ANNO XXVI N°4 LUGLIO-AGOSTO 2018 · PRODUTTORI APOFRUIT ITALIA Aut. Trib. FO n. 178 del 5/4/88...

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ANNO XXVI N°4 LUGLIO-AGOSTO 2018 APOFRUIT E TERREMERSE: ULTERIORE CONSOLIDAMENTO DEI PROCESSI DI SPECIALIZZAZIONE ORTOFRUTTA BIOLOGICA: FIORISCONO LE ISOLE ALMAVERDE BIO KIWI GIALLO G3 ® : L’IMPEGNO DI APOFRUIT PER COGLIERE UNA GRANDE OPPORTUNITÀ Periodico bimestrale. Poste Italiane sped. in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/04 nr. 46) art. 1 comma 1 DCB Forlì Ed. PrimaPagina - E0,50

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ANNO XXVI N°4 LUGLIO-AGOSTO 2018

APOFRUIT E TERREMERSE: ULTERIORE CONSOLIDAMENTO DEI PROCESSI DI SPECIALIZZAZIONE

ORTOFRUTTA BIOLOGICA: FIORISCONO LE ISOLE ALMAVERDE BIO

KIWI GIALLO G3®: L’IMPEGNO DI APOFRUIT PER COGLIERE UNA GRANDE OPPORTUNITÀ

Periodico bimestrale. Poste Italiane sped. in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/04 nr. 46) art. 1 comma 1 DCB Forlì Ed. PrimaPagina - E0,50

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BIMESTRALE DELLA ORGANIZZAZIONE DEI PRODUTTORI APOFRUIT ITALIA Aut. Trib. FO n. 178 del 5/4/88 Reg. Stampa n. 10/88 Stampa: Arti Grafiche Ramberti Rimini - Tel. 0541 738111 Direttore Responsabile: Maurizio Magni - Editore: PrimaPagina Cesena

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Apofruit e Terremerse: ulteriore consolidamento dei processi di specializzazione

Con Solarelli Pesche e Nettarine di Romagna protagoniste a Beach4eat

Ortofrutta biologica: fioriscono le Isole Almaverde Bio

PAGINE TECNICHEKiwi Giallo G3®: l’impegno di Apofruit per cogliere una grande opportunità

DALL’EMILIACampagna patate, l’importanza di pianificare i tempi di raccolta

DAL METAPONTOCampagna uva seedless, buona qualità e volumi in linea

DALLA SICILIACampagna pomodoro, nuove interessanti varietà, aumentano le superfici di fragola Melissa®

DAL LAZIOPera Falstaff®: opportunità per i produttori dell’agro pontino

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APOFRUIT E TERREMERSE: ULTERIORE CONSOLIDAMENTO DEI PROCESSI DI SPECIALIZZAZIONE

Definito un nuovo importante sviluppo dell’accordo in essere tra Apofruit e Terremerse nell’ottica di un ulte-

riore consolidamento dei processi di specializzazione. A inizio 2018 le due cooperative, in previsione della scaden-za dell’attuale contratto d’affitto di ramo d’azienda, hanno avviato un confronto per proseguire il percorso di specia-lizzazione intrapreso, con Apofruit quale riferimento per il mercato del fresco e Terremerse/Pempacorer per il prodotto destinato all’industria e le agroforniture. L’accordo, che diventerà operativo a gennaio del prossimo anno, sviluppa ulteriormente la sinergia tra i due gruppi co-operativi, sinergia avviata già da alcun anni. La collaborazione è iniziata infatti nel novembre 2013, con l’affidamento delle produzioni biologiche di Terremerse alla cooperativa Apofruit. Dopo due anni l’intero ramo dell’orto-

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IL NUOVO ACCORDO DIVENTERÀ OPERATIVO A GENNAIO 2019 E PREVEDE IL PASSAGGIO DEL RAMO ORTOFRUTTA FRESCA DI TERREMERSE IN APOFRUIT, INCLUSA LA PROPRIETÀ DEGLI STABILIMENTI DI IMOLA E FAENZA, MENTRE LO STABILIMENTO DI OSTIGLIA PASSERÀ DA APOFRUIT A TERREMERSE

frutta fresca di Terremerse è passato in gestione ad Apofruit, attraverso un contratto di affitto di ramo d’azienda. Questo accordo, della durata di tre anni con scadenza dicembre 2018, comprendeva gli stabilimenti di Lavezzola, Mezza-no, Faenza e Imola compresi imballi, impianti, macchinari, attrezzature industriali di frigoconservazione e lavorazione e figure commerciali addette alle vendite. Contemporane-amente la Cooperativa Terremerse è diventata socia della OP Apofruit, mentre Pempacorer, la OP di riferimento di Terremerse, già dal 2003 faceva parte della AOP del nostro gruppo che oggi si chiama Gruppo Vi.Va..Parimenti Apofruit aveva individuato in Pempacorer il sog-getto idoneo a specializzarsi nella commercializzazione del prodotto destinato alla trasformazione industriale, con rife-rimento alle referenze fagiolino, pisello, pomodoro da indu-

Lo stabilimento di Faenza con la doppia insegna Apofruit - Terremerse

stria. In questa fase le due Cooperative hanno mantenuto i rapporti con le rispettive basi sociali ma, al fine di offrire trattamenti omogenei a tutti i soci, hanno uniformato i propri Regolamenti Interni e quindi erogato le stesse liquidazio-ni ai prodotti conferiti. Giungiamo così ad oggi e al nuovo accordo, che prevede un ulteriore sviluppo di questa col-laborazione strategica, finalizzata a creare valore per i soci e a razionalizzare i processi di filiera attraverso la specializ-zazione. In primo luogo il nuovo accordo definisce il passaggio del ramo ortofrutta fresca di Terremerse in Apofruit, inclusa la proprietà degli stabilimenti di Imola e Faenza. Gli stabili-menti di Mezzano e Lavezzola verranno invece mantenuti in affitto da Apofruit, rispettivamente per 2 e 8 anni, per garantire il ser-vizio di conferimento ai soci, oltre che per assicurare un utilizzo (è il caso dello stabilimento di Lavezzo-la) per lo stoccaggio e il confezio-namento delle produzioni. Anche il rapporto associativo evolverà, poiché è prevista l’adesione volontaria dei conferitori di ortofrutta fresca da Terremerse direttamente in Apofruit, processo già iniziato a partire dal mese di settembre di quest’anno. Per i prossimi due anni rimane invariata l’organizzazione del conferimento dei soci, così come i riferimenti e i luoghi di consegna delle produzio-ni rimangono gli stessi incluso lo stabilimento di Ostiglia.Un ulteriore elemento del progetto riguarda l’affiancamento a Terremerse nello sviluppo delle agroforniture, ed è in questo

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contesto che si inquadra il passaggio di proprietà dello sta-bilimento di Ostiglia, oggi di Apofruit, a Terremerse a partire dall’inizio del prossimo anno.“Complessivamente con questo percorso si perfeziona un processo di specializzazione che ha portato le due coope-rative a un’intensa collaborazione - dichiara il presidente di Apofruit Mirco Zanotti - L’obiettivo principale è stato fin dall’inizio quello di creare valore per le produzioni dei soci e fornire un servizio a 360° alle aziende dei territori interessati. Come Apofruit abbiamo ottenuto sviluppo dei volumi, spe-cializzazione delle strutture e una presenza in nuovi territori dove poter sviluppare la base sociale. I nuovi soci hanno avuto d’altro canto l’opportunità di accedere all’innovazione

varietale, ai progetti targati Apofruit e alle relazioni che la nostra coo-perativa intrattiene con i principali breeder internazionali”.“Il nostro Gruppo in questi anni ha aumentato significativamente le produzioni invernali le quali ne-

cessitano di maggiori dotazioni di imballaggi, spazi per lo stoccaggio in frigo e la lavorazione. Questa collaborazione con Terremerse ha consentito l’ottimizzazione dell’utilizzo dei magazzini, limitando investimenti nello sviluppo della capacità frigorifera e del parco imballi - precisa il direttore generale di Apofruit Italia Ilenio Bastoni - Inoltre mi preme sottolineare che l’intera operazione non avrà alcuna inci-denza sui costi fissi, che rimarranno invariati rispetto a quelli attualmente sostenuti con l’affitto del ramo d’azienda”.

I È prevista l'adesione volontaria dei soci

ortofrutta ad ApofruitInvariata l'organizzazione

del conferimento I

In queste foto: pesche, nettarine e albicocche, i principali prodotti del paniere di Terremerse

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CON SOLARELLI PESCHE E NETTARINE DI ROMAGNA PROTAGONISTE A BEACH4EAT

Pesche e nettarine di Romagna IGP in co-bran-ding con il marchio Solarelli sono state prota-

goniste di due tappe di Beach4Eat, il format che promuove il cibo sano negli stabilimenti della Ri-viera adriatica, con una serie di attività rivolte ai turisti. In collaborazione con il Consorzio Pesche e Nettarine di Romagna Igp, Solarelli, il brand che commercializza la linea top di gamma Apofruit, ha partecipato l’11 agosto all’evento al Bagno 169 di Cervia e il 25 agosto al Bagno Delfino di Pinarella. In entrambe le giornate è stata promossa la pesca e nettarina di Romagna Igp come ingrediente di stagione per uno spuntino in ogni momento della giornata. Beach4Eat è il tour estivo a tappe orga-nizzato da Cook Academy, che vede protagonisti il gusto e il benessere, secondo la filosofia che cibo sano e movimento sono i compagni migliori per una vacanza o anche per chi si concede solo un breve week-end di svago. All’iniziativa rispondono ogni anno importanti marchi del settore food & be-verage, attenti ai valori del benessere e del gusto, che in queste tappe possono raccontarsi e pro-muoversi. Ogni tappa in riva al mare, è un appun-tamento all day long, giocato sui temi del wellness, del mangiare sano e dello sport, che si svolge in un contesto conviviale e che tende a coinvolgere con attività divertenti i bagnanti. Durante la gior-nata show cooking si alternano con degustazioni, aperiwellness con dj set e naturalmente l’attività fisica con tornei di beach sport.

IL BRAND DI ALTA GAMMA DI APOFRUIT HA PARTECIPATO A DUE TAPPE DELL'EVENTO ORGANIZZATO IN RIVIERA PER PROMUOVERE IL MANGIARE SANO E IL MOVIMENTO ANCHE IN VACANZA

I Ogni tappa in riva al mare coinvolge i turisti in degustazioni, attività in cucina e tornei di sport I

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Fioriscono nelle grande distribuzione le isole Almaver-de Bio che, grazie al loro format accattivante, offrono

al consumatore un assortimento ampio e diversificata di prodotti biologici in grado di soddisfare le esigenze di una clientela sempre più consapevole. Con le aperture di Seriate (Bergamo) e Gadesco-Pieve Del-mona (Cremona), sono arrivate a nove, sette con modalità di vendita assistita e due a libero servizio, le isole gestite direttamente dalla società Canova - leader dell’ortofrutta biologica del gruppo Apofruit - e quattro sono le aperture previste entro la fine del 2018.

IL PROGETTO CONSENTE DI VENDERE IL PRODOTTO BIO SFUSO, ASSICURANDO AL CONSUMATORE UNA SCELTA PIÙ COMPLETA, MAGGIORE VALORE DI SERVIZIO E UN DESIGN ACCOGLIENTE

ORTOFRUTTA BIOLOGICA: FIORISCONO LE ISOLE ALMAVERDE BIO

“Se il mercato moderno vuole investire nel bio e farne un elemento di sviluppo, non può prescindere dalla vendita dell’ortofrutta sfusa. Il progetto delle isole si sta ampliando proprio perché vendere solo prodotti confezionati costitui-sce un limite oggettivo - spiega Paolo Pari, direttore mar-keting di Canova - attraverso le isole riusciamo a soddisfare anche le richieste del consumatore più esigente offrendo non solo una scelta più completa, ma anche maggiori ser-vizi e un’area curata, dal design caldo e accogliente. Che si tratta di un format di successo, su cui continuare ad inve-stire in modo capillare, lo dicono i numeri. Grazie alle isole

Isola Almaverde Bio di Seriate (BG)

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raddoppia immediatamente l’incidenza del biologico, il che si traduce in un aumento della incidenza del bio nel punto vendita del 50%”. L’importanza della vendita di prodotti sfusi è stata ribadita da Paolo Pari anche durante l’ultima edizione del Sana in cui sono stati presentati i dati dell’Osservatorio sul biologico italiano raccolti da Nomisma. Ne è emersa la fotografia di un settore in crescita, in cui l’ortofrutta rappresenta il 61% degli acquisti bio. I dati evidenziano anche una battuta d’ar-resto del canale specializzato di fronte all’escalation della Gdo, sempre più specializzata nella vendita del biologico anche grazie alla novità delle isole. Il 44% degli user bio vede, infatti, la Gdo come canale prevalente per fare acqui-sti, solo il 19% utilizza il canale specializzato.Inoltre, grazie alla collaborazione con diversi player della Gdo, per la prima volta è stato possibile ragionare su dati più completi che prendono in considerazione non solo l’or-tofrutta venduta a peso imposto, ma anche quella venduta a peso variabile. “Per esperienza diretta, come fornitori e produttori sape-vamo già che si trattava di dati molto importanti - sottoli-nea Pari - Le rilevazioni sulla solo ortofrutta venduta a peso imposto penalizzavano il peso della categoria offrendo solo stime parziali. Oggi riusciamo ad avere un quadro molto più completo che evidenzia la buona salute del settore”.

I Oggi le isole sono nove. Entro la fine del 2018 ne sono

previste altre quattro I

Isola Almaverde Bio di Gadesco-Pieve Delmona (CR)

La possibilità di produrre kiwi giallo attraverso la coltivazione

della varietà G3® rappresenta per i soci aderenti ad Apofruit Italia uno dei progetti di sviluppo più importanti negli ultimi anni in termini di investimenti, coinvolgimento di risorse umane e innovazione tecnica.L’abilità dei produttori di Apofruit nell’assicurare elevati standard qualitativi ad un prodotto come il Kiwi ha una lunga storia. Non è casuale se l’ambizioso progetto “QK” ovvero Qualità Kiwi improntato alla valorizzazione qualitativa di Kiwi verde Hayward in relazione al tenore di sostanza secca, abbia trovato credito e spazio presso la nostra cooperativa. Forti di questa esperienza siamo ad oggi solidi partner produttori di Kiwi a pasta gialla per Zespri Kiwifruit International Limited che dal 1997 con una rete organizzativa operante a livello mondiale, detiene il marchio commerciale Zespri Kiwifruit® e relativi diritti di commercializzazione del prodotto conosciuto commercialmente dal 2012 come “SunGold”.I soci produttori di Kiwi SunGold® che afferiscono ad Apofruit sono presenti in diverse regioni italiane (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria) per un totale di superficie coltivata di circa 800 Ha. Di

questi, poco meno della metà, sono concentrati nel Lazio in provincia di Latina. Allo stato attuale è in via di completamento il piano di investimenti che prevede l’ulteriore ampliamento delle superfici impiantate entro la primavera del 2019. La raccolta della campagna 2018 è attualmente in corso con oltre 300 ettari di frutteti in piena produzione ed i restanti in fase di allevamento per un totale di conferimento stimato di circa 130.000 q.li.L’impegno assunto da Apofruit nei confronti di Zespri Kiwifruit® per la coltivazione di Kiwi Gold® ha coinvolto la nostra cooperativa ed i produttori associati in maniera tutt’altro che banale. La prima si è dovuta orientare verso specifiche attitudini organizzative,

i secondi si sono spinti verso elevati livelli di conoscenza, abilità e precisione tecnica. Il confronto con il mondo Zespri ed il costante imperativo ad adeguarsi agli standard qualitativi richiesti e al mantenimento di questi in fase di conservazione, sono stati e restano per la nostra cooperativa un incentivo che ha dato impulso a un ampio ed impegnativo lavoro di ricerca e sperimentazione.L’aspirazione ad ottenere un prodotto con un profilo gustativo e merceologico marcatamente standardizzato, resta un obbiettivo prioritario che tuttavia deve necessariamente contemplare la dislocazione dei vari areali produttivi, le caratteristiche pedoclimatiche, gli assetti logistici, il livello di

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Kiwi Giallo G3®: l’impegno di Apofruit per cogliere una grande opportunità

Fiore femminile di Kiwi Gold®

di GIANNI CEREDI E FABIO MAROCCHI

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specializzazione tecnica. Dal punto di vista qualitativo la vocazionalità di un area dovrebbe cercare di garantire un frutto di elevata pezzatura (media 120 g.) in grado di assicurare nel contempo un buon tenore di sostanza secca (18-19%) e indici cromatici della polpa propri del marchio SunGold®; il tutto perfezionato da una elevata attitudine alla conservazione capace di sostenere una prolungata campagna di commercializzazione. Allineare i tasselli di questo complesso “puzzle” richiede un costante e meticoloso lavoro che diversi settori della nostra cooperativa stanno conducendo in collaborazione con la struttura tecnica e organizzativa di Zespri Kiwifruit®.Dalla fase di coltivazione e dalle relative pratiche agronomico - colturali si è partiti creando gruppi di lavoro costituiti da tecnici delle diverse aree di produzione e ricercatori dell’Università di Bologna e della Basilicata al fine di condividere le proprie esperienze, aprire un confronto e ipotizzare possibili soluzioni.L’assetto della nutrizione minerale ha rappresentato uno degli aspetti maggiormente approfonditi che ha portato a tracciare strategie adattate alle singole aziende dei vari territori attraverso specifiche analisi sia del terreno che dell’estratto acquoso. Le prime delineano quella che è la dotazione potenziale del suolo mentre l’analisi dell’estratto acquoso, normalmente effettuata una volta all’anno nella fase che precede

la rottura delle gemme, risponde alla necessità di conoscere effettivamente la disponibilità di elementi minerali per la pianta nella soluzione circolante. Tale disponibilità dipende dalla natura geologica del terreno e dalla sua storia agronomica ed i minerali che per importanza vengono maggiormente distinti e monitorati tra un’analisi e l’altra sono i cationi Calcio, Potassio e Magnesio. Questo studio e la relativa applicazione pratica, iniziata su kiwi verde nel 2010, ha portato ad un concreto miglioramento del tenore in sostanza secca dei frutti e della loro conservabilità. Tale esperienza si sta dimostrando valida anche su kiwi giallo, come attestano i risultati della campagna 2017 in cui il prodotto di provenienza Apofruit ha avuto un ritorno medio di sostanza secca tra i più elevati. Non dimentichiamo inoltre che un corretto bilanciamento della nutrizione minerale oltre a migliorare l’aspetto qualitativo

dei frutti sembra offrire più ampi margini di controllo su agenti patogeni come la PSA.Un ulteriore importante approfondimento relativo alla nutrizione che ha una lunga storia è quello affidato alle analisi fogliari. La dotazione di Calcio, Magnesio e Manganese di questa specifica matrice vegetale, sembra strategica per ottenere frutti di buona qualità. Conoscerne il tenore ed eventualmente correggerlo con interventi di concimazione fogliare nelle prime fasi di accrescimento dei frutti va esattamente in questa direzione. L’esperienza maturata ci ha orientato verso analisi specifiche effettuate nella fase fenologica di prefioritura e ripetute dopo circa un mese. Restando nell’ambito della nutrizione fogliare un capitolo che da sempre desta grande interesse è quello assegnato ai cosiddetti “biostimolanti”. La natura di questi prodotti, commercializzati come concimi, va spesso oltre il mero apporto di elementi minerali

Sensori per il rilevamento della frazione acquosa del terreno

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e le conseguenze sulla qualità e la conservabilità dei frutti va scrupolosamente monitorata. Il terreno scivoloso in cui ci si muove richiede come imperativo la necessità concordare con il settore tecnico di Zespri Kiwifruit® le linee di azione, i prodotti da sottoporre a sperimentazione e le modalità con cui effettuarla.Il contributo dei biostimolanti va soprattutto nella direzione di un incremento della pezzatura dei frutti verso valori auspicati nella caratterizzazione del prodotto SunGold®. Tuttavia fare leva su questi mezzi tecnici impone la necessità di conoscerne dettagliatamente le conseguenze nel senso più ampio del termine. Coerentemente con quanto detto, è stata attivata una sperimentazione, giunta al terzo anno di attuazione, in cui passando dall’individuazione delle formulazioni da testare e dalla definizione di protocolli e disegni sperimentali appropriati, si è cercato di individuare i punti di forza e le potenzialità di questi prodotti così come le criticità, sia in termini qualitativi che di conservabilità dei frutti. Non vi

è nulla di ordinario nel cercare queste risposte, ogni volta che viene introdotta una variabile produttiva, l’effetto atteso trova espressioni diverse in funzione del contesto agronomico – colturale e delle modalità applicative. L’epoca ed il numero di interventi, i dosaggi, il volume di bagnatura, l’integrazione con l’uso di altri concimi fogliari, rappresentano tutti elementi complementari su cui modulare.La costituzione del “gruppo di irrigazione” nell’ambito del servizio di assistenza tecnica di Apofruit, ha trovato un importante riscontro positivo a supporto della coltivazione di Kiwi Gold®. Partendo da una serie di approfondimenti relativi ad alcuni aspetti teorici (volumi esplorati dalle radici, circolazione dell’acqua nel terreno, bilancio idrico, calcolo dei volumi irrigui) si è passati operativamente ad un programma basato sulla dislocazione in diverse unità aziendali di capannine meteo dotate di sistemi tensiometrici per misurare l’umidità del suolo alla profondità esplorata dalle radici. La disponibilità di dati

reali consente di definire in maniera più puntuale il calcolo dei volumi irrigui e le tempistiche di intervento. Contestualmente a ciò si sta mettendo a punto un Sistema di Supporto Decisionale (DSS) attraverso l’attivazione di una piattaforma informatica in grado di comunicare le informazioni fornite dalle capannine meteo estrapolabili per zone climatiche e pedologiche. Questo sistema apparentemente complesso, di fatto sta offrendo importanti spunti di conoscenza sulla fisiologia del Kiwi Gold® in grado di evitare errori grossolani legati sia all’eccesso che alla carenza di apporti idrici.Le aspirazioni di Zespri® sul prodotto SunGold® perseguono fondamentalmente tre obbiettivi: mantenere elevati livelli di qualità, ottimizzare la standardizzazione del prodotto ed ampliare quanto più possibile il periodo di commercializzazione. Su questo tracciato l’impegno dalla nostra cooperativa non si esaurisce sugli elementi spiccatamente tecnici menzionati, ma si estende coinvolgendo importanti aspetti logistici e organizzativi. Il potenziale produttivo a regime dei nostri associati attualmente viene stimato tra le 25000 e le 30000 tonnellate e su questa potenzialità vanno programmate e pianificate tutte le fasi che comprendono la raccolta, i trasferimenti verso i magazzini interessati, lo stoccaggio, la calibratura, la conservazione, la lavorazione. La raccolta come noto implica un gravoso ed esteso lavoro di monitoraggio degli indici di maturazione definiti prioritari. Frutteto di Kiwi Gold® in produzione

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Tali indici vengono pre-testati dai tecnici della cooperativa in una fase che anticipa la raccolta di alcune settimane ma è il personale Zespri che sancisce con campionature specifiche ed analisi di laboratorio il momento ritenuto ottimale per l’inizio della raccolta, rilasciando la cosiddetta “clerance” ovvero l’autorizzazione. L’enorme mole di questi dati viene attualmente gestita sulla medesima piattaforma menzionata in tema di irrigazione. Il prodotto, raccolto con modalità dettata da criteri di estrema cura, viene trasportato presso i magazzini di riferimento dove, preceduto da una sosta, segue la calibratura e lo stoccaggio. Presso ogni area di provenienza (Forlì, Aprilia, e Metaponto) è stato allestito un laboratorio interno per effettuare il monitoraggio dei frutti in ingresso e definire la destinazione commerciale delle singole partite.L’auspicio generale è quello di estendere la campagna di commercializzazione del prodotto da novembre a marzo in maniera

da renderla complementare a quella della merce proveniente dall’emisfero australe, presente sui mercati da aprile a ottobre. Una politica commerciale in grado di centrare questo obbiettivo permetterebbe di ottimizzare costi di gestione, mantenere la presenza sui mercati di un prodotto di alta gamma costantemente per tutto l’anno, ottenendo soddisfacenti ritorni economici per tutti gli attori della filiera a partire ovviamente dai produttori agricoli. L’elemento ostativo più difficoltoso nella risposta a questo obbiettivo sta nella capacità di preservare adeguati standard qualitativi e commerciali del prodotto in fase di conservazione. Ad oggi il potenziale di Apofruit nella gestione della lavorazione del prodotto copre la metà della produzione potenziale in un arco temporale di circa 70 giorni. È evidente che aldilà della capacità gestionale, peraltro fortemente potenziata sia con importanti investimenti strutturali che con adeguamenti delle linee

di lavorazione, resta aperta la questione sui metodi, le tecniche e l’organizzazione della raccolta. La prospettiva comune è rappresentata dal raggiungimento di una concreta estensione del periodo di conservazione e di una più puntuale comprensione dei fenomeni che portano all’insorgenza di fisiopatie (SBD, disidratazione, perdita di consistenza). La regimazione termica e gassosa, le tecniche di controllo, abbattimento e inibizione dell’etilene, la modulazione dei parametri qualitativi sanciti dalla “clerance” in funzione della conservabilità sono tutti aspetti da approfondire per i quali necessita un grande lavoro, una sintonia di intenti e un approccio privo di pregiudiziali.L’interesse verso questo pregiato frutto, l’urgenza di approfondire alcuni aspetti relativi alla produzione e alla conservazione, la necessità di muoversi in maniera responsabile, e l’onestà intellettuale per comunicare i punti di forza e le criticità del lavoro svolto, rappresentano elementi che debbono accomunare tutti gli attori che partecipano a questa realtà. Nella consapevolezza dell’impegno che i produttori e altri settori della cooperativa stanno sostenendo, siamo convinti di avere intrapreso la strada giusta e preparati ad affrontare le inevitabili “curve”.Un particolare ringraziamento a tutti i tecnici che continuano a portare avanti il lavoro di sperimentazione e gestione del controllo della qualità; quanto descritto nell’articolo è frutto dell’impegno di loro tutti.

Giovane impianto di Kiwi Gold®

CAMPAGNA PATATE, L’IMPORTANZA DI PIANIFICARE I TEMPI DI RACCOLTA

ApofruitNotizie

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RITIRATI 160.000 QUINTALI NONOSTANTE I RITARDI NELLE SEMINE PER IL CLIMA PIOVOSO. LA LOTTA FITOSANITARIA CONTRO I PARASSITI E GLI INSETTI NEMICI HA LIMITATO I DANNI

di FRANCO GIROTTI

Sono 160.000 i quintali ritirati da Apofruit al termine della campagna 2018, tuttavia, nonostante il considerevole

quantitativo conferito dalla base sociale, fattori climatici e agronomici hanno contraddistinto una stagione pataticola “non facile” dal punto di vista della produzione. Il clima piovoso di marzo ha ritardato in tutte le aziende agricole le semine pianificate, che però alla fine sono state tutte completate. Poi la piovosità e il clima fresco dei mesi successivi ha favorito lo sviluppo delle coltivazioni che si presentavano nel mese di giugno, a parte qualche sporadico caso, in buone condizioni vegetative. La peronospora, la più pericolosa delle avversità, è stata ben controllata con gli opportuni interventi fungicidi, mentre erano già evidenti negli appezzamenti le problematiche correlate agli attacchi di Rhizoctonia. Durante la fase di escavazione del prodotto, si sono poi manifestate alcune problematiche che vogliamo qui sottolineare: “ripartenze” dei tuberi con evidente deformazione degli stessi, buccia che presentava crepature e poligonature derivanti dai precedenti attacchi di Rhizoctonia, erosioni ai tuberi di Nottua e infine massici attacchi di Elateridi (Ferretti). La difesa contro quest’ultimo insetto, che le aziende agricole hanno effettuato con attenzione e tempestività, non ha quasi mai dato i risultati attesi e purtroppo nei casi più gravi, numerosi, il danno ha raggiunto percentuali del 20-30% e comunque quasi tutte le aziende hanno subito decurtazioni di produzione da questo coleottero, che può essere ormai definito il nemico principale della nostra pataticoltura. Da questa breve disamina fitosanitaria si evince che i nemici della patata, come ben sappiamo, sono numerosi. È però doveroso chiarire che le percentuali di danni ai tuberi e di prodotto di scarto, aumentano in modo considerevole con l’avanzamento della data di scavo. In buona sostanza si è visto chiaramente che nelle partite conferite in

stabilimento entro la fine di luglio gli scarti raggiungevano di solito percentuali non elevate; al contrario quelle consegnate dal mese di agosto hanno palesato percentuali notevoli di prodotto non commerciabile oltre ad un peggioramento qualitativo generale con buccia inscurita e quindi di difficile collocamento sui mercati. È fondamentale quindi in vista del prossimo anno, che l’azienda agricola riesca a programmare i tempi di raccolta, avendo come obiettivo un periodo breve ed adeguato fra il disseccamento e l’escavazione. Consapevoli che raggiungere questo obiettivo non è sempre semplice, in quanto il clima e altri fattori aziendali, possono causare ritardo negli escavi, la cooperativa con il proprio ufficio tecnico e i rappresentanti sociali, sarà a disposizione per collaborare nella pianificazione con le aziende agricole, ad iniziare dalla scelta varietale.

IGli uffici tecnici di Apofruit sono a disposizione per collaborare con le aziende agricole I

La campagna uva nel metapontino e nell’areale pugliese registra - a metà settembre - un’annata senza particolari

sorprese, un previsionale di raccolta totale di circa 35.000 quintali e una qualità buona per tutte le varietà di uva apirene prodotte da Apofuit Italia.“Il previsionale sui volumi dovrebbe essere rispettato - dichiara Antonio Rubolino responsabile d’area Apofruit per il Metaponto - la campagna uva che inizia ai primi di luglio e prosegue fino a tutto ottobre conferma già ora che i quantitativi sono buoni”. La raccolta interessa tutte varietà senza semi, sia a bacca rossa che bianca, secondo il progetto avviato più di 10 anni fa dalla cooperativa, per rispondere alla richiesta del mercato che mostrava meno interesse per l’uva tradizionale con i semi. Oggi questa riconversione varietale è stata condivisa da quasi tutti i produttori Apofruit e si sta procedendo con l’introduzione di varietà tardive per l’allungamento del calendario di commercializzazione, sia per le aziende biologiche che convenzionali. Tornando alla campagna 2018, se si considera l’andamento del mercato, va precisato che l’uva apirene, ha incrociato una fase iniziale buona, mentre ad agosto e la prima decade di settembre il mercato si è progressivamente appesantito per la concentrazione di prodotto, in particolare per le uve a bacca bianca e per quelle a bacca nera, mentre rimane tuttora migliore per le rosse.“Prevediamo un miglioramento di mercato per l’uva bianca” commenta Rubolino, che sottolinea la buona qualità del prodotto raccolto fino ad oggi. Tra gli obiettivi della cooperativa c’è quello di allungare il calendario delle uve apirene prodotte dai soci Apofruit, con l’introduzione di due nuove varietà, come precisa Giuseppe Sicuro responsabile tecnico per l’uva da tavola di Apofruit Italia.

CAMPAGNA UVA SEEDLESS, BUONA QUALITÀ E VOLUMI IN LINEA

ApofruitNotizie

DALMETAPONTO 13

MERCATO UN PO’ APPESANTITO DOPO UN BUON INIZIO, MA SI SPERA IN UN BUON FINALE PER LE UVE ROSSE. BUONI I PRIMI TEST PER LE NUOVE VARIETÀ CHE ALLUNGANO IL CALENDARIO E PROMETTONO CROCCANTEZZA

I Numerosi soci Apofruit hanno avviato impianti di Autumn Crisp®,

varietà a bacca grossa e molto croccante I

“Le prime produzioni di Autumn Crisp®, poche decine di quintali, maturate nei campi sperimentali sono state buone, hanno presentato ottime caratteristiche organolettiche, confermando che si tratta di una varietà molto croccante (come suggerisce lo stesso nome) a bacca grossa e molto gustosa”. È una varietà di uva bianca senza semi che richiede pochi interventi, cresce in autonomia e commercialmente va a coprire l’inizio dell’autunno. Molti soci Apofruit l’hanno ritenuta interessante, avviando parecchi impianti. Infine Sicuro cita anche una seconda varietà, sempre a bacca bianca, più allungata - la Sugar Crisp® - ancora più tardiva, è oggi in diffusione presso Apofruit e interessante per l’allungamento del calendario e la diversificazione del reddito dei soci produttori.

Con ottobre l’areale siciliano entra in piena campagna pomodoro, campagna che si protrarrà fino al prossimo

giugno. Naturalmente l’inizio produzione per lo stabilimen-to Apofruit di Donnalucata comprende anche altri ortaggi del paniere orticolo che matura nell’areale ragusano come melanzane, zucchine e peperoni. Ma il pomodoro in questi

territori rimane la referenza principe e quest’anno presenta anche qualche novità varietale interessante come sottolinea il tecnico agronomo di Apofruit Gabriele Augugliaro: “Ab-biamo introdotto alcune nuove cultivar per andare incontro al gusto dei consumatori che richiede anche nel periodo invernale un prodotto con ottime caratteristiche organolet-tiche, simili a quelle dei pomodori estivi. Le nuove varietà che stiamo testando sostituiscono alcune vecchie che ave-vano un brix molto più basso”.Sempre in tema di pomodori a settembre c’è stata la gran parte del trapianto per ottenere una produzione a ciclo lun-go che partendo da dicembre proseguirà poi fino a giugno. Già in questa fase, ricorda Augugliaro, è importante non sottovalutare la lotta per contenere la diffusione della Tuta Absoluta del pomodoro, l’insetto arrivato anche in Italia da alcuni anni direttamente dal Sudamerica, uno dei parassiti più devastanti per la pianta e il frutto del pomodoro. “Per difendere le nostre colture dalla Tuta Absoluta non si può seguire solo una strada – consiglia il tecnico di Apo-fruit - bisogna mettere in atto una strategia integrata, che parte innanzitutto dalla corretta coltivazione delle piante di pomodoro. Consiglio ai nostri soci di utilizzare la confusio-ne sessuale mediante l’utilizzo di feromoni (Isonet T) che immessi nell’ambiente serra impediscono l’accoppiamento degli adulti determinando una drastica interruzione del ci-clo biologico del fitofago, con conseguente riduzione della popolazione. Fondamentale è anche l’uso di insetti utili e quello delle trappole cromoterapiche perché questo insetto, altrimenti detto anche farfallina del pomodoro, essendo un nottuide è attratto dal colore nero”. Da ultimo parlando di campagna in Sicilia, va ricordato il buon successo della fragola Melissa®, che nella passata campagna ha regalato ai produttori una buona resa econo-mica. Il risultato decisamente soddisfacente ha avuto come conseguenza l’aumento delle superfici dedicate, ad oggi triplicate rispetto allo scorso anno. Per la fragola Melissa® la messa a dimora delle piantine si conclude entro la prima decade di ottobre, scegliendo così di anticipare i trapianti per poter contare su una produzione più precoce.

CAMPAGNA POMODORO NUOVE INTERESSANTI VARIETÀ, AUMENTANO LE SUPERFICI DI FRAGOLA MELISSA®

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14 DALLASICILIA

I CONSIGLI AGRONOMICI CONTRO LA TUTA ABSOLUTA: "SERVONO STRATEGIE INTEGRATE, FERORMONI PER CONFUSIONE SESSUALE, INSETTI UTILI E TRAPPOLI CROMOTERAPICHE"

ITriplicano le superfici dedicate alla fragola Melissa® I

PERA FALSTAFF®: OPPORTUNITÀ PER I PRODUTTORI DELL’AGRO PONTINO

di FABIO MAROCCHI

Lo scorso 24 agosto è stata organizzata una iniziativa presso l’a-zienda dei F.lli Perfili per mostrare ai produttori il primo raccolto

della Pera Falstaff® e approfondire le potenzialità di questa varietà anche sul nostro territorio. Ricordiamo che nel marzo 2017 sono state messe a dimora 40 piante su due portainnesti differenti per valutare la risposta vegeto-produttiva nel nostro ambiente. Sono state condotte anche prove di potatura per comprendere al meglio il comportamento della pianta. La fioritura del 2018 si è avuta intorno alla prima decade di Aprile. Ad oggi abbiamo individuato il portainnesto più adatto in base all’habitus della pianta e della produttività raggiunta dopo un anno appena. La raccolta dei frutti è stata fatta in tre epoche differenti (25 Agosto e ripetute ogni 7 giorni per 3 settimane) per determinare il miglior momento per il nostro areale e valutare i parametri di grado Brix e durezza. Dai presenti è stata espressa soddisfazione per la resa e per la qualità dei frutti con pezzature molto buone, di un bel colore rosso nella buc-cia, tipico della varietà, ed con un sapore gradevole e dolce. La Pera Falstaff® è un brevetto del gruppo New Plant®, pertanto fa parte delle cosiddette “Varietà a Club” e come tale è sottoposta a pre-cisi controlli delle superfici impiantate. Inoltre è supportata da unità di marketing per la promozione e la massima valorizzazione del prodotto. Se l’aspetto agronomico ci ha davvero entusiasmato, vanno ora valuta-te le opportunità commerciali per questo prodotto che ha alti standard qualitativi - incluso una prolungata shelf life - e quindi grande poten-ziale. Anche in considerazione dell’interesse che il consumato-re ha già espresso per questa tipologia. Per questo è importante che si operi per mantenere un alto standard qualitativo, evitando surplus produttivi che appe-santiscono il mercato.Dalle verifiche fatte emerge che questa specie si può ben adat-tare al territorio pontino e con le corrette tecniche agronomiche ottenere ottimi risultati produt-tivi. È una valida alternativa alla monocoltura e soprattutto una opportunità molto interessante per quelle aree con terreni o acque non adatte alla coltiva-zione del kiwi.

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DALLAZIO 15

BUONI I RISULTATI DELLE PRIME PRODUZIONI SIA PER PEZZATURE SIA PER RESE

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