ANNO43 FEBBRAIO2016 - Parrocchia · lasciarono il padre e le reti e lo seguirono. ... l’amore per...

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Tipografia:Stampatutto di A. Vivarelli

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Autorizzazione Tribunale di SulmonaN. 49 del 21-02-1974

P. Renato FrappiDIRETTORE

Dott. Francesco De BartolomeisDIRETTORE RESPONSABILE

Mauro CianfaglioneCAPO REDATTORE

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Orario delle SS. MesseSANTUARIO MARIA SS. DELLA LIBERAFeriali: ore 8,00 e 18,00Festivi: ore 8,30 - 10,00 - 11,00 - 18,00

SAN PIETRO CELESTINOprefestivi: ore 18,00

IIIINNNN QQQQUUUUEEEESSSSTTTTOOOO NNNNUUUUMMMMEEEERRRROOOO

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3 Lettera delParroco

Vita dellaComunità

14Almanacco distoria pratolana15

OsservatorioMiscellanea

La parola del Papae del vescovo

Questo mensile è la voce della Comunità pratolana.

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Carissimi tutti,

il 10 febbraio, con la liturgia del Mercoledì delle Ceneri, inizieremo il cammino quaresimale in que-sto anno che Papa Francesco ha voluto come l’Anno della Misericordia. Nella nostra società, in cui il seco-larismo si va affermando sempre più, in molte famiglie la Quaresima è ridotta alla partecipazione a qual-che processione degli ultimi giorni, trascurando la Messa domenicale, la riconciliazione o confessione e lacomunione eucaristica. La Quaresima è innanzitutto il tempo in cui Dio si mette alla ricerca dell’uomoper salvarlo, liberarlo, redimerlo dal peccato. Ma la Quaresima è anche il tempo in cui l’uomo silascia trovare da Dio. Se l’iniziativa è sempre di Dio, tuttavia è necessaria la collaborazione dell’uomo.Scriveva S. Agostino: «Chi ti ha creato senza di te non ti salva senza di te». Dio non può nulla se alla suaproposta di salvezza l’uomo oppone il rifiuto o l’indifferenza.

Voglio indicarvi perciò alcune proposte piuttosto pratiche che ognuno di noi può seguire per collabo-rare con Dio nel cammino della nostra conversione. Sono 5 chiavi della vita, perché ognuna apre il nostrocuore alla misericordia e alla tenerezza di Dio. Può essere un cammino prezioso in questa Quaresima e inquesto Giubileo della Misericordia.

1. Mettere Dio al primo posto. Uno degli scribigli domandò: “Qual è il primo di tutti i coman-damenti?”. Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta,Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore;amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuoree con tutta la tua anima, con tutta la tua mente econ tutta la tua forza” (Mc 12,28-30) MettereDio al primo posto significa non anteporre nullaal suo amore, né le persone né tantomeno lecose. Quando Gesù chiama i primi apostoli, essilasciarono il padre e le reti e lo seguirono.Lasciarono cioè affetti e cose perché videro inlui l’Amore grande per cui valeva la pena spen-dere la propria vita. Anche a noi credenti di oggiè richiesto di vedere in Cristo Gesù il veroAmore, colui che dona la felicità. L’Eucaristiadella domenica è certamente il momento privile-giato per dire al Signore la nostra sincera ade-sione a Lui e alla sua Parola.

2. Amarsi l’un l’altro. Durante l’ultima cena Gesùha regalato ai suoi il comandamento nuovo:“Come io ho amato voi, così amatevi anche voigli uni gli altri” (Gv 13,34). L’amore per Dio el’amore per il fratello sono due aspetti dello stes-so amore, cosicché, quando è assente l’uno èassente anche l’altro. Possiamo ricordare lestraordinarie parabole in cui Gesù ci parla del-l’amore per il prossimo (Il buon samaritano, ilGiudizio finale…). Amare è un verbo concreto

perché l’amore si dimostra con gesti concreti.Non amiamo solo a parole, ci ricorda sanGiacomo, ma con i fatti. E ricordiamoci sempreche, alla fine, saremo giudicati solo sull’amore.

3. Non odiare mai nessuno. “Non coverai nel tuocuore odio contro il tuo fratello” (Lv 19,17).L’odio è un sentimento che troppo spesso abitanel nostro cuore. Nasce da risentimenti che abbia-mo verso chi ci ha fatto qualche ingiustizia. È piùche una semplice antipatia: esso rompe i rapporticon l’altro e impedisce ogni riconciliazione. C’è

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LLLLaaaa ppppaaaarrrroooollllaaaa ddddeeeellll PPPPaaaappppaaaa eeee ddddeeeellll VVVVeeeessssccccoooovvvvooooodio nelle famiglie, soprattutto per causa di soldie di eredità; c’è odio nel mondo politico e sociale;talvolta c’è odio anche nelle comunità cristiane eall’interno di gruppi e di associazioni. Dobbiamodire no, con tutte le nostre forze, a qualunqueforma di odio. Il cuore dell’uomo è fatto peramare, non per odiare. Togliamo dal nostro cuoreogni risentimento e ogni rancore. A volte bastapoco: un saluto, un gesto di gentilezza, una telefo-nata, un semplice sorriso.

4. Dare con generosità. “Un Samaritano, che erain viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbecompassione” (Lc 10,25-37). Tutti sappiamo chec’è gente più infelice di noi, che ha bisogno diamore, di vicinanza, di aiuto. Voltare lo sguardoda un’altra parte non è cristiano. La parabola delBuon Samaritano ce lo insegna: colui che crede inCristo non “passa oltre”, ma ha compassione, sichina sulla persona bisognosa, dona il suo tempoe le sue sostanze a chi ne ha necessità, mette adisposizione degli altri le sue capacità e i suoicarismi. E lo fa con generosità, ricordando che ilSignore ha dato per noi tutto, persino la sua vita.

5. Perdonare in fretta. Un giorno Pietro chiese aGesù: “Signore, se il mio fratello commette colpecontro di me, quante volte dovrò perdonargli?Fino a sette volte?”. E Gesù gli rispose: “Non tidico fino a sette volte, ma fino a settanta volte

sette” (Mt 18,21). Perdonare sempre e in fretta.Se vogliamo avanzare nella fede, prima di tuttooccorre ricevere il perdono di Dio; incontrare ilPadre, che è pronto a perdonare tutto e sempre, eche proprio perdonando guarisce il cuore e rav-viva l’amore. Non dobbiamo mai stancarci dichiedere il perdono divino, perché solo quandosiamo perdonati impariamo a perdonare. Nonpermettiamo che il tarlo dell’odio e della divisio-ne si annidi nel nostro cuore. “Attraverso il per-dono vinciamo il male con il bene, trasformiamol’odio in amore e rendiamo così più pulito ilmondo” (Papa Francesco).

Questo “cammino della misericordia” (così mipiace chiamarlo) richiede il nostro impegno e lanostra serietà di cristiani. Ci sono momenti che nonpossiamo far finta di dimenticare, specialmente inQuaresima:

la preghiera assidua e continua, la lettura e lo studiodella Parola di Dio, la Celebrazione Eucaristicadomenicale, la carità fraterna.

Maria, Madre di Misericordia, ci prende permano. Lei che la quaresima l’ha fatta tutta la vita esa bene come si fa a diventare discepoli di SuoFiglio Maestro, ci accompagni in questo camminodi discernimento e ci aiuti ad esaminare con auten-tica fede le nostre coscienze.

P. Renato

Comunicato del Vescovo riguardante il metanodottoe la centrale Snam in località Case Pente in SulmonaAccogliendo l’invito di tantissime persone della mia Diocesi e dei Comitati, ancorauna volta ribadisco il “no” chiaro e fermo al metanodotto Snam e alla centrale in loca-lità Case Pente in Sulmona. I cittadini hanno fatto sentire la loro voce corale e deci-sa, gli enti preposti si sono pronunciati per il “no”, motivando punto per punto leragioni del “no”. In un Paese democratico i cittadini vanno ascoltati, come pure vannotenute presenti le delibere degli enti, nulla deve essere anteposto al bene comune deicittadini.

Mons. Angelo Spina

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LLLLaaaa ppppaaaarrrroooollllaaaa ddddeeeellll PPPPaaaappppaaaa eeee ddddeeeellll VVVVeeeessssccccoooovvvvoooo

Dio è innamorato della nostra piccolezza, la suamisericordia non ha fine. È quanto affermato da PapaFrancesco alla Messa mattutina a Casa Santa Marta.Nell’omelia, il Pontefice ha sottolineato che la mise-ricordia è come una carezza, come l’abbraccio di ungenitore che dà consolazione e sicurezza al propriobambino. “Il Signore è misericordioso e grande nel-l’amore”. Papa Francesco ha svolto la sua omeliamattutina muovendo dalla prima Lettura – tratta dallibro di Isaia – laddove in un monologo del Signoresi comprende che Dio ha scelto il suo popolo “nonperché fosse grande o potente”, ma “perché era il piùpiccolo di tutti, il più miserabile di tutti”.

Dio si innamora della nostra piccolezza“Dio si è innamorato di questa miseria, si è innamo-rato proprio di questa piccolezza”. E in questo mono-logo di Dio col suo popolo, ribadisce, “si vede que-sto amore”, un “amore tenero, un amore come quel-lo del papà o della mamma, quando parla con il bam-bino che la notte si sveglia spaventato da un sogno. Elo rassicura: “Io ti tengo per la destra, stai tranquillo,non temere”:“Tutti noi conosciamo le carezze dei papà e dellemamme, quando i bambini sono inquieti per lo spa-vento: ‘Non temere, io sono qui; Io sono innamoratodella tua piccolezza, del tuo niente’. Anche: ‘Nontemere i tuoi peccati, Io ti voglio tanto bene; Io sonoqui per perdonarti’. Questa è la misericordia di Dio”.

Il Signore prende su di sé le nostre debolezzeFrancesco rammenta, quindi, un Santo che faceva

molte penitenze, ma il Signore gli chiedeva sempre dipiù fino a quando gli disse che non aveva più nienteda donargli e Dio gli rispose: “Dammi i tuoi peccati”:“Il Signore ha voglia di prendere su di sé le nostredebolezze, i nostri peccati, le nostre stanchezze.Gesù quante volte faceva sentire questo e poi:‘Venite a me, tutti voi che siete affaticati, stanchi eio vi darò ristoro. Io sono il Signore tuo Dio che titengo per la destra, non temere piccolino, nontemere. Io ti darò forza. Dammi tutto ed Io ti per-donerò, ti darò pace”.

La misericordia di Dio ci faccia più miseri-cordiosi con gli altriQueste, riprende, “sono le carezze di Dio, questesono le carezze del nostro Padre, quando si esprimecon la sua misericordia”. “Noi che siamo tanto ner-vosi, quando una cosa non va bene, strepitiamo,siamo impazienti… Invece Lui: ‘Ma, stai tranquillo,ne hai fatta una grossa, sì, ma stai tranquillo; nontemere, Io ti perdono. Questo è quello che significaquando abbiamo ripetuto nel Salmo: ‘Il Signore èmisericordioso e grande nell’amore’. Noi siamo pic-coli. Lui ci ha dato tutto. Ci chiede soltanto le nostremiserie, le nostre piccolezze, i nostri peccati, perabbracciarci, per accarezzarci”.“Chiediamo al Signore – ha concluso Francesco – dirisvegliare in ognuno di noi e in tutto il popolo lafede in questa paternità, in questa misericordia, nelsuo cuore. E che questa fede nella sua paternità e lasua misericordia ci faccia un po’ più misericordiosinel confronto degli altri”.

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VVVViiiittttaaaa ddddeeeellll llllaaaa CCCCoooommmmuuuunnnniiiittttààààCONCORSO “UNA LETTERA PER NATALE AI GENITORI”

Gli alunni della Scuola Primaria di Valle Madonnae Piazza Indipendenza hanno partecipato al Concorso“Una lettera per Natale ai genitori”, indetto dallaDiocesi di Sulmona-Valva in collaborazione con laMissione Giovani Lu&Gi delle Pie Maestre Filippini.

I risultati conseguiti sono stati molto lusinghieri.La premiazione si è tenuta a Sulmona presso la

chiesa S. Maria della Tomba il 23 dicembre 2015,alla presenza di S.E. Mons. Angelo Spina e di unanutrita platea di genitori, bambini ed amici.

A Valentino Margiotta, classe 1^ A di ValleMadonna, è stato assegnato ilprimo premio grafico-pittori-co; a Flavio Lucente, dellaclasse 2^ B di PiazzaIndipendenza, è stato assegna-to il premio speciale grafico-pittorico; a Mattia Iacobucci,della 4^ classe di PiazzaIndipendenza, è stato assegna-to il premio letterario e duran-te la consegna del premio ilbambino si è molto emoziona-to; a Sofia Aya, della 5^ B di

Valle Madonna, è stato assegnato il premio letterario.Ad ogni alunno/a è stato consegnato un attestato

di partecipazione e un CD della Missione GiovaniLu&Gi delle Pie Maestre Filippini.

Per le scuole medie, il giovane Puglielli Federicodella classe II B del Comprensivo di Pratola, oltre aricevere i complimenti del Dirigente Scolastico Prof.Raffaele Santini e dagli insegnanti, col suo componi-mento ha ricevuto tantissimi elogi dalla commissionedel concorso. Il tema è stato premiato quale migliorcomponimento per le classi seconde di tutte le scuolemedie. Lo scritto di Federico è rivolta al papà da pocoscomparso. Ve lo proponiamo:

Ciao carissimo papà,ti scrivo perché parlarti non è più possibile... Te

ne sei andato da poco ed io non me ne rendo ancoraconto. È successo tutto così in fretta e velocemente enessuno di noi si aspettava quello che realmente poiè accaduto. Nella nostra casa e nella nostra vita hailasciato un vuoto incolmabile.

Si, perché tu riempivi ogni attimo della mia gior-nata. Mi mancano i bei momenti trascorsi insieme,mi manca il tuo sorriso ed il tuo sguardo, mi manca-no le risate che ci facevamo.

Tra qualche giorno sarà Natale ed io vorrei chetu fossi vicino a me, ad accarezzarmi e coccolarmicome di solito facevi. Sicuramente a Natale, come èormai da sempre, ci riuniremo tutti insieme nellanostra casa. Ci saranno i nonni, gli zii, i cugini, manon ci sarai tu. Se è vero, però, che chi non è più tranoi ci assiste dall’alto, vorrei, caro papà, in quelgiorno, sentirti più vicino che mai, vorrei che mi sus-surrassi all’orecchio che tu, felice tra gli Angeli, con-tinui ad essere fiero di me. Buon Natale, papà!!!

Tuo figlio Federico

Il simpatico presepio realizzato allaScuola Materna delle Suore: al centroGesù tra Maria e Giuseppe; intorno levarie “statuine”, cioè le foto dei bambinidella scuola, ognuno dei quali porta unmessaggio di pace e di amore.

Presepio dellaScuola Materna

Flavio Lucente

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VVVViiiittttaaaa ddddeeeellll llllaaaa CCCCoooommmmuuuunnnniiiittttààààLE FESTE DI NATALE

Sono ormai passate le Feste di Natale,dell’Epifania, del Battesimo di Gesù…Come ogni anno, questi giorni li abbiamotrascorsi nella serenità delle nostre famigliee nella celebrazione di questi avvenimenticosì importanti per la nostra fede. Moltosolenne è stata la Messa di Mezzanotte,preceduta da una recita dei ragazzidell’ACR. Quando poi Rosina e Riccardo(in attesa di un bimbo) hanno portato all’al-tare la piccola statua di Gesù Bambino, tuttiin Santuario abbiamo vissuto un momentodi commozione e di tenerezza pensando aquanto Dio ha fatto per noi.

Nella Festa della SacraFamiglia, domenica dopoNatale, abbiamo celebrato glianniversari dei matrimoni.Le coppie che nell’anno scorso,o da dieci, venticinque, quaran-ta, cinquanta e sessanta anni ave-vano celebrato il loro matrimo-nio, sono state invitate a renderegrazie al Signore per il dono delSacramento dell’amore.

Promotrice della iniziativa èstata l’Azione Cattolica, che hacercato le coppie interessate.

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VVVViiiittttaaaa ddddeeeellll llllaaaa CCCCoooommmmuuuunnnniiiittttàààà

MESSA DEI QUARANTENNIUn folto gruppo di

quarantenni si sono tro-vati, Domenica 27Dicembre 2015, inSantuario per ringrazia-re il Signore per il donodella vita, e per riscopri-re la gioia dell’incontro.Alla Messa delle 18,00hanno partecipato emo-zionati, attenti, alcuniimpacciati e hannoposato, dopo la celebra-zione, fissando il ricor-do di questo incontro.

Al termine della Messa, il parroco, P. Renato, haconsegnato una pergamena-ricordo, preparatadall’Azione Cattolica. In una sala della casa dei Padriè poi seguito un aperitivo.

Auguri a tutti coloro che erano interessati aifesteggiamenti, e una preghiera per tutte le coppie acrescere nella santità del Matrimonio.

Assemblea giovane, molto giovane, composita erumorosa, quella di Domenica 10 Gennaio 2016,festa del Battesimo del Signore Gesù. Erano staticonvocati, a cura della Confraternita diSant’Antonio, i battezzati dell’anno 2015.

Si sono presentati numerosi, accompagnati dai

loro genitori, nonni, padrini e madrine, a rendere gra-zie al Signore per il dono del Battesimo.

Nell’omelia il Parroco, Padre Renato, ha ricorda-to il dono fatto ai bambini con il sacramento delBattesimo, e nello stesso tempo la responsabilità chene deriva, per i genitori e i padrini e le madrine, diaccompagnare nella crescita della fede i loro figli efigliocci. Responsabilità che non si può assumeresenza una vita cristiana profonda ed adeguata.

Al termine della celebrazione eucaristica, adogni coppia è stata distribuita una pergamena, prepa-rata dalla Confraternita di Sant’Antonio, per ricorda-re il lieto avvenimento.

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VVVViiiittttaaaa ddddeeeellll llllaaaa CCCCoooommmmuuuunnnniiiittttààààCONCERTI

Due concerti particolarmente interessanti hannocaratterizzato l’inizio del nuovo anno. La sera del 3 gen-naio si è svolto il Concerto della Banda “Città diPratola”, guidata dalla giovane Maestra Monia Paolilli.Voluto per onorare la memoria di Pino Basile e di DinoPalombizio, figure di spicco nel cuore e nel ricordo deipratolani, l’appuntamento ha richiamato moltissimiconcittadini, alcuni venuti appositamente dopo la con-clusione della messa vespertina della Domenica.Si sono ascoltate marce sinfoniche, brani celebri dellatradizione musicale bandistica e rivisitazioni di alcunibrani classici e moderni. Gli elementi che compongonola compagine sono diversi giovani sotto i 18 anni, cui siaffiancano membri più anziani. L’inserimento dei nuovielementi è di buon auspicio per il futuro del complesso.

Il 5 gennaio si è svolto il “Concerto dell’Epifania”,della Corale Peligna con il Maestro Amleto Ferrelli eDomenico Di Girolamo. Sono stati presentati, con laconsueta bravura, brani classici della tradizione natalizia.Particolarmente apprezzate le esibizioni di giovanissimiinterpreti: Lisa Capano come cantante, Luca Puglielli

come direttore, e l’intervento dell’undicenne MariaRaglione alla tastiera. La presenza di questi giovani èsempre una speranza per il futuro.

CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE DEL 18 GENNAIO 2016Il consiglio pastorale che si è riunito lo scorso 18

gennaio ha affrontato alcuni argomenti di interessecomune.

C’è stata innanzitutto una relazione di P.Agostino sulle riflessioni fatte da coloro che hannopreso parte, alla fine di novembre, al Convegno sullaNuova Evangelizzazione di Montesilvano. Ne sonoemerse due criticità per Pratola: Giovani e Famiglia.Il Consiglio e l’intera comunità dovranno ritornare suquesti argomenti e studiare modalità e progetti perintervenire.

Altro argomento affrontato è stato l’Anno dellaMisericordia con le sue varie iniziative: i sabato

della misericordia, il giubileo a Pratola l’8 maggio,un pellegrinaggio da proporre a tutti in giugno all’e-remo di S. Onofrio. È stato richiesto ad ogni gruppoe associazione parrocchiale di partecipare insieme aduno dei sabato della misericordia.

La Quaresima ormai imminente è stato l’altroargomento affrontato. Poiché quest’anno la quaresi-ma inizia molto presto (10 febbraio), è stato decisodi non fare le Via Crucis esterne per evitare seratemolto fredde. Faremo un’unica Via Crucis per lestrade del paese il venerdì 18 marzo. Saranno rego-larmente celebrate le Via Crucis delle ore 17 inSantuario.

IL NOSTRO SITORicordiamo che moltissime foto e commenti sui vari avvenimenti vissuti nella comunitàparrocchiale possono essere visti sul sito della Parrocchia, che vi invitiamo a visitare:

madonnadellalibera.net

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VVVViiiittttaaaa ddddeeeellll llllaaaa CCCCoooommmmuuuunnnniiiittttààààCOMITATO FESTA SS. TRINITÀ E LA COMUNITÀ PRATOLANA

INSIEME PER TELETHON

S. ANTONIO ABATE: TRA SACRO E PROFANO

Sabato 19 dicembre presso Piazza Madonna delleLibera è stato organizzato dal Comitato FesteggiamentiSs. Trinità 2016 un pomeriggio di beneficenza per lacausa Telethon e per far passare ai bambini di Pratola un“Natale Solidale”.

Il Comitato ha programmato una due giorni di festae solidarietà per la comunità pratolana che ha visto ilsuo apice proprio sabato 19 nel qual pomeriggio si èesibito il famoso gruppo “Discanto” di musiche popo-lari abruzzesi che ha accompagnato l’arrivo di BabboNatale proposto dall’Associazione Culturale “SpazioGiovane”. Successivamente c’è stato, all’ombra delmaestoso Santuario, un momento conviviale offertodall’azienda Co.Se.L.P - sempre particolarmente atten-ta a queste iniziative di carattere solidale - e dagli altrisponsor contribuenti che hanno proposto una degusta-zione di specialità eno-gastronomiche locali, mante-nendo sempre un vivo spirito di allegria e spensieratez-za. Oltre a questo i partecipanti hanno potuto dedicarequalche ora del proprio tempo alla beneficenza, soste-nendo Telethon nella scoperta di cure per malattiemolto rare; ciò è stato possibile grazie alla BNL, part-nership principale della suddetta Fondazione, che hafornito al Comitato tutto il materiale necessario per la

raccolta fondi. E’ proprio il precedentemente citatoIstituto di Credito che va ringraziato per aver dato alComitato Festa e a tutta la cittadinanza l’opportunità diaiutare a sconfiggere le nuove patologie.

Infine, il Presidente Quintino Liberatore, a nomedi tutta l’organizzazione e del gruppo, vuole esprime-re una profonda gratitudine in primis a tutti i conve-nuti che hanno potuto donare e contemporaneamentedivertirsi, alla Co.Se.L.P. e a tutti gli altri sponsor, e,infine, alla Banca Nazionale del Lavoro per la prezio-sa possibilità concessa.

Mario Puglielli

Il 16 e il 17 gennaio scorsi l’Arciconfraternita dellaSs. Trinità e il Comitato Festeggiamenti 2016 hannoriprogrammato la tradizionale due giorni di festa in onoredel primo Abate della storia: Sant’Antonio.

I festeggiamenti hanno preso avvio sabato 16 con laconsueta rievocazione storica delle Tentazioni di S.Antonio Abate: alle 16.30 la compagnia di musici e can-tori, composta dai membri dell’arcisodalizio, del comita-to e della popolazione in generale, sono partiti dallaChiesa di S. Pietro Celestino V dove hanno, con canti emusiche tradizionali, chiesto la benedizione al veneratoSanto per una buona riuscita della manifestazione.Successivamente il gruppo ha raggiunto i vari punti diristoro dislocati per tutto il paese e non. Alle ore 18.00 c’èstata, presso la Chiesa Madre di Pratola, l’Esposizione delSanto e a seguire la Celebrazione Eucaristica.

Nel giorno successivo era previsto, secondo il pro-gramma, la benedizione degli animali domestici e dei mezziagricoli da lavoro, l’accensione del falò con annessi standgastronomici e distribuzione delle ciambelle benedette di S.Antonio. Purtroppo, a causa del maltempo, c’è stato un

cambio di programma che ha causato la sospensione dellebenedizione e la distribuzione delle ciambelle in Santuariodurante le Funzioni Religiose di domenica mattina.

I festeggiamenti non finiscono qui: i cantori e imusicisti, infatti, andranno ad allietare, il prossimo 24gennaio, con le canzoni tradizionali in onore di S.Antonio, gli anziani della Casa di Riposo delVescovado di Sulmona.

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VVVViiiittttaaaa ddddeeeellll llllaaaa CCCCoooommmmuuuunnnniiiittttààààNOI RAGAZZI DI OGGI

Gli ultimi giorni dell’anno sono dei giorni dedicati aiconsueti bilanci dell’anno che sta per terminare, oppure,come ormai sta diventando una consuetudine, gruppi diragazzi si riuniscono per rendere grazie al Signore dei tra-guardi finora raggiunti, affidare a Lui le loro giovani e spe-ranzose aspettative ma soprattutto per ricordare chi pur-troppo ci ha lasciato troppo prematuramente; e così il 26ed il 29 dicembre scorsi un gruppo di ragazzi dell’89 e ungruppo di ragazzi del 90 hanno voluto celebrare il traguar-do dei loro rispettivi 25 e 26 anni e ricordare anche dueragazzi che sfortunatamente sono andati via troppo pre-maturamente: Francesca Elia e Dino Palombizio.

Avere vent’anni oggi e con molto ancora da fare, dacostruire e da progettare: alcuni di noi il traguardo lohanno raggiunto o sono in procinto di farlo; altri invece staquotidianamente costruendo il loro divenire. Averevent’anni oggi ha un nemico da combattere: l’incertezza.A quest’età si hanno tutti i problemi davanti agli occhi. Maè pur sempre il momento in cui le sfide non fanno paura.

Un ventenne è ottimista per natura ma la società nonriesce più ad alimentare i suoi sogni, caso mai glieli inter-rompe. Un sociologo e fine osservatore antropologicocome Marc Augé ha sottolineato che qualcuno sta ruban-do il futuro ai giovani e, con questo furto, colpisce la partemigliore della società. Quella da cui nascono i progetti perrinnovare il mondo.

Insomma, ai ventenni si è presentata una nuova sfida:vivere mutando i propri obiettivi — e il lavoro necessarioper raggiungerli — riuscendo in tal modo ad evitare pic-cole o grandi emarginazioni. I sogni sono diventati flessi-bili, come il lavoro, i governi, le certezze, i punti di riferi-mento sociali. Quel che i più desiderano non è sfondare,ma non lasciarsi sorprendere. Non emerge il più forte,bensì il più adatto.

Comunque un ventenne sa che anche per adeguarsialle nuove tendenze, occorre prepararsi. Nulla può sosti-tuire una buona formazione per imparare a muoversimeglio in una società che cambia con velocità sorpren-denti. Sino a qualche decennio fa il titolo di studio era un

lasciapassare per entrare nel mondo del lavoro, ora va con-siderato un viatico per il viaggio che ci attende in esso. Ele rivoluzioni, per non chiamarle terremoti sociali, cheInternet e la Rete hanno causato sono soltanto all’inizio.

C’è moltissimo ancora da inventare e da costruire e,di quel che si è fatto, ci saranno ulteriori cambiamenti chemuteranno anche gli scenari in cui stiamo pensando. Averevent’anni non sarà la più bella età della vita, perché i pro-blemi che caratterizzano l’esistenza si danno tutti insiemeappuntamento davanti ai nostri occhi. Ma resta comunqueil momento in cui le sfide non fanno paura e i sogni silasciano trasformare meglio in realtà.

Salvatore Presutti

Auguri a Mario Della SabinaUn nostro affezionato e attentissimo lettore, Mario Della Sabina (classe 1916),

il 20 aprile compirà 100 anni! Oggi vive ad Abbiategrasso (MI), ma è molto legatoalla Madonna della Libera e legge con molta attenzione e interesse la nostra rivista.A volte si fa sentire per lettera o per telefono. Nella foto lo vediamo in età ancoragiovanile. In una recente telefonata mi ha detto: “Per favore, preghi per me e misaluti tutti i pratolani”. Proprio per la sua fedeltà e il suo legame con Pratola, gli fac-ciamo i nostri migliori auguri e gli promettiamo il nostro ricordo nella preghiera.

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VVVViiiittttaaaa ddddeeeellll llllaaaa CCCCoooommmmuuuunnnniiiittttààààLettera di un amico di Domenico Ciagliaa Celsa e alle figlie nel primo anniversario

della sua scomparsaCarissima Celsa, è ormai un anno e sembra oggi. Il tempo

non incide e non scalfisce la presenza di Domenico tra di noi, nellafamiglia innanzitutto e poi negli amici e in tutti coloro che hannoavuto la ventura di incontrarlo nel corso della vita. Quando miofratello Emilio ci lasciò, era il 1979, Domenico fu la prima perso-na che venne ad Aquila offrendo, come sempre, la sua disponibi-lità e la sua straordinaria generosità. Domenico è stato ed è “ilGuardiano” non solo della famiglia ma di tanti e tanti, special-mente delle persone meno fortunate. Per questo la sua mancanzaè insopportabile e abbiamo tutti nostalgia della sua voce e del suosguardo, della sua eleganza, nostalgia del suo affetto, della suavisione della vita, nostalgia di un uomo buono che abbiamo persoma che resta sempre per noi un dono senza tempo.

Un anno fa un solo attimo ha deciso un destino doloroso. Èdifficile trovare conforto e tuttavia il cammino della vita vaaffrontato con speranza e coraggio, soprattutto da te che perDomenico non eri soltanto l’amato sposa ma eri semplicemen-te tutto. La sensibilità di Domenico verso gli altri talvolta eraeccessiva, così come il suo rispetto, perché vedeva nel prossimo,non sempre a ragione, onestà e correttezza, non pensando maiche qualcuno ne fosse sprovvisto. Ci ha insegnato l’importanzadella “morale” come regola di vita, basata su pochi ma fonda-mentali principi: saper distinguere il bene dal male, essere one-sti, aiutare il prossimo, amare la famiglia. Ed è per questo cheDomenico non muore mai nel cuore di coloro che lo hannoamato o lo hanno conosciuto. Aveva la virtù dell’educatorenella scuola, nella società e nella vita. Ed io lo ascoltavo sem-pre con attenzione per carpire il segreto della sua autorevolez-za, sempre contraddistinta dal rispetto delle idee degli altri.

Sei stata la moglie migliore, imparagonabile, eravate unacosa sola, lo hai adorato come lui ti adorava, avete condivisole gioie e gli affanni giorno per giorno, ora per ora; ed è que-sta una piccola grande consolazione che deve accompagnartinel futuro e darti serenità con l’aiuto della fede. Tutta la miafamiglia ha visto in voi due il rifugio sicuro nei momenti diffi-cili e la grande condivisione nei momenti felici, abbiamo sem-pre pensato al regalo di un destino che ci ha voluto offrire unasponda dove ripararci è una spiaggia dove approdare.Domenico non ha lasciato te, Caterina e Stefano, Cristiana eAndrea, Antonio, Domenico e Rebecca, si è soltanto allontana-to e non mancherà mai di essere con la sua amatissima fami-glia e di vegliarla sempre con la consueta dolce tenerezza.

Un bacio fraterno. Nino.

APPUNTAMENTI DI FEBBRAIOMARTEDÌ 2Giubileo dei Religiosi a Corfinio

GIOVEDÌ 4ore 21: Ora di adorazione

VENERDÌ 5ore 8.30-12: esposizione del Santissimoore 21: Preparazione Battesimi

e riunione genitori con P. Agostino5 e 6 - I Padri Maristi ricevono la visita del loroSuperiore Generale

LUNEDÌ 8ore 21: riunione genitori II anno Comunioni

MERCOLEDÌ 10 - Inizio della Quaresima - Ceneriore 8 e 18: Celebrazione Eucaristica con imposi-zione delle ceneriore 21: Liturgia della Parola con imposizionedelle ceneri

GIOVEDÌ 11ore 21: Incontro con la Parola di Dio a San PietroCelestino

VENERDÌ 12ore 17: Via Crucis in Santuarioore 21: riunione genitori con P. Agostino

SABATO 13ore 16.30-18: Sabato della Misericordiaore 18: Celebrazione Eucaristica in Santuario

DOMENICA 14 - I di Quaresimaore 11: Matrimonio

GIOVEDÌ 18ore 21: Incontro con la Parola di Dio a Madonnadella Neve

VENERDÌ 19ore 17: Via Crucis in Santuarioore 21: riunione genitori con P. Agostino

DOMENICA 21 - II di QuaresimaTutto il giorno: Incontro e ritiro dei Laici Maristiore 18: durante la Celebrazione, Promessa deiLaici Maristi

LUNEDÌ 22ore 21: Incontro Confraternite

GIOVEDÌ 25ore 21: Incontro con la Parola di Dio a San PietroCelestino

VENERDÌ 26ore 17: Via Crucis in Santuarioore 21: riunione genitori con P. Agostino

SABATO 27ore 16: Incontro dei cresimandi della Foraniacon il Vescovo

DOMENICA 28 - III di Quaresima

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AAAAnnnnaaaaggggrrrraaaaffffeeee PPPPaaaarrrrrrrroooocccccccchhhhiiiiaaaalllleeee

Chataigner Eliette, anni 93 25 dicembreGualtieri Alberto, anni 89 28 dicembreGioioso Ernesta, anni 89 30 dicembreDi Loreto Delizia Nunziata, anni 80 31 dicembreDel Gizzi Antonio, anni 60 2 gennaioDe Pamphilis Gabriele, anni 60 2 gennaioTorrini Teresa, anni 86 5 gennaioColaiacovo Nunzia Palmina, anni 88 15 gennaio

Sono tornati alla casa del Padre

Nozze di diamantedi Vittorio ed EliaUn augurio vivissimo

a Vittorio Zimei ed EliaDi Persio che il 17dicembre hanno festeg-giato i 60 anni del loromatrimonio.La Redazione si unisceagli auguri.

50° DI MATRIMONIO

Lo scorso 4 dicembre 2015 ELIO PETRELLA eANNA LUCIA PIZZOFERRATO hanno festeggiato illoro 50° anno di matrimonio tra parenti ed amici.

Un importante traguardo per i due sposi che ricevonoancora cari auguri dai famigliari e dalla redazione.

In memoria di Rocco Pizzoferrato (+22.2.1991)Caro nonno Rocco, sono pas-sati 25 anni dalla tua scompar-sa e ti vogliamo ricordare così.Sei stato per noi nipoti e per ituoi figli una persona speciale,che ha lasciato un immensovuoto, colmato dai valori chehai trasmesso a tutti noi: il tuocoraggio, la tua disponibilità,la tua generosità, l’amiciziacon tutti e l’essere semplice-mente un grande nonno e ungrande papà. I nipoti.

AUGURI AERMINIA D’ANGELO PER I SUOI 103 anni

Tanti auguri alla signora Erminia D’Angeloper i suoi 103 anni compiuti il 6 gennaio

scorso. Alla si-gnora, che vive aPescara con lafiglia Vilma, siaggiungono gliauguri del gene-ro Tommaso, delnipote Michele ela moglie Patri-zia, dai pronipotiFrancesco e Vil-ma e di tutti iparenti.

Medaglia d’oro ad Antonio SantilliIl 29 novembre 2015 il nostro concittadinoANTONIO SANTILLI (il grande barbiere Tonino)è stato insignito della Medaglia d’Oro presso laCamera di Commercio dell’Aquila in occasionedella PREMIAZIONE DELLA FEDELTÁ AL LAVO-RO, DEL PROGRESSO ECONOMICO E DELLEIMPRESE ANTICHE DELLA PROVINCIA DELL’A-QUILA. Congratulazioni vivissime da parte ditutti gli Amici !

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OOOOsssssssseeeerrrrvvvvaaaattttoooorrrriiiioooo •••• MMMMiiiisssscccceeeellll llllaaaannnneeeeaaaa ddddiiii MMMMaaaauuuurrrroooo CCCCiiiiaaaannnnffffaaaagggglllliiiioooonnnneeee

Ricordo di Antonio Di Nino fu GianstefanoL’anno appena trascorso è stata

la ricorrenza del centenario dellanascita di Antonio Di Nino (10gennaio 1915-10 gennaio 2015) edil venticinquesimo anniversariodella sua morte (22 agosto 1990 –22 agosto 2015). La moglie, i figlied i nipoti lo ricordano con immu-tato e sempre vivo affetto.

A chi lo ha conosciuto, sononote le sue caratteristiche di uomoesemplare per le sue virtù familiari,civili e sociali; ingegnoso e costrut-tivo non conobbe ozio. Appena ven-tenne, dopo aver prestato il serviziomilitare durante il quale avevaimparato a guidare automezzi, emi-grò in Africa Orientale e nel 1937intraprese l’attività di autotrasporta-tore con un veicolo Chevrolet targa-to Galla Sidama 134. Non pago esempre vulcanico allestì anche unlaboratorio forno con varie attrezza-ture come impastatrici e quant’altronecessario per produrre pane per ilfabbisogno della gente del posto.Le sue attività vennero interrotteall’inizio della seconda guerramondiale allorquando i suoi benivennero requisiti per esigenze belli-che. Tornò in Patria nel 1948 perpoi subito migrare nuovamente equesta volta in Francia e nel 1949 inVenezuela riprendendo l’attività diautotrasportatore fino al 1952, annodel suo definitivo ritorno in Italia

dove continuò l’attività di autotra-sportatore percorrendo le straded’Italia con instancabile tenacia.Uomo anche dai profondi valorilegati alla famiglia, si sposò conModestina, donna forte ed intelli-gente ed insieme formarono unabella famiglia che vide nascerequattro figli: Stefano, Piero,Patrizia e Catia. A loro trasmiserol’amore per il prossimo e la dedi-zione al lavoro, insegando queivalori principi quali la moralità, lagioia di vivere nel rispetto del sensocivico e cristiano della vita. La pas-sione per l’autotrasporto di Antonioproseguì anche nei figli maschi aiquali diede lungimiranti consiglirimanendo accanto a loro fino agliultimi giorni della sua vita.

Nel 1973, Antonio indicò aifigli Stefano e Piero la costituzionedella prima Società, la F.lli Di Ninoche nel tempo si è trasformata ed èdivenuta la Di Nino Trasporti S.r.l.,che oggi conta una flotta di 160 vei-coli con un indotto di circa 180dipendenti e che porta il nome diPratola Peligna, stampato sui telonidei propri mezzi, in giro perl’Europa. L’auspicio dei fratelliStefano e Piero è che con l’aiuto deipropri figli la Società possa conti-nuare anche nel futuro. Molti sonostati i riconoscimenti ma il premioche più hanno a cuore i fratelli Di

Nino e per i quali ringraziano anco-ra una volta gli organizzatori, èstato quello consegnatogli que-st’anno, il Premio NazionalePratola. Premio che per loro haacquistato un valore importante enon solo perché li ha visti premiatiinsieme ad artisti e letterari maanche e soprattutto perché vienedalla loro amata Pratola e che, pro-prio per tale ragione hanno dedica-to con amore all’Antonio Di Ninopadre, uomo, lavoratore che hasegnato tutte le tappe più importan-ti della vita dei Di Nino e che anco-ra oggi a distanza di venticinqueanni dal suo passaggio a vita eterna,i figli ricordano con quell’amore equella devozione che nel temporimangono vivide ed immutate.

Pierluigi Polce miglior atleta 2015 del Parks TrailPrimeggia su sette regioni nella corsa in montagna.Ennesimo riconoscimento per il nostro atleta che, dopo il secondo posto dello scorsoanno (dove sua moglie vinse la cat. Femminile) si è aggiudicato il prestigioso circuitodelle grandi corse in montagna del centro Italia. Abruzzo, Campania, Lazio, Marche,Molise, Lazio e Toscana lo hanno visto primeggiare sulle più alte ed estreme vette tantoda essere premiato dai Presidenti del Parks Trail e del Parks Trail Promotion in perso-na. Tutto questo, al di là del riconoscimento personale, permette anche un importantefunzione di promozione e valorizzazione delle nostre montagne dove Pierluigi si allenaassiduamente e, purtroppo, sempre da solo. Conoscendolo c’è da giurarci che anche nel2016 punterà a fare il bis . Testa bassa e… correre verso quelle maestose cime.

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2 FEBBRAIO 1922 - Nasce a Pràtola PelignaCarapellucci Pietro. Nel 1941 partecipa al «Concorsoper giovani artisti lirici» indetto da Radio Roma.Vince il primo premio come tenore lirico leggero.Sempre a Radio Roma è interprete principale di 32 ope-rette sotto la direzione del Maestro Tito Petralia; dimolti concerti di musica romantica con il Maestro NinoPiccinelli e numerosi concerti del folklore italiano con ilMaestro Giorgi Nataletti. In seguito fa parte, sempre perla RAI TV, di un singolare sestetto vocale, diretto dalMaestro Frhoman nella rubrica Sei voci e un pianoforte,che esegue pezzi classici, melodici, folk e moderni, conarrangiamenti in cui le voci sostituiscono l’orchestra. Forma un complesso vocale che partecipa, sotto la suadirezione, a numerose manifestazioni, compreso ilFestival di S. Vincent, e a numerose colonne musicalidi film quali Carosello Napoletano, Ben Hur, El Cid,La dolce vita, Mondo cane 26, L’Armata Brancaleone,La Bibbia, ecc., per un totale di 130 film.Nel 1967 la RAI TV gli affida la rubrica radiofonicaSchedina musicale con i 13 di Carapellucci.Negli anni a seguire cura la direzione vocale di film musi-cali quali My fair Lady, Mary Poppins, Camelot, Tuttiinsieme appassionatamente, Cenerentola, Bambi, Il librodella giungla, e molti film musicali di W. Disney. Per Illibro della giungla riceve l’elogio della Direzione Disney

quale migliore versione in 9 lingue, compresa l’originale.Le ultime prestazioni sono: la preparazione vocale dellacommedia musicale Alleluja brava gente di Garinei eGiovannini, la direzione dei cantori delle BasilicheRomane nel film di Zeffirelli Fratello Sole, Sorella Lunanonché la direzione vocale della colonna musicale delfilm di Disney Gli Aristogatti.È morto a Roma il 15 settembre 1993.

3 FEBBRAIO 1851 - Nella Casa Comunale, su invitodel Sindaco, si riunisce il Decurionato. Viene messo agliatti: «il Sig. Sindaco ha proposto essere stato nei voti diquesta popolazione di vedere ampliata e costruita unanuova chiesa parrocchiale in questo comune, capace dicontenere la popolazione medesima di oltre 5.000anime, onde rimuovere gli sconci e gli inconvenienti chetuttodì si osservano nelle sacre funzioni e che sia propriaad ispirare negli animi dei fedeli quella devozione e quelrispetto che ben si convengono alla santità del luogo».

14 FEBBRAIO 1942 - In pieno tempo di guerra, risultaufficialmente riconosciuta la «già operante ConferenzaFemminile di S. Vincenzo». Il gruppo si dedica conimpegno alla raccolta di aiuti (che distribuisce poi nellaprincipali solennità dell’anno), alla distribuzione ordina-ria di buoni viveri, nonché alla pratica di ricovero dimalati e a vari interessamenti di ordine spirituale.

Avvenne a: FEBBRAIO

Intervista ad uno studente rugbista in Inghilterra: CRISTIAN PALOMBIZIOSempre più giovani pratolani si recanoall’estero per raffinare lo studio…il lavoro elo sport. Oggi parliamo di CristianPalombizio, figlio di Mario, da studente adinsegnante in Spagna… nel segno delrugby. Abbiamo rivolto a Cristian alcunedomande. Ecco cosa ci ha detto.

Quando hai iniziato e dove hai iniziato agiocare a rugby?Ho incominciato a giocare a rugby all’età di16 anni con il Sulmona Rugby. Mi pare diricordare fosse Febbraio 2006, ovveroquasi 10 anni fa.

Perché ti è piaciuto questo sport e non glialtri sport come il calcio?Essenzialmente, come tanti, ho iniziato agiocare a rugby perché le mie doti calcistiche

erano (e sono) decisamente scarse. Inoltreero (e sono) anche in evidente sovrappeso,cosa che pensai mi avrebbe potuto avvan-taggiare in un gioco di contatto come ilrugby. Solo in seguito capii che in realtà nelrugby non è il fisico che conta, ma piuttostola testa e l ‘attitudine.

Parlaci della tua attività sportiva inInghilterra, in quali squadre hai militato,ecc...Quando mi trasferii in Inghilterra, ovvero daSettembre 2013 a Ottobre 2015, ho continua-to a giocare a rugby con un cosiddetto socialteam: gli Outcasts (in Italiano “reietti” o “disa-dattati”). Questi ultimi precedentementeerano parte dell’Hove rugby club come terza ein seguito quarta squadra. In seguito dovuto adissapori fra la dirigenza dell’Hove e il leader

degli Oucasts, i “reietti” si sonostaccati e hanno trovato unanuova casa presso i BrightonBlues (altro rugbyclub aBrighton) diventando quindi laterza squadra di tale club.

Cosa hai notato di diversoin Inghilterra su questosport?Per quanto riguarda la miaesperienza potrei dire che forse

c‘è una leggera differenza nell’attitudine a que-sto sport. Diciamo che i britannici hanno piùcattiveria sportiva e tendono a perdere dimeno il controllo, magari pensando più allapartita. Invece qui da noi è un po’ il contrario.Ovviamente questo è riferito al livello nel qualeio ho giocato ed un parere molto soggettivo daprendere con le pinze.

Cosa hai imparato da questa esperienzain Gran Bretagna?Ho imparato che il rugby è sicuramente ilmiglior modo per integrarsi in realtà diffe-renti e per costruire legami che durano avita. Inoltre è un ottima scusa per bere moltabirra in ottima compagnia.

Programmi per il futuro?Attualmente sono in Spagna a Sevilla dopoaver finito con il mio MA (specialistica) inELT (English Language Teaching) e sto lavo-rando in un’accademia di lingue come inse-gnante. Per quanto riguarda il rugby mi stosolo allenando una volta a settimana con ilCAR di Sevilla (Club Amigos del Rugby). Daparte mia c’è sicuramente la volontà di con-tinuare a giocare a rugby fino a quando ilmio fisico me lo permetterà. Saluti a tutti daCristian Palombizio.

AAAAllllmmmmaaaannnnaaaaccccccccoooo ddddiiii ssssttttoooorrrriiiiaaaa pppprrrraaaattttoooollllaaaannnnaaaa ddddiiii DDDDoooommmmeeeennnniiiiccccoooo AAAAnnnnttttoooonnnniiiioooo PPPPuuuugggglllliiiieeeelllllllliiii

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Foto: Antonio Vivarelli

All’appuntamento annuale per la foto di rito si sonoripresentati tutti… anzi c’era anche qualche “intruso”ben accetto. Per questi amici il 31 dell’anno è diventatoun appuntamento importante. Si riuniscono per la foto eper scambiarsi gli auguri. La “storia” va avanti ormai danove anni. Una bella iniziativa utile a rafforzare i rap-porti interpersonali. Auguri a tutti.

MIRA E I CAPELLI DELLA MADONNADa sempre la Madonna della

Libera è il simbolo di Pratola. Unvero e proprio segno di identità pertutti i pratolani, non soltanto dalpunto di vista religioso.

Correvano gli anni ’70. Tra ifedeli era forte il desiderio che laMadonna si arricchisse di qualcosache appartenesse proprio ai pratola-ni. Occorreva un qualcosa di magicoe, allo stesso tempo, di tangibile. Sipensò così di dare un nuovo “look”alla statua donandole una chiomafatta di capelli veri, di capelli appar-tenenti alle donne pratolane.

L’idea venne accolta con gran-de entusiasmo. E così le ragazze delposto cominciarono a farsi allunga-re i capelli per poi tagliarli e donar-li alla loro tanto amata Madonna.

Lo fecero grazie all’aiuto di unaparrucchiera del posto, MiraFallavollita, recentemente scompar-sa. Mira era molto conosciuta inpaese e lei stessa, per ben due anni, siimpegnò a raccogliere tutte le treccedi capelli non soltanto da Pratola, madall’intera Valle Peligna. Ormai tutte

le donne sapevano che di lì a poco leeproprie ciocche sarebbero state“indossate” dalla Madonna dellaLibera, tanto da scatenare quasi unacorsa per cercare di accaparrarsi uncosì grande onore.

Il lavoro, però, non si rivelòaffatto semplice. Non si trattò solodi un’opera di taglio e raccolta: ognicapello era diverso dall’altro. Fucosì che la stessa Mira, grazie allasua maestria, riuscì ad uniformare lecentinaia di ciocche raccolte confatica, riportandole tutte alla stessalunghezza, forma e colore.Finalmente ora i capelli erano pron-ti per essere portati in Campania nellaboratorio di un artigiano napoleta-no. Lo stesso creò la parrucca dopoaverne disegnato sapientemente lasagoma, che immediatamente furispedita a Pratola, dove arrivò peròcon i capelli lisci.

Toccò quindi di nuovo a Miracompiere l’ultimo miracolo: unifor-mare definitivamente il colore e,soprattutto, creare ad uno ad unoquegli splendidi boccoli che ogni

fedele ama ammirare sullaMadonna della Libera, così come losono anche adesso. Si arrivò quindial gran giorno: un momento indi-menticabile per i pratolano che intanti ricordano ancora oggi.

Cristiano Zarroli

Foto d’epoca che ritrae Mira Fallavollitaalle prese con i capelli della Madonna