sé perse o trascurate. Per recuperare la dimensione del piacere leggero.

Non partire non significa rinunciare alle vacanze. Non ci credete? In realtà è possibile, basta utilizzare bene gli “ingre-dienti” a disposizione. Restando a casa si evita lo stress del cambiamento, (abi-tudini ritmi, luogo, ecc).

Scoprire posti nuovi nella propria città, luoghi, quartieri strade mai visti o solo sentiti nominare. Allargare il raggio di azione fosse solo di qualche km per aprirsi allo stupore di una scoperta non immaginata. Fingersi turisti e confondersi con quelli veri.Dedicarsi agli amici che come noi han-no scelto di stare a casa.

Approfittare dei saldi per comprare qualcosa d’insolito senza sentirsi in col-pa. Godere dei benefici della città vuota, niente problemi di parcheggio o file al supermercatoPrendere e perdere tempo o utilizzarlo come più vi piace. Andare a cena fuori, magari nella trat-toria sotto casa o dietro l’angolo. Quel-la che ci ha sempre incuriosito ma che abbiamo evitato a causa della routine.“Passeggiare” nei cassetti abbandona-ti senza nostalgia e ritrovarsi fra le mani autentiche sorprese.

COME SENTIRSI IN VACANZA STANDO A CASA

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Bimbi a bordo senza mal d’auto

Di Renata DelmiglioResponsabile UO PediatriaOspedale di Cremona

La cinetosi è un disturbo fastidioso che colpi-sce soprattutto i bambini (30%-60%) con pre-valenza nelle femmine e può rendere pro-blematici gli spostamenti.Buone pratiche, accorgimenti e rimedi far-macologici sono di grande aiuto.

Cinetosi, di cosa si trattaLa cinetosi/chinetosi definisce il males-sere da movimento che si esprime con un insieme di sintomi gastro-intestinali, autonomici a carico del sistema nervo-so centrale in risposta ad un movimento reale o percepito. Sostanzialmente as-sente nei bambini al di sotto dei 2 anni, ha invece un’incidenza estremamente alta tra i 2 e 12 anni per poi diminuire, fino a risolversi nella maggioranza dei casi, nell’età adulta.

I principali sintomi sono: irrequietezza, nausea, vertigini, pallore, sudorazione, aumento della salivazione, eruttazioni, sbadigli frequenti, sensazione di gene-rale malessere che culmina nel vomito.

Semplici accorgimenti possono pre-venire o alleviare i sintomi della cinetosi.Per esempio, se siamo su una nave, è meglio osservare dal ponte oggetti lon-tani e fissi all’orizzonte piuttosto che og-getti all’interno della cabina.Allo stesso modo, chi si trova in mac-china, dovrebbe sedere sul sedile an-teriore e guardare la strada attraverso il parabrezza.

InformazioniUO PediatriaTel 0372/[email protected]

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BUONE PRATICHE- sistemarsi sul punto più stabile del veicolo - mantenere un’andatura costante- concedere pause durante il tragitto - sfruttare il buio notturno, che dà al cervello l’impressione che il panorama non stia cambiando, oltre a permettere al bambino di dormire per la maggior parte del viaggio- coinvolgere il bambino in giochi come “contare le macchine di un certo colore”- evitare nel veicolo aria viziata, fumo, sovraffollamento, odori forti, deodoranti e temperature troppo alte- evitare alimenti pesanti o liquidi prima della partenza- offrire durante il viaggio alimenti secchi (cracker)- offrire al bambino uno stimolo continuo per distrarlo dai fastidi fisici

Se questi provvedimenti non sono sufficienti si può ricorrere a metodi non farmaco-logici: posizionamento di braccialetti da polso sul punto di acupressione Neiguam o P6. Zenzero i cui principi attivi sembrano avere un effetto positivo sul controllo dei sintomi sia a livello centrale che gastrointestinale.

QUANDO RICORRERE AI FARMACI Se i sintomi sono importanti si può ricor-rere al farmaco. L’unico utilizzabile in età pediatrica è il dimenidrinato, an-tistaminico con concomitante attività sulla trasmissione colinergica (in com-presse o chewingum). Il dimenidrinato è ben tollerato; l’unico effetto collate-rale è la sonnolenza che, tuttavia, po-trebbe rappresentare un vantaggio.

ISTRUZIONI PER L’USOPrima di somministrare qualsiasi medici-nale ad un bambino è necessario con-sultare il Pediatra per stabilirne il rappor-to rischio-beneficio.Molti prodotti da banco sono ampia-mente pubblicizzati dai media, ciò può indurre a considerarli “innocui” e ad in-centivarne l’uso secondo autoprescri-zione e autogestione.

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Troppo sudore “per nulla”

A domanda risponde Elisabetta DomaneschiUO DermatologiaOspedale di Cremona

Il sudore ha numerosi benefici: raffredda la cute d’estate, migliora l’irrorazione dei tessu-ti, permette l’eliminazione di scorie e tossine. Quando la sua produzione è eccessivamen-te abbondante può assumere connotazioni patologiche. Alcuni suggerimenti per non sentirsi a disagio e affrontare il problema in modo “scientifico”.

La sudorazione è un fenomeno fisio-logico, atto a mantenere costante la temperatura corporea. Quando può essere definita patologia?Se è normale che la sudorazione au-menti quando fa caldo (si può espelle-re fino a 2 litri di sudore/ora), talvolta la produzione di abbondante sudore può assumere connotati “patologici”: in tal caso si parla di iperidrosi, generalizzata se è estesa all’intera superficie corpo-rea, localizzata se circoscritta ad alcuni distretti, quali cavi ascellari, regioni pal-mo-plantari, cuoio capelluto e fronte.

Quali i fattori che determinano l’iperidrosi?Fattori emozionali, stimoli endocrino-metabolici (ipoglicemia, ipertiroidismo) e farmacologici (antipiretici, antide-pressivi, colinergici) sono solitamente le cause dell’iperidrosi reattiva, mentre rimane senza causa quella primaria o idiopatica.

Quali gli effetti collaterali di tale problematica?La sudorazione eccessiva può, in molti soggetti, essere fonte di notevole disa-

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gio e condizionare le relazioni sociali o le attività lavorative, soprattutto quan-do si accompagna a cattivo odore. Fenomeno, questo, noto come bromi-drosi, è indotto dall’aumentata de-composizione del sudore, ad opera della flora batte-rica cutanea. Per que-sti motivi è importante stabilire un rapporto terapeutico.

Quali i rimedi “fai da te”?Oltre alle normali pratiche igieniche con detergenti delicati ed antibatterici, vanno evitati gli indu-menti sintetici e troppo stretti. Si possono utilizzare prodotti con attività antiodo-rante, assorbente ed antitraspi-rante; i più tollerabili contengo-no sostanze naturali quali salvia, timo, rosmarino, acido citrico; i sali di alluminio, a fronte di una discreta attività antitraspirante, sono talvolta responsabili di reazioni irritative locali e sensibilizzazioni.

Esiste un rimedio farmacologico efficace?Merita particolare attenzione l’impie-go della tossina botulinica nella cura dell’iperidrosi ascellare: microiniezioni a opportuna diluizione hanno lo scopo di impedire la secrezione sudorale: i risul-tati, visibili dopo 7/10 giorni, si protrag-gono mediamente per 4-6 mesi; dopo tale periodo ci sarà una graduale ripre-sa dell’attività secretiva delle ghiando-le sudoripare.

InformazioniUO DermatologiaTel 0372 405 319

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SPECIALE FORMAZIONE

Il Talento emotivoLaboratorio di idee su come gestire con spirito di squadra il quotidiano in Ospedale

A domanda risponde Giuliana GiorgioTalent Coach

Un percorso di formazione inconsueto che ha coinvolto il Team di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza dell’Ospedale di Cre-mona con un Talent Coach d’eccezione. Autostima e stima per il prossimo, consape-volezza di sé e degli altri, senza dimentica-re che nella relazione di cura un sorriso, una parola pronunciata con gentilezza posso-no fare molto. Trasparenza, eccellenza, af-fiatamento e motivazione sono i requisiti di valore condivisi dal gruppo. A fine settem-bre nuovo incontro, per il feedback.

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Dottoressa Giorgio ci spiega in sintesi gli aspetti salienti del percorso di co-aching?Quando mi è stato affidato il progetto, ho pensato a come poter accompa-gnare i <<coachee>> ad essere più consapevoli di abilità, atteggiamenti ed abitudini. Soprattutto quelle che vissute all’interno di un team possono creare malumori, tensioni e quindi un ambiente meno favorevole al dialogo, alla comunicazione e di conseguenza al benessere del paziente. Tutto ciò pensando ad un team mobile dove, nel corso della giornata, si avvi-cendano operatori con persona-lità, esperienze e ruoli diversi, che affrontano con sangue freddo e grande energia emergenze, decisioni.

Parliamo di talenti e di competenze profes-sionali. In tutto questo le emozioni che posto ricoprono e quale impat-to hanno sul paziente che da un momento all’altro si trova catapultato – lette-ralmente – in un luogo e fra volti sconosciuti? Un ruolo fondante. Al mo-mento di arrivo in pronto

Alcuni esercizi interattivi svolti

in aula con l’aiuto del

Coach

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soccorso il paziente è catena fragile e si trova a contatto con persone che comunicano fra loro con parole a vol-te incomprensibili e quasi <<minaccio-se>>.Uno sguardo, un sorriso, una lieve carez-za, possono fare molto. Ancor di più un clima solidale e sereno tra gli operatori. È su questi gesti consapevoli e non che abbiamo lavorato in Team, rintraccian-do competenze di intelligenza emotiva e abilità sociali.

A quali competenze e abilità sociali si riferisce?Ad esempio l’autostima (vista come grado di accettazione e di considera-zione di se stessi) e alla stima degli altri (grado di accettazione e di valutazio-ne degli altri) a prescindere dai loro comportamenti. La consapevolezza personale (grado di contatto con il nostro corpo, i nostri stati d’animo, le in-tuizioni) e la consapevolezza degli altri (grado di contatto con gli stati d’animo altrui) sono essenziali per lo sviluppo di alcuni aspetti relazionali dell’Intelligen-za Emotiva e quindi nella gestione delle emozioni.

Qual è stato il metodo di lavoro?Il percorso di coaching si è sviluppato in tre incontri. La partecipazione dopo un primo momento di adattamento, è sta-ta intensa e vivace; i membri del team si sono via via aperti e hanno espresso e condiviso il loro assenso/dissenso su alcune criticità nel lavoro quotidiano.

Quali i principali temi affrontati?Abbiamo parlato di autocontrollo, ov-vero pensare in modo chiaro e man-tenere la concentrazione anche sotto pressione, dominare i propri sentimenti impulsivi, riconoscere tempestivamen-te i conflitti, sviluppando relazioni ba-sate sulla fiducia e sulla cooperazione. Insomma gestire i problemi. Abbiamo identificato valori come la generosità, la tolleranza ma anche la motivazione, l’ambizione, il senso di responsabilità.

A quale conclusione condivisa siete arrivati?Ciascuno si è ritrovato in uno o più di questi valori e gradualmente siamo ar-rivati tutti ad una convinzione comune: quattro i requisiti di base per creare un team di lavoro efficace, la trasparenza (potersi fidare l’uno dell’altro); l’eccel-lenza (una continua tensione positiva di tutti verso il miglioramento continuo a livello personale e di gruppo); l’affia-tamento (lavorare in un ambiente pia-cevole e stimolante) e la motivazione (energia allo stato puro, presente in ogni componente del gruppo che si attiva costantemente verso il raggiun-gimento di obiettivi comuni condivisi).A fine settembre è previsto un incontro di verifica e feedback.

Il coaching: essere accompagnati.Utilizzando la metafora della marcia, andare da un punto A che si defini-sce insieme ad un punto B che si situa dove i nostri passi ci conducono.Si parte con una situazione specifica che ci impedisce d’avanzare, cre-ando un ostacolo. È questo ostacolo che il coachee cerca di risolvere con l’aiuto del coach. “Un coach aiuta quindi le persone a trasformare se stesse e a riformulare il loro modo di essere, di pensare e di agire.”

SPECIALE FORMAZIONE

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Intensità di curaFormare per cambiare

Il progetto Ospedale per Intensità di Cura (iniziato nel 2013 a Oglio Po e nel 2014 a Cremona) ha richiesto e richiede un cam-biamento culturale e un aggiornamento continuo. Per questo la Formazione gioca un ruolo determinante. La novità? Una rac-colta del bisogno formativo basato sul gap individuale fra competenze percepite e attese dei singoli professionals.

Di Maria Grazia BensiCoordinatore Formazione per Intensità di CuraUfficio Formazione e Aggiornamento

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Il sistema tradizionale della raccol-ta dei bisogni formativi aveva (e in parte ha ancora) una dinamica top down, dove la formazione veniva decisa prevalentemente sulle abilità attese nei diversi contesti. All’avvio del progetto l’attenzione è stata fo-calizzata sulle professioni sanitarie sia per ragioni di opportunità sia nume-riche. Il primo passo è stato quello di invertire il verso della lettura del biso-gno formativo basando la rilevazione dello stesso sul grado di competenza percepita dai singoli professionisti per metterlo in rapporto alle competen-ze attese. Questo per costruire una formazione mirata che si basa sul gap rilevato tra le due diverse com-petenze.E’ noto che i professionals esperti ri-uniti in una Consensus Conference determinano il pull di competenze specifiche ritenute necessarie per operare in sicurezza e con efficacia. A tale proposito è stato pensato un questionario (di volta in volta inte-grato dai coordinatori per gli aspetti organizzativi specifici) e infine sommi-nistrato ai professionals per rilevare il

Informazioni Servizio Formazione e Aggiornamento

Tel 0372 408 [email protected]

grado di competenza percepita. Da tale ricognizione si ottiene una pano-ramica generale utile a riconoscere i “competenti” che saranno “docenti” e i “meno competenti” che saranno i “discenti” all’interno di una forma-zione strutturata ad hoc. La distribu-zione delle diverse competenze fa sì che soggetti discenti per una com-petenza siano a loro volta docenti per un’altra. Il processo prevede una sorta di diffusione della competenza che in questo modo eleva il suo va-lore medio.La nuova modalità formativa offre ai coordinatori uno strumento per va-lorizzare le risorse interne ottenendo un risparmio economico e allo stesso tempo crea una leva motivazionale legata al riconoscimento della com-petenza individuale a vantaggio del-la appropriatezza organizzativa.

Intensità di curaFormare per cambiare

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NOTIZIE FLASH

Archivio ex Ospedale Psichiatrico VS Archivio di Stato Cremona

1636 faldoni e 81 registri. Questa l’entità numerica del depo-sito dell’Archivio dell’ex Ospedale Psichiatrico consegnato all’Archivio di Stato di Cremona. Gesto significativo verso la città: sia sotto il profilo umano poiché i faldoni conservano la memoria e la storia delle persone che hanno abitato il “manicomio”, sia sotto il profilo scientifico in quanto i do-cumenti raccontano di metodi diagnostici e di cura che potrebbero essere oggetto di analisi e studio ulteriore.

Il giocatore della Nazionale di Rugby torna all’Ospedale di Cre-mona in visita all’equipe chirur-gica diretta da Mario Martinotti, che lo operò a novembre 2013 in seguito ad un infortunio in cam-po. Incontro emozionante. Morisi ha portato in dono all’equipe sa-nitaria, in segno di riconoscenza, la sua maglia autografata.

Rugby/Luca Morisi “Grazie, mi avete salvato la vita”

Giornata Ipertensione hanno partecipato in 385Successo per le iniziative organizzate dell’AO di Cremona in occasione della giornata mondiale.

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FORMAZIONEC A L E N D A R I O C O R S I E C O V E G N I

12 settembre 2015Corso BLSD PAD per laici e sanitariSede: Aule Servizio Formazione Padiglione n. 8 - Presidio Ospedaliero di Cremona (Largo Priori,1 - Cremona)Orario: 8.30 – 13.30Iniziativa destinata a: Laici: soccorritori non sanitari e semplici cittadini che intendano acquisire l’abi-litazione all’utilizzo di un Defibrillatore SemiAutomatico (DAE) in luogo pub-blico (PAD Public Access Defibrillation) come da Legge 3 aprile 2001, n. 120 e normative successive. Sanitari: tutte le professioni sanitarie (ECM-CPD).Quota iscrizione: Laici euro 50,00 - Sani-tari euro 70,00

13 settembre 2015Corso BLSD PAD RETRAINING per laici e sanitariSede: Aule Servizio Formazione – Padi-glione n. 8 - Presidio Ospedaliero di Cre-mona (Largo Priori,1 - Cremona)Orario: 8.30 – 12.30Iniziativa destinata a: Laici: soccorritori non sanitari e sempli-ci cittadini che abbiano già acquisito l’abilitazione all’utilizzo di un Defibrillato-re SemiAutomatico (DAE) in luogo pub-blico (PAD Public Access Defibrillation) come da Legge 3 aprile 2001, n. 120 e normative successive. Sanitari: tutte le professioni sanitarie (ECM-CPD).Quota iscrizione: Laici euro 25,00 Sanitari euro 35,00

9 ottobre 2015La protesi inversa di spallaSede: Aula Magna “M. Carutti” Presidio Ospedaliero di Cremona (Largo Priori,1 - Cremona)Orario: 14.30 – 18.30Iniziativa destinata a: Medici specialisti, Medici di Medicina Generale, Fisiotera-pisti, Infermieri, Tecnici Ortopedici, OSS e studenti.Quota iscrizione: gratuito

23-24 ottobre 2015Corso avanzato teorico-pratico di for-mazione ed approfondimento nel trat-tamento con onde d’urtoSede: Aula Magna “M. Carutti” - Pre-sidio Ospedaliero di Cremona (Largo Priori,1 - Cremona)Orario: 13.30 – 19.00 1^ giornata; 8.30 – 14.30 2^ giornataIniziativa destinata a: tutte le discipline mediche Quota iscrizione: Soci SITOD (quota rin-novata anno 2015) 180,00 iva compre-sa, Soci Socio SIOT, SIMFER, SIGASCOT e ISMULT 180,00 iva compresa, Non Soci 300,00 iva compresa.

Segreteria organizzativaServizio Formazione e AggiornamentoPresidio Ospedaliero di CremonaViale Concordia, 1 – 26100 CremonaTel. 0372/405185 - Fax 0372/405543e-mail: [email protected] web: www.ospedale.cremona.it

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